Lo stato del mondo e noi

Ho quinto festival
Come sapete perché qui ormai siamo di casa un'occasione per discutere liberamente dello stato del mondo i quali sono oggi i grandi problemi internazionali
Visti però chi potrebbe meglio di Paolo Gentiloni dircelo dal nostro punto di vista cioè dal punto di vista di un Paese che probabilmente è molto più strategico di quanto molti di noi stessi pensano
Che ha quindi anche delle grandi responsabilità e che quindi bene ne discuterà apertamente e pubblicamente sarà una tre giorni in cui avremmo esperti americani russi cinesi tedeschi francesi quanti altri parleremo di cose di e di crisi soprattutto molto diverse ma io vorrei cominciare questa nostra
Chiacchierata con il presidente Gentiloni
A partire da una carta e da una tabella questa è una carta che i lettori di Limes conoscono molto bene che abbiamo pubblicato aggiornata nell'ultimo volume che ha porta il titolo di questo festival appunto lo stato del mondo
E che è un tentativo di rappresentare questo nostro planisfero in una area relativamente anzi sicuramente pacifica relativamente benestante ordinata alla quale noi per fortuna ancora apparteniamo è un'area che abbiamo chiamato del caos dove non a caso si concentrano le guerre i conflitti il terrorismo e anche quel fenomeno secondo me i geopoliticamente molto significativo che la disintegrazione degli Stati
Come vedete da questa carta l'Italia si trova al confine tra il mondo ordinato e il mondo diciamo più sfortunato e la tabella è questa
E ci mostra la situazione demografica del pianeta che secondo me è un fattore sempre più decisivo
Nel determinare le equazioni di potere e anche la nostra vita quotidiana come vedremo e da questa proiezione nel futuro anche lontano che curato dalle Nazioni Unite vediamo che oggi siamo sette miliardi e mezzo ma siamo destinati a metà secolo avvicinare i dieci miliardi alla fine del secolo a superare gli undici ma soprattutto vediamo lo squilibrio tra la crescita direi geometrica della popolazione africana
Un miliardo e due due miliardi di tre e poi quasi quattro miliardi e mezzo e una decrescita non formidabile ma significativa
Della nostra vecchia cara Europa con un invecchiamento della popolazione e anche questo è un tema sospeso tutto valutato un declino demografico di alcuni grandi Paesi tra cui il nostro ecco io vorrei partire presidente se mi permetti da un dalla Casa Bianca
E cioè da quelle dieci novembre due mila sedici quando Obama ricevette Trump terrà classica visita di cortesia lo scambio di di consegne cioè Obama disse a Transporter top punto guerra dei prove ma abbiamo un grosso problema e poi si venne a sapere che quel grande problema era la Corea del Nord
Ecco io questo vorrei chiederti quando fra qualche anno tu dovrai spiegare al tuo successore qual è il grande problema
Quale
La
Non lei priorità ma la la grande priorità della politica estera italiana quale potrebbe essere la villa fu indicazione
Ma
Io direi molto
Molto semplicemente
Che l'Italia
A da sempre
Un
Compito è un
Un percorso
Che si sono definiti nel corso di questi decenni
Forme diverse ma sempre picchiare
E
Da questo percorso non possiamo deflettere quindi quello che direi
Saluto anche il presidente Toti oltre al sindaco alla ministra Pinotti al prefetto e tutte le autorità quello che che dirò
Tra
Quando mi arriverà
L'Italia
In una politica estera che lo dimostra l'impegno di Limes il successo di iniziative come questa che si fa a Genova
La politica estera è sempre più importante l'Italia deve fare l'Italia che cosa vuol dire fare l'Italia vuol dire trovare sempre una combinazione tra quelli che sono i nostri interessi nazionali
E quelle che sono le nostre alleanze
Storiche internazionale
Guai all'Italia se l'Italia smettesse di fare l'Italia
Noi non possiamo permetterci oggi né un Paese
Che
Ritenga esaurita la propria politica estera semplicemente allineandosi a quelle che sono le scelte dell'alleanza atlantica o dell'unione europea
Perché questi binari
Continuano a essere molto rilevanti ma non sono affatto esaustivi e da molto tempo
Di quelli che sono i nostri interessi nazionali contemporaneamente l'Italia non può permettersi di uscire da questi binari
L'Italia non è un Paese neutrale
L'Italia Non è un paese che può permettersi di essere fuori o contro l'Europa l'Italia fa la sua politica dentro quel quadro di alleanza quindi alla mia successore o al mio successore
Dirò che l'Italia deve fare l'Italia difendendo i propri interessi nazionali ma guai a dimenticare dove siamo in che parte del mondo siamo qual è la nostra scelta di campo quella scelta di campo non ce la possiamo dimenticare e pericoloso e sarebbe un fatto non di forza ma di debolezza del nostro
Grazie ecco proprio a partire da dove siamo e dalla responsabilità che ce ne deriva in particolare per i nostri partner europei questa carta sulle principali rotte migratorie credo che ci possano diventare il problema migratorio in Italia molto sentito
