Presentazione del VI Rapporto annuale dell'Istat 1999 org. presso la sede dell'Istat - via Balbo

Cominciare ci scusiamo innanzitutto per il ritardo ma non tradizionalmente vediamo un pranzo di fine rapporto insomma l'anno prossimo caso premono orario un po'più tardi ed ho avuto problemi di traffico
Ancora questi sono insetti un rapporto annuale dell'Istat un momento abbastanza importante da altrove l'istituto perché una sorta di precipitato di tutte le indagini che si fanno si incrociano cioè c'è un tentativo di raccordare insieme
Le cose per col capire fino in fondo quali sono le istanze del Paese
Siccome voi avete abbastanza aspettato io passo subito la parola alla ai due responsabili il rapporto il prima Linda Laura Sabbadini ricordandovi come voi avete visto anche dal rapporto avete in mano che il rapporto per quanto riguarda quello che ci diciamo oggi e quello che è scritto sull'apporto cioè l'embargo fino a domani alle tredici vi ringrazio
Allora voi vi trovate questo rapporto cappello cospicuo io cercherò di selezionarli e di dirvi alcune cose fondamentali del rapporto e poi in modo tale che possiate anche insomma anche per rientrarvi meglio passate poi vuole fare domande sulla cosa che ovviamente mi interessano di più
Tenete conto che il rapporto di quest'anno come ogni anno il rapporto sull'anno ma nello stesso tempo quest'anno proprio perché il due mila
è un rapporto che un po'fa i conti soprattutto con quello che siamo oggi alla luce di quello che è successo nelle soprattutto negli anni nell'arco degli anni novanta
Quindi si analizza il lavoro si analizza le trasformazioni sociali economiche eccetera dell'oggi di come ci siamo arrivati tenendo conto di trasformazione negli anni novanta parto da una prima considerazione fondamentale che riguarda sia la vita sociale diciamo così la vita degli individui trasformazione Davide individui che né importante per il sistema ci sono due cose grosse che si sono fortemente modificate in questi anni novanta e queste due cose grosse due pilastri della vita individuale e del sistema sociale del sistema di welfare sono rappresentati
In primo luogo dal e trasformazioni che stanno attraversando il lavoro e in secondo luogo dalle trasformazioni che stava attraversando la famiglia ma soprattutto le reti
Di aiuto di solidarietà che ci sono tra le persone che come si sa tradizionalmente in Italia sono sempre state molto forti molto solide hanno garantito che il sistema di welfare ci si potesse bastare con una certa solidità vediamo prima e lavoro
è cambiato fortemente il modello di partecipazione al lavoro le donne sono entrate massicciamente nel mondo del lavoro
Soprattutto negli anni novanta sfruttando sulla base di due cose fondamentali uno una nuova soggettività femminile cioè le donne danno un valore diverso al lavoro nell'ambito della propria vita due e soprattutto il processo di terziarizzazione la crescita del settore dei servizi questa significato che si è incrinato in qualche modo il modello vecchio di partecipazione al lavoro che era basato sul capo famiglia occupato tutelato
Lui sotto tutti i punti di vista quindi questo modello entrato assolutamente in crisi secondo aspetto che ha fatto entrare questo modelli in crisi
è stata la crescita molto forte che negli anni Novanta c'è stata soprattutto del lavoro atipico
La crescita del lavoro atipico come molto documentato nel capitolo cinque del rapporto è stata una crescita che in particolare
A
Portato soprattutto fino al mille novecentonovantasette una sorta di sostituzione dei posti di lavoro atipico
E dell'occupazione standard dal novantasette in poi la crescita dell'occupazione atipica invece è avvenuta in concomitanza con la crescita anche degli altri posti di lavoro a tempo indeterminato
Quindi una crescita forte dell'occupazione atipica che in una prima fase è stata crescita mentre diminuivano gli altri tipi di posti di lavoro a tempo indeterminato questo fino al novantasette dal novantasette in poi invece la crescita e lavoro atipico è avvenuta in concomitanza con la crescita
Della restante occupazione a proposito di questo emergono opportunità e nello stesso tempo contraddizioni su questo piano perché mentre di lavoro atipico
Per settori laureati e soprattutto nel nord
Può rappresentare un'opportunità di formazione ulteriori in attesa di trovare un'occupazione più adeguata per gli occupati soprattutto per i giovani
Che entrano con un primo lavoro come atipici nessuno e per gli occupati con titolo di studio molto basso
Quello che succede
è che il lavoro atipico
A distanza poi di tre anni non si trasforma nella maggioranza dei casi i non lavoro a tempo indeterminato nel sud in particolare nel quarantanove per cento dei casi invitare in più del quaranta per cento dei casi degli occupanti che tre anni prima avevano un lavoro a tempo determinato scivolano nell'inoccupazione il che vuol dire che ho hanno per perdono il lavoro comunque escono proprio dalle forze lavoro
E un'altra parte importante intorno al trenta per cento
Sta ancora a un altro lavoro atipico a sua volta cioè ha cambiato lavoro ma ha un lavoro che è sempre un lavoro a tempo determinato quindi secondo elemento di cambiamento di questo modello è questa crescita così forte che c'è stata negli occhi negli anni novanta del lavoro atipico
Terzo aspetto importante
Sempre delle trasformazioni
Nel lavoro e che negli anni Novanta è cambiata la struttura per professione Hashem nell'arco degli anni novanta si sono distrutti un milione di posti di lavoro di bassa qualifica di qualifiche
Manuali mentre invece si sono costruiti si sono forse costruiti ex novo
Più di un milione di posti di lavoro ad alta a qualifica non manuale quindi queste sono diciamo tre le tre grosse trasformazioni che hanno riguardato i cambiamenti e lavoro cambiamento una modalità arte citazione con la crescita e l'occupazione femminile
