"Il valzer dei dinosauri: meno vincoli per l'occupazione" - Incontro del ciclo "Compagnia delle Opere. La prima questione morale è l'educazione" organizzato con la collaborazione della Unioncamere nell'ambito del Meeting per l'amicizia fra i popoli "Tutta la vita chiede l'eternità" del 2001 (presso il Palacongressi - Sala 2, 19 - 25 agosto 2001)

Loro ci raggiungeranno al più presto
Il tema di questa sera
è il tema centrale da tanto tempo della degli incontri del meeting
Io vorrei introdurlo per dare poi la parola agli illustri ospiti che hanno accettato di partecipare a questa tavola rotonda abbiamo con noi l'onorevole Alberto Brambilla sottosegretario del ministero del lavoro
L'onorevole Salvatore Cuffaro presidente della regione siciliana
Sì hanno raggiunto
Mario Baldassarri viceministro dell'economia
E Ivano Barberini presidente della lega delle cooperative
Voi avrete letto in questi giorni
Il tema del lavoro ritorna spesso sulle prime pagine dei giornali a proposito e a sproposito
Noi vorremmo stasera con gli illustri ospiti che ci ha che hanno accettato di partecipare a questo incontro
Evitare il chiacchiericcio
Che purtroppo soprattutto d'estate caratterizza i dibattiti sul lavoro dico subito per esempio che la questione dell'abolizione dell'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori è una cosa certamente importante ma a mio modesto avviso sentiremo poi
Il parere degli ospiti molto marginale rispetto ai problemi su più sostanziali del mercato del lavoro e mi permetto di identificare alcuni problemi sul quali poi chiederei agli ospiti di reagire ora l'Italia
Nel mille novecentonovanta aveva un tasso di disoccupazione di occupazione c'è un numero di occupati rapportati alle persone in età lavorativa del cinquantaquattro per cento
Alla fine degli anni novanta quindi nel due mila l'Italia a un tasso disoccupati occupazione del cinquantatré virgola cinque per cento cosa vuol dire poter che sostanzialmente negli ultimi anni abbiamo recuperato qualcosa rispetto a quello che abbiamo perso metà del periodo
Nel nello stesso periodo tutti i paesi europei dico tutti quindi non solo l'Irlanda che aumentato il suo tasso di occupazione del dieci per cento ma anche la Spagna il Portogallo la Grecia
Hanno incrementato il loro tasso di occupazione
Noi quindi siamo un Paese che oggi presenta il tasso di occupazione più basso in Europa
E siamo il paese che non ha incrementato la sua occupazione in questi dieci anni
Perché
Devo aggiungere che in particolare questa deficienza
Dipende dal fatto che il nostro tasso di occupazione femminile che è del trentanove per cento
Vista da quello medio europeo che è del cinquantatré per cento
Di parecchi punti
Evidentemente il nostro sistema che pure presente tanti punti di forza un'imprenditorialità diffusa un'attitudine al lavoro e al lavoro ben fatto invidiato una capacità di innovazione non comune
Il nostro Paese
E lento si è dimostrato lento nell'adattarsi al cambiamento
In questi dieci anni qualcuno aveva approfittato
La fine del lavoro
Le nuove tecnologie avrebbero dovuto sostituire il lavoro dell'uomo rischi avuto uno norme successo editoriale
Per un libro che contiene una sostanziale menzogna
Ha previsto negli anni novanta
Che
La diffusione delle nuove tecnologie avrebbe sostanzialmente determinato la fine del lavoro
Questo non è vero
Non è stato vero negli ultimi anni novanta in tutti i paesi sviluppati
L'Italia purtroppo
è stata la più lenta
Nel adeguarsi alga alla grande ondata di cambiamento che ha investito tutto il sistema produttivo
In Italia è più difficile che in altri Paesi
Adattare alle nuove produzioni alle nuove tecnologie ai nuovi prodotti una forza lavoro potenzialmente disponibile ben preparata
E questo evidentemente significa che in Italia si c'è qualcosa che deve essere cambiato c'è qualcosa che deve essere cambiato nel profondo nella struttura
Io mi limito a elencare due o tre questioni su cui poi vorrei vorrei invitare gli ospiti a intervenire prima questione
Non il nostro tasso di occupazione femminile del trentanove per cento e il part-time diciamo il lavoro flessibile da noi pesa il dodici per cento
In altri Paesi
Pesa il cinquanta il sessanta per cento sull'occupazione femminile
Come mai il part-time in Italia non ha avuto questa diffusione
Come mai c'è stata la resistenza delle imprese e dei sindacati al part-time
Come mai il part-time e accettato a denti stretti
E concesso come un'eccezione
Secondo come mai nel nostro Paese non esiste
Un reale supporto informativo
E formativo a chi è chiamato a cambiare il fossile del Collocamento
Rappresenti non rappresenta nulla non non è un sostegno per il lavoratore al massimo un peso burocratico per lui e per l'impresa
Come mai nel nostro Paese a differenza di altri chi cerca lavoro deve perdere il tempo a cercare le occasioni o o
Ho fatto uno studio la mia università
E per preparare un progetto per la Provincia di Milano e per la Regione Lombardia che come sapete come tutte le Regioni e tutte le Province oggi state investite prove politiche lavoro bene un laureato che cerca le occasioni disponibile
Sui siti internet piuttosto che nei centri di informazione per i giovani e ce ne sono parecchi impegna mediamente dai venti venticinque giorni per avere il quadro
In Germania
Lo stesso laureato
Un utilizzando Arbeit Sante è un sito internet e se non sa usare internet trova qualcuno che glielo che lo assiste in questo in cinque minuti a le occasioni di lavoro che in tutta la Germania sono presenti
E e parlo di due milioni di occasioni
A disposizione e può scegliere
Ora capite questo è un esempio un piccolo esempio per dire che in Italia tutta la legislazione tutto il sistema previdenziale si basa ancora sulla salvaguardia del posto di lavoro e delle tutele delle delle previdenza collegate con il posto di lavoro e noi abbiamo avuto l'atto il totale disinteresse
Per la gran parte dei lavoratori che invece sono chiamati a un cambiamento sempre più sempre più frequente
E questi sono soli e disorientati allora
Forse la solidarietà con il lavoratore in un periodo come questo caratterizzato da cambiamenti così rapidi così frequenti
Significa attrezzarsi
Perché creare supporti formativi e informativi adeguati ma su questi temi credo che i nostri interlocutori possono intervenire con grande padronanza e con grande competenza darei la parola innanzitutto al dice al sottosegretario onorevole Brambilla
Sì
Bene grazie buona sera a tutti
Beh insomma pare che l'argomento all'ordine del giorno sia questo benedetto articolo diciotto si articolo diciotto no lo dobbiamo modificare o meno
Io penso che e andrò per sintesi perché abbiamo i tempi molto stretti quindi andrò per punti e per concetti
Io penso che il nostro Paese sia fortemente in ritardo come diceva professor Martini prima per quanto concerne le politiche del lavoro Pin sostanzialmente possiamo individuare tre criticità
La prima che è vero che c'è un'insufficiente flessibilità sul mercato del lavoro ma è soltanto radicata in alcuni casi particolari ma abbiamo per contro una forse troppo elevata flessibilità sul mercato del lavoro per esempio nelle professioni che noi oggi chiamiamo atipiche macchia tipiche non sono più nel senso che in questo momento i cosiddetti parasubordinati o collaboratori coordinati e continuativi sono arrivati a oltre due milioni che significa come numero più degli agricoli più dei commercianti più degli artigiani
Il secondo punto di critica secondo punto critico è una scarsa organizzazione del collocamento e dell'orientamento al lavoro vedremo poi in che cosa consiste il terzo è che c'è un eccessivo costo del lavoro o meglio una sperequazione di costo del lavoro su talune categorie segnatamente al lavoro dipendente
Rispetto ad altri lavori il che implica una distorsione di sistema
E che lei mi semplifico in modo molto semplice se un lavoratore dipendente costa trentatré punti percentuali solo per i contributi di tipo previdenziale
E un cosiddetto lavoratore parasubordinato costa tredici punti percentuali abbiamo una differenza enorme di costo del lavoro che va tra i denti e i trenta punti percentuali perché poi questi lavoratori non hanno le coperture dei cosiddetti ammortizzatori sociali un imprenditore che opera in senso economico evidentemente che cosa fa
Portato a scegliere un contratto di collaborazione coordinata e continuativa anche perché lì costa un sacco meno di costo un terzo meno
E il che implica per contro che una buona parte
In dei soggetti che hanno scelto di fare il collaboratore coordinato e continuativo non è mica vero che l'hanno scelto è stata come dire una scelta tra virgolette subita perché il sistema di costo a livello previdenziale non è neutro ma indirizza le scelte bene se questi sono i tre punti già professor Martini gli ha già detto quali sono i risultati risultato è che il prodotto interno lordo da noi si è sviluppato negli ultimi cinque anni
In modo molto modesto rispetto all'Europa in modo assai più modesto rispetto agli Stati Uniti
Abbiamo il nove virgola sei per cento di disoccupazione sono circa due virgola quattro milioni i lavoratori che secondo l'Istat avendo fatto nei trenta giorni precedenti delle azioni
Per cercare il posto di lavoro
Vengono ritenuti disoccupati ma abbiamo sei virgola otto milioni di iscritti alle liste di collocamento quindi questo qualcosa vorrà dire che abbiamo i così detti tassi di partecipazione al lavoro che sono molto modesti soprattutto tra le donne
