"Sotto una manciata di panda, due o tre tigri bianche, molte tonnellate di balene, svariati chilomentri cubi di foresta e qualche milione di parole sull'ordine mondiale, c'è ancora insabbiata una vecchia pratica che ha due o tre titoli noiosi: "Lo scambio ineguale", "Il neocolonialismo", "Sviluppo e sottosviluppo"

La sera
Il titolo del dibattito di oggi come tutti i titoli dei dibattiti del Meeting e anche di quest'anno
è un po'fantasiosi lo rileggo sotto una manciata di panta
Due o tre tigri bianche molte tonnellate di balene svariati chilometri cubi di foresta e qualche milione di parole sull'ordine mondiale c'è ancora insabbiata una vecchia pratica che ha due o tre titoli noiosi lo scambio ineguale
Il neocolonialismo sviluppo e sotto lo sviluppo il titolo è come ho detto fantasioso ma vuole riportare l'attenzione su uno dei temi più reale floreali più cruciale di quest'epoca
Il problema del nord sud il problema della del rapporto con l'America messa anche in termini simbolici
Come il rapporto col mondo del mondo sviluppato col mondo mondo sviluppato infatti il titolo del meeting parlando del crogiolo di razze che l'America sottintende questa flusso migratorio che anche un flusso di rapporti tra questo Nord questo su l'incontro di oggi cioè a voler riprendere un tema che ormai pur essendo drammatico è poco trattato il tema della grande economia internazionale del grande sviluppo
Internazionale siamo moltissime volte così sommersi da problemi di piccolo cabotaggio dell'ordinario da non pensare a qualcosa che e altrettanto quotidiano ma forse
Non visto
Negli anni Settanta questo è un tema cruciale un tema su cui ci facevano le manifestazioni noi non possiamo non parlar di questo volendo parlare di politica di economia di rapporti con l'America vogliamo ritornare a parlare di questo argomento
Perché lo riteniamo fondamentale proprio per il nostro quotidiano
Sarebbero meno veri gli ideali in cui crediamo se non parliamo anche di questi ideali per questo abbiamo due anche oggi due ospiti d'eccezione
Innanzitutto il ministro
Del bilancio del Mezzogiorno Franco Reviglio professor Franco Reviglio
Ordinario di scienza delle finanze all'Università di Torino più volte ministro
Presidente dell'ENI
Studioso oltre che operatore in questo campo ha appena scritto un libro dal titolo le chiavi del due mila i grandi rivolge il menti dell'economia italiana e mondiale in cui tratta proprio degli ultimi trent'anni
Di quello che è successo degli ultimi trent'anni della fine
Di un certo modello partecipativo che aveva semplicemente nelle elezioni il suo punto cardine del fatto dell'apertura dell'economia internazionali
E di quindi della necessità di strumenti che permettano un nuovo rapporto tra nord e sud su diversi temi l'ambiente l'economia
La fanno lo sviluppo
A Luigi ed eremo innanzitutto proprio di delinearci questo quadro di insieme questo scenario
All'orizzonte del due mila
Per situare
Questo problema questo problema dello sviluppo dell'economia mondiale questo problema dello sviluppo del sottosviluppo
Il secondo nostro ospite
L'onorevole Filippo Maria Pandolfi
Anche l'UE più volte ministro ministro per undici anni in dicasteri chiave della nostra governo vicepresidente della Commissione CEE che si occupa in particolare dei problemi
Della scienza e della tecnologia
A lui chiederemo in seguito al primo intervento di delineare
La possibilità e il ruolo dell'Europa
Di delineare come agire nel quadro che il ministro Reviglio avrà per noi delineato dopo quindi la parola al ministro neri
Sì grazie
Io cercherò di essere molto semplice è molto sintetico
Negli ultimi quarant'anni
Il mondo
Ha visto uno sviluppo economico come Mario avvenuto prima nella storia
Il prodotto per va detto
E praticamente quadruplicata in termini reali
Quasi
Un quinto della popolazione mondiale
Ha visto aumentava i può più benessere
E lo il proprio livello di reddito come mai era avvenuto prima
Le poche statistiche che abbiamo sui primi quarant'anni di questo secolo indicano che per i Paesi industriali l'aumento del prodotto non era stato neanche
Del cento per cento meno del cento per cento
Noi abbiamo avuto un aumento del quattrocento per cento al netto dell'inflazione
Io credo che gli storici del futuro
De nomineranno questo periodo storico con una sorte di età dello
Due osservazione voglio fare
A questo proposito si è concluso
