"Roma-Stato. Dare ed avere"

Credo Messina
Un punto uno inizia
I lavori
In questo in convegno sul tema Roma stato andare dalle
Indetto organizzato dalla
Assessorato all'ufficio studi e programmazione economica nel Comune di Roma
Che credo non abbia bisogno perché qui ci penseranno i senatori
Negli interventi successivi ha caricare significa dei significati di straordinaria importanza
Che hanno diciamo le riflessioni di questo interni a questo convegno soprattutto all'indomani della mozione parlamentare nessuno Roma capitare
Convegno Orsi svolgerà su nell'arco della giornata nel pomeriggio noi di oggi riprenderà domattina
Per concludere in domani
Diciassette con l'intervento
In chiusura nelle al presidente del consiglio onorevole Bettino Craxi
Vi sarà una relazione
Diciamo generale
E un'articolazione in telecomunicazioni interrelazioni riguardanti il tema era una persistente intenda
Il tema della in più specifico della città Roma per il Paese in rapporto con e in paese con lo Stato come fine istituzionale più circoscritte definito era una per il mondo azione nell'arco notazione internazionale del nostra città nelle sue relazioni con il resto del mondo
Io do subito
La parola
Un corrette il sindaco di Roma per il saluto a questo convegno qui seguirà poi secondo il programma seguiranno agli altri venti allora
Carugo
Si apre questo convegno in un momento assai delicato nel quale potrebbe essere il rischio che la discussione sia ricondotto non solo nell'ambito di un naturale confronto politico ma in quello di un contesto assai vivace in vista delle elezioni amministrative
E tuttavia anche se questo rischio è stato valutato tenuto presente
L'oggetto stesso di questo colloquio nazionale dei tale rilievo così ampie e la prospettiva che la questione a Roma capitale può aprire per la città e per il Paese che bene ha fatto l'ufficio stile comune a realizzare questa iniziativa del resto già prevista
Dallo scorso luglio essa doveva infatti seguire immediatamente dopo
La mostra sull'economia italiana fra le due guerre
E dove si svolge all'indomani di un avvenimento inconsueto nell'attuale panorama politico del nostro Paese
E cioè quello di un voto pressoché unanime del Parlamento italiano
Sulla mozione nella quale sono confluite le iniziative dei diversi gruppi e che per l'ampiezza del voto ripete quello che un anno fa aveva portato il consiglio comunale ad esprimere questa stessa volontà unitaria
Quando fu reso noto
Che l'ufficio di presidenza della Camera aveva stabilito che sarebbe dato luogo alla discussione della mozione comunista di quella socialista che a quel momento risulta presenta di fronte alle preoccupazioni espresse da alcune parti che il dibattito sull'emozione avesse potuto portare ad un confronto difficile piuttosto che ad una determinazione unitario ritenni che era possibile tentare la strada ritennero con me i colleghi della Giunta che poi in FI
è stata se e presidente dei gruppi parlamentari della Camera ai quali immediatamente
A nome della Giunta mi rivolsi sottolineai alcun a nome della città del consiglio lo porto militanza la necessità deve cercare un accordo prendendo le mosse dal voto unitario del Consiglio comunale ma soprattutto dall'esigenza di comprendere fino in fondo che il tema di Roma Capitale
Era questione sulla quale non potevano dividersi le forze fondamentale che hanno dato vita alla nostra Costituzione gravano sta
Poiché si tratta di un interesse che va ben oltre i confini dalla nostra città per abbracciare questioni generali che riguardano tutto il Paese zero
Questi sono parlando di Roma due questioni
Quello di una grande metropoli è quello di una capitale ricca di storia di un passato straordinarie ma anche di un impegno presente nell'ambito della Comunità europea del bacino del Mediterraneo ed un ruolo nell'organismo internazionale di cui fa parte
Se pronti ad essa comune di provvedere ai problemi della metropoli anche di fronte alle tante innumerevoli difficoltà che oggi insorgono in tutti i grandi centri urbani
Se si può anche chiedere alcun uno solo più impegnativo da protagonista nel quadro delle profonde trasformazioni che sono in atto a Roma nel campo dello sviluppo economico delle nuove tecnologie del rinnovamento del terziario e così viene del tutto evidente
Che le questioni che concernono la capitale nelle sue diverse funzioni
è il problema che non può essere affrontato solo dal Comune forse nemmeno prevalentemente dal Comune mentre convengo fin da adesso che lo Stato senza un accordo con l'ente locale nemmeno esso potrebbe risolvere le tante questioni che a questo proposito si aprono al fronte
è chiaro che noi ci portiamo dietro il modo come questa città è cresciuta nel corso degli anni e devo dare atto ai diversi gruppi per lamentare di aver affrontato forse per la prima volta in modo pacato una questione che è sostanzialmente aperta da centoquindici anni
E non certo perché tentativi di impostare un discorso sulla capitale non siano stati fatti finte alla fine del secolo scorso
O nei decenni che sono eseguite ma con gli esiti che noi oggi conosciamo
Non c'è dubbio che una postazione collegata all'esigenza di conservare valorizzare il patrimonio storico archeologico artistico della città
Di sottolineando il ruolo di massimo centro amministrativo ammodernando le le strutture di tenere conto che Roma è anche al centro dell'ecumene ecco cattolica richiede beh risolvere tutto ciò che in una regione moderna e funzionale della nostra città si può questione che non ho ancora trovato una soluzione organica
Spetterà all'introduzione
Alle diverse introduzione curate sotto la direzione del nostro prosindaco e alle diverse giornate di studio che si susseguiranno la precisazione di una serie di concetti che affronta in modo organico questo tema
Io voglio solo limitarmi ad alcune considerazioni proprio perché i problemi di una grande Ario urbane quelli peculiare della capitale si intrecciano sarebbe sbagliato che noi avessimo un discorso di conflittualità con il governo di pura agitazione a scopo assistenziale una tale impostazione oltre che essere miope sarebbe culturalmente e politicamente arretrato
Anche se non tutte le forze politiche quale responsabilità hanno per i ritardi con cui questo discorso si affronta quello che è emerso in questi anni è proprio il ruolo nuovo che il comune intendo il comune in quanto tale e venuta assumendo nel nostro Paese quale ente con vere e proprie funzioni di programmazione e di gestione del territorio di ordine generale con una dilatazione dei suoi compiti e delle sue responsabilità
E proprio in ragione di questo fatto già di per sé significativo
Che sono posti in modo ancora più acuti alla nostra amministrazione e alla nostra città alle questioni relative al funzionamento dalla capitale
Che in primo luogo funzionamento della macchina amministrativa nel suo complesso perché essa rende al Paese i servizi che è lecito attendersi ai costi finanziarie con i tempi comprensibile sopportato
Abbiamo cercato in questi anni di perseguire con una certa costanza
L'obiettivo di una collaborazione tra Comune Regione e Stato perché abbiamo sempre visto in questo l'unica strada per giungere a soluzioni serie
Posso ricordare la legge di asini per la conservazione e il restauro dei beni archeologici
La commissione congiunta Scotte Aymonino per il censimento e l'autorizzazione delle proprietà pubbliche nel centro storico l'avvio dei lavori della linea ferroviaria Roma aeroporto di Fiumicino
Il recente progetto mirato che fa compiere un passo in avanti nel rapporto con il ministro dei trasporti e e con il governo
Complesso questo riguardo il tentativo purtroppo condizionato dagli avvenimenti che voi ben conoscete
Di collaborazione per la realizzazione della secondo Università alcuni accordi importanti per affrontare il problema dell'emergenza casa anche se questo non è problema riconducibile di persone a Roma Capitale e recentemente anche un primo tentativo di accordo
Per la Rita sci Tura del litorale la progettazione del porto turistico con relativa messa attività cantieristica
Alcune di queste iniziative sono sicuramente riconducibili al concetto di Roma Capitale altro riguardano più semplicemente si fa per dire Roma metropoli ecco perché occorre andare oltre
E la mozione approvata in Parlamento dice proprio questo quanto affronta alcuni dei temi che considero straordinariamente importante
Trovo di grande interesse la coincidenza il fatto che vi sia appunto una coincidenza tra questo momento
E la conclusione avvenuta proprio in questi giorni del lavoro preparatorio del piano di fattibilità del nuovo Sistema direzionale orientale
Predisposto un apposito gruppo che abbiamo lavorato per un anno e al quale hanno potuto dare il loro contributo l'imprenditoria pubblica e privata nonché quella cooperativa in un apposito comitato che si è avvalso
Di grande forze economiche progettuale che in questa città si sono misurate con i problemi nel corso degli anni e siamo anche all'indomani della presentazione di studi e proposte che riguardano altri grandi infrastrutture della nostra città
Sono perciò un passaggio assai importante e tempestivo dunque appare questo colloca nazionale
E basterà considerare che le proposte che potremo presentare credo
Già nel dibattito e nei prossimi giorni attiva al piano di fattibilità ad esempio precisano gli interventi di localizzano ed indicano un quadro economico finanziario sia pure con una gradualità che sarà indispensabili
Il nostro comune perciò si presenta quest'appuntamento
Non solo avendo dietro le spalle lunghi anni di lavoro in cui si è tentato di condurrà ad unità la città sul piano urbanistico dei servizi culturale sociale sia pure con le tante contraddizioni che conosciamo
L'amministrazione ha sviluppato costantemente parallelamente una capacità di Progetto con indicazione delle quale le forze democratiche possono riconoscersi
E dalle quale una iniziativa per Roma può partire
L'apposito gruppo di lavoro tecnico creato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri potrà quindi per quanto riguarda l'amministrazione comunale
Avvalersi di una serie di dati conoscitivi e anche l'indicazione che dovrebbero rendere più spedito il discorso chiaramente riproposto nella mozione approvata alla carne deputati ad essere il supporto più organico per la riunione
In sede politica più generale che presidente del Consiglio vorrà convocati
La questione centrale che abbiamo di fronte è quella di un uso della città per funzione direzionale ed istituzionale pubbliche e private
Che si sono concentrati in un tessuto urbano sostanzialmente distorto salvo poche eccezioni e si sono concentrate per di più in un centro storico di grandi dimensioni ma che presenta oggi il problema di difesa oramai divenuti acuti sarebbe veramente ingenuo pensare che il Comune di Roma abbia una qualche possibilità di risolvere seriamente le questioni del centro storico con misure soltanto i relativi al traffico
Senza quell'accordo che invece la mozione giustamente sottolinea con lo Stato e fine di un suo possibile decongestionamento ma sarebbe egualmente riduttivo se non ci fermassimo qui e non avessimo già individuate dalle direttrici verso le quali questo decongestionamento ad esempio e riorganizzazione della città pose svilupparsi e chiaro che noi non intendiamo proporre una semplice linee di crescita o di espansione della città
Ma dire organizzazione della sua funzione di massimo centro amministrativo del Paese e di ammodernamento delle sue strutture in quanto capitale intendiamo per ribadire il concetto che non è alla crescita in quanto tale che noi stiamo pensando ma una sua riorganizzazione proseguire un'azione che punta sul vivo cioè il recupero e sottolinea l'esigenza di un'organizzazione degli spazi in modo da accrescere la vivibilità della città
E questo naturalmente affrontante o anche i problemi concreti della edificazione e dirò a questo riguardo per inciso che lo stesso Beppe Piano di edilizia economica popolare fortemente dimensionato e tuttora sempre fonte di possibile approfondimento
Che non mancheremo di realizzare come emerso se nostre delibere dette tenendo conto di questa esigenza ma tornate concludeva la questione di Roma Capitale
Si tratta di realizzare un grande sforzo di coordinamento
Non solo fra le istituzioni Stato Regione Provincia e Comune ma anche una collaborazione forse sociale culturale e politica economica del coinvolgimento dell'impresa privata con la consapevolezza che la nostra dice città discute in sostanza del suo possibile futuro
Occorre percorre una strada che colui che la Capitale saldamente in un contesto nazionale che si rinnova e ne fa il centro di un Paese che significa
E non espressione di un potere politico-amministrativo sordo come troppe volte è stato nel corso della sua storia oppure inadeguate
E questo è evidente dal momento che Roma non potrebbe mai diventare una capitale moderna e democratica nel senso più pieno se moderno e democratico nel senso più pieno non fosse lo Stato nel suo complesso abbiamo quindi voluto sottolineare come i problemi di fondo della città non sono risolubile al di fuori di un contesto nazionale lo ripeto non con un fine a sé stanziale o protettivo Mapelli intima connessione che c'è tra Roma e il Paese
Roma fu certa
Ad essere capitale del Paese non solo per il suo indiscusso richiamo storico
Ha anche perché poteva sembrano agli occhi della borghesia italiana come una città sostanzialmente neutrale e non riteniamo oggi come questo non solo non sia più vero ma come nel corso di questi decenni Roma abbia svolto sempre di più un ruolo attivo nel contesto della politica nazionale in ogni momento anche dei più difficili che il nostro paese attraversato
Questo l'ha fatto per la forza crescente di un movimento popolare democratico in generale sindacale che è riuscito a diventare via via forza dirigente non in modo esclusivo
Ho contrapponendosi ma se nella ricerca di una più ampia unità di forze sociale culturale di diverso orientamento ideale della nostra città
Roma può diventare un centro attivo del potere politico ed economico pubbliche e private
Non solo perché vi sono già concentrati massimi centri amministrativi manco un numero straordinariamente grande di centri di ricerca scientifica di centri informazione la più grande università e una nuova università per la ricerca applicata
Roma può anche svolgere perciò un ruolo propulsivo nello stesso sviluppo moderno del paese questo senza forzare il significato di essere diventata questa città nel corso degli anni l'ha persa
Per numero di occupati addetti nel settore dell'industria manifatturieri
Il Parlamento ed i ministeri il loro funzionamento
E decentramento degli apparati pubblici e lo sviluppo della ricerca l'università il cinema i centri di informazione radiotelevisiva il grande patrimonio culturale ed artistico lo sviluppo del terziario avanzato e un ammodernamento dalla rete commerciale
Lo sviluppo del turismo lo stesso progetto fuori aria archeologica sono punti di riferimento
Di un discorso che riguarda l'organizzazione della città capitale e due soste sono a corte con la più vasta aria metropolita
Questi progetti chiamano in causa dunque il Governo è lo Stato
Le grandi istituzioni pubbliche ma votiamo no in cause o con il fine di volontà di collaborazione che occorre ricercare il Campidoglio ritiene di potere fare la sua parte anzi dichiara formalmente di volerla fare
Quando poniamo questi problemi non intendiamo annullare Ines le questione reale che sorgono nel governo della città
Che sono proprie di un'amministrazione tantomeno accetteremmo di delegare compiti e responsabilità mostra d'altri non si vuole sottolineare l'N una unanimità che portasse a confusione le responsabilità e nemmeno pretese di diversità o separatezza aprioristiche si inventa contrari riaffermare con la più grande consapevolezza e convinzione il senso di una ricerca unitaria il desiderio di un rinnovamento che per essere autentico non può riguardare soltanto Roma
Nella sua autonomia di capitale di metropoli ma necessariamente si rivolge a tessuto complessivo del Paese agli orientamenti agli indirizzi generali che riguardano l'intera collettività nazionale
Il progresso di Roma Capitale perciò il professor stesso del Paese e viceversa
E se è così allora il problema è quello di individuare una necessaria corrispondenza di interesse di prospettive entro cui costruire con un lavoro comune la capitale e la metropoli del futuro
Abbiamo lavorato in questi anni è proprio a questo progetto di crescita e in qualche misura anche di Rinascente
Sono che quando fra poco rientrerà in Campidoglio ci attenderanno mia tenteranno sciatta entrando le questioni della mostra quotidianità
Del lavoro della causa dell'emarginazione evitate altri aspetti delle contraddizioni della nostra società in un contesto non semplice economico sociale nazionale e totale io credo che a quegli stessi che premono per l'urgenza e la indifferibilità di alcune richieste si possa anche rispondere con questo sforzo che noi stiamo compiendo non perché da solo S potrebbe ritenersi esauriente ma perché senza di esso non avrebbe una prospettiva credibile neanche il lavoro tenace faticosi e a volte aspro di ogni giorno
Voglio deride ne conclude che che estetico aspetti continueranno sempre a stare insieme nella nostra visione
E che Roma Capitale moderno efficiente affidabile funzionante è questione che riguarda l'organizzazione della vita della capitale della città ma riguarda pur sempre l'uomo nei suoi bisogni oltre che nelle sue speranze ed è la sua volontà sarà di grande aiuto
Non solo per Roma ma per i testi serio momento così difficile anche nella contingenza politica particolare che viviamo noi saremmo capaci di mantenere sia pure in un confronto che la ragione stessa della democrazia e della sua vitalità il discorso unitario al quale siamo pervenuti al livello delle grandi occasioni che riguardano il futuro della capitale del Paese in questo senso
Vi ringrazio e auguro buon lavoro e ringrazio il presidente e l'ufficio studi per avere organizzato questo convegno
Grazie al Sindaco ed ora la parola al professor Armando io lì
Romagnolo che ama Roma più di ogni altra cosa la cui conoscenza contributo
Dedizione ai temi della città ai temi storici della città nel suo non solo passato anche al suo futuro dobbiamo riconoscere una straordinaria non sono dedizione una capacità anche di chi conosce eredi diffondere la conoscenza della nostra città il professore ma io l'estratto il coordinatore del con un occhio di questo colloquio nazionale
Quindi giusto e motivato che sia il presentatore del coro che lo stesso prego professore
Debbo
Alla benevolenza del sindaco di Roma
Al amicizia e la fiducia del prosindaco severi
Se dopo dieci anni di buon ritiro negli studi e nelle scritture
Mi ritrovo di nuovo coinvolto con una iniziativa concreta
Che vuole lasciare un segno nella storia della rinascita
Della rifondazione di questa città come capitali Italia
Il convegno avevi immaginato un altro scenario
Avevamo prospettive di tempi più lunghi
E di una preparazione
Di studi scientifica molto più approfondita
Circostanze per un certo verso negative per un altro estremamente positive
Cioè l'avvicinarsi del periodo elettorale e viceversa la improvvisa trattazione delle mozioni parlamentari relative a rinnoverà a rinnovarsi della città di Roma hanno fatto sì che i tempi dove sono precipitarsi
E quindi noi ci troviamo oggi con una preparazione probabilmente limita ma con una partecipazione servirà da parte di gruppi da parte di forze di ogni aspetto di ogni latitudine del diagramma romana per cui c'è da pensare
Che da queste nostri lavori giornate mezzo possa nasce un contributo di idee
Un contributo di apporti di prospettive che consacrati penso in un volume di atti contribuiranno ad illuminare coloro che sulla base degli impegni che ritengo il governo si accinga apprendere
Dovranno veramente delineare per la prima volta in maniera definita e organica il rapporto che deve intercorre fra lo Stato ero d'altronde noi sappiamo che questo rapporto sempre stato controverso e lo è stato fin dal momento della CELTA che passa per essere stato unanime macché unanime non resta
Perché molti dei grandi spine del Risorgimento di fronte all'idea di Roma Capitale rimasero turba
In effetti
Se si dovesse raccogliere un libro bianco sulla vessata questione dei rapporti intercorsi tra Roma e l'Italia tra la capitale lo Stato sarebbe d'obbligo pormi come premessa la lucida affermazione contenuta nel volumetto questioni urgenti di Massimo D'Azeglio
