''Politiche del lavoro. Insegnamenti di un decennio'' - presentazione del libro di Tiziano Treu (ed. il Mulino, 2002) (presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, via del Seminario 76)

Insomma proporre la Regione
Attigua
Trovare
E
Ritiene e amareggia andò in Oriente
Allora riconoscerli
Allora possiamo
Possiamo cominciare io sono in questo inedito ruolo di Bruno Vespa no
L'occasione oggi un'occasione credo importante in occasione della presentazione a a Roma nella sede politica questa una delle sale del Parlamento dev'essere politica
Del lavoro importante che il Mulino ha pubblicato da qualche mese in libreria politiche del lavoro insegnamenti di un decennio il libro di Tiziano tre
I partecipanti a questa tavola rotonda non hanno bisogno di presentazioni assente per motivi per gravi motivi personali
Guglielmo Epifani che si scusa molto
Il libro di cui oggi parliamo è un libro che
Noi premetto che quando si è pensato di fissare la data di questa chiacchierata di questa discussione
Tutto ciò era stato fatto prima di venerdì scorso quindi evidentemente la presentazione di questo libro il dibattito attorno alle tesi in questo libro sono contenute c'è un dibattito che prescinde da ciò che è accaduto in questi ultimi giorni tuttavia è abbastanza naturale che la contemporaneità con gli eventi che sono accaduti e soprattutto il fatto che questo libro straordinariamente legato a quegli eventi Rende credo la discussione di oggi una discussione che non potrà rimanere sulle generali essere una discussione teorica ma dovrà per forza di cose essere un tentativo di valutare le cose che Tiziano scrive
Alla luce anche dei fatti di questi ultimi giorni fatti che sono in continua evoluzione nel senso che nella giornata di oggi è in corso il primo dei la prima riunione del primo dei tavoli che sono stati creati per questi due mesi di negoziato
E poco fa in Senato
è stato votato lo stralcio della
Delega ed è stato
Votato punto con tutte le conseguenze che questo che questo comporta
C'è stato un approccio diverso all'interno dell'Ulivo su questo tema che è stato anche se anche avuto come conseguenza anche il voto
In Senato giusto nel senso che la Margherita ha avuto un voto di astensione rispetto allo stralcio mentre invece
Il resto dell'Ulivo ha votato
Contro lo stralcio
Questo questo questa discussione quindi prende le mosse da considerazioni di carattere generale ma anche da considerazioni molto legate all'attualità
Il libro a elemento molto particolare che ovviamente è l'elemento dal quale partire anche nelle questioni che dovranno essere poste ai relatori di questa sera e cioè il libro si conclude
Con due allegati
In un primo si lascia a alla penna di Marco Biagi la praticamente le conclusioni del libro questo sia sicuramente la prima considerazione forte
Che questo libro pubblicato appunto qualche mese fa quindi ovviamente prima della tragica scomparsa comparsa del professor Biagi
E era concluso era completato da quindici cartelle nelle quali Biagi dice delle cose credo molto importanti
è impressionante rileggere oggi l'ultimo paragrafo di quello che Marco Biagi dice perché
Fa riferimento alle ultime cose sulle quali Tiziano aveva lavorato in particolare
Il miglioramento dell'efficacia delle regole che governano oggi il conflitto conflitto nell'ambito delle relazioni industriali e la controversa questione della flessibilità in uscita fa riferimento Biagi alle due proposte tre uno il libro
Mette in evidenza per la soluzione di questi due temi in particolare sul secondo
La questione
Delle forme stragiudiziale di composizione delle controversie e in particolare dell'arbitrato come
Approccio rispetta questa materia
E conclude Marco Biagi due indicazioni coraggiose e non prive di quel pragmatismo che ha sempre accompagnato Tiziano Treu già nella sua attività di studioso del diritto del lavoro e delle relazioni industriali
E che è giunto il momento di rendere operative per far fronte ai mutamenti in atto e trasformare il cambiamento industriale in una opportunità credo faccia abbastanza
Impressione leggere queste queste parole scritte pochi poche settimane pochi mesi prima
Dei tragici fatti di quel diciannove marzo e quindi è evidente che il lavoro di tre euro al lavoro che a come riferimento abbastanza naturale
Queste proposte che sono qui contenute ma soprattutto l'evoluzione il sottotitolo insegnamenti di un decennio
La seconda delle Secondo degli allegati a cui facevo riferimento vi sono in fondo tutti i testi dei disegni di legge e delle proposte
Che non sono arrivate fino in fondo
Che non sono tentate legge
Quindi c'è
Nella borracce Onegin lavoro svolto negli anni scorsi da parte di tre e dei suoi collaboratori in primis
Il professor Biagi ma anche altri che sono qui presenti tra l'altro che credo saluto a nome di tutti
I
Proposta disegni di legge che sono rimasti
Lettera morta alcuni di questi sono parte del dibattito di questi giorni cioè la versione del novantotto se non mi ricordo male dello Statuto dei nuovi lavori dello Statuto dei lavori testo che è diventato la proposta
Nota diciamo pubblicistica mente come l'amato Treu
Sulla trattamento D'Amato Treu sulla Carta dei diritti
Vi sono altre proposte importanti che sono oggetto delle delle discussioni di questi di questi giorni
Credo il senso di aver concluso questo lavoro con questi testi
Questi testi che non sono diventati leggi dà il senso di un punto decennio di insegnamenti di pratica di cose realizzate qui c'è il racconto di tante cose realizzate il pacchetto Treu
è credo oggi ciò che rende credibile anche le posizioni che da parte nostra vengono espresse su queste materie quando noi parliamo di queste di queste cose quando parliamo della flessibilità nel mercato del lavoro io credo che noi parliamo con la credibilità di quelle cose di chi quelle cose le ha fatte le ha realizzate il governo di cui
Tre o faceva parte affatto le principali
Riforme del mercato del lavoro degli ultimi degli ultimi tempi quindi la credibilità oggi nel potere dire di sì ad alcune cose ma anche per poter dire di no ad altre cose nasce dal fatto che in concreto
Quelle sono state riforme fatte e qui c'è il racconto delle riforme fatte c'è il racconto anche delle riforme che sono state impostate e che non sono state completate
Io comincerei a dare la parola a ad Amato a Damato
A Michelini
Proprio a partire da questo
Da questo credo doppio registro che caratterizza il libro le cose fatte le cose impostate che non sono state completate che sono oggi all'interno della discussione
E quindi credo comincerei con Giuliano Amato
Di dargli la parola appunto chiedendogli se può a partire proprio da questo doppio registro del libro cercare di dirci la sua e ovviamente a partire soprattutto dalle priorità che oggi vi sono rispetto al completamento di un processo di riforme che ha visto nel pacchetto Treu sicuramente il suo momento principale ma che ripeto il sottotitolo insegnamenti di un decennio
Si riferisce probabilmente come primo atto proprio le cose che il primo governo Amato affatto in questo campo giacché come tutti sappiamo l'accordo sul lavoro del luglio del novantatré di fatto è stato impostato
Istruito ampiamente nel nel governo durante il periodo del governo di di risulta da Giuliano Amato completato poi dal Governo Ciampi
E quindi credo che proprio questa riflessione su un decennio di riforme che ecco che è partito da quel momento così importante così significativo ci posso accompagnare nel cercare di capire oggi quali sono i temi che abbiamo
Di fronte a noi lascio la parola a Giuliano Amato
Insomma il libro fedele al al sottotitolo insegnamenti di un decennio perché ripercorre quello che è stato fatto nel decennio novantadue due mila due
E cerca di trarne insegnamenti direi senza reticenze
Nel senso che dice ciò che è stato fatto di utile
Ma anche ciò che ha rappresentato una remora alle cose utili fatte e ciò che è stato comunque incompiuto da questo punto di vista in questa fase in cui si riflette sul fatto e su quanto ciò che è stato fatto è utile per il futuro
Merita veramente che che lo si legga fra l'altro ecco c'è una cosa che regolarmente finisce per essere la trappola in cui cadono i riformatori imita ci crediamo più o meno tutti e di cui soltanto dopo si prende atto che c'era la trappola e quella del tendenziale
Inadeguatezza delle nostre strutture amministrative reggere i compiti innovativi che affidiamo loro attraverso le leggi il che regolarmente ci porta a sostenere che una volta approvate le leggi di riforma veri forme sono fatte
E poi ci accorgiamo che non sono fatte per niente in realtà perché
La debolezza amministrativa né frustra lei finalità
Questo è un primo elemento sul quale Tiziano si sofferma che va regolarmente ricordato non perché ci siamo dimenticati della riforma amministrativa nel giorno in cui viene conferita la Legion d'onore a Franco Bassanini
Saremmo del tutto privi di patriottismo se negassimo chi alla riforma amministrativa si è posto mano ma
Se non altro perché è una riforma particolarmente complessa fatta di mille riforme anche lì in fondo ci siamo fermati non per colpa nostra la colpa è stata quella d'aver perso le elezioni ed è comunque una responsabilità quella di aver perso le elezioni
Siamo rimasti largamente anche a questo proposito alla fase legislativa tant'è vero che poi essendo rimasti alla fase legislativa noire è stato possibile sta essendo possibile al governo ispirato da diversi orientamenti politici di smontare quelle leggi
Non incontrando un sedimentazione intervenuta già negli apparati
Quello che potrebbe essere un ostacolo al cambiamento il che fra l'altro espone i nostri apparati stessi ad un andirivieni di ori di di di di possibili soluzioni che poi non finiscono per per non realizzarsi
Lo dico perché questo ha inciso su un elemento cardine dei tanti che dispiegano voi la debolezza anche del nostro mercato del lavoro
Che appunto un'ossessione di cui nessuno è riuscito ad assumere la responsabilità
Attribuisce interamente alla questione dell'articolo diciotto ma devo dire che a Parma quando abbiamo l'ultima volta discusso si è discusso nell'Assemblea
Della Confindustria si è discusso a largo raggio su su su tutti questi temi penso al tema della occupabilità
Penso al tema dell'incontro tra domanda ed offerta di lavoro
Che avevamo affidato ad un passaggio dal vecchio monopolistico sistema degli Uffici di Collocamento al sistema dei servizi per l'impiego
E i servizi per l'impiego sono rimasti al palo
Fino a questo a di sicuro depotenziato delle possibilità che le riforme introdotte stavano introducendo questo è il primo vizio che vale vizio insomma
Questa debolezza amministrativa esiste ma
In un modo o nell'altro non siamo riusciti a fare abbastanza per vincerla
Non abbiamo resistito alla tentazione a lungo di impostare riforme che presupponevano un amministrazione efficiente e quindi siamo andati da soli incontro alla delusione che poi trovo che il fatto che l'amministrazione non avendo l'efficienza necessaria in qualche modo in città il funzionamento della riforma questo l'abbiamo capito soltanto in un secondo momento
