Festa de l'Unità di Roma - Presentazione del libro "Biografia di una vita in più" di Fatina Sed

Buonasera a tutti intanto è questa è l'apertura del programma di presentazioni dei libri della festa dell'Unità
Di Roma quindi innanzitutto benvenute e benvenuti a tutte e tutti sono particolarmente emozionata di di aprirla con con questo testo questa rassegna perché è un testo a mio avviso estremamente significativo per per i contenuti per la modalità anche in cui con cui nasce di cui naturalmente ci parleranno le curatrici Fabiana
Di Segni e Anna Segre e saluto anche Aldo Pavia presidente dell'Annette che ci onora della sua presenza
è un libro che che scherza che è un un classico già cioè se non nelle scuole e so che sta molto girando loro lo stanno portando in giro hanno costruito su questo su questo testo una serie di progetti molto importanti dedicati ai ragazzi ai bambini un'opera straordinaria perché coltivare la memoria significa iniziare a coltivarla fin da piccoli c'è un lavoro di di sensibilizzazione introduzione
A quello che è stata quello che è accaduto che deve partire dai più piccoli
Proprio perché si formino quegli anticorpi necessari a far sì che ogni forma di violenza di repressione
Delle delle vite della dignità della libertà dell'autodeterminazione delle idee delle persone non si ripeta mai più
Fatina sette viene deportata bambina dal ghetto e
Insieme alla mamma insieme al fratello insieme alla sorellina
Tornerà a Roma solo con con il fratello
E al suo ritorno segretamente
Scrive su un blocchetto a penna su un quaderno
La sua storia è una bambina che ha potuto studiare molto poco quindi lo scrive con una semplicità eppure con un'intensità straordinaria
Questo quaderno rimane diciamo nascosto segreto per quarant'anni forse Sabina come tanti
Ex deportati farà fatica a raccontare la sua storia appare una donna
Di di forte tempra io sono partito ente mozione nata anche perché sono presenti qui insieme noi due delle figlie che Stella Enrica che ringrazio infinitamente per per la vostra presenza
E perché è un libero GRA ecco sì forza e penso che
E lei lo sono le eredi dirette non solo della mamma
Ma anche della storia della mamma
Portano dentro nel loro DNA quel fumo di altezza che non si disperde mai e che continua a scorrere nelle vene nelle coscienze e nei sentimenti di chi nelle famiglie a ha convissuto con questa eredità così difficile e così importante ringrazio anche l'editrice
Loretta Santini di Eliot di a vere ha creduto in questo progetto è qui dove la ringrazio molto grazie perché cioè anche coraggio a credere in questo tipo di pubblicazioni che sono fondamentali venditrice coraggiosi sì esatto molto coraggiosa
Come come voi che avete deciso di investire su questo testo lascio la parola ad Antonio che vi introdurrà e grazie infinitamente di aver scelto di aprire con noi con questo momento così bello importante la nostra festa dell'Unità
Donna grazie mille buona presentazione
Tanto siamo molto contenti giovedì più noi a presentare questo libro
Racconto di una storia o vero perché tant'poche persone sono nati dei campi di sterminio
E soprattutto dal PDS Milano purtroppo un morto distruzione spesso colore spesso non raccontò il non aprirsi per tanti anni c'è stato a piedi
Prima parlavo per tutto quanto l'esistenza o non lo sono più costosa per esempio di Liliana Segre che per tanti anni è stato in silenzio poi no ha detto quanto avvenuto uno delle poche persone di tornando dai campi di sterminio Apollo subito fu Settimia Spizzichino insomma voglio anche le insomma un percorso nelle scuole parallelo
No poco nuvoloso di luglio a Fabio aveva Maurilio delle tanto
Cosa vi ha spinto a scrivere questo libro ma soprattutto come nasce l'idea il volerlo come il pubblico il modo in cui loro dura presentare su tutto il percorso le foto nelle scuole su cui insomma quello che vuole dire disponessimo un pulmino tutti quanti
Posso pure lavoro
Allora intanto grazie ad Antonio e grazie a Claudia per averci ospitate
Allora rispetto alla domanda che tu fai lascio prima la parola ad Anna perché i motivi che ci hanno spinto sono simili anche diversi per alcune prospettive quindi inizi due poi dopo avanti PAC
Fabiana trovo
Trovo questo manoscritto
Però trovare uno scrittore un furbo non vuole ancora dire
Che
Che che che che si possano pubblicare non vuole ancora dire che sia organizzato non vuol non vuole ancora dire lo leggemmo
Lo rimise in ordine lei ad andandosi tantissimo tantissimo ci mise anni
E poi a un certo punto siccome ho fatto un lavoro con i sopravvissuti ai campi di sterminio romani avevo intervistato fatto questo lavoro con quattordici intervistato quattordici sopravvissuti lei disse va be tu hai fatto sto lavoro a forse mi puoi dare un consiglio mi puoi dare un'idea di come strutturare
E in realtà perché questo al di là del fatto che naturalmente
Il lavoro su sui sopravvissuti mi aveva reso edotta rispetto a cose che i libri non mi avevano ancora fatto capire quindi lealtà
La testimonianza diretta Cambiaso la coscienza e la percezione di quello che poteva essere stata l'esperienza
Concentrazione ANIA
Però in realtà la cosa che l'idea che ci venne mi venne fumo di col collegare perché noi di fatina sapevamo più cose già sapevamo
Con chi si era sposata conoscevamo i figli e le figlie conoscevamo i le i figli delle figlie e avevamo una visione
Approfondita della sua di come si era evoluta virgolette la sua anima
E questa era una cosa che con gli altri con gli altri sopravvissuti era stata più delicata più difficile da capire con fatina ce l'avevamo già perché avevamo il contatto con i figli e le figlie
Ecco e e conoscevamo direttamente tutti per esempio lei la nipote
E quindi io ho pensato questa cosa si potrebbe
Vedere che cosa all'interno di questo manoscritto è collegato strettamente collegato al a come i figli e figlie Sisi tutti quanti si comportano che cosa è rimasto come residuo
Dell'esperienza Poli traumatica progetto azionaria nel comportamento di Latina e quindi poi nell'eredità comportamentale nei figli
è un'idea
Un'idea che peraltro non è che c'era e che mi originali Emilia che in questo momento nel mondo si stanno facendo moltissime ricerche moltissime interviste e statistiche su questo
Noi ci siamo per il momento limitate alle figlia di fatina e a e a Fabiana
