Fame: speciale di Raiuno

Come vengono impiegati questi soldi e la situazione in questi Paesi emigrate seria queste il tema dello speciale è l'insieme che paura in onda condotto chiedo Badaloni
Ho voluto per
La da porremo
No
A
Però in questo momento sulla Rete due della RAI sta andando in onda Mixer sulla rete tre una partita del campionato di calcio di serie B per quanto riguarda invece i canali privati da Retequattro vista offrendo in questo momento un telefilm esce Italia uno un film gli scatenati campioni del karate
Il canale cinque il film bollenti spiriti Euro TV un telefilm morte e Mindy
In questa edizione speciale di Italia sera non vi proponiamo nel film e telefilm né sporte
Il proponiamo invece di passare insieme un'ora per conoscere meglio una realtà forse scomoda ma che non possiamo ignorare
In questo momento centinaia di medici di ingegneri di tecnici di volontari di ogni regione italiana sono impegnati in prima fila sul a fronte di una guerra tutta particolare
La guerra la fame e alle cause che la provocano
In studio abbiamo invitato cinque giornalisti appena tornati da questo fronte
Insieme a loro i rappresentanti di partiti e di organizzazioni impegnato in un grande sforzo di mobilitazione per assicurare i rifornimenti a questo fronte
Primo fra tutti Francesco Forte sottosegretario agli Esteri con l'incarico di gestire un fondo di del mille novecento miliardi con l'obiettivo di aiutare milioni di africani ridotti al limite della sopravvivenza a raggiungere prima o poi l'autosufficienza
Ma cominciamo il nostro viaggio dalla testimonianza di uno dei tanti volontari che lavorano sul fronte della fame è un medico si chiama Piero Coppo le immagini che ci arrivano dal Mali in Africa
Lo un estratto nel mese di giugno che l'Unicef ha chiesto la cooperazione italiana di intervenire nella sesta regione del Mali che una delle regioni del nord del Mali più esposte le siccità per riorganizzare un ospedale l'unico ospedale a livello regionale e quindi l'unico ospedale per circa seicento mila persone a quel tempo qui c'erano otto malati ricoverati sull'ottantotto letti perché il nell'ospedale non era in grado di fornire né medicine né assistenza ai malati che venivano quindi malattia non ho perso l'abitudine di venire in ospedale il TAR formazione sanitario era completamente abbandonata
Abbiamo cominciato intervenire questo punto sull'ospedale rifare le costruzioni portare l'acqua l'elettricità portare materiale Meli padiglioni organizzare i servizi dell'ospedale c'è
Che questa esperienza però che stava noi stavamo lavorando solo l'interno dall'ospedale è stato bruscamente diciamo
Non dico interrotto ma sconvolto e produrre fatti uno un equilibrio piccolo io ero noi mettiamo in conto lo store propri malnutrizione del primogenito
E poi l'altro
Cosa è stato che la condizione in un trittico della gente vanno sono andati degradando sì molto rapidamente noi cominciamo ricevere in ospedale gente che sta morendo di fame che contro questo non possiamo molto poco perché non possiamo risolvere una situazione che sta colpendo un'intera regione quindi il problema più grosso rispetto che ci troviamo adesso a dover risolvere trovare un Jules sto rapporto tra gli aiuti che vengono portati all'ospedale ma lasciare che l'ospedale riesca in parte ha reagito i suoi problemi risolto mezzi
L'ospedale di cui parlava il Piero Coppo all'ospedale di dire nel Mali in Africa
I dati che adesso vi forniamo sono dell'ufficio per l'emergenza in Africa un ufficio dell'ONU su sessantadue Stati africani con l'aiuto di una cartina cerchiamo di entrare dentro
Questo primo capitolo del nostro viaggio su sessantadue Stati africani ben trenta hanno avuto durante gli ultimi tre anni piogge non sufficienti per coltivare i terreni per anni alimentare adeguatamente puzzi laghi e fiumi
Dalla settantadue le precipitazioni durante il periodo delle piogge sono progressivamente diminuite
Il sessanta per cento dalla popolazione non dispone di risorse di acqua potabile e le conseguenze più gravi di questa siccità
Esse sono soprattutto l'avanzamento del deserto
E dalla cartina possiamo anche in progressione passare alle immagini nel giro di dieci anni il grande deserto del Sahara ha continuato il suo cammino guadagnando altri duecento chilometri di territorio nell'ottantatré il Sella si è spostato a Sud di decine di chilometri
Andando a colpire le terre della foresta del caffè del cacao dell'ananas dell'ananas
La vicenda dell'ottantadue poi tutta una serie di incendi ha distrutto case e piantagioni
Nel centro Ovest il quaranta per cento delle foreste l'ottanta per cento delle coltivazioni oltre a interi villaggi sono scomparsi è andato distrutto il sessantacinque per cento della capacità produttiva delle terre
Nel Senegal il deserto è alle porte di Dakar ormai la siccità ha toccato anche le zone verdi come il Gambia che ha avuto il raccolto dimezzato quest'anno la terra è secca e polverosa anche in Mali uguale spettacolo anche in Niger
Nel Ciad a peggiorare la situazione c'è anche la guerra il Sahara sta scendendo anche verso il Burkina Faso nuovi Sahel si sono aperti un po'in tutto il continente Etiopia Sudafrica Uganda Kenya Tanzania Zambia Zimbabwe e Mozambico
Questo è il quadro in cui si inserisce il progetto italiano con il Fai il fondo aiuti italiani nato nel l'otto marzo del mio campo tandem Milano centottantacinque con una legge apposita due mesi dopo
Francesco Forte è stato chiamato a presiedere appunto il fai l'Italia è da sempre diciamo impegnata su questo fronte ricordiamo in particolare l'impegno del presidente Pertini
E e impegno che poi è stato raccolto anche dalla Presidente Cossiga e vorrei riproporvi proprio un brano del discorso tenuto dal messaggio tenuto dal presidente Cossiga la nazione il tre luglio del mille novecentottantacinque
Oggi queste porta oltre cinque e l'otto però gelo occorre o sotto povertà sono fratello la sofferenza
Porretto assicura Rocchetta alla controriforma sempre più incisiva non solo allo scoperto Giorgio risorse adeguate poiché la maturazione in ambito internazionale quella sensibilità
Sforzo che lo vuole la violazione Bella libero profondo rettore dalla povertà scioglierò anche o perché rotoli popoli non otto e logico però da questo discorso che l'abbiamo riproposto soltanto un brano sono passati parecchi mesi Inés questi mesi il fai a progettato di spendere in parte ha già speso
Novecento sessanta miliardi sono dati che ci sono stati forniti me pochi ore fa i paesi in cui opera il fai sono ventinove i poteri straordinari conferiti a Francesco Forte dureranno per diciotto mesi nel caso specifico ne sono già passati alcuni di questi mesi e scadranno a settembre restano quasi mille miliardi ancora da spendere
Come saranno spesi come sono stati spesi questi fondi
Ci sono cinque giornalisti come dicevamo all'inizio che sono andati a a vedere sono stati in cinque Paesi e vorrei adesso passare a loro la parola comincerei con Renzo Giacomelli
Il quale è stato in Etiopia ma prima vediamo con l'aiuto di una cartina esattamente qual è il quadro della situazione in Etiopia le propria ha una superficie di oltre un milione di chilometri quadrati trentaquattro milioni sono gli abitanti
La densità diciannove abitanti per chilometro quadrato il tasso di incremento demografico e del tre virgola cinque per cento all'anno mortalità infantile centoquarantatré per mille parecchie le malattie diffuse la tubercolosi la lebbra la cecità
Il colera il debito con l'estero aumenta a me ammonta attualmente ad oltre novecento milioni di dollari USA Renzo Giacomelli sei andato e visto che impressione ha avuto
Quella viaggio che io ho fatto con il fotografo del canale si è limitato all'Eritrea
Siamo andati per vedere in maniera specifica che cosa sta facendo la Caritas in particolare
Che è un progetto
Molto interessante mi sembra molto intelligente perché invece di limitarsi solamente a portare alimenti vestiti medicinali sta pensando alla dopo a dopo emergenza cioè a come combattere la la siccità