Crescita forte del lavoro atipico con tutte le sue contraddizioni e opportunità cambiamento della struttura delle professioni secondo grande invece mutamento che abbiamo voluto focalizzare che ha riguardato la vita degli individui ma anche il sistema di welfare il secondo grande mutamento riguarda le reti di solidarietà
Allora come voi sapete in Italia le reti di aiuto tra famiglie sono sempre stati un elemento di forza le reti di aiuto tra famiglie si sono sempre basate su un grosso contributo delle donne il lavoro di cura che si scambia e non solo il lavoro di cura lavoro di cura prestazioni sanitarie che si scambiano gli individui continua a essere molto forti arriviamo a due miliardi e ottocento milioni di ore che vengono dedicato a queste a questa cosa dalle persone nell'arco di un anno quindi si continua diciamo a vivere una situazione di tessuto sociale molto forte
Quello che è successo però nell'arco di quindici anni e che il numero di famiglie che sono raggiunte da questi aiuti a fortemente diminuito
E questo per il combinarsi di due fattori
Uno le tendenze demografiche che hanno portato a un processo di invecchiamento della popolazione e quindi anche a un processo di invecchiamento delle reti di parentela
In sostanza il numero di persone
Che sono possono essere coinvolte nella Rete di aiuto informale nell'ambito della Rete di parentela
Diminuiscono sempre di più tutte quelle che possono farsi carico di problemi di lavoro di cura diminuiscono in termini numerici dal nove a cinque
E aumenta l'età media di queste persone
Questo ha portato a una difficoltà oggettiva data anche su la
Scarsa presenza di numeri persona dei quater con cui condividere gli aiuti a difficoltà oggettive di reazione della Rete di aiuto tra famiglie
Questa aspetto a fianco al ingresso della donna nel mondo del lavoro ha fatto sì anche che la Rete si cominciasse apporre il problema di in qualche modo di riorientare
I propri aiuti cioè c'è stato un vero e proprio processo
Di ristrutturazione di riorganizzazione della Rete mentre prima il grosso degli aiuti era concentrato sulle famiglie degli anziani
Dove c'erano anziani non autosufficienti questi venivano aiutati venivano aiutati dei figli che vivevano in altri famiglie che si facevano carico in primo luogo dell'assistenza alle prestazioni sanitarie di tutto questo
Negli negli anni Novanta il processo quello che successe che l'aiuto viene concentrati in primo luogo sulle famiglie in cui la donna lavora i bambini sono piccoli c'ha in qualche modo i bisogni SS sono cambiati e questo fa sì che e questo tipo di famiglie che sono le famiglie che necessitano ovviamente che esprimono nuovi bisogni emergano con più forza
Quindi che cosa è successo che a fronte della nuovi bisogni che Lorella cresce l'occupazione femminile e ha portato la Rete si è riorganizzata ma nello stesso tempo non a ritmi altrettanto importanti si è riorganizzato il sistema dei servizi sociali delle politiche di conciliazione lavoro famiglia e così via
Tale che interventi che ci sono stati sono stati interventi avvenuti soltanto negli ultimi anni e soltanto in modo tardivo e questa cosa è stata fortemente pagata soprattutto dalle donne lavoratrici con figli piccoli dato che riportiamo nel rapporto eclatante ogni anno una donna su dieci che lavora nel Periodo protetto di maternità se lavora nel privato una donna su dieci è costretta a dimettersi dal posto di lavoro e questo dato arriva al venti per cento per quanto riguarda il Veneto
E a livelli quasi simili per quanto riguarda la Lombardia
Quindi il il problema che è posto e che l'ingresso massiccio delle donne nel mondo del lavoro pone dei problemi di conciliazione lavoro famiglia che fino adesso non sono stati affrontati adeguatamente
Che la Rete di aiuti tra famiglia e si può se si riesce ad affrontare in qualche modo riorganizzandosi ma che ovviamente questo non è sufficiente per tamponare per risolvere contraddizioni come questa che bio appena detta
Queste quindi le due grosse trasformazioni la combinazione di queste due ovviamente non può che riflettersi
Anche più complessivamente sulla crisi o comunque sulla crisi del vecchio modello del nostro sistema di welfare perché è evidente che sia la crescita del lavoro atipico
Sia le trasformazioni che ci sono nel mondo del lavoro
Non possono che avere conseguenze da un punto di vista della contribuzione da un punto di vista delle prospettive in termini di storia lavorativa degli individui in termini quindi anche di contribuzione in futuro delle pensioni la spesa sociale
Del nostro Paese eh ancora una spesa sociale molto diversa da quella degli altri Paesi europei continua a essere una spesa sociale più bassa
Come livello come quota sul PIL rispetto agli altri Paesi europei e mantiene un'anomalia
Particolare cioè
La percentuale dispensa che viene dedicata alla previdenza e quindi alla pensione è molto elevata
E noi siamo il Paese in Europa che al primo posto per stesa per pensioni e per tutta la parte che riguarda la funzione vecchiaia e superstiti
Mentre invece siamo agli ultimi posti come paese per quanto si dedica ah spezza per disoccupazione contro l'esclusione sociale e per famiglia e quindi gli stessi trasferimenti monetari
Che vengono dati alle famiglie trasferimenti pubblici risento hanno fortemente di questa caratterizzazione cioè la gran parte dei trasferimenti pubblici
è data per pensioni una piccolissima parte invece viene data per assegni familiari o altre cose questo quindi diciamo per quanto riguarda nel rapporto questi aspetti li trovate dal capitolo per capirci dal capitolo cinque allora capitolo dieci questo per quanto riguarda diciamo gli aspetti fondamentali trasformazioni e che ci sono sul piano sociale questi aspetti però diciamo di capacità anche di adattamento
