Manifestazione di chiusura della Festa Nazionale di Liberazione

Monia Monia
Gli uomini viene
Venanzio
Amo Neumann
Grazie o della loro
Il nostro no il compagno arma
E il compagno Lucio ma anche che chiuderà
Questa nostra manifestazione con comizio congruo interne
Care compagne e cari compagni
Noi abbiamo noi abbiamo voluto e realizzato questa festa nazionale di Liberazione qui a Venezia
Contrapponendo alle immagini stereotipate di una città stagnante una città cartolina e di Carnevali berlusconiani
Un'altra Venezia
Quella viva e combattiva con la sua storia dei suoi conflitti sociali
Abbiamo posto al centro della festa il tema dei saperi
La conoscenza l'informazione la cultura
Connessi
Che questo tema è una delle esigenze nostre di avere oggi un sapere critico capace di rifondare le ragioni dell'azione politica dei comunisti e della sinistra italiana
Sappiamo che occorre partire dalla nostra tradizione culturale che riteniamo preziose ma siamo anche consapevoli che su quelle basi con grande coraggio
Noi dobbiamo essere capaci di pensare il nuovo per essere forza di cambiamento dentro la modernità
è un difficile compito
Che coinvolge nulli i comunisti a insieme alle tre forze antagoniste
Per rifondare le ragioni nostre ebbe la sinistra oggi
Anche qui a Venezia
Abbiamo voluto uno spazio di dibattito di riflessione e di comunicazione è nostro
E per tutta la sinistra cui avvenne dove abbiamo sventato per adesso il rischio di un referendum
Che voleva isolare Venezia e separare Mestre e oggi oggi la sinistra Venezia chiamata costruire una proposta di governo per le elezioni del ventuno di novembre
Noi siamo pienamente consapevoli di essere una forza consistente della sinistra
Qui a Venezia e già si sta rivelando determinante il nostro peso
Per costruire un tavolo di discussione programmatica
E di scelte politiche per la sinistra
Superando occorre superare rapidamente
Disagi ritardi in giro pienezza che ancora ci sono in particolare nel Partito Democratico sul della sinistra sulle cui incertezze indecisioni vorrei qui stendere un velo pietoso
Abitiamo
Abbiamo affermato è anche convinto le altre forze della sinistra che è il primo punto il primo impegno della sinistra oggi
Debbano essere la realizzazione della città metropolitana
Che comprenda Venezia la terraferma
Una città metropolitana che impedisca la polverizzazione dei poteri che sia capace di risolvere i grandi problemi dell'area veneziana dalla pianificazione del territorio la tutela e la salvaguardia ambientale dallo sviluppo economico e sociale ai grandi servizi urbani e dentro
Dentro questa grande città che abbia al suo centro Venezia e le altre realtà Venezia
Noi vogliamo che siano date risposte alle legittime aspirazioni veneziane
Ad avere tanti comuni autonomi vicini ai cittadini ai loro bisogni immediati alla loro voglia di trasparenza politica e alla loro voglia di partecipazione democratica che siano capaci di rispondere alle tante insicurezza e precarietà a cominciare qui a Venezia
Dalla precarietà del lavoro ecco quello della casa
Un governo della sinistra
Per essere solidali con i bisogni dei più deboli dei più margini e il marginali dei Diversi delle donne degli anziani dei giovani
E per quanto riguarda e per quanto riguarda la figura che dovrà guidare che dovrà guidare l'Alleanza della sinistra il candidato sindaco
Secondo noi deve necessariamente avere un profilo politico e personale che risponde ad alcune caratteristiche
Per noi irrinunciabili
La prima
Che non può essere un politico di professione appartenente
Alla partitocrazia allocare appartenente da decenni alla partitocrazia locale
E deve essere invece il segno di un coraggioso e onesto rinnovamento della classe politica Venezia
E la seconda caratteristica
Che noi chiediamo è che esso sia schierato per un nuovo assetto istituzionale
La città metropolitane per le Autonomie comunale e poi e poi una terza irrinunciabile caratteristica Ottilia compare
E che abbia questa figura legami immediati e profondi con il mondo del lavoro Venezia
E l'acqua retta la quarta e ultima caratteristica che voglio qui citare che possieda una personalità moderni che sia in grado di legare i problemi del lavoro con i temi della modernità vede la complessità perché Venezia una città moderna e complessa
Senza però dimenticare
Senza dimenticare mai
Che innanzitutto occorre dare risposte occorre essere dalla par dei più deboli dei più bisognosi di questa città
E quando noi abbiamo posto questo profilo e l'abbiamo posto ai giornali locali alla stampa locale alla alla radio e alla televisione ci hanno chiesto
Ma voi voi di Rifondazione avrete personalità che rispondono a questo profilo
Certo ne dovremo discutere nei nostri organismi ne dovremo discutere Dordain o ne dovremo discutere con il nostro popolo comunista ma io voglio già qui preannunciare che noi diciamo di sì
Che noi abbiamo compagni che rispondono a questo profilo politico e culturale
Io presenta già un nome è una provocazione che noi oggi non siamo una figura conosciuta e stimata
Martino
L'onorevole Dorina Martino deputata veneziano di Rifondazione Comunista
E chiudo e chiudo qui questo intervento ma da domani compagne e compagni e cittadini di Venezia si deve capire e discutere anche il valore della nostra proposta
Il valore della nostra figura prestigiosa che candidiamo
Che possiamo candidare alla guida di Venezia
Grazie vorrei adesso invitarli con attenzione all'ascolto di una comunicazione della compagna Andreina corso
Sugli sfrattati di Venezia
Allora oggi questa mattina qui in questa città successe un fatto increscioso
Una delle cinque persone che da undici giorni sono a digiuno perché sono stata estratta e vivono in uno spazio offerto dalla parrocchia di San Geremia si è sentita male e ed è andato in ospedale vanno portati in ospedale allora questo problema della casa che è così grosso per noi qui a Venezia come altrove assunto dei caratteri drammatici
E entro la fine di dicembre saranno mille e settecento ancora illustrati esecutivi e chiedo a seguito oppure a chi vive sulla propria pelle questo problema sa che è stata impiegata anche la forza pubblica
E sono state impiegate anche le ruspe per abbattere le porte della gente che si era barricato
Allora su questi temi sembra fondamentale che Rifondazione comunista i comunisti siano presenti più che mai ora ci sono stati dei digiuni durante queste giornate artigianato il comitato inquilini per il diritto alla casa i Verdi e poi via via i compagni di Rifondazione e PDS ed altri
Benissimo in queste circostanze avrei vogliamo dire di essere solidali con il comitato e con gli inquilini e non a parole e invitiamo per mercoledì sera
Alle otto e trenta in Campo San Geremia ad una fiaccolata di protesta
Affinché il commissario prefettizio alla Prefettura elimini la vergogna degli sfratti eseguite con la forza pubblica e militarmente quindi invitiamo tutti alle otto e mezzo a San Geremia
Mercoledì evitiamo anche a firmare la cartolina dove si chiede agli inizi alle prefetto di bloccare gli sfratti grazie