E quindi in questo periodo
Quel processo politico che ha avuto inizio circa un secolo fa nei Paesi industriali
Per lido
Qualcuno direbbe eliminare ma questo non è avvenuto ridurre la disuguaglianza di potere e ricchezza tra ceti proprietari e ceti proletari
La grande questione post politica dell'ultimo secolo
Questa distributiva
è stata sostanzialmente
Affrontata
Attraverso questo processo di crescita economica
Grazie
Agli strumenti del suffragio universale
Cioè grazie alle istituzioni democratiche
Le masse di diseredati
Poveri e proletaria
Sono riuscite
A conquistare dei traguardi importanti e nella distribuzione del potere e nella distribuzione delle ore tante che oggi il problema distributivo che pure esiste anche nelle società ricche i vecchi nuovi poveri non è più un problema politico di prima grandezza si ritiene gli studiosi ritengono che sia un problema politico di seconda grandezza non dico che sia rilevante
Ma non è più un problema così grave le rivoluzioni
Pensate alle costole sovietica
Le riforme sociali le tensioni anche nel nostro Paese la storia dei movimenti sociali eccolo popolare cattolico quello socialista e comunista hanno prodotto un sostanziale cambiamento
Cioè la questione politica le istituzioni democratiche
L'anno affrontata e in qualche modo risolta
Le comunità ha fatto la sua parte
Negli ultimi quarant'anni di redditi per persona fuma quadruplica
Con lo sviluppo che io credo non solo non ha eguali nella storia procedere
Nostra generazione i qualche modo fortunata di essere vissuta oggi qualcuno di noi che ha i capelli grigi ricorda come vivevano i nostri padri i nostri nonni almeno quelli che non aveva avuto la fortuna di nascere
Dei ceti proprietario
Ma questo sviluppo economico così straordinario
Ha lasciato
Io risolti
Alcuni problemi di fondo negli aperti di quelli nuovi
Il primo problema irrisolto è quello
Dei quattro quinti della popolazione che non ha partecipato a questa crescita
Il mondo oggi abitato da oltre cinque miliardi di persone un miliardo sono gli abitanti di Paesi industriali cosiddetti Paesi ricchi che hanno avuto i benefici di questa crescita economica negli ultimi quarant'anni quattro miliardi vivono invece in situazioni di povertà e talora di miseria degradante
E non hanno partecipato a questa crescita col
Le differenze tra Nord e Sud sono cresciute in misura drammatica anche perché l'appropriazione di risorse non rinnovabili da parte dell'economia e diventata così massiccia che né si può più immaginabile oggi di poteva vero nei prossimi trenta quarant'anni la stessa crescita per questi quattro quinti della popolazione che
Del terzo mondo usando criteri di produzione passati
Cioè utilizzando ancora rilevi sommosse in parte nove Coppe labili questo è stato l'energia
Ai combustibili fossili
Quindi il primo grande problema che si presenta di fronte a noi
E come affrontare
Quella che io considero la prima grande questione politica del prossimo secolo così come nel mille ottocentottanta si è posta per la prima volta la questione politica distributiva e nella Germania di Bismarck che con le assicurazioni sociali ha cominciato in quindi
Tentativi paternalistico di affrontava il problema distributivo interno ai Paesi in questi anni oggi così oggi noi ci troviamo di fronte a questo terrificante il problema della diversità distributiva tra Paesi ricchi e Paesi poveri in una situazione in cui l'andamento demografico
Per i giovani continuamente questa discriminazione
Perché pensasse che negli ultimi trent'anni la popolazione mondiale è passata da due miliardi a cinque miliardi cioè in trent'anni
Ci sono
Stati tre miliardi di uomini in più
Se noi guardiamo nel passato prima del mille novecentosessanta per aumentare
Di altrettanto la popolazione ce l'ha voluto un secolo e mezzo cioè non abbiamo un andamento demografico crescente che poteva al raddoppio Della popolazione del pianeta da cinque miliardi a dieci miliardi entro il secolo possibile
Si parla di otto miliardi nel due mila venti e di circa dieci miliardi due mila cinquantadue mila sessanta
Quindi questa grande questione politica che una più questione non soldi solidarietà umana
Ma è anche una questione di sicurezza
Perché queste masse di diseredati
Di disoccupati
Deep uomini senza speranza
Diventano facili preda di movimenti integralisti