Potrei forse dire anche un po'troppo sentito nel senso che c'è una Enza sì qualche volta mediatica su questo tema
Ma evidentemente è un problema decisivo anche per lei cifre che abbiamo prima visto la per la demografia e per il grado di disintegrazione di alcuni Paesi
Dirimpettai del Canale di Sicilia a cominciare dalla Libia
Ecco come i vini di presidente evolversi questa sfida come sta andando e che prospettive ci sono soprattutto che cosa vi facciamo poi di questa gente una volta che abbiamo salvato la vita e sono in Italia
Ma naturalmente c'è un un incrocio di di questioni come Lucio sa benissimo noi eravamo compagni di scuola quindi ci conosciamo da circa cinquant'anni quindi
Ci diamo del tu ma non per mancanza di di rispetto ma veramente ci conosciamo da una vita quindi Lucio sa benissimo che c'è un incrocio in questa questione tra argomenti politici geopolitici di influenza argomenti che riguardano molto la politica interna le reazioni di paura o comunque di preoccupazione che le i flussi migratori generano
Quindi
Bisogna guardare le cose da da punti di vista di osservazione dire
Sintesi io direi
Primo sul piano geopolitico
Io penso che spero di non essere presuntuoso in questo che uno dei successi della politica estera
Del nostro Paese negli ultimi anni sia proprio
Condensato nel modo in cui abbiamo ripreso leadership sulla questione Lippi
Sarà
Uno guarda la fragilità della situazione libica
I rischi che tuttora ci sono e disegna queste stemma atto cioè come fa a dire che questo è un risultato insuccesso però siccome io c'ero in Italia anche dieci anni fa sette anni fa otto anni fa ho visto un contesto nel quale non era così vent'anni fa o quindici anni fa però c'è stato un periodo
In cui
Il nostro Paese era completamente tagliato fuori
Dall'esercitare un'influenza rilevante in un teatro per noi strategicamente così decisivo come
Quello in e chi ci tagliava fuori
Beh nel nell'ultimissimo Periodo certamente in seguito alle prima prima era arabe
C'è stata una congiuntura in cui l'iniziativa di un paio dei governi europei e la debolezza del governo italiano hanno portato a
Parte a decisioni che col passare del tempo si sono rivelate controproducenti ma certamente a un'Italia totalmente tagliata fuori fra quel paio mettiamo anche la Francia b a Francia certamente è stata tra i Paesi che hanno preso quell'iniziativa c'è una competizione io non mi scandalizzo e tanto meno si scandalizza l'uso Caracciolo della competizione che c'è anche tra Paesi amici l atti Paesi Puccini come siamo noi e i francesi certamente in politica estera c'è ogni tanto una competizione è uno dei terreni in cui questa competizione si esercita il Mediterraneo il Nordafrica la Libia
Noi
Abbiamo ormai da due o tre anni una riconosciuta leadership europea e internazionale sul dossier lì uno dei dossier più caldi della politica internazionale attuale potete chiedere al all'ambasciatore Bolton al ministro Boris Johnson a a al presidente macro a qualsiasi giornalista esperto ha detto di intelligenza eccetera
Qual è il paese di riferimento sulla questione libica dal punto di vista ergonomico strategico migratorio politico
L'Italia
Questo è stato merito di credo due operazioni politico-diplomatica importanti
La prima fatta alla fine del due mila quindici grazie al contributo indispensabile in quel momento del segretario di Stato americano John Kerry in cui a Roma lanciammo riprendemmo in mano la questione lì
La questione libica era stata abbandonata dagli americani
Vi ricorderete che avevano avuto
L'uccisione del loro
Ambasciatore Stevens ma a Bengasi che questo aveva provocato un'indagine del Congresso sul segretario di Stato che al di allora che era la signora Clinton
E questo
Con il fatto che tra l'altro la signora Clinton era presunta diventare ho già diventata la candidata alla Casa Bianca
Teneva molto freddo rapporto agli americani come il merito di John Curry è stato quello di dire no noi
Ci compro mettiamo diamo una mano si fa una conferenza a Roma da quella conferenza scaturiscono gli accordi di schierata dagli accordi di schierata scaturisce un governo a Tripoli che per un certo periodo sta Antonis e poi si trasferisce a Tripoli in un modo rocambolesco io
Ricordo che il il presidente serraggio nel corso di questo trasferimento
Ebbe qualche problema perché l'imbarcazione sulla quale si trasferì non funzionava abbastanza l'inviato speciale italiano che si occupa della Libia si preoccupò di noleggiare un'imbarcazione aggiuntiva per consentire a serrare sedere ASP di trasferirsi da Tunisi a Tripoli
Quindi a chi dice che è fragile Pera fragile le dico eh sì era fragile ed è francese
Sono passati
Po'di mesi oltre un anno a gennaio del due mila diciassette l'Italia fa una seconda operazione diplomatica a mio parere straordinaria e cioè un accordo bilaterale complessivo governo se Rascel
Gennaio due mila diciassette se lo fa bene dire dall'Unione Europea nel febbraio di quello stesso anno attorno a quell'accordo bilaterale si costruisce una politica migratoria
