Prima Festa Nazionale della Giovane Italia - La storia infinita. Idee, proposte e ragioni per celebrare il 150esimo dell'Unità d'Italia

è così che abbiamo ripreso
Questa giornata della tre io
Io sono qui e in qualità di moderatore eri presente nostri ospiti cominciamo dalla Presidente Luciano Violante
Chi ci ha onorato della sua presenza
Dottor da ridere direttore del Comitato per i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
Alla mia destra abbiamo
Il dottor Campi noto scrittore politologo tutti conosciamo leggiamo
Il professor Barberis storico che si sta occupando chiesto della vostra cinquant'anni dell'Unità d'Italia che ci ha fatto l'onore di essere qui
Stiamo aspettando anche l'arrivo del senatore Quagliariello
Che sta arrivando ha trovato urbanità finora
Allora
Cominciamo con
Questa tema che ci hanno dato un tema molto appassionante un tema che in questi ultimi giorni è stato alla ribalta
Allora prendo spunto proprio da chi ha innescato la discussione dalla
Da da da Galli Della Loggia che sul Corriere della Sera ha incominciato ad aprire una discussione sulla polemica rispetta una lettera che era stata scritta da una ragazzo della lega
Rispetto a come era stata fatta l'unità d'Italia rispetto a come era stata scritta la storia dei server Risorgimento
Galli della Loggia infatti sulle colonne del Corriere della Sera incomincia ad aprire la discussione su una necessità di revisionismo della storia del Risorgimento
I fatti ma non solo di questa ma anche le della storia che vengono poi
A a seguire fatica Della Loggia dice testualmente che i manuali di storia sono redatte all'insegna della più superficiale volontari dei mici istigazione
Affronta anche il problema di un corpo docenti a volte troppo pronto a sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d'onda questi due elementi hanno prodotto negli ultimi decenni un disastro educativo
Questo perché secondo Galli Della Loggia sistemavo
Un rapporto troppo stretto tra storia politica
Però oltre a lui anche altri hanno cominciato a parlare di un'opera di revisione del di quel periodo storico come ad esempio Giordano Bruno Guerri scritto sul giornale della necessità per esempio ha fatto una proposta
Di fare uno una serie di convegni
Durante i preparativi a questi centocinquanta anni per arrivare a scrivere un testo
Che metta d'accordo tutti quanti quindi ecco una visione della storia condivisa una memoria condivisa della storia
In ultimo al Presidente Silvio Berlusconi anche Donato l'altro giorno qui alla festa della tre io libero alle Ministro Meloni anche lui parlando la necessità
Di questo genere
Allora la domanda che io comincia a porre nostri ospiti è questa cominciamo magari dal
Professor Barberis
Se i tempi per un'operazione per un'opera del genere oggi in Italia sono maturi se si può avere ecco adesso la possibilità
Di incominciare a discutere pacatamente tra di voi per arrivare appunto a questo
Intanto buongiorno a tutti
Ma dunque la mia risposta di persona che si occupa di storia e la seguente
Io intanto faccio una differenza tra
Storia e memoria io so che i due termini vengono usati molto spesso indifferentemente
Come metafora l'uno dell'altro e sostanzialmente diciamo pure con le migliori intenzioni
Per esempio quella di dire che sarebbe tempo maturo per
Ragionare sul nostro passato in modo
Non pregiudizialmente conflittuale
Questo lo trovo giusto tuttavia mi permetto di fare una differenza che a mio modo di vedere eh fondamentale
La memoria è una questione prevalentemente soggettiva
La memoria è un fatto che appartiene a ciascuno di noi
Qualche volta al di là dell'individuo riguardante dei gruppi
Ma
Non è questione che si possa realmente condividere la memoria
Ora dato che noi non possiamo nasconderci dietro a come dire teoremi astratti di corsa stiam parlando su quale argomento
In particolare viene suscitato invocato il tema della memoria condivisa
Sul fatto che a proposito
Di quel momento di rottura drammatica che ha visto gli italiani né gli uni contro gli altri
Negli anni fra il mille novecentoquarantatré e il mille novecentoquarantacinque si sono stabilite delle retoriche di carattere storiografico politico che hanno separato
Gli italiani come se quella guerra lì non fosse nell'anno e Morri affinità
La mia personale posizione su questo tema la seguente spero di essere chiarissimo
Lo hanno Moriana non si condivide io non vedo per quale motivo
Chi ha combattuto con la convinzione profonda delle proprie idee per la Repubblica sociale debba condividere la memoria di chi
A qualunque titolo ha combattuto da un'altra parte in un'altra veste
Militarmente contro di lui
Sono due memorie molto talmente separate
Ora
Anche lo discorsone
Generazioni successive che quella memoria non ce l'hanno perché non hanno vissuto quei momenti
Che sono stati per l'Italia particolarmente
Come dire diversificano Intini
Ma è chiaro che chi ha vissuto in Sicilia nel mille novecentoquarantacinque non ha condiviso la stessa visuale di chi ha vissuto accusatorio
Nel mille novecentoquarantacinque che ha visto i tedeschi in ritirata in un certo modo li ha visti stando in un certo posto e non in un altro chi ha voluto delle famiglie tutti noi abbiamo delle famiglie tutti noi nasciamo
Come una specie di
In formazione guidata che ci porta ad avere delle fantasie che ci portatore dei gusti
Che ci porta avere delle condizioni delle idee delle partecipazioni da una parte piuttosto che dall'altra
Ma allora non parliamo di memoria parliamo di storia noi siamo qui generazioni successive siamo generazioni persino io che sono nato ovviamente dopo in conflitto mondiale
Siamo qui con delle procedure
Che possono essere condivise perché sono procedure interpretative vi propongo una metafora e poi lasciamo la parola agli altri amici ma voi quando andate da un medico a cui chiedete una diagnosi
Andate preferibilmente da un medico di destra o da un medico di sinistra io personalmente mi auguro che sia bravo poi
Se personalmente di destra o di sinistra ve lo dico francamente non me ne importa niente
La storia
è come la medicina
Perché ci sono dei problemi che non possono essere studiati dal punto di vista storiografico perché sono problemi i figli
E come farà l'autopsia sogni corpo vivo quel corpo si ribella io credo personalmente che invece uno dei temi su cui noi possiamo tranquillamente discutere esattamente questo
Di una guerra civile fra italiani che superata da sessant'anni di storia su cui si può sederci attorno a un tavolo e scambiarci delle opinioni non per dirci chi era bravo e chi non lo era
Ma per darci spiegazione di che cosa è successo e che cosa ci insegna questa lezione
Basta noi la storia non impedirà delle competitiva limitativi cattivo vero o no giusto o sbagliato deve chiedersi perché
Come e quale il tipo di reazione ci consegna su questo noi dobbiamo ragionare
Cosa ci dice questo gli italiani si sono divisi oggi invece abbiamo due mila undici
è bene che gli italiani rimangano divisi
Oppure che
Trovino per i motivi di unità la mia risposta di non politico ma di un uomo di storia che abbellimento che gli italiani ritrovino unità
Grazie Alessandro Campi
Grazie buona sera a un saluto a tutti
Parto esattamente dalle considerazioni di Walter Barberis che condivido completamente nel discorso pubblico italiano degli ultimi anni si è molto molto insistito
Sul concetto di memoria condivisa e però non ci si è resi conto di quanto questa formula sia di per sé è ambigua lo si è espresso come auspicio
L'Italia può tornare ad essere un Paese tra virgolette normale qualunque cosa significhi questo aggettivo sulla condizione
Di dotarsi di una memoria condivisa pro dicendo questo un cinese non ci siano resi conto delle trappole
Che nasconde questa espressione perché appunto la memoria per definizione non è soltanto qualcosa di soggettivo come si diceva pocanzi
Ma per esempio anche un carattere fortemente selettivo la memoria
Per certi versi e la negazione della storia o perlomeno è un punto di vista sulla storia
Che inevitabilmente parziale tende ad escludere che cosa esattamente ciò che non si è vissuto mentre invece il punto di vista storico tende ad avere uno sguardo globale sugli avvenimenti no cercare umili e di coglierne tutti insieme
Chiesa temete contrario invece
Dell'operazione mnemonica tendo a ricordare ciò che ho vissuto e nonostante questo difficilmente lo faccio in una
Con modalità oggettive da utenti che nel senso che la memoria oltre che essere soggettiva parziale tende anche alla falsificazione
La memoria come dire e sempre qualcosa ex post e quindi Cure ricorda attende a razionalizzare i propri comportamenti tende a dare un senso
Alle proprie azioni e che cosa succede succede che spesso
Ciò che si è fatto sulla base di alcune motivazioni
