Cinquant'anni di ordinamento penitenziario. Memoria, realtà e prospettive di una riforma incompiuta

Buon pomeriggio a tutti e buon pomeriggio a tutti
Band inutile benvenute
Diamo inizio ai lavori di questo pomeriggio lavori che sono iniziati già questa mattina che hanno visto una e dentro molto importante svolto sì appunto questa mattina presso la nostra casa circondariale di Bologna
è una giornata molto importante una giornata che è stata voluta è fortemente dalla Camera penale di Bologna Franco piccola e dal suo osservatorio carcere dal consiglio dell'ordine degli avvocati Bologna
E dalla nostra fondazione forense ringrazio tutti quelli che hanno contribuito a ori l'Organizzazione la realizzazione di questa bella giornata
E che appunto iniziata stamattina e proseguirà oggi pomeriggio con dunque belle e tavole rotonde Babele sessione di lavoro l'occasione e quella di celebrare
Tra virgolette
Fu fra molte virgolette il cinquantesimo anniversario dall'entrata in vigore della legge sull'ordinamento penitenziario
Ed è stata anche l'occasione per a ricordare è l'indimenticato e indimenticabile professor Massimo patatina
Procediamo veloci perché le cose da dire sono tante i nostri ospiti sogno di tale importanza che non voglio venga tolto loro dello spazio
Ci teniamo però a farsi che i nostri ospiti presenti le autorità presenti rivoltano un saluto all'uditorio e quindi cominciamo con me veloci brevi saluti istituzionali ma e doverosi doverosi per tutti noi presenti cominciamo con il presidente dell'ordine degli avvocati di Bologna l'avvocato professore Flavio per Cennini
Qualunque convegno di unione convention si faccia in quest'Aula in questa sala
Questa ex chiesa e sempre in qualcosa di molto emozionante
Proprio perché si vive senso di antico moderno l'attualità
è la storia che ci che accompagna l'attualità ma oggi io non non vi voglio parlare mi
Ordinamento giudiziario
Voi direte come il convegno sull'ordinamento giudiziario non ve ne parlo
Perché oggi c'è un sottotitolo di questo convegno in onore di Massimo proveremo e io spenderò quelle poche parole
Una buona un buon salotto deve utilizzare perché oltre quelle poche parole il saluto da buono diventa malvagio
Per ricordare Massimo
Massimo è stato una delle menti più lucide
Più interessanti
E quindi molto produttive della nostra facoltà
Io non sono
In condizioni di parlarvi
In modo ne ha approfondito né tanto meno visto il tempo dettagliato per sintesi dei contenuti delle sue opere
Marla studio che aveva anche affrontato Massimo nel diritto penitenziario
Ancora oggi
E elemento fondamentale
Per la nostra cultura giuridica
Massimo è stato anche un amico
C'è un cocci dividevano quattro anni di
L'età
Quando lui arrivò studente io mi ero appena laureato e facevo i primi passi
Come docente
Molto molto primi
Molto bassi
Però
Di quel giovane subito notammo le capacità
Stanno
Grande grande grande senso critico nell'esame della realtà
Detto questo
Visto che ho promesso
E naturalmente non sono un mentitore
Per lo meno in questa sede
Compromesso
Di essere molto sintetico
Ancora non ricordo di Massimo Pavarini come uomo
Perché Massimo poverini era anche un uomo
Divertente
Era un collega che non faceva cadere la sua scienza dall'alto
E anche abbastanza alto fisicamente dalla sua altezza
è un po'era piacevolissimo
Da contattare e col quale scherza perché si poteva scherzare
Quindi
Dirò per concludere ciao Massimo sei sempre nel nostro memorie nei nostri cuori
Grazie mille presidente Forcellini e chiamo per un saluto alla presidente della corte d'appello di Bologna la dottoressa Marilena Rizzo
Buona sera a tutti
Sapendo di portare i saluti a un convegno sull'ordinamento penitenziario
Ho ritenuto opportuno ricavare alcuni dati che riguardano
Le carceri l'andamento dell'attività del tribunale di sorveglianza e degli uffici di sorveglianza della regione per vedere
Come in questo territorio viene esercitata la giurisdizione e la vigilanza su queste attività
Ho scoperto di coscoperto perché sono nuova del territorio quindi tutte le cose che che vedo per me sono nuove
Il motivo Alberto
Acquisendo gli atti per l'inaugurazione dell'anno giudiziario
Che
Ecco nel nel nostro territorio c'è stato un aumento di iscrizioni veramente notevole nell'ultimo anno
Diciotto mila cinquantasette procedimenti che sono il più cinquantaquattro virgola tre per cento di nuove iscrizioni
Si dice che questo deriva dal fatto che siccome c'era un grandissimo arretrato
Nell'ultimo anno la nuova presidente ha dato un impulso e quindi ha fatto iscrivere anche
Procedimenti istanze che erano ferme
Inattesa
E quindi comunque il dato ci dice non solo di una omento
Del dei flussi in questa materia ma ci dice anche della difficoltà di organizzazione dell'ufficio
E e ciò nonostante la produttività sia molto aumentata circa un trenta per cento in più
I dati ci dicono anche che negli ultimi nell'ultimo anno ci sono stati ben sei suicidi nei carceri del di questo territorio
E ci dicono anche che c'è una sovrappopolazione carceraria
Che facendo la media fra i vari istituti della regione raggiunge il ventiquattro per cento in più ma io che sono una curiosa sono andata a vedere i dati dei singoli istituti penitenziari e poco riscontrato che in realtà per quello che riguarda istituto carcerario di Bologna
Il D'Amato
La sovrappopolazione del sessantaquattro per cento sessantaquattro virgola cinquantacinque per cento in più in più
E
Guardando anche l'andamento dei rilievi degli uffici e guardando come le riforme e se le riforme hanno mi migliorato in qualche modo la situazione
Ho riscontrato che nonostante le misure alternative anche predisposte dalle ultime novità normative l'Ufficio di Sorveglianza
E il tribunale di sorveglianza di Bologna non riescono a far fronte al carico di lavoro e questo cosa significa soprattutto con riferimento a quelle a quelle pena coloro che hanno da scontare una pena inferiore ai quattro anni
Il tribunale di sorveglianza non riesce a decidere in tempi congrui
E questo significa che ci sono molti condannati liberi sospesi inattesa di una decisione sulle misure
Eventualmente alternative da adottare e che la decisione del tribunale di sorveglianza ora nella quantificazione
Della relazione non c'è ma mi riservo poi di approfondirlo perché mi interessa proprio come presidente di Corte la decisione l'esame
Delle posizioni di queste persone interviene dopo molto tempo
Molto tempo
Vita perché sia una pena o una misura alternativa che dovrebbe tendere a rieducare il soggetto che l'ha commesso che interviene dopo anni e allora mi chiedo
Sono questi di affetti che
Sono stati prodotti dalle leggi
Per leggi sono anche buone perché prevedono percorsi che però per essere effettivamente attraversati necessitano di strutture di
Risorse
Non è il solito piagnisteo in tema di risorse ma è una cosa molto concreta perché se
Sì hanno uffici giudiziari che non sono in grado di far fronte a
Tutto il flusso di
Domanda che interviene su questa materia banalmente la decisione interviene dopo molto tempo vanificando quelli che potrebbero essere anche gli effetti positivi
Una pena o una misura alternativa che interviene dopo anni dalla commissione dal fatte dopo AMNI
Dalla interrogazione della appena della decisione
Vote come voi capite perde assolutamente la sua funzione non viene compresa anzi diventa potrebbe essere anche dannosa perché nel frattempo la persona sicuramente cambiata son cambiate le circostanze
Così come continuare a sentire parlare di sovrappopolazione carceraria sinceramente mi deprime
Perché
Sembrava che dopo il caso Torregiani insomma il problema non non ci fosse più & esce siamo esattamente stia stiamo tornando quanto meno in una pericolosa posizione di partenza pericolosa posizione di partenza e questo con quali contromisure quali sono le contromisure che sono state poste in essere che possiamo porre in essere non è una domanda semplice proprio perché ripeto
Ci vogliono ci vogliono gli educatori ci vogliono ci vogliono i giudici ci vogliono le guardie ci vogliono sicuramente gli istituti
Ma ci vogliono probabilmente anche quelle misure sociali
Che evitano che il carcere sia il luogo dove poi si
Band vengono convogliati i i soggetti che la società in qualche modo mette ai margini della società
E
L'altro dato estremamente rilevante che ho notato che nell'ultimo anno è aumentata o il numero della popolazione carceraria dei minori cioè i minori in carcere erano una realtà veramente molto piccola molto limitata molto o anche particolare
E invece negli ultimi tempi e nell'ultimo anno in particolare su questo territorio il numero delle dei minori che sono reclusi
è più che raddoppiato direi triplicato se si pensa che l'istituto minorile avrebbe di del fuoco ventidue posti aumentati a trentasei con un importante intervento edilizio
E che mediamente ci sono stati nell'ultimo anno cinquantanove minori reclusi voi capite che parliamo di numeri importanti
Con uno un'ulteriore iniziativa di aprire una la alla Dozza al al al carcere
Degli adulti dove mandare i minori che nel frattempo diventano maggiorenni
Con la predisposizione di un padiglione settore di una trentina di posti che sono sempre sempre occupati il che vuol dire che ai cinquantanove aggiungiamo i trenta
Siamo sui novanta
Minori detenuti al fronte degli originari ventidue posti dell'istituto minorile che prima erano sufficienti
Arrivare quindi dopo nel momento della pena evidentemente non è non è la via giusta
Così come bisognerebbe comprendere se veramente vogliamo che la piena abbia la sua funzione rieducativa di recupero delle delle persone che sbagliano
Non vogliamo veramente perché poi la legislazione è abbastanza incerta una volta viene messa una norma che va in un senso la volta dopo succede magari un grave fattore ci sono norme che seguono un percorso una finalità diverso
Il dato di fatto è che l'esigenza securitaria è molto sentita in questo momento
Dovremmo
Riflettere bene e gli spazi e gli ambiti delle esigenze seppure Tarja gli spazi e gli ambiti propri della funzione costituzionale della pena
Che ricordiamocelo deve sempre tendere a un recupero a una rieducazione non dovrebbe essere la vendetta di Stato la piena non dovrebbe essere il luogo dove rinchiudere una persona e buttar via le chiavi come nel popolo spesso si sente dire
Ecco va fatto un lavoro culturale sicuramente è meritoria l'attenzione che l'avvocatura e la Camera penale di regola hanno su questi temi i riflettori non devono mai spegnersi
Il dibattito deve essere sereno deve essere però molto razionale e partire da un dato di realtà e non da uno da dati ipotetici
Con questo così vi saluto parlato anche troppo
Mi mi complimento per l'iniziativa Misiti scuso se dovrò andar via dopo il giro dei saluti ma in contemporanea c'è un altro evento dove interviene il ministro della Giustizia pro capite che le funzioni di rappresentanza che mi competono
Mi costringono comunque a essere presente anche all'altro evento che si sta svolgendo in via Farini
Grazie e buon lavoro a tutti
Grazie a lei presidente chiamo invece il dottor Ciro Cascone avvocato generale presso la Corte d'appello di Bologna
Buon pomeriggio a tutti ringrazio porto il saluto oltre che me io dei magistrati della Procura generale del procuratore generale
Forse dovrei fermarmi qua perché il saluto non chiede di fare altro però approfitto dell'occasione che è ghiotta per dire giusto due parola di riflessione su questo tema davvero importante che avete scelto oggi
Il concetto di pena mi sono spesso interrogato su cosa sia la pena la pena in effetti che a presidente Rizzo mi ha già anticipato in questa riflessione
Per come la di Kato nella coscienza collettiva non si è mai distaccato credo veramente dal concetto di vendetta per un torto subito e quindi appena per eccellenza in fondo il carcere non siamo riuscite a inventare altro non è altro che la cultura della Calabria che ci porti antichi dietro da Petren più primordiale io chiudo in gabbia cioè in carcere una persona perché ha compiuto un torto maggiore un reato
Per un tempo
Graduato in relazione alla gravità del fatto o a volte per sempre
Nei secoli non è cambiato molto per quanti tentativi si siano fatti
Quello che è mancata forse è proprio la riflessione culturale quella che in un termine a volte un po'tecnico diciamo le politiche di ampio respiro
è vero si è provato a diversificare e l'ordinamento penitenziario di cui discute ti oggi ne è la prova ultimamente abbiamo provato ancora di più ad andare oltre penso alla riforma delle pene sostitutive Brevi penso alla messa alla prova che è stata estesa agli adulti dopo essere stata sperimentata nel laboratorio della giustizia minorile
Penso a quell'altra riforma incompiuta che la giustizia riparativa
Frutto di un intervento dire cosa gamba tesa attuato dalla riforma Cartabia gamba tesa perché perché si è innestato su nel tessuto normativo
Una riforma le cui condizioni culturali forse non erano ancora maturi perché facciamo fatica proprio collettivamente a comprendere come dire che l'intervento penale posto sostanziarsi anche
Nella dell'attività di
Ricucito un già e quindi di mediazione della lacerazione sociale che si è avuta con il reato già per il solo fatto di esprimerla a volte ci viene detto ma parli troppo complicato che ha sbagliato deve andare in galera e basta
Che volete con la mediazione e quindi non siamo pronti
E allora poi ci attacchiamo all'articolo ventisette della Costituzione le pene
Non possono consistere in trattamenti contraria al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato e allora ma rieducazione anche qua le dico cose già dette che approfondire temi esiste veramente cioè netto ne parliamo di pena dovremmo parlare di esecuzione della pena perché fu già evidenziato in assemblea costituente una pena di per se stessa l'onorevole Maffi diceva non può tendere alla rieducazione
Ma è l'ambiente in cui la pena si sconta che in qualche modo può rieducare il condannato è oggi il carcere sappiamo che ancora tante volte
Più che il luogo di rieducazione
Diventa luogo
Di gratuita sofferenza
E allora esiste dall'educazione non lo so mi piace ricordare questa riflessione fatta tempo fa da Giovanni Fiandaca il quale sostiene che nel contesto politico
Culturale negli orientamenti della pubblica opinione l'idea di educativa attende per lo più a ricevere adesioni lettori che o di facciata
A fronte di un tendenziale predominio di pulsione retributive distanze di prevenzione generale che si può scrivere a un acconto in cento fosse costante dell'IVA puniti vissuta
Figlia anche di un populismo politico che tende a canalizzare in chiave repressivo ritorsivo a sentimenti di rabbia indignazione risentimento e frustrazione diffusi nei settori sociali più svantaggiate della società
La mia esperienza professionale mi porta ahimè a concordare col professor Fiandaca
Si può fare qualcosa certo bisogna svolgere veramente un'operazione culturale prima che politica e legislativa e soprattutto bisogna portare a compimento quella riforma incompiuta come evoca
Il titolo del convegno di oggi molto significativo in questa direzione
Credete questa è una cosa che va fatta non non soltanto per i detenuti non soltanto per le vittime perché poi ogni volta che si parla di questo argomento c'è qualcuno che alza il ditino e dice e la vittima
E dentro la vittima non è presente nel nostro sistema penale forse dovremmo preoccuparci anche di questo ma quest'operazione culturale che poi normativa
Ma fatta per il benessere della società per i nostri seggi altrimenti ci ritroveremo tra vent'anni io non sarò più qua magari spero intenzione ma si riparlerà ancora di senso della rieducazione senso della pena
Grazie per l'attenzione buona volontà
Siamo per un saluto l'avvocato Valerio Vulcano un componente della Giunta dell'Unione delle camere penali italiane e è referente di Giunta dell'Osservatorio Carcere
Sì buonasera a tutti
O qualche foglio ma saranno centottanta secondi quindi non vi preoccupate grazie no no no no ringrazio
Gli organizzatori la Fondazione forense il Consiglio dell'ordine alla Camera penale di Bologna
Centottanta secondi per una piccola riflessione che spero possa servire poi per i lavori
Mi piace ricordare quando intervengo nei convegni in cui si discute di ordinamento penitenziario come la nostra carta costituzionale
In qualche modo eppure occupandosi di sanzione penale non si non non parla mai di pena carceraria non parla mai di pena dalla destinazione carceraria dei detenuti parla di finalità
Rieducativa e soprattutto all'articolo tredici ci ricorda come i nostri padri costituenti che uscivano dal ventennio fascista
Avevano ben chiaro il pericolo che trattamenti inumani e degradanti e torture potessero essere afflitte detenuti e per questo prevede espressamente una sanzione
Ed è qualcosa che noi dobbiamo ricordare soprattutto perché questa regola è stata poi ulteriormente consolidata nell'articolo tre e della CEDU eppure persiste forte e umile autoritarie liberale dell'esecuzione penale nonostante in più occasioni anche la Corte costituzionale da ultimo alla sentenza ottantaquattro del due mila ventiquattro ci ricorda
Per l'appunto la centralità della funzione rieducativa e soprattutto ci richiama a soddisfare le esigenze umanitarie proprie che sono della detenzione
Si è stata è stata già ricordate pure nel due mila tredici abbiamo seguito abbiamo subito una condanna da parte della corte dove si dice siamo quasi a quel punto di partenza in realtà a quel punto abbiamo già abbondantemente
Superato sovraffollamento insopportabile una compromissione della dignità dei detenuti inaccettabile
Questa concezione calcio Centrica della pena però ha un fondamento de di questo che io vi chiedo per davvero di discutere questo fondamento è certamente il delitto penale del nemico il diritto penale di scopo che ancora oggi è forte nel nostro Paese è un processo penale disco
Queste due fondamenti dannosi che la situazione carceraria sia quella che e espressamente voluta e non è una un un caso eppure ci troviamo di fronte a statistiche che ci sarebbero ci direbbero di agire nell'esatto contrario settanta per cento delle persone
Che tornano a delinquere quindi la recidiva e e al settanta per cento per coloro che hanno scontato la pena in carcere scende al diciassette perché ha beneficiato di misura alternativa allora mi sia consentito prima di congedarmi
Che se può davvero apparire utopistico è stato detto prima rivolgere alla politica un invito ad atti di clemenza generalizzata una cosa però la si può fare la dobbiamo fare tutti
Un'assunzione di responsabilità ognuno nel proprio ruolo e ad esempio l'invito alla magistratura del merito di guardare alla misure cautelari come extrema ratio guardate abbiamo il venticinque per cento dalla popolazione carceraria che in attesa di giudizio
E questo non può non essere coniugato con i mille più errori giudiziari che ogni anno si verificano in questo Paese
Questi due dati non possono essere ignorati perché vuol dire che c'è un abuso in questo paese della carcerazione preventiva e in una situazione di sovraffollamento come quella che viviamo queste di estrema gravità così come grave lo si diceva prima lo diceva l'avvocato generale che noi non abbiamo introitato quelle che sono queste misure queste pene sostitutive alle pene detentive brevi che la riforma Qatar da pure previsto è nel processo di sorveglianza quel mistero processo di sorveglianza io chiamo così perché chiunque
A chiaro cosa dovrebbe essere un processo sa bene quali sono le la sintesi processuale che per l'appunto si verifica in quei tipi di processi e rispetto a quello però sempre più spesso soprattutto perché entra in carcere diventa di vicinissimo poter accedere alle misure alternative allora dico che un'assunzione di responsabilità tutti quanti dobbiamo farlo ora e che bisogna intervenire al più presto grazie Hezbollah
Siamo per un saluto il direttore della Fondazione forense bolognese non crea consigliere consiglio dell'ordine degli avvocati di Bologna l'avvocato Gian Luca Malavasi
Beh veramente benvenute e benvenuti
Soprattutto a voi che siete intervenuti mai nostri per prima cosa i nostri illustri relatori che veramente sono illustre consentitemi solo un particolare saluto personale all'amico Fabio Fiorentin che molti Boldi voi non lo sanno io sono un grandissimo appassionato di diritto penitenziario mi ha fatto l'onore vietnamiti l'amico Fabio fiorentini
Di poter partecipare uno dei suoi delle sue alla stesura di una delle sue tantissime opere utilissime per tutti coloro i quali svolgono attività in nel specifica nel diritto penitenziario che mi ha fatto partecipare alla stesura perciò sono particolarmente felice
Di rivederlo qua a Bologna
Consentitemi altrettanto un saluto devo fare da parte del tutto il consiglio di amministrazione della Fondazione forense e mio personale naturalmente
Ma scusa consentiti e mi corre anche l'obbligo di effettuare dei piccoli ringraziamenti
