"1901-2001 cento anni della Camera del lavoro di Reggio Emilia" - organizzato dalla Cgil (presso il Teatro Valli)

Però
Vada
Invito a prendere posto
Saluto i compagni e le compagne presenti i lavoratori e le lavoratrici invitati le autorità e diamo inizio a un'assemblea per celebrare il centenario della fondazione della Camera del lavoro di Reggio Emilia
Diamo inizio a questa giornata così simbolica per tutti noi invito e saluto calorosamente i componenti del comitato del centenario e invito a prendere posto in prima fila
Salutò in modo particolare Antonella Spaggiari sindaco di Reggio Emilia
Sonia Masini vicepresidente della Provincia
Laila Malavasi prima segretario provinciale dei tessili protagonista delle lotte delle lavoratrici tessili nella nostra provincia
Ah fra Rossi
Marisa Iorio
Chiamo quindi alla presidenza Franco Ferretti segretario della Camera del lavoro di Reggio Emilia
Sandra Moranti segretario generale dello spirito
Che invitano alla segreteria della Camera del lavoro di Reggio mi ha detto Bassolino Luciano Berselli viviamo leoni Paola io la Rizzani Scaltritti
Invito José fuori tema responsabile dell'ufficio lavoratori stranieri di Reggio
Invito a prendere posto alla Presidenza Valter Sacchetti Federico Gelli Toni Franco Pedroni Gianfranco Riccò che salutò calorosamente che ricordo hanno contribuito a fare grande la nostra Camera del lavoro in quanto sono stati i segretari generali della CGIL di Reggio Emilia nella nostra storia
Invito Giuseppe carretti presidente dell'Anpi provinciale
Invito Michele gravano segretario generale della Camera del lavoro di Napoli
Gianni Rinaldini segretario regionale dell'Emilia Romagna CGIL
Invito a Renato afferma Bossi e Silvano Consolini lavoratori e dirigenti sindacali nella lotta delle Reggiane il seguito
Renato afferra boschi segretario provinciale della categoria alimentaristi e Silvana Consolini segretario provinciale dei metalmeccanici della FIOM Greggio
Invita infine gli ospiti presenti Stephen Kawai rappresentante dell'African National Congress di Nelson Mandela in Italia secca l'ambasciatore della Repubblica del Sudafrica in Norvegia e attualmente ministero agli affari esteri del Sudafrica
Invito infine la presidenza Adolfo Pepe storico e sta pubblicando la storia della CGIL nazionale e che ricordo ha di cui recentemente è stato pubblicato il terzo volume
E per finire visto che ha preferito noi alla Confindustria invita Sergio Cofferati segretario generale nazionale della CGIL
Questa mattina abbiamo dei tempi abbastanza stretti per comunque entro mezzogiorno mezzogiorno e quindici dobbiamo chiudere e la nostra Assemblea poi inizierà la proiezione del film sulla Reggiane per impegni sopravvenuti anche da parte del nostro segretario di Cofferati in quanto purtroppo nella giornata di ieri è venuto a mancare Natta di conseguenza c'è l'esigenza di essere presenti alla veglia funebre
Quindi invito tutti coloro che prenderanno la parola questo palco a contenerne
Diciamo così il loro intervento il loro contributo che già ringrazio fin da ora iniziamo dalla parola Franco Ferretti segretario della Camera del lavoro per la relazione introduttiva
Illustri ospiti care compagne cari compagni oggi per la CGIL di Reggio Emilia è un giorno molto speciale esattamente cento anni fa il ventiquattro maggio mille novecentouno nasceva la nostra Camera del lavoro
è passato un secolo da quel giorno un secolo attraversato da grandi tragedie due guerre mondiali innanzi fascismo luogo loculo l'Olocausto
Ma anche soprattutto dalle più grandi battaglie per la libertà la democrazia e i diritti dei lavoratori combattuti da persone normali da lavoratrici e lavoratori come noi che hanno scritto con le loro lotte la storia del nostro Paese dell'Europa
Voglio esprimere il mio ringraziamento alle compagne e compagni spesso a costo di pesanti sacrifici
In alcuni casi anche a prezzo della propria vita hanno contribuito a scrivere le pagine più belle la storia del Novecento
Voglio ringraziare tutte le lavoratrici e lavoratori i delegati che sono oggi qui con noi a festeggiare i nostri primi cento anni
Voglio ringraziare naturalmente il segretario generale della CGIL Sergio Cofferati
Il sindaco Antonella Spaggiari rappresentante l'amministrazione provinciale sogna mestrini i dirigenti del movimento cooperativo i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali le associazioni di volontariato gli esponenti dei partiti politici i parlamentari i compagni partigiani i giornalisti
Abbiamo voluto che il centenario non fosse solo l'occasione per qualche doveroso festeggiamento
Abbiamo scelto di utilizzare quest'occasione per rilanciare appieno in questa delicata fase la nostra capacità di approfondire il presente il passato il futuro della lunga storia della nostra organizzazione del movimento dell'autrice dei lavoratori
In realtà la vostra riflessione iniziata lo scorso anno con il convegno con le manifestazioni del quarantesimo anniversario del tragici fatti del sette luglio
Essa proseguirà nei prossimi mesi ed è volto innanzitutto recuperare Monica degli aventi attraverso i quali si è sviluppato la storia da nostra Camera del lavoro
Ma la riflessione avviata sulla nostra storia ci serve in particolare a gettare uno sguardo approfondito sulle caratteristiche sulle condizioni di lavoro oggi
E a mettere in atto percorsi di indagine sui fenomeni che trasformano canta in maniera incessante la realtà economica e sociale del nostro Paese i giovani e l'immigrazione il lavoro lo sviluppo la globalizzazione conflittuali
E mi preme sottolineare che la ricerca storica la nostra che si avvale anche del contributo del mondo letterario artistico musicale
Il ricco programma di iniziative che abbiamo presentato era chiuso sotto il titolo di laboratorio due mila
Credo pertanto dover ringraziare il comitato per il centenario il gruppo di Progetto sorti per quest'occasione in particolare il coordinatore il compagno Tiziano Rinaldini e tutti coloro
Istituzioni che loro con loro contributo hanno reso possibile questo sforzo
Siamo più di mille questa mattina e la vostra presenza la testimonianza più vera dell'onore che la città di Reggio tributo alla storia della nostra Camera del lavoro
E il suo commosso pensiero in questo giorno di festa non può non correrà quanti sono venuti prima di noi a quanti hanno dedicato loro esistenza del sindacato e sarebbero così felici di essere insieme a noi in questa data memorabile
Cento anni fa
I lavoratori di Reggio si organizzarono il sindacato
Decisero che per emanciparsi dalla miseria e dall'altro di vittimismo da soli non potevano andare da nessuna parte e che organizzandoci un sindacato potevano ambire ad aprirsi le porte del proprio riscatto sociale
La scelta del sindacato fu quella di essere sempre dalla parte dei soggetti più deboli perché il sindacato è stato creato proprio dai più deboli
Questa stessa CELTA organizzare i soggetti più deboli e difendere i loro interessi è valida anche oggi noi abbiamo scelto chiaramente da che parte stare lo stiamo dalla parte dei lavoratori
Il titolo che abbiamo dato uno delle mostre e delle ricerche che abbiamo preparato per il nostro centenario uniti siamo tutti esprime con grande efficacia
Lo spirito che ispira oggi come cent'cento anni fa l'azione della CGIL
Il fine del sindacato è sempre stato quello di unire i lavoratori di tutte le professioni di tutti i mestieri e di rappresentare i diritti interessa i lavoratori dei giovani dei pensionati infatti siamo convinti che innanzitutto tutelando gli interessi e i diritti di queste classi sociali che è possibile fare anche gli interessi di tutti i cittadini
Perché è solo così che è possibile costruire una società giusta libera democratica dove tutti abbiano gli stessi diritti e dove chi lavora non sia sempre costretto a toglierci il cappello davanti ai potenti ai padroni
La Camera del lavoro
Ha una sua storia o cugini originale e peculiare rappresenta anche dalla sua sede
Che non è solo modesti a parte una bella sede
Ma è anche davvero un luogo aperto alla città un esempio
Di quello che una giovane scrittrice nell'ambito di una ricerca commissionata alcuni mesi fa dal sindacato dei pensionati ha definito la città relazionale
Perché nella nostra Camera del lavoro la città vive e pulsa è un luogo dove ogni giorno giovani donne anziani appartenenti alle oltre cento nazionalità che lavorano Reggio vengono in mezzo alle opere d'arte che l'adornano
E che ci sono state donate ai più grandi artisti italiani e costruiscono insieme a loro i tasselli per migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro
Basti pensare che il nostro primo segretario è stato Antonio per gli animi che fu contemporaneamente segretario della Camera del lavoro e promotore del movimento cooperativo
Lo si può uscire tra sindacato movimento cooperativo che caratterizzò gli albori la nostra Camera lavoro
Era il frutto della carica utopica che accompagnò i primi Ca'passi della Camera del lavoro di Reggio che attraverso le cooperative di produzione e di consumo alleato il movimento sindacale
Vagheggiava la possibilità di costruire una società nuova ispirati ai principi socialisti della giustizia ed eguaglianza
Ripercorro rapidamente le tappe fondamentali che hanno segnato la storia del sindacato italiano del ventesimo secolo
Negli anni che precedono la prima guerra mondiale vedo lo sciopero generale del mille novecentoquattro seguito dalla nascita della Confederazione generale del lavoro due anni più tardi
Dalla nascita della Confindustria del mille novecentonove e dall'introduzione del suffragio universale maschile nel mille novecentotredici
Nel mille novecento dopo venti dopo la fine della Grande Guerra e dopo la Rivoluzione d'ottobre dilagano in tutto il Paese le occupazioni delle fabbriche l'anno dopo dal Partito Socialista Italiano Massa Livorno il Partito Comunista Italiano
E subito partono a Torino Reggio Emilia le devastazioni delle camere del lavoro ad opera dei fascisti
Le prosecuzioni subito nel corso del ventennio fascista e la follia della guerra voluta da Hitler Mussolini costringono al movimento operaio sulla difensiva fino al mille novecentoquarantatré quando Torino e Norditalia sentono in sciopero
Questi scioperi alle Reggiane sono repressi nel sangue di hot nove operai falciati dai bersaglieri del governo Badoglio
L'anno successivo
Il Patto di Roma del quarantaquattro dentro l'impegno della lotta antifascista e di liberazione segna la fondazione della CGIL
A Reggio negli anni che seguono la fine della guerra mondiale la Camera del lavoro in prima fila nell'organizzazione sia degli scioperi degli operai per il salario per nuovi orari di lavoro
Che le grandi lotte dei braccianti dei mezzadri che si sviluppano tra occupazioni di terre sciopereranno Vessio
Per le bonifiche del territorio questi anni sono segnati dai venti che non esito a definire epici come l'occupazione delle Reggiane
Infatti proprio dentro la lotta dei lavoratori delle armi delle Reggiane di cinquant'anni fa Celli Lupatoto dei momenti più alti dalla storia di una classe sociale che è stata capace di praticare proposto di solidarietà
Sociale
Valide ancora oggi che hanno praticato quella scelta di difendere e far sopravvivere la fabbrica per dare l'esempio l'intero Paese attraverso un'epoca difficile è una fase di Travaglio economico travagliato
La vicenda Reggiane come è noto Noce concluso con i titoli dei licenziamenti di massa ma quella e le altre lotte combattuto della lavoratrice dei lavoratori della terra delle risaie
Dalla oratrice da Lombardini dai lavoratori a Lombardini da Landini
Tale operai della blocca ed era compito hanno innescato conseguenze positive
Hanno attenuato i durissimi processi di ristrutturazioni che erano stati messi in atto e soprattutto hanno premi alimentato la grande orgogliosa crescita della consapevolezza di sé degli operai e degli operai di Reggio
Grazie a queste difficilissime battaglie le organizzazioni di classe ci sono rivelate in grado di lanciare le loro azioni influenzare positivamente il processo di crescita e di sviluppo economico della nostra provincia
E poiché negli anni Sessanta e settanta Reggio è sempre stata protagonista delle grandi battaglie civili e sindacali che hanno attraversato tutto il Paese
Nel luglio del sessanta la polizia del governo tra molta androni spara contro i manifestanti inermi lasciando sul selciato privi di vita cinque lavoratori e partigiani Reggiani
Il mille novecentosessantotto che l'anno dello sciopero generale per le pensioni dopo il rigetto dell'accordo da parte delle Camere del lavoro dichiarato dalla CGIL il sette marzo del mille novecentosessantotto
La chiusura delle vertenze per l'abolizione delle gabbie salariali sulle pensioni che precedono l'autunno caldo dal via ad una stagione di grandi lotte e genera un movimento sindacale innovativo che si salda le istanze di liberazione degli studenti
Sono gli anni di crescita dell'autonomia sindacale e di grande impegno per l'estensione del diritto di contrattazione nelle aziende
Gli inquadramenti l'organizzazione del lavoro la creazione dei consigli di fabbrica le lotte per la salute in fabbrica
E la conquista nel mille novecentosettanta dello Statuto dei diritti dei lavoratori sono i frutti una fase di grandi conquiste sindacali
Negli anni settanta e ottanta le questioni internazionali conquistano un ruolo di primo piano nelle lotte del sindacato
Anche a Reggio
Il sindacato a fianco dei movimenti antimperialisti mondiali che in vent'in Vietnam Angola Mozambico Nicaragua si va be'si ribellano alle dittatura dei colonnelli dei generali le avventure militari negli Stati Uniti d'America