Quando ed eravamo ormai alla fine della legislatura
Quando siamo passati e ora mi sto riferendo in particolare al Mezzogiorno ma non solo
Da un sistema molto amministrato di incentivazione ad un sistema il più possibile imperniato sui crediti d'imposta
Io mi ricordo ero ancora Giovanni che lavoravo su questi temi
I sostegni destando a sinistra le tipiche reazioni che destano le posizioni un po'scomode
Che dovevamo nella fase storica che l'Italia stava attraversando rinunciare hanno dove politiche che implicavano l'uso di discrezionalità amministrativa perché questo a prescindere dagli effetti che può avere sul mercato in termini di incertezza di prospettive per l'operatore comunque andavano a parare in un'area in cui non avevamo adeguati strumenti e che quindi ci piacesse o no conveniva lavorare con strumenti ad effetto automatico
E lo dicevo a prescindere dal merito dalle valutazioni che uno può fare in astratto sulla superiorità o meno ecco io ricordo che in un tempo in cui la sinistra
Ravvisava anche istintivamente il proprio modello in ideale inondò spanne che sa tutto e che tutto può sistemare con decisioni razionali
Veniva percepito come una deminutio il fatto di non avere il volante della discrezionalità che scelga con assoluta cura Tezze i percorsi le curve i centimetri sui quali far girare la policy insomma una ma in Africa
Sarà più rozzo nello strumento automatico ma almeno ai vantaggio di funzionare avremmo poi riscoperto
Alcuni anni dopo a nostre spese di italiani il rapporto tra la discrezionalità di corruzione che un altro rapporto che Kia cuore
I mercati competitivi tende a mettere fuori il più possibile perché sono sempre occasioni di diciamo no
Fatto sta ed è che Tiziano lo nota per ottenere di fatto trattamenti differenziati nel Mezzogiorno quali ragioni economiche finivano comunque per esigere
L'abbiamo infilati Attraverso schemi diversificati di incentivo molto spesso discrezionale
Il che ha avuto l'effetto di introdurre la differenziazione ma non di introdurla in termini appunto di ragionevole il riferimento al diverso livello della produttività ma aree subalare sotto a contratti d'area
Eccetera eccetera generando uva aspettative spesso ritardate nell'implementazione e una frammentazione di risultati particolarmente elevate questa è la nostra testa dura bene
La testa dura della sinistra in qualche modo c'è in questo questo va assolutamente detto perché non era necessario che lo facessimo potevamo arrivare subito ai crediti d'imposta poi ce ne siamo accorti e siamo andati verso la fine della nostra legislatura sui crediti d'imposta dopo aver sofferto l'iradiddio e la sofferenza è stata largamente sulle mie spalle
Quando era ministro del Tesoro per sbloccare la macchina amministrativa Santo Iddio ma perché ogni volta dovevamo metterci nella condizione di sbloccarla in più casi era utile non metterla in campo in F fino e questo ci è costato non poco i crediti d'imposta
Hanno funzionato molto meglio punto il fatto che ce ne abbia dato atto del governatore Fazio
E che ha citato nella sua relazione ciò che veniva da fonte Istat ma comunque uno può scegliere se citare o non citare le cose e l'ha citato
Che il credito di imposta per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro che introduce in ma con la finanziaria dello scorso anno
Ha contribuito molto nel Mezzogiorno a ridurre quel fenomeno di uso dei rapporti precari come sostitutivi di rapporti che potrebbero essere i tendenzialmente stabili ecco le sottolineo queste cose perché in questi giorni naturalmente si continua a parlare esclusivamente della flessibilità ed esclusivamente per la flessibilità in uscita al punto che sembra continua non capisco perché perché non è vero che l'Italia e così troglodita cioè non è vero che l'Italia crede davvero ad una cosa del genere
E cioè che il problema della competitività della nostra economia sia il problema del come regolata la flessibilità in uscita non ecco non è così perché e tutti i nostri studi economici dicono un'altra cosa i nostri economisti dicono un'altra cosa la Confindustria stessa dice un'altra cosa ha presentato al punto ma lo aveva già fatto prima un ventaglio di tematiche che investono
Negativamente la competitività anche sono quelle di di cui chiunque essa perché poi chiunque lo sa Cristo
è il paradosso un sistema paga quando non è competitivo il fatto di puntare per l'economia su un'amministrazione che non è efficiente che non ha capacità di dei libri
A mercati dei prodotti sono i quali rimangono consistenti strozzature o nell'acquisizione di impulso o ai fini della distribuzione
E qui pensate alle strozzature distributive che derivano dal nostro sistema dei trasporti per dirne
Soltanto una a un mercato finanziario a compartimenti che impedisce la la circolazione adeguata dei capitali
A vere un sistema di imprese piccole come quelle che noi abbiamo e a vedere una mancanza così e vistosamente elevata di Venture Capital
Quando non è vero che le nostre piccole imprese sono tutte non innovative perché è vero che molte di loro sono innovative ma hanno difficoltà a trovare i capitali questo è una strozzatura enorme del mercato finanziario
Io mi ricordo le relazioni che pacificamente facevo dal presidente dell'Antitrust oggi quasi me ne volevo portare ho fatto per tre quattro anni non di più ma regolarmente il tema vera competitività in quelle relazioni era correlato alla sommatoria dei e al sinergia tra i diversi fattori negativi che insistono son mercati non concorrenziali ed era questa la mancanza di competitività nessuno da solo
Basterebbe rendere non competitiva una economia ecco sarebbe stato molto meglio che appunto in questi termini il discorso fosse stato condotto in tutti questi mesi in modo che in una platea ampia ditemi
Ai quali si dimostri che viene dedicata pari attenzione ciascuno poi passo a trovare la sua equilibrata soluzione evidente che quando le un po'
Insomma tutti puntano il dito su uno è quello dice ma perché solo io
E avete è talmente naturale che la cosa finisca così insomma quando è notorio che che non è così insomma io parlavo con gli amici del fondo monetario che sono in questi giorni per per la loro missione punto anche per loro
Gli indici di competitività o di non competitività sono tutti questi e la scarsa compra perdurante mente scarsa competitività italiana
è legata
Il Consiglio
Con costi sì ma no no no non è sino a non è questo il punto perché io sono convinto che appunto ho sempre sostenuto che il problema verrà competitività non è soltanto un problema di costi punto ma eh
Un problema di diseconomia e che l'impresa incontra di diseconomie
Che il sistema nel suo insieme produce allora sono tutte queste quelle che dovrebbero essere cosa che avevamo cominciato a fare del resto tutti quanti tutto il lavoro
Di Bassanini era stato ridurre i tempi amministrativi
Unificare le licenze creare gli sportelli unici voglio dire sono tre cose che sono rimaste largamente da fare
Questo diamone atto ma proprio perché sono rimaste largamente da fare sono lì partecipi del problema del competitività non ancora acquisita nei termini in cui dovrebbe essere acquisita
Dal nostro sistema
Se volete ecco qui queste unilaterali trazione può vere poi anche una conseguenza
Che io devo dire lo dico con chiarezza in termini di principio e anche di relazioni industriali può diventare pericolosa
E cioè a parte l'uso e l'abuso che viene fatto della parola diritti della parola dignità che in ogni modalità delle esistenti regolazioni del mercato del lavoro viene visto da un nulla ad un diritto fondamentale e irrinunciabile che abbastanza stravagante in fondo ma ecco detto questo
Ecco io noto che la unilaterali Zazie ione del problema ha portato anche come effetto l'ho visto a proposito della proposta che abbiamo costruito dal punto nell'amato tre un po'
Perché uno può provare a dire Treu o Amato forse tregua Amato e la stesse cose ha detto in modo un po'più aulico sì sì non cambia niente insomma
Che è dice ma voi prevedete dei diritti prevedete comunque dei diritti ma allora ricreate le rigidità
Allora umano è indotto a dire con momento io sono pronto a discutere di ciascun diritto vedere quali debbono essere i suoi contenuti quali sono i più appropriati come lo si può modulare
Ma non per cortesia ecco non torniamo alla Giunta
Dove per il solo fatto che la controparte del rapporto di lavoro abbia dei diritti quel mercato del lavoro cessa di essere flessibile
Cioè non non esiste la incompatibilità di principio tra la flessibilità i diritti anzi la flessibilità appunto bravo io proprio no ma mi è capitato di di scriverlo non so in che contesto in questi giorni
La flessibilità presuppone che vi siano dei diritti perché la flessibilità reti ci sono alcune certezze che sono per l'appunto i diritti de di di tutte le parti in causa
E poi ci sono delle modulazioni nel nel loro esercizio che debbono essere compatibili con le esigenze del sistema ma vedo emergere questo semplicismo per cui a questo punto c'è chi si sembra implicare che per il solo fatto che si prevedano dei diritti per il lavoratore
Ci si mette di traverso nei confronti della flessibilità ecco io vorrei ricordare qui che punto la flessibilità dell'impresa che una caratteristica essenziale dell'impresa che funziona
è fondata in qualunque sistema
Come ci insegnano i classici almeno sulla certezza dei diritti proprietari vero così abbiamo letto nei testi sacri di economia perché se non c'è certezza dei diritti proprietari
L'impresa non è flessibile l'impresa è semplicemente smarrita e tende ad andarsene e lì non ci va
Ecco sia consentito alla controparte del rapporto di lavoro di a vere alcune certezze dei dei troppi diritti proprietari in qualche modo in un contesto al punto che allarghi l'orizzonte come giustamente si fa in questo libro
E che accetti la premessa che flessibilità e diritti non ci sono termini antitetici la discussione probabilmente sarebbe stata molto diversa rispetto a quella che abbiamo avuto i fino a quando non esce da questo Bubka tante noi probabilmente dovremmo chiedere
Che per sei mesi
Una una cosa che provammo a fare mi ricordo negli anni Sessanta dice non usiamo più la parola programmazione era difficilissimo negli anni Sessanta se il gonfalone era in difficoltà che senesi ideologico siamo un popolo
No no mio io non non Sedan desiderano annusare la parola mercato
No ed ecco cerchiamo di di di Lush di piantarla lì con quest'articolo diciotto insomma piantiamo la lì per un po'con quest'articolo diciotto notizia
E occupiamoci dell'insieme del nostro sistema insomma probabilmente sarebbe più facile arrivare a a delle soluzioni
Una cosa che getti e poi chiudo che chiacchierando oggi mi pare opportuno segnalare e che il famoso pacchetto Treu quello che ha introdotto come si suol dire le forme di flessibilità del lavoro
Non includeva i co.co.co.