Che c'è stata da parte di e di reazione di questi anni novanta che sono stati anni di grandi trasformazioni come abbiamo visto sul lavoro sulle famiglie hanno mostrato che c'è stato una capacità di reattività del Paese
Da un punto di vista sociale molto forte soprattutto di adattamento adattamento a far fare i conti con queste nuove forme di lavoro fare i conti con i nuovi bisogni e quindi io li apprezzano sì nei confronti delle reti di solidarietà è un qualcosa che ha attraversato tutta la società
Però quest'aspetto del cambiamenti e di adattamento è un qualcosa che non ha riguardato sulla società ma anche la economia per quanto riguarda la parte economica
Interverrà l'altro diciamo responsabile il rapporto dottor Giovanni Barbieri io per la fretta per la paura del ritardo che avevamo punto avevamo prima mi sono dimenticato di dirvi che qui è presente tutta la task force ha fatto questo rapporto che sono questi signori Pieri che vi hanno ceduto il posto eccetera un altro pezzo Quinzano questa altri signori che sono qui che sono poi disponibili per rispondere a domande se ci sono strettamente tecnico insomma dei dubbi più approfonditi
Giovanni Barbieri
Allora io proprio per cercare di sottrarre il meno tempo possibile
Alle domande che penso che siano forse la parte più interessante mi
Hutter rosso fuoco alcuni punti
Il primo in qualche modo la introdotto rintracciò e anche anche in economia quello che emerge da uno sguardo diciamo
Volto un po'a tutto il decennio questo aspetto della capacità di adattamento cioè dalla capacità reattiva anche molto intenso sono stati anni sicuramente molto per turbati
Dalla dal punto di vista economico
Siamo entrati nel decennio degli anni Novanta una forte presa di competitività nel novantadue c'è stata la crisi
Finanziaria poi c'è stata una valutazione del trenta per cento poi c'è stato il l'ingresso la madre la serie di manovre finanziarie un impatto anche consistente sulla capacità di crescita diciamo però consentito di agganciare in tempi molto rapidi di risanamento finanziario e quindi l'ingresso nella nella moneta unica da un paio d'anni siamo sottoposti alla disciplina finanziaria
Alla disciplina anche competitiva che la moneta unica ci impone anche se poi da un altro punto di vista al novantanove è stato caratterizzato da la valutazione del uno quindi ci sono una serie di sì c'è stato un decennio con il o di perturbazione dal punto di vista economico come ha reagito il sistema economico italiano un sistema economico italiano ha conservato quelli che io amo sostanzialmente sui punti di forza sui punti di debolezza
Il primo punto di debolezza rappresentato dalla dimensione media delle imprese siamo
Un un Paese che ha caratteristiche uniche nell'Europa dei quindici per la dimensione dell'impresa la prevalenza assoluta delle piccole imprese e
La dimensione media delle imprese al diritto addirittura continuato diminuire nel corso degli anni novanta
Perché le pile lì le piccole imprese italiane restano piccoli nuclei escono nel rapporto trovato un'analisi di questo aspetto anche legato a
Due aspetti fondamentali è vero che le piccole imprese italiane
Come peraltro quelli degli altri paesi industrializzati hanno una produttività più bassa delle imprese medio grandi questo è vero per tutti ma in Italia è più di così
E questo costituisce una molla dovrebbe costituire una molla la crescita dimensionale delle imprese
Però le imprese hanno contemporaneamente un costo delle piccole imprese hanno un costo del lavoro che è più basso
Di quello che lega l'impresa il divario è maggiore di quello che che si rincorrono i riscontri in altri paesi europei e questo secondo fattore invece è di ostacolo alla crescita dimensionale quindi le imprese non hanno sono disincentivante a crescere
Come fronteggiano però allora le nuove condizioni competitive le imprese italiane le risposte sono anche queste risposte forse non nuovissime ma documentate nel rapporto un'ora è attraverso lì
Rapporti tra impresa e rapporti ad esempio che si configurano nel sistema della commessa in subfornitura che coinvolge oltre il quindici per cento delle imprese italiane
E
Altre forme di accordi molto ricche che sono documentata nel rapporto grazie ai risultati del della seconda fase del censimento intermedio sull'industria e servizi che ci fanno vedere come le imprese stabilisco
Una serie di accordi non solo e non tanto sul terreno della produzione quanto soprattutto sul terreno dei rapporti della commercializzazione dei rapporti con i silente questi tipi di accordi coinvolgono soprattutto le in paese di dimensioni più piccole coinvolgono soprattutto le riprese di nei settori cosiddetti tradizionali che quel che sono i punti di forza del made in Italy e hanno una fortissima componente locale
Relativamente meno diffusi invece sono le acquisizioni da parte di gruppi cioè sono relativamente più diffusi accordi che non implicano il trasferimento del controllo delle imprese e quindi ancora una volta una scelta di flessibilità
Rispetto all'acquisizione da parte di un'altra impresa
Quello che però forse emerge in modo più
Ancora più diffuso ed è analizzato in un intero capitolo del rapporto la dimensione locale delle imprese italiane nel rapporto c'è un'analisi condotta una scala territoriale
Molto inferiore a quella rappresentata dalle Province che quella rappresentata dagli ottocento circa sistemi locali del lavoro italiani che sono poi stati riclassificati sulla base della loro specializzazione caratteristiche prevalenti quello che ne emerge è sostanzialmente questo che sostanzialmente gli unici l'unico gruppo di sistemi locali del lavoro che cresce continua a crescere di importanza