Piccoli e leggeri se mente perché questa è oggi è una giornata che è un po'un percorso che è stato fatto dall'Osservatorio Carcere dei quali io faccio parte ma consentiti mi faccio veramente pochissimo sono è merito di questi ragazzi e non me ne vorranno se segnalo due persone che sono stati i veri motori di delle ultime due iniziative che abbiamo fatto che è stata la cella in piazza che ha avuto uno stupendo avuto tantissimo successo e poi Lodi
Terna iniziativa e consentitemi veramente un saluto il responsabile Luca Sebastiani Ettore Grenci che comunque in è una delle forse propulsive di queste nostre iniziative dell'attenzione come la differita del consiglio dell'ordine degli avvocati della Fondazione
E della camera penale sul carcere cosa spero io
Ovviamente quando si parla di diritto penitenziario noi guardiamo ci si aspetta da un momento all'altro un miracolo un miracolo che non arriverà senz'altro da provvedimenti legislativi l'ultimo passato così è stato pubblicato il decreto del Presidente della Repubblica relativamente a una modifica della liberazione
Anticipata che dovrebbe non si capisce dovrebbe occuparsi l'istruttoria l'UEPE cioè è talmente farraginoso che non credo che porterà non credo che porterà niente se non semmai a bloccare in maniera definitiva l'UEPE che dovrebbe svolge delle attività le attività istruttorie cosa però chiedo ai a questi relatori io penso nel diritto penitenziario anche negli aspetti sia fondamentale io la chiamo consentitemi un po'differente sia un po'di fantasia e che chiedo anche di dare indicazioni relativamente a qualche elemento che potrebbe effettivamente
Portare
Dei miglioramenti nelle applicazioni delle misure alternative basterebbero pochi
Pochi interventi
Non so all'interno dell'articolo novantaquattro aumentare anche nei casi del quattro bis per i soggetti tossicodipendenti per poter accedere a misura d'per la Ti-Bre si potrebbe anche in questo caso attuare uno scioglimento del cumulo un po'più pregnante relativamente a qualche agli aspetto per la concessione alternative
Io penso che quello che spero e sono certo che sarà in questo non voglio che sia il De profundis dell'ordinamento penitenziario in questi giorni nel cinquantesimo anniversario basta guardare
Sono state fatte tantissime in iniziative su questo alla fine si arriva si parla e si dice tutto va male
Nonché africane ci mancherebbe altro bene io chiedo a questi illustri relatori di poter anche dare delle indicazioni di carattere pratico per cercare di aiutare di diciamo col cercare di superare questi ostatività che stanno via via sotto errando questo ordinamento penitenziario che come il nostro godimento
Costituzionale è uno dei più belli del mondo grazie
Grazie a tutti
Erano previsti in saluti anche da parte della presidente del Tribunale di sorveglianza è la dottoressa Venturini che però credo che non sia arrivata nel frattempo che perché è in udienza
Che se arriverà nel corso di questo pomeriggio sarà un piacere farla intervenire per una per un breve saluto
Possiamo quindi dare inizio ufficialmente a questa prima a Carlo scusami scusate mi infatti vedevo scusate mi errori il bello della diretta
Vedevo il Cavaliere e dicevo non ce l'ho però scritto scusate mi un ultimo saluto dal nostro segretario della camera penale di Bologna l'avvocato Carlo Macchi rally
Grazie chiara gli oceani ora Carlo sono l'ultimo e quindi sarò veramente brevissimo pro per me è un grande piacere un onore
Portare i saluti del Presidente della Camera penale di Bologna il professor massa cupa che purtroppo è impegnato a Napoli un altro convegno del direttivo di tutta la Camera penale e ringrazio sentitamente i nostri ospiti per aver accettato e l'invito ad essere qui con noi oggi telegraficamente vorrei dire questa cosa qui la la legge del settantacinque
Ha rappresentato qualcosa che non si è verificato molte altre volte nella nostra storia cioè un cambiamento culturale
Il legislatore comprese che la via di fuga non era quella del carcere ma era quella delle misure alternative decise di mettere al centro l'individuo
E mettere al centro valori come re socializzazione rieducazione e prima ancora dignità della persona
E allora in questi cinquant'anni è vero questa legge a attraversato mutamenti sociali riforme compiute e riforme incompiute ma ha mantenuto questo impianto valoriale fondamentale
Affianca questo come recita il il titolo della tavola che si terrà a breve tra utopia e realtà c'è la realtà dei fatti molto distante
Dal dai valori professate invece dalla legge che oggi celebriamo e è vero che questi valori devono ispirare tutti noi come avvocati ma anche magistrati tutti gli operatori del sistema penitenziario sino ad arrivare anche ai comuni cittadini
Che si danno da fare ad esempio con le associazioni di volontariato e hanno a che fare appunto con la dimensione carceraria ma in particolare per l'avvocatura penalista
Obbligatorio direi che l'occasione di oggi sia anche quella di rinnovare l'assunzione di un impegno l'impegno a difendere i diritti
Dei detenuti ogni qual volta non vengano rispettati i valori costituzionali ci troviamo di fronte a una situazione complicatissima tra suicidi sovraffollamento
Diritti alla salute negati
Garanzie dei diritti fondamentali del dell'individuo
Violate e quindi cogliamo l'occasione di celebrare l'impianto valoriale della legge sull'ordinamento penitenziario quest'oggi ma anche cogliamo l'la la medesima occasione per rinnovare un impegno come avvocatura penalista al a far sì che l'esecuzione della pena e la pena
Rispetti sempre i principi costituzionali grazie
Grazie mille Carlo ed ora se non ci sono ulteriori starnuti che mi sono dimenticata procedo spedita anche perché qua scusate minima oltre alla mia emozione per essere presente qua oggi pomeriggio in una contesto così bello la presidente Rizzo diceva i fari depone a rimanere sempre accesi e i fari sono molto accesi e non vedo niente praticamente
Bene iniziamo iniziamo ufficialmente i lavori di questo pomeriggio con nella prima tavola rotonda l'ordinamento penitenziario dalle origini all'attualità tra utopie è realtà i nostri ospiti di oggi pomeriggio sono Notting presento solo velocemente anche al fine di che comprendere e che cosa ho richiesto loro che cosa richiederò loro la professoressa sia risicato che ha ordinaria di diritto penale all'Università degli studi di Messina e e garante delle persone private della libertà personale del Comune di e Messina il professore Mauro Palma già Carrante nazionale delle persone private della libertà personale e oggi i presidente del Centro di ricerca European
Pena Gehenna tese non Logic calendario mi volete male ecco proprio ieri dicevo che hanno grande cruccio e che non nonostante gli investimenti fatti in gioventù non parlo l'inglese e TAC ecco grazie professor Palma e il dottore Fabio Fiorentin magistrato di sorveglianza direi nell'anima prima gli ho chiesto
Da quanto tempo fa il magistrato di sorveglianza e mi ha risposto da tutta la vita e questo era un po'anche la mia sensazione sono quindi studiosi hanno studiato hanno scritto
La professoressa dipinti seccato e autrice
Di diverse pubblicazioni così come il professor Palma così il dottor Fiorentino in a scritto da un ricorda la prima anche l'avvocato Malavasi molte monografie ma soprattutto vivono e ciascuno di loro in virtù delle specificità delle loro professione professionalità e la visita e quindi io ho chiesto e chiedo a loro oggi di portarci tra per la loro esperienza ciascuno diversa
Sulle proprio sulle sulle sul tema oggetto di questo evento oggi quindi l'anniversario della riforma dell'ordinamento penitenziario
Quindi fare sia un excursus anche normativo mettendo in luce ciascuno dalla propria esperienza e ripetere il proprio angolo visuale
Pregi e difetti e
E anche possibilità eventualmente di miglioramento mi piacerebbe poi che ci dicessero anche qual è la loro idea quella nel quale alla loro visione
Di pena e qual è la loro idea e la loro dizione forse utopica
Di carcere
Io quindi lasciare subito la parola per prima alla professoressa te risicato per il suono per il suo intervento grazie
Io ringrazio in primo luogo la Fondazione forense bolognese il consiglio dell'ordine degli avvocati la Camera penale Franco briscola per avermi voluta qui oggi in un contesto tanto prestigioso
E così importante per discutere di un tema che ormai è diventato una parte di me in vista sempre più a cuore
Man mano
Che vado maturando la mia esperienza di garante dei detenuti del comune di Messina
Più volte il Presidente della Repubblica e non solo il Presidente della Repubblica penso anche a Papa Francesco ha evidenziato la situazione drammatica delle carceri italiane
Oggi parliamo di ordinamento penitenziario tra utopia e realtà ma la realtà è una realtà distopica
Per cui partirei prendere le mosse dal contesto particolarmente critico giusto per citare l'espressione del presidente Mattarella
Nel due mila ventiquattro secondo l'Osservatorio di Antigone ci sono stati novanta suicidi e duecento quarantacinque morti totali negli istituti penitenziari Italia
Quindi abbiamo un caso ogni tre giorni e mezzo e certamente però ai dati del due mila ventiquattro dobbiamo aggiungere anche quelli del due mila venticinque dati che ho dovuto aggiornare ahimè fino a ieri sera perché oggi sono settantadue i suicidi consumati tra i detenuti
E quattro quelli di operatori penitenziari
Certamente sebbene il suicidio sia un un fatto personale Complesso e per molti aspetti imperscrutabile un collegamento con una il sovraffollamento carcerario cioè
Il cioè nella misura in cui come ha evidenziato la dottoressa Rizzo il sovraffollamento tocca percentuali del centotrenta per cento cinquanta e anche di oltre il duecento per cento
Abbiamo punte del duecentoventi per cento a San Vittore del duecentododici a Foggia del duecentocinque per cento a Lucca del Duecento uno per cento a Brescia e a Lecce
è una situazione che rappresenta la punta dell'iceberg di un complessivo mal funzionamento della gestione della pena carceraria che incide pesantemente sulle vite dei detenuti in violazione di fondamentali diritti dell'uomo infatti adesso dobbiamo prendere atto della circostanza che la terribile fama delle carceri italiane ci precede
Pochi giorni fa il tribunale di Monaco di Baviera ha sospeso il procedimento di consegna di un detenuto in esecuzione di un mandato di arresto europeo
Chiedendo all'Italia rassicurazioni sulle possibili condizioni di detenzione
Siamo di nuovo nelle condizioni che ci fecero condannare dalla corte Edu per il caso Torregiani siamo del resto poche migliaia credo due mila detenuti dal tetto massimo che ci costò la condanna nel due mila tredici
Corsi e ricorsi storici perché evidentemente la la lezione di quella condanna è rimasta lettera morta
E qui come
Leggere i dati su cui con richiamerò la vostra attenzione la Costituzione e e deve restare un punto di riferimento ineludibile
E ma c'è qualcosa di più ecco se c'è un territorio in cui il concetto in dignità umana acquisisce una connotazione primaria evidentissima e proprio quello carcerario
E nella sentenza c'è dubbio vola contro Italia si parla di dignità delle persone detenute è un riferimento bellissimo che mi fa pensare alla hanno una ferma
Se non è il professor Gaetano Silvestri
La dignità scritto più volte Gaetano Silvestri non si acquista per meriti e non si perde per demeriti essa non è diritto bilancia bile ma la bilancia su cui disporre i beni costituzionalmente tutela
E per definire la condizione attuale dei diritti dei detenuti
E utilizzò un'espressione di Fabio Gianpi Lippi che a questo proposito ha citato il paradosso del gatto di Schrödinger
E questi diritti informalmente
Intangibili sono stravolti dal sovraffollamento dalla riduzione degli spazi vitali e trattamentali dalla carenza endemica Dini educatori dalla mancanza di lavoro dalle attese imbarazzanti in materia di assistenza sanitaria
Oltre che all'assenza di interazioni tra il carcere e il mondo esterno
E questo genera in corto circuito legato inevitabilmente allo stigma del carcere di portata tale da indurre come è stato evidenziato già nei saluti alla recidiva
E alla domanda su consistenza limiti ed effettività dei diritti dei detenuti
Che e largamente impopolare in questo momento in un'opinione pubblica che è influenzata da ondate tutt'altro che innocuo e di populismo penale e non può davvero rispondersi se non proprio con
Il immagine del gatto di Schrödinger i diritti dei detenuti sono vivi e morti contemporaneamente
In una temperie culturale repressiva
Che grazie all'ossessione securitaria introduce a getto continuo nuove fattispecie di reato punito e sempre soltanto con pene detentive
Pene detentive che poi no sistematicamente violano anche i prezzi il principio di proporzionalità
Il carcere e testimonianza profonda della crisi del nostro Stato di diritto
E sotto questo punto di vista guardia dobbiamo guardare con preoccupazione agli aspetti recessivi dei diritti e dei principi delineati dalla riforma del mille novecentosettantacinque
L'ordinamento penitenziario del settantacinque aveva spezza un atto e spazzato anche l'austerità illiberale del Regolamento per gli istituti di prevenzione e pena del mille novecentotrentuno
E la legge sull'ordinamento penitenziario concentrato il finalismo rieducativo della dimensione costituzionale della pena nelle sue modalità esecutive
Ispirandosi al principio dell'inclusione sociale del condannato imposta dai principi solidaristici della cacciata del quarantotto
La riforma penitenziaria e qui vengo al punto che mi interessa sottolineare segna il passaggio dalla fonte esclusivamente regolamentare dal mille novecentotrentuno alla fonte legislativa
Con elevato senso ideale rilevantissime conseguenze pratiche
La svolta del mille novecentosettantacinque deve fare i conti con la circostanza che oggi abbiamo un nuovo abbondante ipertrofico concorso delle fonti secondarie nella disciplina dell'organizzazione e della vita penitenziaria
Oggi le circolari del da dei dei provveditorati regionali all'amministrazione penitenziaria non rispetto moltissimo la discrezionalità dei direttori e le regole della vita quotidiana dei detenuti in questo modo i diritti previsti per legge vengono elusi attraverso una profluvie burocratica di circolari ispirate sempre da logiche di prevenzione speciale negativa
E un occulto previo mandante l'esecuzione penitenziaria vecchio stile
E sul piano ideale la cristallizzazione dei diritti dei detenuti nella nelle in una legge in senso formale avrebbe dovuto escludere e quelle pretese che negano l'esistenza di diritti veri e propri condannato eppure
Oggi l'attuale Garante nazionale in più contesti ha parlato di mele aspettative e nove di diritti
E certamente la legge del mille novecentosettantacinque altro dato un
Periodo di
Evoluzione perfezionamento bisogna attendere il due mila tredici e la condanna dell'Italia da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo ad esempio per veder approdare nell'ordinamento penitenziario la disciplina del reclamo giurisdizionale
E l'articolo trecentotrentacinque Terror viene poi introdotto nel due mila quattordici ampliando ulteriormente la tutela giurisdizionale dei diritti dei ristretti con i rimedi risarcitori conseguono alla detenzione
In condizioni tali da violare l'articolo tre della CEDU così come interpretato dalla giurisprudenza della Corte di Strasburgo
E interessante il dato che ho reperito sulle sui report di Antigone
Nel due mila ventiquattro le carceri italiane sono state ritenute inumane e degradanti per ben cinque mila ottocento trentasette molte tuttavia si tratta di rimedi ancora insufficienti
Ancora
Particolarmente
IMI ingente e senza prospettive di soluzione a breve ad esempio la situazione evidenziata poco fa dalla la dottoressa Rizzo dei liberi sospesi
Delle condizioni e la condizione di chi essendo stato già condannato con destrezza intensa definitiva pena non superiore a quattro anni beneficia di una sospensione dell'ordine di esecuzione della pena che può durare tempo infinito
Compromettendo ogni Progetto di vita e di lavoro in attesa che il tribunale di sorveglianza si pronunci sulla richiesta di una misura alternativa alla detenzione
Questa condizione in base a dati recenti riguarda più di novanta mila persone stiamo parlando di un numero superiore a quello dei nostri sessanta pappa si sessantaquattro mila detenuti
E praticamente pari se non di poco inferiore a quanti oggi si trovino a vario titolo in esecuzione penale Esterna
Questi numeri confermano l'esistenza di una patologia in contrasto con la Costituzione e con i principi della Corte europea dei diritti dell'uomo
Se si tratti di patologia reversibile o irreversibile connaturata un po'alle perversioni dell'esecuzione della pena in Italia non è dato sapere
Le riforme sul carcere hanno avuto esiti
Spesso deludenti
In particolare al momento volevo soffermarmi sulla questione del efficacia applicativa delle pene sostitutive in come potenziate dal decreto legislativo numero centocinquanta del due mila ventidue
I dati che ho consultato sono ancora incompleti per cui è molto presto sia chiaro per procedere un bilancio critico ma solo deludenti
Perché a metà gennaio due mila venticinque risultavano cinque mila trecentottantanove condannati in esecuzione di pene sostitutive
Ma dico tra queste spettava solo il lavoro di pubblica utilità sostitutivo seguito dalla detenzione domiciliare
Del tutto marginale la semilibertà sostitutiva che condivide il record negativo della pregressa servì detenzione
E
Peraltro
Il
Ricorso alle pene sostitutive assegnato comunque un passo in avanti
Perché ai pregio di anticipare i percorsi extra murari contribuendo per l'avvenire probabilmente a ridurre ma non forse in maniera adeguata il proprio il fenomeno dei libri sospesi
E altri strumenti deflattivi possesso del giudice di cognizione sono la sospensione del processo commessa alla prova che registra un forte incremento rispetto alla sua introduzione del due mila quattordici
Abbiamo ventisei mila seicentoquarantadue soggetti al trentuno gennaio due mila venticinque
E anche ancora una volta il lavoro di pubblica utilità è una pena si rivela estremamente versatile soprattutto in rapporto alle violazioni del codice della strada un po'meno per quanto riguarda
Gli stupefacenti
E
Diciamo che queste misure hanno prodotto però in generale una sorta di eterogenesi dei fini
E da strumenti di attuazione della finalità rieducativa della pena spero sono diventati strumenti di mera dettar Cerizza azione
Questo è un po'il fallimento del progetto originario del mille novecentosettantacinque
Certamente gli interventi sul carcere degli ultimi due anni sono poi totalmente inadeguati
E il Governo e Parlamento si sono rivelati e Governo e Parlamento pro tempore si sono finora rivelati assolutamente insensibili all'emergenza carceraria
Non siamo mai stati forse così vicini alla contatta una nuova condanna della Corte e due
E mi riferisco ai rimedi omeopatici del decreto carceri del luglio due mila ventiquattro e al recente Decreto Sicurezza numero quarantotto del due mila venticinque
Il decreto carceri non contiene neanche nel preambolo alcune i dichiarazioni che normalmente per motivi di forma non sempre si presenti aree problemi in perigliosi sui problemi in periodo si del sovraffollamento carcerario
E su realmente il decreto carceri affronta la questione del sovraffollamento carcerario esponendo l'assunzione di nuovi dirigenti penitenziari e agenti di polizia penitenziaria dimenticandosi
Educatori medici
E tutto il personale e da destinare alla medicina penitenziaria
Viene poi disposta la costruzione di nuovi edifici penitenziari per fronteggiare domani un problema che avrebbe dovuto essere risolto ieri a tal fine viene nominato un commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria
E e tra l'altro e una scelta in sei discutibili sì ma quella di far fronte all'aumento dei detenuti costruendo nuove carceri i dati Istat dici sull'andamento dei detenuti in Italia rapporto alla costruzione di nuove carceri dimostrano che aumentando le carceri Nomentano anche i detenuti questo è un dato statistico che si riscontra
In quasi tutti i paesi
In a disciplina della liberazione anticipata su cui non mancavano in Parlamento importanti proposte interessanti proposte del fin attive
è stata complicata da profili procedurali appesantita da un coacervo quasi diabolico di prescrizioni ed Est e detrazioni
E un elemento mi preoccupa cioè l'istituzione presso il ministero della giustizia di un elenco di strutture residenziali idonee all'accoglienza e al reinserimento sociale delle persone detenute
Queste strutture potrebbero per come sono descritte dall'articolo otto comma tre del decreto carceri aprire anche la strada verso forme mascherate di privatizzazione delle carceri
E che dire del decreto sicurezza
Parlavamo poc'anzi di diritto penale nemico il decreto sicurezza segna il ritorno nel diritto penale per tipo d'autore della disubbidienza ne è prova l'istituzione del delitto di rivolta carceraria
