27 APR 2004

Vigilanza Rai: Seguito dell'esame del ricorso avverso la sospensione a tempo indeterminato, deliberata dalla Sottocommissione permanente dell'accesso nella seduta dell'11 marzo 2004, nei confronti della trasmissione autogestita di cui alla richiesta di accesso n. 5109

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Seguito dell'esame del ricorso avverso la sospensione a tempo indeterminato, deliberata dalla Sottocommissione permanente dell'accesso nella seduta dell'11 marzo 2004, nei confronti della trasmissione autogestita di cui alla richiesta di accesso n.

5109.

(Audizione dei ricorrenti a norma dell'articolo 6, comma 4, del Regolamento per l'accesso radiotelevisivo).

Registrazione di "Vigilanza Rai: Seguito dell'esame del ricorso avverso la sospensione a tempo indeterminato, deliberata dalla Sottocommissione permanente dell'accesso nella seduta dell'11 marzo 2004, nei confronti della trasmissione
autogestita di cui alla richiesta di accesso n. 5109", registrato martedì 27 aprile 2004 alle 00:00.

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  • Giampaolo D'Andrea (Mar-DL-U) - Presidente

    Il presidente, senatore D'ANDREA, ricorda che nella seduta precedente il senatore Pessina aveva riferito alla Commissione sulla sospensione della richiesta di accesso n. 5109, sul ricorso del Codacons e sulle controdeduzioni della Rai.<br>Egli fa quindi presente che nella seduta di oggi la Commissione ascolterà il rappresentante dei ricorrenti, avvocato Ramadori, ai sensi del comma 4, dell'articolo 6, del Regolamento dell'accesso. <br><strong>Indice degli interventi</strong><br>La seduta comincia alle 14h05<br>Presidenza del presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong><br>
    0:00 Durata: 1 min 5 sec
  • Marco Ramadori, avvocato e coordinatore dell’Ufficio Legale Nazionale del Codacons

    L'avvocato RAMADORI osserva in primo luogo come sia sconcertante il comportamento della Rai che, mentre consente iniziative come la messa in onda dell'intervista a Donato Bilancia, una trasmissione nei confronti della quale il Codacons ha già assunto iniziative giudiziarie a tutela dei consumatori, possa però ritenere di non dover trasmettere un programma realizzato sotto la responsabilità del Codacons, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 103 del 1975, definendolo palesemente e inequivocabilmente offensivo per l'azienda.<br>In proposito egli osserva in primo luogo che la richiesta della Rai a seguito della quale la Sottocommissione ha adottato la sospensione del programma risultava del tutto priva di motivazioni, cosa questa che evidentemente, se si fosse in una sede giudiziaria, dovrebbe già di per sé far giudicare illegittimo l'atto di sospensione.<br>Nel merito le considerazioni della Rai sono poi del tutto infondate.<br>In primo luogo infatti c'è da dire che la trasmissione è effettuata sotto la responsabilità del Codacons; la Rai potrebbe semmai legittimamente cautelarsi contro le conseguenze della messa in onda di una trasmissione in cui ravvisi elementi offensivi per terzi, ma non qualora ravvisi elementi offensivi per sé medesima, ferma restando evidentemente la possibilità dell'azienda stessa di tutelarsi contro eventuali diffamazioni in sede giudiziaria.<br>In secondo luogo, come lo stesso Ufficio legale della Rai riconosce, eventuali elementi di critica o di giudizio negativo nei confronti dell'azienda non determinano di per sé l'illegittimità della trasmissione, essendo il contenuto di questa espressione della libera manifestazione del pensiero, limitata solo dall'osservanza dei principi dell'ordinamento costituzionale, e tra essi in particolare quelli relativi alla dignità della persona e alla correttezza del dialogo democratico, e dal divieto di pubblicità commerciale.<br>In ogni caso, comunque, nella trasmissione non è ravvisabile alcun elemento di offesa o di semplice critica nei confronti della Rai; il programma si presenta in una forma narrativa divertente, con la partecipazione di Gianni Ippoliti e della Presidente dell'Associazione quizzisti italiani, nonché dello stesso presidente del Codacons Carlo Rienzi nel ruolo del sosia di sé stesso, così da rientrare pienamente nel genere comico-satirico, pur con l'intento di fare informazione sull'impegno civile del Codacons.<br>Oltretutto la Rai sembra individuare un segno di palese ed inequivocabile di intento diffamatorio nei confronti dell'azienda nel fatto che il materiale d'archivio montato nella trasmissione si riferiva esclusivamente a trasmissioni a quiz o a trasmissioni comiche nelle quali si ironizza sui quiz della sola Rai.<br>In realtà il materiale utilizzato è stato solo quello fornito dall'azienda e del resto vi sono brani di storiche trasmissioni a quiz condotte sulla Rai da Mike Bongiorno, la cui immagine è ormai da decenni un vero e proprio marchio di Mediaset. <br>
    0:01 Durata: 7 min 42 sec
  • Vittorio Pessina (FI)