Sia in termini di peso occupazionale sia di capacità di esportazione e quello dei cosiddetti sistemi dell'industria leggera che comprendano come dicevo prima il made in Italy il tessile l'abbigliamento le pelli e cuoio e così via l'occhialeria naturalmente voi trovate nella vostra cartella una
Incarto gramma da cui emergono alcune cose immediatamente evidenti la prima è che in termini di mezzo di collocazione geografica il grosso di questi sistemi locali eh collocato nel nord est cioè ma anche in parti importanti del Nordovest emerge per esempio il Biellese ma emerge anche
Emergono anche per esempio parti del Piemonte della Lombardia che erano e strane al modello del triangolo industriale il cuneese per esempio o il mantovano
Emerge evidentissimo il peso che hanno in questa geografia le Marche e ormai però anche gli Abruzzi e la fascia adriatica
Fino alla Salento sostanzialmente
Ecco questi gruppi di sistemi locali
Costituiscono pur essendo stati analizzati una scala territoriale molto piccolo costituiscono dei blocchi importanti d'Italia lo sono anche in termini di popolazione di a detti ovviamente che rappresenta fanno oltre il cinquanta per cento delle esportazioni italiane non sono però esenti da problemi uno dei problemi è che per esempio mediamente la popolazione eh
Più anziana quindi c'è un problema di ricambio generazionale ed è
Mino istruita e meno qualificato dal punto di vista delle qualifiche professionali quindi a forse per il futuro dei problemi di potenziale di ulteriore crescita
Per l'altra cosa che si vede della cartina e che va interpretata in senso nuovi negativo è che esiste una quota ancora importante di sì Spini privi di specializzazione questi sistemi privi di specializzazione hanno continuato a perdere
Di importanza di a detti in questi anni non esportano eccetera e questi sistemi privi di specializzazione sono come vedete
Ancora concentrati soprattutto nel Mezzogiorno cioè anche se si utilizza una chiave di lettura
Spinta a livello territoriale
Non emergono le famose macchie di leopardo ma emergono delle Marche che sono più grosse delle macchie di leopardo sembra più una giraffa una mucca pezzata che non uno Pardo quindici ancora una concentrazione dei problemi di sviluppo qual è il lato positivo di questo il primo è che queste aree
Non sono aree a specializzazione negativa ma solare ancora priva di specializzazione e che quindi che sono potenzialmente investibili da processi di sviluppo nel futuro
Ulteriore elemento di sostegno a questa lettura possibile in chiave positiva e che in queste aree
Risiedo a una quota importante sono are intanto mediamente più giovani come composizione della popolazione e in queste aree risiedono
Risiedono una quota importante dei diplomati e dei laureati italiani
Io mi fermerei qui darei solo un flash sulla congiuntura ovviamente il rapporto si apre con una analisi di tipo congiunturale come è tradizione
Dunque direi sono i punti su cui dal punto di vista congiunturale conviene attirare l'attenzione e la prima è che la crescita
Che non è stata come tutti ormai sapete particolarmente forte nel corso del mille novecentonovantanove e però accelerata dell'ultima fase dell'anno ed è trascinata soprattutto dagli investimenti mentre i consumi sono cresciuti ancora poco sia perché la componente redditi da lavoro dipendente sostanzialmente non è cresciuta sia perché ci sono ancora molte incertezze sulle prospettive economiche il secondo punto su cui attive lei l'attenzione e quello che c'è un'analisi nel rapporto dell'inflazione che ha caratterizzato il mille novecentonovantanove e i primi mesi
Del due mila e
Questa analisi del del dell'inflazione fa notare che la fiammata chiamiamola così inflazionistico ritorno il ravvivarsi dell'inflazione non è legato solo all'aumento dei prezzi del petrolio ma hanno pesato sull'inflazione anche dei fattori interni
Legati soprattutto al potenziale inflazionistico inflattivo del settore dei servizi ultimo punto è che benché le esportazioni siano in ripresa
Nell'ultimo Periodo non solo nell'ultimo anno l'Italia ha perso quote di esportazioni sul totale delle esportazioni dell'area unione monetaria e che contemporaneamente come già avevano segnalato lo scorso anno è aumentata la penetrazione delle importazioni io mi fermerei qui
Allora se vogliamo cominciare subito con delle domande verifichi valenza non è insegna
L'albero sono Raffaello Masci della stampa volevo chiedere una cosa alla dottoressa Sabbadini o quello che si occupano del mercato del lavoro allora si va senz'altro verso un tipo di lavoro atipico però questo non significa anche l'insorgere di un lavoro assolutamente senza regole per esempio a me risulta come cronista economico che è sempre nel Nord Est ci sono aziende che fanno lavorare le persone sessanta ore
Cioè la deregulation sta diventando anche una sorta di giungla ecco questo è stato rilevato in qualche modo sotto un aspetto negativo di un fenomeno comunque comunque in corso
è chiara la mia domanda
C'è una zona tutto questo risulta nel Veneto appunto avrà magari anche
Una sì no va bene anche dei giornalisti lavoriamo a volte sedici ore al giorno però insomma voglio dire ma non mi riferisco a questa categoria di persone
Allora vedremo tornava verso il casale onesto come è chiaro la domanda se dottor Gennari infine
La nuova legge appassionante tranne in Canton a caldo va bene mia ma se ci sono altre domande sul lavoro così facciamo un'unica risposta
Prima
Trent'anni matita rossa e invece trovate in particolare l'occupazione giovanile per non è ancora poi gli sbocchi professionali di diplomati laurearsi e diplomi universitari e la formazione della formazione professionale quindi sono due capitoli diciamo che è abbraccio nel lavoro
Il primo però è più ampio e il secondo si concentra solo sulla fascia dei giovani
