La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale venerdì due marzo questo l'appuntamento con la rassegna la stampa internazionale a cura David Carretta in apertura lungo quest'oggi ci occuperemo dirà che in particolare del possibile dialogo tra starci Nicchi
E Iran per stabilizzare
La situazione irachena partiremo dalle finiamo che ieri cercava
Di spiegare il perché di questa svolta centottanta gradi in un articolo dal titolo Washington ammortizza un dialogo con l'Iran vi proporremo anche alcuni imprenditori Ali il primo dal Washington post che scrive l'Amministrazione Bush fa bene a partecipare con Iran e Siria ad una conferenza sull'Iraq
Il secondo dalla Guardian che ha una lettura molto diversa secondo secondo quotidiano britannico di aree laburista distesi finiti intendono fare rotta verso l'uscita dal pantano iracheno questo moti verrebbe la necessità di dialogare con Teheran il terzo dito reale dal Financial Times
Di eri secondo cui gli Stati Uniti dovrebbero parlare all'Iran non solo di Racman che di altre questioni regionali ci occuperemo poi di Italia della crisi politica che sembra essersi chiusa
Per ora con il voto di fiducia dell'altra sera al Senato vi proporremo i titoli della stampa straniera unanimi nel ritenere che Prodi si sia salvato solo per il momento ma sembra proposi Italia ci occuperemo in particolare di un'altra questione del tentativo di ENEL di acquisire una parte di Endesa al gruppo energetico spagnolo
La stampa economica internazionale se ne occupa perché dietro questa operazione c'è la politica la pensa così il Wall Street Journal Europe in un'analisi che apriva al giornale
Di ieri solito potere della politiche ai colloqui Prodi Zapatero la tempistica dell'operazione viene sollevano molti sospetti secondo il quotidiano economico americano nella sua edizione di ieri leggeremo anche un editoriale del Financial Times che invita nella smentire questa impressione Skra debole e cioè dietro alle quinte ci siano manovre politiche ma partiamo
Dai possibili negoziati dal possibile dialogo tra Stati Uniti e Iran a proposito della situazione irachena con li fidiamo che in un articolo ieri dal titolo Washington a morsa un dialogo con l'Iran cerca di spiegare il perché di quella che viene considerata da quasi tutti una svolta centottanta gradi nella politica estera americana gli Stati Uniti si erano finora rifiutati di dialogare con Teheran quello che è cambiato dal punto di vista degli americani e soprattutto il contesto scrive il quotidiano conservatore francese
Isolando
L'Iran all'ONU sulla questione del programma nucleare promettendo di distruggere le sue reti sovversive in Iraq inviando due gruppi navali da combattimento nel Golfo Persico moltiplicando i raid di sorveglianza alla frontiera Iran Iraq aumentando la pressione sul sistema bancario Aniano e sulle capacità di investimento nel settore petrolifero uno finto nel ritiene di aver sufficientemente indebolito il presidente Ahmadinejad per parlare imposizione di forza questo
Spiegherebbe la svolta a centottanta gradi svolta che è accolta positivamente dal Washington post in un editoriale di ieri dal titolo una strada diplomatica l'amministrazione Bush
Fa bene a partecipare con Iran e Siria a una conferenza sull'Iraq scrive il quotidiano
L'americano grado la decisione che l'amministrazione Bush di partecipare ad una conferenza regionale sull'Iraq potrebbe includere Iran e Siria
E il modo corretto per rafforzare la diplomazia americano in un momento cruciale per il Medioriente
L'Iraq è in bilico tra la guerra civile è un passo in avanti verso un accordo politico la stessa cosa vale per il Libano e l'Autorità palestinese
Questi negoziati regionali probabilmente non risolveranno nessuna di queste crisi ma sono una parte necessaria a qualsiasi soluzione
Partecipandovi aprendo la strada colloqui con i governi siriano e iraniano l'amministrazione americana esce dall'angolo diplomatico in cui si trova che si conquista alcune nuove opportunità
è molto possibile secondo il post che né la Siria né di rane si dimostrino cooperativi sull'Iraq ma ci sono comunque alcuni segnali positivi il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad sempre più sotto attacco in patria per il suo stile aggressivo
Nelle ultime settimane il Consigliere alla sicurezza nazionale a Lilla Rizzani che risponde direttamente al leader supremo l'Ayatollah Ali Khamenei ha condotto negoziati discreti con i sauditi su Libano Iraq anche se non ci sono state svolte i colloqui hanno contribuito a fermare i combattimenti
