"Popolari adesso. Identità progetto presenza" convegno promosso dalla Direzione Nazionale del PPI nella Sala Congressi dell'Hotel Serena Majestic

No devono alzare il tono probabilmente e il volume anzi grazie benissimo
Prego se posso azzardare
Grazie perché parlare col microfono imboccano nei geni grazie
Mi auguro mi auguro che l'acustica è la voglia di lavorare siano pari
Allora spirito perché ci tiene insieme
Benvenuti e diamo inizio ai nostri lavori
Saluto
Illa presidente del Senato Nicola Mancino lo prego di prendere posto al tavolo dalla presidenza
Le istituzioni sono da lunga pezza un lavoro lei popolare
Saluto il presidente della regione Abruzzo Antonio Falcone lo prego di prendere posto al tavolo dalla presidenza
Saluto ringrazio per l'ospitalità e invito a prendere la parola per un saluto
Il sindaco Di Monte Silvano Renzo Gallera atti
Due parole di rapidissima scheda su Renzo e sindaco di Montesilvano viene dal movimento dei giovani popolari
è il sindaco da un anno sotto le insegne dell'Ulivo in questa città val la pena anche di notare che il Partito Popolare il primo partito di Montesilvano allora la parola
Signor presidente
Amici convegnisti
Ma non vi nascondo che per me
Dicevano che nascondo che per me particolarmente
Non agevole rivolgere il saluto così come mi avviene spesso
In queste occasioni congressuali che a Montesilvano si tengono ormai con cadenza settimanale
Non è agevole dicevo
Per la soddisfazione che il Mele tanta credetemi
Porgere il saluto mio personale
E della mia azione comunale di Montesilvano
Ai lavori di questa assemblea importantissima dei popolari dei Popolari di Italia
Lo ricordava bene il presidente Bianchi
I popolari anche da Montesilvano
Hanno voluto segnare un percorso un percorso nuovo percorso che è quello dell'Ulivo
Percorso che ha dato i suoi primi frutti nelle elezioni amministrative dell'anno scorso di un anno fa
Appunto momento le mosse da quelli che erano ab origine di ideali dei popolari della tradizione di Sturzo
Appunto le origini della grande forza delle realtà tali della grande
Forza delle amministrazioni locali
Allora come non Jo ire
Come non porgere ad attento orecchio a ciò che sarà il dibattito a ciò che saranno
Il frutto del lavoro che in questi due giorni noi porteremo avanti
Il Partito Popolare Italiano lo diceva bene ieri onorevole Marina una conferenza stampa di presentazione
E l'anima moderata e se mi consentite cattolica eminentemente cattolica di uno schieramento che ormai riscuote consenso da la più piccola realtà territoriale al governo centrale appunto guidato dal presidente Prodi è il Partito Popolare Italiano sa bene
Che ruolo non può che essere il ruolo guida dei moderati di questo schieramento appunto a quello dell'Ulivo che ha avuto un bagno di successo ultimamente alle consultazioni politiche di questa consapevolezza noi siamo fieri e orgogliosi anche perché lo abbiamo ribadito in più di un'occasione anche ultimamente nelle elezioni politiche
Il popolarismo quella punto sborsi ano non è ormai un sogno è una realtà e il cattolicesimo democratico se Montesilvano così come tutta l'Italia
Saprà lo ha saputo dimostrare continuerà a dimostrarlo il cattolicesimo democratico non può essere un fatto da sei o dal sette per cento il cattolicesimo democratico e qualche cosa di più concreto che ha bisogno con l'aiuto e il contributo di tutti noi di maggiore visibilità
Di qui allora il nostro punto di partenza di qui l'augurio mio personale dell'amministrazione contesi il varo a a far sì che li questa giornata
Ci si ricordi ma ci si ricordi soprattutto come un buon inizio soprattutto per la continuazione di un'esperienza che assolutamente non può essere archiviata checché ne pensino i nostri cugini altrove collocati grazie e può lavoratori
Essa
Oggi seicento non c'è problema
Ma insomma se respiro si sentirà
Non c'è problema
Sì sì ma
Siamo di ieri eppure abbiamo già invaso tutta la terra così Tertulliano
E a noi piacerebbe ridirlo dell'avventura dei popolari ricominciare dunque ricominciare dopo Tangentopoli ricominciare dopo la prima diaspora di Casini e compagni ricominciare dopo la sciagura di Buttiglione ricominciare
Dopo la vittoria elettorale dell'Ulivo
Quando si vince una competizione elettorale il primo effetto è quello di una sorta di rasserenamento della caduta della tensione dell'impressione
Che il confronto si sia spostato ad un livello diverso dove la tattica degli eventi è una più distesa razionalità della politica prendono il posto dell'assillo della battaglia decisiva
è questo un atteggiamento del tutto normale tuttavia ho l'impressione che questa volta non possiamo permettercelo
Proprio la vittoria raggiunta ci fa prendere coscienza di un compito così che immediatamente
Al distendersi della tensione segue la fanno del fare
Di più l'impressione di essere giunti impreparati alle soglie di un ciclo politico lo il paradosso di questa stagione può essere così sintetizzato
Il governo si presenta come un governo di legislatura e fa bene
Ma la morfologia dalle forze politiche vive tuttora una fase fisiologica di assestamento
C'è un'accelerazione della fase di transizione in cui siamo immersi da tempo il governo Prodi più che il primo governo del bipolarismo si presenta come il governo della transizione e deve far riflettere questo autentico paradosso
Il tendenziale compiersi della democrazia dell'alternanza con una coalizione che perde e Paolo posizione è una coalizione che vince e va al governo sita nelle condizione di una sorta di governo di unità nazionale
Questa è la singolarità di un'esperienza che si presenta come esperienza essenzialmente di movimento essa più che assestare equilibri è chiamata ad accelerare le trasformazioni più che ad essere uno zoccolo di
Si presenta come un decisivo punto di passaggio
Nessuna forza politica sia di governo che di opposizione uscirà da questa esperienza come prima
Una seconda consapevolezza riguarda la consistenza dell'Ulivo la gente vi ha investito una quota della propria speranza civile
E forse a tanto investimento non ha finora corrisposto un'adeguata capacità di pensare le forme della coalizione
L'Ulivo insomma esiste più di quanto sia stato pensato
Anche la tornata elettorale siciliana dice alle provinciali di Palermo la stessa cosa
Terza cosa di cui essere consapevoli ogni mutamento all'interno di uno schieramento provoca mutamenti anche nello schieramento antagonista questo è il quadro diceva Moro che si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà gli uomini si muovono poche volte per i soli viali spesso per interessi
Più spesso spinti e condizionati dalle circostanze la politica serve si vede quando c'è confusione altrimenti bastoni ragionieri basta la normale amministrazione delle cose corrente non indulgere in nessuna litania non bestemmiare il tempo direbbe don Lorenzo Milani duro sempre il tirocinio dalla politica
Vale la pena fermarsi su alcuni punti che mi paiono largamente condivisi
La prima osservazione è la conferma della tendenza al bipolarismo verso cui è faticosamente avviato il nostro sistema politico
La tendenza bipolare non è ancora compiuta si va perfezionando ma essa già esprime una nuova regolarità della politica c'è chi ha perso queste elezioni e chi le ha vinte c'è chi governerà e che farà l'opposizione non è questo risultato indifferente
Essa o indica un cammino che dobbiamo attrezzarci a percorrere con creatività e determinazione la seconda osservazione è questa
La tendenza bipolare porta ad un profondo mutamento dalle forze in campo
Si tratta di trasformare concretamente degli schieramenti elettorali inorganiche alleanze di governo è anche questo un passaggio difficile
Oggi entrambi gli schieramenti vivono questo disagio c'è oggi ancora il rischio che una coalizione elettorale non risulti omogenea ad un programma di governo
Non si tratta di vivere con allarmismo questa contraddizione
Rispetto a due anni fa sono ci sono fatti notevoli passi innanzi ad altri se ne faranno sono questi processi
Che non si decidono a tavolino ma con nuove pratiche politiche che ridefinisca un'identità stili organizzativi aggregazioni coltura
La terza osservazione riguarda il centro queste elezioni sono state un passaggio decisivo dall'ideologia del centro verso la politica del centro
La tentazione a volte presente anche tra di noi di pensare al centro o come ad una mera aggregazione sociologica o come ad un lievito soggetto politico sono state smentite tutto sommato dalla competizione elettorale
Dice entra apparso per quello che politicamente lo spazio di una iniziativa
è una banalità
Dire che deve ancora nascere una destra democratica liberale europea in Italia
La nascita di Forza Italia si è rivelata in gran parte un equivoco
Il successo di Forza Italia rispondeva ad una domanda reale domanda di un partito conservatore moderno europeo liberale con potenzialità innovative rispetto alla decomposizione della costituzione materiale dell'economia e della società italiana
E tuttavia la domanda incontrato un vuoto paralizzante di ceto politico a partire dall'inconsistenza di Berlusconi
I fatti
Le inchieste di queste ultime settimane in coinvolgimento di altri rappresentanti significativi di Forza Italia hanno consentito di gettare una luce su quanto si muoveva dietro le quinte in termini di potere
Di attitudine alla corruzione di con lettera collateralismi
Con la parte peggiore dalla magistratura
Sottolineo questi fatti non per demonizzare un avversario
Ma per evidenziare una debolezza strutturale di ceto politico la sproporzione tra compito storico e pratica di potere tra progetto politico e consistenza dei singoli personaggi la debolezza strutturale di Forza Italia ha esaltato la capacità di manovra di Alleanza Nazionale
Che non solo è stata sdoganata dal ghetto neo fascista ma che è diventata l'autentica testa politica della coalizione
Non credo importi in questa sede discutere sulla natura postfascista del nuovo partito
Importa invece sottolineare che per i suoi caratteri di destra sociale a impronta populista per l'insediamento degli apparati pubblici per il suo anti europeismo
Alleanza nazionale si presenta più come un impaccio che come una risorsa per la realizzazione di una destra democratica le ansie del CCD e del CDU sono emblematiche in proposito
Esse riguardano da un lato la possibile eredità di una crisi di Forza Italia dall'altro la concorrenza che sullo stesso terreno viene da Alleanza nazionale più insediata territorialmente e con una capacità di manovra più vasta
I cattolici di destra
Si trovano in uno spaesamento drammatico tra due prospettive
Essere assorbiti da un'egemonia postfascista opporsi a capo di una destra democratica non avendone tuttavia né ceto politico le forze adeguate
Francamente non credo alla possibilità più volte paventata della realizzazione di un centro autonomo ad una sorta di Rinascita della Democrazia Cristiana sotto mentite spoglie
Il dibattito sul centro oggi non riguarda tanto il centro come spazio dell'iniziativa politica questo cioè riguarda invece la costruzione di una destra democratica ed europea essa non può nascere dal porno a prescindere da ciò che farà il governo Prodi che ancora una volta si presenta come un passaggio decisivo
La situazione dell'Ulivo presenta una complessità per molti versi analoga una prima considerazione riguarda l'ulivo come simbolo molti gli hanno visto l'avvio di un processo che avrebbe portato alla costruzione di un nuovo partito
Che nell'esperienza dell'Ulivo ci sia anche questo è innegabile ma la situazione è assai più complessa
Certo il tono dell'Ulivo va tenuto alto ma evitando facili mitologie che farebbero solo segnare il passo la vittoria dell'Ulivo intanto prodotto un'accelerazione delle iniziativa del PDS
Un congresso che poteva annunciarsi come una sorta di resa dei conti alla vigilia delle elezioni si presenta oggi come un congresso tranquillo dove D'Alema può presentare i risultati di una abilissima manovra politica
Per la prima volta nella storia dello Stato unitario la sinistra giunge al governo del paese e tuttavia paradossalmente ciò pare a me chiude un ciclo più che aprirne uno nuovo
La sinistra va al potere durante una crisi di identità e con un elettorato nel Paese allarga maggioranza conservato
L'aspetto per molti versi inquietante mi pare proprio questo
Il dibattito aperto nel partito è sintomo di questi processi la proposta di un partito socialdemocratico di un Partito del Socialismo Europeo fare a me guardi al futuro al passato
Comunismo e socialdemocrazia fanno parte della stessa storia della stessa immagine novecentesca della sinistra
Essi sono storie consumati in termini di prospettiva politica e di culture sociali e istituzionali senza andare oltre la figura storica della sinistra non poker concretamente nascere una sinistra democratica il PDS sembra più disposto a contare ceto politico che ad aprire una vera fase costituente della sinistra
Così i cristiano sociali non sono riusciti ad essere espressione larga di movimenti associazioni are sociale la logica di una nobile a Chiusi al compito di esservi ferimento forte nel mondo cattolico
Se questo è vero il processo di formazione di una sinistra post neve certo novecentesca si dimostra più lungo e complesso di quanto previsto
Il dramma è che voi è che questa era forse la condizione indispensabile almeno il suo avvio per governare creativamente la fase e utilizzare al meglio il passaggio del governo Prodi
Questo processo
Se non contrastato tende a ridurre lo spazio dei popolari ai sul a esaltarne una identità per contrasto
Ridotta è soltanto centrista a farne una ristretta a testimonianza dell'antica a dell'autentica democrazia cristiana mentre la nostra non celata ambizione è diventato l'anima dell'Ulivo
Insediarsi nell'area moderata senza ridursi però Acotel moderato della coalizione
Il metodo elettorale cui la dice lunga e ci deve trovare desti ed avvertiti
Il doppio turno fa salva la nostra come le altrui identità ma aumenta Breve la poi le possibilità di una leadership di governo della sinistra maggioritaria
Sono tutti temi lo si sarà capito che aprono il nostro prossimo congresso
E ci obbliga a non dare nulla per scontato tanto meno negli esiti che restano da costruire
Ci obbligano cioè a raccogliere le esperienze che nel frattempo sono nate
Avvertiti del fatto che il popolarismo va oltre Testori è quotidianità i confini del partito
E a partire da una realtà così percepita da una cultura popolare che da Sturzo a De Mita è stata descritta come cultura civile
Che il nostro progetto può essere costruito l'anima il Progetto prima della sala macchine perché come Moro ci ha insegnato pensare politica e tanta parte la maggiore del fare politica
Così si evade a rischio di essere ritagliati dai media come un bonsai della gloriosa DC così si pone una caparra sicura sulla crescita del nostro futuro
Così si apre un congresso e si stava Stanga facendo ognuno il fino in fondo la propria parte a partire dal mio ruolo di presidente del consiglio nazionale del partito che mi obbliga a darmi da fare perché ciò si realizzi nella maniera più coralmente stesse
Mi pare evidente dunque che questo incontro di studio si collochi in queste cose non a caso la nascita di una nuova formazione politica di ispirazione cristiana dopo il crollo della DC è stato un evento Tranfaglia
Con la Democrazia Cristiana infatti andati in crisi non un partito ma un sistema politico sono fortemente differenziate le figure di partito che la vicenda della Democrazia cristiana ci consegna
Si potrebbe anche dire che non solo partiti
Che non solo scusate modelli ma partiti praticamente Diversi succedono in mezzo secolo sotto la bandiera dello Scudocrociato a partire dalla creazione degasperiana
De Gasperi mi verrebbe da dire grande statista asburgico difende accanitamente la neutralità delle istituzioni le istituzioni non possono nella sua visione diventare possesso delle parti
E sarà dal governo che lo statista trentino a mera dirigerà il partito Dossetti lo sconfitto Dossetti ha chiaro che dopo i totalitarismi è impossibile fare politica se non organizzando le grandi masse
L'eredità liberale cioè va combinata con l'organizzazione moderna del partito la sua formazione cristiana come quella mazzo lariana
Non può prescindere dall'attenzione agli ultimi la società e prima della politica la solidarietà nasce dalla società il partito che vince deve prendere tutte le responsabilità che derivano dalla sua vittoria per questo
Il comunismo si erge come grande termine di confronto è la filosofia del diciannovesimo secolo
Il nemico estremo diventa per Dossetti l'interlocutore estremo
L'operazione prevista disarmare il comunismo dal totalitarismo per riuscire ad assumerne anche contenuti validi questa la responsabilità del partito questo il partito programma
Con Fanfani il partito diventa a pieno titolo organizzazioni in grado di tener testa in termini di indirizzo a tutti i comparti della macchina statale fino a rendere possibile secondo i suoi critici l'occupazione mi fermo qui
Nell'evocazione soltanto indicativa delle diverse forme di partito
La DC si dice spesso
Esprimeva in qualche modo l'idea dell'unità politica dei cattolici
Sappiamo che nei fatti non è mai stato completamente così ma il persistere di quel mito politico era indice di una fase storica determinata e delle sue sculture fondanti
C'era un mondo cattolico che nella stragrande maggioranza essi orientata verso il partito ad ispirazione cristiana potevano esserci dissensi defezioni diaspora ma rimaneva il punto di riferimento
Sottolineo questo aspetto per indicare un primo dato fondamentale dal problema la DC era espressione di una certa modalità di rapporti tra cristianesimo è storia in Italia
Il secondo aspetto
Che caratterizza la DC
Almeno per una lunga parte della sua storia deriva dall'essersi formati in un confronto lacerante di contrapposizione internazionale l'interno prima del crollo del muro di Berlino il comunismo e non aveva era una realtà potente una minaccia concreta
In Italia c'era il Partito comunista più forte dall'Occidente
Al di là degli effetti ideologici questa situazione ha portato a quella che si è pochi amata da democrazia bloccata
La DC è diventata il partito della mediazione obbligata istituzionale perno della garanzia democratica del Psi stemma politico con le sue alleanze con la destra o la sinistra per garantire la stabilità e la legittimazione democratica
C'è infine un altro aspetto che qui conviene sottolineare un aspetto che è comune a quasi tutta la cultura politica del tempo la centralità dei partiti
La dimensione stessa della politica finiva per coincidere col primato dei partiti
Da questo punto la politica era tutto in essi partiti si poneva come surroga di una carenza di Stato fondatori della democrazia stessa in questo quadro la società civile si trova ad essere prolungamento della società politica
Se mai c'è un più di associazionismo evincibile bianco proprio dietro e dentro la DC
Quel personale politico che veniva dalle parrocchie dall'Azione cattolica
E che si attrezza con i suoi costumi virtuosi a governare la cosa pubblica a dispetto delle categorie luttuoso a mente i Lombroso Iane usati da Piero Citati su Repubblica per descrivere un fenomeno che non ha saputo leggere
è piuttosto vero che i partiti italiani sono diversi e irriducibili gli uni agli altri ma che il sistema dei partiti finirà per molti versi per omologa nella nostra tradizione di cattolicesimo democratico questo ha avuto effetti deformanti
Si è finito per smarrire per strada il senso dell'autonomia della società civile delle sua organizzazione dei cosiddetti corpi intermedi
Basti pensare alla stessa terminologia con cui li abbiamo definiti essi occupavano l'ambito del prepolitico propriamente il politico era altro appunto lo stato e parti
Ebbene
Tutto questo oggi non esiste più se non come macerie davvero con il crollo del muro di Berlino finisce il Novecento si è parlato di secolo pareva e dobbiamo forse dire brevissimo
Esso inizia con il primo conflitto mondiale e si chiude alla soglia degli anni novanta così la nascita del Partito popolare si colloca all'inizio di un ciclo storico nuovo è l'ultima considerazione che voglio fare
Cercherò di delineare alcuni caratteri di questa novità innanzitutto
Esso si colloca oltre il mito dell'unità politica dei cattolici
Ci sono ormai più partiti ad ispirazione cristiana e il pluralismo politico è un fatto accertato all'interno della Chiesa italiana
Marzio che si è cominciato a trasformare in modo profondo nella Chiesa italiana è il suo rapporto con la politica con il potere con le istituzioni
Non sembri una osservazione banale l'estinguersi della DC deve aprire tra noi una profonda riflessione ecclesiale
Con la fine dell'unità politica dei cattolici del suo mito siamo usciti definitivamente in Italia dall'orizzonte della figura ideologica della cristianità
L'impegno nel sociale e politico sarà sempre meno circoscrivibili nei confini di una partenza di una ideologia di una civiltà cattolica è sempre più esso dovrà essere segno di una profezia
Intendo con questa parola non già una banale divinizzazione del futuro ma il modo col quale ci sforziamo di essere Interpreti della parola di Dio nelle vicende del mondo e della storia umana
Per non ridurre il Vangelo a principi e per non ridurre la politica a gestione come Partito Popolare credo che dobbiamo riflettere più a lungo su questo passaggio davvero difficile è decisivo
Siamo già oltre la cultura ma riteniamo ma che può in Italia è spesso stata stravolta in una sorta di opportunismo devoto
Non a caso alle soglie del terzo millennio ritorna centrale il tema della i Catto come non pensare
Che è un contributo determinante possa venire proprio da un partito che raccoglie la grande lezione del popolarismo sport sia oggi non c'è più un movimento cattolico come quello del secondo dopoguerra una sorta di Quarry grate ero che vedeva in un unico fronte associazionismo sindacato parti basta dare uno sguardo superficiale all'ultima competizione elettorale per accorgersi non solo delle diverse indicazioni politiche ma del fatto che ci troviamo ormai dinanzi ad un CIPE lordo che delinea un panorama nuovo alle associazioni storiche sempre più in crisi di identità si affianca scusate
Si affianca
Un associazionismo cattolico nato negli anni settanta con motivazioni culturali diversissime tra loro la parrocchia in crisi mentre proliferano i movimenti ecclesiali che sono una risorsa ma anche un problema
Per tutto questo complesso arcipelago
La politica ha assunto un valore diverso essa non sigillate di un'appartenenza ma o è l'arco di una testimonianza o lo spazio di una opportunità
Il secondo aspetto nuovo in cui si colloca la nascita del Partito popolare italiano e quello della fine della centralità dello Stato e dei partiti
Nell'ultimo convegno dell'UCID sul quarto tempo del movimento cattolico in Italia
De Rita parla esplicitamente della fine della centralità della politica della fine del suo primato
La crisi del centro politico e gli dice è piuttosto solo un aspetto della crisi della centralità della politica nella società della crisi delle strategie e degli attori tradizionali dell'integrazione sociale io non credo
Che si possa accettare l'impostazione di De Rita con quel suo invito ad un semplice ritorno al sociale alla sua durata ma certamente egli indica un problema reale
Una discontinuità forte di cui qualsiasi riflessione sul partito oggi non può non tener conto
Così come non può ignorare le patologie
Che su questo terreno interessano alcune presenze cattoliche e laiche le quali pretendono un riconoscimento politico senza sottostare ai vincoli di legittimazione che la politica dei partiti garantisce ai cittadini
Spesso sfacciate disinvoltura si accompagnano alle rette intenzioni
Anche la centralità dello Stato oggi non si dà più
C'è deperisce lo Stato nazionale come capacità di controllo economico amministrativo fiscale del territorio deperisce al pari un certo ruolo è una certa immagine dei Parti
Assistiamo ad un duplice difficoltoso movimento da una parte all'emergere sempre più urgente di auto una autentica autonomia dello Stato e dell'amministrazione pubblica dall'altra alla riscoperta davvero vitale della natura essenzialmente associativa e non istituzionale dei partiti stessi
Essi tutti si trovano oggi per questo in una crisi di identità basti pensare a due processi di e portata epocale la crisi culturale amministrativo organizzativa della cittadinanza sociale
La strategia federalista come movimento indispensabile per la riscoperta dell'unità nazionale
Entrambi questi processi tendono a ridefinire il ruolo dei partiti
La politica esce dagli steccati S è chiamata a confrontarsi con l'autorganizzazione della società con la diffusione dell'autonomia e con la scoperta dell'importanza strategica dagli Enti locali dei territori
Qualcuno ha parlato di poli artiglia io preferisco parlare di una politica nei partiti è oltre i partiti
Possiamo definire tutto ciò
Con una affermazione tante volte dichiarata quanto poco compresa fine del collateralismo
Prima tutto un sistema associativo sindacati compresi era collaterale al sistema dei partiti oggi tutto ciò è venuto rapidamente meno concludo
Credo che è un dibattito sul partito debba tener conto di questi cambiamenti
Che cosa è il Partito Popolare
Do di Laffranco io dà solo indicazioni conclusive
Un primo aspetto riguarda credo la natura del partito cosa intendiamo oggi per partito in comitato elettorale un parto un apparato un partito leggero
Io non credo che il Partito popolare debba ridursi a un comitato elettorale
La storia del cattolicesimo democratico e del cattolicesimo sociale non ce lo consente
Eppure questo rischio
Quando tutta l'attività del partito è tesa verso i livelli istituzionali
Quando è successo e mi durante e misurato dal posto alla Camera occupato alla Camera o al Senato in questo o quel ministero
Quando tutto l'immaginario politico rischia di ridursi così noi siamo diventati rifatto un comitato elettorale rischiamo di assumere una figura Tanassi Ana di soggetto politico
è solo perché prete che Sturzo segretario del partito
Non faceva parte del gruppo parlamentare
O invece gli esprimeva un'autentica autonomia politica rispetto alla indispensabile proiezione parlamentare del partito
Ecco un primo grosso problema
Il partito non può e non deve coincidere con il gruppo parlamentare
Non deve ridursi al ceto politico perché a quel punto non sarebbe né creatore di un progetto né attore di un destino ma personale disponibile ad una egemonia da sopra e da fuori
Per questo le cariche istituzionali non possono essere eterne ma porsi in funzione della crescita civile sociale culturale del partito
Partito popolare non può neppure essere un partito apparato
Esso aveva senso quando esisteva la corposa centralità dei partiti con le loro diramazione negli apparati pubblici nell'amministrazione nell'aziende di Stato
Oggi questi apparati sono erosi e servano più a creare un diaframma che un'autentica partecipazione democratica il PPI è dunque un partito legge
Ma cosa vuol dire partito legge
Che dovrebbe diventare un partito delle Autonomie
Un riferimento per quel complesso di mondi vitali di associazioni di gruppi movimenti che animano ristrutturano la nostra convivenza civili
Dando a tutto ciò forme politica
E veniamo all'altra caratteristica che dovrebbe assumere Partito popolare un partito programma è un partito Progetto
Sia riferimento non perché si occupa uno spazio istituzionale ma perché si è capaci di programma e di progetto
Dire queste cose sembra scontato eppure mai come oggi in una situazione di così difficile transizione si avverte l'esigenza di un programma originale Rispetto Agliardi problemi della fase penso alla crisi della cittadinanza sociale al problema del lavoro e in particolare nel Mezzogiorno in una società post industriale
Al problema della forma stato a quello dell'unità nazionale a quello di una nuova costituzione economica del paese all'interno dei processi di mondializzazione della nostra economia
Basti pensare
Per restare nella nostra storia l'originalità del programma scorsi hanno nel primo dopoguerra per renderci conto di quanto siamo spinti e di quanto siamo oggi carenti di attività progettuale e di una lettura profonda dei processi
Un congresso
Può spingere in questa direzione
Se non si danno per scontati propri meccanismi se si ricorda che sempre la politica nasce da quel che politico non è si sforza di dargli forma
Se si ricorda che in questa stagione d'ulivo le identità deve crescere insieme allo spirito della coalizione
Che il partito non è un missile
Chiamato a mettere in orbita un disegno politico ma una comunità di uomini che divide un progetto e raggiunge i traguardi che si prefigge con un evidente spirito di squadra è vero
Un'organizzazione democratica funziona perché tiene insieme tiene insieme competizione e solidarietà
è sempre stato saggio dalle parti della nostra storia che anche storia di esiliati di martiri di sconfitti di tanti testimoni fare in modo che la solidarietà non fosse minore della competizione
Grazie siamo al momento centrale della
Nostro convegno la parola a Franco Marini
Ma io
Debbo dirvi che anche nella mia precedente vita quella sindacale
Ogni tanto mi dicevano in qualche occasione bisogna scrivere le riflessioni d'apertura
Debbo dire che il più delle volte io non ho dato retta questa raccomandazione oggi sarà che mettiamo da un poco diventa più disponibile infliggere o a voi a me stesso la lettura di queste mie considerazioni
Vi rassicuro soltanto dicendovi che cercherò di essere contenuto anche nel tempo molte cose le ha dette bianchi io cercherò di sintetizzare del resto un pensiero che poi svilupperà i The voi nel dibattito che porteremo avanti
Cari amici che rappresentati il tessuto vivo del Partito Popolare Italiano
Amici che in questi ultimi anni avete assunto mandati a responsabilità al governo dei Comuni delle Province e delle Regioni
E nelle settimane recenti anche nel nuovo Parlamento della Repubblica nel governo del paese
Rivolgiamo a voi a nome di tutta la segreteria nazionale
Un saluto cordiale un ringraziamento per l'impegno eccezionale con il quale avete lavorato in questo anno difficile per l'entusiasmo con il quale siete venuti qui in tanti
Per un momento speriamo ricco di riflessione e di confronto
Dopo una lunga straordinaria campagna elettorale da più parti è venuta a noi la richiesta di una occasione di incontro senza immediate scadenze
Per ritrovarci a parlare della nostra identità dei nostri progetti della nostra presenza
Tutto questo adesso
Nella limitata quotidianità del nostro agire politico
Provocato da domande sfide grandi che attendono da noi risposte altrettanto impegnative io credo
Nel gennaio del novantaquattro quando ci ritrovammo insieme a Mino Martinazzoli per segnare il momento di nascita del Partito Popolare Italiano avevamo chiaro il convincimento che fosse urgente tracciare una linea nuova di presenze di impegno politico
Dopo diversi decenni di cambiamenti e di crescita democratica economica e sociale del Paese
L'idea nuova non certo per la inadeguatezza delle idee o dei nostri principi ispiratori come invece è capitato ad altre grandi forze politiche ma per la volontà di rinnovare le forme e i comportamenti dalla politica concerto del nostro partito ma anche questa era l'aspirazione di tutta la politica italiana
Dopo la fine dei grandi blocchi internazionali e l'accelerazione del processo di integrazione europea
Non saremo sinceri se non dicessimo che siamo convinti di Harder dovuto pagare un prezzo politico altissimo per questo impegno di cambiamento
Un prezzo certo anche se ha generato in termini di perdita di consenso
Ma evidentemente proprio a noi che abbiamo concorso in modo determinante alla rinascita democratica e civile il Paese ha chiesto il sacrificio più duro tuttavia abbiamo molti e sinceri motivi di orgoglio
Proprio in questa fase il Paese ancora una volta ha affidato le sue speranze ad un uomo di limpida ispirazione democratica cristiana e popolare
Penso a Romano Prodi che dentro l'Ulivo ha accettato di presentarsi insieme con noi con il simbolo del Partito popolare italiano
A mio avviso a mio avviso è qualcosa di più di una circostanza importante ma elettorale
E il segno forse che il nostro futuro politico è ancora nelle nostre mani
E nelle nostre possibilità noi partiamo anche da qui
Alla vigilia elettorale di due anni fa con fermezza decidemmo di non schierarci rispetto ai due poli di sinistra e di destra che si erano costituiti
Avevamo ragione quegli equilibri non avevano nulla di consolidato al loro interno salvo forse il Comune di segno di emarginare addirittura cancellare la nostra presenza
La nostra storia più recente ha poi conosciuto un altro drammatico passaggio
Qualcuno non privo di qualche autorevole viatico si adoperò per tentare un sostanziale deragliamento
Da quel fondamentale binario di coerenza politica che mai in oltre cento anni di cattolicesimo politico ci ha visti alleati con la destra partitica e politica
Questa scelta
Debbo dire non è mai stata nella cultura e nella tradizione politica dei cattolici democratici italiani
Una scelta impossibile nel passato
A maggior ragione impossibile oggi in presenza di una destra che vorrebbe delegittimare tutto il portato della nostra esperienza insieme alle ragioni al contenuto nel nostro patto costituzionale
Cosa ben diversa è stata la capacità nel secondo dopoguerra
Questo è stato il patrimonio di coraggiose riforme sociali che Degasperi tra ciò che la Democrazia Cristiana lungo perseguiti e che oggi sentiamo e rivendichiamo come interamente nostro
Andiamo oltre guardiamo piuttosto alle scelte positive ardite che il Partito popolare ha saputo compiere per offrire al Paese una proposta politica alternativa a quella dalla Società radicale
Della frammentazione egoista della democrazia populista e plebiscitaria anticamera di nuovi e impensabile autoritarismi
Compì nel lucido avvertenza abbiamo scelto di dare vita ad una coalizione di centro sinistra prima alle regionali dell'aprile novantacinque con qualche fatica e poi con l'Ulivo alle elezioni politiche
Il centro sinistra di oggi non è come taluno dice l'avverarsi del disegno di Moro e Berlinguer avevano immaginato per la democrazia italiana
Moro ha sentito un perpetrato come pochi tra di noi rivolgimenti e le veloci trasformazioni che la società italiana
La tensione politica per il giusto coinvolgimento di tutte le grandi forze popolari nel governo del paese
Berlinguer è stato un comunista che in un anno di tensioni tragiche ha saputo confermare l'adesione di quella forza politica ai principi all'ordinamento della nostra casa comune
Da tempo però il quadro politico italiano internazionale profondamente mutata il muro di Berlino è crollato rovinosamente il comunismo ha conosciuto la sua definitiva sconfitta storica e politica
La comunità occidentale in particolare l'Europa si è trovata sostanzialmente pronto a rispondere a queste sfide anche se il prezzo che abbiamo pagato in Jugoslavia resta un segnale di allarme che non può essere trascurato specie da noi italiani
Gli italiani sollecitati da incisivi quesiti referendari anche per la esagerata paralisi riformatrice del Parlamento
Hanno pacificamente sollecitato significativi aggiustamenti del nostro ordinamento statuale per soddisfare la domanda di partecipazione di efficienza della vita democratica
L'Ulivo che abbiamo voluto anche noi nato per questo
Per dare al Paese con metodo profondamente democratico quei cambiamenti che sono urgenti e non rinviabili
Abbiamo perciò dato vita a una coalizione politica con le forze laiche ambientaliste con quelle dalla Sinistra democratica che si sono pienamente riconosciute nella tradizione delle socialdemocrazie europee
Un'alleanza politica e sociale per dare al Paese una nuova speriamo lunga stagione di crescita democratica economiche sociali
Questo è l'orizzonte politico da rafforzare riempire con tutta la nostra identità è possibile questo con tutti i nostri progetti e la nostra presenza
Il nostro positivo esito elettorale alle radici nella scelta del gennaio del novantacinque
Quando abbiamo appoggiato la nascita di un governo tecnico che si è rivelato indispensabile per fronteggiare le difficoltà finanziarie ed assicurare stabilità in una positiva congiuntura della economia reale
Le elezioni regionali
Sono state la prova generale dell'Ulivo abbiamo vinti nove regioni su quindici e nella maggior parte delle province e dei grandi Comuni
Malgrado le enormi difficoltà organizzative di quel periodo che molti di voi ricorderanno con un simbolo nuovo
Con il gol
E abbiamo eletto così migliaia di nuovi amministratori e dirigenti locali in gran parte giovani
Non ci nascondiamo Piero che il risultato politico del ventuno aprile non è stato pari alle aspettative e alle potenzialità che il partito qua e che osservatori esterni ci riconoscono
Non siamo cresciuti neanche indietreggiati per la verità abbiamo confermato quel consenso io credo però aprendo una fase di positiva prospettiva politica
Nel nel bene e nel male questa mi pare la lettura realista che occorre fare
Chi ha votato il ventuno aprile ha davvero espresso fiducia alla nostra linea alla nostra proposta oggi
Io credo che possiamo solo crescere Pierri attestarci in questa fase malgrado la scissione a quel livello del dieci per cento circa con il quale abbiamo esordito nel novantaquattro
I risultati elettorali del mese di giugno senza infatti Zarri troppo ma senza sottovalutarli confermano questa tendenza con forza e chiarezza
Le nostre vere maggiori difficoltà sono oggi nelle città specie nelle più grandi è lì che dobbiamo pensare a forme nuove e originali di presenza ci tornerò sia pure brevemente più avanti
Dobbiamo anche ricordare che non volevamo noi le elezioni il partito se non altro per questo il partito era allora un cantiere aperto
Abbiamo sostenuto ogni possibilità di ragionevole accordo anche con il tentativo di Maccanico poi abbiamo preso atto come altri che non vi erano margini di intesa con la destra
Adesso cari amici il consenso aumenterà se la coalizione guidata da Romano Prodi si dimostrerà efficace nell'azione di governo
E se noi avremo una voce forte e riconoscibile in questa coalizione io credo che intorno a noi ci sia molta linfa che ci guarda con attenzione
Ma che non ha ancora deciso di entrare nel partito
Penso sia i Comitati Prodi a tante realtà e persone che nell'Ulivo e dintorni di questo vedono anzitutto noi come potenziale riferimento guardiamo a queste forze a questo humus che si è creato come ad una condizione vitale per alimentare con energie nuove il partito
Per farlo crescere in costante relazione con la società civile
Noi sappiamo di essere gli eredi legittimi di una eccezionale storia politica che richiamava all'inizio che ancora oggi tutta intera può essere rilette proposto come positivo cammino di servizio democratico per il bene comune del Paese
Respingo come accennava anche Bianchi con forza quella caricatura gommosa
Fatta di recente da Piero Citati a cui Bianca risposto con efficacia
La nostra è stata a lungo tutto il Novecento un'esperienza di passione civile di sacrifici che nessuno può ridurre ad un incidente della storia
Quando parliamo di Sturzo dobbiamo ricordare cosa era lo Stato liberale unitario all'inizio di secolo quando ci riferiamo a De Gasperi dobbiamo ricordare i quali diffidenze vi erano dentro e fuori il Paese nella chiesa nei circoli economici forti nei nostri liberatori venuti da Oltreoceano
Diffidenze allora sulla capacità della Democrazia Cristiana di fronteggiare il maggiore partito comunista d'Occidente che raccoglieva tanti consensi nei ceti popolari del Paese ma rimaneva allora a doppio filo legato alla Internazionale comunista e alle strategie dell'imperialismo sovietico
Eppure siamo stati capaci in quelle condizioni difficili di creare le pacifiche condizioni per la Fondazione la costruzione della nostra casa comune
Con la stesura della Costituzione come patto comune di cittadinanza
Nei giorni scorsi ne abbiamo ricordato il cinquantenario in un significativo incontro di celebrazione di studio organizzato da Galgano
In quella occasione abbiamo ribadito la nostra disponibilità ad emendare la seconda parte quella che riguarda l'organizzazione dello Stato
Ma abbiamo anche ripetuto che saremo determinanti
Nel difendere la prima parte dalla Costituzione quella delle libertà e dei diritti dei cittadini alla quale semmai occorre dare ancora di più ampia attuazione
Cari amici noi dobbiamo saper esprimere oggi l'originalità di una cultura politica laica e non confessionale intimamente ispirata alla visione cristiana e alla dottrina sociale che specie dopo il Concilio Vaticano seconda ripresa guidare noia l'umanità intera con respiro pastorale profondo questa ispirazione non è per noi solo memoria
Mai il riferimento caratterizzante le nostre idee la nostra azione è importante dire questo in una fase nella quale la Chiesa ha superato l'esigenza dell'unità politica dei cattolici guarda alla politica con maggiore distacco e libertà
Noi siamo convinti che questa libertà sia salutare anche se siamo pure persuasi che non possiamo aderire con la comunità ecclesiale un rapporto a settico o formale semplicemente diplomatico come altre forze si organizzano per fare sentiamo vivo l'appello che monsignor Nicora ci ha lanciato nelle settimane scorse
Perché alla nostra riconosciuta ispirazione seguano frutti concreti di buon governo profondamente segnati da quei valori di promozione d'emancipazione di ogni uomo
Di amore per la vita umana di giustizia sociale e di solidarietà verso i più deboli che sono il sale profondo da la Buona Novella evangelica
Solo se sapremo fare con coraggio e serenità tutto questo potremo richiamare con orgoglio la nostra ispirazione e farne motivo di servizio disinteressato per il Paese
Ma noi siamo qui anche per richiamare la nostra identità in ordine al problema del partito e al suo avvenire come strumento di partecipazione di azione politica
Si è fatta strada pericolosamente nel nostro Paese l'idea che la democrazia potrebbe vivere senza l'apporto dei partiti
Io non voglio negare qui taluni errori e sopraffazioni dei partiti rispetto alla vita sociali civile
Ma voglio ricordare la testimonianza di uno storica hanno idealmente vicino seppure con noi
Assai poco indulgente o Scoppola Pietro Scoppola nel suo fortunato saggio sulla Repubblica dei partiti descrive con profondità di analisi ed equilibrio di giudizio
Il ruolo fondamentale che questi partiti hanno avuto nel processo di rinascita e ricostruzione dalla nostra vita sociale pubblica
Ora qualcuno continua a dire che i partiti sarebbero superati
Io rispondo che senza partiti non vi è vera democrazia politica
Sturzo e De Gasperi ebbero sempre viva e lungi dalla coscienza della necessità del partito come fondamentale strumento di azione politica incisiva
Scriveva Sturzo del diciotto a Stefano Cavazzoni ci vuole un programma attuale vissuto rispondendo al grado della nostra azione politica
Della maturità della nostra forza morale del Paese e per far ciò non bastano articoli e discorsi ma ci vuole una forza organica
Non trascurabile nel Paese e il punto di partenza delle lotte che ci attendono un partito nazionale operante collegato da un dato e da un capo all'altro dell'Italia nella coesione spirituale nella fiducia operativa delle persone
Questa mi pare la strada anche nelle condizioni attuali
Con questo incontro abbiamo un confronto che ci accompagnerà fino al congresso
Sentiamo in tanti
Una certa insoddisfazione per come stiamo lavorando in questi mesi
Per tante opportunità energie risorse che non riescono ancora a canalizzare sì alla vita del partito
Sentiamo l'insufficienza del nostro agire rispetto all'esigenza del Paese e delle tante realtà locali la ristrettezza della nostra organizzazione dei nostri mezzi delle nostre sedi dei nostri strumenti di comunicazione interna ed esterna
Forse sentiamo l'lo sentono in molti io
La sento forse un po'meno per carattere anche lo diciamo senza arroganza ovviamente verso chi fa informazione si sente tra di noi anche un certo vuoto di riflettori e di microfoni
Occorre definire con chiarezza il nostro progetto politico oggi questo è il passaggio fondamentale senza ambiguità
Il centrosinistra al quale noi guardiamo non è una semplice alleanza elettorale per battere la destra
è una coalizione politica tra forze diverse per la realizzazione di un programma comune programma che serva al Paese con le sue priorità
Sbagliano quanti ritengono che il nostro obiettivo prioritario debba essere quello di scioglierci nell'Ulivo ogni tanto questa cosa ritorno io vorrei dire una parola chiara per proporla al vostro dibattito immaginando la coalizione della quale siamo una parte fondamentale non solo nella quantità ma anche nella proposta politica come l'alveo di un nuovo partito democratico
Io dico che se accadesse questo forse noi saremo una parte di un nuovo partito socialdemocratico considerato gli attuali equilibri di forza
Se tra di noi dovesse prevalere questa pur legittima opinione
Saremmo condannati a divenire forse la corrente cristiana di questa nuova entità ispirata al socialismo la lunga storia del socialismo europeo sembra che in quel caso dovessimo ritenere ancora utile un qualche rapporto organizzato tra di noi
Questa scelta quella del partito nuovo dello scioglierci in questo ambito più largo non solo ci renderebbe davvero subalterni ma determinerebbe un indebolimento significativo
