Manifestazione di chiusura della III Festa Nazionale di Liberazione

Compagni e compagne mi do subito un avviso che vi ripeterò alla fine per permettere alla festa di proseguire
Tutti i compagni che hanno preso nelle zone di analisi
Sono vivamente invitati a riportarle all'uomo come vanno prese non ripeterò anche Hanappi
Debbo ringraziare preliminarmente qui sul palco due il presidente perché ci sono particolarmente care
Quell'anno accompagna Gabriella Pistone compagna del nostro indimenticabile Lucio Libertini
E quella dell'ambasciatore di Cuba in Italia grave Ardizzon Resca stasera parteciperà al dibattito quali Lucio Manisco
Compagne e compagni lavoratori e cittadini
Lasciatemi esprimere anzitutto un sentimento di profonda gioia e soddisfazione
Non solo perché qui stasera siamo davvero in tanti
Ma soprattutto perché posso comunicare a tutti voi
Alla compagnia Castellina responsabile del giornale al compagno consulto presidente del partito a poche ore dalla conclusione che il bilancio politico culturale economico della festa e fortemente positivo
Solo pochi dati
In libreria
A tutta stamattina l'incasso superava i cinquanta milioni
Nella serata per il sabato e domenica scorsa all'incasso sfiorato i cento milioni e ieri sera nonostante le molte ore di pioggia battente abbiamo incassato circa sessantacinque milioni
Tutte le varie iniziative politiche politico-culturale molti di voi hanno partecipato sono state convinte hanno durato a lungo e hanno registrato un grande successo quantitativo e qualitativo
Si è trattato dunque di una grande e bella festa del popolo comunista e nel popolo di sinistra
Per questi risultati
Per la qualità di questa festa
Voglio ringraziare a nome vostro del giornale del partito di tutto il popolo di Rifondazione Comunista
Anzitutto i più di mille compagne e compagni che hanno reso possibile dall'esperimento
La gestione e il buon funzionamento alla festa
E quel popolo appassionato politicamente ed efficiente dal punto di vista organizzativo
Dei compagni dei Circoli della federazione di Reggio Emilia dei compagni e delle compagne di Parma di altre zone dell'Emilia d'Italia
Che ci hanno aiutato in questi giorni a reggere il peso impegnativo di questa festa tra di loro in mezzo ai compagni di Rifondazione
Vi sono stati anche compagnie il PDS della sinistra a cui va il nostro particolare ringraziamento
E questa è una dimostrazione non secondaria
Del ruolo
Unitario della nostra impresa politica
Un ringraziamento particolare poi va ai compagni Claudio Grassi e Ionesco Reverberi ai compagni di Cavriago insieme ai compagni dell'organizzazione centrale del giornale del partito
Sono stati con grande dedizione capacità l'anima e il cervello organizzativo e politico di questa festa
Ed ora compagni e compagne lasciatemi dire ancora due cose che mi vengono spontanee dal cuore come i ringraziamenti cui ha appena fatto
Voglio dare anch'io credo di interpretare un sentimento comune un saluto un altro saluto al nostro caro amato indimenticabile compagno Lucio Libertini
A cui questa festa è dedicata
Lucio era venuto molte volte negli ultimi mesi a varie iniziative qui a Reggio Emilia
L'ultima volta alla festa riversano al giornalista che gli chiedeva se i problemi e il travaglio del nostro partito non si sarebbero riversate sulla festa
Lucio rispondeva con ottimismo pieno che la stessa conclusione della festa e in questo momento stiamo vivendo era un forte e significativo messaggi unitario per tutto il partito di Rifondazione Comunista
E a me che gli chiedevo mentre il pubblico si accalcava attorno a Funari se non aveva preoccupazioni perché la lega poteva pressioni per la sua presentazione a Roma Lucio mi ha risposto che non c'erano rischi una Renault avrebbe consultato prima di decidere
Ebbene insieme a tanti altri questo messaggio ci viene dall'ultimo libertini la fiducia l'ottimismo non solo della volontà ma dell'intelligenza la convinzione che nonostante i nostri limiti soggettivi ce la faremo
Perché la necessità della costruzione di un forte rifondato Partito Comunista e nelle richieste mie aspirazioni profonde e concrete dei lavoratori e del popolo italiano
E lo stesso messaggio che tanti anni fa un grande personaggio della vicenda del comunismo Emiliano papà Cervi il vecchio al CIPE esprimeva Renato Niccolai
Nicola e scrive che mentre stava raccogliendo la sua testimonianza trasformata poi in quel bellissimo libro che si intitola Iniesta e Pittelli
Quando papà Cervi ha avuto la notizia dalla morte dei suoi figli ha chiamato attorno a sé le nuore i nipoti e ha detto
Andate a dire alla madre quella grande donna che era Genoveffa Cervi che asciughi le sue lacrime dopo un raccolto ne viene un altro ebbene compagne e compagni anche noi
Lo abbiamo ripetuto e lo ribadiamo qui con l'azione politica la ricerca teorica
Dopo lo scioglimento del PC la storia del comunismo italiano non è finita
è iniziata una nuova seminagione nella Buona Terra del comunismo italiano
E noi qui ribadiamo l'impegno e il patto perché con il nostro quotidiano lavoro vengano nuovi e per fondi raccolti per i lavoratori e per le masse popolari del nostro Paese
Ciò è possibile ciò è necessario si tratta del contributo indispensabili Dinoi comunisti di oggi di domani alla storia del nostro popolo e dell'umanità travagliate sofferente di questi anni
E ora chiedo la parola alla nostra cara compagna Luciana Castellina direttore responsabile del nostro giornale
Compagnie compagni questa fetta così come le tante altre e si tengono in tutt'Italia andata bene
Beh non le previsioni
L'ambiente sembra ritrovare il gusto alla politica e come abbiamo scritto su Liberazione tornati a chi nei dibattiti e continuano a piacere i tortellini come fatti
Ma non è solo questione di dibattiti ed in castigo qui c'è qualche coda di Antigone di ritrovamento e anche in queste ore un terzo della ritondazioni
Ricostruì con nuovi linguaggi nuovi contenuti e nuove generazioni qualcosa di perduto nato tradizionale che cosa era compagni all'origine cosa cena negli affetti dell'unità non solo l'autofinanziamento una diffusione del giornale
Chi era l'occasione di un incontro permanente
Di un'impresa collettiva metodica dove vanno discussione lavoro materiale si fondessero entrambi proprio in una consuetudine esperienze e generazioni diverse
Che aiutare affondare
Un soggetto collettivo una comunità unita in un ideale non astrattamente politico e insieme l'idea che queste occasioni avrebbero aiutato a far vivere questo suo giocattolo