Italiana
Che vede come protagonista il nostro ministro degli interni e che passo dopo passo costruisce un sistema che oggi auguriamoci sempre
Tra qualche anno al al famoso ecco
Stiamo scherzando verso il siamo tra qualche giorno al famoso successore noi trasferiremo anche questi c'è qui dice una operazione che ha funzionato
Che ha ridotto del novantuno per cento
Gli arrivi di migranti novantuno per cento se qualcuno lo avesse promesso in una campagna elettorale un anno un anno e mezzo fa lo avrebbero preso in giro dice io ridurrò del novanta per cento influssi molti con questa operazione
Questa operazione per essere chiari è un'operazione Italia non è un'operazione nella NATO un'operazione europea sì l'Unione europea la benedetta in un vertice a Malta nel febbraio dell'anno scorso
Con molta fatica ha messo su alcune centinaia di milioni
Per sostenerla ulteriormente ma sul piano diplomatico sul piano organizzativo sul piano dell'intelligenza è un'operazione italiano
Qualcuno la la faccio breve
La Curcio qualcuno
Si è accorto grazie a questa operazione italiana che nei
Rifugiati Aulnay migranti economici
Detenuti in Libia ci sono delle condizioni umani
Insopportabile intollerabile
Inaccettabili per qualsiasi coscienza civile e democrazia
Bene io dico con grande
Onestà
Che questo
Che purtroppo è una realtà che si trascina da diversi anni
è stato illuminato semplicemente grazie all'operazione politico diplomatica che ha fatto il nostro Paese poi ci possono essere quel ricciole di nuovo tra paesi tra Intelligence che si rinfacciano questo quella cosa ma la realtà è semplicissima
Noi abbiamo fatto un accordo con un Governo abbiamo fatto
Delle operazioni con il ministero della difesa di consolidamento della guardia costiera libica oggi girano poco nei nostri media ma
Ci sono
Immagini
Dei volontari delle Nazioni Unite o Anna cacce e poi M che sui mobili del porto di Tripoli
Accolgono i migranti che sono stati
Ripresi dalla guardia costiera Lippi
E che
Finalmente sono in campi che vengono visitati anche se finora solo una volta a settimana
Da ispettori di UNHCR teorie M ci sono MG o italiani
Che lavorano in Libia finalmente in questi campi
Il numero dei rimpatri fatti da ogni M è passato da mille seicento a ventiquattro mila in un anno rimpatri volontari assistiti da questo Paese
Se qualcuno ha un'altra ricetta io ho sentito tante ricette
Miracolose ma non voglio fare polemica se qualcuno ha un'altra ricetta
La vedremo alla prova
Io penso che l'unica ricetta sensata che a un Paese dalla geografia che ricordava prima
Lucio Caracciolo cioè paese che sta di fronte all'Africa
Di fronte a un continente a proposito di demografia
Che supererà all'Unione Europea tra poco in termini di abitanti no un paese di quel continente la Nigeria
Supererà l'Unione europea nel due mila quaranta in termini di applicare quindi noi siamo messi lì siamo lì davanti allora se qualcuno ha una linea diversa
Io sono pronto ad ascoltare io penso che la linea ragionevole sia rendere il numero di questi flussi governabili riducendoli in modo drastico e contemporaneamente far partire in parallelo un meccanismo diverso di migrazioni legali
Sicure per chi le fa
Se possibile anche in qualche modo collegate con le domande del mercato del lavoro nel paese in cui vai a migrare perché di nuovo tornando alla demografia noi abbiamo bisogno di migranti nel nostro Paese
è inutile che facciamo finta che non sia così ne abbiamo bisogno a condizione che sia fatto in modo sicuro organizzato e che non suscita
Problemi nel nostro Paese e soprattutto non provoca morti nel Mediterraneo penso che sia stato un successo
Internazionale e politico del nostro Paese non siamo leader di questa questione e ce lo riconosce tutto il mondo
Grazie presidente
Uno dei modi uno degli aspetti di questa operazione sono stati i famosi colloqui del Viminale
Che si sono svolti quest'estate tra il ministro Minniti in particolare alcuni esponenti delle milizie del sud della Libia del Fezzan
Sappiamo che questo ha provocato sicuramente una riduzione secca del il numero dei flussi migratori ma sappiamo anche che appunto non essendo la Libia un Paese oggi di fatto governato ma in mano a gruppi in competizione per le risorse e per il controllo del territorio la situazione resta molto instabile in particolare anche nel Fezzan ecco in prospettiva si può immaginare un percorso di di composizione di ristabilite azione della Libia oppure dovremo continuare a trattare con capi e capetti di questo quella tribù di questo quella milizia
Nessuno avrebbe scommesso un un centesimo
Sul fatto che
Un governo
Diciamo così è nato da un accordo fatto in Marocco che si stabiliva a Tunisi
Potesse dare un contributo di stabilizzazione della
Questo accadeva a dicembre due mila quindici a gennaio due mila sei adesso sono passati quasi due anni e mezzo
E cosa abbiamo visto che certamente
La Libia non è un Paese stabilizzato
Tuttora è diviso in