Panico e compagne per il nostro giornale Liberazione presente compagno Francesco Forgione direttore responsabile
Compagne e compagni con questa nostra festa si chiude di fatto la stagione delle feste di liberazione che anche quest'anno dalla Sicilia al Piemonte
Hanno riportato all'attenzione di migliaia e migliaia di persone ai temi politici e sociali e nello stesso tempo offerto ancora una volta la possibilità di svago vi incontro di confronto fra espresse Henze culture bisogni diversi e diffusi
Tanti giovani ragazzi e ragazze soprattutto tanti compagni lavoratori anziani
Che di nuovo e con rinnovato spirito militante hanno dato vita a un momento irrinunciabile per la crescita e lo sviluppo del nostro partito l'impegno per la sua stampa e per il suo finanziamento
Sì la rivendicazione concreta di una orgogliosa diversità nell'era delle mille Tangentopoli che attraversano il Paese dal nord al sud riducendo la politica da fare
Separata dai bisogni diffusi di milioni di donne e di uomini e di uomini cosa sporca da cui stare alla larga
Le nostre feste sono state e sono anche questo la testarda volontà di riaffermare un'altra idea della politica un'altra idea dell'impegno e della militanza
E qui a Venezia grazie allo sport si al sacrificio dei compagni di questa città
Su cui è gravata la fatica organizzativa di questo nostro incontro a partire dai temi della cultura del sapere abbiamo discusso e ci siamo confrontati tra di noi e assieme ad altri su come a partire da questi temi
La sinistra può oggi recuperare una sua autonomia nelle contraddizioni e nelle difficoltà del presente
Lo abbiamo fatto qui a Venezia perché più forte anche simbolicamente in questa città si è affermata un'altra idea della cultura dei processi fermati formativi come separatezza mercificazione privatizzazione espropriazione dei beni culturali e ambientali e della loro fruibilità
In tutte le nostre feste in quella nazionale di Reggio Emilia e ancor più qui in questa città abbiamo fatto una scelta non scontata una scelta insieme culturale e politica e che lega l'impostazione delle nostre feste
Alla linea del nostro settimanale e cioè la scelta di non chiuderci in un angolo nella rivendicazione settaria delle nostre certezze ma di costruire a partire dalla riaffermazione questa sì orgogliosa
Della nostra autonomia politica e organizzativa uno spazio aperto è un terreno costante di confronto e di ricerca comune per la sinistra politica e sociale
Per definire nel vivo delle lotte e delle battaglie aperte nel Paese una nuova prospettiva unitaria
Sappiamo quanto questo sia difficile quanto forte siano le resistenze gli ostacoli da superare quanto pesanti i contenuti che ci dividono
E sappiamo che la frammentazione della sinistra di questi anni e anche il prodotto della subalternità alle scelte e ai valori degli altri ne abbiamo discusso in questi giorni anche qui
Ma abbiamo anche più chiaro di ieri che per recuperare ridefinire una nostra autonomia culturale non abbiamo bisogno di riaffermare di gridare vecchie verità
Ma di ricostruire una nuova egemonia e insieme una nuova e radicale critica dell'esistente
Prove di Rifondazione abbiamo detto a Reggio Emilia di questo si tratta
Tanto più radicale la nostra critica dell'oggi tanto più rigorosa deve essere l'analisi sulla nostra storia la sua crisi e anche i suoi fallimenti ritorna così il bisogno di partito abbiamo detto anche oggi nel dibattito con i nostri elettori il bisogno di partito
Di un partito strumento aperto a questa ricerca che si misura con la ricostruzione di un'identità e di una pratica comunista rifondata
E proprio per questo capace di ascolto pronta a cogliere le verità implicite anche nelle ragioni degli altri
Sono le domande che ogni giorno piovono sul nostro giornale nella nostra redazione Liberazione ne siamo coscienti è uno strumento povero piccolo inadeguato a darvi risposta
I mezzi di informazione in mano agli altri alle classi dirigenti ai grossi potentati economici sono enormi travisano la realtà deformano le coscienze
Ma siamo consapevoli che bisogna ripartire dalle nostre forze dal nostro impegno dal nostro piccolo settimanale
Il Congresso deciderà della linea della strategia del nostro partito
Ma qualunque scelta si compia di rafforzare e rilanciare il nostro settimanale e noi ci impegniamo a farlo da domani o di cogliere tutti insieme la sfida del quotidiano liberazione da oggi dobbiamo sentirlo più nostro noi che lo facciamo i redattori e i compagni che lo leggono e che a fatica e con sacrificio lo diffondono è uno strumento ancora piccolo stamattina nell'Assemblea con i lettori abbiamo detto è anche uno strumento un po'o abbastanza decidete voi brutto
Fatto in povertà con poco più di dieci redattori ma vive su uno sforzo questo sì grande quello di leggere e raccontare in modo diverso dagli altri questa Italia e questo mondo
E questa la direzione che vogliamo seguire ci hanno bombardato in questi anni con i messaggi e valori del successo della modernità li chiamavano rampanti Isma'individualismo meritocrazia
Ricordate dovevamo diventare tutti Rambo o tutti yuppie o in alternativa agenti di borsa
E anche a sinistra si veniva aggrediti se solo timidamente si pronunciavano altre parole uguaglianza solidarietà differenza non violenza
Quella storia di successo in Italia è finita miseramente e tanti suoi protagonisti e attori occupano oggi le patrie galere
Ma ne restano drammatici i suoi affetti
Dobbiamo proprio riscriverlo alla storia di questi ultimi vent'anni riscriverla anche a sinistra e io credo che anche per questo noi comunisti siamo qui per riprovarci
Quando penso qui a Venezia a distanza da di mille cinquecento chilometri dalla mia città
Coro Ottone alla lotta dei nostri operai penso che noi comunisti noi sinistra dobbiamo sbrigarci
Quella lotta parla anche a noi ai comunisti alla sinistra al sindacato e dobbiamo dirlo qui in terra di lega quella lotta non chiede divisione separatismi chiede una nuova unità se lasciamo sola Crotone
Poi avremo la solitudine di Pomigliano e poi ancora quella di Gela e quella delle mille crisi volute dalla politica economica dei governi che si sono succeduti
Dobbiamo dimostrarlo subito il venticinque settembre che così non è che da Marghera a Crotone come si diceva una volta la lotta è una sola
Ecco il tema come si unificano le lotte come si crea la prospettiva dell'alternativa riguarda noi e tutta la sinistra e proprio per questo io credo il caso italiano nel nostro Paese è ancora aperto
Su questo ho chiuso vale la pena di insistere e di lavorare
Certo lo sappiamo le nostre sedici povere pagine settimanali sono poche le nostre forze sono insufficienti
Ma vedere le migliaia di persone che in tutt'Italia hanno arricchito le nostre feste il sacrificio dei nostri compagni che tanto vi hanno lavorato la voglia di lotta che ritorna nelle piazze ci incoraggia a fare meglio e di più come giornale e come partito ne vale davvero la pena
Care compagne cari compagni
Presentiamo adesso il compagno Lucio Magri per l'intervento finale alla festa nazionale di Liberazione qui a Venezia mille novecentonovantatré
Questa è la seconda festa di Liberazione nel giro di poche settimane