Tra i giovani e nella fascia che va dai cinquantaquattro e sessantacinque anni quindi questo ci porta agli ultimi posti a livello europeo
Bene
Dicevamo che e è il frutto di un incontro che abbiamo avuto di recente alla Fondazione Museo alla quale partecipa molto spesso all'amico Mario Baldassarri
Con germi setti mane che queste tre criticità hanno dei fattori limitativi che potremmo sintetizzare in tre blocchi
Il primo ad elevata complessità normativa e l'inefficienza o l'eccessiva burocratizzazione e qui abbiamo visto
L'esempio del collocamento dieci mila e cinquecento persone che collocano meno del quattro per cento dell'intera forza lavoro cioè svolgono più un lavoro di ratifiche di burocrazia che non una politica attiva di lavoro
Poi abbiamo un'incapacità di reagire al cambiamento
Cioè in questa in questo mondo come dire un po'globalizzato non è neanche tantissimo globalizzato anzi ben venga se fosse ancora più globalizzato perché ci sarebbe più democrazia partecipativa
Ne abbiamo le aziende sia della new economy ma anche quelle della old economy che debbono attrezzarsi al cambiamento insomma chi riesce a cambiare vince e chi non riesce a cambiare rimane fuori l'Europa mentre il mondo corre l'Europa cammina
Il terzo punto sostanziale che finora in Italia si sono favorite delle politiche di breve termine rispetto a politiche di lungo termine
Cioè si è favorito uno sviluppo di ammortizzatori sociali di attività di sostegno al reddito i lavoratori socialmente utili
Ma sono politiche che andavano a coprire quel particolare problema non erano una politica di lungo termine che cerca di risolvere i problemi dell'occupazione
Beh sostanzialmente e qui torniamo al punto di partenza articolo diciotto sia articoli diciotto no io penso che l'articolo diciotto ossia il tetto di una costruzione sotto ci stanno le fondamenta allora la prima azione che
Sarebbe utile porre in cantiere è per esempio quello di riformare complessivamente il collocamento
Collocamento che deve essere inteso un insieme una filiera tra gli ammortizzatori sociali quinti
Trasformare queste politiche passive di sostegno al reddito in politiche attive
Concedere al collocamento di poter fare tutte le tipologie contrattuali non solo l'interinale da una parte o il contratto a tempo determinato dall'altra
Consentiti di fare formazione orientamento al lavoro in una parola quello che ci stava dicendo prima cioè mettere in Rete domanda e offerta di lavoro
E utilizzare gli ammortizzatori sociali come sostegno in una fase transitoria che la fase di perdita del lavoro
Oggi che cosa capita che sia per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria sia per quanto riguarda mobilità o la disoccupazione
Se c'è una situazione di crisi si verifica a secondo del luogo geografico a seconda dell'età dei soggetti che vengono espulsi dal mercato del lavoro
E per normali si danno venti mesi ventisette mesi trenta mesi trentasei mesi
Di sussidio ma a questo punto non c'è più nessuno che segue questi lavoratori cioè questi lavoratori sono tra virgolette in congedo straordinario per trenta mesi
Non hanno nessuna forma di riconversione vengono assistiti nella forma che noi indichiamo come forma passiva non c'è un effetto di ritorno nell'ambito del sistema economico complessivo o del microsistema del lavoratore
Perché poi alla fine di questo periodo
Non avendo un collocamento funzionante ed efficace che cosa fanno nella maggior parte dei casi si sposa la filosofia dello scivolo morbido la pensione con tutti i problemi sia di carattere finanziario che di carattere socio
Sì Colò circo per i vari soggetti ecco la prima grande sfida è quella di poter arrivare a mettere assieme le politiche di ammortizzatori sociali ricollocamento per cercare di fare politiche attive del lavoro e questo collocamento che cosa deve fare deve fare tutto
Deve fare l'orientamento deve essere in Rete per sposare bene in tempi rapidi domanda e offerta di lavoro e deve poter collocare tutte le forme di contratto quindi dal part-time al telelavoro ai lavori a tempo determinato agli interinali
E una delle idee anche che possano vendere i cosiddetti buoni lavoro che è un'esperienza che è stata fatta in alcuni Paesi nordici cioè noi diciamo sempre che dobbiamo combattere il lavoro nero ma quante famiglie hanno bisogno di interventi come dire non continuativi le tre ore di babysitter piuttosto che un aiuto per sbrigare i lavori domestici oppure per i lavori di giardinaggio oppure ma per qualsiasi cosa bene se che cosa si fa solitamente si cerca l'amico dell'amico non si riesce mica bene a sapere chi può fornirci queste forme di lavoro e quand'anche si scelgono si va a finire con il lavoro nero nel senso che non si pagano contributi salvo poi a vere
La persona che viene a potare le nostre piante che cade e si fa male e allora sono problemi grossi Collina che sono problemi grossi con l'ispettorato del lavoro
E ne questi uffici di collocamento potrebbero vendere questi buoni che incorporano nel prezzo
La ritenuta d'acconto fiscale il contributo all'INAIL il contributo previdenziale
In modo tale da sgravare queste famiglie da incombenze di tipo amministrativo gestionale sgravare il lavoratore e consentire che e questo è il massimo della flessibilizzazione che chi può disporre di poche ore di prestazioni possa lavorare nella regolarità ecco questo è uno dei primi obiettivi che ci dobbiamo dare
Il secondo ovviamente è quello di cercare di riequilibrare un po'queste aliquote cioè tredici contro trentatré Stone ormai l'abbiamo capito tutti dobbiamo cercare di come dire rendere un pochettino più vicine queste aliquote pensando soprattutto non tanto alla verifica del sistema pensionistico che andremo a fare avrete
Ma
Premettendo alla verifica del sistema pensionistico un concetto fondamentale
Il nostro Paese deve essere competitivo se è competitivo crea sviluppo se crea sviluppo crea occupazione
E se c'è occupazione c'è maggiori contributi che entrano e voi sapete che il nostro è un sistema a ripartizione per cui i giovani oggi
Pagano con i loro contributi la pensione di quelli che avevano lavorato a suo tempo e che a suo tempo avevano pagato per il loro padre per i loro nomi
Il nostro Obiettivo è quello di garantire ai giovani che quello che oggi stanno pagando
è all'interno di un sistema che è sostenibile finanziariamente e che quindi quando verrà il loro turno potranno ricevere gli stessi benefici che ricevono oggi i loro padri
Per fare questo è evidente che ci poniamo una domanda
Un'azienda del Nord che paga trentatré punti solo alla previdenza obbligatoria per le pensioni ultra arresto
Come può competere con la Germania che paga solo diciannove punti percentuali e che ha un sistema fiscale più o meno vicino al nostro o con la Svizzera che costa quattordici e mezzo per cento dei contributi è evidente che in un momento in cui non abbiamo più le grandi svaluta azioni competitive quindi non ci come dire aria aggiustiamo con gli altri Paesi svalutato la nostra moneta è quindi quello che abbiamo perso in competitività Lori acquistiamo non possiamo lavorare sui tassi
è evidente che se vogliamo mantenere la competitività del sistema dobbiamo agire sulla riduzione del costo del lavoro e tra le tue scelte fiscale e contributiva ci pare più efficace la scelta sui contributi perché sul fisco lo dicevamo anche poc'anzi
I bilanci possono essere come dire rideterminati tra virgolette perché posso fare degli ammortamenti accelerati ciò posso lavorare quindi posso cercare di pagare meno imposte
Ma sul lavoro dipendente posto
Immerso quindi sto sotto quindi storia regolare o se no ogni lavoratore devo pagare il trentatré per cento rinunce ammortamento accelerato che tende a quindi la leva fondamentale per migliorare la competitività e certamente anche un riequilibrio e quindi una riduzione di costi sul lavoro
Dipendente
E un'elevazione sul lavoro parasubordinato che si badi bene favorisce anche lavoratore parasubordinato perché col tredici per cento non fa nemmeno il venti per cento dell'ultimo reddito quindi non si crea una tensione quindi queste due azioni possono come dire creare le precondizioni per poter rendere più competitivo il Paese
Quando ho fatto queste come dire infrastrutture cioè queste fondamenta
Allora posso pensare a immaginare come potrei modificare lo statuto del lavoratore l'articolo diciotto ma so che in quel momento quando le persone vengono espulse dal mercato del lavoro trovano delle strutture che possono rispondere possono riconvertirli prima
Quindi penso che parlare prima di facoltà di licenziare senza vere le precondizioni per poter prendere queste persone che vengono espulse e poterla riconvertire sia quanto meno anticipato sui tempi ecco io direi che con questa realtà
Adesso chiederei al presidente della Regione siciliana che vive in una realtà atti
Tipica diciamo del nostro Mezzogiorno e che quindi può forse aiutarci a mettere meglio a fuoco le problematiche viste dal dal punto di vista di una regione piena di potenzialità e permettetemi di dire bellissima perché sono appena stato ma che ha certamente dei problemi sotto questo profilo ecco quasi in in quali termini si pone il problema
Sì grazie presidente spero