Per per ricostruire come forse si potesse ipotizzare che il trauma a avesse condizionato sia la vita di fatina che la vita delle persone intorno a lei
E questo è stato diciamo il la struttura come abbiamo pensato ristrutturare il testo
Trattato dunque quindi una domanda era questa perché che mi ha chiesto
Questa parte prima parte dico delle cose anch'io
Allora tu c'hai chiesto com'è nato questo libro chiara
Molto allora praticamente io trovo questo manoscritto dopo che mia nonna era già morta in dal da almeno dieci anni
In un'età in cui non è che io non sapessi nulla dei campi di sterminio perché qualcosa mia nonna mai va raccontato però certo non puoi quello che ho trovato letto qui dentro per cui ora trovo questo manoscritto più o meno in intorno ai diciotto diciannove anni
Siamo lì con una totale in competenza sul non tanto sulla concezione storica ma sul significato emotivo voleva dire
Trattare una per me era come aver trovato una bomba che dovesse esplodere da un minuto all'altro con diverse responsabilità una quella di entrare io in contatto con questa parte sicuramente dolorosa della storia di mia nonna
Due di andare a rompere un segreto familiare fatto di silenzio perché mia nonna non aveva raccontato però aveva scritto
Però io avevo trovato questo diario e non sapevo a quel punto dicevo Dio ne parlo non ne parlo e conoscendo non solo il suo dolore ma anche il dolore dei figli
Poiché passa il tempo chiamo Anna è sapendo in in parte che Anna aveva già scritto che quindi sicuramente aveva già trattato l'argomento soprattutto perché Anna è anche un'amica
E di come colleghi questa bomba posso provare a condividerla vediamo che ne pensa ci sono mesi e mesi di discussioni sul sulla qualità del testo perché il problema qual era e che noi dopo Auschwitz abbiamo letto Primo levi abbiamo ha avuto una intellettuali Zazie Cione della scrittura su su Auschwitz e che in fatina non troviamo perché sembra una ragazza di quattordici anni che racconta in maniera semplice
Una cosa tanto complessa
E quindi con Anna cominciamo a dire ha valore non ha valore ha un valore letterario non ha un valore letterario cominciamo tra di noi a confrontarci in cui io ero come dire quella che decide movibile diciamo valore punto e basta e Anna diceva no ma io ho letto questo lettore dico sì ma questo ha valore punto e basta è una scrittura che arriva al cuore e poi anche Anna detto va be'dai andiamo a quel punto c'è stato l'incontro con Loretta la quale dice sì questo testo ha valore Loretta ha riconosciuto subito che il testo aveva valore dice però voi siete anche due psicoterapeuta e forse potete estendere allora io e Anna diciamo va be proviamo a mettere le mani nel trauma tu l'hai già fatto io avevo visto Anna nel periodo in cui scriveva Juden rampe
Come dire le mani in pasta in quello che poteva essere il trauma diamoci vizio a cui ha detto va bene però si creava un altro problema come dire tutto su Auschwitz è come andare a rompere questo silenzio all'interno della famiglia
Basta pensare che noi abbiamo iniziato a fare le interviste a mia madre alle mie due zie due anni prima non c'avevamo niente da scrivere
Due anni dopo siamo riusciti a tirar fuori dei temi che abbiamo poi messo però questa accanto a tutto questo c'è stato tutta la difficoltà di rispettare quello che era il privato perché questo testo viene pubblicato per diversi motivi almeno per quello che riguarda me il primo è quello di dare voce ad un'identità personale quindi è un fatto estremamente privato che aveva a che fare con la mia storia con la storia della mia famiglia con la storia di mia nonna
Però poi mia nonna nelle ultime pagine del diario dice scrivo questa cosa per i giovani per cui diventa un fatto collettivo allora la memoria individuale e familiare collettiva e sociale e quindi diventa uno strumento per condividere una memoria con gli altri e se questa memoria diventa una memoria condivisa per alcuni aspetti diventa anche meno pesante come un fardello almeno per quello che riguarda me
Dopodiché sulla base di questo io e Anna siamo abbiamo deciso di portare questo testo anche nelle scuole
Facendo spesso dei lavori insieme a volte anche dei lavori individuali a volte anche con altri testi
E a partire da questo abbiamo iniziato un lavoro che partisse proprio dal senso di memoria cioè cosa significa fare memoria come sarebbe un uomo senza memoria come sarebbe un mondo senza memoria
Per arrivare poi a dire e a far capire attraverso il lavoro tra la lettura e il ragionamento che dimenticarsi e non avere memoria significa perdersi sotto tutti i punti di vista
Chi è quello che è successo con Auschwitz è qualcosa che può ripetersi tranquillamente in ogni momento
Nella storia delle società e che contesti come quelli di altezza si sviluppano in società che possono ospitarli
Detto questo prima di parlare della seconda parte del lavoro visto che poi questo è il diario di farina Sedda vorrei leggervi una pagina che nel diario in cui lei sceglie di ripresentarsi ed è un po'immaginate quello con cui mi sono trovata io a contatto la prima volta che ho letto questo diario
Sono una donna sulla soglia della maturità sono nonna di due bellissimi nipoti e ottenere figlie grandi pur non mancando di nulla io mi sento profondamente infelice mi sembra come se una parte di me stessa fosse rimasta lontano da me in un luogo fatto di atroci sofferenze e disumane condizioni di vita
In questo periodo non sto molto bene non riesco a dormire vengo svegliata continuamente da sogni ricorrenti che mi perseguitano e preferisco stare sveglia la mia mente in queste lunghe notti vaga Emily porta molto lontano così accade che durante la notte
Mi ritrovo piccola e incapace di difendermi sono una donna ebrea il mio nome fatina serbe sono nota all'otto marzo del mille novecentotrentuno in un vecchio quartiere della romantica
Le nostre finestre davano su una piazzetta dove ancora oggi c'è una vecchia chiesa cristiana
Il cui suono delle campane ci dava la sveglia tutte le mattine la nostra era una famiglia felice eravamo tre femmine e un maschio avevo appena cinque anni ricordo il bene mostruoso che voleva mio padre Luís era tutto il mio mondo
Alla nascita raccontano che stavo per farla morire
Mentre reparto Riva dietro la porta della camera in cui io nacqui c'era un rabbino che pregava per la nostra salvezza quando Napoli miei genitori ricevettero una pergamena da conservare
