"Per la radio"

Amiche le farro che tecnico di produzione
Ai giornali radio credo farà un
Un breve intervento a cui seguirà l'intervento di Paolo vigevano amministratore di Radio Radicale
Negli ultimi mesi il panorama sindacale all'interno della RAI si è arricchito di un nuovo spunto dialettico
I tecnici del Babuino sono riusciti superando vecchie diffidenze
E anche contrarsi più recenti ad avviare un nuovo dialogo con i giornalisti radiofonici
Un rapporto nuovo sul un rapporto nuovo nato direttamente sulle considerazioni comuni
Che si sono sviluppate sull'organizzazione del del lavoro nelle versate rabbia parte sta regionalistica
Giustamente la riduzione azioni produttiva denunciava l'asfissiante sovrapposizione del modello televisivo sulle versate radiofonico
Un modello che moltiplica e complica tutti i passaggi organizzativi
Per le della radio forse la causa principale della nostra crisi
è proprio questo
La velocità e l'agilità
Tipica del mezzo radiofonico
Sono infatti quotidianamente mortificare inutile contraddittori passaggi burocratici
Per i tecnici in particolare questo significa un'organizzazione segnata da supporti esserne alle testate
Che centellina no ecco ordine di singoli impieghi con una logica tutte Senna la specificità specificità giornalisti
L'emergenza o comunque il momento di punta che l'impegno quasi mai viene affrontato con la flessibilità tipica di una struttura giornalistica che deve appunto vive di emergenze sbalzi organizzativi
Per questi insieme come la relazione estate radiofonica abbiamo avviato un confronto che mira a riformulare l'intera filosofia organizzativa del Babuino
Accorciando le distanze pranzare tecnici e aprendo un discorso sulle specificità del rapporto fra tecnico radiofonico e giornalista ipotizzando un nuovo profilo professionale per gli stessi tecnici che con Condit continuità lavorano nelle sale
Una tematica nuova che anche nel sindacato essa attraversando un dibattito non lineari
Ci sembra però un nodo ineludibile
Se davvero vogliamo infatti parlare di rilancio documenta del della radio al mercato
Se davvero vogliamo privilegiare la specificità del mezzo di comunicazione più veloce come qui si ha detto non possiamo non affrontare con coraggio la problematica degli apparati che il governo non ebbe termine in molti casi le stesse filosofie produttive
Apparati che in azienda sono sempre più estraneo alla logica della produzione e sempre più aderenti a una logica di pura amministrazione
Per la radio si tratta di una rete soffocante
L'ipotesi di partire proprio da un nuovo ruolo del segmento produttivo di riformulare le figure professionali e emergono dal nuovo il gruppo dell'informazione è una scadenza che crediamo non possa essere più elusa
Né dalla redazione aziendale e in dagli vuole riportare con concretezza
Il tema della riforma dell'apparato radiotelevisivo pubblico
Se il documento
Grazie
Ora la parola Paolo vigevano amministratore di Radio radicale seguirà il professor Santaniello garante dell'editoria
Sui gradini ha avuto sempre qualche problema
Ma il tema che mi era stato assegnato proposto per questo intervento è quello della radio di servizio
E a partire dalla esperienza di radio radicale cosa significa oggi una radio di servizio in Italia
Primo problema da individuare qui da sviluppare e che cosa si intenda come radio di servizio
E sotto questo profilo la radio di servizio è quella del che ha come primo obiettivo quella di rendere un servizio all'utente piuttosto che il l'attività di lucro che l'emittente de può svolgere attraverso il mercato pubblicitario altre fonti
Quindi se
Il
L'aspetto commerciale può essere un elemento accessorio per un'attività di servizio l'attività di servizio deve essere misurata con altri parametri con altre caratteristiche che non quella necessariamente dell'ascolto il rapporto ascolto raccolta pubblicitaria per poter essere definita come sta
Su questo piano in Italia la nello spazio lasciato alla attività di servizio è enorme lo spazio che lascia la RAI all'attività del disservizio così intesa enorme
Il settore privato di fatto in questi anni si è qualificato molto di più per una corsa ad azzannare un osso della pubblicità che sappiamo essere assolutamente inadeguato piuttosto che effettuare investimenti e scelte nella direzione di un'attività di servizio delle prove
E questo è un fatto dovuto
Sostanzialmente a quella che è stata la vicenda del sistema radiotelevisivo in questi anni
Cioè per affrontare questo problema non si può prescindere da quella che è stata la vicenda di questi anni
Da una parte un settore pubblicò la dalla parte la RAI che dopo la riforma anziché riuscire a qualificarsi
Tre superamento della di una gestione pre-riforma definita di parte
A semplicemente è riuscita a dopo la legge di riforma a accentuare semmai una pluralità di utilizzazione di parte della RAI piuttosto che riqualificare l'intero servizio
Dall'altra un mercato privato e mi riferisco soprattutto al mercato televisivo che è quello che ha condizionato il mercato un mercato televisivo che è stato che è nato da una regola di mercato dava così l'azione del suo mercato televisivo che era quello il l'Italia come consumatore di cinema uno dei primi al mondo se non mi sbaglio nel secondo addirittura al mondo il prodotto film come massima produzione e massima possibilità di
Ricavi pubblicitari
E a seguito di questo sviluppo è terminato a queste prima osservazione sui mercato la RAI anziché tentare di riqualificarsi in attività di servizio rivolto all'utente a in seguito negli anni l'attività del settore televisivo confrontandosi su ascolti su pubblicità piuttosto che sulla attività di servizio delle prove
Questo per il settore guida del mercato radiotelevisivo stole televisivo di conseguenza il settore radiofonico ha subito la conseguenza di questo fatto da una parte abbiamo sentito ieri le cifre dette in più interventi settore radiofonico RAI disastrato nel senso sentito parlare del ventotto per cento della popolazione in grado di ricevere tutti e tre i canali sentire cifra che mi ha stupito ma comunque intanto al coraggio di essere una cifra che deve essere smentita dovrà essere conferma Schio parlare di trecento miliardi di costi per le tre reti radiofoniche e quindi il
Cifre che hanno stupito anche me vorrei dei chiarimenti su queste sue forse qualcuno in grado di dargli e peraltro non ha avuto smentite in questa sede e a fronte di questo il settore privato che in questi anni è andato sempre di più
Appiattendosi purtroppo
Sulla attività di raccordi scarsi investimenti in programmi scarse scelte di identificazione di qualificazione dell'emittente
Dovute certa l'assenza di legge ma anche all'assenza di coraggio da fare o di possibilità da parte dell'imprenditore privato di investire cioè in quanto non esiste un mercato nel settore privato del servizio radiofonico
E questo lo dico a partire dall'esperienza di radio radicale che se c'è un'emittente che pur qualificandosi chiaramente come mittente di parte si adduce avvenuto colate di chiamarsi radio radicale
Di fatto ha svolto in questi anni un'attività di servizio che fuori di dubbio
Attività di servizio che però ha dovuto in questi anni poi andare a confrontarsi in con il mercato
Confronto con il mercato che estremamente difficile e probabilmente è una battaglia persa la nostra di confrontare la nostra attività di servizio con il mercato
Perché se è vero che radio radicale è radio che è stata retta in questi anni grazie al contributo del partito radicale sia meno centottantasei
Nel momento in cui ha dovuto confrontarsi col mercato cercando di attivare quel mercato dei servizi di informazione
Che non esiste per il settore radiofonico
Al futuro cioè quello del che può essere la convenzione ad esempio con il Parlamento per la trasmissione delle diretta al Parlamento cosa che la RAI non vuole e non può nemmeno tecnicamente realizza stante la situazione attuale e stante l'impostazione stessa della RAI che non al quale non è possibile svolgere fatica di servizio che sia tale cementite servizio che sia se ci fermiamo ad esempio ai diretta paramento a possono essere altre forme di radio di servizio
Perché poi c'è questa ambiguità questo fatto che si sia detto in questi anni gli ha dedicato l'acqua al una delle reti alla diretta dal Parlamento
Una affermazione quanto meno che già nella sua affermazione implica il rifiuto se si parla di radio che deve fare le dirette al Parlamento si ipotizza una radio di informazione che faccia queste facce anche ad altro svolgendo l'attività complessiva dedicata esclusivamente e contestazione rispetta questo suo le solite c'è qua di confrontare
Compare di misurare sulla base di parametri di tipo commerciale quella che è invece qualità di servizio da misurata su parametri diversi che sono la certezza da parte del cittadino di poter avere più fluida quell'emittente di quel determinato servizio
La
Possibilità sì per non va misurata in termini di ascolto assoluto è molto più importante per un'emittente di servizio
Il rapporto partì da determinate ti ascolto tra il dato di utilizzo nel tempo cioè quello che l'ascolto ad esempio settimanale in rapporto elevato rapporto tra ascolto settimanale ascolto
O nel giorno medio orario quello che si vuole e quindi una grossa penetrazione nella dell'utenza che ha la certezza di poter utilizzare quel determinato servizio in
In qualsiasi momento anche se questo non può essere necessaria mente munita di un'attività di servizio un'attività paragonabile a tentare l'emittente commerciale
Però dicevo quando come la delega ai saluti confrontare con questo mercato ci siamo trovati di fronte alla risposta
Del parlamento dei partiti che è stata la legge per reddito
Legge per l'editoria che di fatto a confinato
Radio radicale nel ruolo di organo di partito certo equilibrando una differenziazione una discriminazione ci poteva essere tra il resto dell'emittente del del squadre del degli organi per di partito a della carta stampata rispetto agli organi partito in possesso altrimenti questo questo è un passo avanti
Ma dall'altra parte confinando questo ruolo a quello di organo di partito gli ha sostanzialmente precluso l'attività di stipulare di accedere al mercato dei servizi
Che mercato il buco interlocutori sono necessariamente alle Regioni Parlamento posso messa alle università qualificandola in questo modo
Come la greca e noi abbiamo investito in questi anni molto di più in attività di servizio che non in attività strettamente di partito
E
Siamo anche pronti a rinunciare alla legge sull'editoria qualora si potesse aprire un mercato dei servizi per l'emittenza radiofonica privata adesso mi tocca di servizi che punti effettivamente a qualificare l'emittenza privata cioè l'intervento a pioggia i servizi che può essere fatto viene fatto a volte da regioni ma anche la stessa parte sulla legge sui Doria che prevede sostanzialmente dei sussidi all'attività informativa dell'emittente piuttosto che lo sviluppo di un'attività di servizio vere e proprie o di emittenti di servizio
La tutela di un mercato dei servizi che deve passare attraverso una regolamentazione di questa attività
Il è ovvio che l'emittente che si qualifica come ente di servizio non può raccoglie non deve poter raccogliere pubblicità oltre una determinata soglia e avere un limite negli Stati Uniti si addirittura essendoci dei mercati delle offerte
Di tipo differenziate emittenti non profit operano con un trenta per cento di sussidio
Governativo trenta per cento di attività di sponsorizzazione un trenta per cento di sottoscrizioni dagli dai dagli ascoltatori e questo è un vincolo per emittenti servizio che va posto per garantire anche che l'emittente posso però effettivamente nuovi tipi di servizi altri ma se non si attiva e non si consente questa possibilità da parte nei confronti dell'emittente privata
E quindi si garantisce una possibilità di mercato per questa attività
L'attività di servizio le emittenti Servizi Italia sarà sarà impossibile realizzare una qualificazione di questo tipo di emittente
E appunto la nostra esperienza di questi anni ne provate Simone anzi le difficoltà in cui operiamo il vincolo che ci poneva le vincolo quanto meno se non altro in termini di immagine di identificazione di cui peraltro avevamo bisogno che male c'è il radicale della radio come organo di partito di sostanza
Bloch questa possibilità di accesso ma non soltanto per noi realtà rischia di bloccarlo ma anche per altri perché o sul piano dell'emittenza di servizio c'è il coraggio di fare delle scelte qua bisogna avere la capacità di puntare in questo senso aver la capacità di rendersi conto che qualificarono che se si servizio vuol dire investire in questa attività con rigore vuol dire riuscire a darsi come primo obiettivo quello del rendere servizio piuttosto che quello del mercato pubblicitario e quindi soltanto su questa strada se si riuscirà ad aprire questo fronte e è un fronte che è interessante aprire in questo momento e dichiarazioni che sono state fatte sul ruolo della radio Rai in questa fatica
Il fatto che la l'inefficienza degli impianti RAI ad esempio non è un'inefficienza perché gli impianti sono rotti o perché gli impianti non funzionano così così Refice ed inefficienze dovute esclusivamente al fatto che su quelle frequenze ci sono altre emittenti questo il piccolo particolare