Di strada in Libano e l'Iran sembra interessato ad evitare un conflitto regionale tra sunniti e Sciti la Siria che vuole disperatamente uscire dal suo isolamento ha reso pubblica la sua volontà di contribuire a calmare la situazione in Iraq e di aprire negoziati di pace con Israele questi i segnali positivi per aver successo con l'Iran anche rispetto al suo programma nucleare occorrerà scrive il posto un mix attento
Di diplomazia e sanzioni economiche
Senza escludere senza escludere la minaccia dell'uso della forzate per l'inizio dell'anno gli Stati Uniti hanno rafforzato la loro posizione militare nel Golfo Persico e arrestato gentile Agnani in Iraq ora accompagnano queste misure necessari con una nuova strada diplomatica cioè con possibili negoziati e con Iran e Siria
Quel che occorre secondo il post
E che ora il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite continui a dimostrare determinazione anche perché l'ultima scadenza apposta dallo stesso Consiglio all'Iran per congelare l'arricchimento dell'uranio è spirata la scorsa settimana il Regno Unito gli Stati Uniti hanno cominciato a cercare un consenso per una nuova risoluzione che rafforzi e sanzioni per lo più simbolica provate lo scorso dicembre la Russia e i governi europei che finora all'Espresso l'esigenza di maggiore dialogo con Teheran hanno appena assistito una rara dimostrazione di flessibilità da parte dell'amministrazione americana
Ma il dialogo conclude in Washington post non porterà da nessuna parte se non sarà accompagnata da una pressione continua e sempre Maggiore da parte di un Consiglio di Sicurezza un punto così il Washington post nel suo territoriale di ieri una lettura molto diversa l'abbiamo trovata sulle Guardian posta valorizza la tesi secondo cui Washington può ora negoziare con Teheran perché in posizione di forza del Guardian invece ritiene che gli Stati Uniti siano particolarmente deboli il titolo dell'editoriale fare rotta verso l'uscita dall'Iraq l'annuncio che gli Stati Uniti parteciperanno negoziati con Iran e Siria sul futuro dell'Iraq è stato una sorpresa per tutti si tratta di una svolta a centottanta gradi ma quanto abbiamo scritto potrebbe spiegare perché i Democrat de i diplomatici americani si stanno preparando sedersi allo stesso tavolo con i rappresentanti due regimi che finora hanno accusato di destabilizzare l'Iraq che cosa ha scritto il Guardian andiamo a rileggere l'apertura del giornale di ieri questo il titolo i comandanti americani ammettono siamo di fronte a una sconfitta simile al Vietnam i consiglieri
I militari del generale Daevid tra ossa del comandante delle forze americane in Iraq hanno ammesso per la prima volta che sono rimasti solo sei mesi di tempo per vincere
La guerra in caso contrario le forze americane rischiano una sconfitta
Simile a quella subita in Vietnam con una ritirata dal paese arabo e allora torniamo all'editoriale dopo capito
Cosa cosa aveva scritto al Guardian che nel suo commento prosegue il tempo dunque sta per finire sia sul fronte della politica interna americana anche su quello militare in Iraq
Se l'invio di altri ventuno mila soldati americani non riuscirà a pacificare rapidamente la capitale i consiglieri del generale dicono che ci sarà una rivolta dell'opinione pubblica americana
Questo potrebbe incoraggiare il congresso a sfidare direttamente la politica dell'amministrazione in altre parole il generale entravo stanza esaurendo il suo tempo prima ancora che i suoi soldati
In più siano arrivati tutti in Iraq e questo potrebbe spiegare la volontà di Washington di usare qualsiasi leva anche quelle che fino ad ora si erano Washington si era rifiutata di toccare per cercare di uscire dal pantano iracheno di avere successo
Sono stati fatti talmente tanti errori in Iraq che ci si aspetta che anche l'ultimo in politica lanciata dal presidente Bush fallisca ma Robert Gates spiega al Guardian un uomo che ha sostituito Rumsfeld come segretario la difesa è un pragmatico e sta cominciando a dimostrarlo
Ai sunniti è stato offerto un accordo molto più vantaggioso per la spartizione dei redditi redditi del petrolio è una nuova legge sulla dei Battisti trazione allenterà le restrizioni sui membri Del Vecchio regime in militari dicono che l'aumento della presenza militare a Baghdad sta cominciando ad avere qualche effetto sulle milizie sciite
I cui comandanti si sono tranquillizzati e sono fuggiti in Iran ma gli autori di una nuova strategia danno un po'troppe cose per scontato la prima è che cinque brigate in più ridurranno le carneficine quotidiane