Ora che cosa abbiamo visto abbiam visto delle delle dighe
In via ricostruzione una ventina di dighe
Nel Progetto Caritas
Un duecento sedici pozzi scavati ma la cosa più interessante e come vengono costruite queste queste strutture la Caritas poteva ingaggiare una ditta sono italiana portare giù una squallida e crisi
E fare in fretta queste opere in realtà ha preferito affidare sì alcuni tecnici italiani la direzione dei lavori ma alla gran parte del lavoro con tecnica elementare diciamo con molta con molto lavoro manuale
è affidato ad alcuni tecnici a decine di muratori familiare di manovali eritrei si spaccano le pietre per costruire le murature delle dighe sono loro che portano l'acqua per impasta l'Amati eccetera la cosa che mi ha colpito e l'entusiasmo di questa gente nel fare questo lavoro molti mi ha mi dicevano lo facciamo volentieri perché è roba nostra rimarrà qui siamo noi che pensiamo al futuro i nostri villaggi
Un'altra cosa che mi ha colpito questo è stato in una puntata ed è un fatto a Macallè
è stato la England coordinamento che ho trovato nella negli aiuti offerti dalla Caritas italiana
Dalla dipartimento per la cooperazione il ministero degli Esteri
L'ICE ho trovato un medico dottor Bassani che responsabile degli aiuti italiani in questo posto e c'è un coordinamento veramente intelligente
Per le vaccinazioni per l'alimentazione e anche per la costruzione di pozzi identiche eccetera
Vorrei sottolineare l'ultimo elemento una cosa che mi ha colpito molto negativamente è questa io un Paese e che riceve
Miliardi di aiuti alimentari e poi anche per queste costruzioni
Ne se ne spendono molto di più nella guerra sapete tutti quanti che se una guerra in atto da ventitré ventiquattro anni tra il Governo centrale diciamo i guerriglieri eritrei
Ora mi ricordo stavo alla all'aeroporto dell'Asmara partivano gli Hercules per portare dei sacrificali Lina di latte in polvere a Macallè ma lo stesso tempo partivano chimiche che andavano a bombardare nella zona nord ovest parte di Kerem vicino alla alla frontiera con il Sudan sganciavano bombe che sensato costano molto di più di quello che potrà erano gli alimenti portati alle popolazioni affamate
Certo è infatti tra l'altro l'inviato di famiglia Cristiana Renzo Giacomelli
A si si è rifatto ad alcune delle domande dei telespettatori avevo invitato telespettatore telefonate ci sono arrivate veramente tante telefonate e molte di queste domande sono proprio su questo argomento la signora nato a Reggio Emilia per esempio
Si domanda proprio come mai si spendono mille novecento miliardi per il teste la fame poi si esportano armi proprio i Paesi che soffrono la fame
Cioè come le chiamato chiamava in causa Sandro Calvani Sandro Calvani e della carità sede ospite di Italia sera come risponde a questa domanda a questa osservazione delle
Stabilita da parte dei governi dalle grandi sovrani dei Paesi
Cioè fino ad oggi mentre le organizzazioni non governative carica secondo organo della Chiesa ma moltissime altre quando sento decisamente come priorità trentasei per cento dopo l'intervento i popoli ancora abbiamo molte domande residenti può aumentando l'ordinamento lo sviluppo non chiedono ai governi che vigevano questo aiuto molti di questi giovani non sono democratici ormai sapienza di vita non chiedono un rispetto dei diritti umani fondamentali non dando priorità a cui i governi che diminuiscono Notti d'autorità certamente ci sono alcuni Paesi tra loro che hanno trovato questa linea sollecitato il proprio dalle organizzazioni partecipazione popolare che hanno visto perfetto in un governo che i vendita il datoriale non rispetta sarebbe prescritto impopolarità della cooperazione che di usare l'aiuto diciamo anche come strumento in qualche modo di liberazione del popolo Novielli politica estera ulteriore e tramite l'aiuto umanitario sullo sviluppo la gente basti a se essa cioè non hanno diritto al Gico ricevuto dall'esterno diritto appunto il i dati che avevo sentito all'udienza dimostrano altresì dall'introduzione avvenuta non si potrà mai cose divertenti situazioni di oggi nell'ottantasei queste divertito dall'autostrada se stessa bastare a se stessa bisogna televisore del Paese risorse umane le risorse economiche siano puntare sui bisogni fondamentali sarebbe riduttivo alla sanità all'istruzione e allora se volete soprattutto nei governi che hanno capito la grande dimensione costruzione della pace ricostruzione giustizia internazionale nella cooperazione allo sviluppo dovrebbero riuscire a legale appunto
Luigi sicurezza il piglio benissimo
Ma sulla forse potremmo anche aggiungere che la come Emma Bonino sì potremmo anche aggiungere sulla questione anni che mi sta molto a cuore che se il paese del novanta continuano produrre armi l'Italia nel suo piccolo il quarto Paese esportatore poi qualche Paese che lì dove esportando la deve trovare quindi noi rischiamo di dare gli aiuti con una mano e con l'altra mano rifilargli anche qualche arma sull'evitarsi qualche ingente quantitativo di armi possibilmente anche un solenne perché se costruiamo ammirarle come soprammobili sono anche brutte quindi poi siamo anche costretti a venderle e dove si vendono ovviamente nel Terzo Mondo
Ecco stavo dicendo appunto che questa è un po'il nodo del problema tant'è vero che molti telespettatori congelato proprio su questo torneremo dopo su questo capitolo vi ricordo che in Etiopia sono centosettanta i miliardi del mille novecento globali che sono ora come ora partitico una Progetti
Mentre nel Sudan i miliardi fino adesso stanziati io con progetti che già sono stati realizzati o sono in fase di realizzazione sono duecentosettantaquattro miliardi appunto nel Sudan è stato Fabio Isman inviato del messaggero
Prima di lasciare a mia parola con l'aiuto di una cartina anche in questo caso vediamo di fotografare la situazione nel Sudan è uno dei Paesi più minacciati dalla fame per sette anni in quasi tutte le regioni del Nord le piogge sono stati inesistenti o molto scarse
Il fenomeno si è manifestato anche altrove ma in particolare le regioni colpite sono il Kordofan il Darfur
Dov'è che è stato esattamente Fabio
Io sono stato anche nel sud del Kordofan io sono stato a Khartoum e sono stato aumenta niente il la capitale sostanzialmente capoluogo della regione centrale la la priorità la meglio coltiva
Ma soprattutto come scritto proprio stamattina io direi che più che essere un rapporto dal fronte della fame la mia è stata forse una piccola testimonianza dalla frontiera della sopravvivenza
Perché nel Sudan ho trovato una situazione tragica e pazzesca che più ancora che la fame riguarda le vaccinazioni
Il Sudan a una sorta di immensa alla rovescia un record mondiale negativo fino all'anno scorso il tre per cento dei bambini risultavano immunizzarsi
Credo che in Italia siamo sul novantotto per cento se non saranno vaccinati entro il mille novecentonovanta è stato calcolato moriranno novecento mila bambini e moriranno per delle malattie
Che nelle nei paesi evoluti in Italia è sparito particolarmente sono ormai non preoccupano sono quasi di ricordi la difterite la percorsi la pertosse la poliomelite la tubercolosi sopra il tetano soprattutto il morbillo
Ci sono cinquantadue mila bambini ogni anno nel Sud anche muoiono per il morbillo cento mila che restano ciechi o meno amati basta vaccinali
L'Unicef ha calcolato che vaccinale costa circa tre dollari per bambino quattro mila cinquecento lire
Quali sono i problemi problemi sono tanti è partito un progetto che tra l'altro e questa invece è una sorta davvero di GMES non alla rovescia
è partito quando l'Italia ha dato la sua disponibilità in qualche modo traverso di ministro forte a finanziarlo immediatamente si sono una volta tanto accodati gli Stati Uniti in Canada e l'Olanda