E una signora disse loro che ero talmente bella che la mia vita sarebbe stata una gioia continua purtroppo gli eventi nel tempo non le diedero ragione
Mio padre morì per mancanza di cure io e la mia famiglia dopo aver tentato di sopravvivere in tutti i modi fummo deportati nel campo di sterminio di Auschwitz
Ecco questo è per per stare su quello che è accaduto dentro di me quando ho letto questa pagina di diario è accaduto che improvvisamente quella che era una competenza di una adolescente che aveva sempre sì intitolarla vediamoci vizio perché nelle famiglie ebraiche si parla di Auschwitz
Improvvisamente capisce cos'è Auschwitz cioè fino ad allora io e racconti di mia nonna gli avevo ascoltati ma con nessuna competenza emotiva tant'è che facevo delle domande ma che a quel numero ma che è successo con una con un cinismo anche di di chi è indifferente al tema profondo del dolore che me arrivato tutto addosso all'improvviso quindi chiaramente doveva essere per forza qualcosa di da condividere
Da condividere in primis con Anna che era che era tuttora una scrittrice ma che in quel momento era anche un punto di riferimento e l'amica con cui condividere una cosa così preziosa poi noi abbiamo messo a frutto lei la sua scrittura entrambe la nostra competenza
Da psicoterapeuta e psicologiche abbiamo deciso di non poter rimanere indifferenti rispetto alle conseguenze che Auschwitz ha creato che ha creato oggi studi dimostrano fino alla settima generazione
Quindi abbiamo deciso di strutturare un questionario di fare una serie di domande e di cominciare a lavorare su quella che poteva essere l'ereditarietà del trauma la mia famiglia in questo è stata molto generosa perché ci hanno consentito di mettere troppo le mani nelle viscere da questo punto di vista poi
L'idea è questa
Come come si crea una memoria e come si fa l'abuso l'abuso si fa dicendo non sta succedendo niente non sta succedendo quello che sta succedendo
Quello che sta succedendo è meno grave di quello che tu pensi quello che sta succedendo non è quello che tu pensi chiamando con nomi diversi ciò che accade
Così diciamo gli abusatori di bambini o di chiunque altro
Cancellano in qualche modo la possibilità di verbalizzazione dell'abusato
Quindi la domanda che mi faccio no
Questi cinquant'anni di latenza per moltissimi quasi tutti per quasi tutte le testimonianze sono forse collegate anche all'impossibilità di verbalizzazione del Poli ex tra ultrà
Incomunicabilità in verbalizzante Trauma
E nel momento in cui una fatina sed che non legge Levi che non legge Wiesel Wiesenthal non legge però ha vissuto quella quella situazione scrive questa e questa è la preziosità del mano scritto
Cioè il manoscritto e dei di di fatina nona le parole che noi tramite Primo levi e tramite Amelia e tramite ultimo gli hanno scritto abbiamo fatto nostre per definire la situazione
No fatina non usa quelle Fatia usa le sue le sue perché non l'ha letto quindi USA il suo Auschwitz USA al suo già la sua esperienza la sua esperienza
E questa è una prima preziosità
Una seconda conclusa notazione da fare è che fatina decide di parlare a quaranta cosa che ha detto quarantadue anni cosa che ha detto quarantasei anni quarantasei anni e che quindi lei dice la soglia della maturità dice comunque passato un sacco di tempo
E io mi sono chiesta qual è il motivo per cui adesso c'è tipo ha quarantasei anni e non prima
E perché proprio nel periodo in cui fatina scrive molti dei sopravvissuti romani cominciano a parlare che non avevano parlato avevano erano tornati sono stato fortunato mi sono salvato
Mi mi metto su una famiglia e questo io non ho famiglia una vita e questo è la mia risposta alla alla supera castrare perché non non nel non riesca chiama trauma perché il trauma cioè esco faccio un incidente con la moto
E lo chiamiamo Trauma non puoi chiamare trauma una cosa come quella che è successa lì perché quella è una serie di traumi uno dietro l'altro
Indefinibile chi metabolizza Abbili che neanche in una vita una persona uno riesce a finirlo di dopo di metabolizzare no quelli sono due mila e quindi chiaramente nuovi Trauma è una parola che non esprime quindi io dico supera extra Arci non non non mi crediate Marvel è proprio che e e e e indescrivibile sta cosa eh
E così allo di fatina decide di parlare e contemporaneamente a fatina parlano tanti perché in quell'anno che è circa il novanta novanta novantadue
Novantadue quando ci furono una serie di scritte antisemite sulle sulle sulle sulle saracinesche di negozi
Loro che probabilmente avevano detto va be'basta lo metto in cantina e non e non ci pensiamo più hanno pensato tutti contemporaneamente come uno sciame perché non non so neanche se si quanto si siano parlati tra di loro
Prima di ricominciare a raccontare hanno detto non esiste c'è qua bisogna avvertire quale potrebbe essere la deriva e hanno cominciato tutti quanti a raccontare quindi ha ricominciato a raccontare i da materiali conciata raccontare Piero Terracina ha ha ricominciato a raccontare sono amore inezia
Sa di Modiano che non ha mai parlato
Allora è cominciato tutti quanti a dire ha però io comunque sono disponibile a venire nelle scuole sono disponibile a venire racconta cioè ci sono dati disponibili per per questo all'erta che hanno sentito dentro di sé che era un'allerta che andava a risvegliare quella bestia la una bestia che
Fabiana dice allora io ho capito Auschwitz no alla sia la è stata diciamo ha detto una cosa delle delle perché essa che sa essere leggermente così ma leggermente non così cioè Nun se tocca picchi allora una volta che è tutto fai pace con il fatto che ci sono delle cose che tu non puoi capire e che tu non capirai mai
Allora tutti poi avventurare in questa in questa conoscenza parziale
Che ti
Ti fa fare delle ipotesi tutto non potrei verificare perché l'unico modo per verificare che cosa ti potrebbe succedere se tu fossi tutta la trafila no
Sbattuto fuori dalle scuole del regno per per e povertà tifo colera le cose porta deve preso deportato portato là tatuato e da tutto quello che succede che poi questa trafila non vuol dire assolutamente niente perché i traumi sono puntiformi
Personali
Capillari
Ognuno le definì dei ne descrive di diversi quindi ognuno dice no perché qua quando abbiamo fatto quando che cosa abbia fatto il via il viaggio nel vagone che c'era uno che è morto e c'era uno che ognuno ha un suo punto più puntiglio punti che riesce a raccontare quindi realtà tutti avventuri in questa in questa descrizione che capisce di essere parziale che capisci essere