Del quadro politico del centrosinistra mettendo in serio rischio anche la stessa tenuta del governo dell'Ulivo
Al nostro maggior alleato al PDS che di tanto in tanto è tentato da un rapporto diretto con la destra
Saltando non solo il nostro ruolo ma quello di tutta la coalizione nel suo assieme noi diciamo che questa tentazione pericolosa e sbagliata rappresenterebbe anche se ha una delle dive per portare alla possibile conclusione anticipata dell'esperienza dell'Ulivo
Chi fra di noi o nelle altre forze della coalizione vuole questo è pregato di dirlo con chiarezza assumendosi la responsabilità e confrontandosi con forza con chi la pensa diversamente
Noi invece dobbiamo realizzare nei fatti negli atti del Governo e del Parlamento il programma che abbiamo offerto agli italiani per il quale c'abbiamo abbiamo chiesto il voto e ci hanno votato
Dobbiamo anche evitare il rischio però di apparire alla sinistra del PDS
In una inconsueta posizione di partito estremista nella conservazione
Più rivolto a demonizzare gli avversari che a confrontarsi a proporre le proprie tesi
Se il nostro destino fosse questo rischieremmo di diventare una sorta di partito fondamentalista
Nella ispirazione della proposta politica come quelli che in Israele fatte le dovute proporzioni alle recenti elezioni politiche hanno determinato la frantumazione di una buona alleanza di governo e aperto in quel Paese su una fase difficile governabilità
Ma dobbiamo stare attenti ad un'altra tentazione che può portare ad una che nostra grande difficoltà politica se ne parla molto questi giorni ed è la tentazione di abbandonarci ad una imprecisata deriva centrista ogni tanto qualcuno ce la sussurra all'orecchio
Magari attratti da quelle sirene che promettono a chi gli si avvicina
La riesumazione di un centralismo politico autonomo in se stesso costituito per programmare una nuova emarginazione dalla sinistra
Come se oggi vi fossero le condizioni interne ed internazionale che nel quarantasette quarantotto portarono la frattura tra De Gasperi e Togliatti
Nella prospettiva politica dell'Ulivo dobbiamo invece rilanciare il ruolo nella proposta politica del Partito Popolare Italiano per rafforzare assieme ad altri l'area di centro dell'Ulivo
Un'area moderata non ho paura di questa parola e liberaldemocratica di ispirazione cristiana ma aperta ai valori comuni dell'umanesimo laico e socialista riformista nella visione politica e sociale
Il nostro obiettivo è quello di conciliare la fedeltà all'alleanza con la necessità di una più incisiva caratterizzazione della nostra presenza all'interno dalla coalizione per dare alla coalizione stessa un apporto determinante
L'equilibrio tra queste due esigenze non è semplice ma bisogna provarci queste lo sforzo da fare queste a mio parere la prospettiva politica più rilevante di insieme per noi appagante all'altezza cioè della nostra storia e della nostra vocazione dobbiamo rivolgerci soprattutto ai cittadini che non hanno avuto fiducia in voi pur condividendo i nostri stessi sentimenti politici e sono tanti a quanti non ci hanno riconosciuto a quanti per diversi motivi non ce l'hanno proprio visto
Ci dobbiamo aprire all'apporto dei giovani
Io debbo dire che guardando questa Assemblea così partecipata così numerose rappresentativo se c'è un rilievo che con un amico facevo un minuto fa e della relativa presenza dei giovani
Non è un fatto organizzativo perché li abbiamo potuti trovare terreni riempire una salmone e questo è proprio il segno di una difficoltà sulla quale dobbiamo riflettere
A quelle generazioni dobbiamo aprirci più recenti
Che guardano alla politica senza pregiudizi per farlo incontrare speriamo la freschezza delle nostre idee
è uno stile Paul
Dico rinnovato
Ai giovani dobbiamo offrire proposte di formazione di militanza di impegno per la soluzione di problemi concreti nella vita locale
Dobbiamo guardare all'elettorato popolare che nella confusione degli ultimi anni ci ha perso di vista che non si è ancora ben orientato con il nuovo sistema elettorale
A quei cittadini più semplice di condizioni modeste ai pensionati che in quell'evoluzione di queste nostre società cresceranno ancora
Nelle nostre comunità urbane una fetta crescente di elettori è rappresentata da persone che vivono ai margini dei grandi processi culturali economici e sociali
Persone che rischiano anche di essere abbandonate alla protesta sterile con un voto di sfiducia verso la politica
Così come dobbiamo riaffermare
La nostra piena cittadinanza nel mondo cattolico impegnato nel sociale quel pezzo di mondo cattolico e del volontariato nella formazione cristiana e civile senza immaginare impossibile inutili collateralismi né richiesta di consenso astrattamente fondate dobbiamo saper recuperare l'appoggio dei tanti cattolici impegnati per il bene comune
Il nostro Paese sta attraversando una fase di grandi sfide che richiede un progetto e una cultura politica che capaci di offrire risposta adeguata
Noi dobbiamo modificare quella che secondo Dahrendorf sembrerebbe essere la prospettiva obbligata per le società moderne
Con un'alternativa tra due modelli entrambi gravemente insufficienti
Il primo che vede lo sviluppo economico nella libertà politica ma sconta la rottura sociale e il secondo che invece in vede sviluppo economica e coesione sociale privi di libertà politica
Il primo modello è quello diffuso dell'Occidente più sviluppato
Dove la società di massa atomizzato gli individui allentati i rapporti sociali il secondo invece si viene facendo prepotentemente strada attraverso l'affermazione economica dei Paesi lontani da noi delle estasiati
Eccezionali i produttori di beni industriali e di ricchezza capaci di una forte coesione nella vita privata ma sostanzialmente privi di una vera partecipazione politica e democratica
Entrambe queste due tentazioni autoritarie come le chiama appunto Dahrendorf sono stati attraenti
Per i leader politici delle Vesperae conservatrice occidentali
Proponendo alleanze tra ristrette comunità gli affari è un populismo a buon mercato per dare l'illusione di nuove svolte socialmente significativi
Il centro sinistra che noi dobbiamo definire invece un nuovo e sano patto sociale
Tra i ceti autonomi produttivi e il mondo del lavoro dipendente scontare una rottura tra questi gruppi sociali sarebbe deleterio per il Paese
Tra l'economia reale diffusa e quanti lavorano i servizi pubblici e privati per recuperare i margini decisivi di efficienza per la nostra economia per competere nel mercato mondiale per creare nuova occupazione
La creazione di un'economia di mercato ancora più aperta e regolata però l'affermazione di un capitalismo diffuso e popolare che verrà soprattutto il protagonista delle famiglie delle piccole imprese come soggetti di una nuova stagione di sviluppo
Anche a questo deve essere mirato l'aggiornamento della forma dello Stato con un massiccio decentramento dei poteri a Regioni e città con elementi di federalismo solidale per unire ancora di più nella responsabilità però la nostra comunità nazionale nel se sue ricche diversità locali
Nella responsabilità
Perché anche ai ceti più insofferente sofferenza del nord est per esempio occorrerà in qualche modo sottolineare che l'emergenza è vera italiana e quella dei giovani senza lavoro più che un sistema fiscale che pure debba essere rivista
Nell'Unione europea dobbiamo entrare non solo con il necessario rispetto di alcuni parametri finanziari
Ma per dare piena cittadinanza al nostro originale democratico al modello di sviluppo ad un ceto medio che non ha eguali per ampiezza e benessere diffuso e che tutte insieme vuole ancora progredire
Anche l'aggiornamento dello stato sociale deve muovere da questa nostra realtà nazionale
Non sono certo in discussione almeno per noi le conquiste aggiunte noi non consideriamo un lusso la cassa integrazione una legislazione per la lavoratrice madre
Le reti protettive create per la quasi totalità degli italiani vanno difese
Quello che si vede invece fare con determinazione e senza ambiguità e anche rapidamente
è la modernizzazione delle procedure degli apparati dei criteri di spesa degli standard di taluni servizi per avvicinarlo alle domande differenziata i cittadini per offrire risposte più incisive specialmente alle fasce più deboli
A tal fine del pieno convincimento che nelle società moderne non tutte le risposte possono essere date dallo Stato o dal mercato
Dobbiamo con grande decisione operare sul piano politico e normativo per la piena legittimazione del cosiddetto terzo settore
Che può offrire risposte servizio decisivi molte situazioni oltre che ed è fondamentale concorrere a creare nuovi posti di lavoro
Per tutte queste cose abbiamo concorso alla formulazione del programma dell'Ulivo e la nascita del centrosinistra
Per fare queste cose al governo del Paese delle Regioni delle Province delle città siedono tanti popolari
Perché come ha detto che al Brighton parlando del potere ci possono essere sofferenza ingiustizia infelicità a causa del suo esercizio
Ma ci possono essere allo stesso modo sofferenza ingiustizia infelicità a causa della sua mancanza o della respiro responsabilità connessa alla sua mancanza
Ecco a mio parere il senso della grande sfida che abbiamo tutti di fronte con l'impegno di attuazione del programma di governo della nazione di buona amministrazione nelle regioni dell'autonomia locale
La questione del partito in questo quadro decisiva per noi
Non abbiamo già un modello definitivo da proporre lo dobbiamo costruire finire di costruire in tempi brevi in tempi limita Roberto Ruffilli nel luglio dell'ottantaquattro durante il dibattito della Commissione delle riforme insisteva sulla necessità di fare del cittadino e dell'elettore il reale arbitro ultimo per l'individuazione delle maggioranze dell'opposizione per la valutazione dell'operato dell'uno e dell'altra
E insisteva anche sulla necessità di combinare questa forma più alta di democrazia rappresentativa con la presenza di un sistema multipartitico
Che nasce da un vero pluralismo politica e sociale che ha profonde radici nella storia del Paese e che continua a costituire una innegabile ricchezza sebbene ordinato
I tanti americani visti che guarda non li alla semplificazione dovrebbero riflettere su questo nella realtà italiana
E in quell'espressione se ben ordinato era chiusa a mio parere il nucleo fondativo di una forma capaci insieme forma partito
Di capaci insieme di continuare di innovare l'esperienza del partito
è davvero finita infatti l'epoca dei partiti egemoni sui cittadini e sulla società di quei partiti che erano chiamati e noi lo sappiamo bene quelli di noi che hanno i capelli bianchi o grigi erano chiamati a rispondere a tutti i bisogni
Anche a quelli quotidiani e ancora abbiamo sollecitazioni in questa direzione né i nostri colleghi
Questo cambiamento è anche l'esito di un processo democratico delle istituzioni e della vita civile
Che si sono progressivamente aperte sulla base di una legislazione che abbiamo anche noi voluto alla partecipazione si sono aperti diretta dei cittadini dei lavoratori senza la mediazione dei partiti anche attraverso altre forme associative
A mio giudizio noi dobbiamo riproporre nel Paese in Parlamento il tema della necessità dei partiti
Come strumento al servizio della partecipazione democratica dei cittadini
Come dice l'articolo quarantanove della nostra Costituzione come libere associazioni attraverso le quali i cittadini concorrono con metodo democratico a determinare la politica nazionale
A partire da questo diritto dei cittadini unici arbitri della vita politica democratica noi dobbiamo in un certo senso rilegittimare i partiti di fronte alla pubblica opinione
Regolando nelle modalità di funzionamento e le finalità
In proposito voglio ricordare un momento assai importante del dibattito alla Costituente
Che vede una netta contrapposizione tra Costantino Mortati e Togliatti proprio circa il problema Danovi sentito anche allora nella regolazione dei partiti
Mortati propose un emendamento che impegnava costituzionalmente i partiti ad uniformarsi al metodo democratico anche nell'organizzazione interna
Togliatti sostenne invece l'inopportunità di questa regolazione perché a suo parere si dovevano accettare anche formazioni partitiche che sono le sue parole rinunzia Avano al metodo democratico
La scelta di allora frutto come altre degli equilibri possibili ci ha però caratterizzato per i cinque decenni successivi fino a creare situazioni assai gravi di affievolimento della vita democratica dentro i partiti
Di indebolimento della partecipazione dei cittadini di sviluppo di forme patologiche di competizioni
Guardiamoci a tutto questo con libertà di giudizio per dare effettivamente attuazione all'articolo costituzionale attraverso una legge priva delle ambiguità che si sono invece espressi in quelle più recenti
Una legge che dia riconoscimento specifico a quella particolare forma di associazione che è un partito politico
Stabilendo a tutela dei cittadini e scritti o non l'ombelico del metodo democratico all'interno le modalità di funzionamento la possibilità di offrire servizi le modalità di finanziamento pubbliche e private i controlli alle responsabilità anche le sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme
Su tutti questi aspetti dovremo prendere una grande forza iniziativa politica
Scendendo in maniera più specifica ragionare su di noi qual è il partito al quale dobbiamo guardare io penso innanzitutto ad un partito nazionale credo che non ci siano divisioni tra di noi
Che sia cosciente interprete del cammino di grande progresso civile sociale che abbiamo percorso
E insieme si anche capaci di esprimere le sintesi più alte per le scelte che riguardano la nostra casi comuni il nostro Stato
Le nostre relazioni con l'Europa e la comunità internazionale il nostro contributo politico per le riforme di interesse generale che il Paese attente ma un partito nazionale non deve più voler dire un partito centralistico e centralizzati
Modellato cioè su un assetto esclusivamente verticale del potere dei processi di partecipazione politica
Il nostro primo obiettivo anche in vista di un più incisivo decentramento politico fiscale amministrativo dovrà essere quello di dare vita ad un partito nazionale ma con un'ampia autonomia regionale
Espressivo del reticolo delle Autonomie delle identità locali che debbono trovare cittadinanza in un partito di questo tipo
L'idea di un partito regionale oggi non risponde più soltanto ad un'esigenza di tipo organizzativo che pure sarebbe forte
Ma si riferisce a quelle più complesse tensioni di identità e di partecipazione che si stanno esprimendo negli anni più recenti
Un partito regionale infatti può trovare vera linfa e motivazione dalla spinta alla costruzione di un consapevole regionalismo politico
Ovvero di una identità e di una coscienza politica regionale la cui insufficienza è stata fino ad oggi una delle cause della delle debolezza dei governi regionali
Un forte regionalismo politico deve portare anche alla maturazione di una classe dirigente regionale
Nel campo politico Comin quell'economico sociale e culturale una classe dirigente che possa efficacemente rispondere alle domande di buon governo regionale locale di riequilibrio di situazioni differenziate sul territorio
Di politiche di sviluppo e dei servizi sociali ed ambientali più attenti alle specificità e alla particolarità di un grande complesso Paese come il nostro
E questa la risposta politica che dobbiamo saper dare al Nord più sviluppato del Paese al sud
Che ora fanno di una lunga stagione di intervento straordinario che pure ha determinato anche positivi cambiamenti deve saper costruire l'itinerario della diede la propria piena emancipazione civile politica
è questa l'unica strada mi pare che possa condurci a quel particolare federalismo solidale cooperativo che poi la piena attuazione
Della repubblica delle autonomie che Sturzo prime i nostri costituenti poi gli avevano indicato questo disegno che andiamo tracciando richiede però anche un partito appena rotto e attivo
Quante volte incontrandoci negli anni recenti abbiamo espresso la nostra critica per una forma partito chiusa
Che si confrontava in qualche caso si confronta ancora solo al suo interno
Che aveva in qualche caso ha rinunciato a rapporto continua anche dialettico è difficile con la società con i suoi cambiamenti con le sue prospettive
Se è per noi il partito è soprattutto una strumento di servizio per i cittadini per gli iscritti e gli elettori allora questo partito non può che essere aperti
Ovvero in condizioni di ascolto delle domande dei bisogni disponibile alla ricerca delle risposte politiche più valide in ogni circostanza
Su queste basi dobbiamo riproporre rafforzare il nostro rapporto con la società che già vivo in molte zone del Paese
La straordinaria esperienza dell'Ulivo può ai aiutarci anche in questo uno a farci vincere soltanto le elezioni
Può già metterci nella condizione di riscontrare intorno a noi tanta simpatia e militanza in più che proviene da altre forme associativo del mondo Caterino e della società civile
Come i dati hanno confermato univa raccolto più voti
Circa seicento mila della somma di quelli espressi per i partiti che compongono la coalizione
Come in perpetrare questo fenomeno credo si debba andare un po'più in là della superficiale constatazione di una presunta inadeguatezza dei partiti e si debba invece analizzare meglio ciò che si è determinato con il voto
La nuova legge elettorale
Che tante critiche ingiustamente ha ricevuto caro Sergio Mattarella questo è un inchino al tuo lavoro
Che quindi ingiustamente è stata criticata ha trovato con l'Ulivo la sua prima e piena espressione punendo gli elettori nella condizione di poter esprimere un duplice libero voto
Il primo per il governo del Paese alla coalizione al programma migliore a giudizio del lettore il secondo per la propria appartenenza identità politica
Come è stato anche rilevato da istituti forti e specializzati in alcuni casi il cittadino ha espresso nella scheda proporzionale un voto per altri partiti estranei alla coalizione prescelta
E in altri casi si esprime non si è espresso per alcun partito
Tutto ciò rende ancora più evidente il valore aggiunto dell'Ulivo insieme all'esistenza di un'area significativa di elettori che ancora non hanno voluto dare il voto a noi ma sono forse orientati a dare guardiamo all'esperienza dei comitati Prodi che come lo stesso Prodi ha recentemente scritto in una lettera ai responsabili non deve in nessun modo andare perduta o peggio dissolversi magari nell'insoddisfazione perché non sono realizzate nuove modalità e forme di impegno
Questi comitati infatti possono rappresentare una prima forma di apertura del nostro partito anche attraverso la possibilità di una doppia adesione e militanza
I comitati nomine collegio e ambiente in cui si sono formati possono costituire una modalità di legame di attenzione alla realtà
Per verificare l'attuazione del programma dell'Ulivo e la tesi della gente
In questa prospettiva questi comitati possono assicurare anche un marito itinerario formativo di abitudine al dialogo
Di genuino rafforzamento dello spirito di coalizione
Per evitare che questa si riduca solo alla presenza dei partiti e perda quel valore aggiunto che fin qui ha fatto la differenza
Con questo metodo possiamo anche allenarci al rapporto con tante altre aggregazioni associazioni d'interesse che si formano fra i cittadini soprattutto nelle aree urbane
Il partito infatti deve essere capace di federare
Di associare di offrire una sintesi politica diverse esperienze iniziative della società civile impegnati su obiettivi che possiamo riconoscere ad appoggiare la nostra politica c'è un punto sul quale
Gli osservatori della stampa si sono fermati molto in questi giorni si è detto avete fatto un'offerta di federazione approdi
E Prodi l'ha respinta
Io mi sono permesso di dirlo che non l'ha respinta diciamo così rispetto alla proposta operativa ha frenato poi l'amico Bressa che mi sta ascoltando dopo ce lo dai dirà con una interpretazione autentica più autentica Della mi ma non c'è una ripulsa ed io qui voglio dire una parola in più perché noi insistiamo nell'offrire questa forma federativa all'area Maccanico e e ha l'area Prodi ai Comitati Prodi perché insomma l'Ulivo non è un soggetto politico autonomo noi siamo tutti d'accordo su questo anche altri partiti sono d'accordo su questo
è un punto di riferimento importante da tenere come ha lungamente detto d'occhio per la lo sviluppo della linea politica
Debbo dire anche che qualcosa si muove nel polo di destra lo abbiamo visto in questi ultimi giorni
Si può anche dialogare non è che noi siamo gelosi del colloquio di D'Alema con Berlusconi io no non credo ai miracoli in politica debbo dire però che se il polo di destra mostra crepe forti
Un'aggregazione dentro l'Ulivo di carattere forti liberaldemocratici la parte centrale dell'Ulivo la seconda gamba che si rafforza
Si vede bene propone diventa una massa attrattiva forse per spezzoni di questa difficoltà della destra parlo di spezzoni di elettorato non di rapporti inutili o impossibili tra quelle formazioni hanno questo è un punto
Evitare oppressa
Chi sei tu ci sei tu qua stamattina ti ringraziamo sei autorevole quindi mi pare ovvio ragionare cotti
Io qui in una sede come questa senza ambiguità e senza nasconderci le cose qual è un problema
Io di problemi ne vedo due Prodi e il leader della coalizione fa bene arrestato il Presidente del Consiglio
Debbo dire che nella sua veste di presidente del Consiglio
Oggi non è che debba ringraziare nessuno e il leader politico
Di una presenza parlamentare alla Camera di settanta deputati siamo assieme forte ma nella prospettiva proprio per rafforzare l'Ulivo per rafforzare questa strategia politica
Quell'area un po'magmatica e non molto forte diciamocelo che rappresenta la seconda gamba dell'Ulivo nella prospettiva politica o si rafforza oppure quest'ultimo è squilibrato
Io capisco qual è la difficoltà la composizione interna dei comitati Prodi probabilmente ma alla lunga questo è un problema che in qualche modo dovrà trovare una soluzione
Perché dentro una strategia comune siamo con la Sinistra democratica
Che non alternative oggi lavoriamo a questo progetto masse i Comitati Prodi accettando una forma federativa fanno questo passo per rafforzare visivamente l'area centrale l'area moderata dell'Ulivo facciamo un grosso fatto politico capace sì forse di avere prospettive di rafforzamento ulteriore nostra e dell'Ulivo assieme
Del resto la scelta del gruppo parlamentare comune
Qualche significato in questa direzione dovrà pur averlo ma di questo continueremo a dialogare con pazienza con rispetto a partire dalla giornata di oggi
Nel nuovo sistema elettorale il riferimento territoriale fondamentale della rappresentanza sono i collegi quattrocentosettantacinque collegi uninominali la Camera dei deputati noi lo abbiamo già detto questo
Ma dalla mia osservazione nazionale dall'ambiente vedo che non camminano queste strutture in termini operativi seri e urgente dare vita ad una nostra forma di presenze e di organizzazione politica in ogni collegio
Con un Centro di iniziativa politica e culturale nel collegio penso ad un vero comitato politico di collegio con un responsabile con una sede penso ad un comitato capace di riflessione analisi politica in grado di animare l'attività culturale e programmatica del partito in stretto raccordo con tutto il tessuto di amministratori locali di dirigenti e militanti di base
In questi comitati dovremmo avere la capacità di designare gli amici di grande esperienza politica
Con capacità culturali ed organizzativi ed anche rappresentativi di significative realtà locali
Diffuso sul territorio nei piccoli paesi ma anche dei quartieri urbani
E negli ambienti di lavoro devono rivivere immensi alle sezioni di base
Come luoghi di Stabile diretto rapporto con l'elettorato di dibattito d'informazione di ascolto
Anche nelle sezioni dobbiamo abituarci ad una militanza non statica
Dobbiamo ricominciare a fare opinione informazione ed anche contro informazioni con le nostre proposte le nostre idee
Dobbiamo riprendere a dare giudizi sui fatti che riguardano le nostre comunità locale
A tener vivo il collegamento con le istituzioni di base
Le sezioni devono anche essere i luoghi nei quali dar vita di iniziative popolari
Su progetti specifici che riguardano la vita locale coinvolgendo iscritti e non iscritti per un impegno di stimolo dei poteri locali
In questo quadro dinamico mantiene il suo giusto rilievo la questione delle adesioni cioè del tesseramento
Noi infatti non possiamo concerto puntare a ridurre il numero delle adesioni al partito purché a queste corrisponda un riconoscimento dei principi fondamentali dell'espressione del consenso nelle occasioni elettorali
Regole rigide per dare la tessera dobbiamo essere decisi nell'escludere la consegna di pacchetti basta con questa formula dobbiamo allontanare i signori delle tessere io sono cosciente anche di qualche siamo sono cosciente anche di qualche punto nei quali dobbiamo intervenire con determinazione
Quindi noi siamo per il rafforzamento dell'adesione
Certamente ma di un'adesione individuale come ci siamo detti molte volte non collettive gestito da questo o quello piccolo campo qua e là nel territorio nazionale
Però sappiamo che solo una quota di aderenti è disponibile ad una militanza attiva
Ed è impegnata in varie forme
Non è da escludersi pertanto che vi possano essere due modalità di adesione
Una prima abbiate pazienza generale dipende da veri e tu rende no no no ma fasce laterali che dipende dalle fasce va be'l'esperienza vi dice
Che nessun presidente può aiutare e per il silenzio dell'house dipende dall'oratore e quindi
Adesso cerco di per andare avanti
Questa questa è la realtà malgrado quindi noi ma sto arrivando alla fine star tranquillo
Se no faccio una relazione paragonata insomma in termini di paragone lunga quanto l'intervento iniziale di Bianchi il saluto di Bianchi che è troppo io debbo cercare di essere un po'contenuti non è da escludersi pertanto che vi possano essere due modalità di adesione
Una prima davvero larga magari con un costo economico non elevato motivata coinvolgersi almeno nei momenti significativi penso ad esempio alle elezioni primarie per la selezione dei candidati che è una strada che dovrei imboccare all'asilo
Una seconda invece rivolta ai militanti ai dirigenti agli eletti nelle assemblee degli organi di governo e di rappresentanza
Questa doppia possibilità non dovrebbe certo dare adito alla formazione di gruppi chiusi di militanti
Ma dovrebbe favorire la partecipazione dei cittadini e degli elettori attraverso il partito alla vita politica nazionale
Fin da oggi dovete esprimere B forse su queste la vostra opinione su questi delicati aspetti perché non possiamo chiuderci in un partito di élite
Né tanto meno possiamo trovarci ancora combattere le possibili degenerazioni del tesseramento
Se non sapremo fare nostro il diritto alla partecipazione dei cittadini costituzionalmente sancito rischieremmo di non accogliere la grande sfida di realizzare oggi una forma di democrazia più alta e appagante
Tutto questo si collega ad un altro tema cruciale quello della formazione selezione della classe dirigente del partito e per la rappresentanza nelle sedi istituzionali nati uno stato ancora fortemente centralistico ha sempre visto il processo di selezione e formazione delle classi dirigenti con un percorso sostanzialmente verticale dal basso verso l'alto con poche possibilità di ritorno di esperienze verso il basso
Per un lungo periodo si è considerata la carica di consigliere comunale o di assessore per la verità qualcuno lo considera ancora rimasto dietro un po'queste cariche solo come il primo gradino di un cursus che doveva condurre più in alto possibile
La scarsa disponibilità ritorno sul territorio ci ha fatto sicuramente perdere esperienza e capacità significative ad esempio per il buon governo dei nostri comunque
Io credo che nei prossimi mesi ed anni vedranno i prossimi mesi ed anni vedranno un significativo spostamento di potere dal centro alla periferia attraverso un'ulteriore stadio di decentramento ma anche attraverso la formazione di quelle articolate realtà territoriali come le ha chiamate Louis con un'espressione colta una parola difficile De Rita anche nel campo economico e sociale
La stessa possibile modificazione del nostro bicameralismo perfetto con l'attribuzione di una camera alle realtà regionali e locali potrà aumentare il potere di rappresentanza e di governo degli amministratori locali
Rispetto ad altre formazioni appena atterrate sulla scena della vita politica cari amici alcune delle quali ancora lo stadio virtuale noi disponiamo già di una solida ed esperta classe dirigente dobbiamo impegnarla con intelligenza puntando a far crescere nuove leve da introdurre gradualmente delle responsabilità
Siamo ben consapevoli che la politica e soprattutto vocazione personale
E anche in senso positivo personalizzazione
Guai in un certo senso se non fosse così sappiamo quindi che non sarebbe saggio in questa materia introdurre rigidità esagerate o automatismi
Tuttavia sarà utile qualche regola che impedisca il cumulo dei mandati che favorisca un tendenziale ricambio che non cristallizza i gruppi dirigenti ma l'impegno in un continuo lavoro di confronto e di verifica leale
In proposito sarà anche opportuna l'introduzione di forme di elezioni primarie aperte per la selezione delle candidature a tutti i livelli che insieme all'esigenza di personalizzare le responsabilità assicuri agli elettori l'ultima parola io debbo dire che l'unica esperienza fatta con le ultime elezioni di questo governo centralizzato delle candidature imposto dallo scioglimento immediato della legislatura non può essere ripetuta
Io potrei consolarmi assieme ad altri vedendo il risultato buono del nostro partito e guardando la consistenza dei gruppi parlamentari
Ma ho anche chiara la consapevolezza di guasti che sul territorio abbiamo provocato senza far nascere senza verificare lo sulla spontaneità della indicazione da parte degli elettori
è stato un momento difficile
Momento difficile ma non possiamo ripeterlo dobbiamo prepararci a questo
Una riflessione particolare voglio farla sul rapporto tra il partito e gli eletti a tutti i livelli locali e centrali
Sul rapporto tra gli organi del partito i gruppi consiliari e parlamentari noi non abbiamo mai creduto al primato del partito sulle istituzioni
Ne possiamo avanzare oggi queste discutibili teorizzazioni
Tuttavia dobbiamo anche maturare un forte senso del partito e dei mandati che anche attraverso l'azione del partito possiamo ricevere e possiamo essere chiamati ad assolvere abbiamo oggi un tessuto numeroso di eletti di amministratore ai vari livelli a tutti questi amici molti sono qui
Noi dobbiamo chiedere insieme ad uno spirito di rigorosa imparzialità nell'esercizio del loro mandato anche un sincero e costante sforzo teso ad accompagnare da aiutare il rafforzamento e la crescita del partito
Con grande cordialità
Che nelle recenti settimane hanno visto esponenti della nostra delegazione al governo
Recarsi in zone diverse paesi in qualche caso senza avvertire i nostri dirigenti locali
Ed assicurare nei limiti imposti ovviamente dal loro ruolo e dalle circostanze una qualche disponibilità di tempo per incontrare i nostri elettori amministratori e militanti
Voglio dirvi anche che tutti i nostri eletti dovrebbero sentire l'esigenza di ascoltare il partito nei programmi nelle indicazioni nelle valutazioni che vengono formulate evitando di rifugiarsi tutti noi in mediazioni esclusivamente personale
Dobbiamo considerare la politica a fare lo sforzo per farlo come una militanza di squadra
Oltre tutto solo così facendo possiamo pensare di dare più peso ed efficacia la nostra presenza nelle coalizioni di centro sinistra per raggiungere insieme importanti risultati
Noi dobbiamo vincere il rischio di timidezza e di subalternità politica nelle coalizioni come qua e là non non dovunque di tanto intanto si avverte anche perché dovrebbe essere di tutta evidenza la indispensabilità politiche quantitativa del nostra porta all'alleanza
Quindi avere la forza e l'energia per contare
Così come dobbiamo vincere la tentazione di appiattimento nelle istituzioni quella tendenza allo svolgimento del mandato di assessori o di sindaco quasi surrogante capufficio i capi ripartizione
Se il partito per tutte le motivazioni che ho fin qui svolto diviene strumento è casa comune dove svolgeva il nostro servizio alla politica allora dobbiamo anche saper costruire rapporti di cordiale fiducia
Di amicizia di solidarietà interne corresponsabilità nei compiti che siamo chiamata ad assumere noi dovremmo farlo più di altri se ha un senso la nostra storia i nostri valori i nostri riferimenti come ho detto la politiche personalizzazione e anche a volte confronto serrate a spron tra tesi e progetti divergenti
Ma non potrà mai più di venire almeno per noi occasione per una lotta personale di potere per la riduzione degli spazi di libertà e di partecipazione che il partito deve costantemente assicurare a tutti
Per questo credo che dovremmo abituarci ad accettare che ogni funzione mandato di rappresentanza sia soggetta periodica verifica discussione confronto
Significati del tutto nuovo rispetto al passato ha sul Po e la questione della comunicazione all'interno e all'esterno del partito
Oggi è notevolmente diminuita l'area del voto ideologico ed è cresciuta l'area degli elettori disponibili di volta in volta decidere l'orientamento in relazione alle proposte alle informazioni in una parola la comunicazione più convincente
Io ricordo quando si sottilizzato a sugli spostamenti dello zero otto dell'uno dell'uno e mezzo per cento
Da questa situazione
Vi deve essere questo il partito lo deve sentire un nesso continuo tra l'azione politica e la comunicazione
Fra ciò che noi pensiamo e la capacità di comunicarlo tempestivamente ai militanti agli elettori a tutti i cittadini
Dobbiamo avere l'orgoglio di ritenere che l'opinione dei Popolari per l'intelligenza politica della quale siamo capaci debba essere sempre a fare rotta come un'indicazione di grande rilievo
Cerchiamo di non smentire mai con parole superficiali o inopportune capita a tutti noi di farlo con giudizi affrettati questa nostra autorevoli condizione
Perché con noi come vedete il paese è sempre molto esigente il Paese i commentatori politici sono sempre molto esigente
Cari amici la comunicazione non è solo la disponibilità di mezzi di tribune di canali e giornali certo e anche questo è il Parlamento dovrà definire rapidamente
Norme che fa rovo rischiano l'autonomia dell'informazione e il diritto dei cittadini alla sua qualità
La comunicazione anche una tecnica una professionalità specifica la quale prepararsi perché i cittadini non vogliono più parole sibilline si allontanano con fastidio dal politichese vacuo peggiore T cento
Io ritengo che sia stata importante ad esempio l'impegno col quale Romano Prodi si è preparato per la comunicazione elettorale
All'inizio molti di noi hanno sofferto nel vedere altri pronti alla battuta
Ma Prodi si è preparato per la comunicazione elettorale per i confronti televisivi ha recuperato
Per fare in modo di non offrire lui lo ha fatto solo battute ad effetto ma per trovare gli argomenti alle parole migliori per parlare alla gente per farsi comprendere per farsi accettare
Con semplicità e chiarezza che il passaggio obbligato questo impegno dobbiamo metterlo tutto nuovi perché qui se si fa e non si comunica purtroppo aggiungo io e a volte si resiste poco
A questo proposito
E davvero importante per il partito la ricerca di un migliore utilizzo del nostro antico e nobile quotidiano
Che bisognerebbe parlarne molto e lo faremo in altre occasioni vi ricordate le battaglie forti che abbiamo fatto per riappropriarci viene visto che ce l'avevano sfilato nel momento della scissione
Poi sotto la direzione di Bodrato a nostro avviso è notevolmente innalzato la propria qualità e capacità di offrire un servizio informativo tempestiva ed esauriente
Sulle opinioni alle attività del partito io debbo dirvi del e questo lo voglio enfatizzare drammatizzare
Perché costituisca motivo di una vostra meditazione poi d'impegno che se non troviamo assieme il modo di accrescere la destri Bozzio né del popolo noi corriamo il serio rischio di doversi privare
Dell'unico collegamento veramente nostro della voce nazionale del partito
Noi vogliamo individuare molti indie gli indirizzi in molte tutte le regioni per inviare gratuitamente per tre mesi
Formare
Dei responsabili della diffusione fare delle feste per il popolo altrimenti questo discorso ce lo ritroveremo senza possibilità di soluzione
E questo dipende veramente non molto da noi ma da tutti da tutti voi che mi ascoltate e che ci ascolta
Vi è poi il tema del finanziamento dalla politica anche del nostro partito
Solo pochi anni fa la politica aveva raggiunto costi e comportamento è fuori da ogni logica e reale unità
Presidente io ho guardato li avevo visto che tiene un momento allontanato ma su questa cosa della comunicazione la fretta non è un lusso
C'è bisogno proprio di regole di qualità quindi anche l'esercizio delle responsabilità dei presidenti dal Parlamento sono importanti
No cercate no io so che tu hai pure qualche idea un pochino più decisionista io personalmente non sarei contrario visto che c'è l'urgenza di queste cose
Ho capito me stai tremando
Quindi dicevo che soli solo pochi anni fa la politica aveva raggiunto costi a comportamenti fuori da ogni logica e reale utilità
Le conseguenze di questa situazione le conosciamo bene e sappiamo quanta sfiducia abbiano generato anche intorno a noi
Però il finanziamento pubbliche in ogni caso non sarà mai sufficiente più per tutte le attività e l'iniziativa o che dovremo svolgerà al centro come in ogni realtà locale
è urgente allenarsi al volontariato diffuso in questo campo all'autofinanziamento popolare trasparente
Al contributo di quanti stabilmente svolgono mandati remunerati cioè non rovina i parlamentari in giù
I cittadini non devono più avere la sensazione che ci possa essere qualcuno che magari per un interesse privato apparire spesi determinando così una grave diminuzione delle libertà dei partiti e dei loro dirigenti
In questo quadro e sto proprio la conclusione dobbiamo far crescere la nostra presenza
Dobbiamo farlo in particolare tra i ceti produttivi tra quanti sentono l'onere della iniziativa e della responsabilità in campo economico
Fra i milioni di italiani che ogni giorno affrontano con una piccola impresa spesso anche familiare il loro impegno di lavoro per lo sviluppo e il benessere comune
A questi ceti sociali dobbiamo offrire un riconoscimento chiaro ed aperto non vessatorio della loro attività muovendo anche dalla constatazione che l'intervento diretto dello Stato non potrà più avere le dimensioni del passato
Ma anche convinti che la piccola impresa ben gestite Doria intatta sia essa stessa per certi aspetti un patrimonio comune capace di generare ricchezza autonomia libertà dai bisogni emancipazione sociale
In questo campo anche la dottrina sociale della Chiesa nella Centesimus annus
Ha maturato significative posizioni che possono davvero favorire la diffusione di una originale forma di economia sociale di mercato
Con la presenza di milioni di piccole vita l'impresa di cambiar artigianali industriali commerciali agricoli cooperative dei servizi professionali
Ma dobbiamo anche guardare ai giovani alla scuola perché solo dalla riqualificazione del sistema scolastico avremmo risposta adeguata la difficoltà di occupazione al cambiamento veloce straordinariamente veloce dell'organizzazione sociale e produttiva
Dobbiamo sviluppare un rapporto trasparente con la società con gli interessi singoli o associati ricercando gli equilibri possibili per lo sviluppo e la soddisfazione delle aspettative senza vincoli ideologici ma con una forte attenzione al rispetto delle compatibilità generali ai nostri principi ispiratori
Ai valori condivisi delle comunità locali all'uso equilibrato delle risorse specie di quelle non rinnovabile
Una particolare attenzione dobbiamo dedicare come ho detto all'inizio alle maggiori città del paese dove non da oggi la nostra presenza si è più marcatamente indebolite
E questa è una sfida politica prioritaria non solo per la quantità di popolazione presente ma proprio per l'importanza di misurarci politicamente con gli stili di vita le aspettative i problemi delle comunità urbane
Nelle quali la vitalità democratica può allargarsi ma anche è rigidamente deprimersi per i condizionamenti fisici delle grandi città
Per la presenza dei grandi apparati pubblici di servizi spesso poco efficienti e poco disponibile all'aspettative dei cittadini la nostra situazione nelle maggiori città richiederà per un grande impegno
Se vado con la memoria agli ultimi due anni non ricordo iniziative forti qualificanti che abbiano visto i nostri gruppi consiliari impegnati con decisione e fermezza
Eppure in ogni città continuiamo ad avere quadri militanti iscritti abbiamo ancora un tessuto diffuso
Credo che dobbiamo aprirci di più accanto ripeto dei ceti culturali di università di associazioni delle comunità di base di movimenti dei quartieri e della società civile
Dobbiamo costruire il consenso su proposte più efficace sentite non possiamo chiuderci ristretta alleanze di potere
Nelle città dunque riprenderemo terreno con gruppi dirigendo davvero aperti con programmi robusti e coerenza nelle assemblee comunali con una capacità dell'opinione di analisi libera da condizionamenti
Con un grande lavoro di presenza nelle periferie fra la gente
Su questi temi forse sarà necessario uno sforzo maggiore di pressione coinvolgendo anche esperti importante
Ma noi dobbiamo sapere noi dobbiamo prepararci fin da oggi a concorrere in maniera determinante alla guida delle grandi città come Milano Torino Roma e Napoli dove si voterà nel settantasei
Nella recente campagna elettorale mi sono trovato a raccontare a tanta gente proprio in questa zona direttamente poi in giro per l'Italia
Che ne aveva forse per tutto il ricordo quello che hanno i cattolici democratici è capitato in oltre cento anni di storia
Nel secolo scorso due parallele storie politiche iniziarono di fronte agli sconvolgimenti sociali
Culturali ed esistenziali determinati dalla rivoluzione industriale
Dalla urbanizzazione di massa dall'abbandono diritte mie tradizioni plurisecolare un filosofo tedesco Marx formulo le sue proposte per la giustizia sociale apprendo milioni di uomini e di donne
Un prete italiano di allora
Già Nunzio nella ricca zona industriale delle Fiandre che erano il secondo punto di sviluppo dalla prima rivoluzione industriale
Poi successivamente papa Leone tredicesimo vide ascoltò e comprese
E oggi possiamo dire medio del filosofo
Le cose nuove che nel mondo sviluppato si andavano manifestando
Formulo così le sue indicazioni avviando quella mirabile dottrina sociale che poi nei momenti più bui di tutto il Novecento CIA illuminati e comportati
Se oggi ci guardiamo intorno possiamo osservare pressoché intatte la freschezza e l'originalità delle idee di quel prete
La sua apertura onesta i cambiamenti e negli anni settanta non si potevano facilmente citare queste cose perché il liberismo e il marxismo sembravano le ideologie ormai affermate vincitrici nella storia dell'euro
Dobbiamo riflettere su questa storia noi popolari non con l'arroganza superficiale di chi pensa di aver vinto ma con l'orgoglio sincero di chi sa di non essere il solo di fronte alle sfide che abbiamo di fronte di oggi
Se il comunismo ha perduto drammaticamente la sua battaglia lo stesso capitalismo ha dimostrato i limiti di una visione rozzamente liberista che si è scontrata anche con la realtà dei grandi paesi dell'Occidente oggi però abbiamo un avversario nuovo forse più inquietante di fronte
Io non trovo una parola
Dallo stesso significato nove
So bene che i radicali hanno fatte tante battaglie per le libertà civili ma è quello dell'affermazione della Società radicale
Dell'individualismo sfrenato dell'egoismo personale familiare di ristretti gruppi organizzati
Questo è un avversario più pervasivo e difficile da battere
Capace di minare la nostra coesione sociale capace di liberare energie negative tensioni destabilizzanti
Atteggiamenti di divisione di frammentazione
Solo se saremo davvero forti e fermi nelle nostre idee una volta che le abbiamo definite con chiarezza capaci di confronto e di ascolto
Attenti a costruire tutti gli equilibri coerenti a rinunciare a quelli per noi improponibili solo a queste condizioni saremo capaci di concorrere spendendo i beni nostri talenti
Alla battaglia buona di oggi di adesso come ci ha insegnato don Primo Mazzolari
Cari amici io credo che siamo tutti convinti che l'Italia posso avere bisogna ancora Dinoi in maniera diversa che per il passato ma ancora bisogno di noi
Dobbiamo maturare una forte consapevolezza di questo ruolo che ci rimane
Aldilà nella ricerca del consenso che ponga una battaglia aperte sulla quale ci dobbiamo impegnare con grande determinazione
Noi dobbiamo io credo vivere con coraggio umiltà e ma con forte spirito d'iniziativa questa responsabilità che la nostra cultura il nostro lavoro è la storia ci ha assegnato
No
