25 LUG 2002

TPI: Radovan Markovic, Milosevic sapeva tutto

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 23 min

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Rade Markovic confessa: Milosevic era informato di quanto accadeva L'Aja, 25 luglio 2002 - La penultima udienza del processo a carico di Slobodan Milosevic prima dell'interruzione estiva è stata densa di colpi di scena.

Rade Markovic, ex capo dei servizi segreti, ha chiarito che Milosevic era a conoscenza di quanto accadeva in Kosovo.

Domani si concluderà l'interrogatorio dell'accusa, ma con ogni probabilità il controinterrogatorio slitterà al 26 agosto, con non pochi problemi per l'amministrazione del Tribunale.

Sembra quindi che l'OTP sia riuscita a convincere l'ex fedelissimo a raccontare
alcuni dei segreti di cui è a conoscenza e che possono dimostrare senza ombra di ragionevole dubbio la colpevolezza di Milosevic.Inoltre, Nice annuncia che la Procura concluderà la presentazione dei casi Bosnia Erzegovina e Croazia nel maggio 2003.La Corte, dopo aver ricevuto i risultati della perizia medica richiesta dal presidente May dopo la seconda febbre da tre settimane dell'imputato, ha rinnovato l'invito all'ex presidente a farsi assistere da un consiglio di difesa in aula.

Milosevic, che ha deciso di difendersi da solo in quanto non riconosce la legittimità della Corte ONU, ha infatti seri problemi cardio vascolari e il consiglio medico raccomanda un impegno minore nel processo.

L'ex uomo forte di Belgrado, però, non vuole sentire ragioni e ribadisce: "Questo processo è una farsa".Radovan Markovic afferma che Milosevic sapevaA dispetto delle previsioni avanzate da tutti gli analisti del processo, Radovan Markovic ha deciso di 'parlare', mettendo in seria difficoltà Slobodan Milosevic.

"Vlajko Stojilkovic aveva il compito di informare quotidianamente Slobodan Milosevic sulle attività del Ministero degli Interni".

Così l'ex capo dei servizi segreti, riferendosi all'ex ministro degli interni che si è suicidato a Belgrado sulla scalinata del Parlamento dopo la firma dell'accordo di cooperazione del governo con il TPIY.Con questa frase Rade Markovic ha fornito all'accusa la prova mancante per dimostrare la colpevolezza di Slobodan Milosevic.

L'ufficio di Carla Del Ponte ha infatti finora dimostrato che i crimini di cui è imputato l'ex presidente yugoslavo sono stati effettivamente commessi da forze militari, di polizia e paramilitari che però formalmente non erano sotto il controllo di Slobodan Milosevic.

L'accusa quindi era riuscita a dimostrare che sono stati commessi crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità in Kosovo, avanzando l'ipotesi che si trattasse di un 'episodio' all'interno di un disegno per una Grande Serbia, ma di fatto non aveva nulla in mano che dimostrasse i collegamenti diretti di Milosevic.

L'ex uomo forte di Belgrado è stato per molti anni considerato come 'l'uomo della pace', l'unico con cui le potenze occidentali potessero avere un dialogo diplomatico dopo la morte di Tito, e anche come l'unico in grado di controllare e gestire la difficile situazione nei Balcani.

Tutti sanno quindi che non si decideva nulla senza l'approvazione di Milosevic, che formalmente però non ricopriva cariche che possono dimostrare il suo coinvolgimento diretto nei 'lavori sporchi'.

L'accusa quindi ha potuto dimostrare che i crimini sono stati commessi, ma anche con l'accesso agli archivi segreti (che non ha), non sarebbe riuscita a provare i collegamenti diretti dell'imputato con tali atti.

L'unica strada percorribile era la testimonianza di un 'interno' e dopo il suicidio di Stojilkovic e l'omicidio del vicecapo della pubblica sicurezza serba Bosko Buha, le previsioni non erano certamente rosee.

Inoltre durante gli altri processi che si stanno celebrando al TPIY, quasi tutti gli imputati si sono dichiarati non colpevoli e non avrebbero testimoniato contro Milosevic.

Si dovrà ora aspettare il controinterrogatorio per verificare se effettivamente Markovic sarà il testimone chiave che dimostrerà la colpevolezza dell'imputato.Corte: Milosevic rischia l'infarto, serve un avvocato La Corte ha ricevuto i risultati degli esami medici richiesti dal giudice May dopo la seconda lunghissima influenza che ha costretto all'interruzione delle udienze.

I medici raccomandano riposo, poche emozioni e un impegno inferiore nel processo.

"Siamo preoccupati per la sua salute - ha affermato il giudice Robinson - per questo le chiediamo di far assumere la sua difesa ad un consiglio di difesa""Non è nulla di personale, la stimo molto giudice Robinson - ha risposto Milosevic declinando l'offerta e rischiando per l'ennesima volta un'accusa per offesa alla Corte - ma questo processo è una farsa"La Procura prevede tempi lunghi per Bosnia Erzegovina e Croazia Il sostituto procuratore Geoffrey Nice ha presentato i casi Bosnia Erzegovina e Croazia e ha tracciato le prime conclusioni del caso Kosovo.

Nello specifico Nice ha chiesto fino a maggio 2003 per concludere l'intero processo, ha anticipato che con ogni probabilità la Procura utilizzerà anche la settimana aggiuntiva a settembre, vista l'ultima interruzione di due giorni, e ha annunciato che saranno chiamati molti testimoni eccellenti.

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  • Questioni procedurali

    <br>[Pre-Trial Conference su Bosnia Erzegovina e Croazia, prime conclusioni sul caso Kosovo]<p> Indice
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  • Radovan Markovic, interrogatorio dell'accusa

    <p><strong>Nota</strong>: L'udienza si è svolta in gran parte a porte chiuse per questo il video è frammentato<p><strong>Link:</strong><p> Le trascrizioni delle udienze<p> Kosovo: Il rapporto con le prove di NPWJ <p> 24 maggio 1999 - Formalizzati i capi d'accusa nei confronti di Milosevic<p> Tribunale Penale per la ex Yugoslavia <p><p> North Atlantic Treaty Organization [NATO]<p> Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa [OSCE]<p> Human Rights Watch<p> La battaglia radicale per l'istituzione del Tribunale ad hoc per i crimini nella ex-Yugoslavia (1993) <p> La campagna del Prt per l'incriminazione di Milosevic<p> Dossier Milosevic<p> Balcani: una cronologia<p><strong>Dall'archivio multimediale</strong><p> <strong>Capodanno 1992</strong> - Pannella in trincea ad Osijek con le "brigate della nonviolenza" <p> <strong>Antonio Russo</strong> - Le corrispondenze dal Kosovo
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