Venga ricordato a distanza di anni sulla base di motivazioni diverse e questa non è un'operazione di falsificazione volontaria spessore
Del tutto involontaria nel meccanismo stesso del ricordo che porta ad operare in questi termini selettivi è parziale e poi c'è un altro elemento
Se la memoria è soggettiva vuol dire che
Perché si ricordi ci vuole un soggetto fisico
Che
Faccia questo operazione allora che vuol dire la memoria riferita per esempio le vicende risorgimentali non a caso l'esempio di Barberi se si riferiva a
La seconda guerra mondiale alle divisioni
Della guerra civile all'esperienza partigiana da un lato e l'esperienza
Dalla Repubblica sociale perché ci sono ancora persone che possono ricordare quegli avvenimenti che quindi possono proporre una loro memoria personale soggettiva ma già parlare di memoria con riferimento al Risorgimento
Si capisce bene che c'è qualcosa che non quadra o parliamo della memoria sono collettiva quindi in qualche modo l'idea che come italiani ci siamo fatti di quelle vicende
L'idea che come italiani siamo trasmessi di quelle vicende oppure tanto più andiamo indietro nel tempo
Tanto più a memoria coincide con la storia tanto più a memoria deve essere per forza storia quindi racconto per quanto possibile oggettivo quindi dovendo riassumere con una formula io direi laddove possibile
Memoria divisa
Storia condivisa che una cosa completamente diversa da quella che solitamente si racconta le memorie vanno rispettate per ciò che sono sono anche un contributo di conoscenza proprio perché
Danno un punto di vista che spesso con i libri di storia non si trova
Vanno rispettate
Bando rispettati appunto in quanto memorie personali poi c'è il discorso storico è completamente diverso quindi
Dal mio punto di vista si tratta di ragionare in modo esattamente contrario a quello che è stato proposto in questi anni le memorie bene che arrestino divise debbano essere rispettate
Non possono essere confuse nelle loro ragioni ciò che
Deve essere tendenzialmente unitario e il discorso storico però anche qui attenzione
E passo al secondo punto si parlava prima della proposta di Giordano Bruno Guerri di un libro che possa prima o poi
Come dire offrire una lettura condivisa dal punto di vista storiografico del Risorgimento
Sarebbe auspicabile però anche qui fino a un certo punto perché l'idea che poi la storia possa essere raccontata in maniera univoca anche queste una folla perché è vero che la storia è una scienza tende all'oggettività
Tenga l'obiettività nella misura in cui chiaramente gli storici sono obiettivi e non sempre gli storici su obiettivi perché poi specie sono gli storici ideologizzati spesso il clima culturale
Favorisce certe letture invece che altre reputo la storia e interessante la storia e divertente anche perché poi mette intenzione anche delle interpretazioni diverse degli stessi fatti allora l'idea che adesso
Ci si possa mettere intorno a un tavolo i migliori storici il Paese
Per
Scrivere a quattro otto trentasei Maniglio un testo che sia finalmente il testo di riferimento sulle vicende del nostro Risorgimento è una cosa
Non fattibile
Ma al tempo stesso non auspicabile perché poi dividersi sulle interpretazioni magari non sui fatti è quello magari sui sui fatti essenziali converrebbe ci fosse un minimo di d'accordo ma dividersi su interpretazioni dà anche il senso di una cultura in movimento
Il libro unico di testo
Storico punto si conviene origine autoritari non
A i regimi democratici dove appunto il dibattito delle idee poi voglio dire ed elemento vitale anche per l'ora per la lotta politica ciò che danno
Terzo punto quello del revisionismo
Riparto sempre delle parole di Bruno Guerri sarebbe ora
Che sulle vicende risorgimentali si cominciasse a guardare con occhi diversi quindi lasciando da parte la retorica e andando anche a scavare nelle pagine dense pagine dove ci sono state nelle pagine controverse
Fino a raccontare quello che sino a oggi non è stato raccontato allora questo lavoro di revisionismo che è stato fatto in realtà
Magari in maniera lenta perché sul Risorgimento sicuramente si sono accumulate letture sto anche storiografiche
Che hanno anche Benito a a criteri di pedagogia quindi sicuramente c'è stata tanta retorica nel corso degli anni
E sarebbe bene da questo punto di vista una operazione di ripulitura però solo il sionismo bisogna un però un po'intendersi è un altro dei temi polemici di questi
Di questi ultimi anni fare il revisionismo non vuol dire capovolgere giudizi storici quasi del principio per cui una cosa che fino a un certo punto è stata raccontata in un certo modo poi per amore di revisionismo viene completamente
Falsificata allora
Risorgimento l'azione dei Savoia il processo di unificazione non è stato sicuramente tutto rose e fiori
Ci sono state sicuramente delle pagine controverse nei confronti
Delle popolazioni meridionali sono state consumate sicuramente delle violenze i referendum flusso statico il processo democratico e quella
Può dire
Quella corsa di popolo che c'è stata raccontata però da qui poi a voler capovolgere il giudizio di valore sul Risorgimento B c'è veramente un salto logico purtroppo spesso dietro l'ansia di revisionismo
Si nasconde nonno un desiderio di conoscenza storica ma si nasconde un sentimento quasi di rivalsa politica non c'è quasi la voglia di cambiare il giudizio della storia di proporre un punto di vista eccentrico e addirittura opposto
E questo non va bene perché non si fa storia a che punto si fa ideologia di senso contrario si finisce per opporre una retorica che in questo caso sarebbe di tipo revisionista
Ad una retorica di tipo unitarista Savoia arto chiamato come vi pare che è andata è andata per la maggiore quindi sulla sulla memoria memoria diviso storia condivisa sulla necessità di un libro unico di Historia assolutamente no perché la storia deve poter essere conflittuale anche sul piano delle interpretazioni su revisionismo va benissimo su tutte le pagine da uno Stato nazionale
Attenti a farlo diventare un vezzo intellettuale a voler essere revisionisti per principio perché si commetterebbe un errore metodologico di conoscenza assoluto
Allora la ringraziamo campi io prima di passare la parola al Presidente Luciano Violante volevo salutare e ringraziare la presenza scriva senatore Gaetano Quagliariello vice Presidente del gruppo al Senato per il Popolo della Libertà
Allora lo sa Presidente carattere passo la la parola però allora cominciava a mettere anche un po'vivere politico anche
A questo dibattito
Approfittando della presenza sua del Presidente Quagliarello
Mario Cervi ha risposto Giordano Bruno Guerri
E a Galli Della Loggia che son revisionismo dicendo non so articolo che finché una parte della sinistra hanno molto a suo atteggiamento gradi detentore della verità questa sarà molto difficile cosa ne pensa lei cosa ci sa dire
Ma se in una politica bellica tutte smettano ottocento i detentori della verità da una parte e dall'altra intendono intervenire anche sulle questioni niente adesso separato di storia di memoria
Io voglio aggiungere due precisazioni la prima è questa c'è un angolo individuale memoria collettiva
E non individuare quella che ciascuno di noi ma che deriva dalla sua vinta dalla da ricordi familiari dalle cose che ha vissuto
Non è corretto che quello nazionale
A quelle azioni come una memoria collettiva il quattordici luglio in Francia una grande festa nazionale e vedo che nel nord c'è un piccolo gruppo di monarchia cercherà alta faceva una mensa per ricordare i coniugi
Magico terminato una somma e una ristretta minoranza non arriva collettiva la nazione è quella lì
E quindi
Dobbiamo tener conto che esiste nelle azioni che hanno un'identità tra
Esiste anche un'ora e collettiva cioè che sanno che sono sana con la loro storia
Hanno gerarchie di valori identitari di resiste memoria collettiva tesoretto è questo che fra la storia non esce la politica
E ha provveduto a pieno in un Paese
Scusate anche perché è la realtà è contro
Bush anche a fare un'ora e collettiva
Da questo rapporto faccia un passaggio di Walter Barberis permettetemi Nicola Tagliente nato
Perché questa guerra contraddittorio fuori
Di tortura eletto senatore un certo periodo
E raccontava che appena messo piede apparsa Palazzolo andava incontro un vecchio senatore momento sociale italiana che ha combattuto dalla parte Repubblica Sociale
Questo senatore abbracciato Vittorio Foa insomma guardarla perché strana vittoriosa combattuti per dieci anni purtroppo aveva fatto la tanica nera
E poi adesso siamo qui tutti e due in Parlamento
Evito rispose guarda che siamo qui perché abbiamo vinto noi che sarei stato voi che stare ancora in galera avevo delle tante non sono uguali
La buona fede individuale va rispettata e chi è caduto va rispettato però non furono parti uguali cioè che stava da leader pacifista da parte dei vagoni piombati erano due cose diverse