Non come una fetta separata nell'Unione col popolo rompendo e pensate quando queste è stata importante negli anni bui del peggiore anticomunismo barellieri e incomunicabilità
Senza accennare dunque l'anti puntando un'identità
Questa questa badate è una peculiarità quasi unica del comunismo italiano questo suo essere realtà di massa partecipa a formativa realtà umana culturale e morale oltre che coliti
E c'era nelle per per anche l'idea alla pratica della stampa del giornale come strumento di collegamento permanente di permanente rivoluzione culturale
Strumento non di direttive nel canale di slogan ma veicolo di formazione discussione luogo primario di formazione di un senso comune autonomo
Immerso nella realtà quotidiana Mabel fra non subalterna sappiamo che tutto ciò dopo avere raggiunto altissimi livelli di esperienza è declinato questi è vuota
Ben prima badate dello scioglimento del PC della Bologna
Ne è derivato il gigantismo delle feste il loro appiattimento politico culturale ancora di più la crescente la separazione fra chi costruiva le feste e che in esclusiva senza dar loro più significato il declino anche della diffusione militante e del rapporto fra il giornale del partito
Noi abbiamo per necessità ma anche per scelta tentato un ritorno alle origini a una festa povera che si fa e si consuma insieme dove la politica è l'affermazione ideale prevalgono sul servizio sullo spettacolo anche se i servizi erano diciamo la verità
Stiamo verificando pure essendo i primi passi che incontriamo un bisogno un bisogno che non nasce dalla memoria e che non è affatto poco moderno un bisogno di Panepinto di politica in senso forte
Che costituisce ecco badate perché ne parlo qui in modo che non vuole essere rituale che costituisce il vero tema decisivo della fase attuale ed è dunque tema modernissimi perché l'aspetto vero di regresso badate della Finiper il punto su cui l'avversario ha riportato la sua maggior vittoria in questi anni
E il pericolo maggiore che si profila per l'immediato futuro proprio il declino anzi il crollo dell'idea della politica come qualcosa che va oltre l'amministrazione dello Stato la gestione del potere
Della politica come affari di tutti
Come visione del mondo come costruzione quotidiana di una comunità che rompe la separazione delle Idlib
Lotta Villari e il limite della democrazia come Teletna perché capace di trasformare il giorno per giorno
Le classi sfruttate in plastica dirigenti
Prendete il tema compagni di questi mezzi la questione morale
E il tema di questi giorni il tentativo di coinvolgere ippiche
E il PdL
Il punto evidente continuamente rimosso perché la questione morale non è affatto morale sua e di onestà
All'origine c'è un dato strutturale e permanente
E cioè che ogni Stato moderno la politica gestisce più del cinquanta per cento delle risorse e potete gestisce siano a gestirlo politici o pubblici amministratori non può più corrompere
Se non c'è una capacità di controllo e di intervento della generalità dei cittadini ma da dove può nascere e compagni questo controllo in una società Tomic Zatta sempre più manipolata dai mass media
Per questo vedete ben al contrario di quanto ti cerca di far credere c'è un bisogno appunto di fanno cioè non di un partito gestore di poteri ma di un partito fondato sulla partecipazione supporti motivazioni ideali
Capace dunque di formare cultura di fornire le competenze necessarie al controllo ecco badate un altro ruolo del giornale e detenere il consiglio ogni giorno in campo di farla materialmente a dire la sovranità popolare
Questo badate
Era riuscito a fare in certi momenti il PC
E in questo suo modo di essere Novoli una superiorità a priori dei suoi dirigenti Tavana sua divertita e la sua risorse apprezzino oggi si tende a dire per aggirare in radice quest'argomento diamo prova dei fatti il PCC ha finito per agire come gli altri partiti
Certo compagni sarebbe assurdo e sbagliato negare dei processi degenerativi non abbiano l'ambito coinvolto anche il piccino
Ma sarebbe assai più assurdo non riconoscere una differenza enorme non solo quantitativa ma qualitativa
Perché solo qualcuno profondamente in malafede può affermare che i comunisti hanno costruito il consenso al loro partito grazie al clientelismo e agli apparati di potere
Raramente compagni
Ester comunista è servita a far carriera
è vero però che problemi hanno cominciato a nascere quando ha cominciato a declinare la partecipazione taking rigidità impallidisce dall'identità ideale
Che è persino peggio questa è diventata vuota e ripetitiva retorica
Ecco compagni perché proprio guardando ai problemi più attuali questa questione della cultura come strumento di conoscenza di partecipazione di soggettività di riconquista della politica come cosa di tutti e della quotidianità di di ognuno
è una cosa così importante
Non voglio dire che è possibile rispondere a questi problemi con un giornale fosse anche il migliore possibile ed il nostro non è affatto il migliore possibile
Oppure organizzando lecchese
Occorre una nuova elaborazione una pratica formativa occorre costruire spazi materiali per una pratica sociale alternativa di ma
è quello che cerchiamo di fare in queste nostre prime prove di Rifondazione come dice il nome affettuosamente autoironico di questa fede
Partendo dalla cosciente di massa così come no compagni non fatto la mistica della coscienza popolare anzi il dramma è proprio il regresso di questa coscienza ma proprio per questo occorre organizzazione Teoria
E non certo senso queste feste nel loro carattere elementare e apparentemente tradizionale lo gnocco fritto il dibattito liscio e così via un po'avvenente come le manifestazioni di massa quali quelle del settembre scorso e del febbraio scorso io credo che siano fra le cose migliori di ciò che stiamo tentando un modo reale
Badate viandanti controcorrente
Perché propongono una direzione politica giusta un punto di vista di classe una propria identità che però non produce separazione ma lo si diventa forza coagulante
è solo un'indicazione certa e anche questa indicazione si traduce in modo diseguale molte feste sono ancora solo celebrative e per quanto riguarda il giornale sia nella sua fattura che nel suo uso siamo ancora lontani da quel che occorre
Non è scattata la molla di un giornale che diventi e venga usata e usato come strumento di autoformazione del partito di ridefinizione crescita della nostra identità
Fare un giornale così compagni è difficile da scrivere e difficile da leggere i giornali dei comunisti badate del resto non sono stati mai fatti