Bene diamo subito inizio al dibattito di i tempi sono questi
Alle tredici e trenta sospendiamo per un buffet
Lanci che avviene presso la sala banchetti di fronte all'uscita dalla sala convegni in cui ci troviamo offerto dalla direzione nazionale del partito i lavori riprenderanno alle sedici incominciamo il primo iscritto parlare Mario Pepe sì
Abbandonare l'ambiente di Monica
Questo
Perché se no parmense solamente barra
Sì sì in cui
Il tempo previsto scusate no così non funziona togliete un attimo scuola
Non più di un quarto d'ora quegli interventi si ringraziano coloro che stanno nei dieci minuti
Questa era la la raccomandazione chi intende prendere un attimo di sollevarla sia lo faccia in fretta negli altri che stanno in sala per favore ascoltino grazie
Ringrazio il presidente e la dirigenza del convegno
E ringrazio anche quegli amici che avranno l'amabilità
Via assecondare il lavoro della presidenza
Io ho ascoltato con molta attenzione la relazione di bianchi e di Marini
E ritengo
Come aderente come
Militante del Partito popolare che noi abbiamo ascoltato due valide
Ricche relazioni vorrei dire quella di Bianchi tutta politico-ideologica quella di Marini tutta ispirata alla nostra storia la nostra tradizione era calata in una profonda concretezza
E ritengo che possa essere l'una e l'altra una buona traccia di lavoro una forte tracce di lavoro sulla quale o sulle quali dovremo a lungo o meditare caro segretario organizzativo mi pongo però la domanda
Questo convegno che abbiamo organizzato
è solo un convegno di quadri
è propedeutico s'solo al congresso
Oppure e di riflessione sul cammino fin qui svolto o anche è un allenamento perché io credo alla buona fede alle parole
Ma la politica fa i suoi scherzi o anche un allenamento gladiatori o per le grandi manovre
Cari amici abbiamo fatto molti passi avanti superando difficoltà notevoli siamo usciti dal qua nato e dal pool nelle pene processo
E da un diffuso senso di colpa dice voi parlate chi per la dopo di me io farò il pazzo non verrà ascoltare
Consideriamo il giudizio di qualche giorno fa del maestro citati
E scopriamo lo ha detto bene Gerardo Bianco segretario nazionale lo hanno ripetuto i tuoi interlocutori scopriamo l'accanimento che c'è da parte di alcuni contro di noi perfino nella caduta ed esplodere di un senso di rivalsa nei nostri riguardi
Immaginiamo il giudizio di tanti Josè Uto intellettuali
Abituati a distinguersi criticando e demolendo il ruolo dei cattolici impegnati in politica
L'errore più forte che ha fatto lo scrittore i citati
E ha confuso i fonemi della narrativa Colle categoria della storiografia un po'il narratore non è sempre un buon storico ecco perché respingiamo con forza questo giudizio
Rispetto a tali giudizi dobbiamo reagire cari amici richiamando con forza le ragioni della nostra storia
Che sono la storia della democrazia del nostro Paese
Non possiamo dimenticare l'ammonimento di Scalfaro qualche giorno fa alla festa del due giugno con l'infinito a ritornare alla politica
Intesa non come tecnica ma come servizio pieno alla società come ricerca nel perseguimento del bene comune
Oggi valutando i dati elettorali dalle recenti edizioni dobbiamo renderci conto che non è possibile vivere la nostra esperienza politica soltanto in maniera marginale
Dobbiamo reagire elaborare una strategia per uscire fuori anche dalle difficoltà nella vittoria dell'Ulivo
Il tema del convegno identità Progetto presenza con un'ascendenza del grande Mazzolari
Ebbene tematizzato sono i temi del nostro essere e della nostra prassi politica e nei momenti di transizione e di organicità il recupero della propria identità è significativo per andare avanti
Non è possibile la nostra presenza nella società moderna se non si è ben definita la nostra identità
Il nostro essere il nostro radicamento culturale e valoriale e sociali
Se non portiamo avanti un progetto complessivo di un nuovo domani che sia pregno di democrazia diffusa e di autentica eguaglianza
Realizzare la prima la seconda parte della Costituzione fino in fondo
Ma tutto questo è insufficiente senza una nostra iniziativa
Non possiamo stare fermi e vivere in eredità per pochi in verità sotto l'ombra dell'Ulivo
Che rimane una strada maestra lungo la quale dobbiamo sentirci compagni di viaggio non comuni viandanti senza orientamento e senza una meta
Dobbiamo avere il coraggio di osare di proporre come ha fatto bene stamattina Marini di ricercare nuove modalità per attualizzare la nostra esperienza politica giustamente un compianto presule nel libro vegliarla nella notte invitava i cattolici ad avere l'ansia della vigilia
Il coraggio dell'esodo il rifiuto della staticità sonnolento l'abbandono di inerti moduli ripeti
Non chiudiamo la logica politica nella logica dell'Authority produzione che talvolta emerge
Dentro e fuori il nostro partito
Su questi argomenti cioè sul nostro essere sulle sfide che ci attendono nella società contemporanea la difesa che dobbiamo fare dello stato sociale
Ci spinge a considerare il nostro ruolo e la nostra identità storica
Lo ha chiarito molto bene sul popolo del sedici giugno in uno stupendo articolo la fine dei dinosauri
Guido bordato richiamando la nostra attenzione su una destra che pur sconfitta non muore che vuole riappropriarsi del suo volo è dare un'impronta autoritaria alla vita democratica del nostro Paese questo era il disegno della destra che è stato sconfitto
In particolare vorrei segnalare a questo convegno alcune idee che dobbiamo approfondire per rilanciare la presenza del Partito popolare
è vero non c'è più la DC
Ma ci sono tanti democristiani come qualche giornali diceva sparsi ovunque dall'uno all'altro mare non possiamo fingere di essere partiti da radici comuni
Non possiamo dimenticare che la politica è sempre una ricerca senza pregiudizi e senza paratie
Che fare sensibilizzare i cittadini ai valori agli ideali del cattolicesimo democratico alle attese così dense di umanità nel nostro tempo
Senza questa sensibilizzazione manca ogni discernimento etico politico affidando la coscienza infelice dei nostri giovani a qualche molle strumento edonistico sul tema Giovani
Mi pare che Marini ha detto abbondantemente se non c'è il ritorno dei giovani e la politica perché in una società nella quale non ci sono prospettive i sogni speranze
Desideri di occupazione non ci può essere la rimotivazione autentica del giovane alla politica rafforzare il dialogo a tutto campo
Il bene ovunque non possiamo vivere l'esperienza politica distinguendo ricordando ma la dicendo demonizzando il turbamento di un nostro ritorno non si pacifica può facilmente
Attivare la formazione la discussione politico ovunque
Consolidando la presenza sul territorio anche con pochi aderenti creando centri di socializzazione i recando rapporti con le associazioni del volontariato affrontando le questioni concrete delle nostre comunità
Io son convinto che nel localismo nero giornalismo si cui si costruisce veramente il partito degli aderenti perché lì la proposta politica e più forte ed è più radicato sul territorio
Divenire tutti proseguiti e testimoni
Capace di incardinarsi sul territorio e vivere orizzontalmente l'esperienza politica
Insomma nuovi Fool cricche intercettano il consenso nelle realtà del collegio rendere più visibile alla nostra presenza sul piano politico nazionale riprendendo le nostre idee
Attivando i gruppi parlamentari su questioni forti certe il partito non è un gruppo parlamentare che interessano la vita del paese un ruolo attivo propositivo dei gruppi ne avrà di ficcante né consultivo ma deliberativo sulle questioni che interessano il programma del presidente Protti
Se la coalizione ha vinto ha vinto anche per la pacatezza la serenità la grande competenza e responsabilità del presidente pro un gruppo mi riferisco che sia si è mosso talvolta sospira sostenendo gli amici degli amici nei posti di responsabilità
Dimenticando che quelli che vanno al governo vanno per affrontare i problemi del Paese ma vanno anche per dare visibilità forza dinamismo vigore alla nostra presenza
è vero che noi dobbiamo avere una voce forte nel governo ma deve essere autorevole sia nell'affrontare i problemi sia nel rendere visibile la nostra partecipazione
In verità le prime uscite malamente commentata dalla stampa non sono state utili e positivo
Sollecitare i nostri soci a vivere e a realizzare il progetto culturale che la Chiesa dopo il convegno di Palermo offre alla società italiana
Nei luoghi molteplici della vita sociale occorre portare avanti questa tensione etico politica alimentata dal Grande Progetto il Vangelo della carità
La chiesa certo non è per noi un istrumento merende ma seme profetico che deve essere lievitato con la Aretha la mitezza e lo stile proprio dei cristiani e dei cattolici democratici in base a queste considerazioni perché escludere una rinnovata presenza dei cattolici uniti diceva Giovanni Bianchi questo mito è tramontato
Ma io ritengo anche se era un mito non dobbiamo desistere dal tentare un dialogo forte con coloro i quali hanno una stessi ispirazione non dobbiamo escludere niente nessuno
Non vi è un orizzonte di incontro degno per la politica ed altri orizzonti indegni per la nostra tradizione
Non posso dimenticare il valore strategico e propositivo della lettera che il segretario Bianco che ho citato anche parlando alla Camera ha inviato al presidente Prodi all'atto della formazione del nuovo governo
è una lettera che è un documento di grande valore politico è un proposito
Che può ritagliare un progetto economico un patto istituzionale una nuova proposta di sviluppo per il nostro Paese per portare fuori d'Italia dalle difficoltà economica e sociale
Si tratta di creare un nuovo patto sociale per lo sviluppo del nostro Paese queste l'obiettivo che dobbiamo perseguire questa è la speranza che dobbiamo offrire alle giochini generazione noi cattolici impegnati in politica dopo tante discrasie disarmonie non possiamo abbandonare il campo dobbiamo ritornare al centro della partita politica e giocarla bene a tutto campo
Viene un momento straordinario ed è quello che oggi vi diamo in cui tutti i cittadini ma in particolare i cattolici sono chiamati ad essere presenti e attenti siamo noi che porteremo la responsabilità di quello che accadrà in futuro anche se siamo minoritari nella coalizione dell'Ulivo
Gli altri potranno anche consolarsi con i loro laicismo iracondo e sottile noi che abbiamo una visione trascendente della vita
Non abbiamo nessuna consolazioni se non quella che deriva dall'avere svolto pienamente il nostro dovere per cui io vorrei invitare il segretario nazionale a portare avanti questo processo
Perché noi dobbiamo rafforzare la dirigenza che abbiamo superare le difficoltà e non consentire che possa capitare come dice Calvino al nostro segretario nazionale come all'abate Faria di scavare delle fessure per uscire fuori dalla luce ecco c'è un tentativo ci sono dei tentativi e lo voglio dire qui con molta franchezza di far ritornare indietro tutto quello che abbiamo costruito con la segreteria Bianco e con tantissimi dirigenti e con l'impegno di Giovanni Bianco di Franco Varini dobbiamo assecondare questo processo dobbiamo ritornare fortemente sul territorio
Se vogliamo dare una grande forza di progresso di slancio alla coalizione e se vogliamo recuperare un forte ruolo di presenza del Partito Popolare e vi ringrazio
Sì sì la parola al Luca Perfetti
Stava unico
Luca Perfetti
Serenella pesare in va be'ragazzi si scriverà poi
No valide sono iscritti
Paolo sbuffano
Non è che mi faccia decadere tutti
L'iscrizione non era un fatto non era un ricco ringrazio per avermi lasciato tanti ricordi però doveva essere un fatto funzionale
Onorevole Antonello Soro significa faccio massacro
Ma
Ma scusami terze pronto
Non sono pronto valori importanti io voglio solo fare due considerazioni
Perché dopo le relazioni del mattino abbiamo credo necessita di cose di shorts
E allora credo che dobbiamo considerare
Questo dibattito come il primo dopo due anni di
Di vita vissuta nell'emergenza sia elettorale sia di sopravvivenza della nostra identità di partito il primo momento di riflessione compiuta
Nella quale ci si interroga sulle prospettive sul futuro della politica italiana nel margini che sono assegnati alla nostra storia e alla nostra forza politica per esserne protagonisti
Io credo che esistano oggi sono state poste con molta chiarezza due questioni una che riguarda il modo attraverso il quale i popolari possono partecipare alla coalizione dell'Ulivo in questa legislatura
Perché la coalizione dell'Ulivo ossa portare importo
L'impegno assunto con gli elettori per corrispondere a una domanda importante di cambiamento delle nostre istituzioni del nostro Paese
Per onorare il programma
E l'altra questione che è posta invece come può il Partito Popolare
Concorrere
Al processo di riforma del sistema politico italiano al disegno della nuova architettura della politica nel nostro Paese in una stagione
Che chiude conclude la storia del ventesimo secolo e apre
Scenari diversi rispetto ai quali siamo tutti impreparati abbiamo tutti necessità di organizzare la nostra offerta di governo a me sembra credo che sia presente nella prima questione un rischio io l'ho colto anche stamattina nel richiamo
Del modo attraverso il quale noi concorriamo alla coalizione dell'Ulivo devo dire che in questo mi preoccupa molto di più il dibattito aperto dentro il partito democratico dalla sinistra cioè c'è una insistenza
Per comprendere quale sarà l'esito
Di questa convergenza in questa collezione piuttosto che nell'impegno a rendere subito esplicite le ragioni per le quali questa coalizione si è messa in campo voglio dire che noi chiediamo un programma definito rispetto altre
Congiuntura della politica italiana abbiamo oggi il dovere di attuare quel programma e invece mi pare che ci sia uno sforzo decisivo da parte di tutti di discutere in che modo scomporre e ricomporre all'interno questa coalizione è sbagliato io ricordo e lo ricordo senza entusiasmo il modo nel quale Rocco Buttiglione all'indomani del novantaquattro comincia subito a smontare aveva la preoccupazione di smontare ecco io non vorrei che fosse un destino il mostro triste per cui quando abbiamo superato un ostacolo difficile abbiamo in campo un'offerta di come alloggi di maggioranza ieri di opposizione ci preoccupiamo tutti di smontarla dobbiamo invece attuare quella proposta di governo e quindi il ragionamento di Veltroni e di D'Alema che a mio parere non son diversi perché l'obiettivo che si propongono e lo stesso è quello uno di far convergere liberamente le due gambe verso un partito unico e l'altro è quello di cooptare dentro il partito unico ma la strada è diversa l'obiettivo lo stesso io credo che sia sbagliata la discussione posta oggi su questo problema credo che abbiamo invece il dovere
Di rendere visibili le ragioni popolari dei popolari all'interno dello li io non temo l'egemonia della PDS in una coalizione l'egemonia c'è quando manca l'alternativa all'altra gamba quella che può concorrere con le sue ragioni con le sue lei con le sue sensibilità a rendere persuasiva l'offerta di governo di questa coalizione professore professore
Se non altro perché vicino rimbombo
Diciamo quindi che io non temo il problema dell'egemonia temo invece in qualche modo la la mia preoccupazione è quella della omologazione nostra scelta
Per cui di fatto sulle questioni politiche noi corriamo il rischio di omologarsi sempre alle proposte del governo è invece sulle proposte di piccolo cabotaggio siamo arrivati magari da intenti
Divergenti la polemica non è la visibilità dei Popolari dentro il governo
La visibilità dei Popolari dentro al governo e nella capacità di essere intransigenti mere ragioni per le quali noi abbiamo dato vita a questa coalizione che è una certa alla quale non siamo stati chiamati in una sorta di cooptazione non l'abbiamo fatto per interesse però futurismo ma l'abbiamo fatto in un tempo di grande sofferenza scegliendo di stare con Prodi inventando prodotti leader di cui la coalizione quando fare questa scelta era cosa poco o appagante rispetto agli interessi di potere
è un'altra questione
Che è stata posta che di questi giorni invece e che mi preoccupa è l'atteggiamento da parte del PDS in qualche modo nervoso ho letto oggi sul Corriere della Sera
Tutta una serie di posizioni dalle quali si evince un qualche interesse alla opera di scomposizioni adesso per quanto riguarda e gruppo Dini domani forse anche per altri non serve alla coalizione
Impegnare molte energie per scomporre quello che esiste credo che tutta questa energia il PDS dovrebbero riversare avrà e noi dovremmo riversare la per rendere persuasiva è coerente il programma di governo in questo s'penso di hanno preoccupato molto alcune prese di posizione di ieri e di avantieri da parte del PDS per un verso da parte di alcune componenti sindacali per l'altra rispetto all'obiettivo quello dichiarato dalla Presidente del Consiglio dal ministro del tre oro rispetto alla manovra economica di puntare a una riduzione dell'inflazione che va dal due virgola cinque per cento in questo momento nel quale quell'e la il senso tattile senso dalla manovra economica l'obiettivo cioè di operare attraverso una manovra coerente equilibrata per evitare di giocare tutta la partita sulla abbassamento delle specie sull'aumento delle entrate in quel momento ho colto la preoccupazione di non scontentare Rifondazione e di non scontentare l'anima meno disporre vile alla partecipazione da parte di dei sindacati ecco io credo che in questo noi non dobbiamo distrarci la proposta che viene portato la governo dalla manovra economica è il massimo di coerenza rispetto all'impostazione che noi abbiamo offerto agli elettori e noi su quella dobbiamo essere intransigenti
Mi sposto brevissimamente su un altro aspetto che mi pare invece forse più utile per la discussione prossimi giorni che è quello che riguarda il futuro del sistema politico italiano io credo che noi non abbiamo ancora reso esplicita forse non abbiamo chiarito a voi stessi quale debba essere l'obiettivo della riorganizzazione che anche oggi è stata proposta dobbiamo riorganizzare il mondo l'aria della cattolici democratici o dobbiamo riorganizzare l'area di centro come si dice io credo che questa scelta vada o per nata ma credo che noi soffriamo ancora l'ho colto anche nelle discussioni di questi giorni intorno alla proposta federativa rispetto al gruppo dei comitati Prodi rispetto alla componente Maccanico peraltro esperienza federativa già realizzata dentro il gruppo parlamentare ho tolto un ancoraggio a un Messico della geografia politica che appartiene al secolo che si chiude lo dovremo cercare di centrare in che modo rispetto all'anno la geografia politica che col correremo disegnare affrontando le sfide di un'epoca diversa che ha insieme di aggregazioni sociali disco oltre di conflitti geografici sociali culturali diversi rispetto ai quali la nostra offerta di governo ancora è insufficiente li dovremo collocare la nostra posizione rispetto al futuro allora il problema della riorganizzazione giù non può che riguardare quella componente nella quale noi abbiamo trovato il maggiore consenso che riguarda certamente i cattolici impegnati dentro i gruppi pro Woody certamente deve riguardare i cattolici che avevamo scelto uno schieramento a sinistra nella scorsa legislatura ma che non hanno ragione di essere oggi se atti da voi in questa fase della politica certamente dovrà riguardare anche componenti non cattoliche che hanno condiviso gli obiettivi indicati non solo da Prodi ma indicati da voi nella nostro comprende la nostra Assemblea costituente ma su questo occorre un di più di elaborazione ciò io non credo che l'accordo per riorganizzare
L'aria della cattolici democratici oggi possa esaurirsi in un fatto organizzativo dobbiamo dare corpo a un insieme di alla l'azione politica sulle quali nascerà la nuova politica degli anni futuri molto sganciata dalla nostra storia perché noi certamente porteremo nella nostra tradizione ma che credo debba essere aggiornata rispetto anche alle tesi congressuali che dovremo presto discutere l'ultimo punto la forma partito io ho sentito con molto piacere alcune cose dette oggi da Marini
Nella consapevolezza generale c'è una ritorno al ruolo del partito come un soggetto importante nella democrazia la del nostro Paese dopo una stagione forse giustamente lunga io Silvio e di eclissi dei partiti dalla politica
Ma io non vorrei che nella riproposizione del partito come soggetto della democrazia italiana noi pensassimo al partito che era prima della rivoluzione degli anni passati
Io credo che noi dobbiamo ripartire dall'assemblea costituente
Dobbiamo riproporci gli obiettivi che l'Assemblea costituente a proposito della forma partito aveva disegnato due anni fa perché abbiamo in qualche modo smarrito dobbiamo pensare davvero al partito dopo vi è un luogo nel quale si incontrano i cittadini che vogliono stare insieme su un obiettivo della politica il nonno il luogo nel quale vengono cooptati dei cittadini per stare dentro la politica
Oggi esiste un partito in Italia il larga misura incentrato intorno
Agli eletti siano resi nei Comuni che nei consigli regionali che nel Parlamento che contano ancora
Che poi lo si faccia col pacchetto delle tessere un altro modo di fatto c'è una cooptazione da parte degli eletti noi dobbiamo promuovere le condizioni
A costo di qualche sacrificio perché sia possibile avere un partito che non dipenda dagli eletti un partito che sia l'espressione vera di tutti i cittadini eletti io no che si riconoscono intorno la politica questo è un obiettivo che c'eravamo dati nell'assemblea costituente che abbiamo per un po'messo da parte ma che dobbiamo riprendere perché intorno a questa scommessa noi possiamo giocare anche la credibilità delle pro e della politica che sapremo fare ecco basta segretario vi chiedo scusa se mi solo allungato ma credo che dobbiamo o o utilizzare questi giorni per intero
Superando il fastidio del caldo e anche il fastidio forse di ascoltarci un po'lungo ma era da due anni che aveva ho bisogno di ritrovarci a riflettere senza l'emergenza di un vuoto o di una candidatura ecco questo è lo spirito e l'augurio con cui io ringrazio se
La parola Serenella pesare in
Adesso che ha fumato una sigaretta poi
Sì
Io ringrazio il presidente di avermi dato l'opportunità di parlare e quindi anche tutti voi visto che era fuori e abrogare l'annata alleanze è uno dei principi alla base nel nostro modo di essere e di agire popolari perché io ringrazio veramente tutto io tenterò di essere molto Breve tentando di dare un contributo per quanto possibile
Che viene sottratto soprattutto dalle isterie in sì è dico io mi considero una semplice piccola portavoce che l'esperienza delle donne del Sud e in particolare il nodo delle donne della Calabria
Noi riteniamo che questa sia una fase non solo epocale per tutto ciò che sta succedendo in termini di globalizzazione dell'economia e di grandi trasformazioni
Ma sia anche poca Ale perché noi più di ieri forse più ancora di quando avevamo la grande paura prima che avessimo il grande risultato dell'Ulivo
Abbiamo dinnanzi a noi la sfida e i contenuti della democrazia
Nel senso cioè che quello che noi registriamo è il grande rischio che oggi si corre
Di Avvenire un partito degli eletti e la privatizzazione della politica
Questo è un fatto vivamente deleteria per la crescita di noi popolari
Perché non è tanto un problema così come sta mi è stato risposto
Di incompatibilità che possono essere determinate all'interno di statuti e regolamenti
Il problema è che mai come oggi lo dobbiamo dare terzi a vita ai partiti e funzione ai partiti in rappresentanza di quella politica che soprattutto a noi popolari ci deve folla far volare molto alto
E allora io condivido pienamente la relazione del presidente Bianchi e la redazione fatta dall'onorevole Marini
E su questo noi donne ci vogliamo impegnare in maniera attiva e propositiva
Perché riteniamo che accanto ad una democrazia matura oggi ci siano donne adulte che vogliono concorrere in termini di proposizione di soggetti qualità
Affaristi che ci sia un momento di pari responsabilità nella politica
Perché non vorremmo onorevole Bianco presidente che si verificasse così come è avvenuto nello stato sociale
Quella attivarsi di quei comportamenti che non sociologi definiamo anelastici
Che hanno portato alla crisi dello stato sociale perché si dava scontati il lavoro delle donne e la collaborazione del lavoro di cura delle donne per cui l'esaltazione e la realizzazione dello stato sociale
Avveniva tramite il non riconoscimento di quei soggetti che pur consentivano il realizzare quella coniugazione tra mercato solidarietà e tutela degli emarginati attraverso lo Stato sociale
Noi riteniamo che i giovani e le donne forse più di ieri sembrerà un paradosso quello che sto dicendo rischiano di essere emarginati in un partito che da una parte alla sfida della grande trasformazione
E dall'altra la paura del nuovo
Noi abbiamo registrato come donne popolari
Un percorso che è stato molto bello che l'abbiamo fatto nel campo il costituenti il Forum delle donne dell'Ulivo e proponendo ultimamente una lista d'appoggio
Alle elezioni amministrative di Catanzaro che si terranno a novembre come supporter servizio al di dentro della coalizione
Un attimo
Stato semplicemente un'occasione elettorale perché per noi non è stato così ma un momento di crescita e di sinergia dove ognuno di noi fermo restando le identità di appartenenza perché io non rinuncia ad essere popolare ma rivendico la mia progettualità esso Giotto Alitalia interno della coalizione
Contribuiranno in questa coalizione di centro destra per far forte la nostra proposta di sinistra di popolare
è stato un lapsus freudiano ma da psicologa vi dirò che siccome a livello locale ma penso non solo in Calabria le famose tentazioni del ritorno al centro sono forti
Perché io veramente ringrazia la classe dirigente nazionale perché forse se non veniva dall'alto
Questa linea precisa su una coalizione di centro sinistra probabilmente a livello locale dove indubbiamente insistono problematiche diversificate
Vi sono delle differenze e delle resistenze di mentalità anche per storie locali pieni di confronto di strategie che non inducono facilmente a creare i processi sinergici ricrescita collegio e allora non ci siano collocate su questa linea sapendo io mi
Ingerenza anche Maldini mi ha parlato di servizi sociali consentitemi di dare un contributo anche in questo perché lo abbiamo fatto grossi documento in questa direzione
Tipo litica e sociali e quando poco fa Marini citava Dahrendorf mi sia permesso di aggiungere che Dahrendorf fa un altro grido di allarme
Attenzione perché se non si attiveranno politiche sociali e l'occupazione per il Mezzogiorno e in particolare per i giovani e le donne indubbiamente scoppiando delle crisi intergenerazionali
Perché si è spostato il rapporto tra attivi e inattivi si è spostato in rapporto tra mortalità e denatalità e allungamento della vita
Per cui probabilmente io stessa se non ci saranno queste misure di riequilibrio a cui il governo Prodi e l'Ulivo e il Partito popolare si deve far carico
Probabilmente i miei figli i nostri figli ci consegneranno in alcuni Lager perché diventeremmo veramente un peso fisico alla loro sopravvivenza e allora l'allungamento della vita che è un grande valore
Non può diventare una iattura per le nuove generazioni allora ossia incomincia a ragionare in termini di sfide politiche molto forti dove serve un partito snello in termine di proposizione e di saper guidare e di concorrere ai cambiamenti non avendo paura del nuovo
O altrimenti probabilmente non scriveremo delle pagine di presenza che non guideranno nella democrazia
Nei proseguiranno appare anzi che noi restiamo come quei cattolici democratici eredi di Dossetti e timore stamattina è stato ritardato qui
Egregiamente le sono molto soddisfatta il Ruffilli
Dette queste cose io voglio veramente chiudere però onorevole Bianco
Noi veramente rivendichiamo una presenza del Sud non piagnone era e neanche assistenziale o clientelare
Però sappiamo come è stato detto anche da De Rita
Che dovendo anche cambiare una classe dirigente ci serve un forte impegno a livello centrale perché esistono dei forti ritardi strutturali certa ho citato le elezioni del comune di Catanzaro
E lì noi dovremmo rispondere con una proposta politica della coalizione del centrosinistra che sappia volare molto alto perché a Bossi non si risponde
Semplicemente risolvendo i problemi del Nord ma io sono una di quelle che sostengo
Che abbassi si risponde con il decollo del sud ed integrando il sud al nord e l'Italia all'Europa e realizzando quel processo degasperiana
Che segna i valori e la supremazia della di bocca e della democrazia sul liberismo e sull'autoritarismo
Certo è una grande sfida quella che ci aspetta perché gli italiani hanno creduto al Progetto libro adesso bisogna dare risposte il voto non è più ideologie come un voto di opinione noi saremo in grado di farlo ritengo di sì
Però guardate non possiamo darci delle regole e poi fa il finto a o assentire a convegni ed incontri di questa natura
E poi tornare a livello locale e continuare a quel gioco delle parti che indubbiamente non aiuta a crescere la democrazia non aiuta
Ad armonizzare quello che deve essere lo sviluppo economico e la giustizia sociale ma non aiuta soprattutto alla scelta di una realizzazione della libertà e della democrazia
Dicono che siamo stati e vogliamo essere portatori io vi ringrazio di quello che avete fatto
E vi ringrazio soprattutto di non avere avuto quelle tentazioni che facessero sì che non ci collocassimo lì dove c'è un insuccesso fedeli alla nostra idea ai nostri valori
Noi abbiamo guardato alta quelle stelle che gli antichi navigatori guardavano
Quando non avevano la bussola e che li portarono in salvo noi siamo qui come donne popolari al servizio di questo partito all'interno di un forum di una sfida del centrosinistra
Convinte come siamo che grazie al nostro servizio e partecipazione
Gli usciremo non solo a rafforzare il centro dentro la coalizione
Ma ad essere quel partito della politica che non è la politica degli interessi nella politica della libertà della democrazia e dell'uguaglianza io vi ringrazio
La parola aprono Tavazzi si prepara all'onorevole Gianclaudio Bressa dice capogruppo alla Camera è coordinatore dall'Uni
O anche un'altra informazione forse un po'meno che la vita abbiamo pensato di anticipare alle quindici e trenta all'inizio per i lavori ossia di lasciarlo così come stava scritto
Sul depliant a considerando anche il fatto che il buffet starne fuori ma abbiamo grande bisogno di sciamare per info grazie in tutti i sensi
Ringrazio il presidente di anche per avermi dato la parola
E con una certa emozione che riprendo a parlare
Ad un convegno gli amici ex democratici cristiani oggi popolare
Dopo un lungo periodo di obbligato silenzio
Cordicina dice
Dovuto a vicende giudiziarie dalle quali mi sono liberato
Tre anni dieci mesi e venti sette giorni dopo
L'avviso di garanzia che allora era una condanna in piazza
Comunicato il diciassette luglio del mille novecentonovantadue
Sono grato
Agli amici popolari che hanno saputo testimoniare in questi anni una difficile battaglia
Ho aderito in questi giorni al Partito Popolare
Riprendendo quindi il filo di una storia interrotta
Con molta franchezza debbo dire
Abbia anche agli amici che hanno assunto la responsabilità di guidare il partito in questa difficile fase
Che mi sembra giusto
Non limitarci ad una sorta di autocompiacimento per i risultati ottenuti
Dietro il successo dei risultati ottenuti in questo passaggio elettorale
Ci sono molte insidie dalle quali occorre guardarsi
Mi pare che Marini abbia tentato di dire una parola chiara era apporti tra il partito popolare e la coalizione dell'Ulivo
Io sono d'accordo su questo punto
E mi sembra che si debba avere consapevolezza che l'elettorato percepisce ancora il Partito Popolare con un come un po'poco visibile all'interno della coalizione dell'Ulivo
Io do atto volentieri
A Gerardo Bianco
Di avere adottato una linea coraggiosa nella difesa dell'onore politico della Democrazia Cristiana
Questa difesa è in qualche modo in relazione alla nostra visibilità
Se noi non ricordiamo da dove veniamo e ben difficile che possiamo essere riconosciuti con un futuro è una prospettiva
Detto questo ritengo che coloro che sono stati eletti all'interno di questa coalizione
Debbono assumersi in pieno la responsabilità e da vera rispetto alla stessa il massimo di coerenza il massimo di lealtà
Il sostegno a Prodi non può essere messo in discussione
E se trovo un limite nella sua azione di governo questo
Lo metto in relazione alla eccessiva ma tutto sommato comprensibile voglia di governo della sinistra
Non perché questo non lo ritenga legittimo anzi
Mi pare sia più che legittimo
Ma mi sembra nell'interpretazione di alcuni di loro che la storia inizi solo ora non è così
La storia non stava iniziando con il governo Prodi la storia di questi cinquant'anni è molto diversa da come alcuni di loro un po'troppo frettolosi sembrano volerla rappresentare ma se questo vale per il rapporto all'interno della coalizione di governo quindi rispetto lealtà
C'è un problema di libertà
Del partito popolare rispetto alla evoluzione della politica nazionale
Le cose sono in grande movimento ed è lì che noi dobbiamo lavorare per fare emergere una maggiore visibilità
Per confermare una grande libertà di movimento nei confronti del dibattito politico non possiamo Chauvet
Ritenere che quel che è consentito ad altri in particolare al maggior partito della coalizione
Non possa essere sostenuto da noi che dentro questa coalizione siamo in qualche modo all'interno di quelle crinale di legittimazione uso questa parola forse impropria per spiegare quale la condizione il ruolo che i popolari possono avvenire nel futuro
La ricerca di una possibilità di crescita anche elettorale non può essere negata
Sarebbe una cattiva interpretazione dei consensi che abbiamo ricevuto e c'è da guardare con molta chiarezza al significato di questo di questi elettori moderati
Io sono convinto che in una parte rilevante del voto che è finito nel nel centrodestra
E che grosso modo coincide in termini numerici fatto salvo una riflessione su quelli che non sono andati a votare
O che hanno annullato la Scheda e che sono il primo partito in Italia più di otto milioni
Io credo che bisogna guardare con una certa attenzione al fatto che in una parte rilevante di quello schieramento una vera e propria cultura di opposizione non c'è e non c'è una predisposizione a svolgerle rispetto a questo governo un'azione oppositori
Nel nella loro cultura probabilmente non è neanche nei loro interessi ma non ora io trovo
Che è una capacità nostra in fondo siamo un partito più piccolo nella coalizione ma che povera aspirazioni a crescere
E la possibilità di muoversi con una certa agilità senza venir meno ai doveri di lealtà
Per essere in grado di identificare i punti di convergenza con quel che si muove nella società mi pare che sia una cosa da fare in maniera assoluto non mi riferisco dunque
Ad un lavoro parlamentare di raccolta dei delusi non è questo il problema non si tratta di organizzare sia Lupi di salvataggio
Ma ad una azione di retta ad un ad intercettare gli elettori moderati che sono molto più diffusi malgrado i commentatori politici facciano finta di non capirlo
E Bollino il voto siciliano con una sorta di trasformismo
La stragrande maggioranza del Paese moderata semmai il trasformismo è avvenuto
In un momento nel quale la follia suicida lo portava ad estremizzare assegni
Nel momento in cui ripresa vale la razionalità è indubbio che questo voto moderato è alla ricerca di una rappresentanza io credo che meglio
Del partito popolare nessun altro sia in condizione di farlo anche perché il tentativo di Dini che appariva intelligente e poi finito chiuso all'interno della sua cerchia familiare e quindi non tale da determinare
Una capacità di iniziativa politica forte è riconoscibile come tale ma se quel lavoro da quella parte
Non lo si è potuto completare questo non toglie che possa essere ripreso con maggiore forza e con maggiore autorevolezza da un particolare
Che comincia a meritarsi giorno dopo giorno sempre di più il livello e la qualità della storia dalla quale proviene
E che mi sembra essere il segno di effettiva visibilità e distinzione io mi fermo qui anche perché
L'amico Gerardo sa per avere avuto una breve
Esperienza nei gruppi parlamentari che non amo dilungarmi spero però di essermi fatto intendere di avere detto con una certa chiarezza delle cose essenziale so che l'amico Marini ha prefigurato del disco occhi un'azione una voglio organizzativa
Che sicuramente vi deve essere riconosciuto il partito polare deve mettere giù radici forti ci sono le premesse per farlo mi pare che da questa iniziativa di Monte Silvano sì posso guardare alla prospettiva con una qualche fiducia
La parola Gianclaudio Bressa
Caro Gerardo caro Giovanni caro Franco vi ringrazio per l'ospitalità e l'opportunità che mi è concessa di fare quest'oggi questo importantissimo appuntamento per i popolari una riflessione insieme
Una riflessione che credo dobbiamo sottolineare va fatta insieme
Perché è questa probabilmente la dimensione la prospettiva di lavoro futuro
Che più deve essere interessante per tutti noi
E vorrei partire da una constatazione da una osservazione apparentemente banale ma che banale non è
L'Ulivo oggi esiste e vince
E l'Ulivo esiste perché è figlio del bipolarismo è figlio della cultura del maggioritario
è figlio di una riforma elettorale che è stata tanto criticata ma che ha consentito un risultato politico di grande significato aiutato a costruire un nuovo modo di essere della cultura politica e d'Italia
Quando io
Vado a raffrontare il risultato politico del voto del novantaquattro con il voto del novantasei non posso non fare tornare con la memoria
Ad un grande insegnamento che fu di don Luigi Sturzo
Quando voi ci ricordava che non esistono grandi cambiamenti non esistono rivoluzioni vere se queste non sono figlie di idee di sentimenti e non sono figlie di interesse
Senza le idee senza i sentimenti e solo per interessi non ci sono grandi cambiamenti
Ed è nell'Ulivo al proprio figlio di idee di sentimenti
E due anni dopo la grande vittoria degli interessi ha portato una nuova cultura politica a vincere le elezioni e al governo dell'Italia
Ed è questa l'altra grande cosa sulla quale dobbiamo soffermarci riflettere che l'Ulivo vincente
L'Ulivo vince perché i cittadini si sono riconosciuti nell'Ulivo
L'hanno vissuto con un'esperienza che si vive ed è forte
Per la presenza per la storia per l'importanza che i partiti hanno
Ma dire anche perché è un'esperienza politica che ha la capacità di superarli senza cancellarli ed è questa una grande novità
L'esempio che vi voglio fare per meglio spiegarmi rispetto a queste cose che vi sto dicendo è l'esempio dei comitati Prodi comitati Prodi che guardate hanno esaurito come comitati Prodi la loro funzione
Si è chiusa con il voto del ventuno di aprile
è per questo che i Comitati Prodi devono essere ripensati come qualche cosa di diverso
Ma i comitati sono stati un'esperienza politica importante ed originale perché sono riusciti a fare sintesi di culture di tradizioni di storie diverse
Sono stati la prima importante in questo ultimo decennio esperienza politica trasversale
Che ha fatto crescere in un terreno di cultura e di unità politica la pianta dell'Ulivo un progetto politico
Per questo in movimento i Comitati Prodi non sono e non possono essere scambiati per un partito sono stati e sono un movimento politico
Questa è la loro forza ma anche il loro limite
Perché quelli che si agitano attorno al collo ai Comitati Prodi
E non sono adesioni e consensi che possono essere spostate non sono blocchi di consenso che possono essere trasferiti da una parte all'altra o federati
Non appartengono a Prodi non solo il piccolo partito di Prodi ma appartengono questi consensi questi adesioni ad un progetto politico che al progetto dell'Ulivo
Allora Franco io ho apprezzato moltissimo la tua relazione
Perché è un segnale politico forte
Nel panorama odierno
Nella discussione odierna politica del nostro Paese
Però volevo fare una precisazione perché non vorrei
Che in questa linea così chiara che tu hai tracciato ci potesse essere un elemento di confusione quindi di debolezza rispetto alla strategia che tu hai delinea una cosa sono i comitati con la loro autonomia nella loro specificità
Che va rispettata per quello che è e che rappresenta cioè la trasversalità e l'unità dentro l'Ulivo altra cosa sono i singoli che si sono riconosciuti in questa esperienza dei comitati dentro l'Ulivo
E alcuni di questi hanno già fatto una scelta importante votando il ventuno aprile la lista proporzionale popolari Unione Democratica per Prodi
Altra cosa ancora e forse la cosa più importante
è che molte delle persone che sono impegnati dentro questo da questa esperienza dell'Ulivo non hanno ancora fatto una scelta precisa ma guardano con attenzione a quello che si muove nel panorama politico italiano verso una costruzione convinta dell'Ulivo
Ed è questo probabilmente il campo aperto del confronto vero in cui uno spazio largo importante quale quello che la tua relazione oggi aperto
è e deve essere il terreno
Di confronto politico da fare insieme
Ma non in un'ipotesi di federazione tra un partito che esiste un qualche cosa che non è assimilabile a un partito
Ma un confronto politico per conquistare il consenso ha una forza politica che riconosce nel progetto politico dell'Ulivo il proprio progetto
Cioè questo
Bisogna non fa sovrapporre i due piani i Comitati Prodi se lo decideranno e ci sarà un'occasione nel prossimo settembre per decidere questo si trasformeranno nei comitati per l'Ulivo
Che vogliono essere il segno dell'esistenza politica e fisica dell'Ulivo della sua unità
Questa è una cosa che è molto avvertita da tutti i cittadini che hanno votato l'Ulivo
Che avvertito da tutti quelli che si sono impegnati dentro i comitati dentro i partiti o anche dentro nessuna di queste cose per il semplice motivo che credevano in questo progetto ci sono impegnati nella campagna elettorale è un'esigenza che avvertita dai parlamentari
Non dai parlamentari popolari solo da tutti i parlamentari che sono stati eletti sotto il segno dell'UDC
è questa una pagina importante
Che dovremo costruire
Ma dobbiamo chiederci anche se si può e si deve fare altro se c'è uno spazio politico altro rispetto a questo che deve essere percorso
E io direi di sì che c'è ancora molto da fare e che lo spazio e la possibilità di essere protagonisti in questa direzione è grande grande soprattutto per chi è convinto Della nove versi verità di questa alleanza ma che vede nell'Ulivo un fatto politico strategico
Rispetto alla esistenza dell'Ulivo alla visibilità dell'Ulivo in quanto tale ci sono state alcune risposte importanti ma ci sono ancora alcune delle insufficienze
Ci sono state alcune risposte che hanno in qualche modo teso a salvaguardare la forma dell'Ulivo ma non ha a dare sostanza all'Ulivo
Credo che invece
Tutte le forze politiche che si riconoscono
Non per un episodio della loro storia nell'Ulivo ma per una scelta politica di fondo come voi avete testimoniato non solo oggi ma nell'arco di questi mesi di voler fare credo che ci sia uno spazio importante di confronto di approfondimento
Dobbiamo avere la capacità di pensare al rafforzamento dell'Ulivo a sviluppare questa esperienza e allora credo che sia importante chiederci come il Partito Popolare possa dare una risposta lungo questa direzione
Ed è per questo che dicevo che il confronto ragionamento che possiamo fare insieme può essere decisivo
Dentro l'Ulivo ci si può stare in molti modi
Ci si può stare per una scelta tattica per chi crede che oggi questa sia un'alleanza utile per un suo qualche interesse particolare ma che può essere messo in discussione domani
Ci si può stare dentro l'Ulivo come una scelta precisa anche irreversibile cioè si crede nella coalizione del centrosinistra
Ma senza un'iniziativa politica vera chi si è perché in questo momento è utile a esserci ma ognuno pensa per sé e non a la capacità di iniziativa politica più grande
Essere dentro l'Ulivo in questo modo si corre il rischio di essere marginali rispetto alle forze più grandi che sono dentro l'Ulivo
E c'è un terzo modo che io credo sia il modo più utile più importante quello decisivo di essere dentro l'Ulivo di esserci da protagonisti
Perché si crede a ruolo strategico dell'Ulivo ecco io credo che il Partito Popolare possa essere davvero protagonista si fa dell'Ulivo il suo progetto politico per il futuro e credo possa farlo nel solco di un'esperienza politica che è già stata maturata che è stata fatta con la scelta che è stata presentata in occasione delle ultime elezioni politiche per il proporzionale
Senza avere debolezze interpretative come mi è parso di scorgere in qualche commento commentando il voto delle ultime elezioni amministrative
Non facciamoci confondere da piccoli episodi abbiamo la consapevolezza che le scelte che abbiamo davanti sono scelte importanti per la storia
Di questo Paese e per il futuro di questo Paese
L'esperienza della lista
Popolari Unione Democratica per Prodi