Un tentativo di verità che capisci che l'unica piscine Kinski sta testimoniando il testimoni che poi in greco si dice martire per cui proprio testimone sopravvissuto e che che ti dice no
Disperando si con tutto se stesso con la mimica ti dice non ti posso dire tutto perché è impossibile non c'è non ci riescono ci stanno le parole
Purtroppo la lingua umana la lingua non non ha le parole per descrivere determinata emozioni esattamente come appunto non c'è la definizione possibile di trauma
Poi poche che è possibile subire in un campo di sterminio
E e tutti e tutti avventuri in questo indicibile
Che però a questo punto ti tocca provare a dire
Quindi fatina perché era così ambivalente su questo su questo ma scritto secondo me perché
Essi si tormentava e alla fine l'ha dovuto trovarsi trovare Fabiana dopo la sua morte c'è luce
Perché fatina sapeva di non di non di non dire tutto sapeva di non riuscire perché cioè non ci sono le parole non perché Fatima fosse limitata perché non ci sono le parole per dire le cose e e quindi
No vuol dire qualcosa no io credo che mia nonna
Non avesse detto per tante ragioni la prima in assoluto è che lei non ha mai voluto essere come dire una bandiera da portare in giro cioè mia nonna sempre rifiutato rifiutato l'etichetta dell'ex deportata approvato a vivere una vita sana familiare è fatta di affetti cercando di non lasciarsi cucire questa etichetta cercando di non lasciarsi portare in giro nelle manifestazioni pubbliche
Prima ancora di questo c'era stato un patto implicito tra lei e il fratello laddove Alberto le aveva detto non parlare non raccontare perché ti rinchiudono i manicomi per cui c'era stato un divieto da parte della figura maschile
Di raccontare perché le persone che raccontavano non venivano credute non c'era un contesto disponibile ad accogliere la testimonianza quindi principalmente il divieto del fratello poi il contesto che doveva strutturarsi perché le prime persone che rientravano tra ad Auschwitz non è che gli chiedevano che t'è successo perché non c'era
Emotivamente un possibilità di voler sapere
Quello che era successo poi il fatto di voler provare a ricostruire una famiglia cercando di privarli di quello che poteva essere il dolore del racconto creando poi il dolore del silenzio che abbiamo visto essere uno dei danni più grossi
In alcune circostanze di altezza
Lei ha creduto quel silenzio di proteggere la sua famiglia perché le era stato detto col silenzio proteggeva se stessa non ultimo il fatto che mio non come dire fosse fuori
Da quelle che sono le rappresentazioni politiche della questione Auschwitz che in cui per molto tempo i deportati sono stati come dire utilizzati
Per c'è la ricorrenza di Colella ricorrenza di è una cosa che ha sempre rifiutato con tutta se stessa quando volevo anche aggiungere che quando prima io ho detto ho capito Auschwitz semitico mi riferivo ovviamente ho capito al mio danno su Auschwitz altezze
Incomprensibile forse anche Ira contabile nella sua interezza io quando poi è stato trovato questo libro abbiamo scritto questo libro ho deciso di partecipare ad un documentario che essi titola la ricerca della radice del male
In cui i figli e nipoti di deportati hanno incontrato figli e nipotini nazisti e ed è stata un po'o la chiusura del cerchio rispetto a quella che doveva essere
La mia conoscenza di questa cosa in cui poi tornando ad Auschwitz socchiuso delle cose con le quali non voglio più rientrare in contatto
E che non non non non voglio più vedere come dire le voglio far rientrare in una memoria privata non ho più voglia
Quella parte lì di di renderla una memoria collettiva sì è una cosa ho imparato in questi anni di presentazioni di conoscenza che ha al servizio come la ASL insomma la memoria di agenzia come qualcosa che continuamente si trasforma dentro di te è proprio un gene modificabile
Io non sono la persona che ha pubblicato contee questo libro di tre anni fa non ho più quelli stessi pensieri i miei pensieri cambiano e mutano continuamente bersagliati infatti questa cosa questa cosa in particolare
Mi trovavo molto d'accordo perché la memoria come una continua integrazione di tutti i dati che continuano ad arrivare che che continui ad integrare per cui alla fine i libri che letto le testimonianze che sentito le i collegamenti che poi hai fatto
E le intuizioni che hai avuto e tutto questo si continua a tessere si contino intrecciare si disse si rifà
Per cui la memoria è se secondo restarci ci sono due aspetti a Anna uno alla memoria che si e di come dire Simoni vuole si riempia in base all'esperienza che facciamo la mia sensazione personale che proprio sia il danno che cambia forma
Cioè il danno cambia forma ma non cambia la sua sostanza allora ci sono dei giorni che come dire enorme dei giorni che sembra più piccolo dei giorni che sembra più contenibile dei giorni che sembra solido dei giorni che sembra liquido però è come un fruire
Di qualcosa che oggi mi è chiaro che non è archiviabile cioè io non riesco a dire ok questa storia la conosco va bene si fa parte della famiglia ok è archiviata
Forse probabilmente proprio perché come dicevi tu essendo alti su un politrauma che si ripercuote nelle generazioni successive è qualcosa con cui dobbiamo fare i conti tutti io ho una mente diabolica per alcuni aspetti
E allora mi son detta
Allora la memoria individuale di mio nonno la memoria familiare della nostra famiglia la memoria collettiva che ha a che fare con la condivisione e poi c'è una memoria che più istituzionale no e allora mi dico ma questa responsabilità del danno sulle spalle di chi sta perché Auschwitz è qualcosa che è accaduto agli uomini ma è qualcosa che è accaduto agli uomini alle istituzioni
è qualcosa che ha creato una rottura secondo me fondamentale da un punto di vista etico sulla fiducia tra quello che può essere una fiducia tra gli esseri umani
E una fiducia proporrà né e l'istituzione che mi dice ti portiamo quei perché andiamo a lavorare
E poi non m'avete portato a lavorare allora io credo che la responsabilità di ricostruire da un punto di vista etico proprio il tessuto di questa rete di questa memoria sia assolutamente di tutti cioè che nessuno possa sentirsi libero