A Reggio si sviluppo lo straordinario rapporto di amicizia con i Paesi dall'Africa Australe
Che negli anni successivi vedrà nostra città onorata della visita del presidente siamo ramoscelli e di tanti illustri ospiti elettrica National Congress di Nelson Mandela
E colgo l'occasione per ricordare anche oggi Sudafrica e qui con voi ed ha rappresentato dal nostro grande amico Steven causa al quale voglio trasmettere a nome di tutti
A nome di tutta la CGIL a nome di tutti voi il senso di indissolubili sentimenti di amicizia che legano il nostro popolo al popolo del Sudafrica
Quando siamo nati
Cento anni fa i datori di lavoro sci affannavano spiegare che i lavoratori non dovevano organizzarsi nel sindacato e che era giusto che ogni singolo rotture con trattasse nessun rapporto di lavoro direttamente con l'impresa
Allora fare sindacato poteva di poteva essere pericoloso molto pericoloso e lo sciopero era proibito
Questo stesso concetto
Che cioè non ci sia bisogno né del sindacato né di un contratto nazionale di lavoro lo sentiamo ripetere anche oggi da imprenditori
Che vantano di essere moderni ma che in realtà a volte sembrano ragionare ancora con la mentalità di quelli che una volta si chiamavano i padroni delle Ferriere
Il mondo del lavoro o meglio il mercato del lavoro come lo lo chiamano gli economisti che è sempre stato compositore frastagliato
La velocità dei cambiamenti economici che sono in atto in questi anni altro non fa se non accelerare ed accentuare un fenomeno quello della frammentazione del mercato del lavoro
Che è sempre esistito e con il quale il sindacato e allenato a fare i conti così laddove le forze del libero mercato leggi ferree
Come diceva qualcuno del capitale spingono per dividere separare per creare in sostanza una società
Che se loro regolata lasci più i più deboli alla mercé dei più forti noi abbiamo sempre operato nella direzione opposta convinti che non si possa
Non ci possono essere così coesistenza civile dove non c'è giustizia sociale dove il liberalismo sfrenato rilasciato senza briglie senza regole cioè senza diritti per i lavoratori
Nel corso di questa lunga lotta spesso abbiamo vinto a volte abbiamo perso
A volte siamo andati avanti e a volte per errori nostri o per la posto per la forza di nostri avversari siamo stati costretti ad arretrare ma il bilancio che possiamo trarre la fine di questo secolo
E ampiamente positivo oggi siamo qui in buona salute come dimostra la grande manifestazione dei lavoratori metalmeccanici di venerdì scorso
E siamo pronti alle nuove sfide i nostri avversari ci hanno lanciato agli inizi del terzo millennio c'è chi mira a mettere in discussione la prima parte della Costituzione che sancisce che la Repubblica è fondata sul lavoro c'è chi attacca esplicitamente lo Statuto dei diritti dei lavoratori
Per alcuni oggi Egisto è solo un credo la flessibilità questa specie di religione liberista
E subordina tutto d'una ideologia che ancora ben viva il profitto e vuole relegare i lavoratori ad un ruolo brutale e crudo di mero strumento di merce e l'impresa può usare a suo piacimento e buttare via quando non gli serve più per questo ideologia che tutto e tranne che nuova
I tempi diritto del lavoratore sulle condizioni di lavoro sul lavoro sulla di sicurezza sul lavoro i suoi affetti suo diritto partecipare alle scelte l'impresa
Che determinano le sue comunque concrete condizioni di lavoro il suo diritto ad avere un'occupazione non precaria ma stabile
Che gli permetta di pianificare il suo futuro prossimo sarebbero lussi che l'impresa non si potrebbe permettere la celebrazione dei nostri primi cento anni cade in un periodo storico molto preciso in un altro passaggio che per il nostro Paese sia sul piano politico che su quello sindacale e indubbiamente molto delicato
Il tredici maggio le elezioni hanno segnato il governo del Paese ad una coalizione guidata da una ma magnate dei media da un miliardario orgoglioso
Che è a capo di un impero economico che è sostenuto da partiti uso la parola di un prestigioso quotidiano inglese di una settimana fa xenofobi ed eredi dei fascisti
Cinque giorni fa migliaia di giovani lavoratrici i lavoratori
Hanno manifestato davanti alla sede della Confindustria Reggiana per gridare che ottantacinque mila lire di aumento su una proposta ridicola ed offensiva e che gli accordi di luglio del mille novecentonovantatré devono essere rispettati
I metalmeccanici la nostra provincia hanno dato un segnale molto chiaro a Confindustria non provarci
Gli hanno detto non provate c'è da pulire il contratto nazionale di lavoro a Parma due mesi fa abbiamo assistito ad una inedita ed inquietante alleanza
Uno dei candidati premier colui che puoi ha effettivamente vinto le elezioni ha detto e il suo programma
Di governo era quello di Confindustria non era mai accaduto in passato che un candidato premier sopra ponesse in maniera così esplicita e sfacciata gli interessi da parte gli imprenditori a quelli del Paese intero
I lavoratori sanno bene che quando i loro diritti sono minacciati non viene nessuno togliere loro le castagne dal fuoco
I lavoratori sanno bene che ogni diritto che difendono e conquisto no non è mai risultato il lo sforzo indolore ma è frutto di una battaglia tenace orgogliosa
Qual è allora il modello di sviluppo che Confindustria persegue per il nostro Paese
E forse un modello che insegue superamento degli accordi degli accordi di Kyoto
Perché anche la tutela dell'ambiente sarebbe oggi un lusso che l'azienda non si possono permettere e forse un modello che ha bisogno di alimentare le industrie belliche aumentando i focolai di tensione nel mondo
E inventando nuove e pericolose colonizzazioni militare dello spazio
Da un lato le imprese del Nord Italia ci dicono che la manodopera introvabile e attraggono in dosi sempre più massicce a Treviso come a Reggio
Migliaia di immigrati dal sud del cento Paesi al mondo scarsamente professionalizzati
E lo fanno a qualsiasi prezzo ci sono extracomunitari spesso sono costretti per mesi
I sistemi di Allo di in alloggi di fortuna ci sono giovani meridionali diventano pendolari che al venerdì sera Sisti porno sui treni delle Ferrovie dello Stato come se fossero bestiali su carro merci
Dall'altro ci sono formazioni politiche chiamate il tredici maggio
Da queste stesse scelte responsabilità di governo che fomentano un accettabile quattro Simone in base alla quale l'immigrato e per definizione clandestino
E criminale e per definizione quindi uno che non sta bene tra di noi
Per queste formazioni politiche immigrati devono solo pensare a lavorare e alla sera rinchiudersi le loro case quando le fu la fortuna di averle
Questo modello di sviluppo più il più attento ai profitti che alla qualità di asili dello sviluppo ci allontana dall'Unità ONU europea
Che noi anche i lavoratori con grandi sacrifici hanno contribuito costruire il modello che intende la globalizzazione come mero decentramento produttivo
In Paesi più poveri preferibilmente dell'Europa balcanica e centro
Orientale è un modello che non persegue la qualità
E la innovazione dei prodotti e dei processi produttivi ma che compete sui mercati internazionali solo sulla base di contenimento dei costi
è un modello del quale via internet si trasmettono i disegni dei prodotti da realizzare in località della Transilvania dove la manodopera femminile scarsamente qualificata
Li realizza a prezzi irrisori
Così se ieri si investiva in Romania perché la forza lavoro che era disponibile a prezzi più che straccia
Oggi perfino le quattrocento mila lire al mese che pretende un operaio rumeno diventano onerose e allora le aziende preferiscono rivolgersi a Paesi ancora più disastrati come la Jugoslavia dove la forza lavoro disponibile a prezzi ancora più bassi
Reggio io credo devi girare affinché questo modello di sviluppo non si affermi anche in una città come la nostra nella quale lo Stato sociale
Non è uno slogan né uno spreco ma è una preziosa conquista delle battaglie de lavoratrici e dei lavoratori dell'azione sinergica delle istituzioni dei sindacati delle associazioni economiche
E sociali gli immigrati sulla grande ricchezza non solo per Reggio la per il sindacato anche infatti stiamo lavorando affinché nella CGIL cresca nei luoghi di lavoro una nuova generazione di delegati e dirigenti sindacali immigrati lo ripeto quando parlo di aziende nelle quali il non si applica il contratto nazionale non mi riferisco a sperdute realtà delle valli bergamasche né a poveri Paesi dell'Italia meridionale
Parlo ad esempio di una grande multinazionale della moda come la Max Mara che ha sede a Reggio Emilia nella quale non si applicano il contratto nazionale di lavoro perché lì dice
Solo un Regolamento interno deciso dall'azienda le donne di Reggio riconoscono conoscono questa azienda molto bene a Max Mara infatti sono state combattute alcune delle più grandi battaglie sindacali del dopoguerra
Ed è proprio da un'azienda del gruppo Mazara guarda caso che proviene l'attuale presidente della Confindustria di Reggio
Alle lavoratrici te la Max Mara che sono state protagoniste di queste lotte per ottenere sacrosanti diritti e condizioni di dignità non diciamo grazie
E ci impegniamo continuare a tessere una presenza perché sia riconosciuto il contratto il diritto la previdenza integrativa il ruolo di rappresentanza sindacale e contrattuale nelle aziende del gruppo
Questo lo possiamo riaffermare la consapevolezza che la grande maggioranza degli imprenditori reggiani
Da tempo riconosce i risultati Rizzati nel loro impresa avendo scelto la strada del confronto della contrattazione con i lavoratori e i sindacati ed investendo consapevolmente sulla qualità delle relazioni industriale come fattore strategico
Sappiamo che le nuove sfide ci attendono nove sfide ci attende quando guardiamo con fiducia il presente il futuro perché la manifestazione di petto dei metalmeccanici venerdì
Partecipata come poche altre volte e traboccante di giovani soprattutto immigrati ma anche giovani Reggiani ce ne dà un'ulteriore conferma
Sappiamo non solo che siamo dalla parte giusta ma che abbiamo la forza per raggiungere gli obiettivi che perseguiamo e tra questi obiettivi ci sono i rinnovi dei contratti del commercio degli studi professionali delle pulizie
Dei servizi dell'artigianato che complessivamente interessa la nostra provincia cinquanta mila lavoratori
Per finire non posso ricordare che questo centenario cade proprio a pochi giorni dall'esito di una competizione elettorale che destinata ad aprire e anzi di fatto la già aperta una fase nuova sia nella vita del sindacato che nei rapporti tra gli interessi concreti dei lavoratori e il tipo di risposta che la politica intende dare a questi interessi
Ritengo che le migliaia di lavoratori che abbiamo visto sfilare a Reggio come nelle altre città italiane siano portatori di valori che riflettono un modello di società che non è meramente mercantili Istica
Che non permette che non metto il profitto davanti ad ogni altra cosa che non è e non ha né l'individualismo esasperato il suo unico orizzonte culturale
Invito la politica in particolare i partiti e la sinistra
E mi sembra assolutamente doveroso farlo viareggio una città che i valori della sinistra ha nel suo DNA a ricostruire un rapporto nuovo con i lavoratori
A farsi carico della necessità di dare loro ai nuovi bisogni un'adeguata rappresentanza politica
Invito la politica guardare i giovani a quelli che lavorano nelle fabbriche a quelli che sono gli uffici e hanno difficoltà a costruirsi un futuro perché non riescono troppo spesso ad a vere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato
La maggior parte di questi giovani desidera vivere una scelta fatta di giustizia e solidarietà
Non nella giungla delle mille flessibilità della competitività sfrenata la corsa al profitto
Molti di questi giovani fra due mesi sfideranno Genova per dire no ad un modello di sviluppo che sull'altare dei soldi facili della crescita quantitativa dell'economia sacrifica la pace la prospettiva del futuro di interi popoli interi contenenti e da questi giovani
Ed anche dalle persone meno giovani che attraverso loro militanza nel sindacato hanno fatto la storia del ventesimo secolo che la Camera del lavoro di Reggio
Invita a ripartire affinché l'Italia sia nei prossimi anni un paese più giusto più libero un Paese che non sia alla mercé dei Magnanti un Paese nel quale i diritti di chi lavora abbiano la precedenza sui privilegi
Di chi il lavoro degli altri lo vuole piegare a interessi egoistici anche grazie i valori di questi giorni
Pur nella consapevolezza che dovremo affrontare una fase molto complessa della vita sociale e politica del Paese
Faremo in pieno la nostra parte di rappresentanza sociale in difesa del mondo del lavoro dei giovani appunto dei pensionati faremo valere nel confronto del nuovo governo la nostra idea di coesione sociale nel rispetto degli obiettivi di sviluppo che la CGIL ha sostenuto nella recente assemblea dei quadri e dei delegati
Sono obiettivi che abbiamo discusso nelle scorse settimane in tante assemblee di delegati e lavoratori
E abbiamo verificato non solo che sono sostenuti e condivisi ma che noi siamo sollecitati a ricercare un rapporto unitario con le altre organizzazioni sindacali
Questo rapporto unitario dovrà essere costruito a partire dai contenuti e dalle regole alle quali tutti dobbiamo attenerci