Tante aree non parla sempre di Serra AGEA Dharma naturalmente come sapete bene la realtà
E molto più complessa tuttavia c'è un percorso di dialogo innanzitutto tra questi due che non sono
Gli unici rappresentanti anzi che però sono due rappresentanti importa
Uno di questi due
La famosa diciamo il le notizie circa la sua morte a
Largamente esagera
Certa non sono è morto ma è tornato in Libia avuto effettivamente credo problema cardiaco molto serio ma
Continua a essere un interlocutore in questo dialogo
In cui magna pars eh organizzata dal nostro Paese
Come si sa
La prospettiva di questo dialogo è tenere un po'
Con qualche piccola modifica l'assetto dell'attuale governo di unità nazionale includendo un po'di più
Il generale asta e arrivare a delle elezioni
Prospettiva che forse ha una qualche concretezza visto che l'altro ieri
Un attentato molto sanguinoso
è stato fatto con una quindicina di morti per distruggere l'archivio elettorale
Altri
In Libia si vota con il sistema americani devi scrivere
Per votare
Speriamo ne abbiamo una copia magico ci sia una copia comunque nel senso che vorrei si utilizzano in Italia no ma nel senso che non credo che l'attentato abbia distrutto la base dati
Attiva
Credo di essere di graduale e progressiva stabilizzazione babysitter che al momento Lucio e fotografie amo la situazione adesso maggio due mila diciotto
La pressione dei cosiddetti spoglia cioè di quelli che hanno interesse a
Far combattere le diverse fazioni libiche tra loro è molto molto minore di quanto non fosse uno due tre anni per la semplice ragione che c'hanno tutti dei problemi più più gravi da da affrontare no e quindi
Rispondere essendo i noti i paesi del golfo più qualcuna Volvo sia diciamo sono tutti hanno più o meno capito che questo Paese con che ha delle risorse economiche notevolissimo
Che ha delle dimensioni
Straordinaria dal punto di vista geografico
Che ha solo pochi milioni di abitanti
Che non ha una divisione tra sciiti e sunniti
E che sia irreparabile dal punto di vista della conflittualità ha però una debolezza di fondo che è un arcipelago iper frastagliato di tribù di realtà locali eccetera
Tutto sommato un interesse a una guerra civile da parte degli spoiler si è di molto ridotto quindi io credo che ma spiraglio di stabilizzazione ci sia e comunque avendo detto questo
Io mi sono presentato al tavolo di Bruxelles utilizzando spesso
Può apparire un po'pop cinico
Un argomento paradossale
E cioè
Noi italiani
Fingiamo che
è una battuta semplificatrice
Fingiamo che sembra eccessiva
E quindi sappiamo tutto della fragilità della mancanza di controllo del territorio ma se vogliamo
Gradualmente costruire capacità nello stato nel governo Lippi
Se vogliamo gradualmente dare un minimo di umanità ai campi in cui sono trattenuti di rifugiati e migranti in Libia se vogliamo contenere i flussi e sostituirli con delle migrazioni legali abbiamo bisogno di un gancio a cui appigliarsi forse anche di cambiare la legge Bossi-Fini forse anche di cambiare le leggi
Diciamo che e questo è un tema
Io sto andando purtroppo mi rendo conto parlo un po'a al all'indietro
Questo argomento
L'Italia prende un'iniziativa fa un accordo bilaterale con le autorità libiche e quelle che ci sono quelle riconosciute le Nazioni Unite
Attorno a questo accordo
Sì costruiscono si mettono risorse
I risultati ci sono
Nel tavolo europeo
All'estrema sinistra all'estrema destra tutti dicono o
Questa scommessa italiana su la super fragile autorità delle autorità libiche tutto sommato a funzioni
Teniamoci la stretta che guardate se torniamo a un contesto come quello in cui
Eravamo nel due mila sedici
I flussi
Migratori totalmente in controlla con tutte le frontiere di terra al nord dell'Italia chiuse per quanto i numeri
In astratto possono apparire limitati
Gli effetti in spaesamento e di tensione sul nostro Paese sarebbero
Dramma quindi noi abbiamo bisogno per avere
Un atteggiamento giusto nei confronti dei flussi migratori di avere un contenimento dei flussi migratori e il contenimento si regge su quell'appiglio lì che abbiamo costruito in questi due
E si legge magari anche con la ricostruzione dello spazio di Schengen che è stato sto speso spesso in maniera anche un po'brutale ed alcuni nostri parte ma risaliamo da quello che era una volta il Fezzan dall'Africa settentrionale l'Impero francese per arrivare in Europa ripartendo proprio dalla Francia
Io so Presidente che voi avete messo in pista al presidente ma trovano un percorso che dovrebbe portare se non sbaglio nel prossimo autunno alla firma di un trattato del Quirinale e niente di meno cioè una sorta di intesa bilaterale un accordo simile a quello dell'Eliseo che vi lega a Francia e Germania qualcosa che non c'è mai stato con un partner con il quale e cose vivi che sono un esempio ma se ne potrebbero fare altre che oggi tra l'altro arrivata la notizia che per Telecom Bolloré è stato sconfitto dal fondo americano quindi anche questo fa parte della partita diciamo con un partner come quello francese con cui abbiamo avuto dei problemi che cosa vogliamo fare insieme alla Francia perché insieme alla Francia