Poi se devo ricordarlo ma stare nei campi di Auschwitz dallo stesso che stare insomma
Affermo questo
Che cos'è oggi
Ci pone la necessità di fare questo dibattito
Io credo che sia una delle Regioni
La prima che c'è
Bisogna dirlo con grande chiarezza e pacatezza una forza politica come la lega territorialmente radicata ma non su tutto il territorio nazionale
Che naturalmente alla preoccupazione politica che non è storica renda più sobrie questa
Che una bevanda cioè dei valori dell'unità nazionale in qualche modo e margini una rivendicazione territoriale
E questa preoccupazione squisitamente politica che se dovessimo ragionare però nel mezzo di unità nazionale e internazionale tradizionale evidente che
Le caratterizzazioni di un partito che si radica in una parte del Paese rischiano di essere in qualche modo ridotte e quindi c'è questo dato
Il secondo la seconda Regione a mio avviso per la quale oggi siamo preoccupati di questa questione e cerchiamo di affrontarla anche dal punto di vista politico
E che i partiti politici tutti i partiti politici attualmente sul campo spero che domani se un po'diverso per tutti
Primo non considerò se stessi partiti nazionali
Cioè partitiche esprimono una capacità di sintetizzare e interessi di tutta la nazione
Come
Credo che
Ma questo tema si colleghi per un verso
La forza di un partito del nord
Per altro verso la domanda di un partito del sud
De visu
L'unione di un partito del nord e un partito del sud per la quale
Prego quindi cito va a fare questa discussione non solo si hanno dentro lì se il senso del la funzione nazionale di un partito politico
Per la funzione storica scusate in un partito politico un partito politico deve disegnare avere in testa l'idea della storia
Della nazione nella quale opera della comunità nella quale opera cioè deve pensare a quella comunità cosa sarà tra dieci quindici venti venticinque anni e così via
E la cosa non è priva di senso anche perché ne abbiamo la credo che in Italia abbiamo un dato particolarmente preoccupante le classi dirigenti sono vecchie
Ma sono vecchie non solo biologicamente e io minimi colloqui notturni su questioni per regioni
Biologiche
Ma vecchie perché sono precedenti alle due grandi rivoluzioni
Che hanno cambiato la vita delle persone e che sono interne tesi che il digitale
Se le classi dirigenti precedono sono nate prima non hanno la padronanza di questi strumenti che avete voi
E quindi c'è un grappa anche di strumenti di mezzi e di capacità di interrelazione con gli altri
E questo crea credo una una rottura della quale bisogna discutere tra generazioni che non è soltanto loro Turetta lutto ed utilizzazione dei mezzi di comunicazione di rapporto
Allora è venuta meno i partitiche non si sentono Pertini azionari e partiti che mi pare che non abbiano il senso della funzione storica a questo punto come riprendiamo in mano questo tema
Ecco io credo che ci sia da fare un po'una ne parlavamo per telefono credo però se stamattina ieri con lei ieri se volete
E
Io credo che bisogna riflettere e qui c'è autorevole dirigente del centrodestra come senatore Quagliariello sui rapporti dei partiti con la cultura
Io credo che durante gli anni del terrorismo si è interrotto questo rapporto
La legge lo sai terribile anche per questo e quando c'è una guerra di quel tipo il dissenso Non è ammesso
Questa è una parte poste dall'altra
Di posizioni come dire intellettualmente critiche non sono ammesse qualcuno di voi sa da che parte sta proprio qui non ci sono equivoci su questo mi sembra
Allora le posizioni di dissenso impetuosi non c'era spazio e l'intellettuale chi ti aiuta a capire la realtà
L'uomo alla donna di cultura che ti aiutano a capire la realtà necessariamente hanno posizioni di dissenso altrimenti sarebbero inutili
Non perché abbiamo Regione perché dimostra un altro aspetto del reale purtroppo i condividere o meno Mathieu citava intelligenza discute Trezzo io credo che in quegli anni sia finito questo rapporto si sia esaurito
Oggi c'è da riprendere questo rapporto parlo dei rapporti con i registi italiani parlo del rapporto con gli scrittori
Con quelli che stanno interpretando la realtà italiana
In tanti modi e che ci possono aiutare a come a capire bene che cosa sta accadendo e da questo punto di vista anche a trovare in un modo giusto per ricostruire un'idea
E una una forma di partito capaci immettere l'unità nazionale al centro e sui progetti politici ecco io credo che se si supera il biglietto che oggetti c'è tra politica e donne e uomini di cultura
Chi parla con il quale quale partito politico parla con i registi italiani
Quel partito politico parla con ma non per avere il voto il giorno dopo
Parlo per capire che cosa sta accadendo che osa succedendo che tipo di lettura da nuove realtà che interpretazione danno
Io parlo di registi perché il film ma credo che oggi come oggi più dalla letteratura scritta e capace di leggere nelle pieghe della da realtà
Ma voi ci sono anche letterati politicanti ecco credo che debba riprendere questa abitudine questa capacità io non so se qui l'avete fatto però forse l'avete fatto tanto da undici anni farete dodicesimo
L'anno venturo dodicesimo incontro forse avere lì alcune di queste persone che vi dicono come loro vedono alla realtà italiana
E credo che possa aiutare a capire meglio anche la politica come deve comportarsi e a scoprire che forse sotto l'idea del Paese c'è più Rita di quanto ne stessi non pensiamo
Grazie a lei Presidente Violante allora io passo subito la palla al senatore Quagliariello
Visto che diciamo un po'è stato tirato in causa dal presidente Violante chiedendogli anche
Prende lo spunto dal fatto che da dalla dall'ASI sulla lega Nord chiamato Presidente Violante oggi c'è una cioè l'opposizione soprattutto
Che dice
Che l'Italia è sbilanciata verso nord che il Governo sbilanciato verso ad allora sembrava che erano le chiedo ma ci facciamo dettare la linea dalla lega Nord oppure il PdL è in grado di
Essere lui a tremare il Governo
Sì
Allora io inizio
Da dove è iniziata l'analisi del senatore Violante memoria memoria individuale memoria collettiva poi il ruolo della lega Nord e poi i partiti e gli intellettuali mi sembra e questo è sì o no
Le tre le tre grandi tematiche io devo confessare
Da storico non ha mai avuto una grande simpatia per la categoria della memoria
Io penso che
C'è il ricordo che è una cosa individuate e poi esiste la storia cioè la ricostruzione dei fatti
Che implica un revisionismo obbligatorio io credo che lo storico è un revisionista allo storico parte da dove le indagini sono arrivate
E cerca di dire qualcosa di nuovo ha ragione
Su questo campo e non lo fa per forza ma il compito lo storico è quello di aggiornare alla luce delle fonti o alla luce delle interpretazioni
E chi viene dopo
Esattamente procede come lo scienziato parte da dove sono arrivati i predecessori per cercare di fare un passo in più per anni
Dare avanti ovviamente fino a che le sue ipotesi non vengono falsificate da documenti o interpretazioni
Che sono migliori e più fondate
Sotto questo aspetto non c'è dubbio che
La storia consolidata se si vuole la storia condivisa per quanto questo termine bruttissimo di un
Paese come l'Italia
E
Molto più ristretto il suo spazio
Rispetto a quella di altri Paesi perché l'Italia è uno Stato giovane sono centocinquanta anni e ha tra le altre cose ha avuto una storia drammatica molto spesso la si racconta anche questa cosa dell'unità nazionale
La serie racconta in maniera un po'edulcorata ma se noi invece ricostruiamo la storia anche solo del secondo dopoguerra ci rendiamo conto
Che siamo in presenza di una storia drammatica io penso
Che al di là di tutte queste
Difficoltà il motivo di tra virgolette maggiore disomogeneità dello Stato italiano della Nazione italiana derivata anche dalla sua posizione geopolitica
Nel momento del quale
La guerra fredda aveva detto il
Minato due blocchi e quando si rompe
Lo dico in maniera estremamente semplificata l'accordo tra Stalin e titoli per cui si interrompe il
Corridoio che avrebbe potuto portare
Le truppe dell'Armata rossa ad invade l'Italia all'occorrenza l'Italia si trova in una posizione di confine per cui dice una convenienza
A trecentosessanta gradi che rimanga una nazione debole che non si consolidi questa e la ragione è la ragione principale
Allora se è vero che ricordo a memoria sono categorie differenti ecco io vorrei anche su quello
Che ha detto
Luciano Violante
Dire qualcosa perché poi riguarda diciamo
Un momento
Assolutamente fondamentale di quella
Stagione drammatica che l'Italia ha vissuto allora se non partiamo da una posizione
Individuale vanno indagate le ragioni
