L'intervista è stata registrata giovedì 24 settembre 1981 alle ore 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Marcia, Pace, Perugia - Assisi, Psi.
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Siamo nello studio del sindaco di Perugia Giorgio Casoli del partito socialista che il sindaco di Perugia ieri ha introdotto i lavori del dibattito ancora partecipato Gianni Baget Bozzo sulla ristampa del libro di Capitini dando un pochino l'inizio è queste manifestazioni preliminari a questa terza marcia Perugia-Assisi ecco il Partito socialista a livello nazionale non ha aderito a questa marcia Perugia Assisi a differenza di altre forze della sinistra come e perché comunista un partito radicale come il prodotto che addirittura atterrà un un suo consiglio nazionale proprio qui a Perugia prima della marcia ecco come si concilia questa questa differenziazione fra atteggiamento socialista a livello nazionale a livello locale considerando anche che la marcia Perugia-Assisi
Ha ormai assunto una rilevanza nazionale indubbia ecco anzitutto vorrebbe necessarie che per quanto riguarda la marcia della pace Perugia sì sì che si innesta ormai in un'antica tradizione ombra dato che la prima edizione della marcia della pace fu fatta nel settembre del mille novecentosessantuno vorrei dire che le motivazioni e il taglio che questa manifestazione ha preso a livello locale anche sì tasso d'invenzione ne trascende prim'portanza i confini della nostra regione dicevo la dimensione le motivazioni di questa manifestazione sono diverse da manifestazioni similari nei confronti del quale il partito ha assunto una posizione non coincidente a quella assunta in Umbria diciamo subito che il Partito socialista fin dall'inizio è stato quindi oltre in Umbria è stato coinvolto in questa manifestazione quindi non ci sono stati scavalcamenti ed inoltre il taglio di questa manifestazione va al di là della posizione singola dei vari partiti ma è una manifestazione che prendendo lo spot punto dal discorso di non violare Enza il discorso pacifico di Capitini pronto a e in questa in questa scia e in questa dimensione ha proseguito e si sta collocando fino adesso tanto è vero che direi che il il via ufficiale a questa manifestazione è stato dato dalla conferenza dall'incontro di ieri sera dove Baget Bozzo ha illustrato il pensiero del l'opera di
Di Capitini e dove io come sindaco della città ho portato appunto la mia adesivo non è non solo personale ma anche del partito che rappresento a questo livello in quanto il taglio è proprio quello dato da Capitini in questa prospettiva di di pace non soltanto a livello individuale ma anche a livello internazionale
Ecco quindi non ci sono state a livello locale le o almeno sono state in modo diverso le polemiche soprattutto con i comunisti s'specificatamente sul problema della pace sul problema dei missili sul problema del disarmo io per quanto riguarda
Il polso della situazione come amministratore comunale come coinvolto diciamo nella nelle manifestazioni promosse del comitato per la pace dico che non c'è stato nessun dissenso tanto è vero che l'adesione è stata unanime fin dall'inizio il Comune si è fatto fiancheggiatore e addirittura finanziatore
Di alcune rilevanti manifestazioni cioè ha dato un suo valido contributo e darà anche il contributo pur partecipazione personale sono anche mi risulta che le forze del prestito soci lista in Umbria saranno massicciamente presenti a questa manifestazione così come anche ha dichiarato il segretario provinciale del segretario regionale del partito quindi diciamo che se disse Renzi vi sono stati altrove avranno ed hanno certamente le loro motivazioni queste motivazioni non si sono ripetute in Umbria e quindi il partito socialista ha dato la sua adesione evidentemente appunto perché non c'erano e non ci sono quelle motivazioni che altrove hanno determinato sito hanno determinato un atteggiamento diverso molto bene ma ecco queste queste motivazioni naturalmente fanno
O fanno parte di una polemica politica nazionale dalla quale anche se i problemi sono diversi magari sono altri ma comunque anche a livello locale non si potrà scendere voglio dire il la polemica sui Miss sì lei la polemica sulla NATO porla con la mia come in quel su un aumento delle spese militari sulla politica socialista in questo campo è una cosa che esiste ecco su questo sì ma io non vorrei scusatemi
Cosa non vorrei
Io valutare il problema della marcia della pace che di cui si parla in termini riduttivi della base a della classicità dalla City il problema è un molto più ampio e complessi di fronte al problema della pace ci andassi che un problema di carattere universale e mi sembra che nei termini USA in che avevo proposto agli ieri cioè anche qui l'aspetto culturale del problema della pacificazione acqua determinati modelli di cultura che si stanno necessariamente Ippolito