E ci sono emittenti private che sono state lasciate Rai era l'unica che poteva in qualche modo tutelare la propria attività
Su base di legge in tutti questi anni
Quindi è colpevole il compassato colpevole comportamento era in questi anni che ha tollerato questo fatto e soprattutto per quanto concerne il settore radiofonico indebolendo la propria possibilità liberi dal servizio
Oggi il problema che si pone e che va affrontato da parte dell'emittenza privata che in questo senso Pepe
Anziché appunto azzannare assi sul mercato pubblicitario
Accentuando lei lotte interne
Ma tecniche a volte
Trova
Le emittenti private riuscire a darsi una rappresentatività e a identificare i chi sono i propri interlocutori interlocutore RAI interlocutore Amministrazione delle Poste l'interlocutore governo
Per riuscirà affrontare il problema
Delle assegnazioni delle frequenze del piano che senza frequenza del mercato pubblicitario e dei mercati possibile
Perché un mercato dei servizi che pure si era presentato lo ripeto da determinate attività come quella del Parlamento una delle università come quella di tutta una serie di settori che non hanno ancora conosciuto il mezzo radiofonico fino a oggi e peraltro è avvenuto in altri Paesi
Olli emittenza privata e si rende conto di questo o perde una possibilità perde la possibilità di una fetta di mercato che rischia poi invece di essere diffusa a pioggia sulle emittenti con un pessimo risulta pessimo risultato che quello che ci sarà impossibile in questo modo creare delle emittenti servizio che siano di riferimento per il cittadino per l'utente e che in realtà e quindi in realtà
Far sì che le attività di servizio camuffati da Coman camuffate da dalle sotto questi interventi a pioggia servono soltanto come sussidio come intervento assistenzialistico come integrazione un'attività commerciale che resterà comunque la prima
Quindi questa il
Ancora una volta la sfida dell'emittenza privata e delle miserie privata deve essere in grado di riuscire a capire a raccogliere e a darsi gli strumenti di rappresentatività che oggi purtroppo ancora non grazie
Ha ora la parola il professor Giuseppe Santaniello che è garante
Della riforma dell'editoria che ringraziamo per la sua presenza al nostro convegno
Seguirà Roberto Giovannini vicepresidente della FRT
Il mio intervento sì che allaccia un profilo
Che nelle relazioni nel dibattito di questo convegno emerso con tutto nitidezza
Cioè che la radio il primo storicamente dei mass media e oggi in Italia sottodimensionato depotenzia
Non vi è dubbio che in un progetto di ripensamento del sistema
La primigenia forma di comunicazione mediale debba ritrovare un ruolo strategico e nevralgico da giocare
Dice ciò finora non è avvenuto e da scrivere alla prolungata assenza di regole del gioco alla mancanza di un progetto globale
Non è stato finora realizzato un intervento legislativo rivolto a riprova stimare il comparto radiofonico inquadrandolo in una disciplina sistematica di tutte le espressioni media
In questo orizzonte finora opaco vorrei però ricordare che un primo guizzo di luce specificamente sul punto dell'impresa radiofonica e di informazione
Proviene proprio dalla legge venticinque febbraio mille novecentottantasette numero sessantasette legge di rinnovo dell'editoria
E in particolare per virtù dell'articolo undici dove viene indicata una categoria del tutto nuova di destinatari delle misure di sostegno introdotte dalla legge sull'editoria
Cioè la categoria delle imprese radiofoniche di informazione
E anzi sono lieto di constatare che precedenti interventore abbia fatto più volte specifico richiamo a questo tratto legislativo nuovo intervenuto nel nostro ordinamento
Le disposizioni di cui all'articolo undici della legge numero sessantasette
Pur con i limiti di transitorietà infatti hanno una validità temporale vicino con l'entrata in vigore delle nuove norme sul sistema radiotelevisivo misto appaiono infatti come un primo segnale
Di quel quadro legislativo e istituzionale che attraverso passaggi successivi dovrebbe muovere verso una logica unitaria di tutto il sistema della comunicazione e della informazione
Queste frasi sono tratte dal verbale della seduta del Parlamento seconda Commissione permanente della Camera deputati venti febbraio del mille novecentottantasette
Ottantasei c'è proprio durante l'iter formativo della legge numero sessantasette
E in tale prospettiva unitaria dell'ampio e composito settore l'articolo undici
Appare come un primo anche se ti invito di questi passaggi successivi auspicati dal legislatore
Anzi si appalesa come un punto di cerniera fra i due grandi canali attraverso i quali allo stato attuale del progresso tecnologico viene oggi erogata d'informazione
Quelli come efficacemente sono stati definiti con un'immagine della Galassia Gutenberg stampa e della galassia Marco l'emittenza radiofonica e televisiva
Importante dunque questo momento legislativo riguardante l'editoria radiofonica
Anche se circoscritta alla materia dell'ammissione delle relative impresse al sistema di comunicazione prevista dalla legge nel merito
Sicché
Può dirsi che almeno in occasione della legge numero sessantasette il legislatore se sia orientato
Verso un punto cardinale giusto cioè quello di una visione sistemica del settore informatico attraverso l'articolo undici
Passando a un rapido cenno di tale norma è da rilevare che in esso ricalca
Per quanto riguarda l'identificazione di destinatari delle relative norme i requisiti di cui soggetti devono essere forniti la normativa dettata nel precedente articolo nove a favore delle imprese editrici di particolare valore
La possibilità stampa dei porti
E anche questa radiofoniche si inquadra naturalmente in questa fascia debole quindi meritevole di misure di sostegno meriti vorrei una prospettiva che possa dare effettivamente una rivalutazione e uno slancio sistema
E le imprese e i i soggetti previsti dalla citata norma sono appunto le imprese cooperative le imprese radiofoniche costituito in forma cooperativa
Quelle che revoca vilmente decidono di non procedere a distribuzione di utili sotto qualsiasi forma nonché le imprese radiofoniche che risultino essere organi di partiti politici rappresentati in almeno un ramo del Parlamento
I requisiti richiesti sono la registrazione della testata radiofonica giornalistica trasmessa presso il competente Tribunale nonché la trasmissione di propri programmi informativi tra le ore sette alle ore venti di ogni giorno su avvenimenti politici religiosi economici sociali sindacale con lettera
Ma al di là di questo limitato tratto di luce racchiuso nell'articolo undici della legge numero sessantasette rinnovo dell'editoria non si rinvengono normative idonea inquadrare il risolvere il problema della radiofonia
La pare si presenta all'occhio dell'osservatore come un paesaggio con pochi punti di vetta e con molti avvallamenti
Infatti sul versante pubblico la permanenza in un unico ente di radio e televisione ed è stato già sto rilevato giustamente nella relazione introduttiva
Ha portato a privilegiare lo sviluppo televisivo
E a sottovalutare il mezzo radio che in tale modo non ha potuto assumere tratti propri ed auto
Sul versante privato poi le emittenti presentano una morfologia disorganica variegata frammentaria al di fuori di ogni fattore ordinante e al di fuori di ogni regola di qua
Tuttavia se da un lato si è verificata la deportazione del mezzo radiofonico rispetto a quello televisivo
Dall'altro vi è un fatto che
Apparentemente contraddittorio ma che comunque però da un certo segno positivo
Cioè il fatto che la misura dell'ascolto radiofonico evidenzia un'audience elevata
E diffusa la quale i testimoni il mantenimento del valore e dell'importanza speciale di questo mezzo di comunicazione malgrado la mancanza di un disegno organico e di ogni linea programmatica da parte dell'intervento pubblico
Secondo una recente indagine in Italia a fronte di una potenziale utenza di oltre quarantaquattro milioni di persone
Cioè calcolando soltanto gli individui maggiore di quindici anni
In una giornata media oltre ventiquattro milioni di persone pari al cinquantaquattro virgola otto per cento ascoltano la radio
L'udienza si distribuisce equamente fra le reti RAI e quelle private globalmente intesa
L'universo delle emittenti radiofoniche private operanti in Italia è però molto differenziata al suo interno
Anzitutto vi è un'altra numerosità all'indagine i server del mille novecentottantacinque ottantasei figuravano iscritte
Un milione mille centosettanta emittenti e questo universo deve considerarsi rappresentativo
Di quelle significative dal punto di vista economico nel senso che presento non udienze ed agiscono sul mercato pubblicitario
Poi vi è il censimento del ministero delle Poste che attesta l'esistenza di quattro mila emittenti in Italia
è vero che il peso adatto considera probabilmente qualunque tipo di impianto aperto a diffusione radiofonica anche se di scarsa significatività economica
E infatti un segmento quello radiofonico con basse barriere all'entrata di ogni tipo tecnologico e finanziario ed è caratterizzata da un forte turnover di emittenti
Nel panorama di tale elevato affollamento
Vi è poi in atto un altro fenomeno un fenomeno che dire imita sotto certi aspetti ciò che è avvenuto nella emittenza televisiva in particolare di carattere privato un fenomeno concentrati
Nel senso che si danno espandendo Circuiti radiofonici nella duplice configurazione di indetto Works e di syndication
Che si propongono con un palinsesto unificato
Molto meno accentuato nella syndication di coprire l'intero territorio nazionale con vantaggi sull'impatto pubblicitario
Ma a parte tali connotazioni e caratteristiche specifiche il quadro generale
Evidenzia che in un regime di deregulation imposto al nostro sistema radiotelevisivo la radio ha dovuto subire forti contraddizioni e processi di te potenziamento
Sul piano del ruolo della funzione comunicativa di modelli produttivi e tutto ciò in un'intollerabile causò dell'etere come è stato detto da altri efficace
E allora a fronte di questa situazione emerge
Necessaria l'esigenza di porre rimedio a tale stato di sa ma quali sono le prospettive finora delineato essi io direi che si possono sintetizzare in tre naturalmente come ogni sintesi direi necessariamente riduttiva perché
Riduce diciamo all'essenziale senza tener conto delle possibilità Arianti boh direi delle possibili graduazione i nell'ambito di una medesima ipotesi
Vi è dunque nell'ambito di queste tre alternative
Una prima posizione di mera attinenza
Quindi è una posizione inerte sostanzialmente orientata a non interferire
Nello svolgersi del sistema a non assumere decisioni e ad attendere che queste le decisioni
Sì Randall inevitabili nel momento in cui tutti i soggetti possano accettare un bel subirle ma non per libera scelta non per Libero lezione Matteo la forza prepotente delle cose
Quindi come vedete un rimedio che non è orribile
Seconda prospettiva incentrata è un'altra un'altra delle possibili prospettive
Su un duopolio sostanzialmente un duopolio radiofonico strutturato sostanzialmente suppergiù come il modello televisivo
E che secondo alcuni potrebbe così in un primo rapido strutturazione
Compattare in un certo modo il settore di cui ci occupiamo terza ipotesi finalmente che quella far luce in questo settore il governo di sistema
La terza ipotesi e quella che coincide
Con i fini veramente sociali collettivi avicoli in questo settore
Perché la ipotesi che valorizza lo strumento radiofonico come mezzo di comunicazione di massa
Come veicolo di arricchimento sul figlio sociale e culturale come strumento originale insostituibile in grado di soddisfare unitariamente agli altri media
Le diverse articolazioni della domanda di cultura di informazione e di intrattenimento espresse dalla collettività
Qui in questi brevi tratti dico necessariamente brevi perché il mio è un intervento quindi non è una relazione quindi proprio direi tratti molto insomma
Che cosa possiamo poi dire il linea conclusiva su questa prospettiva di sistema che a mio parere che l'unica valida a dare un inquadramento a dare un avvenire
A dare un poi plasma al Simone organica metodica del sistema
E per quale motivo è necessario questo governo di sistema
Perché il nostro la situazione attuale oggi in effetti non è un sistema è un sistema di immediato dimezzato cioè regolato solo a metà
Vi è il comparto dell'editoria come è noto che attraverso le leggi del mille novecentottantuno e del mille novecento ottantasette ha trovato un primo quadro di riferimento
Si tratta di una normativa tuttora perfettibile e meritevoli di essere portata ulteriori linee di sviluppo ma e comunque vale ad esprimere un disegno organizzativo
Il quale inerisce sia i soggetti che all'oggetto dell'attività disciplinata
Delimita un determinato campo pone
Almeno in prima però ciò alcune regole del gioco e quindi tutto sommato costituisce un fattore Bordin ha
Realizzando per tal modo il primo e fondamentale requisito connaturato al concetto di sistema
No vi sono altri vasti settori
Dove invece non via ancora compiutezza di principi e di regole anzi è sempre più insistente diventa l'istanza di intervento legislativo
Rivolto a plasmare finalmente in maniera moderna tutto il comparto si tratta del settore radiofonico di quello televisivo e di ogni altro importante comparto quello della pubblicità
