"Allargamento dell'Unione europea: la proposta italiana per la nuova politica di coesione" - presentazione del Secondo memorandum italiano sulla riforma di politica regionale di coesionecomunitaria 2007-2013, promosso dal Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione del Ministero dell'economia e delle finanze e dalla Direzione Generale per l'Integrazione Europea del Ministero degli affari Esteri (presso l'Es Hotel, via F. Turati 171)

Scusate io venti minuti di ritardo ma non sono neanche
Drammatici
E allora oggi
Per noi il momento abbastanza importante perché
Presentiamo pubblicamente
Alla stampa voi in Italia il memorandum italiano sulla nostra posizione
A seguito dell'allargamento la posizione del nostro Paese sui fondi strutturali sulle politiche di coesione
E è stato fatto
Come sapete un lavoro come tanti di voi sanno un lavoro importante
Anche devo dire abbastanza faticoso
E il Ministero dell'economia del Dipartimento per le politiche di sviluppo ha svolto insieme al ministero degli affari esteri
E oggi
Ci possiamo pareggiare di avere rappresentato in Europa una posizione che risulta molto forte che risulta poi di fatto essere una delle due posizioni
In Europa sul sull'allargamento sui fondi di coesione dopo l'allargamento
Il ministro Frattini in questi giorni
A annunciato quelle che saranno le tre priorità per il semestre italiano
Una riguarderà le riforme istituzionali europee
Una riguarda la politica estera è una riguardo invece la strada che bisogna compiere per la competitività europea che è stata lanciata
Questo volevo che è stata lanciata al vertice di Lisbona per ottenere maggiore occupazione maggiore ricchezza nella nostra nella nostra Europa dimostrare se ci riusciamo
Che l'allargamento non
Potrebbe essere più un'opportunità che non un rischio anche se qualche rispettivamente cioè
Questo lavoro che presentiamo
Vedrete una posizione di difesa dei fondi di coesione
E fondi strutturali però con una cerchiamo almeno di speriamo almeno di aver individuato un metodo più moderno rispetto al passato
Il questo memorandum nasce nel luglio del due mila uno
Tra noi el
Gli affari esteri e hanno partecipato alla costruzione di questo documento tutte e venti le regioni italiane
Tutte le amministrazioni centrali interessate
Le categorie produttive i sindacati
Lanci Luppi
L'Uncem
L'Istat
E devo dire che è stato un lavoro che ha coinvolto praticamente l'intero
L'intero Paese l'intero Paese produttivo
Si è concluso a fine del due mila due
E
Valutato positivamente dal ministro Frattini dal ministro Tremonti
Farà quello che come dire la base nella nostra trattativa della nostra posizione delle trattative che si apriranno a brevissimo in Europa
Prima di
Prima di
Spiegare il lavoro che è stato fatto mi preme fare alcune premesse che sono quelle che hanno poi portato
A questo tipo di lavoro
Allora iniziamo con una serie di informazioni che io credo che siano utili anche perché ancora in Italia credo sia abbastanza confusione
Sull'argomento l'altro giorno a Santa Margherita Ligure ieri nella relazione del della presidente Artoni
Una una peraltro una relazione fatta molto bene però c'erano delle inesattezze relative al a questo a quest'argomento che mi lasciano capire che ancora le idee sono poco chiare
Allora l'allargamento
Riguarda quindici Paesi
Il fatto che ancora ne manchino alcuni con cui non sono state chiuse le trattative Bulgaria Romania probabilmente Turchia
Non creerà
Eventuali modifiche rispetto a quello che si stabilirà nel due mila tre nel due mila quattro per i Paesi che faranno parte dei fondi strutturali mentre l'altro giorno
C'era stato anche questo tipo di di allarme e l'abbiamo un po'di dati in modo che essi che sia tutto più chiaro
Dunque l'allargamento
Ma rappresenta che è relativo a quindici Paesi
Settantacinque milioni di abitanti in più
Che si aggiungono ai trecentosettantatré milioni dell'attuale Europa a quindici
In termini di PIL pro capite dei nuovi Stati membri si presentano comunque un po'di Paesi relativamente più poveri sebbene non manchino differenze anche notevoli fra di loro pensate che la Lettonia un PIL pro capite
Pare al trentatré per cento della media europea
Cipro ha un PIL pro capite pari al settantaquattro per cento e la media rompe
Sulla base delle simulazioni che il ministero dell'economia affatto anche anche recentemente
Nelle
Relativi agli anni due mila uno due mila tre che saranno con ogni probabilità gli anni presi a riferimento
Per e l'ammissibilità e fondi strutturali al i fondi di coesione del due mila sette due mila tredici della prossima agenda
E applicando l'attuale criterio di ammissibilità per le regioni dell'Obiettivo uno si avrebbe il seguente scenario
Attualmente le regioni interessata all'obiettivo uno sono in Europa sessanta
E quindici Paesi esistenti
Di queste sessanta diciannove
Uscirebbero dall'Obiettivo uno
Per motivi statistici cioè senza l'allargamento non sarebbero riuscite
Ma siccome come tutti voi sapete l'ammissibilità prevede che si abbia un PIL pro capite medio inferiore al settantacinque per cento della media europea
Con l'allargamento
Sì Carla la media europea quindi col in quelle regioni che oggi si trovano altrettanta tre al settantaquattro per cento dell'attuale PIL
Europeo improvvisamente si trova al settantasei al settantasette quindi uscirebbero perfetto di questa modifica statistica
Le Regioni le diciannove regioni che uscirebbero farebbero uscire dall'Obiettivo uno ventidue milioni di abitanti
E il ventisei per cento della popolazione attualmente in Obiettivo uno
Altre dieci regioni
Uscirebbero comunque dall'Obiettivo uno perché già con l'Europa quindici hanno raggiunto una crescita economica tale da avergli fatto superare il settantacinque per cento della media europea del PIL
Queste altre dieci regioni rappresentano diciotto milioni circa di abitanti pari al ventuno per cento della popolazione
Di fatto uscirebbero dalla
Dall'Obiettivo uno delle sessanta regioni attualmente in Obiettivo uno ventinove
Regioni per un totale di circa quaranta milioni di abitanti
L'Italia ha una posizione rispetto a questa abbastanza favorevole per
Sempre secondo
Le simulazioni che sono state effettuate cioè una Regione che uscirebbe comunque perché ha superato il settantacinque per cento del PIL
Cioè un'altra regione
Che al limite
Forse esce forse non esce bisogna capire i dati del due mila tre quali saranno ma sei esce esce probabilmente perfetto della modifica
Del PIL dell'abbassamento del PIL del PIL europeo
Anche uscendo entrambe queste due regioni
Quasi il novanta per cento della popolazione italiana attualmente in Obiettivo uno resterebbe in Obiettivo uno
Perché uscirebbero le due regioni che hanno minori abitanti rispetto a quelle che in questo momento sono i non vip tv uno
Le altre nazioni europee la maggior parte di altre nazioni europee invece sono messe molto ma molto peggio
La Spagna perde circa il cinquanta per cento degli abitanti attualmente in Obiettivo uno
Alla Grecia il rimarrebbe un terzo nelle perderebbe due terzi
L'Inghilterra praticamente uscirebbe totalmente per l'Obiettivo uno
La Germania manterrebbe meno di un terzo degli abitanti in questo momento sono un obiettivo uno
è chiaro che stiamo parlando di simulazioni
Io non sono dati certi
Noi riteniamo che siano dati
Assolutamente attendibili ma ovviamente bisogna fare i conti
Con
Il dato effettivo nel PIL europeo
Nei negli anni che verranno presi a riferimento
In più bisogna anche considerare la forte e volatilità delle misure del PIL pro capite specie quando queste sono corrette per il potere d'acquisto
Diciamo che nelle nostre regioni in Italia
Grazie anche al fatto che gli anni due mila uno due mila tre che sono quelli che probabilmente verranno prese a riferimento per la musica per l'ammissibilità dissentono ancora molto della bassa crescita del Mezzogiorno degli ultimi anni
E e molto poco di quella che invece è stata negli anni precedenti e molto poco di quella che c'è stata negli ultimi anni
Noi riteniamo che probabilmente perderemo veramente poco
Questo significa che è nostra assoluta convenienza
Che rimangano assolutamente inalterate le regole di ammissibilità
Per l'ingresso nell'Obiettivo uno
Cerco di spiegarmi meglio perché la materia non è e certamente facile
Per potere che per cambiare le regole ci deve essere l'unanimità di tutti i Paesi attualmente membri dei quindici Paesi
Se le regole rimangono così invariate
Noi perdiamo soltanto il dieci per cento per la popolazione di Obiettivo uno
Gli altri Paesi europei perdono molto di più
Senta si dovessero modificare invece queste regole
Mettiamo è stato il caso della Sardegna che ci aveva chiesto correttamente di tener conto dell'insularità
Se noi teniamo conto dell'insularità nei criteri di ammissibilità dell'Obiettivo uno e quindi modifichiamo i criteri di ammissibilità
è evidente che ogni nazione dovendo aversi dovendosi avere l'unanimità di tutte ogni nazione metterebbe dentro qualcosa di di di interessante per se stesso
E di questi quaranta milioni di abitanti che escono all'Obiettivo uno di cui ripeto per l'Italia veramente molto molto pochi di questi quaranta ognuno troverebbe un qualcosa per evitare che questi escano cosa comporta tutto ciò
Che se non si liberano quaranta milioni di abitanti e quindi non si liberò le risorse e in questo momento sono destinate a questi quaranta milioni di abitanti
I Paesi che indicano per poter ottenere delle risorse
Si vedrebbero costretti a richiedere assolutamente con forza uno aumento dell'esborso di tutti i Paesi per il fondo di coesione
Ora specialmente per l'Italia
E contribuente netto e cioè che mette più risorse in Europa di quanto non ne raccolga
Ogni lira in piume sa rappresenterebbe uno zero cinquanta
Il ritorno significherebbe una perdita secca per ogni lira per ogni euro che si che fosse messi in aggiunta per i fondi di coesione mentre
Essendo questi Paesi che entrano
Avendo complessivamente settanta e passa milioni di abitanti
Ma avendo che sarebbero praticamente tutti l'Obiettivo uno ma a causa di altre regole per esempio quella che ogni nazione non può avere più del quattro per cento del proprio PIL il risorse
Essendo alcuni di questi Paesi con un PIL molto basso di fatto i quaranta milioni di abitanti dell'attuale unione Europea quindici che escono
Non dico completamente ma quasi
E libererebbero le risorse necessarie
Per affrontare i nuovi paesi per affrontare le e l'aiuto ai nuovi Paesi
Facendo sì che di fatto il bilancio europeo non dovrebbe essere non verrebbe essere aumentato con tutta la convenienza dei bilanci degli Stati membri specialmente di quegli Stati che sono come l'Italia contribuenti netti
Su questa vicenda ovviamente si è aperta in Europa una
Come dire una caccia alla alla nuova regola
Perché è evidente che per esempio l'Inghilterra che esce completamente avrebbe tutto l'interesse acché e chi tutti uscissero dal dal dall'Obiettivo uno tante
E l'Inghilterra propone una nuova regola per noi assolutamente inaccettabile che stiamo contrastando fortemente con questo memorandum
Secondo cui potrebbero godere dell'Obiettivo uno quelle regioni
Che stanno all'interno di quegli Stati che non hanno la ricchezza tale da poter essere gestiti autonomamente
Poiché l'Italia ha complessivamente un PIL che superiore al cento per cento della media europea viene considerato paese ricco e quindi evidentemente in un Paese ricco le regioni arretrate come quelle che attualmente sono in Obiettivo uno verrebbero gestite soltanto dal quei fondi nazionali e quindi noi perderemmo totalmente la possibilità di utilizzare i fondi europei i fondi di coesione europea e ci ritroveremmo con un deficit
E dare a vere nei confronti dell'ONU per assolutamente drammatica ma abbiamo altri casi abbiamo il caso per esempio della Germania
E pur non proponendo questo
Per le considera un po'una provocazione
Da parte del dell'Inghilterra pur non proponendo questo però chiede il limitare le risorse destinate ai fondi di coesione nel bilancio europeo
Ora in questi in questi giorni di trattative l'ultimo in conto che abbiamo fatto è stato quello di Salonicco
Un paio di settimane fa io sull'argomento sono stato molto chiaro credo seguito la nostra posizione seguita dalla maggior parte dei Paesi e cioè abbiamo votato l'allargamento abbiamo voluto l'allargamento riteniamo che l'allargamento sia utile dal punto di vista sociale
Della difesa del territorio economico e quant'altro oggi non possiamo tirarci indietro e dire bene abbiamo votato allargamento l'abbiamo voluto però tiriamo fuori leviamo i quattrini e chi è entrato entra senza senza senza aiuti e senza una lira
Fare la ritengo una posizione come dire incoerente ritengo una posizione non non
Benché il ticket indifendibile
Capisco che ci sono dei paesi la Germani in questo momento a un cucù un problema di bilancio anche abbastanza grosso
La Francia altrettanto e per cui capisco che vorrebbero limitare le visite per i fondi di coesione viste considerato specialmente il fatto che perdono tante di quelle regioni che quello che gli rientrerebbe di questi fondi e sarebbe soltanto una piccola parte però oggettivamente una volta che politicamente si è votato l'allargamento bisogna essere consequenziali quindi l'allargamento si fa si deve fare i Paesi che entrano devono essere aiutati anche perché non esiste
Come dire allargamento e senza un tentativo di forte i riequilibrio socio economico complessivo in tutta l'intera Europa così come è stato sino ad oggi con i quindici Paesi membri anche domani con i venticinque
Per l'allargamento
Noi allora fatta questa fatte queste analisi
E avendo anche contrastato per esempio la posizione di chi vuole cambiate cambiare le regole
Inserendo
Una richiesta del nostro memorandum nel caso in cui si dovessero cambiare queste regole che un'altrettanta provocazione perché sappiamo che è una cosa che conviene e soltanto all'Italia ed enormemente all'Italia ma a questo punto
Come dire se se il si dovesse aprire un dibattito forte nei confronti della delle con con con le altre azione noi abbiamo chiesto che invece che il PIL
O in aggiunta al PIL pro capite che è comunque sempre un valore come dire un po'ballerino
Non se non fosse stato per l'Istat che ci ha dato una una grossissima mano
Avevamo da rischiavamo di vederci escludere altre regioni perché la Commissione europea aveva deciso
Che altre Regioni italiane fossero sopra settantacinque per cento cosa che non è la vera ma le intanto c'avevano presentato un documento dicendo che altre Regioni uscivano soltanto grazie al lavoro che è stato fatto dall'Istat sono state recuperate queste posizioni e quindi queste regioni si sono si sono in qualche maniera in qualche maniera salvate no no l'abbiamo detto bene se bisogna cambiare le regole se dovesse essere necessario cambiare regole noi chiediamo e tra le nuove regole ci sia anche il parametro dell'occupazione
Parametro dell'occupazione
è un parametro che stava conviene all'Italia
Conviene molto meno tanti Paesi
Attualmente membri dell'Unione Europea quindici
Ma ma salterebbe tutti i Paesi dell'Est perché come sapete durante un lungo periodo di regime e Paesi dell'Est forse non si stava benissimo Merano occupati tutti quattro una una situazioni in Ungheria dove c'è meno del cinque per cento di disoccupazione così è così in altri in altre in altri Paesi per cui è ovvio che se si dovesse prendere Abate parametro occupazionale
E queste aree di queste queste nazioni verrebbero fortissimamente penalizzate quindi io e per quanto leggerete
Su questo memorandum che è una delle nostre proposte è quella di aggiungere al parametro del PIL anche il parametro e l'occupazione la ritengo una corretta posizione di difesa ma un po'provocatoria nei confronti di coloro che vorrebbero stravolge le regole a nostro danno e a loro favore
Quali sono i
E un'ulteriore valutazione da fare prima di esporre velocemente quelli che sono i punti perché voi voi avete tutti nelle mani il memorandum
è abbastanza abbastanza
Serio secondo me compresso riporta tutta una serie di votazione che poi ognuno di voi dovrà peggiore secondo me attentamente a fare e fare delle valutazioni cos'è un'altra una pelle premesse che devo fare e che ci ha spinto a fare questo tipo di memorandum
Il fatto che
I Paesi dell'Est che entrano hanno un un nei nostri confronti comportano un rischio
Nella
Nel costo del lavoro
Tutti questi Paesi hanno costo del lavoro molto più basso di quello italiano
Abbiamo pensato che se i fondi di coesione
Finissero ad aiuti di Stato quindi finissero rendere ancora più competitive in queste nazioni dove già il costo del danaro dove il costo del lavoro e bassista per l'Italia il rischio sarebbe enorme
Abbiamo ceduto
Sono son tenuti tirato dall'avvocato
Era molto poco riserva
Abbiamo chiesto all'ora
Che nuovi fondi di coesione siano finalizzati
Sostanzialmente fondamentalmente a spese infrastrutturali delle varie nazioni uno qualunque con questo perché aspetti aspetta una Turandot crescente
Mi sembra di parlare con quello che al telefono con lui
Grazie non scusi
Ed è stato complicato come
Ecco quindi abbiamo sentendosi niente
C'è giunta però per giunta di un esilio pronti non ti fidi del vice no ed ecco come che mi chiede
E mi disse
Allora chiedo scusa
Allora
Il ragionamento che abbiamo fatto è questo se non rendiamo queste nazioni ancora competitive
Sul piano del costo del lavoro per noi il il rischio diventa fortissimo sarebbe un enorme abbiamo peraltro verificato qui in Italia
E gli aiuti di Stato
Non rendono certamente competitive le imprese qui da noi
Ma l'aiuto di stato altro non è che una compensazione che si dà a questa impresa per metterli alla pari in un territorio dove esiste una forte carenza infrastrutturale allora così come già qui in Italia
Abbiamo impostato tutto il nuovo e metodo di aiuti al Mezzogiorno
Accelerando enormemente favorendo enormemente l'infrastrutturazione limitando sempre per quanto possibile gli aiuti diretti alle imprese la stessa cosa abbiamo chiesto che avvenga in Europa specialmente con il Paese coi nuovi paesi che entra
Questo ci dovrebbe in qualche maniera salvaguardare da aggressioni come dire
Di tipo competitivo e dovrebbe a nostro avviso rendere più veloce la crescita di tutte queste alterazioni ricordiamoci che più velocemente queste nazioni crescono meno il costo per l'Italia l per tutti coloro che sono contribuenti netti non c'è dubbio che noi abbiamo una situazione per cui le regioni che attualmente sono in Obiettivo uno
Per la per il novanta per cento della popolazione rientreranno nell'Agenda due mila sette due mila tredici nobile TV ma non c'è dubbio che avesse addirittura nostra speranza ma oserei dire che è quasi una certezza sarà l'ultima
Agenda perché si ancora al due mila tredici noi avremmo regioni che hanno un PIL medio pro-capite inferiore al settantacinque per cento la media rompeva vuol dire che questi fondi suturare non sono stati utilizzati
Per come era giusto utilizzarli peraltro l'Italia si vanta di essere una delle pochissime nazioni il cui attraverso l'utilizzo dei fondi strutturali
Il divario tra appeal di vari interno all'interno del proprio stato tra le regioni arretrate
E e e l'intera nazione è il resto della nazione diminuito
Non tutte le nazioni europea hanno questo tipo di situazione spesso e volentieri il divario tra le regioni arretrate di alcune nazioni alte continua Nomentana
E le altre della stessa nazione qui in Italia abbiamo oggettivamente avuto una situazione è più favorevole ormai il divario si va accorciando forse in maniera ancora troppo lenta ma insomma comunque va va diminuendo e quindi fondi strutturale stanno dimostrando una Sandro sanno di essere di essere utili
Allora
Facciamo una velocissima giuro proprio tre minuti velocissima
Rassegne passiamo in rassegna un attimo quelli che sono gli undici punti che noi abbiamo portato in Europa che noi portiamo in Europa come nostra come nostra posizione
La prima
E quella che
I fondi strutturali devono servire i fondi di questione devono servire
I più alle aree più arretrate voi sapete che oggi esistono DVB-T due obiettivo tre obiettivi nel mille e abbiamo fatto una
Chiesto che sia quella di avere Obiettivo uno e un altro obiettivo
Tutti gli altri unificati in un unico altro obiettivo chiediamo un aumento di cinque punti percentuali all'interno del Budget del fondo di coesione per l'Obiettivo uno
Le regioni del centro nord e quelle che sono oggi un obiettivo due in Italia hanno accettato questa posizione perché contemporaneamente abbiamo chiesto e le risorse che vengono date agli altri obiettivi e le altre regioni quelle attualmente diciamo in Obiettivo due siano risorse
Più facilmente gestibili direttamente dalle Regioni
In funzione delle proprie specifiche esigenze senza bisogno di dover appartenere a un obiettivo specifico uno per l'ambiente piuttosto che un altro per la improvvisa
Per l'improvviso crollo occupazionale dovuta a crisi specifiche e quant'altro ogni regione avrebbe una maggiore discrezionalità nell'uso di queste risorse ciò eviterebbe una frammentazione di risorse che già sono poche e quindi diventerebbero praticamente ingestibili o oggi come oggi sono praticamente ingestibile non abbia avuto durante queste riunioni che abbiamo fatto la posizione molto responsabile della Regione Toscana
Che è stata la prima direi leviamo l'Obiettivo due perché ci arrivano tanti
I le risorse ci arrivano così frammentate e per tante cose diverse pertanto motivazione diversa che di fatto non sono utilizzabili allora abbiamo pensato che è preferibile
Trasferire un cinque per cento in più del totale risorse
Dei fondi di coesione sull'Obiettivo uno che ha invece più bisogno ma di rendere più libera e più flessibili più discrezionali le somme che dell'attuale Obiettivo perché andrebbero che andrebbe alle regioni
Abbiamo come dicevo prima e
Assolutamente questo è un punto su cui non intenderemmo e a recedere per nessun motivo al mondo
Abbiamo affermato che la politica di coesione
Per rimanere una politica per le regioni ripeto il rischio e diventi una politica per le nazioni come come ritiene di fare l'Inghilterra per non sarebbe la fine è questa siamo convinti di poterla reggere abbastanza abbastanza tranquillamente le priorità non perderebbe una lira cioè ripeto la quello la produzione europea
La politica di coesione finalizzata a quelle regioni
Arretrate e stanno all'interno di Stati che non le sono gestire da solo
E quindi non sono ricchi l'Italia rappresenta un paese ricco sento avendo un PIL superiore al cento per cento per cui non prenderemo materialmente che materialmente o il punto una lira
La politica di coesione lo dicevo pure prima deve
Sostenere sempre più infrastrutture materiali e materiali e sempre meno aiuti di stato questo è proprio primo punto del memorandum
Intanto come dicevo perché l'intervento sulle infrastrutture e molto più efficace per la crescita di ogni Paese e poi perché non vogliamo che ci siano aiuti di Stato
E creerebbero un che possono finanziare un po'un gioco al massacro a somma zero fra Paesi fra i paesi europei
Sono necessari più fondi per le aree arretrate queste il più cinque per cento che proponevamo e di cui di cui vi ho parlato intanto perché e
E se queste regioni hanno effettivamente bisogno di soldi
Poi perché e le regioni che entra in Obiettivo uno dei paesi dell'Est avendo quel tetto del quattro per cento del PIL che noi riteniamo assolutamente di mantenere rischiano di prendere ancora meno di quanto di quanto non si di quanto non si potrebbe
Chiediamo
Una fortissima semplificazione
Con e due regole fondamentali che l'Europa deve cominciare a capire di dovere comincerà accettare perché noi chiediamo intanto di eliminare questa segmentazione di fondi obiettivi e misure
Quant'altro perché è una cosa allucinante c'è oggi ci sono porre delle nostre regioni
Non possono utilizzare faccio l'esempio e la Sicilia la Sicilia in questo momento ora per fortuna lo cambieremo ma in questo momento non può utilizzare fondi strutturali per le strade provinciali perché ci si è dimenticato di scriverlo quando si è fatto il porre originariamente ora non è possibile che tutto deve essere così precise così segmentato
Sì sì stive viabilità e significa viabilità che poi le strade siano comunali provinciali o regionali o o statali questo deve avere un'importanza assolutamente limitata per l'Europa per avere molta più importanza
Per le nazioni per ogni singola nazione
Dopodiché
L'Europa deve capire che non può continuare ad avere questo oppressivo livello di controllo
E pratica su tutte
Conseguentemente sulla Regione insomma io credo che oggi e bisogna cominciare anche secondo il principio di sussidiarietà ad avere un po'più di come dire di fiducia
Lunghi in una delle degli ultimi incontri che abbiamo avuto commissario Barnet
Proprio chiesto questo contratto di fiducia con con le varie nazioni che ci siano dei controlli per carità assolutamente sì ma che siano i Paesi membri a controllare le proprie regioni e poi l'Europa controllare complessivamente la spesa del Paese perché diventa e se Xi contino in questa maniera si perdono tanti di quei soldi per per problemi burocratici che siccome credo che l'obiettivo finale sia quello di fare crescere le regioni e non di mettere i bastoni fra le ruote immagino che sia una delle cose
Che si deve velocemente eliminare
Chiediamo anche di rafforzare gli interventi di cooperazione regionale che sono
Come dire
Ma l'utilizzati dall'Italia sino ad oggi non sono non sono tra quelle cose che abbiamo utilizzato meglio
Questo bisogna dirlo Interreg per esempio non ha funzionato e ha funzionato il fare cioè i i i i rapporti bilaterali dei gemellaggi con le con le nazioni in qualche maniera ha funzionato ma ce ne sono altre
Altre che oggettivamente non hanno non hanno minimamente funzionato poi il mantenimento per il settantacinque per cento del PIL quindi non si toccano le regole per l'ingresso nell'Obiettivo uno
Abbiamo chiesto che per quelle regioni che escono dall'Obiettivo uno per motivi statistici
Sì possa approntare un phasing out cioè un livello transitorio
Più forte rispetto alla normale abbiamo chiesto e lo abbiamo fatto per la Sardegna
Il il perito transitorio pressing alto sia rafforzato anche per le regioni per le regioni insulari
Come vi dicevo prima abbiamo inserito il tasso di occupazione anche se mi spiegava in maniera un po'come dire provocatoria nel caso in cui si dovessero cambiare le regole abbiamo chiesto e non si tocchino né
Che non si tocchi l'attuale Massa del bilancio comunitario destinato ai fondi di coesione quindi che non aumenti perché per le nazioni sarebbe azioni attuali definisce l'azione attuale sarebbe
Un costo esagerato ma che contrariamente a quanto chiede presenta la Germania qualcun altro e comunque non diminuisca
Perché ripeto sarebbe prendersi in giro avere votato allargamento aver immaginato importante politicamente allargamento per poi diminuire i soldi a dare da dare a queste a dare a queste nuove nazioni
Io credo che in linea di massima
Non avere dimenticato nulla di importante
Ringrazio sinceramente tutti coloro che hanno lavorato a questo questo memorandum intanto devo ringraziare i due signori che poi ossa di quelli che hanno e più di tutti lavorato materialmente scritto inventato con cui ci siamo confrontati di più che sono il dottor Barca che il capo del dipartimento per le politiche di sviluppo dottor Cangelosi per il ministero degli affari esteri
Qui veramente va un grazie credo da parte dell'Italia intera perché è stato fatto un lavoro e straordinario un lavoro importante
Che normalmente non si era fatto è la prima volta che l'Italia si presenta con un documento che diventa il documento base su cui e altre nazioni valutano
Le eventuali modifiche ma il documento è quell'italiano oggi tutte le nazioni stanno uscendo nuovi con il memorandum nuovi documenti ma tutt'e fanno riferimento a questo nostro documenti italiano che un documento molto completo che è stato molto apprezzato dalla Comunità europea
Prova in moltissime nazioni europee una condivisione perfetta non totale queste sicuro non c'è una nazione e accetta tutti gli undici
Ma ci sono tutto una serie di punti che sono accettati da moltissime nazioni e questi rapporti si stanno stanno concretizzando con con incontri continui abbiamo veramente ai intessuto una serie di rapporti con con queste nazioni sia quelle dei quindici attuali che quelle l'allargamento che ci fanno ben sperare che
Durante il semestre italiano si possa arrivare non credo alla conclusione probabilmente della trattativa ma un'impostazione per la trattativa per il futuro dei delle della politica di coesione noi abbiamo già fissato qui a Roma
Per il tre di ottobre no Fabrizio derubati per il tre di ottobre un incontro informale con i ministri dell'economia o i ministri delegati ai fondi strutturali in quell'occasione presenteremo un nostro documento
Punteremo che faremo votare poi a tutte a tutte le nazioni a tutti i nostri a tutti i membri vecchi e nuovi della comunità Rom quello che ci tengo politicamente a dire questo
Credo che l'Italia sia alla nazione
E staff contando con maggiore responsabilità e con maggiore serietà il problema dell'allargamento
Ogni nazione sta esasperando gli interessi interni interessi propri l'Inghilterra la Germania la Francia la stessa Spagna legittimi interessi assolutamente legittime noi abbiamo in questo memorandum ma anche fatto fortemente gli interessi dell'Italia perché sarebbe assurdo fare il contrario però credo che la responsabilità che si debba avere nei confronti dell'allargamento è una responsabilità che deve andare comunque al di là di qualche sacrificio che ogni nazione specialmente quelle più ricche dovranno dovranno compiere non avrebbe senso un'Europa e diventa unità con mille divisioni con mille
E situazioni di
Di con le differenziazioni forti specialmente dal punto economica specialmente dal punto e sociale e quindi dal punto del da tutti se lo sviluppo
Se noi vogliamo fare una strategia a mio avviso intelligente dobbiamo velocizzare la crescita di queste azioni per poter uscire al più presto
Dalla dall'emergenza dell'aiuto a chi oggi c'era un PIL pari al trentatré per cento
Di quello medio europeo bisogna accelerare perché velocissimamente queste nazioni possano crescere possano tirarsi fuori da questa equazione perché solo così
A mio avviso troveremo una Europa
Che potrà diventare realmente unita senza conflitti senza conflitti interni che potrà avere una sua forza maggiore nella nel nell'ambito mondiale dell'economia globale
E della competitività globale credo che oggi sia assolutamente indispensabile e che posso cominciare a creare quei rapporti
Tra le regioni e tra in maniera paritaria tra un'altra una nazione all'altra dobbiamo dobbiamo fare questo senno e ridicolo il fatto che si sia accettato l'allargamento se non si vuole non si volle rischiare se non si vogliono fare sacrifici si votavano all'allargamento secondo me la responsabilità di avere votato politica media del di avere dato un voto politico ci porta in maniera responsabile
Ripeto è uno dei pochi Paesi che a questa posizione ma ci porta in maniera responsabile ad agire di conseguenza
Io a questo punto dare la parola
Mario Sensini
Giornalista del Corriere della Sera e ha seguito queste teste vicende
Più volte con cui più volte ci siamo confrontati perché apra questo dibattito con i presidenti delle Regioni che ringrazio come vedete ma anche il presidente dico che purtroppo è stato
Suo
L'uomo il quindici ridicolo gli ha consentito di venire
La volante Levì s IST attuabile levarlo hanno mantenuto lo hanno l'hanno bloccato in Piemonte per cui non è potuto venire pro vi chiede scusa credo che Mario abbia comunque tre Presidenti delle Regioni sinceramente tra coloro che quelli con cui ho più con cui lavoro di più che sono quelle le regioni del Mezzogiorno sono fitte Bassolino a cui devo anche come dire dei ringraziamenti
E vanno al di là della politica al di là degli schieramenti perché oggettivamente grazie al lavoro che abbiamo fatto insieme forse la prima volta che tra livello centrale le Regioni ci sia una collaborazione così forte ma grazie al lavoro che abbiamo fatto insieme c'è un livello di crescita di ogni singola regione assolutamente straordinaria
Sapete come l'Italia per la prima volta nella storia da quando sono nati i fondi strutturali ha tagliato il traguardo per prima nella nella prima gara quella che si concludeva il trentuno dodici del due mila due ha raggiunto tutti gli obiettivi non è andata in disimpegno automatico nemmeno di una lira
Mentre credo che tante altre nazioni anzi senza credo sicuramente tante altre nazioni questo questo livello di capacità non l'hanno avuta
Tanto per farmi sapere come funzionano però alle cose d'Europa
A ottobre scorso ottobre due mila due
La commissione l'ha tirato fuori un documento in cui diceva e l'Italia sarebbe stata uno delle poche nazioni l'unico l'unica nazione ad andare in disimpegno automatico
Siamo stati gli unici a non andare il disimpegno automatico Massaroni con la Commissione europea ha dimenticato di portare questi dati