Ecco i co.co.co. sono figlie di una vicenda che si è svolta tutta nei fatti
Il pacchetto Treu riguardava l'allargamento dell'interinale che era stato faticosamente introdotto da me tra il novantadue e il novantatré
Riguardava la formazione del lavoro al la rimessa in pristino dell'apprendistato
I contratti a tempo parziale poi naturalmente entravano i profili previdenziali eccetera ma i i i co.co.co.
E qui bisogna stare attenti perché vuol dire che nonostante queste forme di flessibilità ufficialmente introdotte voi il mercato trova anche sue strade in qualche modo che lo subiscono di più i indiscutibilmente la crescita del co.co.co. come ha scritto più volte e Michele Salvati
E è stata anche una fuga dal rapporto di lavoro subordinato
è stata anche una fuga dal rapporto di lavoro subordinato non a caso è usato in modo simulato molte volte e quante sono
Le segretarie perché quello è un lavoro femminile ahimè soltanto che hanno il contratto del del co.co.co. quindi su questo bisogna riflettere sul fatto che vi possono essere dei caratteri repulsive idem la disciplina di un rapporto di lavoro che inducono alla ricerca di forme
Di forme atipiche ma detto presto e così salvato tre euro dalla responsabilità di che non ha della creazione dei co.co.co.
Ecco alla riteniamo il quadro al io insisto su questo alla il dieci per cento della previdenza vestito di qui il dieci per perché il tutore alla allarghiamo il quadro e punto cerchiamo di non fossilizzarsi su questa cosa perché ecco più ci penso più la proposta anche a mente ridicola ecco e assolutamente ridicolo che abbiamo scatenato una tempesta
Su una cosa che non c'è economista al mondo disposto a dire è quello il vero responsabile
Della vostra insufficiente competitività non c'è nessuno proprio nessuno che lo pensi
Mi rattrista un pochi il mio Paese sia finito a discutere soltanto di questo
Grazie
Antonio D'Amato ovviamente sarebbero molte le cose da chiedergli a molti gli interrogativi sui quali chiedere di rispondere io Mieli mi terrei a dire questo lui ha fatto ha terminato la relazione
All'assemblea di Confindustria di qualche giorno fa con lo slogan che a me sembra efficace nuova Maastricht si chiama Lisbona
Io vorrei chiedere di partire da qui di dire come visto che buona parte del libro di Tiziano è legata alla dimensione comunitaria giacché questo è sicuramente l'orizzonte dal quale poi molte delle cose che sono state fatte in Italia in questi ultimi anni hanno trovato la loro legittimazione lo gli obiettivi di Lisbona sono obiettivi particolarmente ambiziosi molto complicati da da raggiungere
è quello che si è aperto in questi giorni da venerdì in poi è un una scommessa molto complicate molto rischiosa lo è per tutti lo è per noi in primis per quelli di noi che hanno dato credito
A questa a questo stralcio a questo non stralcia questo cambio di tavolo a questa apertura di tavolo a questa ripresa della concertazione segnalo anche le pagine sul tema della concertazione del libro di Treu perché mi sembra quanto mai attuali nel senso che un Governo che è partito nel suo operare con l'annuncio che la concertazione
Mischiando la concertazione con il consociativismo e con termini che avevano a che fare con concetti negativi era tutto finito arrivava un governo decisionista che dopo un anno puntualmente per trovare la via d'uscita
Rispetto alle difficoltà nel quale si era trovato a tirato fuori l'unica soluzione possibile sull'riprenderà la concertazione perché aprire quattro tavoli è di per sé su quattro temi come quelli un metodo che è un metodo di concertazione non abbiamo sempre difeso la concertazione perché non è stato un elemento di freno le decisioni è stato un elemento anzi
Per riprendere quello che diceva Giuliano Amato prima che ha reso possibile che una volta che si è deciso quale così facciano perché poi nel nostro Paese sappiamo tutti che è una delle più grandi difficoltà è che dopo che si è deciso spesso le cose
Rimangono lettera morta la concertazione ha avuto questo grande merito e credo crediamo che possa continuare ad averlo ora il rischio e la scommessa che si apre in questi giorni giacché da parte nostra da parte di molti che sono qui e che hanno guardato dando un'apertura di credito a quello che è successo venerdì
Il tasso di fiducia nei confronti della capacità del governo di andare oltre di fare sì che tutto venga condotto fino a soluzioni finali positive molto basso anzi e quindi vi è la ragionevole il ragionevole affidarsi al fatto che le parti siano in condizioni di far sì che questa vicenda arrivi a delle soluzioni positive
E in questo credo le parole che che D'Amato dirà qui oggi sono importanti non certo ci aspettiamo parole importante per
Rispondere a questa apertura di credito che molti di noi che hanno hanno fatto che abbiamo fatto non a cuor leggero e l'abbiamo fatta avendo perfettamente chiaro che il l'interlocutore governo non merita questa apertura di credito e sapendo che se l'abbiamo fatta ovviamente gli altri interlocutori di questa partita
Hanno sulle spalle una responsabilità che ha una responsabilità molto molto forte molto molto pesante perché il ragionamento che faceva Giulia nata Giuliano Amato prima sul fatto che è un disegno quello che deve passare non singolo tassello perché un singolo tassello di questa vicenda non passerà mai c'è bisogno che questo disegno si veda e lo si vedrà fino in fondo
Non abbiamo detto fin dall'inizio
Di questa vicenda se non si affronta la partito degli ammortizzatori sociali se non si affronta la partita della rimodulazione dei diritti anche ai co.co.co. e a tutti coloro che oggi sono completamente sprovvisti diritto qualunque ragionamento
Altro è un ragionamento che difficilmente riesce
Apposta passare i temi sono tanti do la parola Antonio D'Amato
Grazie io
Io desidero partire proprio dalla tu richiesta di
Indicare illustrare costano intendiamo per
Dare all'obiettivo di Lisbona la stessa portata lo stesso significato che Maastricht ha avuto nel nostro Paese e lo faccio anche con particolare
E consapevole soddisfazione in un tavolo
Al quale partecipano rappresentante di un governo che in una legislatura ha portato l'Italia
Realizzando un obiettivo che sembrava arduo in alcuni momenti impossibile
E che pure siamo riusciti a conseguire con sforzi e sacrifici molto il con un'attenzione con una dedizione con una determinazione di straordinaria portata tutti sappiamo tutti gli italiani hanno compreso quale costo il nostro Paese avrebbe pagato non essendo in prima fila nella realizzazione di quella Europa e importante che oggi tutti gli italiani comprendano quale sarà il costo che noi corriamo il rischio di pagare non essendo in grado di realizzare adesso quella che allora pronti ad altra seduta e quella che a Lisbona si è definita anche in un numero in un programma in un obiettivo di crescita e di sviluppo che quello di diventare nel corso dei prossimi dieci anni
Ormai sono solamente otto Titina dell'angolo ma ma l'economia della conoscenza più competitiva più competitiva
Dando anche un indicatore molto chiaro di sviluppo che sintetizza io credo i termini non solo quantitativi ma anche qualitativi di che cosa stiamo parlando portare come tutti ne sappiamo il tasso di occupazione sulla popolazione attiva al settanta per cento in un Paese che purtroppo ha solamente il cinquantaquattro per cento in un Paese che se si apre questo cinquantaquattro per cento si legge che solamente il sessantadue sessantatré per cento
E il tasso di popolazione che lavora nelle aree a piena occupazione o a minor tasso di disoccupazione nord est
Per per intenderci
Con invece un Mezzogiorno che si trova ad avere circa il quarantadue quarantatré per cento il tasso di occupazione
Quindi un obiettivo di grande portata un obiettivo io credo che farà davvero la differenza in termini non solo di sviluppo ma anche di coesione sociale del nostro paese della nostra stessa capacità di rimanere in quell'Europa che abbiamo faticato tanto per costruire quindi abbiamo bisogno di dare all'obiettivo di Lisbona la stessa portata la stessa cogenza i termini non solo civili politici ma anche civili e di responsabilità e di impegno
Da parte di tutti i soggetti i dirigenti del Paese perché io credo sia un appuntamento assolutamente ineludibile che non possiamo permetterci di marca
E allora qual è il senso io credo importante delle riflessioni fatte da Tiziano Treu
E dalla anche dal dagli spunti che sono stati qui indicati da Enrico letta da Giuliano Amato io credo che davvero non ci troviamo di fronte alla necessità di imprimere alla tasso di crescita della competitiva del nostro Paese una spinta molto forte ma lo dobbiamo fare l'assoluta consapevolezza che competitività sviluppo economico ed equità sociale sono tutti aspetti di una stessa medaglia strettamente legati insieme
E senza maggiore competitività e capacità di dare più sviluppo e crescita all'economia non ci sono neanche le risorse per fare quegli investimenti in equità in benessere che pure sono cessati dal nostro Paese
Ricordo che noi abbiamo qui tutta una serie di forti indicatori di patologie tutte italiane che non sono patologie solamente economiche ma sono patologie anche forse soprattutto sociali con le quali l'Italia deve fare i conti e che deve saper portare a soluzione più prima che poi
Se vuole davvero essere un Paese che gioca una carta di primo piano nella creazione di una nuova Europa e soprattutto nella capacità di essere un Paese non solo che cresce ma che è anche mantiene un minimo di scusate il termine di civiltà questi dati sono quelli che ne abbiamo utilizzato come linea guida delle proposte di Confindustria
Al all'ormai famoso convegno di Parma uno quello quando alla vigilia della tornata elettorale sfida mosse ci passate il termine maggioranza e opposizione sui contenuti di un programma di riforme trovando poi grande adesione nei programmi naturalmente dell'uno e dell'altro sub molte delle cose che non andavano propongo e che abbiamo adesso utilizzato come criterio parametro di verifica del tagliando competitività al Parma due che abbiamo fatto qualche settimana i tre grandi obiettivi di legislatura secondo noi dovevano essere e devono essere i seguenti uno aumentare in maniera significativa il tasso di occupazione del nostro Paese portandoci ai livelli divismo
Due ridurre in maniera significativa la differenza regionale più lungo e più grave che in Europa si registri ancora oggi abbiamo circa un terzo dalla nostra popolazione che ha oltre un terzo di radio per capire inferiore rispetto a quello del Centro-Nord
Terzo ridurre in maniera significativa l'area dell'economia sommersa che l'Italia è patologicamente ampia
Perché in Italia oggi abbiamo quasi il doppio dipinto sommerso rispetto a quello che c'è nelle grandi altre democrazie europee dove si conta circa quattordici quindici per cento di prodotto interno lordo sommerso e dove in Italia circa ventotto trenta per cento
