Tra gli argomenti discussi: Frequenze, Radio, Radio Radicale, Radio Vaticana, Vaticano.
La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 30 minuti.
10:02 - SENATO
8:15 - Parlamento
8:30 - Parlamento
8:30 - Camera dei Deputati
9:00 - Senato della Repubblica
9:15 - Senato della Repubblica
13:00 - Senato della Repubblica
14:00 - Parlamento
10:00 - Roma
Qual è l'attuale situazione della radio emittenza nel nostro Paese questa in sintesi la storia del piano delle frequenze di Ginevra e della legge sull'emittenza privata italiana
Settembre mille novecentottantaquattro viene rivelata l'esistenza di un documento ufficiale del ministero delle Poste relativo al piano di Ginevra si tratta di un lavoro preparatorio alla conta senza amministrativa delle telecomunicazioni che si terrà entro la fine di ottobre per la definizione di un piano internazionale di assegnazione di frequenze alle emittenti private in base a questo piano
In aree come quella di Roma o di Milano si passa dalle centinaia di emittenti in funzione ad una previsione di non più di dieci emittenti per ciascuna area
Ventotto settembre mille novecentottantaquattro il ministro delle Poste Gava risponde alla Camera dei deputati alle numerose interrogazioni interpellanze che su questo argomento sono state presentate in quella sede il ministro Antonio Gava dichiara
Conclusivamente
Mentre ritengo di potere al mare che il piano che si va a discutere a Ginevra non costituisce altro che una sorta di confine entro cui dovrà il piano interno e che solo quest'ultimo conterrà gli elementi in base ai quali si potranno definire il non loro le caratteristiche degli impianti esprimo quindi l'auspicio del governo perché il Parlamento
Diciannove ottobre mille novecentottantaquattro per dar seguito agli impegni e alle dichiarazioni effettuate dinanzi al Parlamento il ministro
Gava con proprio decreto istituisce una commissione presso il ministero delle Poste della quale fanno parte i rappresentanti delle emittenti private sia televisive che radiofoniche i rappresentanti della RAI e del ministero delle Poste oggetto della Commissione e il lavoro preparatorio alla realizzazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze
Dicembre mille novecentottantaquattro a seguito dell'oscuramento effettuato dei pretori di Torino Roma e altre città italiane delle reti di Canale ci in quei tali a uno Rete quattro il governo emana un decreto legge che sino all'approvazione della legge generale sul sistema radiotelevisivo e comunque non inoltre sei mesi consente la prosecuzione dell'attività delle singole emittenti radiotelevisive private con gli impianti di radiodiffusione già in esercizio alla data del primo ottobre mille novecentottantaquattro Sitrac ma di una vera e propria autorizzazione di cui beneficiano le emittenti private italiane e in mancanza di approvazione di una legge di regolamentazione del sistema radiotelevisivo intro il termine previsto tale regime autorizzatorio resta in vigore
Come sentenzia era hanno numerosi giudici chiamati a dirimere vertenze in materia negli anni successivi dicembre mille novecentottanta
Quattro a Ginevra la delegazione italiana sottoscrive l'accordo conclusivo che prevede l'entrata in vigore anche per l'Italia del piano delle frequenze
Mille novecentottantacinque mille novecentottantasette il decreto Berlusconi convertito in legge nel mille novecentottantacinque resta ancora oggi è l'unico provvedimento legislativo di regolamentazione del settore approvato dal più italiano più volte viene annunciata la presentazione di disegni di legge da parte del governo che talvolta non arrivano nemmeno ad essere presentati in Consiglio dei ministri e qua do finalmente nel corso del mille novecentottantasei inizia il dibattito in commissione sul disegno di legge Gava questo non supera il periodo delle ferie estive
I rappresentanti delle associazioni delle emittenti private costituiscono nell'ottantacinque Tecni perché l'organismo tecnico in grado di collaborare con RAI e ministero delle Poste per fornire supporto tecnico necessario predisporre gli elementi necessari alla Simone di un piano nazionale di assegnazione delle frequenze che possa effettivamente tener conto della reale consistenza del complesso delle emittenti radiofoniche private come fotografato dal censimento dell'ottantacinque ma il lavoro sin qui svolto dalla Comit
Sì unì ministeriale e da Tecnital viene vanificato dall'assoluta mancanza di sostegno sul piano legislativo e nonostante il lavoro svolto da parte di rappresentanti dell'emittenza privata a sostegno dei compiti istituzionali del Ministero delle Poste l'emittenza
Radiofonica privata si trova oggi esposta la semplice applicazione Delle Piane internazionale di Ginevra senza la tutela di un piano nazionale di assegnazione d'altra parte l'amministrazione italiane in assenza di una ratifica da parte
Nel Parlamento dell'accordo sottoscritto a Ginevra non potrebbe nemmeno applicarlo nei confronti di emittenti autorizzate dal decreto Berlusconi sino all'approvazione di una legge genera
Vale a dire vanamente azione in questa situazione che apparentemente tutela l'esercizio delle emittenti radiofoniche private italiane l'Amministrazione delle Poste sta già tenuta andò come è avvenuto recentemente in Lombardia di applicare il piano di Ginevra su richiesta dell'amministrazione in Svizzera nei confronti di emittenti private delle quali è stata recentemente minacciata la disattivazione contestualmente l'amministrazione delle poi se della Svizzera ha denunciato all'Unione internazionale delle telecomunicazioni l'amministrazione italiana per inadempienza degli accordi internazionali in conclusione associazioni delle emittenti radiofoniche chiedono tengono
Erano che si dovrà costituire investa in termini urgenti il parlamento del problema della normativa di regolamentazione generale del sistema che il ministro delle Poste avvalendosi della commissione da lui stesso istituita acceleri i lavori di preparazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze che nel frattempo ci si avvalga di tutti gli strumenti sia sul piano diplomatico che delle amministrazioni postali per far sì che si affrontino in modo adeguato i problemi di coordinamento internazionale anche adottando soluzioni di tipo transitorio
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