Di riuscire a tenere medie anche il dentro il tempo assegnatomi anche se le cose da dire soprattutto perché fa per esempio la Regione siciliana ma credo di poter parlare anche un po'per tutto il sud sono tante io con interesse in questi giorni lo si è ascoltato partecipato
In questa polemica sull'articolo diciotto probabilmente ben ha fatto direttore Fazzi a sollevarla devo dire con attenzione ma con scarso interesse dove l'interesse di un presenterà regione che non ha il problema di un lavoro che cambia ha il problema del lavoro che manca e che cosa un po'diversa
E per quelli mi sto preoccupando ci stiamo preoccupando al Sud piuttosto che di capire come può e deve cambiare lavoro è giusto è un problema che che appartiene anche a noi che apparterrà a speriamo che ci appartengano e siamo e in qualche modo interessate che domani possa essere per noi un problema principale ma oggi per noi il problema vero è il lavoro che manca al sud
Sul lavoro che manca
Con molte responsabilità probabilmente da parte di tutti e non sarà qui in qualche modo a segnalarne qualcuno ma io credo che però certamente istituzioni organizzazioni sindacali imprenditoriale ma mettere tutti associazioni di volontariato
E quanti comunque non interessa è un aspetto di una società che vuole cambiare che deve certamente essere più partecipe ci si rende conto che almeno questo problema per noia duplice come impegno ma abbiamo un duplice impegno al sud che è un impegno materiale
Che credo sia quello più importante ed è l'impegno forte che devono avere tutte insieme queste la politica quando parlo di politica parlo di tutte queste istituzioni organizzazioni impresse associazione a tentare insieme di creare nuove opportunità di lavoro nuove e maggiori opportunità che lavora e questo è il primo impegno materiale che dobbiamo avere in questo senso ma ne abbiamo anche uno culturale
Lo voglio dire perché l'impegno culturale che ci ha che deve appartenerci forse più a noi del Sud che avevo rende parte l'Italia è un impegno che i adesso io calo qui e nel problema del lavoro non impegno diffuso su tutti gli altri settori spero che ci sia anche l'occasione di poterle brevemente sorvolare su gli altri settori
La capacità di capire meglio come va cambiando il lavoro ed avere più flessibilità in quello che deve essere il modo nuovo di gestire lavoro però alcuni interrogativi presidente mi
Mi piacerebbe porli a me stesso più che ad altri adesso io per esempio mi vorrei chiedere ma com'è possibile che mentre la ricchezza economica o mente diminuisca il lavoro un interrogativo che che mi chiedo che che grado dovermi chiedere come presidente
Oppure com'è possibile che ci sia qualcuno
Che parli di fine del lavoro addirittura di ozio creativo mentre già scuro che noi dedica sempre più tempo al lavoro allora
Interrogativi che che dobbiamo porci perché credo che da questo possa debba partire una scelta che come sul governo del sud
E in questo credo che
Bisogna trovare non la solidarietà del Governo del paese
Noi crediamo che più vero che solidarietà qui bisogna avere la capacità di capire insieme che c'è una grande scommessa che questo Paese va fatto
è la scommessa oggi più che mai non può che essere fatta per il Sud parlo anche alla maggioranza di questo governo oggi la scommessa noi la vinciana la perdiamo se c'è forte ha una possibilità di far partire uno sviluppo vero dal Sud
Questo lo dico perché credo che le responsabilità maggiore debbano essere soprattutto è nostra nostre dalla classe dirigente delle regioni del Sud perché dubito che possa partire un processo di sviluppo vero
Se per questo processo non parte dalla nostra capacità dalla nostra voglia dalla nostra possibilità dalla nostra
Forza se questo processo non sarà autogeno un don sarai d'Oggiono io brande dubbi che al sud e possa far partire finalmente un grande processo di sviluppo della linea sarebbe prende parte letali
Allora io credo che c'è
C'è una abbondante in qualche modo va crescendo nel sud di questo paese c'è una capacità nuova soprattutto dei giovani che hanno cominciato a rischiare che hanno cominciato a scommetterci ci sono alcuni indicatori professore martiri certamente le Havre accoglieva raccolti meglio di me
Le regioni del Sud sono per la ragione che hanno per esempio che stanno facendo più richieste di prestito d'onore per avere questa capacità agisco mettersi di rischiare
Le regioni del Sud sono dalla Regione che negli ultimi anni hanno avuto più aziende che si sono iscritte alla Camera di commercio sono alcuni segnali importanti
Potrebbero da sole non essere sufficiente se non si riesce in qualche modo a far partire una politica che attraversa i vari settori che condizionano le possibilità di sviluppo ma soprattutto c'è un rischio ho grandissimo che questa classe
Giovane del sud oggi in qualche modo sta scegliendo di fare lo dico con grande amarezza ma con grande realtà
Il rischio maggiore è che c'è oggi ancora tanta gente in Sicilia che ha scelto di non emigrare so che che dura e come frase ma è così c'è ancora tanta gente che ha scelto di rimanere in Sicilia che sta scegliendo di rimanere in Sicilia per scommettere se per tentare di cercare
Di far partire un processo di sviluppo che vede appartenere sempre di più al territorio
Quando parlo che il nostro sviluppo è un poggiano endogeno dichiara o non ci sarà mi riferisco al fatto che noi bisogna avere la capacità di far partire uno sviluppo dal nostro territorio da un territorio che sia in condizione di di essere attraversato nei vari settori perché uno sviluppo parte
Se parte contestualmente nel mare nella nelle varie parti del settore economico del turismo dell'agricoltura
Dei beni culturali e dei servizi di queste bizze che in questi anni in Sicilia
Probabilmente quando paro la Sicilia so di poter dirlo anche per altre ragioni non abbia avuto la capacità di far partire
C'è questo rischio che noi dobbiamo avere la forza di intercettare perché a fronte di tanta gente che sceglie di rimanere ce n'è ancora purtroppo una grandissima parte che in Sicilia sta scegliendo di andare via ed è cominciata un'emigrazione difficile è drammatica
Perché è un'emigrazione oggi intellettuale presidente Martini chi sta andando via oggi dalla Sicilia
Non è la gente operaia che è andata via cinquant'anni fa quando partì il grande processo dell'emigrazione che non fu un'emigrazione che portò danno alla Sicilia
Fu un'emigrazione che porto un danno morale perché divise le famiglie perché portò via
Perché portò via dalla Sicilia i padri ma quell'emigrazione bisogna dirlo conclude Enza fu un bene per la Sicilia perché la gente che andava vi andò a lavorare fuori dalla Sicilia a produrre continuo a mandare soldi in Sicilia e ha avuto per tutti e per tanti anni un solo grande sogno che era quello di poter tornare in Sicilia per poter vivere assieme dopo essersi costruito la propria casa per continuare a vivere con i propri figli quei fini che forse con lavoro e con sacrificio nel mentre quella generazione la nostra generazione nostri padri aveva contro Bita parte riesce a far crescere a farle diventare professionisti bene
Quella gente è tornata in Sicilia non abbia avuto il boom dell'edilizia che è stato il vero l'ultimo vero boom che ha avuto la Sicilia perché una la Sicilia è stata bene quando con quei soldi degli emigrati e noi abbiamo costruito le case innescando un grande processo economico l'emigrazione di oggi a caratteri esattamente opposti
Perché chi sta andando via dalla Sicilia sono i figli di quelle persone che erano andate a lavorare con sudore cosa credi già avevano contribuito a far studiare e vanno dalla Sicilia
Vanno via con una carica di odio che è l'opposto di quello che ha portato via i propri genitori che invece avevano l'amore il sogno di poter tornare
Quella carica di odio o di un professionista che dopo aver dopo essersi sacrificato dopo avere studiato dovessero diventato medico architetto ingegnere avvocato
Rendendo secondo e subendo il dramma psicologico del padre che continuava a lavorare che continuava a dargli i soldi adesso è costretta andar via perché la nostra terra non riesce a creare le condizioni
Perché voi possa vivere posso produrre che era il sogno del padre e noi paghiamo due volte presidente Martini
Paghiamo perché vanno via le persone che dopo averla formate e dopo averne dopo aver avuto un investimento perché per far studiare per farle diventare professori se bisogna investirà dopo che questa terra investito
Per creare queste figure professionali adesso che sono pronti a produrre a produrre per la nostra terra non trovano lavoro e vanno via
Noi paghiamo questo scotto e purtroppo rischiamo di pagarlo in maniera definitiva perché questa gente e sceglie di non tornare in Sicilia
E addirittura di vendere quello
Che i propri genitori hanno costruito una sentiamo forte
Il dovere e la responsabilità di intercettare questo meccanismo perché questa gente possa vivere e produrre in Sicilia e noi chiediamo l'abbiamo fatto in questi giorni e tornerò a farlo con borsa
Non chiediamo al governo del paese
Caro sottosegretario amici sottosegretario abbiamo più volte detto non vorremo me chiedere più elemosine
Non andrò a Roma non verrò a chiedervi elemosina pentire acque nere quello che può e servire che è servito negli anni passati Adam morta abortì zappare sociale o a tamponare un problema