Avere un'aria di economia sommersa così così ampia che tocca ciascuno di noi perché circa un terzo dalla nostra realtà economica
Uno di riaprire una realtà intollerabile sul piano della civiltà della legalità ed è la stessa competitività sfruttamento vero e assoluto dei lavoratori nessun diritto neanche i più elementari
Concorrenza sleale per l'impresa evasione fiscale e contributiva e quindi aumento di costo degli emersi e soprattutto in qualche parte di tale intreccio tra malavita ma l'economia insomma un costo che il sistema Paese non può più tollerare
Questi devono essere i tre grandi obiettivi sui quali concentrare le politiche di riforma del nostro sistema mettere in moto una capacità di modernizzazione vera
Accelerando sulla capacità quindi di fare riforme economiche e sociali che vadano in questa direzione e allora il dibattito che si è aperto in questi mesi Vinicio legislatura e che per quanto riguardano il sottoscritto rappresentano il secondo anno di mia come dire fra virgolette legislatura confederale
Sono strettamente legati discorso che iniziamo con il Governo a mano Amato appena agli inizi del presidente di Confindustria flessibilità al mercato del lavoro lotta al sommerso
Recupero del mezzogiorno
Sono i temi che lo riteniamo assolutamente centrali perché si possa davvero girar pagina nella capacità di fare riforme del nostro Paese
Io sono abbastanza contento devo dire la verità
Ottimista del fatto che venerdì scorso si sia in un certo senso svoltato l'angolo e si siano aperti
Tavoli di confronto molto serrati con un'agenda molto rigorosa tutti legati insieme varie tappe di un unico percorso che affrontano temi io credo di fondamentale rilevanza mercato del lavoro mezzogiorno sommerso riforma fiscale
Temi questi fondamentali alcuni dei quali come ho detto prima sono stati come dire oggetto di grande attenzione di grande passione del sottoscritto altri sono stati anche oggetto di grande frustrazione del corso anche dei miei anni precedenti alla mia presidenza di Confindustria quando da responsabile del Mezzogiorno di Confindustria interlocutore
Dedico dei governi della legislatura precedente abbiamo devo dire insieme cercato più volte inutilmente però di realizzare un famoso tavolo del Mezzogiorno prima tre gambe per quattro gambe che per tutta la legislatura non se ne è fatto salvo quel ricorda la fine della degli ultimi mesi della di governo di quella legislatura il rammarico quel tavolo non fu possibile
Quel tavolo non fu possibile perché già allora nel corso di cui cinque anni di quella legislatura una importante organizzazione sindacale negò la disponibilità all'organizzazione di quel tavolo che nacque con tre gambe ai tempi in cui ministro del lavoro divento Antonio Bassolino portando la sua esperienza di amministratore aggiungemmo la quarta gamma doverosa delle amministrazioni lati intanto non è stato mai realizzato e allora io credo che questo sia oggi un passaggio importante io sono contento che si siano finalmente aperti formalmente tavoli quali le parti sociali
Hanno dato la loro disponibilità ad un confronto vero autentico nel merito delle questioni veniamo da una lunga fase di analisi e di dibattito alle cose che sono scritte qui nel libro di Tiziano Treu fanno parte ormai del patrimonio di analisi condivisa
Quali sono i ritardi quali sono i nodi da sciogliere qual è la portata delle riforme da fare qual è l'arco delle riforme da costruire ormai tutti lo sappiamo si tratta però di realizzarle si tratta di realizzarle aprendo un confronto e facendo un vero dialogo
Si tratta soprattutto di realizzare con il massimo di consenso possibile
Ma qui dobbiamo essere attenti e su questo forse è opportuno anche spendere un minimo di ragionamenti
Sia lungo verrà
Io credo la nostra organizzazione lo ha detto molto chiaramente più di una volta che fa riforme assolutamente indispensabile farle con il consenso soprattutto se si tratta di riforme importanti che incidono nella sedimentato corpo della società civile e anche nella realtà
Come dire stratificate consolidate consuetudine economiche e ancora più importante farlo con vero consenso ma tensione il consenso non può essere tradotto in un veto
Per cui il una logica assolutamente consociativa
Ci sia una delle parti che al tavolo imponga il processo che il processo di riforma si fermi questo non è assolutamente possibile perché se così fosse noi vorremmo al nostro Paese un prezzo altissimo in termini di ritardi
E allora
La differenza tra un processo concertativo
Che continua a portare ad una logica di mediazione continua verso il basso
Il consenso dei diversi settori intorno al tavolo
è un processo invece di dialogo sociale che cerchi di esperire il più possibile nel modo più trasparente aperto possibile il confronto e la creazione anche di un processo di consenso intorno a un programma di riforme ma lasciando poi al governo qualunque esso sia la responsabilità che io a mio modo di vedere spetta in una democrazia parlamentare chi in quella legislatura governa il Paese di fare voi delle scelte fondamentali sulla base delle quali verrà poi giudicato la fino alla legislatura io credo che questa sia Prodi prezzo significa io credo che sia importante che al confronto che si è aperto venerdì le parti sociali siano presenti con il massimo di responsabilità di disponibilità di voglia di intervenire nel merito specifico delle questioni sgombrato il tavolo da ogni pregiudizio da ogni ideologia pronti a dare il meglio di se stessi perché il Paese possa finalmente fare questo scatto in avanti
Nella capacità di creare sviluppo e occupazione
Sono rammaricato che la CGIL non partecipi al tavolo del lavoro ma sono sinceramente rammaricato perché penso che sia francamente una scelta che non condivido che non comprendo
E che soprattutto non comprendo possa essere poi coerente col desiderio espresso di partecipare agli altri tavoli del Mezzogiorno quelli del sommerso con il fisco dove comunque il tema dell'amore centrale
Escludendo si dà un tavolo fondamentale per un'organizzazione sindacale di rappresentanza dei lavoratori
Dove si parla di riforma del lavoro che non si riducono solamente i temi della flessibilità in uscita ma che affrontano tutto una serie di questioni fondamentali come giustamente è stato prima ricordato
E che sono di portata assolutamente rilevante rispetto alle quali io trovo moltissime assonanze con le cose scritte e dette da Treu prima durante e dopo il suo esercizio di di di mistero
Perché qui
Bisogna anche ricordarsi che il pacchetto Treu è stata fra virgolette una modesta importanti innovazioni
Importanti innovazioni
Modesta perché molto meno di quanto tra lo stesso non avrebbe voluto
E molto meno di quanto il nostro Paese non aveva bisogno
Frutto di una serie di con lunghissime estenuanti difficilissime faticosissimo
Come hai qualcheduno intorno a questo tavolo sa mediazioni contrattazioni fra le diverse parti sociali importanti perché comunque quelle gli elementi di flessibilità del pacchetto Treu ha creato nel nostro Paese ci hanno consentito di fare occupazione nera
Nel corso degli ultimi anni novantadue abbiamo prodotto circa duecentocinquanta duecentosessanta mila posti di lavoro all'anno
L'anno scorso l'abbiamo fatti trecentosettantuno mila
Lisbona Cibona di farne seicento mila saltiamo di girone saltiamo di Lidia come si dice in gergo calcistico andiamo in un altro in un'altra dimensione se vogliamo essere coerenti con Lisbona ogni piccola riforma
Per quanti pochi di posti di lavoro possa produrre una riforma fondamentale delle bici lasciano di più di
Con la stessa tenacia con lo stesso rigore con la stessa determinazione con la quale questo governo il governo precedenti governi registratura precedenti
Allora ho seguito gli Obiettivi di via li deve tenere masse lira dopo lira centesimo dopo centesimo noi adesso con lo stesso rigore con la stessa determinazione col sesto senso di responsabilità civile morale dobbiamo lavorare posto di lavoro dopo posto di lavoro per andare a Lisbona questa è la grande scelta sulla quale io credo siamo chiamati al di là dello schieramento politico sociale che ciascuno di noi rappresenta per dare al Paese un significato un impegno fondamentale così come Maastricht doveva essere ed in parte è stata un impegno
Bipartisan alla quale tutto il Paese comunque partecipato
A dire adesso degli schieramenti politici sicuramente è stato importante che tutti i cittadini italiani si siano riconosciuti lo sforzo di Maastricht
Adesso è molto importante che tutti noi ci riconosciamo lo sforzo di Lisbona allora l'articolo diciotto è un pezzo di un programma di riforme un pezzo io credo significativo perché comunque rimuove un ostacolo alla crescita delle imprese
E comunque rappresenta qualche centinaia di migliaia di posti lavoro certo non è l'insieme delle riforme necessarie al Paese certo le riforme del mercato del lavoro non si possono ridurre solamente l'articolo diciotto e una pietra in un arco
Di un ponte che ne dobbiamo costruire una pietra importante non l'unica certamente
Ma io credo che tagliarsi fuori da un tavolo di confronto volo del mercato del lavoro siano scelta come dire di grave responsabilità
Di grave responsabilità perché noi tutti siamo tenuti a dare delle risposte vere al Paese ai giovani ai disoccupati agli emarginati del nostro sistema io non credo che le possiamo veramente essere un Paese che posso svolge un ruolo vero in Europa
Se continuiamo ad aprire una tasso di esclusione sociale così alto come quello che noi abbiamo oggi io alcune parti d'Italia io sono uno del Mezzogiorno un imprenditore che però produce opera nel resto del mondo
E soffro moltissimo sono francamente molto poco come dire comprensivo nei riguardi di quanti continuano a far finta che il problema del sommerso e Mezzogiorno insiste
La cultura di quelli che dicono meglio sommerso che disoccupato una cultura che io a burro
Io penso che è meglio dar lavoro a tutti e dare un lavoro vero che qualifichi la civiltà di chi Possa lavorare legalmente con delle regole e con dei diritti che garantiscono il minimo di dignità e allora qui viene la questione fondamentale dei diritti e qui viene la questione fondamentale noi dobbiamo oggi in ridisegnare la struttura del nostro Stato
Passare da una struttura di stato sociale che eroga in Italia non è neanche del tutto vero sussidi ad una struttura di stato sociale che progetta
Opportunità e che offre opportunità a chi è escluso dal mercato del lavoro in termini come dire anglosassoni si dice la Water dal dal dal dall'UE il faro workfare tema questo largamente abusato anche nella coglie pubblicistica gli accordi completa ormai si sono rincorsi da destra e da sinistra ma in realtà quello che c'è dietro
