Sono stati discussi i seguenti argomenti: Carcere, Giustizia, Partito Radicale.
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La giustizia ricercata i detenuti scrivono al partito radicale
Da Fossombrone scrive Giuseppe Piromalli
Egregio dottor Nicolò Amato direzione generale istituti di pena e per conoscenza al partito radicale
Egregio dottore mi è stato notificato il provvedimento con cui vostra signoria mi ha sottoposto a regime di sorveglianza particolare per sei mesi senza avere chiesto né ottenuto il parere del consiglio di disciplina del carcere di Fossombrone dove so no detenuto né quello della magistratura che procede ad accertare il miele in tua di responsabilità nel rispetto dell'articolo ventisette della Simone e la sa che non ho commesso nulla di quanto mi viene contestato la mia unica responsabilità è quella di Primo avere sessantasei anni e di essere gravemente ammalato per come riconosce l'amministrazione carceraria dopo decine di visite di sanitari di fiducia dell'amministrazione medesima
Secondo chiamarmi Piromalli ed essere calabrese Terzo essermi iscritto non per avere benefici di alcun genere ma condividendo nelle battaglie di civiltà al partito radicale con ciò determinando la persecuzione con cui vostra signoria con il provvedimento impugnato al Tribunale competente
Ha tentato non solo di privare mi di elementari diritti civili ma di eliminarmi fisicamente essendo funzionale quanto poste in essere da vostra signoria nei confronti di un detenuto portatore delle patologie di cui io sono affetto all'eliminazione fisica per collasso ho cambiato il curatori o in soggetto affetto da ischemia sclerosi eccetera quarto di essere stato vittima di un complotto or
Tu da chi sulla cultura della mafia e delle manette ha posto le basi per l'avvio di un processo di neocolonialismo nel sud dell'Italia
Quinto di avere sempre rispettato le leggi del Paese e di avere improntato ogni mia azione al rispetto delle istituzioni e del prossimo
La mia lettera scrive ancora Piromalli non troverà sulla stampa l'ospitalità che viene accordata alle sue dichiarazioni di amore per la giustizia e i diritti dei detenuti dietro le quali si nascondono i sentimenti che Rivera il provvedimento è messo al di fuori di ogni realtà che lo giustifichi contro il sottoscritto
Sappia che di ogni anticipato decesso del sottoscritto e la sarà stato almeno corresponsabile per averlo privato ingiustamente e per una precisa persecuzione politica di qualsiasi conforto
E dell'accompagnatore cui il sottoscritto ha diritto per avere tenuto sempre un comportamento irreprensibile in carcere per le proprie pregiudicate condizioni di salute per la proprietà e i capelli bianchi
Non mi illudo su di una sua resipiscenza che Dio la perdoni Fossombrone ventisei gennaio mille novecentottantasette
Dal carcere di Spoleto diciott'anni che sono in carcere e sono definitivo con l'ergastolo e non ho mai beneficiato di una licenza come premio
Come mai eppure è uscita questa riforma penitenziaria eppure sono in buoni rapporti di buona condotta da cinque anni a questa parte la giustizia ricercata i detenuti scrivono al partito radicale
Dal carcere di Locri Vincenzo Simonetti
Egregio professore Emilio Vesce mi trovo in stato di detenzione fin dal sedici marzo mille novecentottantatré e sono una delle tantissime vittime sia del pentitismo che del sistema giudiziario italiano
Dico ciò ed ho ben motivo di sostenerlo per i motivi che da qui a poco esporrò
Sono imputato assieme ad altre settantotto persone per un reato associativo senza aver avuto modo né io Migneco imputati
Di sapere esattamente cosa avremmo commesso si è parlato di associazione a delinquere articolo quattrocentosedici bis del codice penale
In un mondo astratto ed assurdo nello stesso tempo tutto ciò senza che nessuno di noi abbia potuto avere il piacere ho il dispiacere di sentirsi accusato specificatamente un reato fine
è bastata la sulla parola di un pentito il famigerato Franco Brunetto
Che è stata sufficiente a mandare in galera settantanove padre di famiglia con la sola colpa di essere stati riconosciuti solo fisicamente e non specificatamente in singoli o più reati da parte di questo pentito di comodo
Parte degli accusati non sono altro che persone che il signor Brown era o incontrava durante il suo girovagare da Paese in paese in quanto a suo dire Jinan per le strade liberamente facendosi chiamare il geometra e molti altri gli sono stati suggeriti di volta in volta dagli inquirenti che conducevano le indagini
E lui il pentito firmava regolarmente i verbali e le dichiarazioni già compilate per non dire ciclo stilate