Quella purtroppo un periodo brutto è difficile che dobbiamo cancellare perché quel periodo che ha affermato forse una forse più di una generazione che le ha tenute in stand-by senza dagli la spinta e la capacità di essere produttiva di rendersi produttivi sto parlando di un precariato che è partito
Come precariato di Stato parlo dell'articolo ventitré parlo dei lavori socialmente utile che adesso in Sicilia prendono dimensioni incredibile perché ne abbiamo sessantasette mila
Precari che dopo dieci anni e dopo che tutti responsabilmente a partire da metà ai Comuni dalle Regioni e dallo Stato
Abbiamo sentito il dovere di alimentare delle speranze adesso il rischio che quelle speranze possano trasformarsi in disperazione e quella è una generazione mezzo di giovani che invece senta il bisogno di produrre sente il bisogno di poter essere utile una società sente forte il bisogno di poter essere utile la nostra terra Vanoni
Chiederemo che ci si metta nelle condizioni perché questo lavoro che è servito da ammortizzatore sociale giorno dopo giorno possa trasformarsi in atti il lavoro produttivo il lavoro vero
Quel lavoro che quando c'è crea economie crea risorse che ci consentano di poterle rinvestire per creare altre occasione di un gruppo di lavoro questo da soli non potremmo farle abbiamo bisogno
Ma senza pentire senza chiederle mozione ma con la capacità della discussione dalla concertazione di creare quei progetti che possano servire ad aiutarci
A uscire da questa fase con un impegno che abbiamo detto con forza che voglio ripetere
E che la Sicilia nei prossimi anni almeno sino a quando farà il presente la Regione non creerà mai più un solo posto di precariato e non cederà alle tentazioni che probabilmente spesso anche sono forti per questo credo che la concertazione e la capacità di evolversi insieme attorno a un tavolo con le organizzazioni sindacali
E invito e imprenditoriale delle Ande importante diventa importante non soltanto per gestire la flessibilità del lavoro possiamo anche parlare di articolo diciotto
Ma di rende importante perché le scelte che servono a far maturare una società credo debbano essere fatte insieme e con capacità di assumersi insieme le responsabilità io credo che questo processo dalla Sicilia dal Sud possa partire
Ci sono le energie c'è una voglia nuova c'è una capacità nuova di guardare a una ha una una nuova revoco riproposizione di un problema e chiudo io ho intravisto nell'ultima finanziaria ma anche nelle dichiarazioni programmatiche del presidente Berlusconi la capacità di rilancio di un'antica è vecchia questione che la questione meridionale presente Martin
Noi non ci stiamo più a una questione meridionale che sia la questione del Meridione d'Italia
Noi vogliamo rilanciare una nuova questione meridionale che sia la questione meridionale del meridione d'Europa
Perché il Sud dall'Italia
Il sud dell'Europa
E perché il sud dell'Italia in un contesto di una nuova questione meridionale dove ci sono le risorse possibile che debbono essere utilizzate può diventare per la Sicilia per il Sud una nuova e grande possibilità di sviluppo e su quello che vogliamo cominciare una scommessa vera
Mettendo dentro questa nuova filosofia dello sviluppo attorno alle cose che ho detto primo lo sviluppo autogeno che parta del territorio perché questo il modo nuovo con cui si comincia a riparlare di sviluppo di progetto di un sviluppo
Io faccio un esempio nel passato c'era una piramide dove ci stava al vertice chi sceglieva che cosa nel territorio potesse essere utile che poté nel territorio potesse crescere queste decida portato un ha portato i disastri basta andare in giro per la Sicilia per capire che cosa c'è di incompiute in Sicilia
Tutto quello che chi ha scelto di programmare avvertiti ciecamente senza tener conto della vocazione del territorio
Adesso è lì come scheletri a cominciare dalla grande chimica che si voleva far crescere infittire nel Mediterraneo adesso la piralide c'è ancora ma se capovolta adesso è la base è il territorio che deve scegliere e nel territorio chi ci vive i sindaci le organizzazioni la società civile protettiva i protezionisti la gente comune sarà che cosa può fare può decollare territorio sa che cosa può far crescere il territorio sa a che cosa serva al territorio perché possa partire un progetto di sviluppo che sia vero e che crei lavoro vero questo è la nuova possibilità che ci sta facendo partire l'Europa con Agenda Duemila questi oggi sono i patti territoriali i leader i contratti d'aria contratti di programma
Tutto quello che dalla possibilità una classe dirigente del territorio di poter scegliere e di potere immaginare un processo di tutto di futuro che ci appartenga
Problema della
Del lavoro è il problema di creare occasioni di lavoro e in un in una situazione come la nostra di un lavoro che cambia
Il lavoro si conserva soltanto creando nuove occasioni e questo vale per il Sud ma vale anche per il no
E fortunatamente oggi i vincoli spaziali
Per poter utilizzare
La risorsa fondamentale del suo braccio sonoramente adesso da risorse umane la risorsa che come giustamente il presidente ricordava rischia di allontanarsi di non essere più interessata rimane evidente è la risorsa fondamentale questo ormai è chiaro è chiaro in tutte le economie ecco mi pare molto interessante questo
Questo richiamo
Al tentativo di dare a questa risorsa umana la possibilità di esprimersi con una capacità nuova di iniziative questo proposto chiederei a Ivano Barberini
Presidente dalla lega dico per delle cooperative
Di dirci qual è
La sua valutazione della situazione del mercato del lavoro italiano valutazione cioè di di qualcuno che come la Compagnia delle opere agisce dal basso agisce
Creando e costruendo strutture di che creano che favoriscono la nascita di nuove occasioni lavorative
Ma io direi subito che se guardiamo ai dati ci fornisce l'Istat
Potremmo considerare giacché l'impresa cooperativa
Ha dimostrato di fare occupazione i dati dell'Istat dal settantuno al novantasei dicono che mente l'occupazione nel totale dell'impresa è passata da cento centotrenta
Le imprese cooperative son passati da cento a trecento cioè l'occupazione aumentata tre volte e ha continuato mentale anche quando nell'insieme diminuiva questo mi spinge subito dire
Che andrebbe maggiormente valorizzata da parte di un governo di una maggioranza dei parlando un parlamentare che ha scelto opportunamente e giustamente lo sviluppo come sito di fondo andrebbe valorizzata maggiormente
L'impresa cooperativa e andrebbe quindi corretto al Senato con lo stravolgimento alla legge sul diritto nel diritto societario
Che la l'aula della della della Camera prodotto questo è anche il senso della posizione comune che abbiamo assunto come lega Coop e Compagnia delle Opere proprio perché avvertiamo il bisogno che la all'appuntamento con lo sviluppo si posso arrivare con la valorizzazione di tutte le parti sane dell'economia del Paese
E quelle che sono in grado quindi di contribuire questo non ci aspettiamo che questo possa essere ricondotto essere rivisto proprio in più in virtù degli stessi obiettivi che si propone ma vorrei prendere il punto cercando di asse molto breve
Che è stato posto questo Martini per dire che noi oggi in un quadro complessivamente molto problematico perché nubi all'orizzonte ce ne sono tante la recessione il timore dell'eccesso negli Stati Uniti la situazione del Giappone la Germania tutte le locomotive del mondo che sono in affanno quindi non è che abbiamo una situazione tranquilla dal punto di vista delle prospettano in questo contesto io credo che dobbiamo cogliere il positivo che si è dato e il fatto che un anno e mezzo fa ormai a Lisbona
Il Consiglio d'Europa il Consiglio europeo abbia assunto l'obiettivo della della ritorno alla piena occupazione
Come un obiettivo di fondo da a sostenere con delle strategie opportune
Beh io direi che questo un fatto veramente molto importante Maastricht non ne aveva parlato
Questo è un fatto che si porta siccità un contesto nel quale è collocata la nostra iniziativa vicerettore ciò Martini siamo al cinquantatré cinquantaquattro per cento
Del degli occupati sul totale della popolazione in età lavorativa
Siamo dieci punti in meno dell'uno fa Europa si sta ponendo di passa dal sessantatré per cento in un decennio da qui al due mila dieci di arrivare al settanta per cento dalla popolazione lavorativa
Dobbiamo quindi uno scarto negativo dispetto questa anche se sulla base pop dei dati dell'Unione Europea dal novantasette l'Italia ha recuperato
Un po'in ritardo rispetto ad alcuni altri paesi ma ha recuperato e tuttavia rimaniamo uno scarto pesante ancora più pesante per per le donne
Settanta per cento di occupazione complessiva al sessanta per cento di occupazione femminile in Europa sono due riferimenti molto importanti e credo che sia essenziale
Il contesto europeo per tutti i Paesi perché c'è ormai una forte dipendenza nostra di ogni Paese sull'altro
Ma dobbiamo anche avere una consapevolezza però in tutto questo
Che se in Italia noi non produciamo sufficientemente sviluppo
O sufficientemente capacità competitiva o sufficientemente crescita occupazionale non facciamo troppo dispiacere probabilmente ai nostri partner europei
Quindi dobbiamo giocare nell'ambito delle sinergie possibili d'Europa ma nell'ambito anche della consapevolezza che c'è una sfida competitiva anche all'interno dell'uno per stessa
E quindi le nostre politiche devono coniugarsi quelle nazionale con quelle europee e con quelle regionali