E nei centri di trattenimento per migranti che per la prima volta sì si estende fino a includere forme apparentemente contundenti di resistenza passiva
In certamente il discorso non può andare oltre perché non e sonde Ray dai limiti cronologici elette mi sono stati assegnati ma è emblematico in un certo modo di intendere
E lo strumento penale come strumento di neutralizzazione del disagio sociale ne consegue un'idea vendicativa della pena carceraria
E tempo tale contrasto con i nostri principi costituzionali un accenno prima di concludere con
La mia idea utopica di carcere come suggerito dall'avvocatessa Rodio
Un cenno a un altro disegno di legge che e al momento in discussione in Parlamento
E si tratta di un disegno di legge valuterebbe una nuova forma di detenzione domiciliare terapeutica per autori di reato tossicodipendenti e alcoldipendenti con pene fino a otto anni o a quattro anni se si tratta
Autori reati di cui agli atti all'articolo quattro bis dell'ordinamento penitenziario
Questa detenzione domiciliare terapeutica dovrebbe eseguirsi in strutture residenziali di tipo terapeutico che però in atto non esistono come non esistono le nuove carceri del decreto carceri
Quindi è impossibile pensare a un effetto deflattivo rapido immediato come quello che oggi sarebbe necessario
E forse quella del carcere a misura d'uomo è un'utopia ma Ronald Worthing
A sempre affermato che le utopie sono necessarie perché ci aiutano a comprendere il limite reali del possibile
E
Mi limito ovviamente solo a spunti Rhapsody ci maturati sulla base della mia esperienza personale dichiarante
Il primo intervento a mio avviso deve partire dalla riforma della sanità penitenziaria
Perché e vero è che si è consolidato il processo di costituzionalizzazione della sanità penitenziaria che ha che è stato avviato nel due negli dal mille novecentonovantanove poi completato nel due mila otto
E principio che ha consacrato il principio de seria l'equivalenza delle cure e l'inclusione dei detenuti nelle nelle cure del servizio sanitario nazionale e tuttavia la distopia delle cure in carcere dice ben altro perché permangono gigantesche lappone applicative che incidono sulla tempestività sulla continuità delle cure
La realtà applicativa considera la salute del recluso come variabile logistica della custodia più che come diritto esigibile
La prassi detentiva tradisce l'equivalenza delle cure e l'interoperabilità del diritto alla salute generando una condizione di in attuazione sistematica la riforma del due mila diciotto poi si è rivelata un intervento settoriale incompiuto che ha lasciato irrisolti nodi cruciali come le liste d'attesa per le prestazioni sanitarie
L'assenza di cartelle cliniche informatizzate i frequenti disagi del derivanti dai trasferimenti tra istituti
La realtà quotidiana parla di un'assenza sistematica di medici soprattutto di medici esperti di specialisti ma anche di infermieri di farmaci e di fisioterapisti
Nella casa circondariale di Catanzaro in sei mesi sono morti sei detenuti coincidenza tutti avevano bisogno di cure sanitaria
Anche il lavoro a un importante profilo di un di utopia perché rappresenta uno dei con l'istruzione
Uno dei più efficaci antidoti al degrado e allo sfacelo prodotto dalla vita detentiva al momento senza di spazi vitali quella di attività trattamentali e lavorative sono collegati
E
E questo non può che incidere in maniera deleteria sui tassi di precipita
Poche ma necessarie parole sulla perdurante in effettività se mi perdonate il bisticcio di parole del visti e del del diritto all'affettività in carcere come sancito dalla sentenza costituzionale numero dieci del due mila ventiquattro
E
La corte costituzionale ha parlato di una sanzione che senza l'affettività viene percepita come esageratamente afflittiva sì da non poter tendere verso l'obiettivo della Riso fece della risocializzazione
Ed ecco il paradosso della pena carceraria perché intese in senso esclusivamente punitivo essa non solo tradisce il senso ultimo dell'articolo ventisette terzo comma della Costituzione ma favorisce l'abbrutimento per condannato
Diventa per usare l'espressione di Marco Pelissero un contesto di privazione dei diritti in un contesto di privazione della libertà
E certamente nel perdurante nell'ingombrante Silenzio del legislatore e pressato della inadeguatezza di strutture fatiscenti e il per popolate
Che abbiamo solo al momento la circolare del dato dell'undici aprile del due mila venticinque
Che a oltre un anno dalla sentenza costituzionale numero dieci del due mila ventiquattro abbozzato farraginose linee-guida sull'esercizio del diritto all'affettività dei detenuti
Sottolineando di fatto l'inadeguatezza strutturale di molti istituti penitenziari e la difficoltà di superarla nel breve periodo una dichiarazione di impotenza
L'ultima considerazione ecco che appena di cui parla l'articolo ventisette terzo comma della Costituzione debba essere sempre e soltanto la pena carceraria dopo dice nemmeno la Costituzione
è venuto il momento di un ripensamento generale delle pennette principali
Per ampia fare il catalogo delle pene principali eccoli limitando la pena detentiva ai reati di fascia medio-grandi
E
Non mi pronuncio su Wind rimedi per ridurre il problema del sovraffollamento carcerario perché per ridurre il sovraffollamento carcerario basterebbe qui mettere
In libertà o invece o in detenzione domiciliare i tredici mila detenuti che hanno meno di
Due anni e in in particolare otto mila di essi in meno di un anno di pena detentiva da scontare
E
Comunque la si pensi è fondamentale
Che non si abbandoni mai il paradigma della legalità costituzionale nella approccio al sistema penitenziario italiano diversamente ci saremmo arresi a questa tragedia
Vi ringrazio
Grazie a lei professoressa grazie anche per averci portato la sua esperienza di studiosa ma soprattutto la sua esperienza come garante che immagino da quello che ho compreso
Dalle sue parole le abbia fatto anche forse cambiare un po'a visione
La sua esperienza come garante rispetto alla sua esperienza forse come studiosa no vivere le cose
A diretto contatto con i detenuti con i problemi quotidiani ci dà una visione delle cose poi diversa gli diciamo che non so mi resta un po'da questa sua relazione
Questo quadro c'è da un punto di vista normativo abbiamo la Costituzione più bella del mondo abbiamo una legge sull'ordinamento penitenziario che quanto meno negli intenti
Di assoluto pregio e di assoluto valore dopo dica però ci sono delle amare constatazioni perché la realtà appunto ci riporta dati che non fanno così onore a la nostra Costituzione e le nostre leggi e sono appunto il sovraffollamento al sonno l'inadeguatezza delle strutture
Questa mattina solo questa mattina c'è stata come dicevo in apertura ma prima parte della giornata che si è svolta presso la casa circondariale di Bologna e è stato una momento molto bello soprattutto perché erano presenti molti detenuti che hanno partecipato con piacere al dibattito che sono intervenuti anche con
Interventi molto profondi e molto e segno l'unica cosa che si moriva di freddo cioè i detenuti stavano benissimo perché loro sono abituati arriverà nel faretto
Tra dico anche questo è c'è una cosa piccola ci porta molto lontani da quella valore necessari potuto che potete era dignità e quindi anche questo è un dato che va segnalato oltre agli aspetti e immagino che lei mi vedete a partire la sua esperienza l'accesso alla sanità c'è il diritto alla salute completamente pretermesso finanche negato
E il lavoro tra l'altro il lavoro io mi mi mi mi soffermo sempre a pensare ma perché non si riesce a lavorare in carcere giustamente lei l'ha detto lo diciamo in tutti il lavoro è uno strumento non solo il lavoro nobilita l'uomo
Ma il lavoro il lavoro l'istruzione lo studio ci danno degli strumenti cioè per poterti reinserire e reinventare una volta fuori
Ma non si riesce a a ad uscire da questo
Allora passo la parola al professor Palma che già punto detto garante per tantissimi anni direi otto forse garante nazionale
Proprio pochi giorni fa a è stato pubblicato anche un bell'articolo su un dubbio su una sua recente opera sul suo ce n'è centrerà Moro in collaborazione con altri coi suoi colleghi e già garanti per i detenuti
E chiedo anche al professore Palma di portarci la sua esperienza la sua visione
Sulla legge sull'ordinamento professionale facendo anche lui credo un excursus sulla e le varie vicissitudini normative di questi lunghi anni che sono trascorsi dalla sua entrata in vigore e forse anche ci darà qualche cenno sul funzionamento dell'amministrazione penitenziaria fosse se non è inteso male il collegamento anche la professoressa diceva di quanto incidono le varie circolari i vari provvedimenti interni su poi quelle che sono le Autonomie
Del direttore del carcere e in generale su quella che dovrebbe essere la disciplina normativa
L'ascoltiamo con piacere grazie benissimo grazie buon pomeriggio
Grazie per esempio l'infinito permettetemi di salutare la presidente merita della corte Costituzionale Marta Cartabia che preferisco che appare così piuttosto che ministra pro tempore perché rimane di più la questione e che ci ha raggiunto in questa nostra discussione io direi che la pena detentiva non coté di buona salute anche in ambito europeo e come
Come diciamo
Veniva detto poc'anzi io nell'esperienza di garante nazionale
Ho cercato di di proporre il modello che avevo in qualche modo e vissuto in due mie esperienze precedenti la prima quella di aver presieduto da Strasburgo il Comitato europeo
Per la prevenzione dalla tortura e quindi col controllo alla detenzione nei Paesi europei e successivamente quella di aver presieduto proprio quel piano d'azione direi risposta alla sentenza Torregiani nel due due mila tredici
E ha cercato quindi diciamo di ieri costruire un'esperienza che si basasse su alcuni principi un principio
Se volete parla allora frase più volte citata di Calamandrei del bisogna aver visto bisogna andare a vedere e bisogna avere
Degli occhi Esperti nell'andare a vedere perché spesso c'è lo sguardo assuefatto iniziò che si va a vedere
E l'altro principio che avevamo cercato capiamo cercate che parli ancora di stabilire un po'in tutti i paesi europei che può sembrare banale ma che essi va in carcere perché essi e puniti
E non si va in carcere per essere puniti
In qualche modo la privazione della libertà e il contenuto della della sanzione inno nello spazio per la Giunta di altri elementi descrivere il carcere oggi lo si può fare da fari punti di vista molto negativi poc'anzi venivano ricordati i numeri che si interrogava prima da presidente della corte d'appello su cui i numeri se erano da attribuirsi per esempio al grande accumulo per poche risorse della magistratura di sorveglianza
Io direi che in realtà il pieno logico interpreta in in interrompa sempre penale cioè l'esecuzione penale interno interroga il penale sostanziale stamattina mentre ero in treno ho visto che la Corte costituzionale in una pronuncia di oggi ha dichiarato lui legittimità costituzionale
Delle di quel comma tre delle e centotrentuno bis relativo al trecentotrentasei
E trecentotrentasette laddove non veniva consegno Pedrizzi dorata latte in unità del fatto rispetto ecco la tenuità
è un termine che io vorrei prendere perché molte di quei provvedimenti
Presi durante il periodo di risposta alla sentenza Torreggiani focalizzava hanno il problema della tendo vitati saper distinguere rispetto al fatto reato
Di tipo più generale e fatto reato che caratterizza stavamo per integrità ma sempre per dire il perché l'esecuzione penali sui numeri interni interrompa nel penale potrei qui cercare citare il trecentonovantuno ter
Per esempio che ha introdotto il reato di telefonini in carcere non ha ridotto un telefonino mi ha dato due anni di pena in più a chi lo possedeva perché non è vero
Cosa che l'ho sentito dire rispondendo a un'interrogazione
Che i numeri crescono per la maggiore custodia cautelare che non con i crescono per la minore uscita dal carcere guida custodia cautelare si mantiene sempre sul dei
Nei livelli e al Tiribilli dobbiamo ridurre sempre un problema la custodia cautelare ma in realtà l'attuale gli attuali numeri ci dicono che quello è un parametro costante
Mentre invece fa crescendo c'è un un po'all'articolo di Edmondo Bruti Liberati in merito che stato pubblicato poco tempo fa proprio sul Corriere della sera in cui
Dava anche numeri alla mano un immagini di questo d'altra parte si è intervenuti in anni recenti con una una iper penalizzazione che poi c'è pensiamo per esempio il quattrocentoquindici bis per la famosa come dire
Resistenza passiva nord rispetto agli agli ordini impartiti e così via questo potrebbe essere
Diciamo un descrittore l'altro descrittore che possiamo prendere quello della chiusura progressiva che ha il carcere qui
Ma interventi di circolari che finiscono per a vere dopo un colore come diceva la professoressa risicato ancor maggiore
Delle di fonti superiori a hanno invece un'incidenza determinante nella vita carceraria per cui si interpreta quel comma due
Dell'articolo diciassette
Della legge penitenziaria che invita al direttore questa possibilità di rispetto a progetti e iniziative lo si interpreta invece in maniera tale che il direttore prima di dare il suo parere deve aver essere risalito per tutta la catena gerarchica così determinando maggio minore progettualità e maggiori chiusura
Se uno vari moti per descrivere la situazione precisa presente dire che il carcere forse c'ha un eccesso di descrizione
In questa fase bisogna un attimo invece riandare a vedere nel passato di andare a rivedere alcuni punti
Per capire le potenzialità della legge penitenziaria i punti di debolezza e come alcune cose si siano inserite in quei punti di debolezza dell'orecchio etero
Di delineare un pochino questo percorso perché non possiamo dimenticare
Che la legge penitenziaria approvata diciamo che nella sesta legislatura dopo un dibattito annoso dopo momenti di di difficoltà pensate approvata
Intende da dal quarantotto aveva al settantacinque son ventisette anni dopo che c'era stata un'diciamo un'indicazione chiara indicazione costituzionale
Approvata in in una in in un contesto che voglio qui un attimo ricordare queste attese
Nel cinquantuno nel cinquantuno il ministro della Giustizia Adone Zoli aveva emanato una circolare in cui diminuita alcune cose di quel Regolamento del trentuno per
Perché erano veramente in stridore acuto con
Con una nuovo diciamo con il nuovo tessuto democratico del Paese bene quei nelle quelle piccole cose vennero subito abolite nel cinquantaquattro
Dal
Ministro Michele Di Pietro il quale ministro emettere tipi dietro e le abolisce ma mi interessa la motivazione però sono appuntata e dice dopo il grave turbamento della guerra e del dopoguerra
L'opera etilista un'azione morale del nostro Paese non ha progredito come quella di restaurazione materiale e quindi dobbiamo incidere sulle punizioni
Perché come veniva interpretato quella rieducazione con un elemento etico morale che si traduceva poi in elemento di come dire di di maggiore pregnanza dello stupro dello strumento penale ecco che allora un dei primi
Elementi che possiamo
Trovare con alcuni aspetti di
Di debolezza è che accanto alla positività di quella legge che ha spostato proprio direi
La Lasseter la discussione sul carcere Ca'individuato le persone detenute come persone portatrici di diritti
Accanto a quell'elemento positivo che in qualche modo a Tato corpo a quella sia la parola di educazione sia quella prima parte del Co ma del comma tre che io cito sempre che comunque
Non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e ancor più oggi
Forse diventa determinante quella prima parte di quel comma diceva accanto a quello c'erano sempre delle ambiguità linguistiche
Delle ambiguità linguistiche di cosa si metteva dietro quel processo diciamo di rieducazione non a caso poi noi fino al sessantadue abbiamo avuto che l'ergastolo senza liberazione condizionale dava quella rieducazione un valore di rieducazione
Solipsistica e etica in qualche modo che era assolutamente diverso da quello che era stato il punto di convergenza non mi piace chiamarlo punto di accordo che era stato trovato
Mine costituente perché era un punto di convergenza valoriale
Non era un punto di accordo politico e quel valore il l'elemento di educazione mi piazzo sempre leggerlo come punto di convergenza valoriale e non punto di mediazione
Di mediazione politica quinti dico vedete un percorso complicato che però in qualche modo si è portato
E ha portato con sé
Alcune differenze nell'interpretazione
Differenze linguistica il costituente era stato attento abbiamo detto tante volte aveva parlato di pene al plurale
Proprio per indicare una pluralità aveva parlato di condannato al singolare proprio per individuare invece la centralità della persona eccetera però dietro quel termine in qualche modo si sono
Inserite varie interpretazioni allora qui mi sorge un primo punto diciamo di di dubbio perché vedete una riforma
Una riforma complessiva una legge di riforma complessiva di un assetto
Detti e chiedo vuole riformarlo sulla base di principi da cui tali gregge deriva deve avere una capacità diciamo di di aprire una rigidità nei principi rispetta i principi stessi
E una totalità estensiva in modo da coprire tutto quell'assetto e questi due elementi sono diventati zoppicanti la rigidità perché su quei principi non era del tutto chiaro l'interpretazione e la totalità dell'assetto perché io invece il sistema Squassina subito
è diventato un un sistema
Difficilmente descrivibile in maniera unitaria al punto tale
Che laddove veniva pienamente magari attuato in esperienze parlo di anni successivi ma comunque che ormai hanno più di anni penso al solito Bollate per esempio
Venivano individuate come esperienze sperimentali eccezionali ecco questa totalità estensiva tenori inventa connotando tutte invece il totale da sette invece
Una legge di riforma deve a vere questa capacità
E allora se andiamo a vedere questa debolezza io la il riporto a un fatto che l'Alice
Di riforma penitenziaria come paradigma culturale si inserisce in quel paradigma culturale che riguarda diverse leggi degli anni settanta
E in cui il punto paradigmatico è il principio dell'inclusione come elemento di soluzione di asperità e difficoltà
Guardate sono diverse le leggi di quel periodo che hanno l'asse dell'inclusione penso la polizia né delle classi speciali nelle scuole
La sistemazione del sistema sociale e del sistema di assistenza sociale territoriale fino ad arrivare coi alle che nella seconda metà degli anni Settanta alla legge centottanta del mille novecentosettantotto in cui l'elemento inclusivo e terapeutico per la persona che ha disagio disagio mentale e si supera completamente un che l'idea diciamo che la funzione medica possa avete una sovrapposizione con la funzione di controllo
Bene questo paradigma inclusivo è quello che secondo me la contro indagine forte del parere di ma rieducativo perché l'inclusione dà sostanza alla rieducazione e l'aria interi per il sedimento e la rieducazione trova la sua forza dall'elemento inclusivo e guardate che
Acquisire il pare convinto e che parametro
E che inclusivo come parametro di lettura di un atteggiamento sociale comporta
Molte cose comporta processi culturali ho citato la legge che centottanta del del settantotto Luciano Violante che vede saluto in collegamento tra ferendo voi essendo torinese ricorderà che Mills ad enti nelle stesse a Collegno nel sessantasette si
Si facevano le primissime riunioni rispetto alla possibilità di superamento del paradigma
E manicomiale e rispetto alla possibilità di commissioni che visitasse ero quei luoghi ci sono poi voluti undici anni si è costruito un paradigma culturale via Emilia
La legge penitenziaria invece ha subito un momento Tito rammento
Che e ha visto il di affermarsi di paradigmi di tipo esclusivo e qui il robot cinque minuti per ricordare la storia di questa legge me lo posso permettere per età colpe più gravi il cross
Il tassare voi sapete bene che il Senato
Approva nel settantatré
Un po'un Progetto di legge
La prova nel settantatré ci sono pene diverse diciamo è è ministro della giustizia Mario Zagari e il siamo all'interno del
Per il governo di Mariano Rumor quarto governo e venivo sei un attimo leggere come le Mario Zagari introduce
La la la la legge perché secondo me potrebbe essere importante anche per oggi
Mario Zagari le introduce in questo modo una società come la nostra
E naturalmente portata a scoprire nuove dimensioni dei valori di libertà e di democrazia
E quindi a considerare il carcere non più come ora realtà separata
Ma al contrario come una delle tante formazioni sociali in cui vivono e hanno bisogno di protezione anzi di una particolare protezione
Quei cittadini che seppure hanno violato la legge penale non devono per questo come vuole la Costituzione sentirsi definitivamente esclusi dal contesto sociale