è iniziato la campagna di vaccinazione intensifica metà primo giorno due mila seicentosessantotto vaccinati in una festa popolare assolutamente incredibile io lo col fotografo Luciano tramontano
Aveva diciassette rullini non gli sono bastati tante erano le immagini da film da da riprendere
Accaduti stanno macinando più o meno nella zona di cadute che una delle zone più colpite per carità dalla siccità il Sud Kordofan stanno macinando duecentoventi bambini medi al giorno
E così via in altri posti ci sono i problemi anche lì della guerra c'è una guerriglia oramai endemica con il Sud
Forse l'unico che è riuscito ad arrivare al Sud in particolare ha condotto ventotto chiatte sotto la bandiera la bandiera dell'ONU con dodici mila tonnellate di roba da mangiare
In una città assediata da sette mesi che si chiamava la calma è proprio uno strano personaggio strano per il suo impegno veramente secondo me eccezionale è uno svedese naturalizzato italiano che si chiama Stefano De Mistura
Col quale collabora molto penetrato un medico di Verona Paolo Piva
Il responsabile dell'ufficio sudanese dell'Unicef che il più grosso ufficio africano dell'Unicef che amicizia né si chiama Samir basta eletto che questo programma di vaccinazioni sarebbe impossibile senza l'apporto italiano io so che credo di sapere anzi vorrei che già che c'è qui in sala ministro forte dopo un indice se qualcosa a questo proposito che il ministro porta qualche perplessità proprio credo sulla burocrazia dell'Unicef sui tempi dell'Unicef e lo capisco benissimo
Però so anche che questo direttore generale dell'Unicef nel Sudan mi ha detto Italia gode fama di essere un Paese lento noi sappiamo che il ministro porte non lo è
Ecco direi che proprio questa situazione pazzesca esiste ormai la catena del freddo che indispensabile per macinare questa gente ci sono i frigoriferi portatili ci sono tutte queste cose
Vengono ogni giorno istruiti qualcosa come cinquanta o sessanta bacino attori e non ci vuole molto bastano quattro ore per spiegargli come si fa
La gente non sapeva nemmeno che ci si potesse vaccinare mi sembra che questa sia la cosa più importante perché ripeto cinquanta mila bambini muoiono per il morbillo ogni anno cento mila restano meno amati gli altri sono terribilmente aggravati come direbbero qui a Roma per affrontare i problemi della fame
Ecco mi pare che la testimonianza di Fabio Isman faccia faccia capire quello che è un altro risvolto del problema cioè la la scelta la strategia nell'utilizzazione dei fondi ecco a questo punto vorrei chiamare in causa Antonio rubriche il responsabile della Sezione Esteri del PC e vorrei ricordarle onorevole alcuni alcuni fatti che mi hanno particolarmente colpito
Brevissimamente in Mauritania ci sono distese di mais lasciate a marcire
Nel mille novecentottantacinque a dicembre sono stati mandati in Kenya non dall'Italia in questo caso da altri Paesi migliaia di tonnellate di un cereale sconosciuto il mais giallo scaricato alla rinfusa sulle banchine
è stato Sator la causa di violenti crisi intestinali per tutti coloro che hanno provato a cuocere questa strana farina gialla e di cui non sapevano bene lo cioè con che lo sapevano bene usare ecco sono solo alcuni esempi
Cosa ne sollecitano questi esempi altri potrà aggiungervi la Bonino anche quella caramelle io vorrei partire invece da un un dato iniziale che che lei ha portato qui una cifra già specie quella da spendere
Novecento miliardi già impegnati non specifica impegnati una parte spesi e mille miliardi ancora da spendere l'entità complessiva
Della legge settantatré per la durata di diciotto mila
La legge che abbiamo voluto tutti
E chi credo abbiamo anche il dovere di dire come si stanno sviluppando evolvendo come vanno spesi soldi perché poi ci sono i soldi dei contribuenti italiani
Unitamente a quelli dalla cooperazione allo sviluppo in un anno in sedici mesi complessivamente vengono spesi quasi quattro mila miliardi e quindi è giusto che gli italiani sappiano dove come vanno spesi soprattutto con quali risultati
Perché l'obiettivo fondamentale della legge quando fu fatta era che desse dei risultati atti a salvare vite umane
E non solo salva ma salvare e la possibilità della loro sopravvivenza perché poi salvarle per un giorno perché Morano altro giorno non è che avrebbe sarebbe un risultato di grande rilievo ora da questo punto di vista io credo che ci siano fatte già alcune cose alcune si siano facendo buone
Io non ho nessuna difficoltà a riconoscere questo progetto questo piano per la vaccinazione
Per quale parlava icona della c'è assolutamente necessario è indispensabile per quei fini Herman di quell'obiettivo che volevano vogliamo perseguire dice al mare delle vite umane questo è un primo momento d'intervento
L'invio di attrezzature sanitarie rinvia di cereale poi lo stoccaggio di questi ieri in video di mezzi di trasporto tutte queste credo siano corre buone giuste
Devo dire però che accanto a queste ce ne sono delle altre che non ci convincono
Proprio come strategia dell'intervento
E sottosegretario forte massimo responsabile poi risponderà io voglio ricordare qui solo due dati
Che rispondono quel due domande dove intervenire e come intervenire
Ora ci fu un dato iniziale
E fu una risoluzione del Cites e diceva che bisognava intervenire ventinove Paesi
Non lo criticammo quello che si poteva no è scritto in ventinove Paesi e in altre al punto che il ministro Goria disse che si poteva in con con la con quella risoluzione intervenire dappertutto tranne che nei Paesi OCSE se si fosse voluto prima questione
Adesso invece che con le troviamo noi lo critichiamo dicemmo che era una dispersione eccessiva
Adesso però stiamo andando secondo me all'esagerazione opposta e sessanta per cento di questi interventi
Ci sta realizzando sull'intera Paesi con il rischio di abbandonare una parte di quegli interventi nel Sahel che noi avevamo ritenuto indispensabile mi sembrerebbe qui fosse necessario un maggiore equilibrio secondo dove secondo come come ricordo che forte
In un discorso che lui fece alla seconda Conferenza nazionale sulla cooperazione uso anche un termine molto suggestivo io impiegarono riesce a larga mano del Seminatore
E noi creiamo arrecare stesso non per implementare una concessione rispettabilissima naturalmente ma da noi anche criticata che era quella cioè di non intervenire
Nei Paesi ma da intervenire sui bisogni
Ora io vorrei chiedere che cosa ha a che fare tutto questo con i quali seicento miliardi investiti in un unico progetto insomma
Io questo voglio chiedere i quattrocentocinquanta milioni io capisco il tuo ragionamento for capisco che siano ci vogliono aiutare quelle popolazione occorrono anche i mezzi di trasporto se bisogna mandare i mezzi di trasporto coro costruire una strada la strada sarà lunga e quattrocentoquaranta chilometri chiedo cosa c'entra tutto questo con le finalità
Dell'intervento straordinario con cicoria questo è sicuramente un piano integrale integrato
Che compete di più al settore della cooperazione allo sviluppo quando tutto è frammenti che occorrono sei mesi a fare il progetto e occorrano anni a svilupparlo tutto questo esorbita dai compiti
Che noi avevamo affidato all'intervento straordinario io mi fermo qui nel momento credo che il sottosegretario forte abbia già una notevole seria punti segnati esoso Taccuino e risponderà ovviamente alla fine Fabio Isman prima citava dell'Unicef Marcello Alessandri un collega l'inviato del TG uno è andato di intervistare all'ONU del direttore generale dell'Unicef Grant cerchiamo insieme la sua intervista che mi sembra molto interessante poi ne parliamo
Signor pre
Come giudica lei questo programma italiano gli aiuti all'Africa deferenza
All'Africa in particolare
Alla fama del mondo il generale importanza attribuite a questo Programma Italia
Anch'io Mendez sentiamo History no menade danzano al programma di assistenza italiana nominata non soltanto lo stanziamento è notevole
Ma otto sì che gli altri Paesi cominciato a muoversi che ti apre insieme