Perché non facili perché i comunisti si sono costruiti partire da un'estrema ambizione questo è il nostro estremismo badate
L'attenzione di interpretare la storia e di guidare l'uomo verso il traguardo della liberazione reale per questo del resto ci chiamiamo liberazione
Questo vedete
è un pezzo irrinunciabile della nostra identità ma perché questa ambizione questo nome ambiziosissimo che portiamo liberazione non siano velleità il rischio badate forte nel momento in cui gli itinerari della liberazione appaiono tante incerti perché non resti velleità non basta fare un giornale che rispecchi perché oggi siamo o si limiti a denunciare le malefatte del sistema in fondo la grande novità di quest'ultimo periodo e proprio il fatto c'è sempre più gente che si è convinta che il capitalismo non è assolutamente in grado di risolvere i problemi dell'umanità Mendel miserabile terzo mondo nelle opulenti società industriali lo diceva compagno Bertinotti nel dibattito di ieri e badate non è una novità di poco conto è una novità rispetto anche solo agli anni Ottanta quando il capitalismo celebrò con tanta e infatti il proprio trionfo in molti anche a sinistra rimasero folgorati
Ma dobbiamo pur chiederci compagni IBA dibattito di ieri quello sulla disoccupazione Casero chiedeva drammaticamente
Come mai proprio quando il capitalismo mostra tutta la sua fragilità noi non vinciamo non è la sinistra ad avanzare ma le forze e le culture più torbida
Vuol dire che per costruire un'alternativa che ha bisogno di molto di più di una generica spinta di malcontento
C'è bisogno cioè della capacità di indicare un itinerario possibili modi e le porte in grado di produrre un cambiamento Cuesta la difficoltà
Per il partito e per il giornale perché già solo tentare di rendere credibile la possibilità di cambiare il mondo vuol dire oggi andare controcorrente abbiamo compagni un problema acuto di riconquista di egemonia che è stato in altri momenti la forza della sinistra egemonia ecco un concetto che è un altro pezzo prezioso della nostra identità della nostra eredità gramsciana
E per tornare a esercitarla non mi basta gridare le nostre verità ribadire le nostre tacco tante denunce dare voce al conflitto sociale di tutto questo è decisivo ma corre anche sforzarsi di capire ragionare Hardy il nucleo di verità sia pure distorta che c'è nelle posizioni dell'avversario perché solo così
Sarà possibile convincerlo della necessità di una risposta diversa
Occorre insomma dire ma anche ascoltare come giustamente ricordano tanti pannelli disseminati in questa fase e occorre non censurare la complessità del reale sforzati di accompagnare la denuncia con la proposta
Tutto questo che poi lo sforzo per rifondare un un'identità comunista porte oggi è ancora un più urgente rilievi
Non solo badate l'attacco reazionario ma spezza leggi elettorali ci impone come sappiamo la ricerca di intese
Il tema dell'unità a sinistra dominerà il nostro dibattito ed è un tema difficile perché l'intesa possibile necessaria finestra dovrà essere stabilita con porte che da noi si distinguono per cultura e per posizioni politiche supporti non marginali
E allora per poter affrontare questa prova
Senza cedimenti opportunistici ma nemmeno senza chiusure settarie che spesso in cui vivono
La scarpa sicurezza in se stessi
Una più forte e ricca e aggiornata nostra identità è essenziale altrimenti anziché autonomi rischiamo di risultare arroccati nulla timorosa difensiva e alla fine è proprio per questo via via appiattiti su un green John minimo comun denominatore prigionieri di una vecchia visione statica dell'unità incapaci cioè di dare dinamismo e forza propulsiva alle nostre idee lo ripeto compagni
Liberazione
è ben lungi dall'essere lo strumento che ci serve per questo lavoro
Ma io ho voluto petulante mente fare l'elenco di ciò che oggi la situazione ci chiede per riflettere meglio assieme senza semplificazioni in Kensuke direzione dobbiamo muoverci sia che Liberazione eretti settimanale sia che riesca a diventare quotidiani
L'importante è che Liberazione diventi strumento di costruzione dell'intellettuale collettivo che noi vogliamo sia il nostro partito
Sede di socializzazione delle nostre conoscenze e anche lasciatemelo dire strumento di democrazia interna
E perciò capace di fornire quelle conoscente senza delle quali il compagno di base e destinato fatalmente a perdere di peso nella vita del partito
Anche questo compagni è tema del nostro congresso
Anzi forse il suo tema centrale come costruire un partito che vuole essere di classe di massa che Luchetti auto educato in un momento in cui le nostre stesse dimensioni e la grande crisi che ci sta alle spalle
Spingono invece verso l'isolamento e l'ossificazione ideologica un partito che lotta contro il nuovo imbarbarimento contro il regresso culturale diffuso contro il tentativo di trasformare di nuovo le classi sfruttate in classi subalterne dominate da culture subalterne un partito che aderisce ai bidoni popolari mappa del popolo il protagonista della propria emancipazione il Pdci insomma questo partito che è riuscita a trasformare milioni di contadini gli operai senza storia condannati al silenzio o alla miseria della parola espressa solo con il voto condannati alla frustrazione nell'ignoranza
A trasformarli militanti consapevoli Ivan C Pati dall'ideologia dominante
Di trasformarli in intellettuali in senso pieno
Un partito che ha tenuto alta la speranza di cambiare il mondo non graffia facili utopistiche ma perché sul bisogno di cambiamento ha costruito coscienza cultura organizzazione
Lo stesso compito oggi per renderlo adeguato ai nuovi tempi e Problemi richiede certo uno sforzo enorme ma si può ben dire compagni che il futuro e cioè il nostro obiettivo ha un cuore antico la nostra storia vale a dire che come diceva il film del napoletano tunisini non cominciamo da zero cominciamo da Craig
Ringrazio di nuovo la compagna Luciana Castellina ed ora per l'intervento conclusivo do la parola al presidente il nostro partito il caro compagno Armando Cossutta
Care compagne e compagni
Amici cittadini lavoratori
Desidero anch'io esprimere anzi rinnovare
A voi tutti a tutti coloro che hanno partecipato a questa resta ai dibattiti ed incontri alle sue diverse attività
Rinnovare il saluto e il ringraziamento più caloroso del Partito della Rifondazione Comunista
E desidero in primo luogo ringraziare ringraziare a nome di tutto il partito
I compagni di Reggio Emilia che hanno saputo costruire questa fresca
Questa festa nazionale e l'hanno saputa gestire in ogni suo aspetto con grande capacità organizzativa