A suggerirci tale inconsueta duplicazione non è stato in verità
Il bisogno pur rispettabile di tirare su ancora qualche soldo o di strappare qualche televisione in più
Date
Di affiancare ad una festa per così dire classica cioè su tutto
Un appuntamento specifico in cui affrontare o almeno segnalare l'esigenza di una ripresa di riflessione di iniziativa nostra
Sul tema della cultura e delle istituzioni in cui essa si organizza informazione scuola editoria
E questo infatti un fronte decisivo quanto disertato
Questo il terreno in cui l'avversario è penetrato prima e più profondamente quasi senza incontrare resistenze
All'inizio degli anni ottanta la cosiddetta critica delle ideologie ha significato infatti la liquidazione di un patrimonio culturale della sinistra
E la restaurazione di idee liberal conservatrici nella forma più povera e apologetica
E d'altra parte l'introduzione della logica del mercato anche nelle istituzioni culturali ha aperto la strada non al pluralismo mal totale controllo monopolistico
A tutto ciò la sinistra non ha minimamente reagito
Ora si vede con quali conseguenze
E come il peggio debba ancora venire
Non è più infatti solo la cultura di sinistra ad essere intaccata
è ormai compromesso il livello di pensiero la capacità di riflessione di analisi delle stesse classi dirigenti e dei loro intellettuali
Basta pensare per fare un solo esempio al grande dibattito che animò la cultura borghese di fronte alla crisi economica degli anni Trenta
Per vedere come da quella parte oggi invece ci sia solo una propaganda non una vera ricerca un dominio non l'ambizione di una vera egemonia
Ma ancora più grave però quel che avviene a livello del senso comune di Massa
Sempre più modellato e travolto da umori irrazionali
Da un regresso a culture subalterne che si rivolgono contro le classi subalterne e cercano di inchiodarlo alle alloro primitivismo
Il leghismo
Prima di essere un fenomeno politico è espressione cristallizzazione di queste spinte torbide
Che riaffiorano dal passato e dal profondo delle coscienze e rozzamente si saldano nell'ideologia dell'individualismo e della supremazia dei più forti
Dire fascismo e troppo e troppo poco
Troppo perché il pericolo effettivo della Lega e meno incombente e la sua ambizione meno grande
Ma troppo poco perché il fascismo aveva comunque alle spalle una grande cultura reazionaria oggi invece tende a prevalere una reazione più rozza e primitiva senza valori e senza teoria
Ebbene diciamolo non ci sono soluzioni politiche di avanzamento democratico se non si lavora affermare a recuperare questo corso delle cose sul piano delle idee
Se la sinistra non reagisce con profondità e autonomia di pensiero sul terreno della battaglia delle idee
Se così non ritrova motivazioni forti che vadano oltre l'orizzonte immediato e non siano solo retorica affermazione di valori
Ecco allora il perché di questa festa per affermare una priorità
Ma proprio perciò i compagni che hanno organizzato questa iniziativa si sono chiesti e giustamente mi hanno chiesto se era giusto concluderla con una manifestazione e con un comizio
Non rischiamo così di contraddire vanificare una voluta provocazione
Abbiamo poi deciso come vedete di non rinunciare a questo momento politico conclusivo
Per una considerazione di fondo che voglio rendere esplicita il problema oggi per contrastare la destra sul terreno delle idee non è solo quello di riprendere un'iniziativa sul piano specifico della cultura e delle sue istituzioni
Ma anche quello di riportare uno sforzo di analisi di riflessione all'interno della stessa politica di andare oltre l'orizzonte immediato e gli obiettivi settoriali di definire cioè
Un'identità è una strategia non solo una bandiera
Non è compito facile e non è di una festa certo è un lavoro di lunga durata
Ma è anche un impegno di tutti i giorni e particolarmente in questo tipo di pesca e allora vi dico subito non farò come dice il programma un comizio
Eviterò la tentazione della propaganda slogan e invettive
Tenterò invece insieme con voi una riflessione ad alta voce tra compagni sul punto a cui siamo su ciò che possiamo e che dobbiamo fare
Ciò ci viene del resto imposto sempre più dalla realtà
Non stiamo infatti vivendo una fase politica normale
La crisi italiana precipita con una profondità e un ritmo che sorprende anche quei pochi come noi che l'avevano previste
è anzitutto crisi politica e istituzionale
Non crisi badate solo di un governo di una maggioranza ma di tutto un sistema politico centrato su grandi partiti di massa
Essa maturava da tempo e già aveva eroso la forza e l'unità del vecchio partito comunista
Ma ora con Tangentopoli esplose ed ha investito anche e soprattutto i partiti che assicuravano stabilità e consenso a regime
Il Partito Socialista Italiano si può dire senza esagerare che non esiste più
Per parafrasare la celebre fase di Craxi
La nave è andata ma per l'insipienza e l'arroganza del suo nocchiero è andata a fondo trascinando con sé anche una storia è una tradizione che non lo meritavano
La Democrazia Cristiana conserva ancora una forza elettorale e il saldo retroterra del mondo cattolico
Tuttavia priva del collante di un potere assoluto e minacciata non solo da un crollo elettorale ma da una scissione strisciante tra nord e sud liberali cattolici
Cattolici conservatori cattolicesimo sociale
Non a caso il più squillante tentativo democristiano di serrare le file
Ha dovuto trovare a Rimini la sede compromessa e compromettente dell'Assemblea di un movimento integralista nei principi quanto connivente negli affari
è lì
è lì che è un Presidente del Consiglio in cui sito un segretario rinnovatore un presidente della Repubblica incauto si sono incrociati
Queste somme non riaccreditato gli uni e logorano la credibilità degli altri la crisi della DC non si fermerà
I partiti laici sono a tal punto di collasso e si impegna l'ormai solo a discutere come in che cosa si scioglie sì
Dove è finito vorrei chiedere quel supponente schieramento di onest'uomini che avanzi spiritosamente ha definito onesti International
Quelle figure Lo Re calare del riscatto nel azionarie quel Giorgio e quel Claudio che Occhetto aveva detto di aver incontrato in sogno e su cui fondava le sue speranze
Non è neppure solo una crisi dei gruppi dirigenti di sigle è tutto un tessuto di rapporti nel paese che si sfascia
E si sfascia senza Rush rare chi lo sostituisce
La lega certo un fenomeno nuovo pericolose sottovalutato ma non un'alternativa possibile per un grande paese avanzato
Può sfasciare l'unità nazionale Erode Ray fondamenti della democrazia moderna non dirigere e costruire
Alleanza democratica dimostra tutta la sua velleitaria inconsistenza appare ormai come i prodotti anti calvizie efficace solo sulle pagine dei giornali
La sinistra meno sbandata di altri sul piano della rispettabilità politica del consenso elettorale esce comunque da sconfitte divisioni profonde
E appare soprattutto logorata nel suo radicamento sociale ecco la crisi politica ma non è tutto