Senta allora il dottor Gennari che ha curato il capitolo sul lavoro
Ma dunque lei non abbiamo rilevato una fenomeni accentuati di questo tipo anche perché di fatto all'interno del conto del lavoro atipico entrano tantissime forme diverse e alcune diciamo non tanto nuove sono forme tradizionali di lavoro atipico lavoro stagionale in agricoltura in altri nel nei servizi nel nel nel turismo e così via
A queste forme nessuno se ne sono aggiunte ulteriori alcune tra molto regolamentate eccetera
Su contratti specifici le le forme di lavoro sussidiate dallo Stato che invece prevedono addirittura una compresenza di rapporti a tempo determinato e anche di rapporti a tempo parziale
Ne abbiamo una sovrapposizione di orari ridotti e di durata dei contratti
Temporanea perché sul totale del lavoro atipico alle dipendenze conta per circa il venti ventuno per cento dei casi quindi cioè dentro questo lavoro atipico c'è una molteplicità di situazioni
Per cui
Da focalizzato l'attenzione su singoli
Voleva anche ricordare che in fondo alla al volume c'è un'appendice di gattini cavo le quindi specificamente al suo lavoro se andate da pagina
Adesso vi dico se andate da pagina cinquecentoventi ci sono tutti i dati disaggregati per le diverse zone del paese
Senta
Se
Esaminata
E ha detto
Allora è un'altra la decadente alla quale però capitolo quattro
Ecco la pagina centonovantotto centonovantanove
Andrea
Noi e riproporrei no inattesa che non sa qualcuno ad affermare una qualche domanda potremo passare adesso
Adesso che abbiano come dire affrontato il rapporto su quelli che ci sembravano i punti importanti nodi centrali se vi serve se vi occorre riproporre ma di passare ad una disamina capitolo per capitolo
Quelli che voi avete già nelle pillole diciamo di assoluto pochi assunti
Vale do proseguiamo in questa nota
Cioè tradizionalmente facciamo capitolo per capitolo
Ah c'è una domanda che evita questa casa drammatica
A ciò per questo ma andrebbe anche de il Gazzettino solo una precisazione perché mi pare che ne avete già accennato durante l'esposizione crepare di cogliere che c'è un un certo pessimismo o relativamente alla
Capacità del lavoro atipico di portare invece un'occupazione il tipo più stabile eccolo capire se questo secondo voi dipende questo non è un analisi propriamente statistica però dipende tra un po'da un'insufficienza normativo o se comunque una tendenza di fondo Jones un sviluppo dalla nostra economia probabilmente dell'economia globale
Dunque
Noi abbiamo rilevato che la diffusione del lavoro atipico che è uno dei tratti nuovi dell'economia italiana appunto negli anni novanta
A
Diciamo sta invadendo sta coinvolgendo sta interessando un po'tutti i settori dell'attività economica e anche Mammano progressivamente anche tutte le fasce sociali
Questo ovviamente non significa che c'è una distribuzione uniforme e distributori sono molto diverse molto concentrate ma perché si parte anche da situazioni concentrate
Il lavoro atipico riguarda soprattutto i nuovi ingressi nell'occupazione e quindi flussi ingresso nell'occupazione nei sul su un totale di Cento avviamenti a cento ingressi nell'occupazione dipendente cinquantasette sono con contratti atipici quindi diciamo
Se sugli stock di occupati il lavoro atipico non ancora un'incidenza così ampia
Per quanto riguarda la mobilità l'ingresso nel mercato del lavoro ormai diventa la forma predominante
E quindi è questo più che gli aspetti normativi a determinare il fatto che un lavorativa ha un lavoro atipico succeda un ulteriore lavorati picco questo può diventare in alcuni casi anche una forma di equilibrio personale cioè nei casi di eccellenza cioè delle persone più istruite
Può diventare una scelta personale perché magari riesce a garantire situazioni di crescita professionale maggiore e di maggiore retribuzione rispetto a una collocazione più
Stabile ecco della propria
In molti altri casi invece questo circolo di virtuoso non si innesca e quindi noi i dati che delle venivano diffusi precedenza riguardavano gli ingressi nel mercato e lo nel primo lavoro cioè la prima attività lavorativa
Il fatto che la prima attività lavorativa in questi ultimi anni non dia non sia un ponte verso nel maggior parte dei casi da sull'occupazione stabile
Deriva proprio dal fatto che il mercato del lavoro sta cambiando e che gran parte delle nuove occupazioni dei nuovi lavori
Ed i nuovi ingressi nel mercato del lavoro siano effettuati con contratti atipici
Quindi non non dipende
E ed è dovrebbe tendere a diffondersi sempre più proprio perché come vediamo a un peso molto rilevante sui flussi
E quindi questo dovrebbe portare progressivamente a interessare sempre maggiormente fasce di popolazione più di Hevia con di età maggiore e estendersi anche dal punto di vista con TTT degli stock di occupati coinvolti quindi incidenza sull'occupazione totale
Su questo sì potete ritrovare delle cose nel rapporto dell'anno scorso
Su quest'anno per quei dire qualcosa in più il dato che emerge era che comunque non è un un elemento che si sta sviluppando con con grande forza al nostro Paese
Cioè nel capitolo sei
Cince qualche dato a questo proposito che riguarda le persone sempre l'inizio dell'attività lavorativa delle persone quante persone per trovare il primo lavoro hanno dovuto cambiare provincia di residenza
Quindi se volete di ritrovo la tavola
Dunque
C'è anche nelle cosiddette pillole
La quarta pillola dice recita così la difficoltà di inserimento dei giovani nel mondo lavoro sono legate anche una mobilità territoriale limitata qui non si indaga le cause della mobilità territoriale limitata cioè può essere un problema anche di informazione sulle opportunità presenti in altre aree un problema di