E soprattutto la necessità di progettare un sistema di mercato che sia in grado di offrire più opportunità a chi lavora e allora non ci sono le prove empiriche le prove come dire scientifiche che più flessibilità corrisponda a un maggior tasso di occupazione ma ci sono prove empiriche import
Tutti i grandi Paesi che hanno registrato nel passato tassi su occupazione a due cifre
Nel momento in cui hanno fatto un'iniezione forte di flessibilità hanno ridotto drasticamente il loro tasso disoccupazione e a nome dato drasticamente il loro tasso di popolazione attiva che lavora il fatto che anche nel Nord Est dove abbiamo oggi un tasso di disoccupazione basso
Bassissimo tre per cento
E dove c'è la lotta alla guerra per l'importazione di immigrati e di braccia e di lavoratori non si riesca a lavorare più del sessantadue sessantatré sessantaquattro per cento
La dice lunga sulla necessità di fare riforme vere in un mercato del lavoro che ha un attrito troppo forte dell'incrocio fra domanda ed offerta
E allora se la riforma del part-time il lavoro interinale tante delle cose che sono state toccate dal pacchetto Treu fossero state veramente realizzate già allora ai tempi in cui tre ora ministro nella portata con la quale tre o l'aveva progettate sono scritte in questo libro
Probabilmente lei anziché fare duecentocinquanta duecento mila posti di lavoro nello fatti qualche centinaio di miliardi in più all'anno
E quindi la capacità di sviluppo di creazione di ricchezza di benessere soprattutto di inclusione sociale del nostro Paese sarebbe stato assolutamente su però di fronte a questo quadro io non voglio qui entrare in un dibattito sulla competitività e alla capacità di innovazione l'impatto che la rigidità sulla sulla sugli investimenti innovazione Confindustria prodotto centinaia di palazzi migliaia di pagine le ricerche che abbiamo presentato a Parma qualche settimana fa chi ne fosse interessato sono assolutamente a disposizione
Le abbiamo discusse anche le corse la nostra Assemblea sono dati che considero a questo pubblico e qualificato abbastanza note condivise io voglio solamente di una cosa io credo che di fronte ad una partita come questa noi abbiamo oggi la necessità di fare veramente un salto di qualità nel modo in cui affrontiamo il tema delle riforme la trappola
E i riformisti e quella che nel momento in cui del Paese scattano le possibilità di fare le riforme
Non si saldano le alleanze sulle di fu la trappola dei riformisti e quella di cadere ogni tanto nella vecchia logica dello schieramento della bandiera dell'ideologia del partito della fazione
E di perdere invece nel momento in cui le riforme siano a fare il coraggio di mettersi in campo e di giocarsi fino in fondo la sfida difformi se noi riusciamo in questo momento in cui il Paese ha bisogno di riforme ma un bisogno ineludibile il rimandabili riforme a saldare finalmente una forte alleanza così come fu per Maastricht il nome dello sviluppo sugli obiettivi di Lisbona e quindi su riforme vere io sono convinto che faremo tutti quanti un salto di qualità
Ne abbiamo bisogno e vi dico perché perché se le riforme non le facciamo il Paese che ha il Piotta alto tasso di imprenditorialità al mondo
Paese che anche il più alto tasso di natalità di imprese al mondo con una straordinaria capacità di lavoro con giovani che io considero tra i migliori d'Europa un Paese corre il rischio di affrontare una fase di forte declino competitivo
Perché purtroppo nel corso di tutti gli anni Novanta ne abbiamo perso significative quote di mercato all'interscambio internazionale
Molto significative quasi un punto circa
Da quattro virgola sei per cento al tre virgola sette per cento ed è un Paese soprattutto che oggi deve fare i conti con la necessità di riaprire una grande stagione di investimenti
Infrastrutture materiali infrastruttura immateriale che nel corso di tutti gli anni Novanta per entrare a Maastricht per fare fronte alle crisi finanziarie che avevamo agli inizi del decennio
Non abbiamo avuto la possibilità di far
Quindi fare riforme per diventare competitivi per far crescere l'economia perché alle più posti di lavoro per generare risorse per fare investimenti materiali materiali e per fare anche più equità e più Stato sociale recante quello l'investimento in materiale del Paese deve saper fare
Vuol dire affrontare una stagione di cambiamenti che il nostro Paese irrinunciabile
Grazie
Enrico Micheli Enrico Micheli è stato uno dei pochi che ha iniziato nel novantasei
è rimasto
Nella in responsabilità diverse ma insomma nella cabina di regia del Governo dei governi del centrosinistra
E quindi credo che la questione da rivolgergli eccome guarda e come vede a quei fatti che sono avvenuti in quei cinque anni
A partire ovviamente dalla pacchetto tre che è stato fatto contestualmente con la rincorsa Maastricht quindi con un riformismo che ha messo insieme sia la parte di rigore
E la parte di individuazione di un obiettivo importante qual era quella dell'ingresso nella moneta unica con la parte di riforme di riforme del mercato del lavoro e e quindi ovviamente anche a partire dalle dalle dalle secondo allegato del libro fra tutte le cose impostate che poi son rimaste lì corre la sua visione qual è la tua visione di queste cose
Tutti i riformisti
Tutti i riformisti
Poi magari succede in questo Paese che qualcheduno dice che le riforme la già fatte e Cacco da un altro e qualcun altro risponde no devono essere fatte quali sono queste riforme non a me questo però
Un dettaglio in questa discussione che parte dal libro di temo che un libero
Di grande valore scientifico
L'appendice porta una serie anche di di prodotti io ormai di archeologia politiche per esempio decreto il disegno di legge sulle trentacinque ore
Che cinque di
Vecchi che impedì una crisi e tutta l'azienda a acconti ha consentito all'Italia di entrare
Nella moneta unica perché ci ricordiamo allora
Com'era la situazione politica
Libro interessante per me è stata anche un'operazione leggerlo un'operazione Nostalgia perché sono andato indietro nel tempo
Mille novecentonovantasei
Si parte per l'avventura del governo di centro sinistra per Treu governo Prodi Treu era già ministro del lavoro fatto le greggi forma delle pensioni che sappiamo
E partiamo con una situazione economica tragica che Babe non è il caso di ripeto
In una situazione difficilissima in un clima di relazioni industriali
Difficilissimo anch'esso
E probabilmente non cosciente della sfida che il governo di allora si era immediatamente dato
Che era una sorta entrare con l'ultimo treno in Europa
Con un clima dire accendo sei difficile perché qui adesso si parla di tensioni sociali certamente c'è stato uno sciopero generale e e che secondo il mio prima mio pari regoleranno gratuitamente sul fatto fare ma comunque questa è un'altra questione ma allora noi avremo un momento di grande difficoltà
Ricordo contratto metalmeccanici otto mesi di trattative
Per tre ora diventato un incubo
Otto mesi di trattative il Patto per il lavoro che era un qualcosa sul quale soli diciamo strutturare una ripresa dell'occupazione
Ma negoziato difficilissimo ed il pacchetto Treu
Che nasceva allora
Tutto questo in pochi mesi
Di fronte a una sfida
Che allora consiglieranno considerammo inenarrabile
Che oggi diamo per scontato c'è quella che dovranno entrare in Europa con dei parametri che erano tre volte superiori a quelli già richiesti da Maastricht
In quel momento non trovammo molta comprensione
Devo dire neanche da parte della Confindustria
Che i si occupa poco
Dei fattori della produzione e quindi parla poco
Il
Difetti di competitività endogeni quelli eleganti
All'organizzazione la ricerca perché non fa alla crisi del sistema della grande imprese italiane allora ci trovammo di fronte a una Confindustria che in proprio in quei mesi micidiali in cui preparammo una pare una manovra di novanta mila miliardi perché poi questa fu
Disse che il governo Prodi doveva andarsene
Perché questo è accaduto
Io ricordo benissimo
Quei discorsi e trovammo un sindacato
Dialettico dialettico
La CISL e di D'Antoni più volte
Fu al limite dello sciopero generale
Questo per capire che certe situazioni campi
Ci troviamo tre tre un questo lo ricorda benissimo i nostri Travaglini
Ci trovammo di fronte a questa situazione da cinque spesso
Richiamava lo sciopero generale nonostante questo con molta fatica
Tre il Governo prove
Già adesso trattarono
Tennero in vita la concertazione vera quella che significa che il fronte sindacale
Viene mantenuto integro che non si opera per spaccarlo
E alla fine vennero questi risultati direi abbastanza clamorosi prima il presidente da Cupido del liceo ma certo voi nel novantasette
Quando ci fu le trentacinque ore se aveste fatto le elezioni che avreste vinto e ma noi ci avessi mo'fatto le elezioni nel novantasette avessimo accettato la crisi non ha saremmo entrati nell'euro
E questo collegamento c'è questa
Storia di quegli anni che bisognerà poi fare credo opportunamente allora il pacchetto Treu Pacchetto Treu trovo delle difficoltà enormi
Tre o fu incompreso per molto tempo in Parlamento
In parlamento non ci trovammo
Con l'opposizione che attuale maggioranza che di fronte a un programma stringente per entrare in Europa uscì dall'aula
E per un mese fece l'Aventino
Ci trovammo di fronte al pacchetto Treu
Che fu considerato una cosa risibile
E che trovo ostacoli da Rifondazione Comunista che però alla fine si gli alienò perché bisogna ricordarsi anche del fatto che Rifondazione comunista rimasto due anni e mezzo
Il governo Prodi fatto metà legislatura con dentro Rifondazione comunista la parte più creativa diciamo
Se la vogliamo dire così dell'altra legislatura
Così è stata definita forse anche impropriamente ma comunque è stata fatta in quegli anni lì
Il pacchetto Treu
Venne fuori
E ricordo anche le incomprensioni certamente anche la dialettica a livello di governo sindacati nel momento in cui ci si diceva
Ma tant'è che qui in Europa siete ultimi perché l'Irlanda l'Olanda l'Olanda
Questo nome magico io me lo sentivo come un incubo perché c'era il ministro delle finanze che su mandato di colpo ulema impedirci tutti modo di entrare in Europa e poi c'erano qui in Italia che ci dicevano
E l'Olanda aumentato l'occupazione perché è piena di questi come richiami du co.co.co. perché voce dei due gemelli
Allora il pacchetto Treu che cosa ha fatto
Ha cercato di flessibilizzare
E in mezzo a tante incomprensioni politiche sindacali ripeto
Diciamo anche sulle pensioni ecco no quando qualcheduno comincio ad aprire sul contributivo non ci trovammo di fronte ad un'organizzazione sindacale
Che non è quella
Di cui parla lei evolve in pensione quella tra la CISL e che disse no si fa
Quando il leader vuole fare il politico e nasce
Allora il pacchetto Treu il pacchetto Treu il pacchetto Treu
Che poi in una fase successiva è stato svillaneggiato anche a sinistra questo bisogna riconoscere
è stato io l'ho detto più varie circostanze per una volta anche in Consiglio dei ministri
