07 FEB 2002

Censis: Rapporto su Media e Minori (con Casini)

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Casini annuncia, riguardo le nomine al Cda rai, di volersi far carico della pluralità e della correttezza dell'informazione e invita il mondo della Tv a più tutele per i minoriRoma, 7 febbraio 2002 - Il Censis ha presentato oggi, alla Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, il rapporto dal titolo "Media e minori.

Scenari internazionali, sfide per il futuro".

E' intervenuto, tra gli altri, il Presidente della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini.Garantire la pluralità e la correttezza dell'informazioneNel suo intervento il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini si è detto
sensibile alle "preoccupazioni che da molte parti vengono sollevate affinché i presidenti delle Camere designino persone in grado di garantire la pluralità e la correttezza dell'informazione politica radiotelevisiva.

E' una preoccupazione legittima, di cui intendo farmi carico".Recupero della vocazione educativa della RaiPassando invece a trattare nello specifico della programmazione televisiva per i minori ha denunciato come "assai minore attenzione si dimostra verso il problema della qualità complessiva del prodotto televisivo, in particolare nei confronti dei soggetti più esposti, quali i minori".Secondo Casini, occorre "un recupero convinto della specifica vocazione educativa da parte della televisione pubblica.

Se la televisione pubblica opera più come competitore delle televisioni commerciali, che come soggetto pubblico, le conseguenze si manifestano anzitutto sulla qualità e sulla standardizzazione della programmazione".A questo proposito il Presidente ha annunciato che "la commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai sta lavorando ad una revisione della delibera che traccia principi e criteri operativi per la programmazione diretta ai minori".Non è lesa maestà sollevare la questione Tv-minori"I re del video non si irritino - ha affermato - se qualcuno solleva la questione: non è lesa maestà se qualcuno, pedantemente, solleva la questione.

Il rapporto delicato tra televisione e minori non è un problema, è il 'problema dei problemi' ed io difendo i miei, come i vostri figli".Per i minori una nuova sensibilità culturale da parte di tuttiCasini non ha trascurato di parlare anche delle Tv commerciali, sostenendo che "anche i soggetti privati, in quanto titolari di concessioni pubbliche, sono anch'essi tenuti ad un particolare rispetto dei minori".Dunque occorre "una nuova sensibilità culturale" da parte di tutti, "mentre - ha lamentato - vedo un certo disinteresse e una colpevole sottovalutazione di queste problematiche, da parte della politica e degli operatori del settore, accentuato dal fatto che le famiglie stesse non chiedono con la dovuta energia quello che sarebbe necessario chiedere".Per quanto concerne i programmi per ragazzi, Casini ha sottolineato la necessità di "più coraggio", da parte soprattutto del servizio pubblico, "per investire più risorse sulla produzione di programmi per i minori.

Oggi è più vantaggioso comprare prodotti da altri paesi, ma in questo modo la televisione pubblica abdica alla sua funzione, e abbraccia una logica puramente commerciale che non porta da nessuna parte".L'omologazione della Tv dei ragazzi: i cartoni animati giapponesi vincono ovunquePer quanto riguarda i risultati contenuti nel dossier, emerge che sono 87 i canali televisivi dedicati ai bambini in tutto il mondo, di questi 50 nati solo negli ultimi tre anni.

La diffusione della televisione ha raggiunto il 70% delle famiglie del globo e in Europa i bambini dedicano ai media tra 4 e 5 ore al giorno.Un esempio del risvolto economico si nota negli Stati Uniti, dove l'investimento pubblicitario annuale per il marketing rivolto ai bambini ammonta a 12 miliardi di dollari, e i bambini americani influiscono sugli acquisti per oltre 500 miliardi di dollari l'anno.Giuseppe De Rita, segretario generale del Censis, ha infatti parlato di un'offerta in questo settore "così forte che crea il minore indistinto e seriale.

Mi riferisco - ha precisato - ai termini utilizzati nella perizia psichiatrica di Novi Ligure.

Non per dire che i minori sono tutti killer o patologici ma per indicare la mancanza al gusto della diversità, non c'è rinnovamento nei bambini e negli adolescenti".Un esempio dell'omologazione, si può ravvisare nel fatto che i cartoni animati giapponesi vincono ovunque, perfino in Usa, perché i costi produttivi sono bassissimi (1/5 rispetto alla produzione americana).Tuttavia lo studio riporta anche delle differenze significative: nei paesi europei, nel Nord America, in Giappone, in Australia i ragazzi possiedono in casa, spesso nella loro camera, tutta la tecnologia multimediale immaginabile, mentre in altre aree del pianeta, Africa, Asia, America Latina la situazione appare radicalmente diversa e, sebbene la televisione abbia conosciuto un rapido sviluppo, è ancora la radio il mezzo più diffuso.Ma le differenze, per reddito, per sesso e per etnia, attraversano anche uno stesso Paese.Il pericolo è l'isolamento psicologicoAlcuni studi recenti indicano che la recente grande ondata di offerta multimediale e l'esposizione massiccia a programmi e videogiochi provocano atteggiamenti di assuefazione alla violenza, alla diffusione di stereotipi e pregiudizi, alla crescita di isolamento psicologico e di difficoltà relazionali tra i giovani.

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