Che attraversa interesse che in una fitta rete tutto il campo dell'informazione sociale potremmo definirlo un settore a carattere trasversale
E quindi vi è questa esigenza del governo di sistema
E vorrei raggiungere il mio figlio a alla fine di questo breve intervento che tutto il sistema delle comunicazioni di massa e oggi in una complessa fase di transizione verso equilibri
I cassetti comunque differenti da quelli del passato
E ciò non solo in Italia per la verità
Anche là dove i legislatori non si sono sottratti al compito di dare regolari processi in atto i modelli normativi e istituzionali che ne sono scaturiti portano il segno della precarietà
Di un presente contrassegnato dalla precarietà ed esposto ad essere spiazzato da un futuro che arriva veloce
Però è anche da osservare che altrove in questi altri Paesi
Proprio per fronteggiare la precarietà e costruire il ponte fra il presente e il futuro si modificano rapidamente le regole del gioco valevoli per tutti i media stampa televisione pubblicità
E vengono sostituita con nuove regole in funzione dei diversi equilibri sociali politici tecnologici che di tempo in tempo prevale ma si ragiona pur sempre di regole e sulla base di esse operano i protagonisti in campo
Da noi invece i processi della realtà si sviluppano in maniera spesso non governato
Tuttavia non ne vorrei chiudere con una nota del tutto negativa
Vi è in questo inizio di legislatura una stagione progettuale
Vi è un fervore di iniziative ridisegni legislativi
Di origine parlamentare e governativa rivolti a porre finalmente regole essenziali secondo logiche di razionalità sociale e di interesse collettivo
E da formulare l'ospizio che finalmente la stagione progettuale trovi la sua fioritura
E l'auspicio è nell'interesse di tutti perché se ciò non fosse il legislatore verrebbe obliterare un ruolo essenziale che non è solo di razionale personalizzare l'assistente ma anche soprattutto di concorrere a costruire il futuro
Ringraziamo questo Santaniello diamo ora la parola Roberto Giovannini che vicepresidente della Federazione delle radio e delle televisioni si prepari Sergio Natucci segretario della
Al costo di ripetere cose già sentito ieri una in particolare mi preme
Sottolinea
Vorrei esprimere al di fuori delle forme rituale un vivo apprezzamento per il partito comunista
Che credo che sia il primo partito italiano organizzare un convegno sul tema specifico della radiofonia
Questo dimostra una grande sensibilità verso un settore un fenomeno di massa profondamente radicato nel tessuto economico e sociale
Di questo Paese
Non altrettanto dobbiamo constatare negli accordi di governo altrettanta sensibilità dimostrato
A la classe politica
Per le di problemi della radiofonia
Sì da certi punti di vista questo potrebbe essere anche positivo
Perché di fatto introduce nel dibattito in corso
Elementi di libertà rispetto a un assetto della radiofonia
Così urgentemente richiesto dagli operatori del settore
Rispetto a questo le imprese radiofoniche
Sottolineo imprese radiofoniche in questi ultimi due anni
Vorrei sottolinearlo hanno fatto con grande senso di responsabilità un grossissimo lavoro di assetto
Del proprio settore
Mi riferisco pensate al contratto sia a contratto AT
Eliminando un contenzioso giudiziario di lunghissima data
Gli ultimi dati su questi accordi questi contratti portano a oltre il novanta per cento che la radiofonia privata
Adempie agli obblighi contrattuali il diritto d'autore
Rispettando così
Impegna a suo tempo presi dalle associazioni
Mi riferisco a tecniche che nonostante le grandissime difficoltà portato per la prima volta la radiofonia privata italiana
In collaborazione con la RAI e con il ministero delle Poste a fare un grossissimo lavoro
A volte difficoltoso a volte insoddisfacente
Ma un lavoro che ha portato un settore che fonico a gestire il censimento e arrivare appunti avanzati
Di studi e analisi del sistema
Delle frequenze italiana
Mi riferisco al contratto di lavoro
è un contratto di lavoro avanzatissimo rispetto al settore
Abbiamo instaurato con le organizzazioni sindacali con rapporto di alta qualità
Vorrei sottolineare che questo tipo di contratto è stato istituito per la prima volta l'osservatorio per studiare l'andamento del settore concordemente a un tavolo comune con le organizzazioni sindacali
E
Impegnarsi reciprocamente all'applicazione generalizzata in tutta l'impresa del contratto di lavoro
Per eliminare gradualmente fin dove possibile tutte le sacche di cosiddetto lavoro nero
Ancora purtroppo esistenti nel settore ultimo l'impegno
Sulla vita di
L'impegno in questi giorni si sta approfondendo altro aspetto di particolare importanza per il decollo del settore
Questa è un'attività l'ha voluta sottolineare anche a costo di farvi perdere due minuti
Che dell'India la emittenza radiofonica come impresa
Fondamentale quindi
Per il suo divenire
Siamo però un punto in cui
Se non intervengono quadri di riferimento
E interventi concreti e corretti
La prospettata evoluzione dell'espansione del settore può subire invece una forte involuzione
Mi riferisco in particolare
Fino adesso
Una mancata legge di regolamentazione che è stata soprattutto per il settore radiofonico
Causa di gravissimi danni
E vorrei venire quasi sotto forma di osservazioni dopo aver letto attentamente alle relazioni
E senta ascoltato con altrettanta attenzione agli interventi
Ad alcune osservazioni in particolare sugli aspetti
Di regolamentazione del settore
La chiamerei sorpresa
La prima proposta che proprio da parte del Partito comunista venne
All'assemblea della R.
Proprio per da parte dell'onorevole Veltroni
Su una specifica e autonoma
Legge di regolamentazione del settore radiofonico
Rispetto al settore televisivo
Questo fatto creo immediatamente nel nostro ambito dato che la FP come voi sapete raccoglie anche il novantotto per cento dell'emittenza televisiva ci creò non poche difficoltà questa proposta che così improvvisamente usciva fuori
Noi riteniamo che il sistema radiotelevisivo televisiva sia un sistema unico
Riteniamo che le risorse siano le stesse riteniamo che i controlli debbano essere gli stessi
Riteniamo tutto sommato
Che ci siano punti di omogeneità
Imprescindibili tra i due mezzi
Questo anche per non far cadere la radiofonia in un quasi in un ghetto nel senso che
Un distacco da un mezzo che noi riteniamo oggi soprattutto dal punto di vista economico molto più avanzato ma che in prospettiva riteniamo di equilibrare la situazione l'abbiamo sentito ieri da tutte le parti qui intervenuti
Ciò non toglie comunque lo dichiaro qui pubblicamente che non esiste da parte della nostra organizzazione nessuna pregiudiziale di principio
Sul fatto che si possano
In tempi anticipati rispetto al settore televisivo proporre una legge di regolamentazione
Che Possa in anticipo dare un assetto al settore radiofonico
Questo significa che ci deve essere un dibattito approfondito tra le parti
Un dibattito possibilmente unitario
E se tra gli imprenditori del settore si possano raggiungere credo che ci siano le condizioni e i parametri di base
Per fare un lavoro del genere nulla osta in via pregiudiziale secondo noi che si possa andare avanti sulla strada intrapresa e proposta dal partito comunista
Questo è però la premessa per alcune osservazioni
Io penso per esempio
All'assetto del settore
Non mi Sertão melò nel merito però qualche input così di carattere generale proprio per contributo al dibattito
C'è il problema delle reti nazionali
C'è il problema dei network ci sono le emittenti locali innanzitutto
Abbiamo sentito oggi le radio di servizio abbiamo sentito la radio comunitaria
Qui bisogna fare chiarezza
Io ribadisco qui che la F reti
Ha avuto sempre l'associazione radio
Della Ferretti ha avuto sempre la linea di privilegiare l'emittenza locale
Abbiamo detto sempre no alle reti nazionali radiofoniche
Per come venivano gestite
Dal punto di vista dell'acquisizione pubblicitaria
Rispetto a questo proporre oggi network
Occorre fare chiarezza
Io non vedo come rispetto alla rete nazionale sul problema della pubblicità delle frequenze
Ci siano grosse differenziazione
O si dice
Che il lettore allorché mette in interconnessione un unico segnale emette un unico messaggio pubblicitario o se non si sta acquisto si cade nell'equivoco
Acquisire da parte dei network in interconnessione contemporaneamente pubblicità nazionale pubblicità locale significa essere dal punto di vista ripeto della pubblicità
Identico alla rete nazionale
Questo non significa quindi tutta locale l'emittenza locale perché la radiofonia essenzialmente rimarrà essenzialmente un fenomeno a livello locale
E quindi la emittenza locale dovrà necessariamente essere il nucleo centrale della riforma della radiofonia
Un nucleo centrale che deve essere garantito dal punto della autosufficienza finanziaria dell'impresa ed ecco perché all'inizio ha sottolineato l'impresa
Quindi determinare bacini di utenza che possono permettere a livello locale la maggior numero possibile di sopravvivenza delle emittenti ma in maniera autonoma e autosufficiente dal punto di vista finanziario
Se non si prefigura questo nucleo centrale il sistema non potrà funzionare ci sarà un'involuzione incredibile
Rispetto a questo nucleo centrale occorre far chiarezza quindi anche sulle i discorsi delle spazi per altre realtà
Sarebbe impopolare quanto meno dire che non possono esistere altre realtà rispetto alle imprese commerciali devono esistere
Approfondiamo i discorsi
Ma mi spaventa
Quando si legge nella relazione si sentì sente negli interventi
Di finanziamenti pubblici
Indefiniti rispetto a realtà
Che si esse stesse non definite in maniera precisa
Potrebbero portare equivoci fondamentali qual è lo spartiacque
A livello della Regione Puglia o a livello a Città di Bari rispetta
Donadi come mittente commerciale qual è lo spartiacque
Quale quindi l'ambito di l'area di servizio qual è quindi il bacino di utenza quali sono le caratteristiche societario
Tutta una serie di discorsi che prima di introdurre di un sistema già è eccessivamente caotico Portanova disorientamento allontanamento delle soluzioni
Quindi il nucleo centrale l'emittenza impresa commerciale
E poi la definizione
Di
Delimitazioni
Societari e di attività ben precise stamattina abbiamo sentito reati le emittenti di servizio
Io sono amico da tanto tempo di Paolo vigevano e devo confessare che ancora non mi è chiaro il concetto
Se voi pensate che sulla legge per l'editoria hanno fatto in in Italia trecentottantuno emittenti la domanda su quattro mila cinquecento
Di cui la Commissione senz'altro
Abbatterà ancora un'aliquota forte cosa significa oggi proporre servizio comunità informazioni significa ancora oggi creare causa nel caos questa non significa disponibilità al discorso perché riafferma la necessità che ci sia spazio proprio per la caratteristica del mezzo a fenomeni che siano diverti dalla tipica emittenza commerciale
L'altro aspetto alla pianificazione
E qui debbo purtroppo io forse mi dispiace ma non è questa la mia intenzione
è un'osservazione la cosa che altra cosa che non posso condividere
E la questione dei vari delle l'intervento degli enti locali in particolare la Regione sulla pianificazione così come posto
Questo mi preoccupa molto
Mi preoccupa molto perché sottintende non un concetto tecnico ma un concetto politico
E se queste vero spetta secondo me al Parlamento decidere l'input politici economico sociali sentite certamente tutte le istituzioni a livello locale in via preventiva o successiva per determinare i bacini di utenza e quindi i vincoli di ogni natura che a livello locale potrebbero essere portata alla pianificazione quindi due momenti il momento tecnico i tecnici propongono il Parlamento deve dare l'input è in grado di ascoltare sentire tutte le istanze a livello istituzionali a livello nazionale a livello locale
Ma ripeto sotto la forma di consultazione preventiva o al limite anche vincolante come parere vincolante in via preventiva o successiva ma alla pianificazione per le implicazioni a livello nazionale ma soprattutto a livello internazionale
Che ha deve essere fatta e coordinata al centro
L'intervento del Parlamento in sede politica determinante e decisivo rispetto a un momento consultivo delle altre istituzioni
Io rispetto a questo che secondo me è molto poco rispetto a quello che abbiamo sentito
Solo per legge tutte le nazioni ha fatto vedere di notte quindi c'è c'è una materia una sostanza incredibile io ritengo che l'altro aspetto da sottolineare in questa sede la radiofonia
Le imprese radiofoniche devono darsi momenti di unità
Impensabile ancora andare avanti perché questa è un'intrinseca debolezza dall'emittenza radiofonica privata di un
Frazionamento gruppi associazioni sotto associazioni eccetera
Occorre che da parte di tutti ci siano momenti unitari per fare un discorso che sia un discorso per la radiofonia
Noi dichiariamo in questa sede la disponibilità fermo rimanendo il fatto di alcune osservazioni che sono soltanto di principio e non escludono una piena disponibilità per un discorso concreto per la esistenza la tutela della radiofonia privata grazie
Ora la parola Sergio Natucci seguirà felice di ogni direttore generale dell'UPA
Narducci e segretario dell'Associazione degli editori radiofonici
La radio l'abbiamo sentito anche in questi due giorni di dibattito estremamente intenso
