31 MAG 2001

Assemblea della Banca d'Italia: La ricetta di Fazio per "un nuovo miracolo economico"

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 38 min
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Roma, 31 maggio 2001, h10:38 - Si sta aprendo davvero una stagione di riforme? In occasione della assemblea annuale di Bankitalia, il governatore Antonio Fazio consegna al nuovo esecutivo di Silvio Berlusconi una puntuale agenda dei lavori per la prossima legislatura fissando quale obiettivo proprio quel "miracolo economico" con cui il leader della Cdl ha vinto la campagna elettorale.

Il "piano Fazio" sopraggiunge ad una settimana dalla relazione del presidente di Confindustria che ha invitato il futuro governo a compiere anche "scelte impopolari", mettendo a punto riforme necessarie in
materia di contratti a termine, fisco, lotta al sommerso, infrastrutture e pensioni.

La ricetta di Bankitalia punta su quattro pilastri fondamentali, quattro riforme indispensabili per riavviare il motore dell'economia, ormai inceppato da anni: pensioni ("è necessario intervenire prontamente''), sanità (restano "irrisolti i problemi di fondo"), federalismo fiscale (correlare maggiormente "la responsabilità del finanziamento con le decisioni di spesa") ed efficienza della pubblica amministrazione (l'Italia "è ancora tra i Paesi dove il settore pubblico meno contribuisce alla competitività dell'economia").

"Nell'immediato - si legge nella relazione - lo sconfinamento dei conti pubblici può essere, in parte, compensato con una restrizione delle erogazioni di cassa.

Dati i limiti di una tale azione, è necessario ricondurre il riequilibrio del bilancio in un'ottica pluriennale, inquadrandolo in un piano di riforme che coinvolga il sistema pensionistico, la sanità, il controllo dei bilanci delle Amministrazioni locali, l'efficienza complessiva del settore pubblico".

La spesa pensionistica in particolare "resta elevata e tendenzialmente crescente" e necessita di "un graduale, significativo innalzamento dell'età media effettiva di pensionamento", da conseguire assicurando libertà di scelta ai lavoratori "con correlati costi e premi".

Cura d'urto anche per il sistema sanitario dove "occorre una ridefinizione dei diritti di accesso".

"Il ricorso a forme private di copertura dei rischi - spiega Fazio - può consentire una combinazione più efficiente tra la componente pubblica e quella privata".

Il governatore pur riconoscendo all'esecutivo uscente i risultati conseguiti nel cammino di rientro dei conti pubblici e nel recupero, recente, dell'occupazione, mantiene alto il tono di allarme sull'andamento divergente dei conti pubblici rispetto alle previsioni e sulle inefficienze della macchina economica.

Se l'inflazione, infatti, si posizioneà al 2.8, ben al di sopra del limite previsto, "il peggioramento dei conti del settore pubblico" - sottolinea Fazio - si protrarrà nell'anno in corso.

Infatti, "l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche scontando partite compensative di entità pari a quelle dell'anno passato, eccederà in misura rilevante l'obiettivo dell'1,0 per cento del prodotto interno lordo".

Un quadro che non lascia spazio ad esitazioni e che - argomenta ancora il governatore - richiede l'adozione di misure rinviate da troppo tempo.

"Vanno, dunque, affrontate prontamente le possibili conseguenze negative sull'inflazione, sugli investimenti, sulla crescita".

Fazio suggerisce al nuovo governo "l'annuncio e il concreto avvio di un programma di riforme della spesa pubblica e di una riduzione del carico fiscale" che, rileva, "agiscono positivamente sulle aspettative di crescita e sulle decisioni di investimento".

La relazione del governatore della Banca d'Italia spazia dai temi economici (una panoramica sull'economia mondiale ed europea con obiettivo il "benessere a livello globale"), a quelli sociali, della giustizia, con non pochi elementi sui quali l'esecutivo che si va formando si è impegnato con gli elettori.

"Il contenimento della spesa in relazione alla crescita del prodotto interno lordo - avverte Fazio - deve consentire un abbassamento della pressione fiscale di un punto percentuale all'anno per un quinquennio a partire dal 2002''.

Si tratta di una misura da finanziare con "l'innalzamento del tasso di sviluppo dell'economia".

Un'equazione sostenibile grazie ad interventi specifici "per riassorbire sacche abnormi di lavoro irregolare e di attività sommerse", "nuovi istituti contrattuali in materia di lavoro da definire con l'accordo tra le parti sociali", "forme di retribuzione flessibile", il completamento della riforma del diritto societario, la riorganizzazione della giustizia civile, "la riduzione della durata dei processi", il "riavvio dei lavori pubblici e degli investimenti in infrastrutture", le privatizzazioni dei servizi di pubblica utilità, "gli interventi per il ripristino della legalità e della sicurezza".

Un programma complesso, dunque, da sviluppare nel corso della prossima legislatura, che punta a modificare dalle fondamenta i meccanismi di funzionamento della economia italiana, ma che - assicura il governatore - restituirà all'Italia "un nuovo slancio" garantendo un "impulso alla domanda globale e, in una prospettiva più ampia, una rinascita delle aree arretrate del Mezzogiorno, a beneficio di tutta l'economia italiana".

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  • L'economia italiana. L'occupazione, il settore pubblico, gli investimenti

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  • Conclusioni

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