Che vedono ora nella forza l'unica via per usciva dalla situazione
Drammatica
A livello sussistenza
In cui si trova
Lo vediamo già oggi questo problema per ricetta vanesio
La vicenda algerina
La guerra che è nato
Sono tutti segnali di esplosioni di questo nuovo dialisi dualismo politico non solo che rappresenta la grande sfida dalla nostra generazione per i nostri figli che è una sfida che tocca la sicurezza e la stessa esistenza del pianeta e dicevo prima non si può pensare difatti crescerà anche se fosse possibile col nostro modo di sviluppo questi questa parte del mondo
Che non ha partecipato
Allo sviluppo degli ultimi quarant'anni tacche perché coi metodi produzione esistenti con le tecnologie esistenti le risorse non disponibili sono insufficienti l'aria l'acqua
Il legname delle delle delle foreste insomma tutto quello che erano state dotazione di vita del pianeta essenziale e a rischio
E allora la domanda che io pongo
E come possiamo immaginare di risolvere questo problema che di solidarietà
Di sicurezza
Insieme
Di sicurezza non solo per le crisi le guerre che ormai non hanno frontiere
Con lo sviluppo della drammi moderni
Le crisi regionali lo dimostrano possono diventare crisi mondiali
Ma siccome essa per la stessa esistenza della vita sul pianeta della vita biologica del piano
Quali risposte possiamo offrire noi a questo di a Lisbona ho detto le istituzione democratiche
Hanno consentito anche attraverso le evoluzioni le riforme sociali le tensioni dell'ultimo secolo di affrontare in modo quasi adeguato
Il grande dualismo distributivo tra proletari ipocrita dei Paesi industriali ecco quali strumenti abbiamo disposizione per la profonda per la foto e questo dopo che a livello politico
Non non non servono le istituzioni democratiche dei singoli Paesi non abbiamo istituzioni adeguate
Abbiamo carenza di leadership qui si parla tanto di America ed Europa
Io credo che sia l'America sia luogo qua mostrino una grandissima carenza di leadership
Io credo che occorrano
Istituzioni nuove diverse dal passato per foto e già questo problema e non possono che essere istituzioni sopranazionali
Quindi i primi segni che noi abbiamo di governo dell'ONU sono incoraggianti perché vanno in quella direzione ma badate bene che sono solo timidi segnali
Perché Hymn è
Nei grandi Paesi democratici non c'è nella coscienza collettiva una disponibilità a significava i propri livelli di vita per consentire la crescita degli altri paesi
Che vuol dire rese empio usava e meno combustibili fossili
Che vuol dire per esempio spingere di più la crescita economica di questi Paesi attraverso trasferimenti solidaristici
Che vuol dire per esempio incentivare innovazione tecnologica che possa consentire a questi Paesi di avere un modello di crescita economica diverso da quello nostro non più effettivi le per la carenza delle risorse non rinnovabili
Il Presidente americano Bush aveva presentato quattro anni fa con cinque anni fa
Un bellissimo disegno di legge
Il clima è a Act cioè un disegno di legge per interventi
Conto le piogge acide conto le missioni
Gli autoveicoli
Una serie di interventi che il mondo non solo del del dei verdi ma mondo di tutti i cittadini responsabili aveva visto con grande favore
Per quel disegno di legge come la vicenda recente della Conferenza di Rio ha mostrato è stato in gran parte
Rivisto
Lasciando pochissimi cambiamenti perché perché questi aggiustamenti sono costosi
Al mondo dell'economia i livelli di vita ecco e il nei sistemi democratici occidentali
Le motivazioni dell'uomo politico ovviamente dipendono dall'esito del mercato del voto e se i cittadini non ti votano tu sei Comuni impresa cannoneggiamento ai prodotti il presidente Bush per vince le elezioni non può proporre aggiustamenti che pongo che una una riduzione del tasso di crescita dell'economia americana
E questo è il dilemma in cui noi ci troviamo che è un dilemma tra diversi tempi di realizzazione perché per risolvere questo dualismo politico occorre avere lungimiranza occorra guardare gli affetti in un periodo abbastanza lungo mentre invece il mercato politico
E ho regolato battente doveri
E il rischio è che a forza di tempi brevi si fanno i tempi lunghi e poi si trovano fenomeni eversivi Billi
Cioè che i fenomeni di deterioramento ambientale deterioramento della vita biologica diventano fenomeni reversibili le piogge acide uccidono le foreste e la vita nei nel nel nei fiumi nei laghi