Roma diceva non è fatta resta la capitale d'Italia
Roma appartiene all'universo come eredità del passato Roma è troppo grande per l'Italia
Rischia di diventare una capitale retorica rischia di citarli gli italiani con i suoi ricordi sproporzionata la misura dall'azione una pericolosa ebbrezza
La mania di salire in Campidoglio rischia di convertirsi e per gli italiani in mania di grandezza si lascia Roma e il suo significato universale ridotta capitale d'Italia Roma si mise a Richet e finirà col immiserire anche l'Italia
Diverrà la capitale burocratica porteranno alla vita italiana la sua secolare inerzia il suo disincantato scetticismo
E D'Azeglio conosceva bene Roma
E infatti Forte come siamo noi dell'esperienza storica non possiamo non riconoscere come quel monito abbia colto nel segno
Attraverso un crescendo di infatuazioni che finirono per identificare il concetto di missione nazionale proprio delle correnti predominanti del Risorgimento
Con le idee di grandezza e di potenza legate a ricordo della Roma classica
Furono queste
Che malauguratamente alla alimentarono le velleità di una politica estera illusoria
Quella che in un crescendo di enfasi ci portò prima a sconfessare l'ispirazione democratica e libertario dello stesso Risorgimento e ci procurò infine la catastrofe degli anni Quaranta
Di questi miti retorici del resto la prima a fare le spese è stata proprio la stessa Roma nella sua consistenza urbanistica che venne manomessa e distrutta in tutto ciò che sembrò disdicevole ad una lettura magniloquente
La Roma umbertina Romo del fascismo corrispose una per l'appunto al mitico Progetto di una terza Roma che doveva sovrapporsi alla stratigrafia delle due precedenti era dalla città lasciando emergere solamente le vestigia monumentale
Tuttavia
Come si è dimostrato valido l'ammonimento del d'Azeglio ugualmente significativi avrebbero dovuto essere fin da allora considerati anche altri di ieri che la pubblicistica dall'epoca abbia più volte lumeggiato
Benché apparisse rituale attribuibile la responsabilità al governo dei preti definito inetto nelle cose pratiche e incapace di uscita reagire propulsive nella popolazione
Ed infatti ben noto che questa città non disponeva di consistenti entrate attribuibile all'agricoltura e all'industria mentre il commercio corrispondeva le caratteristiche di un grande mercato puramente passivo di consumo
L'economia era pressoché esclusivamente alimentato dai proventi di Curia ed a quelli del turismo mentre pauperismo e accattonaggio dilaga
Il forte ritardo lo sviluppo delle infrastrutture moderne dalla città
E del territorio di cui essere la dominante dipendevano non tanto dalla volontà ritardo attrice di papa Gregorio ma dalla mancanza di capitali indigeni attestata anche dall'intervento straniero prevalente delle imprese più recenti
Dovute alla spinta innovatrice di più no
Tuttavia nonostante l'assicuro validità di queste considerazioni certamente presenti nelle valutazioni di uno statista Couto e freddo come il Cavour restava comunque vera la essenzialità di Roma per lo svolgimento del processo di unificazione del Paese
L'entusiasmo per Roma presente in ugual modo nelle due anime di cui si compose il moto risorgimentale costituiva un impulso dominante in quella spinta di volontà che porto molte dimora arsi fisicamente per l'ideale dell'Italia
A tentare comunque imprese disperate a vincerle a dare alla questione italiana quel peso specifico che la fece diventare centrale negli intrecci delle cancellerie
Nella decisione cavouriana di proclamare conferisce espressione Roma capitale naturale necessaria erano tuttavia comprese insieme con le ragioni ideali anche una serie di considerazioni di opportunità
Fra esse risultava essenziale la lecita di superare le tensioni municipalista Ikea di altri centri ad esempio quella tra Torino e Milano risultata già fatale nella guerra del quarantotto quarantanove
E l'esigenza di avvicinare la capitale a quelle terre meridionali che solamente a Roma potevano riservare quello secco di primato di cui si doveva spogliare Napoli
Roma lo ce lo ha visto al momento dalla Repubblica romana di Mazzini esprima per la nazione in via di ricomposizione unitaria un comune termine di riferimento che superava tanti secoli di storie parallele e contrapposte
Lavoravo con indiscusso prestigio internazionale l'aspirazione di quelle qui quello che veniva considerato un popolo di morti ad una nuova vitalità nel consesso delle gente
Oltre a ciò poteva benissimo non venire considerato un dato negativo il fatto che Roma equivalesse solamente ad un gran patrimonio di monumenti di memorie e di simboli
Risultando per il rimanente una sorta di terreno vergine aperto al soffio di nuove idee e di una inedita imprenditorialità
Non per nulla un episodio difficile da accertare ma che meriterebbe di essere autentico tanto emblematico
Vuole che a chi gli chiedeva quali Fossoli principe universale il cui nome loro l'Italia sia sedeva in Roma il Sella rispondesse che essi coincidevano con il messaggio del secolo la scienza cioè la nuova capacità che scienza e l'industria offrivano ad una profonda rivoluzione dalla vita associata e quindi anche alla rifondazione di una città che con la Roma aveva saputo reincarnarsi più volte seguendo l'esigenza dei tempi
La semplice popolaresca genialità di Garibaldi eroe nazionale deputato di Roma dimostrò di aver colto il significato dalla sfida che il possesso di questa città quale capitale poneva gli italiani
Viene spesso ricordato il suo impegno per la soluzione del problema della difesa dalla citata al Tevere
Ma non si ricorda abbastanza e quel provvedimento è inquadrato in un piano di bonifica dell'Agro allora infestata dalla malaria a sua volta visto come premessa ad uno sviluppo dalla città in senso economico produttivo
L'attività parlamentare indefessamente svolto da Garibaldi a favore di quei progetti si accompagnava ad un'azione propagandistica che egli svolse a livello di associazioni popolari e di raggruppamenti artigiani
Quasi a significare che nessuno provvidenza avrebbe avuto in sella forza taumaturgica
Di rinnovare Roma se l'impresa non fosse stato condivisa con spirito di dedizione di entusiasmo da parte dei romani ENI specie da parte dalla classe lavoratrice
Alla fine come si sa avendo una legge per i muraglioni del Tevere così come succede tono leggi per la bonifica dell'Agro
Ma sempre come provvedimenti di natura tecnica non dissimile da quella della legge dalla fortificazione delle fortificazioni dalla capitale slegati da un contesto di forte mobilitazione civile e di largo e cosciente coinvolgimento della rappresentanza capitoli
Quale occasione di grande gloriosi impegno collettivo
Avrei potuto fornire Roma col suo gran nome ma anche con le sue scoperte recita di essere fatta rivivere in forme aggiornate e per finalità quali quelle della capitale che nulla avevano a che vedere con il suo passato
Il senno del poi ci avverte che troppe manchevolezze che contrassegna loro lo Stato italiano appena costituito sotto il profilo delle disponibilità economiche ma soprattutto sotto quello di un'effettiva preparazione culturale e tecnica
Impedivano l'impresa storica di creare nelle strutture e di vitalizzare degli impulsi la vera capitale degli italiani a fianco della città storica
Tuttavia ci sarebbe ben potuto delineare ugualmente anche in forma incompleta un principio ad un siffatto proposito
E sarebbero bastate a questo le intuizioni del Sella il ragioniere di Biella poche invischiato con le formule umanistica di maniera
Neppure a farlo apposta del resto l'alluvione Tiberina del ventisette dicembre settanta a tre mesi dalla giornata di Porta Pia sembrò vuole fare constatare con un eloquente semplificazione
Quali compiti poderosi attendessero l'Italia e Roma dimostrando che certe cronica debolezza dalla struttura cittadina
Tollerabili forse in una città del tutto particolare com'era la vecchia Roma papale contraddicevano ad un'elementare nozione di città moderna e punta di diamante di uno Stato giovane e ambizioso
Di lì a poco mentre gli organi dello Stato si insediarono no nuovo capitale
Ma la mente ingolfa Ando si locali conventuali che avrebbero anche materialmente compresso gli slanci iniziali ci si potrà rendere sempre meglio conto di quale grande impresa la nuova capitale fosse sinonimo era sembrato gran cosa per l'acquisita ma ben più colossale apparve l'obbligo di doverla costruire l'Italia arrivata a Roma per trovarvi la soluzione del problema dalla propria legittimità storica e del proprio accreditamento internazionale deriva messa di fronte alla rivelazione del suo maggiore impegno
Urge conosci tante altre ne cita di carattere sociale organizzativo statuale si presentava tuttavia quella che nonostante quanto se ne fosse voluto sapere in precedenza era per i più una sorpresa
La necessità di misurarsi con imperatori e papi nella costruzione di una nuova Roma
Che avrebbe non dovuto prenderlo scorciatoia di un rappezzo e di una violazione dell'antico ma avrebbe dovuto comprendere sia il consolidamento e l'avvaloramento del porto storico sia la delineazione di una grande città dell'avvenire
Riconosciamo francamente che di questo compito storico che aveva e per atteso italiani entrati per la breccia di Porta Pia pochi ebbero la chiara visione sia fra gli immigrati sì e tanto più fra i romani
L'impresa venne rifiutata fin dal primo momento quando tra il sussiego degli uomini del Nord che non perdonavano la nuova capitale lo scarso apporto fornito la propria liberazione
E i romani sia pur di parte liberale scoppio alla data di la diatriba per la spartizione dei beni ecclesiastici e per la definizione del contributo che la città avrebbe dovuto pagare allo Stato per i dati per i taxi di consumo
E poco dopo bastò che il municipio romano comprendesse fra le opere pubbliche di cui dotare la capitale un Palazzo delle Esposizioni
Perché una canea scoppiasse ad ogni latitudine della penisola nel sospetto che Roma intendesse giocare un ruolo determinante nella vita delle arti
Non ci fu nulla di grande o comunque di giustificabile in quella rissa dall'una e dall'altra parte
Il Comune di Roma non seppe a parlare quel forte linguaggio del rispetto dalla propria funzione e dalla propria autonomia nel rinnovamento della città
Che avrei potuto scaturire solamente davano tradizione municipale quale quella dei municipi delle grandi capitali estere come Parigi e Londra
Ma anche lo Stato non seppe da parte sua additare a Roma quei nuovi compiti di guida
Che con sacrificio del vecchio pietismo e con violenza al tradizionale scetticismo la gente dalla capitale doveva assumersi per rispondere alle nuove funzioni di cui l'Italia l'aveva investita l'adattamento di Roma non solo a condizione venne prospettato solamente sul piano delle trasformazioni viarie ed edilizie non su quello dell'intraprendenza della struttura produttiva del rinnovato dibattito delle idee
Se la classe dirigente locale non brillò per ampiezza di vedute e neppure per luce dopo il turismo ma si mantenne nei limiti di un'interpretazione gretta dalla tradizione
La dirigenza nazionale da parte sua non dimostrò di saper concepire la capitale comun luogo aperto le grandi ispirazioni e ad impresa non meno gloriose delle gesta risorgimentali
Ma lo vide piuttosto come la camera di compensazione degli interessi e la sera del politica antismog e dalla Faris
Ad una città che si presentava la periferia con tali connotati non poteva andare la simpatia degli italiani come si verificò puntualmente se negli anni Ottanta Carducci colpi Roma con l'epiteto di Bisanzio e se fin da loro la pubblicistica si pose la questione dell'impopolarità della capitale
Non sfuggivano tuttavia alle nubili tra le migliori menti politiche i veri dati del problema dalla capitale come dimostrarono in consiglio comunale quando vi arrivarono i non romani Baccarini finali Cairoli Euromare illuminato come Baccelli
Ma soprattutto ancora una volta lo dimostrò il Sella al momento di illustrare dei banchi parlamentari la proposta di legge che doveva essere varata il quattordici maggio mille ottocentottantuno per il concorso statale nelle opere edilizie della capitale
Con nobiltà divisioni e illustrò i deputati i reali termini dalla situazione privilegiata che aveva dato a Roma l'Italia e l'utilità che sarebbe ricaduto sul Paese dalla rispondenza della città alle esigenze delle sue nuove funzioni
Eppure il municipalismo periferico oppose pesanti contestazioni ad un provvedimento che veniva tacciato d'essere lesivo dell'uguaglianza di trattamento di tutti i comuni e di essere promotore dell'accentramento dalla vita pubblica
Nonostante il finale voto favorevole che avviò una serie di successivi interventi occasionali e frazionati per Roma apparve chiaro come si è espresso alcuni contemporanei che l'emulazione regionalistica si esercitava pesantemente contro Roma
E che esisteva un fondo di gelosia indefinibile verso questa città testuale
Una serie di interventi episodici quasi esporti dal gigante Giare delle emergenze non costituisce e non ha costituito una politica per la capitale
Queste invece si profilo con connotati porosi nei progetti Crispin i Perrot
Il Crispi sofista siculo indubbiamente capace di grandi disegni anche se fuorvianti per arbitrario idealismo progettò nel mille ottocentonovanta per Roma una soluzione modellato sull'esempio parigino
Uno prefettura del Tevere avrebbe dovuto far carico dalla capitale allo Stato il quale l'avrebbe utilizzata con una propria istituzione evidentemente provvedendo con generosità anche le esigenze organizzative e strutturali della SITA capitale
Il progetto Daloui caldeggiato non lo stesso torno di tempo per un gigantesco palazzo dalla legge o del Parlamento da sovrapporre ai ruderi Traianei di Magna Napoli lascia intendere come egli intendesse provvedeva ad una nuova Roma
La città espropriata i propri cittadini e questi defraudati delle loro responsabilità anche nazionali in quanto abitanti dalla capitale
Sarebbe stato uno strumento di governo un luogo per l'irradiamento del potere ma sostanzialmente un ambiente senso una coerente anima civica e politica
Il Progetto fortunatamente si arenò nelle resistenze dei rappresentanti parlamentare di Roma
Ma soprattutto in quelle dell'eterno e di riducibile municipalismo che non fece Grassi e neppure ad una Roma reso mancipi a del Governo nazionale
Eppure il Progetto Crispino doveva continuare a covare nelle intenzioni ministeriali se è vero che persino Giolitti
Un libro com'era d'ogni suggestione retorica
Ma tuttavia anche negato alla comprensione di un esigenza di otto-nove sviluppo di Roma quale per esempio si andava profilando con i progetti dall'Orlando per la creazione di una zona industriale e di una rinascita portuale ad Ostia
Ventilò possibili soluzioni autoritarie per la capitale semplicemente intesa come sede governativa e basta
Purtroppo questi precedenti dovevano rifiorire in quella soluzione che il fascismo diede alla questione del municipio romano ancor prima di risolvere in senso autoritario la gestione di tutti i Comuni
Il governatore fu infatti un podestà sui generis lì quanto pur rappresentando in bestia lavorate pittoresche la grande tradizione romana doveva essere soprattutto un missus governativo con filo diretto collegato a Palazzo Venezia
La soluzione era del resto appropriata la logica del regime nella particolare concezione che esso debbo di Roma presentato come stimolo alla ipotetica volontà degli italiani di ritornare al dominio mediterranea
La città doveva prevalentemente fornire scenografie
E ambientazione in grandi riti collettivi e precostituire degli esempi da fare imitare tutti Italia
Non già elaborando spontanee sintesi tratte dagli apporti dalla grande immigrazione che aveva ricevuto o promuove o promuovendo rinnovate concezioni artistiche e culturali
Ma applicando le teoriche del regime e amplificando il verbo mussoliniana
Un formicaio di burocrati applicatori delle concezioni politiche totalitarie fu l'ideale di città cui si dedicarono le cure del governatorato
Dalla città stessa erano state bandite tutte le ipotesi di sviluppo industriale capaci di creare un autonomo ricchezza si diffuse così nel Paese l'immagine di una città privilegiata dalle cure del regime
Evidente in forme parassitarie proprio nel momento in cui essa ricevendo un fortissimo incremento demografico da un'immigrazione incrementata di proposito diventava sempre più espressione media della realtà italiana
Eppure l'esperienza del governatorato trasse notevole vantaggio dal dispositivo della legge del venticinque basato sostanzialmente su due concetti
Quello del concerto ministeriale per la definizione del bilancio comunale e quindi per un embrionale programmazione e quello del concorso finanziario dello Stato stesso al bilancio comunale per sopperire agli oneri che la qualità di capitale comporta per Roma e per provvedere sia le spesi di attuazione del piano regolatore che a quelle per lo sviluppo dell'agro romano
C'era almeno in embrione in tali principi l'idea di un coinvolgimento nazionale nella crescita e nervi ordinamento di Roma
Tutto questo venne purtroppo ignorato dal decreto luogotenenziale che liberò Roma dalla bardatura governatori viale e che contemporaneamente le tolse ogni apporto statale
Proprio nel momento in cui la seconda è colossale andata ondata immigratoria sottoponeva la capitale alla necessità di una crescita smisurata
In pratica Roma abbandonata a se stessa alla propria cronica gracilità di risorse senza strumento alcuno per fronteggiare in termini straordinari le esigenze che si erano cioè che non erano certamente di ordinaria amministrazione
Venne esposta alla intuibile fatalità del fallimento
La crescita urbanistica si rivelò sempre più ingovernabile specie in presenza delle attese speculative dalla grande proprietà
E di una legge ingigantita industria delle costruzioni che sembrava l'unico sfogo operativo concesso a questa città vivente da un secolo sulla impresa del costruire se stessa
Allo stesso tempo il Comune era condannato la mortificazione di inseguire il ritardo e con provvidenze insufficienti i bisogni che si dia Tavano dismisura
Come ha potuto l'Italia promuovere ripetuti processi a questa città
Per le sue evidenti insufficienze per la sua incapacità di fornire modelli di sviluppo resto del Paese
Quando d'ogni parte le si addossarne o carichi di popolazione sproporzionata ed esigenze di riqualificazione di assorbimento di masse proveniente dalle zone più povere arretrate
E spesso rappresentanti le aliquote meno intraprendenti in quella massa migrante che dal cinquanta al settanta ha risalito la penisola fino al triangolo industriale le file tradizionali Poli esteri dell'attività industriale
Non è questo il luogo non è il momento per precisare quanto ci sia stato di ingeneroso
E continua ad esserci di disinformato di partito preso nelle ricorrenti polemiche anti umanistiche arrivate fino da lineare il ridevo le proposito di mutarsi e dalla capitale
Ma se ci fosse Roma ancora un consistente numero di romani di origine di provenienza o di vocazione capaci di dar voce agli effettivi diritti e l'interesse di questa città
Toccherebbe proprio a Roma di muovere rimostranza allo Stato e a tutti noi italiani che l'abbiamo pretesa qua la capitale e continuiamo a valersi dei suoi servigi che stiamo prestigio soprattutto all'estero pur lasciandolo declassare negli aspetti
E del funzionamento
In realtà siamo venuti meno all'implicito debito assunto nel momento in cui Roma venne investito di funzioni per le quali non era preparato
I deficit in cui Roma viene accusata
Il conseguente turbamento che ne deriva ad ogni livello e in ogni aspetto dalla vita dalla metropoli sono tutti imputabili alla insolvenza di un debito d'onore contratto entrando in Roma e ribadito con il sovraccarico funzionale che a Roma è stato imposto
La reazione dei mezzi d'opinione pubblica la richiesta di una legge speciale per la capitale ha spesso raggiunto il limite del dileggio più sprovveduto
Il municipalismo tradizionale si è combinato con il discredito di cui vengono spesso circondate le istituzioni politiche che il Roma operano prevalentemente
E si è associato alla reazione naturale per il culto romanisti Co imposto dal fascismo d'Italia
Ma tutto ciò non giustifica la miopia di una classe politica che per decenni ha finto di credere che legge speciale fosse sinonimo di feluca per il sindaco e non già riconoscimento di un giusto Statuto per la capitale