Di dire ma io non c'ero ma meno ma apparteneva io credo che il danno di Auschwitz sia veramente su tutta l'umanità
E questo forse indimostrabile da un punto di vista tecnico perché significherebbe impazzire cioè poter dimostrare che ogni singola cellula geneticamente da Auschwitz si poi degli esseri umani
è è stata modificata è cambiata e cambierà nel tempo questo è impossibile da dimostrare però noi non dobbiamo dimenticarci che noi parliamo di Auschwitz semplicemente perché diamo giudizio ci sono le prove ci sono le testimonianze perché di tante altre forme non se ne parla
Pur sapendo che sono esistite
E quindi ci dobbiamo chiedere ma siamo noi che ne abbiamo parlato o siamo stati costretti cioè ne avremo parlato comunque se non avessimo avuto le prove perché noi siamo abituati a non parlare delle cose di cui non ci sono le prove e allora lì ci chiediamo dove entra il silenzio dei sopravvissuti o dove entra il silenzio di chi ha subito un abuso
Dopodiché io ritengo che noi siamo state coraggiose perché è vero tu dici si parla tanto di dell'ereditarietà del trauma
Noi siamo andati a fare delle domande proposte incisi che avete un abbiamo chiesto cosa ha significato per TS che figlio di un sopravvissuto cosa ha significato perché cos'è rimasto dentro di te e di quell'esperienza agli e io credo che nella poesia che tu hai scritto nel libro lo lo spieghi in maniera
Eccellente forse le parole questa è uno dei casi in cui le parole rendono la legge
La storia per leggere secondo e arrivo
Vedi tu
Figlia di mia madre stessi occhi stesse rughe d'espressione ai lati della bocca
Lei con quel veleno silenzioso quella termite instancabile dei sogni quella memoria automatica all'improvviso nel battito cardiaco
Quel demone sfocato dentro lei mia madre con Auschwitz ancora nei neuroni della retina più forte di un herpes più lungo della morte
E io ignara bambina delle trotterella vuol dietro nella disciplina che credevo sua
E adesso so dove l'ha imparata nell'angoscia degli odori e adesso so dove l'ha contratta nell'ira contabile che ha occupato la nostra casa per intero anche la cucina anche le pieghe tra le lenzuola
Nell'indicibile che ha sfidato il suo italiano elementare io che non ho capito non ho voluto capire fino a dopo il mio stesso matrimonio
Lei credeva di proteggermi nel Panshir mila verità io non volevo ferirla con domande ad ogni domanda mi pareva di bandire un coltello di minacciarla con la mia curiosità inopportuna alla fruizione nel sangue nel cordone ombelicale
Tra la mia pancia il suo utero né i cromosomi è la mutazione che Tyche anche la malattia che ha azzoppato me e le mie sorelle
Al vicepresidenze presente indicativo ancora possono i figli di chi è sopravvissuto parlare dell'esperienza dei genitori
Non userebbero certo la prima persona singolare anche se hanno respirato non sapendolo il fumo dei forni durante la loro infanzia l'impotenza l'umiliazione la perdita del terrore l'odio la morte ammucchiati in vista di gabbiani
La distruzione dell'anima di mia madre ho respirato senza rendervene conto e sono ancora qui
Che balbetta o parole che non dicono al vizio e più lungo della morte è il file il filo nero del nella tela della nostra vita
Non è bastato distogliere l'attenzione non è servito fare come se tutto fosse normale non ha funzionato non saperne nulla mio malgrado come un'ombra nell'inconscio al mese rilascia ancora morte ancora morte anche dopo la morte della mamma
E questo per dire che
Cosa ha significato intervistare i figli
Che i figli non osavano poter esprimere in prima persona cosa potesse significare altezze perché sembrava loro di mancare di rispetto cioè come puoi dunque non l'hai vissuto parlare di altezza anche noi ce lo siamo chiesti e milioni di volte Roma quanto ingiusto
Che noi ci mettiamo a parlare di questa cosa che non l'abbiamo vissuta
Poi abbiamo accettato che
Non è possibile dire tutto si possono dire di Pizzetti e ciascuno di noi all'obbligo e la responsabilità morale etica di dire i pezzetti i pezzetti fanno l'insieme e fanno la memoria
Non so se tu volevi dire qualcosa cosa ho
Questa
Quest'osservazione della distruzione nell'anima di una persona
I
Chi di come di come questa persona poi ha costruito la sua vita intorno al sì da distrutta
Non finisce di
Di interrogarmi di di Dean curiosi ismi rispetto a come come ci riesce come c'è riuscita
Lei e tutti quanti e di come c'è riuscita questa di questa importante rimozione umore accanto un amento Scotto mitizzazione
Come come come come come c'è riuscita a dispetto proprio
Della
Della dell'impossibilità di alcuni sentimenti più dell'impossibilità di alcune emozioni più io so che è così perché poi facendo un lavoro clinico di psicoterapia di voglio dire che un traumi imparagonabili mente più piccoli poi bloccano
Possibilità
Enormi cioè fu una una delusione un importante delusione affettiva può bloccare l'affettività per anni cioè quindi fai la proporzione rispetto a questo quindi siamo di fronte a un eroismo di vita che a dispetto di quello che non può esserci
Fax vide
Questo per me comunque è è una delle tante domande che mi faccio cerco come come possibile come per la psiche molto residente
Volevo solo dire una cosa poi Moreira stiamo lavorando e che solo un'ultima cosa che perché che risponde un po'alla tua domanda io penso che il titolo di questo libro è biografia di una vita in più
E questo è un titolo che è stato dato da da mia nonna
E io credo che lei
Sia stata brava soffrendo forse un po'di più a creare questa
La vita in più cos'è la vita in più secondo me c'era una vita di giorno c'era una vita di notte la sua vita di notte era la vita di altri si campi la memoria gli incubi la sua vita di giorno è stata
Secondo me è una vita che ha cercato di andare a recuperare la dignità io posso dire che forse uno degli insegnamenti più grandi che mi ha trasmesso che non è quello di mantenere sempre e comunque una posizione eretta ce la dignità è qualcosa che non ti può togliere nessuno in nessun momento della vita in nessuna modalità e credo che questo sia stato il suo riscatto più grande
Io so che questa storia ci appartiene ma sono anche contenta di ricordare mia nonna per le cose belle che abbiamo condiviso per il mare le polpette gli spaghetti a domenica al mare
Poi so che c'è anche quello e so che quello a è un fardello enorme però mi piace pensare metti che me la sono un po'accomodava come mi sta più comoda mi piace pensare che la sua vita in più