Ma io penso che
La Francia sia
Oltre a motivi evidenti
Cultura al storici di vicinanza sul banalità
Però la Francia di Macron per essere più
Più precisi
E la primo la Francia che ha ridato speranza all'Europa
Penso che la linea del presidente Macrone
Sia oggi
Quella che in modo più forte più chiaro incarna una possibile prospettiva europea
Penso che
La Francia di matrone sia
Il paese che
Il facilmente
Prova dei punti di convergenza in generale
Quasi tutti i dossier di politica europea
Con il nostro Paese
Più della Germania
Ma qui ci sono
Ci sarebbe
E c'è
Quindi mi auguro che venga
Sviluppato
Nelle norme bisogno di tale cioè l'Italia in questo momento perché è evidente che c'è una dinamica non nei rapporti personali che sono
Ma negli interessi diversi tra Francia e Germania
Sulla prospettiva dell'Europa la dinamica sulla quale l'Italia
A parte che ha svolto nei mesi scorsi ma potrebbe svolgere un ruolo fondamentale
Ci sono alcune questioni su cui noi
Sotto scriveremmo le scelte
Della gente
In generale per quanto mi riguarda
Quasi tutti i dossier di politica internazionale
O di politiche migratorie
La posizione italiana è la posizione tedesca
Facciamo parlare della Siria possiamo parlare dell'Iran possiamo parlare del tema migratorio del rapporti con la Russia
Insomma quindi sull'Iran siamo schierati riaprono il mantenimento dell'accordo passo nel modo più assoluto
Siamo il primo partner commerciale dell'Iran
Oltre a le ragioni
Quell'accordo
I due protagonisti di quell'accordo due grandi politici diplomatici il ministro degli Esteri
Zarif e il segretario di Stato Carrie hanno sempre detto sin dall'inizio che quell'accordo
Era un accordo per
Impedire lo sviluppo del nucleare India
Poi ognuno a suo auspicava che da quello sarebbero venute anche delle altre conseguenze positive geopolitiche la Regione Hezbollah eccetera eccetera
Ma l'accordo era molto circoscritti
Allora quell'obiettivo circoscritto è stato raggiunto o non è stato raggiunto
Io penso che sia stato raggiunto
E questo è un motivo sufficiente non per ritenersi soddisfatti dei rapporti con l'Iran che possono e devono migliorare ma per ritenerci soddisfatti di quello di quella dicevo con la Germania siamo
Più facilmente in sintonia
C'è anche la storia no
Siamo due Paesi non stiamo nel Consiglio di sicurezza dell'ONU non abbiamo forza nucleare abbiamo perso la guerra
Che se con luoghi e in modi diversi quale abbiamo fatto una battaglia diplomatica per impedire che la Germania entrasse in consiglio abbiamo fatto una battaglia diplomatica per impedire la rivendichiamo ma comunque pensiamo che
Il Consiglio di sicurezza va be adesso non non abbiamo un altro capitolo e sarebbe lunghissimo
Però con la Germania abbiamo una differenza di interessi
Sulle politiche economiche
E riguarda Unione Europea che tutti conosciamo a memoria
E rispetto a questi temi
Semplificando si potrebbe dire che sia a Parigi che Berlino hanno bisogno dico
Se Roma insiste
Se Roma esiste può essere
Oggi
Un punto non di mediazione ma di interlocuzione fondamentale
In un rapporto che non è semplicissimo perché Macron vuole rifondare l'Unione europea
La Germania
Tutto sommato difende
Lo status dell'unione
Vorrebbe un altro pezzettino di Pieris tre braccia se
A spese anche nostre
Lo slogan
Riduzione del rischio finanzia nonché quindi misure ulteriori da prendere
Per ridurre il rischio finanzia
Su questo
I Paesi mediterranei dell'unione europea segnalo che i Paesi mediterranei nell'Unione Europea dopo Breaks sì
Sono il cinquanta per cento dell'economia europea
Quindi non so quattro poveracci
Sono un
Un blocco di paesi molto molto rilevante
Hanno un interesse comune
Quindi noi
E poi l'uso io
Visto
Una dinamica nei rapporti tra Italia Francia e Italia Germania
Francamente insufficiente
Mi ha sempre colpito e questo in questo
Scemo mai accoppiare il rapporto che c'è fra francesi e tedeschi
Ogni c'è di mezzo
Nascita dell'Europa in termini di uscita dalla guerra in quel tipo di di i rapporti no
Però insomma ci sono una ventina i funzionari francesi al ministero dell'economia tedesco una ventina di funzionari tedeschi al ministero degli esteri francese
Quasi tutti i dossier europee
Vengono poi magari non sono d'accordo su niente
Ma un tentativo di Precotto Urali viene sempre fatto tra questi due dati
De minimis
Il trattato che stiamo discutendo tra le altre cose ci consentirà con i francesi mi auguro anche con i tedeschi
Di avere un intreccio maggiore non possiamo un grande Paese come l'Italia scoprire
Delle scelte di politica europea sul tavolo del consiglio europeo o nella riunione degli sherpa del della sera prima
Non sta né in cielo né in terra
Quindi
I motivi di convergenza di interesse comune con la Francia non sono solo culturali
Tutto no sono legato al futuro dell'euro