Per le quali in una determinata fase le persone gli individui hanno assunto una posizione o l'altra sono andati con la Resistenza sono andati a Salò oppure sono rimasti
A casa questo
Assolutamente chiaro ed evidente bisogna considerare anche qualora lo spettro di informazioni
Che avevano Auschwitz un il fatto più tragico della storia dell'umanità probabilmente ma in quel momento non rientrava nelle valutazione dei tanti giovani che hanno fatto o una determinata scelta quindi in termini individuali dobbiamo a bere presente lo spettro
Delle opzioni che all'individuo al giovane al ragazzo si presentava in termini storici
Non v'è dubbio che non si può ammettere tutto quanto
Della stessa dalla stessa parte non v'è dubbio non nessuno discute e nessuno vuole
Delle equiparazioni dobbiamo iniziare a dire che questa equiparazione non si possono fare nemmeno all'interno della Resistenza nemmeno alla parte
A nemmeno rispetto alla parte che è uscita vittoriosa vittoriosa anche diciamo alla luce della storia perché all'interno di quella parte c'erano componenti differenti
Eccetera anche una componente che se avesse vinto fino in fondo lo dobbiamo ricordare nel momento nel quale stiamo festeggiando
Il l'anniversario della caduta del Muro del Berlino Berlino in Italia non avremmo avuto una democrazia pertanto difficile ma avremmo avuto una dittatura ancora più di ossa di quella
Dalla quale si usciva questo
è
Un fatto scarico che sta accanto alla all'altro perché in qualche modo va assunto in questa situazione nella quale tra le altre cose
Diciamo questa stagione non si è chiusa o la resistenza io ho visto qualche giorno fa
Questo film che poi è stato pochissimo nelle nelle sale tratto dal libro di Pansa il sangue dei vinti
E devo dire da un punto di vista dell'intreccio storico un bel film da un punto di vista diciamo cinematografico avrei qualche dubbio in più
Ma è un film
Come non ce ne sono stati altri sulla materia io ricordo appunto tra
Piccoli maestri dettato dal libro di Meneghello e questo film ci sta un abisso anche
Per la capacità
Di
Di rendere di rendere i problemi però quello che mi ha colpito più di ogni altra cosa indipendentemente da ciò ed il film
Si chiude laddove il libro di Pansa si apre
Cioè si chiude con il venticinque aprile si chiude con il quarantatré la pazze
Quarantatré quarantotto che è stata una fase drammatica di questo Paese
E e così come io mi speso che rispetto al Partito comunista non si possa mettere tutto sullo stesso piano
Dopo il cinquantatré la morte di Stalin inizia un'altra storia anche per il Partito Comunista Italiano per quella fase è una palese che ancora al di là punto dei romanzi di alcuni e di alcuni libri di divulgazione di di Pansa ma voi non mi abbiamo traccia e non abbiamo la profondità del dramma che ha assegnato
Che ha segnato la nostra storia io no ricordava Panza una piccola cosa la ricordo anche a voi
Che fa mi è venuta in mente quando ho letto il suo libro tenete conto che ho fatto lo storico di professione per tanti anni io avevo una nonna cui volevo molto bene che una persona estremamente estroversa e in
Famiglia in casa si sapeva solo
Perché mio nonno era stato in campo di concentramento nella prima nella seconda guerra mondiale
Allettati novanta
Antico novantun anni mia nonna allora
Avuto quella che si chiama demenza senile
Hai ha perso il ritegno e in quelli nell'ultimo periodo della sua vita è tornata su una pagina
Che non ci aveva mai raccontato in famiglia si è identificata nel momento del quale mio nonno ingegnere del Comune che per una vendetta e fu messo in campo di concentramento a Capua
Dai sopra dai dai comunisti
Mio nonno che era assolutamente apolitico
Si trovava lì e lei
Andava per difendere i bambini che poi erano mia mamma e mio zio che avevano a quattro e due anni
Cioè un fatto di un tale dolore di una tale sofferenza
Che l'aveva rimosso per tutta quanta la vita che è uscito fuori solamente quando su ha perso i freni inibitori e io credo che questa per esempio spiega sinceramente
Il successo dei libri di Pansa che da un punto di vista storico non sono dei bei libri d'uso come la pensa il professor Campi ma che hanno messo
Hanno avuto la forza di porre detto
Di far ricordare una cosa che in tanti avevano nella storia della propria famiglia nella propria storia individuale nella storia dei propri notifica e che hanno nascosto e questa e un una delle tante pagine della storia d'Italia che andrebbero riscritte anche questa festeggiamento dei centocinquanta anni diciamocelo che l'Unità d'Italia è stata una cosa drammatica e tante volte a rischio tante volte al rischio è stata rischio in quegli anni e poi è stata rischio anche degli anni di Tangentopoli e qui voglio
Dire qualcosa
Sulla sulla lega non c'è dubbio che in quegli anni c'è stato una questione nord e l'Italia è stata molto a un passo dalla possibile separazione dalla perdita del del valore dell'unità nazionale ora
Non possiamo soffermarci ma questo
è un dato di fatto
E quella lega era una lega secessionista era la lega di Roma laddove una e così via rispetto a quella stagione
Io vi devo dire sinceramente e quando sento che noi andiamo a rimorchio della lega solo vediamo sul lungo periodo io credo che le cose sono cambiate molto
E che va ha scritto diciamo tra
Le poste positive della nostra azione poi ce ne sono altre su cui si è poi molto più dubitare
Essere stati in grado di tenere di avere questa trasformazione della lega ponderate prendete il modello di federalismo Lombardo che la a cui la lega si ispirava all'inizio
E vedete che cosa è uscito ora con questo federalismo di tipo solidale
Ci sta la distanza che c'è tra il giorno alla notte questo federalismo può essere praticato solo
In un ambito unitario quell'altro era di fatto la premessa della secessione è cambiato tutto
Così come
Io penso che un altro aspetto questo
Mi interessa di giorno di più anche sentire il parere di Violante lo pongo come prometteva un altro aspetto è cambiato come conseguenza dell'accettazione del fatto nazionale da parte della lega
Anche il suo rapporto con il sud non è più un rapporto di una volta vada pensate questo la lega era una forza territoriale che si collocava al di là
Degli schieramenti nel novantasei Bossi fece una campagna contro Roma povero uomo Ulivo
Oggi
La lega è all'interno di uno schieramento
Le sue politiche penso e coeso ovviamente ne parlo senza dare
Un significato di valore un giudizio di valore ma la politica dei respingimenti la può fare con il centrodestra non la può fare dall'altra parte
La politica della sicurezza la può fare con il centrodestra non la può fare con l'altra parte le politiche sui temi bioetici le può fare con il centrodestra non le può fare dall'altra parte non è un caso
Che è Roberto Maroni che poi è il più trasversale all'interno della lega
Parla disse De Luca la sede unica e cos'è il partito bavarese alleato sempre
Hai popolari tedeschi
Che non ha mai posto che pone un problema di territorialità ma all'interno di un problema di schieramento
E dunque sotto questo aspetto io credo
Che si è vista con la logica del lungo periodo se si mette da parte quello che oggettivamente è fastidioso diciamocelo il fatto che ogni agosto debba uscire fuori la polemica sull'inno nazionale sui dialetti
Perché sulla bandiera ormai sappiamo a memoria
è fastidioso
Parla Bossi alla pancia del suo popolo ma al di là di questi
Che Marx chiamerebbe sovrastrutture se guardiamo le strutture a me sembra che una trasformazione c'è stata ed è una traslazione formazione che va nel senso dell'accettazione della
Del dell'unità nazionale
Di questo che per noi è un valore indiscutibile e qui vengo al terzo problema e chiudo
Partiti eh
Intellettuali o solo d'accordo sul fatto
Che
Quindi e PdL hanno un problema comune il fatto che se vogliono essere dei grandi partiti a vocazione maggioritaria il che non vuol dire
Bipartitismo soprattutto non vuol dire bipartitismo automatico maliziose voglio essere grandi partiti oltre il trenta per cento
Devono essere in grado di essere dei partiti nazionali di quindi essere radicati sul tutto il territorio ma ancor di più di esprimere
O una
Politica e una cultura della nazione e di avere un'idea della nazione e questa è una sfida aperta per tutti e due
Il PD rischia di essere di diventare un partito appenninico con alcune falangi al sud
è il PdL
Ha il problema
Della
La sfida del Partito del Sud che deve risolvere la lega se l'è trovata e in qualche modo la inglobata all'interno di un discorso nazionale
è il Partito del Sud può essere qualcosa di diverso può essere invece il segno della frammentazione
Dobbiamo essere in grado di essere in voi partito nazionale di essere nuovo il partito del Mezzogiorno di essere voi il partito che riesce a interpretare la questione meridionale
In una chiave nazionale eccome questione adeguata al tempo della globalizzazione