E ha preferito non dirlo
Quindi la
Il lavoro che dobbiamo fare noi italiani per farci valere in Europa è un lavoro che è cominciato stiamo cominciando a farci valere io mi sono permesso senza dirlo in maniera così eclatante diciamo ma insomma
Di dare dello Marton Sordi ha dimenticato questi dati all'interno del della commissione perché io credo che non sia consentito di dare quando i dati non ci sono
Fare delle e analisi negative per l'Italia quando i dati ci sono e l'Italia è l'unico Paese ed è andato il disimpegno automatico ritenere che non è utile consegnare questi dati al al pubblico e al e al e a e a tutti gli europei la situazione dei rapporti all'interno dell'Europa è una situazione difficile ci sono dei paesi che ancora oggi come dire creano delle delle assi preferenziali
E fanno
Ancora oggi puntano a farla da padrone
Noi ci stiamo inserendo stiamo cercando di per rompere qualche di di scardinare qualche qualche muro che in questo momento ancora c'è e credo che ci stiamo riuscendo a poco a poco stiamo cominciando ad avere rapporti con tutti molto forti però il lavoro non è semplice a un lavoro complicato perché oggettivamente negli ultimi anni agli ultimi decenni non parlo di di pochi anni fa parlo negli ultimi decenni forse l'Italia si è interessato un po'poco alla all'attività
Di attività se volete anche lobbistica in Europa ha pensato più ai fatti interni e poco a quelle europee ci sono azioni che invece hanno fatto il contrario oggi in Europa contano ancora più di noi
Grazie Mario io resto qui per poter eventualmente intervenire
Ma brevemente
Prendo la parola per girarlo essenzialmente alla Presidente Fitto vorrei fare un po'una Salt una sola notazione che il viceministro Miccichè forse non abbastanza evidenziato che mi sembra importante
Che il valore aggiunto di di questo memorandum in realtà è Camp
Forse per la prima volta non tanto l'Italia una posizione chiara e definita ma soprattutto alla posizione condivisa al suo interno perché su questo memorandum
C'è stato l'accordo di tutte le regioni del nord e del sud delle regioni amministrate dal centrosinistra delle regioni amministrate dal centrodestra a Confindustria dei sindacati
E e questo sicuramente è qualcosa che che può pesare in una trattativa a Brussel dove fino adesso l'Italia più volte spesso anzi
Arrivata poco coordinata rispetto alle posizioni che voleva difendere questo sicuramente ho fatti io darei ora la parola al Presidente Fitto anche perché so che per motivi di tempo anche lui impegni
In Regione in Consiglio ci deve lasciare
No vorrei però prima di dargli la parola sollecitati eventualmente una riflessione
Su un aspetto implicito dell'allargamento che vuole
Secondo uno studio della Commissione europea
Recente studio ai dieci Paesi dell'allargamento futuro dovrebbero ricevere un media a regime cinquecentoquarantasei euro a testa
Pro-capite grazie ai fondi strutturali e i fondi di coesione
Paesi del Mediterraneo nello stesso periodo dovrebbero arrivare quattordici euro a testa ora questo è evidente che
Il Presidente Fitto senta più di altri che magari può spingerlo a ragionare su una questione di assi di intervento mi pare che uno dei tentativi del memorandum sia quello di evitare questa verticalizzazione degli interventi dell'asse nord-sud perché andò via spendere anche verso i Balcani
Forse ma qui vorrei sapere dal Presidente Fitto poteva esserci qualche sottolineatura in più rispetto al problema del Mediterraneo
Sì grazie
Cercherò di dare una risposta dopo una premessa rispetto all'occasione che ci dà da oggi per la quale ringrazio il viceministro Miccichè tutti gli intervenuti perché penso che sia importante continuare con la metodologia che abbiamo avviato con il ministero che è quella di un confronto costante rispetto innanzitutto agli elementi di politica interna cioè alla capacità e al meccanismo di utilizzo di risorse comunitario ricordava poc'anzi
Nata come ci che lo voglio sottolineare ulteriormente mi sembra che i risultati siano molto positive che anche i criteri di premialità che sono stati indicati che hanno stabilito un nuovo meccanismo abbiano creato quella condizione per una maggiore responsabilizzazione dei diversi livelli istituzionali centrando quei risultati ai quali ci ha poc'anzi richiamato è questa metodologia
Ritorna anche oggi alla presentazione di questo documento per il nucleo duro della posizione italiana che sostanzialmente integrata su alcuni elementi fondamentali quello che il memorandum secondo memorandum di riferimento
Lo scenario che ne abbiamo di fronte un segnale molto importante
In via di definizione entro giugno la convenzione approverà la nuova Costituzione europea il tema è l'allargamento è un tema su quale necessariamente abbiamo la possibilità e il dovere di confrontarci e il negoziato per la riforma della politica di coesione
Sì entro fine anno si avvierà concretamente al momento di sintesi rispetto anche alla presentazione da parte del commissario Barnier del terzo Rapporto sulle politiche di coesione questo scenario ci indica una necessità quella di mantenere forte questo
Quello di rapporto di confronto questa necessità anche di sostenere e il documento e lo fa in modo molto chiaro quello che un protagonismo a livello regionale anche rispetto al dibattito che viene a livello europeo e anche a quelli che sono gli elementi di innovazione che il documento che presentiamo oggi indica ed è che fa emergere in questo senso mi sembra che a volerli sintetizzare ci siano alcuni aspetti decisivi rispetto anche agli obiettivi che ci stiamo ponendo ai rischi e ai problemi anche ad una centralità che la politica italiana su questi devo avere anche nell'ambito del contesto europeo mi riferisco in modo particolare alcune considerazioni che emergono pare la unificazione dei fondi che mi sembra una proposta
Concreta in termini di semplificazione
La necessità che la questione resti una politica centrale dell'unione che un altro tema fondamentale rispetto anche al dibattito in atto fra i diversi Paesi in questo contesto e anche una richiamo di una riflessione su quelli che sono i diversi livelli istituzionali che emergono e che esistono nei diversi paesi e che portano a un dibattito differenti in questo contesto nell'ambito del testo che è emerso in questi giorni sui lavori della Convenzione quindi sul lavoro
Rispettano la costituzione c'è un tema molto importante che è stato oggetto
Del contributo anche del Comitato delle Regioni d'Europa sul quale poi dirò qualcosa di più specifico rispetto a questi lavori
Il riferimento sostanzialmente all'inserimento all'articolo uno punto tre
Per principio della coesione economica sociale e territoriale che è l'elemento fondamentale perché la presenza della coesione territoriale costituisce secondo il nostro punto di vista il vero elemento di innovazione rispetto anche all'attuazione dei principi che vengono declinati all'interno di questo contesto su questo tema io penso che sia necessario fare mi svolgo questa seconda riflessione pare una considerazione su quelli che sono i principi di riferimento le analisi e soprattutto gli obiettivi poi da poter realizzare porto una mia esperienza che in un parallelismo col documento che viene presentato oggi mi conforta molto che è quella che e il collega Vito D'Ambrosio conosce in modo più specifico e che mi ha visto impegnato come presidente della prima commissione coesione territoriale del Comitato delle Regioni
E che ha creato le condizioni per la predisposizione di un rapporto di prospettiva rispetto alla semplificazione dell'utilizzo dei fondi strutturali un rapporto specifico che ci è stato richiesto
Come Comitato delle Regioni d'Europa dal commissario Barnier
Sul quale abbiamo lavorato innanzitutto con una metodologia molto coinvolgente lo voglio sottolineare perché è un elemento importante
E quando gli obiettivi ben precisi e con dei risultati che mi conforta molto che trovano molti punti di sinergia di contatto con il documento presentato oggi a questo penso che sia un elemento che nella riflessione conclusiva debba emergere perché perché il nostro documento
Con l'iter indicato sarà il documento che unitariamente almeno stando lavoro fino a qui svolto rappresenterà la posizione del Comitato delle Regioni d'Europa e quindi dell'intero sistema grado nel mio locale a livello europeo sarà consegnato al commissario Barnier
Con il quale abbiamo avuto modo in un lavoro specifico di una due-giorni molto impegnativa Lipsia nello scorso mese di maggio
I confrontarci sia sulle illustrazione di questo rapporto di prospettiva già varato dalla nostra Commissione che andrà in sessione in seduta plenaria il due il tre di luglio
Sia con una serie di gruppi di lavoro uno dei quali preceduto dalla collega D'Ambrosio che ha avuto la possibilità poi di intervenire in modo specifico su alcuni segmenti della riflessione complessiva quindi per le condizioni per un'analisi più di merito rispetto anche agli obiettivi che ci si pone in questo contesto dicevo la necessità e l'importanza il del lavoro svolto ci porta a creare dei parallelismi fra il lavoro del documento quello che e chiede presentato oggi e il lavoro di questo rapporto di prospettiva tenendo presente come dicevo prima questo rapporti prospettiva richiestoci da bambine
Se dovesse così come fino a oggi è accaduto anche all'interno del lavoro della Commissione rappresentare una posizione unitaria per intero Comitato delle regioni può essere una buona base di partenza sulla quale anche rappresentare questa posizione questa posizione sostanziale delle sistema le autonomie locali a livello europeo nell'ambito del documento che viene presentato oggi non mi soffermo sulla finalità generale né sugli Obiettivi per ragioni di tempo sono considerazioni sulle quali non si può che essere d'accordo sulla necessità di avviare una fase di maggiore sviluppo di maggiore modernizzazione del nostro Paese
Di individuare delle politiche di intervento che possono massimizzare la crescita che possono creare le condizioni perché le aree in ritardo di sviluppo possano sostanzialmente beneficiare in modo soste concreto rispetto agli obiettivi
E ci poniamo mi soffermo un attimo sui temi specifici degli strumenti
E all'interno degli strumenti penso che ci siano alcune considerazioni che emergono da questo documento e non solo devono fare esprimere al sistema regionale una valutazione molto positiva
Ma che soprattutto indicano un percorso e sintetizza il lavoro sin qui svolto e che ci può dare anche una prospettiva di merito
La sintesi e lavoro sin qui svolto e in modo specifico rivolto al tema della maggiore infrastrutturazione del nostro Paese del recupero di una migliore governance rispetto agli obiettivi che ci si è posti e questo penso che sia sostanzialmente se vogliamo riassumerlo in poche parole
Il lavoro della definizione degli accordi di programma quadro della premialità cioè la necessità di creare le condizioni per non solamente forse il problema legittimo della quantità della spesa con l'incubo del disimpegno automatico e ognuno di noia ma cercare anche di porsi un'altra domanda è quello della qualità della spesa e questo penso che sia il tema principale sul quale interrogarci
Soprattutto per la prospettiva perché è vero che dobbiamo porci uno sci nello scenario più ampio il tema di confronto con gli altri Paesi dell'ampliamento ma dobbiamo anche interrogarci sul perché
Siamo giunti oramai al terzo programma complessivo di interventi delle regioni dell'obiettivo uno e non mi sembra ci dovessimo andare a fare un parallelo fra la quantità di risorse messe a disposizione
E quindi utilizzare sui territori e gli obiettivi di crescita risultati raggiunti Khieu
Questi due dati siano dei dati coerenti tra di loro sono in stridente contrasto e necessariamente oggi bisogna porsi il problema del miglioramento della qualità per gli interventi in questo contesto e e poi per queste ragioni penso che sia fondamentale il principio di sussidiarietà che viene richiamato
Il ruolo centrale del livello regionale in questo contesto creando le condizioni perché ci possa essere appunto la capacità di individuare poi e gli obiettivi specifici di merito in questo contesto non mi soffermo sempre per ragioni di tempo su una serie di considerazioni rivolte a questi dati mi vorrei brevemente
Cercare di individuare invece quei punti di contatto e quali mi sono richiamato d'intervento introduttivo e fanno parte integrante del rapporto di prospettiva che come Commissione abbiamo presentato e che ha appunto si intrecciano perfettamente con tutte le considerazioni sostanziali che questo documento oggi indica il presente
Nati otto alla mitologia con la quale abbiamo lavorato io voglio ringraziare qui il viceministro Miccichè ma anche le strutture del Ministero che hanno consentito la realizzazione del nostro paese del focus gruppo che ha creato le condizioni perché potesse esserci la posizione dell'Italia rispetto al rapporto di prospettiva
Questo lavoro è stato fatto in tutti gli altri quindici Paesi gli altri quattordici Paesi dell'europea da parte del con iniziativa nostra Commissione quindi non si giunge a un documento
Una posizione di qualcuno ma è un documento che è la sintesi del sistema complesso che le Autonomie locali con le diverse peculiarità anche di carattere costituzionale istituzionale che ogni Paese rappresenta questo documento è un documento molto importante
E ha in questa metodologia Pola indicazione di alcuni elementi fondamentali che trovano come dicevo quella sostanziale coincidenza rispetto agli obiettivi del documento e che viene presentato oggi il primo elemento come dicevo prima la centralità della politica di coesione e questo è un tema sul quale è necessario ribadire la nostra posizione così come il documento fa ed è un elemento centrale rispetto anche a quello che ci siamo detti e su questo tema
Mi sembra che lo abbia già sottolineato in modo molto chiaro
L'onorevole Miccichè il tema della rinazionalizzazione delle dei fondi sarebbe una regressione totale e una distruzione delle punte del livello di avanzamento che fino a oggi è stato realizzato
Questo è un tema sul quale la posizione non può che essere vige in questo contesto anche perché sarebbe lo stanziamento è un controsenso un navigare assolutamente controtendenza rispetto a tutto il percorso del nostro Paese si è attivato in questo momento Istat conducendo temi del federalismo ai temi della necessità di sviluppare una diverso disegno istituzionale nei quali non voglio evidentemente entrare nel merito ha comunque in un processo che sta ridisegnando
Lo stanziamento del nostro Paese un contesto differente il secondo tema molto importante
E abbiamo indicato nell'ambito del nostro lavoro come principio
Al quale ispirarsi e quello e che la politica di coesione dovrà essere dotata di risorse finanziarie Guatri potrebbe sembrare una ovvietà ma una ovvietà non è lo sappiamo molto bene sia perché rimettere in discussione la dotazione dello zero quarantacinque per cento del PIL comunitario sarebbe un fatto assolutamente negativo e sia perché sono molto lieto che emerga nel documento
Quella percentuale del sessantaquattro per cento indicata viene rapportata aumentata fino al settanta per cento a questo è un elemento come dicevo un altro elemento di contatto fra i due documenti molto positiva che addirittura concretezza questo elemento con una cifra di riferimento con un risultato molto positivo in questo contesto un altro principio fondamentale e fa parte di riflessione generale quello che la necessità di individuare le politiche di settoriali
In modo specifico rivolte ad una politica complessiva per dare una maggiore incisività evitare che ci siano politiche settoriali autonome da un contesto di programmazione generale ma una capacità di incidere concretamente sui temi diversi
Il il quarto principio al quale ci siamo ispirati e quello di creare le condizioni perché possano esserci una effettiva applicazione dei principi come dicevo prima di sussidiarietà e proporzionalità e questo penso che sia una garanzia concreta anche di quelli Sulta dei quali ci siamo richiamati un ultimo principio molto importante
Ritengo essere essenziale che poi e anche l'elemento che ha maggiormente caratterizzato il dibattito all'interno della nostra Commissione laddove sono presenti i rappresentanti dei quindici Paesi
E i livelli e istituzionali regionali e locali e importante il tema della necessità di adeguare le politiche di intervento su quelli che sono i temi dei nuovi assetti costituzionali che emergono in ogni singolo Paese
Qui c'è un problema di fondo di partenza la differenza regioni con potere legislativo e le regioni con non con potere legislativo sulla necessità di avviare nello lanciamo il nostro documento i cosiddetti contratti bipartitico od altri partiti ripartiti nel caso in cui un caso specifico
Come richiamo il Belgio o con la Germania il quale i lender o le Regioni Stato hanno una funzione ruoli differenti
Ripartite nel caso del nostro Paese nel quale potrebbe essere un elemento utile di maggiore responsabilizzazione anche dei detti di concreti
Pratica e le condizioni perché sui nuovi fondi ci possa essere un rapporto fra Commissione Governo e Regioni con maggiore responsabilizzazione dei livelli inferiori
E con la semplificazione inevitabile di quelli che sono i temi e ai cui sui quali in questi anni abbiamo con difficoltà lavorato che sono qui della semplificazione la riduzione delle delle del numero delle misure della necessità di individuare interventi più centrali EP più diretti rispetto la programmazione regionale la necessità cioè di creare un contesto all'interno del quale poter lavorare in modo specifico anche rispetto agli obiettivi che ci si è posti
Le conclusioni di questo che anche qui in parallelismo
Emergono dai due documenti sono nell'ambito e la semplificazione quel richiamo importante l'unificazione dei fondi
è una necessità e tutta e vengo alla domanda e concludo in riferimento alla sensibilità e al tema rispetto ad una maggiore differente politica mediterranea l'ampliamento ci pone una serie di problemi è un'opportunità da un lato è un pericolo per le regioni del Mezzogiorno all'altro qui ci sono due principi che io vorrei inserire la necessità e giungiamo cioè due documenti alla stessa conclusione di una politica maggiore sulla coopera
Sì o no e quindi sulla necessità di individuare politiche trans
Pronta a dire che possano rafforzare questo principio e quindi possono consentire alle regioni del Mezzogiorno d'Italia di svolge un ruolo guida nel contesto nel rapporto anche con gli altri sistemi e con i paesi che ambiscono all'ingresso l'Unione Europea svolge una funzione così come è stata svolta d'altri Paesi rispetto ai dieci Paesi che attualmente sono entrati nell'ambito dell'Unione europea e creare le condizioni però e concludo perché questa politica mediterranea di rafforzamento degli interventi a cui abbiamo fatto riferimento questa maggiore visione strategica
Per esserci corrisponda però ad una maggiore responsabilizzazione ce lo siamo detto più volte anche da parte delle regioni stare
In Europa vuol dire non avere solamente paura dell'ampliamento perché perdiamo le maggiori risorse ma ve la capacità di guardare da qui a qualche anno in un contesto nel quale abbiamo speso così bene le risorse disponibili e abbiamo avviato dei processi di riforme strutturali li vedo regionale così forti
Tali da consentirci realmente di poter guarda all'ampliamento con maggiore serenità
E quindi senza quelle difficoltà o quei problemi che giustamente oggi emergono sui quali bisogna vigilare sapendo però che sono degli obiettivi sui quali confrontarci
E soprattutto su quali testimoniare concretamente con l'azione di governo voglia essere in grado di poter risolvere gli stessi problemi che emergono in questo contesto io mi ha pure sono convinto concludo che ringraziandovi che il tema indicato l sinergie i parallelismi ai quali ho fatto riferimento stanno elemento utile per lavorare da posizioni differenti su quella che è la necessità di fare emerge una posizione specifica
E quella del nostro Paese e non per circostanza io penso che la posizione dell'Italia e giunge rispetto al memorandum sul documento integrativo che viene presentato oggi è una posizione che sicuramente rappresenta in modo specifico e positivo anche quelle che sono e diverse valutazioni e le tante sensibilità che emergono a livello europeo grazie
Padova
Valiante Bassolino
Cedo la parola mi piacerebbe però anche
Una sua considerazione se possibile
Su questo aspetto che non mi pare affatto secondario cioè su una diversa enfasi che dovrà porre sul infrastrutture piuttosto che non sugli aiuti
Come diceva giustamente viceministro Miccichè gli aiuti che adesso sono servite a compensare un disservizio in termini di mancanza di infrastrutture domani probabilmente per ottenere soldi bisognerà per forza investire in infrastrutture quello in corso è un periodo anche dedicato per alcune regioni che poi rischiano di trovarsi in una fase di di equilibrio vorrei capire se secondo secondo il suo punto di vista anche in questo periodo di programmazione corrente periodo di programmazione
Va a in qualche modo rivista l'enfasi sulle sulle varie misure che debbono essere finanziate tenendo conto che probabilmente dopo il due mila sei benché Miccichè ci assicuri un'azione coordinata incisiva
Non c'è la certezza di avere probabilmente lo stesso ammontare di risorse
UI oggi avete disponibilità
Presidente
Sì io vorrei innanzitutto di esprimere anch'io come
Adesso affatto Fitto
Il mio davvero forte
Apprezzamento
Per il lavoro svolto in tutti questi mesi dal sottosegretario Miccichè dal Dipartimento dal ministero degli affari esteri
Perché il memorandum che oggi viene presentato qui pubblicamente
è stato idee diventato un punto di riferimento anche nella discussione europea un punto di riferimento per diversi altri Paesi vi è stata e vi è dunque una iniziativa attiva questo io penso sia stato un bene un fatto importante Tempel un paese come
Il nostro
Vorrei anche
Sottolineare quanto ci sia importante
L'elaborazione sulle politiche di coesione
Soprattutto in un momento come questo anche dopo il referendum
In Polonia
E
Alla vigilia
Di quello che più di allargamento si può definire meglio io credo il completamento dell'Europa
Essendo chiaro che grandi città da Prada a Budapest non sono
Altra cosa che si aggiunge ma sono il cuore dell'Europa della storia della cultura europea e di una grande tradizione noi dunque siamo alla vigilia in qualche modo davvero di un fatto storico e le politiche di coesione hanno una enorme importanza in questo senso
Il documento
Ha avuto un cammino a mio avviso molto positivo
In primo luogo anche per il metodo oltre che per il merito
Per il metodo perché è il frutto di un intenso confronto tra
Lo Stato centrale
Le Regioni e gli enti locali le forze imprenditoriali e sindacali
E io vorrei sottolineare che questo è a mio avviso lo stile istituzionale giusto
Tanto che il memorandum appunto è il memorandum dell'Italia di tutto il paese del governo nazionale dei governi regionali degli enti locali di tutte le forze sociali io penso che questo
Deve dovrebbe essere sempre lo stile istituzionale giusto il massimo di coinvolgimento e di ricerca unitaria al di là delle differenze
Più politica
Anche nel merito il documento è condivisibile
Io condivido molto l'auspicio contenuto nello memorandum
A cercare di andare oltre il PIL come criterio unico per la misurazione dei divari regionali
In questo senso io penso che sia giusto insistere sul cerca per di combinare assieme io lo dico in questo modo combinare assieme più che aggiungere combinare assieme
Il prodotto interno lordo con
Il tasso di occupazione combinare assieme
A mio avviso perché questo è giusto in sé
Il tasso di occupazione è un criterio essenziale e fondamentale e dunque giusto in sé oltre che essere tatticamente giusto come Miccichè sottolineava un attimo fa nel confronto e il rapporto con
Altri Paesi perché se ci fossero Margery io penso che sarebbe il tutto utile molto importante per un Paese come il nostro e per l'Europa nel suo insieme cercare di combinare PIL
E tasso di occupazione
Io poi sono
Il tutto d'accordo
Con l'accento che dobbiamo mettere sul tema delle infrastrutture anzi mi permetto di aggiungere metto le sempre di più l'accento sul tema delle infrastrutture e sulle grandi questioni della ricerca e della innovazione tecnologica qui noi ci giochiamo Mou a mio avviso pro i propri i due grandi campi ben più che i classici aiuti pista i due grandi campi sui quali ci giochiamo il futuro dell'Europa nella competizione mondiale
E il futuro dell'Italia nella competizione intra europea e internazionale sono le grandi reti infrastrutturali materiali ed immateriali
E formazione alta formazione ricerca scientifica e innovazione tecnologica questi sono i due grandi campi su questi io penso che noi dobbiamo riuscire a concentrare
Come poi io
E le regioni anche nella loro autonomia cercano di fare il massimo di risorse e umile
Alle risorse che le religioni gestiscono e e scegliendo anche le priorità che si danno a mio avviso anche il massimo di risorse nazionali pubblica
E di risorse nazionali private come a mio avviso giustamente ci ha ricordato anche il governatore Fazio nei giorni scorsi
Perché o noi abbiamo la necessaria massa critica di risorse pubbliche e priva pubbliche tutte alle pubbliche europee nazionali e regionali e private si fa massa critica
Sia sulle infrastrutture che sulla ricerca all'alta formazione e l'innovazione
Allora davanti hanno voi c'è un futuro di maggiore competitività altrimenti tutto diventa più arduo e difficile infine
Nono ragione di insistere sono del tutto d'accordo per prevedere un regime transitorio
Per le regioni che a a causa dell'effetto statistico del completamento
Esco hanno dall'Obiettivo uno per il pre vedere anche una diminuzione progressiva dei fondi comunitari sono del tutto d'accordo c'abbiamo lavorato assieme ed unitariamente infine
Vorrei sottolineare l'importanza di continuare a lavorare sui modelli organizzativi
E sempre di più su una maggiore efficienza della pubblica amministrazione
Lo considero un tema essenziale
Noi ci abbiamo lavorato assieme intensamente in questi primi due anni e mezzo abbiamo fatto dei a passi in avanti ma sappiamo che c'è da lavorare molto la qualità e l'efficienza della pubblica amministrazione sono
Una singolare e decisiva infrastruttura che ha lo stesso valore delle grandi infrastrutture materiali e da immateriali sulle quale vogliamo riuscire a concentrare
Importanti risorse
Infine anch'io considerò
Significativa l'affermazione di una visione tridimensionale della coesione finalmente per la prima volta coesione economica sociale ma anche territoriale
E l'obiettivo poiché dobbiamo porci
Che tra il due mila oltre il due mila e sei fino al due mila tredici che questo possa essere il Periodo ultimo cercando ora di utilizzare tutte le risorse che sarà possibile utilizzare per i prossimi anni per le più grandi regioni Europa per le più grandi regioni meridionali e cioè per Campania
Sicilia e Puglia insomma le tre grandi regioni meridionali porsi
Doverosamente e necessariamente questo obiettivi
Io penso che possiamo dare ce lo l'ultima considerazione che vorrei fare
Nei giorni scorsi la Banca d'Italia ha presentato subito dopo la Svimez d'i dati
Delle economie regionale dell'economia regionale in Campania sul due mila e due
Credo che dentro vi siano alcuni fatti significativi la Campania cresce nel due mila e due di il più uno virgola nove per cento
Rispetto allo zero virgola quattro della media nazionale
In Campania c'è una crescita degli occupati di più tre virgola due per cento e la più alta crescita fra tutte le regioni italiane ma dato per il mille più significativo di tutti contemporaneamente alla crescita degli occupati del per più tre virgola due diminuisce il tasso di disoccupazione perché come sappiamo bene tutti non è detto che vanno avanti assieme anzi diverse volte nella vicende meridionale abbiamo avuto una crescita degli occupati ma contemporaneamente una crescita del tasso di disoccupazione perfino per grandi fatti culturali
Perché entrano sul mercato del lavoro a differenza di una volta tanti giovani soprattutto tante ragazze e tante donne
Io stesso però aggiungo che questi risultati positivi sul due mila e due hanno dentro dissi a mio avviso l'effetto dei fondi strutturali e delle politiche europee che assieme abbiamo determinato
Sembra di tutto evidente picchiato
Lo si vede per dalla spesa per l'infrastruttura
Scelta strategica che noi abbiamo fatto dalla grande metropolitana regionale alla priorità che diamo al ferro e a un sistema di trasporti integrato
Lo si vede dagli investimenti in ricerca
Dove noi siamo ad una media i più del due virgola cinque cioè a livello delle regioni più avanzate dell'OCSE sono state queste le due grandi priorità che assieme abbiamo convenuto e sulle quali andiamo avanti
E però io spesso avverto dico a me stesso attenzione perché già per il due mila e tre può esserci il rischio se non ci muoviamo bene e come sempre unitariamente tutti quanti tessile può esserci il rischio già nel due mila e tre che il centro nord
Torni a crescere si capisce poco in Italia
Che riguarda tutti ma più del Mezzogiorno
Se noi non continuiamo a mettere in sinergia e tutte le forze perché è chiaro quale invece è l'obiettivo sul quale ostinatamente intelligentemente dobbiamo muoverci
Fare in modo che l'Italia nel suo insieme e fece cresca il più ma che il Mezzogiorno e per più anni consecutivi cresca Youth della media nazionale e più del Centro-Nord io penso che si sappiamo unire con un spirito giusto
Tutte le risorse europee nazionali regionale e fare massa critica con risorse private ed imprenditoriali e soprattutto sir riusciamo a migliorare
La nostra capacità di attrazione degli investimenti dall'estero io considero questo un grande punto debole del sistema Italia se non riusciamo a migliorare l'attrazione di capitali dall'estero
Bipitalia qui invece siamo tutti messi in modo non puro non positivo allora io penso che possiamo farcela realizzare questo obiettivo di crescere di più e io credo che questo poi sia possa essere e sarà in merito di tutti quanti ne ho io francamente non ho mai condiviso e non condivido a volte osservazioni anche informazioni sbagliate che vengono a volte anche da sinistra su come stiamo andando avanti tutti quanti assieme
Nella gestione e nella scelta dei fondi europee
Perché a mio avviso si sta facendo un buon lavoro
Lo stiamo facendo tutti quanti assieme e più il Mezzogiorno riesce a spendere bene i fondi europei meglio è per l'Italia e più dobbiamo ne dovremmo esser lieti tutti quanti assieme
Grazie presidente Bassolino
Relatore D'Ambrosio
Non è presente la Regione praticamente mica
La mente
Non è una regione dell'Obiettivo uno
Una regione caratterizzata un tessuto industriale particolare da un'organizzazione del lavoro particolare
Insomma i suoi problemi non sono gli stessi di Bassolino non sono gli stessi di Fitto ciò non toglie che voi nei i problemi non ne abbia mi piacerebbe capire in particolare che cosa come valuta questa ridefinizione delle future aree Obiettivo due e anche se possibile se questo in realtà per un governatore che oggi ha una responsabilità politica molto chiara risponde direttamente ai propri elettori
Se una maggior una migliore identificazione degli interventi non possa in qualche modo rappresentare anche una opportunità politica
Mi piacerebbe anche poi visto che lei si è occupato a Lipsia insieme l'affitto del problema dell'occupazione
Capire qual è il tipo di rapporto che si può che si deve o come probabilmente cercare tra l'utilizzo dei fondi strutturali utilizzo dei fondi di coesione e la crescita e l'occupazione che poi al di là del fatto che sia criterio meno di ammissibilità rimane comunque uno degli obiettivi finali
Ma io vorrei incominciare con una in premessa molto
Netta l'ha fatta prima Bassolino in parte io la ribadisco con forza questo è una classica materia e lo dico tre giorni dopo la chiusura di una tornata elettorale sulla cui valutazione ovviamente ci sono diversità
è una materia classicamente bipartisan
Sarebbe folle se ci fosse un accesso
Alla tematica europea italiana
I versa secondo del colore del Governo
Sarebbe folle perché sarebbe comunque destinata alla sconfitta
Questo è il primo elemento fondamentale secondo punto che ritengo anche di dover sottolineare che che
E in materia bipartisan mai in materia
Che va in un certo senso tutta quanta ripensata e rilanciata con forza perché
A noi mancano alcune cose
Lo c'era anche c'è anche nella nel memorandum una non c'è nel memorandum vecchio pallino mio chiede ho sostenuto anche con i precedenti governi quindi anche queste diciamo una una che era bipartisan
E fondamentale e gli irrinunciabili le l'unicità della cabina di regia nazionale