Per in qualche modo convento convertirsi nell'esperienza popolari Unione democratica per l'Ulivo allargandosi anche all'esperienza del socialismo riformista e di tutte quelle forze che credono nell'Ulivo in modo strategico e sono disponibili ad impegnare se stessi
In un progetto politico che è più grande dell'appartenenza qualche cosa ma che è convinto che senza la specifica identità delle forze che di danno
Corpo e anima
Non esiste
E devo dire che c'è un ulteriore elemento che ha rafforzato questa esperienza elettorale e l'esperienza che stiamo vivendo nel gruppo popolare federato della Camera
Popolari democratici l'Ulivo è un'esperienza importante un'esperienza interessante che non vive solo per l'intelligenza e la sapienza del proprio presidente Sergio Mattarella ma dire anche per la convinzione di moltissimi suoi
No per moltissimi per la condizione di moltissimi deputati
Dico moltissimi non dico tutti perché lì c'è stato un episodio divertente in Aula alla Camera mentre scendevo per le scale
Ciriaco De Mita mi ha fatto uno sgambetto
Io mi sono girato e gli ho detto non mi sarei mai aspettato un gesto così proditorio da parte tua
E lui mi ha detto non è un gesto proditorio un gesto scientifico allora probabilmente non c'è una maturazione complessiva è totale nell'aver fatto questo passo è io credo che si debba avere rispetto
Per chi non è convinto
Di questa cosa ma credo che si debba avere altrettanto rispetto e attenzione
Perché io in questa esperienza politica ci ha creduto alla sta incarnando in una posizione di frontiera qual è quella del Parlamento italiano oggi chiamato a delle scelte fondamentali per il futuro del nostro Paese
Nessuno può dimenticare che il gruppo popolari democratici l'ulivo al gruppo al quale è iscritto il Presidente del Consiglio e che ha quindi una storia e un significato molto preciso e molto importante
Ma se questa è una prima risposta positiva importante ci sono altre risposte che oggi sono negate
Alla necessità di costruire davvero un fatto politico nuovo fino in fondo e che potrebbero vedere invece i popolari protagonisti in questa direzione la prima risposta che non c'è è la necessità di un coordinamento parlamentare dell'Ulivo
Senza nulla togliere all'identità dei singoli gruppi parlamentari alla Camera al Senato non può essere assente non può non essere visibile e politicamente decisivo L'Ulivo
Questo comporta una battaglia importante da fare per la riforma dei regolamenti parlamentari ed è una battaglia che io credo i popolari non possono farsi sfuggire
Ma c'è una seconda risposta che ancora negata e che ha bisogno di un sua realizzazione è la risposta che concerne che riguarda l'organizzazione politica della coalizione dell'Ulivo e qui bisogna essere chiari nessuno ha in mente un nuovo super grande partito
La discussione avvenuta più sui giornali che non nelle sedi più proprio del confronto della riflessione affatto quasi immaginare che al centro del dibattito ci sia la figura del partito democratico il problema non è il partito democratico il problema è una organizzazione visibile di un'esperienza politica che già esiste e che è la la la esperienza politica dell'Ulivo che ci ha fatto vincere le elezioni il ventuno di aprile
E noi da questo punto di vista abbiamo sperimentato un'organizzazione che è stata utile ma insufficiente non basta il confronto il tavolo dei segretari dei partiti
Bisogna che l'Ulivo abbia una sua visibilità è una sua concretezza partendo dal basso partendo dai collegi
E questo ragionamento è perfettamente in sintonia con la tua valutazione Franco quando dici
Che i comitati per l'Ulivo sono il luogo della riflessione dell'approfondimento programmatico sono luogo della visibilità del programma dell'azione dell'unico
Partendo dall'ovvia naturale necessità che vi possano essere un doppio tesseramento che vi possa essere una doppia appartenenza che vi sia cioè la convinzione la consapevolezza che l'Ulivo deve esistere senza cancellare nullo di quello che già c'è ma offrendo qualche cosa in più e di nuovo che ancora non c'è e che è utile che ci sia e che noi sappiamo in tempi brevi costruire perché è questo
Che si chiedono in molti cittadini che hanno votato l'Ulivo è questo che chiedono in molti parlamentari che sono stati eletti perché c'era l'Ulivo e sono consapevoli che senza l'Ulivo la prossima volta in Parlamento non torna
L'ultima riflessione che voglio fare è questa perché l'Ulivo però sia forte deve essere equilibrato
Non c'è un lindo se non c'è una rappresentanza vera visibile autentica delle sue anime la novità europea dell'Ulivo è consistita è consistita proprio in questo nella capacità di rappresentare politicamente una sintesi alta tra culture tradizioni storie politiche diverso
Perché siamo l'unico Paese in Europa in cui nelle ultime elezioni è stato battuto il Progetto della destra
In Francia la destra ha vinto in Spagna la destra ha vinto perché in Italia questo non è avvenuto
Forse perché c'è un grande partito socialdemocratico d'ispirazione europea qui in Italia no noi in Italia abbiamo vinto perché c'è l'Ulivo che è qualche cosa di più e di più importante di una grande forza socialdemocratica europea
Ed è questa specificità che non possiamo lasciarci sfuggire è questa grandezza e originalità che va coltivata
Vedete l'Ulivo non è stato solo un'occasione per presentarsi tutti uniti sotto un simbolo il ventuno di aprile
è la sintesi delle esperienze di democrazia e di impegno civile della storia del nostro Paese
Occorre perciò che queste anime che questa grande tradizione democratica siano visibili rappresentate
Ma rappresentare oggi l'anima e la tradizione della cultura cattolico democratica io non credo sia risolvibile solo attraverso l'orgoglio dell'identità la rappresentanza della tradizione politica dei cattolici democratici ecco mi è sempre stato nella storia del nostro Paese affidata al progetto politico
La sfida per i popolari la sfida per il Partito popolare e nel rafforzare il legame e il Progetto con la cultura liberaldemocratica con la cultura laica con l'agricoltura con la cultura socialista riformista
E attraverso quest'alleanza strategica rafforzare la coalizione dell'Ulivo
è una sfida che coinvolge molto da vicino anche tutti coloro che oggi non sono popolari che oggi non solo socialisti che oggi non si riconoscono in nessuna delle formazioni laiche ma che si riconoscono i credono nell'Ulivo
Michele ci credono non strumentalmente ma strategicamente che credono che l'Ulivo sia stata l'occasione per riscattare alla democrazia e allo sviluppo del nostro Paese
Certo questa può essere una scelta rischiosa ma non bisogna avere paura dei rischi
Bismarck diceva che l'unico modo ragionevole di avere paura e il coraggio ecco io credo che questo sia il tempo del coraggio un tempo del coraggio che ci vede tutti
In eguale misura responsabili e tutti egualmente convinti che non possiamo perdere questa grande occasione
Quindici e trenta arrivederci possiamo
Ci riesce quindi apriamo i lavori del pomeriggio la parola
Ma Luca Perfetti
Cioè
No ma non c'è il treno mondano fra
Non lo so
Grazie
Lascio poi a te la relazione scritta
Intanto per intervenire sui temi organizzativi del partito sui quali il Comitato provinciale di Varese ha fatto una riflessione che porta quest'oggi al ai nostri lavori
Una riflessione che cerca di svilupparsi su due fronti non è possibile lascio la lampo e la relazione scritta agli atti e quindi mi permetto di andare a braccio per ottenere più sintesi nell'intervento
Non è possibile affrontare il problema della riorganizzazione del partito
Se non partendo dalla indagine sui mutamenti della struttura sociale o almeno dalla struttura sociale per come questa si è verificata al nord del paese per quel che concerne la recessione che ha fatto Varese e senza prendere in debita considerazione
Le modificazioni del sistema istituzionale nel quale ci muoviamo parto dalla prima anche per noi più rilevante noi siamo in presenza di una struttura partito e di strutture partito che sono in gran parte organizzate pensate
Sulla base della società per come organizzata negli anni cinquanta sessanta e settanta
Con l'obiettivo politico di fronteggiare altre strutture partito altre strutture organizzative e segnatamente quella il partito comunista e pensate all'interno di un sistema elettorale di stampo proporzionale e istituzionale diverso dal nostro
Ci sono in atto nel Paese trasformazioni
Sociali straordinarie
Nei confronti delle quali non possiamo non riconsiderare la collocazione la configurazione e la forma partito
Intanto sul sistema economico il sistema economico si sta almeno per quello che concerne la riflessione fatta Varese sulla nord del Paese
Si è globalizzato vive in una competizione di carattere internazionale
E al suo interno vive profonde Pink strategie di delocalizzazione dunque le imprese si riducono si frammentano si rimpiccioliscono
E di forte flessibilità del mercato del lavoro
Tutto questo si accompagna con una perdita delle appartenenze c'è una perdita dell'appartenenza e territoriali
La vita personale e sociale economica non si muove più in considerazione l'appartenenza a un determinato territorio
C'è un fortissimo tasso di pendolarismo di mobilità di mutamento nella sede delle proprie occupazioni
Vengono ridotte le appartenenze di interesse
è un dato assolutamente oggettivo che non c'è più una capacità o non c'è più la capacità di un tempo di drenare l'interesse di organizzare la società da parte dell'associazione di categoria dei sindacati ma nemmeno cioè più l'appartenenza
Di carattere valoriale ai gruppi che la organizzano non v'è dubbio che nonostante la ricchezza del fenomeno del volontariato nonostante il permanere della capacità di orientamento della chiesa delle parrocchie delle organizzazioni sociali tutte queste non sono più in grado di produrre un po'risulta di carattere politico
Le organizzazioni di interesse le organizzazioni valoriali quand'anche sussistono vengono vissute per quello che possono dare la loro specificità ma non trasferiscono questo risultato sul piano politico
è chiaro che in un contesto come questo il partito organizzazione che si collega con organizzazioni sociali esistenti e che immagina di portarle un risultato politico
Almeno per quello che concerne la trasformazione sociale in atto nel nord del Paese segnatamente la provincia di Varese non è più un modello proponibile
Non è più un modello proponibile perché queste appartenenze non ci sono più e dove ci sono vengono vissute come specificatamente riferite all'ambito per il quale sono date si partecipa al volontariato per lo specifico
Che questo può dare ma questo non produce un conseguente risultato di appartenenza politica un conseguente risultato di propensione elettorale
La crisi delle appartenenze territoriali la crisi dell'appartenenza e di interesse e la crisi dell'appartenenza di valore che come dicevo sono in crisi in se stesse oppure resistono per quel singolo specifico settore di attività nel quale operano ci impegnano a ripensare la forma partito
Non avremo più in altri termini la possibilità di disporre di un'organizzazione che coordina l'altro organizzazioni che le rappresenta che ne drena almeno in termini di consenso elettorale questo determina nella realtà che il nostro sia oggi un partito di militanti
Non sia più un partito nel quale c'è una ristretta élite di militanti e gruppo di riferimento di questi ha all'esterno o all'interno del partito ma in posizione non attiva
Questa frammentazione e mancanza di appartenenza la Società crea intanto un bisogno di appartenenza del nostro un partito i militanti perché c'è la richiesta di chi milita di appartenere a qualcosa in termini politici che lo rappresenta che lo porti
Fino in fondo nel processo di appartenenza a un progetto questo pone al nostro interno se è vero che stiamo diventando un partito di militanti
Pone un fortissimo problema di
Partecipazione al dibattito politico e di democrazia interno
Chiaro per il Comitato provinciale di Varese c'è una richiesta molto forte nei confronti la dirigenza nazionale che ve n'è un temendo le appartenenze territoriali valoriale di interesse diventato il nostro un partito di militanti ci sia la necessità scusate di avere forti momenti dibattito interno sulla linea politica
Non potremmo arrivare al prossimo congresso nazionale del partito
Facendo lì il dibattito sulla linea politica occorre che questo trovi dei momenti di confronto che partono per tempo dalla periferia che si alimentano il dibattito e la periferia perché altrimenti il partito di militanti subirà una frustrazione la propria appartenenza che uno dei suoi punti cardine
La frantumazione della società nella quale noi ci muoviamo richiede però anche che il partito questo partito i militanti si organizzi Como per Tito di proposta
Non c'è più la possibilità per il partito organizzazione di organizzare al suo interno la società civile né di coordinare le organizzazioni della società civile che o sono in crisi o richiedono la loro autonomia
Avremo la possibilità che questo partito produca risultati politici nella misura in cui è visibile per la propria proposta nella misura in cui utilizzati i propri militanti per una specifica proposta politica per questo che il dibattito sulla linea politica e decisivo
Perché non essendoci più l'appartenenza all'organizzazione come tale
Si richiede da parte degli elettori da parte di chi ci ascolta la specificità della nostra proposta politica ed è su questo che noi avremo la necessità di essere visibile di essere visibili
Ponendo soluzioni politica appunto ha domande cruciali che lo cita emergono in questo e ringrazio Giovanni di avere pensato questa cosa venendo a noi a Varese
La questione della giorno delle Bordei per un verso e dello stato sociale nella campagna elettorale è stata una domanda cruciale nel senso nel quale noi la pensiamo noi saremo Pardi proposta la misura in cui poniamo soluzioni le domande cruciali e queste hanno due caratteristiche la prima e quella di essere ritenuta cruciale per chiunque ascolti dibatto politico indipendentemente dalle sue appartenenze che come dicevo sono in crisi
E la risposta deve avere la caratteristica sinteticamente di produrre in un progetto politico concreto superate le ideologie e i sistemi che risolve tutti i problemi della società
Abbia la capacità sinteticamente di rappresentare i valori e la nostra cultura di riferimento la risposta al problema cruciale alla domanda cruciale deve essere da tutti vissuta come rilevante per la propria vita personale giacché non c'è più la capacità di veicolarla in organizzazioni collettive in grado di fare questo
E per altro verso nella risposta deve essere sintetica del nostro patrimonio di valori
Con riferimento alle modificazioni del sistema politico del sistema elettorale credo che non sia possibile in questa sede per la brevità del tempo che ci è dato affrontare i problemi allora soltanto due suggestioni dal comitato provinciale di Varese intanto sul sistema politico
Credo che valga la pena pensando al modello organizzativo ripartito porsi il problema di quale bipolarismo vogliamo
Perché appare appare a noi assolutamente sbagliata l'idea del partito unico del centrosinistra nel quale si annacqua la nostra identità e invece si debba operare in maniera attiva perché non si crei questo questo confronto tra due partiti unici uno del centrosinistra o il centrodestra ma si vada con decisione verso una soluzione che molti sistemi istituzionali pur a regime maggioritario conoscono che quella della presenza di quattro forze nel sistema
Le due ali le due mezze ali delle quali molto si parla ma queste sono tali nella misura in cui c'è una capacità dei popolari di questa avviare e condurre attivamente il dibattito sulla linea politica che consentano voi di essere visibili come forza guida dell'area del centro perché altrimenti questo credito non ci verrà dato per una posizione di carattere geometrico
E finirà invece per lasciare spazio vista la scelta del PDS di presidiare la sinistra o ai tentativi trasformisti Cividini
Sul fronte dell'area nostra del centro del centrosinistra oppure peggio ancora per accreditare due partiti unici uno della sinistra erano della destra lasciando alla sua al centro uno spazio di nuovo governato non da noi sulla base di presenze trasformisti che prive di dibatto sulla linea politica il secondo profilo lo dico perché segretario nazionale sa qual è stata la battaglia che Varese ha fatto sulle candidature
Il secondo profilo è riferito invece propriamente al sistema elettorale questo nostro sistema elettorale
Scontate tutte le riflessioni che pure si potrebbero fare è un sistema elettorale fortemente come si diceva un tempo polemicamente partitocratico centralista
Non può non può essere diversamente che così per la configurazione del sistema elettorale nazionale ma anche di quelli locali candidati dice con i partiti e le cellule dirigenze nazionali dei partiti o regionali quando si tratta di elezioni regionali questo in un partito di militanti riporta al centro
La questione dei meccanismi di democrazia interna
Richiede con forza come peraltro non l'abbiamo fatto forti momenti di consultazione la periferia le primarie a tutti i livelli per la scelta dei candidati il confronto sulla capacità di rappresentanza e la linea politica che questi hanno dunque il nostro congresso di dicembre sul fronte del modello organizzativo qualche cosa ha detto e qualche cosa che quindi riteniamo il voler portare in una società frammentata come quella che noi abbiamo di fronte con la necessità di vincere sulla base della linea della proposta politica noi avremo la possibilità di organizzare il partito la misura in cui facciamo un partito non un movimento non un'élite di intellettuali cattolici benestanti in grado di fare ottime riflessioni ma con un fine fisiologicamente di stampo da partito azionista che si riduce al suo interno in un dibattito elevato ma privo di capacità di incidere in Cile sulla realtà
Però dobbiamo fare un partito aperto in grado di confrontarsi con ciò che sta fuori dal partito e non tanto con ciò che sta fuori di organizzato perché non c'è molto
Un partito aperto di programma e cioè che guadagna il consenso sulla capacità di proposta e non semplicemente sulla presenza in termini geometrici in una pollo collocazione piuttosto che in un'altra e un partito che cresce dal basso nella scelta della linea politica
Noi abbiamo deciso lunedì di fare il congresso nazionale non avremo soltanto quello perché come sopra i ce l'abbiamo già fatto leggendo i delegati in luglio e però costituendo lì come gruppo che elabora le tesi fino al mese di ottobre quando avremo il congresso regionale
Abbiamo bisogno di fare un partito aperto di programma che cresca dal basso e che si qualifichi per la capacità di proposta sulla linea politica e non tanto di organizzare ciò che sta fuori dal partito che non è in grado di essere organizzato per la flessibilità che c'è la Società ed è indisponibile a farsi organizzare là dove ha organizzato un partito così deve avere una forte caratteristica di autonomia locale regionale bisogna riuscire alla di riportare le decisioni nel luogo nel quale il partito è organizzato e consentire che l'organizzazione di questo partito i militanti determini o contribuisca a determinare la linea politica dei livelli superiori al suo il contributo che ha voluto dare il Comitato provincia di Varese riferito specificatamente ai contenuti organizzativi del partito
Non faremo mancare la nostra capacità di proposta anche sulla linea politica ci pare che nel modello organizzativo che
Sì
Due
Osservazioni logistica la prima di queste ricordo un tempo congruo
E quindi comunico che finora sono iscritti a parlare quarantotto persone
A questa la prima osservazione la seconda chiuderei le ispezioni a parlare tra un'ora grazie
Cosa fai prego
Cari amici sono un imprenditore di Torino è entrato a far parte della DC nei comitati di liberazione del Piemonte nel mille novecentoquarantaquattro
Rispetto ai tanti amici non sapevo ne fossero così tanti che devono parlare toccherò due punti e in forma sintetica
Quindi due pensieri quando esortazione il primo l'attenzione che noi del Partito popolare dobbiamo dare i problemi economici e al mondo della produzione
Nessuno può illudersi che noi del Partito popolare siamo tornati ad essere considerati dal mondo imprenditoriale odierna e dei suoi vertici soggetti guida e punti di riferimento meritevole di ascolto oggi non è così
Non basta che alla presidenza del Consiglio ci sia un economista che si chiama Romano Prodi dichiaratamente cattolico ai nostro e che è universalmente riconosciuto e stimato per quello che ha fatto nel passato per l'economia
Non basta questo perché la diffidenza e sospetto vengano eliminati nei nostri riguardi
Basta leggere le critiche severe non è obiettiva e che stamane i giornali hanno riservato alla valutazione dalla manovra economica del governo Prodi
Per non farci troppe illusioni
In queste critiche c'è certamente un fondo di astio politico per la nostra scelta di centro sinistra con l'alleanza con il PDS non ancora digerita e che accentua i negativo il giudizio di carattere tecnico economico
Da questa mia breve valutazione un'esortazione al vertice del partito popolare cioè del nostro partito
Mettiamo in atto un programma di presenza di attenzione di proselitismo nell'ambito nell'ambito di tutti i settori che attengono alla produzione a cominciare dall'artigianato
Alle attività commerciali alla piccola azienda alla piccola media azienda è anche alla media azienda
Più l'attività del terziario che crescerà d'importanza appena la ripresa prenderà corpo
Dobbiamo dedicare più studi più programmi più forze ma soprattutto più presenza attiva dei nostri amici imprenditori strette al nostro partito
Che vivono in questi ambienti perché la presenza nostra del partito diventa forza di proselitismo
Perché questo avvenga occorre che il partito ha definito un piano di attività almeno triennale con obiettivi definiti arresi pubblici e pubblicizzati
Cioè dobbiamo dire cosa vogliamo fare soprattutto come e con che uomini lo vogliamo fare
La storia anche quella dell'imprenditorialità va avanti con la gamba degli la gambe degli uomini
Non con i programmi scritti e con la sola indicazione di cosa vorremmo che fosse l'economia produttiva del nostro Paese secondo il nostro pensiero i nostri principi
Bisogna essere presenti bisogna farsi valere farsi stimare essere qualcuno in quel campo per poter fare del proselitismo
Da qui la mia esortazione a fare un censimento scusatemi una brutta parola
Di tutti gli imprenditori qualsiasi sito al settore che posso ne abbiano voglia di diventare forza di proselitismo del nostro partito tra i molti imprenditori che pur avendo radici comuni con noi hanno sinora fatto nulla o pochissimo per far sì che anche nel mondo della produzione il Partito popolare sia visibile per la sua operatività ma soprattutto per una presenza qualificata e dichiaratamente di ispirazione cristiana dei suoi appartenenti Secondo pensiero e questo di carattere politico stamane Marino ha detto
Con il termine che a me prenditore è piaciuto moltissimo e cioè che l'Ulivo è stato nell'ultima tornata elettorale un produttore di valore aggiunto
Cioè una forza sinergica che ha creato il quanto basta
Perché alle forze partitiche unite allegate rappresentate visivamente da un elemento nuovo l'Ulivo quasi palpabile dall'elettorato si presentava sto alla scelta dell'elettore vincendo
è stata sicuramente l'elemento determinante per l'unione di tanti uomini nel contrapporsi a una destra non accettabile né sul piano politico né sul piano sociale né sul piano della logica di una cresta del nostro Paese
Verso l'Unione europea verso il Duemila
Immaginate amici cosa saremmo oggi cosa sarebbe oggi il nostro Paese senza la vittoria dell'Ulivo
Immaginate che lo il mio consiglio ogni esortazione finale sono in pochissime parole
Continuiamo a vivere questa esperienza con attenzione con coscienza in più con il desiderio
Che l'Ulivo continui la sua presenza mentre noi dentro di esso no il Partito Popolare andiamo verso il dieci per cento ed oltre perché questa è una soglia che dobbiamo raggiungere per essere forza aggregante elemento direi di atti attivazione popolare
E diventa veramente per questo o una forza diremo poi di essere veramente la seconda gamba dell'Ulivo questo facciamo l'ultima raccomandazione facciamolo senza gelosia
Senza sospetti con fiducia soprattutto a Como in realtà e con e con tanta speranza per il domani nostro del del nostro partito e del nostro Paese
Aldo De Mattei
Ma cari amici
Lo guardavo adesso con soddisfazione con queste due parole scritte in grande che abbiamo dietro alle spalle
Popolari lì adesso
C'è l'orgoglio di una no lungo itinerario e il gusto anche delle nuove sfide che ci sia attendono
E abbiamo alle spalle in un periodo complicato un periodo accidentato stamattina lo richiamava l'onorevole Franco Marini nella sua relazione
Con noi anni
Dove ci sono specie è stato un susseguirsi di avvenimenti che ci ha costretti a definire aggiustare ecco con uno come si suol dire poco la macchina in corsa quindi senza la possibilità di fermarsi di ragionare e fino in fondo
Un'impresa difficile ma adesso si apre una nuova una fase nuova e credo che quanto abbiamo sentito questa mattina
L'introduzione del Presidente del Consiglio nazionale
E in modo specifico la relazione di e Franco Marini questa relazione di Indirizzo progettuale
Che mette a fuoco una serie di temi e che questo momento deve aprire e come dibattito che ci porterà fino al prossimo fino al prossimo congresso
Io credo che i temi dell'identità sono centrali nella relazione di di Marini ecco in una breve sintesi quali sono gli elementi che io ho colto e così questo tema centrale della dell'identità e sono credo che siano quattro
E con questo partito di ispirazione cristiana acquisti questo orizzonte della dottrina sociale della Chiesa
Non a caso credo che si citi Marini cita il Concilio e poi e con due grandi in cicliche ecco dalla Rerum Novarum moi alla Centesimus annus
E scrive in modo specifico nella sua relazione che l'orgoglio della nostra ispirazione può essere vissuto se sapremo operare con coerenza e spirito di servizio credo che sono parole nuove nell'esperienza di questo partito cioè non un richiamo generico ma questo richiamo alla coerenza all'azione alle opere alle cose che facciamo quindi al timbro atti queste cose hanno secondo elemento di questa identità e il popolarismo qui d'un partito popolare
Noi non dimentichiamo lo slogan che abbiamo sopra accusato durante la campagna elettorale
E con la e l'Ulivo ha un'anima popolare e quindi questa anima popolare e quindi Enti ficcata proprio nella nostra esperienza quindi questa lunga storia ecco dei cattolici
Democratici il terzo elemento dell'identità e la questione sociale
Il lavoro lo stato sociale i ceti deboli e con la famiglia a cui tutto questi insieme ecco di e problemi e può che stanno al centro ecco della nostra della nostre iniziativa e poi l'ultima è la mente con lo scenario internazionale a partire dall'Europa io voglio proprio parlare di scenario internazionale e mi riferisco in particolare ad amici carissimi che hanno grande sensibilità su questo su questo terreno a partire dal segretario politico l'amico Gerardo Bianco io credo che proprio lo scenario internazionale dimensione internazionale
Dobbiamo avere presente che non si riduce e non possiamo ridurla all'Europa ci sono grandi questioni e Cochi allargano questo su questo orizzonte
Castagnetti parla con un particolare competenza di uno di questi temi i temi della demografici e della e della mobilità una grande anche questa questione ma poi c'è il problema di e con del del nord del sud oltre che dell'Est e dell'Ovest vorrebbe delle ti mia delle relitti delle religioni ecco questi mutamenti da interpretare e o orientare
E poi io credo che se abbiamo questo scenario davanti sull'Europa probabilmente dovremmo essere meno generici
E più puntare di più ai contenuti quindi l'obiettivo dell'Europa fu federale cioè dobbiamo fare dei passi dei passi in avanti e qui ci sono grandi competenze che si possono che si possono sfruttare
Allora alcune acquisizioni sono nella nostra sono nella nostra cultura io richiamo segretario perché credo che ci debbono essere poi delle conseguenze anche sul piano organizzativo questo solo il motivo di questo mio soffermarmi su questo tema dell'Europa anche se i sotto ecco di avere di fronte persone un gruppo dirigente molto sensibile a questi temi
Allora l'integrazione è uno è un valore c'è un consolidato che prescinde dalle congiunture
C'è un Europa come fattore di stabilità
Di dinamismo c'è uno quest'unione aperta lo l'Europa è un modello
E suscita attrazione qua dobbiamo prendere coscienza di questa allora bene l'Ulivo in questa fase di avvio o della sua azione e di governo su questi problemi cioè operare perché Maastricht si realizzi
E la pietra al collo dell'Italia il debito resta anche senza mastri che questo io che non ho mai capito e poi nelle diatribe che si e si fanno su questi sì questi temi come se lo se non ci fosse ma Street
Il debito scompare ma il decubito resta allora viva Maastricht se ci consente di recuperare e inserirci se siamo convinti come io sono convinto ecco che nel circuito europeo sia pronto ritiri della cittadinanza dei diritti e del lavoro non c'è altro
Altro ambito dove si possono si possono affrontare allora tutto questo io credo che sia già Europa politica
E il progetto del Partito popolare deve stare in questa in questa casa europea il presidente Colombo con cui io ho collaboro
Molto molto volentieri mi raccontava
Qualche giorno fa ecco pensando proprio al fervore di De Gasperi che dice De Gasperi non capiva niente di carbone di acciaio
Eppure ha varato ha sostenuto la cieca e con la comunità
Europea del carbone e dell'acciaio proprio perché era convinto che attraverso questa via economica si potesse commettere in piedi questo processo processo politico mi vengono in mente anche altre
Anche altre figure che si non sono otto il legate soprattutto alla nostra storia alter al Altiero Spinelli
In quel libro di trent'anni fa all'Europa non cade
Non cade dal cielo dove e così indica questa esigenza anche di crescita di crescita culturale o oltre che di iniziativa politica europea e il grido anche che avete avete certamente sentito voi parlamentari europei
Di François a Mitterrand proprio in un discorso memorabile fatta al Parlamento europeo parlando di i che necessità di investire in oro allora lo scenario questa grande idea che fa identità su quel colle care alle grandi questioni del lavoro la grande questione del Mezzogiorno la grande questione della pace dello sviluppo
Dell'ambiente
Una risposta cui che a come si rinnova cioè la politica io vedo in questo vincere anche l'indifferenza di tanti rispetto alla politica soprattutto soprattutto dei giovani
Ma dicevo che questo ed è questa la sottolineatura ecco dopo avere svolto questo differimento
A questo tema dell'identità ecco ci sono su questo terreno poi delle cadute sul terreno lente le conseguenze anche organizzative cose siamo convinti e per quei questi sono i temi ecco che fanno identità allora occorre certamente l'iniziativa parlamentare a livello italiano e a livello e a livello europeo ma poi occorrono anche iniziative autonome dei dipartimenti del partito rinnovato
E radicato io spero sempre di più per sul territorio del nostro Paese
E qui secondo punto brevemente che voglio affrontare
Riguarda una parte della relazione dell'onorevole Marini
E l'intervento che si è il inserito a fine della mattinata dell'onorevole Bressa
La scelta dell'Ulivo e e di sostegno al centrosinistra credo che sia un argomento scontato mi è sembrato però di cogliere due posizioni
Un po'divergenti
Cioè Marini che indica un itinerario che valorizza le scelte già fatte e punta a rafforzare la componente di centro della dell'Ulivo
Ebbrezza Bressa che propone l'Ulivo come progetto politico nel partito le Partito popolare ti dico la verità gente
Alcuni argomenti mi sono sembrati anche molto scadenti perché somma se i parlamentari vengono eletti o rieletti non è poi un argomento ecco di estrema di estrema importanza però ecco questo che tu proponi ecco come prezzo progetto politico del Partito popolare io credo che e col nonno non mi trova
Consenzienti
Nulla da dire ecco sulle ambizioni dei comitati sul lavoro che comitati possono fare questo trasformarsi da comitati Prodi comitati per l'Ulivo
Il lavoro comune che possiamo e dobbiamo fare così come è stato indicato nella relazione generale questa mattina noi nei comitati ecco sul tema centrale del programma perché quello e far maturare proprio sul territorio questo è far crescere con questo spirito anche della coalizione a livello a livello territoriale e non aspettare cinque hanno le scadenza elettorale del medesimo ecco tutte cose che secondo me sono
Estremamente positive
Ma che e lasciano un problema
Che era è rappresentato da questa proposta un po'più che va al di là che era questa proposta di di federare esperienze che si ha già si sono federate durante la campagna elettorale che sono già federate sul terreno sul terreno istituzionale probabilmente questo
E terreno di ulteriore confronto certo le cose non è che cominciano e finiscono e finiscono qui io credo che bisogna comunque andare avanti nella costruzione del partito dove il pericolo Marini che io veda lei
E che se intorno a questa questione ecco cominciasse un lungo ecco discutere
Ecco per cui ci si ferma anche a vedere così ci dobbiamo federale organo federare
Con le le le nuove fogge ecco il partito deve continuare con questo suo impegno ecco nel dialogo continuo e avendo tre problemi anche questo che è stato posto nella relazione che è stato posto anche nella relazione di
Bresso
In conclusione il suo partito faccio solo dei richiami
Un partito progettuale secondo me deve avere come obiettivo direi quasi statutario anche la formazione cioè quali dirigenti non si formano più soltanto a livello di esperienze amministrative istituzionale
E poi ci devono essere altre sedi ecco per quindi il problema della della formazione il secondo punto un partito radicato nel territorio che ha collegamenti vitali con i movimenti di ispirazione cristiana è vero quello che diceva l'amico di Varese poco fa mai vero ecco nello stesso tempo ecco che questi collegamenti se sono autentici veri e così problemi
Creano anche attenzione nei confronti del partito e creano anche poi col o i consensi e comunque provoca una uno operare comune a livello a livello territoriale
Terza cosa un partito di e democratico e non mi sembra non dico una cosa scontata ecco quando parlo di un partito democratico perché voi sapete che ormai ecco non si fanno più complessi dei partiti e quel linguaggio che si usa voi lo lo conoscete delle leadership dei subite ecco degli incontri c'era Bill dobbiamo ritornare
Ad un partito non è non parla ecco della nostra esperienza naturalmente non partito chi ha delle regole che questa regola dei fatti attuare e cresce anche attraverso questo questi impegni ecco questo ci dovrebbe portare al Congresso alcun impegno bisogna portare a come un partito regionale nazionale come giustamente e stato è stato detto
Un richiamo che può servire agli amici che operano a livello parlamentare
Ho visto che Marini ha citato l'articolo della Costituzione rispetto al ruolo dei partiti ecco io voglio ricordare soprattutto ai parlamentari che c'è un richiamo specifico sul Trattato di Maastricht
Che riguarda proprio il ruolo dei partiti
Ed è stato scritto proprio in funzione del finanziamento dei partiti quindi a un argomento forse ecco questo che potrò tornare molto utile e poi nell'iniziativa parlamentare per gli impegni della prossima e della prossima fase e covi avevo altre cose da dire penso di non poterle
E dire Presidente mi dice di no ma sottolineo ecco l'importanza di questo incontro perché mi pare che ci Proietti
Ecco su un futuro interessante che e alimenta ecco diciamo che dà concretezza alle speranze che abbiamo alimentato in questi anni duri di lavoro politico grazie
La parola lato
Cari amici
Marini ha ragione
Senza partiti
Non esiste una democrazia reale
E quindi ne condivido e approvo il suo progetto
E partendo da questa relazione
Il Partito Popolare può avviare una lunga la riflessione
Al centro della quale va collocato
E il nostro congresso
Parlo di un congresso aperto vero reale realistico
Con chi ha aderito
è con chi non ha aderito ma ha simpatia per questo progetto
E non quindi dei quel rito che serve a confermare
O a scomporre equilibri interni sia per quanto riguarda la classe dirigente sia per quanto riguarda l'assetto organizzativo ma l'occasione l'opportunità per rinnovare un patto di lealtà con il Paese
Parlo del Paese intero
Nella sua articolata complessità e non solamente con il nostro elettorato reale o potenziale e non solamente con quell'ampio Rio retroterra del mondo cattolico storico e tradizionale punto di riferimento della nostra presenza Poli
Sento l'urgenza di questo patto di lealtà
E non solo perché abbiamo rilevanti e significative responsabilità dei governi perché incombenze di questo tipo sono quasi fisiologicamente naturali per la storia che ci stiamo lasciando alle spalle
E ancora non solo perché al centro di una transizione ancora difficoltosa verso nuovi assetti istituzionali della presenza della rappresentanza politica buon costume politico vuole che noi e tutti gli altri soggetti politici presentino una carta d'intenti età trasparente per rinnovare un patto di solidarietà nazionale verso le istituzioni
L'urgenza di questo patto di lealtà
La individuo invece in quello specifico della presenza dei cattolici democratici
Ed è democratici cristiani superate nei suoi vecchi connotati ma non ancora esaurita nel dibattito politico se è vero come è vero che solamente qualche giorno fa un illustre articolista si dichiarava ancora spaventato è turbato da questa presenza sia pure sotto plurime diverse specie
Il fatto è che la nostra presenza suscita fastidio
E le modeste dimensioni del nostro apparato non tranquillizzano del tutto gli avversari storici dalla presenza di un autonomo soggetto politico di ispirazione cristiana laico nei suoi contenuti programmatici
Ma non è citato nelle sue modalità di essere o nei suoi metodi di governo il patto di lealtà di qui parlo non serve tanto per legittimare la nostra esistenza formale che comunque c'è garantita dalle nostre seppur modesto e forza
Serve piuttosto a ridefinire il nostro ruolo agli occhi e dal paese nel processo di rinnovamento per i quali esistono tutti i presupposti
Che anche noi con le nostre scelte abbiamo contribuito a creare ma che non è ancora un dato acquisito
C'è questo deve essere noi dobbiamo sapere che ancor prima di salvaguardare la nostra identità storica che pure è un elemento indispensabile dobbiamo trasmettere al Paese che siamo una forza rinnovata indispensabile a un coordinamento è equilibrato
Che è la nostra posizione non è di cerniera per gli equilibri di governo che pure debbano essere salvaguardati
Ma la posizione di chi intende riproporre un modello di società pluralista non del tutto assimilabile nei suoi connotati essenziali con altri pur legittimi project
La manifesta ostilità con la quale guardiamo all'idea di un partito unico nell'aria di centro sinistra è legata a questa esigenza fondamentale
Deve ritenersi portatore di connotati specifici che hanno radici e storia dei cui noi abbiamo in custodia al patrimonio
Spetta certamente alla nostra capacità di elaborazione politica trasformare questa specificità sostanziale fatta dei contenuti e di valori in opportunità per tutto il Paese
Non ci consideriamo una sorta di anomalia in qualche misura non riconducibile del tutto alla società politica bipolare alla quale la maggioranza dei soggetti politici oggi attivi sembra tendere con più o meno convinzione
Ma se abbiamo la convinzione di essere portatori di una identità di un progetto dobbiamo essere convinti che solo individuando uno spazio di crescita
E non una nuova rendita di posizione possiamo garantirne la progressiva attuazione
L'attenzione culturale ideale che questo sforzo richiede vanno coltivati all'interno della società civile con quella forza che attiva che solamente gli uomini liberi hanno e che consente loro di sfuggire alla prigionia della stabilità a tutti i costi e alla forza equilibrio attrice dei poteri forti quando entrano in ballo le decisioni che contano
Altro connotato di questo patto di lealtà deve essere l'attenzione all'intero Paese è questo nella convinta certezza
Che non esiste solidarietà possibile senza una visione generale degli interessi del Paese nello stesso tempo non esiste interesse generale del Paese senza politiche di solidarietà verso varie e soggetti deboli
Ho paura dell'eccesso di identità che produce discriminazione
è una paura dei partiti l'occhio paura dei partiti locali che identificano la loro presenza nella tutela di porzioni di territorio
Grandi o piccoli che siamo grandi o piccole che possiamo diventare noi dobbiamo mantenere intatta la caratura e l'aspirazione ad essere partito nazionale di vocazione europea
Decentrato sul territorio per realizzare la governabilità delle diversità ma sempre comunque partito capace di parlare ovunque e a tutti
Possiamo certamente ridefinire l'aria di interessi generali che riteniamo di dover garantire possiamo anche esplorare ecco con nuove capacità conoscitive la nostra natura dei ceti sociali che producono consenso ad una forza di centro democratico e riformista
Possiamo anche immaginare una forma di partito come si suol dire leggera senza che questa leggerezza diventi insostenibile
Ma non possiamo perdere il connotato di partito nazionale di partito che serve gli interessi generali del Paese di partito che ha un progetto per tutto il Paese
è che fa della diversità delle aree territoriali occasione di intelligente competizione e non armati divisione o di ricatto
Conseguente a questo secondo contenuto al patto di lealtà e la nostra natura di partito che sa promuovere assetti istituzionali adeguati sento la necessità di esplicitare questo elemento perché forse in quest'ultima fase stretti anche dall'urgenza di sopravvivere in continue campagne
In continue campagne campale con amici e nemici non siamo riusciti a trasmettere questa nostra voglia e capacità di riforma
E non mi riferisco al fatto che non ci siamo lasciati travolgere dall'ondata presidenzialista in maniera critica quasi fosse una conseguenza logica inesorabile della forma bipolare che sta assumendo la rappresentanza politica
Mi riferisco invece alla voglia di conservare gli equilibri che in certi momenti possiamo aver dato anche per la nostra sopita occasione proporzionalista che è parte non secondaria della cultura istituzionale di molti di noi da questo momento dobbiamo ordine uscire nell'impresa di essere un soggetto riformatore portatori di un progetto aperto in cui il luogo delle decisioni non è verticalizzato fino ad essere condotta ad una sola persona
Ma che pur tuttavia abbia al suo interno dei meccanismi decisionali tempestivi e in cui l'esercizio della mediazione sia un atto creativo e non lo spazio di mera compensazione di interessi contrastanti
Insomma dobbiamo poter dire che le riforme le vogliamo vogliamo farne vogliamo contribuire a farne sapendo che nella casa comune che deve essere costruita il nostro apporto deve essere visibile dobbiamo poter essere identificati
Con quegli aspetti delle riforme istituzionali che ci sono più congeniale
Esse sono la salvaguardia del ruolo fondamentale dal Parlamento
è un chiaro equilibrio tra i diversi poteri soprattutto un sistema di governo e di decisioni capace di ragionare con i poteri forti sia a livello nazionale che internazionale
Potrei sintetizzare i contenuti di questa di fresa con una frase semplice semplice noi siamo tra quelli che vogliamo difendere la qualità e le prerogative della politica
E anche una sua dignitosa professionalità contro la professionalità della tecnocrazia che sfugge all'essenza del metodo democratico che è la possibile che non ha la possibilità dei punti chiave possibilità di controllo dei poteri
Come arrivare allora sancire con il paese questo patto di lealtà
Se le cose che ho detto hanno un senso politico
Non i singoli leader nei loro studi nel loro spazio territorio stati territoriali devono sottoscrivere quarta carta d'intesa ma il partito nel suo insieme con l'insieme del Paese allora la riflessione con la quale ho aperto deve cominciare oggi o proseguire ma deve essere finalizzata all'organizzazione alla definizione di una forma partito che solo nel congresso può trovare il suo punto di approdo
Punto di approdo formale e sostanziali
Ma non punto di arrivo sappiamo benissimo con il sistema maggioritario le forze politiche tendono a identificarsi nel loro ride
E che l'esercizio di questa leadership si trasforma in un potere discrezionale così ampio da forzare spesso non sono le regole della comunicazione verso le le sterno ma anche le regole della convivenza interni
Noi non vogliamo un congresso per ricostruire questo tipo di leader
Vogliamo un congresso per sancire prima di tutto una linea politica
Per individuare prima di tutto una linea di crescita di sviluppo che significa individuare terreni di presenza che a volte forzano anche il programma elettorale della coalizione
E al limite quello di governo
Ma che sono indispensabili per allargare lo spazio di un consenso corretto e produttivo