Appunto è stato possibile salvava il più di un milione di vite umane in Africa persone che altrimenti sarebbero morte nel mille novecentottantacinque
E poi inoltre
Come c'è anche stato uno sforzo congiunto insieme all'Unicef e il contributo italiano è stato di duecento miglia miliardi di lire per lo più per l'Africa per un programma di vaccinazione generale
Bisogna farlo differenza perché per esempio alcuni Paesi come presentano Somalia
Dov'è il più di
C quattro Milla bambini muoiono ogni anno per il morbillo Prato e malattia e noi per esempio
Insieme Governo italiano stiamo lanciando un programma per vaccinare tutti i bambini
Contro le sei malattie che attualmente sono la causa di morte di un milione di bambini africani ogni anno
Grazie all'aiuto italiano
A quale uno sforzo in tutta l'Africa è stato lanciato questo ci sono già stato di fatto nei dodici mesi da quando sto firmato l'accordo lo scorso giugno ha già salvato decine di migliaia di vite umane e questo accordo
I duecento miliardi di lire salverà la vita quindi più di un milione di bambini africani negli anni ottanta
Quelli che si occupano come noi di problemi questi problemi in Africa o in America centrale è un altre parti del mondo è bene il sistema italiano agli anni ottanta è stato molto importante per questo vogliamo di democrazia
Bene al di là dei ringraziamenti il contributo informativo di mister grande credo che sia utile anche per rispondere in parte alle sollecitazioni di Antonio Rubino e poi lasceremo la parola anche al sottosegretario forte terzo capitolo di questo nostro viaggio dopo l'Etiopia dopo il Sudan il Kenia
Con l'aiuto di una cartina cerchiamo di inquadrare la situazione sono cinquecentottanta mila chilometri quadrati oltre quindici milioni gli abitanti il tasso annuo di incremento demografico ed è bene del quattro per cento
Il reddito medio annuo per persona è molto basso settecentocinquanta mila lire attesta ma in atto un rapito in rapido progresso industriale
Chiara Beria di Panorama accompagnata dal fotografo Mauro Valli noto è andata e ha visto sentiamo la sua testimonianza
Tentata vorrei premettere come mai non è di Panorama abbiamo scelto il Kenya che non è certo tra i periti africani quello che apparentemente si trova in una situazione più d'emergenza
Noi dopo avere seguito l'iter della della legge sulla fame i primi passi del Fai abbiamo deciso di andare un po'al di là delle polemiche che già prima cominciano a venire fuori sulle attribuzioni
Nei vari uffici dipartimento affari e tentare di capire il nodo cioè dove finisce l'emergenza e dove comincia invece il tentativo di aiutare queste preparazione
All'autosufficienza
Se mandanti nelle zone nord nord est del Paese al confine con il Sudan e la Somalia che sono terre di carestia sono terre con me in cui vivono migliaia di profughi
Che vengono dagli ante del Paese quindi il Kenya estremamente importante perché se significa creare una sorta di barriera verde una barriera di sopravvivenza del deserto che avanza
Ecco vista da quelle parti vi assicuro che il secondo me non esiste differenza tra emergenza e e aiuti strutturali cioè dire non ha con assolutamente senso per esempio in una cittadina del nord est del Kenya commedia rissa dove per migliaia di chilometri ci sono solo Pastore
C'è una carestia tremenda per arrivare da Nairobi ci sono migliaia di chilometri di statale sterrate non ha nessun senso mandare le derrate alimentare mi quando non esistono magazzini a Mombasa abbiamo visto come Badaloni raccontava prima gli effetti di questo tipo di aiuti cosiddette d'emergenza cioè migliaia di quintali di mais giallo mandata dagli Stati Uniti in totale senza entrato sfusi quindi pieni di parassiti
Che erano invia marcire quindi è veramente più importante in questi paesi molte volte più il il magazzino il camion della dell'arte inventare e le mie testimonianza si può concludere così con gli incontri che ho avuto con i ministri dell'energia e delle finanze che erano stupiti dell'efficienza italiana non il Kenya conosceva solo i turisti italiani nelle nostre imprese la nostra tecnologia
E
Soprattutto ecco l'atteggiamento che riconosce un agli italiani di non trattare
Questi Paesi come dice come dei morti in mezzo alla strada e per il Paese ricco che viene giù e ci mandate il mais giallo quando noi non l'abbiamo mai mangiato in vita nostra ecco credo che uno degli insegnamenti è che bisogna tentare d'andare in Kenya senza pensare di essere portatori in Africa scusante senza pensare di essere portatori di chissà quale civiltà essere un po'più umili non andare a insegnare
Cosa è giusto e cosa è sbagliato perché sinceramente
Ritengo che questo sia in fondo l'altra faccia del colonialismo in Kenya ed in Africa bisogna imparare a camminare piano
Deve rispettare le tradizioni di questi popoli altrimenti si creano anche dei disastri come ho visto al lago Turkana dove che nulla coppe sconfisse non si pescavano diciannove mila tonnellate di ti lattina
è una specie di carta sono arrivati anni fa i norvegesi hanno regalato
Retti barche hanno fatto in pieno deserto un impianto di refrigerazione
Con il risultato che sul Po per quei stoppa naturalmente per la siccità l'anno scorso i i pesci sono state pescate centottanta tonnellate intere zone del lago sono secche
E siccome questa arrivo dei norvegesi era aveva finito per portare nella zona sessantotto mila profughi ho visto sessantotto mila profughi e più del cinquanta per cento bambini
Che vivono soltanto grazie a un gruppo di lo dirà di eroici missionarie che tentano di dare qui un minimo di sollievo a questa condizione assurda
Grazie chiara
Una delle organizzazioni più attive su questo fronte tutto speciale
è il food & disarma mente International l'organizzazione internazionale della quale fa parte Emma Bonino ed altri parlamentari anche italiani questa organizzazione è stata ricevuta a febbraio e vi mostriamo ora le immagini da dal Papa da papa Wojtyla
Segno di una diciamo di un discorso che va al di là di ogni ideologia un discorso che quindi mette insieme persone che dai credo anche diversi ecco io vorrei che fosse stessa Emma Bonino ha come tanti queste immagini e poi ovviamente a dare il suo contributo a questo nostro dibattito
Credo che dobbiamo tornare però se vogliamo capire di che cosa stiamo discutendo alla dimensione del problema del sottosviluppo dello sterminio per fame
E cioè i dati sono chiare qui ci sono ottocento milioni di affamati
Trenta mi quaranta trentacinque ma ruspe puliamo da questo punto di vista milioni di persone che muoiono di fame ottocento miliardi di debito esca e questa è la dimensione se questa
è certa se Vasta è la dimensione allora
E tutti gli indicatori ci dicono che nulla è cambiato che così è più la siccità ma niente si prevede per gli anni prossimi non dobbiamo porci due problemi al di là di quello che stiamo facendo come Italia o come non Italia quindi questa cosa alloggiativa
Da tutte le parti del mondo dobbiamo porzioni quadro più generale cioè quanto dobbiamo stanzia e qui nazioni unite dal mille novecentosettanta ci dicono tutte insieme il minimo indispensabile è lo zero sette
Tu stesso forte parlare in una tua relazione dalla massa critica al di sotto della quale possiamo discutere di alcune gocce nel deserto alcune buone gocce nel deserto altre meno buone perché insieme al maestro che fa venire
Le insomma con gente che morì diarrea poi troviamo anche per puro caso o non per puro caso a duecento tonnellate di pecorino
Che non inviate dal nove no ma non inviate dal fine perché qui altro problema il fai a mille novecento miliardi da spendere ma il Dipartimento negli ultimi cinque anni e mi ha dovuti sì presumo spendere quindici mila miliardi e noi siamo senza un criterio di valutazione per sapere sono stati punti sono stati dove abbiamo sbagliato
Dove è mancata la politica dove stiamo andando