Stabilendo su questo mi sembra sia un punto su cui concorda tutti su cui concordiamo tutti sta venendo una fase estremamente positiva rispetto
A qualche anno fa
C'è una volontà unanime di non riscoprirla non rilanciarla ma di constatare che questo fenomeno e già avvenuto cioè che la radio ha recuperato gran parte della centralità all'interno del dei mass media la sua centralità che non deriva soltanto da essere stato un grande mezzo di comunicazione ma deriva dal fatto che con l'intervento dei privati in questo settore si sono evidenziate si sono rese definitivamente chiare le sue potenzialità di mezzo locale di mezzo che è in grado di dare un significato alla comunicazione in un ambito dove nessuno aveva praticamente mai operato
Quindi a una fase importante della
Ci sono delle posizioni di questo mezzo
E
Che apre decisamente nuove prospettive il convegno di questi due giorni organizzata dal Partito comunista
è indubbiamente un contributo ulteriore ed è la prima volta è stato sottolineato da molti che una forza politica si interroga sul futuro e sul significato di questo mezzo di comunicazione senza accostarlo necessariamente al mezzo televisivo quindi in questo dobbiamo senza dubbio ringraziare il Partito comunista per questo per questo momento di dibattito e di riflessione indubbiamente importante nel processo che stiamo vivendo
Ma se la radio è andata avanti dice avrebbe garantito grazie all'intervento degli editori locali e grazie anche voglio sottolinearlo
Non tanto per dare un per esaltare una sorta di controparte che non esiste ma quanto per dare un merito che crediamo sia opportuno grazie anche alla tenace azione la tenace opera di tutti gli operatori radiofonici del settore pubblico
Della radio
Ma se questo è l'elemento di partenza del discorso dobbiamo anche sfatare
Per dare un senso maggiore a questa prima a questa mia considerazione anche definitivamente l'immagine di una radio di un settore estremamente impossibile da governare di un settore che non ha confronti che non ha delimitazioni che non ha confini la famosa galassia Marconi come qualcuno definisce mutuando un termine che era stato coniato per la carta stampata
Dicevo non è più un problema di stabilire se oggi le emittenti private sono quattro mila duecento come dice la relazione di ma mi inviata alla Corte costituzionale se sono due mila settecento come sostenerla sia o settecentotrenta
Le iscritte all'Audi radio vuole trecentottantuno che hanno chiesto le provvidenze per l'editoria sono numeri come sono numeri quelli che vogliono sostenere che vuole individuare in cinquecento seicento settecento i possibili sopravvissuti agli editori radiofonici cioè coloro che hanno fatto della radio definitivamente la loro impresa e quindi il loro lavoro
Non interessa più questo interessa
Stabilire quale modello di radiofonia privata e pubblica vogliamo costruire in questo Paese
Questo è l'elemento importante di tutta la vicenda il resto diventa un elemento marginale un elemento che recupereremo con necessari elementi di transizione
Le norme transitivo che possono essere scritte su qualsiasi legge ma l'importante è capire che qual è la parte centrale che noi vogliamo
Stabili e vogliamo scrivere di questa legge quindi definire il modello di sistema ma sarebbe una sciocchezza definire un modello solo radiofonico cioè il problema della radio va inserito nel nostro Paese in un contesto più ampio che non è fatto solo i reati di televisione mai fatto di sistemi di telecomunicazione fatto di satelliti fatto di cablaggio e fatto di tutto l'utilizzo di quelle nuove tecnologie che il paese sta affrontando e che necessariamente devono vederci ciascun operatore del settore le comunicazioni pronti
Per far sì che non siano monopolio di qualcuno
E da qui parte la proposta che gli editori radiofonici hanno formulato per la prima volta nel loro congresso a dicembre
E che adesso sta prendendo forma sotto
Sotto l'ipotesi di una regolamentazione vera e propria sotto un testo che fra poco penso l'onorevole Bassanini in alcune parti esporrà
Gli editori radiofonici dopo anni di assenza ma forse sarebbe più corretto parlare di latitanza di tutte di tutti coloro che su dovevano esser chiamati ed avevano l'obbligo di legiferare in questo Paese hanno tentato non di sostituirsi a questi organi ma di dare delle linee di dare dei concetti su cui è possibile regolamentare il settore radiofonico
La nostra proposta
Creata costruita grazie al contributo di alcuni giuristi grazie al contributo
Successivo di un gruppo di parlamentari sta per diventare sta per essere definitivamente accolta come una realtà credibile c'è una proposta di regolamentazione del settore radiofonico che non sia semplicemente una divisione di risorse di frequenze ma sia una analisi del significato della radio nel nostro Paese una risposta alle esigenze che gli operatori radiofonici stanno ponendo quindi una proposta
Che apra più prospettive e non semplicemente di regolamentazione abbia ascoltato con interesse le parole del Garante sull'editoria
Perché la parte di sostegno a questo mezzo di comunicazione non può limitarsi semplicemente al contenuto del del primo e del secondo comma del primo per quanto riguarda la radio
Di informazione del dell'articolo undici della invece di rinnovo delle provvidenze sull'editoria
è un discorso che deve essere ampliato perché questo mezzo di comunicazione ha bisogno di superare definitivamente la sua una sua debolezza quindi la proposta e gli editori hanno formulato e che sta per diventare una proposta di legge noi siamo venuti a questo convegno anche per capire la risposta del Partito comunista su questa proposta sui contenuti di questa proposta come abbiamo con soddisfazione ha preso ieri il le risposte del sottosegretario
Alle Poste Tempestini come abbiamo appreso con soddisfazione delle le posizioni di Franco Muto di delle rate del corallo e anche credo i contenuti positivi dell'intervento
Di Roberto Giovannini per quanto riguarda le feriti quindi un quadro sostanzialmente unitario che dà la possibilità finalmente in questo settore di avere degli indirizzi di sicurezza per costruire per costruire un futuro
Un futuro che però
Deve soltanto e posso tanto passare da una legge di regolamentazione e preoccupante quello che abbiamo letto nel programma di governo De Mita come è preoccupante
La ripresa di questa parte del programma di governo fatta ieri dal presidente la Rai manca
L'idea di poter rispettare in dodici mesi come scritto nel programma di governo
Come termine ultimativo per procedere alla pianificazione delle frequenze in questo Paese ci preoccupa perché non capiamo come si può pianificare senza una legge di regolamentazione senza aver fissato i criteri per la divisione delle risorse
Si rischia come questa affermazione di far saltare ancora una volta l'ipotesi di legiferare in questo settore e addirittura di inventarsi una sorta di regolamentazione sommersa al
Scosta fatta magari in altre stanze diverse da quelle del parlamento e diverso da quello in cui hanno accesso gli editori gli editori radiofonici
Una radiofonia che è fatta di soggetti commerciali quella che noi immaginiamo e che ha la centralità in questi soggetti ma che per rispettare il dettato costituzionale vuol dare
Risposta a tutte le istanze di qualsiasi tipo e di qualsiasi dimensione che chiedono un mezzo di comunicazione per esprimere la loro idea la loro posizione
L'espressione del loro pensiero ecco il significato dell'emittenza comunitarie che più volte è stato sottolineato in questi due giorni di intervento questo è l'elemento che dà vita al Progetto comunitario questo è l'elemento che fa di queste emittenti non un terreno di pascolo per i partiti o per piccole frange eh
Una se un settore radiofonico
Che potrà così dare soddisfazione a tutte le richieste di accesso alla comunicazione e non è poco mi pare in un Paese dove da sempre i mezzi di comunicazione di massa non sono mai stati come del resto la radio ha dimostrato in questi anni non sono mai stati alla portata di tutti la radio ha contro vestito questa tendenza invertito questa tendenza dobbiamo garantirla attraverso il sostegno delle comunitarie da qui parte anche la necessità che queste radio abbiano dei vantaggi rispetto alle comunitari dei vantaggi che non possono essere certamente l'accesso al mercato pubblicitario che risulterebbe stravolto e che deve essere di esclusiva appannaggio
Della radiofonia commerciale
E anche la telefonia pubblica si dice certo questo corrisponde ad una sorta di eccezione rispetto a molti Paesi in cui la radio pubblica non vive di pubblicità ma questo apre un capitolo
Che per il momento noi non vogliamo del tutto affrontare vogliamo però dire che questa radio pubblica che vive di pubblicità e di Cannone
Dovrà in qualche modo ricordarsi anche delle radio comunitarie ed affrontare il problema del finanziamento dell'erario comunitario se non vogliamo che diventino veramente allora pascolo di lottizzazione e di interessi che non sono quelli del pluralismo
Un ultimo aspetto che mi sembra molto importante noi crediamo in un sistema misto la delle stiamo dicendo da anni ma per noi sistema misto vuol dire
E questo credo che in questa sede sia necessario sottolinearlo vuol dire un sistema paritario dove non ci sono primi attori e comparsa e soprattutto la radiofonia privata non può essere una comparsa all'interno del sistema misto questa tendenza a vedere sempre soltanto nella concessionaria pubblica
La soddisfazione di tutte le esigenze di servizio Cleto che in qualche modo debba essere smentita per ritornare ad una visione dicevo paritaria fra soggetti privati soggetti pubblici i segnali in questo senso da questo convegno non sono venuti in termini del tutto tranquillizzanti per i nostri per le nostre posizioni per i nostri interessi la stessa relazione di Menduni non ci convince su questa parte e non solo questo il rinnovo il testo di rinnovo della convenzione RAI porta per noi molte preoccupazioni in questo senso e per questo settore
Preoccupazioni che le vediamo e libri le viviamo di giorno in giorno nella concorrenza o meglio nel tentativo da parte della RAI di accaparrarsi definitivamente tutte le possibilità di sviluppo del mezzo per quanto riguarda le nuove tecnologie il Radio data era già sofferto e non solo questo
Quando parliamo di servizi la prima cosa a cui pensiamo è l'unico servizio
Moderno che la RAI sta facendo per quanto riguarda il gli automobilisti e pensare che questo tipo di servizio sia esclusivamente appannaggio della e la concessionaria pubblica che tra l'altro non riesce neppure a gestirlo e neppure a renderlo efficiente non ci convince o questo tipo di interventi radiofonici sono aperti alla concorrenza la libera concorrenza la capacità dei soggetti che sono presenti sul mercato oppure quanto meno devono essere fatti senza pubblicità perché altrimenti la gara non è più assolutamente pari non è pensabile che lo sarà lo sarà mai
Una RAI che o meglio una concessionaria pubblica e qui siamo perfettamente d'accordo con le proposte fatte nella relazione di vita deve avere un'autonomia decisa
Nei confronti della struttura televisiva
Ma anche una RAI che non si limiti a un quesito in campo radiofonico che riapra le scuole professionali che sono chiuse da anni
A cui i privati sono disponibili a partecipare in ogni senso perché la radio bisogno di nuovi operatori di nuove energie non del tutto autodidatta e ma che sono preparati una scuola professionale per fare radiofonia non è fare un passatempo e a fare un mestiere della comunicazione quindi non può essere improvvisata
Una RAI che può avere su questi terreni contatti con i privati ma in una nuova disponibilità che da parte nostra non è mai mai mancata ma che deve essere finalmente sottolineata da parte da concessionari sta
Felice Leone e il direttore generale delle dell'UPA dopo di lui Franco Bassanini
Una studentessa americana è stata cento e mente
Premiata per uno slogan sulla radio lo slogan diceva
Amo tanto la televisione perché se chiudo gli occhi mi sembra di sentire la
è una delle tante espressioni lusinghiere
Dei tanti apprezzamenti sulla radio
Che sentiamo da tempo da tutte le parti in tutte le sedi che con grande serietà e con grande spiegamento di risorse umane professionali e politiche abbiamo sentito anche in questa sete
è un pezzo troppo tempo forse che si
Moltiplicano gli apprezzamenti sulla radio creando un gap tra quella che la realtà
E quella che invece Laura di grande prestigio di grandissima efficacia di questo mezzo che tante troppe volte prestigioso non viene considerato che certe volte non vi considerato affatto
Anche sotto gli aspetti pubblicità
Perché le stesse chance che alla radio vengono attribuite come mezzo di comunicazione vengono anche attribuite come mezzo pubblicitario
Alla radio quindi vorrei dire che il curriculum del di questo mezzo è tra i più belli che ci possano essere sul mercato venticinque milioni circa di ascoltatori tutti i giorni
Ascolta attori giovani comunque persone dinamiche
Un
DOP sociale che forse pochissimi altrimenti raggiungono e nemmeno la televisione
Paradossalmente ma non tanto si usa dire che e chi non può vede il mondo attraverso la televisione e chi può pago terse lo nella realtà e spesso pago Diasorin belle macchine con la radio che funziona in ambienti dove c'è
Un sottofondo musicale con intrattenimento radiofonico