Come ci insegna la vicenda dei contratti se vogliamo gestire le inevitabili contraddizioni e differenze sottoponendole alle opportune verifiche con i lavoratori
Lo stesso esito dalla recente competizione elettorale insieme alle tante ragioni prima richiamate che con un rinnovato grande impegno di sindacato impone a noi
E a CGIL a CISL e UIL diritti provare a tessere le fila di un rapporto unitario per concludere compagne e compagni amici ospiti presenti
Mi sia concesso di rivolgere un pensiero di riconoscenza fra tutti coloro semplici militanti delegati delegati iscritti i dirigenti che con lavoro spesso svolto nell'ombra hanno contribuito far crescere questo organizzazione la nostra Camera del lavoro a oggi cento sei mila duecento duecentonovantatré inscritti
E ne ha fatto di quest'opera uno strumento di emancipazione dei lavoratori dice dei lavoratori
è un pensiero che rivolgo alle donne e agli uomini e ai giovani e agli anziani che hanno contribuito con loro militanza a fare la storia del sindacato del ventesimo secolo a superare momenti difficili
E a vivere con loro la loro intelligenza la loro passione loro lotte fasi esaltanti Carlo Fea fatto crescere la democrazia nel nostro Paese
Mi sia infine consentito di ricordare con commozione le compagne e i compagni che ci hanno lasciato un segno indelebile nella vita nostra camere lavoro che oggi non possono essere qui con noi
E che ci hanno insegnato guardare oltre noi stessi oltre l'individuo
Per costruire un mondo basato sulla solidarietà l'uguaglianza la libertà viva i primi cento anni della nostra Camera del lavoro grazie
E allora la parola ai nostri ospiti invita Antonella Spaggiari sindaco di Reggio Emilia era un saluto e un contributo grazie
Alle compagne e compagni della CGIL alle autorità presenti agli ospiti porto devo dire anche con commozione e comunque con grande partecipazione il saluto dell'amministrazione comunale
Di Reggio Emilia
A questa importante iniziativa che si colloca nel quadro generale delle manifestazioni che hanno caratterizzato questo due mila e uno e intendendo così celebrare i cento anni della costituzione della Camera del lavoro territoriale di Reggio Emilia i cento anni della fondazione della FIOM nazionale e fatto rilevantissimo sul piano storico politico e sociale per la nostra comunità
I cinquant'anni dell'occupazione delle Reggiane
Condividendo la gioia per la presenza che vede oggi a Reggio Emilia oltre ad importanti dettagli amici come Stephen grave studiosi quella dei prezzi delle segretario nazionale della CGIL Cofferati contribuisco anch'io risparmiare tempo raccolgo l'invito consegnerò il testo Street scritto del mio intervento che resterà agli atti
E quindi sottraggo poco tempo per svolgere soltanto due riflessioni
Sono questi a anniversari importanti che ci permettono di riannodare un lungo filo fatto di lotte sociali anche aspre drammatiche la richiamato Benetti segretario della Camera del lavoro nella sua relazione
Che hanno contribuito in modo determinante a far compiere passi fondamentali verso l'emancipazione umana e sociale e assegnare in modo indelebile le vicende politiche storiche di questo secolo del secolo appena trascorso
Assegnarne le istituzioni i valori gli assetti di potere
E dalle prime forme di organizzazione sociale di mutuo soccorso e successivamente dalla nascita delle forme di organizzazione sindacale
Che all'inizio dell'ottocento inizia a formarsi con un nuovo pensiero
Che comprendendo in modo plurale ispirazioni democratiche cristiani socialiste percorreva l'intero arco del Novecento dando vita a movimenti politici di massa e lasciatemi dire si colloca lì il ruolo e qui più quei altrove straordinario dei comuni
Comuni come costruttori e protagonisti
Di un ambiente favorevole allo sviluppo come straordinari protagonisti che hanno affiancato le camere del lavoro delle cooperative
è sufficiente questo breve richiamo storico io penso per capire l'importanza passata e presente del sindacato nella storia italiana europea
E come sia impossibile conoscere comprendere la storia del Novecento e dunque la società attuale senza fare i conti con la realtà del sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori con i suoi valori con le sue sconfitte come diceva anche Ferretti e soprattutto con le sue conquiste
Il sindacato è partito dalle donne e dagli uomini di questo Paese li ha organizzati dieresi padroni del loro destino aperto le porte del futuro ha costruito insieme tante storie personali
Di sacrifici ma anche di libertà di emancipazione
Di capacità critica ha insegnato ai lavoratori come ha detto una volta di Vittorio voglio richiamare anch'io hanno levarsi il cappello di fronte al padrone ad affermare soprattutto la loro dignità di persone di produttori nei confronti e nel resto della società
Ha contribuito in modo decisivo la modernizzazione della Comunità europea lo sviluppo economico e sociale a rendere queste nostre società più libere più democratica e più ricche questo a Reggio Emilia e più vero che altrove
Questa missione costituisce certamente in forme e in modi assolutamente diversi molto complessi a volte complicati ancora oggi la forza e insieme l'obiettivo delle organizzazioni sindacali
E il ruolo che esse conservano nell'attuale società reggio Emilia la città del Primo Tricolore
La città decorata medaglia d'oro per il contributo dato per la guerra di liberazione dal nazifascismo la città dei Martiri del sette luglio
La nostra comunità ha una grande tradizione in questo senso il nostro passato affonda le radici nei valori che si ispirano alla difesa alla dignità del lavoro alle conquiste all'emancipazione
Penso che il nostro presente ne sia una sintesi positiva e lo sforzo che ha sempre contraddistinto l'azione di governo locale di concerto con le forze sociali è sempre stato teso a non separare due concetti
E mangi fazione più libertà per le persone riconoscimento dei diritti coesione sociale
Sviluppo umano non solo non sono contrapposti alla crescita economica alla distribuzione di ricchezza alla maggior e miglior competitività del territorio
Noi abbiamo sempre considerato questi fattori la coesione sociale e quindi la difesa dei diritti sociali come la prima risorse per lo sviluppo addirittura come il differenziale positivo in grado di rendere più competitivo un sistema produttivo territoriale e per il domani le sfide
Investire sul sapere sulla professionalità che resta il miglior modo per difendere il lavoratore anche di fronte ai processi di delocalizzazione del club o di globalizzazione
Per riconoscere i diritti
Togliere capire anche la percezione di insicurezza verso il futuro verso la precarietà che anima oggi anche cittadine lavoratrici che certo vivono in comunità migliori anche più ricche sostenere una crescita economica che metta al centro la qualità
La qualità sul lavoro
Sulla sicurezza sul lavoro per cita vivibili rispetto dell'ambiente
Riconoscere impegnarsi per ricostruire un'identità in una comunità che è molto cambiata che è molto cresciuta
E soprattutto per le lotte e per ciò che ha rappresentato insieme le istituzioni locali alle istituzioni sociali il sindacato lavorare insieme perché queste città molto ricche dinamiche moderne ma assolutamente complesse e complicate dal punto di vista sociale
Possano rinnovare quei valori e quell'esperienza straordinaria che rappresenta la storia del sindacato i cento anni della Camera del lavoro
Io penso sia una sfida possibile qui più che altrove
Ma complessa e sono molto d'accordo
Mentre parliamo di noi della nostra comunità oggi ancora più di ieri c'è richiesto a tutti istituzioni sindacati forze economiche la capacità di guardare con grande attenzione al locale ma di alzare ancora più lo sguardo
I problemi del Sud dell'Italia l'allargamento dell'Europa ad Est l'Africa e anche affar nostro lo è per le persone che qui cercando di costruirsi una vita è un lavoro e qui credo sia più possibile che altrove ecco perché voglio ringraziare tutti coloro che hanno costruito questa storia straordinaria non basterà mai una celebrazione ettari di riconoscimenti
Ma la storia di cui dobbiamo essere orgogliosi ecco perché penso che questo patrimonio straordinario e gli auguri voglio farli al sindacato di oggi del sindacato di domani
Soprattutto ai giovani il miglior modo permetterlo in valore sia quello di rinnovare questa straordinaria storia di emancipazione e di democrazia di libertà
E di solidarietà buon lavoro a tutti
In rappresentanza di Roberto Ruini presidente della Provincia assente per impegni all'estero dove la parola Sonia Masini vicepresidente
E intanto oscurati per un saluto caloroso alle autorità Asti venga out al segretario Sergio Cofferati ai delegati sindacali e sindacalisti a voi tutti uniti siamo tutto
è sicuramente uno slogan intenso quello che compendia la celebrazione di questo centenario
Si incrocia qui tutta la storia del secolo passato fatta di lotte passioni ed azioni concrete volte a migliorare la vita di tanti a far valere i diritti di chi diritti non aveva oggi ci troviamo a celebrare e a riflettere quella storia e a pensare a come in un'epoca radicalmente mutata si debbano salvaguardare e rilanciare i contenuti di emancipazione e liberazione degli individui e delle comunità
è cambiato il contesto ed i termini dell'impegno politico e le modalità del lavorare oggi appaiono sensibilmente differenti
Il lavoro si è tradotto nei lavori ed è forse più difficile rappresentare istanze bisogni interessi e desideri più complessi di un tempo
Ma oggi come cent'anni fa il sindacato ha di fronte a sé compiti grandi fondamentali per la nostra società
Dalla difesa degli interessi delle tradizionali categorie di lavoratori alla necessità di interpretare le aspirazioni e di bisogni di nuovi di nuove categorie
I lavoratori atipici e flessibili i più a rischio nel vedere riconosciuti i propri diritti per la difficoltà ad organizzarsi a unirsi a contare
Le tante donne che sono ostacolate nell'accesso al lavoro e dallo sviluppo della propria carriera
Dall'enorme difficoltà o a volte dall'impossibilità di conciliare la maternità e le responsabilità familiari
Con la propria autonomia economica e la dignità sociale a causa delle non solo della non sufficiente condivisione del lavoro di cura tra i diversi componenti dei nuclei familiari di forti pregiudizi culturali e di una inadeguato organizzazione dei servizi e dei luoghi di lavoro
E ancora i lavoratori immigrati spesso i più poveri ed indifesi in una terra straniera e diversa per usi costumi lingua e religione
Con questi nuovi soggetti vanno costruiti nuovi percorsi di rappresentanza di allargamento della democrazia di reale attuazione delle pari opportunità
Di fronte alle nuove sfide
Ma rafforzato perciò il ruolo del sindacato e vanno in saldati lo spirito unitario e le scelte forti che in questi anni
Lo hanno portato ad essere una delle componenti più autorevoli di quella concertazione che ha garantito il nostro Paese stabilità e ripresa economica
Altro che libertà di licenziare che scelte unilaterali di una parte sociale contro l'altra magari con il supporto di un governo compiacente non passerà tutto questo
E c'è dunque ancora molto lavoro da fare molto cammino da compiere
E credo che i nostri auguri alla CGIL siano davvero auguri sinceri perché la CGIL è una parte della storia e dell'identità di tutti noi qui a Reggio Emilia ma in tutto il Paese
Noi vogliamo continuare ad avere tante positive occasioni di confronto e di collaborazione per raggiungere insieme nuove conquiste indifesi innanzitutto dei più deboli e di tutti i lavoratori auguri davvero a tutti noi grazie
Grazie
A testimonianza del lungo rapporto anche di amicizia e solidarietà che ha sempre legato al movimento sindacale reggiano
Al popolo sudafricano in particolar modo quelli durante il periodo dell'apartheid
Siedono
Di darsi un saluto un contributo a Stephen Gower thank you for Bembi quasi
Grazie per essere cognome
Lo fanno ruolo cospicue circostanza due ho capito
Vorrei cominciare con queste parole derivati tempo disse il tricheco di parlare di tante cose di scarpe Vignati
Vincerà l'H
Di cavolfiori e dei reggenti regnanti
Chiediamo anche a tutto il resto si genera lo corregge Emilia oggi siamo qui per lodare CGIL di Reggio Emilia
Posso solo i primi Xpress io commisurando diverso posso anche Angelo Gerosa Ucciardone
Pentito impotente
Come è già stato detto del tutto avete attraversato cento di lotte battaglie e molta morte parte dell'isola stessa l'avvenimento success
Cioè spesso Tu scendi scendi Cossack falsi cioè in calo in più Ennio Concilio in due ma oggi siamo qui per festeggiare celebrare il vostro ci Successo apprezzare i vostri sacrifici e corrisponde
E stimare il vostro lavora per il futuro
Dias io consegnavo alla al come mentre concerne uguale obsoleto alloggi sì il vostro lavoro con team di solidarietà di continuare nel futuro
San Siro esami a forma esce importa sollevò da Rieti
E afferma il signor Bazzoli e dall'Egitto causando che non mi tra sangue
La mia presenza qui oggi dedicata al mare questa è solidarietà
Io
Avrei giro guarendo avvenga ok Charlie anti Bossi solida vecchi Against a parte
Voi la genti di Reggio Emilia Elena eravate nel Vanguard della solidarietà contro l'apartheid in Sudafrica
Stalle da regine for Freedom
Persone da Rachel porgiamo casse
Una solidarietà della libertà e la democrazia
Il Julian Crecco tu Regione sui bus sancisce l'autostop RAI indegna insomma fra avete motivo di festeggiare e celebrare con noi la libertà del Sudafrica
Patuano pesci nel prendersi ciò la classifica spesso che il rimborso ciò a a volte Gillan sto per più giorni