Ora se la dimensione quella che dicevo prima siamo allo zero sette di quindici anni fa e la media e lo zero trentacinque Italia compresa che sta risalendo una china e una dimenticanza dia poi dobbiamo porci comodi e il problema non è quello di il problema non avevamo indicato un modo per non buttare i soldi quello cioè di un'azione straordinaria e non di aiuti alimentari d'emergenza
In una determinata zona con dei piani integrati che andassero a dall'altra estetizzazione alla sanità le infrastrutture e rispetta tutto questo anche obiettivi sia e se non vogliamo discutere a livello di questo quadro più l'America Latina perché noi qui siamo guardiamo larga ovviamente le mangiatoie io volevo dire l'Africa per ragioni storiche di vicinanza eccetera ma se parliamo di sottosviluppo di fame
E e dobbiamo guardare anche il dramma dell'America Latina allora
Il problema e mai io sto ovviamente tutto quello che stiamo facendo è sacrosanto dovremmo farlo meglio
Ma rispetta questa dimensione stiamo facendo poco stiamo tutti insieme facendo o io non vuole turbare questa serata Pasquale nostra e dei telespettatori
Ma vorrei anche che non uscissimo da qui sentendoci tutti buoni tutti bravi e avendo fatto il massimo quando non è così perché e gli indicatori ci dicono portate l'anno prossimo stiamo punta in questo senso io voglio dire che è mancata una una politica del Governo in quanto tale non mi sta riferendo attenti al Sottosegretario forte ma soprattutto la politica del governo non è già se queste la dimensione se Craxi era convinto quando diceva alla Camera
Lei sottosviluppo è la fame è una minaccia alla pace se questa è la sua convinzione
E dovrebbe trarne alcuna conseguenza logica non è mica possibile che non si sia convocata una riunione dei ministri degli Esteri e degli altri Paesi europei nel dire guardate noi facciamo poco rispetto all'applicazione Nazioni Unite ma facciamo voi che fate
Si fa insieme già con data di traino partendo da un'esemplarità dell'intervento
E proprio per questo questa mattina una sarebbe più tardi hanno depositato una mozione parlamentare tanto per chiedere questo raggio internazionale una riunione dei ministri degli esteri
Una riunione dei capi di Stato dei Paesi riceventi già che questa diventi una priorità politica e non è un dato di generosità individuale sacrosante e giustissime io credo che i missionari laici che stanno in Africa fanno del lavoro egregio
Ma come il deserto avanza di chilometri e chilometri danno se non reagiamo con ogni tanto una goccia nella speranza che sia anche una goccia non di acqua salata ecco io credo che stiamo al di sotto proprio del limite di quello che dobbiamo fare
E io vorrei che il dibattito continua se da questo punto di vista forse siamo grati certo potremmo restare più bravi però la dimensione del nostro intervento la dimensione politica del Governo in quanto tale fortemente mancato
Se la fame una minaccia la pace ce lo dice il papà ce lo dicono ormai tutti i rinvii le Nazioni Unite non ci sono altri studi da fare qui ci sono centinaia migliaia di tecnici pagati alcuni milioni
Al mese delle Nazioni Unite navigano nelle scartoffie e nei documenti quindi non è che ci dobbiamo improvvisamente inventare nuove ma se questo è ma pensiamo veramente un'iniziativa del governo italiano insieme con i capi di Stato africani firmatari del manifesto malore in sede di Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
In sede di assemblea delle Nazioni Unite se no rischia e anche lo sforzo del nostro Paese bene o male
Quello che stiamo facendo rischia di perdersi spero che tu sia d'accordo con me in questa visione in un Enrico Letta e sarà ovviamente ha sommerso dal deserto in quest'ottica poi certi potremmo evitare di mandare le caramelle ipocalorica perché francamente è un po'ridicolo
Potremmo evitare di mandarino stilizzate valgono in posti dove acqua non ce n'è imminente il centro e cosa ha fatto il rondò noiosi se gli onori da reparti mento da quella quella è una città da chiunque insomma stiamo anche attenti che i partiti e di generosità individuali boys si inseriscono in una realtà vera e non inventata
Gli spaghetti si piace soltanto a noi ma la pasta in Angola francamente non sanno come fanno bollire quindi sostanza alle nazionali coordinamento un contenimento non soltanto tra i vari varie organizzazioni dei vari istituzioni italiane ma anche fra quelle internazionali passiamo al quarto capitolo di questo nostro viaggio attraverso le testimonianze dei colleghi e questo caso andiamo in Somalia ci andiamo con Andrea Monti l'inviato di Epoca il quale ci proporrà adesso anche e le le le le testimonianze fotografiche di questo suo reportage che sono state effettuate da Nino Leto ma prima con l'aiuto di una cartina anche qui cerchiamo di inquadrare meglio la situazione la somma che è stata già messa sotto accusa in questo caso sono trecentosettantacinque i miliardi spesi o che devono essere spesi dal Fai in Somalia ma come stanno le cose chiediamo direttamente ad Andrea Monti
Popolato cinque milioni di persone basti dire che il prodotto nazionale lordo ha un saldo negativo rispetto agli anni Cinquanta vuol dire che questo Paese non cresce non avanza come ti sentito l'onorevole rubli
La Somalia è al centro di un caso di un caso perché perché Italia affonda ripeto in questo scatolone di miseria cinquecentosessanta miliardi tra fari e operazione del ministero degli Esteri
Ora è il più consistente aiuto italiano a un Paese del Terzo Mondo preso in via di sviluppo
Perché è così tanti soldi ha un solo Paese
Parliamo di cinquecento mila lire mezzo milione per abitante quindi o come è una cifra fortissimo ovviamente come questo mezzo milione speso è una questione estremamente delicata
Poi ci sono le critiche parziali particolari ma molto forti italiani stanno costruendo una strada di quattrocentottanta chilometri che alcuni indicano come un possibile tracciato per sviluppi militari addirittura come sapete ma insomma in un Paese strano ed è tormentato
Tormentato politicamente a una guerra un contenzioso con l'Etiopia ancora da chiudere
Ora io che cosa ho visto
Io mi rendo conto che parlare male di degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo è più facile oggi
E attrae maggiore curiosità che parlare bene degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo
Ora io devo dire che quello che ho visto è direi una buona riuscita una buona riuscita di quella campagna
Unicef fari ti iniezioni di vaccinazioni di cui parlava il mana pagato molto bene quindi è inutile che mi dilunghi ulteriormente
Ho visto arrivare dei grandi sacchi di di riso dove ce n'era bisogno nelle nelle regioni poco più isolate del Corno d'Africa
In quella regione del Bari sembra anche che l'Italia attraverso l'onorevole forte presupposto per la sua e le sbatteva quattrocento miliardi con una scommessa veramente ancora difficile
Così da definire successo sarà veramente molto difficile da ottenere ho visto campi profughi
Ho visto campi profughi dell'Ogaden vittime di una guerra in incredibile incresciosa fra due Paesi ecco vediamo ora l'immagine in televisione
Di gente veramente che destituita di di veramente di ogni mezzo di sostentamento chi ha un cucchiaio una coperta e considera pur ricco beh questi profughi su costituiscono un problema politico che l'Italia può aiutare i soldi
Ora perché ho detto che fondamentalmente c'è una valutazione positiva per dare io metto in conto
Lo mettono in conto gli americani lo metto in conto i giapponesi ufficialmente nel loro bilancio
Venti per cento degli aiuti che si danno le nazioni in via di sviluppo finiscono in una melma di corruzione o di o di errori l'ottanta per cento però importante che arrivi l'ottanta per cento mi sembra che i così come quindi esiste anche l'obiezione secondo cui il gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo sono un'arma di politica estera
E vero ma è importante ugualmente che vista la povertà le condizioni che ne abbiamo riscontrati Somalia arrivino questi aiuti a questa città