Che lì in forma anche per prodotti di alto livello ma alla radio raramente si fa la pubblicità pensando tutte queste cose
Raramente si considera la radio come un mezzo autonomo quasi sempre lo si considera come un mezzo subordinato
Raramente si considera che la radio non ha il radiocomando
Che invece c'è per la televisione come telecomando
La mente si considera per quanto riguarda la radio la grande fedeltà di ascolto che si trasferisce anche un'autorevolezza del messaggio pubblicitario
Così come non sempre vengono considerati altri fattori tipo quel rapporto di complicità sottile che deriva dalla fedeltà di ascolto di un certo canale
Della a radio cosa che per la televisione non succede perché come sappiamo il tasso di infedeltà supera alla televisione ogni altro in qualsiasi altro campo beh di fronte a questo curriculum ricco della a Radio dicevo anche pubblicitariamente
Succede come
Per gli altri aspetti della realtà radiofonica non c'è quel risultato non ci sono quelle risorse che la radio meriterebbe anzi c'è un gap notevole
Cosa possiamo fare
Innanzitutto noi crediamo che da un punto di vista pubblicitario ci sia bisogno di una certa concentrazione sinceramente
Non è una questione di democrazia quattro mila e più radio sono troppe in Italia perché si possa sostenerle tutte pubblicitariamente
Non è un fatto di democrazia sostanzialmente perché non è più democratico un Paese che ha quattro mila radio rispetto a un Paese che ne ha due mila o che ne ha cinquecento questo non è meno un motivo per eliminare certe radici locali in cui la radio ha una funzione notevole ma vorrei dire che sarebbe anche spiacevole lasciarle
Morire di inedia o di mancanza di risorse la strada principale la strada migliore è quella di concentrazioni immerge come si dice in linguaggio economico
Che possa farle non tanto morire ma vivere con nuove risorse e con una sinergia i mezzi che anche pubblicitariamente attraverso le grandi concentrazioni
Si possono ottenere perché solo con la grande concentrazione si possono vendere
Gli gli ascolti radiofonici e quindi la pubblicità con ai grandi clienti nazionali
E qui vorrei sottolineare come la radio le radio locali soprattutto
Debbano
Muoversi in un modo molto più deciso e più organizzato per quanto riguarda i grandi Budget nazionale io credo che se la radio vorrà avere più risorse e credo che di risorse abbia bisogno per fare una grande radio
Se la radio si vuole muovere vuol fare dei grandi passi avanti debba avere molte risorse del e che debba avere le risorse in sé e non aspettarli da altri
Certo una regolamentazione del sistema radiofonico va bene ma è altra cosa è la regolamentazione regola consolidata forse invita anche all'investimento e permette all'investimento ricordiamoci che però la regolamentazione radiofonica
Ferrea che
Invita l'investimento poi Benassi grandi capitali ma anche l'immissione di grandi gruppi e di concentrazioni
Debolissime le Borse toglierà un po'di respiro e forse di ossigeno anche alle entità e alle imprese locali ma in ogni caso una regolamentazione dà modo di investire dà sicurezza da tranquillità e una base comunque di operatività
Però non ci aspettiamo delle risorse dal di fuori le risorse la a radio li deve ritrovare in se stesse e soprattutto nella pubblicità medico soprattutto nella pubblicità nazionale non tanto perché la pubblicità locale non sia destinata a svilupparsi per la radio anzi è previsto uno sviluppo che parallelo più o meno quello dello sviluppo pubblicitario degli altri mezzi
Ma perché
La pubblicità locale alla radio non farà mai dei grandissimi balzi in avanti non avrà mai uno sviluppo esponenziale non è quella formata forse ma
E quasi blocco nata quella locale
Quella nazionale è ancora molto e molto poca rispetto alla potenzialità del grandissimo mezzo che la radio con i suoi venticinque milioni di ascoltatori c'è un gap enorme rispetto le risorse che la televisione per quanto riguarda il Budget della radio che è un mezzo povero
Perché i venticinque milioni di ascoltatori giornalieri sono tantissimi sono quasi come quelli della televisione la quale gode nel mille novecentottantotto di quasi
Tre mila miliardi di investimenti pubblicitari ora ed è vero che la televisione mostra anche l'immagine però è anche vero anche il gap tra gli ascoltatori egli era il tele ascoltatori è minimo mentre quello delle risorse pubblicitarie impiegati in un mezzo nell'altro e barattare qualcuno dice d'accordo la televisione però l'immagine la fa vedere la radio no sì ma a ricordiamoci che oggi siccome la pubblicità non parla più quasi mai del prodotto di per se stesso ma fa una rappresentazione del prodotto o certe volte dimentica il prodotto
L'immagine non è poi tanto necessari anzi si va a parare un male di solito quando si mostra l'immagine alla televisione se guardate la televisione oggi sta facendo una pubblicità degli spot pubblicitari in cui il prodotto neanche si vede o viene messo
Di un'evidenza paradossale
Che fa dimenticare il prodotto basta pensare alla pubblicità su cui io personalmente non son d'accordo delle automobili pubblicità autonomi oggi non mostra più il bene che l'automobile
Mostra più il prodotto che l'automobile mostra di tutto i messicani gli indiani burloni ieri camion che vengono frenati tutto tranne che l'automobile con tutte le sue caratteristiche che pur son tante sono interessanti
E dovrebbero essere determinanti per l'acquisto di un'automobile oltretutto gli italiani son tutti degli appassionati di automobili andando a dire quali sono le caratteristiche vere del prodotto dovrebbe essere interessanti no
Ormai da anni
Stiamo vedendo anche di rimediare a questa paradossale situazione non si mostra più nobile
Oh Dio sotto c'è una motivazione come per la pubblicità di tanti prodotti mostrare una coperta pervenne una coperta sappiamo benissimo e sarebbe un errore pubblicitario
Sì fare riferimento a tanti altri sentimenti a Desideria sogni
Dico effettuato di soffice di morbido Di Bello di amore di inserite poi si andrà coperta nella coperta non si mostra ma questo dimostra
Che la radio di per sé è altrettanto atta rispetto alla televisione a fare pubblicità in questo modo cioè a fare una rappresentazione che anzi attraverso la radio
Probabilmente i stimola di più la fantasia imbriglia meno che non la televisione perché bene o male la televisione qualche immagine la fanno mostre la macchina la morte degli indiani la gente può infine i conti si dimentica l'automobile pensa
A questi indiani o acquisti messicani o i burroni in cui la macchina se la cava benissimo perché li supera agevolmente beh certo si distrae di più alla alla con la radio si dovrebbe distare meno c'è una maggiore immedesimazione immaginazione uno spazio maggiore
Anche alla così alla avvio verso l'acquisto l'ingiustamente come dicono America nei confronti dell'acquisto
Eppure resta un ghetto spaventoso tra quella che ripeto la pubblicità come introito della televisione quasi tre mila miliardi rispetto a quella del radio che sono quattro mila Jenson molto meno
Che sono invece per le radio sono circa duecento miliardi e non credo che questa norma verranno tanto nonostante gli apprezzamenti complimenti che si sentono da tutte le parti quindi io credo che si debba
Puntare molto per la radio per aumentare queste risorse
Sulla pubblicità nazionale attraverso una grande concentrazione
Dei mezzi non tanto radiofonici ho già detto benissimo se si uniscono tra di loro sono sinergie sono concentrazioni non si Cozza certo contro le regole della democrazia se se ne fanno meno ma lasciamole tutte le radio ma si concentrino a livello di
Vendita della pubblicità di dati pubblicitario organizzazione pubblicitari di promozione la pubblicità di presenza nelle agenzie dai clienti
Non è vero che le tranne alcuni concessionari di radio tranne alcuni concessionari televisione qualcuna anche di stampa ma in generale rassicura la pubblicità male venduta
Non parlo semplicemente della radio il faccio i nomi cognomi il dottor Sordi è stato dieci anni direttore della pubblicità dell'Olivetti mi raccontava questo fatto pochi giorni fa determinava grandissimi Budget l'Olivetti fa molta televisione moltissima stampato tutti gli altri mezzi compresa sponsorizzazioni beni dottor Darwin dieci anni pur essendo a Milano in centro non è mai stato avvicinato da un signore di un quotidiano sto accusando la radio perché altrimenti mi amici dei Circuiti radiofonici poi in programma dico la pista in generale sempre venduta dei
Il dottor Volpi non è mai in dieci anni è stato avvicinato da un signore che venga un quotidiano quindi nella pubblicità sul Corriere della Sera piuttosto che su a Repubblica piuttosto che sulla Mattino di Napoli o sulle azioni Firenze
Mai stato avvicinato da un venditore di Cutigliano Dioguardi il Corriere della Sera piuttosto che la Repubblica piuttosto che il Tempo di Roma hanno queste caratteristiche che bene vanno per l'Olivetti che venerano per questa operazione
Abbiamo questi dati queste cifre queste chance questi precedenti queste storie di successo eccetera non è mai successo undici anni
E ci sono più organizzazioni pubblicitari un po'questo succede me lo lasci me ed i miei amici delle concessionarie anche alla radio con un'aggravante
Che una un'aggravante per le radio non tanto per signori che vendono ma pubblicità che la radio è ancora poco professionale parlo di quella locale è ancora troppo dispersa ma anche poco cosciente di quelle che sono le regole i doveri
Della pubblicità e del sistema pubblicitario e quindi è vero come lo stesso
Dottor Jesse che è l'amministratore delegato dalla spero con grande correttezza ieri ammetteva lui stesso diceva molte volte le radio
Non trasmettono lì Nucci o li trasmettono male o li trasmettono in altre ore per un'alternanza diversa
Di programmazione certe volte li dimenticano sul serio e poi magari il concessionaria li fattura pensando che siano stati trasmessi facendo delle figure indicibili tra coloro che avessero controllato come spesso succede quindi allora cosa succede che la concessionaria di fronte a radio che certe volte sono inconsistenti e che non hanno quella solidità di ascolto che potrebbero avere a radio che spesso hanno un basso livello e io qui inviterei ad innalzarla perché certe volte terribilmente basso e deprimente
E quindi pubblicitariamente ma si adatta una pubblicità nazionale quando si parla in dialetto quando si dicono delle cose inverecondo è a un livello molto e molto basso anche se la gente magari lavora e poi con ascolta la radio si può divertire
O addirittura
Ascolta la radio lavorando e quindi non lo si può impegnare su discorsi riguardanti canto Italia
Però non si può trasmettere a livello bassissimo in lingua dialettale un italiano approssimativo e poi pretendere di avere la pubblicità della
Cartier piuttosto che quella della FIAT allora questi signori delle concessionarie sapendo che dietro hanno una specie di
A così diciamo gruppo indistinto di radio alcune buone alcune molto meno buone altre poco controllabili altre addirittura un po'sofferenti sotto tutti gli aspetti non hanno quella sicurezza non hanno quell'aggressività non hanno quella rappresentatività
Di fronte alle agenzie di fronte gli utenti si sentono loro stesso deboli per colpa molte volte delle radio
Non hanno la coscienza della potenzialità del mezzo anche perché quando vanno di fronte a un'agenzia di fronte un utente si sentano fare quattro o cinque obiezioni su spot non trasmessi su sui radio che esistevano fino a ieri e che oggi non esistono più su una radio che trasmettono trasmesso la pubblicità nazionale assieme alla pubblicità locale creando dei grossi
Uguali alla pubblicità nazionale che non ama andare insieme a quella locale qui permettetemi di dire che
Ha ragione pure si può anche non dare questa garanzia se una radio non vuol dalla garanzia di distinzione tra la pubblicità locale e quella nazionale padronissima l'impresa radiofonica di fare questo attraverso la sua concessionaria
Ma se invece come succede quasi sempre dà la garanzia che la pubblicità nazionale va trasmessa al di fuori separatamente da quella locale
Beh potete fare non le può avvicinare troppo e coinvolgere Luna con l'altra in modo che l'immagine dell'una possa danneggiare quella dell'altra che tra l'altro quella nazionale spesso viene venduta apparire ora quali pari ora a prezzo superiore quindi voglio dire i concessionari hanno poca coscienza del da loro potenzialità ma anche per causa delle radio che non sempre danno loro quell'affidamento
E quella credibilità che invece le concessionarie seriamente cercano perché le grandi concessionarie di radio di pubblicità radiofonica italiana stanno lavorando da anni molto bene ma ripeto con grandissimi problemi
Cerco di concludere dicendo che
Laudi radio che questa grande indagine sulla radio attraverso una società fatta dagli utenti di pubblicità qua dalle agenzie di pubblicità sapere otto è forte fatta dal RAI
Dalle grandi
Concessionarie radiofoniche dal da alcune emittenti e da alcune associazioni radiofoniche
Bene questa Società che ha dato luogo a all'indagine Audiradio sta lavorando attraverso istituti di ricerca per dare dei dati sulla radio di una importanza di una entità tale
Da creare quando usciranno proveniente
Ai primi di settembre