A somiglianza di qua l'appannaggio legislativo e finanziario di cui Paesi esteri politicamente più progrediti hanno dotato il loro capitale
Ci sono giudice dice succeduti innumerevoli governi e copiosa legislature senza che ho trasmesso udienza adeguata la proposta di un esame della situazione di Roma nell'interesse dello stesso paese
E in quello di una città che cura vanta qualche titolo per meritare attenzione
Anzi allegre tessere giornalistiche Sterne sia talvolta giunto alla resistenza degli stessi interessi di parte in Roma
Che hanno sollevato processi alle intenzioni di chi cercava di rendersi interprete dell'esigenza storica di un'iniziativa per Roma di un piano per la capitale fra tanti piani fioriti nella fertile immaginazione politica di questi decenni
L'esperienza di governo cittadino fatte negli ultimi nove anni dalle forze politiche di sinistra ha finito fortunatamente per rendere tutti consapevoli che la crescita della capitale non può essere perseguita con i soli mezzi dalla città
Occorrono concentrazione di energie per definire i piani di trasformazione e di adeguamento di Roma di fronte ad una crisi che essa condivide per certi aspetti con tutte le metropoli ma che per certi altri lei del tutto peculiare
Se i romani debbono essere disposti allo sforzo immaginativo economico imprenditoriale di dare nuova vita l'antico e di creare nuovi spazi per il nuovo nella loro città
Occorre che lo Stato come espressione della consapevolezza nazionale partecipi possente mente ad uno sforzo che condiziona l'avvenire e l'efficienza di tutto il Paese
Con lo Stato sono naturalmente coinvolti tutti i grandi fruitori della capitale
I maggiori organismi dall'apparato pubblico le centrali dalla finanza dell'imprenditoria che si sono concentrati in Roma i più grandi apparati produttivi del Paese che hanno in Roma strutture significative
La costruzione dalla capitale dei tempi nuovi conosce tali dimensioni le tante sfaccettature che è possibile e necessario riconoscere un'aliquota di apporto per tutti
Forse mite
Ad una mozione unitaria del consiglio comunale romano come ci ricordava testé il sindaco nella delineazione di uno coordinato operazione di rinnovamento e di riqualificazione della capitale dalla Troccoli ha finalmente corrisposto
Pochi giorni addietro uno risoluzione quasi altrettanto unitaria della Camera dei deputati
Nella Lineare pacato motivazione di quel voto qualcuno ha ritenuto non arbitrario veder filtrare qualcosa dei vecchi spiriti risorgimentali per Roma
Ma probabilmente c'è qualcosa di più uno maturazione spirituale filtrata attraverso la rilettura della nostra storia alla luce del rinnovamento democratico del Paese
Quell'intesa Stato Città
Che giustamente non poté avverarsi sotto l'influsso di principio autoritari e che venga attuato su un bel Gracci subendo i vaccini fondamento dal regime
Può trovare oggi la sua equilibrate definizione in uno spirito di libertà
Che rifuggono dal conculcare l'autonomia del comune di Roma e che nel tempo stesso sappia assegnare alle istituzioni alle imprese ed i cittadini coinvolti nell'interesse per Roma un ruolo adeguato ed armonioso
Nel progettare concretare la capitale delle future fortune di un'Italia più moderna più equilibrata e più giusta
Mi do la parola
Il
Io
Apro la mia relazione con
Il riferimento ad una data
Il sei marzo del mille ottocentosettantuno però subito assicurando che
Già prima di me il professor Ravaioli al fatto addotte
Ricostruzione
Della storia della nostra città
E quindi non mici mancherò analogamente nel
Trattare centoquindici anni di storia
Della città il riferimento al sei marzo dell'ottantuno è come sempre a inizio delle relazioni anche un po'un pretesto
E parte da una episodio Piccolo di una seduta straordinaria del consiglio comunale dell'epoca
In cui il consigliere Pantaleoni ebbe a dichiarare si leggo profondamente addolorato perché aveva visto passare inutilmente cinque più mesi dall'ingresso delle truppe dalla promessa attuazione di Roma a capitale del regno senza che un solo edificio fosse sorto e senza vederne neppure uno iniziato
E al di là del dolore un po'curioso del consigliere dell'epoca che era sicuramente iniziata e nelle parole si può cogliere questo il significato
Una nuova meno romantica
E più lunga questione romana che si sarebbe protratta con vicende alterne ma sostanzialmente insoluta
Fino ai giorni nostri
E la questione di Roma
Della città della capitale della metropoli
Ed è il difficile obiettivo di farle convivere assieme
Senza che l'una e o con l'altra
O l'altra ancora prevalgano
Soffocando sì ed uccidendo sia a vicenda
La città infatti pago un prezzo fin da allora altissimo all'essere capitale
Luogo cioè in cui si accentrano tutte le domande che il Paese pone e da cui si vorrebbe che arrivassero risposte
La capitale a sua volta esercita le proprie funzioni in una città che non le ha previste o le ha previste in misura inferiore alla vera la metropoli infine scricchiola sotto il peso della sua stessa vocazione all'universalità e all'ecumenismo
Se queste sono le contraddizioni
D'origine e se questi prezzi di lungo il corso della storia che da tutti vengono pagati la domanda è lecita anzi obbligate doverosa
Ma perché Roma capitale non è certo una domanda nuova
Se la posero Cavour in testa
Coloro che davvero dovettero decidere e decisero
E decisero in un paese di capitali
Per quella che il capitale era meno di tutte
Torino Firenze Milano Napoli Palermo
Perfino Parma Modena e Mantova
Erano state capitali in tempi più o meno recenti e tutte conservavano assieme al logorio di esserne state le strutture con cui l'avevano fatto
Romano
Da troppo tempo capitale a suo modo di un diverso tipo di regno quello della chiesa quelle strutture non le aveva così come da troppi secoli aveva visto sbiadire il ricordo e l'orgoglio di quando legiferata per l'impegno perché dunque si affrontò l'immane compito di stabilire la capitale in un borgo non grande
Di pastori e plebei circondato da insalubri paludi e dall'economia inconsistente
Perché e veniva ricordato nel saluto da Ugo Vetere
E anche la professor Ravaioli perché al di là di ogni municipalismo
Di ogni egoismo di ogni patriottismo regionalistica e anche perché no di ogni valutazione razionale e utilitaristica c'era la forza potente di un mito incancellabile che pur nell'abisso dei secoli riusciva a fare giustizia di tutto il resto dare senso all'Italia unita
E sconfiggere le forze centrifughe delle tante capitali di un recente passato e delle tante culture e subculture che si erano stratificati
Roma fu capitale dobbiamo dirlo per decreto per convenienza per calcolo seppure nobilmente motiva non certo perché la storia l'avesse costruita strutturalmente come tante
Parigi Londra Vienna Madrid per fare questi esempi sono capitali indiscusse fisiologiche costruite nei secoli
Ogni funzione ogni adduttore distributore delle prerogative di governo si è in esse insediato che organicamente consolidato Roma no
Non è una capitale inventata d'altro canto questo è ovvio
Non è uno scempio
Ne brasiliane Boni ma non è neppure il luogo in cui si è sedimentata la cultura di governo di un popolo di un'epoca di una fase della storia del mondo moderno
E così che malgrado tutto Roma ha dovuto costruire se stessa attorno al ruolo di capitale
La città che non c'era è cresciuta con questa quasi unica motivazione
Come recita fantasma del far West che si svolge pare uno per la corsa all'oro
Come le tante città della prima industrializzazione cresciute attorno ai telai i altiforni e decadute con la fine del loro tempo Roma è cresciuta attorno all'idea di Capitan
Con al suo interno il proprio straordinario capitale di storie di cultura di arte di tradizione di memoria che in sei Kohler sei cori aveva accumulato
Ma questo non bastava per fare una città così come non bastava per fare una capitale
Dietro la Roma di un secolo addietro vi era una storia di splendori imperiali medievali rinascimentali barocchi
Ma anche una tradizione di impronti tutina plebea all'assistenzialismo e al rivolti Isma'
L'impero prima e la Chiesa Puy avevano allevato educato un popolo di pochi geniali dominatori del mondo
E di molti irriducibili lucra tori di panem et circenses prima di elemosina e indulgenze poi gli epigoni di costoro erano nella Roma del mille ottocentosettanta
C'è chi crede
C'è ancora il nerbo della Roma di oggi sia quello e questo è il punto da chiarire
In un colloquio nazionale come questi
La polemica anti romaniste continua a battere tasti notti ed ovvi
Densi di riferimenti e richiami anche storicamente corretti ed accettabili
E ancora questa la realtà
E la Roma di oggi la semplice versione aggiornata della Città del mille ottocentosettanta
Solo ai suoi cittadini la meccanica riproposizione moltiplicata di quelli che dalla famosa breccia furono fotografati più di un secolo addietro se così fosse se veramente ci si potesse convincere di ciò allora il dibattito su quale capitale dell'Italia moderna potrebbe essere riaperto senza remora alcuna almeno questa è la mia opinione
L'immagine di Roma da vedere in dissolvenza per poterla accettare come sostiene Luca Goldoni nel suo recente libro
E ancora quella dominata da una plebe amorfa e riottosa di baraccati e para rivoltosi occupatori di case di clientes e pretoriani arroganti o di affittacamere prostitute come sentenziava il Mussolini nel mille e novecentodiciannove se così fosse non ci sarebbero dubbi la capitale andrebbe spostata non importa dove
Ma così non è
In poco più di un secolo gli abitanti di Roma sono passati da duecento mila a più di tre milioni
Da tutt'Italia da subito come dal Nord masse eterogenee sono confluite a formare la metropoli di oggi su un ceppo Just provincializzato da millenni di dialogo col mondo
Ma per questo privo di quel municipalismo che ha consentito ad altre città penso a Torino a Milano di assimilare ed omogeneizzare flussi migratori consiste la Roma che risultante la città apparentemente indecifrabile sfocata spersonalizzare sa cinica e disincantata di cui si dice
Ma ciò solo ad una lettura datata e superficie
Per chi sa leggi per chi sa usare la lente di ingrandimento alloggio la Roma di oggi è una città di chiari e di scuri non come dice Luca Gorgoni di luci e di ombre
Di caduco e di germogli anche di vitale
La plebe assistite rivolto usa dei baraccati ed occupati professionali di case
è un episodio circoscritto e contenuto
Dal centro e dalle borgate emerge un tessuto sociale inedito all'altezza dei tempi ricco di potenzialità perfettamente accordato con quanto di nuovo si proprio si può prevedere per il futuro
Nella filigrana del tessuto urbano
L'assistenzialismo caro ad una superata
Io credo pratica cattolica
E
Il populismo e il massimalismo espressi da una più vecchie o recentissime filosofia di sinistra
Cedono il passo all'emergere prepotente positivo di una purtroppo ancora disorganizzate sottostimata cultura riformista e laica
Pragmatica ed aggiornata le cose del mondo così come di una cultura cattolica post conciliare interpreti i valori umani e spirituali nella società e nella politica
In ritardo e semmai e di questo forse dobbiamo parlare la classe dirigente
Intendendo politici intellettuali imprenditori managers
Che se pure hanno capito ed è interpretato la nuova realtà romana
Stentano invece a descriverla spiegarla impone l'arresto del paese del mondo ogni città ogni cultura ogni civiltà volendo enfatizzare ai suoi cantori e i suoi esegeti i suoi intellettuali
Romano o almeno non per tradizione così ma perlomeno mi appare e necessario allora essenziale anzi
Che la sfida sia lanciata da questa città a quanti possono e vogliono Accornero
Non è più tollerabile che Roma sia solo l'oggetto di esercitazioni teoriche distaccate assetti che di intellettuali specialisti nelle più varie discipline che senza sporcarsi le mani la disamina no e la vivisezione
La città ha bisogno di ben altri contributi è tempo ormai che chi ha titoli e meriti per rappresentare il nuovo emerga
A dar ed abbia voce la città non può più accontentarsi perciò di gestioni piatta mente
E burocraticamente amministrative
Negli anni futuri deve essere chiamata a raccolta devono essere chiamati a raccolta ed impegnati quanti possono e sanno esprimere il meglio della conoscenza e della scienza
Che diano sostanza al ruolo e alle funzioni della città e della capitale quale città abbiamo dovuto emancipare in questi anni una metropoli in forme di baracche e Borga
è stato fatto
Con Sacrifice impegni esorbitanti ed immani
Ma non deve più ripetersi
La città deve essere che deve essere costruita ora ben altre caratteristiche peculiarità occorre finalmente conciliare città e capita
Ciò vuol dire che la città deve svilupparsi sull'idea che la renda almeno parzialmente autonoma dalla esorbitante ed assorbente funzione di capitale
Così come la capitale e dunque lo Stato devono accettare la realtà di una doverosa attenzione agli obblighi che impongono alla città
Città è stato sono stati fino ad oggi in larga misura inadempiente rispetto ad un progetto che prevedesse una città produttiva efficiente ricca di professionalità e di opportunità
A Roma si è ritrovata metropoli senza saperlo e senza forse volerlo costruendosi o piuttosto lanciandosi lasciandosi costruire dalla speculazione prima
E dall'abusivismo poi senza alcun progetto
Lo Stato da parte sua pur nella variabilità delle mutevoli circostanze della storia
Non ha mai seriamente esercitato una funzione di guida nella costruzione della capitale
Limitandosi ed è troppo comodo a coprire gli oneri di funzioni la città anche di risolversi in dote diffuse ma senza mai sancirne la differenza di fondo con qualsivoglia città o villaggio del Paese
Eppure malgrado tutto possiamo dire che fino ad oggi Roma ce l'ha fatta e non è un paradosso rispetto a quanto detto finora
Romaestate ed è capitale a pieno titolo di uno Stato a sua volta in bilico tra assistenzialismo e modernizzazione
Geograficamente diviso in due metà non equilibrate nord e sud entrambe parti d'Italia con qualche cosa da recriminare rispetto all'unità e i processi che ne sono derivati oggi siamo ad un punto di svolta che coinvolge il futuro dell'intero Paese che deve difendere e rafforzare la propria collocazione tra quelli moderni ed industrializzati
La rivoluzione l'ennesima rivoluzione industriale che stiamo vivendo
E che da qui al nuovo secolo cambierà il volto della società
Impone scelte drastiche decisive
Pena il perdere il passo con le realtà più avanzate da vicino avviarsi in un processo regressivo che davvero riporterebbe a Roma nel baratro del sottosviluppo e spaccherebbe definitivamente in due tra l'altro il Paese
E la sfida produttiva dell'era della telematiche delle produzioni pregiate di beni materiali Roma che non ha vissuto se non marginalmente l'età dell'industrializzazione della centralità della fabbrica manifatturiera può invece essere a pieno titolo protagonista del nuovo modello produttivo fondato sul stazionario moderno e sulla prevalenza del software ovvero del cervello
Sul hardware ovvero sulle macchine
Alcuni dati ci dicono che è possibile
Ed è questo importante
Roma con centoquaranta mila detti è quantitativamente al terzo posto in Italia per produzione industriale
Ancor più significativo è il fatto che siano cinquantadue mila gli operatori del terziario per servizi prestati alle imprese
E che questa categoria abbia segnato uno sviluppo del duecentosettantacinque per cento tra il mille novecentosettantuno e il mille novecentottantuno
Siamo oggi al cinque per cento rispetto ad una media nazionale del tre due per cento
E ciò è indizio sicuro della dinamicità in senso modernizzare ante dell'apparato produttivo romano
Così come lo è l'aumento percentuale del due sette per cento dal due sette per cento al quattro e uno per cento rispetto al totale degli occupati
Degli imprenditori e dei liberi professionisti sempre tra il mille novecentosettantuno e il mille novecentottantuno
Sono dati come sempre suscettibili di interpretazioni diverse
Non ci nascondiamo infatti che siamo in presenza di un apparato decisionale in gran parte il Pubblico questa è la caratteristica del caso romano capace cioè in una gestione burocratica di condizionare frenare lo sviluppo della città dell'intero Paese
Così come invece potenzialmente adatto a svolgere il ruolo di potente motore direzionale per l'intera azienda Italia
Si tratta questo punto di dare una brusca accelerazione di compiere una scelta un'accelerazione ai processi già in corso di modernizzazione e riforme
Della pubblica amministrazione
Con la rivalutazione professionale dei punti direzionalità pubblica una vertenza anche in corso in queste ore in questi giorni con le misure possibili
Di deregulation che sappiamo però da sole non risolvono i problemi anzi rischiano e a proposito di questo termine diventare null'altro che è un un nuovo suggestivo slogan
Privo di una qualche capacità ed efficacia
Una realtà come quella
Italiana o più in generale come quella europea
Questo compito
Di modernizzazione riforma della Pubblica spurio amministrazione compete sicuramente allo Stato
La città dal canto suo per quanto riguarda la sua vocazione la sua struttura direzionale a livello urbanistico si è mossa
Ed è almeno come Progetto il nuovo Sistema direzionale orientale un progetto estremamente valido
Questo progetto può essere considerato una sposta seria e credibile che la città avviato si doveva e si devono ora metterà a punto dal punto di vista economico e finanziario iniziativa di collegamento tra le varie istanze istituzionali e tra queste e i privati
L'imprenditoria pubblica e privata e la cooperazione che ricordava prima il sindaco Vetere che si sono mosse su questo terreno
I termini nuovi della questione sono così posti per quanto riguarda anche la funzione economica degli enti locali
Io qui voglio risottolineare una convinzione
Gli enti locali e tra questi grandi e grandissime tra questi ancora a maggior ragione la capitale
Sono ormai da annoverare tra i soggetti economici più importanti dell'economia nazionale
Da centri di spesa quali erano abituati a essere considerati sono diventati veri e propri protagonisti del sistema imprenditoriale
Ciò comporta delle responsabilità di cui occorre avere piena consapevolezza a livello politico e gestionale quel dare a vere tra Roma è stato è chiaro infatti che lo Stato come si dice con termine più esplicito forse più efficace l'azienda Italia non può essere frantumata in mille Poli tra loro conflittuali e concorrenziali
Illegittimo ed anzi fondamentale diritto al pluralismo autonomia al decentramento non deve tradursi in disarticolazione di strategie prassi che devono essere ricondotte ad una più complessiva e coerente logica generale
Questo vale più che mai in tempi di rigore
E in un momento in cui il governo
è impegnato in una difficile opera di controllo del deficit pubblico di recupero rispetto alla crisi dell'economia nazionale conseguendo significa Rivisondoli significativi risultati nel contenimento dell'inflazione anche se non è un risultato certo irreversibile
Ma semmai che induce a una maggiore determinazione lungo questa linea premessa per il rilancio produttivo e la ripresa dell'occupazione
Un grande comune come Roma deve più che mai perciò
Abbandonare qualunque tentazione
Assistenzialistica
Ho vanamente rivendicazioni Istica verso lo Stato il Governo per porsi decisamente in un'ottica propositive funzionale a programmi di risanamento deficit pubblico e di sviluppo produttivo
In questi anni si è dimostrato che può esserci un proficuo rapporto di collaborazione tra Comune e governo
è stato con i fondi dello Stato
Che si sono resi possibili come ricordava anche prima Vetere interventi importanti come la costruzione di nuovi quartieri il caso di Tor Bella Monaca
Dei piani edilizi di recupero Caltagirone Castiglione della legge novantaquattro e quattrocentocinquantasette of su altri settori il recupero o l'avvio di recupero dei fori del grande progetto del parco che oggi con l'ammodernamento del sistema del rapporto del trasporto su rotaia
Possiamo dire che negli ultimi anni oltre mille cinquecento miliardi sono tazze stati trasferiti dallo Stato al Comune o sul territorio comunale per interventi straordinari
La stessa misura impopolare della soccorso
Ha fatto introitare centotrentacinque miliardi al Comune di Roma
Che si sono rivolti a bisogni reali della città
Tutto ciò però episodico e disorganico
C'è da decidere cosa a questo punto deve programmaticamente proporre il Comune allo Stato e cosa può offrire lo Stato al Comune in termini di risorse e non basta