Io concludo con due domande
Una all'onorevole Galloni che mi pare mi segua negli interventi ed è appunto questo
Problema dell'equilibrio tra politica estera e aiuti ai Paesi del Terzo Mondo
All'onorevole forti invece ripropongo una domanda che era implicita nell'intervento di Ruby della Bonino ed era questa cioè qual è il la bilancia che bisogna cercare di ottenere tra l'emergenza paludato di emergenza e l'aiuto strutturale a questi Paesi
Grazie a nonché la sua testimonianza Emma Bonino accennava alla necessità a mio giudizio giustamente in una maggiore coordinati maggiore coordinamento non soltanto a livello nazionale ma anche internazionale marcia ad Alessandria andata intervistare
Quello che è un po'il responsabile di ufficio stampa e portavoce o dell'ufficio per l'emergenza dell'Africa dell'ONU è un senegalese si chiama Jibril Diallo sentiamo la sua testimonianza
Signora Gallo
Qual è la offre un'accusa oggi guardo al problema della fame quali imputati Conference sabato finora iniziativa dal governo italiano
Allora del sito e ce n'è un'aperta il superare ricavare molto preoccupante
Perché si ha l'impressione a livello internazionale che l'emergenza sia finita e ma questo non è così naturalmente alcune cose sauté fatte bene
E sono passati da centocinquanta milioni di persone minacciate nell'ottantacinque a novantotto milioni di persone eppure la situazione ancora critica perlomeno quattro paesi e il più colpiti vale a dire l'Etiopia e del Sudan il Monza ambito e l'Angola
La situazione dev'essere cambiata e devo dire che il contributo italiano a tale riguardo è stato enorme notevole
Come forse i telespettatori sanno mai mai nel marzo ottantacinque il governo italiano
Annunciò un contributo di un miliardo di dollari da distribuire all'Africa nell'arco di diciotto mesi quei stop ha messo l'Italia ha subito al come uno dei primi Paesi donatori per il pollame senza l'Africa il governo italiano attraverso l'ufficio diretto dall'onorevole forte a lavorato col nostro ufficio Ortelle Otranto emergenze in Africa per far sì che questo contributo italiano
Venga offertogli nel modo più efficace in Africa quindi adesso quello di cui abbiamo bisogno sono soldi Soldi terra comprare l'eccedenza elementare il da Paesi come lo Zimbabwe oppure il Kenya e portare queste derrate ai Paesi che hanno bisogno c'è un'alimentazione sbagliata fuori dell'Africa che tutta l'Africa ha di bisogno di derrate alimentari
Paesi in Africa che hanno delle eccedenze alimentari questi Paesi sono disposti a vendere l'eccedenza alimentare questi Paesi
Perché porta nelle nelle zone più depresse
Il nostro ufficio dell'operazione emergenza in Africa ha valutato che circa seicentoquaranta miliardi di dollari sono milioni dollari sono necessari per i Paesi africani sebbene di questa somma soltanto dieci milioni dollari Sottil raccolti fino adesso quindi è è solamente urgente importante farsi che questi soldi vengano reperiti il più presto possibile così che non si ripeterà quello che sono sesso nell'ottantacinque in anno in cui migliaia di vite sommate perse perché la comunità internazionale sta molto lenta nell'approntare l'aiuto a questi Paesi
Un'osservazione giusta che apre un altro fronte di riflessione
E a questo punto vorrei lasciare la parola Giovanni Galloni che lo ricordo il direttore del quotidiano d'informazione da democrazia cristiana il popolo mi pare che ci sono tante domande
Ma io vorrei continuare il discorso che ha incominciato Emma Bonino prima e lo vorrei approfondire perché mi sembra che noi dobbiamo avere la dimensione complessiva dei problemi
Abbiamo visto come lo sforzo italiano anche se non ancora ottimale ottenga un riconoscimento però non basta
E non è nemmeno lo sforzo italiano portato a livello ottimale dello zero sette per cento del nostro verranno stallo tra Nomentana anche quello no il tono sarebbe anche questa una goccia certo bisogna fare
Ma non è questo il problema il problema è quello di come l'Italia che si è già qualificata
In questo tipo di iniziativa può sviluppare queste iniziative a livello internazionale innanzitutto nell'ambito europeo
E poi nell'ambito mondiale
Io credo in primo luogo che sia necessario forse è un sforzo di maggiore coordinamento
Cioè quella che il settore che adesso cura il sottosegretario forte quello che è il settore tradizionale della cooperazione sul
Perché il problema anche nell'aiuto alimentare in fase di emergenza non può essere solo il problema dell'aiuto alimentare
Perché e molto preferibile anziché portare degli alimenti con i rischi di dispersione sono state denunciate
E che noi portiamo la tecnologia
Per aiutare quei Paesi a produrre
Prodotti
A creare litiche H portare l'acqua dove dove si può portare a creare anche a reti di comunicazione perché in alcuni papà altri dell'Africa per esempio ci sono i prodotti alimentari ma che non possono
Se trasportati in altre parti dell'Africa dove si trovano in situazioni di carenza quindi il problema va visto nella sua integralità non è possibile è stato detto agire senza una grande umiltà non possiamo pensare di risolvere i problemi stando qua la nostra tecnologia i nostri uomini sono disponibile
E sono quelli in cui che devono sfruttare di più quella che la situazione italiana noi abbiamo questo grande vantaggio rispetto agli altri paesi europei e non dobbiamo dimenticare che questo è un vantaggio enorme diamo un vantaggio politico
L'italiano ovunque vada
Nei Paesi del Terzo Mondo è ben accolte ben accetto sa trovare il linguaggio non di tipo coloniale con cui si inserisce negli ambiti d'occhio
Poi abbiamo una tecnologia che è disponibile ma noi abbiamo centinaia di migliaia forse milioni di disoccupati questo perché non si pensa e questo è uno dei punti che si collegano a quello che diceva
A poiché nulla tutta questa parte di Giovanni di tecnici verso un aiuto ai Paesi del Terzo Mondo ma dove troviamo le risorse sufficienti e necessarie
Io in un recente viaggio negli Stati Uniti da medico accertato nel dialogo cura alcune delle grandi banche americane tipo la Citibank la CES Manhattan venti
Che sono le più indebitate il TG più cioè le quelle che hanno più di sofferenza il le loro esposizioni con i paesi del terzo mondo
Che vedrebbero molto bene un giro triangolare cioè un finanziamento alla tecnologia italiana perché andasse in quei Paesi del terzo mondo che garantisse con la sua tecnologico
La produzione produzione agricola ma anche produzione industriale
Come possibilità quindi e di entrare in un circuito economico allora sì si trovano le risorse sufficienti che vanno ben oltre anche il clero il sette per top del nostro bilancio italiano con la liquidità enorme che esiste a livello americana e anche a livello europeo perché non trasformiamo questa iniziativa
Da un'iniziativa come giustamente inizialmente una iniziativa umanitaria in una iniziativa che riesca a trovare delle soluzioni concrete perché
Noi da soli e anche con l'aiuto europeo nei limiti di cui abbiamo parlato possiamo risolvere alcune situazioni di emergenza
Ma la globalità dei problemi del terzo mondo non riusciremo mai a risolverli se non riusciremo a ad avviare questi cicli finanziari che possono essere garantiti in gran parte
Dalla nostra presenza alla nostra iniziativa dalla nostra tecnologia ecco una quadro enorme un quadro è enorme
Di possibilità e di prospettive che si aprono per il nostro Paese e che credo non debbano essere abbandonati ecco perché credo che il discorso della Emma Bonino si un discorso giusto ma che vada sviluppato è incrementato su questa linea su questa direttiva con queste possibilità accusa ma bancaria americana rimangono ancora Cino Ricci
Quella per esempio di congelare questi crediti ma relativi pulita ma non è questo il problema ampia non è tornarono raramente il problema è da vedere come si può impostare logico economico produttivo