Oggi il futuro dell'Europa ha bisogno della visione dell'energia del presidente Marco
Penso che il presidente matrone avrebbe anche bisogno delicato
Nuovo protagonista in Europa negli ultimi anni che si chiama Cina non solo in Europa realtà
Tu presidente esordendo a proposito della prima priorità c'è ricordato i binari euro atlantici
Detto in parole povere nei binari americani euro-americani inalato tant'
Ecco
In qualche modo la sfida e avviene tra l'impero americano insorgenti Impero cinese ha anche i suoi addentellati europei e l'Italia
Per esempio attraverso le famose diede la seta
Sono presentate come un progetto diciamo di infrastrutture un progetto economico commerciale tendente a legare la Cina l'Europa
L'Africa e chissà magari anche l'America questa è l'ultima carta che hanno fatto i cinesi che noi diamo di prodotto e la cosa interessante che questo percorso marittimo che attraversa il Mediterraneo non si capisce bene dove vado ad approdare mentre intanto i cinesi hanno preso il posto del sappiamo che c'è molta preoccupazione da parte americana cioè diciamo da parte del nostro principale per essere chiari su quello che può essere un l'ingresso un po'troppo prepotente dei cinesi anche attraverso le vie della sete anche attraverso infrastrutture porti italiani in Italia e quindi in Europa
Noi come la mettiamo abbiamo interesse legati alla setta e sino a che punto dobbiamo tener conto di queste preoccupazioni americane
Certamente
In generale dobbiamo
Essere consapevoli che
Questa questione accanto forza la questione dentro la quale siamo immerse cioè la questione chiamiamola mediterranea
Generale
Questa questione dei rapporti tra Stati Uniti e Cina sarà la questione cruciale dei prossimi anni invece l'ho letto qualche mese lo settimana fa questo libro questo professore una lesione si chiama
Si chiede se la se la guerra sia inevitabile
Facendo riferimento alla trappola cosiddetta trappola i Tucidide
Se insomma tra una potenza emergente una potenza declinante i rapporti possano essere risolti solo attraverso una guerra questa è la domanda
Della cosiddetta trappola di Tucidide
E questo libro raccontano per fortuna anche molti precedenti che ci dicono che non è indispensabile si risolvono attraverso anche se un po'pessimista sull'America non spendere l'UE e pessimista
Il professor
Detto questo noi credo dobbiamo essere molto chiaro a dire due cose primo
I nostri interessi
Strategici
Strategico-militare
Legati alla sicurezza
Del Paese è ora che ci decidiamo a tutelarli sorvegli Harley difenderli in modo espliciti
Io rivendico il fatto che questo governo negli ultimi
P
Governo precedente a finalmente fatto uso in più occasioni dei cosiddetti poteri speciali cosiddetta golden share
A tutela di alcuni assett che possono essere creati dalla difesa al insomma a a settori delicati estratte
Questo lo dobbiamo fare
Non nei confronti dei degli europei ma nei confronti di forze diciamo
Extra europea in particolare che non fanno parte del nostro alle
Contemporaneamente abbiamo fare in generale noi proteggiamo gli interessi italiani con gli interessi
Di qualcuna
Contemporaneamente noi siamo un Paese
Ah per
Speriamo che la fase dell'apertura non declini
Ma non solo perché siamo un grande Paese esportatore
E lo si anche di armi
Pianti di sistemi di difesa
Non siamo fortissimi anch'però siamo un Paese che esporta sistemi
Come tutte le grandi democrazie del mondo che poi possiamo aprire un dibattito anche su questo ma
Il punto
E che oltre a essere un grande Paese esportatore
Se la seconda manifattura industriale d'Europa
Rispetta la la Francia sarebbe carte false per avere lo stesso saldo commerciale che c'ha l'Italia
Siamo anche un Paese
Finalmente
Che ha una grandissima capacità di attrarre investimenti
Ieri o l'altro ieri è uscito venti di quel di quest'anno il ranking più autorevole nel mondo
Degli investimenti diretti esteri in cui noi per la prima volta siamo ci siamo piazzati nella top ten dei Paesi in grado di attrarre investimenti
Nel due mila e quattordici eravamo ventiquattresimo
Poi siamo nel corso di questi quattro cinque anni cresciuti continuamente per la prima volta nella nostra storia siamo entrati nei primi dieci
Quindi non solo siamo aperti agli investimenti inclusi gli investimenti cinesi
Segnaliamo ai cinesi che le le squadre milanesi di calcio sono finite ma a parte alcuni century series in tutti i sensi
Sono finite dal punto di vista della cui delle possibilità di acquisti
Siamo apertissimi agli investimenti
Esteri e agli investimenti ci
Io sono stato a quella riunione che ha lanciato il
Grande Progetto One bel Cointreau
C'erano
Quarantacinque tra capi di Stato e di governo
Di cui quattro cinque europei
Una impressione di forza da parte della leadership cinese
Note
Che cosa ci interessa per esempio di One bel po'Ambro ci interessa in generale gli investimenti cinesi anche se tuteliamo i nostri
Asset
Sì di sicurezza estratte cosa ci interessa di One per quando
Ci interesserebbe lo due cose la prima è