E di strumenti istituzionali per metterle a frutto
Ebbene allo stato vanno chieste poche scelte precise che strategicamente consentano Roma di realizzarsi come città finalmente autonoma seppure in parte rispetto al ruolo impostore di capitale così che mi spiego se paradossalmente la capitale fosse spostata altrove cosa che certamente non ci auspichiamo vogliamo la città continuerebbe a vivere e a svilupparsi ugualmente
La prima scelta e su quale futuro della città investire
Il future soprattutto nella scienza e nella tecnologia
Roma
Che a tutt'oggi la più grande concentrazione di strutture di studio e ricerca che esiste in Italia e non solo in Italia
Deve essere dichiaratamente il centro nazionale per la formazione del materiale umano che gestirà la produzione futura
La più grande almeno nel numero università del mondo la sapienza una secondo Università Tor Vergata che non è ancora ma dovrà essere
E tenacemente abbiamo vigilato che lo sia un modello di razionalità ed efficienza con i mezzi e gli spazi di cui dispone
Un complesso sistema di trench entri di ricerche di sperimentazione di programmazione di direzione per tutte le attività più qualificate fanno di Roma il potenziale punto di riferimento dello sviluppo scientifico e tecnologico d'Italia
Abbiamo a suo tempo proposto una grande città della scienza della tecnica che desse un segnale tangibile in questo senso
Nei prossimi anni si potrà fare ed oggi si deve chiedere allo stato di impegnarsi prioritariamente a favorirne la nascita c'è una seconda scelta possibile
Sappiamo che il grande business
Che il maggior polo di occupazione creazione di ricchezza del futuro prossimo e nel software e all'interno di questo nella produzione di immagine che in larga espansione in tutto il mondo
Roma è anche in questo settore già attrezzata con la RAI Cinecittà ed altre aziende private per competere su un mercato sterminato che si sta delineando eppure paradossalmente e cito un fatto con una battaglia condotta a grande battaglia per il nuovo centro di produzione Cine televisivo non è ancora vinte qui a Roma
L'ipotesi era nell'aria negli ettari di Cinecittà
Anche qui lo Stato
Il governo nazionale
Hanno la responsabilità di scegliere consentire alla città di attrezzarsi ancor meglio come polo produttivo di rilievo mondiale
Riorganizzando ed ampliando le sue strutture i suoi impianti destinando investimenti a progetti di grande respiro strategici
La terza scelta
Nasce perché nello stesso tempo e nello stesso modo siamo convinti che l'immenso irripetibile incommensurabile patrimonio artistico archeologico paesaggistico e ambientale della città
Sia un bene non solo culturale ma anche produttivo da proteggere rigorosamente da valorizzare sfruttare
Questo patrimonio è a Roma ed è immenso mai sentito e non sempre ce ne rendiamo conto come proprio
Dal mondo intero
Ed è questo aspetto che dobbiamo in qualche modo passate nel termine sfrutterà
E possibile auspicabile praticabile che su di esso attivando le opportune iniziative
Attraverso un'attività promozionale programmata del comune della città siano richiamate risorse private che consentono operazioni di restauro e salvaguardia difficilmente realizzabili con i soli fondi pubblici certamente limitati e insufficienti
Un esperimento importante è stato fatto recentemente
Al di là delle valutazioni che ognuno mantiene diverse sui contenuti della mostra che è quello della mostra dell'economia al Colosseo sempre promossa da me come assessore dall'ufficio studi e programmazione economica questa esperimento importante lo completeremo nei prossimi mesi così almeno io spero che sono impegnato a farlo con la realizzazione della platea stabile
Di cui è privo il Colosseo con un pool di banche che possono sponsorizzare questa operazione
Roma insomma deve in qualche modo fare un po'come Venezia rispetto al mondo e all'attenzione del mondo essendo Roma una città mondo
Lo stesso Vaticano con una tv giapponese ha
Restaurato
Il la cappella Sistina
Il San Michele che qui vediamo
In qualche modo è una straordinario fatto perché non l'aveva visto
Conosciuta no
Vi sono dei lavori in corsia del ministero ai Beni culturali forse sarebbe opportuno porre questa questione al presidente del Consiglio anche domani lo faccio io per domani per vedere se possibile di intesa esaminare anche un possibile utilizzo
Parziale o comunque di concorso ecco della presenza del comune delle esigenze della città non in termini localistici ma del suo ruolo di capitale quindi in termini nazionali il turismo quindi oltre che lo studio dell'antichità dell'arte
è una risorsa di Roma e adesso lo Stato deve saper guardare con lungimiranza e larghezza di vedute
Molto più di quanto è finora sia avvenuto capendo anche che Roma è l'unica metropoli occidentale che anche capitale religiosa centro spirituale mondiale che influenza disse l'intero pianeta Anzio tenessimo queste scelte rendendoci conto nel contempo che strategicamente tutto si gioca anche sulla capacità di attrarre risorse economiche private nazionali e internazionali
E diciamolo pure
Anche sulla rapidità e certezza delle c'è decisioni delle autorità pubbliche
Che per i privati sembra un sogno ma anche per i politici e gli amministratori talvolta
Appare un sogno ma che non deve essere assolutamente un sogno se vogliamo rendere produttive di efficace le istituzioni nel nostro Paese anche quelle locali in rapporto alla velocità delle trasformazioni di una società tecnologica di una rivoluzione tecnologica
Avremo finalmente se questa consapevolezza vi sarà una città centrata non più e non solo sul ruolo di capitale
Ma su una funzione di formazione dei giovani delle future generazioni di produzione di un settore trainante di grande attrazione per il proprio patrimonio storico di lavoro di preparazione di lavoro per i nostri giovani che non possono più certo aspirare
Se in futuro all'ingresso nella struttura pubblica dei concorsi pubblici una città siffatta può inoltre modificare se stessa ed affrontare i propri problemi
Roma può badare a se stesse risolvere
Ben amministrata
I problemi della qualità della vita ed ordinato sviluppo con le risorse che le vengono trasferite dallo Stato
Con il ricorso al credito e ancor più con l'autonomia impositiva che speriamo sia presto e finalmente non solo annunciata ma decisa
Lo può appalto che anche qui la classe di governo sappia operare delle scelte
Ragionevoli e razionali dicendo dei sì e dei no e non rincorrendo tutto e tutti con risultato di non concretizzare nulla salvo un applauso facile un consenso gratuito e deresponsabilizza
A tal fine i prossimi anni sono decisivi su molti fronti
In primo luogo quello dell'abusivismo anche attraverso i dati che l'ufficio studi nella cartella missione risulta via il contributo dei ricercatori ufficio studi
Indicano come fenomeno di dimensioni straordinarie in primo luogo quello dicevo dell'abusivismo
Che la legge appena approvata sul condono consente di censire controllare forse una volta per tutte
è stato un fronte sguarnito
Quello della lotta per l'affermazione della città legale su quell'abusiva nel settore edilizio commerciale perfino ricreativo risorse enormi sono state responsabilmente questo sì
Giustamente
Era un debito rispetto a una parte grande della società romana sono state responsabilmente spese per dotare
La parte la crescita spontanea della città dei servizi necessari elementari
Mille miliardi sono stati spesi in questa direzione in questi anni
Ma anche ed è questo il dato drammaticamente negativo migliaia e migliaia di ettari di territorio
Sono stati bruciati in disprezzo di ogni discorso ecologico nella colpevole tolleranza di chi demagogicamente elettoralistica mente
Ancora oggi difendo un abusivismo ormai quasi totalmente speculativo e non di necessità
Un altro dei punti dei fronti di iniziative certamente quello dei trasporti
Altro settore decisivo per lo sviluppo
Lo Stato ha già dichiarato di voler per fare la sua parte per il progetto mirato proposto dal ministro signorie non basta
Questo è oggi la soluzione del problema
E in una diversa impostazione dello sviluppo della città dello sviluppo urbanistico della città
Nell'abbandono della folle idea di un che per chi lo avesse di un centro storico accentratore di ogni funzione
Unica area attrezzata della città per servizi pregiati e perciò stesso attrattori irresistibile di masse eterogenee fino alla torre suturazione e al degrado
Non è democratico il pensare che accedano
Migliaia e migliaia e migliaia di abitanti delle borgate nel centro storico o è un limite di interpretazione democratica a mio avviso è molto più democratico consentire avere una strategia di pari opportunità
Tra il centro e la periferia o di una strategia di crescenti pari opportunità tra il centro e la periferia onde evitare che come è stato detto in recenti convegni il centro ed è un rischio reale diventi il centro storico una specie di Bottegone la stessa metropolitana
Che non ancora un sistema una Rete per il ritardo storico che vi furono le precedente amministrazione nel realizzare le metropolitane
La stessa metropolitana un effetto negativo anche di indurre una presenza nel centro e una dequalificazione dei servizi commerciali del sento va ribaltata questa attinge c'è intendenza
Centri Petta abbiamo bisogno di una città policentrica dal punto di vista direzionale completando ad esempio il centro incompiuto dell'Eur
Fuori da ogni pregiudizio perché è un centro direzionale dimezzato
Ma anche di una periferia che non sia come dicevo risanata per essere abbandonata ruolo di dormitorio
Ma venga arricchita di offerte possibilità di consumi qualificati che la rendano vivibile globalmente ed evitino così reazioni di estraneità e conflittualità nei confronti del centro con i fenomeni rimandando a ritmo che conosciamo
Dai nasi dei media dei busti di villa Borghese alle
Lesioni alle fontane di piazza Navone una città più equilibrio Acqui liberata affronta meglio anche gli altri problemi che la travagliata
L'emarginazione la droga la violenza il degrado la cattiva qualità dei servizi la carenza di strutture per l'interscambio commerciale per la cultura e lo svago per le attività concrete sua
Una recente ricerca dell'ufficio studi
Da me promossa sulle interazioni tra le comunità religiose
Presente a Roma
Ha rivelato il grande tasso di tolleranza religiosa tra le comunità religiose vedo qui davanti a me il dottor Toaff che ha presentato
Insieme che ha partecipato alla presentazione della ricerca insieme al principe anni a monsignor Rossano del dottor ricche rappresentante della Chiesa Valdo metodista questa ricerca cita tollerante rapporti e relazioni
Sostanzialmente di tolleranza tra le comunità
E concreta possibilità io giungo e aggiunsi di interventi coordinati contro l'emarginazione le nuove e vecchie povertà in una grande realtà urbana come quella di Roma
Proponemmo all'ora ripropongo riproponiamo oggi l'idea di una conferenza permanente tra cattolici ebrei musulmani e protestanti
La ribadiamo ritenendola grandemente importante per affrontare alcuni mali di Roma integrando quanto già la Caritas ha iniziato a fare
Capisco le resistenze mi rendo conto di alcuni aspetti in termini di relazioni difficoltà relazione ma quel passaggio quel momento è la stessa ricerca consente di dire che Sacred umano si possono coniugare sì
Al centro dell'attenzione di tutti vie l'uomo l'interesse del ruolo
C'è poi e mi avvio a conclusione il discorso istituzionale
Abbiamo registrato nei giorni scorsi la positiva presa di posizione del parlamento in favore di Roma che seguiva una mozione unanimemente votata in consiglio comunale
è un primo passo straordinarie positivo
Bisogna però capire
Che istituzionalmente il rapporto tra Roma e lo Stato continua ad essere anomalo e che è anomalo non può rimanere
Parigi Londra Madrid Vienna hanno con i loro governi nazionali relazioni speciali
Non invochiamo non chiediamo
Leggi speciali per Roma
Ma certamente poniamo anche in questo colloquio nazionali in questo convegno
Con forza una questione che il in Italia in modo anacronistico e dannose autolesionista si continua ad omologare le grandi aree metropolitane
Persino la più grande tra esse che anche la capitale Roma al più piccolo dei comuni
D'Italia nella riforma dell'ordinamento degli enti locali
All'interno del regime l'astro di test di di definizione istituzionale per le aree metropolitane va al più presto individuato una particolare soluzione per Roma la commissione permanente mista
Quella che richiamava Vetere
Qui prima in apertura del convegno la commissione permanente mista governo enti locali che è contenuta nella mozione parlamentare
Molto commissione coordinata dalla Presidenza del Consiglio e perciò sede utile anche al fine di elaborare proposte
Di modifiche istituzionali o di relazioni istituzionali importanti oltre a definire le istruttorie per decidere i finanziamenti tra i vari progetti finalizzati crediamo che tutti questi siano passi nella direzione giusta
Occorre uscire però dal generico e dalla elencazione interminabile dei problemi e delle richieste selezionando quelle più urgenti ed importanti e fissandone i tempi di realizzazione
Dobbiamo ammettere che nella mozione del Comune come in quella del Parlamento viene elencazione delle questioni tutte importanti
Ma non l'indicazione delle priorità
è necessario definire per i prossimi cinque anni un piano di lavoro sugli obiettivi selezionati
Corredato da precise indicazioni sui tempi i finanziamenti e gli iter realizzativi in modo che l'opinione cittadina e nazionale abbia la possibilità di attendere di giudicare risultati abbiamo illustrato le scelte strategiche chiediamo al governo di compiere
Io riassumo alcune indicazioni che sono interni all'amministrazione comunale
E se sono il Sistema direzionale orientale
Con l'asse di me Proto metropolitane individuato come struttura portante propria e dell'intero Sisto me sì settore est della città intendo la cosiddetta linea di
Sapendo sin da ora che l'impegno finanziario complessivo del pubblico e privato non è inferiore per l'intero operazione lessema direzionali dentale in dieci mila miliardi la seconda università che per decollare
Alla necessità di un supporto finanziario di un'indicazione strategica del supporto finanziario l'apporto finanziario dello Stato
La Città della scienza e della tecnica il relativo museo
Nell'ipotesi ipotesi fatta della Rete straccio come indicazione di un marcato privilegio da dare a Roma come città chiave per la formazione scientifica e tecnologiche
Tele città centro europeo dell'industria dell'immagine
Individuabile nell'area dove insistono oggi le strutture cinematografiche il patrimonio artistico archeologico paesaggistica ambientale inteso anche come risorsa su cui investire da cui ricavare occupazione e ricchezza il Comune questo ciò
Che potremmo attenderci potremmo chiedere lo stato il comune da parte sua può e deve dire con chiarezza cosa intende realizzare assumere su queste scelte precise assumendo precise responsabilità
Per quanto mi riguarda per uscire in qualche modo anche era una situazione un po'grottesche
In primo luogo l'Auditorium avendo il coraggio di imporre di scegliere la localizzazione e a me pare che la più funzionale sia quella al Borghetto Flaminio
Poi il nuovo centro espositivo e congressuale
Ridefinendo nella localizzazioni in funzione delle caratteristiche emerse dallo studio di fattibilità già realizzato da un consorzio pubblico e il privato
Un sistema di parcheggi
E proposte in tal senso sono già presentate
Nella sede amministrativa un sistema di parcheggi a corona del centro storico e lungo le maggiori infrastrutture di trasporto colmando un dissennato ritardo storico
L'individuazione di una proposta alternativa qui
Mi rivolgo ai signori qui presenti lingue di azione di una proposta alternativa alle autorità militari già dichiarate sì favorevoli nella Commissione Scotti
Per lo spostamento delle caserme dal centro e l'acquisizione di quelle aree ed immobili per un utilizzo più funzionale alle nuove esigenze della città ritenendo tutti un po'anacronistico
Il sistema delle caserme a viale delle Milizie non altri punti centrali della città
La città due giudiziaria richiede forse una riflessione diversa non è una scelta che compete al Comune ma certo al Comune competente arrivare con coraggio a chiarire con magistrati ed urbanistico
La scelta di un'ipotesi di localizzazione
Della città universitaria e di stabilire se necessario
Ho
Della città giudiziaria se è necessaria una se necessario l'unico centro di attività o se invece non è o non sarebbe più utile una presenza articolata di più poli della città Università del della realtà
Della città giudiziaria certamente tutto questo ha bisogno di un quadro di riferimento certo
E per far ciò sono cioè necessari almeno tre condizioni
Una nuova pianificazione non li più limitata al Comune di Roma ma estesa al sistema metropolitano
La ricomposizione di un unico centro decisionale di una gestione pianificatoria oggi frantumata a livello comunale in tante deleghe e tanti assessorati che intervengono sull'urbanistica
Chiarendo un rapporto istituì interistituzionale tra Comune Regione spesso rese impotente da defatiganti conflitti di competenza
L'individuazione terza questione di uno strumento istituzionale in grado di realizzare e gestire progetti mirati come può essere la proposta di un'agenzia metropolitana di compartecipazione al governo
Della regione della Provincia del Comune
Non parlerò
Della quinta condizione che sottende determina tutte le altre quella politica non è questa la sede
Per concludere in un mondo che si trasforma in una società sempre più integrata a livello planetario dal sistema informativo
Ma sempre più segnata da nuove contraddizioni economiche sociali Roma deve arrivare all'appuntamento a cavallo dei due millenni e mancano solo quindici anni senza pretese di assimilarsi a modelli nordamericani
Ma neppure rassegnandosi ad un nuovo sotto sviluppo dell'era tecnologica
La si può costruire questa realtà con gli uomini della politica della cultura della religione dell'economia che credono nella impresa di fare di Roma
Un punto di sintesi fili felice tra tradizione e innovazione
Tra Colosseo e computer
Quindi vi è una città moderna senza storia né un museo di se stessa
La si può costruire questa realtà insieme
Allo Stato italiano al governo nazionale
Che si stanno già misurando ormai in gara con il tempo con la sfida Ettore tecnologica della nostra epoca che si stanno impegnando nella competizione produttiva malgrado difficoltà è economiche
E contrasti d'ogni tipo ed ogni natura
Soggettive ed oggettive gli obiettivi
In questo senso non sono separati
Ad una Italia moderna e giusta
Deve necessariamente corrispondere una Roma moderna e giusta che la rappresenti e ne sia la degna capitale
Non soltanto perché chiede investimenti là che si mostra l'altezza in termini di governo di dignità culturale di capacità progettuale
Il segno più certo che queste anche la consapevolezza e la volontà non solo di chi ha promosso in sede locale le iniziative nel corso di questi anni
Ma anche del governo nazionale e ciò fa ben sperare ce lo dà in questa occasione con il suo intervento previsto per domani lo stesso Presidente del Consiglio onorevole Bettino Craxi grazie
Dora la parola
Per la relazione relativa al tema Roma per sé
All'architetto Paolo Portoghesi
La Roma che io vidi nella prima metà dell'Ottocento l'ha scritto lo storico americano Harry dannose
Era seducente oltre ogni possibilità di resistenza ma era il vizio più violento del mondo
Era il peggior posto dell'universo per insegnare a un giovane del Secolo decimo no no quello che avrebbe potuto fare nel ventesimo
E alla fine di una serie di considerazione Ardant se conclude
Roma sbalorditivo complesso di De di esperimenti di ambizioni di energie senza di cui il mondo occidentale sarebbe stato privo di significato e senza unità come serba i monumenti grandiosi del fallimento di due grandi cicli della civiltà occidentale si può sopravvivere per esprimere il fallimento del terzo
Queste considerazioni possono essere oggi considerate ancora attuali
Oppure
Possono essere come io le ritengo del tutto superate proprio perché quel secolo decimo nono in nome del quale Adams parlava
Ormai passato il Secolo ventesimo ormai Espresso disse non soltanto il grande fervore creativo e innovativo ma anche una condizione profonda di crisi e da questa organismo ormai