Temo un tempo nel quale ci sono stati recuperi formidabili per territori che stavano molto peggio del sud Italia pensate all'India alla Cina al Brasile
è un tempo nel quale i capitali arrivano dove possono fruttare quindi non è più tempo nel quale si può parlare di incentivi di finanziamenti a pioggia di aiuti
Ma bisogna piuttosto porre i problemi in altra maniera sotto questo aspetto alcune provocazioni della lega addirittura ci potrebbero ci potrebbero aiutare
In questo ambito
è chiaro che i partiti devono avere una
Cultura una loro cultura io
Devo dire vengo da un mese nel quale
Frascati Gubbio poi cui poi si va a Cortina c'è eccetera spero che non si esageri troppo perché insomma il PdL ciò che sembra che
In quest'ultimo periodo stia insistendo al tempo eccessivamente sulla cultura quello che voglio dire dell'ultimo punto
Io non penso però sinceramente che all'interno di questo rientri il problema
Del rapporto con gli intellettuali cioè il fatto che non ci sono intellettuali liberi in Italia questo non è una responsabilità dei partiti
Io penso sia una responsabilità innanzitutto dell'intellettuale ecco poiché anche soprattutto dei giornali io sono d'accordo che gli ultimi dell'intellettuale per quel che mi riguarda sono stati Pasolini a Sciascia per certi versi
Ma questo
Era
La capacità
Di porsi veramente in termini liberi e di avere degli interlocutori che glielo consentisse oggi questa funzione la libera stampa la sta perdendo non uso il termine
In maniera impropria i giornali ormai sono piene di puttanate nelle prime dieci pagine non leggete altre
Non c'è lo spazio per una provocazione intelligente non c'è lo spazio per una posizione veramente libera e non c'è lo spazio perché
Ci sia qualcuno che rompa liste pieni e questo non lo si recupera attraverso il rapporto organico tra intellettuali è partito sarebbe un passo indietro è sarebbe probabilmente un'illusione
Grazie al senatore Quagliariello
Grazie
Allora prima di continuare su questo filone io volevo passare un po'la parola alla dottor veri ed ecco direttore dicevo del Comitato i festeggiamenti eccentrica persino l'anniversario dell'Unità d'Italia ce l'ha fatta
Tutta la serata gli volevo chiedere come RAI a Torino
Sono stati spesi tutti questi soldi pubblici privati come mai il tutto rimane
E
No no dico ma mai Torino ha investito così tanto cioè quali sono i vantaggi di questa forte spesa
Buongiorno a tutti grazie dell'invito grazie al Ministro Meloni grazie agli amici Atreju BA innanzitutto per quel che mi riguarda la prima cosa da dire
E che ovviamente questo dibattito ci fa molto piacere
Nel senso che fino a due anni fa quando abbiamo cominciato a lavorare sembrava che il nostro lavoro operava organizzare un grande momento di riflessione sugli ultimi centocinquanta anni ma anche sul futuro sui prossimi venti trenta anni l'Italia fosse una utopia qualcosa di inutile qualcosa che non incontrava nell'interesse della politica né quello dei media né quello degli italiani nel loro insieme
Credo che grazie al dibattito e ho innescato da cave alloggio questa estate si veda come davvero il centocinquantesimo sia un'occasione importante di riflessione
Io sono totalmente inadeguato sia al dibattito storico sul dibattito
Politico io sono un organizzatore culturale di Soru
Occupato da sempre riorganizzazione culturale sotto direttore sono deliberò ho lavorato all'evento olimpico ho diretto il piano strategico di Torino e per me quello che interessa è la crescita del Paese attraverso i suoi territori
Devo dire che soprattutto negli ultimi dieci anni di lavoro ho sempre visto una straordinaria potenziale non mai sfruttata abbastanza interazione fra il locale e nazionale fra il locale e globale
E soprattutto una totale ignoranza da parte dell'Italia di quello che avveniva in altre grandi nazioni specialmente europee come la Gran Bretagna come la Spagna che hanno saputo utilizzare benissimo dei momenti identitari comuni
Nazionali di forte immagine della loro bandiera
Anche per uno sviluppo locale fortissimo la Spagna negli anni ottanta non è un caso che abbia
Favorito questa crescita straordinaria di tutte le regioni spagnole
Anzi Madrid arrivata quasi ultima in questa sfida soltanto con l'avvento di Asmara recuperato posizioni che sono partito acquisizione molto regionalista e come quelle della Catalogna
Non capisco mai perché il va posizione della Catalunya regionalista sulla posizione buona mentre il leghismo italiano sia in potenza la situazione è cattiva probabilmente è perché la vocazione etica
Di questo sviluppo regionale non viene mai radicata in maniera sensata perché non se ne fa un discorso di radici che probabilmente non esistono mentre invece bisogna famiglia un discorso di sviluppo economico culturale
E sociale la Spagna ha utilizzato i grandi eventi
Le non solo le Olimpiadi li expo pensiamo l'America scappa Valencia proprio per dare uno sviluppo locale fortissimo e per far dire perché gli spagnoli sono bravi non il sì le singole regioni
Cioè addirittura il caso di Bilbao un caso pazzesco il concreti per il bando è stato usato per unificare la regione basca con il resto della Spagna e per ridurre l'impatto delle da e delle volontà separatiste dal resto del Paese
Lo stesso ha fatto l'Inghilterra che ha usato benissimo i cambiamenti che la Tasco capita dalla cultura e di un borgo il festival teatrale a Cardiff l'impatto dello sport con il il dogma del del rugby a Manchester ancora una volta lo sport il calcio
Lo stesso a Liverpool di nuovo capitale europea la cultura intorno alla musica i Beatles l'anno scorso non si capisce perché in Italia non si possa fare una politica di sviluppo nazionale e locale
Con una forte matrice nazionale
Personalmente l'ho proposto al ministro Bondi quando ci siamo incontrati l'anno scorso
Con il Sindaco Chiamparino il cinque agosto chiedendo perché affinché il Governo nazionale entrasse nel nostro Comitato perché non era nostro interesse promuovere una visione di Torino sabauda detto e lo risorgimentale passatista
Erano alto interesse come accaduto e sessantuno mettere Torino al servizio della nazione a disposizione della nazione quello che ci interessa è costruire il campo da gioco
Non decidere come le pedine devono giocare le pedine devo indicare ciascuno la loro partita devono tessere la loro terra con le loro abilità con le loro capacità facendo incontrare questo è uno dei principali obiettivi del due mila undici politica e cultura
Sociale anche divertimento anche visione anche speranza nel futuro condivido molto quello che mi raccontava il Ministro Meloni guardando s'immagini dei giovani scelti che poi sono giovani che in taluni casi hanno nomi come
Giuseppe Verdi o Marconi solo o Fausto Coppi cioè persone che poi hanno una tradizione una radice
Straordinaria nel vissuto storico ma che effettivamente sono diventati goloso diventati a giovanissima età con uno spinta verso il futuro
Straordinari
Qui il primo motivo della scelta di Torino per la scelta etica è una scelta diciamo così di politiche e non di politica tra le politiche c'è anche la politica dello sviluppo locale cioè noi abbiamo visto a partire dal
Dalla candidatura olimpica del mille novecentonovantanove che investire per attirare
Giovani in prese cultura media è un vantaggio di tutta la collettività
Non è un vantaggio soltanto del Sindaco Luca lo promuove non è soltanto vantaggio delle élite che lo governano non è vantaggio soltanto delle imprese che ci lavorano
L'orgoglio delle notti olimpiche del due mila sei è stato un orgoglio trasversale che ha coinvolto gli immigrati e gli anziani che ha coinvolto i giovani e le persone magari che stanno di solito
Accenna piuttosto elitaria tutti si era lo stesso livello in quel momento
Costruire una festa voi lo sapete bene perché lo faccette
Lo fate da qui da undici anni e quello di
Stare tutti insieme
Stare tutti allo stesso livello
E questo credo che sia l'ambizione del nostro lavoro portare tanti italiani tanti appassionati dell'Italia voi pensate è un dato che valutiamo sembra troppo poco su quale sicuramente il nostro Paese Invest ancora troppo poco
L'Italia e sempre nelle prime tre posizioni come Paese desiderato
Come Paese desiderato in cui andare a fare una visita culturale
In cui andare a fare una visita di paesaggio andare al mare andare in montagna andare e in Campania o in cui trascorrere un periodo di preparazione formativa
In tutti questi tre ambiti rispetto al brand Italia non può cioè non produciamo alcuna soddisfazione di quelle rispetto a quelli che scelgono l'Italia
In maniera molto forte
Noi abbiamo perso posizioni negli ultimi dieci anni in maniera significativa un po'perché il mercato si è allargato un po'perché
L'Italia non è più solo insieme alla Francia
Alla Spagna e Stati Uniti