Capite che è un incipit che ha molto a che vedere con il nostro dibattito attuale su come noi vorremmo che venisse e interpretata e attuata anche la la legge oggi e T-shirt più avanti sempre nell'introduzione
E che occorre rendersi conto una volta per tutte che le manifestazioni di malcontento che si verificano nelle carceri in questi ultimi anni
Non rappresenta non l'espressione di un parossistico gratuito furore contestati vivo
Ma sono al contrario il risultato di una crisi che non riguarda solo l'ordine e strutture dell'ordinamento penitenziario
Densi coinvolge più a monte i caratteri stessi del nostro sistema penale
Qui dette il discorso è esattamente quello breve questa legge del settantatré approvata in Senato
Tipo opere con l'appoggio anche di alcune persone vedete per a Firenze attorno
Attorno a Villa Badia Fiesolana
Allora retta da padre Balducci
C'era una la rivista testimonianze c'era un gruppo che si riuniva coordinato da marcare a e da Guzzini
Atto che seguivano passo passo la la riforma ma faceva parte anche del gruppo anche Mantovani faceva parte ad del gruppo anche corso e e ed è molto interessante perché il loro pubblicano una e ripristina fatta dentro al carcere che sito tornavano e gli altri di cui
Non sono riuscito a a mantenere
Delle copie e seguono passo passo e vedono positivamente diciamo questo sviluppo di questa di questo primo testo del settantatré un testo dove
Per esempio i permessi per cause eccezionali
Non si dovevano dare soltanto sette erano morti otto parenti
Come sembrerebbe invece nella logica ma si davano anche per un evento gioioso e importante a livello della famiglia in cui si centrava sull'attività culturali e si dava Mura larga impostazione ben più larga Palma magistrato di sorveglianza con i protesti la legge va alla Camera
La e chi la Camera la tiene per più di un anno la tiene tant'è che la legge del settantacinque no quindi è evidente che la tiene più dura un anno drammatico per l'italiano va detto un anno in cui
Attendo con uno dei fatti e gravi all'esterno
Vorrei ricordare che il primo anno in cui il terrorismo de incide con il primo morto da parte delle Brigate Rosse
è uno che nel settantatré un anno in cui c'è ad Alessandria un un gruppo di detenuti che sembra rapiscono altri detenuti sei poliziotti degli operatori Hancu Betti quo e ci sarà un intervento poi drammatico
Che finirà con sette morti un anno in cui anche politicamente però avvengono delle cose perché ci sono poi nel settantaquattro due cambiamenti di governo e ci sarà il cambiamento ha anche del ministro della Giustizia quel che il ministro della giustizia quando sarà approvata la legge sarà Oronzo Reale
Oronzo Reale un pochino noi ce lo ricordiamo anche per come dire a abbinandolo ad altri provvedimenti legislativi il il saranno riviste una serie di cose
Quello che è attualmente l'articolo quattro dell'ordinamento penitenziario era stato espunto Sara Poli Laura reintrodurlo quello in cui dice che i detenuti sono portatori di diritti
Era stato tolto poi Laura Laura allo rimetterà dentro prima che ritorni al Senato viene aggiunto l'articolo novanta
La legge aveva ottantanove articoli per aggiunto all'articolo novanta che quell'articolo che permette la sospensione
Delle situazioni diciamo di normalità in un contesto in cui e vorrei sottolineare la nostra Costituzione non parla mai di eccezionalità
Ma parla se vai di risorse di solidarietà ma mai visto di eccezionalità può parlare diritti questioni di urgenza hanno tendenze ottantasette la necessità e l'urgenza e così via l'articolo novanta sarà abolito undici anni troppo dalla legge e dalla legge Gozzini e però sarà il genitore del quattordici bis
Che il quarantuno bis perché quando ne parliamo del quarantuno bis attuale dovremmo dire il quarantuno bis comma due
Perché quello attuale di cui parliamo l'apertura di Chamot sospensiva già c'era stata ma che era avvenuto
è avvenuto che tendenzialmente il primo tema lo di affrontare la difficoltà escludendo
Perché più che altro separando è un modello che si è andata a finire affermare anche nel sociale anche perché il modello con inclusivo richiede risorse e il ciclo economico eran cantato un tanto
Richiede risorse di Chieti iniziative nel territorio richiede si parlava prima di misure alternative
Siamo a numeri tali veniva veniva ricordato che dovremmo impiegare una quantità enorme di risorse perché le misure alternative sono cresciute senza far diminuire quelle detentive son diventate due serbatoi
Diciamo così paralleli
Quindi in qualche modo il mutamento del ciclo economico il mutamento della sensibilità anche Pepe l'insorgere della lotta armata anche in Italia e quindi una tendenza diciamo
Di atteggiamenti molto molto più su impauriti anche dell'opinione pubblica fanno sì
Che e questo testo che ritornati in Senato
Attende e caratteristiche non lo sa Santa allora il senatore Felicity cercava di che era il relatore in commissione cercava di dire che il tutto si teneva sarà il proprio il Mario Zagari che dovrà invece invitare a votare favorevolmente perché la rivista il da riforma bisogna averla è interessante
Qualcuno se le può andare a vedere per esempio sempre sulla ripristina
Di allora le Conso scrive sull'articolo novanta questa norma va veramente combattuta
Il sagrato infatti non l'aveva messa si arriva a dare al ministro la patente di poter sospendere il trattamento
Questo scritto tardo settantaquattro diciamo
Come vedete è un dibattito Complesso un dibattito in cui
Ripeto sia fu
Eppure riaffrontato muta il paradigma complessivo e che cosa determina questo che quello che era una finalità positiva della riforma chiede il trattamento individualizzato nel senso tengo presente il soggetto mi diventa il trattamento s'settorializzato
Nei si crea uno sempre più all'interno settori separati gli uni dagli altri
Fino ad arrivare alle recentissime circolari di questi giorni in cui si dice che addirittura che se in un carcere c'è una ad alta sicurezza una iniziativa per la media sicurezza
Eppure non coinvolge le persone dell'alta sicurezza a una procedura particolare per potere essere autorizzata
Vedete quell'agli individualizzazione diventa una settorializzazione
E quella che era una mera assegnazione assegnazione perché nel nostro carcere non esistono classificazioni sia ben chiaro
Due mila classificazione il quarantuno bis il resto sono assegnazioni perché se esistessero classificazioni dovrebbero essere ricorribili per invece non esistono classificazioni sono assegnazioni diventano invece sotto organizzazione
Il carcere diventa sempre meno descrivibile unitariamente il carcere diventa in qualche modo un carcere di tante carceri
Con una gestione amministrativa che non ha ben chiaro poi come gestire uniformemente la questione arriva a scrivere recentissimamente cose che io ritengo inaccettabili per esempio che il funzionario
Giuridico pedagogico
Cioè l'educatore visita alla prescrizione da parte del capo per dipartimento che si deve far carico di spiegare con chiarezza le motivazioni dei provvedimenti e delle scelte Ugo organizzative
Mi sembra ben distante da una funzione educativa che il Egisto l'attore aveva pensato nel settantacinque nel suo pensare anche al trattamento indirizzato si arriva a scrivere
Che si può contattare il centodiciotto sono nei casi di effettivo pericolo di vita
Mille al di là del fatto che come si contatta il centodiciotto o meno è una decisione medica e forse vi andrebbe spiegato che non c'è più la sanità penitenziaria ma che c'è perché dipende dal servizio sanitario nazionale
Per appetiti e l'idea la settorializzazione è un'idea poi di crescente chiuso da me questo spaventa molto di più parte dell'affollamento
Mi spaventa di più perché è un produttore di tensione l'affollamento è ovvio che è un problema
è uno ma è un è snellimento di tensione che aggredisce le fragilità e allora arrivo alla fine certamente il presente non può però fu togliersi la responsabilità dell'intervenire per il cambiamento
E certamente Pardi Paris OPA ripreso
Diciamo lo spirito iniziale
Di quella legge andando a capire intanto apprendere anche da quella legge quali elementi
Potevano essere gli elementi che potevano dare in qualche modo ambiguità quando anche anni dopo scusate se saltò di anni nel due mila si fa il Regolamento penitenziario l'articolo trentadue
Del regolamento penitenziario che era un articolo pensato
Per temporaneamente sia parare qualcuno per un problema
Di
Un particolare gravità hanno forse bisognava pensare già da allora che poteva essere una porta aperta a quello che c'è adesso che ci sono le sezioni articolo trentadue
Perché in qualche modo quello vedete che era un'idea in un contesto
Di ingenti diciamo di inclusione un'idea di individualizzazione è diventato un'idea di un'altra settorializzazione all'interno del carcere questo
Del l'unitarietà e e la capacità di amministrare perché io insisto il carcere deve essere amministrato questo lo dico anche per rispetto di chi lavora all'interno del carcere che deve sapere
Quale è la sua funzione questo è un tema che va ripreso poi siccome si voleva sapere ma le dico solo per titoli nel quale potrebbero essere un paio di provvedimenti da prendere
Empress Palestro no ben presto difficile prenderli però diciamo che potrebbero essere utile
Parto provvede liberi sospesi io penso che se i liberi sospesi con una sospensione di quattro anni se per cinque anni questa verso l'ora non ha commesso niente la questione dovrebbe essere estinta togliendo anche tutto una serie di di carico di lavoro anche alla magistratura perché non ha proprio senso ho detto quattro e cinque volutamente come tipo di di di cosa l'altra
L'altra questione perché tra l'altro il dottor Quentin può anche spiegare per quante come incide sulle pene accessorie anche questa cosa
Però presente una cosa che l'UE ha scritto proprio su questo questo elemento la sospensione se la pena accessoria può essere eseguita invece man in situazione di sospensione e via dicendo
è un marchingegno che
Si crea una una fanno questa una cosa all'altra cosa io credo
Che sia arrivato il momento di capire che coloro che sono stati condannati non parli residui di pena
Coloro che sono stati condannati a pene e estremamente basse sono mille quattrocento quelli sotto un anno
Proprio di condanna e non di e sono altri due mila e novecento tra quelli tra uno e due anni
Sono l'espressione di un problema che poco a che fare con l'esecuzione che ha penale molto a che fare con il territorio molto ma a che fare con l'esposizione al rischio
Di commissione del reato e allora il sistema andrebbe diviso spaccato e riaffidato ai territori la responsabilità di controllo del un tipo come dire di sanzione
Ma contemporaneamente anche del ben sedimento delle persone non so rispolverando i mandava in tali ma stavo dicendo che il territorio deve essere chiamato ha una sua soggettività mi fermo qui
Grazie professore per il suo intervento grazie si fa anche grazie anche per i riferimenti storici
Che sono sempre importanti perché la storia va da conosciuta perché il Papa diceva sempre che la storia non si rinnova si ripete
Ha messo in luce anche questo aspetto che forse intendiamo un po'a sottovalutare almeno io quando mi focalizzo su alcune riflessioni rispetto a ciò che non va e ciò che potrebbe essere migliorato non penso mai ma forse questa è la sua esperienza professionale che la porta a fare questa riflessione sulla sulla capacità di amministrare quindi oltre al problema
Degli strumenti normativi che apriamo abbiamo anche un problema di capacità di amministrare certo è che se queste circolari armeria letta una che mi sembra particolarmente importante negativamente
Se di certamente non contribuiscono al alla buona riuscita di un sistema che magari potenzialmente potrebbe essere anche buono
La questione dei liberi sospesi Bendandi tessuta molto la sua iniziativa ed so che è un tema che sta particolarmente a cuore anche al dottor Ferentino
Al quale è parso subito la parola chiedendo di proprio di portarci la sua esperienza la sua lunga esperienza come magistrato di sorveglianza ci interessa molto soprattutto agli avvocati
Perché sa ognuno guarda sempre la la propria parte invece una visione di insieme aiutato tutte le parti a comprendere meglio il funzionamento mettersi sempre nelle scarpe degli altri secondo ma sempre
Una una buona cosa l'ascoltiamo volentieri grazie mille grazie
Ringrazio davvero tantissimo per l'invito anche egoisticamente perché veramente caduta per me ma per tutto un piacere sentir parlare sia la professoressa risicato che il mio garante
Insomma si starebbe ha sentiti per ore e quindi chiaramente quello che dirò insomma il confronto impietoso lo dico già in anticipo di siamo tutti tranquilli insomma
Rispetto a quelli ecco io mi ero preparato delle delle tracce ma insomma irresistibile la insomma la voglia di inserirmi
In quello che è stato detto autorevolmente prima sulle varie problematiche nocche che riguardano l'ordinamento penitenziario l'amico Malavasi ci diceva in apertura ma speriamo di non dover recitare il de profundis ecco
Io devo dire ho ho difficoltà a a offrire argomenti in contrario a questa prospettiva perdonerete magari sono anche un po'assertivo non è tanto il mio stile ma sono veramente amareggiato per per quello che ho letto stamattina insomma il nuovo il nuovo decreto che regolamenta la disciplina della liberazione anticipata
Insomma non ha accolto davvero nulla del dei suggerimenti che erano stati proposti per rendere atti
Abile la disciplina semplicemente non Perra altro
E quindi devo dire che questo mimi e mi ha caricato e componente attivamente quindi insomma dovrò fare un po'di meditazione stasera trascendentale per calmarmi perché veramente ecco l'impressione davvero di di di di di di parlare molto spesso al vento e trovare di fronte a sé interlocutori ad ogni livello che insomma non non non sembrano cogliere la gravità del momento che che somala il nostro sistema di esecuzione penale sta attraversando
Verrebbe da dire no la situazione è grave ma non è seria no diceva Flaiano
Veramente sembra che sia così no perché è grave lo sappiamo tutti è inutile raccontarcela mamma non è serio perché sembra veramente che non si vogliono si possa intervenire in modo efficace
Allora dicevo
I relatori e gli amici che mi hanno preceduto insomma hanno hanno già individuato non poi quel che sono le le problematiche più evidenti il problema dei libri sospese
L'orrenda professoressa diceva sì novanta mila sono i dati ufficiali ma devo dire che Giannella fine due mila ventiquattro ho partecipato un workshop organizzato alla Statale di Milano già in allora
Si diceva ma no qua guardate che siamo sui centodieci mila secondo me è passato un anno insomma la cifra non è sicuramente diminuita quindi siamo su quelle cifre cioè veramente numeri importantissimi
Siamo al punto siamo al punto veramente microcosmo la deriva come lo definiva Paolo Ciani no siamo al punto che
C'è da augurarsi che il problema non sia risolto
Siamo a questo punto perché immaginate solo se improvvisamente per un insomma va assolta di di di miracolo giuridico giudiziario
Si potesse in tempi brevissimi definire tutto questo arretrato queste norme massa di persone e immaginate che il tribunale di sorveglianza con grandissima la generosità che poiché susciterebbe no di strali
Il linciaggio mediatico applicasse a quasi tutti una misura esterna
Immaginiamo che solo il dieci per cento di queste istanze che fosse respinta
Beh semplicemente sistema non reggerebbe
Un dieci mila undici mila dodici mila detenuti in più in tempi brevissimi qui siamo al punto che noi operatori ci auguriamo tra di noi che questo problema non sia risolto
Questa è la questa è la verità
Ce lo risolverà possibile la CEDU perché sapete che Circe c'è un ricorso che eliche
Stare pendente è possibile è possibile che l'acciaio Ducci Possa Possa condannato in Italia per una dilazione sistemica come un po'fatto con la Torreggiani proprio perché ricrea riconoscendo che c'è un problema c'è un problema anche perché appunto si tratta di persone le cui vite sono sospese famosi libri sospesi questa è una
Termine coniato già nel mille novecentonovantotto da Mario Vaudano allor presidente del tre mila sapeva se il Torino che commentando la legge Simeone diceva proprio questo campo
Seicentocinquantasei questo comma cinque che sospendeva appunto le vite delle persone
In origine tra l'altro no eterogenesi dei fini no paradosso un un istituto nato per
Per favorire no evitare l'assaggio di carcere però poi costosa questa questa cosa si protrae c'è il caso mi pare valori o si chiamino di quella persona che aspettato dodici anni per avere l'affidamento in prova ai servizi sociali no e naturalmente questi dodici anni è uno la fitta bloccata una norma
Non mette su famiglia uno assai non non non non riesce a trovare un lavoro perché Assad sacche potrebbe poi finire in carcere
Ed è possibile che appunto la la Corte ci condanni dicendo dovete adottare anche dei dei dei rimedi e anche e dei dei delle delle forme di indennizzo come è stato fatto con la Torreggiani
E qui per qui giustamente ma Mauro ci diceva si potrebbe proprio pensare a qualche forma
Di potremmo già farlo volendo l'Egitto e potrebbe farlo qualche forma di indennizzo nelle forme se non proprio di una sterilizzazione della della pena ma una forma di riduzione della pena
Perché comunque si potrebbe in qualche modo riconoscere che un pregiudizio a queste vite sospese cioè c'è stato c'è una forma anche di sofferenza psicologica se volete perché uno dice ma chissà andò in carcere andò in carcere insomma voglio dire
Per cui si potrebbe immaginare una forma di indennizzo anche automatico che potrebbe essere applicato perché qui non parliamo di meritevolezza cioè non c'è bisogno che ci sia un giudice a valutare la faccenda potrebbe essere anche una in qualcosa di automatico
Calcolato dal Pubblico Ministero nel momento in cui emette l'ordine di carcerazione nel caso che la persona debba affrontare l'esperienza detentiva
Con scomputo riduzione automatica della pena tot giorni sulla base no della del periodo
Trascorso in attesa della decisione detti presso Brianza bene quando questa cosa l'ho detta a un con una un incontro alla sua aspra tra magistratura ho preso i pomodori
Perché ci sono stati tanti colleghi che si sono alzati dice insomma ma cosa sta dicendo ma è possibile ma qui stiamo parlando di persone che hanno commesso reati accerta quindi solo se loro se ne stanno a casa tranquille tu e tu vorresti questo è il clima no anche del facendo autocritica rispetto alla mia categorica per cui comunque ecco questo è un problema ma sicuramente
Sicuramente se non lo affrontiamo no voi ce lo faranno affrontare probabilmente con queste con questo tipo di prospettiva
Il secondo aspetto cerco di andare veloce perché per rispetto ai relatori che ci seguiranno perché vedo che Laurent poggia un po'trattata
E l'aspetto delle pene sostitutive merci è stato detto ma questo è un dato di fatto cioè sono i numeri che ce lo dicono non stanno decollando
No sta decollando trentuno semilibertà insomma siamo siamo a questi livelli e l'unica l'unica San pena che chieda e sono i lavori di pubblica utilità ma perché
E naturalmente vengono da una tradizione di applicativa già consolidata no la conosciamo tutti non ci sono c'è già l'esperienza del giudice di pace eccetera per cui
Quelli
Diciamo che tengono non c'è un'esplosione ma tengono le altre no quali sono le ragioni ma temo che siano ragioni di tipo non tanto culturale ma quanto strutturale no perché
Il sistema nasce già zoppo perché non si è si è scelto il decisore politico ha scelto di non inserire tale pene sostitutive l'affidamento in prova qui giustamente gli avvocati di prova perché devo
Già rinunciare ha una chance di ottenere il la misura più ampie davanti al tribunale di sorveglianza e devo accettare misura che tra l'altro come la semilibertà o la detenzione domiciliare sostitutiva risentono comunque di una visione comunque carcere eccentrica o comunque di una visione di una pena che deve essere in qualche modo affettiva
Ecco e e questo è un retaggio che ci portiamo dietro culturalmente tale da tantissimo tempo e dal mio punto di vista e quindi la vera svolta
Ma do che dovrebbe essere tra cultura Ale prima ancora che giuridica o giudiziaria
Sarebbe quello di rinunciare a questo paradigma cioè rinunciare ma veramente non a parole perché siamo tutti ci facciamo belli non dire no ma il carcere l'extrema ratio figurarsi
Ma dovremo veramente essere convinti di questo cioè rinunciare all'idea che
Il carcere sia un'opzione data in qualche modo privilegiare
E il sistema del pene sostitutive non abbandona del tutto nonostante la nomenclatura non abbandona ripeto del tutto questa prospettiva perché ripeto inserisce due pene sostitutive che francamente sono molto molto simili a appunto al tanto avete alle Amiso attrattive ma soprattutto hanno una sfumatura
Di tipo segrete attivo che chiaramente è molto vicina ecco a un ideale carcere o centri cospetto ad altre prospettive