Finito compiuto si avvia a nascere un secolo nuovo di cui ancora con difficoltà riusciamo a discernere le caratteristiche però io penso che le caratteristiche che oggi possiamo discernere non sulla base di una improvvida speranza ma sulla base di una razionale riflessione
Sui suoi caratteri
Diano adito alla speranza ricostruiscano anzi per Roma una condizione di speranza come non era tra
Storia nell'età imperiale nel periodo che va dal Quattrocento al Settecento Roma è stata un modello di città capitale di altissimo valore qualitativo all'idea di città capitale Roma ha prestato nel tempo luoghi simbolici come il Campidoglio il foro il corso che superando la definizione geografica sono assurti alla dignità e alla universalità del momento
Eppure oggi Roma vive gli anni bui della perdita dell'identità dell'appiattimento della omologazione
Nel secolo scorso l'Italia ha combattuto per la sua indipendenza che non ha considerato compiuta finché Roma non ha potuto riprendere la sua funzione di capitale oggi l'Italia sia pure in modo retorico e velleitario rimette in discussione Roma Capitale
E ha messo in piedi un processo a Roma alla quale non riconosce più una funzione di centralità
Sarebbe dunque ragionevole arrendersi a questa condizione di crisi a questa prospettiva di decadenza
Sarebbe
In un certo senso comodo accertare la diagnosi fatta da Danzo nel secolo scorso ma noi che viviamo a Roma che siamo figli di Roma abbiamo anzitutto il dovere di amarla
E da questo dovere nasce il dovere di guardare con coraggio con rigore con determinazione verso il futuro
Cogliendo gli aspetti che si uniscono alla speranza
Rimuovendo ma rimuovendo con la volontà non soltanto con il desiderio quegli altri aspetti che viceversa
Contribuiscono a definire una condizione di crisi e contribuiscono arrendere
Forse egualmente razionale ma non certo più razionale l'atteggiamento della diffidenza
E si sono oggi nel Paese
Nel governo
Nella città ma soprattutto direi nella prospettiva mondiale di sviluppo della società delle premesse incoraggianti
Proprio la prospettiva di sviluppo della società post industriale a rendere possibile lo scossone necessario per invertire la rotta e imboccare la strada della ripresa Roma città burocratica e terziaria non poteva che appannarsi e languire nel clima della Prima e Seconda rivoluzione industriale
La mancanza di un apparato produttivo aveva quasi salvato il bel cielo azzurro il tessuto a carico delle sue strade ma aveva fatto di Roma una città parassitaria e sonnolenta
Mentre l'industria viveva la sua stagione declinante però il proliferare delle media e piccola impresa investiva anche la nostra città facendone un discreto polo produttivo
Oggi si può parlare della terza città industriale italiana creando le condizioni per uno sviluppo del terziario anche al di fuori dell'area tradizionale del pubblico impiego
La prospettiva postindustriale con il calo degli addetti al settore produttivo e la crescita degli addetti ai servizi con l'aumento del tempo libero l'aumento dell'età media dei cittadini
Apre per Roma una stagione che non solo non condanna la città alla decadenza ma può consentirne il riassetto strutturale
In un mondo il cui ruolo della cultura acquista spessore in cui l'universo del software può assorbire un enorme potenziale di lavoro e di creatività
Roma città della storia città rinata per tre volte dalle sue viscere potrebbe far valere appieno la sua vocazione
Lo dimostra se non altro il settore della cultura architettonica che mentre rimase durante il periodo delle avanguardie posizione defilata
Rotta solo da bagliori individualisti ICI vede oggi un risveglio significativo nel momento in cui si torna a guardare al passato senza inibizioni come fonte di ispirazione si abbandona per provata impraticabilità la strada del nuovo per il nuovo Della sedime azzeramento di ogni tradizione
Roma poteva dare ben poco a una società attratta dalla Messia galvanizzato a dall'idea della tabula rasa a una società che aveva assegnato alla macchina un ruolo centrale salvifico che aveva fatto addirittura della macchina il modello di ogni valore estetico ma una società costretta suo malgrado a scoprire i limiti dello sviluppo fine a se stesso la finitezza delle risorse energetiche la riabilitazione dei concetti di limite di equilibrio
E ancora una volta una società che ha bisogno di Roma
Alla quale Roma può trasmettere esempi e modelli
Come città che ha saputo adattarsi e rinascere senza perdere la sua identità
La società post industriale nella sua ambiguità nella sua poliedricità certamente anche se Bellato inesplorato
Un suo volto umanistico il rovescio della medaglia rispetto alla sua tendenza all'appiattimento e alla omologazione
Roma ha dimostrato nella sua storia che il senso civico il culto dei valori collettivi può essere un antidoto allo svuotamento delle istituzioni anche quando sono in crisi le fragili costruzioni dell'ideologia
Quanto diceva Adams nella frase che ho riportato in apertura
Può essere colto oggi con uno spirito interpretativo diverso è vero che Roma ha assistito alla crollo di due civiltà ma proprio mentre quest'garanzie che vengono dal dalla crescita dallo sviluppo di una società venivano meno Roma saputo trovare il modo di creare per questa società un ambiente alato allo scambio adatto alla sviluppo della cultura adatto anche al fiorire delle religioni che hanno visto su questa terra una straordinaria e contraddittoria densità proprio nel periodo della crisi
Potremmo quindi dire che Roma è una città che ha saputo spesso trarre da condizioni di crisi stimoli per una produzione culturale più ampia e più profonda che ha saputo offrire modelli al mondo anche in questo momento di crisi nel senso del loro superamento o nel senso della loro sublimazione
Non dimentichiamo che Roma è stata la città degli spazi collettivi la città imperiale che noi conosciamo attraverso le testimonianze che oggi vanno messe in luce anche come ammonimento era una città in cui due terzi dello spazio disponibile erano a destinazione collettiva in cui il gusto di di stare insieme di vivere insieme di utilizzare parte del proprio tempo libero in un condizione di coralità avevano creato un ambiente urbano mai più realizzato nel mondo che aveva tratto insegnamento dalla civiltà greca dell'ENI si chiama aveva saputo aggiungere alle senti offerti da questa civiltà contributi creativi di straordinaria valore
Il volto umanistico della società in post industriale di cui parla che d'altronde l'unica ancora di salvezza di fronte alla carenza di ideali totalizzanti
E in definitiva rimettere l'uomo al centro di un sistema di valori così come oggi ce lo consegna del mistificatoria ed esplorato in profondità la scienza e la riflessione moderna vuol dire nonostante le apparenze
Compiere una vera e propria rivoluzione
Che parte può avere Roma in questo nuovo umanesimo e cosa i cittadini romani hanno il diritto di rivendicare per sé di richiedere ai loro amministratori
Anzitutto un Progetto Roma
Roma sta diventando la città dei progetti tra poco si apriranno delle mostre che senza dubbio dimostrano la vitalità e lo slancio di una generazione di architetti e l'intelligente azione stimola Trichet di un'amministrazione comunale
Ma un progetto Roma nel senso
Di una l'idea facilmente trasmissibile Nivea capp capace di colpire nel segno soprattutto nello stimolare la partecipazione dei cittadini non c'è ancora né si sono i frammenti credo che vada dato atto all'amministrazione comunale
Di aver identificato e a volte coltivato questi frammenti non esiste ancora il disegno nel suo complesso un'idea di sviluppo concretamente indagata nella sua fattibilità un modello di coordinamento delle iniziative uno filo su una filosofia dello sviluppo controllato
E qualcosa di cui abbiamo estremo bisogno e la proliferazione progettuale rischia di ritorcersi contro se stessa se non è inquadrata all'interno di questo disegno
Proprio per la sua consistenza puramente ideale carta scenica cartacea immaginifica
Credo quindi che si debba pensare al futuro di Roma attraverso una serie di obiettivi irrinunciabili che devono essere collocati in un programma concreto verificato nella sua fattibilità economica
Con un respiro che deve andare al di là dei cinque anni di un'amministrazione futura possibile ma che devono identificare questi primi cinque anni di un programma come il gli anni fondamentali la gli anni decisivi perché ciò che si riesce a fare al principio di uno sviluppo non si può più fare in seguito occorre quindi nella programmazione il respiro ventennale di un dimensione temporale che ci porta in pieno nel Duemila ed occorre nello stesso tempo la suddivisione in stadi che abbiano il conforto del concretezza dello studio scientifico
Occorre porsi il problema del piano regolatore forse anche attraverso una variante che renda possibile il compimento del Sistema direzionale in un modo che superi quelle che sono le condizioni attuali ma questo non deve interrompere
Ma semplicemente diciamo definire meglio la rotta di un'operazione già iniziata con i primi stralci posti allo studio e che vedono a distanza di vent'anni finalmente realizzata uno degli obiettivi fondamentali del piano del sessantadue occorre che questa variante intesa non come appunto un grande foglio di carta colorato come sempre sono i piani regolatori
E come soprattutto lo sono stati in passato ma intesa veramente come un programma concreto attraverso progetti definiti nel tempo di intervento che acquistino la loro definizione architettonica prima di compromettere attraverso zonizzazioni troppo precise la possibilità di realizzare non ulteriori pezzi di periferia ma pezzi di una vera città abitata vissuta sentita dai suoi cittadini come qualcosa di proprio
Occorre l'impegno da parte dello Stato a far sì che i suoi interventi non siano più questa pioggia non benefica ma Malefica sul territorio che crea sempre condizioni nuove di difficoltà allo svolgimento del attività quotidiana alla possibilità di razionalizzare un sistema di traffico divenuto quasi mostruoso
In questo momento si sente
Parlare di decine e decine di interventi programmati da aziende dello stato da ministeri da istituzioni pubbliche
Ebbene questi interventi sono guidati da una logica della trattativa privata da una logica del fare le cose all'ombra perché se si fanno luce del sole intervengono degli ostacoli che la rendono irrealizzabili
Questo vuol dire che esistono almeno due grandi equivoci da sgombrare uno è quello appunto che l'azione dell'amministrazione sia sempre almeno inizialmente un'azione frenante
E dovrebbe essere al contrario un'azione stimolante
Ma l'altro elemento di insostenibile razionalità appunto questo fatto che lo Stato interviene a pioggia senza che vi sia alcun coordinamento tra le parti che interloquiscono sulla trasformazione del territorio
Abbiamo finalmente un governo che ha messo all'ordine del giorno il problema Roma abbiamo un Parlamento che è riuscito ad esprimere un voto è unanime
Abbiamo una serie di obiettivi che finalmente sono diventati concreti che credo attraverso il colloquio tra la nuova amministrazione comunale la continuità dell'esperienza di governo che si potrà vedere potrà dar luogo finalmente a dei frutti concreti occorrerà per questo coordinamento un'agenzia da parte delle gli enti locali che sappia analizzare
I risultati le conseguenze di ogni piccola trasformazione del territorio
Si parla oggi di di trasmigrazione dei ministeri ma chi è che ha calcolato l'impatto sulla città di questa idea su cui tutti sono d'accordo ma di cui veramente non sappiamo qual è il costo per la cittadinanza non sappiamo né né abbiamo verificato se non sulla base di dichiarazioni di principio la opportunità è la convenienza e soprattutto i tempi utili in cui questa operazione va fatta ma ce ne sono cento altre di operazioni che richiedono quel tipo di analisi operativa scientifica che da decenni ormai si applica in molte altre capitali del mondo anche in città di di medio taglio perché da noi ha visto così qualche Carrara e rapida illuminazione poiché lo spegnimento di queste Lushi per una inerzia sostanziale per una mancanza di continuità per una mancanza di coordinamento occorre un'agenzia come interlocutore di una struttura creata dal governo
Che potrebbe essere una commissione o un sottosegretariato della presidenza del Consiglio qualcosa comunque di di concreto di preciso che curi questi rapporti che la fascia finita finalmente con questa indifferenza dello Stato per Roma che diventa colpevole nella misura in cui voi agli appuntamenti della verifica questa questa disinteresse si trasforma in un atto di accusa
Violento e volgare molto spesso
Privo di di di significato e che offende la comunità che vive nel mura della capitale
Occorre l'attuazione di una serie di progetti che sono stati indubbiamente degli Bati da questa amministrazione comunale ma dell'i batik con uno spirito contemplativo con lo spirito a volte di lentezza che fatta certamente superato
Si è parlato di grande opere ne dobbiamo ancora parlare e dobbiamo secondo me assumere un impegno che
Queste opere passeranno alla fase di programmazione la fase di progettazione concreta di realizzazione
Severi ha fatto un lungo elenco di queste opere aggiungendone di nuove a me sembra avvincente questo questo discorso
Si è parlato di quartiere fieristico si è parlato di di autoporto sia perché si è parlato di di mercati generali si è parlato di Tele città certo e il software a che troverebbe a Roma ha una grande tradizione da rinverdire principalmente quello dell'immagine cinematografica ovviamente
Con limiti modelli di di sviluppo diversi da quelli del passato
Quindi ben venga la telecinesi da ovviamente Roma non può accontentarsi di quel palazzo dei congressi costruito da libera negli anni trenta non un
Città che Possa permettersi il lusso di fare ancora meno di un Auditorium che
Una delle mancanze più clamorose
Non soltanto perché Roma è una città capitale in cui arrivano forestieri a tutto il mondo che vorrebbero anche sentire un bel concerto in una sala del guarda ma anche perché a Roma esiste una cultura musicale una società musicale
Di grandissima qualità che consuma ad altissimo livello ciò che viene offerto dal resto del mondo i programmi dei concerti di Roma sono tra i migliori del mondo le sale in cui questi concerti si svolgono sono tra i peggiori del mondo senza dubbio alcuno il una recente acquisto d'Accademia di Santa Cecilia il maestro Sinopoli ha detto chiaramente che se non si è posta il problema dell'Auditorium rinuncerà al suo incarico questo vuol dire che delle persone di grandissima qualità che potrebbero dare lustro all'alla cultura romana sono messe in condizioni di non poter lavorare è un condizione tragica cui a volte non si riflette con sufficiente spirito di spirito critico e spirito di iniziativa
Questa storia dell'Auditorium è una storia che riguarda lo Stato perché quando il Duce distrusse l'Augusteo che era una delle più e gloriose sale musicali d'Europa promise alla città di Roma che lo Stato avrebbe provveduto a sostituire questa questa sala con fece anche un pubblico concorso spostando Point anzi due concorsi in un primo tempo pensando vicino al Circo Massimo in un secondo tempo pensando
Nel
In un'area egualmente idonea
Dopo la guerra ancora si riprese il discorso Colle del Borghetto Flaminio ha ricordato giustamente il tra sindaco severi che sulla localizzazione c'era un accordo fondamentale di tutti gli organi tecnici del Comune c'erano delle indagini degli studi che convergevano su quella indicazione
Purtroppo un'occasione perduta ma
Qui sul tappeto verde un discorso e deve essere uno dei primi ad interessare la futura Amministrazione cioè il discorso della Città della scienza io ho avuto il piacere di essere interessato a questo
Avvincente Progetto devo dire che dovunque
Osso sollevato il problema ho trovato un entusiasmo un ascolto una che disponibilità di intervenire
Siamo di fronte a a un problema risolvibile in poco tempo risolvibile con senza grandi impegni finanziari da parte del Comune
E siamo di fronte a un altro debito di riconoscenza perché non dimentichiamo che Roma citarsi del delle delle grandi immagini retoriche anche è stato un grande laboratorio scientifico negli anni venti e trenta che questa è stata una delle delle delle grandi dei grandi filoni di nobiltà della partecipazione di Roma la cultura moderna ecco io credo che la Città della scienza sia un modo per saldare questo debito verso i grandi uomini che hanno contribuito a creare questa grande tradizione
E penso che
La Città della scienza sia veramente adatta perché non è soltanto un museo della scienza è collegato all'idea del museo ma è qualcosa di più è una vetrina aperta di ciò che avviene esposto giorno per giorno quindi con quella condizione di freschezza di creatività che può veramente contribuire a restituire la cultura romana questa dimensione scientifica
Perduta o per lo meno diventata quasi sotterranea
C'è un interessamento del Consiglio delle ricerche in questo senso che rende tutto più realizzabile
Ma il contributo dello Stato essenziale anche per potenziare le istituzioni culturali romane
Ho parlato dello scandalo dell'auditorio mamma
Molte altre istituzioni si trovano una condizione penosa
L'Accademia di Santa Cecilia che non ha una sede il Teatro di Roma che è costretto a vivacchiare come un teatro di provincia tra il meno significativi di Roma che pure alla che grandissima tradizione del Costanzi alle spalle
L'Accademia dei Lincei funziona abbastanza bene una delle poche cose che che di cui lo Stato si occupa ragazza grana di San Luca invece Langue in condizioni di povertà tali per cui non non se ne sente nemmeno parlare perché non ha proprio il fiato per parlare
Eppure l'Accademia di San Luca è stato uno dei grandi centri della cultura architettonica internazionale è stato uno dei grandi fari di Roma nel momento in cui Roma era la capitale dell'architettura nel mondo chissà che oggi non ci siano le condizioni per restituirli
Una una funzione una dignità
Spazi culturali musei ecco io sono un po'sorpreso del fatto di come per il rapporto tra Comune Stato si sia nel campo del dei beni culturali
Inquinato di una sorta di concorrenza e di invasione di di campi che a parer mio non è giusta abbiamo appreso che per esempio è stato il sovrintendente alle antichità che ha dato l'incarico di fare un grande piano sui Fori che è chiaramente un piano che riguarda la città di Roma al cento per cento che condiziona la vita della città
L'ha dato il proprio senza nemmeno consultare all'assessore al centro storico quello che esso nonostante che si si tratti di uomini dello stesso partito
Ecco io credo che i beni culturali non devono assolutamente colonizzare
L'amministrazione comunale di Roma i beni culturali hanno il dovere di mantenere alle di sorvegliare con rigore il grandissimo patrimonio statale di Roma ma quando si parla di modello d'uso della città hanno il dovere divide di rivolgersi a chi rappresenta la comunità
Di Roma hanno il dovere secondo me di lasciare a Roma tutta la responsabilità e il diritto di programmare il suo futuro anche per quanto riguarda i beni culturali
Quindi a parer mio dovrebbe essere il Comune d'accordo con lo Stato a fare un piano degli degli spazi culturali cui tutti quanti musei entrino a far parte
Razionalizzando l'uso turistico di Roma che è uno degli usi più a buon attentati e folli sapere non saputo che ieri il il ministro degli Esteri dell'Unione Sovietica andate a visitare Ostia Antica questo ha prodotto in me una grande ammirazione perché confesso che è una persona che viene a Roma e va a visitare a Ostia Antica vuol dire che non era di Roma quell'idea approssimativa che tutti posseggono mano un'idea culturale della città ora ossia antica è un complesso archeologico di importanza paragonabile a Pompei con il Complesso del del del te la necropoli vicina rappresenta veramente una delle gemme più straordinarie del territorio nazionale ora il numero dei visitatori io sentiti è bassissimo la il grado di conoscenza di Ostia Antica da parte dei romani è quasi nullo
Tutto questo è dovuto alla mancanza di un di quello che dovrebbe essere la pianificazione dell'uso delle delle risorse culturali nel territorio
Quindi un piano degli spazi culturali e quindi un collegamento un lavoro in comune tra la sovrintendenza i rappresentanti dell'amministrazione comunale