    Il presidente PESSINA ritiene che il problema insorto tra la Rai e il Codacons possa essere superato con l'accordo delle due parti qualora si intervenisse sul montaggio della trasmissione, in particolare sul materiale d'archivio, in modo da attenuare questa impressione di critica mirata nei confronti dell'azienda pubblica. <br>
    0:08 Durata: 2 min 42 sec
  • Marco Ramadori

    <br>
    0:11 Durata: 5 min 18 sec
  • Giuseppe Giulietti (DS-U)

    Il deputato GIULIETTI concorda con le osservazioni del rappresentante dei ricorrenti circa la singolarità di un comportamento della Rai che sembra sempre più spesso adottare pesi e misure diverse nel valutare l'opportunità della messa in onda di questo o quell'evento.<br>Egli chiede quindi di sapere se da parte della Rai vi sia stata una disponibilità a trovare un accordo per operare qualche modifica al programma tale da non urtare la sensibilità dell'azienda <br>
    0:13 Durata: 3 min 25 sec
  • Marco Ramadori

    L'avvocato RAMADORI sostiene che il Codacons non ha ricevuto alcun segnale di disponibilità da parte della Rai ma che è comunque pronto a trovare un accordo, sempre che evidentemente la Rai abbia la possibilità di utilizzare materiale d'archivio di altre emittenti. <br>
    0:17 Durata: 2 min 36 sec
  • Giampaolo D'Andrea (Mar-DL-U)

    Il presidente D'ANDREA ringrazia l'avvocato Ramadori e rinvia il seguito dell'esame del ricorso ad una prossima seduta. <br>
    0:19 Durata: 57 sec
  • Vittorio Pessina (FI)

    Riferisce alla Commissione il senatore PESSINA.<br>La Sottocommissione permanente per l'accesso ha unanimemente ritenuto di dover proporre una serie di modifiche al Regolamento dell'accesso radiotelevisivo, in particolare agli articolo 2, 3, 4 e 5.<br>All'articolo 2 si propone di inserire un comma aggiuntivo dopo l'articolo 2 diretto da un lato a limitare il numero di domande che possono essere presentate da ciascun soggetto avente diritto, e dall'altro ad avere una utilizzazione equilibrata dell'accesso radiotelevisivo da parte di associazioni e movimenti di carattere politico.<br>Il primo intervento si rende necessario in quanto in passato le associazioni che richiedevano l'accesso radiotelevisivo erano relativamente poche, e ciò aveva determinato l'abitudine di chiedere numerosi passaggi radiotelevisivi nel corso dell'anno per ciascuna associazione.<br>Il crescente successo di pubblico dell'accesso televisivo riscontrato negli ultimi cinque anni, dopo cioè l'adozione della formula della striscia quotidiana, e la sempre più diffusa informazione sull'esistenza di questa opportunità, hanno fatto sì che negli ultimi anni sia progressivamente cresciuto il numero dei richiedenti. Nel corso dell'ultimo anno la Sottocommissione, nell'approvare le domande, ha formulato criteri per la formazione dei calendari idonei a dare rappresentanza a tutti i richiedenti; tuttavia è evidente che l'approvazione della domanda crea comunque una legittima aspettativa, e che quindi il problema dell'affollamento non può essere risolto se non limitando il numero delle domande che ogni associazione può presentare nel corso dell'anno.<br>Quanto al profilo relativo alla utilizzazione dell'accesso da parte di associazioni di carattere politico, va rilevato come la lettera dell'articolo 6 della legge del 1975 certamente prevede l'utilizzazione dell'accesso da parte di partiti o movimenti politici, sebbene in passato tale opportunità non sia stata considerata particolarmente interessante da questo tipo di aventi diritto. Tuttavia la Sottocommissione non ha potuto fare a meno di rilevare come negli ultimi tempi, essendo stato attivato l'accesso radiotelevisivo da parte di alcune forze politiche, vi sia stata da un lato la tendenza a moltiplicare le presenze, magari di uno stesso personaggio politico, attraverso la richiesta di accesso anche da parte di organizzazioni collaterali, e dall'altro come questi stessi richiedenti abbiano imposto uno svolgimento della trasmissione nella forma della propaganda politica, anche guardando l'autonomia professionale del giornalista della Rai che conduce la trasmissione.<br>Quest'ultimo problema si verifica del resto anche in trasmissioni di carattere non politico, ed è questo il motivo della seconda modifica proposta all'articolo 5, che intende garantire, pur nell'autonoma determinazione dei contenuti della trasmissione da parte degli accedenti, l'autonomia professionale del giornalista della Rai che conduce la trasmissione.<br>Venendo incontro anche ad esigenze rappresentate in audizione dalla Direttrice delle Tribune e servizi parlamentari della Rai, si sono inoltri introdotti criteri più selettivi nella valutazione delle associazioni sia per quanto riguarda la prevalenza riconosciuta a quelle di carattere effettivamente culturale e sociale, sia per quanto riguarda la loro effettiva dimensione nazionale, prevedendo anche che la Sottocommissione inviti le associazioni che hanno carattere piuttosto locale ad indirizzare le loro richieste all'accesso regionale. <p><strong>Discussione di proposte di modifica del Regolamento per l'accesso radiotelevisivo.</strong>
    0:20 Durata: 8 min 57 sec
  • Giuseppe Giulietti (DS-U)