E bisogna che questa macchina funzioni al meglio funzioni bene Pinko e delle cose da cambiare sicuramente qui ce ne sono
Ma direi che è importante anche sono le direzioni strategiche europee nelle quali mi pare si colloca e si colloca la scelta del del nuovo governo quello dello sviluppo con una delle prima le prime variabili strategiche
Prime direzioni strategiche le riforme strutturali del mercato del lavoro il cambiamento sociale e sono tre direttrici sulle quali bisogna essere capace di sintonizzarsi bene e agire con con profondità insomma a me pare quanto mai opportuno aver posto l'enfasi sullo sviluppo e sulla sua qualità
Ma se noi ci poniamo questo obiettivo bisogna assumere e lo dice anche la Commissione europea la centralità della persona come riferimento principale come attore di questo di questo processo fuori da da slogan due demagogici centralità della persona vuol dire apprendimento continuo
Vuol dire competenze crescenti vuol dire mobilità a tutti i livelli vuol dire riduzione dello svantaggio femminile
Vuol dire riconciliare il lavoro e la qualità e la vita privata
Pensiamo alle giovani coppie e a quanti oggi sono nelle difficoltà a a crearsi una propria condizione che consigli farsi coppia avere figli e lavorare il reddito sufficiente le condizioni di stabilità e di garanzie sufficienti
Non ci sono politiche
Che devono essere adottate tra l'altro per rendere accessibile a tutti il mercato del lavoro queste queste politiche queste assumerà centralità le persone in questo senso è una condizione per rendere accessibile a tutto il mercato del lavoro
Ed è che i dati che ci forniva prima il professor Martini
A questi una vorrei aggiungere un paio perché mi sembrano riferimenti importanti cui Gianni accennava prendiamo la la la questione delle persone anziane cinquantacinque sessantaquattro
In Europa chi lavora il quaranta per cento della popolazione di questa fase detta in Svezia il settanta per cento di questa falsità in Italia il ventotto per cento
Un cinghiale creare le condizioni di accesso al mercato del lavoro di tutte le fasce questo è un fatto di ricchezza un fatto importante quindi per l'Italia le sfide sono maggiori
Noi vi ammiro di pensare a una riforma del mercato del lavoro che in primo luogo rappresenta significhi superare la confusione normativa oggi esistenti
Rendere il mercato del lavoro più efficiente più rispondente alle esigenze dell'impresa
Estendere i margini di flessibilità e alleggerire le politiche contributive io concordo pienamente con quello che diceva prima
Non ricordando il perché è indubbio che oggi noi abbiamo uno scarto negativo è un problema serio per quanto riguarda il costo indiretto del lavoro
Quindi sono da affrontare problemi che sono di sviluppo dell'economia come base essenziale per creare lavoro la limitatezza del mercato del lavoro la distribuzione migliore dell'opportunità di lavoro il sistema formativo
E c'è la questione generazionale e la questione del sommerso
Probabilmente qualcosa è migliorato ma sentiamo il Sud soprattutto i giovani trovano prima di tutto lavoro nel sommerso o nell'illegale
E quindi ci sono cambiamenti profondità porre in questo senso ecco l'ora che quando noi ragioniamo dei vincoli meno vincoli per l'occupazione dobbiamo per forza di cose
Assumere il quadro complessivo altrimenti diventa una discussione per simboli
Diventa a volte una discussione sulle questioni che meno contano pagate l'articolo diciotto
è sicuramente un fatto che da una parte e rende contribuisce a rendere più statico il mercato del lavoro soprattutto per quanto riguarda aziende fino a quindici addetti che magari arriva del sedicesimo possono pensarci perché gli fa scattare la la il limite al licenziamento per giusta causa
E tuttavia oggi come oggi nella pratica l'articolo diciotto non ha più influenza di tanto non è un elemento che pesi più di tanto
Ora è di è evidente inevitabilmente un fatto simbolico se al disse alla discussione sull'articolo diciotto mi si affida il senso di una discussione sulle tutele sui diritti noi dobbiamo farla essere capace di sviluppare una discussione sul mercato del lavoro sulla riforma necessaria del mercato del lavoro sulla revisione dello Statuto dei lavoratori
E sulle capaci sono le possibilità di rendere più più dinamico il mercato del lavoro e più e più flessibile
Ma in senso lato
Lo dobbiamo fare tutto questo fuori da ideologismi e fuori da questioni che abbiamo appunto
Che sia usate da una parte per come clava o dall'altra parte come un elemento di di difesa oltranza di cose che il pavimento un anno più di tanto forza quando parliamo di flessibilità
Le flessibilità in entrata
Tutto quello che si poteva fare le opere del fatto
Hate sentiamo se guardiamo l'elenco delle possibilità oggi che ci sono di assumere persone con contratti i più diversi
Non non credo che ci sia molto da aggiungere e che ha l'aggiunta di un punto al all'apprendistato al lavoro lavoro alla formazione e lavoro al al lavoro interinale a all'insieme di questioni che di Bitto civiltà che sono già fuori non cambia molto il quadro
In entrata la flessibilità è ampia quello che manca è una possibilità è una condizione di normative di anche di conoscenze per gestire quella flessibilità al meglio
La flessibilità in uscita Giò discuterne già discuterne appunto valutando le questioni per quelle che sono l'articolo diciotto oggi ha una scarsa influenza l'articolo diciotto fa discorso può essere discusso e anche superato Veneto termine come diceva Brambilla nell'ambito di una di una revisione complessiva di un inquadramento che dia garanzie e tutele ai ai più tali ceti più deboli e che sappia basarsi su regole che siano regole di buon funzionamento del mercato di rispetto della dignità delle persone del bisogno di sicurezza che le persone hanno e della creazione del della risorsa vera
Di un'economia che la risorsa della conoscenza pratico la risorsa del capitale umano
Risorse delle delle delle persone
Vorrei concludere con una solo con un paio di valutazione una che tra le flessibilità c'è quella del Collocamento
Tale condizione tale la rimozione di ostacoli e le condizioni che possono migliorare il quadro dell'opportunità di lavoro bisogna migliorare questo aspetto qui il maggiore azione del privato nel fare incontrare domanda e offerta di lavoro
Dare Collocamento l'iniziativa privata anche concretamente non solo sulla carta e permettere le agenzie di lavoro interinale di fare il Collocamento queste sono misure utili
Ai fini di rendere più più efficace il tutto e bisogna poi intende le flessibilità a tutto campo non solo per il lavoro dipendente diceva garantire consentire ai giovani l'accesso alle professioni
Bisogna colpire le tante corporazioni che impediscono l'accesso al lavoro
La difficoltà a creare società di professionisti fa parte di questo quadro
Di corporazioni che difendono se stesse e che impediscono di fatto la l'avvio l'entrare da parte di altri e soprattutto i giovani in questa attività infine vorrei sottolineare anch'io come ha fatto il presidente Cuffaro
L'opportunità del dialogo sociale questo è uno dei fondamenti dell'Europa e deve essere un fondamento dell'Italia visone che non sia anche qui un pur parlare
Un pour parler bisogna che sia qualche cosa che ha sostanza che non sia una ginnastica democratica ma che abbia finalità del problem solving come è stato nella fase di risanamento e soprattutto finalizzato in questa fase lo sviluppo e di ciò che abbiamo un decentramento dello Stato in via federale
O comunque di decentramento che non abbia a cuore questo problema ci vogliono piani regionali di formazione per esempio bisogni somma che le politiche regionali si sposino bene
Con gli obiettivi nazionali con le politiche nazionali con quelle europee grazie
Se
Il numero di persone che lavorano
Che fine fa e devono farsi carico di coloro che non lavorano
Il cinquanta per cento significa che ogni lavoratore sostanzialmente deve produrre un reddito capace di mantenere
Una un'altra persona
Che non lavora è chiaro che l'inverso del tasso d'occupazione si chiama carico sociale e quindi non è un caso che in Italia la spesa pensionistica sia la più alta
Europa
E che il costo del lavoro si è aggravato
Più che in altri Paesi ecco
Mario Baldassarri chiedo di cercare di risponderci cioè come è possibile innestare uno sviluppo creare nuove occasioni e lo stesso tempo riequilibrare
Queste questi squilibri che rendono l'Italia così lenta e pesante
Grazie
Martini se mi consenti vorrei fare
Due brevissime riflessioni e poi un ragionamento proprio su questo tema che mi ha risposto
La prima riflessione Breve
E che capisco che insomma nei giorni a cavallo di Ferragosto e subito dopo i giornali non abbiano tante notizie quindi sparì no e cercherà di attrarre l'attenzione dei bagnanti in giro per le spiagge italiane
Però vorrei evitare ancora una volta sull'argomento serio il giochetto dell'uovo e della gallina
Perché rileggendo i giornali dopo dieci giorni di totale astinenza visto che stavo beato al mare proprio in Sicilia Pantelleria che mi stavo magnificamente fino a stamattina a mezzogiorno
Rileggendo i giornali ho visto questa querelle sulla flessibilità
Per quello che ho capito velocemente un non senso
Un totale nonsenso
Non si tratta di inventare l'uovo o la gallina
Viene prima la flessibilità poi lo sviluppo economico o viene prima lo sviluppo economico poi viene la flessibilità fuori quindi da questi giochetti