E in più purtroppo ci sono dei grossissimi problemi applicativi che sono nati perché la riforma non ha sostanzialmente disciplinato la fase esecutiva per cui in questo momento è questione proprio di questi giorni
La procura generale della Cassazione sta valutando cosa fare perché si è creato una
Una grossa critici una faglia critica proprio tra procure e magistratura di sorveglianza perché è favorita per dir la verità anche da una Indirizzo recente da Prima Sezione della Cassazione
Che tende a dire che dal momento che la riforma non ha previsto una disciplina esecutiva le procure di Croma Novi non non vogliamo entrare in questa nella gestione delle pene esecutive
Ritengono che la magistratura di sorveglianza sia onerata anche di
Ad esempio banalmente stabilire infine il l'inizio pena fine pena operare
Sulla pena le dette detrazioni ad esempio per la liberazione anticipata addirittura in alcune in alcuni diciamo ambiti territoriali le procure pretendono anche che la magistratura il Sordi sorveglianza faccia anche comuni
Quindi voi immaginate la situazione
Quindi siamo in una fase di sostanzialmente stallo perché appunto qui ma si tratta di un veramente di un problema strutturale c'è una riforma che ha delle carenze proprio struttura
Disciplina della libertà anticipata ecco anche questa
Voi capite bene siamo tutti operatori ma se tutti in qualche modo Sperti ecco questo è uno delle colonne portanti del nostro sistema di esecuzione
Anche qui la riforma del carcere sicuro no che c'è il decreto sicurezza Catarci a calce sicuro stiamo sicuri oltre che Sereni e
Questa disciplina è ha impattato in modo devastante sul sulle dinamiche penitenziari
Perché come ben sapete si è trasformato ontologicamente un beneficio da un beneficio attivabile su istanza di parte a un beneficio applicabile d'ufficio
E soprattutto applicabile in corrispondenza di alcune precise scansioni
Dell'esecuzione e in particolare adesso attualmente non è questo il tema ma in particolare e si è stabilito che il magistrato di sorveglianza al di un procedimento di ufficio della valutazione della liberazione anticipata
Entro il novantesimo giorno dal fine pena
Peccato che degli uffici di sorveglianza non siano in grado di monitorare il fine pena né delle persone detenute né a maggior ragione delle persone in misura alternativa né ancora a maggior ragione nei confronti delle persone che sono sottoposte le pene sostitutive tenete conto che da prima sezione della Cassazione ha detto anche che dobbiamo applicare la liberazione anticipata rispetto alla ai lavori di pubblica utilità vale a dire a misure appena sostitutive di cui non abbiamo una gestione perché sono gestite da giudice dell'esecuzione
Quindi voi capite che è un sistema totalmente razionale che si chiude inevitabilmente la strada a una seria Litta di ingiusta detenzione
Che purtroppo subiremo come magistrati di sorveglianza perché non abbiamo materialmente gli strumenti per monitorare e gestire questa situazione
E sui nostri tavoli a me personalmente sono già arrivate delle richieste di avvocati che ricevano
Minimi mio il mio dire il mio assistito è arrivato a fine pena non hai proprio tutto
E adesso
Quindi siamo a questo quindi con un danno totale a tutti e in prima e in e in primo luogo un danno per i soggetti sottoposti esecuzione perché se non sono come l'incremento assistiti naturalmente non riescono a ottenere un beneficio che spetterebbe lo questo è un aspetto particolarmente gravi
Senza contare in tutto una tassa di profili ma di cui vi insomma che che vi risparmio
Dunque la
Mauro Palma ci diceva il problema è che c'è una un problema di flussi in uscita vale a dire si esce meno dal carcere
Con le misure alternative e questo è verissimo il il da testimonianza che posso darvi datata operatore data sul campo e che questo è dovuto non certamente a una se il particolare severità del del dei dei giudici di sorveglianza perché Ellis numeri dei dei dell'esecuzione penale esterna più di cento mila persone sono lì a testimoniare che le misure si danno il problema è che c'è una progressiva contrazione delle risorse sul territorio
Sempre più persone hanno non hanno domicilio dove eseguire la misura sempre più persone non hanno un'attività lavorativa sempre più persone hanno sono sole cioè non hanno più delle famiglie perché la vicenda esecutiva la prima cosa che fa è di segregare gli affetti e le famiglie c'è questa è la proprio una testimonianza che ridonda proprio da da da da operatore quindi ci troviamo di fronte all'acqua
Per non parlare naturalmente di quella quota di condannati stranieri che già ab initio non hanno famiglia non lavoro non casa per cui sono persone che stanno in carcere come diceva giustamente Mauro Palma
Potrebbero tranquillamente uscire se solo avessero una rete di supporto
è affrontata seriamente questa situazione ma
Vi ricordo che il decreto adesso mi ricordo più se carcere sicuro Decreto Sicurezza appunto prefigura duecento posti in più no nelle nelle comunità nelle strutture in questa in questa e esecuzione penale di con una sfumatura privatistica sicuramente diceva la professoressa Anna
In questo senso io posso essere anche d'accordo no perché va bene però comunque al di là prendiamo tutto no però duecento posti duecento posti
Ecco non credo ci sia null'altro da aggiungere su questo aspetto quindi il problema c'è ma è un problema che purtroppo riguarda né il territorio
Il territorio in poco più fortunati territori poco meno fortunati soprattutto per quanto riguarda ad esempio le comunità terapeutiche o le comunità che posso raccogliere le persone affette da disagio psichico sempre più numerose in carcere
I dati sono impietosi quegli ufficiali come sempre da quegli ufficiali solo un dieci per cento verso mi pare si di detenuti che hanno problemi diagnosticati
Di tipo psichico psichiatrico in realtà la mia esperienza le tessere della colloquio almeno uno su tre a delle problematiche almeno uno su tre mi dice che assume psicofarmaci siamo a questo no
Ovviamente queste persone in carcere fanno del male a se stessi fanno del male all'istituzione perché sono difficilmente gestibili sono facilmente preda
Di impulsi di di di strumentalizzazioni per per quel che vogliono creare dei problemi con i disordini con le rivolte eccetera
Ma qui il territorio non è ricettivo perché ci sono poche comunità ci sono poche possibilità di allocarli in modo conveniente
Il ecco il il
Dall'altra parte c'è il fenomeno che stiamo difende in queste proprio in questi mesi della chiusura della chiusura del carcere varie cosa voglio dire su questo cioè il fatto che si chiude il territorio ma
Cioè il una una filosofa del diritto parla di la sociologa anzi parla di del paradigma immunitario cioè il fatto che
Ricordo il munus normanno cioè il fatto che in una in una società soli ispirata a valori di solidarietà come dovrebbe essere la nostra ma con l'articolo due della Costituzione
Ciascuno di noi è chiamato a un munus cioè a dare qualcosa no
Per la società ecco il muschio può essere intesa come una tassa ma anche come un impegno no una una messa a disposizione a testimonianza
Beh noi noi invece vogliamo essere immuni ecco il pallino invitarci premesse sottratti a questo obbligo solidaristico ecco che quindi si fa strada
La paura il buttiamo le chiavi del carcere
La segregazione no cioè il carcere inteso come una sorta appunto di discarica sociale ti tiriamo fuori sempre sto talmente ma purtroppo è così cioè il fatto che e e eliminiamo come una sorta di sentina
No certe categorie di persone o certe situazioni che noi non vogliamo più gestito non ce la sentiamo più di gestire o non vogliamo più gestibile Bertossi tossici
Tutti stranieri
Tutti ci fanno paura a tutti siamo inondati disservizi di di di trasmissioni televisive di cose che che ci fanno paura che ci fanno paura
Io lavoro a Venezia te tanti ma in buona fede mi chiedo ma ma tu ti fidi ancora andare a Venezia perché sai di sborsare Giannotti rapinano come scemi
Io rimango basito però mi rendo conto che da questo di come siamo impauriti ecco quindi paradigma immunitario ma d'altra parte anche il carcere si chiude le circolari Napolitano anche qui vedete come elegante si fa per dire no al sistema l'articolo diciassette prevede che le attività
Siano svolte sotto la diverse sulla base delle direttive del magistrato di sorveglianza quindi nel mondo nel nel nel sistema immaginato da dall'ordinamento penitenziario c'è il direttore no che si fa collettore di questa iniziativa poi ne parla con il magistrato e si arriva l'approvazione la circolare naturalmente non può superare formalmente questo sistema perché naturalmente la legge prevale ma cosa si fa si bypassa si diceva bene certo Arturo Caro direttore ma prima di proporre al magistrato penale prima appunto passiamo la famosa calla burocratica e vediamo quando ti rispondo vediamo quando ti rispetto per cui questo vedete ma c'è quattrocentoquindici bis ci sono i in nuovi reati introdotti e c'è la sorveglianza particolare applicata al terzo telefonino non mi pare
Trovato cioè c'è tutta una serie di irrigidimenti che in nome di esigenze e di sicurezza che obiettivamente ci sono però perché c'è molto forse no ci sono vari modi per affrontare per affrontare queste queste emergenze anche perché come sottolineava anche Mauro
Ma su questo io non posso che dargli ragione cioè non è che la criminalizzazione di certi di certe condotte
Paul porti necessariamente alla risoluzione di questi problemi perché i telefonini girano allo stupefacente gira come come prima più di prima no cioè pochi giorni fa no avete sentito la notizia sui TG che una banda di rapinatori a Roma era gestita tranquillamente dal dal dal campo è in carcere con i telefonini poi ci sono anche venuto fuori no che ci sono anche figure di di spicco della malavita che continuano a gestire i propri profili tic toc dal carcere per cui nonostante ci siano le sanzioni penali ci siano gli alleati ci siano quel che ecco forse è una prospettiva che anche questa dovrebbe essere ripensata diciamo così
L'aspetto mi pare l'avvocato generale ma ci parlava da giustizia riparativa ecco dice non siamo pronti non c'è la cultura no
E questo era nato nel due mila ventidue come è stato è stato definito il fiore all'occhiello della riforma no
Bene anche qui due mila ventidue siamo nell'anno del Signore due mila ventisei ormai e ancora questa riforma non è entrata non è entrata a regime
E perché non è entrata a regime ecco via facciamoci la domanda diamoci la risposta probabilmente ha ragione quel chi dice non non siamo pronti ma forse non vogliamo
Più che non siamo pronti dico io ecco perché effettivamente se voi insomma siamo ripeto siamo tutti giuristi non siamo tutti stati se voi avete va letto alcune decisioni della della magistratura hanno dei miei colleghi sul e nel respingere la richiesta di autorizzazione all'invio delle parti al centro di giusta riparativa ci sono ecco delle delle affermazioni molto molto molto forti molto dure
Ma che hanno proprio il sapore del dire ma perdonate la volgarità di cortesia ma col cavolo che io ti mando fare la gestione operativa perché avrai uno sconto di pena
E questo dispiace perché in effetti c'è proprio un un problema sicuramente culturale no che cinque sto momento ci sicuramente TTT Chigi paura collettiva di divieti sommati rigurgiti un po'no retribuzioni spicci ecco sicuramente ci impedisce di cogliere il bello di questa di questa riforma no
E addirittura utopistica mente si potrebbe anche arrivare a dire perché per alcune fattispecie Magath Hillary forse la giustizia riparativa potrebbe diventare anche una pena a tutti gli effetti ma cioè dovrebbe essere proprio quella là
Chiamiamo la penna no per superare certe certe poi forse
Diciamo derive no perché per cui si si arriva a condannare no per per per fatti veramente bagatellare
Va bene e poi c'è ecco
Vediamo non vorrei ecco sono già forse il tanto in là quanto a disposizione volevo Gemina qualche minuto si scusate ma perché non non voglio davvero ho rispetto per per i ben più autore del reato relatori che mi seguiranno ecco qualcosa sul forse potrebbe sempre Sante cioè qualcosa sul sul magistrato di sorveglianza cioè come ci vediamo noi come ci vediamo noi magistrati sorveglianza e come è cambiato il proprio il la la figura no il modo di intendere la il mestiere del giudice di sorveglianza
Voi sapete nasce articolo sessantanove del dell'ordinamento dello verrebbe ve lo leggo perché insomma
Il magistrato di sorveglianza vigila sull'organizzazione dell'istituti di prevenzione di prima e prospetta al ministro le esigenze dei vari servizi con particolare riguardo all'attuazione del trattamento rieducativo
Comma due esercita altresì la vigilanza diretta ad assicurare che l'esecuzione della custodia degli imputati si è attuata in conformità delle leggi e dei regolamenti
Questo è quello che dice testualmente la l'articolo sessantanove dell'ordinamento allora
Sono rapidissimo però è interessante spero
Nasce nel settantacinque la riforma ecco alcuni
Alcuni dei magistrati di allora la prendono come una sorta anzi direi tutti una sorta di missione vera e propria perché all'epoca non c'era neanche una magistratura specializzata c'è una sezione del tribunale che faceva anche la alla sorveglianza no
E quindi uno di questi un diciamo un veterano velocità dice scelse di fare il giudice non ingessato nell'atto da e non immobilizzato sullo scalino per toccare con mano l'umanità carcerata
Questo era il diciamo l'anno in corso
Le prime la la la prima riforma prevedeva sono dei permessi Sinisi era iniziata con i permessi che potevano essere dati per Suso sostanzialmente motivi di indie necessità di dietetica e la necessità e i magistrati di sorveglianza iniziarono a dare una subito una interpretazione un po'estensiva applicando questo istituto anche per ragioni di tipo familiare di tipo diciamo Fausto ecco non sono affatto
Iniziarono subito i procedimenti disciplinari da parte del ministro nei confronti di questi magistrati che fanno in interpretato in modo estensivo la normativa
E in alcuni casi ci furono delle evasioni da questi permessi e alcuni magistrati somiglianza furono anche inquisiti penalmente per ed azioni per procurata evasione hanno dato la licenza di evade
Questo per dire come già il clima era insomma molto molto particolare no ecco poi si arriva alla alle alla stagioni alla stazione agli anni di piombo si arriva all'articolo novanta evocato da Mauro
Antesignano del quarantuno bis e quindi i magistrati di sorveglianza si trovano i una situazione in cui erano tra due fuochi c'erano uomini dello Stato
Incaricati quindi di una funzione molto delicata una funzione di età e apicale rispetto no all'organigramma della Statale ma anche erano in qualche modo
Magistrati che dovevano tutelare tutelare delle persone nei confronti dello Stato cioè nei confronti di possibili abusi soprattutto nella stagione del terrorismo
Insomma c'era una guerra no di fatto per cui tutto prima guerra succedono tante cose ci sono c'erano delle delle possibili situazioni di abuso di eccesso no
Per cui questi e questa stagione e ha visto nuovamente i magistrati di sorveglianza diciamo sommersi da procedimenti disciplinari ecco quindi io su questo vi lascio questa come dire questo motivo di riflessione no su su quello che potrebbe essere anche un futuro prossimo su altre corti su altre così cioè l'utilizzo del procedimento disciplinare per ammonire e per in qualche modo indi così intervenire su sulla diciamo determinazione del dei dei magistrati
La stagione
Più favorevole fu quella dell'ottantasei legge Gozzini
Qui veramente il la figura del magistrato di sorveglianza diventa una sorta di magistrato sui generis cioè una sorta di di non di giudice che appunto dallo scranno
Applica sanzioni più o meno gravi ma una magistrato si mette a fianco del del detenuto
In una situazione di e qui prossimità
Direi rapporti di proattività nei confronti di queste persone
E quindi quasi uno Boon S-Bahn no piuttosto che un vero e proprio giudice
Arriviamo alla nuova fase una nuova fase che prende l'avvio Dada capaci prende l'avvio da cui dal quindi dal dalla nuova stagione di restrizioni e poi da
Da
La giurisdizionalizzazione
L'ho detto bene finalmente dell'esecuzione penale con la dalla legge Simeone in pugno dal novantotto in poi la l'agire della magistratura di sorveglianza tiene sempre più incanalato in forme di tipo francamente giurisdizionale
Per cui da magistrato di sorveglianza si diventa giudici di sorveglianza anche il nuovo codice di procedura penale significativamente inserisce la magistratura di sorveglianza nel li poterci mo'caduti tra l'
Terzo capo secondo partito lo stesso attribuzione degli organi giurisdizionali quindi cioè un'attrazione un'attrazione progressiva della magistratura di sorveglianza nell'ambito della giudizio ne è piena
E questo provoca una frattura all'interno della martellamento è sbagliata perché alcuni soprattutto io Ricky quelli diciamo della vecchia guardia ecco Colin atti come mai magistrati e qui prossimi proattivi continuano a sostenere l'esigenza che la magistratura di sorveglianza deve essere una magistratura che rimane al fianco della persona
In esecuzione ma soprattutto del detenuto altri cominciano a dire che il giudice di sorveglianza deve essere un garante della legalità del carcere
Quindi si abbandona un po'l'idea che già in allora parliamo della fine degli anni novanta mostrava la corda cioè l'idea leader l'ideologia olimpiade rieducativo ma si fa diciamo presente si fa pressante l'idea che il giudice di sorveglianza deve essere il garante della legalità all'interno del carcere è una cosa ben diversa no apprezzate immaginava differenza altri addirittura arrivano a dire
Che il termine giudice di sorveglianza deve essere un giudice terzo cioè deve essere una sostanzialmente una figura che si pone non più al fianco del detenuto ma in posizione di terzietà rispetto
A la persona in esecuzione e all'amministrazione penitenziaria
Naturalmente questa connotazione diventa è stata Scooby attivamente sicuramente favorita dall'introduzione del rimedio trentacinque bis
Per cui a questo si è in un in un in un procedimento contenzioso sostanzialmente perché vede contrapposta all'amministrazione alla persona detenuta quindi è chiaro che questa diciamo questo contesto spinge il giudice a sentirsi a sentire comune esigenza patto quello della terzietà no di frontale
Vediamo ad oggi mi ha molto colpito
E qui mi ricollego e poi davvero chiudo mi ricollego a quello che che che ci diceva Mauro e stiamo sparando un po'Sinatra no quindi posso anche chiudere però volevo solo dire una cosa una giovane collega mia magistrato di sorveglianza così si autodefinisce una una frase di pochi giorni fa il ruolo del magistrato di sorveglianza in fondo è esattamente questo garantire come imposto dalla Costituzione che l'esecuzione della pena tende alla rieducazione del condannato e sia conforme ad un'umanità qui vedete
Abbiamo fatto un altro salto
Vale a dire adesso giudice di sorveglianza di guarda
A questi valori cioè al ai valori della costituzione
Che vedo non legati insieme umanità
E rieducazione tra l'altro nel solco anche delle sentenze costituzionali che ci ci hanno detto più volte che questa è una in via di che non può essere che non può essere scissa questo è il percorso in pillole ecco della della mia e del mio mestiere
Che Pro pongo alla vostra riflessione mi chiedo scusa se ho sforato mi dispiace cedo la parola
Cassina lasciala sono una stanza all'altra mancavano grazie grazie
Lavori a far anche io saluto tutte tutti siete intervenuti numerosi bello vedere da qui questa bellissima sala
E ringrazio i nostri ospiti
Perché ci hanno fatto davvero l'onore di essere qui oggi un giorno giornata che per noi io parlo da
Consigliere dell'Ordine degli avvocati di Bologna sono anche referente della Commissione diritti umani carcere e altri luoghi di privazione della libertà quindi non posso che essere particolarmente contenti è soddisfatto di questa giornata di studi di lavoro di approfondimento di confronti dibattito
Su quello che è la condizione attuale lo stato di salute dell'ordinamento penitenziario nel nostro Paese a cinquant'anni
Dalla sua promulgazione
Ringrazio davvero tanto è vado a presentarli
Innanzitutto la presidente Marta Cartabia
Che non avrebbe bisogno come nessun altro qui questo tavolo tranne me di presentazioni ma presidente emerito della Corte costituzionale già amministra la giustizia e ordinaria professoressa ordinari diritto costituzionale a Nesta Bocconi di Milano il presidente Luciano Violante che lo vediamo dietro le nostre spalle voi davanti avete un punto di visuale sicuramente migliore del nostro
Perché per un'indisposizione insomma non è potuto venire ma davvero lo ringrazio per la sua partecipazione anche a distanza
Presidente Violante ha fatto di tutto nella sua vita iniziamo da la sua carriera in magistratura prima professore ordinario di procedura il diritto penale