Che non significa solo governativa attenzione non significa solo governativa significa soprattutto governativa
Perché quei dico questo e sottolineo questo perché fin quando ci saranno
E ci sono e ci sono state nel passato
Politiche che non abbiano un solido omogeneo punto di riferimento corriamo il rischio non solo di non sapere con precisione qual è la nostra posizione
Ha di non riuscire a fare massa critica volta a volta lì dove è necessario fare
Battuta così ci capiamo subito per gli addetti ai lavori
Poi anche sul dato degli addetti ai lavori loro fare minimo di
Noi stiamo
Assistendo con preoccupazione notevole lo diceva anche il viceministro Miccichè il cui impegno io anch'io voglio sottolineare e del cui attivismo anch'io lo voglio ringraziare
Stiamo assistendo con preoccupazione ad una
Come dire
Sottrazione di interesse io la metto così da parte dell'Europa per l'aria mediterranea
L'allargamento dell'Europa sicuramente sposta l'asse opposto o può spostare l'asse al di fuori del milite
Se non siamo in grado di avere una strategia complessiva nazionale regionale e cioè perché mette insieme tutti i temi relativi a mezzogiorno
Non solo ma che scusate mediterranea ma che renda mediterranee o comunque sottolineo gli aspetti mediterranea eventuali di temi e di problemi e di politiche che al il menti si orientano altrove e noi corriamo il rischio di continuare a dirci che mediterranea trascurata ma da non riuscire a fare nulla perché questa
Il posizione venga
Rovesciate ribalta
Allora
Questo che significa per per restare nel tema
Che bisogna andare probabilmente finalmente a mettere le mani nella articolazione dei programmi specificamente mediterranei per capire perché non hanno funzionato perché è un dato
Direi innegabile non hanno funzionato bene
Quindi adesso è più facile in mostrare meno interesse per il Mediterraneo perché si dice in fondo non sono stati utilizzati bene i fondi egli le opportunità non sono state utilizzate bene
Parlare di me dopo a parlare di metà parlare del Regolamento di metà e tema di addetti ai lavori ma c'è un elemento che fondamentali e sicuramente troppo macchinosa la strutturazione e amministrativa per l'utilizzo di questi fondi
Quindi all'interno di un tema che è fondamentale sul quale tornerò dopo cioè di una necessità assoluta di semplificazione delle regole
Su cui tutti a parole ci diciamo d'accordo ma su cui invece ci sono interessi specifiche per non arrivare a questo risultato
All'interno di questo noi abbiamo la spiacevole situazione dei fondi europei previsti specificamente per il Mediterraneo che sono particolarmente complicati e difficile da gestire
Fatte queste premesse che poi tanto premesse non sono vorrei dire
Altre due o tre cose che vengono un po'dall'esperienza ma è di otto anni non di governatore di presidente ormai conduco una battaglia rassegnata perché continuiamo perché possiamo continuare ad essere chiamati presidente non governatore Titone Natoli sono un'altra cosa
E hanno poteri completamente diversi quelli
Ha comunque dicevo dopo atto dopo otto anni
Ci sono alcuni elementi che sono proprio ormai chiarissimi che sono visibili e che sono e che sono soprattutto
Come dire
Che spingono
E sono necessariamente volti ad una visione complessiva non possiamo parlare di temi specifici se non abbia una visione complessiva la visione complessiva presuppone a
Che
L'allargamento dell'Europa è un freno il completamento dell'Europa come dice Bassolino è un fenomeno necessario ma non è affatto detto che si verificherà secondo le linee migliori potrebbe verificarsi secondo le linee peggiori
Un'Europa che non riuscisse a trovare meccanismi di funzionamento politici innanzitutto che siano più agili di quelli attuali sarebbe una specie di pachiderma
E sarebbe una specie di riproposizione nel due mila e tre dell'area del libero scambio delle sta che attentato per un certo periodo di fare concorrenza all'allora me
Secondo punto
Noi volere o volare per nostra fortuna siamo non solo uno dei Paesi fondatori dell'Europa ma siamo uno dei grandi paesi dell'euro e siamo come diceva Miccichè siamo un contribuente netto che significa questo
Significa che ha banalmente diamo più di quanto prendiamo
Ma significa dobbiamo scegliere a priori che tipo di politica vogliamo fare
Noi possiamo fare una politica che in un certo senso segua quella tedesca di adesso a a Lipsia dove abbiamo fatto questo prende c'è un momento di riflessione del Comitato delle Regioni d'Europa è venuto il ministro delle Finanze tedesco
Per dire in maniera molto chiara netta e secca che nessuno può pensare che la Germania si faccia ancora carico di problemi dell'Europa e soprattutto nessuno può pensare che la Germania
Non ponga alla sua più ferma resistenza che ha il potere di veto a qualunque criterio che tende ad aumentare il Budget complessivo dell'Unione Europea
Questo il e il primo secolo allora vogliamo dire questo noi o vogliamo dire una cosa diversa non per essere antiche o diversi e tedeschi a tutti i costi ma per a assumere secondo me è una posizione politicamente più significativa
Che è quella di utilizzare al meglio le restanti opportunità dei fondi strutturali e cominciare a pensare anche a quelli che non sono fondi strutturali perché noi pensiamo all'Europa solo come fondi strutturali non è così
All'interno di un Budget complessivo se la politica dei fondi strutturali è sostanzialmente in questo momento
Difficile per noi da percorrere allora dobbiamo capire come impostare meglio e sono d'accordo su un aumento percentuale di fondi destinati all'Obiettivo uno
Ma soprattutto come riusciamo a spostare nell'ambito del Budget europeo delle risorse dai fondi strutturali ad altri fenomeni ad altri sistemi di di finanziamento e quindi ad altri programmi ad altri progetti nei quali potremmo utilmente collocati l'altro punto che legato stretti si lamenta primo dobbiamo noi scegliere le priorità
Le priorità del Paese ormai sono delle priorità che vanno scelte con molto rigore perché perché abbiamo delle risorse che sono necessariamente decrescenti per far fronte a queste necessità quindi dobbiamo capire che
Non solo
Non si può pensare i fondi come una specie di surrogato di aiuti di Stato aiuti di Stato truccati ma bisogna pensare ai fondi con me opportunità come treni come io preferisco parlare di
Una specie di pazza in cui dobbiamo sistemare con attenzione i tasselli perché avendo ben chiaro alla fine quello che il Mosaico finale che vogliamo questi sono i punti fondamentali allora
In Fraschini fra strutturazione di questo Paese è carente ok è vero un ritardo su strutturale secolari allora
I fondi vanno i fondi strutturali vanno finalizzati ad una infrastrutturazione del Paese forte solo materiale no
Sarebbe sciocco
Sarebbe sciocco l'infrastrutturazione immateriale della creazione di grandi reti logistiche informatiche eh la scommessa del futuro
Ne nascono ma non solo per per la Campania per il Sud dell'Italia è la scommessa nostra bio
Comincia a dare una piccola risposta alle domande iniziali
La Regione nati una regione che sostanzialmente stabile nei ma che se non si attrezza adesso con questo tipo di infrastrutturazione anche materiali e non solo materiali si troverà ma lei quando la competizione sarà generale sarà
No nell'ambito di un'Europa molto più larga molto più ampia in cui quindi le risorse finisco
Altro punto
E lo lo diceva anche prima dobbiamo capire a me è piaciuto finalmente sentire apertamente parlare di lobbismo ecco noi dobbiamo fare un'opera intelligente di lobbismo in Europa
Ho apprezzato molto del viceministro Miccichè lo abbia detto perché quello dobbiamo fare perché quella fanno tutti
Allora per fare le lobbies mosse il lobbismo si divide in due categorie quello poco se quello nascosto che stupido
Quello poco serio che ancora più stupido quello piagnone quello questuanti e quella invece intelligentemente rivolto al futuro allora che cosa vogliamo fare nota cosa vogliamo fare da grandi l'Italia cosa vuole fare
Secondo me deve continuare ad essere uno dei Paesi forti d'Europa ed M
Non per forma
Di rivalità aprioristica che è una stupidaggine non deve porsi in competizione aperta con gli altri Paesi è pregiudiziale con gli altri grandi Paesi ma deve capire quali sono le alleanze possibili e quali sono invece momenti difficoltà ed è indubbio che uno dei momenti di difficoltà
Forte
è il discorso di
Risorse decrescenti che possono crescere soltanto se si intaccano alcune linee strategiche di sviluppo dell'Europa per dirla tutta chiara fino in fondo la PAC
Questo a Lipsia uscito con molta chiarezza con molto dispiacere dei francesi specialmente ma con molta chiarezza è uscito
Non si può pensare ad una arricchì mento di attenzione e quindi a un aumento di risorse verso alcuni temi fra cui la coesione territoriale e fondamentale perché significa coesione sociale perché significa modo di vivere migliore perché significa porsi come un un'area a forte del mondo senza fare i conti anche con la necessità che la coperta essendo portava attirata da qualche altra parte questo è un altro punto su cui noi dobbiamo capire come fare che cosa fa
Porci in una rete intelligente di alleanze nonne per scardinare la paterna per portare la patta dimensioni più sostenibili dal punto di vista anche diciamo di un corretta impostazione del commercio internazionale
Altri
Elementi molto veloci
Il discorso del PIL attenzione noi continuiamo a ritenere perché passato il messaggio che il PIL sia il più oggettivo degli e dei parametri il PIL non è affatto oggettivo
Il PD è frutto di una convenzione i cui presupposti sono notevolmente discrezionale
Sono notevolmente discrezionale allora soltanto il PIL può essere un elemento facilmente rovesciando il eliminare il pile però significa aprire proprio la stura ad una guerra di tutti contro tutti e quindi anche questo è un elemento negativo quale potrebbe essere la via d'uscita io sono d'accordo con quello che dice Miccichè
Noi cominciamo a a da attestarci sul fatto che non si toccano i parametri legati al PIL adesso
Però creiamo anche sul momento una posizione diciamo
Più morbida o comunque più ricca dove accanto al PIL ci siano gli elementi oggettivi di svantaggio del passo nel
E un occhio al dato nel mercato del lavoro perché quello non è un elemento che segnala se un Paese sta andando avanti e sta andando indietro o i fermo in una posizione difficile
Altro punto
Dobbiamo capire che
La nostra politica nostra come Italia di presenza nell'ambito delle istituzioni non politiche ma dell'Est della strutturazione burocratica dell'Europa è una presenza scarsa proprio quantitativamente scale
Noi abbiamo rispetto al nostro peso paese una presenza sia a livelli apicali sia livelli intermedi della burocrazia europea che è inferiore a quella della Spagna
Non solo in dati percentuali anche in dati assoluti
Allora questo spiega spiega non a caso il successo strepitoso della Spagna
Nell'utilizzo dei fondi anche se poi sulla qualità dei risultati ci sarebbe da discutere ma la Spagna non restituisce nulla e adesso infatti serre a mente
Attestata sul fatto che Obiettivo uno rimane quello per carità rimane quello e non si tocca
Dobbiamo capire che questa politica una politica sbagliata
La politica dell'Europa viaggia su due gambe una visione strategica complessiva e una presenza nella cucina nella sala macchine chiamatela come volete voi chiamiamola come vogliamo noi ma se non stiamo lì dentro
Se lì dentro non c'è qualcuno che conoscendo la situazione della Sicilia sa che se non mette strade provinciali poi dopo c'è tutta una rete di strade su cui non si possono investire i fondi dell'Obiettivo uno ma questo chi lo dice
Chi lo fa presente lo faccia presente dopo con una fatica enorme o o dobbiamo farlo presente prima nella fase ascendente
Per farlo presente in una fase ascendente bisogna che lì dove si costruiscono le fasi ascendenti politicamente ma strutturalmente burocraticamente ci siano più italiani
Ci siano più statisti italiani ci siano più burocrati italiani ci sia uno scambio continuo la pubblica amministrazione deve essere la nostra complessiva voler nativa regionale anche comunale provinciale deve essere europei Zatta e troppo poco italiana e troppo poco europea questo è un dato negativi questo andata negati
L'altro elemento ovviamente che collegato strettamente con questo bisogna evitare che poi dopo i rappresentanti istituzionali italiani
A livello burocratico che vanno a Bruxelles vengano poi abbandonati come se fossero in partibus fidelium se non c'è una rete strettissima che lega tra di fra di loro noi avremo soltanto tre presenze di esploratori ma senza avere poi una mappa completa e complessi
Ultimo punto
A Lipsia si parlava il negozio perché io perché io non presieduto parlava del nesso fra fondi strutturali e politiche dell'occupazione creazione di lavoro rateazioni sono uscite fuori alcuni beni
Molto condivise secondo me che debbono porre a negli altri culti ed elementi concretezza questo memorandum che che che fa bene
Il primo punto che è stato sottolineato da tutti eh
Cominciamo a disboscate la giungla
Delle misure per i fondi dei regolamenti tutto questo è la richiesta che è venuta condivisa da tutti è stato per esempio di unificare i fondi per l'Hobbit l'Obiettivo due con l'Obiettivo tre
Chiaro anche perché l'obiettivo tre
Non ha la rigida
Per l'editoria di trazione dell'Obiettivo due ma molto spesso i due obiettivi si sovrappongono con la difficoltà ulteriore che hanno regolamenti diversi quindi allora un solo obiettivo che possano essere diciamo un obiettivo che tenga conto di tutte queste queste finalità che ne possa poi gestire con un unico regolamento semplificato
L'altro punto che è venuto anche in maniera i reni decisa ed è una un'altra delle difficoltà della costruzione e l'allargamento del completamento dello perché è indubbio che la dimensione migliore per questi fondi e quella regionale
Ma mica perché siamo
Noi presidenti delle Regioni che voglia mantenere più poteri o aumentare i nostri poteri avvicina Che mi dici dove è nato per un dato molto banale che nella realtà dei territori la conosce molto meglio chi governa quel territorio anziché chi governa il tutto il Paese
Su questo non ci sono
Perplessità c'è specialmente da parte diciamo di
Movimento solidamente sostenuto dall'associazione dei Comuni delle Province italiane c'è una richiesta e una ricerca da parte degli altri governi sul territorio di giocare un ruolo diverso da quello attuale
Su cui debbo dire francamente che io l'ho perplessità sì
Dovesse diventare un elemento di protagonismo se invece dovesse diventare un nuovo ruolo di Comuni e Province all'interno sempre però di un'opera di coordinamento rigorosa da parte della Regione nulla in contrario anzi andrebbe me
Ma la realtà è che le regioni non esistono in tutta Europa
Nei Paesi nuovi non ci sono
Per non c'è la struttura Regione ma anche in alcuni dei vecchi non a caso la Gran Bretagna e su questo punto la Gran Bretagna non il Regno Unito ha una posizione sua peculiare perché nell'Inghilterra nella Gran Bretagna le regioni non ci sono sono in Scozia
Il terreno
Per metà in meno
Allora questo simile ci dobbiamo porre il problema contemporaneamente questo questo sì che è un problema nostro che ho assumiamo non un ce lo fa nessuno dobbiamo avere la capacità di svolgere una un'opera di tutoraggio politico amministrativo c'è un'opera di istituisce un villino quello che si chiama con un linguaggio tecnico
Della per la diplomazia
Dobbiamo aiutare questi Paesi a strutturarsi non secondo il modello federale ma strutturarsi in modo tale che il gol Assago dimensioni ovviamente tali che non lo consentono tende a strutturarsi in maniera tale che ci sia accanto ad un governo nazionale
Ci sia un gruppo
Ho provato ma in maniera si vedrà di governi di parti del territorio che quindi possono possono essere simili a almeno ad un modello standard in Regione che poi dovrebbe essere il punto cardine di del partenariato per l'utilizzo di questi fondi
Allora
Queste sono le sfide davanti a noi
E non facciamoci molte illusioni perché andando avanti comunque la dovrà cambiare il nostro approccio la nostra mentalità l'Europa non dovrà più essere vista come una specie di bancone
Perché molto spesso si tende a vederla così non è un bancone
è una cosa diversa in parte può diventare quello che noi decideremo di farla diventare cercheremo di fare alimentare attraverso una lobby politico amministrativa burocratica ma in parte anche deve diventare per noi
Quell'opportunità quello spingono a raccogliere ormai
Lei
Diciamo le richieste che vengono dal territorio e da tutto il Paese per impostare un progetto solido che guardi non al prossimo futuro soltanto rimedio non al domani ma guardi almeno la settimana prossima per capire quali quali sono i punti su cui
Concentrare gli investimenti a quel punto sinergici
Fondi strutturali altre fonti di finanziamento europeo
Fondi nazionali e regionali ovviamente e allora a quel punto ha probabilmente riusciremo ad avere la massa critica per proiettarci in avanti ed esercitare al meglio il nostro ruolo di grande Paese fondatore dell'Europa
Altrimenti correremmo il rischio di restare all'interno di una realtà nel nella quale si litiga per cose tutto sommato piccole mentre altri poi costruiscono le strategie mondiali
Grazie
Dunque siamo perfettamente in linea con intenti
Ci sono mi segnalano due interventi
In sala
Allora io chiama chiederei al dottor Nino Novacco un vicepresidente dello Svimez
Espresso il desiderio di dir qualcosa in proposito ecco vedo e subito dopo il dottor Francesco Monaco responsabile del dipartimento di politiche di coesione dell'ANCI dove
Grazie dopodiché se ci sono altri interventi credo che avremo tempo per farne ancora un paio purché ovviamente siano limitati a cinque minuti ciascuno grazie se non vengono qua
Grazie predica
Ritrovo bollente in imbarazzo perché il senso
Generale che ho ascoltato delle affermazioni che ho ascoltato e anche le cose che ha detto
Il nostro conduttore
Definiscono l'accordo di tutti siamo tutti già d'accordo anziché ricevere cioè in che misura stiamo discutendo di qualche cosa che è ancora in itinere
O in qualche modo di un documento da recepire ad accettare
Quello che mi pare emerga documento era stato già diffuso nei mesi scorsi era stata già presentato nell'occasione dalla precedente riunione
Patta appunto dal dipartimento alla politica di coesione e Ettore Kondo memorandum è certamente un elemento intorno a cui noi abbiamo noi come svilimento di un'associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno la struttura per talmente di sostegno al servizio ai poteri per lo Stato e le regioni e insieme una struttura pendente di ricerca e di valutazione economica
Pensa a lavorare per perché la sensazione che noi abbiamo da qualche tempo e che la strada in cui siamo
Se noi teniamo tutto fermo cioè se partiamo dal fatto che non possiamo multare certe regole cioè partiamo dal rebus sic stantibus
La strada diventa particolarmente stretta e difficile
E dei questo in qualche modo lo spirito che emerge anche dall'intero documento eppure una delle ragioni che ci spingeva a porci una domanda che io pongo in modo
Formale e qui ci sta
Non c'è per avventura una contraddizione tra l'affermazione che contenute in un documento di governo e insieme un documento ufficiale del nostro Paese cosiddetto patto per l'Italia
La documento del luglio due mila e due
In cui si afferma responsabilmente il governo e parti sociali e lo hanno sottoscritto e afferma che occorre confrontarsi per una politica di coesione e considerata obiettivo centrale
Per il documento e di questo patto non più con la situazione come dire miglia per il Paese dell'Europa ma con la parte più avanzata anche il
Per Miccichè poco fa ha fatto anche il riferimento era venuto spontaneo dire con la media del Paese ha detto no con la parte avanzata del Paese
Ecco questo problema di qual è il termine di riferimento delle politiche per le aree deboli del Paese
Che costituito dalla media del Paese
E pone un problema quasi indifferente Totò che venisse di stare stiamo di muoversi all'inseguimento di un valore che si modifica costantemente perché si è parte di esso o di una alterità cioè di un'altra situazione dalla situazione
Della zona più avanzata comunque ha poi lati definisca comunque la Fide finisca
Evidentemente pone un problema particolarmente delicato perché e quello che in qualche modo ha consentito finora era la logica dalla media
E la logica che sta dietro il principio del settantacinque per cento del reddito medio del PIL medio dalla comunità
Cioè tutte indicazioni e valori che francamente cerca gli abbiamo vediamo sono stati approvati progressivamente dai sei dei nove dei dodici dai quindici Paesi
Ma non ce l'ha lasciato il Padreterno è un calcolo c'è dietro in qualche modo quello che allora gli ha ritenuto potere se l'elemento di mediazione
Retta di elezione che tra l'altro non dimentichiamocelo nasceva nel momento in cui l'Italia
Poter nell'Europa sei era il solo Paese avente ad avere una situazione di sostanziale tutto il viluppo e che si è poi perfezionata con la nascita Ermete unitarie con la definizione del politiche Paul momento l'adesione di Grecia Spagna e Portogallo
E qui lo spostamento di questa natura che cosa vuol dire nel momento in cui l'Europa si allarga gli altri dieci o quindici cioè gli altri due in poi e poi apriamo il problema
Avremo il problema in collegamento con il Mediterraneo dell'area balcanica e poi avremo il problema
Le collezioni non è e resta il cioè in cui cambiano da dimensione dei problemi che posta e in che termini noi ci possiamo collocare allora la riflessione che ne facciamo in qualche modo non rebus sic stantibus ma in qualche modo facendo riferimento a una situazione quale si prospetta nell'Europa a quindici e nell'Europa a venticinque
Se ci riferiamo al parte alta diciamo definiamo un obiettivo politico quale il grado di e in un che oggi la comunità nazionale la comunità europea considerano come dire accettabile non contraddittorio con una condizione di comprese immersa nella unità dalla nazione
Il regioni che hanno un reddito inferiore ed è il x per cento al livello da una parte e forte del Paese
è questo problema cambia tutte le regole che allora il problema non diventa più l'Obiettivo uno l'Obiettivo due
Diventa il fatto che una politica di coesione che voglia raffrontarsi con la parte alta del sistema con la parte forte del sistema con la parte avanzata del sistema
Non può non essere non può non porre problemi che sono problemi di merito la coesione
Alla coesione e sviluppo a vari livelli c'è una coesione che a livello delle regioni e che pone quindi un problema di riferimento ai Nuzzo il treno alla alla Regione alle Province
C'è un problema di coesione nazionale che il problema responsabilità certa del Paese
E però ha riflessi sull'Europa
Ci sono problemi di coesione europea a livello per costruire una realtà unitaria in Europa come regione forte in cui c'è una maggiore responsabilità e presenza dall'Europa perché si realizzano tutte
Attraverso le Regioni e serializzato tutte materialmente
Attraversa una riga ma con responsabilità diverse quanto ai fondi quanto alla programmazione quanto all'esecuzione
Ecco in tutto questo quadro mantenere fermo il criterio del venticinque per cento non prevedere un problema che per noi è stata sempre essenziale l'esistenza di macroregioni le due i due Paesi e si osserva una qualunque pollo giungiamo descrizione realtà dei Paesi dell'Europa solo dal Italia e la Germania presentano questo bipolarismo e questo questo dualismo ragioni volta a volta storiche o dalla storia recente
Quindi noi abbiamo certe lo dicevo prima la la la coperta è stretta
Cioè teniamo fermo lo zero quarantacinque occorre che allora buttiamo in qualche modo la regola e noi possiamo buttarla se assumendo come riferimento il il perseguimento dell'obiettivo dell'unità verso il punto alto del sistema
Poiché articoliamo gli interventi volta a volta locali e regionali nazionali o europei i articoliamo con un impegno maggiore o minore dello Stato nazionale dell'Europa e dalle Regioni
Questa e in qualche modo la logica che mi pare si imponga
Ed è evidentemente quindi è un elemento intorno al quale la libertà ulteriormente a lavorando extralimentare ancora alle regioni
Per il prossimo futuro capisco che trame certamente le tappe però volevo otto lineare rispetta una situazione di questa natura che viene e un percorso questo dico che non mi pare contraddittorio con nessun altro dei mutamenti che intervengono la situazione italiana
E che pone quindi ho in qualche modo al fatto che a obiettivi diversi non possono non esserci tipologie di interventi diversi e possibilità
I impegni diversi da parte dei diversi soggetti contattati grazie è assente dal novantanove non ho illustrato bisogna sottrarre ad arrivare
Io non sono sicurissimo d'aver capito la domanda
Però se ho capito
Il problema del settantacinque per cento
Perché abbiamo come base di riferimento
Perché noi chiediamo di non cambiare
Comune non è un un un problema
Che nasce da un da una trattativa con gli altri Paesi europei
Lo chiediamo fortemente noi perché se questo settantacinque per cento andasse modificato e per esempio come tanti hanno chiesto lo si portasse all'ottanta
Significherebbe che di fatto non esce più nessuno dall'Obiettivo uno degli attuali delle attuali Regioni dei paesi dei quindici che sono attualmente in Obiettivo uno e che entrando settanta milioni di persone nuove l'Obiettivo uno qualcuno dovrà pagare
Significa andare in bancarotta
Significa far fallire gli Stati italiani tedesco francese e quant'altro quindi è chiaro che
Certo se si potesse bisognerebbe avere come come obiettivo il centonove non è neanche novantacinque
Ma è fin troppo evidente che si ragiona secondo le e possibilità e il secondo e come dire degli equilibri che esistono il settantacinque per cento è stato utilizzato sino ad oggi qualche modificare il settantacinque per cento per noi Italia sarebbe drammatico noi chiediamo forza mentre l'articolo cento rimanda
Facile
Quello che nome uno adesso
Ecco no il una penalità del lo trova coccole ovviamente un problema mi sembra più filosofia per non che non sostanziale anche se poi devo dire che nello stesso memorandum il parere del diritto
E hanno già delle risposte magari non esauriente la sua questione quando si parla della complementarità soprattutto la sussidiarietà tra l'intervento
E i fondi europei rispetto ai fondi nazionali
Dottor
Francesco Monaco grazie
Ricordo il responsabile delle politiche di coesione dell'ANCI Associazione giorno grazie della parola
Allora lanci ha da tempo messo al centro della propria attenzione il tema delle politiche di coesione e sviluppo
Romina perlomeno a partire da quando si è capito chiaramente che l'ente locale in quanto in che espone iniziale degli interessi dei cittadini e il principale
A favore dello sviluppo locale
E questa attenzione naturalmente è andata nella direzione di contribuire su questa tematica specifica
All'implementazione di metodo comunitario
Sul tema specifico della riforme le politiche di coesione e sviluppo del Mezzogiorno lanci approvato a maggio il ventinove
In Consiglio nazionale che l'organismo amo assembleare dell'associazione un documento che esprime diciamo mentre diciamo una posizione lanci su questi temi
Con allegato anche
Con L. con allegato anche a questo documento ulteriore documento che noi abbiamo prodotto per contribuire diciamo al lavoro anche dal Comitato delle Regioni esprimendo anche lì diciamo la nostra posizione chiedendo di accoglieremo spettanze
Quindi io sulla base di questo di questo documento seppure tetto tecnico sono autorizzata ad esprimere sintetizzando naturalmente in cinque minuti che mi sono stati concessi la posizione dell'associazione io direi per un
Innanzitutto
Lanci in questo documento esprime soddisfazione sia sulle modalità sul metodo qui è stato elaborato questo documento sia sì sui contenuti
Vari punti
I punti in particolare su un su quello il punto due mi pare che richiami richiama problemi principi di governance e di sussidiarietà
Sono espressi bene nel documento espresso bene
Il ruolo che l'ente locale in quanto gestore attuatore principale delle politiche deve avere anche in materia di programmazione delle stesse anche se poco deve avvenire nel rispetto dell'ordinamento della riforma in particolare in Italia il Titolo quinto quindi naturalmente per le competenze degli enti locali possano esprimere però insomma e un ruolo importante anche i in fase di programmazione perché poi gli enti locali sono i soggetti che hanno la generalità delle competenze
Amministrative diciamo
Per cui anche in materia di attuazione per cui insomma hanno bisogno ecco di avere questo livello di interlocuzione
Il secondo punto è
Relativi invece ad una presa d'atto la presa d'atto dell'attenzione che sia il dipartimento per le politiche di coesione quindi il ministero dell'economia sia le regioni hanno rivolto al ruolo
E l'Anci
Soprattutto nella fase di attuazione delle politiche a partire da questo ciclo di programmazione io voglio semplicemente ricordare che come partendo per il Mezzogiorno lanci su un finanziamento del ministero del del dica del ministro del tesoro nell'ambito del PON ATAS questo Kurama settanta tecnico
Va svolgendo un'attività di supporto ai Comuni su un tema che delicato per la programmazione due mila e tre e il tema dei progetti integrati territoriali ultima questione
Altro punto che mi pareva importante sottolineare e il il punto in cui si impegni simpatizza diciamo sì comunque sì simili si chiede di rafforzare il dialogo interistituzionale
Con particolare riguardo alle regioni che notoriamente anni compiti di programmazione soprattutto su due questioni la questione
Per potenziamento degli istituti già prevista nella riforma penso alle conferenze alle Autonomie
Modo d'avere un luogo confronto anche su questi temi naturalmente tutto quello che ruota
Intorno alle competenze di questa di questo organismo ma anche allarga ecco con una una magari con sessioni particolari da dedicare al tema delle politiche di coesione due ecco una un un auspicio al rafforzamento il dialogo invertito interistitutuzionale con la creazione di un Forum delle Autonomie per adesso sarà un porno delle città perché nell'ambito delle politiche di coesione anche della riforma un ruolo importante lo devono avere senza altri Comuni tutti Comuni però solamente le città e le grandi città esprimono
Siamo pelle dei problemi e delle caratteristiche delle problematiche tale ecco da avere sicuramente da meritare forse mentre un luogo di confronto particolare Inti
Stavamo io mi limiterei a queste tre questioni se mai
Consegnando alla segreteria del del convegno questo documento che è stato già approvato al Consiglio nazionale grazie
Grazie ma era era previsto
E noto mono che era previsto un convegno su questo sul sul ruolo del comune sia nella forma che nel noi abbiamo allora allora avevamo previsto un convegno Air fine maggio
è stato spodestato avevamo chiesto anche come dire
Ha un nome e lanci lo dicono americano invece per stimolare un via Fabrizi eroi è importante ed è un dibattito credo che interessi tali e nel processo di costruzione di questo organismo questo formativi diciamo consultazione seppure informale ma permanente
Ah va be'mi intenzione entro fine luglio al massimo entro la prima settimana di settembre di fare questo
Convegno in una città del Sud
Ho totale formalizzare anche questo tipo di discorso farà sia con le regioni sia con
Anzi anche perché Presidente D'Ambrosio sentivo poco fa su perplessità circa la la il cui ma il coinvolgimento ed ecco siccome siccome però inevitabile un confronto perché noi abbiam cominciamo a ricevere una serie di messaggi chiari dagli enti locali dai comuni anche perché come dire i comuni in qualcosa guadagnano nell'avere come interlocutore la Regione in qualcosa guadagnano un po'meno nel ecco allora probabilmente credo che questo convegno che era che era previsto lo si debba velocizzare perché se inizia un dibattito e un confronto tra le regioni per il governo centrale salame sacrosanta alle regioni e gli enti locali
Probabilmente prima che
Qui si crei qualche tensione si trovano invece le soluzioni ai problemi del canto le soluzioni si trovano basta sedersi intorno al tavolo per vederlo però io sono assolutamente come dire partecipe dei problemi che hanno Enti locali comuni in particolar modo sull'argomento qui se se ci vediamo se ci incontriamo velocizziamo questo convegno perché comincia a diventare urgente un dibattono l'argomento
Dottor Barca che vedo anche appunto l'onorevole Carlo Vizzini presidente della Bicamerale vendite Reja
Anche perché ma rimaniamo ricordare questo documento in Bicamerale per farci approvare da voi così abbiamo anche la forza dal Parlamento quando andiamo a trattare ora andiamo a trattare l'Europa già
Torneo intervengono anche perché
Mi parrebbe quasi sconveniente che non ci fosse neanche un parlamentare intervenire in un dibattito entra in un convegno che mi pare