è indispensabile per noi salvaguardare questo concetto delibere di leadership dove carisma personale procedure e regole devono essere infusi in un metodo di democrazia interna sostanziale
Perché queste la condizione prima per far crescere una classe dirigente
Il problema del recuperare una generazione
Class For Trans frastornata dalla crisi all'esperienza politica è un passaggio chiave essendo prima di tutto un problema culturale e poi un problema organizzativo
Io affiderei la riflessione di Marini
Le nostre considerazioni considerazioni al prossimo congresso da celebrare entro l'autunno
E al prossimo segretario questo compito come primario e come evitare per incominciare a camminare con le nostre gambe e non al treno di soggetti in questo momento più forte
è camminare con le proprie gambe significa anche scegliere la cadenza del proprio passo e anche il terreno per esercitarlo
Insomma linea politica e metodo di presenza sono la garanzia che era la leadership dal partito non è un'invenzione della politica spettacolo ma l'esito di un grande processo democratico interno
Ecco questo è il mio semplice e umile ragionamento se vogliamo fare avviare davvero una riflessione che possa riportare centrale questo partito grazie
Argani
Cari amici così come nei congressi
Sono stato sembra interrotto sono abituato a essere interrogato scritto per la verità Preside la sembra Colombo
S Giovanni e molto più gentile molto più tolleranze allo scritto cercando immaginando di aver sincronizzati sintonizzato bene
Dal ventuno aprile ad oggi il quadro politico è cambiato è cambiato totalmente e la ragione principale del convegno di oggi è questa è stato detto dobbiamo discutere dobbiamo capire siamo in una stagione politica diversa
Perché la prospettiva che abbiamo portato avanti dal marzo novantacinque si è realizzato
Il governo di centrosinistra è stato varato e dobbiamo valutare qual è il nuovo ruolo del partito qual è la sua funzione nella coalizione qual è la prospettiva che indichiamo al Paese
Prima la prospettiva era la costruzione del centro sinistra andavamo a quell'ora è stato realizzato bisogna far vivere Centrosim
Mi pare che la relazione di Marino si inserisse in questo interrogativo di fondo
Per rispondere a queste domande abbiamo bisogno di un grande dibattito di una verifica interna
E penso di non dire una cosa retoriche abbiamo bisogno di entusiasti
Il dibattito deve essere capace di mettere in discussione noi stessi come cattolici democratici il modo con il quale vogliamo verificare la nostra storia la nostra ragione di operare la in confondibilità del cattolicesimo democratico
Questa strategia collegata alla verifica interna al partito son d'accordo anch'io non può che portarci ad un grezzo come Bianco ha preannunziato che dia sul piano organizzativo e politico un assetto definitivo e stabile come richiede la situazione
Abbiamo un governo di legislatura abbiamo bisogno di un partito che abbiamo un gruppo dirigente visibile è stabile
Capace di essere un punto di riferimento certo e continuativo
La fase dell'emergenza è durata fino al ventuno aprile dunque è passata dopo la rottura del partito dal marzo novantacinque quando Bianco raccolse i resti del partito
E bisogna anche con il Congresso garantire normalità è stabilita anche il congresso è un fatto di normalità è stabile
L'entusiasmo di cui ho parlato che avevano nel marzo scorso prodotto un grande slancio su tutto il territorio nazionale
E un'attenzione che forse allora era maggiore che ci fecero recuperare
Tutte le ragioni positive della rottura perché colpiti a morte né i valori fondamentali proprio della tradizione dei cattolici popolari reagì Morri trovammo nell'area moderata del Paese un riferimento consistente
Un consenso immediato è scontato
Poi la preparazione affrettata affrettata per la precarietà della situazione parlamentare
Per la quotidiana minaccia di scioglimento delle Camere dell'alleanza con gli altri partiti e con il PDS in particolare ha portato alla vittoria del centrosinistra ma non ha fatto realizzare tutte le nostre possibilità
Il risultato non completamente soddisfacente ha pesato sulla costituzione del governo credo pesi sul rapporto con il Partito democratico della sinistra sulla nostra capacità di autonomia e pesa purtroppo sulla natura del rapporto
Politico dicendosi
La nostra sfida giusta che abbiamo fatto noi stessi nel marzo novantacinque
E ora sulla tenuta autonoma del nostro partito sulle capacità di costruire la ragione l'anima del centrosinistra la consistenza di questa nuova formula politica
La scelta innaturale a destra fatta da quelli che andarono via dal partito avrebbe annullato qualunque possibilità di egemonie di Indirizzo
E avrebbe determinato una subordinazione alla prevalenza della destra così è stato il ventuno aprile
Anzi la mortificazione di quel centro equivoco ha determinato la sconfitta anche determinato la sconfitta anche per queste ragioni troppo
Oggi dobbiamo interrogarci dunque sulla nostra posizione nella coalizione
Sulla nostra capacità e possibilità di mantenere se riusciamo intatto il nostro patrimonio
E concorrere in maniera adeguata e fortemente intelligente quindi in maniera inversamente proporzionata anche alla nostra consistenza elettorale alla determinazione della politica dicendosi
La vittoria di questo centrosinistra non è il completamento io vorrei dirlo credo sia un'analisi molto importante non è il completamento di una fase politica costruita per lungo tempo
Nero ratifica un dato culturale e politico che esiste che già esiste nella società
Io credo che al contrario è l'inizio di un processo che può avere strategie e sviluppo diverso e su questo punto
Ecco una realtà che ci dobbiamo dire fino in fondo in questi giorni non dobbiamo dare per scontato che siamo tutti d'accordo ma dobbiamo chiarire a noi stessi metodi percorsi e strategie e io credo che non siamo tutti d'accordo
A parole vogliamo salvare la nostra individualità visibilità ognuno dice questo ma voglio ognuno rischia di cadere in una qualche tentazione
E ancora troppo forte l'astio nei confronti di per dei partiti e la volontà di azzerarli cancellarli perché possa essere scontato la capacità di resistere e difendere il nostro patrimonio
La suggestione del Partito Democratico unitario che esiste la suggestione io infatti Zare L'Ulivo
E il non valutarlo per il suo unico significato che può avere di espressione determinante per la coalizione
è forte e può portare a preferire inconsapevolmente il virtuale che è sempre più bello del reale
E ora se questo è vero
Io vorrei dire subito a Bressa che ho ascoltato stamattina
Seguendo il filo del ragionamento che faccio in questi appunti che e gli ho detto anche in privato che rispetto alle cose che ha detto luglio e per queste cose chi lo appena enunciato
O siamo totalmente d'accordo oppure non siamo proprio d'accordo
Io credo che siamo d'accordo con tutte le cose che lui ha detto e scherzo anche questo gliel'ho detto in privato non siamo d'accordo per quello che non ha detto
Probabilmente c'è una riserva
Quando lui dice che il partito democratico Pepe tener conto delle esperienze deve raccordarsi alle altre esperienze
E oltre questa enunciazione non riesce ad andare
Perché immaginare che l'Ulivo possa essere una cosa diversa perché il punto di riferimento forse di tutte le esperienze dei partiti che al proprio interno hanno una realtà una vitalità e una cultura io credo che non si possa andare se lui condanna oppure dice che non è possibile non è ipotizzabile il partito democratico per quello che Veltroni intende per capirci
Io credo che dobbiamo essere d'accordo ma non possiamo essere d'accordo quando lui ritiene che il Partito Popolare debba far riferimento all'Ulivo come tale al suo programma come tale come se fosse la parte predominante o la parte essenziale del suo essere suo esplicarsi
Guarda presso L'Ulivo vince ed è vero l'Ulivo è una strategia e dobbiamo adottarlo ma l'Ulivo vince ed è una strategia se come Marini ha detto è l'insieme delle varie esperienze al suo interno con una forte caratterizzazione anche se non soprattutto del Partito popolare e di quello che il Partito popolare questa prima io dico che questa deformazione questa tentazione cui accennavo ce l'abbiamo un po'tutti se ripercorriamo anche gli ultimi episodi la campagna elettorale vediamo che gli amministratori comunali a provinciale e i candidati dell'Ulivo hanno avuto e hanno questa suggestione e questa subordinazione
E hanno dimenticato il Partito Popolare molte volte non la campagna elettorale tant'è che il rapporto Bressa
Tra i voti del proporzionale del maggioritario inadeguato e costituisce io credo una delle cause della difficoltà che abbiamo per essere egemone nella coalizione
Spartito al livello proporzionale applicato più voti di quanto si potesse immaginare non lo fate il raffronto perché essendo stato in ogni circoscrizione dimenticato vuol dire che è stato comunque talmente forte essere presente nella mentalità della gente di aver sopravvissuto pure in presenza della grande strategia che l'Ulivo con il sistema uninominale maggioritario portano aggiungo che i tentativi molto forti i fatti
Per avvilire partiti cui accennavo prima in particolare il nostro non sono riuscite ad un miliardo e ora siamo esposti perché non sono riuscite ad umiliarsi a due pericoli uno è quello della pressione di una certa cultura dai licei laicista
Rivolta non a coprire questa volta genericamente la partitocrazia per danneggiare il partito ma indicare specificamente alla democrazia cristiana come il male del passato
Non si spiegano le campagne del Corriere della Sera di qualche settimana fa le otto ore teorizzazioni speciose di tanti politologi e il saggio di due intere pagine di un uomo che altrimenti è raffinato e delicato come citati
E che invece a freddo senza far riferimento ragionamento più complesso il generale ironizza sulle capacità del partito in maniera puerile credo di annullare una classe dirigente come razza inferiore
L'altro pericolo diciamo mi avvio alla fine
Giovanni e costituito dalla ossessione del partito democratico dalla sinistra di azzerare il passato questo lo sappiamo tutto il passato quindi soprattutto quello che l'anticipo
Per l'angoscia il doversi liberare dal comunismo dalla sua storia senza rendersi conto che la differenza tra noi e loro sta proprio nella lunga tradizione a cui noi non possiamo noi possiamo e dobbiamo ispirarci senza dover rinnegare niente
Il partito democratico dalla sinistra come tale non ha storia né tradizione noi dobbiamo aiutare il lavoro assolutamente pregevole perspicace che D'Alema porta avanti per costruire una sinistra di valori di contenuti politici ma senza di noi nei cinquant'anni di storia democratica i comunisti non avrebbero potuto superare il comunismo
Che il muro di Berlino si incaricò di espellere definitivamente dall'Europa orientale e occidentale e senza di noi non avrebbero potuto essere acquisiti alla cultura di governo del paese
Per queste ragioni la consistenza della funzione dei partiti è fondamentale proprio per caratterizzare una coalizione ogni fuga in avanti come il disegno di un movimento unitario dell'Ulivo può appartenere solo ad un esibizionismo pseudo culturale come quello di Veltroni
Dobbiamo aiutare Prodi a considerare di più i popolari
A costruire e rafforzare il centro e a dare alla sua iniziativa i suoi comitati la funzione di raccordo e di garanzia della coalizione i comitati di troppo e comitati dell'Ulivo
Devono garantire con un movimento di opinione la coalizione far stare insieme i partiti per creare una grande strategia non vedo altri con
Il rinnovamento dalla classe dirigente è affare nostro non ci deve esser più imposto da nessuno
Il rinnovamento del nostro partito è stato operato drasticamente più del dovuto
E dopo la rottura con Buttiglione io l'ho ripetuto per un anno intero credo sia avvenuto nei fatti al centro come alla periferia
Il cambiamento nel metodo questo sia un problema nostro tutto nostro
E ne sono io voglio dirlo ad alta voce con molta chiarezza né Prodi né il partito democratico dalla sinistra può discriminare e per ciò stesso scegliere al nostro interno o dare lezioni di qualunque tipo
Verrebbe meno la ragione principale del partito
Amici popolari verrebbe meno la ragione principale del partito come tante
è di tutta evidenza che se un partito può scegliere la classe dirigente dell'altro partito
La scelta tra l'altro rischia di essere meno qualificato e poi spinge i più deboli mo'vediamo in tutte le nostre Province a ricercare simpatiche nel campo avverso il che è una cosa negativa
Se va bene chi è gradito agli altri e se chi non è gradito costituisce un problema per la coalizione io questa cosa me la sento ripetere spesso siamo alla fine del partito e di quell'autonomia della classe dirigente che alla tradizione più nobile del nostro ruolo
Siete andato spesse volte spesse volte nella storia di questi ultimi anni tanti anni fa di discriminare i cattolici ad alto livello come ai livelli più normali della vita politica
Ma il partito non ha mai consentito di farsi discutere di farsi discriminarli
E noi su questa linea dobbiamo attestarci
Consentiti medica che io stamattina ho ascoltato da Tabacci una lezione di grande moralità e di grande umanità
Io debbo dire un uomo
Un uomo che è stato discriminato che ha sofferto in silenzio vittima di un giustizialismo che ha avuto il grande coraggio morale di stare in silenzio e di ritornare tra noi popolari dopo che tutte le ingiustizie di tutte le ingiustizie era stato
Lato definitivamente quella che era un'ombra che nel Parlamento del era diventata non so perché emblematica del malcostume della Democrazia Cristiana ebbene noi siamo questa tradizione noi siamo questa forza noi siamo questa storia ora una volta garantito il rispetto per questa nostra storia che è quella della DC certamente anche quella dalla DC della migliore dice ce n'è tanta
E novanta garantito il rispetto per gli uomini del partito che è fondamentale che condizione ineliminabile per esistere del suo gruppo dirigente soprattutto abbiamo la necessità di passare dunque a quella fase di cui parlavo in tre minuti è davvero finito a seconda fase di cui parlavo prima per la costituzione e la vita del centro-sud
Centro sinistra è una strategia ma io credo che per realizzare questa strategia ci sia bisogno di tre cose che noi anche a livello di partito voglio fare che dobbiamo fare che io rinuncio solamente la consistenza del centro è stato detto Marini ha detto abbondantemente io mi riporto tutto quello che ha detto non una gamba debole
Apertura al mondo moderato al grande orgoglio del Partito popolare il grande orgoglio che della via perché tutti devono sapere
Perché lo dimenticano che i cattolici democratici sono stati sempre all'avanguardia nella storia di questo secolo non hanno mai fatto una battaglia di retroguardia
Sono stati momenti di transizione per il di più per Rinnovamento per una cosa in più non per un ritorno al passato
E noi questo lo dobbiamo ricordare lo dobbiamo attribuire al programma le tensioni a quello che può avere di grande patrimonio di grande prospettiva in questo momento da dare al centro sinistra dunque il Partito Popolare
La seconda cosa che la questione istituzionale
Noi dobbiamo realizzare nella chiarezza io dico non ripartendo dalla ipotesi di Maccanico perché lì c'era una cosa che probabilmente anche il partito dalla modella dico dalla sinistra aveva c'è tanto per evitare le elezioni dobbiamo partire
Da un nuovo modello dello Stato la questione istituzionale anche la nostra stessa questione morali per essere riabilitati come partito
Che è partito dallo Stato e che quindi vuole dare un nuovo impulso alla nuova strategia alla politica che lo Stato deve portare avanti
Io qua vorrei dire una cosa che non è disorganico per la verità lo scritto nei mesi passati anche sul popoli accetto fino in fondo la linea che insieme abbiamo adottato però io pongo la domanda e la pongo rapidamente perché Giovanni già mi fa segno se il Parlamento bianco non riuscisse a fare le riforme come io temo
Commissione bicamerale o commissione non bicamerale noi forse saremo costretti davvero a quel punto a pensare ad una costituente
Che quindi non deve essere un tabù io sono tutte le ragioni e le ho detto anche nell'ultimo convegno che per fare una loro costituzione c'è bisogno di un'attenzione di un rivolgimento era la società che non c'è
Però diciamo pure che centotrentotto uno il sempre ci facciamo riferimento è una modifica costituzionale che prevede piccole non grande motivo
Se il Parlamento non è adeguato a queste grandi modifiche io credo che noi dobbiamo con grande apertura del con grande spirito di realismo non sembrare davvero anzi Rosati ho davvero conservatore rispetto ad una situazione ingestibile
Ma essere aperti anche a parlare io scritto sul popolo qualche mese fa Granelli mi rimprovera mi rimproverò sullo stesso sulle stesse colonne del popolo ma io credo che noi su questo in qualche modo dobbiamo cercare di approfondire la discussione l'ultima cosa
Io vorrei vorrei dire che in qualche modo mi appartiene ma lo dico con molta lo dico con molta chiarezza e con molta semplicità io sono uno di quelli forse sono rimasto l'unico proporzionalista
Però non invoco nessuna riforma evidentemente in questo senso sembra una cosa secondo me ci dobbiamo mettere d'accordo e forse questo non è detto fino in fondo neppure nella relazione di Marino lo voglio dire l'abbiamo vari sistemi elettorali in Italia
Ce ne deve essere uno che abbia un minimo di organicità e di omogeneità
E noi dobbiamo esser presenti sempre ecco dove l'Ulivo può ridiventare esser forti
Noi non pigliamo più voti in Sicilia perché se la proporzionale non mi interessa questo a me interessa che noi come per le provinciali come per le comunali come per le circoscrizionali come dappertutto ci presentiamo al corpo elettorale per come siamo
Io ritengo che se noi facessimo una proposta immediata rapito
Di legge elettorale come quella regionale che dà la possibilità di presenza sul piano provinciale ma che da la correzione a livello più generale di una coalizione Blasi che l'Ulivo avrebbe una ragione fondamentale di grande raccordo e di grande comprensione di tutte le realtà di partito io credo che a quel punto e ho finito davvero poi avremo la possibilità di poter rafforzare quel centro senza trasformismi senza mediazioni anomale
Ma con la capacità di ascrivere a noi quella capacità di rappresentare
Tutto quel mondo moderato che vogliamo rappresentare che quel mondo che vuole essere rappresentata Paolo questa da cross io credo che possono essere a completamento della relazione di Marini e della introduzione di Bianchi che credo sia un viatico oggi sia un presupposto sia una ragione di approfondimento nel partito
Per cominciare questa grande stagione anche congressuale che ci porta ad una configurazione del partito come tale che nell'ambito de L'Ulivo ha una strategia e che per l'Ulivo da una grande straziante
Pierluigi Castagnetti
Cari amici
Aldo De Matteo parlando dell'Europa mi ha fatto ricordare il titolo di un libro uscito recentemente sul Europa
L'impossibile status quo
E il titolo di questo libro io credo che valga anche per il Partito popolare
Noi viviamo un tempo di impossibile status quo
Se stiamo fermi arretriamo se non ci poniamo il problema di come sblocca are scollate e cita questo
Sette per cento da questo consenso non adeguato al peso alla misura delle nostre ambizioni all'interno dell'Ulivo allora credo che per noi
Cominciamo davvero nei guai l'impossibile status quo
Per capire cari amici cosa dobbiamo fare nel futuro a me pare che dobbiamo riandare rapidamente alle ragioni della CELTA che noi abbiamo fatto e innanzitutto dobbiamo partire da una considerazione
L'alleanza di centro sinistra un'alleanza come quella di cui facciamo parte non è consueta nella storia e nella geografia della nostra tradizione
E non è stata neppure facile
Dopo lotta il novantaquattro
Dopo la difficile campagna elettorale del novantaquattro dopo la strategia del PDS del novantaquattro è stata una scelta difficile
Che noi abbiamo compiuto leggendo storicamente la situazione com'era venuta a determinarsi nel nostro Paese
E dobbiamo dare atto a Gerardo Bianco di avere realizzato gestito questa scelta con una serietà con un rigore che merita semplicemente il nostro apprezzamento perché una scelta così difficile
E debbo fare un'altra premessa
Noi questa scelta l'alleanza di centro sinistra
La diamo compiuta
E la confermiamo non ci sono dubbi
La vogliamo continuare consapevolmente considerandola anche dal punto di vista strategico una scelta molto importante
Ma perché abbiamo compiuto questa scelta ecco vado ai motivi perché ci servono per capire quello che dobbiamo fare a mio avviso innanzitutto per formare per fermare un processo di degrado della vita politica possiamo dire di regolazione della politica della funzione propria della politica
Un degrado che si era avviato soprattutto dal novantaquattro e in questo scende in questo senso Berlusconi e ora il nostro avversario più di Fini
Le posizioni di Fini erano posizioni che voi abbracciamo e versiamo politicamente ma la scelta di negare di mandare in esilio la politica ha costituito per noi e per questo Paese un rischio così grosso da indurci da aiutare chi a fare questa nostra opzione per il centrosinistra
Ma abbiamo fatto l'opzione di centrosinistra anche per un'altra ragione perché capivamo che occorreva avviare nel Paese
Un processo di trasformazione una grande trasformazione questo Paese la democrazia di questo Paese dopo cinquant'anni
Meritavano e meritano una grande riforma
Una grande riorganizzazione e a noi è parso che strategicamente questa fosse lo strumento questo forse lo strumento adeguato
Ma vi è un'altra ragione sulla quale mi permetto soffermarmi un po'
E parlando di questa terza ragione vorrei intorno qui re soprattutto con quegli ambienti cattolici
Che faticano ancora oggi a capire il senso della nostra senta
E che polemizzano ancora oggi sulla insignificanza sulla presunta insignificanza sulla presunta io rilevanza dei popolari nell'alleanza di centro sinistra
Allora noi vogliamo dire a questo riguardo e a me preme soffermarmi un attimo perché questo questa incomprensione che perdura nel mondo cattolico in un qualche modo frena anche la nostra possibilità di estendere il consenso
Allora
Io dico questo
Questa senta l'abbiamo fatta in un tempo in cui cattolici italiani hanno preso atto di essere minoranza lo siamo da tempo non da oggi ma oggi c'è una consapevolezza formalizzata nella Chiesa italiana
Il convegno di Palermo
In un tempo in cui i cattolici vivono una condizione di grande smarrimenti cari amici
Quando le statistiche ci dicono che la maggior parte dei cattolici praticanti ha votato nei due schieramenti Forza Italia e PDS
Ed è questo rappresenta un problema per noi forza politica ma è possibile dire che era presente un problema anche per la Chiesa tout-court per il mondo cattolico tout-court
Non solo per i cattolici impegnati in politica non è un problema
Solo direi che prevalentemente nostro è un problema serio
In un tempo in cui il Paese abbiamo fatto questa scelta pur secolarizzato
A nostro avviso ha rivelato di avere bisogno di richiedere di avere bisogno per ricostruirsi dell'apporto culturale dell'apporto civile dell'apporto politico
Della tradizione cattolico democratica nonostante i cattolici siano diventati minoranza alludo alla concezione allora Vuolo della politica
Alludo alla concezione al ruolo dello Stato alludo alla concezione e alla qualità del rapporto Stato società anche se i cattolici son diventati minoranza questo Paese ha bisogno ancora dell'apporto di questa tradizione culturale
Ebbene in questo contesto i cattolici impegnati in politica noi i popolari
Hanno ritenuto abbiamo ritenuto che questa scelta l'assenza del centro sinistra
Fosse la scelta che consentiva
Ai cattolici di questo Paese
Di offrire un contributo significativo rilevante non insignificante irrilevante
Significativo è rilevante nell'interesse del Paese non dell'interesse prevalentemente loro
Cari amici Prodi è il primo capo di governo cattolico
Da quando abbiamo preso questa consapevolezza tutti che i cattolici son diventati minoranza anche altri a un fatto guidato il governo in un tempo in cui forse cattolici Amanda minoranza ma c'era lo schermo del partito dei cattolici che aveva la maggioranza relativa oggi questo schermo non cento
E nudi come siamo di fronte ai nostri dati i cattolici impegnati in politica si sono ricandidati a guidare il governo di tutto il paese attraverso questa Scelta
C'è un altro modo per essere più significanti date le condizioni
Se qualcuno lo sa ce lo indichi
Prodi
Certo e il Partito Popolare comprovati
E non lo dobbiamo dire chiaramente
Dobbiamo dire chiaramente che noi non saremmo entrati nell'alleanza di centro sinistra se non ci fosse stato Prodi Presidente cioè un cattolico democratico candidato alla guida della coalizione
Non potevamo costruire un'operazione di questo genere si può dire e la verità
Ma possiamo anche dire che Prodi senza i Popolari non sarebbe riuscito non dico a vincere neanche a realizzare il disegno dell'Ulivo
E se dico questo lo faccio per sottolineare un dato
La nostra significanza il nostro peso
All'interno della coalizione una condizione irrinunciabile non per noi materia del centro sinistra
Il centro sinistra questa coalizione andarcene finché c'è un ruolo significante rilevante visibile da incisivo non dico è già decisivo dei cattolici democratici
Di questo bisogna prendere coscienza e visone che ne prendano coscienza in particolare di alcuni amici del PDS per la verità sono frange
Ma è giunto il momento di parlare chiaro proprio perché siamo all'inizio del cammino
Le interviste di Petruccioli e di altri echeggia uno la paura di centro che fu già di Occhetto
Riflettano gli amici del PDS dove li ha condotti quella paura del centro
Nelle alleanze periferiche
Qualche volta avvertiamo una certa in su fra in sofferenza
Per i successi di alcuni amministratori popolari
Qualcuno sì gradisse nell'alleanza ma purché non siamo troppo significa
Sono casi ma regina Lin ma esistono
Alcune polemiche di intellettuali vicini
Ad esempio sulla serietà della RAI e che giorno un'apprensione ideologica di paura dei cattolici
Di che cosa si deve avere paura della cultura cattolica perché ma
Alcune stesse iniziative di D'Alema
Che pure è uno dei protagonisti della svolta del PDS che pure è uno dei protagonisti della scelta del centrosinistra che pure c'accaduto e ci crede ed è leale a questa scelta però alcune sue
Iniziative creano qualche preoccupazione che merita di è che merita di essere sottolinea
La iniziativa di precostituire intesa per la riforma dello Stato con la opposizione
Senza curarsi del consenso degli alleati della coalizione
è una iniziativa che non va
L'iniziativa
Di discutere e concordare un'ipotesi di riforma della RAI con l'opposizione
Senza averla preconcordato AA non va
L'iniziativa di discutere del destino della media sette
Mi lascia molto perplesso
Il disciplinare che regola una coalizione prevede che solo il capo Prodi e autorizzato ad assumere iniziative a nome di tutta la coalizione
Cosa succederebbe l'ha detto Bruno stamattina
Se ogni partito si mettesse a promuovere iniziative diplomatiche all'esterno della coalizione
Quante settimane potrebbe durare la coalizione se fosse stressata
Da una molteplicità di iniziative non concordate
Siamo il sette per cento
Non sono al cento per cento solo il ventuno per cento gli altri siamo al sette per cento
Ma lo ripetiamo il nostro sette per cento
Fosse anche in meno per le cose che ho detto prima
A codesto di specifico
Non un po'questo sette per cento non può rinunciare alla propria rilevanza ne può barattare una con dei surrogati e nemmeno con dei posti di potere
Allora
Cari amici come a rendere viva rivitalizzare vitalizzare tutti i giorni
Questa nostra condizione
Vedete amici
Io sono preoccupato del dato della Sicilia che va letto è molto più complesso
E peraltro è un dato che ci dice tante cose non dice che avevano ragione Buttiglione soci che è pronto che che che siano proposti gli andare di là per prendere i voti
Qualche volta lo hanno intercettato ma non per merito loro ma perché ha avuto ragione la nostra iniziativa perché ha vinto l'Ulivo perché abbia messo in crisi il Polo perché abbiamo avviato e accelerato il processo di decomposizione di Forza Italia
Era questa l'iniziativa che serviva al Paese
Ma non posso non sottolineare il dato che anche quando si decompone Forza Italia noi non siamo ancora in grado di Rai incontrare una parte importante di quegli elettori
Questi soldi questo dobbiamo discutere non di chi farà il segretario di questo
E qui cari amici che il discorso si intreccia con quello della nostra organizzazione di cui parleremo domani
Sire sezioni il tesseramento i comitati le assemblee son tutte cose che servono
Ma cari amici viviamo un tempo nuovo
Dobbiamo andare oltre le cose che abbiam pensato ieri
Viviamo un tempo in cui la televisione ha sconvolto il rapporto fra politica e cittadini
Certo la televisione semplifica i messaggi a volte in modo insopportabile ma insomma la televisione peraltro anche democratizzare tu di più la politica
Ci piaccia o no bisogna vedere anche gli aspetti positivi e in ogni caso non si torna indietro non possiamo organizzarci prescindendo da questa che è una condizione cari amici
Viviamo un tempo in cui i cittadini nei cittadini è cresciuta l'attenzione per il corso del medio termine rispetto al lungo termine che non vuol dire che vanno inseguiti a tutti i costi i cittadini ma non si può neppure dimenticare con dei discorsi
Giustamente proiettati nel lungo termine non si può dimenticare che il modo di interloquire con i cittadini affrontare anche i temi di medio e di corto
Viviamo un tempo in cui c'è una rivalutazione del privato sul pubblico diamo un tempo cambiato non è quello di ieri
Dobbiamo cercare nessuno ha la ricetta in tasca né tanto meno io ma dobbiamo cerca di inventare Motor modalità organizzative diverso
Allora allora l'organizzazione non solo attorno non solo attorno a una storia
è importante ma non solo attorno a una storia
Ma un'organizzazione attorno come è stato detto già stamattina è una proposta
Ecco a mio avviso il punto centrale il partito dei venti primo luogo organizzare la propria capacità di fare proposta
Questa è la prima scelta organizzativa
Non è che non sono importanti gli incontri con la caldaia e con le categorie ma se gli incontri con le categorie non siamo in grado di dare la proposta politica lasciano il tempo che trovano siamo al livello delle cortesie sono importanti dobbiamo vedete un'occasione di questo gene un'occasione importante ma
Dobbiamo poter rifletterà anche con altri amici non solo tra di noi con gente che può aiutarci a capire cosa è cambiato e come è cambiato il mondo
Quindi la prima scelta organizzativa e Cuesta organizziamo la capacità di fare proposta visto che l'abbiamo perso
L'organizzazione del consenso indispensabile strutturata non sottovaluto questo dato viene dopo
Cari amici
Non prima
E su quali temi
Allora io provo a dare due o tre indicazioni a mo'di esempio poi chiudo
Prima esempio quello della riforma dello Stato
A Mila n a mio avviso non dobbiamo aspettare noi abbiamo una proposta
Non possiamo aspettare
Che insomma in sedi extra parlamentari
Si definisca una proposta versarono alzi la minima e votare contro in sede parlamentare
è giunto il momento come dire
Di aprire un discorso all'interno dalla coalizione Franco soprattutto con chi non ha le stesse nostre convinzioni su questa scelta
Senza complessi
Soprattutto culturali
Senza la preoccupazione di non essere moderni siamo modernissimi più moderni degli altri
Senza la preoccupazione di farla sente del presidenzialismo perché questo è un tributo da dare alla occidentali ITA è un complesso che al PDS noi non ce l'abbiamo
Non dobbiamo pagare dei prezzi per dire che siamo dentro questa cultura democratica e quindi non ci sappia sentiamo non non ci facciamo lusingare da questi discorso ero al discorso con cui noi dobbiamo riprenderle il dialogo non aspettare di trovarsi di fronte ai fatti compiuti soprattutto col PDS che la maggiore forza della coalizione è un discorso molto serio
Viviamo un tempo che alcuni hanno definito assieme solidale e frammentato
Un tempo in cui la mondializzazione dell'economia della finanza della tecnologia dell'ambiente dei problemi dalla demografia eccetera hanno reso il mondo tutto unito siamo tutti sulla stessa barca da qui la definizione di tempo solidale
E peraltro e peraltro l'allargamento dei confini delle società e attuali
Fa emergere quasi diligenza irrefrenabile una necessità
Di esigenze identitaria esigenze di identità
Che in un qualche modo contestano la esigenza di omologazione universalistica della cultura occidentale il fenomeno della Lega la domanda del federalismo nascono soprattutto da queste non sono fenomeni solo italiani
Viviamo tempi in cui si il mondo è diventato più stretto ma nel mondo nascono le esigenze di identificazione
Se è così cari amici tra le istituzioni che conosciamo nei modelli democratici moderni
Il Parlamento diventerai l'unico il luogo nel quale è possibile evitare che la frammentazione delle identità si trasformi in divisioni spaccature di un Paese
Il Parlamento e non altre istituzioni è il luogo in cui si potranno comporre queste diversità che non vanno compresse balla lasciata esprimere poi vanno composte in unità perché lo Stato e uno
E allora cari amici
L'unico modello e questo il senso del nostro dibattito che noi conosciamo tra quelli praticati li escludiamo quello degli Stati Uniti perché non c'entra con la nostra storia la nostra realtà
L'unico modello che coniuga assieme esigenze come dire di autonomia e di unità di federalismo e di unità che noi conosciamo piaccia o non piaccia è il modello tedesco
è un modello da questo punto di vista più moderno di altri
Vedete quando ci vengono a proporre il modello francese
Un modello però modificato in modo tale da innescarsi il federalismo è un ruolo importante del Parlamento così esprime semplicemente una colossale contraddizione in termini di modello francese Chirac risultato che il Parlamento non conta niente
E che il federalismo non c'è allora è un'altra cosa
Allora cari amici se è così riassumiamo l'iniziativa come dire di un confronto serio non di una sfida di un confronto serio culturale e politico un tempo
Ma vi è un altro tema finiscono
In queste settimane si concluse in Europa o in Europa una indagine in tutti i Paesi dell'Unione
Molto interessante un'indagine che durata degli ultimi anni quindi non è l'ultima indagine l'ultimo screening su quello che pensa la gente è un'indagine che è durata alcuni anni
E da questa indagine emerge in termini precisi
Che la richiesta più nitida
La richiesta più chiara
La richiesta nuova
Che è sostenuta da tutti compresa la fascia dei giovani dai diciotto ai ventiquattro anni
è una richiesta di politiche a sostegno della famiglia
E in questa stessa indagine si è voluto identificare i partiti è si è chiesto agli ai cittadini europei dei vari Paesi dell'Europa di identificare i vari partiti
E i partiti ad ispirazione democratico cristiana sono in tutti i Paesi considerati come i partiti
Più coerentemente interpreti di questa esigenza
Veniamo identificati in tutti i Paesi come i Paesi come i partiti della famiglia
E allora cari amici questa è la contraddizione
La gente chiede questo politiche a sostegno della famiglia noi siamo lì indicati come quelli più coerenti e più capaci e non abbiamo i voti e non abbiamo il consenso
Ci danno questo credito ma non ci danno il consenso
Allora cari amici
Non sprechiamo c'era dicendo che l'abbiamo sempre detto i nostri discorsi sulla famiglia con il rispetto di tutte le iniziative che soprattutto le parlamentari donne del nostro partito hanno assunto in questi anni sono stati i discorsi che si sono sempre fermati alla soglia della retorico o poco più in là
Se si fa questa scelta era si propone all'Ulivo alla coalizione di centro sinistra bisogna attrezzarsi per elaborare dei Progetti
Quale politica fiscale che metta al centro la famiglia
Quale politica previdenziale che metta al centro la famiglia
Quale è la riorganizzazione dei servizi che metta al centro la famiglia quale riorganizzazione dalla scuola ivi compresa la parità scolastica che metta al centro la famiglia quale politica della casa che metta al centro la famiglia
Questo salariale previdenza questo è quello che dobbiamo fare
Io sono d'accordo nel fare le alleanze con tutte le sigle sparpagliate all'interno dell'Ulivo che si rifanno al centro
Ma noi sbloccheremo il sette per cento se in un qualche modo saremo identificati dopo essere identificati come il partito più coerente con il partito più capace
Di lavorare di proporre di prettamente aree che queste cose vengono fatte
Di metterle come condizione
Per la nostra presenza rilevante dentro l'Ulivo
Terzo tema
Che ho finito
L'occupazione è un problema grave per i prossimi venti anni cari amici miei inutile star lì vedi prossimi venti anni avranno questo tema
Dopo tutti gli studiosi ci diranno che dal due mila e venti probabilmente ci sarà una necessità di sessanta settanta milioni di immigrati tra Gibilterra e Costantinopoli dati gli indici demografici però oggi è questo il problema
Secondo l'Economist sia molto serio Quadrio Curzio nel suo ultimo libro ci dice
Che siamo all'inizio
Anzi testualmente dice la crisi non è cominciata
La crisi della occupa non è ancora cominciata
Vedete cari amici
La ricerca investimenti tecnologici portano ridurre non ad aumentare i posti di lavoro
La nuova filosofia d'impresa più profitto meno occupati portano a ridurre i posti di lavoro
Occorre risanare
Occorre rendere il più vivace il mercato ma non sarà Imosa assicurati che avremmo affrontato adeguatamente durante l'occupazione i nostri giovani
Del loro ha detto occorre una cosa che non c'entra con quelle che diciamo normalmente occorre la volontà politica
Di realizzare politiche
Te cioè a creare nuovi posti di lavoro capisco che per chi è appena arrivato alla cultura del mercato certi discorsi siano difficili da fare perché c'è un po'la di accreditamento per chi ne la cultura del mercato
C'è sempre stato e non ha più bisogno di accreditarsi
è giunto il momento di abbiano un discorso di questo di quei in questi termini
E vi debbo dire che la relazione di Ciampi fatta l'altro giorno alla conferenza tripartita va in questa direzione Ciampi
Tanti
E allora cari amici su questi temi a mio avviso ricostruiamo la significanza la rilevanza il
Cari amici io ricordo ancora come il cardinal Martini non era ancora esploso Tangentopoli
Ma chi ha come dire il carisma di fiutare i tempi
Sa dire cose importanti al tempo giusto non era esplosa Tangentopoli
Accolse in Arcivescovado a Milano la direzione nazionale del partito segreteria Forlani al tempo dell'Assemblea quadri di Assago
Si propose la parabola del vino nuovo negli occhi nuovi
Non pensiamo che sia troppo presto
Che ci sia molto tempo a nostra disposizione
Certo non solo gente nuova
è indispensabile anche al resto la sapienza di chi ha esperienza la sapienza di chi ha esperienza
Aggiungo
Per evocare un'immagine di una persona a me cara la sapienza di chi veste abiti virtuosi
Ma anche amici anche la Energia
La libertà
Di chi non è suo malgrado prigioniero di un'altra storia
Quindi un Michele nazionale
Ma in cui i giovani non siano una in Farinata per salvarci l'anima in cui si veda che c'è una nuova generazione di dirigenti la dobbiamo andare a cercare cari amici le cose nuove partono sempre con generazioni nuove
Fece così Sturzo
Fece così dei Castelli aveva un vice segretario di trent'anni il suo successore ne aveva trentasei
Emilio Colombo diventato ministro a trent'anni si tutti dei geni ma insomma trent'anni son trent'anni fecero così allora
Fece così De Mita negli anni ottanta fu l'ultimo investimento tentativo di andare a cercare i giovani laddove c'erano
Bisogna rifare questa cosa faticosa ma bisogna rifarla
Io ricordo ebbi la fortuna assieme a qualche altro amico di incontrare anelli il giorno del suo insediamento
Al palazzo presidenziale a Praga nel mille novecentonovanta
E alla fine quando lo incontrammo gli chiedemmo ma perché è presidente
Questa rivoluzione di velluto l'ha fatta lei
Che non è un politico che nuove e non l'ha fatta duplice
E lui ci rispose così perché le rivoluzioni le possono fare solo quelli che non sanno che le rivoluzioni si possono fare
Non si possono fare
La parola Ciriaco De Mita
Io sono
è stato molto incerto se prendere la parola
Perché io una qualche
Difficoltà alla soffro quasi fisicamente
Di affidare la riflessione all'emotività
Ad una frase di circostanza ad un richiamo
Per le la politica il riflessione
E e la riflessione a tanto più di valido
Quando più lascia incerto il risultato di re che il risultato si costruisce contro la riflessione
Poi
Sono qua in questo momento non più legato a preoccupazioni e perché Castagnetti annunciato che non si candida
E e quindi
Abbiamo
Però
Ecco se mi consentite anche per il tempo breve poi non lo so quando finisco ma penso
Che il tempo ebbene vorrei fare dei due riflessioni
La prima
E quella sul partito
Io ho ascoltato la relazione di Marini stamattina lungo seguita al corno
Molta attenzione direi con una notevole disposizioni a capire
Voglio dirgli però
Che probabilmente
Se la nostra riflessione e non si fa carico del ruolo
Del Partito popolare
Come istituzione moderna della democrazia
Anche il discorso su come politico partito si organizza
Rischia di essere un discorso vecchie Brun discorsivo
Perché quando la politica
Con me qualunque attività della vista
Vuole salva guardarsi dentro la garanzia di norme di protezione vuol dire che il fatto non c'è più e con il regolamento del condominio
Il regolamento del condominio serve finché non deve essere applicato perché è il giorno in cui il gente pensa di regolare la vita del condominio col Regolamento cioè soltanto il ricorso
Io ho ho in testa
Come dire
La storia le ragioni che hanno dato vita al movimento popolare
Alla nascita
Della al partito popolare come istituzione
Che insieme Sturzo questo Ciolo spiegata
Castagnetti Sturzo aveva messi insieme sapienza di Henze Giovanni e a noi e questa dissociazione che ci frega perché
Invochiamo la Sapienza facendo i giovani e e e e che vogliamo essere saggi facendo giovanilismo il partito popolare risolvere storicamente voglio dire a Bressa
Che pensa di inventare una cosa che Sturzo già intentato sì è così
Di fronte a la crisi delle istituzioni liberaldemocratiche
Che riconosceva hanno alla persona il diritto di cittadinanza e consentivano al cittadino di partecipare attraverso il voto
Siccome al momento del voto al momento della gestione del potere
La logica prevalente era alla tutela dell'esistente e quindi la non risposta alla speranza che il fondamento della partecipazione democratica
In alternativa cerchiamo di il ritorno operare nella memoria la storia notte ripeterla ma non per non commettere errori rispetta la suggestione socialista che aveva ipotizzato
Di risolvere il problema della partecipazione una volta per tutte Luini intenda un un meccanismo di partecipazione attraverso l'istituzione parti che era un po'e un po'dovrebbe essere un po'la proiezione delle istituzioni laddove il diritto non le può disciplinare
Perché il giorno in cui l'ordinamento immaginasse
Di disciplinare in formule rigide la organizzazione del partito rischierebbe di soffocare lo Sturzo diceva
Il Partito Popolare Euratom movimento e un po'partito no nel senso che fosse un pasticcio
Ma era movimento per una parte chi assegnata a questo strumento di organizzazione della rappresentanza la capacità di cogliere tutto ciò che nasceva all'interno della comunità sapendo però che la richiesta o l'interpretazione del bisogno diventava politica se sulla domanda la politica organizzato alla risposta
Il movimento era l'ascolto
Il partito la politica era la risposta e e questa istituzione moderna della democrazia è stata la risposta che sopravvive
Alla crisi dello socialismo bisogna spiegarlo un po'ai nostri amici della sinistra
A la tentazione dello a fascismo che è stata la risposta sbagliata ad una proposta non condivisa portata avanti dal socialismo prima osservazioni io sono sconcertato
Amici dirigenti del Partito popolare dalla nostra indifferenza dal punto di vista della motivazione culturale
Che siccome il socialismo è fallito siccome il fascismo è fallito
I posto socialisti e il posto fascisti oggi sono titolati a discettare sull'organizzazione
Dalla polizia
Al nostro Paese ai popolari che hanno vinto sul piano della cultura e dalla storia sono delegittimati Castagnetti problema sono legittimati ad essere soggetto politico propositi
E allora
Amici del partito è così se non avvertite questo vuol dire che non ci rendiamo conto o della cerchio che ci ha cerchia e ci soffoca
Immaginare che uscì anzi più all'abile questa posizione più dipenda difficile
Perché se avessimo una contrapposizione motivate dura probabilmente riusciremo anche a scontrarci più nessun Budo la più è capziosa più rinchiusa dentro un formulario
Che nel discorso di Castagnetti rimane il nuovo colletta do il nuovo e l'intelligenza che sorge la proposta che si propone l'intelligenza che guida che normalmente è il vero
