Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale giovedì trenta maggio questo è l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta
In apertura oggi ci occuperemo per una volta di Tunisia della deriva di Qays Sayed il presidente con cui l'Unione Europea ha firmato un raccordo sui migranti voluto e sostenuto in particolare dall'Italia
Nel mondo oggi è un editoriale l'allarmante regressione della Tunisia di Calisse Sayed fino a che punto si spingerà la deriva la Tunisia da due anni vive un allarmante regressione verso un regime apertamente autoritario invertendo i risultati raggiunti dopo la rivoluzione del due mila undici la la la primavera araba
Parleremo poi della guerra della Russia contro l'Ucraina del dibattito che prosegue sul i limiti imposti all'esercito ucraino
Il divieto di colpire nel territorio rosso da cui partono gli attacchi contro Kharkiv contro la Regione di Kharkiv ma non solo anche i missili
Ieri che bombardano le altre città e le infrastrutture civili
Nel mondo oggi pubblica un commento di Sylvie Kauffmann gli Stati Uniti dissuase i dalla Russia dalla minaccia di escalation che Vladimir Putin ripete
Di volta in volta oggi numerosi esperti occidentali lo ammettono per Washington
La guerra in Ucraina non esistenziale le reticenze dell'amministrazione by then a impegnarsi di più per permettere agli ucraini di rispondere all'offensiva russa
Fanno planare il dubbio sull'affidabilità dell'America tra CUP tra alcuni dei suoi alleati
Poi parleremo di Medioriente il riconoscimento della Palestina da parte di due Stati membri dell'unione europea la Spagna ed Olanda anche la Norvegia
Messaggio forte il titolo di un editoriale uscito ieri su liberarsi otto
Mentre il Guardian ieri dedicava un editoriale a a quanto accaduto domeniche a Rafah un attacco di Israele contro Hamas che ha provocato un incendio in una tendopoli e la morte di quarantacinque profughi palestinesi
L'offensiva di Rafah o superare le linee rosse americane dovrebbe avere conseguenze secondo il Guardian
Che invece constata
La mancanza di reazione vera da parte del presidente americano Jo by then partiamo però dalla Tunisia e dall'editoriale di oggi di le monde l'allarmante regressione della Tunisia di Cais Sayed fino a che punto si spingerà la deriva per due anni la Tunisia ha vissuto un'allarmante regressione verso un regime apertamente autoritario invertendo i risultati raggiunti dopo la rivoluzione del due mila undici
La culla della primavera araba che tanto aveva affascinato il resto del mondo
Sta ricco annettendosi ai vecchi demoni quelli della repressione del bavaglio dell'opposizione della persecuzione dei pensatori
Sotto il governo del suo attuale presidente Qays Sayed
I tunisini ancora una volta in preda alla paura parlano di un ritorno all'Era glaciale quella della dittatura di Benali che durò dal mille novecentottantasette al due mila undici
La condanna il ventidue maggio a un anno di reclusione
Contro due giornalisti Murad Zili di vorrei a abbassai is per aver diffuso false notizie che per altri futili pretesti è solo l'ultimo segnale di un inasprimento generale del regime in totale almeno trenta giornalisti avvocati blogger attivisti politici uomini d'affari
Sono dietro le sbarre per cospirazione e riciclaggio di denaro e altre accuse inventate
La scena politica tunisina sottolinea nel mondo scena politica tunisina così ricca all'indomani della rivoluzione del due mila undici
A rischio di essere talvolta caotica oggi è diventata un vuoto che rende il Paese irriconoscibile
A questa depressione politica si aggiunge la stagnazione socio economica che peggiore di settimana in settimana con la bancarotta che incombe
Il paradosso prosegue le monde che Cai Sayed era stato eletto nel due mila diciannove
In un clima di fervore popolare l'elettorato aveva acclamato questo insegnante di diritto costituzionale
Con una reputazione di integrità che aveva promesso di rimettere in carreggiata la rivoluzione dopo il disincanto della transizione democratica disfunzionale corrotta
Posto due mila undici quando nel luglio due mila e ventuno sei ed ha compiuto il suo colpo di forza concentrando tutti i poteri nelle sue mani