Da creare un giro di boa nella storia della a Radio come mezzo pubblicitario serviranno certo anche per il marketing radiofonico che è importantissimo che può prescindere
Ma siccome per la pubblicità spesso si è lamentato torto o ragione di una mancanza di dati o comunque di una carenza di dati credo che dopo che sarà uscito a queste indagini cioè i dati dell'Audi radio
Nessuno più né nell'opinione pubblica nei tre giornalisti mentre pianificatori nel nelle aziende potrà dire che la radio manca di dati
La radio darà tutti i dati possibili immaginabili ed era anche l'idea Traverso questi risultante quelli di Audiradio
Delle sue possibilità delle sue chances delle sue flessibilità delle sue potenzialità
Delle fasce che di momento in momento le fasce diverse di pubblico di momenti in un momento durante la giornata può raggiungere darà insomma tutti quei dati che ne potranno fare un mezzo principe così che finalmente non avremo più io credo un mezzo dimenticato un mezzo sottostimato sottovalutato e considerato sempre in subordine
Ma avremo un mezzo che sarà tra quelli che non potranno essere dimenticati dei pianificatori oggi pianificatori pianificano la televisione fanno spot che costano quattro cinquecento milioni solo di produzione cinematografica
I demoni impegnare
Poi nella televisione la televisione perché essendo spot televisivi non possono che essere trasmessi dalla televisione quindi spendono molti soldi per la televisione e molti soldi per gli spot
Poi fanno ancora più televisione per ammortizzare sempre di più lo spot che è stato molto caro dimenticano la radio la trascurano
Ma tanto è considerato un metodo trascurabile bene io credo che dopo questi dati di Audiradio che saranno presentati attraverso una grande giornata della radio che invito tutti a non solo a frequentare ma invito tutti a dare anche delle idee per questa grande giornate della radio il giro di boa pubblicitario e forse anche come mezzo la radio lo avrà fatto
E quindi credo che nel futuro potremo disporre di un mezzo primario e non più di un mezzo ahimè almeno pubblicitariamente secondario grazie
Franco Bassanini si prepara Ennio Ceccarini
Sì io mi scuso non costretto a parlare da seduto per ragioni fisiche
Il mio compito è di illustrare nelle linee molto generali le linee di una proposta di disciplina della radiofonia essenzialmente privata
Predisposta insieme con l'associazione degli editori radiofonici
E che nei giorni scorsi abbiamo sottoposto la colleghi di numerosi altri gruppi parlamentari in modo da arrivare possibilmente alla presentazione di una proposta
Largamente unitaria di un largo arco di forze queste anche la ragione per cui non distribuiamo il testo e per cui io lo illustrerò soltanto nelle linee generali perché ovviamente i colleghi di altri gruppi potranno proporci
Modifiche cambiamenti e così
La premessa
E quella che già è stata illustrata dalle relazioni di questo convegno e cioè la convinzione che la radio non è una Cenerentola
Che anzi i progetti di discipline del sistema radiotelevisivo finora presentati abbiano uno dei loro punti deboli nella idea che sia possibile semplicemente adattare alla radiofonia la disciplina pensata per la televisione
Questo naturalmente non significa che chi vi parla penso gli altri che stanno a questo tavolo non ritengano necessaria una disciplina unitaria del sistema delle comunicazioni di massa
Stiamo predisponendo credo che Veltroni potrà annunciarne la presentazione tra pochissimi giorni proprio una proposta di legge di disciplina complessiva del sistema delle comunicazioni di Max
Ma questo non significa che si possa nell'ambito di una disciplina complessiva pensare che ciò che previsto e direi conformato sulle esigenze di uno specifico mezzo debba andar bene anche per gli altri mezzi la radio a sue peculiarità qui sono state già discusse e informate e illustrate vorrei ricordare soltanto che si tratta di un mezzo di assai più facile ascolto che non il mezzo televisivo
Un mezzo che a una maggior semplicità e flessibilità degli strumenti e delle attrezzature per la produzione del messaggio un mezzo che richiede quindi investimenti fissi molto meno onerosi e che proprio per questo
Si presta in modo elettivo ad offrire risposte
Alle domande
Variegate necessariamente diverso e delle realtà locali ad esprimere le culture locali le esigenze e le società le collettività locali
Di qui nasce una delle principi di fondo che ispira la nostra proposta che quella di considerare primariamente la radio come strumento di espressione delle culture e delle società locali
Per la seconda ragione una seconda premessa che devo rapidamente ricordare ed è che nella radiofonia
Non si sono ancora verificati i grandissimi sconvolgenti i processi di concentrazione che hanno riguardato gli altri settori del sistema delle comunicazioni di massa
Vi sono sintomi che questo possa avvenire
In futuro
E da questo punto di vista occorre ricordare quanto è stato rapido e in qualche modo imprevedibile il processo
Di concentrazione nel settore della televisione privata quindi questa una ragione di più per intervenire per tempo con la disciplina razionale che garantisca
Il pluralismo
La e la libertà di concorrenza nel settore radiofonico finché si è in tempo però certamente oggi rispetto ad altri settori del sistema delle comunicazioni di massa
Una legge organica non ad affrontare quello che il più grande problema che invece esiste negli altri settori
Che è quello come dire di ricostruire condizioni di pluralismo e di libertà di concorrenza che sono nei fatti negati dai processi che sono avvenuti nell'assenza
Di una disciplina rigorosa e coerente con i principi costituzionali qui ci siamo ancora in tempo e però occorre intervenire con grande rapidità
L'ultima premessa e che grazie al cielo l'accordo di governo non contiene proposte specifiche sul settore della radiofoniche
Rivela l'esigenza di una legge perché se leggiamo attentamente e quelle quindici cartelle vi è chiaramente l'indicazione che nel settore della radiofonia ove operano più di quattro mila emittenti occorre una regolamentazione poi però e cinque partiti della maggioranza non hanno concordato una proposta quindi il campo è libero
E quindi questo consente di cercare larghissime convergenze parlamentari intorno ad una proposta che noi riteniamo debba e Possa vere un iter legislativo molto rapido
Molto più rapido ahimè di quello che avrà invece una legge complessiva e in particolare la legge di disciplina del settore Television
Per sommi capi e principi a cui ci siamo ispirati sono il seguenti abbiamo detto la radio essenzialmente ed elettivamente un fenomeno locale
Quindi noi pensiamo che
La radio emittenza nazionale
In senso proprio
Sia da riservare al servizio pubblico alla concessionaria pubblica del servizio radiotelevisivo salvo l'eccezione che già è prevista dalla legge sessantasette dell'ottantasette per quanto riguarda le radio dei partiti che non hanno
Propri mezzi di comunicazione stampata non dispongono di quotidiani di partito
Questo naturalmente non significa confinare la radiofonia privata in un asfittico ambito locale perché noi prevediamo e regoliamo la possibilità di interconnessione tra le radio locali sia pure soltanto per una parte del tempo di programmazione salva una quota consistente di autoproduzione e naturalmente prevediamo e discipliniamo
La quell'attività rilevante che si traduce nella nella produzione e distribuzione di programmi per le emittenti locale
Che ha un attività che consente per una quota della programmazione locale di avere diciamo materiale e materiale sia informativo che di intrattenimento a carattere a carattere nazionale
Riteniamo che debbano essere anche riservati allo Stato per essere gestito da una società mista pubblico-privata le reti di telecomunicazioni servizi tecnici che consentano l'interconnessione tra più bacini di utenza
Stabilendo però chiaramente che
Le la stipula di convenzioni con i privati che hanno bisogno di utilizzare le reti di telecomunicazioni per il trasferimento dei loro messaggi e obbligatorio
Non rientra una discrezionalità della società quando i privati abbiano i requisiti stabiliti dalla legge abbiano ottenuto quindi le autorizzazioni che la legge prevede
Stabiliamo che l'installazione e l'esercizio di impianti di radiodiffusione sonora avvenga previa autorizzazione
Che assedia in uso le frequenze necessarie sulla base di una pianificazione delle frequenze di cui dirò tra un momento
Riteniamo che la distinzione tra autorizzazione concessione di cui molto si è discusso in passato rappresenti una questione in realtà nominalistica e qui c'è il professor Santaniello che è un maestro una volta che la legge disciplina
In modo preciso quali sono i diritti e gli obblighi del soggetto che viene autorizzato al quale viene dati in concessione un certa attività
Distinguiamo nell'ambito della legge è già stato accennato le emittenti a carattere commerciale disciplinandone
Che perseguono anche indirettamente attività e scopi di lucro dalle emittenti comunitarie prive di scopo di lucro espressione di particolare istanze culturali etniche politiche o religiose
Le emittenti comunitarie nella nostra proposta di legge hanno diritto a un particolare sostegno pubblico a carico delle Regioni ma di cui prevediamo i modi di finanziamento di copertura finanziaria prevediamo anche i limiti di questo sostegno pubblico che non può superare un terzo dei costi di installazione e gestione degli impianti hanno un limite
Molto rigoroso di affollamento pubblicitario che non può superare il cinque per cento per ora di programmazione di di programmazione l'emittente comunitaria è la nostra proposta non pagano un canone per l'autorizzazione
Per l'emittente comunitaria è ulteriormente previsto che in caso di eccesso di domande rispetto alle frequenze disponibili per l'emittenza comunitaria in ciascun bacino di utenza sia possibile attribuire le frequenze in uso all'emittente comunitaria secondo un criterio di ripartizione del tempo e di turnazione nel tempo del utilizzazione delle frequenze
Sulla pianificazione delle frequenze
Una pianificazione della ripartizione delle frequenze tra le diverse utilizzazioni e poi un pianificazione dell'assegnazione delle frequenze che fa centro sulla collaborazione fra le Regioni e gli organi centrali dello Stato
La attribuzione di competenze in questa materia alle Regioni so che qui se ne è già discusso anche con alcune battute polemiche
E coerente con il riconoscimento al fenomeno radiofonico privato di una natura essenzialmente locali
D'altra parte tiene conto anche di un esigenza di funzionalità oltre quattro mila i mittenti tra le quali dovranno essere ripartite le frequenze difficilmente possono essere gestite tutte da un organo centrale se non pensando ad una lunghissima e macchinosa fase transitoria
Però noi non diamo l'ultima parola alle regioni
Regione non ruolo fondamentale nel definire i bacini di utenza sulla base dei criteri precisamente stabiliti dalla dalla legge la nostra proposta di legge
Hanno un ruolo fondamentale nell'istruire le domande di assegnazione delle frequenze
E però gli interessati che si ritenessero che ritenessero lesi i loro diritti dei loro interessi
Legittimi dalle dagli schemi di assegnazione il piano di assegnazione delle frequenze di attribuzione delle autorizzazioni
Decisi dalle regioni hanno sempre la possibilità di prospettare i loro rilievi le loro osservazioni alla Commissione nazionale delle telecomunicazioni all'alta autorità
Di garanzia e di governo del sistema radiofonico ma noi riteniamo in prospettiva del sistema delle comunicazioni di massa la quale alta autorità può modificare le proposte di assegnazione di piano di assegnazione delle frequenze di ripartizione delle frequenze
Tra coloro che hanno fatto domanda che la Regione ha formulato quindi c'è un meccanismo nel quale flessibilmente sul territorio si attribuisce una funzione istruttoria e anche decisione alle alle regioni ma non in ultima istanza in ultima istanza
Vi è un organo di garanzia di controllo centrale indipendenti che può decidere
Vi sono poi una serie di norme che tendono ad evitare le concentrazioni e i fenomeni monopolistici oligopolistico in questo settore
Non consentiamo a nessun soggetto impresa o gruppo di impresa con una serie di disposizioni che tendono a definire il concetto di gruppo e ad evitare le frodi alle leggi lo dico così molto semplicemente che abbiamo verificato invece nell'applicazione della legge sull'editoria della legge quattrocentosedici
Non si consente a nessun gruppo Dean preso in prese tra loro anche soltanto collegate di controllare più di due emittenti radiofoniche locali che trasmettono nello stesso ambito o bacino locale
E di controllare comunque emittenti radiofoniche locali che trasmettono i bacini DiVersi per un'aria superiore a quindici milioni di abitanti
Non è consentito non sono consentiti concentrazioni oltre certi limiti
Anche nel settore neppure nel settore della raccolta pubblicitaria per le emittenti e della produzione e distribuzione di programmi per l'emittente stabilendo delle quote di mercato oltre il quale non si può andare
è consentito invece alle emittenti di collegarsi fra loro
Per la produzione in Comune o l'acquisto in Comune di programmi salvaguardando però una quota di autoproduzione che del sessanta per cento per le ore di programmazione dalle sette alle venti ridotta al quaranta per cento