Occorre coi pensare a quella cintura di verde che Roma un tempo romani dalla cintura di verde delle ville patrizie poi l'abbiamo distrutta abbiamo sostituito ionica sermoni umbertini però fortunatamente la natura tante risorse al di là della periferia con cui abbiamo Alterio Armentano larga da questo anello asfissiante intorno alla città storica cioè la pianura c'è il la la campagna per il deserto della campagna come dicevano nell'Ottocento che adesso non è più tanto deserto ma è ancora una straordinaria riserva di di valori ecologici
Poche città sono attorniate da Complesso così regine così ricco così vario come la campagna romana intesa nel suo senso più ampio proprio del circondario della città
Esistono indubbiamente un grande patrimonio di di di progetti ma esistono così lente mosse graduali Issime verso la realizzazione di qualche obiettivo cautamente individuato
Una spinta in questo senso anche nel sul attraverso l'educazione nelle scuole anche attraverso il moltiplicarsi delle iniziative
Diciamo folte alla salvaguardia al rilancio della qualità del del verde possono costituire un fondamentale elemento di un programma politico naturalmente io non parlo di politica dei trasporti non sta a me dire che Roma può realizzare le sue vocazioni culturali può realizzare le sue vocazioni civiche soltanto se effettivamente il modello dei trasporti rispondere a quello di una città moderna sono problemi agitati infinite volte che spesso però vengono
Risolti con
Per piccoli
Interventi non coordinati tra loro e certamente non è non ecco non è confortante vedere in che modo e gestito il controllo del traffico
A Roma attraverso iniziative spesso lodevoli ma che mancano di quel respiro che viene da uno studio scientifico adeguato dal coinvolgimento dei massimi esperti internazionali in un campo in cui ci vogliono come vede operare sul corpo umano dei chirurghi di di grande esperienza e non soltanto delle persone che conoscono bene la situazione
Noi abbiamo un autostrada urbana il viale Cristoforo Colombo che ha gestito con uno strato di paese con un incrocio ogni duecento metri per fare attraversare la strada da persone che abitano in due quartieri che non hanno nessuna dovere di di comunicare tra loro e che veramente insensato
Mettere in comunicazione cioè risponde soltanto alle esigenze di di duecento persone e viceversa sacrifica gli interessi di
Due milioni di persone che svolgono quel percorso durante la
Occorre quindi una politica dei trasporti che acceda ai livelli della grande qualità scientifica del esperienza tecnologica più avanzata
Lo faccia rapidamente e concretamente perché si sono investimenti che rendono occorre poi ed è la mia proposta conclusiva occuparsi in modo creativo della periferia sono anni io parlo di questo tema della riprogettazione della periferia
La città moderna tutti quanti dicono la brutta è orrenda invivibile io dico soltanto è incompiuta e come tutte le cose non finite
Dà un senso di pena di fastidio e spesso provoca in noi una reazione violenta è contraria ora io dico questi quartieri che oggi sono non finiti che oggi sono incompiuti possono diventare struttura sana di una città di domani non abbiamo più le possibilità come si pensava trent'anni fa di distruggere e ricostruire abbiamo però la possibilità di cambiare l'uso delle cose dirvi crearle con un nuovo modello d'uso questo è quello che possiamo fare con la periferia per esempio possiamo in questi estensioni libica sermoni dormitorio creare dei centri di servizi creare dei Fori
Il foro è un concetto romano
Perché nella periferia di Roma non ci sono i Fori perché evidentemente il modo in cui la città si è sviluppata non ha mai consentito se non in rari casi penso non so a Monte Sacro di e pianificare il rapporto tra gli spazi pubblici gli spazi privati per cui gli spazi privati sono diventati dominanti gli spazi pubblici inesistenti e funzionalizzata i solo al percorso dei veicoli quindi in un certo senso arrendere
Possibile un ulteriore elemento di spiega Torino dei valori collettivi della città
Allora è qui che bisogna introdurre la la la speranza progettuale riprogettare la periferia non vuol dire radere al suolo ricostruire vuol dire approfittare dei vuoti degli interstizi per una politica omogenea sistematica è stato fatto un piano dalla un piano della centosessantasette Roma in parte a interpretato questa problematica degli spazi rimasti degli interstizi però non ha colto
L'occasione per cercare di dare un disegno complessivo a questo mosaico disordinato di strutture lì sì secondo me è venuta meno forse è lì che in un secondo tempo si può pensare a un intervento più concreto perché questa città non finita
Può essere riassorbita dalla grande ombra di Roma
Cioè il centro storico può proiettarsi sulla periferia di annettersi questa parte estranea della città così è avvenuto sempre questo autorizza la speranza
Proprio in questo senso per concludere rileggo un passo di metterle in piazza
Che quasi cent'anni fa vedeva questi problemi
E in qualche modo mi additava
Una tendenza spontanea la soluzione
La bellezza perché sia sempre stata una bellezza presa a prestito ha dimostrato così a lungo tra quelle mura che vanno dal Gianicolo all'Esquilino che si è accumulata con una tale persistenza che il luogo stesso l'aria che vi si respira il cielo che lo ricopre
Le curve che lo definiscono vi hanno acquisito una prodigiosa facoltà di appropriazione di nobilitazione
Roma come un rogo purifica tutto ciò che fino alla sua rovina gli errori capricci le stravaganze l'ignoranza degli uomini non hanno cessato di ammassare di è stato finora impossibile sfigurare la si potrebbe anzi credere che è stato impossibile seguirvi o conservare inizia un'opera che rifiutasse di spogliarsi della sua bruttezza o della originale volgarità
Tutto ciò che non è conforme allo stile dei Sette Colli si cancella e si elimina poco a poco sotto l'azione dell'attento genio che apposto agli orizzonti nella roccia e nel marmo delle vette i principi estetici della città
Graziano professor Portoghesi
Apriamo la il dibattito
Con il solito vincolo di tempo che io raccomando ma il coloro che intervengono sono numerosi gli iscritti a parlare
Tra oggi e domani il primo a intervenire e il professore Andrea Riccardi ordinario di Storia contemporanea sulla porta della chiesa la città rappresenta anche il cardinale vicario
Ugo Poletti che invia il suo augurio al convegno ringraziamo della Urio prego professore che ha
Roma per esse per il Paese e per il mondo quale il ruolo della Chiesa cattolica in questa triplice prospettiva
Vorrei sviluppare alcune riflessioni personali
Sulla passato e il futuro di questi interrogativi avendo presente quella che è stata l'esperienza storica e l'esperienza più recente della Chiesa cattolica su questi problemi
Alle spalle di questi interrogativi c'è un dibattito lungo ormai consegnato alla riflessione storiografica
Penso alle pagine ormai classiche di Federico Chabod sulla ricerca di un rapporto della nuova classe dirigente liberale con Roma la ricerca di un significato e di un'idea di Roma
Chapeau si parla di quasi di un'ossessione della classe dirigente un'ossessione di dell'ombra di Pietro nella ricerca di un'idea di Roma
Così sono nate tante idee della città che hanno accompagnato parte della storia nazionale idee di cui Gramsci sottolinea spesso la fragilità il periodo fascista come è noto e segnato dalla ricerca di un rapporto peculiare simbolico con Roma
La romanità nello scarno patrimonio ideologico del regime costituiva una delle idee forzista con la sua ricaduta sulla realtà urbanistica nel dopoguerra
è scoppiato l'enorme problema della crescita di Roma e si è trascurata la ricerca di un significato della città che non fosse la ripresa formale di vecchi motivi
Negli anni in cui la classe politica liberale cercava un nuovo rapporto con Roma e con lo Stato
Cercava un'idea la chiesa era e si muoveva su altre posizioni le due romane tema tipico di quei decenni almeno di contrapposizione ideale e politica
Tuttavia il cattolicesimo ha ritenuto di essere portatore di una sua idea di Roma che nasceva da un rapporto storico con la città
E a Espresso quella convinzione con la cultura del tempo e con le categorie dell'ecclesiologia di allora
Con il Concordato del ventinove l'articolo uno comma due sulla con quell'espressione un po'misteriosa sulla sua certa di Roma e sull'impegno del governo la questione sembrava risolversi in un rapporto triangolare Roma Stato Chiesa
In realtà ci si continuo a muovere tra il piano di un dibattito ideale su Roma non sempre tranquillo e una reale convivenza tra istituzioni
Del resto recenti studi mostrano che quel comma fu inserito alla fine in fretta con una certa dose di ambiguità
Gli anni della del due della guerra e del dopoguerra sono segnati da una ripresa nella chiesa della coscienza d'essere portatrice d'una sua idea di Roma con conseguenze sul piano civile
Sono le tematiche che emergono spesso nel magistero di più dodici che animano un certo impegno è una certa mobilitazione dei cattolici romani
Ma le mediazioni culturali e politiche non furono sempre attuali e la proposta di Roma città sacra cade almeno in un certo modo con il clima della cosiddetta operazione Sturzo nel mille novecento cinquantadue
Gli anni del dopoguerra per la Chiesa a Roma solo un duro Periodo di realismo dentro una città che cambia che cambia valori etici che cambia modelli di vita
Ma quando si parla di Chiesa di Roma
Occorre bene fare attenzione alla realtà a cui si vuole alludere
Tra Ottocento e Novecento fino alla fine degli anni Cinquanta il cattolicesimo a Roma era robustamente aggregato alla Santa Sede pur avendo la struttura autonoma del vicariato
Si tratta ancora di una chiesa con un suo profilo stentato assorbita dalla funzione sovranazionale della Santa Sede
Ma Roma fino da quegli anni e carica di problemi anche in una prospettiva religiosa e pastorale
Successivamente la situazione cambia molto e con Giovanni ventitreesimo che si comincia ad operare la distinzione tra Santa Sede e Chiesa locale di Roma
Parallelamente a questa distinzione sia il pieno riconoscimento di un rapporto sin patetico tra Roma Cattolica Roma laica
Giovanni ventitreesimo annotava in un suo diario riservato la felice occasione dell'inaugurazione del Concilio definendo felice soprattutto la distinzione netta tra il sacro e il profano tra Roma capitale del cattolicesimo e Roma delle antiche rovine del vortice della vita civile mondana che imperversa sulle rive del Tevere due rom non contrapposte
Anzi in armonica convivenza un discorso che i cattolici liberali dell'Ottocento avrebbero amato sentire sulla bocca del Papa
Ma accanto a questo ampio riconoscimento Giovanni ventitreesimo inaugurava il senso di Roma come Chiesa locale di cui si sentiva vescovo nel sessanta in alcune note personali
A proposito del suo compito pastorale a Roma scrive
Il compito del Papa e quello di predicare il Vangelo e di condurre gli uomini alla salute Terna giungeva l'intralcio può sorgere dalle opinioni umani in maniera politica ma al di sopra di tutte queste opinioni
E di tutti i partiti e il Vangelo che si leva il Papa lo legge e lo commenta
E poi si proponeva bisogna predicare a tutti in modo generale e giustizia carità umiltà difendere con garbo i diritti della Chiesa qualora fossero violati
Questo stile pastorale si afferma progressivamente e lentamente infatti la Chiesa nelle sue trasformazioni vive delle dimensioni di lungo periodo per la complessità della sua natura e della sua composizione con il Vaticano secondo e con Paolo sesto si viene a realizzare una Chiesa di Roma per sei una chiesa locale
A Roma il Complesso nasce un nuovo osservatorio della vita urbana un nuovo centro religioso di partecipazione alla vita della città quello della Chiesa diocesana
I nomi sono antichi ma la coscienza è spesso rinnovata non è qui il caso di parlare delle riforme strutturali introdotte in questo periodo
Basta ricordare che Paolo sesto chiarisce la prospettiva della Chiesa locale non siamo storici non siamo archeologi non siamo artisti
Siamo semplicemente dice in un suo discorso curatori di anime siamo il vescovo di questa comunità urbane che si chiama Roma
Paolo sesto con quello stile ambrosiano il Borromeo che Ardian annotò in un commento su Rinascita a caldo dopo la morte di papa Montini Paolo sesto
Ebbene un grosso ruolo nell'individuare il problema il significato dell'essere Chiesa romana
Il compito della Chiesa di Roma per contribuire a dare un senso a questa grande città che era a Roma
La peste di Roma
è la malattia urbana e qui puntuali interventi sui mali di Roma non è vero che questi interventi siano cominciati solo nel febbraio settantaquattro in maniera critica anche lo stesso Paolo sesto intervenne pubblicamente criticamente fin dal sessantotto con la giunta dopo una vista al Prenestino poi settantuno e settantatré il convegno del febbraio settantaquattro va capito all'interno della dinamica ecclesiale del post Concilio a Roma qualcuno disse una battuta il Concilio è arrivato a Roma
L'aspetto più rilevante non esso nuovo quello della diagnosi dei mali c'è qualcosa di più le assemblee
Del settantaquattro attorno al cardinal Poletti mostrano una chiesa locale in tutto il suo spessore e nelle sue componenti come soggetto autonomo nella vita religiosa e civile questo soggetto esiste
Che è la Chiesa locale questo soggetto si misura con i problemi drammatici della città in tutta la sua autonomia con la sua forza e la sua debolezza vorrei solo ricordare un passo del discorso
Del cardinal Poletti al convegno del febbraio settantaquattro
La comunità cristiane di Roma per essere segno profetico disse si mette nella condizione di povertà e di servizio si presenta ad un esame pubblico sola nessuno dei potenti del mondo si è affiancato a lei
Non è la solitudine al orgogliosa di un'altra Roma
Ma è la consapevolezza di un compito pastorale originale e proprio in mezzo a Roma con la sua gente nelle infinite pieghe e con nelle infinite contraddizioni della città moderna
In una prospettiva storica credo che il convegno del febbraio settantaquattro va capito come momento pubblico di affermazione della Chiesa locale nella sua autonomia nella sua solitudine ed è la sua responsabilità
Ma che cosa dice oggi Roma a questa chiesa locale e che cosa dice questa chiesa locale alla città
Non c'è contrapposizione di Roma non ce ne sono due di Roma e ce ne sono tante con il preoccupante spezzettamento del tessuto urbano con la perdita di significato della città
La lettura della situazione di Roma che questa chiesa locale ha sviluppato è stata esente da retorica
La città è una città malata segnata da antiche e nuove povertà segnata da incomunicabilità profonde segnata da cadute di significato
In base a questa lettura le comunità cristiane si sono impegnati in maniera spontanea e non prefigurata ma questa maniera poi si è rivelata animata da una logica impegnate nel servizio alle nuove e antiche povertà contro la malattia urbana
è in atto un multiforme volontariato mentre si è diffusa una radicata sensibilità alla solidarietà sociale
Anche l'evangelizzazione la catechesi la liturgia che sono aspetti interni della vita ecclesiale sono state ambientate nella consapevolezza che viviamo in una città malata
Ma parlare di Chiesa Roma non è semplice non si tratta solo delle strutture o delle parrocchie ci sono molte realtà di vario genere che intervengono autonomamente nella vita della città
è un movimento Complesso variegato articolato il cui radicamento nella società non è apparso sempre evidente a tutti
è un movimento che non si colloca sullo stesso piano dei movimenti partitici e sindacali purtuttavia vive radicato ai problemi della vita della gente attento ai nodi piccoli e grandi della convivenza civile
La sensazione che oggi noi abbiamo è che in questo mondo sia penetrato un profondo senso della città con la sua malattia i suoi problemi
Da questo senso profondo che circola in quel complesso sensu sfidare Yuma di cui vivono le comunità cristiane provengono spinte verso una più intensa solidarietà sociale
Si è sviluppata una sensibilità vigilante sui problemi più dolorosi di Roma non solo della franchezza con cui si parla ma anche nell'intervento diretto
Un problema e concludo che la Chiesa locale sente molto
E che sale dalla sua esperienza e quello del significato della città Giovanni Paolo secondo ha detto nel suo discorso all'UNESCO che l'avvenire dell'uomo dipende dalla cultura
E questo un discorso su cui occorre riflettere non solo un discorso sulla cultura della città non solo un discorso sulla cultura nella città ma un discorso sulla cultura della città la chiesa ha un interesse per Roma anche nella prospettiva universale qui c'è l'insieme dei centri direzionali del mondo cattolico
Dopo il Vaticano secondo qualcosa è cambiato in questo insieme di centri direzionali si viene più a Roma perché a Roma si discute di più
Roma è divenuta il crogiolo del farsi unità di questo mondo penso al Sinodo dei vescovi all'internazionalizzazione della Curia
A Roma e mi avvio a concludere ci sono grossi centri internazionali
Di apertura al Terzo Mondo
Roma
Vive questa apertura internazionale rappresentata dalla Santa Sede non come una cittadella Inches stata nella grande Roma
Io credo che basta ricordare il rapporto tra gli organismi internazionali della Santa Sede la città per comprendere il flusso profondo di vita di cultura di scambio di contributi che esiste a Roma
Mi sembra che la presenza di realtà internazionali ed ecumenica Roma segni una tradizione preziosa che la città nelle sue fibre non vive solo per sé e in sei in un orizzonte limitato
Il servizio ecumenico del Papa e le dimensioni internazionali di Roma sono un simbolo che si armonizza con la realtà locale della città
Un simbolo come diceva Giovanni ventitreesimo non un museo una realtà viva fatta di strutture e di popolo non si tratta di un centro ecclesiastico ormai fuori dal turbine della vita
Come alcuni centri ecclesiastici
Penso a quegli ortodossi a Istanbul
Si tratta di un flusso di vita che scorre
Allora in conclusione
La chiesa che cosa chiede a Roma è Roma cosa chiede alla Chiesa
La Chiesa non chiedi ha detto Giovanni Paolo secondo altro che libertà nel suo ministero di fronte ai mutamenti della società ha maturato un atteggiamento fraterno di rapporto con la città come esperti di umanità
La Chiesa trae dall'esperienza di Roma due messaggi solo in apparenza contraddittori l'esigenza di un impegno realistico nei confini concreti di Roma e l'aspirazione a un rapporto particolare e immediato di Roma con il mondo
Qui ci sono le radici dell'apertura internazionale di Roma Roma o una città grande
Che deve vivere profondamente il suo aspetto internazionale come città di servizi di terziari internazionale tra nord e sud per la cooperazione internazionale una trasmissione comunicazione di sapere è l'aspetto internazionale che comporta non le radici tradizionali
è necessario quindi un disegno per collocare romane il quadro internazionale Roma non è un capoluogo come gli altri ha detto Giovanni Paolo secondo
La crescita della coscienza civile a questo livello è decisiva
Contro talvolta affioranti razzismi e particolarismi e qui per essere concreti concludo si pone il problema di costruire una città ospitale
Perché oggi così non è specie per gli stranieri del terzo mondo non si può guardare a questa gente in maniera miope avara con scarso impegno dei singoli
In una logica provinciale altrimenti Roma per il mondo diviene un richiamo rituale vuoto retorica che sente sempre copre provincialismo i il problema dell'ospitalità a Roma che si vive
Deve porre in maniera si deve porre in maniera organica istituzionale la Chiesa lo vive con il senso di comunità aperti al mondo a quello degli stranieri poveri a quello degli stranieri di ogni tipo cattolici e non
Questo si radica in una coscienza peculiare di Roma nel senso di una città che non può vivere per sé e in sé
Ringrazio professori kermesse vero e come gli altri interventi non seguano non ai contenuti che erano estremamente stimolante interessanti ma nel tempo
La stessa diciamo Copertino rese arco temporale del professor Cardini ha parlato per una venticinque minuti noi abbiamo tanti iscritti a parlare per chiudere domani alle cinque e credo che non riusciremo a chiudere se
Vogliamo far parlare tutti
Quindi un nuovo invito al tempo ingegnere Odorisio presidente in esubero prego
Porto una breve testimonianza
Del contributo che le forze imprenditoriali dell'edilizia a Roma
Vogliono dare intendono dare a queste prospettive di sviluppo di Roma
I problemi di Roma vanno inquadrati nei problemi più generali delle metropoli europee occidentali