Si accompagna all'età l'errore il nostro e aver immaginato che Letta indipendentemente dalla capacità di guida fosse giù
E allora se
Ho Polaris mo'prima come cultura poi vedremo
Quando la cultura del Partito popolare i ci aiuterebbe oggi
Io non è che non condivido tutto delle cose che hai detto voce la parte sulle istituzioni
Che secondo me è il terreno sul quale la nostra riflessione potrebbe diventare più viva oserei dire anche più presuntuoso e più arrogante e vedremo perché
La cultura popolare ci aiuta su questo e allora se vogliamo ricostruire il Partito Popolare
Se vogliamo uscire dalla difficile condizione di essere squilibrati all'interno della coalizione la e il riequilibrio non si chiede il riequilibrio lo si fa
Se e immaginiamo lo si fa quasi un rapporto di spinte fisica o no con la prepotenza
Anzi il rischio e che chiedendolo emerga o una forma di risposta inadeguata
Noi dobbiamo costruire l'equilibrio nella coalizione di centro sinistra recuperando la cultura dei popolari che e la corsa prima ma poi organizzando perché le idee politiche non servono se sono scritte nei libri
Per le politiche hanno senso se incarnano processi se danno vita a scontri profondi gli scontri non sono solo Magli negativi gli scontri
E sono fare emergere le diverse esigenze per poi ricomporre in un disegno la linea politica la strategia politica vincente nasce così e allora su queste esperienza
Con questo voglio dire soprattutto ai giovani
Qualcuno mi ha detto che quando lui era nato la democrazia cristiana non c'era io dopo questa spiegazione
Il popolarismo indubbiamente un corpo di dottrina
E questa è già importante
Però il popolarismo direi indipendentemente dalle intenzioni di Sturzo
Soprattutto con la esperienza degasperiana più che con l'insegnamento di Sturzo
A realizzato nel nostro Paese un modello di organizzazione della politica
Che ha acconsentito di governare in presenza di sistema democratico i processi di trasformazione quando sul se ha fatto il Partito popolare le immaginava di fare il partito della gente l'Inter classismo struzzi hanno lo portava ad essere il riferimento della complessità degli interessi nel Paese
Sole la storia e la storia civile italiana
Che fa assumere al Partito Popolare ma probabilmente per la cultura che aveva estati in condizione di svolgere questo ruolo
Ieri presenze in competizione coll'alleato concorrente il socialismo che aggiunge egemonizzato io descrivo Rondo giudizi di valore è stato il riferimento prevalente della classe lavoratrice dipendente non è che non ci fossero
Lavoratori cattolici democristiani scritti alla democrazia cristiana Marini ci potrebbe spiegare con dovizia di particolari questa esperienza di fatto però o la stragrande maggioranza la parte e prevalente della classe operaia è stata guida dalla esperienza del Marcel mo'dei partiti della sinistra il Partito Popolare io spiego quello che è avvenuto ed emendato con con la cultura della solidarietà
E questo è il punto dopo rilevante vero prevalentemente il partito degli artigiani dei contadini e progressivamente del ceto medio
Realizzando una un un grande risultato c'è l'esperienza politica bella Democrazia Cristiana in Italia amici del partito popolare giornalistiche ascoltate
è stata la esperienza straordinaria di un partito popolare che ha affidato a concorso
A guidare i processi dei trasformazione in costanza della democrazia cioè ha risolto un problema
Che tutte le forze rivoluzionarie non avevano risolto e quelle della sinistra e quelle tradizionalmente liberaldemocratiche ricche il problema
Di conservare la Democrazia quindi di avere la misura del consenso nella gestione del potere
Ingressi senza di processi di trasformazione non era riuscita da nessuna parte questa cosa e riuscita nella storia politica del nostro Paese cosa si è verificato lo dico
In pillola perché per ragioni di tempo
Che la capacità di guida di questo partito quasi attraverso un'operazione pedagogica non è che Degasperi faceva le lezioni attraverso questa capacità di riferimento all'interesse diffuso del Paese
Pietro Nava piegava progressivamente la tentazione del ceto medio ad organizzarsi a tutela ognuno del proprio interesse
Dentro una concezione solidaristica della vita per cui il processo democratico di trasformazione del nostro Paese riuscito a realizzarsi
Oggi che questo Cetto vastissimo
Del nostro paese questa fetta notevole di elettorato del nostro Paese di non tradizione di sinistra stenta a trovare i riferimenti se questa parte della pubblica opinione non avrà presto un riferimento io non partito popolare e democratico
Che che sta all'interno della prospettiva dell'Ulivo Bressa del centrosinistra
Dalla coalizione il centrosinistra perché la coalizione di centrosinistra è una coalizione tra forze politiche diverse
Che conservano la propria identità e convergono cito Marini sullo conseguimento di un obiettivo comune
E questo problema chi è irrisolto non ci facciamo illusioni il risultato elettorale non ha risolto questo problema
Perché il risultato elettorale a mio avviso evidentemente la mia opinione ha sconfitto la destra gli elettori hanno sconfitto la destra
Hanno consentito al centrosinistra di governare ma la coalizione di centrosinistra non ancora un riscontro di consensi sufficienti a l'interno del Paese
Sette questo problema non si risolve non è sconfitto il partito popolare
Non è in difficoltà solo il Partito Popolare se questo problema non si risolve è stato detto da qualcuno io lo ripeto sarà sconfitto il centrosinistra e allora venga la seconda considerazione
Come dobbiamo comportarci noi
Io faccio qualche fatica ad immaginare che noi gli equilibri avemmo la nostra posizione all'interno del centrosinistra se diventeremo attivi per la capacità di proposta di Indirizzo
Mi saltando e che nonostante l'affermazione di Castagnetti che i cattolici sono minoranza immagini popolari
Come sono minoranza noi conserviamo una sorta di distorsione nel ragionamento tutte le volte che ragioniamo ci comportiamo come se fossimo maggioranze presidenti del Consiglio
Cioè no non ho con me una parte il problema è vedere come questa parte riuscita Andrea complanare quella fetta di elettorato Castagnetti di tradizione democratica cristiana farlo dell'elettorato che nelle ultime elezioni io do un giudizio descrittivo non ha creduto al centrosinistra
Un questa idea perché noi rappresentiamo tutto noi non è così guardate
Noi avendo Bindo la prima parte della partita
Noi abbiamo vinto non solo quando abbiamo rotto
All'interno del Partito popolare
E questo va detto io ho provato a spiegare le giornalisti vorrei che questa cosa fosse spiegata la scelta della Partito Popolare prima delle elezioni è stata non è una scelta coraggiosa
Nel senso che era una scelta irresponsabile è stata una scelta necessitata
Perché la coerenza cioè il patrimonio culturale e storico del popolarismo
E l'impegno politico dei cattolici democratici nella lotta per la democrazia nel nostro Paese ci collocava di necessità
Ma ora avrebbe dette uno stato di necessità lui esagerata
Quando descriveva gli stati di necessità ma un po'era così noi abbiamo vinto
Io lo dico senza nessuna preoccupazione perché l'ho detto anche prima io sono stato tra quelli che ha scelto con grande serenità
E e gli amici del Partito popolare lo sanno però avevo anche la consapevolezza della paura
Che senso ha centrosinistra avesse perduto noi probabilmente avremmo compromesso definitivamente
La possibilità di recuperare questa tradizione e a Bianco l'ho detto già in un'altra circostanza dico Bianco perché e il segretario del partito ma lo dico anche a Marini l'ha ripetuto nella relazione io no non sono d'accordo con voi quando discutendo del risultato elettorale pensa ma dette delle perplessità dei dubbi certo
Sette vediamo il risultato elettorale in termini quantitativi di consenso non è che possiamo essere Stra contenti e soddisfatti però noi abbiamo vinto
Bindo non solo elettoralmente ma abbiamo vinto alla partita difficilissima
Chi è si era aperta all'interno della tradizione culturale del popolarismo nel nostro Paese giacché immaginava di recuperarla
Di riscattarla dagli errori passati dalle umiliazioni subite e continuarla e che viceversa non solo emblematicamente riteneva che questo patrimonio potesse essere barattato a via dell'anima la scelta è stata
Sesso e
Io non voglio capovolgere i i nostri ruoli perché nei rapporti tra me e bianco era luglio che che provava a spiegarmi comportamenti psicologici rispetto alla mia tentazione di non tenerne conto però tu sbagli
A a interiorizzare
Insomma questo passaggio col nuovo riferimento ai numeri o questo passaggio è stata la vittoria della tradizione popolare dei Democratici in Italia SI sei gli storici non continueranno a falsificare la perché c'è una notevole falsificazione della storia del nostro Paese
Questo passaggio è il passaggio più significativo un giorno lo ricostruiremo come il passaggio più significativo per la conservazione della democrazia nel nostro Paese
Mi rendo conto temendo e dico questo questo aveva valore fino al venti aprile cioè prima di vincere questo era il grande Obiettivo dopo aver vinto adesso ci giochiamo
La possibilità di di utilizzare questo patrimonio questo successo questo risultato e io vi confesso che ho ho una qualche paura o una qualche preoccupazione
Io non vorrei che rispetto ad una nostra inerzia perché oggettivamente siamo in una posizione
Fanno di merci organizzativa
Problema non è di di organizzare il problema è di rielaborare
Le nostre ragioni e l'organizzazione conseguente alle ragioni dell'organizzazione
E lo Strumendo o di organizzare la proposta politica io e Bianco abbiamo cominciato a far politica contro l'organizzativi Isma'Fanfani hanno quindi siamo immuni
Rispetto a questo rischio di a questa tentazione
Però io adesso avverto forno preoccupazione è un sintomo non è ancora una partita giocata e persa che questa posizione
Non vorrei forzare il giudizio
Se il mogli noi non recuperiamo una capacità di essere riferimento rispetto a a questo elettorato vasto che c'è
C'è una domanda Castagnetti di riferimento di un elettorato vasto e io quando parlo di questi elettori
Io so che molti non hanno votato quasi per un riflesso condizionato
E io vorrei esortare gli amici del Partito popolare a non commettere l'errore di giudicare il voto ma di capirlo
C'è una fetta di elettorato tradizionalmente democratico che non se la sentiva di votare per il centrosinistra
Questa fetta di elettori oggi e recuperati
Con una valutazioni ancora più fredda
C'è una fetta di elettorato moderato che tradizionalmente vota per chi governa
E perché li volete scandalizzare se su questa motivazione D'Alema piantati in Sicilia a chiedere i voti al PDS perché è il partito di maggioranza della coalizioni di di governo guardate come apprendono subito i difetti questi nostri
Torna
Assieme se è perché non dovremmo essere attenti in ogni a a questo elettorato composito e diffuso
Se noi cominciamo questa operazione il riequilibrio all'interno del centrosinistra c'è
No perché rifacciamo le elezioni e pigliamo più voti ma perché avremo allargato nel Paese
Con riferimento alla complessità degli interessi diffusi una capacità di riferimento e quest'operazione chi la fa
L'Ulivo
E io non essendo dell'Ulivo concreto di poter parlare
Non lo so che hai detto stamattina
Ma spiego io o perché
Io conosco Bressa da quando faceva esperienza del movimento giovanile della Democrazia Cristiana con sé
Vi chiedo scusa rispetta bianco che mi fa
Guardate quarta testa
E perché la e la sinistra telefono a me
Io non ho nessuna difficoltà
Perché ho sentito le dichiarazioni di questi giorni facciamo la Federazione noi l'unione democratica e l'Ulivo
Marini e l'abbiamo fatta già abbiamo un gruppo parlamentare è unico la sola operazione che potevamo fare queste io mi sono iscritto hai visto
Cioè scritta a questo gruppo
No no io sono del partito popolare si aspetta aspetta aspetta no no no no creando equivoci adesso
No no non creiamo equivoci
Non mi pare che sia questo il problema
Posto per come posto L'Ulivo e un equivoco
E io ho paura
Che è sotto questo equivoco o noi ci lasciamo marcire la situazione con indifferenza o dimostriamo un'incapacità a costruire le ragioni forti della cognizione
Può estraneo
La discussione su cacche su che cos'è la coalizione
Io l'avrei fatta partire dal Partito popolare
Però io certo alla posizione di disciplina esprimo un'opinione ma se la decisione della maggioranza diversa sto zitto
Sì sì ma lo dico con grande convinzione non è un fatto di cortesia che ha aperto la discussione la sinistra
A sinistra il giorno dopo le elezioni ha aperto la discussione sulla prospettiva della sinistra stiamo attenti
E finché discute della sinistra è un fatto proprio non della sinistra nell'Ulivo
Io ho sentito tanti amici qua ma del resto lo stesso discorso di Castagnetti ha dato voce
Sulla voce sono d'accordo insomma a questa preoccupazione
Beh io dico che noi dobbiamo discutere
Qual è la mia opinione
La sinistra oggi
In maniera chiara o confusa esprime due opinioni io non credo che siano due linee
Ancora So due opinioni
Una tribù Ital segretario del partito D'Alema e l'altro al vicepresidente del Consiglio Veltroni
Quella di D'Alema
Per il fatto che propone che il centrosinistra un'alleanza tra partiti diversi in un certo senso sembrerebbe quella più vicina
A alla almeno alla mia opinione che ritengo che jella l'Ulivo è una coalizione di centro sinistra
Fatta questa affermazione però dove non il limite insomma la parte oscura di questa proposta
Il PDS d'non si organizza dentro la coalizione
Come un riferimento culturale e politico che fa i conti con la storia della sinistra ma costruisce la prospettiva della sinistra in maniera diversa e quindi si allea è competente con lo forze diverse tra queste il Partito popolare
Sotto l'affermazione di principio la declamazione
Della cultura cioè della proposta della coalizione mentre la coalizione un'istituzione
E per realizzare la istituzione coalizione c'è bisogno di una cultura del pluralismo
Che è sulla radice della tradizione marxista e socialdemocratica fa una qualche fatica ad attecchire
Però profonde propone nel frattempo una sorta non uno de guida dell'elettorato della sinistra perché se fosse così e naturale
E ogni partito si candida ad essere riferimento per nell'aria per la quale si è impegnata esso però tendo ad organizzarsi in una forma non vorrei che adesso l'aggettivo come dire sforzarsi concetto di organizzazione neo frontista
Per cui i cattolici i vecchi socialisti che soprattutto serve a denti dal PDS diventando la novità politica del Paese questa è un'altra cosa
Insomma che è un vecchio vizio dei comunisti di ritenere che quelli che battezzano loro sono nuovi e democratici e quelli che non stanno con loro sarebbero vecchi e reazionari e conservatori più un pezzo di cattolici più un po'di Verdi
Più un po'di non so che cosa per dar vita ad una sorta di movimento
Che preluda ieri progressione ad essere il momento alternativo nel disegno democratico del Paese dentro questo disegno beh noi
Se se non abbiamo consapevolezza di quello che sta accadendo rischiamo di essere
Dei pezzi da museo
Qualcuno di noi o meglio qualcuno di voi sarà chiamato
In questa sorta di movimento ma in realtà con questa linea
La idea della coalizione non c'è io non lo so che prospettiva questo mi interessa poco questo degli interessare i pidiessini però questa logica
A mio avviso complice
Con la idea di coalizione dall'altra c'è questa di Veltroni
Che partendo e e qua un po'più vicina alla nostra riflessione sui limiti dell'esperienza marxista socialista o socialdemocratica
è stato detto Quintilio lo ripeto beh pensa che la novità debba essere qualcosa che vada oltre e quindi su questo desiderio anche Lugli però inventa una sorta di movimento L'Ulivo che essendo più carico di desiderio anziché di proposta politica culturale motivata
Cioè di e iniziativa politica che si cada nei processi di una comunità ed organizza il consenso e l'equilibrio politico decida ascia oscillante
Cioè la nascita di un partito socialdemocratico fuori tempo massimo perché la prospettiva di un partito socialdemocratico e fuori tempo massimo con la storia e l'idea di questo movimento vago dell'uovo che mi saltando
Ha il supporto di tutti quelli che con l'esperienza politica hanno avuto una qualche difficoltà
Si è un po'così è un po'così sia chiaro io non do giudizi non immagino che e questa può se è una cosa negativa allora noi noi popolari dispetto
A quest'operazione Castagnetti ha detto una cosa l'ha detta in maniera molto garbata io che non sono vecchio la dico in maniera giovanile in maniera che si capisca di più
Beh io sono profondamente inquieto
Della concezioni istituzionale del PDS
Non mi interessa se discutere con l'uno con l'altro
Ma le istituzioni inventati intrusione dal successo della propria parte beh in realtà sono le istituzioni della intolleranza non le istituzioni della democrazia è avere discusso a fine anni aver discusso per anni che le istituzioni appartengono a tutti
E quindi c'è bisogno del concorso di tutti nonno del condizionamento di qualcuno beh leggere sui giornali che gli ex comunisti
Che poi in un certo senso rimangono con una certa mentalità io sono turbato
Nonché Vertone Colletti insomma non avendo più possibilità di insegnare agli allievi e vanno in giro ad offrire la loro cultura sul fallimento a tutte le forze politiche hanno
Dalla
Direzione io non faccio differenza tra il segretario del PDS il suo capo della segreteria e il PDS
Che tratta con un gruppo di persone condendo intellettuali astratti come tutti gli intellettuali vanno ascoltati ma poi insomma
Lasciati al loro mestiere
Perché discutere come organizzare un meccanismo istituzionale che smentisca che io centro abbia un riserve
Che poi pesca la sostanza è quando leggo sul Corriere della Sera la paura di Veltroni che rinasca la Democrazia Cristiana
Bianchi è andato via ma con l'autorizzazione al cielo io dica allora noi Ricky Gianco noi li faremo la Democrazia Cristiana
L'altra
Però però
Dei capi stelle che comincia dentari in difficoltà
Io io ho in testa e in maniera lucida
La complessità di questo problema
E quindi io non appartenga alla categoria
Di chi è indifferente agli errori che abbiamo commesso noi classe dirigente democratica cristiana
Per gettare nel fango la grande tradizione del cattolicesimo democratico io questo lo so
Non lo dimentico
Se mi consentite credo di portare nella carne
La scheggia probabilmente a la Scheggia più avvelenata di questa operazione però questo non ci può
Questa consapevolezza non ci può portare lo dica Castagnetti ma in un certo senso lo dico anche a Marini più hanno ma porci il problema che se noi non abbiamo la forza la capacità alla determinazione
Devi muovere una semplificazione culturale
Che accompagna l'analisi dei processi politici del nostro Paese qualunque cosa noi faremo siamo destinati o ad essere emarginati o a scomparire
Qual è la semplificazione e ben presto la modificato la stampa il Partito comunista e cioè vissuto io non penso che adesso sia questa la convinzione della dirigenza del PDS
Però nei comportamenti diffusi dei quadri dirigenti del PDS soprattutto nella periferia c'è la lettura che il vecchio era la democrazia Cristina
Il nuovo e tutto ciò Castagnetti perciò io qualche incertezza dalla spiego in nuove tutto ciò che si contrappone
Per cui si è ribattezzato Nuovo anche Berlusconi e quindi quando si riesce ad organizzare questa mistificazione che attende tra nella intelligenza prima e nel comportamento degli elettori se noi non ci organizziamo per far saltare questo schema nonché fa
è fa
Non basta
Roba del che non basta capirne le ragioni
Allora Castagnetti così dico in pubblico in maniera affettuosa adesso la mia preoccupazione quale state quale potrei dire che adesso e minore
Che nel nostro partito noi abbiamo introdotto queste categorie di giudizio pretestuose come motivazione dello scontro politico interno
E questa è la cosa
Che mi avvilisce come dire Michea profondo turbamento
Perché se fosse vero piste se fosse vero che è la lettura della storia dell'esperienza politica del Paese è legata ad un partito di una classe dirigente che ha esaurito la sua funzione e nell'esaurimento anche corrotto le idee che aveva i comportamenti che ha praticato
Direi di penso so cose che succedono perché poi in alternativa nasce una cosa diversa la democrazia la condizioni di vita democratica continua
Questo io credo di poterlo dire credo di essere stato il solo dirigente
Della Democrazia Cristiana che spiegava che la vittoria della DC coincideva col passaggio all'opposizione non perché io volessi mandare come scelta miglia ma perché ritenevo che il processo
Di arricchimento della democrazia la fisiologia dell'alternanza nella gestione del potere era un obiettivo da raggiungere
Ma scusa politiche che competeva
Non c'è giudizi che demonizzato l'unica accettabile
Che la sinistra si battezza l'uovo e per essere il nuovo deve dire che il competitore Beggio su questa motivazione noi rischiamo di non uscire dalle difficoltà e vengo un po'alla conclusione che a qualche considerazione Belice non vi dice niente
Che nelle settimane passate la maggioranza
E ha indicato la Bindi per dirlo io vuol dire che proprio vero ecco insomma ha indicato la Bindi su una ipotesi
Di risoluzione di un problema quasi che la Bindi avesse il capriccio di adottare una decisione per la verità io sono turbato non per difendere le grandi capacità di governo della Bindi
Insomma chiunque va
Poi vede
Fare qualche errore per imparare
Ma la cosa che mi turba lo voglio dire a Marini va c'è un po'di richiamo
Alla nostra storia
La crisi del sistema democratico del nostro Paese
Che noi abbiamo letto e abbiamo lasciato ritenere legata soltanto alla corruzione di gruppi dirigenti in realtà non gliela solo questo
La crisi del sistema politico nel nostro Paese legata ad una domanda di partecipazione e ad una inadeguatezza dei meccanismi istituzionali dentro i quali si svolgeva la lotta politica la capacità di rappresentanza
Che se non la risolviamo non ne usciamo
L'idea che i magistrati risolvesse il problema e adesso credo che non ce l'ha più nessuno neppure Di Pietro nordico
Su cosa nasce la crisi qual è il problema che abbiamo di fronte la crisi nasce sulla difficoltà
Di conservare il potere ha cresciuto e diffuso
Che la comunità italiana ha avuto ma l'atto le comunità dei paesi progrediti dovunque Rispetto anche i meccanismi di gestione della cosa pubblica in tutte le comunità
Allora il discorso della sanità della scuola cioè la conservazione dello stato sociale non può oscillare
Come purtroppo avviene da quindici anni cioè chi lo vuole smantellare la predica liberista faggio su questo
Stiamo attenti
L'ha detto Marini stamattina l'avversario nostro più insidioso nella coscienza della gente si è radicata la convinzione conta poco sapere se è giusto o no
In democrazia bisogna persuadere guidare giudicare non serve neppure agli storici
Perché quando gli storici giudicano vuol dire che non capiscono i fenomeni che si determina noi siamo in presenza di una crisi gravissima dell'ordinamento di convivenza del nostro Paese che Cisco
Da una parte
Sulla conservazione del diritto di cittadinanza della gente diritto alla salute il diritto all'istruzione il diritto alla tutela dell'ambiente non è come e a volte leggiamo anche da parte di di di commendatori della sinistra che è finita l'epoca in cui lo Stato distribuisce
Uno Stato che non si faccia carico di accrescere le facoltà dei cittadini non organizza le regole della convivenza democratica verso piegato la il difetto dell'organizzazione dello Stato sociale
Quasi come una sorta di transazione di affari
Cioè il cittadino debole allo stato che elargiva beh questo mi preoccupa moltissimo perché su queste analisi non c'è solo il ticket della Bindi presto o tardi su questa analisi c'è la cancellazione
Della tutela del bisogno di allora la democrazia lo dico ai rappresentanti della sinistra
La democrazia del nostro Paese questa novità
E lo dico a a Bressa la novità dell'Ulivo se non si pone al centro questo problema età una risposta alta ma risposta del Governo per me e distratta mi dispiace dirlo
è una partenza sbagliata non perché colpisce gli imprenditori ed è paese tranquilla per il consenso del sindacato perché su questo problema o o si parte con un processo di riordino
Che metta sotto controllo la spesa pubblica ma conservi la tutela del bisogno o noi presto o tardi saremo chiamati non lo so
Da quale manovra di aggiustamento a cancellare progressivamente queste la tutela di questi bisogni come
CDL insegnate come la spinta inconsapevole della pubblica opinione marcia in questa direzione non vi dice niente
Come queste posizioni cominciano ad Adele Ammendola direbbe un consenso di massa nella pubblico più il volto a destra sul liberismo e liberalismo tutte le balle che si ripetono come una giaculatoria continua
In realtà hanno costituito una miscela molto poco Dida tra comportamento delle persone scelte politiche che se noi non riusciamo a fermare a riordinare
Non esiste il problema del riequilibrio esiste il problema della conservazione della democrazia nel nostro Paese e allora Castagnetti
Il programma per una forza politica non è la soluzione
Il programma per una forza politica una capacità su un bisogno delle persone di rilevarlo gestirlo in termine di proposta positiva
La organizzazione politica nasce da questo processo complesso ma noi per farlo non lei che intendiamo adesso la storia del nostro Paese
Per far questo abbiamo una cultura una tradizione una esperienza politica diffusa che dobbiamo riuscire a mettere insieme l'altra considerazione e chiudo
Io Marini
Siccome sono d'accordo su tutto qualche rilievo lo debbo fare se non sembra che siamo d'accordo
Ma la espressione o autonomismo al limite del federalismo
Ma questa è una banalità assoluta lasciamola alla sinistra che deve inventare formule per accreditarsi una cultura istituzionale che non ha il problema è un altro
Il problema non nasce dalla conservazione di identità etniche per cui il pezzo di territorio salvaguarda la comunità perché noi su questo e queste è una cosa che mi sconvolge
La esperienza democratica cristiana per esperienza degasperiana c'ha dimostrato con i momenti di grande difficoltà comunità etniche diverse
Si siano organizzate in una possibile convivenza all'interno della comunità italiana il problema è un altro
Il problema è che rimane scoperto
La tutela del bisogno della persona in ordine all'interesse che la persona esprime allora il problema per più di governo delle autonomia non solo delle autonomie territoriali ma anche delle autonomie degli interni
Ebbene chi più del Partito popolare lo dico all'amico Galloni monologo in positivo per ricordare una nostra tradizione a la cultura della sussidiarietà
Cioè la concezione che la comunità prima Castagnetti perciò
Allora diventa forte
Nella cella della comunità la famiglia
Li renda il valore primario e le istituzioni che si aggiungono sono complementari a tutela di questa autonomia e allora interpretare questo bisogno profondo diffuso
Che riguarda la crisi del nostro paese ma non solo la crisi del nostro Paese non può avere la nostra disattenzione non possiamo
Su queste questioni mediare nell'Ulivo con indifferenza tra presidenzialismo e forma di governo parlamentare il paradosso dove che la crisi nasce da una domanda di partecipazione cioè la crisi dell'ordinamento politico del nostro Paese nasce da la crisi di una domanda di parte civile
E poi andando avanti pensiamo di rispondere con una proposta di autoritarismo
Il presidenzialismo comunque organizzato è una risposta a ritroso hanno una domanda di arricchimento democratico che la nostra comunità
L'Ulivo si fa carico di questo beh allora l'Ulivo è una novità noi nell'Ulivo essendo riferimento portatori di questa indicazione per secondo me non è che abbiamo un ruolo secondario
Abbiamo un ruolo rilevante insostituibile
Negli equilibri democratici nel nostro Paese ma per far questo e chiudo amici del Partito popolare non abbiamo da chiedere a da alcuno che ci lasci un po'di Spagna
Noi abbiamo da allargare la nostra presenza nonno per ridurre lo spazio degli altri ma per rinverdire degli altri la tentazione della prevaricazione
Ho l'impressione che Ciriaco abbiamo sfiorato di qualche secondo
Ma l'applauso dice che forse sarebbero stati risarciti o comunque la maggior parte non se n'è accorto la parola a Francesco voce
Ai
Di fare silenzio il dibattito continua
Rinvio
Ripeto la parola Francesco voce anche il nome dice la cosa in questo caso direi
Che chi vuole prendere un po'd'aria eccolo faccia in fretta non è un invito è un invito ad ascoltarti ma anche a non disturbare è possiamo così continuare i nostri lavori grazie
Parlare dopo Castagnetti
E l'onorevole De Mita
La dice il tanto quindi potremmo anche evitare di continuare perché l'analisi è stata lucida da parte di tutti e due però voglio portare in questo assi se il saluto della provincia di Crotone
E portare un po'di esperienza
Per quella che sono i problemi di carattere pratico perché noi dobbiamo dare corpo a questo partito principalmente nella periferia
E cercare di vedere di trovare il bandolo della matassa per dare la possibilità ad ognuno di noi di andare avanti
Scusate
Non è il modo per favore chi è in sala il faccia silenzio capito quelli che sono fuori evidentemente sfuggono alla mia giurisdizione
Anche qui in fondo al tavolo Lino e compagnia Silenzi
Ma se non saprei
Roma
Allora io volevo continuare a dire qualcosa penale
Sentite ma vi sembra accettabile questo modo di andare avanti con i lavori per favore chi devo uscire esca continua il dibattito per Saw
Non è possibile andare avanti così tre vale ascoltate
Questo è alta Democrazia sentire un po'le opinioni di tutto perché è importante anche sentire la base del partito per avere la possibilità di capire
Questo partito popolare come dire
Sì al centro e sia la periferia perché io sono amministratore della durante pubblica amministrazione provinciale Licata di cotone e una nuova realtà e noi gli diamo a contatto con la gente su tutti i problemi che riguardano la collettività
Quando ci portiamo le paese cerchiamo di parlare di partito popolare
Noi cominciamo ad avere grosse difficoltà e le analisi che hanno fatto chi mi ha preceduto sono veramente colgono il senso è il segno di quello che è il discorso di carattere generale
Molta gente ci dice perché dobbiamo votare popolare
Votiamo popolare perché siamo cattolici
Votiamo popolare perché Porcia rivoltosi si esce e allora noi dobbiamo organizzare il nostro consenso in modo da portare dentro le nostre file chi ancora e titubante o chi pensa che il Partito Popolare sia il PDS
E allora su questo dobbiamo cominciare a costruire un partito nuovo un partito che sia vicino
Ai disoccupati un partito che si è vicino agli emigrati
Ai giovani agli anziani
Io nella veste di assessore la provincia di Crotone ho riscoperto una legge del mille novecentoventisette ventotto
Che è la legge dello Opera nazionale maternità e infanzia chiese nella data leggere è il migliore manuale che c'è per quanto riguarda la sanità allora nel mille novecentoventisette si parlava di asilo nido e si parlava di scuole materne si parlava di scuole dove la gente andava di imparare anche il mestiere quando usciva allora noi parliamo abbiamo trasformato la storia
Ci siamo messe nelle condizioni di andare a fare delle modifiche e delle nuove leggi che non vanno risposta chiara certi precisa alloggi su questo quando a noi che dobbiamo capire perché ad esempio un giovane che esce dall'università
Acquisisce la laurea dopo un mese deve andare a fare gli esami di Stato
Allora questo ponte ce lo dobbiamo porre il problema
Andare appare a bussare alla porta dei primari è demandare a pagare centinaia di migliore per modellare la specializzazione e allora questo problema il Partito popolare sarebbe porno se andiamo a sentire alla riforma della scuola che vuole proporre il ministro Berlinguer a sto punto io
Mi ritengo indietro qualche che è vero che siamo addirittura ai tempi di None e non abbiamo capito che nella scuole un geometra quando diventa giornata nuove Besta in un giorno
E quindi mandarlo nella scuola doveva ad imparare e nei cantieri doveva imparare il mestiere allora queste cose amici dobbiamo tentare di capivo da portarlo a contatto della gente
Noi dobbiamo essere più vicine
Le istituzioni devono essere vicino alla gente dobbiamo riportare la classe politica di Ankara Kia incarico poi incarichi politici deve ritornare tra la gente parlare con il popolo parlare con i giovani parlare con gli anziani non dobbiamo costituire il partito degli eletti
Non dobbiamo sentirci la da una volta che siamo ritornate dal Governo
Come se fosse quel partito dal quaranta per cento è dimenticare il problema è della gente e queste sono cose che noi dobbiamo cercare di riscoprire perché la gente vuole parlare vuole dialogare alla necessità di chiedere noi dobbiamo dare risposta
La riforma della pubblica amministrazione o non resiste evita ogni cittadino che ha fatto la domanda di pensione per avere la pensione ci impiega due anni c'era una una raccomandazione a un santo in paradiso che Europa spinge allora noi dobbiamo spingere per fare la riforma della pubblica amministrazione per avere la possibilità che questo partito sia veramente alcol al passo con i tempi
Dobbiamo non essere succube del PDS dobbiamo anche col PDS ragionare perché in periferia ci troviamo molte volte in grossa difficoltà
Il PDS che vuole fare egemonizzare tutto è mettere in condizione il Partito popolare avesse la ruota di scorta non l'abbiamo visto in queste ultime elezioni amministrative nelle nostre zone
Dove abbiamo faticato per stare assieme a colpi di esser fare delle riviste unitarie che ci portassero a dare dei risultati di carattere generale è queste sono problemi che il nuovo partito
Deve proposto dal proprio proporre e deve mettere in condizione di andare avanti
Ora io non voglio andare oltre sul piano politico sul piano dei problemi ma mi voglio soffermare sul problema del partito
Io ho letto una posto una bozza di regolamento che è stata distribuita tu
C'è una bozza di Statuto
Su alcune cose devo dire che noi non abbiamo abbiamo dimenticato l'esenzione abbiamo lasciato il tesseramento come punto elementi elemento principale che deve scegliere i i delegate che deve scegliere la rappresentanza istituzionale alle Renault di partito non abbiamo modificato niente quando parliamo che bisogna eliminare la tesseramento nel regolamento c'è scritto a adatta ad alte nota che gli eletti i delegati vengono lette con la testa e quindi ritorniamo al discorso di prima
Quando noi parliamo di primarie nello nel regolamento che c'è stato dato si dice si possono fare le primarie si devono fare le primarie perché la scelta dalla classe politica deve venire dal basso
Noi dobbiamo avere alle possibilità di andare a fare le primarie per tutte le scelte dei candidati che noi dobbiamo andare a dedicare allora a questo punto noi riusciremo ad avere una classe politica seria
è articolato dobbiamo recuperare gli altri già dobbiamo recuperare i commercianti dobbiamo recuperare i coltivatori diretto dobbiamo una cupa dal mondo cattolico quando noi parliamo di artigiane ci dimentichiamo che la categoria dei commercianti
Dio dove milioni di posti di lavoro garantiscono tutti i giorni alla collettività e noi ce ne siamo dimenticati completamente
Sia nella istituzione regionale sia la istituzione nazionale di quest'argomento non se ne parla e non lascia queste categorie che vengono assorbite di altre persone dobbiamo per concludere ritornare tra la gente
Dobbiamo recuperare il consenso della gente dobbiamo metterci nelle condizioni di avere la possibilità di pensare
Che c'è un'immigrazione un'emigrazione fortissima che sono anche voti in termine di consensi che dobbiamo anche qua pilotare e organizzata
Dobbiamo metterci in condizione per farla Brera di essere caro
Presidente propositive e a contatto con la gente io voglio fare due Speedway sentire e guadagna due minuti o ferì ho oltre alle tele alcune deleghe quomodo come in carica alla Provincia mi è stata data l'incarico alla caccia e pesca e all'assistenza
Allora io per portare avanti il problema di questa gente vistò convocando di tutte le carte con Orsola categoria anche gli iscritti
Per parlare con loro è vedere come affrontare modificare alcune normative a livello legislativo questo sta dando grandi risultati perché la gente partecipa perché la gente è si sente a parte principale
Nella vita di gestione politica
Noi non dobbiamo chiuderci
Noi non dobbiamo adesso a capire che abbiamo l'altra volta ha costituito la le mummie intoccabile che solo ministri sottosegretari o consigliere regionale queste devono venire nelle nostre periferia per parlare con la gente e capire i problemi della gente allora così
Si fa il partito popolare così si lancia il Partito Popolare nuovo è degno di andare avanti
In caso contrario amici dal Partito popolare noi faremo proclami ma noi scenderemo Lelli dettagli e non saremo capaci di affrontare i problemi della collettività
Un partito moderno deve affrontare le primarie e deve eliminare come elemento propulsivo la tessera come elemento di scelta delle regate per i congressi nazionali questo caro Presidente
Non è è stato letto ma è stato scritto lì dentro in questo modo io mi auguro che quando si approverà questo Statuto si spegneva la parola Mele nella scelta dei candidati a qualsiasi competizione elettorale si devono fare le primario perché solo in questo modo noi risolveremo i problemi che la
Scusate incredibile
è incredibile che così in pochi si riesca a far tanto rumore uno dei paradossi speriamo che riprenderà l'acustica della sala comunque invito davvero ancora una volta ad ascoltarsi
Si si uccidono così anche i cavalli è un film proponiamo di non
Farne un'imitazione la parola Sabattini
E quando nacque il Partito Popolare molti più di noi pensavano che in quel momento prendesse Lucio un partito diverso che vedesse una partecipazione
Che verrà avvitamento tra la storia delle proprie origini
Dei propri valori comunque sul piano dei comportamenti segnala su un elemento di novità anche oggi ci sono molti amici che sono qui per ascoltare qualche leader opera ascoltarsi ma per non ascoltare il partito
Questo segnala la crisi del partito popolare
Questo segnalano divaricazione tra il vecchio e il nuovo non nessun'elemento generazionale c'è un problema di sensibilità di modalità politica
De Mita forse in questi anni non ha girato la periferia De Mita non si è accorto che il Partito popolare nato grazie alla resistenza dei gruppi dirigenti locali noi non abbiamo bisogno dai cacciatori di teste e stabiliscono chiave requisiti o no per diventare leader in questo partito in questi anni
In periferia si è radicato un gruppo dirigente che aveva intuito prima di altri leader
Dove ci portavo Buttiglione è stato quel gruppo dirigente che ha resistito quel gruppo dirigente che c'ha consentito di superare elezioni drammatiche quale quelli regionali è devi portarti oggi in questa condizione
Quindi abbiamo una c'è una potenzialità del del gruppo
Di quadri dirigenti che sono in grado di offrire a tutti i livelli
Al partito un altro contributo
Io sono preoccupato eforo due considerazioni su alcuni aspetti il primo c'è la convinzione da parte di molti ma di quelli che vengono qui al podio poi non lo ascoltano gli altri di aver raggiunto la terra promessa
Noi abbiamo giù raggiunto la terra promessa oggi dobbiamo edificare la dobbiamo costruire ore la casa la casa comune dei popolari del centro
Assieme ad altre componenti storiche e culturali io credo però che la premessa fondamentale il li impegna il patto che noi dobbiamo assumere è in primo luogo uno e credo sia esclusivo la coerenza rispetto agli elettori
E cosa che e ecco soffermo quando penso questo cioè fino ad oggi anche oggi gli elettori conto di politica fino al momento in cui depositano la Scheda
Il giorno successivo tutto rientra all'interno delle conventicole all'interno dei gruppi che perdono la capacità di rappresentanza
E allora noi abbiamo assunto l'impegno il primo impegno è all'interno dell'Ulivo all'interno di una prospettiva di coalizione e credo che abbia fatto bene Castagnetti
Forse sopravvalutato da De Mita credo in qualche misura
Che abbia fatto bene Castagnetti apporre alcuni problemi nel rapporto consiste con gli alleati
E in modo particolare con il PDS richiamato anche in altri interventi noi non rischiamo solo l'omologazione noi rischiamo la subalternità anche perché ciò dobbiamo dire mi ci sono alcuni che pensano che la politica si realizzi nella misura in cui trovano uno spazio di potere raggiunto lo spazio di potere il problema delle politiche del rapporto tra istituzioni o l'uomo politico elettori si esaurisce
Noi dobbiamo recuperare un concetto diverso ma soprattutto dobbiamo contrastare una fase nella quale da un uomo da omologati poi verremmo scelti
Noi dobbiamo porre dobbiamo porci a noi e dobbiamo Polo all'interno della coalizione nella quale ci sono pesi e misure diverse che nessuno
Intende
Conta contestare pesi e misure diverse ma all'Inter da quale ci sono anche dignità sensibilità culturali che devono trovare rappresentanza ed espressione
Ma queste affidato anche alla capacità di concorrere all'interno della coalizione e non fuori dalla coalizione quando D'Alema dialoga costantemente con il Polo D'Alema indeboliti se questa coalizione
Noi abbiamo detto che è in atto un percorso guardato una fase nuova culla nasce un asse una seconda fase il nostro impegno
Abbiamo vinto assieme conto la destra ottici alla gestione del Paese una gestione quale noi portiamo responsabilità livelli locali Eleanor nazionale il rapporto deve essere di collaborazione e competizione
Proteso rafforzare la coalizione
Ma diciamo anche che la scelte strategica si avvia un processo ma non è non può essere una scelta irreversibile se non ci sono le condizioni per tutti di potere crescere compartecipare portare mattone questa casa
E che non può essere un recinto chiuso di reversibile per noi ci sono il matrimonio non ci sono altre scelte di fondo che non possono esser ripensate se qualcuno pensasse
Di dare acquisito una volta per tutte la nostra presenza è quindi di andare oltre né alla ricerca di elaborazioni nuove strategie
Riguardano oltre la coalizione medesima
Voglio ricordare forse dobbiamo ricordarlo noi ma dobbiamo ricordarlo sempre PDS
E a ricordiamolo anche all'ambito Bressa avvolti a Mizzi
Che ci sono anche nella coalizione
Che hanno fatto della politica un so una sorta di turismo nel passato noi siamo stati coerenti fino ad oggi abbiamo spaccato abbiamo subito
Una spaccatura del partito ma l'abbiamo subita per non ha portare il Paese alla deriva del alla deriva
Per plebiscitaria lo abbiamo fatto per non essere subalterni ma non è che oggi noi possiamo immaginare diventare schiavi Gilberto subalternità perché sarebbe questa la nostra fine questo sarebbe un rischio mortale
L'ultima considerazione sui temi della politica
Su alcuni obiettivi che devono caratterizzare la nostra azione politica perché noi dobbiamo organizzare risposte al Paese
Dobbiamo caratterizzare la capacità del cento di una forza che vuole raccogliere elettori noi abbiamo vinto ma non convinto vogliamo convincere coloro che sono stati tutti i turbanti che hanno votato scheda bianca
Coloro che hanno sostenuto con diffidenza magari il pollo che è possibile trovare una bussola un riferimento nella coalizione di centro sinistra non ha presentato al Partito democratico della sinistra ma ebbe ma dà il popolare
La prima sfida io credo che sia quella dalla riforma dallo stato sociale delle politiche del welfare
Cioè io sento solo affermazioni di difesa per l'esistente la difesa dell'esistente porta alla morte dello stato sociale porta alla non tutela dei più deboli noi dobbiamo avere il coraggio a fronte di scelte che non sono solo italiani di scelte che riguarda un intero nuovo Europa di elaborare una proposta una proposta che rimette in discussione privilegi
Il sindacato nostro alleato certamente ma rappresenta sempre di più la tutela di una parte se noi non attiviamo politiche
Che vanno di riequilibrio noi non creeremo occupazione
Noi avremo una popolazione anziana che invecchia sempre di più sempre più gollista che richiederà risorse su di sé a scapito delle nuove generazioni
è questo richiede un impegno eccezionale a tutti i livelli una coerenza dal governo centrale
Che mette in discussione alcuni aspetti le pensioni d'anzianità primo cuori forse prima che poi dobbiamo andare a ritoccare dobbiamo ridiscutere perché rappresenta una scelta egoistica la scelta che si ricarica sulla cultura del passato oggi è un lusso che il Paese non si può più permettere
Noi dobbiamo garantire la qualità nell'assistenza degli spettante al non siamo più in grado di garantire quantità
Questo è un grande tema il secondo tema è quello del rapporto nord-sud
Io ho una preoccupazione che anche Rita nel nostro partito possa interessare rafforzarsi la rottura le tensioni conflitti fra aree geografiche diverse ma non c'è solo una politica nazionale noi abbiamo responsabilità nel sistema delle autonomie locali non in Emilia Romagna provammo avanzare in ottobre questo messaggio deve avviare la stagione nuova individua con la Basilicata come Regione di confronto io credo attraverso i presidenti delle province altresì sindaci attraverso le presenze istituzionali sia siamo in grado di attivare un dialogo l'apporto lo scambio di esperienze di energie dimessi in Comune di patrimonio di sinergia fa realtà del nord e realtà del Sud che aiutino a Teresa de questo paese che lo aiutino a recuperare l'identità nazionale