E si può impostare in termini ce l'hanno goduto di Roma no sbarcarono in poi alle banche che facciano le le la la carità no località detto che noi chiediamo dei governi dei tassi di interesse le banche fanno il loro i loro affari è in uno spareggio
Sulla pelle di quasi osservò ma questo tipo di reagire con le posizioni dei governi ma non puoi non puoi non rendersi conto che questa è la situazione in questa situazione ci sono possibilità senza fare demagogia avviando decide dei circuiti e senza darsi sebbene già pareva così all'uno per cento in più dei tassi di interesse uccide in tempi rapidi dalla siccità nazionali o tu hai fatto questa dichiarazione nemmeno il governo americano è in grado di costringere le banche a fare quello che Ricci il problema non è quello no
Lei era lei sarà quella Lattuada che tu vedi che vedrà che non svolgevano alcuna regola allo sbocco della protesta puoi fare manifestazioni per le strade Baronio risolvi il problema Gianni scura però io sarei d'accordo con me che con tutti che al problem
Ma il debito pubblico è un problema ormai certe ma fama nell'indicare una strada attraverso cui si possa operare un rientro e la strada attraverso cui si può operare niente solamente questa una garanzia di una tecnologia e non la possiamo offrire una garanzia di una produzione di beni alimentari e di beni industriali che sono privi quali le banche si possono garantire
Ci potrebbe essere anche una terza strada se per esempio faccio un'ipotesi una parte dei fondi per lo sviluppo per la cooperazione e lo sviluppo fossero impiegati come fondo di garanzia
Per attivare grandi flussi di capitali stranieri americani europei credo che attraverso per esempio mille miliardi di lire si potrebbero attivare influssi di quasi mille miliardi di dollari fino a nel quadro di una rapina di un'impostazione di una di una garanzia che può essere date che moltiplica fa da moltiplicatore
Quei forte maestri queste cose economica e a me non pare Scuras anima una delle strade più facilmente perché lì però vorrei almeno che il prossimo accordo su questo cerca almeno qualcosa bisogna cominciare a fare cioè è un altro braccio se esploderà bisogna vederlo nella nel quadro complessivo dico solo che possiamo vedere tutto studiare tutto ma bisogna cominciare ad agire perché se non ci troviamo si nutre un'estorsione ci scoppierà sottende raccomanderei iniziativa su questo quadro credo che vadano affetta bene questa era l'opinione di Giovanni Galloni con alcune obiezioni abbiamo sentito
Passiamo rapidamente al quinto capito di questo nostro viaggio la quinta testimonianza ci riferiamo a quella di Giuseppe Breveglieri che un inviato del TG uno il quale è stato nel Mali vi ricordo che nel Mali fino adesso sono stati progettati sono stati spesi o sono in fase di spesa cinquantatré miliardi da parte del Fai tra l'altro il Mali è uno dei Paesi più poveri del Terzo Mondo pensate che ha un reddito pro capite di trendy trecentottanta mila lire una vita media di quarant'anni ed un tasso di alfabetizzazione di appena il ventidue per cento
A testimonianza di Giuseppe prevede è un Paese grande quattro volte l'Italia si sono poco meno di otto milioni di abitanti
E la mortalità infantile arrivare al centocinquanta per mille ci sono del territorio solamente il venti per cento coltivabile questo che vedete nessuna in Nigeria il Niger può essere attraversato adesso praticamente da un uomo che può arrivare tranquillamente fino al centro di questo fiume mentre un tempo c'erano dove tra un poco vedrete delle donne che stanno a dei bambini Rete sette dove sono che se va bene adesso c'erano alcuni metri di profondità la siccità
Ha praticamente distrutto questo Paese che un tempo era considerato nella granaio dell'Africa
Praticamente nessuno sedici anni che nel Mario non piove più solamente l'anno scorso sono arrivate alcune do gocce d'acqua mi hanno detto durate credo due mattine insomma non di più
E questo naturalmente portato una serie di problemi che sono veramente colossali
Ora le considerazioni che io adesso faccio sono del tutto personali questo un posto costruito dagli abitanti di sibila è un villaggio di mille cinquecento persone mila cinquecento anime costruito con l'aiuto degli italiani dunque italiani qui hanno finanzia cioè l'Italia finanziato una programmare articolato che prevede molte cose l'acqua per esempio prevede le vaccinazioni ne abbiamo già parlato prima quindi inutile che ci dilunghiamo vi voglio solamente dire che la mattina in cui siamo arrivati in questo villaggio
Che ha circa seicento abitanti di medici tagli svedesi che lavorano lì hanno scoperto che stava scoppiando un'epidemia di morbillo hanno vaccinato durante la mattinata tutti quanti bambini
Del Paese oltre alla parte che riguarda la sanità il progetto che è diventato operativo attraverso l'Unicef ma che ripeto finanziamo noi e che mi pare ripeto è una considerazione del tutto personale ma che impari sia la strada giusta perché carico la più perché ho detto che dice non regalarmi un pesce ma aiutami a Pescarolo e con gli italiani e gli svedesi che lavorano qui in Mali stanno cerca andò via aiutare queste persone ad imparare a pescare ecco questo è il senso diciamo dell'intervento nostro questionato villaggio dove le donne tingono i tessuti per poi venderli nei paesi vicini e sempre in questo stesso villaggio fabbrica no anche del sapone in maniera molto rudimentale ma è un sapore molto buono che serve per ovviamente per lavare i panni di tutti i villaggi vicini e questa è l'ultima parte di questo programma cioè quella che riguarda sull'istruzione cinque volte alla settimana dalle venti alle ventidue
I diciamo gli scolari che vanno dai dieci ai quarantacinque anni di questo villaggio per villaggio piccolissimo poverissimo che si chiama
Caniato vanno a scuola di imparare i Bambara che è la lingua locale per i primi due anni e poi passeranno al francese
E che la lingua ufficiale perché mi hanno detto i capi del villaggio dobbiamo poter saper leggere e scrivere per poter mettere su una piccola farmacia per fare gli atti amministrativi più elementari c'è un'ultima considerazione brevissima che io vorrei fare
Noi occidentali quando e che rubavo ricavato vedendo queste cose noi occidentali quando parliamo di sviluppo automaticamente pensiamo le Technology ieri ecco noi stiamo trasferendo delle tecnologie in una civiltà che per millenni arcaiche per millenni è stata ferma immobile in un certo senso abbiamo traumatizzato queste persone io dico non solo la fame può creare dei guai anche dei trasferimenti troppo repentini possono provocare danni credo grazie prevedere
E siamo arrivati in fondo a questo nostro viaggio e prima di dare la parola a sottosegretario agli Esteri all'onorevole Francesco Forte mi pare che dalle testimonianze dei colleghi emerga
Dato di fondo che la situazione sia pure faticosamente sia pure lentamente sta migliorando non vogliamo certo fare una trasmissione celebrativa
Però se le cose se ci sono anche delle notizie positive da dare non dobbiamo aver paura di darle la parola a Francesco
Intanto io penso di dovermi associare indubbiamente fa quello che ha detto Emma Bonino poco fa dallo uniti in un altro aspetto cioè che questo è un grossissimo problema l'Italia attualmente col fai da una cifra che può sembrare grossa e lo è rispetto al passato e rispetto anche a quello che danno altri però rendiamoci conto che io gestisco sullo zero uno per cento del prodotto nazionale italiano non l'uno per cento lo zero uno per cento inoltre il il giornalista che conduce così bene questo trasmissione verso molto utile per tutte in questo giorno di Pasqua
Ha dato un dato esatto abbiamo già come dire speso nel senso contrattuale novecento miliardi ma attenzione i nostri fondi sono in realtà finiti perché se a questi novecento miliardi spesi in senso contrattuale aggiungiamo quelli che stiamo impegnando io vi leggo le cifre e poi questo risponde anche in parte a come si distribuiscono gli aiuti