La folla lo aveva addirittura applaudito scommettendo sulla sua capacità di ristabilire autorità e giustizia oggi dunque la disillusione dei tunisini ancora più crudele secondo le Monde keys Sayed si è adoperato con zelo per smantellare tutte le istituzioni del dopo primavera araba
E imporre unilateralmente il suo Progetto che dietro l'attraente etichetta di costruzione democratica dal basso equivale all'altare installare un iper presidenzialismo di triste memoria
Allo stesso tempo il suo populismo xenofobo ha portato alla caccia all'uomo di migliaia di migranti subsahariani
Bloccati in Tunisia causa della chiusura delle frontiere europee richiamando i vecchi riflessi anti neri diffusi nel Maghreb il suo nazionalismo declamatorio ha messo a dura prova le sue relazioni con i partner occidentali della Tunisia
Ostile a qualsiasi accordo con il Fondo monetario internazionale le cui condizioni vengono paragonati a diktat stranieri Kyle Sayed delineano oggi un riavvicinamento con Rossi Cina Iran mentre l'Algeria esercita su di lui un'influenza crescente dietro l'apparente controllo di tutto però le fondamenta dica i Sayed sono fragili
Lo dimostra quanto accaduto il venticinque maggio la destituzione di due ministri della sua cerchia ristretta
Tutto lascia pensare che il Paese entrerà in una zona di turbolenza nel momento in cui il mandato di Sayed scade a ottobre e oggi regna l'incertezza sul dopo il pericolo è che la piccole vulnerabile Tunisia diventi ostaggio delle rivalità regionali in particolare quella tra Algeria ed Emirati Arabi Uniti gli europei la Francia in particolare devono mantenere una sola bussola
Il rispetto della sovranità tunisina il sostegno al riformismo illuminato di cui il Paese eh le rende al di là dei capricci della storia così le monta e invece c'è un'altra priorità un altro bussola per gli Europei intuito in Tunisia
Ed è quella dei dei migranti
Ossessione dei migranti
E dunque ci si affida sa ieri dalle deportazioni
Nel deserto e rastrellamenti nelle città nei campi profughi con con i migranti abbandonati nelle campagne o per l'appunto nel deserto omessi anche nelle mani
Di trafficanti lo hanno raccontato diverso diverse inchieste pubblicate anche nelle ultime settimane dalla stampa internazionale
E l'Italia gioca un ruolo centrale in tutto ciò tra l'altro ma rimaniamo sulle Monster parlare anche della guerra della Russia contro l'Ucraina
E negli Stati Uniti dissuasiva alla Russia questo il titolo di un commento di Sylvie Kauffmann incentrato su una questione che fa dibattere anche molto in Italia
Meno nel resto d'Europa
Ed è ed è
Quella dei limiti imposti all'esercito ucraino non colpire con armi fornite dagli occidentali il territorio russo malgrado il fatto che sia da lei che partono gli attacchi per esempio a Kharkiv e nella regione di Kharkiv USA ma anche verso altre città infrastrutture
Civili qual è il punto di di Sylvie Kauffmann oggi numerosi esperti occidentali sono pronti ad ammettere che per Washington la guerra in Ucraina non è esistenziale
Andiamo a leggere l'espressione è entrata nei discorsi dei leader occidentali dal ventiquattro febbraio due mila ventidue la guerra che la Russia sta conducendo contro l'Ucraina eh esistenziale
La minaccia rappresentata da questa Russia che modifiche ai confini con la forza riscrive la storia eh esistenziale
Ma come si misura il carattere esistenziale di un conflitto questa guerra è un po'esistenziale molto esistenziale e per chi a parte per l'Ucraina per i vicini immediati della Russia per il resto d'Europa per gli Stati Uniti
La questione spiega Kaufman non è solo filosofica ha implicazioni pratiche strategiche di cui l'Ucraina attualmente sente tutto il peso quando una minaccia veramente esistenziale facciamo di tutto per scongiurarla
Di fronte alla situazione militare più difficile dalla dalle prime settimane dell'invasione russa due anni fa gli ucraini e i loro più stretti alleati
Misurano fino a che punto servono gli aiuti si aiutino a vicenda ma iniziano anche a dubitare della natura esistenziale della guerra russa per gli altri