E se ne parla molto
Visto che lo è anche storicamente l'Italia utilizzare logisticamente alcuni porti italiani
Sia dell'Adriatico che del Tirreno come terminali
Di questi grandi Flux
Il sindaco di Genova sa di che cosa parli
Ma ci interessa anche tutto quello che succede nel corso del tragitto che parte dalla Cina e arriva
Grecia
Prima Lucio diceva Emas ISO comprati il potere sì dodici compare il Pireo noi
Non ci siamo compatti e ferrovie e la rete del gas
Non perché c'è
La nuova colonizzazione della Grecia ma perché la Grecia purtroppo
Per la situazione in cui si è trovata anzi trovata a dover vendere
A privatizzare
E io sono orgogliosissimo del fatto che in questa competizione per privatizzare
Le Ferrovie italiane SNAM abbiano
Acquisito la rete ferroviaria e la rete assistere anche perché funzionerà
Bene come immagino già funzionasse
Detto questo ci interessano gli investimenti
Nella nella via
E lì non è facilissimo chiunque
Abbia lavorato sia
Tra privati sia
Da privati e sia tra governi con la Cina sacche
Non è facilissimo dire sì ok c'è il Pakistan facciamo investimenti congiunti in Pakistan si si passa
Perché c'è ma c'è una riflessione una discussione importante anche in Cina su questo un po'una tradizione del del chiavi ma no stecche
Finanza
In prese
Manodopera tutto magari soldati
Tutto
Spinge di vedere cose che
Ancora per qualche momento
Quindi
è una
Opportunità
Ma per diventare fino in fondo uno una opportunità bisogna che
Lo diventi con delle partnership e non soltanto con il fatto che questo grande Paese
La utilizza per fare investimenti in alcuni paesi vicini eccentrici e poi
La sfida naturalmente una sfida anche per noi democrazie
Liberali occidentali
Molto importante anzi Dios interessante
Perché attorno a quel tavolo a Pechino
Quei quarantatré quarantaquattro capi di Stato e di governo dazi Praça Orban
Oja a Gentiloni
Da Putin a a modi non molti non c'era
Cioè
è chiaro che lì c'è una sfida anche diverse che è una sfida che tende a dire
Ma
Lo sviluppo economico che la democrazia potrebbero non essere così
A coppia no non ci siamo
Ci Bati del del libro di Amartya Sen su un
Collegamento tra crescita economica e democrazia
E ci sono delle dimostrazioni viventi apparentemente che ci può essere efficienza e sviluppo economico apparentemente senza i criteri le regole
Alle quali noi siamo affezionati quindi
Non sottovalutiamo che siamo apertissimi anzi sollecitiamo l'investimento
L'Italia può fare cresciuto parecchio il suo interscambio con la Cina attualmente e attorno ai trentacinque miliardi
Ma potrebbe fare molto di più
Però cioè siamo anche consapevoli che c'è una sfida dentro questa
Grande forza egemonica
Della gigante economico su è una sfida anche politico cultura
Non è solo un fatto di investire
Che è la sfida tra l'impero americano ambizioni cinesi di cui parleremo fra l'altro domani mattina nel al dibattito che sarà aperto dal nostro ospite americano tutto pigmenti
Ci farà l'onore di darci questo suo punto di vista concludendo Presidente la Russia
Oggi in Europa è in corso conflitto di cui non si parla si parla poco che è quello nell'Ucraina orientale
Ricordo che la distanza tra il confine ucraino e Trieste inferiore a quella tra Trieste e Napoli quindi non è una cosa che avviene sulla luna
Molti pensano che sia un conflitto congelato altri specialmente nel Baltico nell'Est Europa penso per esempio tanto per non fare nome paesi come la Polonia o come l'Estonia
Pensano che sia il momento buono per dare un colpo finale alla Russia e rimpicciolire la ulteriormente gli americani hanno sempre avuto e a mio avviso hanno sempre avranno questa fissa della Russia che è un po'troppo grossa e ambiziosa anche se condizioni economiche non brillanti demografiche non ne parliamo quindi l'atteggiamento al di là del presidente Trump della dell'establishment americano contro la Russia è un dato permanente noi siamo spesso sospettati o anche accusati pubblicamente di essere insieme alla Germania un po'gli amichetti della Russia in Europa è vero
L'ammissione italiani io io
Qualcuno ci scherza sul fatto che Enzo italiani in Italia
Ma non è fare di necessità virtù cioè noi
Noi siamo
è un portato addirittura nella storia no
Alcune caratteristiche la nostra economia cioè
Risaliamo alle repubbliche marinare cioè non
Non siamo questi diciamo un Paese aperto un paese di dialogo un Paese
Essendo per tradizione aperto avendo un gigantesco Soft Power
Cerca di di far di fare amicizia
Con tanti in giro per il mondo no
E io ho avuto il privilegio di fare un mestiere il ministro degli Esteri
Presidente del consiglio dove
Tagli alle grane sono
Prevalentemente altre di di capire come questa caratteristica dell'Italia
E apprezzare e conosciuti
C'era qua famosa frase di dimettermi ci
L'Italia era solo un'espressione geografica
Con una lingua comune no che effettivamente giustamente fece un po'arrabbiare tutto tutto il Risorgimento italiano e avevano ragione ad arrabbiarsi
Naturalmente