Un fatto molto importante non è quella modesta cosa di cui parla e che in Italia non se n'è fatto nulla firmando e la maggioranza adesso ancora
Non ha fatto nulla non avevamo fatto con la concertazione allora questo pacchetto è quello che ha consentito
Negli anni del recupero
Degli anni del risanamento
Dei conti pubblici negli anni dell'ingresso in Europa ha consentito dal due dal mille novecento novantanove io me lo ricordo perché ero ministro dei lavori pubblici
E quando Vitus a fine novantotto a fine novantanove scusa
Lo hanno un anno di crescita
Molto limitate quasi zero che alla fine diventò uno e quattro perché vedevo la solita cosa che nell'edilizia i consumi di cemento delle
Di ferro eccetera a quel punto scattò la ripresa
Ricordo anche che il due mila è stato un anno di maggiore crescita
Di questi ultimi precedente il tre per cento
E in quell'anno e in quel momento vedemmo l'occupazione crescere ecco io dico questo il pacchetto Treu
E quello che ha consentito che l'occupazione in Italia calarsi sotto il fatidico dieci per cento Durante i governi dice
Ho poi
Il discorso della
Fine legislatura diciamo del
Della CGIL
Del mancato negoziato ricordo anche quell'esperienza Giuliano ricorderà meglio di me c'erano avemmo vari incontri riservati
Do dovrà essere sincero
Non partito non decollò caro presidente D'Amato quello negoziato
Non perché non si volesse parlare di mezzogiorno
Non perché si non si volesse parlare di il fisco no in quei mesi abbiamo fatto un contratto della scuola
Io lo ricordo anche questo fu fatto a Palazzo Chigi nessuno riferito preside sì con De Mauro di merito
Dove con il sindacato abbiamo concertato
Quello che c'era da concertare
Il problema
Fu che
A quel punto sulle problematiche di carattere generale economico
Piombo questo fatto dell'articolo diciotto
E lei ricorderà quante volte io detto
Che secondo me questa storia qui che pure ha una sua
Logica e io non discuto sul nel merito voglio dire
La strada dell'arbitrato secondo me qui
Ma niente vigente tre euro dice quello che dicevamo allora che diceva lui insomma
Anche spogli effetti pratici di questa questione critica detti bene il governatore una volta tanto sono d'accordo insomma il governatore ha detto ma in Italia
A parte i cento casi di che ci sa cento centocinquanta di ripristino sul lavoro di
I giudici non è vero che sono stati parziali perché cinquanta e cinquanta questa dal ve l'ha detto il governatore sono gli dà più retta
Gli davate retta solo quando qualcosa assistiamo in diretta che adesso no
Ma il governatore ha detto cinquanta e cinquanta vini dov'è questo drammatico problema in un sistema dove
La grande impresa su questa questione proprio non a parte la sua
è un è ormai la grande impresa in Italia
E e la Borsellino era da anni figura non prende cioè dette mentre che e aumento l'occupazione diamo pena la grande impresa diminuisce senta e quindi proprio il problema nella piccola impresa
Attenzione perché lì il discorso
è più complesso ma lì c'è una flessibilità
Naturale oltre a quella qui sito attraverso il pacchetto tre
Che porta portato gli indici di produttività degli anni a livelli ottimali
Ottima
E commetta relazione del governatore dalla Banca d'Italia i costi per unità di prodotto italiani
Tra i più bassi vivi bisogna interrogarsi anche per questa
Competitività
Calante né o comunque non crescente bisogna interrogarsi anche e credo che sarebbe giusto che il sistema industriale una volta tanto lo facesse in Italia perché
Io ho sentito con diciamo comma piace non con piacere perché la cosa dispiace però
Come un fatto di onestà intellettuale Umberto Agnelli dichiarare che nella loro crisi ci sono stati grossi errori manageriali
E tutti questo significa bisogna far come sarebbe strano che non dicessimo che durante l'esperienza di centrosinistra non abbiamo commesso di tutti i colori dal punto di vista politico capirà ne abbiamo commessi degli errori ne abbiamo fatti tanti però ecco come viene guardare ogni tanto anche
Al proprio orto alla propria dimensione perché altrimenti
Il Complesso del problema
E quindi questo articolo diciotto
Questo articolo diciotto che è piombato nelle relazioni industriali italiani
E piombato con noi e noi dicemmo
La saggezza politica di Giuliano Amato
Se le cose stanno così prima sentiamo valutiamo
Evidentemente evitiamo quello che ha detto oggi di far sì che lo spigolo diciotto questa discussione
Che è diventata un anche esoterica un certo momento interrompa il dialogo ma qui dopo dopo il tredici maggio
C'è stato il Governo che ha dichiariamo ha dichiarato alto e forte
Che la concertazione la considerava finita
Perché era un metodo per deboli perché io discuto
E poi se mi va
Discuto sette aggiungo l'accordo ok
Se non a giugno all'Avanti
Allora questo è giusto
Però forse dire contestualmente questo e dire contestualmente che la concertazione alla finita
Era un discorso che sindacalmente
L'unità fra poi c'è stato il contratto del pubblico impiego
E una situazione dove apparso chiaro
Che di fronte a un ostacolo delle relazioni sindacali che ripeto che capita hanno capito
Con con con qualche interlocutore carpita che mi interruttori sia riottoso la cosa migliore da fare bypassare
E cioè dire andiamo avanti
E invece allora mettiamo tutto nel conto
La concertazione che considerata dal dal dal novantadue novantatré Autori Amato Ciampi
Un fatto fondamentale del Paese ecco accettazione perché
Poi c'è questo strano modo in Italia no ci sono difficoltà amministrative ma anche politiche perché quando uno arriva
E vi fa tutto da capo questo non accade in nessuna democrazia ora
Tu hai detto i contratti
Una al addentellato al pacchetto Treu furono la contrattazione programmata i contratti d'area dei patti territoriali
Ma parliamoci chiaro qui nascevano da un'altra esigenza
Che era
Non lavoristica vero e proprio dell'analisi Gencer rifermentazione economica di certe aree dove in qualche caso ha funzionato benissimo ha funzionato io le porto l'elenco degli addetti della gente che è entrata a lavorare
E delle imprese che si sono costituite lei vedrà che non è questo panorama di poi certo arrivato al governo un nuovo governo che ha detto legittimamente no basta per cui ha gelato i protocolli d'intesa che erano stati fatti
Quindi
Diciamo complessivamente lo Stato di tensione sociale che c'è oggi nel Paese
è diventato gratuitamente pericoloso perché secondo me si poteva
Affrontare discorso
Salvaguardando la concertazione non facendo di questo articolo diciotto un feticcio
E cercando di non isolare gli un italiano perché questa è un'operazione sbagliata
è un'operazione che non darà frutti
è un'operazione che se anche riuscisse il che è difficile perché si tratta di organizzazioni
Che hanno un seguito popolare norme e questo tema non è un tema di grande popolarità
Se anche riuscisse faremmo un passo indietro come democrazia è questo
E riflessioni che che ho fatto in questi giorni proprio seguendo il dibattito
Quotidiano
E leggendo il libro di tre
Grazie
Io chiedo se prima di dare la parola a Tiziano che conclude se Giuliano Amato e Antonio D'Amato vogliono aggiungere qualche parola prima dalla folla Tiziano perché ogni persona che i tempi sono sono
Sono tali sanno do la parola Tiziano io voto solo no io corro solo ridicolo se mi permettete perché
Io francamente provo un certo disagio
Dopo l'intervento del
Il dottor Micheli perché
Sembra quasi a sentire spero di di aver capito male davvero
A sentire il suo intervento che va be il problema della competitività in Italia in realtà non esiste
Tutto quello che c'era da fare è stato fatto il Paese ormai in linea mi pare di aver detto che è un problema endogeno le in paese è una cerchiamo un attimo di rimettere le cose se mi permette la prospettiva giusto uno
Beh forse venendo dalla realtà e da un'esperienza di impresa magistrato
Ha dimenticato un passaggio fondamentale gli imprenditori che non sanno fare gli imprenditori ci pensa il mercato li spazza via piccoli o grandi che siano il mercato fa dice
Dell'imprenditore che non sa innovare non sa fare la qualità non sa crescere nei modi sognare anche come dirigente no nodo di no perché scusi quando lei mi dice quando lei dice che c'è un problema che c'è un problema di come dire di tipo endogeno di competitività ma per carità di dio nessun imprenditore che sappia stare sul mercato non è ogni giorno angosciato dalla sua capacità di saper stare sul mercato domani
E ogni giorno che passa
La verità è che noi in quanto imprenditore collettivo
Il sistema politico in quanto come dire il responsabile delle sorti del futuro del Paese il governo in quanto responsabile delle politiche di legislatura per cui cinque anni hanno credo tutti abbiamo tutti in questa veste la responsabilità di poter disegnare anche la competitività di un Paese oltre che naturalmente
Ricordare chi poi deve competere di saperlo fare la vicinanza il mercato ricorda
Però in cui abbiamo in buona sostanza insomma una situazione che mi sembra abbastanza chiaro
Il pacchetto Treu ha prodotto risultati apprezzabili dal punto di vista la capacità di fare occupazione
E molto meno di quello che Treu se capisco il ricordo bene ho letto bene questo libro avrebbe voluto fare
Quel pacchetto è stato contestato è stato frutto di una lunghissima durissima contestazione innanzitutto sindacale che dura davanti anni del tre ci ha messo due anni per fare questo perché come è stato fatto in sé la cosiddetta azione
Due anni per fare questo pacchetto e abbiamo partorito una mediazione largamente al di sotto delle necessità di flessibilità e di competitività del mercato del lavoro
In un Paese che per trent'anni al di là di questa non ha fatto alcuna innovazione al mercato del lavoro allora se non partiamo dalla condivisione che
Di un
Oggettiva necessità di intervenire sulle regole sulle riforme da fare
Potremmo discutere se ci sono riforme più opportune per opportune riforme che vengono prime riforme che vengono dopo ma innanzitutto non c'è una condivisione di questa realtà le distanze francamente sono importanti e allora io vorrei anche ricordare che nelle cose che oggi il governo sta proponendo sul tavolo non è che ci sono particolari
Creazioni del tutto nuove
Cioè non mi pare che questo governo abbia oggi nelle riforme che sono sul tavolo scoperto una nuova scatola di innovazioni e le abbia portate così sul tavolo del mercato e loro le cose che il governo oggi ha proposto e fanno parte del libro bianco di di di Darko Biaggi o che fanno parte del dibattito corrette sono cose largamente sedimentate nel dibattito italiano sulla riforma del mercato del lavoro moltissime sono le cose che stanno scritte anche nel libro di credo sulle cose di battute per anni e anni e anni sono cose peraltro realizzati molti altri paesi europei raggiungendo quelli quelli di occupazione