Soltanto nel nei casi nei quali la percentuale di pubblicità inferiore al cinque per cento
Il limite di affollamento pubblicitario la nostra proposta è fissato al venti per cento per ciascuna ora di programmazione
Al cinque per cento per le emittenti comunitaria il cinque per cento quando appunto si vuole ridurre la quota di autoproduzione dal sessanta hanno quaranta per cento
Si definisce poi l'attività di informazione radiofonica
In modo da costituire anche degli elementi normativi per l'attuazione dell'articolo undici della legge sessantasette già in vigore
E sir ricami definiscono le misure di sostegno della radiofonica
Si prevede innanzitutto
Con adeguate disposizioni finanziarie quindi con incremento dei relativi fondi
Che le emittenti radiofoniche possono accedere ai mutui per l'innovazione tecnologica e gli investimenti previsti dalla legge sull'editoria
Si prevede che tutte le emittenti radiofoniche chiede dicono alla informazione non meno del dieci per cento
Delle ore di trasmissione tra le sette e le venti abbiano diritto al riduzione a metà dei canoni telefonici postali elettrici
Cosa prevista oggi dalla legge Santa sette solo per le emittenti che hanno una quota di formazione superiore al venticinque per cento
Si prevede che tra questi canoni vi siano anche gli abbonamenti ai servizi telecomunicazioni di qualsiasi tipo compresi i sistemi via settembre
Per le radio
Che dedicano una quota maggiore all'informazione il venti per cento delle ore di trasmissione comprese tra le ore sette mi ore venti
Si prevede non soltanto quanto oggi è già previsto cioè il rimborso dell'ottanta per cento delle spese di abbonamento ai servizi tre agenzie di informazione di fusioni nazionali o regionali
Ma si prevede una riduzione del settanta per la fiscalizzazione del settanta per cento degli oneri sociali per il personale ha detto
Più scali d'azione elevata al novanta per cento per le emittenti localizzate nei nel nel nel Mezzogiorno nei territori del testo unico sul Mezzogiorno
Si prevede poi che i cannoni che le radio commerciali pagano per la per le autorizzazioni e quindi per l'uso delle frequenze
Confluiscano in un fondo di cui una piccola quota e destinata alla copertura finanziaria degli organi
Di governo la Commissione nazionale per le telecomunicazioni la parte maggiore
è invece destinata a misure regionali di sostegno dell'emittenza comunitaria e ove vi sia disponibilità anche dell'emittenza commerciale
Queste sono diciamo le linee generali per sommi capi il testo è ovviamente il più complesso ma credo che in attesa di avere da parte dei colleghi di altri gruppi parte quelli fin qui sempre presentati a questo tavolo osservazioni e rilievi in questa sede sia bene io credo lì limitarci a queste linee di carattere fondamentale concludo dicendo che io ritengo noi riteniamo che una rapida approvazione di una proposta di questo gene per questo stiamo cercando di presentarla già con le firme del più alto ampio a arco parlamentare possibile consentirebbe non soltanto di dare finalmente una base un riconoscimento una base normativa ordinato e coerente all'attività radiofonica
Ma anche di promuoverne lo sviluppo con le misure di sostegno a cui accennavo e con la stessa certezza che agli operatori agli imprenditori del settore verrebbe finalmente dalla vere un sistema regolato frequenze distribuite in modo programmato e c'erano ma oltre a questo consentirebbe anche di garantire finché si è in tempo che quel bene irrinunciabile che il pluralismo e la libertà dell'informazione siano garantite finalmente da quelle norme di legge che invece tanta fatica ancora incontriamo ad applicare negli altri settori del mondo dell'informazione
Interviene ora il direttore di Radio uno Ennio Ceccarini dopo di lui Giuseppe Caldarola
Pittura
O che Brevi
Osservazioni da parte di di uno che non è un un giurista che non è un must be Riolo comma che fa la radio tutti i giorni
Cerca di farla meno peggio possibile al meglio possibile per diciotto ore e mezzo al giorno
Da questo angolo tutto ha fatto singolare
Molto importante direbbe esprimo il mio apprezzamento per questa iniziativa tempestiva
E se posso dire anche il mio particolare apprezzamento per il titolo che dice per la radio
Ed è quindi come dire propositivo di Renzi attiva
Di un'azione di qualche cosa che agisca in favore della radio nel momento in cui piuttosto Dell'Atti l'atteggiamento è a parlare della radio
Più che ad agire per la radio
Io faccio il direttore di Radio uno da un anno e mezzo e in un anno e mezzo non ho mai ricevuto ho ricevuto una come mai prima in vita mia
Una qualche come i miei colleghi gli atti dei colleghi direttori di rete e di testata la quantità di richieste d'intervista che spesso sono state poi pubblicate una certa evidenza
Ho letto una quantità notevolissima di articoli di inchieste
Di saggi ho imparato un sacco di cose sulla radio proprio che non sapevo perché ci sono attivate sulla radiofonia come dire
Nuove nuovi approcci sociologici filosofici
E tutto questo naturalmente sento che mi lusinga ci lusinga molto vuol dire che la radio ebbe insomma tornata importante e al tempo stesso però e credo di esprimere un sentimento non solo individuale e personale
Era e questo non ci basta
Perché per essere all'altezza del momento particolare che la radio video era rappresentato individuato e identificato anche da tutta questa attenzione colta
Intensa e frequente forse ci vuole qualche cosa di più e cerchiamo di vedere che cosa ci vuole di più
Vorrei solamente ritornare molto brevemente
Su questo successo della radio
Questo successo non cade dal cielo
E siccome stamattina ho sentito ascoltato qualcuno di che diceva di un po'do la radio RAI
Fassi odi qualcosa per gli automobilisti Ivan sobri tutto questo non fa più di tubi di questo non fa sostanzialmente bene io voglio qui dichiarare
Perdonatemi l'alveo l'avverbio in più decisamente solennemente possibile
Che senza quello che la RadioRai affatto dalla riforma ad oggi probabilmente il fenomeno cui assistiamo oggi non si sarebbe verificato
E dico di più
Dico che come sostanza e come professione la radio in Italia è ancora oggi è io credo per moltissimo tempo sarà ancora la radio della RAI
La riforma ci assegnava assegnava letteralmente il compito di diversificarsi di proporre al Paese alla Società utente
Tre modelli culturali editoriali e produttivi diversi il grande momento grandi momenti della cultura di Radio tre
La il rapporto con la famiglia con il momento privato il recupero delle emarginazioni
La cultura personalistica su cui si è esercitata così bene Radiodue il pool marcato rapporto cittadino e istituzioni cittadina il funzionamento della realtà in cui il cittadino si muove su cui si è lanciata e continua credo a mantenersi Radio uno
Tutto questo ha consentito che cosa ha consentito l'unica offerta veramente diversificata che non aveva niente da spartire con il martellare un po'confuse anche spesso anche rosso è un trattino grossolano
Dei dischi giochi che si raccattapalle sulle autostrade spesso a detrimento del nostro sconto questa è stata la prima ragione secondo me questo impegno editorialmente pertinente
Della radio della RAI è stata la prima ragione per cui oggi insieme a molte altre che in questo compito sono state ricordate efficacemente il la prima ragione per cui oggi si riparla con tanto vigore come fa questo convegno della RAI
Qualche ci sono stati altri fattori vi sono stati richiamati la buona tenuta per esempio dell'economia del Paese e della sua motorizzazione che ha prodotto certamente un incremento delle autoradio io ho ascoltato il dottor Iori
Con grandissimo interesse aspetto settembre con grande ansia mi auguro che tra questi centosessanta mila intervistati vi siano gli automobilisti una delle angosce nostri di radiofonici ogni RAI ogni volta che riceviamo il rapportino tre volte l'anno e di domanda sia possibile che e questi ascolti siano calcolati soltanto sul fisso e non sul mobile io spero che l'Audi radio invece tenga presente di quest'altra realtà che ascolta alla radio
E che per me costituisce un impegno anche a a trasformare a modificare ad aggiornare il nostro modo di produrre perché non c'è dubbio che se il nostro ascolto in gran parte ascolto del mattino o dei ritorni a casa ascolta automobilistico ascolto degli ambienti di lavoro
Probabilmente non avremo problemi di linguaggio aveva problemi di programmazione diversi e certamente a questo compito attenderemo con maggiore sicurezza e non minore impegno verso maggiore impegno ma con maggiore sicurezza e maggiore orientamento quando corposo potremo disporre di questa importantissima indagine che c'è stata che ci è stata annunciata
E poi c'è stata indubbiamente l'onda della tecnologia è stata descritta ieri un intervento punto brillante del dottor ecco rappresentante della Sipra di Torino
Poi se vogliamo c'è stato un certo avvicinamento ai sistemi europei chiesto delibere renderà più imminenti ma c'è stata una certa over dose di televisione che il Paese forse apprezza di meno
Insomma tutti questi fattori concorrono a
Porre il problema della radio come grande problema dell'informazione e del villaggio globale oggi in Italia e risultati si sono visti
La stabilità e persino una lieve espansione
Io l'ascolto già consistente l'interesse del mondo pubblicitario Audiradio dieci anni fa Moggi pensava nessuno se oggi ci si pensa e perché appunto come ci è stato detto stamattina con tanta precisione
Ed autorevolezza dal dottor Loi è ma insomma la radio è un affare anche pubblicitario
E poi naturalmente già ve l'ho detto l'interesse gli altri mass media in particolar modo della grande stampa e della stampa specializzato
Ora
Tutto questo ci pone a noi che facciamo la radio ogni giorno ci pone problemi grossi e ce ne pone uno soprattutto
La radio teme stare sul mercato sia diventata un affare anche pubblicitario la radio deve stare sul mercato la radio pubblica deve stare sul mercato con quel che ne consegue in termini di linguaggio
E in termini di programmazione in termini di servizio
In termini anche di spettacolo perché io sono personalmente convinto che la radio ancora una sua dimensione di spettacolo incancellabile
Può darsi che vi sia una crisi dello spettacolo televisivo
Io non conosco crisi dello spettacolo radiofonico ancora e ne faccio volentieri quando posso quando ieri anzi me lo consente
Detto questo però non potrei
Tacere quello che del resto già un in parte annunciato nell'esordio di questo breve intervento e il disagio che ne abbiamo di stare con tanta onda alle spalle con tanta felice congiuntura nostro favore
E con poi tanti impacci
Troviamo una condizione è un po'strana nel servizio pubblico
Che lo strumento più agile la radio è realtà all'atto pratico all'atto del funzionamento uno strumento impastoiato per i quali ci sono sempre mille difficoltà ci sono
O in qua ci furono Craxi uscì una cronica e veramente eccessiva scarsità di bilanci una insufficienza di mezzi tecnici
Come
Come venire a capo di tutto questo ripeto non solo ma spagnolo però non mettendo di filosofie ma certo io debbo operare ogni giorno i miei collaboratori ogni giorno vengono da me e mi dicono ma
Qui ormai ci fa concorrenza non la radio privata perché non so paga il commentatore o dischi giochi più Dinoi
Ma la televisione stessa che ce li sottrae sono piccoli esempi qua ce ne sono di più grossi uno va a trasmettere con la radio al Festival di Sanremo
Che si trova dinanzi radio private ben unite di strumentazione e poi deve fare i propri conti trasmettere
Sei ore di programmi da Sanremo non banali con i mezzi di cui dispone che sono certamente minori
Tutto questo implicherà secondo quanto ho ascoltato della relazione
Del consigliere Menduni una subito struttura dedicata ad hoc alla radiofonia non lo so non è mio compito giudicare non vorrei che fosse una strada anche questa per lunghe esauste e difficile ad esaurire trattative e cioè in un altro elemento di lentezza che alla fine noi della radio soffriremo
Può darsi ci sia io non lo so cosa immaginano ci penserò sopra se avrò qualche idea la la riferirò anche ai proponenti di questo convegno Anfossi può essere qualche altra maniera di riformare e rendere più agile questo impaccio in cui ci muoviamo come come radio pubblica e il ben vengano diciamo le riforme anche non macchinoso e non globali ma rapide che ci permettano di ritornare più facilmente operativi in questa
Dura difficile battaglia quotidiana della radiofonica
Una cosa soltanto voglio dire
Con questo Paese concludo ringraziando gli organizzatori di avermi consentito questa occasione
Io non vorrei che
Poi
Finissimo per perdere questa occasione noi per così siamo degli operatori ma tutti coloro che hanno sensibilità per la radiofonia
Scrissero foto per ritrovarsi ci ritrovassimo tutti assieme magari da un po'di tempo tra un anno due anni
A trovare che vanadio forse e ascoltato un po'di meno che la radio occupa un po'meno ponderosi
Saggi di sistematica nostre biologica che della radio si parla insomma un po'meno perché in questo caso vuole dire il momento buono sarebbe passato per la radiofonia non so quando tornerebbe
Ma anche in questo caso dovremmo dire con una punta di rammarico che l'occasione perduta non l'avremmo perduta così per caso o perché gli eventi negativi sarebbero un'altra volta caduti dal cielo perché non sarebbe così grazie