Tra questi ultimi ci sono anche io ed a conferma di quanto dico racconterò un episodio che è stato molto prezioso ai giudici affinché mi rinviasse a giudizio prima condannando ogni poi a sette anni in primo grado e in appello a quattro anni
Non sono stato assolto non perché è emersa la mia colpevolezza ma più semplicemente perché dovevano essere in qualche modo giustificati i tre anni di carcere che fino a quel momento avevo sofferto e lo stesso anche per i miei coimputati durante il periodo istruttorio l'unica accusa seria che veniva formulata nei miei confronti
Era che ero stato ritratto in una fotografia di gruppo in occasione del matrimonio di un mio amico d'infanzia oggi mio quei imputato ma allo stesso stato incensurato insieme a tale ruga Giuseppe Cosimo in quelle Periodo latitante e ad altre persone successivamente il summenzionato fuga è stato arrestato e durante lo svolgimento del processo di primo grado si trovava di fronte ai giudici insieme a me e a tutti gli altri coimputati dello stesso processo a questo punto ho avuto modo di dimostrare che la persona insieme a me ritratta nella foto in questione non era Cosimo Ruga ma si trattava di altra persona
Naturalmente il mio difensore di fiducia si è soffermato su questo punto molto importante ai fini dello svolgimento del processo e ha dimostrato alla corte che esistevano due dichiarazioni del pentito Brunetto riguardanti questo episodio che sono le seguenti
La prima sosteneva appunto la presenza del ruga nella suddetta foto la seconda diceva esattamente così
Devo ammettere che ho ceduto ai suggerimenti dei carabinieri e dichiaro che la persona ritratta nella foto che io ho indicato per fuga Giuseppe Cosimo non è lui ma si tratta di persona a me sconosciuta
Questo particolare mette in evidenza due punti molto importanti il primo è che è stata utilizzata la foto in modo tale da poter incastrare tutti i componenti ritratti fatto questo doveva necessariamente cambiare la versione della dichiarazione
Altrimenti non poteva poi continuare ad accusare ruga poiché è chiaro che se ruga fosse stato quello della foto non poteva essere certo l'autore dei diritti che il libro nero gli ha attribuito nel modo più falso e spudorato che sia possibile
Di questi episodi e contro dichiarazioni nel nostro processo ce ne sono un'infinità
Scrive ancora vinse Vincenzo Simonetti
In altre dichiarazioni sia scritti che orali fase processuale
Lo stesso blu nero dichiarava che molti altri imputati pur essendo sconosciuti non sapevano che lui fosse ricercato per molti altri ancora pur avendo pranzato assieme dice sempre blu nero non li ho mai sentiti parlare di delitti
Né a livello di programmazione né di altri consumati mentre invece per altri ancora durante il confronto in fase processuale
Prima non li conosceva poi raggiunta la sua postazione da imputato
Gli venivano suggeriti dai carabinieri che erano a detti alla sua scorta i nomi delle persone che poco prima non aveva conosciuto ed a sua volta si alzava ritornava verso la Corte riferiva nome e cognome circostanze luoghi di incontri inventa ti nello stesso istante e malgrado che tutti noi imputati gridavamo dalla gabbia cercando di far notare questo comportamento nonché i suggerimenti alla corte che venivano fatti dei carabinieri della sua score ma il signor presidente a sua volta faceva mettere a verbale dal cancelliere solo l'ultima dichiarazione cioè quell'accusatoria per non parlare di tutte le altre persone che prima ha scagionato ma i Poirier accusava a suo piacimento
Tant'è vero che ho perso l'abitudine di chiamarlo il pentito brune ero e ho dovuto ricredermi riconoscendolo come il giudice blu nero in quanto durante la sua carriera lui ha fatto arrestare e lui ha fatto scagionare e così con le condanne oggi
Si è pentito di essersi pentito e non fa altro che scrivere lettere chiedendo di voler dire la vera verità in quanto dice lui che non è giusto che tutte queste persone rimangano in galera ingiustamente Daloui accusate ma quale sarà la vera verità
Lui dice che oggi è lucido di cervello dice questo perché dopo la sua evasione in occasione della visita a sua madre gli sono venuti a mancare tutti i riguardi e le protezioni da parte di chi prima lo ha manovrato oggi lamenta di essere solo e disperato e vuole lavarsi Racco scienza a mio avviso la vera verità e che la colpa non è di chi come lui cerca di salvarsi accusando gli altri ma dei giudici
Spesso e volentieri fanno un corpo unico con gli inquirenti e la pubblica accusa dimenticando che la sentenza la pronunciano in nome del popolo italiano