Il buco dell'ozono poca crescenti malattie della pelle nella vita degli esseri umani
E così via
La innalzamento la temperatura sul pianeta gela i ghiacci e porta adatta distruzione di per che vengono sottratte dall'acqua che oggi sono cattivissime tutti questi sono processi lenti in parte incerti
Che attendono se non si prendono il tempo dei provvedimenti
Che però hanno questo costo politico sul mercato il voto io voglio fa un altro esempio che ho vissuto personalmente il il vice Presidente Clinton tanto poi da un colpo a a a un alla top all'alto patito poche nuvole loculo tesi che io prendo posizione per uno per l'alto
Di capi DC presidente candidato
Di che lato partito
Chi di Clinton che il senatore
Dico
Ha fatto io conosco personalmente ha fatto degli interventi straordinariamente bene fino a un anno fa
Per gli interventi nel fatto
Per rompere costo dialisi Bottai auto direi ricchi e poveri no sud
Per intervenire sul i problemi dell'ambiente da quando è diventato candidato se dimenticato tutto tant'è che ho letto recentemente decreto sul New York Times un editoriale che lo prendevo un po'in giro
Cioè voglio qui prova la vostra attenzione alla vostra riflessione
Un problema che io pongo a me stesso perché è veramente il problema politico che viviamo noi oggi e chi vi vanno ancora ai nostri figli domani
Che è questa diversità
Di atteggiamenti e di posizione tra il policy maker che dominato dal mercato dei voti quindi da un'ottica di va bene va bene
E le esigenze di intervento strutturali che dovrebbero consentire di rimuovere questo tour dualismo nel medio-lungo perché è un problema che apparentemente insolubile
Il rischio è che quando il problema poi esplode è troppo tardi per intervenire perché molti di questi effetti sono irreversibili
Quindi io credo che ci sia bisogno
Di una riflessione per modificare chi
Le valutazioni della gente perché il mercato del voto è dominato da persone
Che sono esseri pensanti
E queste persone devono acquisire secondo me le valutazioni di medio-lungo periodo che portano a considerare gli effetti futuri delle proprie decisioni
Gli affetti che vanno sui propri figli sui propri nipoti e quindi montare i temi del mercato del voto poiché io non credo che ci sia inventato un sistema migliore del sistema democratico quindi se la democrazia dati i risultati
Diciamo un milione qui e dipende dal fatto che gli elettori hanno delle visioni miope e l'hanno naturalmente anche gli uomini politici di bisogni miope perché uno dei compiti degli uomini politici è quello di spiegare ai loro lettori che occorre essere lungimiranti
Quindi io credo che qui ci sia un po'il punto uno dei dilemmi candida nostra epoca che deve essere affrontato io noto qui indicazioni soluzione anche perché non voglio esaurire una commento che non si può esaurire in un contesto e anche di tempo limitato come questo ne voglio annoiare voi che state così pazientemente mi sta per scoccare
Voglio dire che c'è una responsabilità della classe dirigente dei paesi industria che questa responsabilità deve esprimersi negli Stati Uniti con assunzione di leadership che oggi non c'è
Nel rispetto a questi problemi
E anche in Europa perché anche l'Europa non deve più
Nascondersi dietro non quello americano che non c'è più dobbiamo prenderci le nostre responsabilità dobbiamo prenderci emozioni responsabilità nell'area del Mediterraneo in particolare e nei confronti di un altro su tutto che si chiama Hess
Perché quello che l'Est dei paesi del comunismo reale è diventato Sud e un altro sotto
Impatto non è un Sud dominato dall'integralismo islamico com'è una parte del Sud terrà banco ai problemi ma anche quello del sud quindi lungimiranza in questo su questo piano
E poi significa anche scelte politiche coraggiose io dico sempre che se si vogliono imporre meno immigrati
Perché mi immigrati si raggiungono dimensioni molto davanti rilevanti potori problemi grossissimi nella società in cui si inseriscono o come aprire le frontiere alle importazioni
Di questi Paesi patinati dove scuotono i prodotti che fanno e apriva le esportazioni significa però causare delle crisi economiche di medio periodo bisogna gestire un cambiamento una ristrutturazione queste grandi scelte lungimiranti deve fare dopo
Così come delle faglie gli Stati Uniti ma ad occuparci pale comunque queste scelte
