22 LUG 2002

TPI: L'ex presidente yugoslavo Lilic si rifiuta di testimoniare

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 56 min

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L'ex presidente yugoslavo Zoran Lilic spiega in aula perché non intende testimoniare.

Il giudice Robinson fa capire all'OTP che la Corte non accetta comizi in aula da nessuna delle parti in causa.

Conclusa la deposizione di K32.

In aula Karleusa ricostruisce le indagini sull'operazione 'Profondità II', dopo l'incidente che ha fatto scoprire un camion frigorifero pieno di cadaveri nel Danubio.L'Aja, 22 luglio 2002 - La prima udienza dell'ultima settimana del processo a carico di Slobodan Milosevic prima dell'interruzione estiva è stata densa di sorprese e colpi di scena.

Milosevic ha concluso
il controinterrogatorio di K32 e ha accusato il teste di aver dichiarato il falso, presentando un documento riservato che i suoi associati hanno trovato negli archivi segreti di Belgrado.L'ex presidente yugoslavo Zoran Lilic ha deciso di presentarsi in aula senza protezione per spiegare alla Corte le motivazioni che gli impediscono di fornire la testimonianza al TPIY, nonostante l'ingiunzione ricevuta dalla Procura.Il giudice Robinson non ha gradito questo 'fuori programma' e ha fatto capire all'OTP che la Corte del Tribunale ONU per la ex Yugoslavia non è un palco, né un amplificatore, per comizi politici.Ha testimoniato infine Dragan Karleusa, ufficiale del MUP che ha ricostruito le indagini seguite all'incidente sulle rive del Danubio di un camion frigorifero contenente circa 86 cadaveri di albanesi che si è scontrato con un'altra vettura.Annunciata inoltre la deposizione di Radomir Markovic, ex capo della sicurezza, per la fine della settimanaLa deposizione di K32 e i dubbi su BelgradoSi è conclusa oggi la deposizione del Testimone protetto K32, che ha confermato quanto affermato durante l'interrogatorio dell'accusa.

Milosevic ha dichiarato che si è trattato di una falsa testimonianza e ha fornito in aula un documento riservato che i suoi associati hanno recuperato negli archivi segreti di ha inoltre accusato il teste protetto di essere stato in contatto con le organizzazioni che si facevano pagare per trasportare i rifugiati in Italia.

La difesa ha assicurato di poter produrre prove che collegano il fratello dell'ex militare con tali organizzazioni criminali e ha sostenuto che il teste è stato convinto dalla Procura a fornire la sua 'falsa' deposizione con l'accordo che la polizia avrebbe chiuso un occhio sul suo passato.Il documento presentato dall'ex uomo forte di Belgrado è una mappa sulle posizioni militari nella zona in cui l'unità cui apperteneva il teste era dislocata.

K32 ha affermato che la mappa "è poco accurata", ma il fatto stesso che Milosevic abbia prodotto in aula un documento riservato che i suoi associati gli hanno fornito nel week-end fa sorgere non pochi dubbi sulle effettive condizioni di salute dell'imputato e sul potere che ancora esercita sulla burocrazia e sulle istituzioni della ex Yugoslavia.K32 ha iniziato la deposizione mercoledì, e la durata stabilita dalla Corte per il controinterrogatorio era fino a giovedì al massimo.

Mercoledì l'imputato ha avuto problemi di salute e le udienze sono state rinviate ad oggi.

Nel frattempo l'ex presidente yugoslavo si è sentito decisamente meglio, ma ha anche ottenuto molte informazioni riservate da Belgrado sul testimone dell'accusa durante il week-end.

Le malattie dell'imputato sembrano quindi sempre più strategiche e poco credibili e l'atteggiamento di Belgrado è piuttosto preoccupante.

