Sono versi amari ma carichi di una furiosa utopia, in cui si scorge il tentativo di sottrarsi a un brutto destino, quello di "fabbricare sconfitte, demolizioni / in attesa di ignote resurrezioni".
La lingua immediata, diretta, epigrammatica, ricca di sfumature musicali, ricorda i versi di Caproni e Penna e la loro capacità di raggiungere il cuore … del lettore.
Pietro Spataro è nato nel 1956 a Roma dove vive e lavora.
Giornalista, è Vicedirettore Vicario de "l'Unità", quotidiano per il quale lavora dal 1978, occupandosi di politica e cultura.
Ha esordito come poeta nel 2002, con la raccolta "Al posto della cometa".
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