Io ho concluso
Concludo con un'osservazione
Io ho ascoltato alcuni interventi
Mio da perché noi dobbiamo collegare la nostra capacità
La capacità politica che sito alle che in una fase in cui i mass media tornano a firmarsi
Tornano guardarci
Ma non è sufficiente se noi non riusciamo a volare sul piano del messaggio certi linguaggi non appartengono più alla storia di questo Paese c'è bisogno di semplicità di chiarezza che la per rendere comprensibile alla gente all'opinione pubblica di capire quali sono gli obiettivi che noi vogliamo perseguire pochi ma accusa ma attorno ad essi costruire consenso partecipazione e radicamento e allora bisogna che noi evitiamo la genericità
Certo di noi stessi inviato deve esserci la consapevolezza di quella che è la nostra storia del passato
Di quelle che sono le nostre origini ma noi non ci possiamo fermare tutte le volte in tutto l'occasione enunciare quelle che sono le origini quelli che sono i nostri padri storici occorre andare al di là andare sul piano della proposta politica per poter evidenziare
Per potere crescere
Per potere diventare un partito a due cifre non più matti falso
E allora per fare questo io credo sia necessario guardare al prossimo congresso anche con un forte impegno che sappia recuperare energie e potenzialità e ci sono nel gruppo dirigente locale un gruppo dirigente che abbisogna di tutti ma che ha bisogno anche di un contributo di novità di sensibilità e di cultura diversa rispetto al passato noi non siamo più la Democrazia Cristiana
Al armi
Ma io
Come
Poco prima di Castagnetti è diventato non più giovane
Il ritengo ancora però dovrà
Di dare contributo come hai detto della saggezza questa a lasciamo stare gli abiti virtuosi quelli ci pensa Padreterno
Caso mai e chissà
Come sarà Pescante
L'esperienza siamo stati no voglio portare il mio contributo perché
Ritengo che mai come in questo momento difficile di crisi e di transizione chi ha avuto responsabilità in passato abbia il dovere di dare ancora il suo contributo
Io ho apprezzato questa
Sequenza qui identità Progetto presenza
L'identità è stata definita nel assemblea costituente del novantatré e noi abbiamo cercato poi di concretare il di esprimere la mia adesso di difenderla nel nostro progetto e quindi nel programma dell'Ulivo
Io però sono molto d'accordo con quello che stamani diceva l'onorevole Soro cui
Noi dobbiamo preoccuparci soprattutto di realizzare il progetto di realizzare il programma
Vedete una delle caratteristiche degli italiani è proprio questa che hanno molta fantasia italiani in genere spesi meridionali poi
Hanno molta fantasia
Grandi discussioni Grandi Progetti però poi quanto a realizzare ai rimboccarsi le maniche per realizzare quello che si è deciso
Un disastro assoluto la forza dei tedeschi degli anni di anglosassone in genere è proprio questa
Che discutono come noi e come però voi si danno da fare per realizzare quello che decidono non per niente noi abbiamo cento non so quante mila leggi perché perché noi facciamo le leggi nessuno le acque nessuno ne realizza e poi facciamo altre leggi per correggere e quello che non abbiamo fatto con le precedenti
Ora negli anni quaranta e cinquanta
Scusate io sono vecchio devo ricordare queste cose via l'esperienza
De Gasperi prima poi Fanfani
Non soltanto hanno cosa messo in fuori i nostri ideali l'identità non soltanto hanno fatto un progetto ma non d'altro lato in programma
Dando formate in leggi in azioni io ricordo l'estate del cinquanta l'estate del cinquanta e poi tutti gli anni gli anni Cinquanta una realizzazione dopo l'altra
Ex
Su quelle realizzazioni che hanno consolidato la nostra posizione conquistata Gerberto in momenti eccezionali del dopoguerra nel quarantasei nel quarantotto ma è stata consolidata comunque i programmi
Su quelli noi siamo vissuti voi di rendita cioè per trenta quaranta quaranta ora il valore dell'Ulivo consiste proprio in questo
Che e un programma concordato
E che può realizzare quello che è il nostro progetto almeno in parte quello che il nostro progetto
E De Mita ci ha detto che dobbiamo dare le indicazioni perché la gente capisca
Noi le indicazioni e gli hanno coi nostri progetti così i nostri programmi
Con le nostre realizzazioni dei programmi
Ecco io l'aspetto positivo
Del sistema elettorale maggioritario e a me non piace per niente
Ha un aspetto positivo per è quello di rendere difficile
Le manovre e di composizione di scomposizione che erano tipiche nel sistema precedente che non creava maggioranza
La ricerca delle formule
Che ha creato coi anche in Italia le condizioni
Finalmente per un'alleanza stabile almeno per la legislatura per realizzare in programma di governo
Ecco questo programma di governo che è stato elaborato dall'Ulivo è stato fatto da Prodi corrisponde al nostro progetto politico e per questo scopo appunto l'Ulivo serve
E io penso che noi dobbiamo sapere utilizzarlo bene
Nord lo saprà certamente utilizzare bene Prodi nelle decisioni di governo
Lo dovete sapere utilizzare bene in Parlamento
Quello che ha detto l'onorevole Bressa questa mattina
Cioè la proposta di un coordinamento parlamentare dell'Ulivo mi pare che sia una cosa
Ottima
Il coordinamento parlamentare dell'Ulivo non soltanto il gruppo parlamentare del Partito popolare e dei Comitati Prodi ma il parla il coordinamento parlamentare dell'Ulivo per fare in modo cioè l'azione parlamentare sia coordinata a sostenere l'azione di governo
Questo è una cosa molto opportuna e io penso che questo possa essere trasferito anche in periferia laddove ci sono amministrazioni regionali provinciali o comunali basate sull'arrivo è comunque nei collegi elettorali e comunque dei collegi elettorali
Ecco e qui vengo alla forma del partito Marini tu sai bene che io ho sempre criticato l'idea di organizzare il partito sulla base dei collegi elettorali
E io ho votato contro inutilmente sono rimasto in minoranza quando si discusso il il il lo statuto che vedo qui è confermato che vede organizzato il partito su base regionale provinciale dei collegi elettorali
E poi lascia eventuali altri organizzazione alle decisioni dai comitati regionali non prevede neppure più le organizzazioni l'organizzazione di sezione
Io critico queste cose critico queste cose
Per un motivo che ho detto già in passato cioè che temo che questo costo costituisca una base per organizzare il partito
A di di tipo elettoralistico il partito come comitato elettorale del candidato del collegio o del potenziale candidato del collegio
Ma io credo che sia criticabile anche dal punto di vista
Della collaborazione con l'Ulivo appunto
Nella colorazione d'ulivo si deve fare un'organizzazione
Come gli altri membri dell'Ulivo
A livello di collegio
Uninominale anche perché il candidato del collegio uninominale
Non è sempre un candidato anzi in pochi casi un candidato del Partito popolare ex molti casi candidato dell'Ulivo quindi è giusto che si faccia un'organizzazione
Di collegio in di sulla base dell'Ulivo no sulla base del partito popolare
Perché perché io penso che noi dobbiamo fare una scelta
Una scelta fondamentale
Vogliamo costituire un partito di quadri o un partito di massa un partito popolare ci chiamiamo Partito popolare il Partito popolare e l'antitesi dà il partito dei quadri
La Democrazia cristiana è crollata perché ad un certo punto è stata ridotta ad essere un partito di quattro nell'asset nel senso deteriore della parola Teka P tientela delle sezioni che erano quasi elettorali dei singoli dei singoli parlamentari o dai consiglieri provinciali e regionali comunali
Ma era ridotta a un partito di quadri aveva cessato di essere partito popolare Partito Democratico vogliamo riprendere quella strada
Vogliamo riprendere quella strada o vogliamo fare un partito popolare un partito democratico
Ecco forza Italia è l'espressione di tipica del partito di quadri come a reparti di quadri precari cistite Periodo appunto a dei reggini uninominali pre fascista Forza Italia tra pallida scricchiola
Forse speriamo Skeksis sconquassi era proprio perché è ridotta ad essere semplicemente un partito di quadri di quadri poi scelti per governare si non può non possono governare non capiscono più che cosa devono fare non sono capaci di fare l'opposizione
E invece il Partito democratico della sinistra
E non ricordo la l'Alleanza Nazionale sono partiti di massa sono partiti organizzati non sono partiti dei quadri e hanno resistito
Beh il partito democrazia dove Alleanza democratica può dire non era al potere va il Partito comunista era il potere come Nogara il poter e ha resistito proprio perché era un partito organizzato e non era come la Democrazia Cristiana ridotto a un partito di quadri
Perciò io sono
Contro il partito organizzato sulla base dei collegi uninominali
Ecco penso che occorre una organizzazione del partito
I ben altra fattura certamente proporzionata e le esigenze moderne
Certamente il Partito popolare non può essere la Democrazia cristiana degli anni cinquanta o sessanta noi non siamo più e non società agricola o ho arretrata insomma come era quella siamo una società della della televisione e via di questo passo dobbiamo tener conto di questo farvi questi fatti ma dobbiamo organizzare un partito democratico
Ecco io penso che le a un'altra osservazione che voglio fare Marini e quella che dura indichi qui a pagina diciassette della tua relazione io purtroppo non l'ho sentita stamattina l'ho letta in fretta
Nel pomeriggio leggi inviti anche ad esprimere la nostra opinione sto per concludere cioè le modalità di adesione le due modalità di adesione mi pare che anche tu abbia dei dubbi io sono nettamente contrario alle due modalità di adesione cioè i simpatizzanti e i militanti
Il pericolo che implora into intravede di gruppi chiusi di militanti è un pericolo serio vai non possiamo fare dei democratici cristiani Didier due catene
Sezioni cioè dare istruzioni e organizzare un sistema sistematica controllo di tutte le attività periferica per le convocazioni sistematiche dei soci per la discussione politica
Sezione che non si convoca l'ormai che si convocano solo per eleggere i delegati al congresso non solo sezioni a questo era ridotta la Democrazia Cristiana
Poi la formazione dei dei dirigenti eletti la formazione non soltanto dei consiglieri comunali provinciali eccetera ma dei dirigenti delle sezioni eletti e De Mita prima ci ha detto che bisogna recuperare la cultura dei popolari
E e va bene ma chi conosce la cultura dei Popolari noi che siamo in questa sala De Mita che ci fa le sue belle prediche ma in periferia i nostri soci
I nostri aderenti di primo di categoria seconda categoria che siano conoscono la cultura dei popolari chi l'ha fornita come gliele abbiamo fornite anni noi non siamo stati neanche poi capaci di legare l'iscrizione al popolo dell'iscrizione al partito con l'abbonamento al popolo dovete farlo questo Marco Masini anche i dirigenti i leggo nel popolo se neanche essi ricevono il il l'informazione e l'orientamento come volete che si diffonda la cultura popolare che De Mita vuole che noi andiamo a sostenere giustamente egli dice queste cose ma occorre organizzarle
Le cose belle che noi diciamo qui si non trovano lo strumento operativo organizzato pariteticamente che è il partito e tariffe riccamente vuol dire non solo nei nelle regioni e nelle province mai nei Paesi ma nei quartieri delle città come si fa
A dei fondere il nostro la nostra cultura popolare e concludo caro Presidente chiedo scusa dicendo che
Per costruire il partito in questa maniera certamente occorre tempo e dedizione
Io non ripeterò quello che ho detto qui in Consiglio nazionale altra volta quello che ho scritto sul popolo io voglio sperare che Bianco non molli la direzione del partito non si può fare un party in un partito tre quattro leadership una dopo l'altra in tre anni è un errore clamoroso guariscono
Qui non c'è il tempo di fare le gare per la successione di bianco se il nostro congresso prossimo sarà ovvero nell'assenza la nuova classe dirigente non sarà un congresso costituente che rilanci la vita del partito quindi io spero che Luigi come dire receda da questa sua intenzione tecniche la sua dedizione continui non solo per la dedizione mi ha dimostrato ma per l'equilibrio delle capacità ma non voglio ripetere cose che ho già detto al programma ma
Occorre costruire un partito perché questa è la conclusione rinvengo
Perché Renga Ludwig altrui l'anno venturo in se non c'è il Partito Popolare
Nella sua autonomia nella sua capacità di proposta nella sua capacità di di incidenza popolare periferica nella sua capacità di azione democratica l'Ulivo non regge
Se non ci siamo un partito di Quadrino disco un parliamo finiamo assorbiti tale partito democratico che Marini giustamente ha detto sarebbe un partito socialdemocratico e non proprio quando il soggetto la socialdemocrazia tramonta dappertutto perché il privato di un Durante il privato di ideali di principi di proposte proprio in quel momento noi in Italia abbiamo a diventare il puntello per il partito socialdemocratico se vuol costruire
Sì ho finito subito quindi io penso che
Questa nostra azione debba essere un'azione decisa per riorganizzare e rilanciare il partito io credo che questo il nostro compito nei prossimi mesi in preparazione del boom grazie
Tonio Tondo
Giovanni
Infatti
Rammento i dieci minuti grazie
Vi chiedo scusa se
Comincia questa mia breve riflessione con un riferimento scientifico e biologico
Il grande etologo con randa Lorenzetti si stupì perché nei prati di altre verde in Austria
Vive un granchio che alle sue Ricci origini nel Triassico
Questo animale fu detto era riuscito a scoprire una nicchia idolo ecologica
Che lo preserva e lo difende dall'ambiente
Questo spazio vitale
Non so si capisce
Questo spazio vitale lo fa restare uguale a se stesso
Tutto cambia ma lui no
In questa nicchia è rimasto senza concorrenza per questo è rimasto immutato
Il granchio lascio la nicchia solo se ne trova una più sicura
Così si salva ma blocca l'evoluzione della specie
Il granchio ovviamente fa parte del mondo dei corpi
Dotati d'istinto e di capacità ripetitiva
Mai privo dello spirito della conoscenza
L'istinto quindi può bloccare l'evoluzione perché questa avanzi occorre che siano occupate le nicchie ecologiche inferiori ma che ci sia concorrenza per occupare quelle superiori così dice Lorenzoni si sviluppa l'evoluzione il mondo della conoscenza e della creatività
Questo riferimento ovviamente non ha nessuno raccordo empirico con la vicenda di noi popolari
Resta un riferimento biologico anche se la teoria dell'evoluzione attinente sa con la società e la politica
Vivere e imparare aggiunge Lorenzo vivere e risolvere problemi in replica poco
Ma una teoria democratica della politica che assume in sé il significato dell'evoluzione a pochi paragrafi paradigmi e molte incertezze
Il rischio si esplica conoscendo i paradigmi ma avventurandosi anche nel campo sperimentale della conoscenza un puntando ad imboccare i percorsi dell'innovazione e abbandonando le nicchie sicure e migliorando la qualità della prestazione
Ecco io credo che oggi lo stato della nostra cultura politica e prigioniero di questa sindrome
Siccome non abbiamo individuato i percorsi sperimentali del nostro impegno restiamo fermi
Se tutto è confuso e meglio ripararsi ma questo lo sappiamo non può durare meglio allora avventurarsi nel rischio
Molte di noi stanno vivendo il profondo cambiamento in atto come come una minaccia
Una una minaccia posizioni culturali stratificate intento ad una consuetudine chieda prassi è diventata Teoria e sovrastruttura psicologica
Questo errore drammatico ci porta fuori dalla sperimentazione innovativa
Non partecipiamo al cambiamento anche se difendiamo postazioni importanti immobili d'nella transizione
Ora noi possiamo restare prigionieri di un'ottica senza sbocco
Siccome abbiamo tanti problemi che per essere affrontati richiedono un'accelerazione dell'innovazione culturale possiamo essere tentati di rallentare la transizione sperando di di assorbirla
Invece di affrontare le questioni per migliorarci e fare un salto di qualità e meglio quindi rifugiarsi nella stagnazione
Invece della concorrenza tra le offerte politiche sui problemi siamo tentati di rifugiarsi come il granchio del Triassico nella buona nicchia di salvaguardia ecologica
Noi non sappiamo come sarà il mondo sappiamo però che lo vogliamo migliore
Un tempo quello dell'unità dei cattolici
Dicevamo teologicamente che il mondo per essere migliore deve rispondere al bene comune
Perché Dio non può non volere il bene dell'umanità
La modernità il tempo non ideologico può portarci a pensare che il mondo migliore quello dato dalla secolarizzazione cioè dal gioco tecnologico ed economico
Accertata questa prospettiva alle idee sarebbero uno a posteriori cioè il cambiamento già dato secondo questa teoria tutto è già avvenuto invece come aggiunge Popper tutto deve ancora venire
La modernità non ha distrutto la conoscenza cioè il gioco delle ditte nella competizione politica
E la mostra sottovalutazione la nostra pigrizia che ci fanno pensare che con la modernità la politica rischia di finire
Noi abbiamo giudicato e condannato i totalitarismi e le grandi tragedie del secolo che sta per finire il nome delle idee e della politica della libertà
Ma questo già avvenuto non ci può dare pace e tranquillità
Sappiamo che non è ragionevole pensare che la modernità di per sé risolverà le grandi questioni che questo secolo ci lascia aperti
Uno sviluppo l'ordine e qui un'economia
E una funzione dello stato rivolta alla persona e ai gruppi sociali la valorizzazione dell'uomo della sua dignità
Questi grandi temi non possono essere affrontati senza una teoria democratica aperta tollerante comprensive non ostile cambiamenti senza cioè il venti
C'è che ci aiutino a selezionare il cambiamento e le informazioni e a indicare percorsi ragionevoli di emancipazione
I grandi leader cattolici europei cinquant'anni facciamo indicato una frontiera per superare i nazionalismi noi sappiamo che ci sono interessi concreti che spingono verso l'integrazione dei mercati europei e sappiamo anche che ci sono interessi contrastanti
Ma se siamo convinti che l'Europa è una parte di apprezzabile per il cittadino del nord del sud dove noi non dobbiamo aver timore nell'affermare che stare in Europa comporta assumerci come cittadini e classe dirigente delle responsabilità precise
Ultimamente uscito un bel libro di Quadrio Curzio noi l'economia e l'Europa l'ho letto con il cervello e il cuore di merito Meale pugliese
Sono molto d'accordo con le cose da lui scritta il principio di sussidiarietà sancito dal Trattato di Maastricht e un grande principio laico e cattolico perché richiama e implementa il valore della responsabilità
Se oggi nel Sud vicente dispensa non sono ancora riformati se il valore del buon andamento del bilancio non è un valore condiviso
Se ancora si punta al trasferimento della stesa da parte della classe dirigente locale dobbiamo avere il coraggio di affermare come popolari
Che il principio di responsabilità nella gestione finanziaria deve diventare un principio istituzionale normale non straordinario
L'esigenza di una nuova costituzione economica quindi deve diventare un progetto politico dalla nostra classe dirigente meridionale
Ciò comporta che il valore delle efficienze propedeutico anche a quello dell'equità infatti non sarà possibile l'equità senza l'efficienza noi dobbiamo avere paura di aprire questo fronte solo perché l'ha detto prima Romiti
I principi costitutivi non solo ma non sono paradigmi eterni sono norme che aiutano l'uomo ad essere meno disorientato
Il valore del vincolo di bilancio un principio costitutivo anche quando il risanamento finanziario si può orientare uno sviluppo ordinato civile e incontrare i ceti nuovi non legati alla spesa dello Stato
Io credo che su questi temi come su quello del federalismo o del trasferimento massiccio di competenza dello Stato i poteri locali non dobbiamo giocare di rimessa rischiamo di restare bloccati nella morsa dei presidenzialisti e dei finti federalisti rischiamo che l'opinione pubblica resti nuovamente disorientata di fronte ai referendari di professione che già annunciano il loro ritorno in campo come sacerdoti dal cambiamento tradito
Non sappiamo che le classi dirigenti locali non sono migliori di quelle nazionali
Ma sappiamo anche che il fondamento della democrazia oltre che dai valori costitutivi a priori e dato anche dal giudizio
Sulle responsabilità dai controlli sulla gestione da parte dei cittadini
Se le istituzioni sono realizzate rifondate vicino al cittadino noi lo aiutiamo a farsi un concetto e quindi ad esprimere un giudizio in modo ragionato ed agevole
Il giudizio sulla responsabilità è un valore democratico
Ed è anche un evento morale perché sollecita le classi dirigenti a mettersi in discussione continuamente ad accettare i controlli trasparenti
Questo richiamo alla moralità della politica suona decadente rispetto alla grande dilemma sulla funzione della politica nella transizione della modernità
Siamo di nuovo dentro un conflitto che non è originale
La politica è sola potere cioè il comando oppure la possibilità per l'uomo democratico moderno di partecipare alla costruzione di un ordine civile senza essere costretto alla solitudine promette il Ka
Un grande intellettuale una grande intellettuale ebrea mi avvio alla conclusione presidente Hannah Arendt
Si sorprese perché di fronte all'anno alla marea montante del nazismo tanti uomini cosiddetti democratici parteciparono entusiasti al rafforzamento del totalitarismo in Germania
Nominare non mi meraviglio Minisci disse Hannah Arendt ma gli amici la democrazia è un attimo un'abitudine che si può abbandonare come un vestito oppure racchiude un valore morale
Sì siamo per questa seconda ipotesi dobbiamo farci carico drammaticamente completamente di ciò che implica come processo e come obbligo personale di classe dirigente
Noi abbiamo ha visto amici che si scagliavano contro il plebiscito a ritmo cambiare in modo disinvolto ingiurioso parere posizione
Che hanno insistito credo lo abbia fatto non per un'abitudine ma per un valore morale
Gli uomini sono sì combinati con i tempi ma nell'atto morale ritrovano la loro grandezza perché quest'atto morale risponde alla coscienza e non solo loro alla logica
Ma oggi non possiamo piazza fare più fermi perché il riposizionamento di ceti e gruppi sociali non aspetterà i tempi della politica
Nel grande calderone della storia gli avvenimenti non seguono percorsi predeterminati e ragionevole pensare che noi possiamo influire con le nostre idee solo
Punto ha mai visto il compito che può essere anche importanti e di evitare che tutto finisca con una grande deriva Grazia
Luca Borgomeo grazie
Grazie presidente
Credo che tutti quanti noi ascoltando il dibattito non soltanto interventi dei idee mite degli altri ma tutti gli interventi siamo stimolati a intervenire su tanti aspetti però dobbiamo rispetto ai dieci minuti
Io lo dico senza nessuna polemica ma dieci minuti vanno rispettati da tutti perché chi non le rispetta salvo motivi così di disattenzione
Opporsi a compiere un peccato di presunzione oppure un peccato di prevaricazione culturale
Questi sono occasioni rare per il partito e sono occasioni che vale sfruttate fino in fondo ascoltando chiunque Parma e chi parla deve avere la capacità di fare le dieci minuti allora io l'invito per essere nel coerente quei dieci minuti
Vini da due riflessioni soltanto l'intervento ritenendo le riflessioni di Marini su questo punto molto esaurienti ma tuttavia credo che è una sottolineatura non sia inutile
Ecco riguarda la posizione nostra parlo dizione del Partito popolare all'interno della coalizione
Io credo che non soltanto a me ma molti di voi
Viene spontaneo domandarsi perché la gente civile come un partito di sinistra
Perché la gente si considera di sinistra che non è un'offesa
Ma mentre proprio ogni giorno proclamiamo di essere un partito di centro di volere il centro consolidare il centro latenti si vive come un partito di sinistra perché
Perché forse molti leader di spicco non solo della sinistra DC perché molti leader solo della sinistra sociale molti leader molti militanti regole dal sindacato tutte cose varie
Però dobbiamo interrogarci su questo
Perché questa considerazione del nostro essere a parole di centro ma nei fatti di sinistra ci Nucci notevolmente innanzitutto sul piano del rapporto con l'elettorato
E poi perché ci sono forze politiche dentro la coalizione ma soprattutto fuori dalla coalizione di centrosinistra che accreditano l'idea che noi siamo di centro a parole e non nei fatti
E questo secondo me è un aspetto di straordinario rilievo di grandissima importanza che va sottolineato in questa fase perché nella relazione di Marini e detto con chiarezza io dico bisogna ripeterlo
Non ci devono essere all'interno del nostro partito dubbi sulla irreversibilità della scelta di centrosinistra
Anche se come dire l'irreversibilità delle vicende politiche va sempre sostenuta con prudenza
Ma credo nell'attuale situazione politica va ribadito con forza che il Partito popolare e leale nella coalizione di centrosinistra e non prevede possibilità di collocazione diverti di quella papà fissata dall'elettorato
Perché mi soffermo is mi scaldo su questo su questo punto
Perché c'è la tentazione
Anche in alcune frange del partito
Di considerare possibile una crescita dei consensi
Con operazioni che possono consentire anche il recupero di consensi una volta che questa il sì caso siciliana è limitato certamente ma sempre molti considerano
Lanese Bur berlusconiana vicina allo scioglimento ed è un processo più o meno lungo
Tutti si domandano una volta che la neve si scioglie l'acqua su quale pendio scende
E tutti chiaramente pensano che si tratta di un voto che una volta era dalla nostra area e che quindi potremmo essere legittimamente interessati e il disposti a poter convogliare nella nostra
Questo va detto con grande chiarezza e m'ha detto proprio nel momento in cui in tante realtà
Io sono nella Regione Lazio e ci sono movimenti significativi all'interno dello schieramento di Forza Italia
Con due consiglieri che lasciano lo schieramento di Forza Italia per costituire un gruppo misto ma orientandosi verso un'aria di centro
Credo che noi dobbiamo consolidare con una proposta politica la nostra intuizione di essere un partito di centro evitando in ogni modo di essere collaudati collegati in modo più o meno strumentale al è all'aspetto alla l'aria della sinistra
In questo quadro ma il tempo è limitato vorrei fare una riflessione stimolato da alcune considerazioni dire mica ma soprattutto dall'intervento più ascoltato votanti interesse dell'amico Bressa
Il quale poneva forse senza nemmeno un minimo di analisi critica
E forse anche con tono apodittico una serie di problemi di grandissimo rilievo io vorrei soltanto dire con tutto il rispetto delle prove delle indicazioni scaturenti dal suo intervento vorrei dirlo tutto rispetta ecco tutta umiltà
Che è una cosa è un cartello elettorale una cosa è una coalizione politica anche se di governo è una cosa ancora l'aggregazione partitica questo nell'analisi di messa nell'analisi nelle vie considerazioni di Bresso e non c'è
Perché quando Bressa si lascia sfuggire
Che non vogliamo cancellare i partiti ma superarli
Testimone che c'ha una concezione molto distante dalla nostra sul ruolo dei partiti in una società democratica
Ed è proprio questa concezione così diversa dalla nostra del significato del partito che induce Bressa fare alcune riflessioni sulle quali noi certamente non possiamo non possiamo ritrovarci e lo dice chi nel partito pur essendo sempre legata a questo partito c'ha una militanza limitata di due anni e mezzo e non di più facendo prima un altro mestiere e che quindi non ha quella come dire
Patriottismo di partito che mi spinge a valorizzarne il valore di significato e proprio la concezione della democrazia che vede anche dal punto di vista istituzionale che vede nel partito un elemento von fondamentale un elemento di grandissimo rilievo
Lungo la seconda riflessione riguarda e lo faccio con tutta la prudenza necessaria lo faccio senza animosità ma lo faccio con grande sofferenza
Voglio denunciare un deficit di democrazia nel partito
E lo denuncio con grande serenità e lo dico anche con grande umiltà
Perché quindi legittima ha parlato o altri che sono venuti a nome di chi parliamo
Se è una volta ogni tanto tipo avessimo questo interrogativo ci accorgeremmo che la mia preoccupazione sul deficit di democrazia non è una frase né demagogica né uno slogan perché la legittimazione da chi ha legittimazione viene dal consenso dell'iscritto del militante
Che si scrive perché condivide un programma perché dibatte lavoro non è un'anima morta non è una tessera inventata come purtroppo ancora ci sono
Allora questa questa riflessione e io non è che dal caso Romano generalizzato
Ma ci sono delle situazioni che grida allo scandalo perché perché la vecchie dive vituperata Democrazia Cristiana che pure aveva in mente mercato delle tessere eccetera
Aveva poi il momento elettorale nel quale Tizio si presentava e veniva votato scelto in una lista oggi non c'è nemmeno questo
Perché chi è legittimato da un sistema carente sul piano democratico designarla classe dirigente e designa coloro che vengono eletti allora la legittimazione e prima in modo surrettizio avveniva attraverso la elezione a Parlamento nelle amministrazioni comunali regionali oggi è ulteriormente indebolito
Tre prendendo la mia affermazione sul deficit di democrazia
Non un flatus vocis ma un punto sul quale bisogna interroga ci sono tante attenuanti negli ultimi due anni di dei leader del partito ci sono tante elementi che possono attenuare le preoccupazioni
Non giustificare certi comportamenti anche perché e lo dico senza nessun tentativo di in introdurre nel partito sistemi di controllo poliziesco
Ma le tessere si possono controllare le tessere si possono controllare non è una cosa impossibile
E pur sfuggire un due dieci ma non si possono triplicare tesseramenti come avvenuta a Roma
Allora di questo noi dobbiamo essere consapevoli e in questa fase di straordinaria fortuna per il partito
Io lo vedo come un momento eccezionale per il Partito popolare non possiamo avere le palle al piede di di un sistema democratico inceppato al suo interno che non fa che perpetuare una classe dirigente una nomenclatura come nei peggiori sistemi devono
Di questi io sono profondamente convinto credo alle potenzialità e alle risorse che è il Partito popolare e allora dico c'è un modo
C'è un modo io vedo nell'affrettare i tempi per fare un congresso la possibilità di girare pagina
E diciamo posso capire l'obiezione che mi viene rivolta ma se il meccanismo elettorale interno è così fatiscente se il meccanismo è così ambiguo e così falso così menzognero come pensi di poter Gino Paoli congresso
Facendo congresso discutendo
Confrontandoci
Parlando elaborando una proposta facendo venire fuori dal dibattito le indicazioni anche sul gruppo dirigente
Questo è un modo per attenuare la valenza di tessere all'interno del dibattito politico del Paese è una scorciatoia sì
E però è un modo di concepire la democrazia ed è un modo di farsi i conti rispetta una determinata situazione ne siamo consapevoli di questa difficoltà l'assumiamo come una risorsa cerchiamo di superarla per voltare pagina dopo il congresso grazie
Andrei sì
Asciano Asciano va bene
Ora prego funzione per democrazia bisogna altoparlanti altrimenti non ci si sente ma io devo dire che sono venuto
Questo compaia Demonte situano
Con una serie di esigenze di domande
E finora nonostante un dibattito molto bello interessante perfino intrigante perché ci si appassiona
Continuo
Avere molte difficoltà
Perché sento
Quello che bianche aveva detto all'inizio
Il momento positivo di un risultato elettorale
Che ci ha dato una consistenza che sia garantito una presenza ma sento anche un'ansia diffusa nel corpo del partito a cominciare dalle vero locale sul proprio futuro
Questo interrogarsi questo
Soffrire credo debba trovare tutti in noi sia la consapevolezza dell'esistenza ma anche la capacità di e la volontà di dare delle risposte per cui a me per esempio
Pare incompleto diviene popolare adesso
Io vorrei dire popolare adesso popolarità umani
Riaffermare così
La nostra fiducia nel futuro la nostra volontà di continuare e di vincere la scommessa che è quella che De Mita ha richiamato dicendo noi siamo gli eredi della Democrazia Cristiana di erede veri non quelli presunti
Cioè quelli che accettano la scommessa di costruire la terza fase il terzo tempo della storia del cattolicesimo democratico nel nostro Paese
E di concorrere a scriverlo in Europa
Io credo che e su questa nostra volontà di accettare la scommessa e tutte le difficoltà che dobbiamo appunto credere e credere in un futuro del Partito popolare
Volevo anche essere aiutato e penso anche se ci sarà il dibattito sullo Statuto ma poi ci saranno oltre occasione di capire come ci organizzeremo con quali idee con quale fu
Ormai con quale strutture no mi aspettavo lo dico francamente la proposta di pressa soprattutto dal modo con cui è stata avanzata inglobate qui perché così avrete una sicurezza per il futuro io credo che ci siano altri modi di discutere
Sulla costruzione dell'Ulivo sulle sue prospettive sulla costruzione di un un'alleanza di centro sinistra che risponde ai problemi di adesso e di domani
Ma soprattutto credo che una domanda posta così sottovaluti la nostra capacità di essere profezia in campo politico e in campo sociale
Una capacità di ascoltare e di rispondere alle domande che le donne e gli uomini del nostro tempo pongono anche a noi
E allora io credo che abbia ancora ragione chi dice che io oggi noi dobbiamo confrontarci con problemi che hanno una forza è una consistenza nuova
C'è una concorrenza indubbiamente a conquistare il consenso nell'area che io non so
Non sono molto d'accordo e finire moderata di centro preserale di dire non di sinistra dell'Ulivo
Mi fa paura quando noi usiamo luoghi comuni come se il moderatismo di per sé fosse una virtù
O come se il centro fosse una terra di conquista su cui mettere delle bandierine io credo che dobbiamo avere la consapevolezza
Che
C'è una parte di elettorato una parte di cittadinanza che attende da noi una proposta e soprattutto uno stile di impegno politico
Che sia improntato all'ascolto dei loro problemi e alla loro traduzione in termini operativi e pratici
E
Anche alla capacità di rendere loro stessi protagonisti
E su questo terreno che noi andremo a svolgere il nostro compito
Dentro l'alleanza di centro sinistra che per me è un'alleanza irreversibile è strategica in questo momento e cercherò anche di dare alcune ragioni
Certo credo che noi in questo Alleanza in questo processo e in questo progetto
Abbiamo un compito che va al di là della capacità anche di dare delle risposte di tipo economico o di tipo sociale
Da noi ci si aspetta anche una capacità di dare risposte alle ansie e alle paure degli uomini di oggi
E quindi a una capacità di dare risposte di ordine spirituale molte volte noi dimentichiamo nel nostro impegno politico
Questo tipo di tematica e il risultato è quasi un momento di immane antismog nella nostra capacità di trovare risposte
Ecco io credo che oggi noi dobbiamo avere questa consapevolezza della nostra funzione dentro l'alleanza di centro sinistra dentro l'alleanza dell'Ulivo
E allora
La domanda che vivi in un certo senso mi preoccupa è questo quella di una nostra inadeguatezza io ho l'impressione lo dico francamente di tornare a casa di non avere elementi ho molti elementi in più per rispondere alla ai militanti del mio partito ma per rispondere alla gente del mio Paese quattrocentocinquanta abitanti vice ma insomma voi popolari chi siete
Voi popolare quale identità dette voi popolare quale progetto avete in grado di rispondere alle mie inquietudine perché con tutto il rispetto dei nostri padri fondatori che citiamo sempre
Mi pare che la nostra identità sia troppo datata
Che noi dovremmo citare molto don Sturzo ma interrogarci su cosa farebbe oggi don Sturzo
Citare De Gasperi ma interrogarsi su cosa farebbe oggi De Gasperi
Per dare risposte che non sono dissonante rispetto ai nostri valori ma sono pienamente fedele proprio perché sono attuate capace di rispondere alle ansie alle paure di una provincia che è diventata leghista
E la lega e il partito che è riuscito a raccogliere il partito delle paure
A consolidarne in un processo a cui non dà risposte ma anzi le alimenta ancora
Noi non li possiamo inseguire su questo terreno noi dobbiamo combatterle su un terreno che è proprio nostra il terreno della speranza il terreno della profezia in campo politico
E allora avviandomi alla Cosa Nostra conclusione io dico che mi pare che la nostra cultura oggi di partito popolare sia una cultura ancora come dire troppo governativa noi non riusciamo a stare vicini alla gente
Citavo l'episodio di San Salvario Torino dove noi dovremmo essere fra coloro che soffrono
Ma non perché abbiamo la ricetta per risolve il problema è ma perché diamo il senso della condivisione il senso della comune passione e rispetto a una problematica che lui esasperata ma che ha una dimensione che tende ad essere universale
Questo intendo come partito che non è solo ragionamento Noemi Sono intellettualismo non è solo capacità di proposta culturale però ma e programmatica ma espressione delle persone delle loro passioni ma anche del loro delle loro paura e del loro senso di responsabilità
E quindi cosa chiedere questo partito io credo che
Abbiamo detto tutti o quasi tutti della convenzione sulle nostre sente della convenzione dell'assenza di centro sinistra della convenzione dell'assenza del bipolarismo
Ma dobbiamo mettere queste una dimensione nazionale ed europea dobbiamo renderla
E funzionale al discorso dell'autonomia e della responsabilità che il modo con cui noi soprattutto al Nord cercheremo di rispondere alla concorrenza e al confronto con la lega
Dobbiamo capire soprattutto questo partito come richieste a dare un contributo alla sfida della mondializzazione
Che oggi è liberista e produce una Società libertina che è l'opposto della società solidale ed è una società giusta
Che noi proponiamo alla gente ma che oggi appare in un certo senso ai loro occhi certo un ideale bellissimo Monni reale che appare per molti versi inadeguato e quasi fuori dal tempo
E quindi quale partito io credo che dovremmo discutere sullo Statuto e non voglio fare delle teorizzazioni io però sono convinto che lo Statuto
Non è solo un fatto artificiale che viene dopo l'elaborazione
Intellettuale e dopo il programma e dopo l'idea è un modo con cui questo diventa
Forma e diventa sostanza e su questo dovremo fare un dibattito profondo di qui al congresso per costruire il partito aperto trasparente il partito che sa ascoltare che sa dialogare
E vorrei solo fare un ultima affermazione
Imparziale contrasto o forse chiarimento col segretario provinciale di Varese che ha fatto un ragionamento molto bello molto bello
Sul rapporto con le associazioni con i mondi vitali con cui noi avevamo rapporti collaterale
Io credo che tu abbia ragione in queste affermazioni
Ma credo che se le prendiamo tale quali commettiamo un errore noi non possiamo pensare a un partito di pura militanza ma dobbiamo pensare ad un partito parto a un partito che dialoga con la gente
Da un partito che Lars ascoltare e come tale dobbiamo non cercare la scorciatoia non era intesa così ma può essere poi tradotta così di un rapporto diretto sono importante delle strutture della società ed è importante il dialogo che noi dobbiamo fare con loro incerto no con la regola del vecchio collateralismo
Ma
Pongo
La convinzione della necessità che al dialogo con loro il misurarsi delle posizioni misurarsi e dei problemi e la ricchezza che costruirà le condizioni per avere il loro consenso
In questo senso non chiudiamoci facciamo un partito Berto facciamo un partito di donna che di uomini che è vivo nella società con le sue idee coi suoi valori ma con la capacità
Di stare vicino alla gente grazie
La parola Carpenedo
Il tempo in tempo l'invito va rinnovato i capannelli è meglio farlo fuori grazie
Presidente io dedicherò il mio intervento alla natura dell'Ulivo
So che il mio intervento è un intervento fuori dal coro
E quindi premetto anticipo che non lo faccio con una fili provocatorie ma solo nella speranza che questo intervento finale aiuti ha da arricchire la sintesi
La natura dell'Ulivo
Sulla
Tavolo ci sono almeno tre proposte Ulivo come coalizione di partiti
Ulivo come federazione di partiti che rispetto alla coalizione ha un senso di un'alleanza permanente e di un'alleanza strutturata
Terza ipotesi quella che ho sentito avanzare dalla dirigenza del partito Ulivo come coalizione di due federazioni una federazione del centro è una federazione della sinistra
Dico subito la mia preferenza per la seconda formulazione Ulivo come federazione di partiti e il ragionamento che mi sono fatto è il seguente
Il nostro Paese l'Italia è sempre stato secondo me parlo della secondo dopoguerra
Un Paese bipolare
Una volta il bipolarismo era il bipolarismo dici PC
Un bipolarismo dai contenuti evidenti ai contenuti evidenti non occorreva spiegare molte cose perché spiegare per spiegare questa questa contrapposizione
Ed era una bipolarismo del centro contro Lassini contro la sinistra
In realtà nello schieramento politico oltre al centro e alla sinistra esisteva anche una destra il movimento sociale svizzero era una destra diciamo fuori dal gioco del potere
Una destra di testimonianza del fondo o di folklore si possono adoperare queste due lezioni a secondo che si è più o meno benevoli
C'era però una società che autorizzarla questo bipolarismo nella società
Soffiava un vento verso sinistra un vento che chiedeva che tutto si facesse in nome della eguaglianza questo era il termine di riferimento
Un vento che secondo Meccia impedito anche per quello che riguarda le autonomie locali di realizzare al nostro programma perché si sa bene
Non lo abbiamo scoperto noi ce l'ha detto Montesquieu qualche secolo fa che quando si accentua l'eguaglianza al potere corre verso il centro
E quel vento aveva una sua spiegazione perché nella società c'erano pochi ricchi e molti poveri e la politica anche per noi era considerata una specie di via pacifica per una ridistribuzione delle ricchezze per una migliore organizzazione della società
Quel vento è caduto non c'è più
Ha ripreso a soffiare su una nostra società un altro vento ma che ha una direzione
A rovescio è un vento che spira a destra
Un vento che
Chiede tutto in nome dell'attrice ed efficienza delle capacità personali della prove età superare da soli un vento che resterà vivo per alcuni anni voglio dire che per esempio la civiltà del computer spinge inevitabilmente in quella direzione
Secondo me è lo schema politico lo schema bipolare nel nostro Paese si è invertito non è più il centro contro la sinistra ma è il centro contro la destra il nuovo schema politico che si sta affermando in questi anni
Cioè io vedo nei prossimi anni un centro contro una destra e vedo una sinistra che ha più o meno le stesse funzioni e che aveva una volta il movimento sociale cioè una funzione di e testimonianza
Se le cose stanno in questi termini
Allora e io quando parlo di centro mi riferisco alla programma cioè definisco una coalizione di centro e una di destra in relazione al programma che queste coalizioni vogliono realizzare
Allora io posso anche essere d'accordo che rifacciamo la Ricci mi domando dove vogliamo collocare la DC nella coalizione di centro nella coalizione di destra qual è il programma dell'Ulivo programma dell'Ulivo a quattro punti fondamentali
La
L'economia di mercato lo stato sociale
La democrazia diffusa l'integrazione politica dell'Europa contro questo programma c'è un programma di destra un programma di destra che per l'economia di mercato ma senza che lo Stato abbia una funzione di regolatore della competizione
Per una forte riduzione dello Stato sociale per una riduzione della partecipazione politica per una politica più nazionalista ecco mi domando in queste due contrapposizioni queste due contrapposizione di questi due alleanze
In quale punto vogliamo collocare la nostra la nostra posizione
Allora se questo ragionamento se questo ragionamento della contrapposizione tra il centro della destra dei prossimi anni non cinquanta molto meno un ragionamento che tiene
è un ragionamento che tiene e c'è da domandarsi che possibilità abbia di reggere L'Ulivo
Se lo teniamo a livello di coalizione perché ho questa preoccupazione per tutto quello che ho sentito stasera in questa Assemblea
Io ho sentito critiche al governo ho sentito critiche agli altri partiti che compongono questa coalizione dubito che questa coalizione possa durare per la legislatura se non a qualche struttura un po'più forte che la possa appoggiare questa è la mia il senso della mia predilezione per una federazione di partiti per un qualche cosa di più forte di più stabile di una semplice coalizione il disciplinare di cui parlava Castagnetti non esiste ogni partito della coalizione oggi è libero di dire quello che vuole