La Procura Onu continua infatti a denunciare la mancata collaborazione da parte della burocrazia della capitale, nonostante gli accordi tra Belgrado e il TPIY, anche per le cose più semplici, e il fatto che gli associati di Milosevic riescano a trovare e produrre in aula documenti militari fa pensare che l'ex dittatore eserciti ancora il suo potere anche dalla prigione di Scheveningen.L'ex presidente Lilic spiega il rifiuto a testimoniare"Attraverso l'ufficio dell'OTP a Belgrado sono stato trsferito qui per testimonare, e sono qui come segno di grande rispetto nei confronti suoi e della Corte, giudice May.

Non posso però fornire dichiarazioni che possono essere estremamente dannose per me e per la mia famiglia per le leggi del mio paese".Così l'ex presidente yugoslavo ha chiarito di essere intenzionato a testimoniare pubblicamente, specificando di non essere in condizione di farlo almeno fino a che Kostunica e il Consiglio di Sicurezza yugoslavo non lo autorizzeranno a fornire la deposizione al Tribunale.

"Il cuore del problema - ha proseguito Lilic - è che a Belgrado non vi sono ancora state delle decisioni chiare sulla testimonianza e sulla possibilità che io possa fornirla o meno però ritengo che la verità sia un beneficio di tutti e per questo sono qui a testimoniare pubblicamente e senza alcuna protezione.

In questo modo non ci saranno manipolazioni e fraintendimenti"."Spero - ha aggiunto - che le autorità competenti dell'ex Yugoslavia mi autorizzino a testimoniare anche su questioni ora coperte da segreto di stato e segreto militare"L'ex presidente ha fornito queste spiegazioni senza effettuare il solenne giuramento richiesto ai testimoni che si presentano in aula.

La Corte ha preso in considerazione le dichiarazioni spontanee dell'ex presidente, la difesa ha obiettato che il problema non è da riferirsi a segreti di stato in quanto "nella deposizione fornita alla Procura vi sono tutte le informazioni che dovrebbero essere coperte da segreto di Stato".

Il giudice Robinson è intervenuto nella discussione, che è sembrata più che altro un messaggio inviato da Lilic e dall'OTP a Kostunica, e ha spiegato che "questo è un problema della Procura e non della Corte".La deposizione di KarleusaIniziata oggi la deposizione di Dragan Karleusa, ex ufficiale del MUP che ha investigato sul caso del camion frigorifero trovato nei pressi del Danubio in seguito ad un incidente e che trasportava circa 86 cadaveri.

Il camion proveniva dal Kosovo e i documenti di identificazione trovati sulle vittime indicavano che si trattava di kosovari di etnia albanese.

Le indagini hanno portato alla scoperta di fosse comuni e di altre operazioni di questo genere.Il teste dell'accusa ha inoltre parlato di ordini superiori per la "pulizia del Kosovo da ogni possibile indizio per il TPIY", provenienti da Belgrado.

Questa frase è stata riferita a Slobodan Milosevic dal teste, che ha spiegato che si trattatava di operazioni che servivano ad eliminare ogni traccia di uccisioni, massacri e quant'altro dal territorio kosovaro.

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    <p><strong>Link:</strong><p> Le trascrizioni delle udienze<p> Kosovo: Il rapporto con le prove di NPWJ <p> 24 maggio 1999 - Formalizzati i capi d'accusa nei confronti di Milosevic<p> Tribunale Penale per la ex Yugoslavia <p><p> North Atlantic Treaty Organization [NATO]<p> Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa [OSCE]<p> Human Rights Watch<p> La battaglia radicale per l'istituzione del Tribunale ad hoc per i crimini nella ex-Yugoslavia (1993) <p> La campagna del Prt per l'incriminazione di Milosevic<p> Dossier Milosevic<p> Balcani: una cronologia<p><strong>Dall'archivio multimediale</strong><p> <strong>Capodanno 1992</strong> - Pannella in trincea ad Osijek con le "brigate della nonviolenza" <p> <strong>Antonio Russo</strong> - Le corrispondenze dal Kosovo
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