Penne organizzato non soltanto dal punto di vista logistico ma anche per le cose che abbiamo potuto ascoltare
Cosa abbiamo ascoltato di importante tanto a mio avviso un metodo di lavoro
Oggi siamo passati per un principio per rispetto che è quello che rispetto a questioni che riguardano la presenza del nostro Paese all'interno di organismi più vasti di consessi importante come quello di tipo europeo
Abbiamo ascoltato presidenti di regione o meglio se di piace meglio governatori
Diverse parti politiche è un rappresentante del governo che riescono a portare avanti un filo di ragionamento
Politico che anche nel merito e unanimemente condiviso il che significa e viva Dio almeno in questo riusciamo a trovare un metodo politico di ragionamento e di lavoro che per i diritti che privilegia un interesse
Generale della nostra del nostro Paese
Rispetto al confronto in Europa non sempre è stato così
Spesso abbiamo stiamo stracciati le vesti tra di noi ci siamo presentati molto più bello e questo riesca ad avvenire in un momento in cui il dibattito politico non è poi tanto tranquillo tanto calmo
Anzi e molto acceso questo è un primo fatto fondamentale
Stecca punto speriamo che non se ne accorgano sono qualcuno penserà e qui bisogna mettere le mani per cercare di arrivare allo scontro visto che invece si cerca di lavorare tutti insieme
Mi pare che siamo di fronte a un'impostazione
Che e largamente condivisa e che buona
Il tema sarà poi quello di come condurla avanti anche all'interno delle strutture qui è stato riproposto
Un tema che è in me
Ho conosciuto bene a me è capitato o di i per un semestre di presidenza europea quello del secondo semestre del novanta da ministro dall'allora ministro dalla marina mercantile quindi mi occupavo di tutti i problemi del mare delle costruzioni navali eccetera e debbo dire era andare lì era un andare in giro a chiedere l'elemosina
Con qualche scarso funzionario che si prestava ma sostanzialmente con una presenza strutturale
Che era assolutamente carente che mettere il nostro Paese
Decisamente in secondo forse in terzo piano rispetto ad altri l'idea di dis di essere più strutturate più forti mi convince è profondamente ma io debbo porre un po'per il mestiere che faccio un tipo di questione diversa si svolgerà una considerazione diversa
è stato detto che io presiedo la Commissione parlamentare per le questioni regionali e e allora mi vien di fare quest'osservazione mentre sul terreno dell'economia sul terreno dei e i fondi sul terreno delle determinazioni economiche si è trovato un metodo di lavoro
Dall'altro lato c'è un sistema istituzionale
Non trovo un suo assetto definitivo
E quindici del ci troviamo anche di fronte a soggetti in un momento in cui il paese c'ha da da un lato
O
La nazione
Perde cede propri poteri a monte
All'Unione Europea
Arriveremo all'approvazione della convenzione e Dio ci aiuti a far passare sulle decisioni importanti il principio di maggioranza per non fare di questa Europa che nasce attraverso il principio del diritto di veto una sorta di Ono visto che col diritto di veto poi non si va da nessuna parte che la forza dell'Europa potrà essere quella di sapere che si decide con il voto di maggioranza i sei Paesi che l'hanno costituita dovranno avere un ruolo fondamentale perché questo avvenga dall'altro lato
I cede sovranità all'interno del Paese perché la modifica del titolo quinto il il federalismo
Le regioni che diventano un punto fondamentale diverso non un patto di decentramento amministrativo ma un modello politico organizzativo dello Stato
Il tema è se questo processo non si definisce non si assesta definitivamente sostanzialmente non ci troverei
A dovere fronteggiare per una nostra presenza anche dal punto di vista dei benefici economiche celerebbe da economici che ce ne debbano venire dall'Europa mentre c'è un sistema in evoluzione c'è stata una riforma del titolo quinto adesso stiamo già lavorando all'ipotesi il Governo si sta confrontando con la Regione una riforma dalla riforma del titolo quinto io credo che guardando le date
Dobbiamo darci dei tempi entro i quali questo Paese trova il suo assetto istituzionale definitivo né può passare il principio che ogni maggioranza che vince un'elezione si fa la sua riforma della Costituzione perché francamente non si è mai visti nessuna democrazia occidentale una cosa di questo genere e si lavora ma qual è la sede del confronto
Dobbiamo arrivare al federalismo allora nessuno pensi che questo si può fare senza avere un ramo del Parlamento che sia un chiamiamo chiamiamolo come vogliamo insomma un ramo del Parlamento e sia il Parlamento delle Autonomie dove gli interessi
E politici si confrontano con gli interessi del territorio perché se questo non c'è
Sarà molto difficile
Trovare poi i punti in cui si discutono anche le questioni che vengono da da questo Andom è da da tutti lavoro complessivo che deve essere fatto
E quindi forse sarebbe meglio che trovassimo anche all'interno del governo nel rapporto del Governo con la sua con la sua maggioranza e anche con l'opposizione un metodo di lavoro
E consenta anche per procedere verso l'assetto istituzionale a un ad un confronto se volete serrato se volete anche a aspro ma che alla fine ci porta a una conclusione che non potrà essere quella di approvare con un estivo numero di voti di maggioranza una riforma costituzionale come avvenuto nella scorsa legislatura di vedere quali sono le cose che tutti insieme possiamo condividere per poi dividerci
Su quelle minori senza di questo francamente e diventa difficile perché le regioni oggi ci hanno per esempio ventisette competenze concorrenti con lo Stato secondo la riforma del titolo quinto e la riforma che in questo momento si sta pensando abolisce per competenze concorrenti
Ripartendo le in esclusivo dello Stato o delle regioni e però quella vigente quella delle competenze concorrenti quindi per due-tre anni dovremmo vivere con le competenze concorrenti poi per il Parlamento approverà la nuova riforma che ancora però deve approdare in Parlamento fra dal confronto delle regioni cambierà tutto anche in questo questo non non aiuta a lavorare bene quando poi bisogno tipizzare risorse perché per utilizzare le risorse bisogna avere punti certi di riferimento
Faccio un esempio e non è quello solo quello delle istituzioni è quello dell'impresa e quale imprenditore se noi non troviamo una stanza di compensazione politica
Che risolve le questioni
Investirà più sulla base di una legge nazionale o regionale quando poi la legge può essere impugnata di fronte alla impugnata di fronte alla Corte costituzionale che ha investito il proprio capitale dopo alcuni mesi si vede venire meno lo strumento legislativo al quale sarà affidato per portare avanti un investimento che ha bisogno di certezze negli anni ecco io credo che al processo di modernizzazione economica al processo a questa grande nuova capacità che viene dal ministero dell'economia di interloquire con l'Europa e per portare risorse del Paese deve corrispondere un processo rapido di moderno di modernizzazione delle istituzioni in modo definitivo per avere punti certi di riferimento e considerare tutti gli operatori come persone che hanno bisogno di questo rilassante sarà molto difficile diversamente sarà molto più facile che invece avvenga che ci sono le risorse che poi per per fatti di di confusione nei ruoli nelle competenze una parte di queste non si riesce a spenderli perché abbiamo in corso processi il cambiamento è che allora a tabella e concludo
E troviamo spesso quando si fa una grande opera stiamo lavorando per voi
Per poi rendervi la vita migliore magari mettendo la fotografia di come sarà quando avremo finito è una cosa bella se però c'è una data certa di fine nel senso noi dobbiamo dire alla gente entro entro entro il due mila sei
Avremo concluso un processo riforma istituzionale di assetto del Paese sul territorio che darà certezza a tutti i soggetti di sapere ognuno rispetto all'altro chi è l'interlocutore che cosa deve fare come lo può fare da voce questo mi sembrava un contributo e per il lavoro che faccio poteva dare al dibattito l'ho fatto ed è un contributo Kent
Non è di parte perché in questo momento mi rivolgo al Governo
E alla maggioranza di cui faccio parte rispetto a un'esigenza obiettiva e che è quella di costruire certezze
Grazie
Grazie presidente
Grazie presidente Vizzini
Credo che con questo intervento possiamo concludere la prima parte di questo convegno si mangiano due dire anche vecchi oggi pomeriggio alle due e trenta si riprende con
Le categorie con tra l'altro la presenza confermata del ministro Frattini alle diciassette saluto tutti e vi ringrazio
Pausa
Fatti i conti
Constatato che
Gruppo
I riottosi che sono arrivati in sala che non si sentano ancora
Totalmente appagati dalla pur dal pure molto piena mattinata dal punto di vista dei contenuti dei temi sì io pro aprirei lavori lavoriamo in questo modo fino a dieci qua ora nella nel momento nel quale daremo la parola per le conclusioni al ministro
Gli affari esteri Franco Frattini abbiamo in questo modo io dirò
Cinque cose che mi sembrano rapidissimamente cinque domande che si sembrano come dire che sarebbe che il pubblico a cui il pubblico potrebbe essere interessato a sentire dare una risposta
Dopodiché voi parlerete toccando anche queste domande se lo volete o non toccando le ha fatto se non lo volete perché mi sembra giusto avete tutti quanti Conte cose da dire siamo stati perché è un pezzo di un grosso comitato di persone che ha lavorato il seme siamo coautori di questo documento quindi è possibile che voi vogliate dire in questa sede cosa che non hanno nulla a che fare con le domande quindi così farete videro cinque minuti a testa soltanto sarò noioso e in questo per consentirvi poi di riparlare due minuti e mezzo dopo un questo arriviamo esattamente alle cinque divide dei conti e quindi vale la re la regola che io sarò scortese solo per consentire a quello dopo di voi di potere aveva lo stesso tempo
Quindi saranno cinque minuti a testa e poi altri più o meno quattro minuti dopo venuto dai dieci minuti a testa Papi Conti sette sette sette otto
Sette otto e per l'appunto fatto male i conti perché sennò otto avete avete più tempo quindi realtà no
Era il villino il vino della casa la settimana del dell'albergo era abbastanza buono no direi che possiamo vero che vedo molti mugugni vedo possiamo da possiamo avere allora scusate Mino otto diciamo sette otto minuti adesso deciderò io di prima girata e poi una replica di due tre minuti
Poche le domande che mi sembrano che stamattina assicura tra le tante cose che nelle di la discussione stamattina lascia sicuramente su cui è interessante sarebbe interessante sentire l'opinione vostra
Il pane era un fan estremamente interessante lo ricordo vocabolo al volo sono accanto a me Rocco Cangelosi Ministero degli affari esteri Roberto Giordani della Confagricoltura
Giuseppe Mele di Confindustria Gabriella palo cedere regione siciliana
Per le organizzazioni sindacali nel loro compresso in particolare della UILA abbiamo Mariani Paolo Pirani non appunto essere Mariani e del resto la persona che ha lavorato con noi alla radiazioni questo testo Marco Romagnoli tra Regione Toscana Gianfranco Ruta per la Confcommercio e Filippo Spano per la Confartigianato
Tra le querele molte domande io ne ho pizzicate quattro che mi sembrano particolarmente interessanti se poco di voci se tocca a me prima di tutto la prima è ma noi se detto stamattina che bisogna che l'Italia faccia lavori in modo diverso rispetto al passato questa molto a che fare con la prima persona cui darò la parola
E quindi quando uno fa negoziazione o l'ho ben chiari fatta seria chiamiamola come vogliamo come ha detto D'Ambrosio bisogna capire cosa fanno gli altri
E quindi gli altri paesi ma che fortissime posizioni hanno e se ce l'hanno perché l anno e quindi dato che le hanno per un motivo noi riusciamo a fare alleanze
Quindi riusciamo a rompere il fronte degli altri con questo memorandum sia sarà pure buono sarà pure capace ma è un memorandum che riuscirà a creare un un fronte di alleanze che si vince se ci si allena questa è la prima domanda che sicuramente UTC
Si pongono ci poniamo la seconda è politica di coesione politica di Lisbona oggi non se ne è parlato mondo la Memorando se ne parla in Europa se ne parla la politica di coesione non è altri deve essere più legata alle politiche
Generali per lo sviluppo e l'occupazione e quindi a Lisbona Grete andare benissimo
In Grecia all'Italia ha parlato così ha detto bene è vero a questo legame deve essere un legame per rendere più forte la politica di Lisbona di che tendere con la forza la cogenza delle regole dei fondi strutturali ai soldi diciamocelo
I soldi i fondi sulla qui senza soldi centromediano effetti limitati
E non ne perdi lui era è la la fo la politica di coesione comunitaria con la vaghezza degli obiettivi
Non stringenti non cogenti non verificabili Lisbona Orso una bella frase è piaciuto in Europa ma che vuol dire questa frase
Dice bene vitale quando dice così come dargli più forza quattro detta questione la cooperazione grande forza sulla cooperazione sicuramente un asse per forza anche un'asta di con cui fare alleanze tutti i paesi dell'ex impero austro-ungarico
E i Paesi nordici sono molto favorevole a grande accordo di cooperazione un terreno da coltivare perché interessano interessa gli altri ma come fare veramente fare un salto di qualità stamattina D'Ambrosio ha detto sono complicate non si riescono a fare
Ha mici che ci ha detto non tutte le amministrazioni ne stanno facendo bene
E quali sono le condizioni perché questa che non rimanga una petizione di principio ma sì effettivamente ben fatte e poi ancora
Qual è la condizione per cui non limpidi possiamo non limitarci alle politiche per con le aree interne nell'Unione ma anche coinvolgere le aree esterne che a chi è molto proiettata nel Mediterraneo serve perché la percentuale di paesi non UE del Mediterraneo molto alta rispetto alle a la percentuale dei paesi non UE del centro Europa
Quarta questione che sicuramente nella testa di tutti voi mi dite no ci guarda caso mai non erano queste le domande la quarta questione benissimo
Eliminare la frammentazione dei fondi Dambra la detto Miccichè è scritto nel documento l'abbiamo detto in Europa la ripetuto il il Centro-Nord e che è molto importante che per lui questa frammentazione molto forte però come facciamo Obiettivo due obiettivo tre insieme benissimo ma come facciamo a tutelare gli obiettivi sociali
Che oggi sono tutelati in qualche modo l'obiettivo tre che sono in qualche modo tutelati dalla esistenza di un fondo sociale europeo come facciamo a continuare a garantirci computer e chiusa le prove di D'Ambrosio
Che non ci mettiamo a fare solo ponti e strade pure importantissima che facciamo anche interventi sulla ricerca Società informazione sui fondi sociale sull'attività Pro Active
Del lavoro come garantirli all'interno di un eventuale obiettivo unificato questo specie nel centro nord ma anche nel Sud se dovessimo arrivare ad abolire i fondi anche anche per l'Obiettivo uno
E un'ultima domanda
Il rapporto con le amministrazioni locali il rapporto con amministrazioni locali e decisivo sono quelli sono loro gli agenti della progettazione soggetti che attuatori dello sviluppo locale benissimo è vero è scritto anche lì
Italia
Ha fatto una scelta molto forte in questo per del ciclo di programmazione due mila due mila sei di come dire anticipare diciamolo per una volta di anticipare il la la la il forte trasferimento alle regioni con un atto di coraggio
Eravamo allora con Isabella palo ci ha seguire queste cose come ne sapevamo che eravamo quasi avventurismi
Ma non l'abbiamo fatto per sostituire un un centralismo regionale un centralismo centrale l'abbiamo fatto nel convincimento che quello fosse il giusto luogo quello della Regione che avesse la giusta distanza dai luoghi locali per decidere
E come sta avvenendo questo processo come garantire all'interno del prossimo processo
Senza del processo di formazione due mila sette due mila tredici nello scrivere le regole come garantire che le le Autonomie locali abbiano un vero luogo senza
Cadere nella padella o nella brace se preferite
Di una sorta di contratta quattro che pure circola che vede inchiodati in un meccanismo forse molto rigido tutte le parti le parti istituzionali coinvolte Bruxelles e il lo Stato nazionale il livello regionale livello locale qual è il modo per garantire il livello locale che effettivamente avrà un ruolo centrale senza arrivare a irrigidire questo in una vasca troppo stretta queste sono cinque domande e sicuramente sono nella testa
E che e e per un dibattito del genere è utile sul serio perché pagano abbiamo in Europa queste domande ce li pongono anche i nostri colleghi europei ci dicono ma quando scrivete questo Memorando cosa volete veramente dire o che io praticamente tutto quello che dovevo dire l'ho detto adesso e quindi i miei cumulati otto minuti li ho spesi direi di dare maggior Rocco Cangelosi ministero che fareste
Classi Fabrizio io non risponderò alle domande che più
Sono attinenti diciamo al ruolo del ministero degli affari esteri in particolare il negoziato
Problemi del rapporto
Con le aree più vicine all'Unione il ruolo che i fondi possono
Svolge nel contesto dell'Unione allargata
Qui ce l'hai con breve excursus storico dicendo che da politica che la coesione
Nasce proprio grazie ad una invenzione italiana negli anni settanta pur Previti
Qui si tratta di attività economiche non disponeva di disponibili i fondi destinati a questo a questo proposito il fondo regionale nasce proprio per un'iniziativa italiana e nasce quando nasce la vigilia del primo allargamento degli anni settanta quando entrano o i Paesi come Gran Bretagna Irlanda e Danimarca il primo allargamento Paesi più ricchi che mettono per la prima volta il concetto di coesione dell'unione
In gioco
Questo lo dico perché vedremo nel succede che questi fondi di coesione andranno aumentando in relazione all'allargamento o determinati eventi dell'Unione Europea
Tant'è che quando viene Irma con l'atto unico era vigilia dell'ingresso di Spagna e Portogallo e necessario rafforzare questi fondi
E anche lì si procede perché bisogna dare esempi a quest'unione il senso della solidità e della coesione analogamente attiene una un forte incremento dei fondi loro raddoppio con il programma dell'orda che coincide con il lancio del mercato unico cioè al momento in cui si realizza il grande mercato ci si rende conto che non si può mettere in sofferenza le aree più povere perché nel momento in cui la LEDHA libera concorrenza si realizza pienamente è necessario avere quegli strumenti per mantenere unità l'Unione
E in questo l'Italia gioca sempre un ruolo di avanguardia gioca sempre
Un ruolo di proposta quindi è una tradizione del gioco d'Italia analogamente avviene quando si fa il Trattato di Maastricht e si introduce la moneta unica a quel momento lì è necessario
Prevedere qualcosa per di paesi che
Troveranno a Rover
Pagare degli sforzi notevoli per poter entrare in nella moneta unica
Aggiungendo uno strumento nuovo che tra accanto ai fondi strutturali nasce il fondo di coesione fondi di coesione Tecnital qua al quale l'Italia non partecipa appunto quale d'Italia sulla base non fa una battaglia per partecipare questo è un punto molto qualificante cioè l'Italia quel momento ritiene che questi fondi devono andare ai Paesi più poveri che erano la Spagna il Portogallo la Grecia Irlanda
E la insieme a cinque Paesi più poveri
E quindi d'Italia non non non non entra in questo fondo di coesione il fondo di coesione cambia un po'l'approccio per quanto riguarda la politica regionale cioè il questa limitata non più il formicolio che funziona a livello nazionale
E non a livello regionale che è una nuova concezione proprio per poter aiutare questi Paesi a sviluppa vero infrastrutture a sviluppare attuali con investimenti senza gravare sui loro bilanci statali già sottoposti allo stress per entrare nella moneta unica
Quindi una scelta diciamo lungimirante se vogliamo che da una parte mantiene le politiche di coesione
Dall'altra parte mantiene introduce questo nuovo fondo di coesione dall'altra ma mantiene con distrutto
Si arriva poi all'agenda
Due mila dove il negoziato riesce
Molto bene all'Italia
E e poi siamo adesso invece alla vigilia del del nuovo allargamento appunto in vista di nuova allargamento si ripropone questo discorso della politica di coesione quindi ho voluto fare tracciare questo excursus storico
Per sottolineare come queste politiche abbiano sempre accompagnato l'allargamento o del mercato
O delle politiche quando dentro tra politica monetaria
O appunto dell'unione stessa proprio per mantenere la solidarietà e la coesione
Per mantenere solidarietà e coesione significa qui rispondo in parte acque alla Processo di Lisbona anche accrescere la competitività dell'Unione perché praticamente Unione sbilanciata squilibrata non può essere compatiti questo questo è un punto sono comunista percepisce validamente
Allora in questo contesto ci sono tutti gli elementi perché un negoziato riesca nel modo migliore
Ecco noi cosa dobbiamo combattere
Noi ci troviamo di fronte praticamente a due posizioni come ha detto il ministro Miccichè questa mattina
Due posizioni contrapposte
Da una parte ci sono i Paesi che solo contributori netti che forma non sono i soli poi vedremo come si distinte che dicono rinazionalizzare amo
Le politiche
E chi in paesi i Paesi ricchi provvedono alle regioni povere che sono nel loro territorio
E destiniamo invece le risorse ai nuovi arrivati o alle regioni poverissimi
Quindi praticamente vogliono
Vi lottare il fondo di coesione ecco il concetto del fondo coesione dagli interventi a livello nazionale piuttosto che le politiche strutturali le politiche
Di intervento basati su base su base regionale ecco questo approccio deve essere a tutto concettualmente e come si può o spiegare questo ai vari paesi noi abbiamo cominciato i contatti e abbiamo visto per per esempio che un paese come la Germania che contributore netto
Condividere il nostro il nostro approccio perché ci si rende conto che una politica
Strutturale
Non può basarsi esclusivamente
Tu
Per sterilmente di fondo da dall'unione a un Paese senza tener conto del contesto globale in cui l'Unione si deve si deve muovere
Un elemento forte che noi abbiamo e che siamo contributori netti anche noi cioè nel momento in cui ci andiamo a presentare con il memorandum
Non è che ci presentiamo dicendo beh insomma noi facciamo soltanto i nostri interessi anche noi siamo contributori netti quindi chiaramente la nostra partecipazione al bilancio la nostra spesa per il Bilancio e maggiore potremmo avere anche noi un interesse a dire va bene allora provvediamo in modo diverso magari attraverso come viene proposto una maggiore libertà negli aiuti di Stato
Ma non è questo il il memorandum italiano proprio fa una scelta di carattere filosofico di carattere
Politico e sociale dicendo che la politica di coesione come è stata nel passato è un elemento strutturalmente connesso alla vita dell'Unione tant'è che appunto come è già stato accennato la battaglia che abbiamo fatto nella convenzione che attualmente il distacco con cui concludendo
E che la politica di coesione abbia dignità costituzione e quindi sia un elemento fondamentale di questo ma non può essere una politica di coesione esclusivamente passata sul balzata sul trasferimento di risorse deve essere la politica di coesione che ha delle direttrici una di queste direttrici abbiamo detto deve essere la concentrazione dei fondi regioni
Più povere sulla base di criteri che verranno scelti
E condivisi da parte dell'Unione
Deve essere una politica mirante alla semplificazione del rapporto tra autorità centrali e autorità regionali e in terzo luogo deve essere una una una politica mirante alla competitività
Cioè questi fondi che vengono trasferiti
Alle regioni più povere
Devono mirare non tanto asserviti aiuto a trasferimenti di fondi ma devono mirare assolutamente a consentire a queste lezioni di diventare più competitive in Europa e quindi di per svolgere ma il ruolo che
Le regioni e italiane ad esempio hanno cominciato a svolgerle grazie all'utilizzazione di questi fondi per progetti per proiettili miranti proprio ad accrescerne il grado di competitività credo che questo è una un argomento molto forte che noi possiamo utilizzare cioè nel momento in cui noi andiamo in Europa e diciamo che questa politica di coesione
Non è semplicemente al trasferimento ma mira ad accrescere la competitività
Mila avendo le religioni
Centri
Non vuole rappresentare
Una sedia aiuti a pioggia non riusciamo come Italia a crearci una rete di alleanze
E abbiamo visto che nei primi contatti che abbiamo preso con i vari paesi anche i Paesi più diciamo conservatori nel senso conservatori che non vogliono fare progressi nella direzione del memorandum italiano
Sono un po'spiazzati delle nostre argomentazioni e non hanno concettualmente elementi acqua
Il cammino però è molto difficile
Chiaramente al momento in cui poi dovremo affrontare la ripartizione delle risorse degli interessi in gioco diventeranno molto porti e quindi la preparazione del nostro negoziato dovrà essere a quaranta e a questo riguardo
Il Consiglio informale che noi che abbiamo il tre quattro ottobre a a Roma rappresenta un punto importante e credo che dovremo giocare bene la nostra Carta in quel contesto grazie
Grazie moltissimo Rocco
Quindi Germania
Quindi Paesi interessati a un utilizzo come dire non per aiuti ma per l'aumento di competitività quando magari Rocco nel nel ritorno qualche riflessione sui Paesi piccoli perché tu cioè spiegato tu mai spiegato
Che poi alla fine quando si vota e voteranno pure i Paesi
Per l'adesione
Quindi ovvero il loro voto avere il raccordo sarà importante vi magari un ritorno della battuta finale su quali sono gli interessi dei Paesi minori che in quella sede voteranno ancora col vecchio sistema col nuovo
Con il nuovo che è stata inventando non lo so nelle vostre stanze segrete
No quindi sul vecchio quindi quei piccoli come ci ritiriamo dietro ecco quindi forza ai marines soci piccoli io dicevo di austroungarici nordici ce l'avete notato che cadono già parlato dieci minuti non perché Rocco che fu cui peraltro abbiamo condiviso molte di queste del lavoro abbia ma perché ho fatto i miei conti fedelmente il vino leggero del pranzo ne aveva probità tra dieci minuti a testa sono mi sembra il tempo giusto
Chiederei a Roberto Giordani di parlare ovviamente credo che con difficoltà si potrà sottrarre alla questione sollevata da D'Ambrosio stamattina
Se talmente relativa alla politica agricola
Grazie o direttore
Io con riferimento quel sua prima domanda lavorare in modo diverso
Ecco io penso che qui non si tratti soltanto diciamo di lavorare
Ma si tratti di operare avendo un atteggiamento di fondo un atteggiamento che possiamo chiamare veramente di cultura di capacità sociale però di guardare alle cose Moro riverso
Quindi è la politica di coesione diviene uno strumento che priva di essere
Uno strumento di suddivisione di risorse verso situazioni di maggior bisogno diventa o una
Un metodo che permea l'insieme delle politiche che vengono portate avanti dalla nostra unione ritengo che questo carattere se ripeto di più culturale che tecnico
Sia un elemento effettivamente molto carente Sennori non troviamo questi punti di riferimento comuni sarà difficile anche riannodare un dialogo come gli altri paesi membri
Potremmo annotarlo vivamente in base a compensazioni
Di carattere politico quindi reciproche convenienze ma noi qui miriamo a qualche cosa di più stabile di più profonda ori più duraturo
Quindi ritengo che anche le la linea che c'era esteri illustrato il dottor Cangelosi sia una linea di grande rilievo di grande importanza anche
Rispondere a queste due domanda
Anzi io dovrei forse se così posso dire ancora un pochino oltre i nove uno degli elementi fondamentali che sta all'inizio proprio di questo memorandum
E nella capacità di utilizzare le risorse erano le risorse sono sottoutilizzate
Un questo contesto noi dobbiamo parlare di capacità di mettere più che essere diciamo la la parte sviluppata se così si può dire che con dei provvedimenti va incontro a quella che il risente di maggiori handicap e vincoli
Dovremmo essere anche capaci di far sì che quella parte che noi giudichiamo più arretrata
Espliciti le proprie capacità per risolvere beni comuni per risolvere problemi e bisogni comuni che sono comunque dell'intera sono società
Sia essa giudicata sviluppata sia giudicata un un grado inferiore di sviluppo
Quindi io ritengo che qui si sia un po'delle linee dei principi fondamentali insomma con cui affrontare
è sulla base di questi problemi
Riguardo poi in maniera più specifica al problema delle risorse ecco questo certo è uno degli aspetti fondamentali
E Borrelli e ribadire che lo sviluppo rurale e anche una componente strategica fondamentale della politica dei fondi strutturali
E venendo anche un po'a quelle sollecitazioni che erano state fatte questa mattina
Mi pare che Mary dover sottolineare che il le spesi per lo sviluppo rurale
Sono comunque destinate a crescere perché c'è una riforma della PAC in atto qualcuno la vorrebbe più intensa qualche altro diciamo
è molto più prudente in questo indubbiamente però c'è uno spostamento dell'asse verso una maggiore diciamo con una maggiore tenuta in conto di quelli che sono problemi di carattere generale della società
In questo senso mi pare e anche tutto il discorso pesi va spostando sulla qualità sulla sanità
Sulla diversa diciamo utilizzazione funzionale del settore
Sia sicuramente uno dei campi che va allargato e comunque
Porta il settore agricolo da una dimensione che potremmo dire locale a una dimensione globale è una dimensione di carattere non solo internazionale ma anche di carattere spaziale
E interessa alle all'intera società
C'è questo problema indubbiamente che sentiamo tutti è chiaro che è venuto fuori stamattina
Di questa polarizzazione della nuova Unione Europea ampliata
Verso diciamo est da una parte e anche di di dall'altra verso un'area mediterranea Atlantia quindi non proprio mediterraneo
Grecia Mezzogiorno italiano insomma si ridurrebbero un po'in minoranza rispetta una totale di di risorse che poi non porrà ampliarsi anzi probabilmente e destinato a ridursi quindi lì c'è veramente per quello che sono i nostri interessi
O una necessità di concentrare le risorse preso non solo verso le regioni in ritardo di sviluppo ma anche di mirare molto bene alla tipologia di interventi che bisogna intraprendere
In questo senso ceto non possiamo comunque non condividere la la preoccupazione per dare una priorità a quelle che sono lecca le opere di carattere infrastrutturale che comunque sono basilari per avviare un cammino di sviluppo
Direi però che dall'altra parte non bisogna dimenticare le forme di incentivazione ma soprattutto l'incentivazione all'impresa non bisogna dimenticare il fatto che sia le infrastrutture sia le forme di incentivazione e comunque nelle loro linee essenziali dovranno rimanere
Debbono coordinarsi che il problema è che noi risentiamo più sovente e che queste due e tipologia di interventi Marciano spesso con tempi modalità collegamenti differenziati e spesso molte opere infrastrutturale anche di importanza
E per cui si è speso molto rimangono un po'abbandonate e poi non sono utili
Al mondo produttivo
Grazie
E in questo senso io sottolineo la necessità per le strutture agricole di una ma non solo per le strutture qui la stesso avanzamento strutturale dell'apparato produttivo
Di una necessità che è proprio radicata per il Mezzogiorno
Ecco io mi fermo qui cedo la parola
Agli altri convenuti
Grazie moltissimo
Nel ritorno successivo devo dire
Una risposta la domanda poi non ce la dai però io fare rapace a pattinare
Siamo disposti a sacrificare un po'di di risorse alla politica agricola se in cambio c'è nell'ambito dei fondi strutturali la garanzia che gli interessi che voi rappresentate come categoria siano riconosciuti
Nella loro prospettive questa domanda non lo sono non la possono fare per la volta dopo ma per intanto dalla progetta Mele di Confindustria
Grazie
Io
Nove a parte la sorpresa delle dei quesiti ognuno sarà quindi magari preparato qualcosa invece così ritrovata anarchico lesinano però accetto diciamo il
Perché secondo me come dire poi alla fine si va sul contenuto sul concreto bisogna andare anche un po'oltre il memorandum vedere che cosa viene dopo in qualche modo e qualcosa che il è già avvenuto dopo in qualche modo allora riguardo al primo punto
Lavorare in modo diverso dal passato effettivamente questo
La dimostrazione il memorandum già una dimostrazione come dire del di lavorare diversamente dal passato almeno per quello che è la mia esperienza diciamo in questo in questo campo
Io ho sempre notato un forte distacco fa fra la diplomazia e uffici operativi