è difficile ha risposto in modo cupo Dimitri Dimitro Kuneva il ministro degli Esteri Ucraino quando gli è stato chiesto della situazione sul campo di battaglia durante una conferenza a Tallin in Estonia il diciotto maggio ma mandateci quello di cui abbiamo bisogno quando abbiamo ciò di cui abbiamo bisogno progrediamo andate ci Patriot artiglieria munizioni
Permetteteci di colpire obiettivi militari in Russia e vedrete la differenza ha spiegato Kuneva
Questa è una delle grandi critiche rivolte in questo momento gli Stati Uniti perché limitare gli ucraini e impedire loro di attaccare obiettivi militari nemici in territorio russo
Con le armi a lungo raggio fornite a Kiev nel momento in cui l'esercito russo non si fa remore a prendere di mira i civili distruggere infrastrutture
Vitali per la popolazione ucraina quanto più offensivo è mortale ed esercito russo tanto meno giustificabile questo combattimento impari
La riluttanza americana dopo sette mesi di procrastina azione al congresso sui sessanta miliardi di dollari di aiuti
Getta crescente discredito sulla squadra di Giuba idem in alcuni Paesi del Nord e dell'Est dell'Europa tradizionalmente la parte più atlantista degli europei
Martedì ventotto maggio la Casa Bianca ha chiuso il dibattito all'interno dell'amministrazione by the end dove il segretario di Stato e Antony Blinken
Avrebbe voluto dare e libertà agli ucraini no ha risposto il portavoce del presidente
Non esiste alcuna autorizzazione a colpire il territorio russo oggi molti esperti occidentali sono pronti ad ammettere per Washington la guerra in Ucraina non è esistenziale
Abbiamo detto Israele che lo avremmo difeso non lo abbiamo mai detto all'Ucraina ammette un diplomatico americano
Ho scelto il rimane il principale fornitore di aiuti all'Ucraina ma evita di impegnarsi ulteriormente rifiuta alla NATO
Un ruolo più importante rallenta la prospettiva di adesione all'Alleanza atlantica dell'Ucraina
Così facendo gli Stati Uniti tradiscono mostrano la loro paura di un'escalation e lasciano intendere che la minaccia nucleare brandita regolarmente da Putin li dissuade dall'andare oltre
E in questo modo Milano la fiducia di alcuni dei loro alleati sulla loro affidabilità
Un responsabile dell'Europa dell'Est offre la seguente metafora la nostra casa in fiamme un piromane ci ha gettato dentro benzina
I vigili del fuoco arrivano ma il ritardo alcuni camion non hanno acqua altri il rinviano la casa accanto dentro ci sono già dei bambini morti Ucraini i loro genitori combattono l'incendio chiedono i vicini più camion e acqua e la caserma dei pompieri più grande lì accanto risponde dovresti essere già grato per quello che ti abbiamo mandato
Quindi si aiutano ma la vera domanda è riusciremo a spegnere l'incendio oppure no
Ciò che complica ulteriormente le cose continua questo dirigente e che la caserma principale la più importante non ha veramente deciso vuole fare di tutto per spegnere l'incendio oppure no
Alcune cose dice ancora questo responsabile suggeriscono che i suoi campi siano disposti a lasciare la porta sul retro aperta per fare un accordo con il piromane e dire ok ti lasciamo bruciare qualche stanza ma devi promettente di non dare fuoco tutta la casa
E noi non lo siamo protestare perché abbiamo troppa paura che tutti i loro camion dei pompieri tornino indietro beh avrete capito scrive Sylvie Kauffmann su le Monde
Le caserme vicine sono la Germania e la caserma principale sono gli Stati Uniti la metafora la dice lunga sullo stato d'animo che regna tra alcuni leader dei Paesi più esposti alla minaccia esistenziale russa
Non sono gli unici a preoccuparsi lunedì il segretario della NATO ieri Stoltenberg si è espresso a loro favore è giunto il momento di riconsiderare le restrizioni sull'uso delle armi per scopi militari in Russia
I britannici hanno già dato il via libera agli ucraini per usare i loro missili store sciato un
Magni al presidente macro è andato nella stessa direzione limitandosi però ad autorizzare l'Ucraina neutralizzare i siti militari russi
Da cui vengono lanciati i missili verso l'Ucraina il che sembra escludere ad esempio attacchi contro obiettivi logistici
Roma e Berlino seguono Washington nell'opporsi agli attacchi in Russia
Il timore dei leader baltici