Impegni di progetti pronti già approvati o pronti per la selezione per la partenza cioè vuol dire entro il prossimo mese o giù di lì mille e duecentoquindici miliardi interventi di emergenza già fatti duecento miliardi di cui metà sono mezzi di trasporto
Soprattutto camion quattro ruote motrici e l'altra metà sono derrate alimentari e prodotti sanitari vaccinazioni già erogate sono una quarantina di miliardi ma noi siamo pronti appena possiamo avere queste cifre che mi fa piacere ci dice sono pronte di Spesal per partire dal Sudan del nord altre mi si annunciano del Mali noi con la rapidità che ci viene riconosciuta
Faremo queste erogazioni abbiamo dovuto tenere in disparte la somma perché adesso l'Unicef ci presenta questi progetti con Caritas abbiamo finanziato ventitré miliardi ma sappiamo che Caritas ci sta portando progetti che abbiamo concordato insieme per cento miliardi e siamo certi che entro un mese o due tutto questo va esaminato e sta partendo
Abbiamo ancora una tranche da erogare all'Etiopia a una condizione politica importante perché il nostro intervento in Etiopia e collegato alla iniziativa di pace cioè la cessazione delle ostilità
Con la Somalia quindi è un intento impegno reciproco Etiopia e Somalia e in relazione a questo impegno abbiamo e al rispetto dei diritti umanitari in Etiopia ancora centoventi miliardi
Progetti l'intervento in quel Paese abbiamo ancora alcune azioni con le organizzazioni non governative e per i profughi sono un centinaio di miliardi voi vedete che questo totale arriva a mille ottocento miliardi e non è tanto se lo guardiamo nei suoi contenuti e di fronte ai tremendi bisogni che ci sono quindi primo appello
Ricordiamoci che questa legge scade in settembre abbiamo ricevuto molti elogi molta gente si è attaccata al nostro vestito al mio anche in senso fisico quando giro per questi Paesi
Per chiedere nuovi interventi per chiedere che gli aiuti siano proseguiti perché i programmi strutturali sono faticosi da fare vanno seguiti stiamo costruendo come ha visto chiara Beria che ringrazio per il suo intelligente servizio su Panorama
Magazzini di stoccaggio grande velocità ma poi dovremmo anche insegnare come si gestiscono questi magazzini tre fabbricati abbiamo settecento camion
In giro per questi Paesi che si stanno muovendo con flotte e gestite da impresa italiana che stanno portando una tecnologia di beni e servizi proprio come diceva galloni del tipo
Giusto il nostro cammino il tipo giusto il gestore italiano sa impiegare il personale locale e Siemens Cola bene il personale italiano sappiamo fare le riparazioni insegnargli a guidare così via ma non li possiamo abbandonare fra un anno
Abbiamo aperto una fabbrica di farmaceutici
Una strana cattedrale nel deserto costruito dalla Comunità europea
Che adesso a Mogadiscio la Farmitalia Carlo Erba sta facendo funzionare
E lavora per la Somalia e lavora per il Sudan e lavora per il Kenya ma non possiamo questi tecnici e operai che abbiamo messo lì
Abbandonarli entro due anni nostro sogno che entro due anni ci sia la gestione totalmente somala ma noi dobbiamo continuare l'assistenza tecnica
E allora ci vogliamo proseguire come dice Galloni anche in questo intervento tecnologico che tra l'altro ci viene riconosciuto ad esempio chiara Beria ha visto ma il progetto che è un'impresa italiana sta realizzando per ripopolare il lago Turkana delle di Lapierre io l'ho parlato lì con lo scienziato Licheri
Che è uno scienziato sudanese famoso perché lago Turkana parte questa tragedia che dice
La Beria e zona parco naturale protetto storico archeologico perché i primi uomini due milioni di anni fa vennero da lì
E lo scienziato Licheri quando gli ho parlato di questi gli ho detto selvaggi della couture Carletto sono peggio di quelli di due milioni di anni fa
Perché quelli erano primitivi questi purtroppo si sono imbarbarito il ecco questi Progetti che uniscono la tecnologia
E la presenza costante di tante organizzazioni italiane che ho visto e posso testimoniare di missionari di laici di medici come ne abbiamo intervistati e perché no di imprenditori ecco il giornalista di epoca visto credo una cosa molto bella lo sbarco dei nostri sacchi di riso
E l'ha riportato in una zona dove la strada che dobbiamo fare
E che come lui ha scritto non ha niente di militare perché molto lontana dalle zone militare serve per sopravvivere ha visto sbarcare con tecnologie nostre semplici in un luogo dove non c'è il porto
Queste cinque mila tonnellate di riso che sono arrivate dall'Italia in tempo tredici giorni dalla richiesta in relazione alla carestia alla siccità al giorno dello sbarco compreso e nessuno credeva possibile perché là c'è ne impiega di solito cento denti
Ecco noi possiamo fare queste cose però come dice giustamente Emma Bonino e io lancio qui questo appello ricordiamoci che la legge sta per scadere
Ricordiamoci che l'impegno italiano ma ingrandito ricordiamoci che va inserito in un quadro più vasto noi cerchiamo dando l'esempio con la collaborazione internazionale
Delle grandi organizzazioni mondiale Unicef nazioni unite FAO eccetera ma soprattutto di tutti i cittadini di questo Occidente ricco che certamente oggi hanno mangiato bene
Mentre come diceva anche Calvani come abbiam visto dappertutto riuscirà a dare duecento grammi di riso
E dieci grammi di olio e una tazza di acqua possibilmente non inquinata una persona ecco per loro questo è il modo di fare la loro Pasqua quando sono fortunate grazie Francesco Forte
Chiaramente il discorso non può che restare aperto l'emergenza non finisce certamente nel mese di settembre prossimo cioè quando scadrà il mandato di questi poteri straordinari
Che quindi la trasmissione resta con un interrogativo aperto
Prego anche i colleghi deputati perché non c'era l'amante di Vasco cioè una tradizione ormai in molti anni io volevo solo dire questo alla gente anche voi quest'anno abbiamo preferito
Mozione parlamentare e su iniziativa radicale chiedo questa trasmissione Alitalia il segreto era un appello anche ai tagli estivo io ritengo che anch'altre trasmissioni di informazione debbano essere fatta di questo problema dalla fanno infine la gente è disponibile ma poi bisogna informarla nel bene e nel male in quello che abbiamo fatto in soprattutto in quello che ancora non abbiamo fatto
Non c'è una una volta tanto ci discuto quali sono le cause vere della fame esattamente cioè quali sono gli strumenti per potervi rimediare Emanuele rimediare ma qui seduti nella sala erroneamente chiamato assistenza
Magari caro Mieli che vide gli interventi strutturali esilio di Montichiari rapporti fra il nord e il sud del mondo la emiliani Mentana con la politica di rapine e le risorse di questi Paesi di stabilire un rapporto di equità sul piano dice ma io credo che su questo siamo da
Do completamente va be'stiamo facendo la guerra nelle erano stiamo acquisendo avanti qui in studio quanti minuti perché in realtà la possibilità di discutere di informare l'opinione pubblica su dibattiti azzoppati in cui si contrappongono tesi diverse
Poiché queste possibilità non ci sono cavernicoli aprendo poi vai occorrerebbe almeno un'idea ventinove aziende dieci Buttiglione ai
No no c'era anche c'era anche la testimonianza del di un rappresentante senegalese forse da troppo così non l'avrei mai magari concerto grazie comunque d'altronde noi volevamo soltanto dare di un piccolo quadro informativo un piccolo contributo d'altronde a parte l'appello che ricordava Emma Bonino Italia sera su questo tema come d'altronde altre trasmissioni della RAI
è sempre stata presente anche in passato che ci ha seguito lo sa un quadro informativo dicevo in maniera non emotiva ma razionale l'importante giorno dopo giorno cercare di vincere la cultura dell'indifferenza a in favore di una cultura della solidarietà
Penso che questo sia la conclusione forse migliore e non mi resta che dare appuntamento a domani per una nuova settimana con Italia sera