Forse era la vita che ha avuto con noi e la sua vita altra cioè che ci fosse questo binario doppio o tra il giorno e la notte in cui lei ha cercato con tutta se stessa di trasmettere delle cose
Il mio valore più grande e la dignità che forse anche un tallone d'Achille però io di questo le sono molto grata
Qual è allora il
C'avete travolto questo tutto quanto esse scorso se insomma di come nasce questo libro
Chiudo lo sciopero dal dover presidente dell'Aned saltellando ad Rallus sono quando Portogallo perché ciò accompagnato questioni intanto iniziative
Spesso ha presentato anche una memoria storica perché lui preparatissimo ora di sicuro impiego seguito qualora l'ho potuto temporali verso luglio odore che ci occupassimo il coro sul libro ricomposizioni avendolo letto da un po'in porto il contesto in quell'uomo un quello che accadeva in quel momento l'hanno sorpreso anche nuovo
Il grafico vorrei partire da un'affermazione che ha fatto la nipote di Fatima per me quel diario come valore punto ottimo
Non si discute
Anche
Nelle testimonianze di un superstite che sia di House di un altro Lager non ha importanza anche un qualche cosa che può essere non esatto un qualche cosa che può è accettato non si discute
Questo perché spesso e volentieri non ci dimentichiamo che quella vicenda tragica è una storia di esseri umani
Non sono statistiche
Oggi corriamo un rischio che quelle vicende la deportazione razziale alla deportazione politica quella dei militari e via dicendo
Diventa un dato statistico
Certamente lo storico fa il suo lavoro
Ma House chiese non è solo quella percentuale quel documento quel giorno che quel giorno Sonderkommando erano novecento poi furono seicento questo al lavoro di uno storico
E deve essere così e così e dobbiamo recepirlo ma non dimenticandoci che è quello è una storia di esseri umani ciascuno con una propria vita ciascuno come il proprio modo di sentire un valore ad esempio del diario scudi fatina è quello uno di non essere mediato
Frattina non so se l'abbia mai letto hanno importanza non ha mediazioni culturali Primo Levi e altri
Ma scrive quello che ha vissuto
Basta punto
Ed è un altra cosa importante è una testimonianza al femminile
Perché se c'è una pagina ancora poco conosciuta della deportazione in genere da lasciar particolare è quella de la condizione femminile
Tenete presente che quando arrivava un trasporto a Davos senza e c'erano donne c'erano bambini
Intanto avevano una prima connotazione negativa non erano abili al lavoro e quindi il loro destino la camera a gas non ce n'era un altro del primo trasporto per esempio del sedici ottobre seicentouno mi pare fosse loro le donne beneventano quarantasette Ornellaia non è che mentre non molto di più perché comunque le donne non servivano
A parte nel caso di Auschwitz-Birkenau di essere breve dia vere una caratteristica che è quello di mettere al mondo dei figli e quella ebree però il mondo ebreo doveva scomparire tutto quindi non parliamo di sterminio quando parliamo diceva ma più correttamente la parla di annientamento
Tutto doveva scomparire ma non solo fisicamente
Da scomparire la loro religione alla loro cultura le loro case le sinagoghe non doveva più esserci nulla forse un piccolo museo allora Lublino perché si potesse dire una volta c'erano anche questi ignobili Pitocchi tra l'altro delle connotazioni che venivano attribuite le caratteristiche agli ebrei e che era erano portatori genetici Tisifone al tifo non è una malattia genetica ma comunque anche questo deriva loro attribuito e quindi la teste perché ormai siamo tutti convinti io poi voglio dire da cinquantadue anni che mi interesso di queste cose ho ascoltato molte tribù moltissime testimonianze al femminile
E devo dire che se tutte referato
La condizione femminile a un efferato con due più perché comunque c'era anche un razzismo oltre a quello antisemita o contro le promesse in trio c'era un lassismo che ho nei confronti della donna i file Conti poi lo sappiamo anche con quei regimi la donna era casa chiesa e cucina non è che fosse molto altro e non si permettesse di di pensare quindi anche questo testimonianza si inserisce in questo Mosaico che stiamo ricostruendo della condizione femminile nell'aria
Poi c'è nel libro io lo dico in maniera un po'banale ma è un libro fatto di due libri ho fatto due momenti importanti
C'è una credenza abbastanza diffusa che è tornato nella grappa è tornato a casa ha ricominciato a vivere lì è finito tutto ha ricominciato a vivere
Allora dobbiamo chiederci come ha ricominciato a vivere
Teniamo presente che quando parliamo dalla deportazione ebraica e parliamo di chi è tornato mediamente chi è tornato ha lasciato tutta la famiglia nell'aria è tornato lui in questo caso i due fratelli ma e quindi chi è di origine ebraica nella sua storia alle spalle delle perdite enormi
Non hanno parlato hai ragione non hanno parlato ma che non venivano creduti quando sua amorevolezza
Che ha lavorato per i Sonderkommando
Era in sanatorio a Marano il palo a Bolzano per ricordo comincia a raccontare parlare e vede che questo signore con cui parlava quarta dietro di lui si gira e dietro c'è la persona che faceva questo segno e questo era era stato così
Per tornare poi alle donne quelle poche donne che sono tornata dell'Aia
Di tempo hanno tutto è un momento molto molto drammatico è brutto
Perché al maschio si chiedeva ma perché tu sei tornato perché non è tornato a mio padre mio fratello mio marito alle donne veniva fatto la domanda e la risposta era implicita che cosa hai fatto per tornare
Non dico altro
è una domanda che ha una risposta sono che cosa hai fatto per per tornare e questo fu anche un motivo l'altro al quale io credo anche visto che molto ed è su queste hanno parlato più con Randy potete con i figli è che probabilmente o almeno molte ma detto questo c'era questa volontà di proteggere i figli da quella che era la loro storia
Da quella che era la loro vicenda cioè di non però e questo è una parte importante del libro
La domanda è ma il fumo di Birkenau
Si è fermato lì non si è esteso a mio parere si è esteso si è esteso in maniera diversa ma sui figli sui nipoti nel mio caso ad esempio io sono stato portato a dover ricostruire riscoprire le mie origini che lo Stato aveva famiglia ma è una delle tante esperienze però io credo che ad esempio per i figli non è stato facile vivere con dei genitori con l'uno o che erano stati dei gulag tanto più se era un Lager di di annientamento