Ma mentre la partita d'estate destruttura ed esse c'è libertà bisogna confermare la vigilanza per la libertà la lotta continua allora
Do ora la parola al professor Adolfo Pepe componente del Comitato scientifico per le ricerche storiche che vengono realizzate nella nostra Camera del lavoro quale oggi chiediamo di darci un contributo anche storico
Compagne e compagni autorità
Il mio compito era quello di illustrare
Le vicende storiche dalla Camera del lavoro di Reggio Emilia dalla luce delle ampie ricerche che abbiamo svolto in oltre un anno di lavoro il testo scritto sarà distribuito e quindi anch'io
Regime di economia di spazio e di tempo svolgerò soltanto alcune riflessioni
In particolare
Una prima riflessione sul valore
Politico ma anche sul valore culturale delle celebrazioni che il sindacato tutto il sindacato ha avviato in questi ultimi anni io vorrei ricordare ai compagni di Reggio Emilia
Che la FIOM concluderà il diciotto giugno un anno di celebrazioni ricco di iniziative culturali nazionali internazionali aziendali regionali che i lavoratori tessili
Anch'essi nati nella all'inizio del secolo stanno celebrando il loro centenario con una serie di iniziative
Che il sindacato pensionati ha celebrato il cinquantesimo della propria storia
Che quasi tutte le camere del lavoro grandi e piccole presenti su tutto il territorio nazionale
Hanno ricordato con iniziative culturali che hanno coinvolto lavoratori cittadini autorità istituzione studiosi il significato della loro esistenza centenaria
E delle loro azione che cosa vuol dire tutto questo
E non è irrilevante
è è una cosa non rituale quella in virtù della quale nell'arco di due-tre anni il paese è stato attraversato
Da un'autentica mobilitazione culturale da una capillare riflessione che ha coinvolto decine centinaia di persone tutte basate sulla riflessione storica
In un momento in cui la storia e il revisionismo storico sembravano condannare in modo inappellabile
Quel mondo di valori ai quali noi ci richiamiamo
Il sindacato non ha revisionismi storici dietro le spalle né davanti a sé
Non ci sono scheletri negli armadi non ci sono valori da abiurare non ci sono lotte o conquiste
Portate realizzate dal mondo del lavoro in Italia capire in Europa ma in Italia in particolare
Sulle quali è intorno alle quali è ipotizzabile
Una revisione del giudizio di fondo
I parametri fondamentali sui quali è nato e si è sviluppata l'organizzazione dei lavoratori in Italia
A partire dalle leghe dalle società cooperative dalle mutue
Dai sindacati in tutta la loro complessa articolazione sono tre e sono rimasti costanti come valori di fondo per tutta la storia del Novecento
Mi ricordo brevissimamente il primo è nell'affermazione più banale più semplice ma oggi più sottoposta a dileggio il lavoro è un valore è un valore non soltanto come bene economico ma è un valore di identità professionale culturale di riscatto
Degli individui e delle collettività
Il lavoro è una forza io Sotelo sottolineo questo elemento il lavoro organizzato è una forza di trasformazione dei rapporti sociali
è una forza di trasformazione uniti siamo tutti significa siamo tutto significa esattamente questo
Il sistema sindacale italiano ha rappresentato questi due principi con una complessa e nella sua articolazione validissima struttura organizzativa anche questo è un elemento che va sottolineato
Voi sapete perché ci vede che il sindacato italiano a tre livelli di organizzazione
A un livello che è il vostro quello delle camere del lavoro a un livello verticale che quello delle federazioni nazionali e a un livello confederale
Io vi ricordo che questo è un modello originale nel panorama sindacale europeo
Perché è un modello all'interno del quale si riesce a superare il sindacato italiano lo ha superato ogni deriva di tipo corporativi istiga ogni deriva territoriali istiga municipali istiga
Ogni deriva che tendeva ai evitare al sindacato il ruolo la funzione di interlocutore politico delle classi dirigenti
Ciascun livello dell'articolazione sindacale ha rappresentato una funzione storica sociale precisa
Le camere del lavoro hanno organizzato i territori hanno unificato il proletariato i lavoratori
Li hanno portati a conquiste sociali dal controllo del mercato del lavoro fino alle riforme municipali al miglioramento dei servizi alla parificazione
Delle condizioni sul territorio fino a creare quell'assetto nazionale che nel nostro Paese nessun'altra istituzione era riuscita Aprea le federazioni nazionali hanno unificato contrattualmente
Hanno superato quello che era uno dei principi più dolorosi della condizione dei lavoratori all'inizio del secolo nel corso di questi decenni la subordinazione individuale del lavoratore al datore di lavoro
Lo stato di soggezione verso l'autorità repressiva dello Stato
Hanno consentito con la contrattazione collettiva e con la contrattazione nazionale
Di far assurgere al lavoro una funzione di modernizzazione nel passaggio dalla società agricola manifatturiera alla società industriale alla società post industriale l'asse della contrattazione è sempre stata l'assedia unificato tutte le politiche delle federazioni nazionali Italia ma camere del lavoro e Federazione e lo voglio ricordare hanno utilizzato il conflitto e lo sciopero come strumento attraverso il quale la forza e la posizione dei lavoratori divenivano protagonisti
Questo è un elemento che non va sottovalutato non fa non va enfatizzato
Nella storia del sindacato italiano non ci sono derive estremistiche non ci sono radicalismi giacobini non c'è mai stata nessuna azione che ha violato la legalità
Sia statutaria del periodo liberale sia quella Democratic dal sindacato è nato un movimento che atteso a forzare i principi della legalità
Ma mai il sindacato ha ignorato e a dismesso l'uso della forza organizzata lo sciopero il conflitto la rappresentanza sui luoghi del di lavoro e nei territori è stato un elemento di delimitazione contrattata del potere delle classi dirigenti
è questo un elemento che non può essere rimosso e che io credo deve essere attentamente e valutato sempre e comunque da chiunque in questo Paese esercita una funzione di direzione politica o economica
Spicca naturalmente
Come punto come crocevia
Di questa vicenda la storia di reti la storia della Camera del lavoro di Reggio essa tutte la più emblematica forse per alcuni versi anche più di quella di Milano della Camera del lavoro di Milano
La storia di Reggio nasce come una storia locale
Una storia legata a un particolarismo socio economico istituzionale culturale di questo territorio
Ma nell'arco di venti anni la Camera del lavoro diretto diviene un punto di riferimento nazionale già nel periodo liberale e ancor più lo diviene negli anni successivi
La Camera del lavoro di Reggio ha nella sua parabola storica esattamente questo oggetto questo gene costitutivo
Passare da una esperienza importante ma limitata al territorio provinciale o regionale assurgere a Crocevia punto di riferimento
Di gran parte dei valori e delle lotte del sindacalismo del movimento dei lavoratori e delle forze riformatrici italiana
Sono stati ricordati i passaggi centrali nell'età liberale arpeggio si crea una coesione è una forza organizzata intorno al sindacato che costringerà il fascismo a destrutturare militarmente quelle con cui sto
Nel dopoguerra
E ancora da Reggio e intorno alle grandi lotte che partiranno dalle Reggiane e arriveranno a luglio sessanta
Che si giocherà una delle partite più delega più delicate della fase di consolidamento della Repubblica e della Costituzione nel nostro Paese
La battaglia delle Reggiane e il luglio sessanta ne costituiscono un arco della modernizzazione di questa città ma costituiscono soprattutto per il Paese il passaggio alla fase più difficile
Vinta la resistenza cacciati i nazifascisti instaurata la Repubblica in Italia bisognava farla funzionare bisognava imporre alle classi dirigenti il rispetto del patto con
I funzionari che di Vittorio più di chiunque altro era riuscito ad imporre ha una classe dirigente responsabile della disfatta del fascismo
Ebbene arpeggio in due fasi diverse in due momenti cruciali questa partita è stata giocata Id
L'antifascismo come valore fondante della Costituzione e divenuta pratica politica a partire dalle vicende del luglio sessanta
Dalle vicende del luglio sessanta le classi dirigenti hanno appreso un'altra lezione
Che i rapporti con la CGIL col sindacato sono essenziali per fare andare avanti e costruire la democrazia repubblicana quando il senatore Merzagora
Ha lanciato alla CGIL la proposta per una tregua sociale
Nel cuore delle tensioni scaturite da luglio sessanta lì in quel momento il ruolo e la funzione della CGIL divenivano e assumevano la valenza uniti da che era implicita nella vicenda
Reggio Emilia ha contribuito in modo decisivo negli anni Sessanta creare quel modello emiliano
E non potendo oggi ovviamente essere analizzato nel dettaglio oggi mi consentirete solo di ricordare a essere la risorsa ultima con le quali le con le quali le forze riformatrici hanno affrontato i passaggi delicati degli anni ottanta novanta
Dall'Emilia da Reggio Emilia è venuto un contributo decisivo
Nei decenni difficili quelli degli anni ottanta
A mantenere una saldezza organizzativa una prospettiva politica e organizzativa in un momento in cui il vento forte del liberismo e della restaurazione impazzava in Europa negli Stati Uniti e nel Paese
Ed è da questa forse da questa coesione che sono nate anche nel corso degli anni novanta le grandissime unica
Idee per molti versi azioni condotte dalla CGIL dal sindacato nella tenuta di questo Paese in uno dei tornanti più delicati quello della costruzione dell'Europa quello della crisi del sistema politico istituzionale
Quello del cambiamento radicale del mondo del lavoro
Oggi e mi avvio a concludere mi consentirete soltanto tre riflessioni finali attuale oggi la CGIL anche sulla scorta delle riflessioni ad ampio raggio che sono state consentire la Centenary
Il sistema sindacale
Ancorché diviso in questo momento hanno di fronte al asse tre problemi
Delicati entra tutt'delicati tutti e tre il primo i conti con se stessi
La CGIL il sindacato stanno facendo i conti con se stesso
Viene netta la percezione che siamo a un tornante simile a quello che ha all'inizio del secolo ha portato un'intera fase nella storia del movimento dei lavoratori a cambiare con la nascita del sindacato
Oggi camere del lavoro federazioni CGIL si trovano in una fase anale stanno ripensando stanno riflettendo su come le funzioni delle Camere del lavoro le funzioni della contrattazione il ruolo della CGIL tra Europa Italia e sistemi Suban nazionali vada approfondito definito e vadano ricomposti le funzioni di rappresentanza del mondo del lavoro
Un secondo punto decisivo riguarda il rapporto tra il sindacato e la rappresentanza del sistema dei partiti e non solo quelli della sinistra
Perché le trasformazioni politico istituzionali i nuovi criteri di rappresentanza che ormai in questo decennio si sono imposti richiedono in qualche modo richiamano una situazione di relazione tra organizzazione sindacale rappresentanza politico parlamentare
Che in qualche modo nella nostra storia sia già facciale
Vi ricordo en passant nel mille novecentodieci una discussione interessantissima in presenza di una crisi verticale del Partito socialista sull'ipotesi di costituire un partito del lavoro
Discussione che ha appassionato tutti i principali leader la Buozzi agricola da Turati a Modigliani eccetera
Oggi il problema del rapporto tra la rappresentanza del sistema dei partiti e il ruolo e la funzione del sindacato sono all'ordine del giorno
Io ricordo soltanto alcuni caratteri che la CGIL il sindacato hanno avuto mai il sindacato si è posto in Italia in una prospettiva neo laburista
Mai il sindacato ha accettato una posizione in cui la rappresentanza politica del lavoro fosse sottratta che avocata ad altre istituzioni ma mai il sindacato ha rinunciato in Italia ad essere una forza di rappresentanza politica del lavoro
Né il modello laburista né il modello tedesco secco sono stati mai accettati dal sistema sindacale italiana e questa è un dato che la storia e oggi editore
Questo dato appare in assi mila non è possibile risolvere l'equazione del rapporto tra sistema di rappresentanza politica e il ruolo del sindacato della CGIL in Italia con l'applicazione meccanica di questi schemi di riferimento
Ultima considerazione
Le classi dirigenti il governo la Confindustria
Io credo e sarebbe un gravissimo errore
Se l'euforia dovuta al successo elettorale
E la nettezza delle posizioni della Confindustria che potrebbero dare la sensazione che il mondo economico ha raggiunto coesione chiarezza di obiettivi inducesse questi ambienti a ritenere che nella crisi della rappresentanza politica potesse essere coinvolto in qualche modo anche la rappresentanza sindacale e che in un contesto simile il sindacato smarrirsi il suo asse di comportamento
Io ricordo che all'interno della dimensione politica perché di questo stiamo parlando del sindacato vi sono tre elementi che sono sempre andati
In congiunti e che anche adesso ritengo Confindustria e governo farebbero bene a considerare come tale
La politica della CGIL intesa come dimensione politica consiste nella combinazione di tre elementi
La coesione del mondo del lavoro
La ferma determinazione di trattare sempre e comunque
L'uso della forza quando è necessario
La combinazione dei tre elementi la CGIL la sperimentata in tutti i momenti decisivi