Deputato Presidente della Camera già presidente la Camera deputati anche presidente la commissione antimafia
In un periodo della sua carriera politica e poi il professor Vittorio Madness che ancora qui a Bologna fabbisogno certo di presentazioni professore ordinario Alma Mater
Avvocato nel nostro foro questa è un'altra cosa che insomma ci dà un certo tipo di piacere e orgoglio e a cui io direttore della rivista Diritto di difesa dell'Unione camere penali cui voglio dedicare un ringraziamento particolare perché davvero ha dato un contributo fondamentale lasciato voglio dire da da chi lo sa perché insomma l'organizzazione dietro
C'è stata alla realizzazione e alla buona riuscita di questo di questo netto quindi grazie davvero Vittorio per otto presenze per il lavoro anche di backstage che c'è stato
Allora io voglio andare
Velocemente perché il tempo e tiranno e voglio dare davvero il massimo dello spazio ai nostri autorevoli ospiti
Perché molto più e molto meglio di me potranno parlare di temi di cui oggi ci dobbiamo occupare certo che le suggestioni di stimoli che sono venuti dalla precedente tavola rotonda mi perverrà dire cancello la mia scaletta e vi lascio parlare su quello che avete sentito perché davvero è stato un una prima sessione molto intensa molto interessante però qualcosa insomma di introduzione la vorrei dire partendo proprio dalla professoressa Cartabia la presidente Cartapiù
Che nella sua vita professionale
Da presidente della corte costa il giudice alla Corte Costituzionale poi presidente ma anche da ministro giustizia ha spesso incrociato e incontrato ma
Il carcere la questione carceraria la penalità
Da giudice alla Corte Costituzionale sappiamo molto bene qual è stato il percorso dispensa la Corte costituzionale per rendere costituzionale l'ordinamento penitenziario e soprattutto per superare quelle che sono sempre state anzi nel tempo si sono arricchite le cosiddette ostatività nell'ordinamento penitenziario che hanno determinato anche condizioni diciamo di detta abbia a palese diciamo criticità rispetto a a quello che era l'impianto originario anche dell'ordinamento penitenziario e di conflittualità rispetto i principi costituzionali e quindi uno su tutti insomma il tema dell'ergastolo scatti proposta divo di cui abbiamo spesso parlato in altri conventi
Ma la presenza Cartabia non a caso questo incontro incrocio con il carcere e con una questione carceraria l'affronta di alcuni suoi
Libri in alcuni suoi saggi uno un'altra storia inizia da qui scritto a quattro mani sull'opera di fede di vita del cardinale carta Carlo Maria Martini che si è dedicato molto alla questione carceraria
Molti molti anni dopo anche come sappiamo papa Francesco ovviamente nella sua opera di fede e poi un altro
Liberò un altro breve saggio da bellissimo titolo infiltrerà sempre un raggio di disonore ecco
Io credo che
Questi saggi queste queste testimonianze nascono anche dall'esperienza di vita fatta appunto
Nel nel suo percorso sì alla Corte europea era la Corte costituzionale sia poi la ministra della Giustizia nei suoi viaggi nelle carceri allora la prima domanda che io le vorrei fare questa cosa qual è la sua testimonianza che ci può dare rispetto a quello che ha visto ha incontrato all'interno degli istituti pensare in questi viaggi cosa c'è cosa rimane dell'articolo ventisette della Costituzione
Da quello che lei ha potuto vedere confrontandosi con quel mondo grazie presidente grazie a voi
Grazie anche a un po'la tentazione di mettere da parte gli appunti che sono preparata perché
Lei le relazioni le testimonianze gli interventi di prima hanno veramente sollevato
Moltissimi punti tra l'altro di persone che vedono in concreto le difficoltà e quindi hanno un valore secondo me sempre superiore a a chi non passa la quotidianità a contatto con un mondo che Baricco oggi una difficoltà devo dire che ascoltare dei mia
Motivo devo che è un po'appesantito l'animo perché sembrano davvero problemi insormontabili
Ed era un po'anche lo stato d'animo ogni volta che mi capitava di mettere piede in carcere quando vi è forse una responsabilità in cui c'era qualche strumento da poter manovrare direttamente
Minimi assalivano perché da che parte aggredisci una situazione come quella che abbiamo sentito diciamo raccontare prima in tutte le sue difficoltà da che parte Grady lisci come fai a non essere preso dallo sconforto quando anche solo seguendo adesso le le cronache dei fatti di cronaca ti rendi conto le che le consegna condizioni fisiche degli edifici sono sotto la soglia dell'accettabilità il sovraffollamento
Ha oltrepassato i livelli di guardia il numero dei suicidi ha battuto ogni record di problemi di salute mentale e e poi i ragazzini i ragazzi giovani forse sono un pochino più a contatto adesso di quel mondo e gli istituti per minori si sono riempiti come non mai
Di Giovanni minori ma anche di giovani adulti ma in carcere per gli adulti dove tra l'altro si creano anche delle tensioni
è è difficile non farsi prendere dallo sconforto perché è un pezzo di società sono ditte che sono gettate in una condizione se sembrerebbe disperata
Dire che il carcere reale è lontano dal modello ideale barra costituzionale è dire poco ma ascoltando prima soprattutto presidente fiorentine Mauro Palma
La dottoressa soffriamo ovviamente riguardo anche alle occorre le occasioni Caputo per le mani di poter far qualcosa di incidere su qualcosa per sente fiorentine stava menzionando la riforma delle pene sostitutive
Con segnalando delle criticità strutturali De Rita diciamo i numeri che io ho verificato da ultimo parlano oggi otto mila centosettantacinque pene sostitutive
Poco fatica a decollare sicuramente sicuramente più sui lavori di pubblica utilità che le altre in poi definito domiciliari funzionano
Sicuramente Isotta
Sa bene professor mai messe
Che i condizionamenti politici in cui abbiamo dovuto provare a portare a termine questo questo tipo di riforma però sono sempre otto mila centosettantacinque persone che non sono in carcere non vanno quanto meno ad aggravare
La situazione che abbiamo ascoltato Conf fino all'ora insomma
Pur con tutta la la la pesantezza del quadro che abbiamo davanti e soprattutto delle condizioni dei problemi reali che sono stati detti non voglio togliere nessun tipo di
Drammaticità però io penso anche che riguardare indietro guardare alla per fare un una riflessione sul l'ordinamento penitenziario a cinquant'anni dalla sua approvazione
Sì anche guardare ha una storia che ha fatto dei passi avanti quando da ultimo qualche mese fa ero in carcere con ai miei studenti perché questa è una cosa che cerco di fare sempre di portarli almeno una volta all'anno
Non una volta per la verità facciamo tre sabati mattina che un lavoro abbastanza impegnativo per loro
A a propria stare a contatto Ange dialogare con i detenuti sempre c'è qualche detenuto di lungo corso che dice sì va be'ma adesso tutti si lamentano in tutte queste cose ma prima sapeste che così era prima
Questo non per dire che dobbiamo sminuire la gravità assoluta dei problemi
Ma per anche dire che c'è una storia e un momento storico secondo me gli anni settanta sono stati degli anni particolarmente felici per tante ragioni anche per il mondo della della pena e dell'esecuzione penale
Che dobbiamo guardare in tutta la schiettezza e sincerità cioè ci sono stati dei momenti in cui
Quella fra aggio di sole è filtrato per la frase non è mia è una frase di un grandissimo direttore di carcere Eugenio per locati del dell'ergastolo di Santo Stefano dove in mezzo a una legislazione sicuramente non favorevole senza mezzi senza niente in una condizione in cui davvero anche semplicemente l'accesso a diciamo così al ai beni essenziali era particolarmente difficile
Avverrà
Osato aveva trovato era riuscito a segnare una differenza salvo poi che un fatto diciamo infelice lo ha costretto a dover no lo ha portato diciamo
A essere punito per quell'audacia che aveva sperimentato ma io dico quell'idea atterraggio di sole non dobbiamo lasciarla cadere
Non dobbiamo lasciarla cadere perché
Quegli anni settanta secondo me sono stati degli anni in cui non non è che ci fosse una contingenza storica particolarmente so favorevole felice né a livello internazionale e tanto meno a livello nazionale
E tuttavia sono stati degli anni
Parlava prima Mauro Palma benissimo in cui diceva il paradigma dell'inclusività io uso un po'più lancia nelle le categorie del del costituzionalista sono stati degli anni in cui il Parlamento
Riuscito a
Prendere sul serio e tra l'altro con delle decisioni sicuramente non unilaterali e dico volontariamente il Parlamento perché lì avvenivano quelle scelte quelle ricomposizioni che hanno iniziato a rendere effettivi e reali dei diritti garantiti dalla Costituzione
Diritti dei detenuti ma sono gli anni dei diritti dei malati un cambiamento significativo nel diritto di famiglia e poi le donne poi gli Statuto dei lavoratori cioè sospeso Stati anni
Incredibili da questo punto di vista per cui
A mio parere riguardo di guardare la storia riguardare anche una storia in cui almeno qualcosa si è mosso sicuramente non al meglio delle possibilità ma quando si vuol provare a muovere quella macchina di assicurò che
Non è facile per riuscire a anche semplicemente ad andare nella direzione che un quando c'è uno ce l'ha chiara
Ma è è è cambiato qualche cosa
è cambiato qualche cosa su quel piano di quei
Quella punizione non contrario al senso di umanità e di quella punizione volta alla rieducazione che la nostra Costituzione con chiarezza indica come come linea di direzione
C'è un libro molto bello uscito da pochi mesi
Pubblicato da una studiosa di Yale che si chiama Judith resta Nick una delle più grande studiose di diritti di sistema di punizione negli Stati Uniti
Il titolo è in permessi Paul Panici mentre in cui racconta come proprio in quegli anni ci sia stato un movimento transnazionale che è riuscito persino a incidere in un ordinamento come quello americano dove parlare di punizione non contrario al senso di umanità anche se ce l'hanno anche loro nella costituzione l'armi in uso all'ancora il Panis mente vietato dall'Ottavo emendamento
è qualcosa di completamente diverso
Da loro negli anni settanta in nome della News on line quel Panych mente si riducevano i numeri delle frustate possibili in termini di punizione corporale siamo negli anni Settanta ci sono una serie di casi
Della portati davanti alla Corte Suprema
Da noi forse questo è qualcosa che abbiamo un pochino più alle spalle ma la cosa interessante che qualcosa è accaduto proprio in quegli anni di due storie molto diverse e anche con una concezione per esempio in quell'ordinamento l'idea di pensare al futuro del condannato e qualcosa di totalmente non pertinente che non interpella l'amministrazione penitenziaria quindi siamo in un mondo completamente diverso ma quello è un punto di svolta nella storia
Ora
Qual è il punto di raccordo e secondo me da non perdere
Di vista in pure in questo scenario che come abbiamo sentito cc turba ci turba profondamente
Io credo che uno degli a spetti da non sottovalutare di quella svolta dell'ordinamento penitenziario del settantacinque
E che ha introdotto nella cultura giuridica e istituzionale
Il fatto che il carcere non è un luogo senza legge
Sembra una banalità
Ma culturalmente è la base su cui poi
Altri cambiamenti altri passi sono stati fatti passi avanti passi indietro crisi sviluppi più o meno di successo ma
In quel momento lì c'è stato un passaggio che ne potremmo dire che in inglese come dire riassumere quel passaggio dal Regolamento del mille novecentotrentuno alla legge del mille novecentosettantacinque
Ha significato che la legge tenne tra oltre le mura del carcere e con essa la tutela giurisdizionale di cui abbiamo sentito prima gli sviluppi poiché si sono poi
Creati nel corso del tempo
è lì che inizia veramente a radicarsi l'idea
Che il detenuto non è fuori dalla polis non è fuori dalla città
Ma che si porta con sé un bagaglio di diritti di che la legge enumera elenca
E che vanno tutelati anche all'interno del carcere compatibilmente con la la condizione della persona privata della libertà personale
Legge diritti dei detenuti e giustiziabilità la bici
Ma prima non c'era questo avvicini
C'è un passaggio secondo me di una delle sentenze più belle della Corte costituzionale che porta la firma di Gustavo Zagrebelsky come relatore redattore sappiamo quanto la penna del relatore poi lascia una traccia importante nella motivazione
In cui c'è proprio questa connessione no l'idea che la materia penale deve essere affidata alla legge perché interviene sulla leader
Tale sui diritti delle persone che questo deve essere accompagnato da un rimedio giurisdizionale il magistrato di sorveglianza
Il suo ruolo di cui abbiamo sentito parlare così bene poco fa
Vi leggo due passaggi anche un po'per confortarci Fortunato questo scenario
Dice né in questa decisione del novantanove
La dignità della persona
è protetta dalla Costituzione attraverso il bagaglio o dei diritti inviolabili dell'uomo che anche il detenuto porta con sé lungo tutto il corso dell'esecuzione penale
Conformemente del resto all'impronta della legge del settantacinque che ha inteso dare l'intera disciplina dell'ordinamento penitenziario e prosegue la Corte
A riconoscimento della titolarità dei diritti non può non accompagnarsi a riconoscimento del potere di farli valere innanzi a un giudice in un procedimento di natura giurisdizionale
In questa temperie dire queste parole oggi non è cosa scontata
Dire che un detenuto quando varca la soglia del carcere si porta nel suo zainetto oltre diciamo così ai beni essenziali
Il bagaglio dei diritti che la Costituzione e la legge di riconosce e che può farli cadere davanti a un giudice io credo che non sia una cosa che oggi ne possiamo dare
Però vi ha come almeno come assetto mentale e ha assetto anche della cultura giuridica in cui siamo immersi
Questo era il senso anche di quel viaggio nelle carceri che abbiamo fatto nel due mila diciotto voluto e inaugurato dal presidente Lattanzi in cui mi ricordo che a Rebibbia la prima tappa in cui c'era tutta la Corte presente o meglio tutti i giudici che avevano aderito perché non tutti avevano deciso di partecipare
Il giudice Lattanzi disse proprio noi siamo qui terra affermare anche simbolicamente che la Costituzione non si ferma fuori
Dalle mura di cinta ma è una una Costituzione che riguarda anche questa parte del territorio perché questa è una parte della Repubblica italiana
è chiaro che poi per rendere effettivo tutto questo
Ci vuole tanto e mi è piaciuto moltissimo riferimento che è stato fatto da più d'uno sul fatto che il territorio la presenza della società civile
è un fattore decisivo per rendere effettivi anche questi che sono diritti riconosciuti dall'ordinamento io ricordo benissimo e ho una memoria molto grata al mio maestro ma Valerio Onida
Che finito di essere presente la Corte costituzionale eccetera eccetera
Ritorna a Mila no e i sabati mattina lo vedevano tutti andare in carcere a Bollate ad aprire lo sportello giuridico
Perché lo sportello giuridiche adesso prosegue ancora tra l'altro con le cliniche legali che facciamo anche noi in Bocconi ci sono tantissimi ragazzi che sono in coda per poter fare queste cose perché lo sportello giuridico è legato quell'idea di un carcere regolato dalla legge dei diritti davanti a un giudice
Perché per moltissimi detenuti anche sapere quali sono i diritti di cui dispongono e come fare a farli valere non è cosa ovvia
Serve qualcosa in più per renderli realtà effettività e allora quella presenza di volontario di eccezione come Valerio Onida che poi si è trascinato dietro una scuola intera
E tuttora muove intere generazioni
Ecco che diventa qualcosa che può fare da motore che mette in moto poi un cambiamento effettivo e reale per tutti
Lo dico perché sono d'accordo che quella Scelta della compartimentali Za azione dell'apertura la chiusura alle attività culturali eccetera eccetera
Mi sorprende perché diciamo così io credo che un'istituzione che ha davanti una serie di problemi così difficili da aggredire non dico da risolvere
Dovrebbe accogliere a braccia aperte l'aiuto il contributo che può venire dai territori che più sono attivi non riesco veramente a capire che forma di autolesionismo anche cercando immedesimarmi nella nelle difficoltà dell'amministrazione penitenziaria ci possa essere nel chiudersi nel chiudere in un bozzolo nel chiudere come in una stanza asfittica che rischia soltanto di esplodere più facilmente
Detto questo un momento di svolta
Glorioso sentirei nella nostra storia nella nostra Storia del diritto
E oggi a che punto siamo
Oggi il tono dominante non è lo stesso ripeto ripetere oggi che i detenuti hanno diritti che è una cosa scontata nelle Aule universitari di giurisprudenza non dovesse uscite per strada non lo deve neanche se ci parlate con persone di media cultura
Perché c'è un'aria diversa
C'è un'aria dominata dal questa gente ha sbagliato deve pagare questa gente ha fatto soffrire deve soffrire
Punto
E io credo che noi dobbiamo cercare di capire prendere sul serio questa fu postura perché se non ascoltiamo in profondità perché è ha preso piede una
Concezione così secondo me facciamo fatica anche poi a spiegarci per esempio perché la giustizia riparativa
Ci ha messo quattro anni per cadere i decreti di attuazione di implementazione dei centri di giustizia riparativa
Perché la legge li si sta andando avanti si sta andando avanti piano pianissimo con grande prudenza con grande errore ma perché c'è un intento che ti spinge nella direzione opposte sicuramente non è nelle priorità ma diciamo di Chia ma in questo momento la responsabilità della giustizia penale
E io devo dire la verità che mi interroga questa facilità con cui è cambiata la cultura dominante la mentalità comune ecco più che la cultura dominante in senso accademico la la mentalità comune
E io penso che questo dipenda da un grandissimo equivoco che circola nel dibattito pubblico e attecchisce facilmente
Perché l'equivoco
E anche qui non dico una cosa particolarmente profonda ma dobbiamo guardarla in faccia e che
Di fronte al giusto e sacrosanto bisogno di sicurezza dei cittadini ripeto che è giusto e sacrosanto bisogno di sicurezza
Perché c'è un problema di sicurezza almeno percepito
La reazione chiedere pene più severe detenzioni più lunghe
E aumento del numero e dei tipi di reati e pressata pubblicato proprio oggi un anticipo di una ricerca di Roberto Cornelli sous sistema penale che dice dei numeri che sono veramente impressionanti cioè
I numeri confermano quello che in realtà avevamo sospetto che stesse accadendo e non da oggi
Cioè c'è questo presupposto questo non detto ma che sembra la cosa più ovvia più logica del mondo al cittadino comune che le pene più dure più crudeli metta hanno paura e quindi producano un effetto di deterrenza
è un discorso che attecchisce con me può dilagare una fiamma in una in in un pagliaio
Sembra logico
Ma in questa atmosfera ecco e tremendo perché parlare di diritti dei cittadini parlare dei nostri principi costituzionali del senso di umanità dei valori della rieducazione della seconda chance per la vita di tutti
Sembrano delle illusioni da ingenui
Un lusso che non possiamo permetterci perché le nostre di città diventano meno sicura in cui femminicidi vanno fuori controllo in cui accadono cose come successe nella mia città qualche giorno fa di un ragazzo
Che per motivi futili viene aggredito accoltellato picchiato durissima mente da tre ragazzini alcuni minori alcuni appena sopra la maggiore età
Senza motivo e che probabilmente resterà paralizzato per sempre allora è chiaro che non si può sottovalutare questa percezione
Ma io mi chiedo e vi chiedo
E vorrei chiedere a chi la pensa così ma possiamo davvero credere che è un uomo che usa violenza verso sua la sua compagna sua moglie o un gruppo di ragazzini che un po'eccitati pensando di fare una bravata
Accoltella ne riducono in fin di vita un loro coetaneo
Si fanno i conti sulle gli anni di galera che rischiano prima di decidere se commettere o no quel fatto
Questa è la grande svista secondo me della nostra epoca
Non perché non sia vero il problema della sicurezza ma perché non è vera la conseguenza
Le cause profonde e chi parla con queste persone con questi uomini con questi ragazzi con chi è in carcere lo sa bene
La radice di quella violenza è molto più profonda e sicuramente non viene estirpata dalla paura di un anno in più dieci anni in più dodici anni in più di carcere
Rispetto a quello che è stato fu messo se l'obiettivo è una c'è una città più sicura
Stiamo sbagliando il metodo stiamo sbagliando completamente la direzione
Non so se qualcuno di voi avuto almeno sentito parlare
Di un film che è stato proiettato a Venezia del mio caro amico tratto da un libro del mio caro amico Adolf Ceretti Giovenzana tali che racconta
In in modo molto efficace
Tutto il percorso che fa il titolo del film si chiama Elisa la la proteina nella realtà la storia di Stefania Albertani che è una donna che tanti anni fa più di vent'anni fa aveva ucciso la sorella dando fuoco al suo corpo ormai morto