E su questo piano io ho vedo con con con soddisfazione devo dire noto fa un complimento alla commissione e al suo vicepresidente che qui presente e l'amico vivo quando ma io vedo nella leadership ditelo una grande capacità di leadership del cambiamento di disponibilità a quello che lui chiama il nuovo solidarismo del degli anni novanta cioè l'ho Coppa teme
Per lei svolge una funzione nuova coraggiosa perché alle condizioni della crescita di questo suo Sud perché insieme subito del Mediterraneo est
E quindi una politica nuova non c'è soltanto una politica della c'è nei confronti delle averle tratte delle della comunità che pure importante ma c'è anche una politica della CEE per creare le condizioni per rimuovere il dualismo nei limiti in cui questo è consentito dalle risorse disponibili la proposta anche di De Michelis riportava l'uno per cento del prodotto
Nazionale europeo quindi a circa sessanta miliardi di dollari l'anno l'aiuto a favore del Sud e dell'est va in questa direzione
Una proposta che io intendo
Importante come possibile contributo alla soluzione di quel dualismo politico
Per cui mi riferivo
Quello che manca secondo me manca la capacità di ingegneria istituzionale sopranazionale e insufficiente
E qui perché è difficile pensare che lo Coppa può sostituirsi agli stage cioè io vedo compro compro azioni
Questa carenza di leadership e non vedo in nessuno dei due candidati mi consentite di birmano
Americano no una lungimiranza che mi faccia sperare che l'America possa tornare di nuovo come ai tempi di Kennedy a guardare questi problemi del pianeta come problemi essenziali su cui misurare la propria capacità politica e anche il topo dileggio di essere leader dell'Occidente
Io vedo invece con timore una chiusura dello vuota in se stessa versi pure ventenni che pure sono importanti e un ceto egoismo nazionale
Nei confronti dell'Europa in parte si può dire la stessa cosa per il passato mi auguro che si possa dire che fa dieci anni se li troviamo qua si possa dire che in questi dieci anni
Nei prossimi dieci anni qualcosa e multa mi sembra che ci sia anche i spinta dalle esigenze pressanti pensate al collo dei regimi dell'Est l'esigenza di sostenere questi nuovi ma deboli regimi democratici sia una maggiore volontà di contribuire a risolvere questo problema
Una certa capacità istituzionale
Che però scusate mi e qui chiudo il mio intervento dipendeva in modo essenziale dal fatto che gli europei sappiano scegliere Mastro
Nei prossimi mesi noi europei ci troviamo davanti a una scelta fondamentale da cui dipende il nostro futuro se prevale Cois ma nazionale ripeteremo l'esperienza danese
Il referendum francese è un momento di verità io mi auguro che la Francia che ha portato
Ha contribuito la nostra storia a tanta parte della nostra modernità
Sappia essere all'altezza della situazione e quindi il referendum per Maastricht potare per Maastricht perché soltanto una un'OPA forte
E unità può affrontava il suo ruolo di leadership nei confronti di questo dualismo politico e sotto l'aspetto economico e sull'aspetto politico
Ringrazio per l'attenzione spero di non avervi annoiato troppo
Con queste riflessioni
Tre
Ma io mi attacco esattamente al punto dove Franco Reviglio ha terminato
Ha terminato
In sostanza indicando il dovere dell'Europa
E direi puntualizzando anche il modo per adempiere a questo dovere
Il sì al Trattato di Maastricht
Mi attacco a questo non perché io non condivida questa
Verità che
Può sembrare addirittura troppo ovvia per avere bisogno di altre dimostrazioni
Ma perché sento il dovere davanti a voi
Di parteciparvi almeno alcune mie interne
Inquietudini su questo tema
Perché il dire di sì a Maastricht
è il dovere del momento nostro
Ma poi per potere dire veramente dissi e perché Maastricht non sia soltanto il prodotto della elaborazione tecnocratica delle cancellerie
O di quel tanto di saggezza e abilità politica che riconosciamo ai Paesi della Comunità europea perché Maastricht
Contribuisca alla soluzione di questo tema incombente
Sopra questo mette in mille novecentonovantadue occorre qualcosa d'altro
Che non sta più semplicemente come qualche anno fa
Nella rapporto in qualche modo dare inventare e da rendere produttivo Nord sud
Ma che sia terribilmente complicato quando e ancora mi riattacco alle ultime osservazioni di Franco Reviglio