E con grande intelligenza creativa
Sottolineo
Con grande intelligenza creativa
Perché cari compagni cari compagni
C'è bisogno oggi della forza delle nostre idee
Della forza della nostra cultura
Del confronto dell'approfondimento dell'analisi
Che bisogno di sprigionare con la nostra capacità di organizzazione tutta la nostra capacità intellettuale
Alla vigilia di questo congresso importante per noi e per i lavoratori
Che vogliamo sia libero limpido trasparente per dare vita ad un partito o sempre più unito sempre più forte sempre più presente nella vita del nostro Paese
I risultati di questa festa così come ce li ha già illustrati il compagno Vignati
Come ognuno di voi come ognuno di noi ha potuto constatare girando per gli Staind per i ristoranti per la libreria per i dibattiti
Ebbene i ristoranti i risultati di questa festa confermano ancora una volta legami reali profondi popolari di massa di questo nostro partito
Ed i suoi caratteri caratteri profondamente democratici
E confermano questi risultati la stima per il nostro settimanale Liberazione
Per il suo direttore accompagna Castellina
Per i suoi redattori per i suoi diffusori come strumento importante per la nostra battaglia politica culturale ideale c'è bisogno
Di avere con liberazione uno strumento sempre più valido per questa lotta
E noi tutti ci auguriamo i poteri e creare avere le condizioni per trasformare al più presto questo nostro settimanale in un quotidiano giornale comunista di cui c'è tanto bisogno in Italia
Sta per concludersi questa estate
Un'estate pesa
Intensa densa di avvenimenti
Per noi anche
In un certo momento tanto dolorosa
La perdita del compagno Lucio Libertini pesa enormemente su di noi
Sul nostro animo e pesa sul nostro lavoro
Sulle battaglie ideali sulla lotta politica di cui egli è stato protagonista dirigente stimato e indimenticabile
La festa dedicata a lui
E anche in questo momento un impegno per continuare nel suo nome nel suo ricordo con il suo esempio la battaglia di cui è stato esempio per tutti i lavoratori italiani
L'estate
Che sta per concludersi lascia dietro di sé lascerà dietro di sé problemi gravi
Per la vita del nostro popolo
Nell'autunno li rende ancora più acuti
Nel mondo
Guerre feroci continuano a dilaniare Paesi e popoli
Certo per antiche non sopite ragioni etniche ma certo anche sempre per antiche ragioni economiche
Politiche di potere
Nella ex Jugoslavia
Giocano lo sappiamo tutti
Le mire
Dei Paesi più forti del centro d'Europa
Per il dominio sui Balcani
Nel Medio Oriente permane
La iniquità non risolta
Dei territori occupati da Israele contro il popolo di Palestina
In Somalia nell'Iraq pesano interessi strategici economici per la conquista non solo di territori ma di materie prime fondamentali
E nel Centro America
A Cuba nel Nicaragua altrove si sente la mano rapace degli Stati Uniti
E l'organizzazione delle Nazioni Unite l'ONU ha dimostrato e dimostra la sua impotenza risolvere i problemi internazionali in conseguenza della sua dipendenza
Verso la politica estera
E la volontà di dominio degli Stati Uniti
Contrasti nel mondo non si attenuano
Si aggravano
La caduta del muro di Berlino non ha ridotto ma ha moltiplicato guerre e pensioni in ogni parte del mondo
E non bastano no non bastano motti anche significativi e importanti di solidarietà
Le opere anche apprezzabili di carità
Spesso strumentalmente utilizzate
Il mondo si è commosso ingiustamente dinnanzi al dramma della piccola bambina della Bosnia tormentata Irma
Ma il mondo
Non ha speso una lacrima nei confronti di quella giovane bosniaca
Che è giunta dinnanzi all'ospedale di Francoforte non è stata accolta perché non aveva i cinquantaquattro mila dollari per la propria reggenza il mondo
Il mondo oggi
Sente
Nei confronti della situazione determinata dalla rivolta dei curdi
Sentimenti contraddittori
Certo i curdi
Dicono i giornali ben informati
Avevano ragione
Quando si trattava
Di combattere da parte loro contro l'oppressione di Saddam Hussein
E avevano ragione per davvero
Ma adesso non hanno più ragione nel combattere contro il dominio delle classi dominanti della Turchia
Mentre i curdi avevano ragione prima e hanno ragione oggi no non bastano generi chi generici motivi solidarietà hanno occorre una diverso a una nuova una politica estera
Completamente ricostruita
A partire appunto dall'Europa dall'Italia una politica estera fondata su un ruolo di indipendenza di difesa strenua dell'indipendenza nazionale perché attraverso questo
L'Italia posso svolgere il suo ruolo il ruolo che le spetta di pace coesistenza di collaborazione
E indipendenza vuol dire
E lo diciamo pacatamente ma permanente nel giunto il momento rimettere in discussione
I rapporti internazionali gli accordi internazionali rimettere in discussione le alleanze militari di cui fa parte l'Italia
Il patto di Varsavia non c'è più un morto e sepolto
Non c'è più ragione che permanga la NATO perché l'Italia ne faccia parte
Occorre dunque è una polis dica
Una politica estera nuova di pace portatrice di valori umani forti
Di solidarietà
Di cooperazione qui in ogni parte del mondo
E impedire il dominio lo spray dominio del Nord contro il sud del mondo
Ed in questo modo continuare la battaglia in questo momento sotto questi aspetti la battaglia di sempre contro le minacce dell'imperialismo una politica estera dunque anche dell'Italia completamente diverso
Alla guerra delle armi
Fanno eco le guerre economiche
L'Europa si presenta divisa
Il Trattato di Maastricht ha dimostrato il suo fallimento
L'unità monetaria è fallita
La guerra economica fra i grandi colossi del mondo
Gli Stati Uniti il Giappone e la Germania si conduce senza esclusione di colpi
E il capitalismo certe o imperversa ante dominante manifesta le sue contraddizioni inguaribili
E il suo inconfondibile volto
Oppressivo aggressivo
è in questa realtà
Se noi collochiamo anche i drammatici problemi del nostro Paese
Dell'Italia
E sta vivendo una delle pagine più difficili
Della propria vita della propria storia
In un momento in cui crisi economica e crisi politica Marciano di pari passo aggravando sempre più fortemente le condizioni delle masse lavoratrici e delle masse popolari
Non occorre ricordare a voi compagne e compagni amici i lavoratori
I fatti
Che sono ben presenti alla vostra coscienza
Un fisco assurdo
Che colpisce i lavoratori dipendenti pensionati i ceti medio-bassi in modo iniquo e insopportabile
I tagli continui alle spese sociali
Quelli di sempre quelli nuovi
Alla sanità
Alle pensioni
Ora anche alla scuola cinquantasei mila classi in meno