E di attività di cui stavamo parlando prima la vita che bisogna però fare bisogna farle bisogna rendersi conto che ogni giorno che il Paese perde nel realizzare riforme perde pezzi di competitività perde quote di mercato perde la capacità di entrare in un giorno che diventa sempre più difficile
Il mercato oggi non aspetta più nessuno non fatica più prigionieri quando le quote di mercato sono perse veramente difficile
E quando un Paese un'economia come la nostra con l'economia di trasformazione che importa ed esporta continuamente perde
Circa un punto del suo interscambio sembra poco
Ma il reato di realtà un punto su quattro virgola nove per cento oltre quasi il trenta per cento cioè una quota significativa di ricchezza e di occupazione che noi abbiamo ormai dissolto e che sarà faticosissimo andare recuperare allora io credo che
Non sono qui per fare un'analisi la legislatura passata se contratti dare i patti territoriali funziona non funziona ci siamo divisi per cinque anni su questo tema non è che dobbiamo ricordarcelo adesso però io credo che ne siamo qui soprattutto per ragionare
Su quelle che sono le riforme da fare sulla necessità soprattutto di aprire una stagione che sia una stagione che dia al Paese più prospettive di sviluppo e più prospettive di occupazione e più prospettive di benessere alla quale io penso sono chiamati a partecipare con grande responsabilità
Governo e opposizioni impresa e sindacati
Voglio dire non solo il governo anche l'opposizione chiedo che l'opposizione in una realtà di democrazia parlamentare come la nostra soprattutto in un sistema ormai istituzionale come il nostro sia chiamato un ruolo molto importante incalzare il governo sulla riforma che il governo non fa dibattere col Governo sulle riforme che il governo vuole fare ma certamente non impedire al governo di fare riforme io sono d'accordo che siamo arrivati ad una inutile strumentalizzazione di questo conflitto
Ma perché anziché dirlo a tutti quelli che vogliono sedersi intorno a un tavolo e ragionare nel merito le questioni per favore non manda il messaggio agli unici che a questo tavolo continuano a volersi sedere
Anche se ci sono questioni diverse più ampie di quelle che sono relative o sull'articolo diciotto perché mi sembra francamente a quanto pretestuoso pensare che sia responsabilità di tutte le parti sociali insomma no venerdì eravamo tanti intorno a quel tavolo lo sa il tavolo da sanare
Quanto era affollato sempre più affollato ogni volta li concepiamo ogni giorno di più decine e decine di organizzazioni datoriali e sindacali seduti in quel tavolo
Tutte convinte che sia necessario aprire una stagione di confronto senza pregiudizi sul lavoro sul su tutto sul fisco e sul sommerso
Gli unici che non ci sono non penso che si possa attribuire a tutti quelli che vogliono confrontarsi la responsabilità di creare un conflitto francamente a me sembra molto strumentale nel Paese io credo che abbiamo tutti il dovere di sedersi di confrontarsi
E io credo che il confronto sia necessario soprattutto fra quelli che hanno idee diverse perché se fossimo tutti quanti da Cordoba servì semplicemente stringerci la mano invece l'esercizio della democrazia è proprio quello di dibattere e di arrivare ad un punto comune
Che sia possibilmente un punto più avanzato rispetto a quello che il punto di partenza con i quali ognuno si ricompattano se si fa senza pregiudizi io credo che stiamo parlando del professore
Solo un brevemente per fatto personale io
Ho fatto il dirigente di dell'Agenzia le aziende a partecipazione statale per molto tempo ma sono espressione
Oggi vede una cosa sulla quale possiamo essere d'accordo io faccio il deputato appariva Faccio deputato dell'opposizione che si batte giorno per giorno per far sì che il governo faccia le cose che non sta facendo e che lei dice che dovrebbe fare presenta siamo come abbiamo dovuto però
Con una una una cosa sola perché io insisto sul fatto che
Se
L'unico responsabile sono io di tutti i guai del mio paese io mi ribello non c'è niente da
Allora il quando viene evocato delle giustamente lo evoca il fatto che negli anni novanta tutti ci misero qualcosa di propri vero è che l'Italia potesse attrezzarsi per rientrare nei parametri di Marx
E vero e questo aiuto ciascuno a percepire di non essere quello a cui è destinato il Fante di picchi ma di far parte di una comunità nazionale nella quale si distribuivano equamente i prezzi da pagare
Se un po'il supponiamo che si vada al tavolo delle riforme come è stato definito
E che per una ragione o per l'altra il ministro dell'economia o mica il ministro delle Poste il ministro dell'economia dice le riforme di struttura noi le abbiamo già fatte
Io io capisco che quindi c'è una riforma sola che ancora deve essere fatta ma io non sto accusando lei evidente non sto accusando lei ma perché non non è che qui che
Si è assentata la CGIL da un tavolo preparato viale astronomia si è assentata da un tavolo del Governo
E in questo è francamente è un po'scoraggiante rispetto alla prospettiva del trecentosessanta gradi favorisca
Va be'ma la riforma fiscale capisce è già stata presentata anche quella è già stata fa una cosa che non è stata fatta per dire una banalità che ciascuna ci mettesse un po'di suo io ricordo una battaglia che lei comincio due anni fa
Per la quale io espressi apprezzamento che era quella di insegnare ai nostri imprenditori
A accettare il capitale di rischio nelle loro in prese e a non difendere a tutti i livelli
L'impresa controllata dalla famiglia Ikea i livelli inferiori significa come tante volte ho detto e tutti sono d'accordo
All'insegna del famoso commercialista di Marcello De Cecco confondere con facilità l'economia aziendale l'economia domestica che questa è generalmente ciascuno di noi già esperienze anche di amici e parenti e lo sa
Che una delle ragioni principali per cui
Non si ricorre al capitale di rischio nell'impresa minore perché chiunque arrivi si tratti anche di un fondo di investimento che non ha nessuna voglia di assumere la proprietà dell'impresa però controlla i conti
E quindi inetto e questo ci siamo d'accordo o no ecco allora
La tua lei avvio questa battaglia l'attuale governo a rovesciato l'impostazione del ministro Visco
Il ministro che non sorride ma che sa fare il ministro delle Finanze poi ogni tanto sorride anche il quale aveva ricostruito l'impianto fiscale sull'impresa in modo tale da
Favorire l'accesso al capitale di rischio e sfavorire l'indebitamento che era un modo giusto
Di un modo giusto lei sa benissimo insomma chiunque di noi parla coi banchieri
E si sente venne banchieri si sentono venire davanti personaggi che hanno la proprietà di impresa e che fatturano quattro mila cinque mila sei mila miliardi
E che vanno lì a chiedergli in prestito centoventi miliardi allora il banchiere dice scusi ma
Li vada a chiedere al mercato nelle sue condizioni e questo si smarrisce eh no perché le devo chiedere al mercato preferisce prendere in banca per dirne una ecco
L'impresa Italia l'imprenditore italiano mi mi permetto essere demagogico un attimo si dichiari disponibile
Ad accettare un sistema fiscale che li rende più difficile pagare la pelliccia all'amante con gli utili dell'impresa
Ma comportava no è demagogico infatti ma può anche non essere la può essere anche la pelliccia della mobile o della firma va bene quindi la metto nel massimo dell'ortodossia familiare Ferrari e si dica no perché abbiamo bisogno del Venture Capital ma Venture Capital non arriverà mai se noi conteniamo per qualunque esigenza volere andare in banca e attenere al riparo dalla trasparenza del mercato ma noi abbiamo accettato una disciplina del falso in bilancio senza colpo ferire
Che ha li priva tipizzato la trasparenza del bilancio ebbe questo questo non l'ho detto io questo l'hanno scritto decine di giuristi che si occupano di detti di problemi
Di diritto commerciale ben più di quanto me ne occupi io il fatto che per un numero elevatissimo per l'Italia di impresa
La e correttezza dell'informazione di bilancio sia verificabile soltanto su azione privata cioè su querela vuol dire tecnicamente a bere per tutte queste imprese privatizzato quello che per il mercato è un'essenziale bene pubblico la trasparenza dei conti poi ciascuno ci avrà le sue convenienze economiche sono sono accadute queste cose
Un'impresa alla quale dice io sono contrario a questo io skateboard o stare sul mercato sono la prima a volere la trasparenza io voglio mettermi in condizioni di accedere al capitale di rischio e di non fare emergere le esigenze del mio binario Giovanni all'interno dell'impresa che abbiamo chi è più persuasiva nei confronti del mondo del lavoro al quale possa essere il chiesta una maggiore flessibilità rispetto a quello esistente
Ecco questo sarebbe l'analogo di ciò che è accaduto negli anni novanta che ciascuno si è dichiarato disponibile
A rinunciare a un pezzo della propria arcaicità per modernizzare di più il Paese se invece mi dite che sono solo io ex Cipputi per di più per di più ex Cipputi che sono e colui che porta su di sé tutti i mali del mondo io mi rifiuto di farlo
Nei a al di là dei limiti in cui posso avere una mia quota di male della qualità cioè si creano queste situazioni noi dobbiamo uscire da questa situazione è questo
è il punto su questo posso sociale europeo sempre perché l'ultima parola non gli era mai levata nessuna traccia Frank
Tran tale riguarderà Presidente Consiglio
Posso suggerire una cosa non ci sono più i vecchi lavoratori non ci sono neanche più quei vecchi imprenditori no non sono giovani donne che fanno quello che dico io non è non sono mai all'animale ancora laureate se ne poteva avere questa visione questa visione paleolitica del capitalismo faccia veramente pochi passi in avanti
Insomma
Ma no ma no va presidente non indica quello allora scusi quando ma quando si ma costosi ma quando si liquida tele con per comprarsi due ben tre in più o aspetti ma che ma è meglio la crescita del genio aeronautico arriva a sinistra qua Salvatore che ha detto che far Calidario vasca sulla prova al di là abbia questo accadeva al di là di entrare nelle recenti resa guardate che si fanno e si sarà scusato responsabile
Dentro forse false presiederà ancora avuto modo di leggere quello che abbiamo scritto recentemente all'assemblea di Confindustria Alessio non l'ha letto si faceva Allegri aveva per esempio abbiamo avverto e credo che sia una cosa sulla quale profilo Sandra avanti con molta determinazione
Temi rilevanti come quello per esempio del corpo governance della trasparenza
Del rapporto con gli azionisti della riduzione della riduzione della lunghezza della catena di comando all'interno delle società quotate in borsa ci sono tutta una serie di questioni coloniali crediti gelida diamo avverto certamente però se l'Otello sosteneva lo sosteniamo così come l'abbiamo messo a disposizione lei lo ricorderà sicuramente il TFR sul suo tavolo di presidente del Consiglio
Per mettere in moto i fondi pensione ricordare al nostro capitano vicino in cambio di un impegno sulla flessibilità e sul sommerso