Ferragostana di il tema vero è come fare crescita e sviluppo in questo nostro Paese dopo dieci anni consecutivi in tutti gli anni Novanta di crescita modesta e asfittica
La media degli anni novanta è stata l'un per cento l'uno virgola qualche cosa per cento la media europea continentale è stata attorno al due per cento la media dei Paesi europei che hanno fatto riforme vere e serie strutturali e coraggiose e cioè Irlanda Gran Bretagna Olanda Spagna Portogallo è stata tra il tre e mezzo e il quattro per cento la media degli Stati Uniti è stata al quattro per cento
Allora ripeto invece di cadere nella trappola Lina dell'uovo e della gallina la flessibilità l'articolo diciotto o quant'altro che a questo tavolo mi pare siam tutti d'accordo che in una strategia di riforme è chiaro che anche l'articolo diciotto va messo sul tavolo ma in una strategia di riforme il dato di fatto quindi la prima riflessione vera è che finalmente dopo anni
Di aver dovuto ascoltare pazientemente
E visto la mia radice cattolica questa pazienza mi ha aiutato finora ma sociologi di sinistra ideologiche più che sociologiche celebravano la morte del lavoro
Celebravano la totale separatezza tra l'occupazione e lo sviluppo economico
Lo sviluppo economico non c'entrava più niente con l'occupazione bene finalmente dopo qualche anno di stupidaggini di questo tipo abbiamo toccato con mano
Nell'anno Duemila
Ma proprio un pezzettino un assaggio cioè non appena l'economia internazionale ed europea
Ci ha consentito di riaffacciarsi con in asino un po'sopra il due e mezzo per cento di crescita
Abbiamo fatto il due virgola nove per cento di crescita per il due mila per la prima volta dopo dieci anni sostanzialmente bene quel pezzetto di ripresa dell'anno due mila
Accompagnato da un pezzetto di flessibilità che era stata introdotta sui contratti
Atipici cosiddetti abbiamo avuto una buona risultato in termini di crescita dell'occupazione
Certo non esaltante stavamo al dodici per cento di disoccupazione nella media italiana
Al ventiquattro per cento al sud
Al trentatré per cento tra i giovani del Sud al quarantaquattro per cento tra le giovani donne del Sol quindi miglioramento che ci porta può sotto il dieci per cento è positivo ma certamente norme esaltante però contiene una grande verità
è la grande verità e che più che di discutere ex ante di flessibilità sì flessibilità hanno il tema vero
è come costruire un Paese che cresce che si sviluppa perché solo con lo sviluppo si fa occupazione e solo con lo sviluppo si fa giustizia sociale
Perché creare occupazione significa non soltanto un fatto economico ma significa offrire un progetto di vita alle nuove generazioni quindi è un problema di equità sociale di etica e di morale invece di tenerceli
Al calduccio fino a trent'anni inattesa dei lavori socialmente utili come è stato fatto negli ultimi quattro cinque anni
Quindi prima riflessione sgombriamo il campo dal dibattito flessibilità sì flessibilità no articolo diciotto il tema è come si costruisce un percorso solido che duri da cinque a dieci anni di crescita sostenuta al tre per cento in più
Non è un dato sulla mente numerico quantitativo
è anche un dato di fatto è quello che i Paesi europei che sono riusciti a farlo nei dieci anni passati hanno risolto i loro Problemi
L'Irlanda fra tutte dieci anni fa il reddito pro-capite irlandese era pari al sessantacinque per cento della media europea esattamente vicino a quello pro-capite della Sicilia
Oggi il reddito pro-capite irlandese eh cento due per cento della media europea
è vero l'Irlanda è stato sovrannazionale la Sicilia per ora ancorano è una regione del nostro grande paese che si chiama Italia ma non francamente a certi burocrati di Brussel
Varrebbe la pena dire be non ci spingente a inventare l'éscamotage di una Repubblica siciliana indipendente federata con la Repubblica italiana per introdurre ciò che l'Irlanda ha fatto in questi dieci anni l'Irlanda tre milioni e mezzo di abitanti la Sicilia cinque milioni e mezzo di abitanti
E allora il tema è il il il programma di sviluppo non c'è nessuno che ha la bacchetta magica con un pezzettino è l'intera miscela che va in qualche modo messa in campo seconda riflessione ancora più rapida
Togliamoci ritorno questa gigantesca ipocrisia sulla rigidità e sulla flessibilità
Questa è una gigantesca ipocrisia che va bene sia sul tavolo su qualunque tavolo oltre che su questo perché dobbiamo semplicemente prendere atto che l'Italia è un Paese spaccato
Allora va detto con chiarezza chi è d'accordo a mantenere con l'Italia come Paese spaccato e chi no
L'Italia un Paese spaccato nel senso che da una parte c'è assoluta rigidità e totale garanzia e dall'altra parte c'è totale arbitrarietà totale flessibilità è spesso totale illegalità
Le due cose sono due facce della stessa medaglia
Non è che c'è il lavoro nero perché nasce per caso il lavoro nero il lavoro illegale è la controfacciata dell'eccesso di rigidità di vincoli Isma'che non è neanche garanzia
Perché anche lo stesso sindacato dovrebbe chiedersi qual è la forza dei lavoratori in un'economia che cresce poco e che a tassi di disoccupazione così elevati
Nei fatti la forza dei lavoratori e del sindacato sta in un'economia che cresce in imprese che si litigano l'una con l'altra i lavoratori è lì che il sindacato a forza il sindacato a forza se la disoccupazione e cinque per cento
è molto meno forte se la disoccupazione e dodici per cento
Anche se ipocritamente
Sì ritardi si ritaglia la sua nicchia di clientes che sono i lavoratori di una certa area geografica iper garantiti di una certa età e si illude e tenta di illudere che la protezione di un pezzo del Paese importante assolutamente importante
Ma la protezione di un pezzo del Paese sia stato sociale noi rischiamo il poco tempo che questo tipo di stato sociale diventi egoismo generazionale ed egoismo territoriale
E questa è la spaccatura tra le generazioni e tra le Regioni nord sud del paese e allora il problema non è ripeto flessibilità sì flessibilità ro eh trovare quel giusto equilibrio
Tra garanzie da dare a tutti i lavoratori quelli che ci hanno già il lavoro e quelli che lavoro non ce l'hanno lo debbono trovare e mobilità ma questa garanzia alla fine della giostra la da solo un'economia che cresce un'economia che domanda lavoro altrimenti noi rischiamo lo vediamo tutti i giorni di vedere
Un milione e mezzo milione trecento mila giovani disoccupati collocati in tre regioni sostanzialmente che o stanno lei con coraggio cercando di costruire come diceva prima
Con grande forza il presidente Cuffaro
Sulla Sicilia per costruire nel proprio territorio il proprio futuro oppure i migliori se ne vanno perché sono qualificati non hanno più la valigia di cartone con lo spago hanno i master e dottorati di ricerca
E quindi se perdiamo questa occasione se molliamo questo anello di congiunzione noi spaziamo via da quelle regioni il cervello portante elementi di quelle regioni
Il ragionamento che volevo fare che risponde a quello che mi chiedeva Martini
Io credo che sia un ragionamento molto banale
La coalizione per la quale mi sono schierato durante la campagna elettorale
E per la quale sono stato chiamato ad una responsabilità di governo
Ha presentato
Io credo con grande chiarezza e precisione agli elettori un progetto politico e in particolare un preciso progetto di politica economica
Su questo progetto di politica economica a ottenuto il consenso dei cittadini elettori
Non vorrei che qualcuno pensasse
Che i voti si pesa hanno e non si contano come qualcuno disse anni fa
Io ritengo che la radice vera della democrazia è che i voti si contano e non si pensa
Il che vuol dire che chi ha avuto la maggioranza degli elettori alla grande enorme responsabilità di governare il Paese per l'intera legislatura
E alla grande enorme responsabilità di governare il Paese non come pare a Luís
Cioè come pare hanno ma come noi stessi abbiamo detto durante la campagna elettorale i cittadini rimanendo fedeli a quegli impegni
Questa forse la grande novità di questo anno due mila uno
Noi tutti ci siamo forse abituati a quel gas soporifero dei vent'anni passati in cui non si capiva mai bene chi stava al governo che stava all'opposizione chi faceva una cosa chi ne faceva un'altra
Con i sindaci abbiamo cominciato a introdurre questo elemento di chiarezza di rapporto diretto elettori
E governanti lo abbiamo fatto adesso con i presidenti delle Regioni è stato fatto dai cittadini italiani con il risultato elettorale e allora però e qui mi rivolgo
Non tanto all'opposizione ma nata via coalizione
Sia a livello territoriale che soprattutto a livello nazionale
Abbiamo la grande responsabilità
La grande responsabilità di cominciare a mettere i in pratica e a mettere in atto già nella prossima legge finanziaria il primo pezzo di quel programma di sviluppo
Di rilancio dell'economia
Di rilancio della libertà delle famiglie e delle imprese cioè quel programma di riforme che è l'unica strada per dare all'Italia come hanno fatto gli altri paesi non è che ci inventiamo tante cose
Quella prospettiva serie di sviluppo economico e di vera giustizia sociale
E allora certo che qui dobbiamo anche essere come credo siamo persone responsabili dobbiamo valutare