In un Paese come l'Italia
Nel quale il numero gli allievi di studenti rispetto alle classi è il più alto nei confronti di tutti gli altri paesi avanzati dell'Europa
è un calo continuo del potere di acquisto delle pensioni e dei salari non soltanto del Monte generale dei salari diminuito fortemente
In conseguenza della diminuzione dell'occupazione ma del salario medio
Inferiore
Per la prima volta dopo decenni e decenni all'aumento del costo della vita
Ed esplode in questa realtà
In tutti i suoi termini acuti drammatici il problema dell'occupazione
Quattrocento mila posti in meno negli ultimi tre mesi
La previsione di cento mila posti al mese in meno
Nei prossimi mesi
Per il prossimo anno
E zone intere dell'Italia allo stremo
A rischio
In zone dove via il venti venticinque trenta per cento di disoccupazione
E già dove si manifestano
Guerre incredibili tra i poveri
La mia mamma
Era nata a Cerignola
Ed ero ancora ragazzo quando mi parlava
Della sua terra e di quelle battaglie
La terra di Di Vittorio
Ebbene oggi con animo con animo tremendo che noi guardiamo giudichiamo quello che è avvenuto in provincia di Foggia
Dove i problemi della disoccupazione
Hanno messo in lotta fra di loro sfruttati
Lavoratori
In lotta fra di loro
Solo perché gli uni di pelle bianca
E gli altri di pelle nera le conseguenze di questo dominio infame di una società fondata sullo sfruttamento a società del capitalismo va bene il ministro Mancino a preoccuparsene
Ma non è ministro Mancino una questione di ordine pubblico quella che oggi si pone il problema dell'occupazione è il problema dell'Italia è il problema numero uno morale e politico sociale economico e il problema nazionale
è il problema dell'Italia il problema dell'Europa
Non bastano le chiacchiere
Le chiacchere
Di questo capo del governo
Governatore già della Banca d'Italia che vede tutto in termini monetari
Come se la questione potesse venire risolta attraverso una diminuzione dell'inflazione dello zero uno dello zero due per cento
Una inflazione che cala
Perché aumenta la recessione diminuiscono i consumi
Diminuiscono le capacità di acquisto
Non si può continuare a fare chiacchiere
Sulla necessità della riduzione del tasso di sconto bisogna andare alla sostanza del problema reale
è quello di una diversa politica industriale del fallimento di una politica
Ed è la necessità di dare vita a una politica industriale completamente diversa
Ne bastano le illusioni
Che vengono propagandate a larghe mani ai ministri di questo governo dai rappresentanti del potere
Le promesse sulla sanità una ogni giorno diversa dall'altra
Se non si affronterà il tema della sanità come servizio
Per tutti quanti cittadini come un diritto alla salute per tutti i cittadini non ne verremo a capo
Non si può continuare a promettere misure palliativi di palliativi si tratta per la riduzione della pressione fiscale con qualche aggiustamento
Occorre nel cambiare occorre cambiare nel profondo il sistema fiscale
E non si può promettere investimenti miracolosi ai quali si crede che si possono ottenere si possano far derivare chissà quali risultati
Per l'occupazione
Siamo alle solite
Vengono promessi e grande opere Grandi in prese nuove strade nuove autostrade ferrovie ad altissima velocità
Facciamo una riflessione attenta
Ammesso che tutto questo venga realizzato
E ha ammesso che tutto questo possa essere utile non è utile
Alla struttura al tipo di sviluppo del nostro Paese
Tutto questo porterebbe all'occupazione di qualche migliaia di persone sono tre milioni di disoccupati italiani occorre qualche cosa di profondamente dal nuovo di profondamente diverso e occorre dunque andare alla radice era Radice a questo tipo di sviluppo di sistema economico finalmente i corrotti
Sono stati messi al margine
Finalmente i corrotti oggi sono sotto il vaglio della giustizia ai magistrati decideranno se come condannarli i grandi corrotti
I Craxi i De Lorenzo i Forlani e quelli come loro
Che hanno infangato la vita politica di questi anni
Bene i corrotti debbono essere messe da parte debbano essere puniti
Ma bisogna colpire i corruttori in grandi corruttori che sono i grandi capitalisti che hanno imposto anche con la corruzione
Anche con la corruzione le scelte
Per i loro profitti allo stato al Paese e sono le grandi famiglie delle grandi famiglie del capitalismo italiano
Il cui le fallimento delle quali si è manifestato anche con le tragedie di questa stessa estate
E non si continui dunque a indicare come via di uscita
Quella di un ulteriore selvaggia privatizzazione della vita economica si è visto che cosa è successo privatizzando la Montedison a quale disastro
E si è visto
Che cosa ha significato
Dare l'Alfa Romeo nelle mani dell'affiliato gratis non una lira Agnelli ha pagato sino a questo momento per quella fabbrica che era un gioiello dell'industria italiana non è questa la strada
Che può essere seguita
Occorre qualche cosa ripeto
I profondamente diverso
Certo non è facile
E neppure noi abbiamo la ricetta pronta per la soluzione di questi problemi occorrono programmi
Progetti con grande capacità di innovazione e con grande coraggio politico il capitalismo lo diceva giustamente ora la compagna Castellina
Non sa trovare la soluzione
Ai problemi drammatici di questa epoca
Non sa garantire uno sviluppo equilibrato
Non sa garantire la condizione fondamentale per uno sviluppo equilibrato e cioè il lavoro per tutti
E in questa situazione che noi siamo molto preoccupati allarmati incerto siamo una forza grande
Ma ancora modesta
E non riusciremo noi non riusciremmo certo noi da soli a trovare le soluzioni e ad imporle
Ma siamo allarmati preoccupati
Perché la sinistra taccia
I sindacati dimostra un silente un'inerzia rispetto al dramma che investe l'Italia che impressione
E la sinistra politica in mostra una subalternità che disarma
Che preoccupa
Si sente in Italia quasi soltanto purtroppo la voce della Lega
Come se la protesta
Potesse venire espressa da Bossi da Miglio dagli uomini della lega nord attenti attenti lavoratori
Cittadini italiani attenti
Sta costituendo così un nuovo blocco sociale
Con gruppi medio-alti
Ceti forti
Nella media industria delle grandi professioni dal grande commercio
E dietro di essi pronti
A dare il loro appoggio determinante nel momento culminante della nuova fase come sempre è avvenuto nella storia
I grandi gruppi economici finanziari
Capitalisti
La lega si sta muovendo con una linea pericolosa
E altrettanto lucida
Seguendo una logica
Che la logica tipica del capitalismo
Più arretrato
Che cerca il massimo profitto