Il figlio di una deportata triestina ma viveva a Roma che ha lavorato nel Canada di di Birkenau un giorno di fronte a una cosa ha detto la madre avuto lo scatta amato mai fatto crescerà pane autorizza questo cannone che parlasse molto diamoci del tu però il figlio è arrivato a dire la mai fatto cresce l'affare e allo stesso così come ad esempio se il nipote di questa signora quando se per caso non avevano voglia di di terminare quello che stavano mangiando facevano per lasciarlo lì guardavano Annone c'è una non a maggio subito perché perché la madre aveva vissuto quello che è una fame che non conosciamo conosceremo mai hai ragione cioè raccontare house dance raccontare House ce lo raccontano e su prestiti
Completamente no in parte ognuno per quello che ha vissuto perché vive in una baracca piuttosto che un'altra vuol dire avere anche un racconto diverso
Chi è stato ad esempio Primo levi
Capisce cosa è stato Birkenau ma nel mille novecentosessanta lui non c'era mai stato lui troppo breve passaggio ad altezza uno va a lavorare a Bonomi sarà buona benché non aveva mai vista certa aveva sentito
Capisce che cos'è allora Birkenau guano insensata certo Horna con Giuliana Tedeschi e Luís per primo
Linda sia questo l'uomo cade nell'inganno
Degli uomini Sonderkommando capi fratelli che uccidevano i fratelli non è così non era così abbiamo dei Sonderkommando che erano ebrei ma non uccidevano i fratelli a loro veniva lasciato il compito infame che era quello di ingannare lì all'entrata negli spogliatoi della camera a gas e poi recuperare i corpi per recuperare i denti d'oro e cappelli e poi avviarli alla cremazione perché la morte era un piacere riservato solo ai nazisti loro servi non era certo però ci cade in questo inganno perché pur essendo stato ad altro a Bonolis Luigi Birkenau aveva sentito e fino al mille novecentosessantadue in Israele vengono cercati
In su questi dei Sonderkommando per essere processati perché vengono accusate di aver collaborato con i poi ad nazisti con il processo Eichmann poi si comincerà con a conoscere meglio cos'è stata la Shoah perché riparlerà hanno gli obblighi sonderkommando e molte testimonianze
Che prima non molti Paesi che prima non avevano parlato cominciano a a raccontare noi cominciamo a capire che cosa è stato
L'importanza George seconda parte è questa cioè di
Farci capire e farci conoscere cosa vuol dire
A vere questa eredità sulle spalle e vivere corna con chi questa eredità ce l'ha portata qualità che aveva già portata che fosse ben c'ha portato perché la loro per la loro esperienza umana ma è un'esperienza tu hai detto giustamente la vita di giorno dà vita di notte
Io so ho scoperto una cosa per caso sul posto la domanda chi sono stati su queste che si sono suicidati la maggior parte di questi si sono riciclati quando hanno smesso di lavorare o di avere impegni
Quotidiani la famiglia crescere i figli il lavoro non ce l'hanno fatta
A Primo levi in un'intervista
Io ero presente a Milano quando uscì sommersi e salvati
Che è il suo vero libro Suazo il sequestro lo ammonì grande libro grande opera letteraria ma comunque ed è anche la testimonianza ma il suo lavoro vera come sommersi e salvati bene lui disse
Mai dice io e il fresco Dawes quando voglio
Allora un po'eravamo seduti a prendere Olga una caffè unte e allora io ho avuto la fortuna con loro di poter conoscere Primo Levi Lisi dottore dico ma per me lei non è mai uscito da senza lui non ha risposto fatto un sorriso scosso un po'la testa RFI rifare non sono mai usciti dall'Agam queste persone
Quanto basta un rumore una parola un suono uno showroom qualche cosa e ritornano immediatamente lì
Anni fa no all'Abi associazione a Milano io sono milanese
Sto benissimo a Roma la faccia della lega ma potreste dicevamo le liberazione dei laghi adesso e qui del ventisette gennaio facciamo una cena sociale corre sul petto i familiari dei dividiamoci essa Nedo Fiano
E anche lui ha cominciato a raccontare tardi che aveva lavorato in particolare sulla rampa ferroviaria dei di Birkenau
Siccome si continuava a parlare e non si comincia mai questa celebrazione di ottobre l'intervento di ricorso u a voce alta e Chevrolet che l'ordine tedesco del silenzio delle FS io visto questi superstiti sbiancare erano tornati di erano tornati lì e quindi la domanda e non sono mai usciti da lì
Ma se non sono mai usciti da lì che cosa hanno dato a noi
Non che c'abbiamo dati felicità al contrario
Ma e hai ragione probabilmente anche questa desiderio di costruire velocemente una famiglia e perché la famiglia era rimasta là
Incerto che è una vittoria
Il Tupolev distruggerne io rimetto al mondo
Gli arredi e continuatori di questa cultura di questo popolo è però e anche per certi versi io credo il desiderio di sconfiggere quella perdita
Nelle testimonianze
Potete leggerlo oppure avete sentite c'è un momento che è il più doloroso della testimonianza
E su cui tutti scivolano Piero Terracina e Shlomo Alberto sede
Ed è quando vengono divisi sulla rampa ferroviaria il momento della decisione delle famiglie quello è il momento più doloroso per qualsiasi è testimone perché proprio è il momento
Della rottura cioè da quel momento io non ho più nulla sono solo
C'era solidarietà nella che sì ma quella che era possibile in realtà erano essere umani lasciati soli soli di fronte a che cosa di fronte al nulla perché era che cosa ne sapevano Leonessa battello quando l'intervista ai mi disse sedici ottobre no
Va be'ma mio padre ha detto ci portano via un pezzo daranno una casa faranno lavorare è quella che allora si chiamava Birkenau
Il lavoro per me nonché che l'hanno avuto era strumento di sfruttamento ma al tempo stesso al tormento di messa a morte perché non è che Gomes tornata quei luoghi non si doveva tornare
Quando ci fu una ad aprile la liberazione dei vari Lager altezza
Ma liberato al ventisette va be'di gennaio
Pochi mesi prima la strizza l'ha rivelato Lublin Majdanek ma diciamo liberato perché tedeschi se ne andarono
Ma quando furono liberati nella prima dell'ordine di Himmler era nessuna resa agli alleati nessun superstite
Le gallerie le miniere furono minate poi fortunatamente per vari perché la fortuna ha giocato un ruolo in quelle in quelle situazioni e è andata così e qualcuno è tornato ma quello che io credo sia importante su questo chiudo