Anche una crisi politica così grave offrirebbe occasioni più limitate e minacce meno drammatiche se non si intrecciarsi con una crisi non meno incalzante dell'economia e della società
Tra le tante sciocchezze che hanno circolato negli ultimi anni c'è stato proprio questo luogo comune
In Italia si sentiva dire la politica è paralizzata e corrotta ma la società è sana l'economia tira già in sé la vicenda di Tangentopoli dovrebbe ormai aver convinto tutti che le cose non stavano e non stanno così
Certo i politici i partiti particolarmente politici e partiti che avevano avuto un ruolo di governo erano corrotti e soffocanti
Ma di fronte a loro non meno di loro a corrompere a prosperare sulla corruzione c'erano dei bei pezzi della cosiddetta società civile
Non singoli mariuoli oscuri affaristi
Ma il Gotha dell'industria e della finanza e centri nevralgici dell'apparato statale e santuari delle informazioni e delle libere professioni magistrati compiacenti e servizi inquinati
E ad unire il fronte non era solo la personale con Pd già ma un interesse comune a un certo tipo di accumulazione vorace di risorse pubbliche e di condizioni di favore
è un interesse altrettanto comunque ottenere il consenso elettorale per sconfiggere il movimento operaio e democratico
E allora non possiamo non dobbiamo accettare che salgano oggi sulla cattedra dei moralizzatori travestendosi da nuovi stili
Coloro che questo sistema in nome dei superiori interessi cioè dai loro hanno coperto e Pagni ficcato né che si salvi dalla condanna della corruttele la linea politica cui quella corruttela
Servita
Ma ciò che ora emerge molto di più compagni
E la realtà brutale di una crisi economica che precipita per conto suo e non solo per Tangentopoli
La manovra Amato eppure brillantemente riuscita a tagliare per la prima volta salario reale gli e pezzi interi dello stato sociale non solo non è bastata a risanare ma neppure a contenere il dissesto della finanza pubblica
Anzi
Riducendo pesantemente i consumi interni in un momento di declino del mercato internazionale quella manovra quel massacro sociale hanno contribuito a far precipitare la più grande recessione del dopoguerra
E la recessione a sua volta ha fatto violentemente emergere tutta la fragilità strutturale delle piccole in prese di quelle medie in particolari delle grandi altro che risanamento
Altro che ripresa
Si profila un futuro che spinge l'Italia al ruolo di paese marginale semi coloniale
E già oggi produce centinaia di migliaia di disoccupati e precari fa precipitare la disgregazione al sud distrugge il potere contrattuale del sindacato
Questa è la realtà
E descrivere tutto ciò come una rivoluzione democratica già in cammino e stupida rimozione
Ci troviamo invece nel pieno di una grande crisi
E certe investe anche poteri e classi dominanti e nella quale dunque la sinistra
E in Italia ha fermato il suo declino elettorale e dietro la quale c'è ancora un movimento di massa non domato alle proprie carte da giocare
Ma nella quale crisi parimenti come altre volte è avvenuto in questo secolo terribile sono in incubazione i svolte reazionarie e violente in passato il pericolo riuscimmo a vederlo e a fronteggiarlo solo quando era assai tardi e lo pagammo con dittature e guerre ora il problema assillante e di di inviti di individuare costruire a questa crisi uno sbocco realistico ma non rassegnato
Prima e non dopo che la destra eversiva abbia prevalso ecco lo stringente orizzonte di tempi e di problemi che la sinistra davanti l'appassionante aspro interrogativo e cosa fare
Una prima cosa limitate parziale è comunque necessaria ed urgente
Se vogliamo costruire una prospettiva e anche solo consolidare l'equilibrio democratico occorre subito ridare la parola al popolo tenere in piedi un Parlamento compromesso dalle inchieste giudiziarie che non rispecchia il Paese reale
Che non può affrontare con il tempo e la forza necessaria i problemi dell'economia vorrebbe dire lasciare travolgere le istituzioni democratiche e degenerare da crisi sociale
Entro dicembre si devono sciogliere le Camere e all'inizio dell'anno si deve andare a votare
E ciò va deciso subito perché Aler elezioni si arrivi con la chiarezza politica e li alleanze necessaria
Leggendo stamane i giornali ho tratto l'impressione e il Governo Ciampi
Ci abbia preso gusto e sia pensato al contrario dunque di durare
E di far durare la legislatura più a lungo
Noi faremo di tutto per impedirlo e voglio demmo sentire dal partito democratico della sinistra ed ai Verdi che ancora si astengono parole chiare su questa problema dello scioglimento delle Camere
Ma è il solo badate
E solo la premessa anzi tanto più diventa necessario se si va alle elezioni
E ciascuno dica quale prospettiva propone si misurano oggi a sinistra due ipotesi tattiche e strategiche
La prima linea faziosamente alimentata da gran parte della stampa e verso quale tutt'la quale tuttora propende una buona parte del PDS e dei Verdi
E quella della cosiddetta convergenza al centro
Cioè di un compromesso tra una sinistra moderata e responsabile e i settori meno corrotti del vecchio potere economico e politico
Intorno a un programma di semplice modernizzazione moralizzazione che renda finalmente l'Italia più simile alle maggiori società occidentali
L'anno e non è una proposta nuova ma la novità sta oggi nel fatto che essa viene riproposta non come un compromesso transitorio con certe forze politiche sociali moderate
Ma nella forma Split città di un'alleanza organica
E può dar vita a una coalizione elettorale e financo ad una nuova unitaria forza politica il cosiddetto partito democratico all'americana
Si dice
Sono finiti i tempi delle grandi trasformazioni
La realtà non ce le consente la storia ce ne sconsiglia
Ma possiamo approfittare della crisi dei vecchi partiti e della legge elettorale maggioritaria per portare finalmente la sinistra al governo e di ieri mettere un po'a posto le cose
Ma per far questo appunto si dice sempre
Bisogna conquistare l'elettorato di centro ottenerne delega politiche consenso sociale anche al prezzo di rompere con la sinistra radicale cioè con noi
Non ce n'è scandalizzata mo'
Ho già scritto ripeto qui che se una tale politica di moderato e discutibile riformismo avesse qualche spazio come ha avuto ai tempi del centrosinistra trent'anni fa
Noi la critica Remo certo come l'abbiamo criticata allora per i suoi limiti ai suoi prezzi mano mano avremo ragione di preoccuparci né più di tanto
E sa ci offrirebbe un terreno più favorevole di opposizione e di confronto democratico
Ma il fatto è invece badate che oggi questa politica che appare a molti realistica è una sciagurata illusione che porterebbe ad esiti disastrosi
E per due ragioni
La prima ragione lasciate che la introduca in modo diciamo così un po'scherzoso
Raccontando una storia
Solo apparentemente divertente
Una storia romana
C'era la periferia di Roma un grande e squallido manicomio con una cancellata intorno e davanti un piazzale
Da una porticina del manicomio esce uno vestito da Amato e con un secche un pennello in mano
E comincia a disegnare un grande cerchio
Intorno