E cerca di far valere comunque la logica del più forte
La legge del più forte
Eludere il fisco non pagare le tasse
Comprimendo i salari comprimendo i diritti nelle piccole nelle menti aziende in ogni luogo di lavoro queste la politica della lega
Una politica che non è soltanto di una protesta generica ma che ha un fondamento di classe apertamente reazionario che noi denunziamo dinanzi a tutta l'opinione pubblica
Vi è un pericolo
Per la vita nazionale che va fronteggiato che va fronteggiato e siamo in ritardo
Interpretando in modo coerente in modo conseguente i motivi della protesta portandoli a sbocchi avanza
Facendo ci porta attori di un rinnovamento reale e profondo della vita nazionale
Cercando di indicare la via di una reale alternativa
Di tutte le forze antagoniste e in primo luogo certo delle forze della sinistra
E a tutta la sinistra sì
A tutta la sinistra noi ci rivolgiamo
Siamo parte fondamentale della sinistra
E ci rivolgiamo alla sinistra in Italia
A tutta la sinistra a tutte le forze della sinistra è il momento è l'ora di decidere di scegliere
Di combattere
Di reagire di farsi sentire di farsi valere
In primo luogo ai sindacati alla sinistra sociale
Perché promuovano progetti programmi alternativi rispetto alla condizione drammatica
E perché promuovano sì i compagni dirigenti dalla CGIL compagni dirigenti dei sindacati perché promuovano azioni di lotta sistematiche in ogni parte d'Italia e per ogni categoria non si può continuare così
Non vi rendete conto ieri sera ho partecipato con animo turbato di fronte alle cose che sentivo da parte dei compagni che erano a quell'incontro sui problemi del sindacato dell'occupazione con animo turbato perché sentivo che c'era qualche cosa di esasperato di esagerato di un giusto in tanti interventi
Ma che vi era nel profondo qualche cosa di profondamente vero
Profondamente vero ed è quello che voi tutti sapete del malcontento profondo che c'è oggi tra i lavoratori nei confronti della politica del sindacato
Non ve ne accorgete compagni e quello diciamo da sinistra da uomini e da donne da combattenti dalla sinistra non vi accorgete che oggi il sindacato rischia di essere scavalcato
Da organizzazioni ed è più diverse
E di essere abbandonato
Dalle forze più attive e più consapevoli
L'accordo del tre luglio è stato approvato lo sappiamo
Dalla maggioranza dei lavoratori che hanno partecipato alla consultazione
Ed erano molto meno della metà
Dei lavoratori interessati
Ma non vi dice niente
Non ti dice niente trentini non vi dice niente D'Antoni non vi dice niente Larizza non vi dice niente il fatto
Che la consultazione abbia dichiarato il proprio no nella città più importante d'Italia dal punto di vista economico e produttivo la città di Milano
Che Brescia città industriale fondamentale abbia detto di no nella sua a schiacciante maggioranza è che tante tante tante grandi aziende abbiamo detto di no le fabbriche mi aziende industriali lei i centri fondamentali dell'organizzazione dei lavoratori abbiano detto di no
Ci rivolgiamo
A tutta la sinistra la sinistra politica
Agli amici della Rete
Agli amici del Pertini
Ai compagni del PDS
Avremo
Abbiamo chiesto e avremo e qui lo dico
Un incontro con i compagni del PDS nei prossimi giorni
E chiederemo di avere una discussione franca
Con i compagni del PDS con i compagni gli amici della Rete dei Verdi delle altre forze della sinistra italiana
Sentite anche voi come sentiamo noi
La necessità di ricercare un impegno unitari io comune
Vi sono secondo voi le condizioni programmatiche per dare vita a un tale impegno unitario comune c'è la volontà politica
Per dare vita a questo impegno
Noi ne sentiamo fortemente bisogno
Il bisogno deriva da un'esigenza oggettiva forte
Dato dalla crisi drammatica
Per occupazione
Per il taglio alle spese sociali
Le difficoltà in cui si trovano tante e tante parti del nostro Paese sentiamo la necessità oggettiva di tutto ciò anche per fronteggiare la politica di questo governo
Quindi qua sotto il profilo sociale inconcludente sotto il profilo occupazionale ne sentiamo l'esigenza oggettiva e porte
Anche sappiamo anche se sappiamo che le difficoltà per un impegno unitario a sinistra sono grandi
E difficoltà soggettive sono reali
Non sono di poco conto
Si rimprovera noi qualche volta anzi spesso ingiustamente
Ma non voglio fare polemiche superflue
Che saremmo una forza politica chiusa settaria
Che non va a ricercare le condizioni dell'unità
Ma è colpa nostra compagna
Se le differenze sono così grandi
Non sono artificiose
Non solo ideologica non sono pregiudiziali
Noi abbiamo detto di no l'anno scorso
Forse è quasi da soli all'accordo del trentuno luglio non è colpa nostra sei compagni del PDS hanno detto di sì
Noi diciamo di no al raccordo del tre luglio che rinnova il peggio ora l'accordo dell'anno scorso non è colpa nostra sei compagni del PDS hanno detto di sì
No diciamo di no anche cattivi maestri
Abbiamo detto di no oggi è fallito
è sotto gli occhi di tutti gli altri hanno avuto posizioni diverse e posizioni diverse vi sono purtroppo e abbiamo il Dome ore di dirlo perché inganna Remo poi e noi stessi cioè non dicessi ma la verità e le cose come stanno sappiamo che è difficile sappiamo che è difficile e abbiamo differenze nei confronti del governo siamo contro questo governo altri in modo diretto o indiretto lo sostengono
Sono cose di non poco conto
Eppure c'è bisogno lo spesso di unità
Occorre unità per tornare a combattere occorre unità per tornare a vincere senza unità dei lavoratori senza l'unità delle sinistre non si può combattere non si può vincere
Questo è il messaggio che noi apertamente lealmente esprimiamo una esigenza profonda oggettiva porte di unità che scaturisce dall'analisi della condizione dal paese
Perché riguarda certo anche la prospettiva politica
è stato detto e sono d'accordo
Gli questa nuova legge elettorale
L'abbiamo contrastata è una legge iniqua
Ma essa oggettivamente spinge a ricercare intese
Di solito
Le condizioni
Programmatiche
Viene la volontà politica
Per dare vita
A delle larghe intesa a sinistra rotto non chiuso in loro stessi
Dinamiche
Ma perché ciò avvenga
Occorre compiere delle scelte
Perché cosa
E con chi
E questo è quello che porremo apertamente e lealmente
Agli amici ai compagni delle altre forze della sinistra
Con chi stare
E per che cosa
Certo ha ragione il compagno D'Alema quando dice nella sua recente intervista sull'Unità non basta essere contro la lega d'accordo
Ma prima di tutto
Dobbiamo decidere contro chi siamo contro la lega come pericolo fondamentale d'accordo