    Il deputato GIULIETTI ritiene necessario discutere rapidamente in Ufficio di presidenza l'opportunità di iscrivere all'ordine del giorno un dibattito sul caso dell'intervista a Donato Bilancia, in relazione in particolare ai problemi di metodologia che tale vicenda ha posto in evidenza.<br>E' evidente infatti che da tempo alla Rai si usano due pesi e due misure, censurando o impedendo ciò che costituisce espressione di critica e di autonomia intellettuale, e consentendo invece operazioni giustificabili unicamente nell'ottica della ricerca di eventi mediatici clamorosi, senza alcun riguardo alla deontologia del servizio pubblico.<br>Egli ricorda come in passato, in particolare nel caso del servizio del Tg1 sulla pedofilia che portò alle dimissioni di Gad Lerner, vi fosse stata da parte dell'attuale maggioranza una richiesta di ben maggiore rigore nella applicazione del principio della responsabilità oggettiva dei dirigenti, nonostante in quel caso effettivamente ci si trovasse di fronte a materiale documentario giunto da pochi minuti in redazione.<br>L'atteggiamento censorio dell'azienda, oltretutto, non si limita più al solo contenuto dei programmi, si pensi alle contestazioni disciplinari ricevute da Loris Mazzetti per le critiche, peraltro giustificate, da lui rivolte ad una puntata di "Porta a Porta", senza tener conto che tali critiche erano state formulate in veste di rappresentante sindacale e quindi non perseguibili disciplinarmente.<br>Alla corrività della dirigenza della Rai verso operazioni assolutamente non da servizio pubblico e alla censura operata nei confronti del libero dissenso, fa da contraltare l'incapacità di tutelare il proprio ruolo e la propria indipendenza: è singolare ad esempio che il ministro Gasparri nell'ambito delle sue dichiarazioni - pur del tutto condivisibili nel merito sull'intervista a Donato Bilancia - abbia tranquillamente affermato di aver chiesto la sospensione di tale intervista, senza che il Direttore generale abbia trovato nulla da obiettare a tale affermazione.<br>In definitiva egli ritiene che il direttore generale Cattaneo dovrebbe trarre le logiche conclusioni dalle critiche che si accumulano sulla sua gestione della Rai e rassegnare le dimissioni. Il deputato Giulietti si sofferma quindi sulla questione, già in passato da lui sollevata, dell'incredibile comportamento della redazione emiliano-romagnola del TgR che sta sostanzialmente oscurando le iniziative politiche del centro-sinistra e in particolare quelle di Sergio Cofferati in vista delle prossime elezioni comunali di Bologna. <br>
    0:29 Durata: 8 min 33 sec
  • Vittorio Pessina (FI) - Giampaolo D'Andrea (Mar-DL-U)