Non c'è nessuna ragione per ritenere che anche in questa fase delicatissima di fronte a un comportamento irresponsabile arrogante la CGIL non siano insieme a tutto il sindacato ricondotta a utilizzare la propria funzione politica gli applicando questi che sono i codici genetici della sua costituzione
Compagni e compagne anch'io concludo dicendo come si diceva una volta viva il lavoro viva la Camera del lavoro di Reggio Emilia viva la CGIL
Ma e in questa occasione per noi grande del centenario abbiamo pensato di onorare diciamo così tutti coloro che sono iscritti alla nostra organizzazione alla CGIL dal mille novecentocinquantuno
Di onorare tutti coloro che hanno svolto un ruolo di dirigenza e di direzione generale delle camere del lavoro su base elettiva e di onorare
Alla memoria quindi familiari dei Martiri del sette luglio con una tessera accede per attività
Questa
Per motivi di diciamo così anche di numero per fortuna consistente di persona
Sarà possibile comunque a ritirare la tessera onoraria personale al termine anche dei lavori al buffet alla Sala degli specchi
E chi è impossibilitato comunque a farlo oggi potrà farlo successivamente presso la nostra Camera del lavoro oggi però in questo momento
Vogliamo comunque premiare tre persone tre simboli
Che sono un simbolo di rappresentanza delle vicende della storia di tanti uomini e di tante donne che hanno fatto diverrà e hanno reso forte diciamo così la nostra organizzazione
E prima di chiamarle io le voglio a ricordare diciamo così con le parole di Giuseppe Di Vittorio che stanno scritte sulla tessera
Non correremo più la schiena davanti ai padroni non staremo più a fronte bassa e con berretti in mano di fronte a lui
Insieme al reddito per sei il lavoratore ha da difendere la sua libertà la sua dignità e i suoi diritti di uomo e di cittadino
Giuseppe Di Vittorio
Siamo quindi
Anzi
Chiedo a Cofferati di cominciare a lavorare di far qualcosina quindi chiedo personalmente di onorare con la consegna della tessera onoraria personale ma anche di una cartella appositamente Donata diciamo così per il nostro centenario con quattro stampe realizzate da quattro importanti artisti che voglio ricordare Valerio Adami
Davide Bennati Gianfranco Ferroni Giuseppe Zigaina
E quindi chiamo e qua richiamo Mario Marchionni
Impiegato della Lombardini iscritto alla FIOM CGIL e licenziato nel sessantatré
Per discriminazione sindacale e politica
Premiando Mario vogliamo ricordare tutti coloro che nei decenni scorsi sono stati licenziati per discriminazione
Per rappresaglia
Perché svolgevano attività sindacale
Vorrei soltanto dire una cosa sono io che debbo ringraziare il movimento operaio quelli sull'organizzazione per quello che ho avuto
Grazie subito avvocato
Un programma
Chiamo ora Laira Malavasi
Partigiana in segretaria provinciale dei testi con lei collare urlai la vogliamo onorare tutte le donne che sono stati i dirigenti che sono stati militanti nelle leghe
Che si sono impegnate nel sindacato e che sono state protagoniste nelle date per la conquista dei diritti che hanno creati da le basi per permettere
Alle future generazioni la crescita e l'emancipazione nel lavoro e nella società soprattutto delle donne grazie la vela
Ma Jacobini ringraziarvi di no Bari emozione sì però dopo tanti anni ritornare fra gli aguzzini
Fra le persone con le quali io ho notato e ho speso tutta la mia vita salottiera di essere contro
E chiamo infine Roberto Iotti
Che non so però se presente perché aveva annunciato che molto probabilmente aveva grossi impegni in questo caso
E è presente
Comunque il figlio di Franco Iotti segretario generale della Camera del lavoro per oltre quindici anni scomparso scomparso nel novantadue
Onorando la sua memoria
E noi dedichiamo
Diciamo così un riconoscimento a quegli operai a quei lavoratori che partendo dall'impegno sindacale nei luoghi di lavoro nelle fabbriche hanno assunto un ruolo di direzione del movimento sindacale fino alle responsabilità più importanti più significative quali il ruolo di segretario generale della nostra Camera della cura
Se Roberto non c'è chiedo a questo punto a Franco Ferretti attuale segretario della Camera del lavoro di riceverà la tessera e la cartella e di consegnarla personalmente alla moglie e al figlio
Che
Bene a questo punto
Do la parola
A Sergio Cofferati per le conclusioni ma
Care compagne e cari compagni gentili ospiti
Come avete sentito correva il mille novecentouno
Tirando l'alba di un nuovo secolo
In quell'anno
Prese corpo sostanzialmente il sindacato italiano quel sindacato che
E qui oggi rappresentato quello che avete imparato a conoscere
E a far diventare vostro nel corso per molti di voi di un'intera vita
è difficile dire con precisione quali sono state le ragioni di quell'esplosione del sindacalismo italiano
Con l'aiuto degli storici con le cose che ci ha ricordato prima anche il professor Pepe
Si può azzardare qualche risposta
Negli anni precedenti le camere del lavoro che erano sorte
Non superavano una quindicina nel mille novecentouno
Si arriva a ragguardevole numero di novanta
Nascono in quell'anno poi alcune grandi federazioni di categoria quella degli impiegati degli operai metalmeccanici quella delle lavoratrici e dei lavoratori tessili alla fine dell'anno nascerà anche il primo sindacato nazionale dei chimici
Dunque gran parte della nostra struttura la nostra matrice attuale
Esplode letteralmente nel corso di quell'anno
Si può immaginare che sì è stato forte il fascino del secolo che si apriva la dimensione simbolica spesso nelle grandi organizzazioni ha un peso ha un valore lo sapevano anche quelle donne e quegli uomini se è vero come è vero che
In Emilia Romagna le camere del lavoro sorsero i rapida sequenza intorno a quella che preesisteva di Bologna ma le altre medie città Emiliano
Videro formarsi una struttura di rappresentanza sindacale
Nell'arco di pochi mesi a Ravenna scelsero simbolicamente il giorno del trentuno dicembre del due mila per dare vita la loro camera del lavoro
Dunque guardare al secolo che si apriva con una struttura di rappresentanza delle persone che lavoravano
Di persone molto deboli nella società di allora ma indubbiamente esistevano anche ragioni di ordine politico
Anche più strettamente ma non banalmente materiali era fortissimo il bisogno di rappresentanza di difesa di tutela di quelle persone
Il decennio che aveva chiuso il secolo precedente l'Ottocento era stato un decennio carico di avvenimenti politici contrastanti
Che si erano accompagnati a crisi profonde del tessuto produttivo di quel tessuto produttivo
Fatto di attività braccianti delle prime insorgenti manifatture
La crisi della banca romana aveva determinato nella metà del decennio
Difficoltà enormi per l'economia italiana
Si erano succeduti tanti governi anche all'epoca il problema dalla stabilità politica non era risolto
E la mancanza di un riferimento stabile aveva accentuato non soltanto il carattere della crisi e cioè fetish milioni di persone ma anche aveva favorito tentativi di limitazione delle libertà individuali
Sono gli anni nei quali manifestazioni di piazza per l'aumento del prezzo del pane a Milano
Nel mille e novecentonovantotto come ricorderete vennero
Fermate
Con i cannoni del generale Bava Beccaris
Cinquanta morti
Sono gli anni nei quali il governo successivo
Ma quello di rifiuti il governo Pellew cerca di limitare il diritto di sciopero la libertà di associazione
Devi le camere del lavoro dei circoli socialisti delle forme anche spontanee di associazionismo che avevano preso corpo nel mondo vasto della sinistra
Il Governo Saracco nel novanta
Chiude la Camera del lavoro di Genova
I portuali i lavoratori di Genova reagiscono per la prima volta non con manifestazioni di piazza ma con un durissimo sciopero generale
Che provoca una crisi politica rilevante
Il tentativo di cancellare con la Camera del lavoro non passò
Il governo
Che entra in crisi e si apre da lì una stagione che si rivelerà poi una stagione politica feconda
Il Governo Zanardelli governo nel quale entra a far parte di nuovo
Quel Giolitti che era stato
Messo in crisi con il suo Governo dava crollo della banca romana
E che ritorna nella funzione di ministro degli interni quel governo apre una stagione che durerà per oltre un decennio
Di speranze che accompagnano il secolo nuovo
Io credo che quel quadro politico mutato
I bisogni drammatici prodotti dalla crisi economica
Il fascino di una stagione che si apriva abbiano spinto molti le donne e gli uomini di quegli anni a dare vita a tante camere del lavoro a rendere operative anche le strutture nazionali del sindacato di categoria
Riconfermando una funzione indispensabile
Di rappresentanza sociale per le persone che lavoravano e che dunque avevano bisogno di vedere rappresentato i loro bisogni e soprattutto di trovare prime risposte concrete e positive alle esigenze che prospettavano
Esigenze difficili da comparare a quelle di oggi
Spesso si trattava di poco reddito da rivendicare
E di qualche diritto più vicino a quelli che garantiscono alla dignità della persona che non al sistema dei diritti nel lavoro così come lo conosciamo oggi
Dunque nel mille novecentouno prende corpo quello che resterà il sindacato italiano per tanti anni
Fino ad oggi
Un sindacato che svolge nel corso di un secolo il secolo breve quel secolo che priverà
Del futuro
Intere generazioni per effetto di due guerre mondiali
Questo mercato diventa un punto di riferimento per milioni di persone che si scrivono a quelle organizzazioni partecipano con loro a lotte di emancipazione
Il sindacato italiano alla CGIL sono stati in primo luogo certe insieme ad altri un soggetto che ha garantito emancipazione a milioni di persone
Che è cresciuto nella consapevolezza di sé e nel credito che aveva non soltanto verso i lavoratori ma verso la società italiana arrivando a scrivere
Una parte non marginale della storia del Novecento
Noi non siamo soggetti di una storia di basso profilo in una piccola storia siamo stati soggetti di avvenimenti rilevanti
E il sindacato in più d'una circostanza
Ha svolto le funzioni che gli hanno dato credibilità intendiamoci il sindacato era e rimane un soggetto di rappresentanza limita con funzioni distinte da quelle di altri soggetti
Non ha mai preteso di rappresentare nulla di più nulla di diverso
Delle persone che lavorano dei pensionati ma quel sindacato partecipando attivamente promuovendo
Politiche in grado di assicurare l'emancipazione di tante persone è diventato agli occhi di molti un attore di giustizia
Questo gli ha dato credibilità questo gli conferma oggi credito e apprezzamento che non è misurabile soltanto con la pur robusta e diffuso struttura e dimensione organizzativa
Quella credibilità se consolidata nel corso di un secolo
In momenti difficili per la vita del paese
Ma la CGIL le sue strutture hanno partecipato attivamente ad avvenimenti che hanno lasciato una traccia non solo nella coscienza ma nelle regole
Della democrazia basterebbe ricordare come è stato fatto anche questa mattina il contributo importante che il sindacato quelle camere del lavoro hanno dato alla promozione di un assetto istituzionale quando nascono le camere del lavoro come c'ha più volte ricordato il professor Pepe
Scelgono una dimensione territoriale dunque guardano le dinamiche economiche sociali di un territorio
Il territorio al quale fanno riferimento non è l'assetto istituzionale che noi oggi conosciamo spesso le camere del lavoro anticipato la nascita delle Province dei loro confini introducono una distinzione tra la città e il territorio più vasto
Guardando alle differenze delle dinamiche sociali
E dunque di quelle economiche e spingono anche gli assetti istituzionali verso l'approdo che poi diventerà stabile strutturale e da noi tutti conosciuto nei decenni successivi
Anticipano le istituzioni
E vivono quelle camere del lavoro a lungo
La loro radice dunque non può che essere profonda
Ramificata nessuna delle grandi organizzazioni di rappresentanza politica o sociale
Ho nessun assetto istituzionale
Di quel lontano mille novecentouno è ancora presente l'unica struttura che vive
E prospera
Sono proprio le camere del lavoro
Vuol dire che la loro funzione è stata percepita come funzione importante per milioni di persone e se ancora oggi sono un soggetto dinamico e perché l'efficacia di quella funzione testata vissuta positivamente da tanti
Che è quella credibilità si è poi consolidato ulteriormente perché pur esercitando funzioni di rappresentanza limitata il sindacato italiano
La CGIL successivamente la CGIL insieme alle altre confederazioni si sono fatti carico mai da soli ma in un rapporto dialettico e positivo con altri di scelte impegnative
Che andavano al di là della loro apparente funzioni
Pensate al contributo che tante persone
Lavoratori lavoratrici e le loro organizzazioni sindacali hanno dato alla lotta di libertà gli scioperi del quarantatré quelli troppe volte sottovalutati del quarantaquattro
Sono dodici mila i lavoratori italiani che vengono deportati dopo gli scioperi del novantaquattro perché moriranno nei campi di sterminio nazisti dunque una lotta per un valore la libertà che era di tutti e contemporaneamente una funzione nazionale la difesa delle fabbriche che a loro garantiva certe del lavoro il reddito
Ma che contemporaneamente rappresentava il fondamento sul quale si poteva successivamente ricostruire un'Italia anzi cambiarla innovativa
Perché
Il processo di industrializzazione degli anni Cinquanta non sarebbe mai decollato se quegli insediamenti non fossero stati difesi