Al piazzale e poi un cieco più piccolo e uno più piccolo ancora fino a un a un punto centrale
Poi appoggia il secchio
Si avvicina la parete del manicomio alza l'idea sguardo su di una finestra a cui erano affacciati altre due malattie dice a Mario io vado in centro da serve qualcosa
Ecco e di questo centro immaginario che oggi in realtà si discute
Ma le cose non stanno così
Il centro di cui si discute non è oggi una terra di nessuno aperto a nuove rappresentanze progressiste in modo facile
Il centro è presidiato anzitutto da centri di potere interni e internazionali
Scossi dalla crisi ma per ciò stesso più rigidi e aggressivi e ti hanno giornali fabbriche da spostare monete da manovrare per imporle
Non solo ma questo centro raccoglie couturier interessi anche nel Paese
Emersi dall'offensiva conservatrice dagli anni ottanta è oggi in Cantini IP si tratta degli evasori che mobilitano la rivolta fiscale della rendita finanziaria che ricatta il primo il piccolo risparmio delle tentazioni diffuse dal rifiuto dell'immigrato e dal marginale visto come immediato concorrente
Del liberismo selvaggio e mobilità la sacrosanta critica antistatalista e la rivolge contro lo stato sociale
è insomma questo centro un coacervo di forze e di umori che è una lotta culturale e sociale concerto via via disaggregare correggerà in parte recuperare
Non è un'area politica che si possono occupare rappresentare
Facilmente a poco prezzo
Si dice questione di programmi è vero
Ma scegliere un interlocutore già significa marcare un programma e infatti se si vuole subito e per via immediatamente elettorale direttamente rappresentare il popolo moderato così come oggi viene allora non a caso bisogna votare per Ciampi anche se prosegue la linea di Maputo
Bisogna modi magnificare Clinton anche se rinuncia ad una nuova politica economica bombarda la cieca i somali per qualche punto nei sondaggi minaccia di mandare bomba in Jugoslavia senza sapere su chi e con quali conseguenze
Bisogna non solo dire di sì al sistema uno maggioritario ma traccheggiare di fronte al suo completamento presidenzialisti Coco bisogna approvare l'accordo del tre luglio anche senza e contro il parere dei lavoratori
A questo noi non ci stiamo ma non ci sarà la gente
E del resto negli ultimi giorni sono in atto novità che chiariscono le cose
Avanza da Martinazzoli assegna amato dal turco la Malfa
La nuova proposta di un'alleanza esplicita anche elettorale
Il polo progressista si definisce come ormai come un nuovo centrosinistra di fatto senza mariuoli forse ma sempre con la Democrazia Cristiana e questa volta si spera con il Partito democratico della sinistra
Una sorta di craxismo dal volto umano
Ecco perché questa politica non funzione
Ma la seconda ragione della critica radicale nostra
Sta nella natura della crisi attuale
Non scherziamo non siamo agli anni Settanta non c'è un'economia che si espande il cui prodotto dividere più o meno equamente ne è una finanza pubblica che possano sostenere indiscriminati aumenti di spesa
Ne è un'industria che offra sia pure a condizioni dure nuovo occupazione
Cioè al contrario
Un problema pressante di chi paga i costi della crisi e di chi e su che cosa si possa promuovere un nuovo modello di sviluppo
Non dico allora rozzamente rivoluzione o reazione dico però che come negli anni Trenta tragici senza un insieme di grandi trasformazioni strutturali senza una redistribuzione radicale del reddito senza una diversa egemonia culturale da questa crisi non si riesce lo spazio di un riformismo minimalista e gestionale oggi non c'è
L'ansia di governo facile comunque
Spinge dunque la sinistra non solo a cambiare nature a rinunciare alle proprie ambizioni ma la sradicata la sua base sociale
E la porta da ballare poteri che le sono ostili e peggio a lasciare guardiamolo cui nel Nord una base di massa alla Vandea reazionaria
Credete che i lavoratori di cotto di Crotone e delle probabili molto
Molte Crotone prossime o i pensionati e gli statali tartassati minacciati o gli operai che rifiutano l'impresa l'intesa capestro
Si limiteranno a denunciare il governo o cominceranno a dar la colpa quella sinistra che gli permette di esistere
E non si può temere al sud altrettanto pericolosa ma più violenta
Una nuova lettera un leghismo meridionale
è da questa analisi realistica e non dunque da un'astratta scelte ideologica
E noi siamo spinti a confermare la parola d'ordine di fase che ci ha finora guidato opposizione per l'alternativa
Essa non annulla di massimalisti dico e non vuol dire affatto esorcizzare la candidatura della sinistra al governo del Paese perché il Paese ne ha bisogno
Ma il fatto è semplicemente che non si esce dalla crisi italiana se non si riesce a definire ad imporre nei prossimi anni
Non dico una rottura rivoluzionaria di cui non esistono oggi le condizioni
Ma quanto meno una modificazione profonda degli assetti di potere politico e sociale e del modello di sviluppo che ora regolano il capitalismo italiano
Un'alternativa appunto non la pur alternanza di ceti politici di governo e per raggiungere questo obiettivo che non è obiettivo di un giorno occorre una piena autonomia culturale ideale della sinistra e occorre una ferma lotta di opposizione nella società
Perché senza questo mancano e mancheranno i rapporti di forza le idee il consenso necessaria la sinistra per governare sul serio e con costrutto
Governare non è solo avere uno o più ministeri e a bere un potere effettivo e la capacità di esercizi sa di esercitarlo se non non è nulla
Ecco perché noi pensiamo si debba partire anche nella crisi attuale
Da un'unità rinnovata ma significativa della sinistra e non da un generico fronte progressista e che occorra ricostruire anzi tutto una forte capacità di opposizione nella società
Non c'è dubbio però siamo sinceri tra noi
Non c'è dubbio che l'attuale precipitazione della crisi pone anche a noi a questa nostra politica interrogativi nuovi e complessi
L'opposizione è relativamente facile quando è chiaro a chi ti oppormi e sicuro il quadro democratico in cui gli eserciti
Ma nella crisi nel crollo di regime tattici si oppone e come evitare che in questo vuoto passino forti o soluzioni definitivamente autoritarie
E ancora una cosa e l'opposizione sociale in una fase di tenute di espansione dell'economia
Al tatto altra cosa
Dione regredisce la disoccupazione ricatta la crisi monetaria impaurisce ogni giorno il piccolo risparmio quando insomma ogni conquista dipende anche dalla politica economica che si riesce a strappare
Questo vuol dire allora che oggi diventa necessario per noi rendere più chiaro che cosa è e come si costruisce l'alternativa possibile
E altrettanto chiari quali siano i passaggi le forme gli itinerari e alleanze
Per costruirla
Per fare fare questo fa parte dell'identità dei comunisti non eludere queste questioni non ridurre la politica propaganda
Ecco perché abbiamo posto la questione oggi
Dell'unità della sinistra pur sapendo bene e non tacendo affatto come quando la sinistra sia oggi divisa nelle strategie nei programmi e nei comportamenti
Pensare di reggere la situazione di aprire uno sbocco con le sole nostre forze sarebbe un'illusione