Una delle principali destinazioni turistiche ma anche perché non abbiamo fatto più nessun investimento in questo abbiamo fatto pochi investimenti in infrastrutture turistiche pochissimi investimenti in infrastrutture culturali e pochissima condivisione di sviluppo comune
Abbiamo avuto una scellerata decisione dal mio punto di vista di abrogare il Ministero del turismo dando un mandato soltanto le Regioni questa cosa a non ha promosso una vera
Politica condivisa nazionale e ancora una volta mentre noi vediamo campagne di cui andiamo orgogliosi di quei Paesi la campagna di Stati Uniti la campagna della Nuova Zelanda la campagna della Finlandia la campagna della Spagna ovviamente
Dove si vede l'identità nazionale
Come lo lo sfruttamento locale positivo delle risorse culturali
Turistiche l'Italia si promuove in maniera scellerata
Ho parlato recentemente loro certamente
L'altro ieri a Milano per un lungo colloquio con Marte o Marzotto presidente dell'ENIT levità trentanove milioni di euro di investimenti di cui trentuno in spese fisse per le sedi nel mondo è solo otto li utilizza davvero per la promozione
Dell'Italia quasi tutte le cinque principali regioni italiane incluso il Piemonte che investono in turismo hanno più soldi da investire ma lo fanno senza poter utilizzare compiutamente il brand Italia
La ragionare su L'Unità del Paese significa ragionare su come promuoverlo come dagli uno sviluppo futuro nel turismo nella cultura e dell'identità sociale condivisa
Noi lavoriamo a costruire il campo da gioco
Quello per cui investiamo circa ottanta milioni di euro e perché per noi portare sei milioni di persone questo il nostro obiettivo in otto mesi a Torino a visitare la mostra del curata tra gli altri al professor
Barberis sulla quale si sta lavorando anche con il Governo proprio per una visione condivisa di lavoro sulla storia a favore dell'identità nazionale una grande mostra sul futuro
Perché non ci interessa soltanto il Risorgimento ci interessa anche
Che cosa potremo fare come italiani riposti venticinque anni una grande mostra condivisa sui capolavori dell'arte italiana dal trecento all'ottocento cioè quello che tutto il mondo ci invidia una grande mostra sul cibo
Come elemento di attrazione del sistema Paese ecco tutte queste cose portano dei ritorni economici diretti sul nostro territorio
Ricordo che
In mille miliardi
I mille milioni di euro investiti delle Olimpiadi hanno prodotto il più dieci per cento del PIL regionale il più zero tre per cento del PIL nazionale nel periodo due mila e uno due mila sei
Credo che badare ai numeri badare alle convenienze di puntare sull'identità nazionale comunque alle argomento di un evento
Pubblico nel due mila undici sia un vantaggio anche molto concreto e non soltanto teorico
Grazie
Allora io continuerei riprenderei con
Professor Barberis professor va benissimo volevo farle una provocazione
Massimo D'Azeglio disse fatta l'Italia bisogna fare gli italiani
Poi in privato scriveva
Che
Stare assieme napoletani era come giacere ULEB rosso come sono stati fatti iraniani seguito come il popolo italiano adesso
Permettetemi a mia volta di rispondere con due provocazioni
Di tipo storiografico che ci riconducono dal più almeno al tema che forse bisogna rimetterci le mani a queste cose
Partendo dalla considerazione che ogni epoca fa delle domande al proprio passato e verosimilmente queste domande ci aiutano a
Diciamo
Aggiornare quelle informazioni così come prima il io lo chiamo il professor Quagliariello lo considero un collega storico e non soltanto un eminente personaggio della politica
Ci ricordava prima
Le due provocazioni sono le seguenti se noi pensiamo al momento unitario cioè a come l'Italia parte
Noi
Abbiamo normalmente delle informazioni dateci dai libri di storia che sono rigorosamente sbagliate
Vale a dire
Ci viene detto che la dinastia dei Savoia
Personaggi come Cavour
Da Zevio
Hanno imbastito una politica che in qualche modo che adesso se mi permettete trascuriamo fattualmente apportato all'Unità d'Italia la mia personale provocazione è la seguente
Se non ci fosse stato lo Statuto Albertino del mille ottocento qua frantoi atto che garantiva libertà di culto libertà di associazione e libertà di stampa
A Torino non sarebbero arrivati
Tutti quegli intellettuali meridionali milanesi veneziani bolognesi romani
Che hanno costituito l'humus politico su cui a Torino è cresciuta l'opinione che valesse la pena di costruire un processo unitario
Trascuro qui il fatto che se non ci fosse stato il fatto che riguardino e con una grossa grossa e decisiva manovra al sud
Probabilmente la dinastia sabauda non avrebbe mai promosso l'unità nazionale
Dirò la seconda provocazione
L'Italia unità
Nella misura in cui si unisce sotto l'istituzione sabauda
Immediatamente si divide
Perché
Perché da quel momento in avanti negli anni immediatamente successivi all'unità alcuni in processi di unificazione territoriale avvengono in modo violento
Lì sì che c'è l'esercito dei Savoia e l'esercito dei Savoia che si muove verso il Mezzogiorno d'Italia provoca le cosiddette insorgenze sono di varia natura
Sono di natura politica e di altra natura di anche di natura geografico antropologica detto questo
Gli eserciti sabaudi si comportano da conquistatori fanno un'operazione di colonialismo interno non è tutto coesistono stressando i termini certo è che sia andiamo a leggere
Il Risorgimento con le domande dell'oggi vale a dire che senso ha parlare di unità nazionale
Secondo me è doveroso risponderci attenzione l'unità nazionale è stato un problema fin da subito
E vede in quei protagonisti che sono stati retoricamente consegnati dai libri di storia come i personaggi a trazione anteriore dell'unità nazionale invece come personaggi
Più equivoci da questo punto di vista da ad esempio era un uomo estrarre
Manente moderato e come tutti i torinesi desiderava conquistare il Milano del resto d'Italia non gliene importava niente
Tutta la strategia dei Savoia danza il centro in avanti allargarsi in Lombardia dall'Italia non gliene importa nulla
Il processo unitario arriva quando Torino diventa una città io e il rinvio è una legge
E il fatto che Torino oggi
Abbia una vocazione a discutere di questioni di unità nazionale e che non è
Una città esclusivamente del nord una città fortemente meridionale
Perché naturalmente fattori ovvia Greganti successivi a questi che abbiamo discusso per esempio i grandi processi di industrializzazione hanno portato nel secondo dopoguerra
Metà del Mezzogiorno al nord beh tutta quella gente e lì sono i torinesi di oggi sono le persone che hanno tutto l'interesse a riconoscersi in una comunità nazionale che non è certo quella del vecchio Piemonte sabaudo ci mancherebbe altro
Un'operazione di carattere storiografico Selvio a mio modo di vedere
Questo tipo di problemini li sottopone
è chiaro che noi abbiamo bisogno di De costruire e di ricostruire
E chiaro che noi abbiamo bisogno di
Chiarirci
Perché in fondo la politica da questo punto di vista anche per uno storico ha una sua importanza noi qui ragioniamo attorno a un pregiudizio
Un pregiudizio che io condivido
Che l'unità nazionale abbia un forte senso
è questo il punto è chiaro che se noi discutiamo a partire dal fatto che l'unità nazionale non solo non ha senso ma non è auspicabile hi-tech questo cambio evidentemente i termini della questione
Io non penso che questo sia discutibile
E ritorno nei panni dello storico
Se
Qualunque regione italiana aggregata anche nel modo in cui un certo federalismo ottocentesco la proposta diciamo il Piemonte e Lombardia
Fossero rimasti uno Stato autonomo non avrebbero mai potuto competere sul mercato economico internazionale così come ha potuto farlo l'Italia unita
Che non dimentichiamocelo e diventata da una piccola media potenza nel cuore del Novecento alla quinta potenza industriale del mondo questa cosa vorrà ben dire qualcosa
Naturalmente noi sappiamo che ci sono delle luci e delle ombre
Nella storia italiana
Degli ultimi centocinquanta anni
Semplicemente perché sappiamo che ci sono dei fattori che sono stati aggreganti e dei fattori che per vari motivi sono stati non aggreganti poco aggreganti o addirittura disgregata anti
Io credo che una buona storia oggi debba partire da questo
Debba raccontarci che cosa ha tenuto insieme gli italiani e perché e debba raccontarci che cosa non ha tenuto insieme gli italiani e perché
Per quale motivo
Perché
E dobbiamo chiederci
Quali sono i protocolli terapeutici
Questo è compito della politica lo storico e come un medico che fa una diagnosi
Ci si auspica che sia bravo e sappia fare una buona diagnosi il protocollo terapeutico e tutto nelle mani della politica e dei cittadini naturalmente che hanno un rapporto con la politica
Di tutti noi
Lo storico questo può fare