Anche a prezzo di tanti sacrifici
Dagli interventi devastato ori della follia nazista
Ma il sindacato compirà altre scelte impegnative negli anni Sessanta come ricordate bene e come ricordano soprattutto le generazioni
Che sono qui presenti in una città come la vostra
Quando vengono messi in campo tentativi di limitazioni di restringimento della democrazia sostanziale
Il sindacato si schiera a difesa di quella democrazia dei valori della Costituzione e lo fa a viso aperto combattendo una battaglia esplicita insieme ad altri non era una funzione diversa da quella che gli era stata assegnata
Dalla Libera associazione e dalla partecipazione di quelle donne di quegli uomini
Quelle persone sapevano che l'esercizio più elementare quello della pratica contrattuale che dunque del miglioramento delle condizioni di vita di tante persone attraverso la funzione normale
Del sindacato sarebbe stato possibile praticarlo soltanto in un regime democratico
In una condizione di difesa di rispetto di regole fondamentali
E ancora combatteremo insieme ad altri la follia del terrorismo degli anni settanta
Una follia che cercherà di attecchire dei luoghi di lavoro
E che verrà respinta
Con fatica ma senza tentennamenti
Impedendo che si era di casse
Laddove cercava di penetrare
E sconfiggendolo creando le condizioni perché il riemergere di un fenomeno così pericoloso per la democrazia in tempi recenti possa essere affrontato con la consapevolezza che tutti conoscono
E con la fiducia che attraverso quegli atti
Di espulsione di difesa delle proprie funzioni delle proprie condizioni organizzative hanno poi consentito
Agli inquirenti e magistrati a chi ha il compito principale di combattere fenomeni degenerativi di quella natura di svolgere adeguatamente il loro compito ma ancora abbiamo svolto una funzione nazionale quando in anni più recenti
Di fronte ad un Paese che che era segnato da una crisi economica profondissima come quella dell'inizio degli anni Novanta
Il sindacato
Italiano le confederazioni Tagliani
Si sono assunte il compito di favorire un processo di risanamento
Allontanando nel tempo
La soluzione di problemi importanti di esigenze vitali terra tantissimi loro rappresentati perché la crisi incombente quella crisi che nell'autunno del novantadue avrebbe portato
A scelte drammatiche
Sulla moneta e sull'economia italiana non diventasse reversibile c'è oggi siamo in Europa possiamo partecipare alla costruzione di un'Europa larga in Europa che abbia come fondamento la carta costituzionale perché il sindacato ha scelto quella strada ha scelto l'obiettivo dell'Europa senza tentennamenti a differenza di altri che hanno mostrato dubbi o che hanno cercato esplicitamente come capitato che alcuni settori dell'industria italiana
Di lucrare condizioni di vantaggio da una situazione di debolezza complessiva quella che è la prima ormai debito pubblico aveva generato perché la svalutazione sistematica della moneta rendeva possibile
Non ci sfugge ancora oggi ed è un argomento di critica esplicita ai comportamenti di una parte del sistema delle imprese
Che chi in quegli anni consigliava di non entrare in Europa dalla porta principale attraverso l'Euro oggi ripropone un'idea di competizione nel sistema economico
Che ha come obiettivo quello di allontanarsi dalle regole europee
E di scegliere la via dalla competizione bassa quella basata sui costi quella che penalizza le tutele e i diritti delle persone che lavorano e non prende mai adeguatamente in considerazione il bisogno di innovazione
E dunque di cambiamento profondo del sistema produttivo di beni e di servizi
Non prende in considerazione l'ipotesi della competizione alta di quella che ci può mettere in condizione di stare adeguatamente in Europa di aiutare la crescita in una dimensione sovranazionale in grado di fare i conti positivamente con le dinamiche della globalizzazione
La globalizzazione è un processo un processo che stimola competizione tra Paesi sviluppati e grandi aggregazioni
è un processo che ha bisogno di essere regolato e che dunque spinge tutti a ripensare alle proprie funzioni servono organizzazioni sovranazionali
In grado di stabilire queste regole ma per creare le ordinazioni sovranazionali bisogna che quelle nazionali
Riflettano sul carattere della democrazia accettino la sfida di cedere quote di sovranità verso organizzazioni più ampie
In grado di fissare quelle norme dentro le quali poi tutti dovrebbero essere chiamati ad operare e i modelli di competizione che nella globalizzazione si confrontano non possono prescindere
Dalle rispetto di soglie
Che è opportuno non valicare il rapporto tra lo sviluppo e l'ambiente
Il rapporto tra lo sviluppo la competizione delle tutele offerti ai cittadini l'idea di quel far di un Welfare moderno ma sempre fondamento dalla coesione sociale il rapporto tra la competizione i diritti delle persone
Noi vogliamo per questo
Ancora oggi come abbiamo fatto nel corso degli anni più recenti
Dell'ultimo decennio del Novecento ritornare riconfermare
Che per noi l'Europa è un punto di riferimento indispensabile
Chi pensa di rinviare nel tempo l'allargamento dei confini europei
Commette un errore grave
E va contrastata questa tendenza quest'idea l'idea dell'autosufficienza così come era sbagliata l'autosufficienza nazionale quando si cercava di star fuori dalle regole dell'euro
Allargare i confini dell'Europa non è soltanto completare
Una scelta politica fatta
Ma creare in Europa oggettivamente delle condizioni di uniformità che possono dare vantaggi all'Europa e a tutti i Paesi e a tutti i cittadini che vivono in Europa
Il permanere di una situazione duale
Tracce che è miope
Ceca verso i bisogni delle persone che dice di voler rappresentare e mio perverso le dinamiche politiche può sostenere tesi di questa natura mettendo in discussione anche la nostra credibilità nel consesso europeo
Noi come abbiamo fatto all'inizio degli anni Novanta ancora una volta con la presunzione certo di rappresentare un'esigenza che non è soltanto nostra ma dell'intero Paese
Ci opporremo ad un'idea di ridimensionamento delle dinamiche dei vincoli e degli impegni europei considerando quello per noi
Un terreno uniforme basato su un'idea
Alta della competizione e un terreno uniforme importante per impedire che ci siano processi di dumping
Che riverberano i loro effetti disastrosi sulle persone più deboli
Così come il permanere all'esterno dell'euro all'inizio degli anni Novanta avrebbe portato attraverso la svalutazione inevitabile della moneta a danni rilevanti per i pensionati per lavoratori dipendenti e non certo per quell'impresa che lucrano competizione attraverso la svalutazione
Dunque questo ruolo nazionale tante volte svolto dal sindacato gli ha dato credibilità gli ha creato consenso e inevitabilmente gli ha creato anche ostilità ma noi siamo questa forza
Una forza che a quella radice antica e siamo ancora oggi un'organizzazione
Che assomiglia
Davvero
Profondamente a quelle camere del lavoro pensate per un attimo quali erano i tratti fondamentali di quell'organizzazione che venivano fatte nascere cento anni or sono
Erano il prolungamento quelle camere del lavoro di strutture preesistenti deleghe di resistenza oppure le Società di mutuo soccorso organizzazioni nate liberamente
Su base associativa
Da parte di persone che si mettevano insieme
Accantonavamo una parte delle loro misere risorse per potersi aiutare
In caso di bisogno la Società di mutuo soccorso offriva i suoi aderenti
La protezione di fronte ad un avvenimento negativo la perdita del posto di lavoro una qualsiasi calamità
E non le calamità naturali ma quelle concrete oggettive nei rapporti di lavoro erano frequentissime non c'erano tutele non c'erano protezioni non c'erano diritti per le persone che lavoravano sia nelle campagne che delle prime fabbriche
E dunque spesso bisognava esercitare solidarietà per proteggersi stare insieme e proteggersi nel momento del maggior bisogno
Si passa da quell'idea di solidarietà ad un progetto impegnativo più vasto nel quale permane la solidarietà ma attraverso la rappresentanza definita sì introduce anche il carattere
Sindacale
Si definisce il soggetto con poteri e compiti
Rivendicativo
E lo si fa sulla base di un modello apparentemente anomalo un'anomalia feconda che dura per oltre un secolo
Ho detto le camere del lavoro riconoscono come referente la dinamica economica e sociale di un territorio
Ma a questa dimensione territoriale aggiungono il tratto fondante della confederali ITA
Sono organizzazioni che raggruppano in sé tutti i lavori di quel tempo lavori che oggi sono in parte scomparsi altri sono diventati forme di attività autonoma molto è rimasto come lavoro dipendente
Se pensate ai simboli di quegli anni
Alle bandiere gagliardetti troverete molte di queste riassunta l'idea della confederali ITA vengono riprodotti gli strumenti del lavoro e stanno tutti insieme dentro lo stesso perimetro lo stesso confine che diede la bandiera nel territorio dalla Camera del lavoro
Dunque stanno insieme persone che svolgono attività diverse
Senza che ci sia contrasto contraddizioni insopportabile tra questa dimensione uniforme e la rappresentanza specifica non a caso nascono le categorie nazionali
E si realizza la simbiosi che dura del rapporto e dell'equilibrio tra la rappresentanza specifica e la dimensione complessiva
La confederali Thai questa cosa rappresentare le particolarità però all'interno di un'idea basta della propria funzione
Con la capacità di risolvere i problemi degli uni
Senza che questi diventino mai elemento di contrasto rispetto all'esigenza di altri e sono un sindacato confederale può fissare delle priorità praticarle con il consenso spiegando
A chi ha di più che forse in quel momento conviene aspettare perché indispensabile far fare un passo in avanti a chi è più debole sta Conte insieme dentro la stessa struttura
Non è il modello sul quale nascono altre esperienze sindacali pure importanti in Europa
Dove la matrice del lavoro professionale oppure della singola categoria merceologica era prevalente lo rimane ancora oggi
La dimensione confederale eh la scelta che viene fatta dalle donne e dagli uomini che danno vita alle prime camere del lavoro nel mille ottocentonovantuno
A quelli che poi decidono l'esplosione della nostra struttura di rappresentanza all'inizio del secolo fino a creare la Confederazione generale del lavoro nel mille novecentosei
Noi non abbandoneremo mai per un intero secolo quella dimensione il fascismo poi metterà in discussione secondo un'idea corporativa non soltanto l'esistenza del sindacato ma la stessa matrice sindacale
Scompaiono per un periodo fortunatamente breve quelle organizzazioni Maria emergono come un fiume carsico con le stesse caratteristiche di prima
E il Patto di Roma sancisce ancora una volta la dimensione confederale ma anche la rottura del patto di Roma non lo mette in discussione quando nascono CISL e UIL anche loro scelgono di mantenere viva una dimensione nella quale la rappresentanza di categoria
E in equilibrio con la dimensione territoriale e dunque dà vita al corpo fondamentale di una confederazione
è un tratto al quale siamo assai affezionati non per ragioni astratte ma perché ha dimostrato nel corso di un secolo di sopravvivere a tante intemperie politiche economiche sociali e dunque di essere un tratto efficace
Apprezzato da tante persone
Ci sarà pure una qualche ragione se i sindacati di mestiere o le organizzazioni corporative quelle autonome
Pur essendo presenti nel panorama sindacale italiano non hanno mai avuto un peso rilevante destinato a creare alterazioni nelle dinamiche di rapporto tra il sistema delle imprese e le stesse organizzazioni sindacali e nell'efficacia della confederali tale e nel riconoscimento della sua funzione
Il permanere di una supremazia di una prevalenza netta e indiscussa ancora oggi di quella matrice organizzativa
Ma quelle camere del lavoro nascono spesso come soggetti sindacali promossi dalle forze politiche il partito socialista
Prima i circoli socialisti poi Partito socialista che nasce nel mille ottocentonovantacinque
Le organizzazioni anarchiche
I repubblicani soprattutto in una parte della vostra Regione danno stimolo e vita a queste organizzazioni
Spesso i promotori fisicamente i promotori delle camere del lavoro sono persone
Che hanno funzioni di rappresentanza politica
Ma anche lì
Capita immediatamente
Scatta quasi automaticamente una scelta importante per loro che durerà per tutto il secolo quella dell'autonomia se guardate gli statuti con i quali dando vita le camere del lavoro quei gruppi dirigenti troverete il riferimento esplicito alle forze politiche che promuovono la struttura organizzativa e immediatamente all'obbligo di distinzione di funzioni di ruolo tra il nuovo soggetto che nasce e
La Camera del e i partiti che l'avevano che l'avevano attivato
Non fu una scelta negli anni successivi facile da difendere
Iniziò la discussione difficile a aspra ma appassionata dentro quei gruppi dirigenti soprattutto dopo la nasce dalla Confederazione generale del lavoro
Una parte di loro con qualche ragione ci ricordano gli storici sentiva poco rappresentato il lavoro le sue istanze nelle organizzazioni politiche
E dunque prende in seria considerazione la possibilità di trasformare quel sindacato in un partito il partito dei lavoratori ne discutono appassionatamente poi decidono che non era il caso e mantengono questa distinzione
Che rimanere regola costante nel corso del tempo e che ancora oggi dura anzi viene poi perfezionata