Non solo il Progetto che avevamo proposto in campagna elettorale e che dobbiamo realizzare nel corso di questi cinque anni ma anche il punto di partenza la necessità la consapevolezza che non c'è sviluppo economico senza il rigore finanziario
La vecchia illusione che lo sviluppo economico potesse essere una girandola che giostravano sopra cumuli di debiti di deficit di distribuzioni a pioggia quella illusione speriamo che sia finita per sempre ecco allora questa doppia leva sulla quale dobbiamo
Assumere la responsabilità
Cioè realizzare il progetto di sviluppo garantendo il rigore finanziario gli equilibri del bilancio pubblico
è chiaro che al di là di tante polemiche sarebbe stato molto meglio per tutti noi ma ancor meglio per questo governo
Se avessimo trovato una condizione di partenza della finanza pubblica italiana corrispondente ai numeri che erano stati dati fino a pochi mesi fa purtroppo non è così
Quindi non è certo un alibi per non realizzare il nostro programma la storia
Del da extra deficit e trovato nei conti pubblici trovato da istituzioni ufficiali
Che si chiamano ragioneria generale dello Stato quantificato in venti sei mila miliardi se non ci fossero stati quei ventisei mila miliardi in più
Il Progetto di questo governo partiva con ventisei mila miliardi di deficit nemmeno e tutti possono capire che era meglio per l'Italia ma era molto meglio per noi è molto più facile governare sta di fatto però che questo non può e non deve essere un alibi per non fare anzi deve stimolare ci ancora di più per fare Meglio con i tempi che questo buco deve e può consentire ma la cartina al tornasole dovrà essere a settembre la legge finanziaria che dovrà far fronte all'extradeficit ha come rientrare nel percorso di equilibrio finanziario ma dovrà contenere pezzi importanti del Progetto per rilanciare sviluppo occupazione e giustizia sociale
Ecco perché il trittico delle riforme il trittico delle riforme sulle le tre gambe un principio di fisica
L'equilibrio c'è solo su tre punti non sono due quindi le tre gambe del percorso di sviluppo
La riforma fiscale la riforma dello Stato sociale la riforma del mercato del lavoro sono le tre il il mix di politica economica
Che certamente non è realizzabile in tre mesi in sei mesi
Dovrà essere realizzato in cinque anni nel corso della legislatura coro obiettivi chiari ma i primi pezzi
I primi passi di queste tre riforme debbono essere dentro il primo atto operativo e concreto
Che all'inizio della legislatura il governo si appresta a fare che si è si chiama legge finanziaria
Dopo aver dato il disegno complessivo
Nel documento di programmazione economica e finanziaria in luglio per l'intera legislatura il primo pezzo di questa politica per lo sviluppo deve incarnarsi dentro la finanziaria ovviamente
Quanto sarà grande questo pezzo
Dipenderà dalle dimensioni di riequilibrio finanziario che siamo costretti e che abbiamo il dovere di fronteggiare per questo abbiamo detto subito
Rimangono i patti internazionali che l'Italia ha sottoscritto rimane il percorso di azzeramento del deficit pubblico ci sforzeremo in ogni modo a rientrare su quel percorso ma questo non significherà modificare ed anche di mezzo millimetro il Progetto di politica economica delle riforme perché questo è un problema che vale per tutta Europa
Se ci si limita a pensare che il rigore finanziario sia un fatto ragionieristico contabile aritmetico è la fine
Il rigore finanziario senza riforme strutturali che garantiscono sviluppo benessere ed equità sociale diventa una asfittico giochetto numerico
Mentre riforme che garantiscono il rigore finanziario sono la leva che muove l'intero sistema economica ecco perché il triangolo primo lato del triangolo
La riforma fiscale e la riforma fiscale sulle famiglie e sulle imprese deve partire subito sulle famiglie a reddito medio-basso e sulle famiglie più numerose contrariamente ai critici della sinistra la nostra riforma IRPEF muove i suoi primi passi nell'entità che sarà consentita dallo squilibrio che abbiamo trovato ma muove i suoi primi passi sui redditi medio bassi e sulle famiglie con un maggior numero di componenti
Poi negli anni lungo la legislatura si estenderà agli altri redditi medi medio alti
Seconda leva quella dello stato sociale mi limito semplicemente ad un pezzo pure importante che è il sistema pensionistico anche qui eliminiamo una gigantesca ipocrisia
Che vale per tutta l'Europa
Il sistema a ripartizione
Cioè il sistema con il quale i lavoratori attivi pagano contributi che vengono immediatamente spesi per pagare le pensioni ai pensionati in Europa non sta più in piedi
Per due ragioni
La prima perché quando noi lo introducemmo nel mille novecentosessantanove Editalia
All'epoca avevamo quattro lavoratori attivi contro un pensionato
Non a caso nel sessantanove si stabilirono contributi sociali pari al venticinque per cento
Perché quattro lavoratori che pagano il venticinque per cento sono in grado di finanziare una pensione al cento per cento al cento per cento dell'ultimo stipendio del lavoratore pensionato
Controlla demografia non esiste aritmetica e ragioneria
Oggi siamo vicini a un pensionato contro un lavoratore attivo
Allora delle due l'una o pensiamo di caricare sui giovani che già trovano difficoltà a trovare lavoro
Ma una volta che hanno trovato lavoro in prospettiva dovrebbero pagare il quarantotto per cento di contributi sociali dopo il due mila venti
Per avere il sistema in equilibrio
Quindi al di là delle ipocrisie il sistema della ripartizione dato le accuse il fenomeno enormemente positivo
Che dipende dalle nostre radici culturali dalle nostre abitudini di vita dalle nostre abitudini alimentari da Pantelleria la Sicilia fino alla Val d'Aosta che ci consente di avere la più alta età media nel mondo questo fenomeno positivo richiede la responsabilità di capire che quel giocattolino della ripartizione
Della catena di Sant'Antonio funzionava finché i rapporti demografici erano quelli oggi non funziona più
E allora occorre con consapevolezza mettere al più presto in campo affianco al sistema a ripartizione far crescere il sistema a capitalizzazione
Perché perché la ripartizione l'attuale sistema crea un secondo problema
Se io prelevo i contributi da chi lavora e pago la pensione elimina un passaggio fondamentale nell'economia che è quello del risparmio del lavoratore che viene investito dei fondi pensione
E i fondi pensione sono il grande polmone finanziario di sviluppo dei Paesi civili
E sono anche il grande polmone della democrazia economica perché senza fondi pensioni così saremo sempre auto condannati ad avere un capitalismo di quattro famiglie e mezza e non di più
Noi dobbiamo costruire un capitalismo di quaranta famiglie
Quaranta milioni semmai di famiglie allora diventa vera democrazia
Quindi questo passaggio è fondamentale ovviamente
L'argomento al tavolo della verifica
Ma la verifica deve essere fatta sui temi veri non aggirando il problema e i temi veri sono come riformare il sistema a ripartizione come far crescere affiancando un sistema a capitalizzazione che faccia sul serio i fondi pensione
Perché fino ad oggi i fondi pensione integrativi così come sono stati costruiti sono in realtà una discriminazione sociale perché sono possibili solo per i ricchi
Perché è un povero Cristo che guadagna due milioni due milioni e mezzo al mese ha pagato i contributi sociali all'INPS ha pagato l'IRPEF e deve mandare a scuola i figli deve campare la famiglia gli si dice
Infatti il fondo integrativo con che cosa con cinquanta mila lire al mese che più o meno quello che potrebbe risparmiare se non più prende la pizza coi figli una volta a settimana quindi anche questa è una gigantesca ipocrisia
Terzo e ultimo
Lato del triangolo la flessibilità sul mercato del lavoro ecco perché ho detto all'inizio non cadiamo nel rischio dell'uovo e della gallina certo che è fondamentale
La flessibilità sul mercato del lavoro è fondamentale ma è fondamentale per l'accesso è fondamentale per l'entrata e qui abbiamo fatto dei passi avanti potremmo farne ancora io continuo a insistere su una piccola banale idea
Poiché in Italia disoccupazione vuol dire giovani donne sud in particolare la disoccupazione italiana
Per più della metà disoccupazione del primo impiego
Se leggete i giornali trovate
Decine e decine di offerte di lavoro per tutti i tipi
Tecnici laureati anche operai specializzati e c'è sempre scritto si richiedono tre anni di esperienza ma quel povero cristo Servedio servite il primo lavoro non lo trova mai tre anni di esperienza quando sceriffa
E allora perché non immaginare affiancando alla alla ventaglio contrattuale che c'è oggi una ipotesi per i giovani al primo impiego
Due anni di esenzione totale dei contributi sociali e dell'IRPEF considerandoli addestramento non c'è nessuna perdita di gettito
è falso se mi raccontano che questo fa perdere gettito
Perché perché quei giovani non verranno mai assunti quindi non pagheranno mai contributi lo pagheranno mai il si tratta di avere un po'di lungimiranza guardare un po'più in là del proprio naso e dire
Per due anni c'è un cuscinetto tra la fine della scuola della formazione e l'inizio di un'attività vera garantita e cioè due anni di apprendistato di apprendimento di informazioni
Perché la collettività non fa questo sforzo di fantasia
Neanche un costo economico
Dicendo per i giovani al primo impiego i primi due anni regolari registrati contrattualizzati quindi ufficializzati Nord neri e illegali ma senza contributi e senza IRPEF un forte vantaggio voglio vedere io quell'imprenditore non cretino che dopo due anni avendo addestrato avendo migliorato le capacità professionali di questa persona