A parte poi la complete scusi una in qualche modo del del ruolo del partenariato economico e sociale che è venuto nel tempo e maturato dopo e che ha integrato e arricchito diciamo al il la compagine diciamo alla base delle delle scelte degli indirizzi per la politica di sviluppo regionale quindi si è già lavorato diversamente dal passato
Del resto se qualcuno ha letto le conclusioni del consiglio informale
L'ultimo Consiglio informale sulle politiche regionali che ieri si è svolto in Grecia a maggio se prova a fare un confronto fra il memorandum Italia e quelle conclusioni ed è una struttura
Praticamente non dico identica ma abbastanza omogenea ovviamente all'interno dei singoli punti ci sono varie mediazioni varie problematiche ancora aperte una la più rilevante è sicuramente quella finanziaria perché lì si dice chiaramente
Ci vogliono soldi per fare tutto quello che qui abbiamo detto però alcuni
Non ce li vogliono mettere altri son d'accordo nel mantenere almeno quelli che già
Sono determinati e cioè lo zero quarantacinque del PIL e altri ancora invece penserebbero dirittura d'incrementare perché se vogliamo prendere seriamente la questione regionale nel nell'Unione nell'Unione allargata ancora di più bisogna anche spendere bisogna anche metterci discorso
Quindi come dire il modo di lavorare c'è già il problema è chiaramente si dà una traccia si riesce anche a condividerla con gli altri partner e poi all'interno dei singoli punti è un problema di di mediazione di mediazione anche pesante anche dura ostica
Perché qui le divisioni su tutto punti sta finanziario è inutile nascondercelo sono rilevantissime voi prendete i vari documenti Espress espressi più o meno focalizzati diciamo sulla questione politica
Di coesione e che voi vedete posizioni estremamente rigide come quelle del Regno Unito che lo sono sempre state storicamente e cioè di chiusura o addirittura di rinazionalizzazione delle politiche di coesione
A a
Situazioni o soluzioni diciamo molto orientate molto schierato ed addirittura per un mantenimento degli attuali livelli soprattutto quelli dal punto di vista finanziario e quant'quantitativo finanziario vedi Spagna che vorrebbe mantenere a tutti i costi
Il fondo di coesione in qualche modo anche le conclusioni di danno una speranza quanto meno di phasing out dal fondo di coesione
Quindi la mediazione a quel punto diventa molto difficile la cosa importante che lo aveva assunto un metodo che io trovo fondamentale e cioè che la struttura tecnica di servizio
Sì abbia un ruolo attivo anche nella mediazione diplomatica e al suo tempo la mediazione diplomatica sia molto attenta anche alla struttura tecnica
E che il processo attraverso il quale si arrivi poi a definire delle scelte veda una partecipazione larga ampia perché quello che si sottovaluta so tutto della parte del CIPE economico sociale e che noi siamo anche una rete europea non siamo solamente persone che agiscono e si muovono all'interno di uno stato membro ma abbiamo contatti e confronti continui o addirittura veniamo contattati persino gli altri stati membri
Non abbiamo ricevuto addirittura una delegazione britannica che voleva sapere da noi che come la pensavamo sul sulla politica su future la politica di coesione
Quindi come vedete cioè se non si fa
Compattezza diciamo così nelle scelte e poi questa compattezza e viene difesa
Su base tecnica con il supporto gli uffici e su base negoziale con una buona capacità negoziale da parte delle diplomazia
Si possono avere maggiori margini di successo e di come dire di no non dico di imporre ma quanto meno di ampliare il consenso intorno alle nostre posizioni
Secondo punto coesione Lisbona secondo me questo tema e fondamentale ma va affrontato nell'ottica più ampia dei rapporti fra politica di coesione e altre politiche
E cioè
Lisbona è fondamentale perché pone degli obiettivi
Importanti soprattutto per le regioni con il ritardo
Abbiamo ci chiaro gli obiettivi di Lisbona del del livello del tasso di occupazione da raggiungere al al due mila dieci insomma
Sono obiettivi rilevantissimi innanzitutto per le regioni in ritardo quindi non si vede il motivo per cui non debbano essere integrate le varie politiche e soprattutto avere una visione orizzontale delle altre politica
Cioè Lisbona a una speranza in più di essere attuata sì viene integrata nella politica di sviluppo di coesione che se la politica di sviluppo di coesione e capace di
Assumere gli obiettivi di Lisbona al suo interno
Purché coerenti appunto con gli obiettivi di di di riequilibrio di coesione
E qui risolve cioè come dire risolvere il rebus del quarta della quarta questione che tu poni nel momento in cui c'è questo tipo di rapporto e di integrazione è ovvio che se assumiamo come vincoli per esempio crescita del tasso di occupazione la politica sociale inevitabilmente deve far parte e la programmazione dei fondi strutturali cioè diventa come dire sostanzialmente automatico
Certo dirlo è un conto farlo è un'altra questione cioè vanno impostate seriamente delle politiche capaci di avere effetti non solo su con interventi diretti suo obiettivi definiti ma anche di effetti indiretti desumibili da altri tipi di intervento e per le infrastrutture
I punti o le ferrovie non è che hanno solamente l'effetto l'impatto di ridurre la marginalità volate di felicità
Ma anche quello di creare occupazione di muovere l'economia e di a favorire lo sviluppo seppure in modo temporaneo e poi a medio-lungo termine anche in altro modo
Terzo punto la cooperazione
La cooperazione un po'un problema perché ci sono tanti tipi di cooperazione nelle politiche comunitarie ne vediamo una Tipo Interreg che ne vediamo altre ti come da l'impressione che la motivazione di fondo di queste in queste iniziative sia per quanto riguarda su tutti i rapporti esterni prevalentemente politica
Per poi ricadere per ogni schematismi di intervento che sono tipici o classici a volte delle politiche di sviluppo territoriale cioè sia uno stacco per esempio nella nell'individuare cure dovrebbero essere finalità fondamentali se si vuole fare cooperazione Sterna bisogna i può dire partire da una rete di relazioni partire da da rapporti partire da approfondimenti super particolari tematiche che sono di rilevanza per entrambe le sponde
E da questo individuare poi la progettazione l'intervento qui invece sembra che si crea più il contenitore finanziario
Programmatorio diciamo per l'intervento nel quale poi inserire le varie cose che bene o male da una sponda e dall'altra escono fuori e provare a mettere insieme va cambiata la logica e qui c'è anche cioè da questo poi deriva anche la difficoltà di cui parlava D'Ambrosio stamattina di attuarli sostanzialmente perché non c'è la dimostrazione più rilevante che abbiamo in quasi tutte le esperienze di programmazione che se si parte da una buona preparazione di ciò che si programma
Solitamente il processo di maturazione la programmazione e la sua realizzazione ne sono ampiamente agevolata qui addirittura lo stacco ancora più forte perché si parte da obiettivi strettamente politici di rapporto di relazione
Avvertì mise sporca soggiorni tra no
Per arrivare invece poi direttamente a degli interventi che
Non non rispecchiano non riescono veramente accogliere la problematica del rapporto fra unione Europea regioni confinanti don europea e paesi terzi regioni confinanti devesi terzo
Per quanto riguarda il quarto punto quindi già risposto al quinto invece l'apporto che i poteri locali
Qui è un problema molto rilevante che ci investe direttamente che non abbiamo risolto pura pur avendolo ipotizzato nell'ambito della del Ku CS del del piano di sviluppo prima e poi del cui CS e cioè come dire la riforma istituzionale
Io qui vedo molto il discorso Titolo quinto e decentramento che è ancora un discorso insoluto ancora un discorso in movimento e che non ha risolto veramente io volli le competenze
Per quanto riguarda la struttura amministrativa di questo Paese cioè ci sono ancora delle ambiguità che devono essere in qualche modo risolte
Parto dal livello diciamo più generale almeno per noi come Confindustria delle c'è molto vicino il problema
Della grande infrastrutturazione e la grande infrastrutturazione non si risolve se non sia un disegno nazionale di assetto del territorio non si risolve se non si ha una competenza almeno finale
Almeno finale per quanto riguarda poi le decisioni la le progettazioni
è ovvio che ci deve essere quindi un articolazione per livelli e per scale territoriali che sia coerente con un disegno del genere cioè c'è qualcuno che ad una determinata Scala deve avere una prevalenza e altri che alle altre scale devono avere necessariamente prevalenza pur avendo però disegnato una cornice magari con possibilmente condivisa nella quale muoversi
Quindi il problema dei rapporti con le Autonomie locali io paura che forse il il tema che noi abbiamo e che ancora persisterà e speriamo che venga risolto però almeno la prospettiva del due mila sette
E ancora persisterà per qualche anno nel nostro Paese perché vanno risolti a monte
Delle visioni un pochettino più strategica un pochettino più complete e molto
E non solamente apparentemente legati ai principi di sussidiarietà che tutti a parole condividiamo ma lo siano perfettamente nel concreto cioè ciascuna scalava data la prevalenza della autonomia del dell'istituzione competente
E questi poi far loro devono essere chiaramente coordinate e integrate in un disegno comune condiviso
Grazie molto per la vivi Dezza per denotato tutti riferimento agli inglesi pensate quanto è importante la questione del della del d'
Della del cooperare perché gli altri Paesi il lobbying e di D'Ambrosio di stamattina del viceministro Miccichè consiste nel fatto degli altri Paesi vanno in un paese diverso panna incontrare le parti cercando nella divisione
E quindi noi di fronte a fare fatta da un documento comune abbiamo fatto una roba che enorme da questo punto di vista
Torneremo credo che la questione delle altre politiche soprattutto credo che Romagnoli vorrà toccarla prima di Romagnoli sentiamo tabella fa
Allora la prima domanda
Mia nonna diceva chi ben inizia ha fatto metà degli altri ma io penso che qui e dobbiamo dare atto che le due amministrazioni che hanno curato questo memorandum da un punto di vista tecnico come politica settoriali il dipartimento sviluppo e coesione e da un punto di vista strategico politico di negoziato il ministero degli affari esteri dobbiamo dirci che questa collaborazione è riuscita finalmente abbiamo iniziato in tempo utile per trovarci pronti ad affrontare l'Europa con una linea strategica condivisa
In estate e dico che non è condivisa soltanto con le amministrazioni centrali ma anche con le altre regioni e con le parti economiche e sociali
Secondo me però cosa dovremmo fare Rocco soprattutto la tua amministrazione Rispetto diciamo alla strategia la strategia ce la siamo data contiene undici punti
Sappiamo benissimo avendo tra l'altro rappresentante in questo momento la Sicilia quindi la Regione Ca'curato il coordinamento dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome
Per arrivare diciamo alla condivisione di questo documento
Sappiamo che
Questa stessa strategia risente di tutta una serie di compromessi che sono proprie degli interessi che ognuno di noi vuole porta quindi la prima cosa in merito alla strategia darci dei punti fermi di condivisioni
Quali nessuno di noi vuole assolutamente demordere alcune di queste cose proprio per trovare la condivisione degli altri dovremmo lasciarli strada facendo ma ci sono dei tutti che assolutamente non dobbiamo coi quali non dobbiamo venir meno in maniera condivisa
Secondo vollero occuperò che dobbiamo assolutamente privilegiare questo che questa mattina anche il Presidente D'Ambrosio in parte faceva riferimento
Io penso che noi non siamo a fare lobby con gli altri Paesi a far condividere la nostra strategia se riusciamo a trovare delle persone che sanno poi applicare le proprie io andrei oltre rispetto all'affermazione del Presidente D'Ambrosio presidente D'Ambrosio parlava di politiche del nostro personale degli italiani a Brussel
Ma io fare una cosa devo a te non vorrei magari che poi pecchiamo che delle volte di italiani sono quelli che ci penalizzano per far vedere che non lo so non è utile allora magari danno meno importanza con lo Stato si è più a quelli di altri così mostrano loro integrità nei confronti del loro Paese
Io cercherei penso che il Ministero degli Affari Esteri deve cercare incominciando dal commissario in giù delle persone che abbiano europei non non devono essere necessariamente italiani
Ma che abbiano il profilo e la sensibilità adatta per dare valore giunta queste politiche
è questa la sfida che noi abbiamo di fronte se vogliamo trovare alleanze
Allora il fatto che siamo contribuenti netti e nonostante non siamo contribuenti netti nonostante abbiamo difficoltà ad utilizzare queste risorse
Siamo in grado di dire guardate che noi crediamo in questa politica ancora scommettiamo in questo politica nonostante le nostre difficoltà anche se anche noi diamo all'Europa più di quello che riceviamo è senz'altro la scuola dell'esempio l'elemento che può spingere gli altri atti a seguirci
Però dobbiamo anche convincermi che l'unione nella gestione di queste politiche rispetta delle linee guida di carattere generale la rinazionalizzazione che significa che sono gli stati membri che decidano le procedure e le modalità di intervento riesce a darci un valore aggiunto
Penso di essere l'unica autorità di gestione gestire sedute intorno a questo tavolo purtroppo vi devo dire in coscienza che io questo valore aggiunto da parte dell'Unione in questo momento non lo vedo molto
Vedo molto poco
Secondo elemento
Politica di coesione la coesione Lisbona ma penso che svilupperà occupazione
Se noi utilizziamo bene abbiamo raccolto la sfida sentiamo molto parlare di qualità all'interno delle nostre politiche noi dobbiamo riusciamo a mettere in piedi un circuito virtuoso questo circuito virtuoso menta la qualità della vita
Come tali la qualità della vita significa creare processi autonomi di sviluppo ed occupazione
Non vedo assolutamente contraddizione tra le politiche diciamo strutturali dell'Unione e le politiche dell'Unione
Se non riusciamo a a interpretare bene queste politica realizzarle bene sono in stretta mi sinergia e vanno in questo senso
Operazione condivido perfettamente perché viene l'anzianità un po'mi fai vedere fondi
Allora cooperazione sono a metà allora cooperazioni condivido le riflessioni di Giuseppe Mele inneggianti eretto alcun altre l'unico punto del memorandum dove non mi ci ritrovo molto Fabrizio cosa noto noto che queste politiche le politiche sostanzialmente di cooperazione diventano molto spesso autoreferenziali fina a loro stessi
Diventano dei contenitori perché di fatto ci sono delle strutture che li gestiscono sicuramente una carenza di busserà una carenza anche nostra nazionale prove non riescono ad entrare sinergia molte di queste sono azioni pilota studi di fattibilità che di fatto dovrebbero dare valore aggiunto alla programmazione
Restano completamente scollegati pensa dei problemi dell'acqua che al nostro Mezzogiorno ci sono studi agli atti che sono stati fatti con i diversi intervento ma nessuno di noi che facciamo politica attiva li conosciamo o riusciamo a mettermi in circuito allora penso che possono diventare senza altri elementi che aiutano il dialogo con l'Unione in senso lato in senso lato magari senza ricadute concrete
Ma l'ideale sarebbe anche queste dal mio modestissimo punto di vista inserirle all'interno dei programmi operativi come linee di intervento
Nel senso che il programma operativo come se ci fosse una prima fase una seconda fase una prima fase prevede anzi con lo studio di fattibilità molti non stiamo lì a Dinoi stiamo realizzando misure che prevedono lo studio di fattibilità poi di fatto la realizzazione concreta di quella determinata attività
Se non riuscissimo a inserire nel programma operativo ci sarebbe una stretta connessione di fatto tra queste politiche e la programmazione estiva che è questo l'elemento alla fine di maggiore scollamento
Perché da una parte non perdiamo le procedure nel senso che sta invece realizziamo dei contenitori dottori ad hoc con le procedure ad hoc per fare che cosa che sono operazioni presupposto di programmazione attiva anche noi spesso non ci parliamo tra di noi sono strutture diverse che gestiscono queste cose
E quindi restano lettera morta
Ripeto secondo me il memorandum dovrebbe fare una riflessione in questo senso
L'ambientazione dei fondi Obiettivo due Obiettivo tre ma i soldi non dovrebbero avere colore ritorniamo ancora al punto primo se le politiche sono attuate beni non c'è non dobbiamo intervenire sul sostegno all'occupazione con il fondo sociale ma che senso ha
Tutto è finalizzato dicevamo allo sviluppo
Quindi se riusciamo a mettere in piedi un circuito virtuoso di intervento non ci dovrebbe essere bisogno di operare nel settore agricolo con il feudo operare nel settore del fondo sociale delle politiche sociali con il fondo sociale fare infrastrutture con il fare questa è una mera complicazioni di vita a lei la preoccupazione che io ho sentito con molto con molta attenzione con entusiasmo queste proposte che sono state avanzate
E che di fatto sappiamo benissimo perché esiste la divisione dei fondi a Bruxelles come gli assessorati presso le nostre regioni o le competenze delle amministrazioni centrali
Forse l'unico modo per risolvere questo problema è in un lo rende meno l'unificazione dell'Obiettivo due dell'Obiettivo tre perché avendo già la DG Regio altre competenze sull'Obiettivo uno forse ricco riesce a diciamo accedere alla DG Occupazione l'obiettivo o due che però certo la stessa di gioco fazione non so quanto si ingrato fino a questa nuova visione dell'Obiettivo due dove ci sono anche interventi infrastrutturali sia in grado di gestire quindi se le politiche sono belle strutturate garantiscono qualità non veto assolutamente problemi di raggiungimento dell'obiettivo e più un problema anche lì di riparto di competenze e di gestione rapporto con gli enti locali come garantire questa sinergia
Ma qui penso che sia un problema culturale ognuno di noi deve essere molto chiaro con se stesso noi Regioni dobbiamo abbandonare la gestione della gestione non ci compete il vero soggetto attuatore di programmi all'ente locale
Presso dobbiamo fare lo stesso sforzo le regioni a livello centrale di Regione che devono fare le amministrazioni le amministrazioni dovrebbero garantirci assistenza tecnica strategica di insieme
Alla gestione abbiamo detto che ormai appartiene al territorio ma non appartiene neanche nelle regioni come non appartiene la Provincia sono due snodi importanti
Per un soggetto che realizza gli interventi è l'ente attuatore il Comune come dobbiamo stabilire queste cose secondo me in stretta sinergia in partenariato come stiamo procedendo vedo molti colleghi regionali stiamo procedendo sul territorio
Con la condivisione condivisione che molto spesso anche scontro non sempre siamo d'accordo però sicuramente dalla condivisione di un progetto nasce valore aggiunto
In questo senso se vi ricordate ho avuto modo di dire però anche ad Agrigento e secondo me l'aspetto qualificante aggiuntivo che io trovano i nostri progetti integrati territoriali
Per carità di mettere a regime istituzionalizzare questo rapporto di collaborazione tra Regione Provincia e Comune
Perché in un certo senso è un modo di creare questo circuito abituarci a confrontarci reale noi Regioni con il territorio metterci in sinergia e condividere capire l'uno le esigenze della
Sono Gabriella una questione qui credo Rocco non si potrà sottrarre sulla questione delle persone resa più estesa non italiane ma di qualità mi sembra che il quesito una una settanta e altre cose ma anche un'altra che forse diciamo su dovremo sentite ancora poi dopo che quindi detto questo cosa vuol dire che la poltrona colletto nomi locali e meglio a cascata cioè come dire il rapporto è un rapporto fra le due tre istituzioni in cima e poi la Regione con le autonomie locali o come oggi non il cognato coordinati va be'comunque
Hai toccato la questione del dei fondi a questa deposizione del sociale
Abbiamo Fernando Mariani
Petto al documento presentato questa mattina
CGIL CISL e UIL hanno dal punto di vista del merito
Largamente condiviso non
Documento
Anche perché lo stesso documento accoglie gran parte dell'osservazioni fatte dalle stesse organizzazioni sindacali a partire dalle scelte dalla scelta di affrontare la prossima riforma dei fondi non solo dal punto di vista finanziario ma prima di tutto dal punto di vista la qualità dei contenuti così come
Palatucci nel suo intervento concludeva rispetto la qualità dell'internet
E sostanzialmente per CGIL CISL e UIL sono dei punti compreso ovviamente il documento su cui non non si può transigere ovviamente abbiamo ampiamente discusso
Sia all'interno nostro sia poi diverse riunione che abbiamo fatto mi pare che sostanzialmente inizia una convergenza rispetto alla alla alla rafforzamento delle caratteristiche di competitività tra i territori di come già aveva accennato Rocco Cangelosi all'interruzione stabile di un nome d'Oro fondato su principi della concentrazione territoriale
Della premialità dell'integrazione e soprattutto del partenariato
Punto di favorire
Fra i paesi una vera politica di
Regionalizzazione europea
Proprio rispetto a quel di equilibrio delle aree più povere soprattutto con una dignità costituzionale
E per quanto riguarda ovviamente le parti sociali è nostro interesse che nell'ambito del negoziato ci sia una sottolineatura rispetto all'obiettivo della creazione di occupazione
Ti faccio un passaggio rispetto anche agli indicatori perché ci sta benissimo lui che adora il settantacinque per cento del PIL pro capite ma secondo lui eventualmente un passaggio un ampiamente di quell'indicatore anche alla tasso di occupazione troverebbe molto favorevoli le organizzazioni sindacali
Ti aggiungo alcune cose
E mentre
Parti sociali sono per una mantenimento se non addirittura un rafforzamento di quelle sono le regioni obiettivo uno e gli interventi rispetto alla al loro stato ma anche rispetto a un un intervento di tipo economico finanziario i quella transitorietà di quelle regioni che stanno uscendo da un obiettivo uno e quindi che quindi nel modo maggiore possibile vengono accompagnate alla al momento di transizione
Ci tengo a vivere Anna sottolineare una cosa l'ampliamento dei con i nuovi Paesi sposta il baricentro nostra Europa
Aggiornamento e verso i Paesi del Nord
Come dire c'è una sorta di regresso del dei paesi del Mezzogiorno dei paesi del Sud
E non solo c'è griffe geograficamente tracciando una linea di separazione tra Europa del Nord Europa del sud
Ma anche dal punto di vista degli interventi ora come suggerimento
E di lei di non lasciarci scappare questa linea mediana suo spostamento verso il nord verso i Paesi del Nord una maggiore attenzione su pesi si affaccia sul Mediterraneo anche che sono quei Paesi di collegamento con le politiche
L'altro continente dimentichiamo
E tra l'altro vive si affacciano nel sul Mediterraneo sono quei Paesi che doveva fare la transizione tra come dire l'Africa e i Paesi dell'euro
E concludo soltanto con un una sottolineatura rispetto alla deframmentazione dei fondi
Mi pare che la settimana scorsa in Portogallo da Stato a una discussione proprio rispetto alla posizione alcuni Paesi del Nord che Bode un fondo unico hanno proposto un fondo unico
Ti chiedo e propongo che mente di fare attenzione
Spetta agli obiettivi due soprattutto il treno preservare di di di cercare delle garanzie
Rispetto a quelle che sono le necessità sociali nel nostro Paese rispetto anche all'esterno temi è un come dire un discorso delicato che si sta affacciando si sta ragionano in questo momento e fosse sarebbe opportuno se riuscissimo ad approfondire questa tematica
Grazie molte
Soprattutto per quest'ultimo punto che eroga su quest'ultimo punto dovremo come dire passare dalla fase del non c'è azione la fase concreta delle delle indicazione c'è di che cosa sia all'interno dell'eventuale fondo unico alla garanzia che non ci sia questa garanzia Renault tenuta con quote minime
E ne conta destinate a certi risultati opere ottenuta con obiettivi sono stata alternativa siamo al arrivando la fase di cui abbiamo bisogno e quindi mi chiedo in questo senso anche con la contraffazione delle parti
ER di di passare alle alle alle proposte però sulla parte credo della rapporto con le altre politiche sia agricole che sociali credo che anche Marco Romagnoli Regione Toscana vorrà soffermarsi
Se io cercherò di affrontare il tema della politica lesione che interessa anche le regioni e non hanno ritardi nello sviluppo
Questo
Per
Spiegare meglio questo concetto io userò due casi specifici la PAC le la regolazione del mercato e non solo politiche
Definite specificamente per le aree arretrate fa solo politica e che incidono enormemente sia su queste aree sia sulle aree
Che hanno minori problemi
Quindi scusate le schematicità io dovrò andare con l'accetta quindi chiedo comprensione
Ci saranno anche delle provocazioni forti che non è possibile
In un tempo breve stemperare troppo
Se le politiche di coesione sono politiche di sviluppo regionale allora bisogna prendere atto come d'altra parte è stato preso atto dai fondi strutturali fino ad oggi e gli squilibri le disparità ci sono anche all'interno delle regioni più sviluppate e questo è un assunto che ha portato non solo all'attuale definizione fondi strutturali ma la stessa polizia nazionale sulle aree depresse ciò che distingue
Solo la disponibilità di risorse che desse commisurata alla gravità dei problemi
Quindi politiche di coesione come politiche di sviluppo se questo è vero come dice Lisbona
Ci deve essere un allineamento di feste politiche di coesione alle finalità più generali e l'Europa si è data sono finalità di un equilibrio armonico che anche come dire con grandi ambizioni la piena occupazione in dieci anni non non è uno scherzo
Quindi
La convenzione e le scelte Lisbona credo siano è un momento di riflessione importante soprattutto in presenza dell'allargamento
Ecco io vorrei fare una notazione su questo credo che ci sia una sottovalutazione
Bella cambiamento e dell'allargamento porterà e vedo una scarsa
Volontà di innovazione rispetto al passato cioè io credo che di fronte ai forti cambiamenti
Si resta dei quasi solo se si innova molto se si difende
It il poco del passato si perde sempre allora di fronte ai grandi cambiamenti bisogna avere capacità d'innovare non credo e quel il dibattito ci attualmente in Europa
Sui fondi strutturali ma soprattutto sulla parte abbia questo carattere
Quindi necessità di raccordare le politiche e di innovare
Per raggiunge gli obiettivi più generale caso della PAC la pacche nasce come necessita di raggiunge la sufficienza alimentare e di sostenere erede dell'agricoltore cinquantasette poi ci sono gli scempi degli anni settanta ancora vi ricordate alla previsione la distruzione
Dei dei prodotti agricoli
Riformare novantadue
Si passa da una impostazione sostenere prezzi al sostegno arredi fra gli agricoltori si passa sostanzialmente da un contributo e dai consumatori a un contributo che dà il contribuente scusate il bisticcio cioè si passa
Ecco
Quindici a un una forte innovazione ma restano tutta una serie di limiti limiti
Sono sostanzialmente che
Dalla politica regressiva nel senso del premio solo premia
Le grandi imprese non contribuisce all'occupazione nel senso non è previsto
Lo contribuisce l'occupazione ovvio quando si sostiene il reddito di qualcuno ci sono si si contribuisce l'occupazione ma non a come finalità l'obiettivo dell'occupazione non c'è uno stimolo un incentivo a sostenere l'occupazione
Non si incentiva la sostenibilità delle produzioni o solamente in parte si incoraggia sostanzialmente la monocultura non la sì aumenta la capacità competitiva
E rimangono distorsioni e sprechi negli aiuti Agenda due mila in parte
Rimedia alcuni di questi di questi difetti
Io vi dirò molte tanto mi scopro subito perciò estimatore dello sviluppo rurale rispetta gli è inutile
Perché lo sviluppo rurale è una politica chi è più vicina alla politica viaggio nella politica di sviluppo cioè si fa carico
Il rapporto tra produzione settore territorio e circa di arrivare a una sviluppo armonico prendendo in considerazione non solo la settorialità
E le produzioni ma anche il contesto
Economia sociale e territoriale in cui l'agricoltura da questo punto di vista la proposta revisione è una proposta deludenti e va addirittura indietro rispetto alle premesse nel luglio due mila due
Dove era previsto che ci fosse un equilibrio tra il pilastro degli aiuti diretti sulle produzioni con il pilastro dello sviluppo rurale
Si va addirittura indietro si va a un sei per cento di incremento
E lo sviluppo rurale in un contesto in cui attualmente dieci per cento delle risorse
Sviluppo rurale novanta per cento delle risorse per gli aiuti
Ecco io credo che
Questo evidenzi tutti i limiti di una politica settoriale cioè la separatezza
Il poco integrazione con le altre polizie una gestione centralizzata che impedisce il partenariato e la programmazione locale non verifica nessun effetto sul territorio non non si raccorda ciò che successe il territorio mantiene una la la dominanza di una logica di prodotto
E contribuisce limitatamente allo sviluppo o lo sviluppo equilibrato e territorio giustamente sì prego produzione il territorio un fatto secondario
Restano procedure estremamente complicate e farraginose
L'allargamento è destinata accentuare questo tipo di problemi in negativo perché per i dieci Paesi che aderiscono per gran parte stipa esile agricoltura è un settore fondamentale che ancora un'altra occupazione quanto meno la logica dei premi
Per ettaro
Vuol dire ritrovarsi sicuramente con un problema di occupazione
è un problema di aumento del reddito quel per alcune imprese rispetto a uno sviluppo che invece deve interessare il il territorio complessivamente
Il mancato riequilibrio con lo sviluppo locale con lo sviluppo rurale uno dei difetti che impedisce una maggiore coerenza e integrazione della PAC con gli obiettivi di Lisbona
Non ultimo le risorse la pacca dispone mi cinquecentosettantacinque mila miliardi di lire annue
Non riesce ancora bene quantificare in euro mi piace di più di portarli in lire anche perché appunto duecentosettanta miliardi di euro lo fanno lo stesso effetto di cinquecentosettantacinque mila miliardi di lire
Sono una cifra consistente che non può essere lasciata a un intervento su un settore se questo non ha forte rapporto con gli obiettivi più generali questo io lo dico prima di tutto come cittadino
Io riconosco grandissima importanza da questo punto di vista non solo accordo con barca quando dice
Verifichiamo se c'è la disponibilità di mollare un po'di risorse l'agricoltura per secondo me le risorse possono e debbono restare all'agricoltura ma con il concetto il legame dell'agricoltura al territorio
Questo è il punto perché il quarantasette per cento del bilancio comunitario
E sono un elemento è un elemento che deve produrre
Un effetto complessivo mi deve riportare molto di più che non alcuni elementi importantissimi qua sul settore
Teniamo conto di nuovo per dare i numeri lei può riferire visione su un terzo del bilancio
La PAC il quarantasette per cento
Quindi se si può incidere più complessivamente queste opere un un punto qual è la proposta la proposta già dettate
E se se ci si deve allineare gli obiettivi di Lisbona e creare un miglior raccordo con le politiche coesione bisogna riequilibrare a favore dello sviluppo locale
L'altro punto e volevo affrontare lo affronto dopo perché questo non costa niente sono le
Politiche di regolazione del mercato
Grazie volte
Fece abbiamo deciso di avere due giri così avremo possibilità su questo punto delicato evidentemente vinte regole certe tavole di avere le reazioni degli altri partecipanti ma sentiamo per ora Gianfranco Ruta da Confcommercio
Per quanto riguarda il primo tema cioè quello relativo alla posizione negoziale
è evidente che la coesione della posizione negoziale fondamentale fra le diverse parti anche perché come è stato fatto rilevare qui spesso gli altri Paesi utilizzano le divisioni interne e quindi il fatto che sia stato fatto un lavoro ottimo al lavoro che ormai proseguì diciamo da da Catania la Cento idee per lo sviluppo nella colonia coinvolgimento del partenariato economico e sociale nella definizione del memorandum italiano
Senz'altro consente anche di rafforzare la posizione negoziale perché dovrà trattare questo punto
Confcommercio e sostanzialmente d'accordo con tutti gli undici punti del memorandum in particolare per quanto riguarda il punto sei
Il fatto che è stato citato anche dal collega dei sindacati relativo al tasso di disoccupazione e previsto il punto sette relativo all'insularità ugualmente dell'interesse previsto il punto otto relativo al phasing out maggiorato per quanto riguarda le regioni che per l'effetto statistico usciranno ugualmente è stato sollecitato per quanto riguarda i punti nove dieci abbiamo qualche preoccupazione in più