Questo problema dell'unità badate nasce certe o anche perché non dirlo da un'esigenza difensiva ed elettorale e solo uno sciocco un esaltato può ignorare
Con l'attuale legge elettorale che abbiamo combattuto ma che c'è
Se la sinistra va divisa anche nei collegi uninominali il risultato sicuro è che il prossimo Parlamento sarà dominato dalla lega
Che rappresenterà il nord e dalla nomenklatura di destra riciclata che resisterà al sud
E tutti capite le conseguenze distruttive che ne verrebbero ma non si tratta solo di un'esigenza difensivo di un problema elettorale come qualche compagno pensa o giustamente teme come già avvenne a suo tempo e con contenuti diversi nella politica di Togliatti
L'Unità Democratica aveva un prezzo una pressante ragione immediata la guerra al fascismo
Nera anche un momento caratterizzante di una più ampia stiamo grigia e si chiama o all'ora democrazia progressiva e ha fondato il vero il nuovo PC e la repubblica
Perciò noi non abbiamo voluto porre il problema per tempo
E con chiarezza per ragioni tattiche elettorali ma per un problema politico e strategico ma perché non sorgano facili equivoci tra noi o con gli altri voglio dire
Qui e non solo a nome mio ovviamente una cosa precisa al PDS ai Verdi alla Rete
L'unità e anche solo un'intesa elettorale è certo sempre un punto di incontro
Implica una volontà di dialogo tra forze strategie diverse comporta anche impegni di programma che non sono solo quelli dell'uno dell'altro ciascuno deve poter riottenere pagare un prezzo ma è chiaro che per non essere una mediocre infruttuoso operazione elettoralistica
Per essere accettabile e credibile l'intesa deve avvenire una coerenza è un contenuto preciso deve essere condivisa dalla gente
A un'intesa elettorale dell'ultimo momento
Su programmi generici
A macchia di leopardo dettata solo o prevalentemente dall'esigenza di avere qualche deputato in più Rifondazione comunista non è e non sarà disponibile
In quel caso pagheremo il prezzo imposto cita la legge elettorale che ha Palestro e competitive Emmott da soli per la nostra quota proporzionale salvaguardando coerenza e identità per il futuro
Unità sui programmi dunque in relazione a un progetto si può e si vede
E per non essere puramente metodologico concedetemi ancora qualche minuto
Anche se il tempo stringe voglio fare un esempio concreto preciso almeno sulla questione centrale la questione economica e sociale
Sia le differenze che le opportunità di intesa si focalizzano a questo proposito su due punti
Il primo è quello della lotta per battere misure di taglio del salario e dello stato sociale quelle misure che la nuova legge finanziaria continua ed aggrava
E imporre invece una forte redistribuzione del reddito a favore del lavoro e della povera gente
Non è vero che il reddito si può e si deve redistribuire solo quando cresce non quando si contrae
Anzi è proprio vero che quando il reddito si contrae se non interviene una scelta politica è una lotta sociale la redistribuzione avviene ma a favore dei ceti privilegiati
Ed è oggi proprio questa la brutale realtà
Diminuisce di mese in mese il salario di chi vive con poco più di un milione
Diminuisce la copertura pensionistica e sanitaria della massa crescente dei poveri e dei marginali mentre la rendita finanziaria ottiene rendimenti netti quattro cinque volte superiore al tasso di sviluppo nazionale
Questo è intollerabile dal punto di vista dell'equità sociale
Ma è anche insensato sul piano economico
Perché restringe il consumo interno in una fase già recessiva mentre d'altra parte poi e tutti i Paesi praticano la stessa politica non si recupera quasi nulla di solido sul fronte delle esportazioni
Per rompere questo circolo vizioso non servono buone parole buone intenzioni
La distribuzione del reddito tra le classi è il prodotto di un rapporto di forza
Il blocco attuale profitto rendita e cementato da giganteschi interessi politici economici interni e internazionali
Per quanto esso sia soffocante per la stessa economia capitalistica
Non cambierà nulla sei fino a quando resterà aperta la strada di far pagare ancora e sempre il costo della crisi ai lavoratori e ai pensionati
Per questo noi ci proponiamo un'opposizione dura sulla legge rifinanziati via
Che ripropone il taglio delle pensioni della sanità del pubblico impiego
E per questo faremo ogni sforzo perché il venticinque di settembre in piazzale Roma contro l'accordo del tre luglio e la politica attuale
Una marea di popolo segnali al governo che la strada è sbarrata e imponga al PDS alle confederazioni sindacali di rompere con le connivenze di questi mesi
Ieri Massimo D'Alema ha proposto un rinvio di quella manifestazione per farne poi un'altra migliore più grande non sta a me rispondere a questo interrogativo perché quella non è una manifestazione di Rifondazione ma di un ampio arco di forze promossa innanzitutto dei consigli operai
Ma lasciate che dica la mio il mio sommesso parere
Fino a qualche giorno fa per fare quella manifestazione per farle il più unitaria possibile ci siamo incontrati tutti e abbiamo discusso con il PDS perché ci partecipasse anche con le sue parole d'ordine
Se questo è avvenuto e perché il PDS non accettava di criticare l'accordo del tre luglio e non accettava di prendere le distanze dalla politica economica del governo
C'è un ripensamento ci sarà un pen ripensamento non solo Medea auguro me lo auguro ma lo considererei un grande passo in avanti
La nostra proposta è a Roma ci andiamo e faremo la manifestazione e dopo se vogliamo fare un'unità contro la legge finanziaria
Ne faremo un'altra con il PDS col diavolo con tutti ma per portare la gente a una lotta unitaria su contenuti reali
Che è cari compagni i no non bastano d'accordo ma senza certi no ogni si diventa solo una testa che si piega
Senza una qualche novità su questo terreno l'unità della sinistra non ci sarà non con noi almeno il secondo punto dalla politica economico sociale vero banco di prova e la politica dell'occupazione
Qui gli aspetti congiunturali si fondono con quelli strutturali
E tutta la prospettiva della società italiane non solo italiano ad essere in discussione quella dell'occupazione è un'emergenza tragica mondiale
Lo è nei Paesi dell'Est e del sud ai quali si era promesso che il mercato avrebbe garantito
Sviluppo e benessere e nei quali rare altamarea invece il collasso produttivo la disgregazione sociale ed ai quali quindi viene una disperata pressione migratoria
Ma lo è anche nelle economie forti laddove l'industria e competitiva e la finanza pubblica non ancora disastrata come in Francia in Inghilterra in Germania negli Stati Uniti
Non è solo della recessione la colpa anche se la recessione a cui c'è il problema i fatti veri permanenti
Disoccupazione oggi sono altri
Anzitutto il restringimento crescente dell'Area delle attività produttive e l'allargamento invece di quelle speculative
Prodotto da un mercato lasciato a se stesso alle sue convenienze individuali di breve periodo e dominato da i flussi finanziari internazionali ormai autonomia indifferenti alle sorti delle singole società