è nato questo incrocio compresso nord sud Ovest Este
Mille novecentottantanove cambiato il mondo
E la mia personale sensazione che non siamo stati ancora capaci di percepire la portata del cambiamento il mutamento degli schemi
E di mettere quel tanto di fantasia creativa
Che antropologicamente prima ancora che economicamente e politicamente necessario immettere nel sistema perché i problemi non si aggravino ma perché i problemi trovino al contrario risposta
Che non ci sono poi soltanto più aspetti
Economici che sono stati così bene
Descritti
Da Reviglio
Ci sono
Aspetti di inadeguatezza del sistema politico anche questi richiamati
Ma ci sono al di sotto
Questione che io chiamerei quasi antropologiche
Perché l'antropologia e la madre della struttura politica e della struttura economica
E per esprimere il mio pensiero
E per dire che siamo di fronte ad una crisi cruciale della società liberale
Vorrei leggere qui insieme a voi
Alcune frasi
Di un pay perché ho trovato di una lucidità straordinaria scritto recentissimamente per un seminario della scorsa settimana
Da uno dei maggiori teorici indiscussi grandi teorici
Della dottrina della società liberale Ralf Dahrendorf
Dice
Una cosa è evidente
La democrazia politica e l'economia di mercato sono progetti Ferretti
Colpe progetti Progetti Ferretti
Sono invenzioni coltelli
Di menti di comunità illuminate ma non toccano il cuore
E d'altra parte non sono fatte per quello
Sono dei meccanismi adatti a risolvere i problemi
Tendine atti per rendere possibile il cambiamento di preferenze di politiche e divertirci senza spargimento di sangue o senza indebito dolore
E per questo aspetto sono veramente
Ingegnosi
E giustamente apprezzati
Ma
Democrazia politica ed economia di mercato
Non sono
Come tradurlo
Popolari case
Butterfly Arnott humus
Essi non forniscono un senso di appartenenza e di identità
Ed è in questo senso che essi lasciano la gente fuori
Al freddo
Bisognosa di un qualche riparo
Democrazia economia di mercato sono importanti
Ma non sono tutto ciò che importa
E via e via e via di questo
Con una
Conclusione estremamente precise
Ce lo dobbiamo mettere al posto di una società liberale come siamo stati abituati un po'a concepirla questa miscela di democrazia politica e di economia di mercato
Dobbiamo mettere la società civile
Marri definita perché il termine è anche abbastanza logoro in una lunga tradizione che inizia come qualcuno forse ricorderà
Ai primi dell'Ottocento con e i piedi qui Società Civile dette in un altro senso
La società civile precisamente la società della identità e dell'appartenenza
Ma per mettere insieme questa società della identità e dell'appartenenza che può completare e nella democrazia politica e l'economia di mercato
La chiave nella nello stanare insieme della gente
In nella quella che lui chiama la parola chiave associ Sean l'associazione lo stare insieme ed io ce ne ho di tutte le qualità
Ma la caratteristica comune è che le associazioni il modo di stare insieme la pratica dello stare insieme
Fornisce il legame
Che manca ad una pura democrazia politica ad una pura economia di mercato
E dice un po'il rione riccamente paradossalmente dice la società civile
Vista in sei può dare una fuorviante impressioni di unità
Invece la società civile è un caos creativo
Una molteplicità difforme di associazioni che si sovrappongono
Che hanno ciascuno non loro una sua ragion d'essere
Spesso una loro storia una sua la propria storia un proprio simbolo propri specifici
Modi di vivere e di agire
Questa è la grandissima questione che si pone oggi a me pare
Come precondizione per affrontare questi problemi nord-sud
Ed Ovest estere
Bisogna passare dai progetti freddi
Ai progetti vivi
Caldi e percepiti come tali
Ma vogliamo fermarci un secondo sulla questione di Maastricht
Mitterrand ha giocato una carta
Forte come un po'nelle sue abitudini
Non essendovi costituzionalmente tenuto ha pensato di sottoporre a referendum il venti di settembre
La ratifica del Trattato di Maastricht
Ma la grande questione che forse in qualche modo è sfuggita anche a Mitterrand
è che è un conto aveva il consenso dei governi è un conto è avere invece il consenso e la fiducia dall'allarga pubblica opinione
Ed è qui uno delle grandissime questioni del dopo mille novecentottantanove è una questione che tocca gli Stati Uniti d'America dove la politica estera non paga più