Che riguarda lei per quanto riguarda le aree sono considerate come sviluppate quelle are interni alleare sviluppare che presentano viceversa delle situazioni che sono del tutto analoghe
Alle regioni più sottosviluppate e su qui magari s'è già stata sono proposte che già sono state fatte sarà anche un po'provocatorio ma al fatto diciamo di andare anche a cercare di analizzare queste situazioni interne di proporle un altro tema e quello che riguarda che consimile che riguardo al discorso della Ruhr della delle aree di degrado urbano quindi anche in questa situazione c'è da considerare che al nella stessa regione nella quale ci sono degli indicatori
Di disagio economico che sono positivi in realtà ci sono all'interno delle aree che hanno delle criticità molto forti e questo tra parentesi credo che sia di interesse anche degli e dei tanto citati inglesi perché anche loro stessi recentemente si rendono conto del problematica del degrado dei centri urbani nel loro Paese
Per quanto riguarda il discorso della cooperazione ecco l'altro aspetto che andrebbe maggiormente la forzata e quello della contiguità di carattere economico quindi la operazione fra aree territoriali che non sono contigue diciamo dal punto di vista fisico ma che hanno una ricchezza di scambi economici e per quanto riguarda i discorsi di cooperazione vorrei anche evidenziare l'importanza delle esperienze di trasferimento di quello che è il modello istituzionale del modello diciamo di gestione del territorio così detto istituisce una billing che forse anche noi possiamo trasferire in questi Paesi dicono di no no ovviamente non come Confcommercio ma diciamo come Italia
Il tema che però diciamo ci attrae di più quello diciamo più scottante sul quale rileviamo delle criticità maggiori e quello del rapporto fra le politiche di contesto nipoti e le politiche di incentivazione delle imprese siamo perfettamente consci della problematica degli aiuti di Stato
Ci rendiamo conto perfettamente della di quelle che sono state le conclusioni del vertice di Barcellona
Ci ricordiamo ovviamente anche del vertice di Lisbona a riguardo però diciamo se queste polveri contesta poi la fine dovessero prevalere in modo netto i privare quello che anche nel quinto rapporto non solo i voli di ricognizione del DPS è stato individuato come uno dei fattori che possono aiutare diciamo la localizzazione in determinati territori ovviamente ecco questo sarebbe diciamo una un grosso problema
Questo anche perché cioè diciamocelo chiaramente questi Paesi entranti hanno tutti quanti una situazione per quanto riguarda il mercato del lavoro che diciamo favorisce la localizzazione la delocalizzazione produttiva noi come settore dei servizi ovviamente ne soffriamo di meno perché il settore Servizi è particolarmente radicato al territorio ma per quanto riguarda diciamo la sugli aspetti Entente manifatturieri è ancora più però diciamo ne soffriamo voi ovviamente in di riflesso nel senso che riducendosi poi l'occupazione dei nervi dicendosi diciamo il reddito ovviamente l'abbiamo riflessa anche noi come settore di servizi
Per quanto riguarda il settore dei servizi un ulteriore effetto negativo che deriverebbe come dire dalla riduzione delle politiche di incentivazione delle imprese è un po'diciamo il nostro peculiare questo problema
E che in particolare il settore del commercio è stato buon ultimo a entrare nelle politiche
Strutturali cui sapere chi era presente nel quadro guida il sostegno novantaquattro novantanove il commercio non era previsto ma è stata soprattutto una scelta nazionale non abbia verificato più e più volte a livello comunitario tant'è vero che presenta il Portogallo aveva delle azioni che riguardavano questo settore presso diciamo dalla per quanto riguarda invece Agenda due mila sia nei regolamenti sia nel
Sia poi nei programmi operativi è stato poi pienamente accolto anche se con qualche difficoltà perché abbiamo dovuto più e più volte ribadire in sede regionale e il discorso del commercio è appunto pienamente
Presente e come è stato anche ribadito recentemente indumenti dalla commissione che appunto segnalavano questo genere di criticità
Non vorremmo che in una una fase di riduzione a questo punto degli aiuti alle imprese noi siamo arrivati per ultimi nel prossimo futuro con vedremo produrre niente nel senso che alla fine diciamo è stato uno dei settori che peraltro crea occupazione
Specialmente nel Mezzogiorno
Per darvi una misura può recitare per alogenati dalla legge quattrocentottantotto
Per ogni milione di agevolazioni milioni di euro di agevolazione concessa
I bandi della quattrocentottantotto per i più recenti come ci ha prodotto cinquantuno nuovi occupati il turismo una prodotti trenta l'industria produttiva in toto con questo diciamo non non c'è assolutamente alcuna
Come dire Polemica semplicemente una constatazione della capacità di reazione
Nel commercio queste anche evidente ovviamente l'investimento preoccupata molto prelevato l'industria rispetto al terziario ecco non vorremmo che poi fumasse in questa difficile fase oltretutto di ristrutturazione del settore commerciale nel quale questi incentivi servono soprattutto nel Mezzogiorno
Alla riconversione razionalizzazione alla maggiore efficienza settore commerciale che venissero diciamo entro breve termine
A elessero meno sarebbe abbastanza la beffa riguarda
Quindi sostanzialmente diciamo il ribadisco quella che la nostra nostro convincimento che tu punto tutti quanti gli undici punti ma si ma senz'altro il il fatto diciamo di riuscirà a trovare un bilanciamento fra i diversi obiettivi
Grazie moltissimo a una realtà una reazione della volevo darla nel passaggio dalla prima seconda girata la prima chiudiamo appunto la prima girata con Filippo Spanu per la citazione Confartigianato
Sì grazie adesso la situazione sta diventando sempre più difficile forse anche il le il clima la la la temperatura
Non favorisce io voglio prima di tutto fare una considerazione
Perché credo stiamo guardando al futuro cioè il il Memola arriviamo al memorandum discutere del memorandum ormai anche a una certa distanza dal momento in cui l'abbiamo concordato quindi abbiamo avuto tutti quanti tempo di a rifletterci su e allo stesso tempo sono successe delle cose nuove secondo rapporto sulla coesione l'incontro e Salonicco l'incontro di Lipsia e accetta quindi guardando al futuro il problema che ancora oggi si pone è quello di una effettivo coinvolgimento un'effettiva sensibilizzazione delle nostre popolazioni del Mezzogiorno su questa problematica perché fino adesso è stata vissuta soprattutto in termini terroristici ora se si fa una rassegna stampa
Dei principali giornali delle aree Obiettivo uno in questi ultimi mesi credo che sia ampi segnali di allarme che segnali di opportunità che vengono dati e siccome questo metodo che è stato scelto è un metodo buono
Forse non tutte le parti che partecipano facciamoci un esame di coscienza anche a livello locale non non sono sempre conseguenti nel senso di dare segnali positivi
Bisogna però che se il metodo è buono e se le cose sono condivise perseguirlo le in maniera esigente in modo che e poi saperle diffondere in maniera efficace in modo che quel questa che un'opportunità cioè l'allargamento per noi è un'opportunità l'area di libero scambio due mila dieci è un'opportunità verso il il il settore del Mediterraneo non diventi questa riforma la pietra tombale delle speranze di sviluppo che hanno le nostre popolazioni delle aree arretrate e quindi di questo bisogna avere consapevolezza che cosa bisogna fare di conseguenza la prima cosa e in maniera esigente
Per seguire il credo di ricordare il secondo il terzo punto il memorandum dove si fa una puntuale analisi dello sviluppo dell'azione di partenariato
Questa è un'azione che può portare effetti molto positivi
Va approfondita incerta parte la stiamo già approfondendo
è un un qualcosa che dovrà essere ancora perseguito
Seconda questione
Scelta infrastrutturale
Per azione di contesto rispetto agli aiuti di Stato ecco da questo punto di vista e su questa Pamuk trovato un accordo era stato reso chiaro il fatto che ci sono aiuti
A una certa tipologia di imprese che sono effettivamente aiuti di Stato che possono distorcere la concorrenza ci sono altri aiuti che alimenta ne sostengono la coesione sociale
Su questo non dobbiamo avere tentennamenti e dobbiamo andare avanti
Andare avanti per esempio vuol dire anche che siccome noi abbiamo un insieme di piccole e medie imprese nel Mezzogiorno ma non possiamo dire di avere un sistema
Di piccola e media impresa ancora nella maggior parte delle aree non esiste sistema esista
Ancora esistono ancora realtà molto diversificate per esempio spingere per il futuro nella trattativa
Perché gli aiuti possano continuare finalizzati a un'azione che potremmo dire forse un po'impropriamente macché evoca qualcosa di carattere infrastrutturale nel senso del sistema cioè sola concessi nella misura in cui le azioni fanno sistema in cui favoriscono il legame tra le imprese
Così come per esempio quello che è stato detto da Romagnoli mi mi ha come dire stimolato del fatto dell'agricoltura continuare aiuti della PAC però modificandone l'obiettivo e quindi modificando anche come dire determinati tipi di finalità
Sugli aiuti di Stato bisogna dire anche un'altra cosa è qui entra in gioco o il il problema del nostro rapporto con la Commissione europea
Io credo noi crediamo che non sia stato fatto tutto il possibile dai vari soggetti
Che a livello governativo regionale possono e anche di partenariato possono fare
Praticamente alla trattativa sui di aiuti di Stato non finanziati dall'Unione appena ma sugli aiuti di Stato veri e propri che so l'uno per cento del PIL e quindi sono certamente una massa molto più significativa dello zero quarantacinque
Della dei fondi per la coesione ecco riuscire a migliorare nel senso della trattativa con la Commissione europea per le aree in ritardo di sviluppo
Affinché gli aiuti di Stato possano essere possono avere meno paletti possano essere meglio rimane più efficace
Portate questo è un campo che a nostro parere non è stato ancora completamente esplorato e devo dire che potrebbe essere un campo che al fine di non danneggiare in questa nuova politica nessuna delle regioni perché un altro concetto è o ci arriviamo tutti
Una visione esigente della strategia che avete iniziato che il ministero ha iniziato e ministeri hanno iniziato o ci arriviamo tutti o non ci arriva nessuno cioè
è è bene chiarirsi che tutte le Regioni devono trovare soddisfazione in questa nuova strategia perché se no il metodo cade se no alla fine ci saranno delle rotture sociali
Eccessive
E allora relativamente agli aiuti di Stato questo potrebbe essere per determinate condizioni sostata anche evocate
All'interno del del memorandum potrebbe essere un tipo di soluzione io volevo evidenziare anche a a proposito degli enti locali
Il problema dell'interregionalità
Non so se sia più di prospettiva o più relativamente alla applicazione dell'attuale quadro comunitario sta di sostegno però la sensazione è che la federalizzazione del processo cioè affidare Motta alle regioni abbia portato un po'ai compartimenti stagni
Cioè era previsto che ci fossero dei progetti interregionali delle però sinceramente o non non non funzionano bene oppure la cosa viene vissuta molto come ogni regione per conto suo al di là degli incontri al di là ecco da questo punto di vista per il futuro forse qualche ragionamento andrebbe fatto perché non credo che sia positivo
Ultima questione
Un'altra un altro modo con cui la gente può concretamente sentire che questo è un metodo positivo ecco fare veramente la modernizzazione e la semplificazione nella pubblica amministrazione
Siamo in una fase di passaggio
Gli addetti ai lavori hanno già visto qualcosa ma la sensazione che nel territorio la gente ancora non abbia la percezione netta che da questo punto di vista ci sia un miglioramento grazie
Grazie per la secchezza delle osservazioni che cinque offre il tempo di di avere un altro giro
è sempre utile due battute mie poi chiederò se ci sono due flash dal dal dal dal pubblico e poi facciamo tre minuti a testa quanti ne rimangono divisi per otto per chiudere fino a chiudere arrivare
Relatore amministrativo
Faccio guardo voi vi siete perfettamente resi conto anzi noi siamo arretrati resi conto perché poi i pezzi di quel partenariato istituzionale sociale sono in parte da questa parte in parte sono seduti al pubblico che non abbiamo continuato il durante la riunione quella diciamo che un dialogo
Che esiste fra le parti ricordo che Memorando da questo punto di vista è al tempo stesso più vivo che mai per usare una battuta nel senso che secondo la battuta che ci siamo detti dobbiamo fare come i tedeschi cioè una volta che abbiamo scritto una roba non la ventuno c'abbiamo una grande
Generalità italica fece questa generica ci porta a volte anche ad avere una terribile voglia dopo che avevo scritto una cosa è dire va be se l'abbiamo già scritto amore faceva rivediamo la stessa cosa
Invece noi istruiamo ripete la stessa cosa e poi ripetere la stessa cosa e poi ripetere la stessa cosa e poi ripete la stessa cosa perché quando agli stranieri che sono abituati a fare così mi sono un po'meno generali di noi non la volta dopo diciamo una cosa un po'diversa perché volevamo sembrare un pochino più intelligenti ci guarda e ci dicono va bene
Siamo alle solite
E quindi ci con
Siamo persi qui da un lato il documento è di quattro mesi ma è più vivo che mai dall'altro evidentemente siamo a una fase l'abbiamo capito benissimo in cui alcune cose vanno chiarite meglio vanno definite meglio senza muoverci dalle cose che abbiamo scritto
Perché adesso ci avviciniamo ancora di più alla alla trattativa questo incontro voglio ricordare non è un'idea delle amministrazioni centrali né del ministero e le feste mista economia ma è stato richiesto meno meno dallo spunto proprio intervento finale che ha fatto Spano
L'hanno pensato le regioni che hanno detto esattamente lo che cioè terzo spara bene riportarle in questa sala perché poi facciamo nell'uso di questa riunione che comunque utile ne usciamo come dire consolidati con qualche idea in più
Ma abbiamo anche la Regione ci han detto facciamo una riunione nazionale in cui discutiamo di questa cosa così poi stanno ne facciamo uno in ogni regione
In cui quel confronto tra le parti sociali e le regioni che c'è stato a livello nazionale ma che a volte non c'è no come dire con piccole una Regione non di non fa dico il peccatore peccatore
Ha detto ma non è che a parte qualche per organizzazione di categoria nella nostra regione viene fuori chiedendo delle altre cose noi ci troviamo a dover rincorrere
Dicendo ma pare che a livello nazionale abbiamo già una linea l'abbiamo la legione hanno detto facciamo l'aliquota una linea nazionale facciamo sì questa roba non sia soltanto in una congrega di diciamo di euro o creativo di politici o di ma anche che poi però questo è vero quindi l'invito e regionali sono copiosissima in sala e fuori e di di e di seguire quello che suggerimento che veniva dalle parti sociali
E a questo punto di fare il pendant in cui non si dice una cosa un po'diversa Siris perda sa cosa propriamente con la varietà di applicazione che un documento di questo di potere
Due se la sera pessime tecnico una sul tasso d'occupazione ho detto stamattina da D'Ambrosio è stato ridetto anche adesso quindi è bene dirlo
Sì non è solo strumentale cioè non è che l'abbiamo soltanto trovato perché adesso di tiriamo fuori una cosa che ci se ci fate i danni li facciamo del male abbiamo usato un indicatore che ha un senso
Dico di più abbiamo usato dilatori che in un mondo normale che non avesse un passato secche scendessimo tutti da Marte probabilmente dove sceglieremo forse più quello dell'altro perché è un buon indicatore di divari però non dimentichiamoci nel parlarne che se noi alziamo la testa e proponiamo questo indicatore noi rimaniamo in Europa da soli e poi che idea cosa che si vincono insieme a qualcun altro
Perché li massacriamo tutti stamattina ha detto mi ci chiama seguiamo Lester ma ma seguiamo anche una larga parte dei paesi delle o quindici
Quindi è vero che non è solo una cosa strumentale perché perché anche giusta
Lo diceva D'Ambrosio ma l'avete detto voi però attenti perché diciamo dobbiamo usarla con molto garbo perché abbiamo messo in allarme non qualcuno che è un buon risultato ma tutti che è un cattivo risultato
Ultima cosa sugli incentivi
La questione
Ovviamente mente non eliminarli mai di limitarli a un utilizzo che sia usa una parola che di Miccichè complementari e non e non come dire aggiuntivi complementare al resto dell'azione però attenti anche qui e quindi a proprio a stare attenti
Nostra attentissimi
Perché a me ma nel Senato una cosa che quando si gioca alle armi vince chi ha più che all'Arsenale più grosso cioè si spara si spara si spara e si spara se spara poi saluta uno finisco le pallottole all'altro di rimane tutto l'arsenale piene vince riemerse nel pieno
Allora in Europa ci sta un signore che al bilancio pubblico a posto si chiama Gran Bretagna
Mi sono tuttora se altri Paesi che hanno i bilanci pubblici pieni di problemi c'erano dei problemi adesso fra cinque anni fra dieci anni e fra quindici anni allora se si inizia una gara con i proiettili incentivi che quella che vuole la Gran Bretagna nel suo rapporto
Questa gara non andiamo a questa guerra Moggia la facciamo pure poi spariamo spariamo spariamo spariamo pone aspettiamo e sparare lo poi continua a sparare sparare sparare e come ha fatto l'Irlanda si portano a casa le imprese nostre e quelle di altri Paesi perché hanno più soldi e non ce l'abbiamo
Allora anche qui attenti all'idea di sganciare di pensare che che esattamente la trappola che ci stanno prendendo gli inglesi quella di dire coi soldi vostri sì coi soldi nostri nazionale si può fare quello che si vuole no poco dopo in Europa c'è una regola che non ci si può sparare addosso a colpi di aiuti
E quando siamo nati in giro per l'Europa del siamo nel giro in auto e siamo andati in giro ci han detto chiaramente nessuno tollererà come abbiamo scritto nel documento un differenziale di aiuti per Europa quindi c'è l'Europa dieci troppo alto
Non ci pensa neanche gli altri nostri Italcementi confinanti tedeschi austriaci il punto è se questo differenziale che più o meno sarà abbassino
Sì è a un livello altissimo basso andava bene che sia basso perché ci possiamo mettere meno soldi ve ne abbiamo meno soldi da da spendere se lo mettiamo troppo alto quelli che hanno più soldi possono metterci di più e noi rimaniamo Colico Ciro
Questo per dire due punti come di fatto in punta di fatto come si dice
Rilancio e riapro quindi la discussione di su qualunque cosa evidentemente come anche abbia tornata voi riteniate ma anche su una due cose che il pubblico diciamo che il pubblico che noi stessi che siamo seduti là oggi invece che seduti qua vogliono sollevare quindi intanto e su due questioni che sarebbe buffo che non cito Massimo che sulla l'agricoltura sono state delle cose e interessante che queste cose si risponda e sulla cooperazione su questo di tempo solo una battuta
La cooperazione è sicuramente un punto su cui ne facciamo alleanza su cui facciamo alleanza con degli altri paesi interessa molte regioni italiane in più facciamo Alleanza quindi è una cosa di cui vale la pena di occuparci quindici occuperemo il Consiglio informale italiano allora più idee vengono fuori meglio è
Su questo problema è stato detto la Madre Santissima che c'è uno stacco fra la volontà politica
E i fatti che sono tutte Robin e procedure e in mezzo manca una rete questo punti potentissimo c'è qualcosa di più da dire su questo lo chiedo a voi
è stato detto e ricordato che c'è un si potrebbe che va allegata di più a programmi operativi
Però quando abbiamo tirato fuori questa idea in giro per l'Europa non piace agli altri hanno paura di perdere la identità dei programmi specie i Paesi piccoli allora se noi andiamo troppo giù con questa proposta ci limitiamo la Svezia la Finlandia la strada l'Austria
Tale ancora
La l'altra la la Slovenia
Allora se ci limitiamo questi quattro Paesi abbiamo fatto un bel disastro allora diciamo c'è qualche altro modo di legare i programmi forse quello di rendere trasferibili fondi dei programmi regionali ai fra questi programmi però domando e secondo e in Europa si discute molto del fatto che attorno alla cooperazione nata una comunità di di cervelli fa quello che conta cioè di amministratori pubblici con molti di noi è stanco azionista tre i pubblici o di far parte del partner sociali molti di noi sono parte sociali che lavora bene su questa roba
E che va deve però valorizzare di più perché vive in un ghetto come si può farla ecco sulla cooperazione come dire lo Sportello delle idee aperto non per cambiare la linea del del memorandum ma perché ancora problematici sono due battute in sala e poi diamo la parola per ultimi mezz'ora quaranta minuti gli otto
Il tavolo c'è qualche battuta c'è qualche punto
è uscito dalla mattinata che secondo voi non ci siamo persi per strada
Posso credere che così non sia solo la voglia tanto comunque centra Treviso che vi devo comunque il tempo non è unico le cose in cui se non parlate di non riaprire
C'è qualche doc quesito specifico anche a qualcuno dei presenti perché voglio dire
Prego
Un microfono
UE
Mobile quell'anno
Inadempimenti piantonata destinazione risposta nello specificare cosa si intende per garantire che all'interno del fondo unico sia tutelata sparse nelle politiche sociali impennaggi ex comunista Ciani
Ed è uno spazio e quindi un Budget minimo uno spazio Budget di novanta la risposta quando
C'è un altro intervento punto vivente questo punto decisivo alla strada può essere quella di un Budget minimo può esegue degli obiettivi da raggiungere che si che sono tali da indurre risultato
Ci sono opinioni attorno a questo tavolo che preferiscono l'altra strada faccia davanti anche perché nei prossimi mesi se va avanti la proposta come è stato detto di questa questo dovremo rispondere
Altre da tante battute fondo sala sulla cooperazione non posso credere da qualcuno che si che si che si scivola nel nel tandem cosa no perizia allora
Io direi di riandare non all'incontrario che stanno appena parlato quindi seguiamo la stessa stati i prima Rocco
Abbiamo quaranta minuti quaranta di risotto sono sono cinque sono cinque minuti a testa sono quattro cinque minuti a testa
Alcune reazioni alle numerose sollecitazioni che sono venute dal dibattito beh innanzitutto per rispondere alla tua di prima domanda iniziale quale la posizione negoziale di nuovi dei nuovi Paesi io credo che i nuovi Paesi abbiano tutto l'interesse a mantenere
Incipit della politica strutturale così come il per due motivi di tutto perché beneficeranno comunque di un fondo di coesione
Secondariamente perché i criteri che sono stati prescelti sono per loro completamente vantaggiosi
Terzo punto non hanno nessun interesse a dividere
D'Europa tra Paesi ricchi e Paesi poveri perché poi al momento del negoziato si troverebbero effettivamente da soli alto Salgado per difendere l'allocazione dei fondi questo punto molto importante quindi credo che su questo punto le abbiamo
Pescati Ketola proprio il nostro memorandum è un memorandum soddisfacente
Direi poi per quanto riguarda
Il
Il processo di Lisbona questo punto vincente Romagnoli ha ragione in effetti da politica
Di coesione deve essere finalizzata a questo processo di Lisbona e questo nell'interesse di tutti perché noi dobbiamo accrescere la competitività dell'unione come dicevo prima non si tratta di dare incentivi di fare battaglie di di competitività all'interno dobbiamo rendere tutto il sistema competitivo per rendere più competitiva l'Europa nel mondo questo il punto fondamentale al quale dobbiamo risponde
Poi
Un poi rispondo anche a capire Panucci
Per quanto ha fatto presente
Sulla
Personale comunitario e su quella che deve essere la politica comunitaria
Sulla parte
La PAC certamente e un argomento caldo caldissimo perché c'è un problema di allocazioni finanziarie quindi negoziato quando si affidano le prospettive finanziarie la ripartizione tra i fondi la politica agricola e le altre politiche sarà un negoziato molto duro anche per vedere quale sarà il leader livello di risorse di cui Unione europea nel suo complesso vuole dotarsi pensavano di ventisette per cento del PIL vedremo quanto l'unione deciderà di di allocare per quanto riguarda le sue nuove politiche ma c'è un problema anche di negoziato internazionale nel quale amici abbiamo Cancun alla porta è chiaro che la riforma della PAC e
Impellente e la riforma Fischler che sul tavolo va proprio nella direzione che diceva Romagnoli ovverosia
Nella nel De Katt India cioè non aiuti al reddito non non aiuti diciamo i prodotti ma aiuti al reddito aiuti allo sviluppo rurale aiuti al alla agricoltura multifunzionale
Peccato che in questo contesto non si potrà dividere le cose con l'accetta la direzione deve essere quella perché noi altrimenti ci troveremo in grosse difficoltà nel quadro amici e ci dovremo in grosse difficoltà d'altra parte nel negoziato ogni Paesi emergenti liquido mondiale
Soluzioni di qualità certamente gli aiuti che mai posso andare per le funzioni di qualità possono andare per lo sviluppo rurale per una agricoltura multifunzionale ambientale eccetera questo credo che sia molto importante
Attori vada poi palestra la ripartizione delle risorse essendoci Stati che si dichiarano come la Francia
A vocazione esportatrice quindi per quanto riguarda parte agricola quello sarà un negoziato molto difficile ma credo che anche lì questi Paesi vanno a fare delle concessioni che sono inevitabili imposte da un vincolo esterno internazionale
Un allora per rispondere a quello che ha detto Javier Attalo citerà molto importante
Anzitutto la condivisione non c'è dubbio dobbiamo condividere gli obiettivi unitariamente portati avanti ripetendo quelle che sono le nostre linee di approccio che sono delle linee basate su una politica Mirante
Allo sviluppo strutturale questo è l'elemento vincente che ci che ci deve aiutare
Per quanto riguarda l'aspetto per il valore aggiunto comunitaria
è vero io condivido questo questo quanto detto Carella palloni perché molti casi il funzionari comunitari ostile
Preservato in un burocrate
E trasformato in un amministratore improprio
E quando noi parliamo nel memorandum di semplificazione
Non vogliamo intendere certamente la rinazionalizzazione ma una sussidiarietà accentuata quella senz'perché
La
La direzione generale per le le politiche regionali di Bruxelles brevettare la polizia quel punto apertamente deve fare per evitare le linee guida della politica e confronti convinzione coprono tutti gli stati membri per questo dico che è importante la politica della coesione perché lasciare soltanto al fondo di cui di il fondo di coesione cioè dire a uno Stato Bettino questi soldi arrangiati tutti sviluppi non è nell'interesse di nessuno e non va nel discorso di Ratisbona
Sultan tu una
Una commissione che fa una policy e che la inquadra in un contesto globale allora può dare delle linee guida ai vari Paesi su come utilizzare e questo idolo colpito poi per quanto riguarda diciamo l'implementazione li dobbiamo veramente utilizzare molto sussidiarietà
Un ultima notazione poi per quanto riguarda il ruolo delle regioni lo delle regioni deve essere trainante anche nei rapporti con i paesi e lei spera i paesi vicini e lo stanno facendo noi abbiamo sperimentato per esempio a Sarajevo un con Interreg un programma
Minimo di centouno milioni ma ai quali c'erano cinque Paesi e ha si sono presentati erano tutti i paesi del la via balcanica con che col sette regioni da viatico quindi voglio dire questo è stato uno degli e gli elementi molto tra i ghiacci e molti operatori economici insomma è un catalizzatore enorme quindi credo che l'attenzione che le Regioni potranno porre allora rapporto con i Paesi mobili e con i Paesi anche in prospettiva aderenti e importante
Per quanto riguarda quella cooperazione di cui si parla
Perché
Non anche di e nell'interesse e mi pare che i fondi anche quelli destinati rispettivamente attraverso il pubblico di quei Paesi servano
A creare le reti infrastrutturali le reti di collegamento
Per il sistema che integrano completamente
Nuovi Paesi nel contesto dell'unione e quindi rendono il compenso dell'Unione più competitivo nel contesto internazionale grazie
Rocco
Roberto Giordani
Apriamo così ripercorsa consegnamo microfono in mano
Grazie dunque come richiesto uno specifico intervento
Sul tema della PAC spiegare un po'quelle che sono le i cammini diciamoli questi cambiamenti
Penso che sia necessario premettere che io qui non parlo diciamo porta imputato del politica anzi io ritengo che sia opportuno creare le condizioni per un dialogo un rapporto ma non una contrapposizione fra queste due politiche
Lo ritengo molto necessario altre menti penso che anche la politica dei fondi di coesione potrebbe correrebbe il rischio di Fenaroli imboccare delle strade che non le sono proprie
Riguardo al questo tema forse adesso più scottante però tutto sommato
Nemmeno il più importante coi di un una prospettiva di riequilibrio dello sviluppo regionale che travalica il settore
Volevo ricordare che già alla spesa agricola sotto il cinquanta per cento del bilancio comunitario questo è un dato importante d'altra parte bisogna guardare alla spesa agricola non cura qualche cosa che è sorta così
Dallo sfruttamento e qualche grande impresa agricola ordine qualche associazione più particolare ma Ennahda come si diceva anche se dirottava in questa occasione questa tavola rotonda
Da specificità esigenze che sono sicuramente da riportare un concetto anche quello di coesione anche quello
Di sviluppo di difesa di un interesse comune e non settoriale
A questo aggiungo che con l'accordo nel consiglio europeo che nel dicembre due mila e due
Perché ha varato l'allargamento la dotazione dell'agricoltura e destinata progressivamente a ridursi del Periodo che noi sappiamo dovrebbe andare al gol mila e sette al due mila tredici
Inoltre se noi guardiamo alla politica della Unione Europea quello che è stata la follia del Bilancio e quindi la pacca il bilancio agricolo
Noi vediamo sotto quello specifico ma scottante tema degli aiuti di Stato
Che proprio nel settore agricolo gli aiuti di Stato sono soggetti a vincoli molto rigorosi per cui non è facile l'accesso non è la cito non è una questione che ESU Lidia una finalizzazione molto tirata di tavoli di questi aiuti e questo è un fatto importante può servire anche la traccia per una
Se equilibratura diciamo ordini questi aiuti e anche diciamo nell'auspicio però che questi stessi aiuti di stato poi vengano sottoposti a delle procedure più semplificate
Non solo ma Illy questo livello attuale che noi abbiamo gli aiuti europei non è qualche cosa che è stata solo nell'Unione Europea ma siamo in linea diciamo con i grandi poli dello sviluppo quindi Stati Uniti Giappone così FIAT
Venendo poi alla parte più propositiva che quella che viene con la riforma attuale prima c'avevo un minuto e mezzo vero avanzato ed avanzato che ringrazio
La riforma che noi stiamo affrontando quindi c'è anche questo discorso che sta maturando insieme con l'ampliamento quindi la riforma della PAC
Quindi di fatto comporta un rafforzamento del secondo pilastro che per ora ha un'importanza forse non così eccessiva sotto il profilo finanziario ma sicuramente un'importanza molto più qualificata sotto il profilo qualitativo quindi delle misure che servì avranno apporre per sviluppare la l'aspetto qualitativo l'aspetto ambientale soprattutto quindi nel l'applicazione dei criteri che rendano l'agricoltura più compatibile con le esigenze del consumatore a queste però dovremo aggiungere un parallelo cammino secondo me per tutto quello che invece più proprio dello sviluppo rurale e quindi quello che rappresenta proprio l'ASP
In del Regione Toscana
Sul fatto che in effetti noi vediamo che l'agricoltura non produce occupazione ma questo è legato a un fatto storico economico ossia l'agricoltura un settore primario e pian piano relativamente cede il suo peso a favore per gli altri settori che crescono e si diversificano
Quindi l'agricoltura di per sé va avanti fisiologicamente su questo passo la ma l'agricoltura io qui parlo nel settore agricolo o nel suo complesso
Va avanti in questo passo evolutivo di vedere accanto a sé con lo sviluppo il progresso di una società di calcio società che di una l'azione insomma che si diversifica nelle attività produttive
Per quello che riguarda invece specifici ambiti settoriali dell'occupazione in agricoltura