Si parla di memoria e io ho una paura afferma di quella memoria sta diventando una qualcosa di irrazionale bisogna avere memoria di tutto la memoria è un fatto personale sia un po'sotto la spider la mia memoria per dicendo e per tentare a Biella media
La memoria è qualche cosa che ciascuno di noi si costruisce e come fa a costruirsi conoscendo bisogna conosce quindi l'importanza di fare conoscere queste cose e importante è di conoscere oggi io credo che non voglio fare per accenni polemici ma quando si dice poi gli istituti e le scuole ben ma la storia bene cancelliamo anche la storia cancelliamo la possibilità di Bruno Bettelheim abbia conosciuto pellagra un politico tedesco poi riusciva per trentotto andare agli Stati Uniti ma da tempo a un fatto tempo a passare per Dachau e Buchenwald diceva tornato in Germania ai suoi studenti
No ragazzi non è Arbeit macht Frei il lavoro rende liberi sappiamo che quella non scritta tragicamente evidente fuori non c'entrava per essere liberi e il lavoro è un altro mentre abbraccia morta ma è venisse mai fra la conoscenza rende liberi
Allora noi
E questo è il compito molti per all'associazione fatta soprattutto di familiari dei dei superstiti o dei sommerse
Noi dobbiamo
Fare in modo che le giovani generazioni vadano oltre necessariamente alla conoscenza di che cosa è accaduto nell'aria ma devono conoscere chi come e perché
Non è stato un momento brutto in una cosa brutta come la guerra
Era un progetto preciso pensare che le SS Fortune tutte le bestie io lo penso ma non è vero erano persone come noi
Ma preparate per fare questo
Preparate nelle scuole tedesche per pomeriggi la gioventù hitleriana faceva lezioni di razzismo e antisemitismo gli studenti dovevano assistere ci sono perché abbiamo le immagini con le belle cose sulla manifesti appesi a lavagna con la l'ebreo col naso lungo le unghie lo e via e via dicendo quindi tutto questo fu preparato
Lo sfruttamento del lavoro nel quarantadue dieta Fernet sono doc Arbeit sterminio attraverso il lavoro
E sarà quello che verrà fatto
Sfrutto lavoro mi costa in una miseria quando fa bene comunque quando andava male ha spiegato un po'alta in terzo da paga operaia di un lavoratore tedesco
E non ho problemi
Alla Bolognina dove ha lavorato Primo levi
Emblema si era impegnato a garantire la presenza di dieci mila lavoratori che arrivavano da Birkenau e quindi ebrei
Ogni giorno e c'è qualcuno moriva ceramica problema
Lo sa rimandava cremare a Birkenau è dove tre cinque dieci venti quelli che erano il giorno dopo arrivavano anche questo va detto perché altrimenti si può credere che sia stato un qualche cosa ha fatto da mostri
No è stato fatto da persone come noi esattamente come noi non erano differenti
Ma il fatto è che erano stati coltivati preparati a questo a questo lavoro le gerarchie delle SS erano quasi tutti laureati molto in medicina molti in in giurisprudenza
Ora si pensa che la cultura no dovrebbe certo ma ma se io poi segno che questo è nel settantadue a Francoforte
Venne fu celebrato il processo nei confronti del ufficiali le cedole sono battaglione di polizia orto polizza e erano accusati questo ufficiale che nella nella loro permanenza in una soprattutto in Ucraina avevano tra ucciso le dirette e deportazione causato punti sessanta mila vittime
Viene posta la domanda questo
Che era nel quarantadue sottufficiale giovane aveva ventiquattro anni nel quarantadue diciamo trent'anni dopo delle posto la domanda insorge la difesa no no no va bene perché la domanda fatta così presupporre una risposta
Il presidente del tribunale
Io ero presente mi traduceva un amico perché io sono un po'razzista ma tedesco non ha mai dovuto imparare e l'unico razzismo che mi congedo bene
C'è presidente il giudice alla tua da faccio io non l'avesse avuta la domanda era banalissima corrisponde a verità che il due agosto del mille novecentoquarantadue voi avete fucilato sei mila persone
Siamo nel settantadue qui tra passati trent'anni questo allora giovane era che era il giovane sottotenente inizia a rispondere poi si ferma e rivolto al giudice scusi signor giudice sei mila ebrei
è una passati trent'anni distingueva ancora tra ebreo e persona perché l'ebreo non era persona e quindi uccidono ebreo causarlo picchiarlo torturarlo farlo crepare durante il lavoro è una miniera quattrocento metri
Non era una persona ma questo era stato preparato
E non è stato fortunato
Perché questa faceva parte di un piano molto ambizioso e molto criminale
E il nazifascismo voleva voleva realizzare di Corradi fascismo perché sua parliamo anche di casa nostra
Tarantino e io ero alla celebrazione del ricordo del bombardamento di San Lorenzo
Ricordiamoci che i primi che hanno inventato che hanno usato ad esempio i casi abbiamo questo primato in Etiopia in Libia
Noi non abbia
Abbiamo mai avuto uno Norimberga forse è stato un boom a un grave errore però e qui permetta scusate e concludo l'importante è che tutto questo confluisca in una volontà di far conoscere
Se tu conoscesse libero perché poi scelte se non conosce qualcuno a ripetizione credi obbedisce combatti e sei fregato grazie
è stato molto forte per conto di D'Anna di Fabiana speranza e ci ha riportato Alton Somosierra contestualizzazione del tempo che che sia vissuto
Piccole cose il libro che abbiamo presentato oggi lo trovate in vendita nella libreria qui di fronte a noi quindi se qualcuno vuole acquistarlo può tranquillamente farlo c'è una libreria qui di fronte dove potete trovarlo e poi vorrei
Intanto indicazioni vuoi per la presenza per il contributo che ci ha dato molto molto forte e credo che
E c'è il libro
Certe a seguire abbiamo Roma bruciava calibro sulla bombardamento di San Lorenzo di cui oggi ricorre l'anniversario bombardamento alleato
Che distrusse anche la basilica procurò molti morti qui a Roma
Vorrei che però facessimo anche un grande applauso a tutti i volontari che rendono possibile questa festa frutto di persone che metto a disposizione tutto il loro tempo affinché siamo sì per la realizzazione di questo evento ricordiamo che la pasta inizia la ieri proseguita fino al tre agosto contante date presentazioni di libri appropriamo sempre evento conclusivo dei venti e trenta ringrazio tutti è veramente stato con grandi progetti per noi di qui
Speriamo di proseguire questo percorso anche nei prossimi anni grazie