Va be'ci sono qui non non viene approfondito il il se sono problemi di offerto di domanda da questo punto di vista il sessantuno virgola sette per cento delle preoccupazioni vengono trovate dentro il Comune di residenza il ventisette virgola nove contro la Provincia mentre solo il cinque virgola cinque per cento di giovani si sposta al di fuori della regione o addirittura trovo un lavoro all'estero rispetto ai appunto tutte le persone che hanno trovato lavoro il primo lavoro negli ultimi anni ovviamente la propensione alla mobilità di medio lungo raggio aumenta al crescere del livello di istruzione ed è più elevata per la componente maschile e nelle regioni meridionali dove le opportunità lavorative sono inferiori Walter
Non solo scusa volevo aggiungere una curiosità che invece trovate pagina centocinquantacinque
Voi sapete che in Italia è molto importante quantitativamente l'imprenditoria individuale cioè l'impresa che sono condotte una persona fisica in un da una società che sono circa due milioni e mezzo che quindi sono una quota molto importante sul numero dell'impresa
A pagina centocinquantacinque ci si può togliere una un'altra curiosità sulla mobilità cioè capire
Quanti sono gli imprenditori che vanno a localizzare la loro attività al di fuori della ripartiti della regione o della ripartizione di provenienza quindi diciamo che questo è un indicatore della mobilità
Degli imprenditori individuali circa il tredici per cento degli imprenditori individuali risulta avere la sede di attività la ripartizione diversa rispetto a quella di origine della persona fisica
Dati del dati novanta sta sei della della dell'archivio Istat dell'impresa sì
Ad Amanda ci deve essere pubblica
Proposta
Sì ci sono dati anche su questo sempre nel capitolo sei all'inizio
C'è una tavola che
In cui si
Vengono presentate letta medie
Di ingresso al lavoro secondo il titolo di studio la ripartizione geografica
E la tavola sei uno che si trova a pagina trecentodiciotto nel ramo fatto un una medesimo esercizio riguarda gli anni passati e c'è in effetti uno slittamento
Verso l'alto di tutte né di tutti i titoli di studio ma soprattutto dei titoli di studio più bassi questo però significa anche che c'è una percentuale maggiore di persone che
Diciamo conseguito un titolo di studio diciamo basso cerca di proseguire almeno per qualche anno e poi magari abbandona
Non riuscendo a conseguire quindi in titoli su più elevato
Come vediamo nella tavola appunto il l'età media di ingresso e ventitré virgola quattro anni ed è ventisette virgola otto anni per chi ha una laurea
No c'è stato appunto un allungamento e negli ultimi anni è aumentato di un anno circa il
In Jonathan prenderà parte dedicata finalmente lo sviluppo dell'imprenditoria legata a internet all'informatica
E se non c'è perché è una chiave superficiali mi sembra che non ci sia perché perché non è ancora così rilevante tutto sia nato e residente sempre per molto
Essendo il fenomeno così nuovo non abbiamo ancora abbastanza elementi per farne parte approfondita del rapporto ce ne occuperemo il prossimo anno sicuramente ci sono alcuni Flash sulla base dell'informazione che avevamo a disposizione non siamo ancora in grado di dare un quadro completo
Ma
Ma il problema potrebbe essere colto dall'atto del struttura industriale oppure dal lato delle professioni il problema è che appunto essendo un fenomeno nuovo riguarda diciamo
Le numerosità coinvolte sono limitate quindi non non c'è una sufficiente affidabilità statistica per fare affermazioni di questo tipo c'è però una parte sulle professioni in cui
Come ha citato tra l'altro autore Sabattini
Registi in cui si registra una forte crescita delle professioni elevata allevata qualifica
In particolare tra gli autonomi e qui si annida particolare i tecnici professioni di professioni di elevata specializzazione
In cui si possono ritrovare parte di queste professionalità legate alla alla nuova economia diciamo
Prima
Sì volevo sapere se ha esaminato il l'apporto che i nuovi contratti sull'apprendistato hanno dato all'inserimento lavorativo in nella sezione appunto dedicata a questo e un'altra cosa aggiungo si probabilmente non ho capito io nella prima tabella del capitolo sei l'ultima colonna che cosa utile con una retribuzione media mensile di perché credo sia incompleta la la frase nella nelle pillole non nel rapporto naturalmente
E poi non ho ritrovato nel rapporto con lo stesso la stessa tabella minimi
La prima tabella del capitolo delle pillole ai capi del capitolo sei
Grazie
Per quanto riguarda l'incidenza dei contratti di apprendistato del diciamo del riformato contratto d'apprendistato dopo il pacchetto Treu c'è una boxe a pagina
Devo trovarla
C'è anche nelle nel nelle sintesi una grafico
In cui si dà conto degli avviamenti per tipo di contratto in particolare si prendono tra le tre forme di contratto che sono state riformate dal pacchetto Treu e cioè il contratto di formazione lavoro il contratto di apprendistato e il contratto part-time
In questo grafico vengono descritti gli Abba gli avviamenti al lavoro con queste tipologie contrattuali sul totale degli avviamenti registrati dal ministero del lavoro in particolare questi sono dati del comitato per il monitoraggio delle politiche occupazionali del lavoro
Cioè il comitato che ha il compito di redigere il Nap in il piano nazionale dell'occupazione
Da questo grafico si vede abbastanza nettamente che diciamo il pacchetto Treu non ha avuto un effetto rilevante sull'andamento dei contratti part-time che crescono ininterrottamente dall'inizio degli anni Novanta
E questo è dovuto al fatto che gli incentivi che erano previsti all'interno del pacchetto Treu di fatto un po'in un non hanno trovato una regolamentazione attuativa per cui di fatto il pacchetto Treu è stato di fatto quasi ininfluente sulla sulla dinamica del contratti part-time ha avuto un effetto rilevante sull'apprendistato