Però poi alla fine al di là di
Ricordo talvolta ricordare il fatto che
La scrivania di Metternich a Palazzo Marino vernice a Vienna è occupata l'ambasciatore d'Italia
No quindi una qualche rivincita
Sul sul conte mettermi ce l'abbiamo presa ma al di là degli scherzi
Sì noi siamo un'espressione geografica esattamente perché siamo in quella posizione che ricordava prima Lucio proiettati verso il Mediterraneo
Una delle cose più importanti che abbiamo cercato di fare in questi anni è
Riscoprire lascio
Abbiamo fatto una conferenza con
Quarantasei Paesi africani rappresentanti
E
Il l'atmosfera era welcome back
L'Italia Italia che non si vuole fare una zona italofona
In africano mettendo insieme sei o sette Paesi cavo foniche peraltro non ci sono
All'Italia che
Collabora economicamente e culturalmente che è un grande Paese ma non è un Paese che ti vuole dettare l'agenda
Questi ama
E questa cosa succede in tantissimi Paesi
Guardiamoci attorno nel nostro scacchiere anche
è una guerra fratricida in questo momento tra i paesi del golfo no
Cantare Arabia Saudita
Grandi amici dell'Italia
Questa cosa secondo me
A parte
Del il modo in cui nel corso dei secoli si è forgiata la realtà
Della nostra cultura del nostro popolo del modo di fare economia e negli ultimi decenni si è forgiata osservo
Quindi
Che si debba avere un rapporto di dialogo con la Russia
Talmente ovvio perno
Fatelo ricco
Poi poi mi ricordo né episodio mi colpì abbastanza un un vertice di ministro degli esteri della della NATO chiede
E all'epoca era semplice italiana presso la NATO che si tenne
A
Antalya
In una città
E ci fu una se una
Cena serale dei miei come spesso capita molto tardi per discutere se
La NATO
Doveva poteva
Riavere un contatto con la
Stiamo parlando del due mila
Quindici due mila sedici non è che stiamo all'indomani della della missione della Crimea
Passavo qualche può la NATO permettersi un l'incontro con l'ambasciatore russo Ungaro l'ambasciatore russo
La mattina dopo breakfast
Veniamo raggiunti dal collega
Americano segretario di Stato
Che arrivava soci dove aveva passato circa sei ore con
Prima lavora e poi Putin
Spiegava ai colleghi della NATO come il dialogo con la Russia fosse indispensabili poi sappiamo che ne in America le posizioni
Su questo tema
Cambiano possono essere diverse tra partito il partito tra amministrazione amministrazione sulla Russia non tanto anzi però
Alla fine le ragioni del dialogo secondo me sono talmente evidenti
Che se l'Unione europea immaginasse di farsi influenza
Da
Alcuni Paesi che essendo per ragioni storiche geografiche
Molto preoccupati di qualsiasi tipo di rapporto con la Russia possiamo capirli e possiamo protegge ma non possiamo seguire quella impostazione Poli
Quindi il dialogo la Russia fa parte del modo in cui l'Italia fa politica estera da trent'anni quarant'anni
Non c'è mai stato però in questi trent'anni quarant'anni
Una confusione tra dialogo con la Russia e neutralizza
Attenzione perché se qualcuno confonde
Questo atteggiamento di dialogo dell'Italia
Con un atteggiamento di neutralità e di rinuncia alle nostre alleanze internazionali fa accorrere al nostro Paese un rischio che non abbiamo ma in corso negli ultimi settanta ma
Quando vai a trovare la cancelliera me
Nell'anticamera del dubbio ci sono i ritratti dei suoi predecessori
E i predecessori sono sette
Federico il Grande
No no i predecessori
Posto se invece vai al terzo piano tre
Palazzo Chigi
Dei primi ministri italiani
Non sono dei grandi quadri a olio sono delle fotografie piccole perché sono ventotto nello stesso periodo di tempo sette controvento o che
Ma se invece di guardare alla frequenza dei governi guardiamo alla coerenza
Delle nostre scelte fondamentali europeista atlantiche e di autonomia nell'ambito di queste alleanze vediamo in questi settant'anni una continuità straordinari farne a meno sarebbe assolutamente
Un errore e anche un errore per i
Presidente
Io
Vi ringrazio ritengo due concetti fondamentali di questa
Chiacchierata con cui è voluto inaugurare il nostro Festival
La necessità di una iniziativa autonoma italiana in politica estera che non sia ovviamente
Girata neutralista anche perché gli Stati neutrali Micari ne abbiamo uno che si chiama la Santa Sede e quindi ne parleremo fra l'altro alle nove nel dibattito sulla sullo stato delle acque e la seconda che l'Italia deve prendere un una sua iniziativa per rilanciare un'Europa che pare in fase diciamo contermine gentile piuttosto ASPI
Con la Francia con la Germania con tutte e due chiaramente ci vuole una nostra idea di Europa che essi affianchi si pone di si comprometta eventualmente con con queste ne discuteremo sicuramente in queste giornate io ci sono davvero personalmente ma chiedo a nome di tutti i presenti grato per quello che ci hai detto per anche le cose molto esplicite
Che ci hai voluto spiegare
Ti auguro
Di poter continuare ancora a servire il Paese come hai fatto in questi anni e magari di ritrovarci qui l'anno prossimo grazie ancora