Per coglierne gli aspetti comuni gli aspetti peculiari
Non c'è dubbio che la crisi della grande città occidentale
Deriva dalle trasformazioni indotte dalla Terza rivoluzione industriale
A differenza dalla prima e dalla seconda rivoluzione industriale che ebbero effetti centro impettiti diretti o indiretti sulle grandi città la terza rivoluzione industriale cioè quella della telematica dell'informatica delle telecomunicazioni può avere effetti centrifughi come si dice alla prossimità fisica si sostituisce la prossimità elettronica
Da qui nasce
Un nuovo ruolo delle metropoli
E è stato detto che le città le grandi città
Che non vogliono scomparire devono attrezzarsi per accrescere le funzioni manageriali e direzionali
Funzioni per la produzione di servizi alle imprese
Il rapporto sulle politiche urbane degli anni ottanta dell'OCSE del mille novecentottantatré
Individuava per le grandi città due aspetti caratteristici diceva il rapporto che le città sono nello stesso tempo beni di consumo finali e beni intermedi
Beni finali per i vantaggi diretti che danno a coloro che vi risiedono
Beni intermedi perché contribuiscono alla produzione di altri beni e servizi
Mi sembra che la prospettiva di Roma
Debba tener presente ben presente tutte e due questi aspetti e cioè da una parte il recupero della qualità della città recupero necessario per gli orrori
Passati dall'altra l'adeguamento della struttura urbana
Per attrezzare la città a questi compiti
Direzionali e di supporto alle industrie
Roma d'altra parte era presente anche un caso emblematico delle vicende urbanistiche ed edilizie italiana degli ultimi decenni
Per quanto riguarda la politica territoriale la politica dell'utilizzazione delle risorse così negli anni Cinquanta
E sessanta il grande sviluppo incontrollato della crescita urbana
Dovuto alla grande velocità di trasformazione
Così negli anni Sessanta settanta i tentativi falliti della della politica territoriale e di canalizzazione delle risorse nel settore
Le proiezioni territoriali del Progetto ottanta il programma quinquennale la individuazione di alcune finalità
Di riequilibrio territoriale la conversione degli Investimenti da privati pubblici da investimenti in abitazione investimenti in infrastrutture tutto questo in mancanza di strumenti operativi
Senza innesco di processi attivi senza la creazione di meccanismi di convenienza alternativa
Ha portato all'attuazione solamente di una politica di compressione dei meccanismi in atto quella che sinteticamente chiamiamo la cultura del vincolo questo ha creato effetti perversi
Paradossali cioè effetti contrari a quelli voluti
Sia per quanto riguarda il territorio sia per quanto riguarda l'utilizzazione delle risorse
E per quanto riguarda Roma la la rinuncia a una politica di città di grande città nella illusione di un riequilibrio di una maggior sviluppo delle aree deboli regionali e contro la proliferazione dell'abusivismo l'insediamento irrazionale di insediamenti residenziali nei comuni limitrofi con la distruzione
Dico una possibile politica di Area metropolitana e quindi è necessario oggi un grande sforzo su questi due piani la riqualificazione urbana non la città nel suo complesso quindi non solo per quanto riguarda le abitazioni ma per quanto rischio riguarda più in generale i servizi quella che viene chiamata la qualità della vita cioè la città come bene finale o se volete secondo le edizioni del di questo convegno Roma perse
Ma è necessario anche questa trasformazione della città
E non solamente del industrie manufatturiere idee industrie del terziario dell'informatica e della telematica ma specialmente la trasformazione della città come supporto alle attività direzionali
E di produzione di beni che servisse quindi la città come bene intermedio o come dice questo convegno Roma per il Paese per il mondo
è qui che si pone in termini precisi il discorso di Roma capitale la mozione parlamentare certamente un fatto positivo la sua unanimità bisogna però dare a questo pronunciamento generale e qualche modo come tutte le cose generali anche generico una sostanza operativa
Aspettiamo dei segni concreti quali potrebbero essere oggi e domani
Il fatto che la Commissione lavori pubblici del Senato e l'aula del Senato domani approvi finalmente questo articolo di legge per la proroga dei piani di zona della centosessantasette che a Roma sta chiedendo da sei mesi al Governo e al Parlamento senza avere una risposta nel momento in cui il Parlamento fa un pronunciamento di così grande
Respiro quindi dai grandi discorsi
Il piccoli ma seri discorsi ricordiamoci che il blocco dei piani della centosessantasette oggi sta paralizzando a Roma programmi pubblici e privati per svariate centinaia di miliardi
Segni e concreti perché a questi pronunciamenti di carattere generale si dia un seguito operativo
Roma capitale di questa mozione io vorrei citare solamente un passo augurandomi che chi l'ha scritta e l'ha approvata
Ne abbia percepito il vero significato dice la mozione a un certo punto
La Camera inoltre considerando che la moderna di modernizzazione
L'efficienza la più alta qualità dei servizi e della pubblica amministrazione nella capitale si traduce in benefici per l'intera nazione
In termini di innalzamento della produttività
E della qualità della vita eccetera questo considerato secondo me invece il cuore del problema
Mia e nostra convinzione che Roma capitale può dare allo Stato benefici concreti
Quantificabili in termini economici e non solamente benefici in termini di prestigio o di qualità o di immagine della propria capitale a fronte degli investimenti
Lo Stato può ricavare dei benefici
Concreti
Questo in presenza di un problema di risorse limitate da destinare al settore
E quindi di un problema di scelte di opere pubbliche
Che pone un problema
Quindi di ricerca di rigetto redditività e produttività degli investimenti
è una questione sostanziale nello studio di di fattibilità dello scudo che l'amministrazione sta in questo momento esaminando
Il risultato più importante il più suggestivo
è proprio la individuazione di benefici economici effettivi da parte dello Stato nell'operazione sotto a fronte degli Investimenti che si richiedono
Qual è di fronte a questa problematica a questo
Prospettiva di trasformazione della città il ruolo dell'impresa edile
Certamente un impegno nei settori tradizionali d'intervento quelli dell'abitazione della direzionalità dei servizi privati un impegno con Grande attenzione agli aspetti qualitativi il recupero per l'abitazione eccetera non mi soffermo su questi aspetti ben noti
Ma
Oltre questo un compito di supporto alla pubblica amministrazione
Perché sia aumentata la produttività della spesa pubblica
In questa linea e oltre un impegno anche per la realizzazione delle grandi opere urbane cioè le grandi opere di servizio e culturali uno sforzo quindi per la canalizzazione di risorse private anche in queste opere che tradizionalmente sono considerate fra virgolette pubblica
Questo è secondo noi possibile in presenza della crisi dello Stato assistenziale in presenza di questo recupero del concetto di redditività delle opere pubbliche
L'impresa in questo coinvolgere un grande ruolo dici sul cerniera tra il risparmio privato e le opere da realizzare anche con la messa a punto di strumenti operativi e finanziari
Quindi un impegno dell'impresa per una maggiore progettualità intesa nel senso più ampio
Con un aumento del ruolo dell'associazionismo riprendendo una felice espressione di verità
La terziarizzazione della associazione imprenditoriale
Concludo ricordando alcuni esempi di cose concrete
Già espresse in questa direzione dall'imprenditoria romana il supporto alle pubbliche amministrazione ricordo i grandi programmi concessori
La promozione di nuovi canali di finanziamento ricordo i programmi finanziati dalle istituzione Europe europee in particolare dal fondo di ristabilimento
L'impegno per una maggiore progettualità ricordo i piani di fattibilità autonomamente elaborati
Dall'imprenditoria o a quelli c'è la Borat per conto Della pubblica amministrazione e in particolare quelli del Sistema direzionale orientale è quello del centro fieristico e congressuale due esempi tipici
Di quello che può essere il futuro di Roma nel settore di una città disservizi
Di direzionalità
Potrei ancora citare il protocollo per gli interventi nel centro storico come altri episodi peraltro ritengo ben noti ai presenti
Si tratta
Indubbiamente di un'esperienza positiva esperienza positiva anche in relazione all'accordo
Che spesso c'è stato fra le forze imprenditoriali private e forze imprenditoriali diverse qualche volta concorrenziali come il mondo cooperativo alle partecipazioni statali
Si è trattato si tratta di un contributo reale sperimentato sul quale io credo si possa contare per le prospettive sul futuro della nostra città
Grazie signora dice un altro Peritore il presidente dell'Unione industriali bisogna educare se
Sì e che se siamo bravi possibile già pronunciare interventi
Dell'assessore il gatto e del
Segretario della CISL UIL clima sindacale Borgomeo
Per lo meno con interventi possibili in questa sede forse di un terzo
Prometto sarò brevissimo
Roma Capitale Roma che produce
E anche produceva perché come abbiamo sentito prima dal professor Ravaioli Roma era una città industriale anche i tempi della Roma papalina
Diciamo che forse bisogna meravigliarsi che Roma produca ancora sempre attraverso la sua relazione
Perché Roma è diventato la città industriale come ci ha detto il prosindaco severi malgrado tutto e malgrado tutti perché le intenzioni per non farla diventare industriale ci sono state
Forse
La Roma industriale conosceva le citazioni Metternich
E infatti l'industria che si è sviluppato a Roma è un'industria non da fumaioli è un'industria pulita un'industria in parte in grande parte terziario ha sentito dire
Elettronica
Un'industria che non non rispondere connotazioni tradizionali è un'opportunità non mi dilungo perché già ne abbiamo parlato moltissimo sentito parlare moltissimo
è un'opportunità per un'opportunità che va sfruttato va sfruttata occorre dirlo che esiste un'industria a Roma e che esiste questa opportunità io sono completamente d'accordo prosindaco severi al proposito
Perché anche chi è informato ok appare tale forse a volte non lo sa
Leggo
In maniera meno positiva del mio dall'imprenditore che mi ha preceduto il questa mozione su Roma Capitale in questa mozione leggo nel seguente punto di dalla costituzione di un Rivera rilevante polo dell'industria della comunicazione europea collegato alla ricerca e alla scienza da costituire con il concorso di simbolici due punti
Enti industrie a partecipazione statale praticamente finito
Ecco a Roma esistono importantissima industria privata che a mio avviso è stata la promotrice anche momenti in cui l'industria pubblica Roma era veramente in una situazione difficile promotrice di un d'un mantenimento di una tenuta come è stato detto e come ho visto in questo studio del comune della economia romana
Comunque mi voglio limitare la propria l'iniziativa mi a Prodi Visco a questa iniziativa ai quali faccio i miei auguri di un ottimo proseguimento
Non cito varie cose vari passaggi che aveva avuto citare per problemi di tempo
Credo che anche in questo dibattito si è sentito parlare di punti contrastanti citò uditorio ma qui io li ho un ma oppure leggendo i giornali qualche lo ferì quartiere fieristico quartiere fieristico congressuale di qua o di là
Io credo che occorra fare un piano di riferimento certo dello sviluppo dalla città perché solamente con un piano riferimento certo
Non riusciremo a capire come continuare a crescere nostra città se dovessimo imporre fra le cose se sentite un elenco delle priorità noi proporremmo come primo punto il a pari merito come primi punti a pari merito del stessi del sistema fieristico congressuale le aree attrezzate
Dopo di che il centro direzionale l'autoporto il centro doganale che mi sembra di non aver sentito citare questa sera ma eccentrico che il più vicino centro di sdoganamento merci
Importate tramite trasporti terrestri e a Bologna
Aree industriali
Un altro punto di cui ho sentito parlare di sfuggita l'abusivismo industriale oggi si diventa facilmente abusivi un'industria vive cresce Simo di Figaro e per avere un permesso per modificarla ossia tende per sempre posti attende comunque molto per questo è un punto assolutamente che non non permette di continuare a Creta far crescere le nostre industrie smetto lo cito un riferimento alla metodologia avevo preparato un passo con leggo
Noi industriali non lamentiamo
Qui il fatto che venga dato troppo spazio alle consultazioni con i lavoratori o con loro presentanti nuovo lamentiamo
Però condanniamo ogni situazione che non vede anche noi inseriti come protagonisti attivi al disegno dello sviluppo di questa città di cui in fondo dovremmo essere protagonisti
Dovremmo essere protagonisti se è vero che per avere benessere
Pace sociale
Benessere di diffuso un buon livello di vita occorre produrre ricchezza siccome per produrre ricchezza che senz'altro sarà divisa nella maniera più equa possibile occorre che le nostre economie vada bene quindi a questo punto forse anche importante che ci sia una nostra parola nel disegno dello sviluppo di questa città
Per Falcone conoscere i problemi di questa Roma che produce noi abbiamo organizzato un progetto un progetto che si chiama
Produrre a Roma questo progetto si avrà inizio il sette otto marzo con un convegno di apertura che si muove su un uno studio covo sviluppato dal nostro centro studi e dal Censis
E con una mostra che sarà aperta a tutti per vedere qual è questa Roma Produttiva quest'uomo che in fondo non è così ben nota che si svolgerà al Palazzo dei Congressi dall'undici al quattordici di aprile
Dopo la mostra Elettronica questo mostra apertamente romana e laziale se dovessimo dalla produzione che esiste veramente in questo luogo sarà composta di tre moduli un modulo sarà un convegno in cui si batteranno i problemi
Un modulo sarà invece una mostra istituzionale uno spaccato istituzionale produzione Romata in un altro modo infine sarà una mossa tradizionale in cui si vedranno un centinaio di esempi di improprio di industrie significative dell'aria romana
Io invito tutti voi a partecipare perché io francamente riteniamo possa essere interessanti i temi che saranno trattati sa possono come produrre a Roma e come leggere nelle cifre e nelle tendenze nell'opportunità e né vincoli che noi abbiamo in questa città e infine un vivere anche un paragone che ho sentito accennare prima fra Roma e le altre capitali europee e perché no le altre capitali
Stati Uniti e in particolare anche di una certa aria che sta acquistando sempre più importanza che l'aria del Pacifico io credo di essere stato breve ringrazia buona sera
Grazie signor Lucarelli la parola Luca Borgomeo segretario della Camera sindacale cinese
Anzi in rappresentanza della cessazione
E io sono sicuro brevità
Anche se brevemente non voglio innanzitutto ringraziare il ministro per questo invito
Un altro sindaco se
Perché mi dà la possibilità di sviluppare alcune riflessioni che recuperare ci tornerò nella parte conclusiva dell'intervento
Quelle occasioni di dibattito che nella nostra città sono sempre più rare occasioni dibattito che certamente importante nonostante l'approssimarsi della consultazione elettorale
Credo che questa iniziativa sia estremamente importante perché
Rilancia non potrebbe essere diversamente
Il significato politico della mozione delle mozioni unitarie sostanzialmente unitaria
Presentate alla Camera dei deputati dai vari partiti politici su Roma Capitale
Non c'è il sindaco Vetere ma ascoltavo all'inizio del suo brevissimo intervento l'auspicio a che tutti fossimo capaci di mantenere pur nell'ambito delle diverse posizioni politiche un discorso unitario
E io credo di riuscirci appunto partendo dalla esperienza sindacale che è una esperienza autonomamente un'esperienza di il reale autonomia partendo appunto dai dati dire in una realtà quotidiana con la quale ci misuriamo
E fra i vari aspetti contenuti nelle tre interessantissime le elezioni relazioni di Ravaglioli i severi e di portoghesi
Io colgo certamente con una selezione arbitraria soggettiva due aspetti più vicine alla sensibilità più vicini anche al ruolo e al lavoro che ho svolto
Non per sottovalutare gli altri ma anche per motivi di brevità e per competenza per titolo a parlare
Non senza vittorie risponde con un secco no
A quella domanda invero retorica che rivolgeva professor Portoghesi nella parte conclusiva della sua relazione
Quando si domandava appunto in termini retorici bisogna allora arrendersi
Cito abbastanza testualmente a questa prospettiva di decadenza della città
Io credo che non dobbiamo in alcun modo arrenderci a questa prospettiva
Diceva severi per chi sa leggere nella città
Chi sa leggere in filigrana città si individuano tanti aspetti positivi e negativi
Permettere una battuta anche chi non sa leggere
Non può perdere di vista quello che è il dato oggi più drammatico dalla realtà romana
Che porsi per un caso non è presente nell'etere relazione ma chiaramente non potevano essere esaurienti di tutto il panorama dei problemi della nostra città
Ed è quello invece sul quale intendo soffermarmi sempre in modo molto schematico brevemente senza alcuna pretesa di compiutezza ed è il tema della disoccupazione mettendo in rilievo non soltanto gli aspetti economici produttivi di questo spreco di risorse centosessanta mila iscritti al collocamento di cui il settantotto per cento giovani entro i ventinove anni
Non soltanto quindi gli aspetti economici produttivi ma anche gli aspetti morale gli aspetti sociali dire gli aspetti politici di una crisi della occupazione
E non solleva inquietanti interrogativi soltanto sul piano economico
Ma che rende alla lunga impossibile anche il prevedere che questa democrazia mantenga che siano garantiti gli assicurati gli spazi di agibilità democratica nella nostra città come nel nostro Paese non è un modo di drammatizzare un aspetto forse da sindacalisti lo viviamo in modo ossessivo
Cogliamo con una sorta di assillo ma è indubitabile che a questo tema andrebbe rivolta maggiore attenzione non solo dalle forze sindacali ma anche delle forze istituzionali politiche sociali e culturali della nostra città
Perché facciamo svolgevano interessante riflessione portoghesi presso il portoghesi quando metteva in evidenza la opportunità storica alla definita l'occasione che si presenta a Roma
Distrutta re
Alcune caratteristiche che lo sviluppo della società postindustriale ha nella nostra città
è stato detto opportunamente mi sembra da severe
Che Roma è la terza età industriale
Non c'è fumaioli diceva Lucarelli poco fa certamente un'industria particolare ma è alla terza concentrazione industriale d'Italia
Ebbene questa terza concentrazione industriale d'Italia avuto ad esempio minor numero di ore in cassa integrazione di altre realtà industriale di gran lunga inferiori
A testimonianza proprio che Roma proprio per la peculiarità le caratteristiche di un tipo di industria resistito meglio
Alla crisi produttiva e infatti il gran numero dei disoccupati sono giorno incirca di nuova occupazione non sono tanti lavoratori licenziati fanno appunto Ingrosso Municipio dei dei dei disoccupati
E quindi sfruttando appieno stato ben messi in evidenza in una relazione introduttiva
La valorizzazione e la necessità di valorizzare adeguatamente opportunamente tutte le grandi energie che ci sono nella nostra città e che sono energie culturali scientifiche i centri studi di ricerca di analisi
Che hanno veramente la possibilità di consentire a Roma anche un rilancio sul tema della disoccupazione dello dell'occupazione con un'avvertenza
Che credo che non sia mai scopi superflua
Quella che anche le sindacalisti quindi mi assumo immediatamente una parte di responsabilità
Pensiamo di ricordi risolvere i nostri problemi nell'ambito dello spazio di nostra virgolette competenza
Quasi che scaricando su realtà contigue i problemi che ne risolviamo non significa poi ritrovarli domani con entità maggiore lo dicevamo ad esempio ai sindacalisti di Torino che pensavano ad esempio di risolvere i problemi dell'occupazione
Col prepensionamento cinquant'anni scaricando magari sui già occupati meridionali e sulle altre realtà ancora più emarginate situazioni di pesantezza dell'apparato o assistenziale della spesa pubblica quindi non soltanto quindi una individuazione di un ruolo esclusivo di Roma in questo settore appunto quello dello studio le ricerche ma valorizzare le potenzialità esistente