è una questione che tocca un paese come l'Italia
Dove il raggio locale o regionale
è un certo fastidio per tutto quello che il prodotto delle sovrastrutture nazionali
Nel sistema dei partiti e così via ha toccato oggi un punto limite un punto critico
è una questione che percorre tanti altri Paesi europei
è la questione tra l'altro che si esprime con alcune inquietudini striscianti e forse anche con alcune percepibili angosce
L'angoscia ad esempio per una recessione
Che non si vede esattissimamente negli indicatori econometrici ma che si percepisce come una realtà e in settembre
è percorso anche in Italia da questo timore diffuso della perdita di posti di lavoro di difficoltà crescenti per l'industria
Penso io ma Reviglio che economista io non lo sono penso che ci sono anche addirittura alcuni elementi strutturali che vanno al di là di una congiuntura difficile penso ad esempio alle tecnologie avanzate dell'informatica
Che hanno un'offerta che si rinnova e si allarga ad un ritmo impressionante mente celere
A cui non riesce a tener dietro una espansione parallela comanda
Oggi si può l'industria in grado di fornire un hardware totalmente rinnovato e avanzato nell'arco di tre anni che è più o meno l'intervallo tra una generazione e la successiva
Di una memoria dinamica o di un microprocessore ma mi domando qual è quell'impresa o quella artigiano o quel professionista che rinnova i suoi computer ogni totalmente ogni tre anni quindi c'è anche una inquietudine
Su questa messa in fase dei tempi
Ma c'è una inquietudine diffusa
Ad esempio e vengo all'Europa
Sulla capacità di questa Europa comunitaria di far fronte ai problemi nuovi che si pongono
Se ho una
Una cosa da dire con un con qualche amarezza che
Forse a livello europeo siamo andati avanti troppo
A pensare che grandi obiettivi come quello della mercato unico
Ho grandi obiettivi come quello dell'unione economica e monetaria
Bastassero ASS smuovere le coscienze inno
Perché oggi per esempio otto uomini e nella coscienza individuale e collettiva la percezione che di nuovo sul nostro continente non appena livello mondiale non appena nel Medio Oriente non appena nel Nordafrica non appena in America Latina non appena in Africa
C'è come sempre la questione ancora di assetti di pace o di assetti di guerra ma qui sul nostro continente
La crisi jugoslava così spaventa debole
Davanti alla quale diciamo la verità c'è una una difficoltà di reazione
è un grave deficit
Di reazione internazionale a livello europeo meglio dirle queste cose anche perché le ha dette
Con una frase
Tremenda ieri Roland Dumas ministro degli esteri francese d'Europa presenta un'immagine di paralisi e di cacofonia
Cacofonia nel senso dello scrittore delle voci diverse che non si compongono
Ora la mia modesta impressione è che anche maestri
Certo che deve essere messo messo in vigore
Ma per carità figuriamoci se non sono io convinto di questo ma maestri poi andrà interpretato in maniera da correggere anche quella che la sua debolezza la sua interna a simmetria mastri ed è fatto di due elementi
E questo completamento dei trattati
Che ha da un lato il perno della Unione economica e monetaria la moneta unica la banca centrale entro la fine del secolo
E qui io ho l'impressione che questo sarà un risultato che comunque verrà raggiunto
Grande questione che ci deve stare anche l'Italia questo della il punto che ci riguarda
E il tragitto per arrivarvi per arrivare in condizioni di compatibilità è un tragitto quantomai impervio per noi
Ma qui vedete Maastricht è di una puntualità ed esasperante
Centinaia di articoli la precisione gli indicatori
E poi c'è un'altra parte dell'unione politica
L'unione politica che dovrebbe essere la risposta
A quella che secondo me e la nuova
E probabilmente prevalente la Loggia ragion d'essere della comunità e dell'Unione europea in questo decennio e nei decenni a venire e cioè la nostra responsabilità continentale
Ebbene la risposta è quantomai debole incerta si parla ad esempio della politica comune di difesa non lo si dice in termini talmente ambigui carretti Centi
Pensate che si dice la politica estera e la sicurezza comune
Include a termine una politica comune di difesa
Che potrà eventualmente sfociare a termine in una difesa comune e questo mentre a Sarajevo
Si muore
Questa è l'ambiguità di Maastricht