Imponendo e per cui dicevo che il discorso della pace oggi non si pone nemmeno culturalmente a livello di utopia proprio perché ci sono determinati presupposti ecco non
Vorrei ridurre questo problema che da noi ha avuto questa grossa dimensione questa dimensione universale al problema diritti del della base a o della Base B perché è una impostazione estremamente riduttiva seppure iniziamo
Sulla sulla base in una certa zona facciamo altro che prendere atto d'un riarmo che dolorosamente in espansione e contestiamo che ci sia un riarmo fatto in un certo modo e non certo e questo mi sembra che sia un qualche cosa che non ha niente a che vedere che ha soltanto diciamo è uno può diventare un falso obiettivo perché riduttivo del problema della pace possiamo discutere certo anche di questo ma discutere solo di sinceramente di questo è certamente un fatto negati io direi che non è solo horror quando si parla di basi militari il discorso da parte di ogni uomo di buona volontà deve essere guardato negativamente perché una base militare qualunque essa sia di destra di sinistra avverte già all'età in quella è uno strumento di guerra quindi e condannabili indipendentemente da chi lo abbia installato perché cioè certamente uno strumento di guerra e non lo strumento di pace proprio è proprio quella non è proprio quella la via per cominciare a ad
Gira in questo senso ma io credo che per sì dobbiamo agire prima di tutto ecco mi sembra che ancora valide non per difendere mio posizione è la posizione che ho ritenuto di dare ieri che è una posizione di valutazione molto
Tra le prime politica poi e sociale poi ma i termini della dell'impostazione che il partito socialista umbro ha dato e i partiti i e io ho ritenuto di dare a
Anche come amministratore e qui il che è stata riassunta sia pur brevemente disordinatamente nella mia introduzione alle manifestazioni fatte nella giornata di ieri
Ecco ma allora per concludere qual è la via qual è la strada se
Per non fare solamente il pianto questa marcia rischia rischia veramente a mio parere di diventare un un grosso Calderone contento oggetti tutte le posizioni politiche che in realtà sul problema del disarmo che un problema può
Mitico essenzialmente hanno visioni sostanzialmente differenti è con la quale la strada per far sì che questo non avvenga è che proprio questo dovrà la chiave di lettura scusate se qualcuno scusa se mi riferisco ancora quello che ho detto ieri la chiave di lettura è proprio questo cioè che
La pace la pace ha un significato in quanto offre
Alla a livello popolare quindi senza di scrittrice Elsa distinzione di colore politico ad altro
Quel di riappropriarsi democraticamente di quel potere di auto decisione di sollecitazione dei governi affinché la determinazione della guerra o della pace
Non sia appannaggio esclusivo di un gruppo limitato di persone le quali a un certo punto si svegliano la mattina certamente dopo aver opportuno aiutato spingono il bottone attraverso il quale annualità salta per aria quindi potrete
Scrive quello che diceva ma ancora ieri cioè che i popoli proprio perché di fronte a questa eventualità di catastrofe che diceva anche Einstein o si cambia moto di pensare o l'umanità va verso la catastrofe cioè riproponga Inter Mini corali l'alternativa alla guerra che è la catastrofe e che quindi in questo stato utili e questa valutazione utilitaristica io non parlo perché ecco perché non mi sembra velleitaria oggi la logica la logica attuale dallo dica della guerra come alternativa la catastrofe quindi direi che è un discorso di utilità e di necessità e quindi proporre coralmente oggi alla responsabilità dei governanti che il popolo fa presente che la guerra assolta toh come alternativa la catastrofe che quindi non è utile fare questa questo discorso non faccio tournée discorsi moralistici né di altro genere ci sono oggi nella nostra società Ipres posti culturali per il rifiuto alla guerra come si diceva ieri la guerra era ritenuta in passato come una addirittura come un evento necessario come addirittura un un alternativa un modo di risolvere controversie ma perché era una guerra controllabili oggi la guerra non è controllabile sui sugli effetti quindi di richiamare l'attenzione sugli aspetti irreparabili della Quercia ecco questa è la funzione concreta della della maggioranza
Ma la guerra non la guerra non è un fatto teorico la guerra è è significa il riarmo significa il rischio di guerra che abbiamo oggi ecco allora concretamente su questa concretamente su questo ministeriale basta riarmo da qualunque parte tutti in modo che
Le persone sia specifiche i responsabili si siedono ad un tavolo e discutendo per il disarmo progressivo questo discorso realistico enorme delle carie che armi purtroppo ci sono seguitano a fare servirà per dare uno stop a questo
Ecco questa che avete sentito pronto pronto
Pronto mi senti
Sì sì ti sento ecco questa era l'intervista Giorgio Casoli socialista che era che il sindaco di Perugia questa che avete sentito e
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