C'è anche una un argomento diciamo sicuramente minore al quale si può accennare per arrivare un po'la stessa conclusione che bisogna strutturare l'alleanza
Ed è la questione delle candidature sollevate mi pare dalla metodi di Varese che ha parlato all'inizio di questa riunione che qualcuno quella criticato io credo penso che il problema le candidature sia un problema serio
Io sono stato a Roma quando si facevano le qua le candidature una sola giornata quei sono scappato via
Mi sono sentito parlare di quel candidato di che doveva essere sbarcato in quel collegio in quell'altro getta sono scappato perché veramente non avrei saputo che
E che pesci prendere
Voglio dire che e la difficoltà che abbiamo incontrato in questa tornata in questa prima esperienza della alleanza politica si moltiplicherà per dirci alla prossimo appuntamento elettorale
E allora temo che se non c'è qualche cosa di strutturato questa minato e Stamina riesca a fare esplodere la
La coalizione
Ci sono alternative qualcuno ha parlato di primarie qualcuno parla di doppio turno domando gli amici se le primarie e se il doppio turno sono oggi per noi una strada percorribile
Io non credo io non credo perché sia con le primarie evidentemente a livello di collegio che col doppio turno la nostra presenza attua la nostra attuale presenza sarebbe fortemente ridimensionata
Penso che sia necessario quindi passare a una federazione strutturare l'alleanza dare a questa alleanza delle gli organi e io credo che dovrebbe insegnarci qualche cosa la nostra esperienza nella Democrazia cristiana nella Democrazia Cristiana
Si facevano le le primarie a livello di corrente
Esisteva poi esistevano con gli organi dei partiti dovere richiesta dalle correnti venivano in qualche maniera rese compatibili rese compatibili credo naturalmente tutto era facilitata da un sistema elettorale costruttive voto di preferenza per cui ognuno occorreva per il suo candidato e tutti correvano per il partito
Però questa esperienza di struttura di struttura ci ha consentito di superare problemi anche per i collegi provinciali o per i collegi senatoriali che non erano esattamente organizzati con il voto di lista e con lo scrutinio di lista
Ultima osservazione a proposito della federazione si dice ma che cos'era la coalizione che cos'è la federazione diciamo qualche cosa di più che cos'è e cose una federazione di partiti
Credo che una federazione di partiti possa essere definita come un'associazione permanente che serve al fine comune di autoconservazione politica di tutti i suoi membri
Basata su un libero accordo mediante il quale lo status politico di ogni singolo membro e modificato in vista di uno scopo comune quindi una federazione diversamente da un'alleanza elettorale è un qualche cosa fatto per durare
Comporta una qualche rinuncia e nella Federazione coesistono due esistenze politiche quella del Complesso e del è quella dei singoli
In questo equilibrio nel quale la federazione non può sopprimere i singoli partiti e questi non possono sopprimere la federazione la questione evidentemente della sovranità rimane aperta
E i conflitti possono sorgere numerosi e vanno arbitrati
Ovviamente la brave persone sono utilissime ma non bastano la federazione in quanto in quanto unità politica deve essere rappresentata gli organi si possono fare in tanti modi si può anche stabilire che all'interno della Federazione decisioni vengono assunte all'unanimità ma se tra le coalizioni e le federazioni una differenza sostanziale
Che mentre delle coalizioni le decisioni dell'alleanza devono essere ratificate nelle federazioni e questo non è necessario io mi rendo conto che lo sicché si può fare un'obiezione di fondo a questo impianto e l'obiezione è che la coesistenza
Di unità politiche autonome nel quadro di una unità esiste politicamente appare come una contraddizione in termini superabile solo se vi è molta omogeneità tra i membri della Federazione
E sono anche convinto che accordi auguri scongiuri non bastano a sostituire questa omogeneità se manca il patto di federazione se manca l'omogeneità il patto di federazione
è un negozio nullo non non vale niente
Io dico però cari amici rispetto a quello che abbiamo detto attenzione perché la omogeneità ho finito ho finito presidente la omogeneità non è solo un problema dell'Ulivo
Non è solo un problema da Ulivo è un problema dell'Italia
Il mio amico Arrigo Sacchi verrà linciato vera linciato io credo che sia giusto è mio amico credo che sia giusto licenziarlo credo che sia giusto licenziarlo perché uno che lascia casa Bazo e viene sbattuto fuori al primo turno deve essere licenziato ma in Italia vera vera linciato non licenziato e verrà linciato perché perché ha osato mettere mettere il gioco di squadra davanti ai singoli noi italiani presi uno per uno siamo tutte bravissime persone forse più intelligenti d'Europa
Messi insieme perdiamo un po'della nostra simpatia cioè non conosciamo il gioco di squadra attenzione che questo problema delle modalità non è solo un problema dell'Ulivo è un problema di tutto il Paese
Ci mancava anche Sacchi l'abbiamo introdotto nel dibattito la parola ad Alberto Monti corre
Io sono uno di quelli che non ha applaudito De Mita e lo voglio specificare perché non ho applaudito tennista
Non l'ho applaudito non per le così intelligenti e per le osservazioni Fini che ha fatto sulle sulla storia recente del nostro Paese anche della democrazia cristiana ma per lo spirito con cui le ha dette
Mentre invece ho applaudito Castagnetti per lo speaker anch'soprattutto per le certamente per le cose che condivido in gran parte che lui ha detto ma per lo spirito con le quali le attenti e allora io vorrei rapidamente esprimere
Esprimere la necessità che qui ci diciamo con molta franchezza
Che ci sono delle posizioni diverse
In questo nostro partito anche in questo nostro dibattito e che queste posizioni diverse vanno analizzate nelle loro radici e confrontate fortemente sul piano culturale ed etico politico non soltanto sul piano dell'organizzazione del partito della sua posizione di nella nella maggioranza
Nel rapporto con l'Ulivo cose necessarie poi ma che conseguono
Dalle premesse
E allora vorrei dire che il io mi attendo dal partito qualche cosa di grande in questi prossimi mesi noi dobbiamo riprendere la fase costituente cioè che è stata interrotta
Dopo il convegno di luglio del novantatré e dopo l'appello e dopo la fondazione formale del partito nel gennaio del novantaquattro siamo nella condizione di poterlo fare
Perché a affronteremo adesso nei prossimi anni una situazione di relativa stabilità politica quindi possiamo finalmente pensare con forza a quello che è il nostro partito e alla nostra identità fra le parole infatti che qui vengono dette per specifica le poco popolari adesso quella che mi preme di più oggi e l'identità io credo che condivido le relazioni introduttive
Anche anche loro nello spirito del presidente Bianchi di Franco Marini ma vorrei in qualche misura completarle trarre alcune conseguenze
Dire che occorre allora se è così se quelle relazioni sono vere occorre un salto di qualità profonde anzitutto sull'identità del partito
è un tema eminentemente culturale ed etico come ha detto anche bene Beppe andrei se poc'anzi
è un tema culturale noi prima di andare al congresso che dovrà determinare con chiarezza la linea politica noi dobbiamo avere un passaggio culturale
Che CD il identifichi nuovamente
Non possiamo soltanto cercare di difendere la nostra ha radici cristiane la nostra collocazione in una storia importante significativa popolare nel nei grandi meriti della democrazia cristiana
Noi dobbiamo di e incarnare una cultura una cultura che e oggi non può non essere tipica del nostro partito anche rispetto a quegli altri cattolici che militano nel PDS o che hanno votato Ricci civici di UE e via dicendo o i cristiano sociali
E l'ispirazione cristiana deve essere la base del nostro Statuto insieme con la laicità perché le due cose vanno coniugate strettamente
Noi non possiamo essere un partito che si che si schiera semplicemente al magistero sociale della Chiesa certamente ma si spera magistero sociale della Chiesa ma è qualcosa ma qualcosa ben di più che al la vuol dire l'ispirazione cristiana e la laicità cristiana perché al magistero sociale della Chiesa si possono rifare anticlericali
E noi non vogliamo essere un partito clericale si possono rifare anche
Parzialmente anche esponenti del centro per del della destra o della sinistra e noi abbiamo qualche cosa d'altro da dividere allora vuole fare un secondo un secondo passaggio
Occorre allora anche rivedere profondamente lo statuto del partito
Io credo che noi non siamo in grado oggi di approvare lo Statuto del patentino oggi voglio dire oggi domani quando che sia in questo passa dobbiamo
Prima fare ancora qualche cosa d'altro e cioè fare questo passaggio di identità perché lo statuto del partito deve solo un po'come la Costituzione del quarantotto per noi e cioè una sorta di manifesto un manifesto grande non soltanto la norma necessaria per la nostra organizzazione
Dobbiamo anche se terzo passaggio superare il dibattito sul centro
Che noi abbiamo un rischio di un immobilismo nel presente noi rischiano di cadere nel dibattito che è sempre stato caratteristiche momenti un po'deboli del movimento cattolico il dibattito sulla terza figlia
Tra liberalismo e socialismo tra varie altre cose ma comunque collocati in quella in quel modo di pensare abbiamo necessità di una originalità
Fondata sull'ascolto della società sull'interpretazione dei bisogni diffusi su una proiezione verso il futuro se se vera la tensione di profezia cui accennava Giovanni Bianchi stamani
La vera moderazione il e farsi interprete sostenitore delle attese diffuse di giustizia e quindi per essere moderati bisogna essere anche rivoluzionari
Allora quarto punto sul quale vorrei solo fare una rapidissima affermazione io credo che la la noi non dobbiamo restare in una sorta di cultura storica del passato richiamata
Per rivendicare un in futuro ma che non ha più che non ha più voce in una più col a risonanza nella coscienza contemporanea
Sono un po'provocatorio ma noi dobbiamo non più richiamarci a Sturzo a De Gasperi a Moro
Alla migliore tradizione della nostra esperienza politica della nostra cultura cattolico democratica
Lo possiamo fare solo attraverso il classico esempio della mediazione culturale ed etico politica del loro insegnamento in noi nella nostra esperienza culturale di partito di gruppi di di di contatto con la gente dobbiamo pensare parlare i cittadini del Duemila i giovani che non sanno neppure più cosa è stata la DC se non attraverso la immagine distorta di qualche comunicazione di massa ma non sanno neppure chi erano i suoi migliori esponenti sono nati dopo o comunque erano bambini ci vuole un linguaggio nuovo io devo del dico provocatoriamente
Non parliamo più di di Sturzo di popolarissimo non parliamo più di Democrazia Cristiana
Lo dobbiamo immagazzinare dentro una cultura nuova che noi poi esprimere un insieme con i giovani ecco perché ci vuole questo passaggio ci vuole anche un linguaggio nuovo
Allora
L'ultime due cose che desideravo dire ci sarebbe tante concitato ha tante cose da dire
Ultime due cose facce avvertendo che io sento tutto mi assumo tutto il peso di essere un intellettuale non di grande rilievo
E anche uno storico anche qui di minore rilievo e quindi mi dispiace per De Mita
Ma io difendo gli intellettuali e difendo gli storici ci penseranno loro a valutare la Democrazia Cristiana a valutare loro se noi se noi siamo davvero gli eredi ma siamo noi adesso
Con una grande capacità intellettuale e con un grande senso della storia culturale e morale il nuovo a dovere a dovere prefigurare quello che poi gli intellettuali di domani diranno
Noi allora dobbiamo dare pieno sostegno al governo
Perché siamo parte della maggioranza abbiamo contribuito in maniera determinante a questa vittoria e al e al funziona dobbiamo dette aiutare il funzionamento di questa maggioranza ma non più collo sottile otto
Che si diceva noi siamo la il ceto dirigente noi siamo gli uomini di governo perché abbiamo lo spirito di dover no noi dobbiamo essere nuovi allora occorre in questo senso da una parte sottoscrivere pienamente il metodo dell'Ulivo
Cioè appunto il modo nuovo di fare politica un e l'Ulivo ha raccolto molti giovani
Poi sono sono pronti a entrare poi in un sistema di partiti non non con le con le vecchie strutture ma con una mentalità nuova e dall'altra parte ricostruire idealmente il Partito popolare sul territorio
E infine
Vorrei dire che soprattutto occorre ripartire dallo spirito della costituente dal novantatré dalle mozioni
Dai gli ambiti di lavoro ma soprattutto da quell'entusiasmo che difetti
E i giovani
Avremmo in quell'estate calda di luglio del novantatré a Roma perché volevamo fare fare fare qualche cosa di nuovo diceva Martinazzoli
Rinnovare senza rinnegare
E aveva ragione ma dicevano tanti in tante emozioni che non furono portate a dibattito per non per rompere la tensione unitaria ma che sono lì a testimoniare il bisogno di cambiamento radicale sul piano culturale ed etico-politico
Quelle mozioni dobbiamo riprendere con un coraggioso salto di qualità
Anche sul piano statutario dal nostro partito
Severino
Cari amici caro Presidente
Devo riferire un ricordo personale piuttosto triste ma che appartiene alla storia recente nostra del partito
Ed è un volete uno dei diritti nostri fino
Un segretario regionale di una Regione del Nord
E non faccio il nome né della Regione né del segretario così non essendo io nordista non si capirà forse
Ebbene dopo aver razzolato il sessantacinque per cento del tesseramento in atto
Le persone diventato segretario regionale
Nella prima riunione del comitato regionale denuncio
L'esistenza in alcune zone del regione di un certo tesseramento non proprio pulito
E invitava poi tutti via
A raccogliere questo suo invito al dibattito o alla alla la pulizia possibili
Intervenienti io scrivendo sedici pagine lette in un fascicolo titolato né più a destra nel più a sinistra ma più avanti
E in quelle in quelle pagine io denunciano
L'arcano del segretario regionale
Affermando che un partito su un che un tesseramento sporco fa un partito sporco
Ecco ora io vorrei porre una domanda
Perché è di oggi
Vorrei chiedere cioè se è vero o non è vero che il tesseramento in atto
Rivela dati
Come questi
Di quattro mila iscritti
A Torino
Di meno di quattro mila nel Friuli dell'intero Friuli Venezia Giulia e di venti mila iscritti nella sulla Roma
Ecco io vorrei sapere se questo è vero perché noi dobbiamo toglierci dal di dosso questa maledetta storia nostra cominciando così
Con il dire il vero in queste cose
Io avevo scritto alcune riflessioni ma adesso continuo abbraccio perché voglio soltanto una risposta a questa domanda
E voglio dire una parola sullo stato Bhutto
Ha ragione De vita questa questi regolamenti farraginoso io questi rinviare la gola regolarmente che nella loro stesura rappresentano il doppio il triplo dello stesso Statuto che dovrebbe regolare veramente civilmente e democraticamente la vita interna democratica del partito
E allora io lo trovo Becker nello statuto ci siano novità serie
E seria come quella della decadenza mi sembra perfino azzardata però il rigore morale che dovrebbe stare alla base di questa di questa proposta di ritenere decaduti chi qualsiasi organo a qualsiasi livello
Consideri consideri con mano una variabile indipendente indipendente le scadenze statutaria questo tensore Regolo mentali rinnovi delle degli organismi dirigenti questa è una
Prima riflessione la seconda riguarda riguarda Castagnetti e che mi dispiace sia andato via la riguarda Castagnetti per dire semplicemente questo non è possibile nella situazione data
Pronunciare un discorso come quello che poi a Castagnetti ha pronunciato qui a concluderlo a meno che non si tratti di uno scherzo con mi è sembrato abbia fatto abbia sottolineato l'Assemblea
Che che da stamattina a oggi ha debuttato vecchio cioè non sia il diritto dopo un discorso di quel di quel tenore di quella di quella passione di quella spessore fatto di esperienza di energie al tempo stesso e dichiarare poi una certa incompatibilità personale Autore escludendo si dà una ipotesi di candidatura alla segreteria questo non si ha il diritto di farlo caro Castagnetti
E quindi sapienza ed esperienza si fa ancora in tempo a metterla insieme
Ma io un'altra preoccupazione o un'altra preoccupazione che ne viene a dal i play per su un'altra storia che fu un momento anche quello molto difficile della Democrazia Cristiana negli i settanta e i primi anni Settanta quando Moro era segretario del partito e Zaccagnini Presidente del Consiglio nazionale
Beh io
Ho riflettuto anche sul discorso
Di altissima dignità morale politica e ideale che ha pronunciato introducendo i lavori del convegno il presidente Giovanni Bianchi
Beh io intanto vorrei chiedere che quel discorso venisse diffuso un po'che il testo integrale ci venisse mandato a casa magari e poi vorrei dire è proprio indispensabile che ognuno
Stia a guardare veramente io mi preoccupo il Congresso prossimo
Perché se ci sono dei dati che possono anche soltanto fare immaginare da lontano
Dei vizi antichi che si ripetono come quei cattolici che vanno in chiesa questa naso e Milito utile che ricordo di De Mita in un discorso a Udine alcuni anni fa il quei cattolici che vanno in chiesa si confessano e si comunicano e poi chiesto alla ripetono pare entrare gli stessi errori rifanno agli stessi peccato
Salvo tornare in chiesa a confessarsi a comunicarsi ecco io nel discorso della presidente Bianchi avrei dista vedremo una grande garanzia
Di principi di principe cristiano sociali di moralità di saggezza politica
E in questo caso io veramente dico ai quarantenni che se non si mettessero d'accordo
Fra loro ecco la proposta mia alte io offro la riflessione dell'Assemblea è quella che i tuoi segretario e il presidente si scambino i ruoli senza per questo volere assolutamente diminuire la grande scelta che fu fatta quella ancora saggia e lungimirante di di Gerardo Bianco alla segreteria del partito che ha condotto veramente con grande dignità io ricordo l'ultimo incontro che abbiamo avuto in in Slovenia grammi scattò ora con bianco e Petter letto Vecchi Cattolici democratici del della fascia confinaria s'incontravano con i cattolici democratici cristiani della Slovenia impianto assolse un ruolo di grandissima dignità in quell'incontro che venne considerato storico sotto certi a sospetti perché i sì Cristiano Democratici Cristiani democratici cristiani sloveni hanno forse anche atteso un po'a scegliere
Fra i cattolici il militante in politica che ci sono in Italia e poi hanno scelto il Partito Popolare
Ecco questa la
Conclusione via io voglio dire che nel Friuli Venezia Giulia è già stata una specie ne sperimenta certo singolare e la voglio segnalare all'Assemblea perché è nato nei giorni scorsi il primo Statuto o Carta regionale
Del Partito Popolare Italiano questo nei suoi contenuti verrà illustrato domani al consiglio nel nazionale dal segretario regionale ma io vorrei dire non è un documento completo non è una cosa assolutamente originale però è un è uno strumento utile il nuovo agile per allargare disco Mazzi di iniziativa e di azione del Partito popolare nel Friuli-Venezia Giulia come mi auspico come auspico anche in Italia grazie
Armando Veneto
Informo che continueranno i nostri lavori fino alle ventuno
E domattina vi riprendiamo alle nove precise perché questa del pacchetto di interventi che ci attende con qualcuno che credo non riusciremmo a svolgere da qui alla fine del dibattito serale
Caro Presidente e cari amici siamo rimasti non in molti immagino sono rimasti un assegno i più interessati alla prosecuzione del dibattito
Io prendo la parola
Perché ho immaginato di potere portare un modestissimo contributo e e ritengo che sia un atto di servizio doveroso quello di portare i contributi che ciascuno di noi ha dentro di sé
La prima osservazione il nostro bipolarismo un classico bipolarismo all'italiana
Non è non è un cartello elettorale come accade negli Stati Uniti per esempio né è costituito da due partiti unici come accade nell'esperienza anglosassone
Da noi c'è questa particolarità siamo in presenza di una federazione di partiti
Rispetto ai quali a me sembra di potere osservare che l'Ulivo è una sorta di struttura una specie di club service
Ecco un ministro senza portafoglio uno soggetto indistinto chiamato soltanto a dettare le regole della convivenza tra i partiti federati
Attraverso la individuazione dei percorsi compatibili attraverso i quali governare questa specificità
Consente di affermare che si pellicola tra il vecchio e il nuovo
Perché il nuovo sarebbe costituito da così si osserva
Due raggruppamenti all'interno dei quali una sorta di partito unico consenta di coagulare insieme le esperienze dei più partiti come dire chi detta le regole L'Ulivo
Dall'altra parte invece ci sono strepiti e sussurri intesi a costruire le identità dei partiti federati che su veri essa identità
La circostanza stessa che i partiti stanno insieme recuperando ragioni di identità che potrebbero anche come dire in prospettiva creare qualche problema per
Per questo raggruppamento
Siamo sicuramente in una fase di transizione e allora il punto nodale quale in quale direzione evolverà il sistema perché dalla risposta a questa domanda deriva anche un'analisi più attenta in ordine a come fare il nostro partito e ancora colloca perché se non riusciamo a ragionare con la storia
Se non riusciamo a dirci che noi siamo apparteniamo al momento posto cartesiano se non riusciamo a dirci che la storia e uno e sette che si fa da se stessa e rispetto alla quale dobbiamo colloquiare
Finiremo per pensare ad un partito sganciato dalla storia non laici Tisato rispetto agli avvenimenti
Allora in quale direzione evolverà il sistema qualcuno dice che una nuova legge elettorale potrebbe comportare la nascita di un terzo centro
Se questo fosse un percorso a cui dovremmo costruire un partito capace di presidiare questo terzo centro io personalmente non ci credo
Credo che la storia del bipolarismo sia una traccia che per almeno per i prossimi decenni sia una traccia non eludibile ed allora all'interno di questa realtà bisogna confrontarsi con la storia e costruire una realtà accettabile ora guardate qui
Tramontata la lotta contro il comunismo come momento di recupero della identità e strumento di recupero del consenso
E al lumicino l'idea di dover combattere il fascismo l'unica idea forte che va emergendo e che non si deve combattere contro qualcuno va bisogna combattere per qualcosa cioè per governare
Questa mi sembra che sia un approdo forte
Rispetto alla tematica del bipolarismo che abbiamo posto a fondamento della nostra riflessione
Perché se il bipolarismo diventa sempre più una parte fondamentale della storia italiana
E se il governare costituisce il motivo più forte di collegamento tra i partiti federati
Allora bisognerà vedere come studiare eccome scoprire all'interno del nostro sentimento
Del del dal suo settore che quello del centro sinistra che non è discutibile non sto a ripetere le cose che sono state dette bisognerà vedere come collocarsi
Per contare di più dell'Ulivo e nel Paese questo è il fatto fondamentale
Contare di più cosa significa significa recuperare identità spendibili ben ampliare la sfera di consenso per aumentare il peso politico
E il peso politico non aumenta facendo i conti quanti siamo e e qua e quanto possiamo contare in termini di voti il peso politico cresce a seconda della capacità di spesa ecco della nostra storia della nostra cultura ed è la capacità di interpretare i bisogni dalla nostra comunità Barack Obama già ce l'abbiamo
La nostra storia la nostra cultura non apparì nel panorama complessivo del Paese
Perché il PDS che è un partito trasformato però viene da una grande sconfitta dalla storia questo è il dato di fatto
Noi le abbiamo subite le sconfitte non sono state come dire battaglie perdute non guerre rispetto alle quali siamo stati eliminati
Quindi l'orgoglio dalla nostra storia dalla nostra cultura delle costituire la base di riferimento
Che deve essere coniugata con la capacità di rinnovarsi in termini moderni
Togliendoci di dosso quella patina di antico che ci contestano qualcuno l'ha detto io lo confermo
Rispetto a questo punto nodale è inutile andare a cercare federazioni nella federazione
Perché questa viene dopo importante invece battere nuove strade che l'esperienza e l'elaborazione politica consentono di parte e qui le conclusioni
Che sono poi la partecipazione mia al dibattito primo dobbiamo realizzare un partito capace di colloquiare corpi sentimenti fondamentale della società la famiglia i giovani gli anziani le donne
Secondo dobbiamo realizzare un partito movimento capace di scovare nel quotidiano tutte le aggregazioni possibili
Entrando in quei settori della società che partendo dalle fasce sociali ci sono andato sempre più anglo menando sotto forma di corporazioni noi adesso abbiamo le grandi corporazioni con le quali dobbiamo discutere industriali commercianti pensionati i professionisti che sono titolari responsabilizzati di un diritto alla tutela delle loro posizioni acquisite rispetto ai quali un discorso politico ma fa
Ma dobbiamo costruire un partito che sia luogo di sperimentazione
Dei rapporti migliori tra i soggetti tra i soggetti e le istituzioni siano e non costruiamo un partito che sia fuori dalla logica delle tessere dalla logica della captazione del consenso attraverso rapporti di forza
Se non riusciamo a costruire un partito attraverso vari giovani soltanto ma il nuovo costituito dalla capacità di interpretare ciò che la società civile chiede ad un partito moderno se non riusciamo a passare attraverso le primarie attenzione primarie che devono avere come candidati soggetti che non hanno nessuna carica nel partito perché altrimenti torneremmo al vecchio discorso
Se non riusciamo a costruire primarie come precondizione per valutare addirittura la sussistenza del voto di scambio perché è chiaro
Che si accordano le tessere per poi farne eleggere sono nell'aria quanto meno etica del voto di scambio
E questo dobbiamo dirlo con forza
Se non riusciamo a immaginare che il nostro partito debba spendersi per fare crescere la voglia di socialdemocrazia che c'è alla sua sinistra
Se cioè non immaginiamo un partito come strumento di crescita complessiva di tutte realtà che ci stanno intorno no non l'avremmo fatto un partito nuovo governo ma soprattutto non avremo utilizzato al meglio la nostra storia e la nostra cultura
E questo è il primo dato che secondo me emerge forte ecco perché nel costruire il partito dobbiamo stare attenti che non si ripetano antichi e ormai inutile i miti e inutili riti che non hanno nulla a che vedere col bipolarismo esistente ecco la possibilità e la necessità di recuperare uno spazio ai lo spazio lo recupereremo c'è sfruttando al meglio la nostra storia la nostra cultura dimostreremo anche di essere moderni e capace di interpretare il moderno e poi dobbiamo come partito recuperare alcuni spazi tematici che sono nostri
Non semplicemente l'Europa ma il Mediterraneo non semplicemente il Nord Est mai Mezzogiorno come elemento fondante la nostra cultura la nostra presenza nel panorama complessivo politico del Paese
Ecco allora che un partito che passi attraverso e per primo attraverso l'esperienza ad una democrazia vera autentica quella delle primarie un partito che distingua nettamente tra gli incarichi politici e gli incarichi di partito
Un partito che valorizzi le esperienze migliori al suo interno indipendentemente dai nuovissime ed ai giornalisti ma che sappia interpretare compiutamente l'attesa della società
Un partito che si interroghi sulle problematiche presenti e concrete della società è un partito destinato a contare di più specie poi se si fa carico anche questa in via originale di studiare portare avanti la cultura del modello di Stato nuovo che rispetto all'evoluzione della società si pongono all'orizzonte
E allora è un partito di questo genere quello che dobbiamo costruire
E io lo dico anche a titolo di difesa legittima di quella rappresentanza parlamentare forse eccessiva rispetto ai nostri meriti ma non certo rispetto ai grandi meriti dei negoziatori che siamo riusciti ad ottenere
A difesa di quella capacità di essere Valgoglio rappresentanti di una grossa fetta della cultura italiana ad della società italiana della cultura italiana dalla quale siamo legittimamente
Responsabili nel senso che dobbiamo portarla avanti e depositari nel senso che dobbiamo ricordarci
Per questo c'è bisogno di uomini che vogliano spendersi per il partito mai come in questa circostanza in questo momento
Dobbiamo chiedere che ci sia gente disposta a servizio all'interno del e dobbiamo fare in modo e chiudo che il partito Siviglia uno statuto ed un regolamento che sia consono a queste prospettive a queste proiezioni
Io non credo alla capacità di ricostruire ciò che è andato ciò che la storia ha portato con sé
Ma credo fermamente nella capacità di costruire una realtà nella quale non solo noi
Ci riconosceremo ma si riconosceranno quei milioni di giovani
Che oggi sono lontani da noi rispetto ai quali dobbiamo fare un grande investimento in termini di cultura dello Stato e di cultura delle istituzioni e qui l'ultima argomenti
Possiamo contare di più nello schieramento dell'Ulivo se siamo noi a dettare le regole se siamo noi ad essere la coscienza critica della federazione di centro sinistra che governa se siamo noi ad essere originali rispetto ad alcune tematiche fondamentali del governare
Ma possiamo e dobbiamo soprattutto avere un nostro spazio ed acquisire una nostra forza la nostra potenza se riusciremo a portare avanti insieme all'arte del governare
Anche l'arte di interpretare la storia e rispetto ad essa distendere la cultura della storia perché il domani sia esattamente il risultato fu modellato di uomini di buona volontà quali noi siamo che crediamo fortemente nel significato della politica come momento di liberazione dei popoli grazie
Alberto Gaffi
Mi dispiace rappresentare i milioni di giovani che dovrebbero essere lontani come ha detto l'oratore che mi ha preceduto del quale non condivido assolutamente nulla l'intervento
Credo assolutamente fuori posto tra l'altro molto critico perso alcune linea che stiamo faticosamente per perpetuando di cammino
Difficoltoso verso un centro ci sinistra che non vuole essere un centro
Che detta le regole ma invece un centro che garantisce
Determinati ambienti
E vedo anche con grande rammarico l'intervento
Dell'onorevole De Mita capisco che parlare a voi è come parlare a quattro amici e quindi magari mi spingo più in là di quello che potrei dire se ci fossero chissà
La stampa e altri personaggi bene particolare lo stesso onorevole De Mita credo che sia intervento dell'onorevole De Mita un intervento rancoroso di una persona ferita ferita da un primate già mento che il PDS ha avuto nei suoi confronti che sicuramente lo ha ghettizzato in un collegio da solo senza il nostro partito e che quindi ha provocato in lui un'antipatia viscerale
Nei confronti di questo partito
Ha parlato di diverse realtà parlato di ricreare il polo del voto moderato di andare a pescare quel voto che naturalmente era il nostro voto non è più il nostro voto ne siamo un'altra cosa basta parlare di eredità
Basta insistere
Su sterili logo Macchi ieri io rose perché questo siamo diventati io Rosi dobbiamo invece ricominciare a guardarci dentro darci un in ma agire in questo ringrazio il presidente Bianchi
Che ha avuto la pazienza anche se il presidente insomma di restare fisso qui fino alla fine beh ringrazio il presidente Bianchi perché è stato forse l'unico insieme a Marini che ha tracciato delle linee organizzative a valutare la nostra identità
Sotto il profilo concreto poi l'intervento di Monti icone chianche Luís a smussato
Nella brevità del suo intervento altri argomenti che venivano decentra lasciati prevedendo solamente delle argomentazioni generiche forse voi non li ricordate
Mi dispiace non veri ripeto se ci sono degli atti del congresso qui potrete leggere
Invito di più all'attenzione degli altri interventi non solo al proprio
E
Soprattutto ritengo di ritornare sull'argomento fondamentale
Cosa siamo cosa dobbiamo rappresentare
Noi siamo dei cattolici impegnati in politica che si vogliono ispirare a dei principi
Che non sono uguali per tutti i cattolici perché noi siamo dei cattolici di un certo tipo l'unità dei cattolici non esiste più in politica noi siamo dei cattolici che hanno scelto di prendere
Degli impegni di trascurarne degli altri
L'impegno dei cattolici in politica tante strade
Già da Campanella con la città ideale per arrivare fino all'Ottocento dove con articoli Rumi e De Rosa sono stati valutati personaggi Cesare Balbo
Di Rosmini bene ci sono delle strade dis di verze c'è il clerico moderatismo che poi
Arrivò a diventare clerico fascismo ebbene questo tipo di impegno in politica noi non lo vogliamo
Noi siamo invece attenti a un altro tipo di impegno dei cattolici in politica quello della chiesa del confronto del dibattito
E qui vorrei sottolineare due argomenti per poi salutarvi perché io non voglio essere prolisso siamo tutti stanchi
Il congresso convegno della Cei a Palermo dell'ottobre novantacinque e la conferenza internazionale di Pechino sulla donna e sulla crescita della popolazione due momenti in cui la chiesa si è interrogato al suo interno i cinque ambiti di Palermo
Sono stati quasi tutti trascurati in particolare quello che riguardava i giovani non è stato approfondito il documento finale ancora non è uscito le ACLI
L'Azione cattolica sono inattesa vogliono capire qual è la posizione della Chiesa per poi intervenire su un dibattito che non sarà certamente politico ma potrà diventare politico per i riflessi che ha
Concreti del nostro impegno in politica e poi sul ruolo della donna dove Pechino a dettato tramite una portavoce americana il lo Stato del Vaticano delle ferrei regole di esclusione e questo credo che sia un elemento da sottovalutare
Solamente in un consiglio di stupidi non dobbiamo sottovalutare il ruolo delle donne siamo diventati un ruolo si orientano partito solo di uomini
Non ci sono più donne
La Rosi Bindi è stata attaccata non solamente perché era popolare ma proprio perché era don popolare che si era impegnata con un suo apostolato di castità nella propria vita privata vedo facce di titubanza lei si è
Dichiarata piazzista e questo ha provocato
Il ridicolo ci ha messo in posizioni sciocche mentre questa è una scelta di qualità è una scelta profonda le donne che entra a far politica del nostro partito devono essere difese
Quello che è avvenuto con la proposta della Rosi Bindi per la sanità sul ticket di sette mila cinquecento lire sulla sanità è stato indegno di credo che dobbiamo essere più protettivi verso le donne dobbiamo aiutare le classi deboli e diventare noi la sponda per il dibattito che già è interno al mondo cattolico perché noi siamo indietro noi politici siamo indietro il mondo cattolica molto più avanti di noi
Le associazioni la Fuci Focolarini Città Nuova con la sua rivista che testimonia quotidianamente quanti dibattiti ci sono all'interno del mondo cattolico la rivista dell'onorevole Galloni e il presidente Galloni
Confronti altre realtà sono quotidianamente in prima fila vogliamo esserci anche noi credo di sì grazie
Pierluigi Castellani
Come sempre alla fine c'è il conto vista la mia funzione nel partito non temete lo pagherò
Io ringrazio Giovanni Bianchi mi ha pregato di Inter in questo momento
Volevo anche io però dare mio modesto contributo a questo dibattito vista l'ora e visto il tempo ovviamente non vi stancherò
Farò soltanto qualche riflessione enunciando problematica mente soltanto i titoli di queste riflessioni che volevo fare richiamandomi anch'io interamente perché lo condivido
All'intervento del presidente bianco alla relazione di Franco Marini
La prima riflessione sul partito io credo amici che non riflettiamo abbastanza su questo tema tenendo anche conto del problema che dovremo affrontare credo comunque in questa legislatura del sistema elettorale
Non c'è partito senza un sistema elettorale e credo che non sia indifferente la scelta del sistema elettorale rispetto al partito
Che vogliamo fare
Certo questo è un po'è un fatto di rinuncia soltanto problematica mente non avendo la possibilità nel tempo di poter dare una risposta esaustiva
Dico ad esempio che se non mettiamo l'accento forte sull'identità
Di un partito fatto di e mi di militanti e direi esclusivamente i militanti noi non possiamo che condividere una scelta vivo proporzionalista
Cioè se noi riteniamo che la nostra il nostro futuro è fatto di un partito re fortemente praticato nei militanti con una sua forte ed esclusiva identità non c'è che la scelta proporzionalista richiamandosi magari alla scelta certamente proporzionalista corretta dal premio di maggioranza se invece amici
Riteniamo
Che non possiamo contraddire la scelta maggioritaria magari correggendo la col doppio turno allora credo che diverso deve essere la nostra riflessione
Non può che essere un partito che anche movimento comici richiamava prima De Mita in un mi dilungo su questo ma certamente anche un partito che può rischiare di essere solo il partito degli eletti ma che può evitare questo rischio se diventa partito di grande attenzione nei confronti della società di attenzione a quanto la società autonomamente esprime e tra questo
Certamente ci dobbiamo mettere anche i comitati per l'Ulivo i comitati pro allora non è un partito che gioca tutta la sua identità
Nella fedeltà nella
Fedeltà dei militanti ma è un partito che gioca la sua identità nella fedeltà ai valori e al progetto che da esso ne deriva
Quindi un partito di proposta e di Progetto un partito che è partito e anche movimento insieme quindi anche capace di ascolto forte della società
Quindi questi
E già la prima riflessione che volevo fare
Perché noi
Cerchiamo di spendere anche un po'della nostro tempo intorno a questo tema
Immaginando un partito che indubbiamente si misurerà anche con la scelta elettorale del sistema e tra le che farli
In ogni caso comunque incombe su di noi anche un'altra scelta
Come stare nell'Ulivo come stare nell'alleanza di centro sinistra
E anche qui dico subito amici
E lo dico non è per amore di polemica ma per richiamare a un confronto forte anche il nostro confronto interno
Credo che sia certamente generosa
Certamente anche esaltante ma non sufficiente
Quanto qualche amico di recente ci ha richiamato a fare
Di essere noi gli organizzatori io gli aggregatori dei cattolici che sono già nell'Ulivo
Credo che gli amici che hanno dato vita recentemente alla rivista cd in qualche modo si pongono su questa linea io dico che questo è certamente un tentativo generoso però non sufficiente
Perché i cattolici democratici che sono già nell'Ulivo hanno fatto già delle scelte che hanno arricchito l'Ulivo ma L'Ulivo ha bisogno di altri arricchimenti
E anche perché credo che sia il tentativo se è generoso e anche in qualche modo
Diciamo così già non riuscito
Perché le schegge del cattolicesimo decora democratico dobbiamo prenderne atto sono già in altri movimenti sono già nella sinistra sono già collocati in quel partito della socialdemocrazia europea Della sinistro perché D'Alema auspica e che vuole
Crea e allora penso che il nostro compito sia una
Sia in qualche modo una un compito più ambizioso
Un compito che già in altri tempi in altri termini seppe assolvere certamente De Gasperi quello di cercare in tutti i modi
Anche nel dato attuale di non consegnare tutto alla destra e alla conservatorismo il voto dei cattolici
Non consegnano al blocco d'ordine
Liberare quegli elementi di
Democrazia di di libertà
Che certamente sono di liberaldemocratica e sono incerto voto cattolico che ancora non è nel centrosinistra tempo arrivare nel centro sinistra noi abbiamo ancora questo compito da assolvere non possiamo non cercare di assolvere questo compito che è essenziale all'arricchimento del centrosinistra e credo anche le fortune future del centro sinistra
E allora amici se questo forse il compito è certamente quello di valorizzare riaggregare il cattolicesimo gradito ma anche quello di riaggregare il centro
Non per rifare la Democrazia Cristiana
Non credo per essere la battuta di oggi De Mita l'abbiamo tutti presa sul serio è stato un una sorta di liberazione
Che noi tutti abbiamo vissuto però sappiamo che non possiamo rifare la Democrazia cristiana perché la nostra scelta di centrosinistra in questo momento non è tattica ma strategica che solo dentro l'Ulivo solo dentro la storia che vogliamo
Compiere del centrosinistra noi possiamo avete ancora un futuro per riaggregare il centro e quindi per non sottrarre
A lui piatto
Della destra del Consoli ma ancora quella parte del mondo cattolico che guardando con attenzione ma ancora una non è con noi dal punto di vista il consenso elettorale
Lo riacquista il nostro compito un compito ambizioso certamente che possiamo anche assolvere e vado all'ultima conclusione vede con sono Breve
Ripensando al nostro modo di essere dentro il governo
Come star nell'Ulivo come stare nel governo è vero e qui voglio fare un'evasione molto breve che parte da una constatazione io credo che c'è dentro il governo un rischio che in effetti c'è il tentativo del partito democratico da sinistra di creare una nuova sorta di egemonia nel governo che non è quella culturale
Ma è di potere perché tende ad assimilarsi al governo ad essere il governo un po'come dei vecchi tempi cercava di fare la Democrazia Cristiana
Questo è ancora più visibile nel fatto che nel mentre il PDS cerca di seguire questo tipo dice Monia nel governo
Cerca anche in qualche modo di esercitarlo sull'opposizione dice gli esiti il l'opposizione di legittimare Luino posizione ecco perché dialoga con Berlusconi ecco perché vuole forse ricrea ricreare attraverso questo dialogo ma qui il discorso porterebbe molto lungo una sorta di reciproca legittimazione forse anche in vista di qualche nuovo tipo di concerto Isma'che passa per reciproche convenienze RAI Mediaset e quant'altro
E vi lascio poi pensare allora come stare noi nel governo
Dobbiamo essere consapevoli una cosa che noi stiamo nel governo in questa alleanza non ai margini ma certamente sulla frontiera dell'alleanza
Se noi vogliamo esercitare quel ruolo di riaggregazione del centro che prima dicevo
E stare sulla frontiera dell'alleanza stare come moderate nel governo non significa frenare il governo Basilica scommettere sulla capacità innovativa che questo Governo ha sulla fascia il riformista che questo governo
E allora sì sì sì
Se vogliamo stare sulla frontiera dell'alleanza significa cercare di essere alla guida del momento innovativo questo Governo ha non soltanto al momento del riso del potere della reciproca legittimazione tra governo e opposizione ma cercare di essere la guida dei processi normativi che il governo ma recuperando il senso della modernità delle istanze federaliste
Perché no anche dando ascolto all'urgenza della modernizzazione del nostro Paese
Solo qui possiamo recuperare anche il no il termine diverso che dobbiamo dare al nostro Inter classismo non come mediazione statica di interessi ma come mediazione delle urgenze e delle aspettative dei traguardi che questi interessi hanno cioè come momento di Scelta siamo un partito relativamente piccolo possiamo scegliere non dobbiamo ascoltare tutti e la prima scelta amici è la coerenza con la genuinità della nostra ispirato Simone la prima scelta parte da qui e quindi allora è giusto il richiamo alla nostra costituente e giusto il richiamo al cammino che non abbiamo fatto come cattolici democratici da oggi da dalla così detta da oggi è giusto anche il traguardo che vogliamo darci e quello di costruire un centro sinistra dove nessuno abbia un'egemonia
Ma dove il pluralismo sia la ricchezza che arricchisce l'alleanza e soprattutto che dia risposte adeguate alle esigenze
Della nostra società grazie
Grazie
La signora ha chiesto di intervenire io non resisto al grido di dolore la parola un attimo
Mi scuso
Volevo dare una risposta all'amico che ha parlato della protezione delle donne io non ho sentito il suo intervento sono entrati in sala mentre diceva questa frase non posso tacere su questa cosa le donne dentro questo partito non hanno bisogno di protezione
Hanno bisogno di essere ascoltati per le posizioni politiche che da donne portano dentro al partito
è il pensiero politico delle donne che va ascoltato qui dentro allora l'amministrano Rosi Bindi non ha bisogno di protezione quando dice le cose ha bisogno che il partito prenda la posizione politica di difesa perché si protegge da sé uno ma perché è
Ecco allora io lo preciso così vado a casa più contenta perché l'equivoco non c'è neanche nelle persone che sta rimasto ecco va bene allora io Lori precisato
La ministra Rosi Bindi non ha bisogno di essere protetta perché donna bisogno che il partito assuma su di sé le posizioni corrette che lei ha preso anche sui pensionati Gatti grazie una cosa finale grazie per coloro che hanno resistito fino alla fine nella attenzione siamo riusciti a svolgere venti quattro interventi non vuole essere un deterrente per domani mi ma domattina o quarantasei iscritti a parlare ne vedremo delle belle buonanotte