Sul piano elettorale questo rappresenta il pericolo principale occorre dire anche dei sì e noi proponiamo di dire di sì
Per una reale alternativa
Per una politica alternativa per un'alternativa economica per un'alternativa politica e allora occorre decide occorre scegliere
Per una politica di alternativa bisogna riuscire a dare vita a uno schieramento unitario a sinistra consapevole sia pure nelle differenze
Sia pure nella reciproca autonomia ma un largo vasto movimento dalla sinistra compagni del PDS bisogna scegliere
Non si può pensare di fare delle alleanze elettorali da una parte con Rifondazione Comunista e dall'altra con l'Alleanza dei segni e dei suoi amici la non è possibile non si può fare un'alleanza con Rifondazione comunista e dall'altra parte magari con la vecchia o con la Nuova Democrazia Cristiana occorre scegliere contiene qualche cosa
Noi noi compagne e compagni
E penso che tutti i nostri compagni che qui con me qui con noi sono oggi alla presidenza di questa manifestazione confit dividono questa mia opinione
Noi siamo tutti
Tutti consapevoli delle nostre grandi responsabilità per una politica unitaria
Oggi più che ieri oggi più che mai
Siamo consapevoli delle responsabilità che ricadono anche su di noi
Siamo diventati il primo partito della sinistra
Nelle due più grandi città del Nord a Milano a Torino questo significa che le nostre forse sono più grandi ma le nostre responsabilità anche sono più grandi
E noi sappiamo a proposito delle prospettive elettorali
E la nostra forza elettorale tale che può diventare può essere senza esagerare
Ma può essere per davvero decisiva determinante
Per conquistare delle maggioranze a sinistra
Non dico in pochi
Ma in tutti i collegi di questa Regione
In tutti i collegi dalla Toscana
In tutti i collegi dell'Umbria in tutti i collegi delle Marche in tutti i collegi dalla Liguria in tante altre parti dell'Italia questa la nostra forza elettorale dunque a quale scopo aumenta c'è anche una nostra responsabilità perché abbiamo vinto abbiamo avuto quel successo aquilano a Torino perché ognuno di noi cerca già saputo dare una risposta
Prima di tutto perché abbiamo fatto dalla battaglia per il lavoro dei lavoratori
La questione principale
I lavoratori sanno che noi siamo dalla loro parte
E saremo sempre dalla loro parte
Abbiamo aumentato i nostri voti perché abbiamo saputo fare una battaglia di libertà
Anche controcorrente e gruppi intellettuali e ceti medi importanti di Milano di Torino di altre città ci hanno votato perché hanno rispettato la nostra coerenza
Morale e politica quando abbiamo saputo dire di no nel referendum sulla legge elettorale
La libertà
E abbiamo aumentato i nostri voti perché tanti e tanti giovani e non solo giovani ci hanno visti Diversi rispetto ad altri sulle grandi questioni del mondo anche controcorrente
Per la ex Jugoslavia
Per la Somalia per l'Iraq per Cuba
Siamo una forza che si è caratterizzata come una forza che ha saputo portare avanti le grandi battaglie pensate un momento
Compagni comunisti
Di chi viene dalle file del PC della nuova sinistra che era senza tessera ma le grandi battaglie di questo mezzo secolo
Il lavoro la libertà la pace ecco le nostre parole d'ordine quelle sulle quali abbiamo costruito e costruiamo la nostra politica ma voglio dire anche a voi compagne e compagni comunisti non basta
Siamo stati in prima fila per il lavoro per la libertà per la pace ma se a Milano abbiamo avuto la vittoria insuccesso sia a Torino abbiamo avuto quel successo
E perché c'è un'altra parola
Senza di che non si capirebbe la ragione dalla nostra influenza unità unità
Ci siamo presentati come forza fondamentale di un movimento unitario
Di uno schieramento unitario di uno schieramento che si presentava alla coscienza dell'opinione pubblica di Milano e di Torino con una forza unitaria sia a Milano che a Torino unità ed è questo quello che oggi noi ribadiamo
Essere la forza che sa combattere in modo antagonista per il lavoro per la libertà per la pace e nello stesso tempo
La forza più unitaria
Che agisce che lotta per fortuna forzare l'unità dei lavoratori e delle forze della sinistra
Vi sono le condizioni
Si possono creare le condizioni per dare vita a questo impegno comune unitario in politica interna vi sono le condizioni per un impegno comune sull'occupazione
Vi sono le condizioni per una battaglia comune sul fisco
Nel portare avanti anche quell'azione quell'iniziativa che abbiamo intrapreso con la raccolta delle firme per i nostri referendum
La sanità le pensioni la democrazia sindacale vi sono le condizioni in politica interna dunque occupazione fisco e questioni sociali
Democrazia sindacale per dare vita a un impegno comune e unitario
E vi sono in campo internazionale le condizioni
Per riaffermare le esigenze della nostra indipendenza
Per l'indipendenza dell'Italia
Rispetto alla politica degli Stati Uniti
Con una politica nuova da parte delle Nazioni Unite
Con una diversa realtà rispetto al Patto Atlantico alla NATO vi sono queste condizioni e voglio dire
E voglio dire non solo perché è qui con noi nostro ospite grata attivissimo il compattatore ma voglio dire ai compagni del PDS
A tutte le forze della sinistra
Vi sono le condizioni siete disponibili per una battaglia europea
E voi contate più di noi
Noi non facciamo parte dell'Internazionale socialista e non abbiamo nessuna intenzione di aderire all'Internazionale socialista ma noi diciamo
L'Internazionale socialista può giocare un ruolo importante in Europa ebbene le forze della sinistra europea
Le forze della sinistra italiana sono disponibili per una battaglia per la garanzia di Cuba come Paese libero e sovrano indipendente contro il blocco degli Stati Uniti ecco dunque
Ecco dunque
Alcune
Alcune condizioni
Noi vogliamo contribuire a costruire queste condizioni
E non vi è nessuna contraddizione no
Soltanto i malevoli propagandistica
Per la stampa noi contraria possono cercare di per cogliere delle contraddizioni non vi sono non viene non la vedo
Una contraddizione
Con una con la politica chiara esplicita del nostro partito
Siamo per l'unità e siamo contemporaneamente qui a ribadire con forza
La necessità della nostra autonomia
E alla vigilia del congresso
Con forza
Ribadiremo la validità e la necessità di questa autonomia
Autonomia ideale
Autonomia politica autonomia organizzativa
Nel partito dei comunisti
Nel nostro Paese non vi è contraddizione
Anzi
Io sono convinto che proprio questa autonomia che ha contribuito Berto senza presunzione
Ma ha contribuito in modo rilevante