    Il senatore PESSINA chiede al presidente Petruccioli come debbano essere interpretate e applicate le norme del regolamento sulla campagna elettorale per le elezioni europee concernenti la presenza in video di candidati in relazione all'attività professionale della dottoressa Lilli Gruber che, a quanto risulta, si candiderà per il Parlamento Europeo.<p>Il senatore D'ANDREA richiama la necessità di svolgere al più presto una audizione dei responsabili della radiofonia in relazione alle gravissime perdite di audience registrate dai canali radiofonici della Rai. <br>
    0:38 Durata: 3 min 29 sec
  • Antonio Falomi (Misto)

    Il senatore FALOMI, nel condividere le critiche espresse dal deputato Giulietti e le sue considerazioni circa la necessità che la Commissione discuta sulla gestione dell'azienda di servizio pubblico e sull'opportunità delle dimissioni del Direttore generale, ritiene assolutamente intollerabile il fatto che l'azienda, sulla base di arbitrarie interpretazioni di un regolamento che è di per sé chiarissimo, decida di sopprimere sostanzialmente il diritto di satira.<br>Egli si associa quindi alla richiesta del senatore D'Andrea di convocare in audizione i responsabili del settore radiofonico. <br>
    0:41 Durata: 5 min 40 sec
  • Presidente

    Il presidente PETRUCCIOLI ricorda che nell'ultimo Ufficio di presidenza è stato deciso di svolgere le audizioni, peraltro programmate da molto tempo, del Direttore di Rai Fiction e dei responsabili della radiofonia.<br>La prima è iscritta all'ordine del giorno di domani; successivamente si procederà alle audizioni sulla radiofonia, che egli intende svolgere separatamente per il Direttore di Divisione e per il responsabile della propria redazione.<br>Per quanto riguarda il problema sollevato dal senatore Pessina il Presidente fa presente che, a quanto gli consta, i giornalisti della Rai che si candidino per concorrere ad un incarico politico di rilievo sono posti in aspettativa fin dal momento della loro candidatura. <br>Il Presidente condivide quindi le valutazioni critiche sull'intervista a Donato Bilancia, intervista che non ha ancora potuto vedere e valutare nel merito ma che è comunque inopportuna per l'ora e il contesto in cui è stata programmata e trasmessa. <br>Le osservazioni del deputato Giulietti circa la necessità di valutare questa vicenda e le relative responsabilità con un rigore paragonabile a quello che fu utilizzato nel caso del servizio del Tg1 sulla pedofilia sono in parte condivisibili, anche se va considerato il ben diverso impatto che possono avere, in particolare sul pubblico dei bambini, immagini scioccanti come quelle trasmesse in quell'occasione rispetto ad una intervista.<br>In ogni caso è indubbia la centralità della questione posta dal deputato Giulietti, vale a dire quella dell'uniformità delle regole cui devono attenersi i programmi del servizio pubblico, e dell'uniformità delle risposte alle violazioni da parte degli organi direttivi dell'azienda.<br>A questo proposito egli ritiene, anche se naturalmente la questione dovrà essere valutata dall'Ufficio di presidenza di domani che, ferma restando la possibilità per la Commissione di decidere le audizioni dei responsabili, sarebbe forse più produttivo svolgere invece un dibattito all'interno della Commissione stessa, sulla base di una relazione sul caso Bilancia e sulle problematiche ad esso connesse svolta da un commissario a ciò designato.<br>Per quanto riguarda poi le questioni sollevate dal senatore Falomi il Presidente fa presente che è certamente possibile una discussione sulla situazione generale della Rai all'interno della quale possono essere proposti documenti che contengano valutazioni sull'operato del Direttore generale, e sui quali ovviamente la maggioranza della Commissione si esprimerà; tuttavia va ricordato che la Commissione non ha poteri diretti né sulla nomina né sulla revoca del Direttore generale, a differenza di quanto avviene per il Consiglio di amministrazione per il quale, con una procedura formalizzata, ella può chiedere una revoca ai Presidenti delle Camere.<br>Quanto alla questione dell'applicazione delle disposizioni della Commissione, fermo restando che in esse nulla si dice a proposito della satira, egli ritiene però che l'applicazione della lettera d) del comma 1 dell'articolo 2 può certamente determinare un impedimento all'utilizzazione in una trasmissione del montaggio di immagini d'archivio di un candidato alle elezioni europee. <br>
    0:47 Durata: 17 min 27 sec