Prende lo caccia via ne prende un altro e anche se ci fosse questo rischio tipo perfettamente regolamentare ad esempio dicendo ogni dieci giovani che assume in queste condizioni
In piedi almeno per metà a trasformarli è mi pare
Al tavolo della trattativa un ragionamento assolutamente
Fattibile
Vorrei chiudere Corona breve cenno al problema del sud
Il problema del Sud non è un problema del sud
Problema del sud è un problema dell'Italia e dell'Europa
Perché se l'Europa vuole riprendere sul serio il cammino di sviluppo l'unica miniera di crescita e di sviluppo ce l'ha solo nelle aree europee a sviluppo ritardato e inutile pensare che nei prossimi dieci anni l'Italia possa crescere al tre quattro per cento all'anno perché la spinta viene dal Nord Est o da Torino o da Milano
Abisso che questo fosse significherebbe avere sette otto milioni di immigrati allo sbando nel nostro Paese
Quindi quando si parla di sviluppo si parla di Sud rovesciando come diceva il presidente la logica
Il sud è l'unica miniera che abbiamo a disposizione per fare più sviluppo e più giustizia sociale
Il sud dell'unica miniera di giovani che abbiano al Nord e il problema è totalmente opposto
Il problema dei giovani al nord è che siccome c'è tanto lavoro vanno a lavorare a quindici anni e rischia di rimanere sommarie ignoranti per tutta la vita
Questa è la verità perché è chiaro che di fronte ad un mercato che tira che abita la possibilità di guadagnare subito un milione settecento mila lire più cinquecento mila lire fuori busta perché faccio il lavoro straordinario e quant'altro
E guardo l'altra prospettiva devo fare sei anni di scuole medie quattro anni di università arriva trent'anni ancora non c'è un lavoro erano guadagnato nulla il rischio è che la scelta individuale sì avvio per
E quindi in tutto il Nord tutto il centro-nord il rischio è che noi diamo questa è prospettiva immediata che però ce la potremmo ritrovare fra qualche anno
Perché perché se fra qualche anno
Quel tipo di sviluppo quel tipo di industrializzazione quel tipo di tecnologie
Venisse spiazzato dallo sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo a costi del lavoro dieci venti trenta volte più bassi in che modo riqualifichi eremo questi giovani ventenni di oggi che non hanno mai avuto una formazione
Larga profonda di base perché attirati immediatamente da un mercato del lavoro che Piva era contro faccia Enzo
La controparte del sud ma sul Sud
Va rovesciato la posizione proprio perché
è l'unica possibile locomotiva dello sviluppo europeo
L'Europa ossida una svegliata
O sarà un continente che si crogiola su se stesso celebrando i fatti del passato
Del suo welfare State e dare una parte l'Asia da un'altra parte l'America compresa pure l'America Latina ci passano davanti al naso e fra un po'ci troviamo qualche decina di milioni di nordafricani a casa nostra
Questa è la prospettiva che l'Europa non capisce
In qualche modo le stesse istituzioni
Politiche europee stentano a capire
Proprio in questi giorni si è si è posto si porrà nei prossimi mesi il problema riforme strutturali rigore finanziario qualcuno ha detto
Eichel in Germania ha fatto capire che forse la Germania non riesce a rispettare i parametri e allora subito un commissario dice no guai quelli sono sacrosanti verissimo quei parametri sono sacrosanti
Ma a fronte di quale riforme strutturali capaci di garantire all'Europa e quindi all'Italia sviluppo crescita Welfare ovvero
Perché il Welfare vero il fatto di due tipi
Lo stato sociale fatto di due tipi lo stato sociale ex ante quello che mi dà l'opportunità ai ragazzi di costruirsi una vita poi ce lo stato sociale ex post
Quello che aiuta i poveri ma il primo obiettivo non ipocrita di uno stato sociale è quello di ridurre il numero dei poveri in modo strutturale e permanente
Mettendo le persone in condizioni di costruire la propria casa la propria vita e la propria famiglia quello è il primo Stato sociale
Poi poiché nella vita succede
Succedono sempre tante cose c'è chi rimane indietro e allora ci deve essere secondo Stato sociale quello che aiuta i deboli poveri chi rimane indietro ma non è
Creando i poveri che ci si può richiamare soddisfatti per poi a darli ad aiutare perché questa è vera ipocrisia allora sul Sud
Chiudo con questa dotazione
Presidente Cuffaro in qualche modo essendo presidente della Sicilia
Avrà modo di ragionarci sopra la ragione
Non è più il tempo di venire a Roma a chieder soldi
E io rispondo in due modi
Primo perché non è un problema di soldi
Lo sviluppo del Sud non è un problema di soldi forse nel passato i soldi dati male hanno creato più problemi di quanti non ne abbiano risolti da tutti i punti di vista compreso quello dell'ordine pubblico e del controllo del territorio
Secondo non è più un problema di soldi per la semplice ragione che nella nuova struttura la responsabilità dello sviluppo del progetto sul territorio
Al territorio
è al territorio questa è la vera grande sfida delle regioni del Sud questa è la vera grande sfida che come fatto sul piano nazionale
Cuffaro ha fatto in Sicilia durante la sua campagna elettorale non a caso lui ha stravinto le elezioni in Sicilia su un progetto politico Progetto di politiche economiche e di sviluppo della Sicilia
Perché noi abbiamo
La grande grande progetto infrastrutturale
Cento mila miliardi metà al Sud abbiamo il Quadro comunitario di sostegno cento mila miliardi cento mila miliardi nei prossimi cinque anni
Ebbene sapete negli anni novanta fino al novantasette quanta parte di quei fondi europei l'Italia ha usato il trentotto per cento
Quindi non era vero neanche del passato che il Sud non si sviluppava perché non c'erano i soldi il Sud non si sviluppava perché non c'era una classe dirigente capace di proporre e realizzare progetti concreti di infrastrutture de
Sviluppo delle in prese e di formazione e di formazione e capitale umano
Quindi al di là diciamo del semplificazioni economico-finanziarie c'è una responsabilità precisa di una classe dirigente
Gli elettori hanno dato questo mandato la responsabilità sta questa classe dirigente sul piano nazionale sul piano territoriale di mettere in pratica i progetti presentati
I programmi in base ai quali gli elettori hanno dato il consenso coro l'ultima specificazione sul Sud sulla Sicilia che ho accennato già all'inizio
Io ho già detto anche in Parlamento
Che
Va aperto un ragionamento in sede di Unione europea per il sud dell'Italia e in particolare per le isole
Per la semplice ragione che già passate in Europa il principio dell'insularità
Voi tutti sapete che l'Unione europea risponde no
Ah diversificazioni fiscali e contributive all'interno di uno Stato sovrano come l'Italia
Sostenendo che questo va controlla libera concorrenza
Quindi il mercato italiano deve avere una omogenea tassazione
Dalla Sicilia alla Val d'Aosta
Ecco io credo che questo ragionamento invece vada fatto partendo da un'altra posizione che
L'impedimento di una vera concorrenza nei nostri territori e nelle nostre regioni non è dato da un'eventuale ipotetico differenziale fiscale contributivo ma è data dalla distanza fisica
Dalla carenza infrastrutturale dalla maggior costo del trasporto da tutta quella quegli elementi di arretratezza e quindi un'eventuale anticipazione di differenziali fiscali e contributivi alle regioni del Sud
è semplicemente un colmare quel gatto infrastrutturale di formazione di scuola e di ritardi anche sul piano della logistica
Mentre si sviluppò il programma in modo tale che quando quei ritardi saranno colmati allora ci sarà
La ripartizione del carico fiscale è uguale su tutto il territorio nazionale chiudo con una battuta
Da Trapani
A Siracusa
C'è una distanza simile a quella che esiste tra Milano
E Brescia
Se non sbaglio Cuffaro correggimi per qualche chilometro più
O di più
Milano-Verona ok
Bene io vi propongo un benchmark
Finché tra Trapani e Siracusa
Ci vorrà cinque sei volte di più di tempo
Per spostarsi che tra Milano
E Verona
Allora ben vengano i differenziali fiscali e contributivi quando tra questi due tratti dell'Italia la percorrenza sarà dello stesso tempo allora potremmo sostenere che incentivi forti allo sviluppo del nostro Mezzogiorno sono distorsioni della concorrenza ma finché tattiche la concorrenza distorta da questi dati di fatto vi potrei fare un altro venti barche qui chiudo
Il consumo di acqua quindi non parliamo di cose stratosferiche interplanetarie l'acqua parliamo dell'acqua
Beh finché la disponibilità dell'acqua al sud non ride non riesce ad avvicinarsi a quella che ci ha del centro nord almeno due terzi possiamo parlare di distorsione della concorrenza o no
Grazie
Io ringrazio tutti i nostri illustri intervenuti ringrazio voi per la pazienza che avete avuto e credo che dalle diverse prospettive che ci sono stati segnalate
Emerga che c'è un grande lavoro da fare il governo farà il suo lavoro
I governi regionali faranno il loro lavoro
E da parte nostra il nostro contributo spara nel continuare proseguire
Nel tentativo di realizzare quelle riforme che non costano come per esempio
Che possa costituire un elemento di supporto certo non l'unico per accompagnare queste strategie di sviluppo e per le
Disponibili e praticabili alle persone alle persone concrete grazie