A rafforzare le condizioni anche di un movimento unitario in questo ultimo anno
No non sarebbero stati pensabili
Quei grandi cortei
Le piazze gremite se non avessimo il dodici settembre dell'anno scorso chiamato il popolo lavoratore a Roma in piazza San Giovanni e di ridare slancio a tutta la battaglia unitaria e neppure il grande e moderno incisivo movimento dei consigli probabilmente non avrebbero potuto avere la forza che ha e che noi intendiamo può sapere gli auguriamo può sapere e ci impegniamo perché abbia
Senza la presenza forte diramata
Di questo partito
La forza autonoma dei comunisti
E non sarebbe pensabile no non sarebbe neanche lontanamente pensabile
La possibilità di dare vita
A quella nuova grande manifestazione che nell'animo di noi tutti
Senza la nostra presenza autonoma
Certo volta appare più forte l'unità
Il venticinque settembre è una data che ci riguarda tutti tolte il lavoratori disoccupati pensionati artigiani e insegnante il studenti esercenti Polti coloro che vivono del proprio lavoro
Quindi la grande imponente manifestazione unitaria tutti a Roma voi tutti con le vostre famiglie noi tutti condotto il qua
Dopo lavoratore non sarebbe pensabile un grande moto unitario senza questa forza continua di iniziativa
Ma i comunisti non vi è nessuna contraddizione anzi
E smettetela anche e smettetela anche di dire
Nei nostri confronti
Che siamo una forza antica superata residuale
Nostalgica
Ma diteci davvero ma pensate che la modernità lo dico ai commentatori
Ai giornalisti
Agli operatori della televisione
Alle altre forze politiche democratiche ma credete davvero che sia moderna la strada subalterno
Che viene seguita nei confronti della politica economica del capitalismo
Che dimostra di non essere in grado di dare soluzione ai problemi del Paese
O non vi accorgete
E quella è la politica di sempre la più vecchia la più antica la più vetusta ed è bensì
Che cosa c'è oggi di più moderno che cosa c'è oggi di più moderno dei più coraggioso de più audace
Che cercare di dare a questa nostra impresa politica il carattere che abbiamo voluto dare sin dal primo momento di volere contribuire a rifondare il pensiero e la pratica dei comunisti che cosa c'è
Dei più nuovo dei più moderno
Terzo
Conosciamo i nostri limiti conosciamo i nostri limiti sappiamo
E ne vogliamo parlare ne parleremo
Con assoluta franchezza realtà in modo trasparente nel congresso
Un congresso libero
Democratico
Diretto in modo collegiale
Unitario
A tutti i livelli del nostro partito
Le nostre porte le nostre finestre sono spalancate
Venite
Anche coloro che non hanno la nostra tessera anche coloro che non sono con noi se avete proposte
Se avete critiche se avete da dire dette le nostre finestre la nostra parte sono aperti a tutti i contributi vogliamo un congresso vivo libero davvero democratico capaci di incidere
Per il presente
E per il futuro
Ma siamo anche convinti
E noi sapremo superare anche le difficoltà che pure c'hanno travagliato
Nelle ultime settimane
E che hanno pesato e pesano nel vostro animo nel mio animo nell'animo di noi tutti e che vogliamo superare nell'azione nella battaglia politica nell'unità fra tutti i comunisti
Sappiamo di avere da superare questi limiti ma abbiamo anche tanta fiducia anche noi stessi
Siamo alla fine del secolo
Di questo ventesimo secolo il secolo che ha visto la più grande rivoluzione della storia
Dare vita a una modificazione profonda
Nella struttura del mondo
La grande rivoluzione del diciassette
E poi la grande rivoluzione cinese
E la grande rivoluzione vietnamita e la rivoluzione di Cuba
E la nuova realtà dei Paesi dell'Africa dell'Asia dell'America Latina un secolo di battaglie un secolo di grandi lotte di grandi rivoluzioni
Ma un secolo anche che ha visto e non ci sono altre parole
La sconfitta di tante esperienze
E anche di tante speranze
Una sconfitta che pesa
Che pesa
E ne siamo tutti consapevoli
Ma una sconfitta che non è irrimediabile
Sono stati sconfitti dalle esperienze dei sistemi dei metodi dei governi
No negli ideali
Non i postulati di quella battaglia
Che il capitalismo donnina
Il capitalismo alla fine di questo un secolo nomina impone ma non vince non governa non sa risolvere i problemi della società
E le sue contraddizioni oggi sono sotto gli occhi di tutti in ogni parte del mondo
Ma ingiustizie
Le miserie il razzismo le guerre questo è il volto del capitalismo che noi combattiamo perché noi vogliamo superare e per noi
E per noi comunisti e noi di Rifondazione Comunista per noi non ci sono modelli
Negli altri partiti ne distacchi
A cui riferirci
Certo qualcuno può dire questo
Rende più difficile la nostra battaglia non so
So che oggi e so che con certezza
Che la parola
Spetta a noi
Spetta al movimento operaio
Per l'Europa
Nell'Italia
Dei grandi Paesi
Che qui vedo no più clamorosamente manifestarsi nelle città opulenti
Nei centri più forti del capitalismo le sue contraddizioni
La parola spetta ai popoli
Dove il dominio capitalistico
Fa più grave più greve più atroce la sofferenza lo sfruttamento
La miseria
Spetta la parola a voi a noi compagni
A noi e non soltanto a noi comunisti ma tutte le forze della sinistra
A tutte le forze antagoniste a tutte le forze
E vogliono cambiare questa società
Rispetterà
Lasciatemelo dire
Ai giovani
Ai giovani portare avanti questa battaglia
Questa battaglia si difficile certo
Difficile
Ma è la battaglia
Per la quale vale la pena di dedicare ogni energia
Ed è questo
Il messaggio che ci ha lasciato
La figura indimenticabile
Di Lucio Libertini il messaggio che egli
Il più anziano fra di noi
Tra i fondatori di questo movimento e di questo nostro partito ma voglio dire anche il più giovanile nelle sue battaglie nelle sua interpretazioni è il messaggio che ritirarci il messaggio di una speranza per un mondo diverso
Nella speranza perché le cose possono cambiare
Guai guai guai per l'Italia per i lavoratori per il nostro popolo
Per i nostri figli i quali se non avessimo deciso di dare vita a questo movimento a questo partito a questa nostra forza guai oggi non vi sarebbe neppure la speranza io non so
Fin dove potremo pervenire più in droghe potremmo giungere qui dove potremmo arrivare so che ognuno di noi ha cercato di dare tutto se stesso
Per tenere viva questa speranza per tenere aperto questo cammino
E ai giovani possiamo dire
La speranza che noi vi lasciamo
è una speranza che voi dovete produrre in una nuova fiducia
Il cammino che noi gli abbiamo parlato può essere percorso lungo e Pecile ma alla fine vittorioso
Nel concludere la manifestazione vi ricordo la sedia che la festa continua
Vorrei dire