Può discutere e successo davvero la mia risposta è no non è successo davvero
è possibile farlo in India prospettiva di un discorso diciamo così che ci si dà appuntamento al due mila undici
Io dico non è solo possibile e più che auspicabile ed è auspicabile che duri ben oltre il due mila undici perché io che non sono un politico ma che potrei essere definito un intellettuale
O come unica ambizione quella che il mio lavoro sia utile sia utile alla politica sia una diagnosi sulla quale i politici possono studiare adeguatamente il loro protocollo terapeutico
Mi dispiacerebbe non lo fosse tutto qua io non ho nessuna ambizione di a vere qualcos'altro dalla politica non mi aspetto nulla d'altra parte non sono organico a nulla non o partito
Lavoro
Vivendo del mio lavoro ma questi sono dati biografici che non interessano nessuno il problema e
Possiamo
Discutere
Condividere
Giudizi sulla nostra storia
Ritorniamo all'inizio la mia risposta ISSI
A patto
Che ci sgombriamo
Va
Quei pregiudizi che ci portano ad essere ciascuno per la sua parte militanti politici persone che in qualche modo aderiscono ideologicamente a qualcosa
Io sono un revisionista convinto
Come diceva il senatore collega Quagliariello io penso che la storia sia una risposta continua agli interrogativi del presente il presente cambia e quindi così come il presente dell'Ottocento si chiedeva qualcosa sulla storia di Roma
Il nostro presente può chiederci esattamente qualcosa sulla storia di Roma e infatti la storia di Roma è andata avanti si è arricchita
Abbiamo degli studi che che che ci raccontano qualcosa di più interessante di quanto non ce li raccontassero quelli di cento anni fa eccetera
Riteniamo l'unità nazionale un valore la mia risposta è sì
Possiamo fare qualcosa per far sì che questo valore venga in qualche modo non genericamente condiviso ma ha portato ad essere cultura comune di una comunità nazionale la mia risposta è sì
Abbiamo la volontari politica di farlo perché ci vuole anche quella qualche volta ne dubito naturalmente dal mio osservatorio
Mi auguro che i prossimi mesi e i prossimi anni invece siano di forte incoraggiamento
Vorrei tornare qui a discuterne con voi mille altre volte perché credo che sarebbe il proficuo per voi forse per me di sicuro
Grazie professore allora un'altra domanda al dottor Campi
Sui dialetti c'è stata recentemente anche una polemica selettive insegnamento lettere scuole i dialetti cosa sono sono un valore della nostra nazione oppure possono essere un elemento di
Contrario a quello spirito unitario nazionale
Dopodiché lo faccio già una domanda alla Presidente Violante al senatore Quagliariello perché qua dobbiamo chiudere e stiamo un po'cambia
Ve lo si sia una proposta per su come celebrare i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
Rispondo subito la domanda però permettetemi prima una chiusa alle cose dette adesso da professor Barberis che ha dato una lezione di corretto revisionismo si può discutere delle vicende del Risorgimento
Andando oltre la geografia andando oltre la retorica senza per questo voler cambiare il corso della storia senza per questo vuole sposare un punto di vista ideologico inutilmente polemico su come può la storia né affetti
Si è realizzata e compiuta per cui appunto ceda raccontarci la vicenda e Risorgimento come necessariamente una grande epopea non ceda cogliere
Stendere tappeti rossi la dinastia Savoia che probabilmente l'Unità d'Italia non dico la subita ma sicuramente non l'ha voluta
Così come ci è stato raccontato nei libri di storia pro dal PPI poi a immaginare che
Il processo di unificazione italiana debba essere considerato qualcosa di reversibile addirittura un disvalore come oggi
Qualcuno pensa di poter sostenere in una chiave che vuole essere appunto revisionista per non in senso
Storiografico ma un senso politico ne occorre
Io sono stato un giovane militante da destra come molti di voi
E mi ricordo che
All'epoca anche noi ci dica vanno di voler essere non conformisti
Dissidenti difformi rispetto
Al pensiero dominante in una parola revisionisti anche sulle vicende dell'unità nazionale perché si era capito che c'era qualcosa che non quadrava nel racconto edificante
De L'Unità italiana per come si trovava scritta sui libri di storia per come ce l'avevano raccontata i nostri i nostri politici e solo che non trovammo appigli no come come
Avere un punto di vista diverso sul Risorgimento meno convenzionale
Non essendoci professore di storia bravi e onesti come professor Barberis scoprimmo che c'era uno scrittore che all'epoca andava molto di moda e che era diventato un cult regioni della destra italiana si chiamava Carlo Alianello
Un grandissimo scrittore uno o più grandi scrittori italiani
Sudista convinto autore di libri che vi inviterei a riscoprire e a leggere credo che non siano più in circolazione ma
Non è difficile trovarli l'alfiere
E poi la conquista del sud e nel titolo c'è tutto
E furono liberi che leggeremo perché ci dava un punto di vista veramente diverso sul Risorgimento capimmo che cosa erano state le violenze dell'esercito piemontese del sud no chi era stato davvero il generale Cialdini
Però al tempo stesso quelle letture che sono state molto edificanti
Per quello che mi riguarda non hanno mai fatto così che io capovolgersi a mio giudizio storico io non sono diventato
Filo borbonico leggendo Carlo Alianello semplicemente quindi ha maturato una visione più completa dal mio punto di vista della vicenda storica nazionale in cui anche le ragioni dei vinti trovavano spiegazione non solo sul filo della nostalgia
Ma sul filo dei fatti che nessuno ci aveva raccontato in quella successione che quello scrittore inventivo geniale a suo modo molto onesto raccontava
Anche se in forma romanzata
E questo il revisionismo questo qui vi è l'unico revisionismo che sia accettabile al mio punto di vista sulla questione degli eletti
Di impronta io risponderei che è stata veramente una polemica ere perché ancora in corso ridicola
Che trova delle giustificazioni soltanto di natura politica lo diceva prima il presidente Violante la lega probabilmente teme che a furia di parlare di unità nazionale le si possa togliere un po'di terreno sotto i piedi e quindi ha bisogno stavolta di rilanciare
Perché la polemica ridicola perché non sta in piedi dal punto di vista direi
Scientificamente non senza voler essere appunto necessariamente
Degli degli scienziati che Sidea che i dialetti possano essere affiancati alla lingua italiana addirittura in alcuni casi possono essere considerati sostitutivi che debbono essere considerati vettore privilegiato di identità rispetto do la lingua italiana
Che sarebbe da considerare la lingua dei vincitori una lingua imposta son cose che non tengono conto veramente della bici la nostra vicenda storica
Che da questo punto di vista è stata molto diverso da quelli di Altavilla gli altri Paesi
In Francia la lingua francese che poi il parigino del leader France che ha preso il sopravvento sul bretone
E su tutte le altre lingue regionali è stata in quel caso si una lingua imposta non con un decreto di Francesco primo che decise che quel dialetto lì sarebbe stato la lingua nazionale
Perché costruendo la monarchia francese c'era bisogno di una lingua di diventassi Ringo ufficiale dello Stato
Il castigliano è diventata lingua nazionale preminente rispetto a Catalano e le altre lingue regionali spagnole anche quella per le vie per editto reale
è successo anche in altri Paesi sia il caso che
La nascita dell'italiano come lingua che progressivamente si è imposta
In una dimensione nazionale e non ho obbedito un processo del genere nessuno ha imposto l'italiano come lingua nazionali come lingua di Stato l'abbia avuta la vicenda storica che probabilmente i leghisti non conoscono
C'è stata come dire oppure
Vittorio Messori ha scritto su questo un bell'articolo sul Corriere della Sera dicendo ritagliamo è stata una lingua democratica che nessuno ha imposto
Si è imposta da sé sul piano
Quasi punto
Letterario per per convenzione accettata allora questi denari adesso debba essere considerata la lingua dei vincitori la lingua che ha mortificato i dialetti
Quando invece gli italiani l'hanno scelta come dire l'hanno eletta nuova a avventore non soltanto
Necessario per confrontarsi per discutere per dialogare ma anche a avventore identitario
Se è vero che l'Italia come nazione culturale esiste prima dello Stato italiano esiste solo nella misura in cui ha una grandissima letteratura che si è espresso esattamente in quella lingua ingresso questa contrapposizione da che nasce altro punto secondo me ridicolo che la dice lunga poi sul su su su sull'inconsistenza di certe polemiche i dialetti sono una cosa le lingue regionali sono un'altra
Sono tutt'altre cose io posso anche discutere sull'utilità di rivalorizzare le lingue regionali