A Baghdad e questo è lungi dall'essere certo la seconda è che l'opinione pubblica sunnita si stia dividendo con una spaccatura tra i capi tribali combattenti di Al Qaeda
Qualcosa che è stato predetto molte volte ma non è mai accaduto insomma c'è un tentativo di dialogare con Teheran secondo il Guardian è un sintomo della debolezza della strategia americana in Iraq torniamo indirettamente su l'Iran che comunque non sembra aver rinunciato al suo ruolo di destabilizzazione in Iraq e parla le figlie o con un'analisi di Isolde Malbrunot la strategia del doppio grilletto di Teheran in Iraq di rana costruito una rete di alleanze che gli permette di sostenere al contempo il processo di pace la guerriglia antiamericana
Scrive Malbrunot l'Iran parteciperà a questa conferenza internazionale anzi Baghdad
Ma a una condizione e cioè che sia nell'interesse dell'Iraq ha dichiarato a lì larici anni ma dalla caduta di Saddam Hussein a Repubblica islamica valuta l'interesse dell'Iraq sulla base di troppi interessi che sono doppi cioè sostenere a Baghdad un governo che garantisca buone relazioni politiche di sicurezza con Teheran
E a questo fine ispira l'appoggio a un governo dominato dagli sciiti e poi sostenere tutti quelli che reclamano il ritiro dei soldati americani dall'Iraq e così il regime degli Ayatollah aiuta la milizia di Moqtada Al Sadr
Questi due direzioni possono apparire contraddittorie ma in realtà si completa non dice un diplomatico occidentale iraniani hanno pazientemente costruito una capacità di destabilizzazione
In modo da diventare interlocutori indispensabili sia per l'Iraq ma anche per le altre crisi regionali
Nel caso iracheno il caos organizzato dall'Iran a Baghdad nel succitato attraverso una vasta rete di interessi finanziari associativi militari ha portato i suoi frutti con l'Offerta degli americani di partecipare insieme a Teheran a questa conferenza del giornale
E allora visto che questa strategia sta dando i suoi frutti meglio continuare nel parla nel mondo oggi con un articolo dal titolo Teheran minaccia l'Iraq l'Iraq di incursioni militari contro i curdi
Mercoledì virano ha minacciato di compiere un'incursione militare nel Kurdistan iracheno se le autorità di Baghdad non decideranno di espellere i gruppi armati curdi che vi hanno trovato rifugio
Se il governo era che non agirà avvertito un comandante delle Guardie rivoluzionarie ci riserviamo il diritto di dare loro la caccia oltre le frontiere
Dell'Iran da una settimana violenti scontri ricorda le Monde oppongono i soldati iraniani
E i combattenti del partito per una via libera in Kurdistan narra la la iraniano del PKK
E Teheran accusa Stati Uniti Regno Unito di finanziare i ribelli nelle Province frontaliere
Dove si trovano importanti minoranze etniche e religiose così così le montoni a monte ai commenti su sulla possibilità di dialogo tra Washington e Teheran
Il Financial Times dedicava al suo primo editoriale ieri gli Stati Uniti dovrebbero parlare all'Iran di qualcosa di più che l'Iraq che ha scrive
In il quotidiano nella City la decisione americana di sedersi con Iran e Siria per discutere del futuro dell'Iraq dovrebbe essere causa di soddisfazione
Ma questo in realtà dipenderà da un altro fattore cioè se l'amministrazione Bush sta facendo questa mossa solo per rallentare la crescente pressione del Congresso pure se vuole davvero confrontarsi con gli iraniani per trovare ragionevoli According il passato infatti ci insegna che le cose sono lungi dall'essere promettenti dopo aver rifiutato nel maggio due mila e tre è una proposta iraniana che riguardava le ambizioni nucleari il terrorismo la sicurezza e la stabilità in Medioriente
E la ripresa nelle relazioni diplomatiche crestata scorsa Washington ha segnalato un disponibilità a negoziare ma poi gli stessi Stati Uniti hanno messo una precondizione
Che era impossibile da accettare per terra né cioè la sospensione di tutte le attività nucleari la proposta di oggi assomiglia molto a quanto accaduto dopo la guerra afgana del due mila uno due mila e due sull'onda dell'undici settembre
Gli iraniani avevano collaborato volontariamente con gli americani per anno aveva contribuito ad abbattere i talebani esibire un consenso per un nuovo governo Kabul lavorando a fianco gli americani alle conferenze di bolle Tokyo ma non solo gli Stati Uniti non hanno dato seguito a questa collaborazione la Casa Bianca poi rivolto la sua attenzione verso l'Iraq e Bush ha incluso l'Iran tra i membri Dellas del male
Se l'Amministrazione Bush ha finalmente concluso che questa Scelta questa strategia