Negli anni sessanta con le norme sull'incompatibilità tra le cariche politiche e quelle sindacali
Anche quel tratto particolare specifico dell'esperienza italiana
è un tratto che dura per tanti anni
E questa autonomia non ha mai rappresentato per i dirigenti
O per gli iscritti alle organizzazioni sindacali separazione dalla politica
Mai sono stati agnostici dirigenti sindacali verso la politica
Dunque hanno svolto per loro conto una funzione politica come data oggettivamente da chi ha compiti di rappresentanza interessi complessi che coinvolgono e riguardano milioni di persone
Ma senza sovrapporre la propria funzione a quella della rappresentanza politica che si realizza negli assetti istituzionali
Ora questi tratti del nostro passato la credibilità che si è costruito nel corso di un secolo
E che ancora oggi vive in fondo c'è riconosciuta anche dai nostri critici più aspri
Quelli che sostengono che il sindacato e inevitabilmente avviato sulla strada del declino ma lo fanno con tanta insistenza ritornano sul tema quotidianamente lasciando trasparire che in verità sono preoccupati delle sottoposto vedono la funzione che questo sindacato ha in una società come quella italiana vedono che il radicamento del sindacato radicamento profondo che tende a crescere e non a declinare
E dunque cercano di avviare una polemica a volte difficile da comprendere ma sempre dai tratti molto ostilità spine nostri confronti
E la riconferma indiretta che siamo importanti che abbiamo una funzione da svolgere e che questa funzione c'è riconosciuta da molte ora da questa credibilità e sulla base di questa storia dei tratti importanti della nostra storia è possibile guardare al presente guardare al futuro con serenità
Io credo che molti dei nostri compiti futuri siano definiti da quella matrice da quella matrice antica dicevamo della confederali ITA
Oggi è evidente che il problema prevalente di un'organizzazione sindacale confederale ma in ogni parte del mondo
Anche là dove le organizzazioni non sono confederali hanno il carattere della rappresentanza più ristretta è quello di cogliere le esigenze le istanze di una parte di lavoro che si è trasformato oggettivamente diverso da quello del passato
Non è scomparsa la fabbrica non è scomparso il modello taylorista di organizzazione della fabbrica della società
E in via di trasformazione in questa trasformazione presumibilmente lunga noi dovremo affrontare contemporaneamente i problemi di ciò che rimane antico e radicato e di quello che si presenta col volto del nuovo facendo attenzione a non farci ingannare da un nuovo apparente
Dove tutto quello che è diverso dal passato viene presentato come positivo anche quando invece a tratti preoccupanti dati dal fatto che per molte persone che lavorano non sono riconosciuti diritti adeguati quelli fondamentali che invece sono disponibili per tutti gli altri
Ora la possibilità di organizzare difendere tutelare il lavoro antico
è possibile se noi cresciamo in quelle fare in quelle realtà e se riconfermiamo gli strumenti della nostra pratica contrattuali quelli che abbiamo scelto e utilizzato nel corso degli ultimi anni
Quando si affrontano circostanze delicate come quelle recenti quando milioni di persone sono coinvolti nel rinnovo del loro contratto nazionale
Sia di fronte una scadenza impegnativa abbiamo detto per questo
Ne siamo profondamente convinti che non si può in alcun modo rinunciare ad alcuni degli strumenti che ci sono consolidati nel corso del tempo per noi il contratto nazionale
E il luogo più importante di esercizio della solidarietà
Perché solo il contratto nazionale consente una redistribuzione che tenga insieme le persone che lavorano in realtà forti con quelle che lavorano in realtà più deboli
Senza il contratto nazionale sarebbero migliori i lavoratori senza una tutela contrattuale se è vero che non per una parte di loro quello è l'unico momento l'unica occasione nella quale avere un riconoscimento adeguato del loro lavoro sia sul piano normativo che su quello retributivo
Per questo diffidiamo da ipotesi di semplificazione come quelle che vengono ogni tanto affacciate anche nelle discussioni interne al sindacato
E siamo esplicitamente contrari al tentativo più volte riproposto da parte delle associazioni imprenditoriali Confindustria in testa con le sue categorie di alterare il modello della contrattazione su due livelli di impoverire fino a svuotare la funzione del contratto
Tentativo che viene riproposto sotto varie forme ma la sostanza è la stessa
L'idea un po'bislacca di un federalismo che dovrebbe portare ad una dimensione territoriale delle protezioni come è stato recentemente messo in campo durante il negoziato per il rinnovo del contratto dei dipendenti della sanità oppure di una sorta di compenetrazione tra i due livelli in modo tale che l'uno sopra l'altro come si è cercato di teorizzare ancora di recente durante la trattativa
Dei lavoratori metalmeccanici no noi restiamo affezionati
E insisto non astrattamente ma per gli effetti positivi che sul piano redistributivo ha prodotto per noi come per l'impresa per quelle che non travolte da un'ostilità quasi biologica verso il sindacato guardano con realismo quel che è stato al modello che abbiamo praticato nel corso di questi anni
è in sé è un modello che garantisce confederali ITA proprio perché permette attraverso la contrattazione collettiva lo svolgimento di una funzione di rappresentanza e anche una redistribuzione qua
Che tiene assieme quelli più forti con quelli più deboli e le differenze le realizza laddove le condizioni d'impresa permettono di utilizzare proficuamente una parte della produttività che si genera per pagare
In aggiunta alla difesa del potere d'acquisto delle retribuzioni anche il salario di quelle persone che hanno partecipato attivamente alla crescita di quella produttività
Ora gli strumenti contrattuali sono per noi il fondamento per l'estensione della nostra capacità di rappresentanza
E non perché vogliamo condizionare attraverso quello il lavoro dei governi o le funzioni dell'impresa ma perché vogliamo tutelare le persone che a noi si rivolgono tutti coloro che hanno un rapporto di lavoro dipendente o quelli che hanno una nuova attività fatta con gli strumenti della flessibilità che le leggi contratti hanno definito e noi non abbiamo mai avuto ostilità nei confronti di questi strumenti resistenze di carattere ideologico avevo sempre preteso che venisse considerato come fondamentale la possibilità di offrire certezze alle persone attraverso una prospettiva certa solida e dunque basata su un rapporto che non si interrompe o quando è rapporto si interrompe sulla possibilità di avere immediatamente libertà di scelta attraverso un numero di offerte che siano superiore alla domanda che in campo
Così si può gestire correttamente
Un'articolazione
è una pluralità di occasioni nel mercato del lavoro
Senza tutto ciò è evidente che per molte persone la flessibilità corrisponde la precarietà si sentirebbe ove si sentono deboli nel rapporto con il mezzo mercato del lavoro perché non possono scegliere
Devono accettare le condizioni che gli vengono proposte e spesso queste condizioni sono prive dei diritti fondamentali per le persone che lavora dunque vogliamo guardare al nuovo con questa intenzione
Vogliamo guardare al nuovo pensando di organizzare le attività che sono oggi riconducibili all'area vasta
Dei collaboratori coordinati e continuativi quei ragazzi che lavorano con la partita IVA con la ritenuta d'acconto e che sono privi di tutele e non hanno gli stessi diritti del resto del mondo del lavoro e abbiamo chiesto che ci fossero soluzioni normative che sono state negate per l'ostruzionismo per centro destra in Parlamento
Non per a vere elementi di rigidità ma per avere tratti di civiltà nei rapporti che riguardano queste persone con i loro datori di lavoro
è una nostra ossessione quella di essere in grado di rappresentare
Il lavoro tradizionale con questo lavoro nuovo che si affaccia con le tipologie che tutti conoscono con gli elementi di valore dove la scelta libera è possibile e di grave incertezza dove invece non c'è scelta ma c'è solo costrizione
E lo vogliamo fare all'interno di un'idea europea
Della rappresentanza sindacale
L'Europa che noi vogliamo l'Europa che allarga i suoi confini a destra l'Europa che si dota di una carta costituzionale e che ha nella Carta costituzionale la Carta dei diritti l'Europa che sceglie modello di competizione che tiene conto del valore della coesione dunque rispetta le tutele così come i diritti fondamentali delle persone
Europa nella quale dovranno vivere anche organizzazioni sovrannazionali non soltanto un assetto istituzionale che dia al Parlamento funzioni che oggi per intero non ha ma anche una rappresentanza sovrannazionale
Delle associazioni imprenditoriali come di quelle sindacali e la Confederazione europea dei sindacati deve diventare anche essa un soggetto autonomo in grado di negoziare
E noi sappiamo di essere coinvolti in un processo necessario per quanto difficile di cessione di prerogative di sovranità verso una dimensione più larga e ma quale deve essere il modello del sindacato europeo noi questa discussione vogliamo spendere l'esperienza italiana
L'ho detto in più d'una circostanza e ne sono convinto se altre organizzazioni sindacali pur forte con una storia antica radicata in Europa non hanno retto al meglio l'impatto delle crisi economiche o l'impatto con una destra ostile come è capitato al sindacato inglese
è certo stato per l'aggressività dei governi di centrodestra ma anche perché la mancanza di questa dimensione confederale ha reso oggettivamente più debole ogni segmento del sindacato e non li ha messi in condizioni di difendere adeguatamente le esigenze che gli venivano prospettate di volta in volta dai lavoratori interessati
Senza la presunzione di aver risolto alcunché ma con la convinzione e la fermezza di avere alle spalle una storia importante in quella discussione quella che dovrà scegliere la matrice del sindacato europeo noi vogliamo presentarci con la nostra storia
Una storia che parla da sé per i risultati ottenuti e per il consenso che ancora oggi a quella matrice tra tantissime persone
Così come vogliamo aprire una discussione tra di noi in primo luogo anche sul tema dell'autonomia non per venir meno alla nostra storia ma per misurare l'idea di autonomia con i nuovi assetti istituzionali
Per questo motivo abbiamo deciso e completeremo questa discussione al congresso di anni accelerare anticipando anche i tempi previsti una discussione interna come abbiamo fatto con l'assemblea dei delegati
Noi abbiamo bisogno di un progetto perché in un sistema che tendenzialmente va verso assetti bipolari
è inevitabile stare in campo sulla base di una propria idea di struttura sociale di struttura economica e di misurarla con i tuoi interlocutori nelle campagne elettorali e poi quando una delle parti è stata indicata a governare il Paese da parte dei cittadini con il Governo che nasce per questo abbiamo detto con tutta la chiarezza del caso qual è la nostra opinione
Sui programmi che sono stati presentati in campagna elettorale
Ed è nota fin dall'ora e dunque per chi non vuole strumentalmente polemizzare con noi chiara
La prima l'intenzione della CGIL e le sue priorità
E riconfermiamo che avendo noi la convinzione che occorra far crescere l'economia italiana e che sia indispensabile
Uno sviluppo equilibrato
Per ridurre il dualismo tra il nord e il sud per offrire prospettive positive come capitato nel corso degli ultimi anni
Anche a tanti giovani con la creazione di posti di lavoro che sia indispensabile ricercare un livello di competitività del sistema delle imprese basato sulla qualità e non sulle dinamiche di costo per questo
Abbiamo detto riconfermiamo
Che come sempre misureremo le intenzioni del governo sulla base del programma che presenterà in Parlamento
Ma se quel programma calcherà
Le politiche alluse indicate genericamente e qualche volta anche strumentalmente con la demagogia che non c'è stata risparmiata durante la campagna elettorale
Avranno noi come interlocutori fermi e decisi a non accettare le soluzioni che sono state le indica
Se il governo di centrodestra
Intende assecondare
Le richieste che da Confindustria sono state avanzate nell'assemblea di Parma
Di rimessa in discussione non soltanto gli assetti contrattuali ma del sistema fondamentale delle tutele dei diritti delle persone che lavorano
Riproponendo ipotesi
Battute
Durante la consultazione referendaria
Con il voto di oltre dieci milioni di cittadini come quella della libertà di licenziamento bene deve sapere che troverà la CGIL sulla sua strada
Se
Tra i primi atti di governo
Verrà riproposta l'idea
Dell'annullamento della riforma sui cicli scolastici e per quella via della messa in discussione di una funzione primaria della scuola pubblica e dello Stato laico il governo deve sapere che ci troverà contro di lui
Se immaginano
Di poter offrire ai cittadini italiani invece che il valore universale dell'assistenza sanitaria
Un'ipotesi di mercato nella quale ognuno viene abbandonato a se stesso nel momento più delicato del bisogno
In un rapporto non più con una struttura pubblica ma con tanti soggetti privati che non offrono nessun livello e nessuno standard qualitativo adeguato in materia di sanità noi ci opporremo
Che lo farne e lo faremo fermamente
Con pacatezza e con gli argomenti che sono facilmente deducibili dalla nostra idea di assetto sociale
Di crescita e di sviluppo dell'economia italiana