Che poi l'Italia sono tre o quattro non di più
Il Veneto che è stata effettivamente una lingua che ha avuto una sua
Come dire
Strutturazione nel corso dei secoli è stata lingua della diplomazia è stata lingua una tradizione letteraria ma i dialetti cioè lì le parlate locali che differiscono a da chilometro a chilometro in questo Paese che Statuto gli vuoi dare
No che significa voler levare all'ARRA Arras a rango identitario RAI e Tele Lombardia Tele Padania inaugurato ieri telegiornali in bergamasco
Quanti telegiornali vogliamo mettere in piedi in un Paese come l'Italia dal momento che gli eletti sono centinaia
Allora
Forse ci vorrebbe un linguista per spiegarmi meglio questa cosa
Però appunto mi serviva questa introduzione polemica per rispondere velocissimamente a Gaetano io ho un'idea un po'difforme dalla sua
Che è la seguente la lega ha cambiato la lega dei dei primi tempi era una lega secessionista la lega di Miglio che puntava come diceva Miglio sullo spreco istituzionale era la lega secessionista poi la lega per realismo politico adottato
Una strategia diversa esso chiedano dice è stato in qualche maniera intricata costituzionalizzato a riportata ha ragione ha modificato molti dei suoi atteggiamenti
Io esprimo un dubbio spero di essere smentito sicuramente lui ha ragione io torto che questo cambiamento di strategia paradossalmente sia più pericoloso rispetto alla vocazione secessionista di retta no
Sì nel senso che gli sta perseguendo questa mia impressione una
Forma di secessionismo sorto no
Lui dice prima la lega fax
Polemiche sovra strutturali della poi la struttura
Fa sì che sia un alleato fedele che persegue strategie politiche coerenti con quelle del suo alleato il PdL siccome io non sono marxista e penso che non lo sia
Nemmeno Gaetano a me interessa la sovrastruttura rispetto la struttura a me interessano anche per gli aspetti di politica simbolica
Sulla quale la lega e di una precisione chirurgica
Questo insistere costante in polemiche sull'Unità d'Italia sulla bandiera sui simboli dell'unità nazionale
Sui dialetti in un Paese perché ha una coesione che
Come dire gli ultimi anni si è andata riducendo sicuramente nord
Non può lasciare indifferenti e soprattutto non si può pensare che non produca affetti che a loro volta sono disgregante io spero di sbagliare però questa impressione
Ed è che sta la ragione per cui vorrei che su questi punti qualificanti che non possono essere derubricati a folklore non è la polemica estiva della lega è una strategia culturalpolitica sofisticati Sima
Perché i rozzi leghisti io non ho mai considerati tali
Le sempre considerati estremamente sofisticati correnti dei loro comportamenti perseguono un obiettivo
Naturalmente l'obiettivo va contrastato
Della cosa io imputo al PdL non alla lega la lega fa il suo percorso è il PdL questa sua vocazione nazionale che è stata richiamata che su questi punti dovrebbe essere intransigente non pensare che sia soltanto un gioco non pensa resa soltanto polemiche scriva perché poi la politica simbolica si radica certi atteggiamenti mentali che sono intrinsecamente secessionisti c'è gente ormai che non si considera più italiana
Il Direttore di Radio Padania ma ha detto ma
Tra la la soluzione è semplice noi parliamo i nostri dialetti dico e poi come i lingua veicolare possiamo l'inglese
Però una soluzione facilissima l'italiano non serve ci andiamo l'inglese che diventa la lingua veicolare universale Tognolo si parli sui dialetti è una battuta
Potrebbe essere scambiata per tale però se si radicano atteggiamenti del genere potrei farvi decine di esempi e questa estate di esempi ce n'offerti
Moltissimi poi c'è il rischio che si arrivi ad un punto che il classico punto di non ritorno
Ringrazio allora tutti gli ospiti purtroppo dobbiamo chiudere hi-tech siamo accavallati con l'altro appuntamento ci sono già agli atti nostri allora faccio fare però un saluto veloce alla Presidente garante aveva senatore voglia
Assicurazione è stato chiesto cosa fare per festeggiare i centocinquanta anni io vorrei che la prossima volta la scuola di partito del PD
Forse l'invitati anche i dirigenti del PdL ad intervenire
E la scuola di partito del PdL fosse invitati anche i dirigenti del Pd ad intervenire perché ci
Siccome ISEE
Commi capirci anche se siamo diversi e siamo avversari ma non siamo nemici cerchiamo di capire le ragioni dell'altro e per la sostanza della politica e questa eticità però un po'di più ci può essere forse un po'più internazionale seconda questione
Io sono d'accordo collega Quagliarello sulla funzione APTL di spostare la lega
C'è un punto però SCO Gaetano quale mi permetto richiamato l'attenzione oggi o ieri un Sindaco leghista ha fatto cancellare butta giù una lapide AP Peppino Impastato
Sostituendola con un'altra si poteva fare avute due Impastato che un giovane come voi ucciso dalla mafia perché si batteva per la legalità
è un uomo nazionale
Né un nome meridionale queste sono le cose che non bisogna fare e che sono sicuro che il PdL reagirà a questo tipo di cose anche come dire sanzionando politicamente questo Sindaco che ha fatto questa cosa che ritengo molto grave grazie
Non sono marxista non sono mai stato posto rassicurare campi e quindi anche per me la sovrastruttura è importante però vorrei dire una cosa
Cercano di acchiappare anche Barberis
I moderati
Dell'età dell'assorbimento era nuovo tutti quanti federalisti quelli meridionali e quelli
Del nord Balbo era un federalista
E così lascio perdere Gioberti ma così Pasquale Turiee illo così fortunato così croce si fecero unitari è drammaticamente unitari per
Che
Ritenne ero in quella situazione che quella fosse la loro responsabilità di governo e che non c'era altro da fare per le ragioni che ha detto Barberis perché il Risorgimento è stato un evento difficile io dubito che il
Si è fatto per
La costituzione del quarantotto ma di questo se ne può parlare a in un altro momento e se non si fosse fatta una scelta unitaria probabilmente quell'esperimento sarebbe
Andato male ecco così io credo che
Dei partiti nazionali
E debbono fare delle scelte di governo
Devono dimostrare innanzitutto su questo terreno dia vere un'idea della nazione e io penso
Che l'aver fatto tornare lo Stato a Napoli sui rifiuti dove il problema sia risolto per la solidarietà delle dalle regioni del nord
Mettiamocelo in testa aver fatto tornare lo Stato all'Aquila che non mi sembra non regioni città metri settentrionali l'avvenuta risolto i problemi
Su cui si potrebbe pure indagare dei disavanzi di Palermo e Catania sono stati per l'appunto delle scelte di governo che sono andate nel senso di rafforzare quella
Concetto di unità che hanno iniziato a plasmare un'idea di nazione e sono cose che andrebbero considerate insieme alle sovrastrutture sulle quali nessuno vuole
Glissa aree
Penso dunque
Perché se noi vogliamo cercare
Di sfruttare questa occasione dei centocinquanta anni cerchiamo di allargare una discussione come questa e
Di prolungarla al di là della date al di là delle strumentalità perché non è possibile poi
Che la lega
Ci si misuri solamente strumentalmente per pulire una costola della sinistra e vi ricordo che Bossi ha aperto un conto è un corteo della Resistenza a Milano quando strumentalmente conviene e diventa una forza secessionista
Poi quando strumentalmente conviene cerchiamo di avere su queste cose un podio
Quindi brio e io chiedo una cosa Barberis perché ho letto la stampa in questi giorni
Che
A Torino che ha voluto giustamente diciamo questo impeto attestata anche la capitale delle interpretazioni sull'Unità d'Italia
Perché la tesi della rivoluzione mancata è nata con Gramsci a Torino l'autobiografia della relazione nata con Gobetti a Torino si potrebbe andare avanti per li rami
Che Torino ecco sia apra anche
A
Altre interpretazioni e ad altre provenienze che non Provincia Lisi questa discussione e questo evento ho visto
Quando allarme può darsi che sia un caso sulla stampa di ieri e dell'altro ieri ecco addirittura Toma chiusure nei confronti della partecipazione di storici
Solamente doloso perché venivano da altre regioni non andando a parte tu in generale ecco io mi auguro mi auguro questo
E infine
Ultima cosa sarà molto dei modi ma se dobbiamo fare una cosa
Facciamo qualcosa per i nostri artifizi perché se no è inutile parlare di memoria o di ricordo lì ci sta la storia del nostro Paese e vi assicuro degli archivi stanno veramente male
Grazie a tutti e ringraziamo ancora i nostri relatori grazie a voi dell'attenzione
Ringraziamo anche della presenza che sta perché a seguirci la professoressa è stata delegata all'Università di Tor Vergata la professoressa Mariani per eseguire i centocinquanta anni dell'ordine del dell'Unità d'Italia e quindi la soglia grazie della sua presenza