E che trova rifare la stessa cosa con la madre ecco guardare quel film sicuramente non non ti porta a capire che cosa passa veramente nella testa di una persona che compio un gesto del genere
Però incerto capisci che il tema del
Una politica di deterrenza aumentando il numero del degli anni di carcere non ha nessuna Presa nessuna possibilità di Presa mi dispiace ma neanche su fatti più di più più meno gravi soprattutto per tutto ciò che riguarda i ragazzini allora
è giusto giustissimo preciso dovere della Repubblica creare un ambiente sicuro e libero dalla violenza
Ma cosa può davvero contribuire a estirpare le radici di gesti così atroci insensati oppure semplicemente banali ma stupidi che rovinano la vita della gente delle vittime degli stessi autori
Allora io non credo che gli uomini e le donne che hanno scritto all'articolo venti potete dirlo di me che sono un illuso un'ingenua una buonista con una idealista ma quelli che hanno scritto l'articolo ventuno ventisette ci son passati dal carcere conoscevano bene la capacità di male che c'è nello nel nell'animo umano e pure hanno scritto proprio con il resto
Rieducazione può avere le sue ambiguità ma è l'idea come poi ha scritto la Corte costituzionale che il carcere sia un tempo di un cammino di recupero riparazione riconciliazione reinserimento sociale
Un detenuto che durante gli anni del carcere meglio se non ci va sono d'accordo se si può fare questa stessa cosa fuori dal carcere meglio
Che intraprende un lavoro su se stesso un percorso di revisione critica una prende consapevolezza come accade come si vede nel film di Elisa del suo Egitto ci fa i conti che usa il tempo della detezione come è stato detto prima per leggere per la formazione magari anche per prendersi un titolo di studio che è stato accompagnato per trovare un lavoro la casa ottenere i documenti necessari a volte anche solo la patente poi non per non parlare del permesso di soggiorno è Conde tenuto che vive così il tempo della pena a me pare
Che
Sia un detenuto che non soltanto contribuisce a dare una nuova prospettiva alla sua vita
Ma è anche un detenuto che ha sperimentato che si può vivere diversamente e che forse sarà un fattore in meno di pericolosità sociale
Lo dicono le statistiche lo dicono le storie individuali delle persone che a mio parere sono altrettanto importanti dei dei numeri e quindi mi pare che dobbiamo recuperare tutto il valore del significato delle norme costituzionali perché lì sì fuga l'equivoco che a mio parere sarebbe veramente un peccato continuare ad alimentare cioè l'idea
Che umanità della pena e sicurezza della Società sono due
Molti di guardare due principi inconciliabili sono in antitesi o peggio ancora che la rieducazione del condannato sia un lusso che non ci possiamo permettere perché ci dobbiamo concentrare sulla sicurezza della società questa contrapposizione e quello che è andato in tilt aumentare
E con preoccupazione
Vedo o le torbiere cento un articolo di Andrea Pugiotto che ha scritto in occasione di un evento simile a questo
Che circola un preoccupante progetto di revisione dell'articolo ventisette della Costituzione
Che affianca alla rieducazione
Lo scopo della pena come giusta punizione
E la lo scopo della piena commetto redenzione deterrenza tra l'altro aggiungendo che a quello scopo si può anche limitare con legge la finalità rieducativa della pena
Per carità non tocchiamo l'articolo diciotto ventisette
Non tocchiamo lo soprattutto in questa direzione perché si fonda e radicale l'equivoco che secondo me è all'origine di questa oscurità di questa difficoltà culturale in cui siamo immersi
Perché non è di certo limitando la rieducazione che aumentiamo la sicurezza magari problemi arresteranno insormontabili ma non è certo quella la strada che ci porta diretti a un risultato migliore grazie
Per le sue parole davvero intense emozionanti anche a tratti devo confessarlo
Voglio immaginare che
Quella grande opera
Di rinnovamento che la Corte costituzionale ha svolto proprio nell'ambito penitenziario si è anche il frutto un po'di quello che è stata l'esperienza nel viaggio delle carceri perché come veniva ricordato
Cara madre ci diceva bisogna aver visto quello aiuta moltissimo perché da quando noi anche come avvocati a parte l'esperienza che facciamo
Con i nostri clienti ma anche come ordine Camera Penale discutiamo almeno tre volte il carcere di Bologna vedere dentro ciò che accade dentro le celle nella sofferenza
Ecco è qualcosa che certamente ti cambia quello che vediamo spesso è quello che lei più volte ho sentito e ho letto ogni alcune sue interviste
Il tempo del carcere non può essere tempo vuoto
Questo è quello che personalmente per la mia piccola testimonianza ho visto invece nella stragrande maggioranza delle carceri il vero problema e il tempo vuoto di persone che chiedono di poter fare qualcosa
E non gli viene offerta nessun tipo di possibilità questa guardate
è una cosa che ci deve davvero rattristato e ci deve indignare perché qui non si tratta di persone che chiedo di non stare la loro pena sino a tre strati persone che chiedono ti farà loro pena che non sia una pena totalmente inutile nell'ozio
Appunto che non sia una penna del tempo vuoto
Vado subito al presidente Violante ringraziandolo ancora una volta la presidente Cartabia e prima anche Mauro Palma hanno fatto cenno al contesto storico in cui l'ordinamento penitenziario è nato un contesto particolare io voglio anche ricordare perché credo che è giusto farlo che questo nasce anche dal fatto che i detenuti
In quegli anni hanno fatto vedere la loro presenza con gesti anche molto eclatante molto pericolosi per se stessi ricordavano episodio Mauro il professor Palma prima a Torino ma in tantissime altre parti proprio all'inizio degli anni settanta tra rivolte molto violente che avevano come finalità quella di di dire alla Società esistiamo anche noi
E da lì nasce anche l'ordinamento penitenziario
Rivolta in cui i detenuti salivano sulle sui tetti delle carceri
Per dire eccoci guardate ci non siamo qualcosa che sta fuori dalla Società siamo qui e per toccare almeno una volta con le dita il cielo
Poi sull'attualità e su come noi vediamo il carcere su come la nostra ci stava e del carcere con un sentimento di approvazione è sempre quello altrui è ci piace il carcere degli altri
Allora presidente Violante arrivo a lei anche per parlare un po'di quel contesto perché è chiaro che
Lei ha una memoria storica importante in quegli anni è stato magistrato ma ancora prima ecco una cosa che voglio ricordare della sua vita e che ha un legame particolare con i loghi tensione perché tridente con ante nasce in un campo di concentramento
In Etiopia vive i primi due anni della sua vita se la sua biografia
Non mi tradisce in questo campo di concentramento per poi uscire poi torna in Italia con la famiglia quindi insomma un rapporto direi quasi originario con un luogo di privazione della libertà
Gli anni Settanta li ha vissuti da magistrato professore universitario e poi sul finire degli anni settanta da da deputato e allora
Ancora prima
Da studente universitario anche il letto che lei faceva frequentava il carcere di Bari come volontario lì ci sono una serie di episodi che se vuole può ricordare uno l'ho letto
In cui rimasi chiuso dentro una cella carcerari siamo detenuto per tutta la notte perché non credevano che lei fosse un visitatore
La trattenuto politici se questa cosa che ho letto e però meno ma ed ha però posto divertente divertente per non essere stato piacevole ma comunque ha vissuto in quel momento davvero
Sulla riva pelle in qualche modo l'esperienza carceraria
Allora io vorrei chiedere questo presidente poi parla di quello che lei ritiene di parlare perché deficiente anche dalla presente Cartabia di spunti sono stati morti le suggestioni tantissime ma
Nel mille novecento settantotto
I detenuti in Italia erano ventisette mila
Oggi siamo ad oltre sessantacinque mila tra l'altro con un numero di reati
Commessi in diminuzione
Ecco
Come si spiega questa cosa presidente stessa spiega se ce la può spiegare perché davvero si fa fatica a comprendere questi dati
A fronte tra l'altro di anni settantotto piena emergenza terroristica in cui insomma credo che i problemi di sicurezza e di ordine pubblico non fossero sicuramente minori di quelli che abbiamo oggi grazie ancora della sua presenza nella parola
Grazie buonasera a voi scusate la mia lontananza Napoli sicurezza abbastanza San Carlos
Ho chiesto Vittorio umani sia per i rotoli pesa autorizzato
Scusate
A a parlare da elemento saluto Marta Cartabia riterrà credo
Vedo sempre molto volentieri anche per rapporti di amicizia profonda che spiegano insoluto Vittorio
Dunque si innanzitutto
Certamente mi è capitato di passare la notte in carcere
Nel senso che faceva volontariato
Un un detenuto mi chiese di portare delle uova non so bene quale giorno Pepe sopra hanno fatto una frittata in carcere io porterei uova facciamo settanta e quindi riguarda il chiusero tramite posta del recente e indie inserite in giro c'era mi son sviluppare pur musiche aprono certe avendo Pomponio bus ai aprì uno
Un agente lo sportello mi dice che vuole secondo uscire e quel miscuglio che qui tutti tutti vogliono uscire quindi e richiusa
Dopodiché usare il pc guardate che un centro qui non c'è per nessuno nell'istituto rapporto Recioto stanotte Cesana
Ciò che l'indomani alle quattro del mattino quando nella sfera battitura non si fa ancora adesso Mauro forse lo sa cessi Mauro partecipativa per vale per sapere sono state segate o meno
Un agente di polizia conto per quattro i chi chi è di più io alzai la mano finalmente uscivo e ne aggiunge fuori va in cella e sono parroco bisogna anche perché allora la polizia penitenziaria era militare
E quindi insomma questo articolo infatti potevano essere particolarmente grave cercava ma non è questo dico da parlare
Mi è capitato qui dopo di fare un corso di procedura penale in calce abbia per detenuti Janet si preparavano per l'esame eccetera ma
Mauro Palma ha parlato di paradigma culturale
Io vorrei perfetta siedi qui bene perché si è visto anche l'intervento che ha fatto ma adesso va abbastanza bene adesso c'è un pandemonio Thuram rispettose
Sirchia ci ha spiegato che ci ha detto e con questo quadro ecco qualche il compito che oggi
Spetta a quel ceto intellettuale che si occupa professionalmente delle carceri
Che stiamo a guardare quello che succede io credo che ci siano due questioni una questione quella di correggere esistente per quanto è possibile secondo pensare anche ad un altro esistente
E
Il resto c'è un punto che cosa vuol dire carcere
Ah mi capitò di fare questa domanda nella prima la prima volta che ero camera di consiglio Visconti del tribunale e colleghi più anziani di me cioè quattro anni reali e dispone di che cosa ed i cachet no scusi
Sì io vado a Lecce è una cosa si mandano a a Roma un'altra sembrano Milano un'altra e così via di cosa ecco questo è un dato che qualche volta sfugge
Quando si e i tre anni di carcere sette Ranieri passò ad operare una cosa se il Barça Santamaria capoverdiana
C'erano tre anni diversi
Ma chi da da queste acque Kiki da questa tema ero corsa però non lo sa non sa neanche non e non è lui che gestisce come dire la la collocazione della detenuto e questo è un fatto tutt'altro che secondario
Cioè a me tra l'altro come voi sapete bene molto spesso de variazioni destinazione del carcere sono determinate dall'amministrazione anche per ragioni politiche
Qualche volta per segnalazione positiva di qualcuno che aiuto ritenuto andare un posto qui c'era una famiglia insomma il fatto che ci sono le carceri non c'è il carcere
L'una diversa dall'altra e un punto difficilmente insolubile del discorso di cui stiamo facendo perché la pena scontata in un posto diverso e ascoltate un attimo
E
Ed è e tutto come dire dei giurisdizionali Zanato è ed è costituzionalizzato cioè siamo ree tutto nelle mani del dell'amministrazione che decide sulla base di criteri che non c'entra niente con i valori costituzionali proprio parla
Questa è la prima questione la seconda questione è questa cioè volevo porre l'attenzione degli amici che sono qui
Insomma io
Come dire commetto un reato perché abuso della mia libertà
Per cui la sanzione mi venivano di una certa di impacciata quota di diversa
Però
C'è una cena Buso e volontario quando l'abuso conduttore quando l'abuso è involontario la sanzione della stessa
Ma i processi di socializzazione sono profondamente diversi dovrebbero essere quando io abuso volontariamente una volta quando Buso involontariamente la oppresso
Tutta la questione tra Coppa credo che sia un tema di enorme
Attualità
Per come la colpa è costruite col premiata nella nella giurisdizione nell'esercizio delle sentenze
C'ha anche delle coppe preposizione
Botte
Cioè la posizione assunta determinatore della Copa successo un'altra cosa qualcosa da un'altra parte e con questa questione io credo che andrebbero affrontate prima c'è un nesso molto stretto tra diritto penale non li convince
Detto che il malessere dal diritto penale stiam tendenza non sono cose staccate l'una dall'altra
Da dalla quantità che di come dire di reati costruiti e la la ricerca sosterà penale commerciale ci fa capire chiaramente la quantità di queste reati
Sassi Cecchi prima firma triplicata per quei c'è la tentativo e c'è il concorso
Qui non è soltanto una sicura sogni figura ne critica trascina con sé altri due
E tutto questo e
Si trova all'incrocio tra ideologia securitaria quella di cui parla conto bene Marsala adesso la cultura costituzionale di cui parlavo e una razionalità illuministica grappa del credo che ne facciamo parte più o meno tutti quanti
E allora il il problema come colloco la sanzione dentro questo
Questo trivio tra l'ideologia securitaria la cultura costituzionale ecco sulla sicurezza si guadagnano voti
Si ritiene ma perché non c'è stata e non c'è in cui viene un impegno serio a far capire che se tu hai in carcere insicuro dopo RAI un detenuto che è lui e quando esce sarà lunghi un elemento di insicurezza per la società
Perché certo non rispetti sui diritti quando usciranno rispetterà i suoi e questo votare almeno quelle che la ma spiega che l'ha capita devo dire di fronte all'impronta fortemente securitaria io non vedo una e che ha è un retroterra culturale autoritario ventotto non c'è dall'altra parte come dire una una risposta culturale adeguata
E mi pare che questo sia un punto
Insomma il mentre distanza securitaria e come dire usando società non si limita al mondo dei vivi giuristi e così via o politici pro una cultura diciamo dal della della costituzionale della pena non e il sette a cinque chiude in circoli ristretti
Il problema come sfondare questi circoli come parlare di queste cose
Con una quelli con l'intento convincere anche perché ne stiamo assistendo a una società mostra negli ultimi anni ma non soltanto da noi al calo del valore della pedagogia Bellone dell'educazione
Che c'è un un dato di perché ogni norma penale così e e la sconfitta della pedagogia sconfitta dell'educazione nel senso che parola penale perché no non riesci a governare quei processi che si dice una società ma c'è qualcuno che ci fu una attentamente in questi processi perché prima risposta quella securitaria
E non quella come dire capire bene che l'incenso perché così via cercare di intervenire veramente tale e e e è chiaro che non usciamo dalla da da un circolo vizioso per cui tu hai distanza seguitare carcere e di star male veri Sophia perché fatto soffrire e quando esci sedici si è molto peggio di quando come sia entrato
E con qui io credo che ci c'è John vorrei dire
C'è un compito insomma che riguarda tanto il diritto penale quanto quanto il concetto stesso di pena che strato se la pena deve tendere occasione utile capire un processo non è un fatto non soddisfa
Può dire che deve avere dei passaggi che via via che Muggiano cambiano nel tempo
E che non può essere sempre sa cosa facesse deve tendere alla rieducazione e anche questo credo che sia in questo senso vanno anche quello
Applicate le disposizioni
Alternative e così via e come pare tra l'altro un pistolero al quale non mi pare che si sia parlato io ho seguito dall'inizio non vorrei che mi sa fuso usa il problema del lavoro
I lavori in carcere e Roma con la formidabile il lavoro vero quello che degli spazzini carcere perché i dati su lancio di una sua dicono tra l'altro impari un lavoro che a volte quando il fuori serve si impari a fare il pane se impariamo dalla l'affare giardiniere alimentare quelle basica insomma che oggi è una società sacro mancanti
In ecco su questo però anche su questo per vedo che c'è come dire un certo un rifiuto perché sembra che fai una
Neppure citato abbastanza se c'è lavoro non diventano ripulito abbastanza Valle Pucci a sufficienza e credo che questo sia un atto di questo e quindi la mia
Quello che ho imparato insomma Nanda dalla dal pomeriggio di oggi e che occorrerebbe prendere un po'più stabili queste riflessioni e con permesso di dire questo
Nel senso continuare a riflettere prepari del tanto sul versante penalistico del proprio quanto sul versante penitenziario in molti anni fa Vittorio presso il pesce marcio ricorderà il i penalisti i tedeschi fecero l'alternanza e il suo capo ognuno proponga una bossa alternativa
Di il diritto di Codice penale
Che sostanzialmente alternativa rispetto a quella che il governo sta facendo e cioè mettere in campo le migliori intelligenze attorno a questa questione e alcune in quelle cose passarono tratto quando c'è un po'un progetto alternativo si discute
Tema le quote non si io tanto nuovo si ecco io vedo che
Questa è una questione che che tocca profondamente il
Insomma la nostra esistenza come come è stato definito come Stato costituzionale
E se c'è una cultura securitaria che tende a dire pena in carcere sanzioni e qui basta
Io credo che ci debba essere dall'altra parte una cultura altrettanto convinta che quello era stata sbagliata dimostrando che convincente ecco uscire tutto come dire di quelli che sanno le cose
E parlare adesso pro e le cose che fa in carcere ma stanco e per l'altro mi pare che siano molto importante da questo punto di vista poi bisogna
Lei cerca di parlare anche in
Alla gente comune
è è difficile capire in che modo ma certamente quello innalzato in queste bisogna cambiare
L'umore delle persone
E la il rapporto delle persone hanno con il calcio se non si cambia questo dato guarda io credo dico sulla base sono due di quello che voi capite esperienze che mi è capitato di percorrere e molto difficile e anche forse che credono nella Costituzione e così via si impegnò a fondo però questi devono impegnare perché altrimenti non c'è nessun nessun contraltare rispetto alla cultura sfruttare
Possiamo cominciare a criticarla per questo fatto individuare i buchi e ci sono però quello con un camion
Perché nel nell'ambito di la vede il cittadino comune dei cittadini comuni il principio di fondo che c'è qualcosa è bene che sia l'intenso e o o meno l'interesse perché devo spendere soldi per mantenerlo
Quando quello ci sono soldi per la sanità minaccioso per la per la scuola e così via e con questo mi pare si potesse no guardi il mondo qui mi rivolgo Vittorio in particolare anche per la sua capacità di mettere insieme le cover
Di avere qualche momento di riflessione come dire
Determinata e che riguarda il guardi al futuro alla possibilità di modificare lo stato inconsistenti e di pensare queste anzi diverso io credo che questo sarebbe un fatto positivo forse del fatto piacere anche Massimo Collarini
Grazie presidente Violante grazie anche per aver ricordato il professor Papalini a cui è dedicato il nostro convegno oggi lo studioso che ha dedicato tutta la sua vita
Al tema delle pene al tema del carcere
E anche ai siti internet vecchia record sono soldi erano sull'uso allegro
A dare il massimo provenire divergere divertente perché era uno occupandosi di cose così drammatiche però come faceva sempre con il sorriso
Ed è vero
è vero chi va e chi l'ha conosciuta adesso infatti Passaro appresso Manessi perché insomma qualche modo
E a un allievo
Del professor Pavarini lo dirà Luís
Per darle presidente e per tutti una testimonianza di quello che è stato ed era Massimo Pavarini Massimo Perini ha regalato tutta la sua biblioteca al carcere di Bologna
Oggi abbiamo donato una targa al carcere di Bologna intitolata al carcere a biblioteca del carcere Bovolone una targa perché prima era un foglio A quattro appiccicato sulla porta di questa biblioteca quando siamo passati in una di quelle visite istituzionali che facciamo come ordine Camera penale
Abbiamo visto questo foglio A quattro attaccato sulla porta la biblioteca con su scritto Massimo Pavarini sinceramente abbiamo detto
Crediamo di fare una cosa giusta sì diamo dignità anche alla biblioteca che Massimo Perini ha donato acacie oggi c'è stata questa consegna è stata un momento molto bello
Però questo era Massimo Pavarini