Da quel progetto che abbiamo cominciato a costruire che perfezioneremo nel dibattito congressuale perché proprio in virtù di una pratica di autonomia concreta avendo noi un'idea alta della funzione che c'è stata assegnata
Dai cittadini
Dalle lavoratrici dei lavoratori dei pensionati che si iscrivono alla CGIL o che guardano al lavoro della CGIL
Contrasteremo tutto ciò che va in una direzione opposta lo faremo con gli strumenti di sempre
Quelli che sono dati dalla democrazia sindacale
Sono convinto che con noi troveremo come sempre le altre confederazioni sindacali
Le differenze che esistono tra di noi non possono portare a sottovalutare o cancellare l'esigenza di difendere un'idea di coesione sulla quale abbiamo scommesso
Stimolando
Politiche di risanamento che sono durate oltre un decennio
E che hanno prodotto l'effetto importante e positivo non solo di farci entrare in Europa ma di innescare una crescita dell'economia italiana sulla quale dieci anni fa in pochi erano disposti a scommettere
E continueremo a farlo anche in ragione di un altro bisogno
Dell'ultima esigenza che volevo ricordarvi come esigenza derivante dai comportamenti di quelle organizzazioni sindacali
Così lontane nel tempo
Ma così vicino a noi per pratica
Rivendicativa per coerenza nei comportamenti se guardate i primi atti negoziali seguiti alla nascita delle camere del lavoro a questa sorta di esplosione nei primi anni del Novecento
Troverete sistematicamente traccia di due cose sempre connesse mai distinte tra di loro e fondamentale per un adeguato corretto ed efficace esercizio della propria funzione
Ci sono soluzioni in quegli atti
In quei codici
Importanti per le persone dell'epoca ci sono miglioramenti salariali
Certo noi possono apparire
Per la loro dimensione per il loro carattere davvero frutto di un mondo lontano e lo so
C'è la riduzione di un tempo di lavoro che all'epoca non aveva confini
C'è l'introduzione di forme di protezione verso la parte più debole
Ed esposta delle persone che lavoravano le donne e bambini
Per liberarli da un peso insopportabile e per dargli appunto anche attraverso quei miglioramenti
Elementi importanti di emancipazione
Ma con questi miglioramenti delle condizioni materiali ci sono sempre rivendicati e poi progressivamente codificati i diritti i diritti della persona e i diritti collettivi la possibilità di rappresentare liberamente ma con efficacia bisogni Complessi vasti
E dunque il riconoscimento del dell'obbligo del dovere contrattuale anche da parte delle imprese
Ecco quel sistema di diritti che noi oggi abbiamo a disposizione quelle condizioni che usiamo a volte anche senza l'adeguata consapevolezza sulla base dell'abitudine sono talmente radicati antichi che più non ci fermiamo a valutarne l'importanza e la si scopre quando vengono messi in discussione quel sistema di diritti che è una parte dell'impresa e vorrebbe cancellare per recuperare lì margini di competitività invece di agire per altra via sull'innovazione sulla valorizzazione delle risorse umane ebbene quei diritti sono stati l'ossessione
Dei primi atti negoziali delle lotte aspre a volte durissime di quegli anni lontani ecco noi vogliamo restare legati anche a questa parte importante della nostra storia
Per questo abbiamo apprezzato
A differenza di altri che in Europa si tornasse a discutere di diritti che venisse varata una carta dei diritti con il grande merito di tenere insieme i diritti della persona con quelli del cittadino con i diritti che nascono nella sfera sociale
La Carta di Nizza è una carta che andrà accerto rafforzata perfezionata ma è un punto alto di riproposizione di una cultura del Welfare e del rispetto della persona in Europa che andrebbe sottolineata utilizzata con più decisione di quanto non si sia fatto anche in tempi recenti anche durante la stessa campagna elettorale
Il tema dei diritti non ci allontana
Dai doveri sappiamo bene quali sono
Gli obblighi dei cittadini
Dunque compresi quelli che noi rappresentiamo
Ma altrettanto bene sappiamo quanto sia importante per loro per la loro serenità per il loro futuro
Per la credibilità delle loro organizzazioni quando li rappresentano di tutela la coerenza nell'affrontare nel risolvere positivamente il tema dei diritti
Il nodo della nostra esigenza sta nelle parole enti Giuseppe Di Vittorio che sono state ricordate questa mattina
Ancor prima di lui avevano ben chiaro
Quei lontani sindacalisti l'importanza di questo tema
Avevano chiaro che il loro esercizio di rappresentanza sarebbe stato efficace se esercitato in un regime democratico libero dove la possibilità di organizzarsi
Veniva riconosciuta e garantita da tutti e dove nel contempo i diritti erano certi per dare dignità
Alla persona nel lavoro e nella cittadinanza per la CGIL di questo inizio di secolo quel tema non può che essere riproposto così e non può che essere sistematicamente il nostro punto di riferimento
Si sappia che di fronte ad un bisogno quando questo diventa alternativo d'un diritto sceglieremo sempre con le difficoltà del caso il diritto si sa qualche per noi i diritti individuali così come i diritti collettivi che hanno rappresentato il fondamento della crescita della rappresentanza sociale nel corso di un intero secolo non possono essere messi in discussione
Se nelle prossime settimane nei prossimi mesi
Questo do tornerà ad essere un argomento sul quale si misura l'idea di libertà
Non nella mistificazione ricorrente delle persone abbandonate a se stesse dell'impossibilità per loro di organizzarsi collettivamente
Ma sulla base dalla qualità delle tutele che gli vengono offerte dei diritti che gli vengono garantiti la CGIL sarà in campo sulla base di quell'ispirazione antica e i diritti saranno la nostra bussola
Non
Non non allora una mano
Minorenni prima
Nell'Unione
Dell'immobile allora
Finita male Roberta io atti il figlio di Franco io atti che abbiamo ricordato prima che è arrivato se può venire a ritirare alla nelle variabili stufata
Erano all'Arena con la
A o
Ringraziamo tutti non è finita non sta aggiornata quindi vi chiedo di in maniera è però o ringraziamento particolare per il contributo dato e anche per la presenza che ha reso ancora più significativa importante in questo momento a Sergio Cofferati e quindi
Conteniamo affondata rapina nata canaglia a Madrid l'animale a cinquant'anni di iscrizione anzi siamo Parlamento contenta
è molto praticato apportare puntiformi
Allora
Ne ha ricordato che
Le iniziative sul centenaria nella nostra Camera del lavoro continuano quanti ne hanno anche nei mesi a venire pane iniziative culturali e artistiche in quel ricordo anche che è ancora possibile visitare la mostra presso i Chiostri di San Domenico ex spalloni di fronte alla questura uniti siamo tutti
Che è la storia di sindacato ebbe lavora dei lavoratori e delle lavoratrici nella nostra città e ora è passiamo alla sale scusate e nella giornata continua quale la proiezione in anteprima del film
Qui sullo schermo sulla notte l'occupazione delle Reggiane dai cinquanta
A cinquantuno dai titola i giorni dell'R sessanta realizzata dall'Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico per quaranta della Camera che lavorerò di reggiano
Il tempo nove tu a tre minuti e sgombriamo in ogni ne approfitto per salutare tutti dalla vasta presente a tutti i lavoratori e le lavoratrici alla fine nel fine previsto no il buffet e alla sala spetti è anche il ritiro delle essere onorarie per gli altri lavoratori iscritti
Sa signora
Viene non è
Nel presentare il film vogliamo ritornare regolare le aree un attimo soltanto esperienza ritiene nasce i nomi degli autori cioè Giovanna Boursier
Guido Albonetti Mauro Morbidelli e ringraziamo anche l'attuale proprietario Reggiane per avere consentito la realizzazione all'interno della fabbrica delle scene che vedrete nel film
Vi vi ringrazio questa precisazione era necessaria e doverosa
Ferruccio non invece Ciofani verso l'importo
Società già oggi ce l'hanno insegnato o forse qualcosa in più tecnici o trovata davanti ai microfoni io non so se è una cosa forse mio padre lavorava già le Reggiane credo dal trentasei la mia famiglia è una famiglia operaia c'è stata anche mia mamma lavorare dentro io abitavo Santacroce appena fuori dalle mura del re piani del vecchio Caio che erano un po'folletti un po'di tutt'Italia
Così erano entrati in fabbrica per un lavoratore nel fondo doveva dimenticare tutto quello che nel mondo esterno
Per trovare nella fabbrica una collettività
Un modo di vivere diverso di rapportarsi
Con il quale i lavoratori per i problemi che basco dallo collettività operaia questo reparto dalla meccanica generale che ha già dal mille novecentoquarantatré era ancora reparto meccanica dove si lavorava per i motori
La dal re due mila di tutti dagli aeroplani e allo scarso rapporto dove io lavoravo macchinari tesoro in questo rapporto
Credono può porre il problema
Dalla capacità professionale di oggi lavoratore come ad esempio la fonderia Laforgia dove adoperavano il Maglio può adoperare il Maglio voleva dire avere una capacità professionale
Farmi battere il ferro caldo per farle tutte le forme di responsabili alle varie lavorazioni quante il velivolo Moro poteva essere quello del di scalda chiodi allora sicuramente la sua importanza vano cucina dopo mettevo balbuzie di Chiodi poi ci si può però dai bianchi ci buttavano a ad altro operai che riprendeva con le tensioni metteva dentro ed altri ribatteva tenuta saldati insieme più volte
Poche nulla pioveva
Chiudo funzionale
Allorché fu quando poi non funziona ogni chiodo lo scopo l'otto otto pronuncia
Devo fare proprio proprio più più baratro dunque così
Ci vorrebbe bar l'apprendista la fabbrica che avevo sognato del corso o non era quella che in realtà si trovava qua doveva approvare la produzione probabilmente lavorare vicino agli altri ad avere il tempo di potere celebre scambiare le quattro chiacchiere povera la scuola ricordo quando uno usciva diceva sempre io sono un operaio delle Reggiane e subalterno in fondo l'orgoglio che c'era in ognuno di noi e dei centristi una parte di questa fabbrica mi piaceva tanto
Io sono andato a lavorare volentieri data non vedevo l'ora tredici al mattino io devo mutui da pagare
Probabilmente sui capaci di fare dalle macchine ferroviario di vagoni tutto allora io lavoravo su un cruscotto a Bangkok che te lo portano pronto con tutti fuori che c'era da trattare gli strumenti di bordo l'indicatore di velocità la bussola l'orizzonte poi lo facciamo un altro Luigi applicava tutti i fili andare cui applicare sull'apparecchio dove c'erano i capi Pierluigi vede il secondo conflitto mondiale la fabbrica incominciare delle commesse belliche e quindi è un mentali lavoro e poi pezzi per per i bombardieri telefonini e poi uscire già iniziato la questione del due luglio e una bomba in comune Thatcher
In luglio
E venticinque luglio mi trovavo lì nelle fatto delle costruzioni e delle idee dei serbatoi per gli apparecchi mattino siamo andati dentro perché io la radio non sentivo inetti
Ha già avuto le prime notizie del resto di Benito Mussolini
E in Mencken Hoshi diritti in poco tempo tutta la fabbriche e c'è un fermento
Ho totale che non era possibile lavorare poi apertamente interdire quello che pensavamo in poco tempo tutti le parti erano pronti per uscire per le manifestazioni una così incredibile io concetto otto
Ma rimasti in loco e andai in tutti uffici ricopre parti a a bruciare e a massacrare Mussolini
Vanta otto luglio delle centoquarantatré contro dichiarazione del governo Badoglio che dichiarava che la guerra continuava le maestranze del Reggiane
Uscirono dai vari reparti partendo dal fondo dei motori avio io ho visto una colonna che andava verso la portineria l'avvio allora ho fatto un unico appalto per le quali la Calabria vanno fuori mano fuori fa facciamo sciopero ecco e andavano fuori coi cartelli
Inneggiando a andare e a Badoglio vogliamo la pace vogliamo la pace
Quando si è arrivati a circa dieci metri dalla uscita dal portone c'era l'esercito schierato con le mitragliere puntate verso il corteo
Adesso Furio i garantisti dice sparare quindi è un tema per terra vichinga intere e salvare così succitate cuscini cammina
Mi conferma ecco perché capirmi
Allora momenti terribili erronea c'erano alcune guardie giurate che sparavano contro i lavoratori dall'altezza
Bella sopra i tetti e dalla stessa portineria
Queste guardie erano dirette da UCK guardia che era chiamato il Re Sole ma ha anche numero uno dei fascisti e che in fondo sfogava la sua ira sparando sui lavoratori nove morti dei quali una donna incinta gran proprio tramite la pancia i feriti sono stati una cessanti il si continuava a lavorare abbiamo lavorato fino al quarantaquattro gennaio del quarantaquattro quando ci fu il bombardamento che ha paralizzato praticamente tutta la fabbrica nel Mezzogiorno tre squadre io quattro della della aeronautica americana e inglese
Si presentarono su Reggio evidenziarono bombardare
Bene
Anche di questo potevano contribuire
A a ridurre il perito deve giocare
Purtuttavia era sempre qualche etica
Che accolto alla nostra vista graffa erano stati glielo mi ricordo tutto prigione riparazione irrevocabili vuol cioè le banche boom giocarci attenersi ultraquarantenne finisce qui voglio più avere voglio adesso Marocco compare di Reggio organizzare la vita civile tentiamo infatti la fabbrica e da ricostruire perché dopo il quarantacinque abbiamo lavorato permetterà posti capannoni le macchine fu uno impiegati anche a pulire i mattoni dalla calce e area ha infilato dei perché fossero poi usati
Fatto queste però sia in Libano