E che gli alleati di chi ha non sono ancora d'accordo su cosa significhi assicurare la vittoria dell'Ucraina o spegnere incendi
Così tra l'altro si indica Hoffmann su le mondo sintetizzabili nel dibattito in corso per chiudere invece vogliamo parlare di Medioriente riconoscimento della Palestina da parte di Irlanda Spagna
Nonché Norvegia salutato da Di Biasio con tutto un dossier ieri è un editoriale dal titolo un messaggio forte
Dopo riconoscimento da parte di diversi Paesi europei di uno Stato palestinese martedì e non al Macro spiegato che il riconoscimento da parte della Francia dovrà arrivare al momento utile
La domanda che sorge subito eh utile per chi martedì l'esercito israeliano ha continuato il suo attacco a Rafah quarantotto ore dopo che un attacco Elio aveva causato la morte di almeno quarantacinque profughi tra cui molti bambini
Se le circostanze esatte di questa strage gli ha non sono ancora chiare scrive Di Biasio d'arresto andrebbero come dire un po'ricostruita su viste le immagini pubblicate dall'esercito israeliano
L'ordine di Netanyahu di lanciare l'attacco a Rafael in risposta indiretta alla raffica di razzi lanciati sabato da Massud penalizza
E anche qui ci sarebbe da dire molto sul fatto che attacco a Rafah è stata una risposta ad Hamas b
L'ordine di Netanyahu è la causa Diretta conclude liberazione
Di fronte a questa tragedia senza fine diversi Paesi europei hanno deciso di riconoscere uno Stato palestinese sperando di inviare un messaggio forte Israele sui pericoli del suo isolamento e isolazionismo e un forte messaggio di sostegno all'Autorità palestinese
Martedì Spagna Irlanda e Norvegia hanno fatto il grande passo la Danimarca per contro ha fatto marcia indietro all'ultimo minuto ritenendo che le precondizioni non fossero soddisfatte
In un'intervista a Libération l'eurodeputato Bernardi età numero due della lista di macro non ha detto altro spiegando che per accelerare la ripresa dei negoziati che portino la coesistenza di due Stati
Sarebbe auspicabile che la Francia riconoscesse la Palestina ma non domani mattina e allora quale mattina
Il riconoscimento non deve essere percepito come una sanzione contro Israele spiega detta non riconoscerò le emozioni ha insistito martedì e non al Macro centinaia di migliaia di israeliani hanno continuato a manifestare però martedì contro Netanyahu e il suo disastroso governo anche essi disperati per l'incapacità del resto del mondo di imporre una soluzione Astone astenendosi dal proporre un'alternativa diplomatica credibile di pari portata b la Francia
Agisce soprattutto con indifferenza così
Così Libération che però forse dimentica la componente di pregno a a Massa che con questo riconoscimento vede
La possibilità di di dire al resto
Dei palestinesi vedete trentotto ombre porta riconoscimento tra Palestina
E il Guardian si inserisce sulla stessa lì linea di liberarsi o in un editoriale di ieri dal titolo L'offensiva di Rafah superare le linee rosse americane dovrebbe avere conseguenze
L'attacco israeliano che ha ucciso almeno quarantacinque profughi palestinesi molti dei quali donne e bambini in una tendopoli Rafa questo fine settimana
Ha chiaramente superato la linea rossa promessa Baggio by then per proteggere i civili nel conflitto di casa
Coloro che in Israele credono di dover ancora dare un'apparenza di rispetto verso gli Stati Uniti hanno affermato che l'episodio è stato un incidente non un deliberato insulto politico il problema secondo il Guardian è che valide né propenso a concedere alle forze israeliane il beneficio del dubbio e concede a se stesso margine di manovra per dire che la sua linea rossa non è stata superata
Il Presidente americano difende il diritto di Israele di compiere ritorsioni contro Hamas per la sua furia omicida del sette ottobre
Ma l'uso indiscriminato di tattiche armi da parte di Israele ha causato un danno sproporzionato a una popolazione civile
Privata di assistenza umanitaria la conclusione
La decisione di Baldelli schierarsi al fianco di Israele in questo modo rischia di minare l'ordine internazionale basato sulle regole che l'America dovrebbe difenderà
Ci fermiamo per oggi e David Carretta una buona giornata con Radio Radicale