Ma questo sette anti andato in parte a scapito dell'andante del della crescita dei contratti di formazione lavoro che hanno reso se vedete le due curve una di quella tratteggiata e quali invece l'altra quella che indica i contratti di apprendistato e la CUP la curva solida si vede che dopo il novantasette i contratti apprendistato hanno un'impennata e a cui corrisponde però una diminuzione
Per quanto riguarda i contratti di formazione lavoro
Quindi c'è stato una ricomposizione all'interno dei contratti a termine
Sì sì io avevo Rai due domande da da fare una riguarda il il capitolo capitolo tre io ho visto solamente il materiale per la stampa però e dove si parla di in paese di dimensioni grandi e si dice che sei mila settecento fanno parte di gruppi italiani
Mentre invece il resto fino arrivare dieci mila cioè tre mila e trecento fanno parte di gruppi stranieri
Con vent'sì sì circa insomma con
Venticinque per cento in termini di unità e poco meno intermedia detti quindi c'è una presenza di imperiese straniere che in qualche modo smentisce quello che viene normalmente detto che certo una scarsa presenza di imprese straniere in Italia
E e allora io volevo un commento su questo
E anche sul sul fatto se questo corrisponde più e fino che punto a quello che avviene all'estero oppure e maggiore questa presenza pure minore questa presenza rispetto a quello che avvenga negli altri Paesi
Che competono con il nostro
Ecco questa qui è una domanda per le volevo fare anche un'altra
Il traguardo l'argomento totalmente diverso e cioè le pensioni non so se la devo fare di seguito sì ecco allora la questione che riguarda le pensioni e Cuesta che diciamo che non certo nelle cose ottime che scrive e che avete scritto voi ma c'è un qualche modo un un pregiudizio negativo nei confronti delle tensioni italiane da parte di tutto il mondo di da parte di tutto il mondo che si occupa di questa cosa come se fosse un suo problema e il quello che a me sembra e che
In realtà
Qui qui si dice in quasi tutti i Paesi europei sempre nel materiale stampa la spesa per le funzioni vecchiaia e superstiti non supera il cinquanta per cento della spesa per la protezione sociale mentre in Italia la quote raggiunte sessantacinque per cento del totale sembra che anche qui ci sia in qualche modo il suggerimento al mondo politico di agire in questa direzione cioè giocando all'interno di quello che un welfare dato ripartire diversamente
Il il il ecco mentre invece c'è l'altro dato che voi offrite e quello che il welfare italiano
A un incide Moon meno il più di due punti meno dell'welfare medio dell'Unione europea fosse su queste o sarebbe opportuno indicare come come possibile sfera di azione politica
Ciò vale la seconda domanda risponde la dottoressa Sabbadini abbassano gli occhi aperti a malapena allora intanto premettiamo che l'Istat non si pone sul terrena di dare sfoggio
I venti rispetto alle politiche e questo è un diciamo a un amico la nostra funzione ovviamente è quella di documentazione di analisi della situazione del Paese
E poi ovviamente da un punto di vista politico dovranno essere tratte no le conseguenze rispetto ai dati che noi forniamo e quindi qui non è che c'è un atteggiamento di pregiudizio tant'è che come ha anche sottolineato ne sottolineano due aspetti
Rispetta la spesa sociale uno che c'è un'anomalia rispetto al livello della spesa sociale rispetto agli altri Paesi cioè noi comunque ce l'abbiamo più bassa
Sul PIL complessivo secondo che c'è un'anomalia anche nella composizione cioè comunque qui sono state fatte delle scelte proprio di sistema di welfare
Tali che hanno privilegiato negli anni un certo modo di spendere appunto la spesa sociale rispetto ad altri cioè in altri Paesi
Sì ha puntato di più estesi spende di più per disoccupazione si spende di più ci sono strumenti specifici per esempio di contrasto alla povertà che noi non abbiamo e questo portante della contraddizione nel nostro Paese perché da una stima che abbiamo fatto circa mezzo milioni di poveri
Non ricevono nessun tipo di trasferimento pubblico
Non ricevano cioè ne assegni familiari né pensioni cioè nessun trasferimento pubblico arriva a mezzo milioni di poveri
Questo significa semplicemente che nell'ambito delle politica probabilmente la povertà c'è ancora una carenza in termini dell'individuazione di un qualche strumento che non possiamo delineare quale può essere ma c'è una carenza di un qualche strumento che possa far fronte a questo tipo diciamo di situazione quindi il quadro che ebbe lime delineiamo è che c'è un'anomalia italiana dopodiché ovviamente le scelte che nell'ambito di questa anomalia possono essere fatte sono di vario tipo eclissata però all'Istat non compete
Di dare linee diciamo su in che senso si debba andare se ti debba andare in un senso si debba andare in un'altra anzi noi ci teniamo sempre molto a problema drizzare le cose a porle effettivamente per per quello che sono l'altro dato che abbiamo sottolineato rispetta questa cosa le pensioni è che il numero di famiglie che sono coinvolte poi da trasferimenti pensionistici e soprattutto da pensione di vecchiaia anzianità è notevolmente alto siamo a un quaranta per cento delle famiglie italiane
In cui ci sono persone che ricevono pensioni di anzianità o vecchiaia e siamo a un trenta per cento di famiglie che hanno questo reddito da pensione come reddito prevalente quindi che vivono fondamentalmente o prevalentemente di reddito da pensione in queste famiglie vivono anche due milioni di persone
Adulte senza altre fonte di reddito quindi comunque il quadro che abbiamo delineato da questo punto di vista è molto è molto ampio
Invece sui gruppi
Sui gruppi forse l'aver visto le pillole lungo tutto il testo