Bisogna distinguere che le grandi imprese e poi in Italia grandi imprese abbiamo poche se non ci confrontiamo a livello europeo perché qui quello che ci va anche l'ossatura intermedia e ahimè ci dice anche il Censimento Silver riducendo allora sono questa impresa che consentono attraverso tutto quello che diciamo anche noi di positivo delle politiche di coesione e regionali
E quindi una politica di sviluppo acconsentano poi non solo di mantenere ma di accrescere la la la l'occupazione
E questo vale soprattutto quando poi noi facciamo un discorso interrelata di sviluppo rurale e quindi di uno sviluppo e vede crescere accanto alle attività artigianali le attività turistiche minori i servizi e così via
Ricordo infine che la quello che noi chiamiamo oggi sviluppo rurale e comunque anche la pacca non va solo a beneficio del settore agricolo pub bar beneficio dei settori della filiera che lo ripeto
Agroalimentare e va anche a beneficio ma di servizi che sono ad esso collegati quindi dove bisogna effettivamente osservare le cose nella loro realistica realizzazione io mi auguro che questo sia una premessa per poi costruire un dialogo sempre più costruttivo in queste evoluzioni diciamo di politica e grazie
Grazie moltissimo dal
L'intervento breve di prima ma anche la dimensione delle questioni che erano state trovate sul punto prego che segue però di rimanere sui quattro quattro e mezzo non mi fate rimaniamo chiudiamo le cinque come Franco
Prefissi Giuseppe Mele
Io per concludere tornerei un po'sul punto dell'iter dei rapporti fra politica di coesione di sviluppo regionale e altre politica
Un po'perché almeno dalla ha una carenza che se non c'è un po'nel Memorando ma forse non poteva essere messo nel memorandum anzi da questo punto di vista suggerirei forse di fare un memorandum
Parallelo integrativo
Perché come dire un'opera di verità un po'su quello che si è fatto nel passato l'esperienza i risultati che si sono ottenuti credo che andasse fatta un po'più a fondo cioè cercare di capire perché poi questo stiamo su questo stiamo ragionando perché sostanzialmente le politiche di coesione di sviluppo regionale
Sia abbiano un ruolo sostanzialmente difensivo e non favoriscono non agevolano più di tanto e se non in casi molto eccezionali la convergenza è lo sviluppo regionale cioè come dire aiutano a crescere insieme agli altri ma non a raggiungere gli altri che vanno più veloci
E questo è un un problema che secondo me andava un pochettino più affrontato che da questo punto di vista trarre delle conseguenze delle conclusioni che a mio modo di vedere dovrebbero andare proprio su questo tema e cioè quello da una parte dobbiamo tener conto che le altre politiche non possono essere non possono avere un ruolo di spiazzamento nei confronti della politica di sviluppo regionale perché altrimenti diventa esclusivamente una redistribuzione così com'era prima di risorse e interventi
Cioè se ci deve essere sviluppo regionale ci deve essere squilibrio anche nell'azione purtroppo
Diventa un'esigenza fondamentale perché altrimenti non non ha nessuna logica se con la politica regionale diamo di più per fare qualcosa e con altre politiche diamo di più per fare altre cose che non vanno nella stessa direzione
Precedente e in pratica annulliamo tutti gli sforzi che potremmo fare adesso ora che in futuro per mantenere anche questo tipo di intervento a livello comunitario
Da questo punto di vista odio fare anche una riflessione al nostro interno il nostro Paese
E da questo punto di vista forse le politiche i fondi strutturali hanno svolto un ruolo che in varie in vari periodi non è stato pienamente addizionale pienamente aggiuntivo cioè quel qualcosa in più rispetto al già addizionale e aggiuntivo che era previsto e all'ordinario dovevano dare quel salto di qualità quel salto anche di quantità dello sviluppo
Quindi partendo da questo riflettendo su questo ragionare su come e altre politiche possibili orientarle per la lo sviluppo regionale da questo punto di vista accolgo diciamo la l'invito a riflettere sulla politica degli aiuti del resto è un aspetto che più volte abbiamo trattato nel nelle varie riunioni per la preparazione del memorandum
Concordo pienamente sul discorso del di evitare assolutamente qualsiasi conflitto qualsiasi guerra però non sottovalutiamo il ruolo che possono avere gli aiuti di Stato
A un livello minimo controllato del resto come già avviene oggi
Grazie anche all'allora lavoro della Commissione europea e la collaborazione degli stati membri però in alcuni casi potrebbe essere forse l'unica alternativa l'unica risorsa una delle dopo dei pochi strumenti utilizzabili in questo faccio riferimento in particolare a quelle che sono le aree che non sono in ritardo
Dove la massa finanziaria dell'aiuto diretto dei fondi strutturali verosimilmente non può essere rilevante e quindi anche delle politiche indirette ma qualitativamente ben indirizzate per esempio tramite gli aiuti possono essere di sostegno
Oppure ragioniamo anche su questo la fiscalità
è vero è vietato differenziare la fiscalità a livello regionale però qui veramente ci troviamo delle contraddizioni rilevanti
Ma anche qui discorso diciamo limitato controllato può essere di aiuto se finalizzato per certi obiettivi e in modo temporaneo
Ma il caso dell'Irlanda è un caso eclatante non si vede perché il l'Irlanda essendo stato membro può farlo una Regione grande quanto l'Irlanda è popolata quanto l'Irlanda non posso farlo altrettanto è vero che ci sono problemi
Di vario tipo di varia natura tempo non consente di affrontarli però anche su questo aspetto andrebbe varrebbe la pena di i ragionare
Rubo solo oltre i trenta secondi poter lo stesso vale per la ricerca in particolare sia la politica di vicini in particolare la politica dice che comunque che con la stessa comunità dimostrato ha un effetto di totale spiazzamento rispetto ad obiettivi regionali cioè la politica comunitaria ammette di essere finalizzata prevalentemente lo sviluppo e la ricerca nell'ambito le aree più sviluppate
E questo non ha senso logico quindi va affrontato questo tema un'ultima questione
Il patto di stabilità
Non voglio tira fuori un problema sui massimi sistemi nei parlare di governo rullino modo astruso noi abbiamo fatto anche una proposta molto concreta molto specifiche molto limitata annuncia piacere che nella nell'amministrazione tesoro si rifletta su questo rifletta seriamente perché una buona programmazione fatta sostanzialmente di due elementi l'efficienza delle strutture che la realizzano e dei processi che utilizzano e le risorse disponibili qui ci stiamo trovando di fronte a un paradosso in cui l'efficienza delle strutture sta migliorando
Sta migliorando e correndo in alcuni casi sta arrivando addirittura superare la disponibilità di risorse utilizzabili cito spacca il caso delle infrastrutture che da qui a un paio d'anni potrebbe trovare un gravissimo deficit proprio di risorse
Il carrello che apre la porta
Ma aiuti di Stato
Quindi noi detto vedo sotto certi aspetti il territorio maturo rispetto a questo nostro dibattito perché dissento con piacere che e le organizzazioni diciamo di categoria siciliane chiedono infrastrutturazione modifica delle condizioni di contesto riduzioni che porta a una riduzione perenne di costi e non come l'aiuto da una tantum che viene dato poi devi sopportare naturalmente tutte le diseconomie di contesto
Penso quindi che noi per carità non possiamo dell'oggi al domani fintanto che non si copre questo gap abolire completamente gli aiuti di Stato a dovremmo applicare delle misure molto più selettivi finora cosa stiamo facendo vedo mia colleghi regionali all'interno dei nostri porti maggior parte delle misure alla fine sono sono presidente minimis con un costo amministrativo da parte dell'impresa da parte dell'amministrazione non indifferente io mi chiedo qual è questo aiuto come impatto saprà quando faremo la banca studia il de minimis non so cosa scoprire
Quindi una riflessione va fatta
Per gli interventi che ho sentito però cominciano anche a venire i nodi al pettine non vorrei essere uccelli
L'altra convinzione di cui che dobbiamo condividere che la coperta è data bisogna che ci diamo delle priorità delle priorità condivise priorità condivise di qualità che anche se non siamo in grado di fare delle scelte delle scelte sostanziali per il nostro Paese
Anche se apparentemente una scelta non ci porta una ricaduta diretta su un territorio ma siamo certi che se c'è valore aggiunto fervono raggiunto per tutti
Ecco quindi Fabrizio Rocco penso che sia molto importanti
Tavola rotonda finti Rita variazioni per i prossimi Finzi attivare immediatamente questa segreteria tecnica con all'interno delle persone che abbiano diciamo narrati che diano garanzia a tutti gli attori di trasparenza e di circolazione dell'informazione
E solo vivendo in questa casa di vetro dove c'è trasparenza siamo senz'altro in corso d'opera ad ammortizzare pochino anzi facciamo la proposta abbiamo impacchettata denominato SIB
No le a questa esigenza con ognuno di noi sostanzialmente vuole trovare soddisfazione ad un proprio interesse specifico ricordiamoci che tutti non possiamo vincere
Quello che noi dobbiamo tener conto il l'effetto d'insieme che alla fine portiamo a casa rispetto a queste politiche
Agricoltore la pacca anche qui penso che è una riflessione sulla linea che ci stava rappresentato Marco va fatta
Sogna rivedere un attimo queste politiche devono essere politiche anche queste diciamo caratterizzate non di sostegno tout-court come lo sono
Noi pensiamo che i Paesi nuovi con il completamento dell'Unione sostanzialmente saranno quelli che utilizzeranno ancora di più proprio la pacca avranno maggiore capacità e comunque condizioni di contesto per utilizzare la PAC che non magari la politica di fondi strutturali
Operazioni in cooperazione io penso che per approfondire maggiormente questo tema ci sia bisogno di fare il punto con tutte le persone che nel nostro Paese seguono da vicino questo proprio e vedere se la sensazione che io personalmente ne ricavo mani diciamo da tempo su come vengono gestiti questi programmi di cooperazione è dovuta al nostro sistema interno di organizzazione o c'è qualcosa nell'impostazione delle politiche questo il primo elemento che dobbiamo scoprire
Perché se dipende da come lo siamo organizzati bisogna che non mettiamo in piedi delle misure correttive di modo che anche questi programmi alla fine sono il cinque per cento dell'intero pacchetto sono cose che contano extra diciamo Meda fare eccetera quelle sono ulteriori soffre più intime anche questi programmi devono essere utilizzati al meglio avere la giusta ricaduta sul nostro territorio
Eventualmente si potrebbe fatta questa riflessione si potrebbe anche scegliere perché molto spesso cosa succede da come io ho conosco un po'il fenomeno
E ci sono alcune realtà che non sono né Obiettivo due nell'Obiettivo uno per cui il programma d'iniziativa comunitaria e di cooperazione diventa l'unico strumento che viene dall'Unione per questa vecchia questa resistenza da parte di molti Stati membri diventa una sorta di elemento di compensazione nella divisione
Delle risorse su un territorio e per questo penso che sia resistenza da parte di molti Stati membri dire inseriamo lini programmi operativi perché le realtà che maggiormente utilizzano questi strumenti non hanno neanche un programma operativo quindi è impossibile
L'altro e quindi una soluzione che si potrebbe trovare una volta che abbiamo fatto capito un pochino come funzionano le cose a casa nostra magari lasciare libertà di scelta
Possono essere programmi aggiuntivi oppure una regione che vuole inserire questa linea interventi all'interno di un piano operativo programma operativo o anche diciamo in sé Rocco un altro messaggio affettuoso al ministero degli affari esteri
Nel corso di questo negoziato mettiamo qualche volta anche qualche veto che non guasta cioè noi sembriamo sempre questi pieni di di ideologia andare avanti trovare il consenso è giusto ma delle volte penso che bisogna pure tirati fuori
Non so anche no serve anche voi non o quanto meno non perché alla fine resti un no agli atti ardimento un modo Mordano di di portare di portare un pochino di portare un pochino forse anche ad una condivisione delle nostre
Grazie
Pregando ma niente
Quando mi collego è talmente alla
Alla Palo ci con quello che ha detto che occorre dimostrare una posizione forte dell'Italia rispetto al negoziato
Vorrei dire che a tutti gli elementi il
Nostro Stato per abbia ritenersi una posizione forte perché innanzitutto può pretende la valorizzazione del nostro Polo modello di programmazione
E soprattutto finalizzato a quel sistema di sussidiarietà verso la il partenariato istituzionale ed economica e sociale
I risultati china biondo fino ad oggi per quanto riguarda la l'adozione di sistemi parti Mariani sono sede risulta
Positivi è questo che fa che rende forte il nostro modello di programmazione ed è questo che secondo me deve l'Italia deve mettere sul piatto nel confronto con tutti gli altri stabilmente
Ma il sistema del partenariato non solo a livello nazionale come è già stato detto in precedenza sviluppato anche nei dove negli altri livelli quello regionale e in quello territoriale proprio per quella unificazione per quella di equilibrio delle aree più povere verso come l'ha detto prima verso come dire uno standard di eguaglianza
E
Cosa che ci proprio per chiudere che rispetto al i contenuti del documento
Mi rendo conto che c'è un negoziato in corso
La CGIL si prevedono sempre chiesto di inserire all'interno del documento quelle promesse le prospettive riferite le risorse dopo il due mila sei pro per avere un quadro di quello che poteva essere nell'allargamento con i pezzi
Questo non c'è stato e riferito proprio quello che il tema l'occupazione culturali solleva Fabrizio timido e comunque storicamente il sindacato è sempre stato per una richiesta di aumento di quelle che sono le risorse a disposizione delle coesione economica e sociale
Ma non solo il sindacato italiano ma anche il il sindacato europeo quindi è una tematica condire condivisibile da fonda affrontabile a livello europeo
Ed era il punto che nostro giudizio ma anche all'interno del del documento ma che per gli invalidi apirene Länder negoziato speriamo che verrà tenuto conto
Grazie
Marco Romagnoli
Io vorrei velocemente completare il quadro delle
Argomenti mi ero proposto una battuta non volesse polemicamente provoca riportare
Fa che coesione fanno l'ottanta per cento del bilancio comunitario quindi se si vuole attuare Lisbona si sa dove e come trovare le risorse credo ci sia molti margini questo è un dato l'altro punto
Il contributo che può venire dalle altre politiche le altre politiche che non costano una delle delle politiche è quella della regolazione mercati seguace del mercato è prima di tutto una regolazione sugli aiuti ma su questo non voglio tra sono già state dette molte cose poi la parte memorandum che io condivido di più quindi non non voglio aggiungere niente a questo
Voglio dire che l'effetto di distorsione della concorrenza
Che viene da un uso cioè si vuole gli aiuti evidente a tutti meno evidente
L'abbattimento
Nascita competitiva le nostre produzioni che viene presente attraverso le barriere doganali tariffari o d'altro tipo
Permettete una battuta toscano si si alleggerisce anche il clima
Una mattina si sveglia il Presidente degli Stati Uniti e decide che illegali fare sul Kashmir sulle quotazioni facile idea mettere quaranta per cento
Perché qualcuno è andato a comprare banane in Africa invece che in Sudamerica sembra battuta e Benigni Johnny stecchino ma quanto costa e banane in Sicilia
Da voglio dire bisogna che ci sia una reciprocità cioè non è possibile che si sviluppi o delle politiche per rafforzare le imprese per riuscire a avere una presenza di queste imprese sul mercato estere e un giorno
Sì sì nasce una barriera e non si tratta di uno e mi fa cascare una lavoro gli anni e risorse ingenti
Questo è uno dei dei dei punti quindi siccome e Cancun
Il due mila cinque con giustamente l'apertura
Delle dell'Europa alle produzioni degli altri
Reciprocità
Non si apre e altri
Pene reciprocità vuol dire anche un'altra cosa noi abbiamo come imprese europee una serie di vincoli
E abbiamo voluto che condividiamo che sono di rispetto ambientale e di rispetto
Della sostenibilità
Di garanzie sociali
Che costano e e cinque
Mettono rispetto a produttori e Paesi che non hanno questi vincoli ci mettono in sede difficoltà non è un problema di vantaggi competitivi
Per cui c'è un minor costo del lavoro perché lì c'è un minor costo della vita e quindi è giusto è utile che qui si tratta di Effetti che possono addirittura portare alla incentivare comportamenti
Non corretti sia nella produzione che nella commercializzazione
Possono indurre le imprese a cercare di aggirare questo è indicata andando a delocalizzare in paesi dove non ci sono tutele ambientali e sociali credo che questo debba essere un altro punto che con grande forza si pone e è quello appunto della reciprocità e della uguaglianza e i vincoli per le imprese euro prego
E produrre in Europa per le imprese che vogliono esportare in Europa e che devono garantire lo stesso livello di tutela ambientale sociale e di
Tutela della salute nelle lavorò nei contenuti della produzione questo è un altro un altro punto non da poco
L'altra battuta molto veloce
La questione delle grande Ricci
Grandi reti
Secondo me è un altro elemento bisogna avere molto presente anche per far valere nei negoziati quanto costò quanto vale
Essere all'interno essere escluso dalle grandi reti europee
Non mi pare un elemento da poco
Così come
Ed è stato detto stamani
Non è un elemento da poco avere una pubblica amministrazione efficiente e procedure snelle non lo diciamo nei confronti dell'Europa
Credo che riguardi anche noi riguardi anche noi come Stato membro riguardi anche noi come come regioni certamente è una filiera e devi eh sì è tutta rivolta alla semplificazione perché non si recupera la semplicità quando la partenza è estremamente complessa io credo che per concludere per ritornare a ricollegare questo pone il tema iniziale la coerenza tra le politiche di coesione le altre coliche unitari
Non sarebbe male se all'interno della obiettivi di Lisbona cui tutti siamo chiamati a sì
Si ponesse il dal la necessità di monitorare tutte quante le politiche
E vengono sviluppate a livello europeo che devono essere rivolte alla promozione della dello sviluppo e dell'occupazione monitorare tutte queste politiche misurarle in termini di coerenza con Lisbona in termini di contributo che portano alla realizzazione
Degli obiettivi di Lisbona
E lo Stato che abbiamo lasciato parlare Romagnoli qualche secondo di più questo anche perché il ministro Prandini conferma il suo arrivo ma per appunto toracico quarto quindi abbiamo qualche minuto di più chiederei a Ruta era Spano comunque attenersi ai tempi e poi sapremo utilizzarli per qualche punto che
Alla fine
Però rigoroso sui tempi allora perché torno sulla io sul discorso degli aiuti di stato il porgo diciamo lo spunto che riapriva la collega Spano per quanto riguarda se consideriamo come politiche di contesto le reti di impresa a me sta benissimo ovviamente e d'impresa innovazione ricerca formazione assistenza tecnica
Società dell'informazione eccetera se questo se per questo intendiamo le politiche di contesta non va bene se per se intendiamo invece quello di un teste scuse venti punti le strade le autostrade questo diciamo può a creare qualche problema
Secondo luogo va bene per quanto riguarda il fatto diciamo di individuare queste politiche di veder innovazione Cetra purché non ci siano torna con una volta scusate ma non è soltanto un discorso che riguarda diciamo così specificamente il commercio punto le preclusioni settoriale se poi dopo assistiamo a la presenza di normative di Volabo nove sette che esplicitamente dicono questo settore non può e questo ovviamente ci trova in qualche difficoltà perché ci troveremmo senza la normativa che abbiamo recentemente ottenuto sui incentivazione nemmeno possiamo andare su queste altre che comunque ci sono precluse
Per quanto riguarda il tema della cooperazione ecco il scusate prima rotolata discorso invece della posizione inglese e qui il discorso è l'inghippo in realtà Sivana a paragonare voi di sistemi perché c'è un discorso di welfare c'è un discorso fiscale cioè è chiaro che diciamo bisogna manda a fare i conti nel loro complesso rispetta la posizione inglese che a questo punto non credo che debba essere visto come una sorta diciamo di se l'antica etica ma se loro sicuramente hanno diciamo un sistema come dire economiche sociali e diverso dal nostro
Per quanto riguarda viceversa discorso dalla cooperazione e così duramente diciamo l'Italia ha una proiezione per quanto riguarda il discorso dei Balcani il bacino del Mediterraneo e qui fortunatamente di mezzo inglesi non ci stanno
Per quanto per quanto riguarda diciamo a il i Paesi dell'est prova insieme alla Germania abbiamo diciamo delle possibilità cooperazione istituzionale che vuol dire come nazione vocazione istituzionale cooperazione economica cooperazione tecnica
Siamo abbiamo tanti esempi di cooperazione con i specialmente a quanto era dei paesi dell'est del Mediterraneo ecco l'importante che questa cooperazione non venga vista esclusivamente come dire come una colorazione che però non deve configurare il business perché in molte nostre iniziative di cooperazione cioè nazionali è così la parola viste se in qualche modo viene vista e che alcune normative proprio che riguardano la facilitazione diciamo dell'agevolazione in altri contesti altri Paesi viceversa vedo molto bene diciamo il fatto
In proposito il collegamento con il concetto di contiguità economica si facciamo un'operazione sviluppiamo i rapporti con l'altro Stato però va bene che poi alla fine diciamo cuperiano pure economicamente nel cui contesto e la continuità economica fra un nostro territorio sviluppato
è un territorio col quale attraverso la cooperazione anche a me più stretto contatto
Patatine esempi che non sono soltanto e normative nazionali pare Vacis meta eccetera nessun Mad abbiamo stiamo sul pane che Santo Progetto per quanto riguarda il il settore agroalimentare insieme diciamo ai colleghi degli altri Paesi pensiamo poi alla fine opportunamente opportunamente dimenticò il progetto di Business grazie
Grazie dopo che conclude la prova di nuovo Spano Filippo spam
Sì grazie
Io mi soffermo un secondo su due cose che ha detto Gabriella Panucci
Che apparentemente sono un po'in contrasto tra di loro
Però secondo me possono essere bollata convergenza cioè lei ha detto una cosa secondo me molto importante nel primo intervento ha detto
Dobbiamo giocare dello strano le anse anche sulla base del nostro dimostrare che a questa cosa ci crediamo e che vogliamo andare fino in fondo cioè quindi ne facciamo una questione politica pienamente
Da questo punto di vista credo che l'operazione che stava conducendo il ministro Miccichè per parte sua più ministro Frattini è un'operazione politicamente molto ambiziosa
Sta iniziando a portare dei risultati diceva a me per un intervento che però bisogna sia esigente
Fino in fondo
Allora io condivido un po'di meno l'osservazione della dottoressa Panucci quando dici però non tutti possono vincere si è vero che non tutti possono vincere in questa vicenda
Però si tiene il quadro sociale se non tutti vincono però tutti devono avere il senso di aver portato a casa qualcosa
Cioè tutti noi come regioni come governo centrale le amministrazioni locali all'amministrazione dove non le parti sociali economiche devono avere i il senso che questo sta portando un milione la la gente la popolazione non è il senso di questa mi portando un miglioramento alla nostra condizione
Per cui dobbiamo avere sempre questo Zenit che ci conduce questo a mio modo di vedere pur con pragmatismo eccetera
Secondo la Confartigianato questo ci rende tutti più forti e ci sta rendendo più forti questo metodo proprio per questa ragione è per questo che bisogna condurlo fino in fondo allora la questione degli aiuti di Stato
Io credo che i colleghi di delle altre organizzazioni abbiamo chiuso un po'un po'il cerchio però secondo me io ho parlato prima bisogna intendere le azioni con testo in in in termini anche di sistema dirette cioè se prendiamo questo Confcommercio dice noi siamo d'accordo ma anche le infrastrutture cioè nel momento in cui definiamo le infrastrutture che vogliamo fare o il quadro le linee delle infrastrutture vogliamo fare è evidente che se vogliamo renderle più fruibile alle aziende
E noi abbiamo un contesto di piccole-medie imprese anzi più di piccole imprese potranno e soggiorno per devono essere quella tipologia di infrastrutture
Per come dire ponderata calibrata con le grandi infrastrutture ma anche quelle fratture per cui le imprese trovino subito un beneficio nel loro godimento perché poi se ci concentriamo invece l'infrastruttura che vanno molto avanti negli anni ma che non hanno subito un ritorno per le imprese corriamo il rischio di non avere il consenso sociale delle piccolissime imprese su questo su che cosa ci concentriamo in futuro ma io credo che sono d'accordissimo Fabrizio noi dobbiamo ripetere ripetere ripetere siamo convinti di queste cose qui dobbiamo ripeterlo è sempre però ci sono alcune cose venuto fuori anche della discussione stasera che vanno un attimino approfondite e chiarite tipo la questione del fondo unico del menu ex Obiettivo due
Che cosa vuol dire fare il menu quali sono gli equilibri
Su questo fondo unico per le regioni in phasing out per quelle che erano ex Obiettivo due per interventi sociali cioè questa è una elaborazione che possiamo compiere da subito e sulla quale possiamo fare io approfondimenti
Operativamente al la questione aiuti di Stato rapporto con l'Unione europea la nostra intenzione non è quella di ampliare il numero degli ultimi stato ma di renderli più facilmente accessibile anche quelli che non hanno fondi lo prima che vengono gestiti con nostri fondi perché spesse volte capita che certe cose che non c'è certezza nel rapporto con la Commissione europea certe cose prima si possono fare poi non si possono fare quella che le possiamo fare noi non le posso fare gli altri più spesso non le possiamo fare noi scopriamo
Che le regioni contermini degli altri paesi le possono fare quindi da questo punto di vista c'è c'è margine c'è spazio per poter lavorare io per finire dico l'aveva sottolineata che Fitto stamattina alla dichiarazione di sia ricerche bisogna perseguire la coesione economica sociale e territoriale
Anche qui le cose devono andare di pari passo perché diamo far convergere l'economia dobbiamo tenere unite le persone fame migliorare e dobbiamo tenere unite reale sei falli amore di questi obiettivi
Probabilmente portiamo a casa molto poco se invece riusciamo a essere esigenti su tutti questi tre obiettivi credo faremo un'operazione che verrà ricordata nel tempo grazie
Due tre battute personale poi operi beneficio soltanto nostro osé nel frattempo c'è anche ministro del del ministro un un una cosa diciamo cosa abbiamo in varato in più rispetta memorandum nel come nella mandati Natale soprattutto adesso che la discussione perché nel pomeriggio di oggi osservazioni invece personali sono
Che il punto è che per vincere ivi tutti esistono due condizioni che dato che un gruppo di soggetti in questo caso di soggetti regionali si coalizzi no dovendo trattare con altri soggetti esterni nel trattare con acutezza steli qual è il punto
E che non è detto che si possono ottenere il massimo delle risorse il massimo dei ritorni
In una maniera che assolutamente congruente con la corretta distribuzione Interna
Prater retorico e fra parti sociali e che si vorrebbe fare detto in altri termini ci possiamo promettere l'accordo che i fondi vanno risparmi in un certo modo ma se non è quello necessariamente il modo con cui riusciamo a ottenere il massimo fuori okay
Questo può essere ragioni giusto la Borgione sbagliate non ha importanza supponete che improvvisamente faccio un esempio estremo supremi per l'esame delle necessità Europa che di soldi alleare sotto ciò basata cinque per cento non se ne dà più neanche una lira cosa vorrebbe dire che l'Italia improvvisamente
Riconosce che le politiche regionali per le aree Obiettivo due non uno sono sbagliate non valutiamo a pensare quello che ha sempre pensato però quella mattina inutili continua ma che comunque sorgerà riposi volutamente paradossale Giuseppe
La sola scendo per portare a casa un risultato quel giorno cosa dovremmo fare se fossimo saggi abbandonare le regioni del centro-nord e pertanto non ce ne importa più niente legalitaria non possono portare più forte più fondi no
Dovremmo evidentemente andare in Europa con una linea diversa Europa strana è sbagliata
Ma dovremmo guardare in Europa tatticamente con una linea sbaglia per portare il massimo le sonde poi riserve distribuirli come con il fatto che abbiamo delle leve nazionali il fondo aree sottoutilizzate a è una leva nazionale quindi quel giorno strano
Sono sicuro ne sono certo che tutte le Regioni si dovrebbero d'accordo nel dire che non è più ottantacinque quindici darei la chiave di riparto ma è diventato ottanta venti perché dobbiamo compensare un danno che le regioni del Centro-Nord subiscono in una trattativa sbagliata coloro che ho fatto l'esempio apposta estremo
Questo è importante per cui noi ci possiamo trovare nella necessità nel nel prossimo anno e mezzo a dovere fare delle battaglie anche che non come dire credessimo
E e
Il secco rette purché poi siamo tranquilli a casa che abbiamo gli strumenti per effettuare delle operazioni di redistribuzione nazionali questo è il punto
Se di questo siamo convinti rimaniamo compatti se non siamo convinti le sirene del degli altri paesi o le sirene della Commissione europea cioè trarranno ognuna tentando Ciccone quattro cose
E quando andassimo a fare i soldi dopo la somma di quelle quattro cose che abbia avuto sarebbe inferiore alla somma delle cose che avremmo dalla stessa Commissione dall'Unione europea se ci fossimo comportati in modo compatto questo è il patto che ci lega tutti i firmatari di questo ovviamente le di questo patto funzioni deve esserci la massima circolazione perché bisogna esserne convinti
Cioè bisogna essere seri essere convinti che il fare o non fare una certa iniziativa negoziale non sia il frutto del fatto che in quella coalizione
Ha prevalso oltre l'accordo uno degli interessi che si sta facendo la sua trattativa usando la copertura dello parliamoci così perché diciamo siamo amministratori abbiamo il compito come dire di di contro negoziato abbiamo avuto c'è una c'è un accordo politico non abbiamo il compito poi di realizzarlo nel di istruire tante decisioni poiché vi verranno prese a un livello politico mi può alla fine della storia la decisione finale è un negoziato politico
Però che ha tanti passaggi tecnici Dinoi abbiamo bisogno che ci aveva Gabriele di avere una circolazione dell'informazione quindi un continuo comici mentre che abbiamo finito oggi dobbiamo avere ogni mese ogni due mesi per essere sicuri di fronte la tattica degli altri Paesi la scelta che si fa effettivamente da commenta Gerardo Sommese Gruppo di contatto per quello che esiste
Tra le regioni e lei
Organizzazioni le amministrazioni centrali è una è una è una di queste cose come ha funzionato fino adesso non è case discuterà davanti a duecento persone forse potremmo fare di più di quello che abbiamo fatto in temi di circolazione di informazione
E soprattutto anche di apertura alle parti sociali cioè trovare dei momenti in cui come dire ritrovare fino ad oggi non ci sono del TAR avvenuto delle cose che abbiano modificato radicalmente
Ma probabilmente verso l'uscita del terzo rapporto di coesione del consiglio informale nostro nove ottobre novembre ci troveremo ad avere un bisogno di un momento quindi tanto io prendo un segnale che viene da questo tavolo di dire
Non abbiamo mai riconvocato il Comitatone
Stavamo chiamato così gruppo quello largo puramente questo Comitato aveva riconvocato in modo tale che il come dire il dibattito iper tecnico che che che avviene tra una serie di soggetti venga ricco indiviso in una in un luogo privato se ne siamo messaggio concreto dato operativo
E viene dalla dall'incontro
L'altra cosa l'avevo già da c'è nata direi che insomma abbiamo fatto oggi
Ministro Frattini la concluderà come un esercizio collettivo avevamo deciso di fare solo convinto e mi auguro che le Regioni a questo punto come dire faranno faranno quelle iniziative avvieranno venti attive
La cui idea aveva prodotto questa cioè replicare questo tipo di incontro con le parti economiche e sociali all'interno dei territori per rendere questi risulta per dare il senso
Pella utilità anche in quella regione di questa operazione anche se magari voglio dire adesso non penso alla Sardegna ma penso alla Basilicata anche se magari in quella non c'è nessuna evocazione nella del del documento di una specifica previsione per quella regione però con la Regione come dire alla fine dovrà potere anche lei dire ma