La sua simmetria che per carità non è che deve spingerci a rifiutare nastri ma al contrario al interpretarlo e a rafforzarlo
Ma probabilmente attraverso un processo che non è il processo delle cancellerie
Che non è il processo della intesa pure e semplici e dai governi ma è un processo più profondo
E per qui per questo che finisco ancora re insistendo sul fatto che alla radice c'è per paesi a democrazia politica ed economia di mercato come sono in Orsi la necessità vitale
Di stabilire legami nuovi che diano un senso nuovo alla interdipendenza
Intesa e qui è irresistibile richiamo dello sull'istituto Ray sociali se come una connotazione ontologica dell'essere non come una specie di opzionali
A sua alle dalla storia e dall'altra parte
Che faccia discendere dall'interdipendenza anche il sentimento dalla solidarietà che in qualche maniera è la virtù morale che corrisponde alla condizione ontologia Ica della interdipendenza bene abbiamo messo in piedi le istituzioni dell'interdipendenza
Ma probabilmente il processo di conversione degli animi e più laborioso è più difficile non bastano più le istituzioni occorre che al servizio delle istituzioni ci sia un uomo nuovo
Come ha detto il ministro Reviglio questo è solo l'introduzione a un tema quasi un appunto perché teniamo presente
Questo scenario in cui ci muoviamo
Non mi sembra che in questo appunto in questi indicazioni di di strada siano state dette alcune cose che ci permettono di di dare una prima risposta al tema che ci siamo dati
Innanzitutto
Una constatazione siamo in un'epoca di grande cambiamento la prima affermazione che ha fatto il ministro Reviglio
Un grande cambiamento che di cui molte volte non ci rendiamo conto quando parliamo dello scambio ineguale non parliamo più
Nei termini in cui se ne parlava negli anni Sessanta ma ci stiamo parlando di interni non può poetici anch'generosi
Ma stiamo parlando di qualcosa che in pochi anni cambierà radicalmente il modo di vita del nostro quotidiano
Perché
Il a questo questa situazione di integrazione come veniva detto dell'economia di cambiamento di mancanza di sviluppo nell'Occidente di sottosviluppo crescente e gli altri Paesi
O a una risposta in un nuovo ordine non il nuovo ordine del potere Momo porne che permetta di tenere presente questi diversi aspetti o porta un collasso anche dal punto di vista delle democrazie partecipative dell'Occidente
E a una rivolta sempre più grande dei Paesi del Terzo Mondo del cosiddetto Terzo Mondo
Questo il dato di partenza che serve solo a dire che non si può più ragionare in termini di piccolo cabotaggio questo lo diciamo con forza perché avendo sempre interessi in questo meeting come nella vita di tutti i giorni
Al ai problemi internazionali non interni problemi come diceva Pandolfi Freddi mareali di popoli la guerra del golfo la Bosnia
Le popolazioni dell'Africa nell'America latina molte volte siamo presi in giro sono considerati astratti perché per la gran parte della gente in molti casi anche dei mass media quello che conta
Che se è vera e aperta a tutto e quindi a come sta il suo film oggi questo diventa anche un problema di vivere dietro l'angolo
Ed è questo secondo me il problema della fantasia creativa introduceva il ministro occorre guardare queste o se no la persona che fa lo struzzo un domani dichiara la testa contro il muro a furia di tenere la testa
Sacche
E questo oddio
Io sì
Penso che verso l'accenno del
L'amore Pandolfi
Al tema di una parte
Fine
Più può
Cambia innanzi un modo diverso corsi sulla realtà
Sì
Out versa leader diverso Ricorboli
Perché questo qua
Quarto
Questi sì
Fuori
Un euro
Era
Con la che sta
Civili
Ieri unico per
Quei conflitti solo
Un'ora fa di questo tipo
E ieri resto del dopo vere
Greco tutti
Passo deceduto
In questo senso associamo
Politici
All'appello di attuare questa Europa di riprendere con vigore in termini politici
Il trattato mi Maastricht non è solo un problema di una parolaccia o di un problema
Astratto è un problema di un diverso modo di concepire tutta la realtà e in questo senso concludendo allora si capisce perché di certe battaglie che abbiamo portato in questi anni certe battaglie che sembra ai più non avere nulla a che fare con la nostra radice quando si parla di Europa quando ci si oppone all'idea di un'America gendarme
Quando si dice che una politica non deve essere una politica militare si tiene presente quello detto oggi grazie
Dopo