A seconda riflessione sto in media severi cioè me decollare tempi a seconda riflessione in parte collegata a questa della disoccupazione
E cioè credo che al di là di valutazioni politiche o di parte credo che si possa essere tutti d'accordo nel valutare la situazione della nostra città
Che regista un aggravarsi quotidiani il problema quelli del lavoro della casa dell'abitazione dei trasporti delle periferie ghetto
Dei servizi sanitari dell'assistenza delle grado dell'ambiente e così via
Ci possiamo eventualmente dividere sulla individuazione delle responsabilità dell'altro ieri di ieri e di oggi sull'aggravarsi di questi problemi
Se le responsabilità siano romane o nazionali o internazionali e così via
Ma credo che al di là di queste divisioni sempre possibili possiamo essere concordi tutti
Nel ritenere quasi oggettivo per cui possono essere oggettivi giudizi politici chiaramente possiamo ritenere oggettivo questo dato il peggioramento progressivo
Della qualità della vita nella città di Roma l'aggravarsi del malessere sociale nella città
Non è una conseguenza strana è normale che sia così l'aggravarsi in una situazione di crisi delle diceva situazioni di disuguaglianza
Col rischio di vedere accresce il malessere in zone di emarginazione di povertà di nuovi o vecchi che siano per con una il rafforzamento di posizioni di benessere o di privilegio se così moltissimo bene questo è un dato credo abbastanza oggettivo
E a fronte di questo dato oggettivo ho avuto già occasione in altri momenti nel dibattito sindacale politico immetterlo in evidenza mi sta a cuore in modo particolare questo dato a fronte dico di questo crescente malessere
Si registra nella città una sorta di assuefazione
Una certa una certa rassegnazione
Non perché la gente non intenda risolvere questi problemi che rendono precaria la loro esistenza
Ma perché la gente ricerca soluzioni individuali molte volte non spesso non con non troppo lecite alla soluzione di questi problemi
Saltando quella che invece il motore principale della cambiamento ecco cioè l'azione collettiva fuori anche da un qualunque disegno di travolgi mentre gli equilibri politici
Ora dico se questo dato nel reale e può essere questo certamente variamente interpretato
Credo che non posso sfuggire alla nostra attenzione di uomini impegnati nel sindacato nella politica nelle istituzioni agli uomini di cultura i pericoli insiti in questo reale e grave fenomeno
Perché è indubbio che al calo della tensione sociale al calo del dibattito politico al calo della dialettica politica che poi magari si accende sotto le elezioni ma che è stanca nella nostra città in periodi non elettorali io credo che si abbassi complessivamente il grado di democrazia all'interno di una città grazie
Grazie proprio lavoro l'assessore Gatto
Certo credo che
L'avvicinarsi della
Prossima campagna elettorale delle elezioni
Agevoli
Questa azione di ripensamento
Che viene fatta in vario modo e dalle varie istituzioni sull'azione svolta in questi ultimi anni
Spiega com'è che si moltiplichino i convegni accanto al convegno così interessante al quale partecipiamo questa sera li abbiamo per esempio oggi un altro a Roma della Provincia che partendo da considerazioni diverse esamina però problemi dello stesso tipo
La crisi
Di questa città
Che può essere esaminata in vario modo e di cui diceva adesso Borromeo si possono trovare varie responsabilità ce ne sono sempre di responsabilità è chiaro che possono trovarsi anche qui
Ma credo che il punto di partenza sia un po'più lontano cioè non nel senso che si debbano soltanto individuare responsabilità locali responsabilità nazionali responsabilità internazionali
Ma anzitutto una situazione di difficoltà delle grandi metropoli che è una situazione di difficoltà europea ed extra europea
Un altro convegno tenuto qualche mese fa
In questa stessa sede mi disse a confronto tre realtà apparentemente assai difformi tra loro
Quella di New York quella di Parigi è quella di Roma sembrava veramente funambolico poter trovare punti di contatto fra tre città
Così differenti tra loro
Eppure le differenze indubbiamente c'erano macroscopiche economiche sociali storica e culturale ma c'era una connessione fra queste tre situazioni così difformi
Ed era rappresentata da una crisi
Che dall'interno sembra minare
Queste grandi metropoli che tanto per cominciare
Arrivate ad un certo punto vedono diminuire i loro abitanti il problema di New York
E il problema di Parigi che oggi è diminuita di circa un milione rispetto a trent'anni fa di abitanti e il problema di Roma da alcuni anni ormai a crescita zero
La crisi
Riunisce queste tre metropoli nella disgregazione in interi quartieri del centro di New York anch'essi degradati
Giacché pare che la stessa stato della libertà calda a pezzi PdL veramente un grosso problema
E c'è il problema di Parigi che è riuscita sì
A costruire città satelliti però stenta poi a trovare il collegamento tra il centro
Parigino le città satelliti
Per cui noi ci lamentiamo molto e abbiamo ragione
Del cittadino che da Tor Bella Monaca per arrivare a Roma ci mette un'ora e mezza
Ma il cittadino della molto più economicamente superiore Parigi che dalla sua cittadella bandi arriva al centro di Parigi non è che ci metta molto di più con questo non voglio dire che a vere stessi termini di una crisi ci metta in una situazione di riparo in cui in fondo
Se Sparta piange Messene non ride quindi in fondo tutto il mondo è paese andiamocene tranquillamente ma certo
Io credo che dobbiamo partire nell'individuare momenti di crisi dalla constatazione che Roma grande metropoli subisce la sorte delle grandi metropoli
E credo che questo sia un punto di partenza corretto
Per individuare il rapporto che Roma deve avere con se stessa deve avere con il suo stato cadavere ancora più in là
Con organismi internazionali
Noi abbiamo avuto un'esperienza interessante in questi anni di Giunta
Io vi sono particolarmente interessato alla mia esperienza di coordinatore
Per quanto è stato possibile perché certo non è sempre facile coordinare dei programmi di edilizia e di urbanistica della città di Roma
E credo di aver compreso e di aver portato nell'ambito del comitato di coordinamento alcuni momenti di questa crisi sui quali abbiamo discusso e abbiamo anche cercato di intervenire con qualche Successo io credo
E abbiamo cioè individuato uno dei momenti di crisi
Nella mancata lettura nuova e spregiudicata del territorio romano
E a questo abbiamo cercato di ovviare con la nomina
Di un Commissione per i piani territoriali di coordinamento romani
Che legga no questo territorio il rapporto con i comuni della fascia con termine il rapporto con le commissioni che regolano i piani territoriali di coordinamento alla Regione perché credo che un altro aspetto
Che dobbiamo tenere presente e che ci deve guidare ci ha guidato ma deve guidare sempre di più in futuro la vita di questa sì amministrazione sia usano rapporto con la Regione che non può mancare perché i problemi romani sono tali che non possono essere visti
E collocati soltanto in una realtà cittadina ma devono essere messi il rapporto con una realtà regionale con una realtà meglio ancora che non è solo cittadina non è solo regionale ma è metropolitana
E questo è un altro degli aspetti che abbiamo cercato di individuare e di mettere a fuoco nella nostra esperienza che tornano a oggi nella relazione di Pierluigi Severi questo momento metropolitano che mi pare essenziale per individuare non solo aspetti e problemi da risolvere ma per avere un metodo di lettura dei problemi stessi che sia diverso perché una città come Roma con i mezzi che ha con gli strumenti che ha non può dare molto di più di quello che da qualsiasi amministrazione ampia
Perché si scontra con una realtà che non si arresta ai confini di Roma
Si scontra con una realtà che come diceva giustamente severi della sua relazione vede il più vicino dei comuni della fascia contermine con poteri molto maggiori della più grossa delle nostre circoscrizioni per cui fino a che noi avremo questa realtà con circoscrizioni che non hanno potere e hanno grossi problemi da risolvere un comune che dal centro non riesce ad affrontarli tutti noi potremo continuare a parlare di degrado potremmo continuare a parlare di responsabilità ma se siamo obiettivi dobbiamo sapere
Che con i mezzi e le istituzioni che abbiamo a disposizione molto poco di più di quello che abbiamo fatto possiamo fare
Quindi lettura del territorio quindi articolare diversamente l'amministrazione romana in una territorialità che sia soprattutto metropolitana
Quindi
Momento di realizzazione delle grandi opere io sono d'accordo con quello che diceva portoghesi
Ne abbiamo parlato molto la dobbiamo realizzare e per farlo però dobbiamo trovare un punto di raccordo che ahimè non è stato possibile trovare
E abbiamo cercato in vario modo di fare censimenti abbiamo cercato in vario modo di studiare questi problemi si deve passare la realizzazione tra le varie cose e tra i vari aspetti citati per rimanere almeno un attimo ai problemi della difesa io aggiungerei accanto alle caserme il problema annoso di Palazzo Barberini
Che potrebbe diventare un'ottima sede
Per musei che al centro di Roma
Non hanno collocazione uno ne hanno a sufficienza anche questa
Una situazione che ormai in itinere da molti anni e le trattative col ministero della difesa e tra il ministero della Difesa il ministero dei Beni ambientali
Sono ormai databili per lo meno da un quinquennio c'è il problema della caserma la Marmora Intrastevere
Ormai vuota e che dovrebbe essere adattata perché è uno spazio enorme e credo che sia adattabile a diversi gusti
C'è il problema della ex panetteria militare
Che è legato alla sistemazione di piazza Vittorio del suo mercante anche questo altro punto che dobbiamo tenere presente
E per venire a un altro problema che è stato ricordato anche oggi quello annoso dell'Auditorium mi ha domandato un giornalista qualche giorno fa cosa pensavo che si dovesse fare
E mi ricordava un'altra volta perché un'ipotesi che non torna quasi mai e non se ne parla chissà perché dell'ipotesi Adriano e io a un certo punto ho detto non voglio proprio diventare l'assessore ad Adriano
Se non si può fare non si faccia certo che quella era un'ipotesi possibile che avrebbe dotato la città di Roma di una struttura musicale dignitosa dove si è fatta musica per anni e concerti che non sono stati affatto inferiori a molti che si seguono oggi
La stessa a Santa Cecilia
Presa a parte era d'accordo
Tutti erano d'accordo però poi al momento opportuno si è trovata un'ipotesi riduttiva Santa Cecilia non si farà ho l'impressione non solo che stavolta ma che per molti anni Roma rimarrà priva del suo Auditorium
Invece di parlare di scandalo Auditorium sarebbe stato molto più opportuno rimboccarsi le maniche e lavorare insieme per vedere che cosa era possibile realizzare perché qualche cosa
Con buona pace e al di là delle pretese culturale dell'assessore Cutolo si poteva fare
Tor Vergata anche Tor Vergata si parla abbassando la voce e invece credo che sia un grosso problema di cui dobbiamo parlare ma direi che dobbiamo farlo perché si tratta di una struttura universitaria da gran tempo
Richiesta
Ahimè non ancora in funzione per
Situazioni però che vanno molto al di là di quello che è accaduto negli ultimi mesi
Mi sembra però adesso che almeno su questo punto si stia facendo qualche passo avanti e concreto
Cioè la Commissione comunale e regionale questo incontro tra regione e comune e sempre più indispensabile a mio parere questa Commissione ha ormai preparato un piano generale che la Regione sembra Barrera
Tra qualche giorno per cui passerà il Progetto
Al rettorato dell'università Expedia
Che con la prossima legislatura anche su questo argomento si passi dalle parole alle realizzazione altro momento molto importante io non vorrei prendere più di pochi minuti e ci si soffermava nel suo intervento l'ingegnere Odorisio è stato il Sistema direzionale
Che abbiamo ricevuto la scorsa settimana che nell'ambito del comparto di edilizia di urbanistica stiamo leggendo e credo di poter sottolineare quello che o turisti e diceva questa sera cioè che nell'insieme dei suoi risultati questo studio di fattibilità dimostra come il sistema direzionale ponga in termini economici la città di Roma in conduzioni di essere veramente produttiva
Il rapporto allo stato che dà una mano alla città e la città da una mano lo Stato abbiamo parlato di Licia necessario incontro tra Roma e la Regione credo che questo incontro ancora più necessario sia tra Roma e lo Stato proprio per le funzioni molteplici di metropoli
Di questa città
Ed è quindi necessario ora che questo piano di fattibilità finalmente pronto ed era uno strumento indispensabile senza di che sarebbe stato impossibile parlare in termini concreti e in termini economici
Del problema della tecnica direzionalità ora che abbiamo questo piano credo che esso costituisca un punto fermo di partenza dal quale dobbiamo muovere nella prossima legislatura
Tenendo per
Provato questo documento che anch'io ritengo importane anche perché è la prima volta che il Parlamento lo fa
Roma pone
A sua volta una piena disponibilità con anno di fattibilità per il Sistema direzionale orientale che dimostra come in qualche modo la città risponda
La dichiarazione di volontà che viene dal Parlamento con una sua dichiarazione di volontà
Per cui da pari
Pari si può lavorare concretamente
Il l'evoluzione per lo sviluppo di questa città di questa metropoli
E però come dicevo è necessario che dalle parole si passi ai fatti concreti citando ancora una volta Odorisio domani speriamo che si concluda una vicenda che è stata assai preoccupante di questi ultimi mesi e cioè che il Senato
Voti con
Il progetto di legge novecento uno il famoso articolo che proroga di sei mesi il vecchio piano di edilizia economica e popolare che ha messo in crisi in questi ultimi mesi l'edilizia romana
In un momento di grave crisi non solo della città non solo per edilizia ma dell'abitazione perché questo ritardo comunque farà slittare di circa un anno la realizzazione di due mila abitazioni che solo quella del program
Ma a credito ordinario ma ritardo cioè è irreversibile è una no accerto nell'ambito di una crisi che tutti vediamo è una cosa preoccupa
E direi ci sono delle connessioni a volte nella storia di ogni giorno che non fanno non pensare proprio lo stesso giorno in cui il Parlamento emana ma questo documento per Roma cadeva con il secondo décolleté verso decreto sugli sta con il secondo decreto sugli sfratti anche l'articolo diciassette che era relativo alla proroga del piano di edilizia economica e popolare ai miei
Un un inizio non molto Fausto perché nel momento in cui si faceva questa dichiarazione di intenti per Roma si bocciava un articolo che metteva in crisi l'edilizia romana ma il problema della casa a Roma ripeto sono momenti sono episodi il fatto che questo articolo sia stato riassunto in una
Altro
Disegno di legge sia approvato la Camera l'ha già fatto lo fa il Senato domani mi pare che sia un segno promettente accanto al quale ne aspettiamo degli altri non ultimo la legge sui suoni
E perché dico la legge sui suoli credo che sia la Bcc per risolvere il problema della crisi non solo dell'edilizia romana
Ma di dell'edilizia nazionale
Perché abbiamo una legge sull'abusivismo che
Mi vede pieno di perplessità a questo non vuol dire
è un discorso che in questa sede non dobbiamo fare ma il miglior modo di porre un freno all'abusivismo è quello di fare una legge sul suolo per regolarne il valore per trovare
Apporto tra il problema dei suoni della proprietà e la possibilità di costruire perché poi l'abusivismo fiorisce lì gli scan quando ci sono fioriscono lì sul valore dei terreni se non risolviamo questi problemi la legge sull'abusivismo di per sé
Tour G.C.
E quindi
Sono molti i problemi che dobbiamo risolvere e non è lanciandosi accuse da un'istituzione all'altra che questi problemi possono essere risolti ma manifestano do buona volontà
E credo che questo convegno sia stata anzitutto una manifestazione di di voi in tal politica naturalmente buona ma di volontà politica
E sia stata la riprova che atto torno a un tavolo e possibile convenire è possibile trovare punti di riferimento e possibile segnare un progresso per la vita di Roma per la vita di questa metropoli
Conclusione di questa il giornale
Per un brevissimo per un breve Inter
E con ultimo degli interventi a mi mi scuso di esternare dimenticato ai rappresentanti di università di Tor Vergata che giustamente l'assessore Gatto come in qualche Aldo e evoca come sempre professor Brancati
Io
Approfittare della sua cortesia normali allora tutto è stare
Ma nei parcheggi via
Nei suoi confronti e nei confronti delle cose che ho sentito prego
E se dovessi così
Fare come si dice appesa
Da un confronto tra le parole che ho sentito quante volte è stata invocata la scienza quante volte in questo pomeriggio noi intenso è stata invocata la techno oggi quante volte è stato invocato il senso e il significato e la cultura dico per Roma essa regge di per sé per queste cose come rappresentante per l'sì direi Roma due indegnamente della cultura della scienza Gianni riterrei abbastanza sulla destra ma naturalmente le debbono proprio un ringraziamento
Così me lo deve consentire a titolo personale nome
Del consiglio d'amministrazione che qui ho l'onore di rappresentare anche qualcosa di più perché se non ho capito male noi siamo
Diciamo nei suoi pensieri nei suoi progetti in quello che è l'amministrazione capitolina si ripropone nei prossimi anni direi alla seconda priorità se non ho ben capito se non ho capito male e qui e naturalmente questo ci dà fiducia ci dà forza nella convinzione che che Roma due
Si avvia un decollo effettivo
Mi dispiace che l'assessore ha bene che non dipende soltanto da noi ma noi no abbiamo detto nello slogan e lo abbiamo visto nello slogan ed è qui
Devo lamentare
Non avete avuto il tempo forse di riportare in maniera bellissimo da quello che circolava nei dépliant e nel negli avvisi Roma perse Roma per il Paese Roma per il mondo dico se non ci fosse le come Nikita è stata anche questa invocata dico quale migliore esempio della scienza della cultura per la città per il Paese e per il mondo non lo dico io l'hanno detto i rappresentati dell'industria credo in maniera pressante in maniera l'ha detto il prosindaco nella sua relazione perché in presenza di così ricchi e innovazioni tecnologiche che poi è un nome un problema anche non riguarda soltanto l'Italia ma riguarda poi tutti i paesi tecnologicamente avanzati purtuttavia
Si assiste ad un rallentamento di tutte queste economie quindi delle attività produttive
E ieri pur in presenza di innovazioni che si non si sono mai verificate non sono state mai messi a disposizione delle delle imprese di servizi di tolti alle attività produttive forse perché non si è capito abbastanza che per utilizzarle intanto bisogna ricorrere bisogna vi east io dell'impresa ecco la mano pubblica l'intervento la facilitazione nella utilizzazione di queste cose forse perché non si è capito per tempo che gli utilizzatori devono essere preparati
Bene culturale termini scientifici in termini tecnologici per avviare quel tipo di trasformazione ecco io non la vorrei fare lunga ma credo che l'università rappresenta proprio il crocicchio non tant'
Do la prima o la seconda università o la terza o la quarta
Ma
A proprio la comunità scientifica di Roma la comunità scientifica dell'azione del Paese rappresenta nei lavori precisazione diciamo di questo patrimonio culturale al di là del quale tutte queste declamazione diventano retto
Un'ultima precisazione mi premeva prosindaco e mi dispiace che
Il l'assessore che ha chi credo che così si chiami abbi
No
Ad
A così dimenticato
Di di fare che quel poco che facciamo naturalmente non ci venga ci venga riconosciuto siamo stati noi come le noto
Che abbiamo per dopo il piano di assetto generale del dell'aria e che vede lo siamo venuti ad illustrare in una riunione congiunta tra il sindaco e il presidente della Giunta e che il pacchetto e che riteniamo che questo paga possa essere rapidamente approva dagli organi di gestione comunale regionali in maniera tale che possa rappresentare veramente uno strumento che serva a regolare i rapporti tra la concessionaria che andremo a e di identificare nel momento in cui un barlume di segnala dello Stato ci sia in questa direzione e le autorità regionali il Comune che noi stessi grazie molte
Grazie