In ogni caso chiedo che venga promossa un'interrogazione parlamentare per il modo in cui è stato condotto il nostro processo in quanto sono in grado di provare tramite gli atti processuali ed altri mezzi quanto qui ho esposto
Non che tutte le altre omissioni e abusi e soprusi che sono stati commessi e che in questa occasione non potrei certo elencare proprio perché sono tantissimi
Tutto ciò scrive ancora Vincenzo Simonetti al fine di evidenziare che il castello accusatorio di questo processo è fondato sulle acrobazie mentali di chi ha condotto le indagini ed il pentito Bruner e compagni detto questo il riferimento allo svolgimento del processo tengo molto ad evidenziare l'altro buon motivo che mi induce a ritenermi anche vittima del sistema giudiziario italiano
Ecco il motivo e non riguarda solo me
Essendo io stato condannato in grado di appello alla pena di anni quattro di reclusione ed essendo in carcere fin dal sedici marzo ottantatré ed a tutt'oggi ricorrente in Cassazione
Faccio notare che ho quasi finito di scontare interamente la pena senza aver potuto usufruire dei benefici previsti dalla legge sul nuovo ordinamento penitenziario
Le contraddizioni e le disfunzioni che in questa materia che ci sono in questa materia sono moltissime
Se la macchina della giustizia avesse funzionato adeguatamente io avrei già potuto riacquistare la libertà da molto tempo mentre invece non essendo do ancora stata emessa sentenza definitiva nei miei confronti sono costretto a restare in carcere fino a tutta la durata della pena che mi è stata inflitta
Quindi ci terrei tanto a sapere a che cosa è servita la mia buona condotta tenuta in carcere e si previsti benefici servono solo a mettere in condizione chi è detenuto rimandare tutte le sentenze definitive pur di ottenere la libertà
E se la Corte di Cassazione come spero riconoscerà la mia innocenza chi potrà ripagare di tutti i danni morali e materiali che in
Questi quattro anni di carcere o subito e sofferto a mio avviso i signori legislatori nel redigere la nuova riforma penitenziaria
Avrebbero dovuto tenere presente che il detenuto colpevole o innocente che sia la carcerazione la subisce lo stesso ed è giusto che ogni anno gli vengano riconosciuti ugualmente i previsti benefici oggi riservati solo ai definitivi qualora le condizioni lo consentano
Questo a prescindere se la sentenza è passata in giudicato o meno altrimenti questa nuova riforma ha tutto il sapore di una grossa presa in giro oltre che di uno sfacciato ricatto
Quindi con questo voglio rivolgere un invito alle autorità competenti a riflettere su questo argomento affinché vengano aggiunte adeguate modifiche alla nuova riforma che è stata da poco approvata e che già fa acqua da tutte le parti nonché di sollecitare adeguatamente i tribunali di sorveglianza
Il funzionano poco e male in quanto
Pur non potendo io usufruire di alcuni benefici sono ugualmente a conoscenza della realtà carceraria e vedo continuamente che molte persone rimangono lo stesso in carcere per il semplice buon divo che non essendo conosciute dal personale addetto alla loro rieducazione Renzi alimento le loro domande vengono regolarmente respinte in quanto le relazioni comportamentali non possono essere di certo favorevoli non perché non meritevoli ma più semplicemente perché sconosciuti ed è normale che non si può emettere un parere favorevole quando un soggetto non è conosciuto
Quindi secondo me gli addetti ai lavori non possono pretendere che il detenuto sia pronto per un adeguato reinserimento nella società civile sì prima non si inseriscono i componenti delle Kite degli istituti di pena nella realtà carceraria
Concludo inviandole la lettera lo ricordiamo era indirizzata ad Emilio Vesce un cordiale saluto unitamente a tutti i componenti del partito radicale Locri Vincenzo Simonetti
La giustizia ricercata i detenuti scrivono al partito radicale
Dal carcere di Venezia
Carissimi compagni mi trovo momentaneamente ristretto presso la casa circondariale di Venezia e sono stato rinchiuso in una sezione composta da quattrocento alla mia richiesta di essere messo in sezione con tutti gli altri detenuti mi veniva risposto irragionevolmente siamo totalmente isolati dal resto dell'istituto ci permettono due ore d'aria al giorno dimezzate tra mattina e pomeriggio solo uno per volta per le altre ventidue veniamo sepolti nel silenzio
Questo ciò che accade a tutti i detenuti che provenienti da un carcere di massima sicurezza