Sto meglio anch'io quindi ci sia un vantaggio paretiano
L'ultima battuta
E la seguente
Personale subito un personale insomma come dire non non di sintesi dei risultati
Che prima ho parlato capisce che Spano l'abbia ripreso del fatto che noi come dire non doveva essere un po'meno appunto fantasiose Fazio l'abbiamo avuta l'anno e mezzo scorso abbiamo prodotto il fatto avanti
O se le fate se questo documento Papeo von dito e va adattato all'evolversi del negoziato però lo dobbiamo ripeterlo fino alla noia fino a che ci sembri noiosissimo perché così fan i nostri partner che scrivono rapporti un po'più stretto un po'più brevi
E che ci ripetono continuamente quindi anche noi e credo che il mestiere che abbiamo cominciato a fare rispetto anche la questione di mettere i venti se
Presente a noi la nazionalizzazione ma è una cosa che con questo documento non è che una cosa su cui uno barra discutiamo l'autorizzazione è una cosa che è fuori dal seminato
Parole politiche sono state usate oggi è incongruente persino con la scelta di aver fatto l'allargamento
Le parole amministrative e tecniche conseguenti dovranno essere di questa questione non si può discutere perché è una questione che non si può discutere perché non è una questione contattabile quindi io credo che noi ci stiamo muovendo esattamente nel nel senso di di consegnare alcune di queste cose che stanno scritte cuento altre cose invece sono più complicate
Rispetto alle diciamo alle questa lega ho buttato sul tavolo quello che è ritornato mi sembra che si possa riassumere così sono emersi due impietosamente due altri punti auto e utili state grandi velivoli sono sette punti uno dei punti lo faccio lo dico anche come come dire a beneficio del e sono emersi oggi sono la sulla questione degli altri negoziatori il punto mi sembra molto chiaro che che si consoli della Germania e il nostro alleato come dire naturale
Alleati naturali sono anche gli altri partner europee che sono molto interessate come si spendono i soldi perché ne facciamo un discorso forte di competitività e alleati sono tutta la famiglia di paesi fino a quelli estremi dove solo cooperazione si fa che fanno molta cooperazione che si sono i nostri alleati naturali e quindi questo Silone rileva non solo nel nostro negoziato ma in ogni regione cioè ogni quando una Regione sempre si impegna a fare un cooperazione bilaterale con l'Austria sa che sta mettendo in gioco
Anche un interesse nazionale
Perché se la fa male se se se o se un'amministrazione centrale la fa male il costo nazionale di fare male con l'Austria vale quattro che fare male una cosa con uno che in questo momento a noi come dire tanto comunque non siamo d'accordo quindi secondo me c'è una grossa conseguenza dei comportamenti
Di ogni singola regione non solo del centro seconda cosa sulla questione delle politiche è già stato detto moltissimo lo pretende di assumerlo sulla PAC che sono spesso è stata messa sul tavolo il problema di un'adeguatezza
Di questo sistema
Che presenta dei sicuramente dei gravi limiti alle nuove esigenze senza sottovalutare il nuovo quadro che si è creato dall'altro è stato evidentemente rilevata questo tavolo ha necessità di tenere conto delle feto non limitato
Per l'effetto sociale complessivo che ha specialmente in un Paese che ovviamente ha una tasso di occupazione agricola che è ancora altissima e quindi che ha un problema di transizione dall'agricoltura questo è un problema che evidentemente uno può risolvere con strumenti diversi ma che non può dimenticarsi quando parla
Dei coltura che poi quello vuol dire famiglia vuol dire tessuti rurali che non può are che no mondo città metropolitane che non vuole andare a intasare eccetera sulla questione di Lisbona
Il problema come dire è stato toccato in diversi modi nuovo è troppo complesso e pensare di riassume lo dico soltanto una una cosa che sicuramente mi sembra di raccogliere un'adesione rispetto forte di riconferma rispetta quello che c'è già nel memorandum cioè che lo studio delle sui fondi strutturali sono uno strumento importante di attuazione di quel disegno
Che il problema che potrebbero rendere quel disegno più focalizzato di quanto non sia stato e che la cosa prossimamente portante è stato detto è sì purché sia di fondo sul quale garantiscono la l'addizionalità altrimenti anche quelli sono
E spero sono una presa in giro deterrente le raccontiamo con quello strumento stiamo attuando Lisbona ma noi con quello strumento la quando ci siamo sentiti dire in Europa vice noto però sapeva di norma quando ci siamo stati sentire dire in Europa
Ce lo siamo sentiti dire una luogo ufficiale dottoressa De Cesare giusto
è un incontro ufficiale la delegazione ufficiale del Parlamento europeo
A voi non vi siete accorti perché non si può non si può dire Europa che l'Irlanda cioè la cosa di cui non si può parlare in questo partito perché sarebbe stato il luogo dove sono meglio usa del mondo i fondi strutturali Bonomi se la corte non depurato irlandese di parlare
Voi non vi siete ancora corti che non è stata spesa una lira direzionale che è una lira indiano e così con gli occhi sbarrati in Irlanda che è una perché quei soldi sono serviti soltanto a fare le opere che comunque si sarebbero fatte hanno soltanto migliorato il disavanzo pubblico e ci hanno consentito di ridurre le imposte e ci hanno consentito ridurre imposte ministro dice che questa è una cosa di una enormità
Cioè noi abbiamo consentito a un Paese non fanno gli abbiamo fatto fare una una ricerca un'infrastruttura in più quello che abbiamo fatto gli abbiamo consentito delle imposte per per prender Portal semovente nazionale sul greto irlandese questa non è una politica
No ebbe no è ragione
Invita anch'essere garbato ma l'ha detto in una sede di una di una di una di una commissione di un incontro ufficiale dove se non altro come dire corretto
E questo è che ha riportato a casa cosa abbiamo sentito dire con riguardo alcuni interventi Spagna ed alcune regioni spagnole ci sono studi che lo mostrano cioè il tema dell'addizionalità e noi come europei forse devo dire rispetto alla al memorandum non è sull'addizionalità dovremmo pretendere di più bisogna ci siamo impiccati il collo con l'addizionalità
Come Paese
Forse vorremmo che certamente il cassero anche le acque le uniche le regole che non sono probabilmente
Deborda degli sulla questione della cooperazione
Anche qui non non penso di assumere ed è stato detto che è un'occasione per mettere al centro del dell'arco lascia
Lasciare mediterranea lasciare baricentro del Mediterraneo devo metterci o se c'era scappato è stato detto che c'è un problema di colmare il disco un distacco fra la visione politica che a volte molto nobile alta e l'attuazione che a volte come dire
Farraginosa anche per la complessità delle regole
è stato suggerito che questo problema possa essere affrontato legando
Eventualmente non con una soluzione rigida che valgo uguale per tutte le regioni ma con una soluzione che consenta alle singole regioni una flessibilità nel trasferimento di fondi dei programmi principali programmi cooperazione sono cose su cui riflettere è stato detto cosa credo molto importante di cooperazione non si devono è importantissima quella tra amministrazioni è fondamentale una cosa decisiva però e anche
Ed è utile anche solo per sei ma è anche l'anticamera di una cooperazione privato se a questa
Nel nostro Paese Rocco per essere stato nel passato scottato da vicende è difficile non aver saputo fare la cooperazione privato privato privato pubblico con gli altri Paesi continua a
Rimanere da questa come dire cattiva vicenda storica i bloccato perché ne amministratori pubblici non ce la sentiamo di interamente la strada
Noi ci diciamo persi non tutto l'effetto dal operazione ma almeno il cinquanta per cento degli affetti tutto il mestiere che facciamo i rapporti con gli ungheresi marocchine ce ce lo ce lo perdiamo per strada
Ora credo che il che il rapporto con le associazioni di categoria sia la l'importante garanzia possa essere ho sempre pensano personalmente maturazione personale la mia pensato di dei dei rapporti perché era e rapporto di associazioni e non di singoli comunque certamente un terreno quello che c'è suggerito Ruta che secondo me sovente fare entrare sulla questione della frammentazione
Questo tavolo non ha saputo non ha dato una
La risposta come c'è sottoscritto alla domanda come riusciamo ad a garantire che eliminando la frammentazione garantiamo di obiettivi credo che questa sia esattamente una di quelle cose su cui dobbiamo riempire la carta ancora cioè e in modo tale di avere una proposta sul tavolo
Perfetto sì non è che sono variabile
Per
Qualche così esperienza ma insomma
Quando finisco finisca ci vediamo caffè
Quindi questa questione credo che siamo esattamente una delle cose su cui abbiamo da da scrivere abbiamo da scrivere anche in maniera abbastanza rapida perché se vogliamo dare un input significativo per il rapporto di coesione su questo punto è bene che gliela diamo prima che rapporto di coesione venga scritto piuttosto che dopo il gol non è quindi questo è un compito se volete per i comitatone
Che potrebbe essere nell'agenda di un comitatone di di di di settembre forse più facilmente dei primissimi giorni di ottobre dopo l'informale
Sulla questione del rapporto con la trovi locali che era stato preso da prima girata poi non è stato ripreso
Mi sembra che si tratti di trovare il messaggio è trovare una soluzione intermedia pro anche questo ha delle conseguenze importanti nei confronti della Commissione europea tra il la garanzia di un coinvolgimento
E levitare il conte sonetto giù brutale contrattuale di partito sono voglio ed evitare una un meccanismo in cui a questi che poi rischierebbe diventare diventare il principio di deresponsabilizzazione cioè un principio in cui non si capisce più questo quindi l'utilizzo della prova contratto effettivamente problematico
Forse già nella fase
Sì
Dal ministro Frattini che salutiamo
Valutiamo tutto questo tavolo che è un tavolo di partenariato di regioni di amministrazioni centrali di parte economiche sociali sto concludendo neve delle riassumendo ciò che questo tavolo ha detto
Mancano due punti che non avevamo previsto di trattare ma che invece abbiamo sono stati sollevati dai dal dal dagli oratori aiuti di Stato
Innanzitutto mi sembra che metto chiaramente il problema
E non è aiuti di Stato contro
Infrastrutture materiali il problema è e e non s abolirli il problema è lei di di e un equilibrio
Favorevole
Tra due cose gli aiuti di Stato e la produzione di beni pubblici e potrebbe di pubblici sono servizi servizi sono prodotti sia i materiali che i materiali per definizione possedesse servizi di direte in un Paese come il nostro sarebbe assurdo evidentemente sia per il Sud che per il Centro Nord e non mettere al primo punto dalla cosa non solo l'alla logistica la comunicazione ma evidentemente i servizi rete mica ricerca
La società dell'informazione credo che decisioni recenti del CIPE vadano i che amalgama chiaramente che la direzione di marcia è quella dell'Abruzzo i beni pubblici questo va bene questo che la parte facile della storia cioè cosa non è che questa è anche una necessità molto forte del centro nord oltre che del sud del Paese perché nel Sud devono stiamo consolidando il sistema idrico imprese però nel nord a centonove già ce l'abbiamo
E quindi se noi ci pensassimo di potere perdere o o o indebolire quel tessuto
Il Coni eroga
A la richiesta di razionalizzazione dei fondi dire i primi i soldi li metto io ma visto che li metto io a questo punto li uso come voglio
Nel senso che li uso anche per aiuti di Stato e quindi allentiamo un po'questi queste briglie suoi sugli aiuti di Stato nel rapporto diciamo le parole come sono rapporto su una frase che non è attaccabile sulla carta si dice lasciateci più libertà
Nella fissazione di aiuti di Stato per affini locali e non globali che sulla carta può anche andar bene il punto è cosa c'è dietro perché se poi come temi amo e come abbiamo ragione di ritenere da alcune richieste che gli stava avanzando la Commissione europea e date una date via libera agli inglesi perché ne sappiamo cosa sono i market failure est che diciamo a tradirlo inglese evidentemente diverso mentre i fallimenti del mercato quella di italiano sono una cosa più povera questo è rischioso perché rischia di creare una esso fortissima soggettività nella Commissione europea nel giudicare che cos'è un aiuto giusto aiuto non giusto e con con conseguenze che potrebbero essere estremamente rischiosa per il nostro Paese da qui la nostra preoccupazione per questo il che non vuol dire non ragionare su misure selettive
E dico e di complemento l'ultima cosa e chiudo che è stato detto in questa sala riguarda una cosa evidentemente ha un rilievo nel senso che è stato detto che esiste qualcosa che può dover andare oltre i fondi strutturale che è importantissimo reti è stato detto quindi in più usare di più i fondi strutturali per i beni pubblici sì materiali materiali sì però c'è un problema di reti che non può e finanziariamente pone all'Europa una domanda richiesta finanziaria che va oltre anche la stessa portata dei fondi strutturali che devono continuare ad andare questa evidentemente sul tavolo una delle questioni anche che attendono il nostro importantissimo semestre io credo che noi lasciamo tutti insieme il tavolo contenti di farlo ringrazio miei colleghi
Un qualche impegno che abbiamo preso e che credo che ci siamo presi nota per i prossimi settimane
Reja sì un attimo magari che
Va bene
Io ringrazio
L'amico e collega ministro Miccichè tutti voi per avere non solo organizzativo questo convegno che il ministero degli Esteri via
Fortemente condiviso che ha uno scopo concreto anche dire ai operativo quello di ragionare modo approfondito come so che avete fatto a proposito del memorandum italiano sulla riforma e la politica regionale di coesione comunitaria
Io credo che sia opportuno soltanto qualche riflessione che non è una riflessione conclusiva ma solamente una riflessione per dire che cosa sta accadendo
In una fase che ci porta come Italia ad assumere la presidenza europea quando da un lato la riforma delle istituzioni comunitarie e ad un punto di svolta
Nel senso che o vinciamo la sfida o abbiamo o andiamo incontro ad un drammatico fallimento di capacità costituente
Peraltro verso temi di merito di grande importanza come questo delle politiche di coesione
Ma anche pasti pensare all'inizio del negoziato sulle prospettive economiche nel Periodo due mila sette due mila tredici stanno arrivando a maturazione proprio durante il semestre di presidenza italiana
La necessità di una politica di coesione nel quadro della attività negoziale
Abbiamo condotto insieme al Ministero dell'economia in particolare il ministro Miccichè il ministero degli Esteri
Potrà avvenire una dignità
Costituzionale o meglio di rango costituzionale che questa materia non ha mai avuto questo è già un aspetto importante perché il
L'obiettivo della Conferenza intergovernativa che raccoglierà i lavori della Convenzione è quello di definire il testo di un trattato costituzionale della nuova Europa e credo che in questo noi introdurremo come pilastro come elemento fondante con un rango costituzionale che mai c'era stato il principio le politiche di coesione sono momento strutturale fondante dell'Europa che si sta allargando
è evidente che ci sono motivi per i quali noi
Condividiamo ma incoraggiamo anzi abbiamo fortemente stimolato questo ruolo centrale per le politiche di coesione ruolo centrale che diventa addirittura il ruolo del rango costituzionale
Il primo e il beneficio che noi intravediamo
Che le azioni strutturali potranno continuare a produrre oltre a quello che hanno già prodotto in termini di crescita e di sviluppo per le regioni meno favorite d'Europa in Europa
Ma soprattutto vorrei dire per un valore politico economico di questa scelta non soltanto per i buoni risultati concreti del passato e del presente ma per una scelta questa scelta la scelta di solidarietà costituente che noi dobbiamo aprire nel momento in cui diciamo che l'Europa è un'unione di Stati e di popoli
Questo presuppone che il principio della solidarietà tra popoli tra Paesi tra Stati ma anche tra aree regionali sia diciamo così
Assistito da segni concreti riconoscere il valore costituente e costituzionale al principio delle politiche di coesione eh
Una tangibile a dimostrazione che noi in questa solidarietà costituente mentre formiamo l'Europa ci crediamo davvero quindi ha una forte valenza politica in qualche maniera c'è poi un'altra ragione che io intravedo
E cioè che una politica di coesione che ha dignità costituzionale può a sua volta diciamo così orientare
Altre politiche comunitarie che sono pilastri della tra dei trattati come l'attuazione del mercato interno è evidente che quando l'Italia
Tra i primi Paesi e non da oggi sostiene diciamo così
Quella principio per cui il mercato interno si realizza se aboliamo gli ostacoli alla libera circolazione di persone servizi beni anzi ne favoriamo lo sviluppo attraverso le reti infrastrutturali per credo che un collegamento virtuoso tra l'esigenza di sviluppare le regioni meno favorite
E l'esigenza di collegarle al resto d'Europa o alle regioni centrali sotto il profilo dello sviluppo attraverso le reti infrastrutturali per è un altro punto di snodo importante
Noi vediamo la centralità delle politiche di coesione collegata alla necessità i raccordare alle attraverso le reti infrastrutturali alla parte dell'Europa più produttiva e più sviluppata e così facendo oli enti amo anche la dislocazione delle reti infrastrutturali
Non è poco pensare che la priorità per l'Italia del corridoio cinque del Corridoio otto la priorità per l'Italia di aree e di interventi infrastrutturali a Rete ad esempio perso la regione dei Balcani sono mirati sì
Ad una necessità quella di potenziare le infrastrutture paura rientrata dalla necessità che le are
I nuova accessione all'Europa
Quelle dell'Est e dei dieci nuovi membri siano effettivamente ben collegate all'Europa mediterranea quella in cui noi contiamo di essere Paese protagonista quindi ragioni il buon risultato scelte politiche e simboliche la solidarietà costituente nel fare la nuova Oropa e scelte politico-strategica orientare altre politiche
Nel confermare
Il valore strategico della coesione così facendo noi favoriamo diamo un'ulteriore motivazione al perché le infrastrutturazioni
Fisiche e tecnologiche si devono davvero sviluppare ed è quello che noi andiamo
Sostenendo
Accennavo prima che la presidenza italiana cade in un momento in cui la commissione Torno alla metà dell'autunno tra ottobre e novembre presenterà il rapporto il terzo rapporto sulla coesione economica e sociale
Questo documento aprirà una fase delicatissima di negoziazione sulla programmazione dei fondi per il periodo due mila sette due mila tredici
Che evidentemente riguarderà l'unione già ampliata a venticinque
Si aprirà quindi una valutazione per la presidenza italiana quella di cogliere la diciamo così
L'occasione di questo dibattito sulla programmazione due mila sette due mila tredici per rilanciare una politica di coesione che io vedo incentrata su due pilastri
La solidarietà e la competitività regionale
è vero che il principio della solidarietà è un valore simbolico ma è vero anche che il principio della competitività
Direttamente figlio di quella strategia di Lisbona che noi vogliamo fortemente che sia applicata
E quindi dal concetto di competitività non si può prescindere la visione meramente solidaristica delle politiche di coesione
Deve ritenersi definitivamente superata superata perché non conviene nemmeno alle aree regionali interessate alle politiche di coesione ora tutti sapete che qui a Roma noi avremo in ottobre una riunione ministeriale informale proprio dedicata a questo aspetto un incontro che sarà dedicato a preparare la gli esiti le attività successive alla pubblicazione del rapporto della Commissione a cui ho fatto a cui ho fatto riferimento
In questo momento il
Punto dalla competitività merita qualche parola in più lo soltanto denunciato
Io sono convinto che molti osservatori ma anche in Parlamento molti colleghi senatori deputati forze politiche ci chiedono
Quali saranno gli affetti pratici
Lo dico brutalmente le ricadute concrete delle politiche di allargamento sulle aree meno favorite della tra virgolette Vecchia Europa di quella Europa che già c'è
Ed allora noi abbiamo il dovere di dare una risposta perché da un lato dica
Prevalgono le opportunità
L'Europa allargata e una chance più che un rischio è sicuramente una sfida la sfida la dobbiamo affrontare ma non dobbiamo cadere né il pericolo di una chiusura ad ogni prospettiva
Che individui invece quello che a mio avviso c'è un mercato allargato che diventa una straordinaria opportunità per chi vuole essere davvero competitivo
Quindi
Il tema della sicurezza globale per tutti gli attori economici del continente perché è chiaro che un continente europeo che si riunificata venticinque offre ha i suoi operatori una sicurezza collettiva nel sistema degli affari e prima era inferiore quindi ci guadagniamo in termini di spazio che non è soltanto di scambio di mercato ma è uno spazio di coesione politica che quindi raccoglie rassicura garantisce vorrei dire e anche
Il beneficio immediato l'accesso a nuovi mercati
Nuovi mercati che saranno partner ormai a tutti gli effetti dell'Europa garantiscono alle imprese e la cosiddetta Vecchia Europa di quell'Europa e siamo noi un ampliamento di indubbie proporzione
Noi siamo chiamati ad adattare sia le istituzioni sia le politiche dell'Unione per fare fronte all'allargamento è evidente che noi non possiamo pensare di non rimodulare con strumenti di decisione più rapidi
Con
Politiche maggiormente condivise con una competitività più forte quello che altrimenti viene da alcuni paventato come il rischio di una competizione selvaggia in danno dei paesi che si erano abituati come l'Italia come altri paesi tra i Quindici ad un sistema che vedeva negli altri dieci un mercato semmai da conquistare
Ma non certo un mercato da cui arrivano impulsi competitivi dobbiamo prepararci a questo arriveranno impulsi competitivi gli impulsi reali
Io credo che il memorandum italiano raggiunga un buon equilibrio in questa direzione perché in qualche maniera
Cerca i dare una risposta cerca di garantire a tutte le regioni e l'unione che abbiano dei problemi di ritardo di non avanza mento in termini di media dello sviluppo la possibilità di accedere alle medesime misure misure volte a ridurre il divario
Avremo ancora dei fenomeni credo inevitabili e cioè e si esalterà hanno i significati positivi di quelle di quei programmi di cooperazione transfrontaliera
Interregionale e transnazionale problemi che esistono programmi che già ci sono e per esempio che hanno segnato con l'iniziativa Interreg qualche significato interessante qualche risultato interessante
Io lo cito questo esempio di Interreg perché noi abbiamo sperimentato già ora come applicando con equilibrio questo programma ad esempio alla regione euro adriatica che potremmo far crescere grazie anche a questo programma Interreg
Noi possiamo coinvolgere regioni italiane
E in regioni o aree geografiche dei Balcani occidentali che non sono alcune sono entrate altre stanno entrando altre sono lontane dall'ingresso ma tutte insieme sono compartecipi di un'idea l'idea di potenziare una cooperazione di tipo regionale per il bacino dell'Adriatico che indubbiamente uno dei punti su cui l'Italia può vantare diciamo così un certo fiore all'occhiello perché è stata il Paese che ha promosso questo tipo d'iniziativa
La regione adriatica certamente è un esempio io sono convinto
Politiche di coesione economico sociali siano in conclusione significative per due ragioni che riassumo in breve perché la prima
La funzione redistributiva delle risorse che migliore e rafforza sia l'integrazione economica sia l'integrazione politica di quelle aree regionali con il resto d'Europa noi non possiamo immaginare
Mentre stiamo costruendo un'Europa a venticinque di non creare e gli strumenti che disinnesca Kitano il rischio di costruire un'Europa con più aree marginali di quelle che già ci sono dobbiamo cercare di far sì e queste aree marginali trovino degli strumenti di soddisfacente integrazione economica perché soltanto così si concorre all'integrazione politica
Chi tra voi siete la maggior parte guarda la questione soprattutto sotto il profilo economico strategico guarda all'aspetto della ready
Riduzione delle risorse io credo che l'aspetto politico dell'integrazione regionale in Europa sia altrettanto importante perché in fondo
è il nostro obiettivo
E il secondo motivo strutturale e che questa politica mette diciamo così in Rete sia a livello interregionale sia a livello transnazionale tra regioni di Stati diversi di protagonisti dello sviluppo territoriale
E questi protagonisti sono privati e pubblici cioè noi attraverso questo meccanismo abbiamo in Rete
Operatori pubblici e soggetti privati che sono cui interessati pensate
All'intervento privato nella politica di infrastrutturazione trans europea li mettiamo insieme li facciamo lavorare insieme dimostrando che è interesse comune
Concorrere al medesimo obiettivo l'integrazione di un'area geografica per collegarla meglio e per creare condizioni di ricchezza
Questo è un altro obiettivo
Che non è eguale a quello dell'integrazione politica i quell'area regionale nell'Europa è un qualcosa di diverso e di più
Perché ci sono attori pubblici attori privati
Che insieme fanno un piano strategico il piano strategico è quello di portare realmente ad un livello integrato una determinata area è una riflessione evidentemente complessa e importante ma
Va fatta
Gli interventi certamente e Bono essere concentrati debbono essere ben articolati
Io vedo un aspetto chiave nella semplificazione delle procedure
è evidente che materie così complesse non possono che essere e che dopo perché dover essere semplificate se vogliono arrivare a risposte veloci e convincenti
Vedo un principio che definirei di sussidiarietà delle responsabilità è chiaro che non possiamo fare carico all'Europa
Sempre soltanto all'Europa di quello che invece può essere redistribuito
A livello i momenti decisionali sempre più vicini all'area interessata
E quindi le realtà imprenditoriali locali che si fanno carico di compartecipare a dei programmi e non soltanto attendono e decisioni che arrivano dalla Commissione di Bruxelles
Il tema delle competitività delle regioni che è un tema che sta sullo sfondo e che chiama in qualche maniera alle regioni ad essere loro per prime
Responsabilizzate perché se le Regioni non comprendono che la strategia di Lisbona riguarda pure loro che i programmi di ampliamento dell'occupazione di flessibilità nel mercato del lavoro riguardano pure loro
è evidente e noi queste politiche
Non le possiamo concepire come politiche regionali invece dobbiamo concepire le come politiche regionali questi sono soltanto al unica spunti che io colto dalla dibattito e che soprattutto dal memorandum che il ministro Miccichè a presentato voglio dire in conclusione soltanto una cosa noi siamo oggi chiamati a pensare
Con un disegno strategico questo disegno strategico richiederà molto tempo non possiamo esaurirlo in poche settimane e non possiamo esaurirlo in quei brevi sei mesi e la nostra presidenza
Dobbiamo dimostrare la capacità dell'Italia di essere da presidente dell'Unione Europea propulsore di un meccanismo che si mette in moto
Poi a livello nazionale quando la presidenza italiana sarà finita dobbiamo essere capaci di conservare sia per una solidarietà con altri Paesi un dialogo che non sia tra virgolette egoistico ma anche una capacità di rivendicazione in quell'interesse strategico che riguardando regioni importanti del nostro territorio assurge ha interesse nazionale
Rivendicare
Questo interesse nazionale in un quadro europeo
è stato utile all'Italia negli ultimi tempi per marcare una differenze una discontinuità anche rispetto al passato credo che questo rientri nelle logiche negoziali normali tra partner
Di questa nuova Europa
La chiusura è l'auspicio che questo memorandum diventi sempre più il la stella cometa dell'azione strategica a cui noi dobbiamo chiamare la comunità delle imprese italiane io mi permetto di dire non ci stanchiamo di chiamare
Alla compartecipazione a questa sfida che non può essere di attori pubblici e basta
Deve essere una sfida di attori pubblici e privati
Perché l'interesse allo sviluppo e alla competitività e le direi sì dello Stato si delle regioni ha certamente di coloro che producono la ricchezza sul territorio cioè il sistema delle imprese grazie
Fragranze grazie Franco
Nella nel dibattito che c'è stato oggi sia stamattina
Che poi oggi pomeriggio sono emerse un pericolose che mi piace segnalati
Perché credo che siano importanti proprio in funzione degli appuntamenti che tu hai
Ricordato poc'anzi
Questo è un memorandum che c'ha una sua forza
Perché nasce da una collaborazione strettissima al di là quella che c'è tre nostri ministeri a cui come dire materialmente nato il prodotto ma di un livello di collaborazione di partenariato e di coinvolgimento di tutte le regioni italiane e di Anci Upi
Quant'altro ma anche come dicevi anche tu adesso di tutte le categorie produttive
Dei sindacati e le parti sociali e quant'altro
Dal dibattito di oggi sono emersi due cose la prima e alcuni dei punti comunque ovviamente tutti condivisi perché erano già stati condivisi precedentemente tutti questi attori
Che ci sono il memorandum vanno forse affinati in avvicinamento
Avvicinamento del negoziato
Quindi come dire dire più cooperazione
è un conto cominciare a individuare quali sono i migliori strumenti da proporre nel momento in cui est ci si sieda al tavolo del negoziato bisogna e questo sì c'è il lavoro non è finito e mi vanno alcuna alcune cose assolutamente affinata per sapere esattamente come l'Italia
Poi si pone nei confronti del negoziato seconda cosa che è emersa e che questo memorandum deve mantenere la forza del consenso generale e che quindi man mano che ci si avvicini avanti ci si avvicina al negoziato
Sarebbe nostra intenzione continuare a mantenere questo rapporto di informazione e di collaborazione con tutti gli attori che abbiamo oggi presenti proprio per col per essere certi di arrivare al momento della trattativa finale forti in una unitarietà nazionale che in questo momento è quella che ci dà la vera forza su questo memorandum
Lo ha ricordato che il tre ottobre c'è questo
Incontro dei ministri informali informale sui fondi strutturali e allora la proposta che io vorrei farti intanto è che da questo momento
Come dire ci si muova soltanto insieme perché fra arriviamo a ai mesi finali in cui una un'azione di uno non coordinata con con l'altro ministero rischia di essere assolutamente dannosa ma al di là il rapporto più stretto ditte dobbiamo avere noi che le banche devono avere i nostri ministeri io proporrei prima
Pelle tre ottobre vediamo con Fabrizio e con gli altri come possibile con Cangelosi come possibile metterlo in piedi un altro tavolo
Esattamente quel tavolo che ha prodotto questo
Memorandum in modo da vedere intanto a quella data
A che punto siamo che novità ci sono quali sono le posizioni degli altri paesi in modo da rifarci un giro di tavolo come dire fra tutti noi per capi e se c'è qualcosa da da da da modificare se c'è qualcosa da da correggere e prima di presentarsi all'incontro informale
E probabilmente una altri eccessivamente man mano che ci si avvicina
Al al negoziato ma vorrei chiedere in sua presenza e quindi ovviamente con il suo consenso Arcangelo sia barca
Se intanto il lavoro alcune gestita emersa oggi di affinamento di alcuni punti
Può essere iniziato magari non nel tavolo generale perché sanno diventa un problema ma con gli attori e che così con un concentrato
Pelle del del Comitatone cosiddetto in modo che si possa questa riunione che immagino si possa fare verso metà settembre avere già un'idea più precisa e quello di quello che portiamo io ringrazio enormemente il ingresso Frattini perché a sposato questo memorandum ma non perché gli fosse stato presentato da me o da scritto perché c'ha creduto realmente e ne abbiamo discusso e quando uno realmente crede in qualche cosa lo si capisce quando quando quando si parla e per il contributo che ci sta dando in termini di collaborazione di forza perché oggettivamente se noi oggi in Europa stiamo trattando alla pari e forse qualcosa i più con gli altri Paesi e perché gli altri Paesi per la prima volta vede un'Italia assolutamente compatta assolutamente ferma
Per nulla intenzionata a recedere da quelle posizioni forti che sono espresse in questa lavorando con questo inutile dire che lo dobbiamo grazie anche a questa questa aiuta questa copertura del ministero dello Conor del del degli affari esteri ci sta dando e speriamo che da qui alla fine del negoziato questa questo rapporto sia sempre più stretto grazie
Causa
Tra