Ha reso molto più difficile su lavoro in Iraq e in Afghanistan
E che negoziati con Iran e Siria possono invece fare la differenza allora tanto meglio scrive il Financial Times ma non ci sono prove a suffragare questa ipotesi al contrario la costernazione dell'amministrazione per l'espansione dell'influenza iraniana in città in Medioriente
A seguito dell'invasione americani in Iraq e tale che la Casa Bianca sta cercando disperatamente di mettere insieme un'alleanza arabo sunnita contro Teheran e i suoi alleati regionali
Pungolato dei sudditi questa alleanza sta aiutando i gruppi fondamentalisti sunniti nella regione insomma
Gli Stati Uniti per il Financial Times non sembrano aver imparato nulla dal loro ruolo da apprendista stregone durante la jihad antisovietica in Afghanistan negli anni ottanta
Sia perché lascio in eredità Al Qaeda questa politica dell'amministrazione costituisce anche un invito eventuali rappresaglie da parte dell'Iran e delle sue marionette come hezbollah e sta cementando una nuova alleanza tra Perale Moqtada Al Sadr
I diplomatici americani dicono che la loro strategia e su due livelli ora gli Stati Uniti possono negoziare con l'Iran da una posizione di forza
Speriamo conclude Fraktion Times che un'amministrazione che ha per pre tratto tanti disastri nella regione sia davvero capace di condurre una politica tanto sofisticata
Cambiamo argomento in chiusura ci vogliamo occupare dell'Italia segnalando vinto i titoli con cui la stampa straniera in qualche modo chiuso la crisi politica che ha vissuto il Governo Prodi e che è terminata con sembra terminata con il voto
Di fiducia dell'altra sera al al Senato ivi Fazio Italia nuovo rientro del professore Romano Prodi è stato confermato al suo posto ma la coalizione resta instabile
Nel mondo oggi titolare umano Prodi guadagna una sospensiva con il voto di fiducia del Senato
La Sueddeutsche Zeitung sottolineava ieri nel suo titolo di dell'articolo di cronaca che riportava gli esiti del voto il voto parlamentare sottilissima maggioranze poi l'Economist che esce oggi nelle edicole
Europee Prodi risorto per ora la coalizione di centrosinistra è tornata a governare ma le sue chances di da di durare a lungo non sono grandi
L'analisi del settimanale britannico è particolarmente dura e si chiude con una frase povera Italia
Sembra proposito del nostro Paese la questione che ieri più interessava la stampa estera in particolare quelle economiche l'ingresso di ENEL in Endesa parliamo di mercato dell'energia
Che letta come un tentativo da parte del governo dei governi italiano e spagnolo innanzitutto spagnolo però di fare fermare il colosso dell'Energia tedesco E.ON anche a lanciato un'OPA per acquisire Endesa
La preoccupazione maggiore quella del ritorno del l'interventismo politico nell'economia equestre dedicato un'analisi che apriva ieri in Wall Street journal il solito potere della politica
I colloqui Prodi Zapatero la tempistica dell'operazione viene sollevano molti sospetti secondo il Wall Street che scrive è vero i piani europei quindi aprire settori protetti alla concorrenza in questi anni hanno provocato una serie di accordi transfrontalieri ma quanto sta accadendo ora particolare nel caso e nell'Endesa
Solleva interrogativi sulla possibilità che questi processi siano ancora guidati
Non dal mercato ma dalla politica
A questo dedicato il secondo editoriale di ieri dal Financial Times la fine dei giochi su Endesa al titolo la mossa per il quotidiano da siti ha creato la percezione che vi siano manovre politiche dietro le quinte e tocca dei nello smentire quest'impressione sgradevole
E nell'infatti ha tutto il diritto di comprare una parte di Endesa se penso se pensa che questo rafforzerà le sue posizioni
Nel mercato elettrico dell'Energia
Ma ci sono molti elementi che fanno pensare a qualche coinvolgimento politico la mossa viene arrestata svelata al governo italiano prima che fosse annunciata pubblicamente
Ed è avvenuta solo pochi giorni dopo l'incontro Ibiza tra il primo ministro spagnolo Zapatero e con l'italiano Prodi
è importante smentire l'impressione che i leader nazionali siano entrati nella battaglia per la conquista di Endesa scrive Fraktion Times perché
Perché
Gli interventi della politica in un'impresa che dovrebbe essere governata dagli interessi degli azionisti
Danneggiano innanzitutto gli investimenti e lo danneggiò in entrambi i Paesi sì in Spagna sia in Italia abbiamo concluso da David Carretta una buona giornata l'ascolto di radio radicale
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