Vengono momentaneamente trasferiti per processo interrogatorio in cosiddetto carcere normale premetto che dalla mia entrata in carcere ma io ho ricevuto Rapport disciplinare o denuncia nonostante ciò vengo trattato come un animale da zoo che non può convivere con gli altri eppure l'articolo tre della riforma penitenziaria è chiarissimo
Mi spiego come stanno funzionando gli istituti di Fossombrone Palmi Ascoli Piceno Livorno Novara Cugno ed altri che ora non ricordo ai cosiddetti normali vengono concesse molto più socialità molte più ore ricreative
Colloqui più mani eccetera eccetera
Queste discriminazioni vengono effettuati all'interno degli istituti già citati fregandosene altamente dell'articolo tre della riforma penitenziaria e totalmente della nuova che legalizza le eventuali classificazioni è chiaro
Che di fatto le centinaia di differenziati prima esistenti tuttora permangono e l'Ufficio quinto prospera in continuazione sicuro che non starete guardare un simile stato di cosa l'invio tutta la solidarietà mia e dei miei compagni dice
Scrive Sergio Maffucci
Sono stato trasferito presso la Casa circondariale di Orvieto
Non appena giunto mi prendevo atto di situazioni insostenibili sovraffollamento e sfruttamento della forza lavoro interno
Detenuti che fanno tre lavori sottraendo così disponibilità di lavoro ad altri ma la più appariscente delle inefficienze riguardava l'acqua
Nell'arco della settimana infatti la stessa veniva a mancare ben cinque giorni su sette
Cosicché una mattina durante la conta mattiniero chiedevo al brigadiere in servizio lumi sulla disponibilità di acqua alle docce
La risposta testuale era la seguente l'acqua c'è quando vogliamo noi e le docce quando le vedrà aperte significherà che sono aperti
Altrettanto testualmente facevo presente che non trovavo la risposta nient'affatto spiritosa pochi minuti dopo lo stesso tornava con maggior numero di agenti di custodia e mi invitava a fare la doccia
Risultato ematoma alla regione temporale sinistra ecchimosi all'occhio destro
Celle di punizione accertato e certificato dal medico di turno
Il compagno X venuto a conoscenza dell'episodio a quel punto affliggeva in sezione un manifesto di solidarietà contro un sopruso del genere e finiva qui alle celle di punizione come dove il signor direttore a distanza di più di quarantotto ore non si è degnato tuttavia di informarsi dell'accaduto
Questo lo Stato velatamente minacciato di aver agito male poiché ho richiesto al medico di stirare insieme a referto la versione esatta di come mi sono procurato queste contusioni delle quali a tutt'oggi risento soprattutto mal di testa
Adesso temo ritorsioni ben più gravi di percosse e rapporti
E tutto questo alla faccia delle riforme delle belle promesse e dei nuovi regolamenti penitenziari
Faccio presente che insieme all'amico e compagno di detenzione aderisco alla lega non violenta dei detenuti
Dal carcere di Treviso
I detenuti firmatari della presente in atto ristretti espongono che in data dieci ottobre mille novecentottantasei veniva pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero novantacinque
La legge seicento sessantatré dell'ottantasei modifiche alla legge sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative limitative della libertà
Tale legge integra la già nota legge trecentocinquantaquattro del mille novecentosettantacinque sull'ordinamento penitenziario del ventisei luglio settantacinque
Considerato che in ambedue i casi le norme contenute nelle leggi
Sono a tutti gli effetti esecutivi e quindi da applicare su tutto il territorio dello Stato considerato che la casa circondariale di Treviso e giurisdizionalmente sotto la competenza del magistrato di sorveglianza di Venezia dottor a sola Giuliana
Che pur essendo la legge all'interpretazione discrezione del magistrato nella sua applicazione
La delibera interpretazione non può come sta avvenendo a sfociare nel libero arbitrio di applicazione come neppure può essere vanificata l'applicazione della legge e la volontà del legislatore
Viene a verificarsi che in tema di giurisdizione amministrata dal signor magistrato di sorveglianza di Venezia la legge di cui sopra viene totalmente disillusa e non applicata per la mentalità retrograda e priva di apertura del signor magistrato
A nulla valgono gli sforzi di tutti coloro che sono preposti nelle varie forme al recupero del detenuto quando poi alla fine ci si trova di fronte alla mancata applicazione della legge e all'anomala interpretazione del giudice