Quell'impegno sulla flessibilità e sul sommerso che vorrei ricordare vorrei ricordare caro presidente ma che il sommerso in Italia
L'ho detto come fronte la Confindustria rilevato no scusi un attimo ben ovvero si però fino a un certo punto però perché il sommerso non può essere una battaglia solo da Confindustria
Per adesso è una battaglia del Paese non è così deve essere lo chiama milanesi in Unione Europea deve essere ormai nel Paese da Monti a dire che ciascun livello cartoline quel capitolo dall'Unione europea per numero ci riporta l'Altavilla spiagge
Quindi vorrei dire una parola tenerne vorrei che per fortuna non c'erano letti i venti lavoratori mai neanche più eventi capitali sono innanzi allora la parola Tiziano Treu che ho fallito
Secco
No ma l'autore di solito in questi casi ringrazia
Poi ecco ma
Grazio perché ho avuto delle
Come dire delle analisi Belleri anche delle rievocazioni mi ha fatto molto piacere la rievoca l'amarcord di di Enrico Micheli sono oltre che Bucci lucide dote anche molto partecipato però faccio essendo che io fino a due ore fa stavo a litigare in confusione del Senato giustappunto su queste vicende no non posso esimermi da qualche con me
Allora la la dapprima osservazione noi avevamo nell'in questi anni passati dai D'Amato coi governi anch'cui ho partecipato anch'io un disegno che di riforme che
E anch'io nel libro cerco di
Individuare con un disegno organico
Poi ci sono state delle incompiute le incompiute sono di due tipi le incompiute politiche esempio appunto
Lo statuto dei lavori che forse era poco maturo allora infatti l'abbiamo ripreso adesso
L'arbitrato l'azionariato dei lavoratori insomma c'erano alcuni incompiuto politiche nel senso che ci sono state delle degli eletti delle divisioni profonde nella maggioranza e anche nell'area sindacale mamme a maggioranza e poi ci sono le incompiute amministra
Attive di cui parlava Giuliano io questa cosa l'ho sempre tenuta molto presente purtroppo sono d'accordo che gravissima io non so se tu hai in mente ma noi ci siamo io incontrato Giuliano Amato un po'di volte a Washington in tanti anni fa in cui tu studiarli l'implementi esce in tutte le tecniche di implementazione delle politiche pubbliche che per noi sono degli optional per esempio il funzionamento del mercato del lavoro in larga misura dovuto alla mancanza di queste capacità implementativa anche quando il consenso politico c'era perché per fare il SIL non mi direte nega che occorre un grande consenso politico bisogna farlo funzionare ma dico di peggio io faccio qui c'è Ornella piloni dico per farle anche piacere ma ne sono così la legge centoventicinque sulla pari opportunità ed è una bella legge che ha avuto consenso politico e poi a un disastro dal punto di vista in Clemente attivo teniamo la mente perché ho l'impressione che questo governo che politicamente un po'pasticcione dal punto di vista amministrativo lo sia ancora di più
Lo dico proprio senza come molto ampi con molto timore seconda osservazione i riformisti sono spesso nel o direi sarebbe strano che non fossero stretti fra pressioni
Di estremismi che spesso li costringono il fanno faticare
Io anch'io vivo come molto come paradossale con con molto disagio questa situazione che indicava prima Giuliano Amato questa
Pare è questa appare questo parossismo sull'articolo diciotto e e non è la prima volta perché Enrico Micheli ha ricordato gli anni in cui
Io personalmente ma anche Lou perché lui stava lì nella plancia di comando a Palazzo Chigi eravamo come dire
Battuti in breccia dalle dalle varie parti non solo il pacchetto
Ma
Ricordo gli ammortizzatori sociali quella se se c'è una delle riforme in cui io sono particolarmente proprio afflitto dal fatto di non averla potuta portare avanti è proprio quella perché quella è poi il
Uno dei presupposti fondamentali anche oggi per la flessibilità
E lì io ricordo veramente il fuoco incrociato di Confindustria ed è la CGIL ma non ricordo proprio sulla pelle
E ha è così i riformisti hanno spesso queste
Vicende e co.co.co. avessimo vediamo si oggi voi vi siete pare ma prima voglio vedere i quattrini sul tavolo però e primo quattro in sul tavolo del governo e secondo che era che norme mettete voi perché va bene non fidarsi per avvenne un cileno perché anche le norme sono importanti
Ma anche la faccenda dei co.co.co.
I co.co.co. sono entrati 'sti collaboratori coordinati continenti sono entrate di straforo in quella faticosissima vicenda che per me dal punto di vista dall'alto della di intensità riformatrice e
Più significativa del del pacchetto per il pacchetto e avevo prende
Delle cose che c'erano in giro erano nelle di guidelines del suo album Ugo le abbiamo messe insieme così male i co.co.co. e la reti e e soprattutto la riforma e contributivo è stata veramente una rovesciamento della logica dell'impianto del sì
Semmai si si io devo ricordare dal mio punto di vista personale una cosa di di veramente di grande peso strutturale è stata questa anche se può è statale rallentata eccetera
Terza
In queste strettoie fu tra gli opposti estremismi per così dire che normalmente affliggono il riformismo
Belluno in modo per uscirne è certamente l'Ama maggioranza coesa una maggioranza politica che noi non avevamo ricordo ogni giorno si doveva essere qualcuno è un'influenza no perché due tre voti
Ma oltre a questo siccome non abbiamo una concezione del ramo della democrazia che non si lì esaurisce nel voto ma
è la strada della concertazione continuiamo a dirlo
Che è un metodo fondamentale e che richiede due cose non solo uno almeno GRA molta pazienza e molto tempo certo due anni ci abbiamo messo noia ein cubare e a tirare fuori questa creaturina
Che i centonovantasei la l'Olanda la famosa Olanda ha praticato la concertazione per venti a mi disse invito prima di avere dei risultati consideriamo buoni e continua a farla ma persino l'Irlanda questo Paese che viene considerata un po'le così l'Eldorado del liberismo Contin ma a fare questo e così una delle cose che ho vissuto anch'io che Visaggio oltre a trovarmi ancora in mezzo a questi a queste strettoie è che questo governo partito con una fiducia nella contrattazione che a dir poco era esigua insomma dopo otto giorni l'aveva già esaurita questo è un punto politico la seconda cosa che la concertazione richiede per e lo colgo dalle battute che sono state fatte anche qui beh che nella concertazione ciascuno ci deve mettere qualcosa e l'equilibrio tra le poste in gioco è no perché se la concertazione si va su lo si fa solo sulla pelle di uno anche se uno sta lì quattro anni non succede niente che ci vuole tempo e poste in gioco credibili
Allora c'erano bene o male anche se un po'di L'Unità ora per quello noi abbiamo messo rimesso in gioco lo Statuto dei lavori o la carta dei diritti questa rete di sicurezza fondamentale che Vacca ricostruite migliorata e che
La precondizione per lei flessibilità tutte le flessibilità
Il tuo amico il tuo professor Galli
Che a Parma presentato delle bellissime slide sui Paesi modelli dei paesi europea porta ai io gli ho tolto molto via fra le tante che non tutto mi piacevano ma insomma ce n'è una molto importante in cui fa vedere
Che i modelli del nord Europa non solo l'Olanda anche altri la Danimarca coraggio con come dire con regimi politici diversi hanno una caratteristica alta sicurezza alta diffusione degli ammortizzatori e alta flessibilità benissimo a me va bene quello non mi va bene modello mediterraneo e quindi dobbiamo continuare in quella direzione tutte le flessibilità io quando scrivevo queste cose avevo in mente e abbiamo ripreso anche adesso per esempio la flessibilità del costo del lavoro Noemi il tasso dell'occupazione se continuiamo avere sul lavoro una tassa così pesante del trentatré per cento
Di contributi solo quelli pensionistici senza contare gli atti non lo alzeremo ma e noto anche le in tutte le le analisi che non è l'effetto diciotto referto diciotto può pesare se pesa marginalmente anche se voi può avere dell'importanza di altro genere ma è il il mix e noi vogliamo dare al sistema produttivo e il tipo di lavoro e se abbiamo una tassa così alta noi avremmo sempre uno squilibrio e avremo sempre la faccia tra insomma fatica ad alzare il tasso di occupazione quindi questa ad esempio era uno è una delle
E condizioni delle aree di flessibilità più importanti
Insieme alle altre che sono state dette l'articolo diciotto io qua quando
è scrivevo adesso mi sembra posso quasi per intero per riprodurre in altro contesto un'affermazione di Berlusconi il solito non mi capite di guardo bene ma insomma
Non avrei mai immaginato questo putiferio dice Berlusconi nel due di due anni fa noi abbiamo presentato una proposta di legge che è stata anche qui ricordata con cinquanta firme
Di tutto il di tutto l'Ulivo
Io gli dedico cinque pagine sul suo libro su duecentottanta questo per dire che importanza in che epoca non sospetta io ritenevo di dare all'articolo cinque pagine cinquecentottanta e questo il peso che mi sembra giusto in quelle cinque pagine
C'è una proposta c'era cioè una proposta dis di revisione strutturale del sistema basata sulla sulla prende sul l'arbitrato su un'alternativa tra l'altro visto che adesso ogni tanto ritorna fu e la la la proposta tedesca sostanzialmente era in quella direzione quindi qualcosa di molto più strutturale di queste pasticciate proposte del governo perché così come sono scusami eh
Sa che io sono
Anche in sede analitica petto ma queste sono veramente pasticciati
E allora di dicevo infatti se si legge
Che per operare su uno in una materia così delicata
Come l'articolo diciotto come l'aria dei licenziamenti in generale l'aria delle flessibilità tutte anche quella del costo del lavoro quella del funzionale occorre molta fiducia
Nella concertazione molto tempo e molto equilibrio delle poste in gioco
E questo io questo è stato scritto del maggior del l'anno scorso primi fra chi fosse un'elezione perché ho voluto dire consegno prima delle elezioni la cosa così non ci sono sospetto
Non
Non è andata così fa
Abbiamo visto quello che è successo in questi mesi e adesso stiamo a vedere concludo stiamo a vedere se questa apertura dei quattro tavoli caro presidente D'Amato è una seria inversione dirotta se ne rendono conto tutti delle difficoltà infatti anche i più come dire esposti come la CISL e UIL dicono strada in salita altro che stravinse Ritter proprio tornanti
Se questi quattro tavoli dico se perché siamo tutti a guardare con
Senza pregiudizi ma con molta attenzione per vedere se questi tavoli procedono se procedono con contenuti equilibrati che riguardino il Complesso delle politiche sui trattava se e non solamente qualche tasse
Se appunto producono almeno un passo avanti nelle riforme che tutti qui a parole abbiamo detto di volere grazie
Sì denaro pubblico contrario mascherata ma
Fra
Che
Credo