In secondo luogo la disoccupazione nasce dal rallentamento dalla caduta delle capacità occupazionali nuove dell'industria anche quando essa cresce
Capacità non sostituite da nuovi e vitali settori di attività sociali
Allora se si vogliono fare non giaculatorie ma azioni incisive adeguate alla dimensione del problema occorrono due cose
Anzitutto rompere il circolo vizioso delle politiche di restringimento del consumo interno
E poiché non sono possibili certo per lo stato della finanza pubblica vecchie ricette keynesiane di spesa in deficit
Nei giusto alimentare consumi inutili o dannosi occorre finanziare la ripresa con una radicale giusta riforma fiscale
Rivolto contro la rendita i consumi opulenti io occorre riaffermare in modo attivo e programmatico
La scrivo Rita del mercato interno dell'allargamento della base produttiva illa horror non come conseguenza ma come premessa dello stesso lo sviluppo
In secondo luogo e questo è il tema più difficile ma è anche il più appassionante occorre inventare finanziare promuovere nuovi settori di utile effettiva
L'azione
Di nuovo utile effettiva produzione sociale oltre i suoi complici confini dell'industria in qualche caso anche oltre i confini della produzione di averci c'è in questa società una riserva enorme di bisogni inevasi che possono incontrare il lavoro
Ma sono soprattutto bisogni collettivi riconversione ecologica risanamento del Pertini vittorie trasformazione urbana
Casa scuola accompagna ci porterà prima qui un riferimento al drammatico esempio
Della cade il problema della casa a Venezia confesso che anch'io per assente passeggiavo la ieri sera per questi quartieri e mi veniva
Da riflettere
E dicevo pensavo ma come questa società che non cessa sempre dischi questa città che non cessa sempre di stupire per la sua meraviglia
Uno agire e gli viene in mente la come
Questa città straordinaria che è stata costruita quando ancora non c'era la macchina a vapore
E adesso decade o manda via la gente va a casa quando c'è l'industria elettronica e quando c'è la ricchezza straordinaria della tecnologia ma non è questa un'occasione di lavoro di lavoro utile di lavoro produttivo
O facciamo pure un esempio ancora
Più concreto un esempio ancora più concreto
Il taglio dell'occupazione degli insegnanti che si minaccia certo
Se ci si ferma a considerare il rapporto attuale docenti allievi si sarà costretti a ridurre
Ma se si riconosce non solo la necessità di estendere l'obbligo scolastico a sedici anni come in ogni Paese moderno ma la necessità di nuova culturale e produttiva di passare ad un sistema di educazione permanente be'allora ci saranno nuovi posti di lavoro utilizzò utilissimi e reali
E qui su questa nuova e ambiziosa impostazione della questione lavoro che si può realizzare l'incontro tra classe operaia e nuovi soggetti sociali
Lui che il tema dello sviluppo si salda con quello della sua qualità
Qui degli operai dell'industria si possono uniti a quelli del Pubblico impiego in modo non corporativo o con i piccoli lavoratori autonomi pressati anch'essi dalla recessione
Non possiamo rispondere alla rivolta di Crotone o ad altre disperate proteste dando solo colpa all'ENI o a qualche altro padrone inadempiente nel solo ricco trattando qualche cosa cassa integrazione
Dobbiamo indicare la colpa
Nella politica di questo e dei precedenti governi del Fondo monetario internazionale di Maastricht della Bundesbank dobbiamo indicare una risposta ed è guardata e lottare per farla via via passare
E certo uno scontro radicale perché colpisce interessi e poteri enormi e culture liberiste diffuse no nel capitalismo in astratto ma questo concreto assetto capitalistico
Ma questa scelta maledettamente immediata ma anche straordinariamente ricca di prospettive
All'unità della sinistra serve perché l'unità della sinistra senza di questo senza un nuovo discorso sul lavoro sullo sviluppo la sua qualità sarebbe insignificante e impossibile
Potrei fare cari compagni anzi dovremmo fare ma non ho il tempo altri esempi in politica estera dove l'europeismo moderato è in crisi e l'odore degrada sotto la pressione del dominio americano
Quanti massacri umanitari ci dovranno ancora essere prima di sconfessare l'intervento in Somalia
O nella politica istituzionale occorre un sì o un no chiaro sul predisse in sul presidenzialismo che oggi si prospetta per completare la controriforma autoritaria della democrazia repubblicani
Ciò che comunque essenziale affrontare questi temi
Con spirito aperto senza rigidità pregiudiziali ma con nettezza e riconoscendo il per quello che sono sul serio il loro valore la loro portata e le cose lo permettano
Noi crediamo infatti è un'alternativa così concepita e costruita
Non sia un libro dei sogni le contraddizioni sociali sono tanto acute e una nuova e larga mobilitazione di popolo è possibile
E se possono attraversare il mondo cattolico l'intellettualità progressiva perfino settori delle classi dirigenti
Lo dimostra la stessa intesa tra l'Olpe Israele
Noi la salutiamo come una speranza di pace costruita come una lotta eroica
Ma mettiamo in guardia dalla retorica del crollo de il Mulino
Quell'intesa è un piccolo primo e fragile passo
Che sarà tragicamente travolto dal fondamentalismo islamico e dal sionismo del grande ritorno
Sei rapidamente non si va con il nostro sostegno alla costruzione vera di uno Stato palestinese per tutti i palestinesi
è un esempio
Per dire che alzare il tiro non vuol dire partire per le nuvole al contrario vuol dire tornare alla realtà e si può farlo
Ma a condizione che una sinistra ci sia batta un colpo
Esca da uno stato di torpore pratico e teorico che la caratterizza da anni
Alla sinistra non chiediamo di unirsi dietro di noi o di recuperare vecchie identità
Chiediamo disistima di esistere nelle sue diversità e delle suo novità ma di ritrovare l'orgoglio e la visibilità di fronte agli occhi della gente in carne ed ossa
Per finire
A questa rinascita della sinistra italiana Rifondazione comunista e necessaria
Lo diciamo cui senza enfasi che boria
Senza nascondere o nasconderci le tensioni re correnti nella vita dei nostri gruppi dirigenti
Nei limiti oggettivi e soggettivi con i quali ogni giorno si misura l'ambizione del nostro progetto di fondativo e tuttavia con la pacata consapevolezza che da l'aver fatto un buon lavoro
C'è ancora qualcuno che parla di noi come di chi ha promosso una scissione con gli occhi rivolti all'indietro con la testardaggine che non si arrende alla lezione della storia e se ne separa sono ormai le cose ad aver dimostrato che questa è una pura sciocchezza
Noi abbiamo reagito altroché scissione
Abbiamo reagito alla liquidazione di una storia di una tradizione che non la meritavano
E abbiamo operato per evitare una diaspora e quella ricco liquidazione da altri prodotta stava producendo
Tra la gente
Non guardavamo al passato
Ma al presente e al futuro
Alla necessità anzitutto di mantenere viva una i di Alitalia una teoria di critica radicale dell'ordinamento sociale capitalistico
In un momento storico in cui tutto e tutti si appiattiscono nella sua mediocre accettazione