Si noti che i firmatari sono ben consapevoli che tali benefici non sono in nessun caso un diritto ma chiedono che almeno siano applicati come la norma prevede e come sta avvenendo su tutto il territorio dello Stato i sottoscritti detenuti nel presentare ecco destra civile protesta chiedono l'intervento delle autorità al fine di verificare quanto di anomalo sta avvenendo nell'applicazione della legge dichiara no che in caso non venisse accolta la presente protesta in data da stabilire si atterranno dall'assumere ogni tipo di alimentazione a tempo da stabilire
Chiedono di essere trasferiti totalmente in istituti ove la legge costituzionale varata come dalle informazioni che si hanno sia applicata la giustizia ricercata i detenuti scrivono al partito radicale scrive è un altro detenuto
Il sottoscritto denuncia quanto segue che nel lontano mille novecentottantadue venne tratto in arresto senza ragione alcuna questo perché nessun riferimento poteva condurre allo scrivente essendo estraneo al crimine contestatogli
Infatti l'accusa assolutamente falsa venne spiegata contro il sottoscritto in tempi successivi all'arresto e i tutori dell'ordine sottoposero lo scrivente a torture disumane da avergli straziata e le carni ed reso impotente
Le gravi lesioni riportate dallo scrivente a seguito degli interrogatori subiti emergono dai verbali medesimi e nonostante le ripetute denunce avanzate all'amministrazione della giustizia
La medesima non ha ritenuto di perseguire le persone chiaramente indicate dallo scrivente nelle denunce persone tutte appartenenti alle forze dell'ordine
Certamente la corte davanti al tanto tragico consumato in danni dello scrivente mi riferisco alle torture ha preferito emettere una sentenza di condanna contro un impotente anziché perseguire ivi di criminali
Tutti i tutori dell'ordine che mi interrogarono poiché il farlo avrebbe messo a nudo i veri sistemi i nazisti attuati negli interrogatori da alcuni uomini indegni di portare la divisa dell'arma dei carabinieri
Dal carcere di Palermo
I motivi e varie apparenti indizi sembrano ridicoli ma intanto continua ad essere detenuto con un'accusa di un infame che non vedevo da dodici anni mi sento invecchiato distrutto demoralizzato offeso nel mio profondo intimo sperimentò la più grande impotenza perché non posso essere sentito tanto meno considerato quando si tratta di dire come corrisponde per diritto una verità assoluta pure chiara qual è la mia come cittadino inserito in una repubblica democratica
In due occasioni ho espresso tramite normali corsi di procedura penale cioè modello tredici di poter parlare con il giudice fino ad oggi non ho avuto nessun risultato nemmeno alcuna risposta
Provo una sensazione di rabbia contro l'intolleranza dei magistrati che sembrano essere possono totalitari e dittatoriali ad emettere condanne così pesanti in questi maxi processi esagerate messianici piuttosto direi inquisitori
Scrive un detenuto al partito radicale
Nel lontano mille novecentoquarantacinque quando non avevo che diciannove anni in una lite colpi con un temperino un mio coetaneo per tale delitto fui condannato duramente a sedici anni di carcere vero
Di cui sei anni mi sono stati condonati avevo sbagliato ed era giusto che ne scontarsi il figlio
Questo però non avrebbe credo potuto e dovuto autorizzare nessuno a farmi pagare un altro delitto che non avevo commesso invece non è stato così
Dirò soltanto che solo dopo dieci lunghissimi anni un mese sette giorni era stato condannato a trent'anni in prima sede
Con prove raccolte a mia esclusive spesse e a rischio della mia stessa vita altro che giallo sono stato assolto per non avere commesso il fatto di un diritto di un delitto che
Non avevo in realtà ha commesso mi creda onorevole a questo punto a diciotto anni circa dalla mia liberazione riandando con la mente a questa triste parentesi della mia vita
Le lacrime mi annebbiano la vista e quasi non mi permettono di continuare
E tuttavia di questo mio disgraziato caso non vi è stato clamore anzi non si disse quasi nulla forse perché non si era trattato di un grosso personaggio della politica o della finanza né tanto meno dell'intellettualismo italiano non era accaduto nulla
Ora io onorevole desidererei sapere se non chiedo troppo dai la che assieme al suo partito è stato il principale forse unico vero sostenitore del referendum sulla responsabilità del giudice nel giudizio penale
Cosa ne pensa del decreto legge sulla giustizia e infine come pensa lei onorevole che io e tanti altri sventurati come me potremo ottenere non dico giustizia perché gli anni perduti non potrà più renderci nessuno
Ma il minimo di riconoscimento con una siffatta legge se passerà come passerà in Parlamento
Chi terrà i mezzi per una causa contro lo Stato la giustizia ricercata i detenuti scrivono al partito radicale
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