Che davvero aveva una sentimento di vicinanza umana fortissimo con la sofferenza detenuti con la vita detenuti tempi Vittorio
Io proprio come sai volevo partire da una suggestione che viene proprio da un'intervista a Massimo Pavarini risalente al due mila dodici che però si ricollega inevitabilmente a quello che diceva sia presidente Violante che la presente Cartabia
Sulla cultura della penalità nell'attualità
Sulla cultura della pena come carcere
E come unica pena
Sembra quasi che non si riesca a vedere altro che una forma di espiazione attraverso la punizione la sofferenza allora professore Pavarini in questa intervista al Manifesto elimina di dodici diceva
Proviamo orrore rispetto a una penalità che non recupera non integra ma esclude
Io aggiungo anche con tutti i problemi di umanità della pena che abbiamo oggi perché questo aveva a che fare con la rieducazione ma c'è un problema serissimo oggi che riguarda invece la prima parte
Dell'articolo ventisette
Però non vogliamo ammettere diceva Pavarini che non troviamo alternativa a quella che io chiamo una cultura fatti bollare
Che non può avere anticorpi rispetto alla penalità e il problema è questo
Noi non ci muoviamo da questa cultura patti polare che al reato contrappone la pena
Quindi una prima riflessione su queste parole su questa idea che ha un'attualità straordinaria e poi un'altra riflessione se riterrai Vittorio però mi piacerebbe farla stecche al tema e dedicato molti studi e molti lavori
La presidente Cartabia prima ricordava uno studio recentissimo Roberto Cornelli mi ha inviato un messaggio questo pomeriggio per anticiparne questo studio sul sistema penale hanno analizzato
I provvedimenti legislativi tutti degli ultimi trent'anni cinquecento cinque mila e cinquecento provvedimenti legislativi degli ultimi trent'anni la stragrande maggioranza dei quali hanno attinenza alla su punizione intesa in vari modi sicurezza punizione amministrativa ma soprattutto punizione penale
Diritto penale totale come lo chiamava il professor pubbliche diritto penale non l'INPS come l'why ribattezzato anche tu
Recentemente ecco l'idea è questa che io mai possiamo migliorare quanto vogliamo l'ordinamento penitenziario possiamo rendere questa legislazione la legislazione più bella del mondo ma se accanto a questa affianchiamo una legislazione penale che introduce negli ultimi trent'anni quindi non è una questione a onor del vero
Degli ultimi anni o di orientamenti politici o di governi perché son passati tutti i governi negli ultimi trent'anni
Allora se non affianchiamo a una cultura una concezione nuova moderna dispensario anche una serie riflessione su questa penalità estrema forse non andiamo da nessuna parte grazie Vittorio della tua presenza oggi qui con noi
Grazie a voi grazie anzitutto al consiglio dell'ordine degli avvocati
Che ha voluto raccogliere un'iniziativa che fu proposta da Luciano Violante per la verità al presidente Violante qualche anno fa quando mi propose di organizzare una riflessione sul senso della pena nel nel ventunesimo secolo lo ricorderà e presidente il film
Ed è un grande onore poterlo fare con il presidente Violante con la presidente Cartabia qui oggi la cifra comune dei loro delle loro due riflessioni mi pare che converga su un problema anzitutto di carattere culturale quando noi parliamo di carcere
Perché poi è vero che la crisi è sociale o economica perché politica la crisi e politica perché culturale la crisi culturale perché morale
Sono tutte questioni molto complesse e quindi parto proprio dal piano concettuale
Dove si è radicata questa crisi io ho l'impressione che noi non siamo mai riusciti a superare il paradigma della retribuzione l'idea di fondo retribuzione
Cioè l'idea delle Malù passioni sì l'idea che al male bisogna rispondere necessariamente con il male
è una abbiamo pensato di averla superata con Beccaria qua fuori barra Confort lista quando
A un certo punto il dibattito ne parlavo ieri con i miei studenti sie congedato dalla pena giusta per guardare alla pena utile ma la retribuzione e canti è tornata ricorsivamente sempre e Taormina culturalmente
La società moderna
Tornata sotto diverse forme pensate alla nuova retribuzione degli anni senta settanta pensate alle esperienze americane del c'è una speranza model pensate
A quella radicalizzazione di quel modello che fu la legge tristi fra ex diorama ottano tre colpi e sei fuori
Ma pensate oggi a quanto sono intrise di retribuzioni Isma'le nuove teorie espressive della pena che affondano le loro radici comunque in quel paradigma minori non ci siamo mai congedati accanto e da eterna
Culturalmente
Anche perché diciamoci la verità
è il paradigma della rieducazione
è un paradigma estremamente suadente ma sapete tutti benissimo che l'idea rieducativa
E quanto più lontana ragione la presidente corta abbia dal Mouth al sentimento attuale verrebbe da dire che contro intuitiva l'idea che si debba rieducare chi ha sbagliato
Sapete qual è l'idea intuitiva
La simmetria del taglione l'automatismo cieco del taglione quello sia nella sentimento collettivo e l'idea più immediata più scontata che si abbraccia subito occhio per occhio dente per dente questo che la gente vuole
Quindi questo problema culturale
E talmente forte e radicato che sapete bene appreso Poli addirittura forme in un progetto di revisione e cultura costituzionale richiamava prima la Presidente Cartabia dove si chiede di modificare un lascito dei nostri costituenti che arrivo all'esito di un dibattito travagli attivissimi in Assemblea
Travagliati Simo proprio perché c'erano strenui sostenitori del paradigma retributivo che non volevano assolutamente cedere il passo all'idea rieducativa uno fra tutti Giuseppe Bettiol
Discusse moltissimo quella scelta
Quindi c'è un primo problema credo di carattere concettuale che però ha delle ricadute concrete molto forti perché noi la dominante culturale del paradigma retributivo
E del paradigma Générale preventivo inteso però in senso in chiave di deterrenza perché quando la società è invasa dalle paure diceva prima fiorentina ha bisogno di deterrenza
Noi apriamo ogni sera
La televisione del dolore la televisione della paura e giocoforza c'è un bisogno indotto di deterrenza ce lo ha spiegato la psicologia del profondo quali sono i meccanismi che si innescano
Tra determinate esperienze o narrazioni e il bisogno sociale poi di sentirsi rassicurati attraverso la pena acqua tutto questo poi si vede si può toccare con mano
Nelle più diverse sedi prima si parlava dell'esperienza
Della in qualche modo resistenza orrendo intensa della magistratura giudicante rispetto alle pene sostitutive
Le norme l'enorme sport su politico che è stato condotto dalla riforma che porta il nome della Presidente Carta l'enorme sforzo politico perché in questo contesto culturale
Si è riusciti a varare una legge secondo la quale sotto ai quattro anni di pena non si conosce più il carcere potete immaginare una cosa di una importanza clamorosa ma tutto questo sta avendo una resistenza ermeneutica da parte di molti giudici perché è vero che ci sono dei numeri in qualche modo crescenti ma sono numeri molto bassi molto bassi per aprire finalmente ad una rinuncia all'idea se greca Keita
Di Massimo Pavarini quando denunciava lumi il paradigma della segregazione come paradigma dominante
Ma le ricadute si vedono anche sulla custodia cautelare parate che molto spesso anzi la più parte delle volte la custodia cautelare in carcere viene riconosciuta sulla base di esigenze cautelari del tutto inconsistenti ma per dare una risposta anticipata uno o rispetto alla commissione di un reato Carate
Quindi c'è un primo problema
Che è talmente vivo ai miei occhi che temo la stessa giurisprudenza della Corte costituzionale non sia immune
Da alcune sirene perché leggo in una sentenza recente che taluni reati gravi in qualche modo necessitano la risposta del contatto con il carcere
E poi c'è il problema sul piano normativo quello che dicevi tu prima Ettore cioè l'idea che la società attuale sia inondata di penalità
Perché poi è tutto connesso all'ora cioè il problema dell'Oder criminalizza fashion
Della iper criminalizzazione in astratto non è un problema che discutono solo i penalisti ma si traduce poi intarsi di penalizzazione secondaria
Cioè e in tassi di carceri trazione e noi ne stiamo gli stiamo toccando con mano c'è un espansione dismisura della geografia punitiva
E vi segnalo però che questa geografia punitiva sia ormai declinata Nushi solo secondo quella differenziazione che tradizionalmente si usa definire doppio binario sostanziale Codice Rosso criminalità organizzata e pubblica amministrazione corruzione processuale e doppio binario penitenziario no oggi c'è un terzo binario che noi pensavamo fosse destinato ad essere un binario morto negli anni settanta quello delle misure di prevenzione che è diventato il primo binario il binario dell'alta velocità quello più splendente quello più rituale rutilante
Nelle forme della vecchia prevenzione ante delitto e nelle forme della nuova prevenzione
Quindi noi addirittura oggi abbiamo avuto ragione i sociologi del crimine e i sociologi della devianza a ricordarci l'allargamento del controllo il Whitten incolta me
Come lo descrivono loro attraverso tante tipologie di controllo che non si può solo il carcere
Qualche sono misure di controllo penale le più diverse o anche para penale ho chiamiamoli con il loro nome misure di polizia travestite spesso da misure penali
E poi cercano effettivo dell'effettualità quello a cui guardiamo quello che c'è stato descritto negli interventi della prima parte cos'è il carcere o Mocci cos'è diventato il carcere oggi
Vedete si usa dire che la storia del diritto penale una storia di progressiva civilizzazione della pena degli strumenti punitivi ti progressiva rinuncia al diritto penale
Di umanizzazione del carcere la mia impressione è che il carcere
Abbia interrotto da tempo il suo percorso di umanizzazione anzi si sia disumani esatto sempre di più
Anzi il carcere in una assolutamente visto ridurre il proprio carico le proprie note di afflittività le ha viste duplicare
Perché la Tenet duplicata oggi visto che non consiste più nella segregazione nella perdita della libertà personale quelle una prima quota di conseguenza della pena detentiva ma non esaurisce il volume dissenso della pena carceraria perché quella prima quota nella quale dovrebbe consistere ed esaurirsi la pena carceraria
A quella prima quota oggi si aggiunge una seconda quota di affitti vita non dovuta
E illegale che nella detenzione in condizioni inumane
Ora che noi con Mauro Palma capita ciclicamente di trovarci a discutere su questo aspetto e sembrano litanie no dei penalisti come dire sensibili ai principi costituzionali ma non è così
Perché il dodici di settembre scorso do per Lande skilift di Monaco cioè l'Alto tribunale l'Alta Corte di Monaco a rifiutato un mandato l'operatività di un mandato di arresto europeo e di trasferire un detenuto dalla Germania in Italia ritenendo rilevando che le condizioni di espiazione della pena in carcere in Italia fossero contrari al principio di umanità della pena
Non garantendo le carceri italiane alcuna condizione di umanità e alcuna condizione di satisfattiva diciamo delle esigenze minime di salute
E addirittura di possibile contatto dai parassiti le cimici
Queste sono le condizioni attore delle nostre carceri
In carcere che
Vive di diseguaglianze
Anzi un carcere che è diventato oggi la tecnica
Il governo istituzionale delle diseguaglianze
Lo strumento il dispositivo di governo istituzionale delle diseguaglianze
Perché quanto ci veniva detto prima da Mauro Palma da Fabio Fiorentin
Lucia risicato se noi guardiamo poi chi sono davvero i clienti del pianeta carcere il dieci per cento di malati psichiatrici il venti per cento molto di più di tossicodipendenti e stranieri
Capiamo che tutte le marginalità sociale sociali sono reflui te in questa tecnica istituzionale di governo attraverso il Panopticon carcerario
E quindi la società si libera delle marginalità affidandole ad un destino di marcescenza concerto ad un destino di recupero
E il carcere quindi ospita istituzionalizza le diseguaglianze e produce altre diseguaglianze perché è verissimo che Bollate non è uguale ad opera Sollicciano non è uguale a Rebibbia Abbate carro Simone
Uguale all'Ucciardone e quindi c'è anche un elemento di aleatorietà di casualità nella distribuzione e nella riproduzione di ulteriori diseguaglianze
Chiudo dicendo ma noi vogliamo davvero pensare di risolvere oggi questo problema
Costruendo nuove carceri
Cioè replicando duplicando questo problema invece di interrogarci se davvero abbia senso miniere
Nel ventunesimo secolo privando qualcuno della libertà personale invece di cominciare a riflettere
Che senso debba avere oggi la pena carceraria e dico quella che è la mia sommessa opinione l'unico senso che dovrebbe avere è quello di neutralizzare e di sterilizzare una pericolosità sociale
Quale per la società questo dovrebbe essere il coraggio politico richiesto a noi tutti quando parliamo con gli altri
E il presupposto di legittimazione del carcere ma purtroppo sappiamo bene che così non è
Se Vittorio
Chiedo a tutti chiedo a tutti
Prima di chiosare su
L'intervento
Portobello diritto rimanesse di rimanere perché c'era giunta la presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna la dottoressa Venturini
Qui doc tra un secondo la parola per a questo punto le conclusioni ho visto che ha già sentito una buona parte
Nel nostro confronto quindi credo che sicuramente potrà darci anche una suo punto di vista dal suo privilegiato punto di osservazione della realtà carceraria
Bolognese ma lei ha un'esperienza lunga l'in carcere di magistratura di sorveglianza quando Vittorio hai parlato di in tema problema dell'effettività io avevo intenso subito il problema dell'affettività
Ed è un problema
Che forse sta alla base di tutto
Al di là della inascoltata sentenza dieci due mila ventiquattro della corte costituzionale per lo più in applicata sulla stizzita il problema culturale un problema proprio della concezione del carcere
Come il luogo in cui non può esistere l'affettività l'amore
Noi pensiamo alle esigenze primarie di una vita respirare mangiare bere detenuti questo ma ma Ramone
è un'esigenza primaria per tutti amori intesa anche come sessualità perché non dovrebbe essere un'esigenza primaria anche per i detenuti
Siamo arrivati
A una presa d'atto da parte la costituzione della necessità di amore intesa come affettività dentro il carcere anche questo sembra a ancora lontanissimo dall'entrare nella cultura generale
In particolare dell'amministrazione penitenziaria che non fa alcun passo avanti verso questa direzione che renderebbe certamente l'appena un po'più umana perché un'altra cosa che ti chiami detenuti
E poter oltre a non perdere inutilmente il tempo vuoto ma anche quello di poter avere un rapporto un po'più intimo un po'più frequente con una moglie con una fidanzata
Ho gli affetti del mondo esterno
Presidente Venturini la ringrazio davvero tanto prego si accomodi qui al mio posto
Se
Grazie grazie di questo pomeriggio che io ho potuto ascoltare solo in parte perché comunque ero a lavorare eravamo in udienza abbiamo udienza in carcere oggi
E e dal mio punto di vista appunto ritengo sempre importante
Lavorare operare quindi in qualche modo forse anche una ventata di di minimo ottimismo la voglio portare no rispetto a quello che ho sentito arrivando un po'tardi insomma sono arrivata può metà dell'intervento della professoressa Cartabia
Però sopra cerchiamo di cogliere qualche dato positivo ora è vero il carcere senza altro un un luogo pieno di negatività non so quanto fosse più umano prima professore
Probabilmente una in luogo di Tisato costante
E quindi certo interroghiamoci sulla necessità del carcere oggi più che mai e sotto questo punto di vista
Apprezzo molto anche il salto culturale che abbiamo fatto un con la riforma che porta il nome della professoressa con le pene sostitutive
Che però vedo che si che in effetti abbiamo difficoltà ad applicare e anche dico di più
A coordinare con l'attuale sistema comunque di esecuzione penale quindi anche noi operatori abbiamo trovato tanti difficoltà a coniugare nel sistema anche la fase proprio dell'esecuzione a rendere compatibili con le altre pene che magari la persona riportato già come condanne
Quindi nel concreto per ora abbiamo forti difficoltà anche se è vero non c'è un'applicazione particolarmente frequente
Tante volte lo si vede d'altra parte anche gli avvocati fanno giustamente loro mestiere sono più spesso richieste rispetto a posizioni di condannati che sono già molto in difficoltà perché hanno avuto altre condanne precedenti e quindi vengono richieste per persone appunto che hanno già posizioni esecutive complicate
E alle volte quanto proprio per evitare evidentemente una carcerazione
Però poi si sommano appena e già in esecuzione e quindi spostava più che mai Hillary il momento esecutivo complicando appunto senz'altro anche la valutazione generale
La positività quindi dove la vediamo la vediamo comunque questo salto culturale che è stato fatto quindi anche l'idea che iniziamo un po'a trasmettere anche l'opinione pubblica che il carcere non sia l'unica Pina dopo di che c'è da sforzarsi ancora tanto c'è da lavorare ancora tanto senz'altro sul piano
Proprio di diffondere una mentalità un po'diverso al su questo probabilmente siamo ancora molto molto indietro
Senz'altro c'è da lavorare tanto da spingere tanto più in questo sono perfettamente d'accordo sull'idea che la pena retributiva sia in effetti una visione molto Barbara e riduttiva
Del concetto di pena però è vero che già il termine piena poi reca con sé lo diciamo sempre no questo senso di affettività che l'opinione comune somma condivide principalmente e
E il concetto di rieducazione un concetto un po'così che sembra
Quasi così la fantasia di persone che pensano che davvero si possa consenso di buonismo
Migliorare le persone questa tanto invece il lavoro nella prevenzione starebbe tanto in un lavoro diverso di diffusione di valori
Di realizzare indubbiamente città migliori no quante realtà sono realtà ormai degradate deprivati dalle quali
Facilmente scaturisce il crimine illegalità
Quindi nostro lavoro è quello proprio anche di cercare di costruire percorsi io insomma su questo tante volte lo diciamo anche del contributo che tutti dobbiamo dare
Alla realizzazione di possibilità di esecuzione penale esterna che si è realizzato proprio mettendo insieme pezzi di società di quella porzione di contributi che non sono necessariamente solo attività di lavoro ma certamente attività da consentire diffuse portare avanti alle persone
Le quali se messe in un'esecuzione penale esterna senza supporto probabilmente a volte non riescono ad andare avanti correttamente quindi dei sostegni ci vogliono che non siano solo forme di controllo
Ma appunto forme di accompagnamento anche a verso l'esterno c'è da lavorare c'è da fare si può fare siamo qua e la magistratura di sorveglianza non è molto numerosa mai abbastanza
Penso unite nel condividere le possibilità
Di più consentire appunto dei percorsi no perché è questo il concetto anche dell'esecuzione penale che non deve essere fotografata soltanto rispetta reati che le persone hanno commesso ma siamo ben consapevoli che si tratta appunto di vedere le persone nella prosecuzione di un film che è la vita come
Diceva spesso Sandro Margana Julio sono legata dall'inizio
Della mia formazione e che quindi mi consentita
Da molto giovane di vedere il consenso no che a questo mestiere che anche molto particolare del magistrato di sorveglianza quindi speriamo insieme di riuscire piano terra fare cose a proposito sull'affettività
Sull'affettività invece voglio dire che qualche cosa anche lì si muove
Perché insomma volta Karman anche l'amministrazione penitenziaria ha iniziato a
Grazie anche insomma alle richieste che hanno fatto i detenuti idea reclami che sono stati avanzati l'amministrazione ha iniziato a capire che comunque qualcosa occorre fare e per esempio proprio qui in questa Regione
Anche il carcere di Parma è quasi pronto per consentire la esplicazione Ditano affettività e quindi so che ne è direttore del carcere di Parma Breve alla possibilità di
Consentire esecuzione anche delle nostre e disposizione più che abbiamo accolto i reclami dei presidenti
E dico se anche di qualcosa si muove qui una ventata di ottimismo anche in questo senso la voglio portare a chiusura della giornata
Allora grazie
A tutti a tutti per la vostra presenza e ai nostri ospiti grazie presidente Cartabia grazie un saluto virtuale al presidente Violante grazie al professor Vittorio Manes
Ho l'impressione che torneremo a parlare di carcere
Spero con qualche anche elemento di ottimismo e di speranza che la presidente ci ha voluto portare in chiusura che ci serve certamente perché ma comunque gli avvocati soprattutto la speranza non l'abbandoniamo Mariano grazie buona serata a tutti a tutti