Provoca qualche misunderstanding nel senso che
Le imprese appartenenti a gruppi sono una minoranza delle imprese italiane il quesito devo premettere che sono dati ancora provvisori della fase cosiddetta Longo forma del censimento intermedio dell'industria e servizi però l'impresa appartenenti a gruppi il quesito è stato posto solo alle imprese con più di venti addetti e quelli appartenenti a gruppi sono intorno alle nove mila cinquecento quindi sono un'assoluta minoranza sono circa il quindici per cento delle imprese italiane tra quelli appartenenti a gruppi
Un po'più del venticinque per cento appartiene a gruppi con capogruppo estere non italiana quindi realtà
C'è una penetrazione di filiali estere
Prevalentemente dall'interno dell'Unione Europea il fenomeno per però non è così pervasivo come forse poteva sembrare dalle pillole investe per sempre una minoranza dell'impresa ovviamente su questo anche c'è una tavola lustra
La propensione chiamava così di appartenere a gruppi cresce molto rapidamente al crescere della dimensione aziendale cioè le piccole imprese sono relativamente poco rivolte via via che si cresce la dimensione diventano a maggioranza
Per il quest'aspetto non era stato trattato però se questa cosa mi interessa nel rapporto dell'anno scorso non avevamo fatto però con capitoli o tutto mirato su questo con i dati sull'immigrazione lavoro quindi se che però non l'abbiamo rimesso non l'abbiamo rimesso quest'anno quindi se comunque vi interessa ve lo facciamo avere
Ancora grazie solo una curiosità invece parlando di un altro argomento cioè il proprio come in proprio mobilitò sociologo ed in particolare il punto primo duro mobilità progettazione no il torneo posso per essere riproposto l'indagine lo conferma un po'illuso composizione piuttosto sta ecco un'opinione
Vuol dire tra l'altro metto con due grandi trasformazioni avvenute mondo urlo Moro
In sostanza si verifica una tendenza ad un classe sociale troppe
I propri figli esponente non lo stesso Ecopass solo capire o nel confronto con siccome giudice del questore una considerato un cenno a parte con il territorio hanno comunque un fenomeno tipico più grosso Police nel confronto con altri poi divisi
Con l'altra doveva tutta fino a che punto questo affermazione diciamo lo risulta vedrà
Allora non è ma abbiamo invitato la mobilità sociale considerando i cambiamenti diciamo di classe occupazionale tra gli attuali occupanti e i loro genitori loro padre liscia
Per verificare fino a che punto c'è stata appunto mobilità cioè si è cambiato classe sociale nel corso della vita o comunque anche all'inizio dell'attività del del proprio lavoro
Quello che è emerso è che la maggioranza della popolazione ha cambiato classe
Però la maggioranza significa che siamo intorno al sessantadue per cento degli occupati quindi questo potrebbe far pensare che c'è un'elevata mobilità sociale
In realtà quello che succede è che questo cambiamento di classe occupazionale da parte delle persone
Avviene è avvenuto sostanzialmente perché ha cambiata la struttura occupazionale la struttura economica del nostro Paese cioè se sono crollati tutti i posti in agricoltura
No ovviamente e la gente non poteva continuare a fare i figli dei contadini non potevano continuare a fare i contadini cambiavano classe occupazionale
Però i cambiamenti di grassi occupazionale sono avvenute tra classi contigue
E a parità di tutte le condizioni quello che emerge è che le classi sociali di origine agiscono e condizionano pesantemente sui destini occupazionali
Delle persone tant'è che noi abbiamo riportato
Qui un dato che per un uomo di origine borghese per una di classe operaia urbana le probabilità di diventare un imprenditore un libero professionista un dirigente sono rispettivamente pari a quarantacinque tre per il primo percento e nove per cento per l'atto cioè il figlio di un operaio ha il nove per cento di probabilità di poter accedere abitare libero professionista dirigente o imprenditore mentre l'altra scena il quarantacinque per cento quindi c'è una differenza che è molto forte questo dato
Non è specifico dell'Italia cioè questo dato dagli studi mobilità sociale
Degli altri paesi
Emerge che anche negli altri paesi europei esiste un sistema di mobilità sociale che si dice rigido in questo senso cioè le classi sociali sono fortemente predeterminate degli individui sono fortemente predeterminate
In Italia
L'accentuazione ma questa maggio
Tante diciamo e c'è una del sa essere un pochino più rigido però sostanzialmente si conferma diciamo quello che è emerso anche negli sui mobilità sociale e di altri Paesi d'Europa
Specie nel corso di questi ultimi dieci anni visto che avete parlato di un rapporto scusami
Il decennio avete notato segnali di cambiamento no perché ci sono stati degli ultimi degli studi che erano stati fatti anche
Portare
Quello che si sta evidenziano
Sette dei cambiamenti della struttura economica si stanno per per cui sta aumentando seppur leggermente la quota degli immobili cioè di quelli che sostanze non si muovono di classe sociale
E nel corso della vita Shannon re neanche con loro percorso di carriera tenete conto che in questi studi mobilità sociale emerge come dato più importante non è
La mobilità sociale nel corso della vita
La mobilità per carriere
Arriva a circa il ventotto per cento complessivo la mobilità si gioca tutta e in gran parte sul primo lavoro
Ora le grandi trasformazioni economiche ci sono state ovviamente con il processo di industrializzazione prima e di terziarizzazione dopo in parte negli ultimi dieci anni per certi versi alcuni di questi effetti si sono in parte persi un pochino perse conseguentemente questo sta porta
Leggera crescita degli immobili
Ci sono altre
Cioè se è d'accordo se chiudiamo qui
Vedo il cibo