Ora gli avvenimenti sconvolgenti degli ultimi anni degli ultimi mesi confermano clamorosamente in quell'anno esigenza che noi avevamo sollevato
Mostrano infatti non solo che perdura come ovvio nel mondo una realtà di sfruttamento e di dominio ma mostrano che dopo il crollo del socialismo dall'est
Altro
Che la pace universale e lo sviluppo garantito sono riemerse invece in forma più acute drammatica Betti e tragiche povertà e nuove alienazioni
Dopo un cinquantennio in cui in qualche modo era prevalsa una tendenza lo sviluppo economico ha qualche equilibrio sociale ha un'estensione della democrazia al contenimento almeno dei conflitti più violenti
Tornano in primo piano tendenze alla polarizzazione ASS estreme crescente della ricchezza e del potere
Si moltiplicano le guerre si acquisiscono il disco di degrado ambientale l'imbarbarimento culturale morale
In tutto il mondo
Si può sostenere certo che noi non siamo ancora capaci di offrire risposte a tutto questo o per la parola comunista non basta di per sé a definirle
Ma non si può negare che sia reale un'esigenza di critica radicale al mondo di oggi
E al futuro che promette
Si può fare di chiedo collettivamente politica o anche solo ridare un senso alla vita individuale rimuovendo del tutto il tema inquietante di questa crisi epocale
In secondo luogo noi volevamo tenere in campo delle forze di classi e popolari per legarle a un'opposizione di sinistra effettiva pratica e ci siamo nell'essenziale riusciti
Già i dati elettorali lo dicono è o non è questa già oggi una forza che pesa nella politica italiana sia anche tre allori era pronto due anni fa a scommettere sulla previsione di un nuovo partito comunista
Con cinquantacinque parlamentari prima forza della sinistra a Milano e a Torino
Ma ciò che più importa
E quanto siamo riusciti ad incidere nella più sostanziale vicenda sociale
La grande manifestazione del ventisette febbraio o la promozione dei nuovi referendum sociali non sono certo patrimonio esclusivo di Rifondazione gli ha lavorato di ha partecipato tutto il popolo della sinistra
Ma ci sarebbe stato vi chiedo ci sarebbero state quelle manifestazioni si sarebbero raccolti quei milioni di firme senza la dedizione e l'organizzazione lo stimola militante di Rifondazione comunista
La battaglia del referendum non è stata solo nostra ma dirette di Verdi parte del PDS la convenzione per l'alternativa raccoglie ora una sinistra plurale alternativa
Ma tutto ciò avrebbe senso e peso come ha senza anche la nostra organizzata presenza
Perciò sia ben chiaro una volta per tutte
Possiamo discutere dividerci tra noi nel modo più acceso molti di noi segnalare la necessità di novità culturali organizzative più esplicite
Ma non c'è e non ci sarà terranno voi
Nessuno disposto a mettere solo un momento in dubbio e questa forza con la sua identità la sua autonomia debba non solo continuare a resistere ma rafforzarsi e ad affermarsi nel Paese
No perché siamo affezionati a una vecchia bandiera ma perché abbiamo dietro quella bandiera già costruito qualcosa che esiste e che incoraggia
Ciò non vuol dire che il processo di Rifondazione sia concluso che il nuovo partito comunista è già esista già in forma adeguata e adesso soddisfatti chiediamo solo ad altri di aderire e infatti ancora solo all'inizio anzi per la verità spenta quel lavoro di elaborazione ecco teorica informazione di quadri di definizione programmatica che il nome Rifondazione indicava e imponeva
Una identità comunista non si riduce anche Silvia necessarie solo alla scala mobile alle pensioni alla proporzionale
E anche un'analisi della storia passata un progetto di società diverse e un'analisi delle forze reali che possono produrre
Altrettanto evidenti sono tuttora i limiti del nostro insediamento sociale
Nei luoghi di lavoro ma soprattutto tra i giovani tra le nuove professioni intellettuali nei nuovi movimenti pacifista ambientalista femminista
L'antico partito comunista era un partito di classe ma non era affatto un partito plebeo organizzava le forze ricercava le forze necessarie per un nuovo blocco storico
E con un'ambizione di egemonia
Voleva trasformare le classi popolari in classi dirigenti nella società attuale questo problema è ancora più importante
E non siamo lo ancora lontani dal risolverlo a volte abbiamo trascuratezza o diffidenza nel porcello
Non sono limiti solo di orientamento di impegno sono limiti connessi al processo stesso da cui siamo nati
Un quadro generale di sconfitta politica e culturale del mondo una rottura cui che sia separato da gran parte degli stessi quadri comunisti già formati
Perciò per superarli quei limiti
Occorre oltre che volontari coraggio fantasia innovativa cercare e ottenere l'apporto il contributo di altre esperienze come in questa festa mi pare si sia fatto di nuove energie
C'è un grande popolo comunista ancora che è rimasto dopo la rottura ai margini della politica organizzata
Ci sono i militanti di reali movimenti consigli operai gli ambientalisti pacifiste femministe e diffidano spesso ancora di noi come gli altri partiti
Perché dovremmo rassegnarci a considerarli inessenziali alla nostra impresa
Alleati o semplici interlocutori non partecipi e protagonisti
Di questa gente parliamo dicendo processori fondativo alloro diciamo che siamo pronti a metterci in ogni momento in discussione
Nei nostri organigrammi nelle nostre forme organizzative a far posto alle loro esigenze a considerare senza respiro tiro di autosufficienza le loro critiche
Ma con altrettanta nettezza aggiungiamo
Proprio se criticati i nostri limiti come potete pensare che si superino se non partecipando rischiando e lavorando insieme con noi direttamente anche voi all'impresa
Nella scoperta dell'America
Di Pascarella
A Cristoforo Colombo che gli chiedeva e tu fissi
L'indio
Rispondeva
Come noi rispondiamo oggi ai nostri critici ingenerosi esercenti e chiedesse solo selvaggio
E il sesso in quel caso era Cristoforo Colombo
Su questo crinale difficile raffreddi fermezza nel difendere ciò che abbiamo costruito e volontà di andare avanti di aprire una fase nuova nel processo di fondativo
Si svolgerà il nostro congresso
Dovremo bruciare tante scorie superare incomprensibili conflitti non in nome dell'unanimismo che mortifica la ricerca
Ma anche senza personalismi né spirito di frazione o preoccupazione di conservare piccole posizione di un potere inesistente per la sola passione di lavorare insieme e di discutere liberamente
Questo congresso probabilmente non è cominciato bene ma possiamo farlo bene in modo unitario e insieme creativo e con una discussione libera
è possibile farlo è necessario farlo perché da questo dipende non solo il futuro di Rifondazione ma quello della sinistra italiana
Ci riusciremo
Non la faccio facile non ne sono sicuro
Le difficoltà esterne a noi sono enormi le nostre forze e capacità impari
Quello che esso e che ci proveremo coloni Energia ne vale la pena per noi per i lavoratori per questo disastrato e grande paese
Chiudiamo qui la manifestazione finale di Liberazione questa manifestazione politica voglio
Una