Interviene adesso Giuseppe Caldarola direttore di Italia Radio ed è ex abili vicedirettore di rinascita dopo di lui per l'ultimo intervento Alberto Severi
A metà maggio c'è anche una data che cercheremo di rispettare
Anzi stiamo lavorando per rispettarle del sedici maggio
Italia Radio inizierà le sue trasmissioni italiana della radio del Partito comunista
Si tratta appare l'otto di una novità almeno in due sensi Italia è nato infatti rappresenta un ulteriore articolazione del sistema informativo del partito comunista la radio il pc sarà una radio specializzata che produrrà un unico programma articolato in diverse sezioni interamente dedicato all'informazione
Sarà una radio nazionale ma sarà una radio Caravà collegamenti stabili con radio locali
Nel in nelle ore in cui noi non trasmetteremo queste stesse radio trasmetteranno il loro palinsesto
Ho detto prima che si tratta la nascita di questa radio so che per certi aspetti può essere considerato un peccato di presunzione si tratta di una novità che a due sensi
Vorrei soffermarmi innanzitutto sulla prima perché il PC costruisce una radio e inserisce questo antico e al tempo stesso nuovo strumento nelle forme tradizionali della sua comunicazione politica
Noi siamo convinti che un moderno partito di massa un partito riformatore debba introdurre elementi di innovazione nel suo rapporto con la società
Abbiamo tre esigenze far conoscere la nostra attività le nostre proposte noi partito comunista siamo una fonte di notizie Peto comunista nel senso più ampio della sua diciamo più ampia articolazione vogliamo istituire un circuito verso l'interno verso l'esterno il partito il Paese che consenta un più rapido arricchimento dalla nostra cultura politica
Vogliamo aprire per questa via una strada sicuramente accidentata ma fertile
Per un nuovo rapporto non solo con quella parte della società che guarda noi ma anche con quella che più distante da noi
Il sistema informativo a cui pensiamo ha superato da tempo se mai c'è stato un tempo che può essere ridotto a questa formula semplicistiche io personalmente non ne sono convinto
Ha superato da tempo il modello della trasmissione dall'alto del messaggio politico e della direttiva vogliamo invece rafforzare un sistema informativo che ci arricchisca perché mette direttamente alla prova le nostre proposte
Ed è in grado in tempo reale di misurarsi con altre culture e altre competenze
Il Partito comunista nel suo insieme vuole essere questo il suo sistema informativo deve essere il luogo in cui tutto ciò si traduce in comunicazione politica
Il messe in discussione di idee di cultura in una frase deve dare un contributo nuovo alla formazione di una più alta e più articolata forma della democrazia anche di quella nostra
Ed è per questo che abbiamo deciso da tempo e realizzato una riforma radicale del quotidiano del partito che va ulteriormente approfondita e perfezionata
E per questo che stiamo lavorando a un progetto nuovo per Rinascita come settimanale che si collochi meglio è sempre più in prima linea nella battaglia delle idee ed è per questo che diamo vita a Italia Radio
Nasce quindi un nuovo giornale del partito comunista un giornale non un organo del Partito comunista
è una distinzione importante sancita anche formalmente nel congresso precedente però una distinzione
Diciamo che io non enfatizzare i tweet tanto nel senso che io credo che bisogna stare attenti a non farla diventare una distinzione artificiosa
Non pensiamo infatti ne ha camuffamenti e a modelli a cui ci vogliamo omologare i nostri ascoltatori devono sapere sapranno che noi siamo la radio del Partito comunista
Esprimeremo il punto di vista le proposte la sua dialettica feconda
E la esprimerà in una logica di totale apertura misurata con i parametri classici e spesso disattesi di un'informazione completa rigoroso a volta a volta contrappuntata da alla presa di posizione dal confronto aperto
Con altri partiti con forze culturali con tutto ciò che rende ricco anche se spesso o talvolta muto questo Paese
è una scelta che noi faremmo anche se ci trovassimo di fronte ad un mondo dell'informazione
Diverso da quello attuale cioè anche se non avessimo di fronte a noi un sistema informativo pubblico e privato largamente monopolizzato in cui prevalgono processo di concentrazione
E in cui si realizza in forme più aperte che nel passato il controllo di potenti gruppi finanziari e di alcuni partiti politici principali nuovo la Democrazia Cristiana il Partito Socialista certo Italia Radio sarà un interlocutore scomodo
Non faremo contro informazione non è questo il non mostro modello ma seguiremo passo passo l'informazione che di luglio sul Paese aiuteremo dal nostro punto di vista a distinguere a svelare altre gerarchie politiche culturali nel modo di produrre informazione
A sollevare vecchie e nuove questioni a cominciare da i grandi misteri che accompagnano hanno accompagnato
E hanno determinato il corso politico italiano in questi quindici anni ma ripeto anche se vivessimo in un sistema informativo più limpido e trasparente noi daremo comunque vita ovvero potenzieremo comunque il nostro sistema informativo
Se i partiti devono come devono fare un passo indietro nella gestione diretta di alcuni snodi cruciali della vita istituzionale devono viceversa fare un più deciso passo avanti nel trovare forme nuove
Per stabilire un più diretto e veritiero rapporto con la società sui problemi le sue tensioni le sue culture
Con tutte quelle competenze che soffrono soprattutto dentro un sistema di comunicazione
Rigidamente controllato e gerarchizzata o anche se spesso reso più vivace da un ricorso spregiudicato conforme talvolta positive talvolta meno di spettacolarizzazione
Diamo quindi Rita Italia Radio perché serve a noi perché ripeto il PC è una fonte di notizie perché ci serve a far conoscere nostri de e metterle a confronto
Con rapidità in modo aperto così da spingere altri su questo stesso terreno non vogliamo recintare il nostro campo dando vita a questo nuovo strumento di informazione
Ma vogliamo aprire nuove strade contando sulle nostre forze ma sapendo che queste avranno più valore se saranno in grado di tenere sempre aperto il dibattito la polemica il dialogo ecco perché Italia Radio
C'è anche un'altra ragione della seconda novità a cui accennavo all'inizio per cui noi ci misuriamo con questa nuova prova
Ne abbiamo parlato ieri ne stiamo parlando ancora oggi l'indagine Abacus che è allegata immateriale del convegno e che è stata ieri oggetto di una comunicazione offre il supporto più forte alle nostre intenzioni
Stiamo assistendo lo si è detto anche questa mattina ad una ripresa della radio siamo di fronte ad una domanda di radio più specializzata è cresciuta la richiesta di un di più e di un meglio dell'informazione
Nasce da qui la scelta che noi facciamo certo con grandi ambizioni che non la so non nascondiamo ma consapevoli dei rischi di misurarsi sul terreno ha finora inesplorato almeno nazionalmente di una radio che non fa spettacolo ma fornisce esclusivamente un programma unico interamente dedicato all'informazione
Ci sono esperienze in altri Paesi ci sono esperienze anche qui da noi che abbiamo valutato ma da cui ci vogliamo distinguere
Nei prossimi giorni poco prima dell'inizio delle trasmissioni renderemo pubblico in tutti i suoi aspetti nei dettagli anche più minuti il nostro progetto qui voglio limitarmi ad esporre alcune idee di fondo
In questi giorni stiamo lavorando a un progetto che prevede molti appuntamenti fissi ma sia al tempo stesso dotato di una grande flessibilità fra gli appuntamenti fissi pensiamo di produrre un notiziario Breve di cinque minuti ogni mezzo ora è un sommario di soli titoli ogni quarto d'ora
Ogni nuova notizia se di particolare rilievo sarà data indirette potrà costituire motivo non solo per la RAI in qualificazione dei notiziari ma anche per dare vita a momenti di discussione e di confronto da realizzare in brevissimo tempo
Alcuni notiziari saranno specializzati partiranno cioè dalle questioni dell'economia del lavoro ad esempio o della politica estera avremo stabilmente collegamenti con il Parlamento con il Parlamento europeo
Cercheremo anche gli esseri luogo per un confronto più ravvicinato fra le forze della sinistra europea forniremo l'informazione puntuale sulla vita sindacale non solo sulla vita dei sindacati
Perché pensiamo anche a tutto quel vasto mondo associativo anche di volontariato di cui ha di quel Paese la nostra rassegna stampa non sarà solo una guida alla lettura dei quotidiani e dei settimanali
Ma anche il tentativo di RAI impaginare di sottoporre a verifica le scelte altrui le scelte fatte dei principali organi di informazioni radio e tv comprese
Al mondo dell'informazione
Ai suoi problemi ma anche ai suoi protagonisti al diritto all'informazione e più in generale sarà dedicato uno spazio fisso settimanale ciascuno di questi spazi di cui parlo del suo del tutto gli ho chiesto solo accennando ad alcuna delle questioni
Che sono dentro il Progetto prevedono la presenza di ospiti diversa interlocutori di diverse culture vicini o molto poco molto meno vicini a noi oltre che l'intervento diretto degli ascoltatori
Faremo anche una rassegna quotidiana della stampa estera che sarà seguita da collegamenti con le diverse parti del mondo e qui ci avvarremo di forze nostre oltre che della Rete dei corrispondenti dell'unità
Giorno dopo giorno daremo la parola anche a quell'Italia che non arriva mai in prima pagina e ci sforzeremo di dare una risposta alle domande che ci verranno dagli ascoltatori
In questo senso pensiamo anche di dover essere una struttura di servizio che solleva questioni sollecita domande contribuisce a mettere in campo le forze che possono assumere impegni e dare risposte a cominciare dal partito comunista
Ma non ci occuperemo solo di politica in senso stretto giorno dopo giorno proporremo sulla base di scelte nostre di quelle che ci verranno suggerite secco come vogliamo e come speriamo di ottenere Italia Radio riuscirà ad essere un interlocutore scomodo ma anche aperto noi metteremo a confronto posizioni idee culture anche con l'intervento diretto degli ascoltatori come dicevo prima l'Italia Radio avrà nei suoi programmi grandi dirette sui principali avvenimenti del Paese
L'importante dibattito parlamentare una grande iniziativa di massa un processo la requisitoria un processo di mafia ma anche la difesa di un imputato mafioso
Ma noi non apriremo solo i nostri microfoni a questi grandi eventi mali selezione Remo sforzandoci di aiutare l'ascoltatore a cogliere le novità e le motivazione degli eventi a cui li chiamiamo ad assistere si tratta di riferire e anche in qualche modo di intervenire sulla notizia
In questo senso particolare valore avrà il ruolo che vogliamo svolge nel rendere immediatamente fruibile la decisione del Partito comunista e di aprire i propri archivi anche quelli sonori per rileggere la nostra storia e quella del Paese
La nostra ambizione di dar vita a un'informazione seria rigorosa e piena di ritmo un ritmo dettato dalle scelta dalla scelta di lavorare sulle notizie in tempo reale
Ma anche dalla volontà di costruire su questi fatti veri e propri eventi del mondo dell'informazione
Le nostre fonti saranno tutte quelle scritte da elettroniche italiane e straniere che sono a disposizione
Il nucleo iniziale con cui iniziamo a lavorare è un nucleo ristretto ma sarà fra forzato da tutti gli apporti
Che qui formalmente chiediamo di tutte quelle forze che nel mondo dell'informazione della cultura fa le forze politiche e sociali vorranno contribuire a questo esperimento di Radio specializzata
Saremo attenti a tutti i Consiglieri tutte le critiche a tutti i suggerimenti che ci verranno dati
Faremo nostre le migliori esperienze già verificate sul campo e cercheremo di trovare soluzioni nuove e più dirette per sollecitare una più ampia partecipazione alla costruzione di un modello informativo certo di parte ma perfetto
Italia Radio può fin dove a contare sulla possibilità di fare ascoltare le sue trasmissioni il suo oltre la metà del territorio nazionale
Nel giro di pochi mesi pensiamo di estendere la nostra Rete il nostro rapporto con le radio locali sarà quello che accennavo all'inizio
Noi forniremo un notiziario prolungato adesso dico
Per ragioni di brevità diciamo anche il la il tempo e la durata di questo notiziario al termine di questi le radio locali potranno trasmettere propri notiziari oltre che un proprio palinsesto
E per questo che noi pensiamo di dar vita ad un esperimento in qualche modo nuovo ed è per questo che di fronte a questo esperimento sentiamo di dover chiedere non indulgenze preventive che non sono né utile né necessaria ma un contributo critico e ci consenta di lavorare e di lavorare meglio
L'ultimo intervento prima delle conclusioni di Veltroni e del vicedirettore del GR uno Alberto Severi
Ma vorrei cominciare con un paradosso un paradosso vuole che una delle trasmissioni televisive di successo di questi ultimi tempi
Mi riferisco ad Arbore abbia rimandato la nostra mente senza particolari nostalgie
Ma per mezzo di cui stiamo parlando in questi due giorni mezzo sul quale abbiamo esercitato ampia riflessione alla radio intelligenza pirotecnica di Arbore ha suggerito
La straordinaria potenzialità di questo mezzo e chi vuole partire da questo dato singolare e paradossale nello stesso tempo intanto per ringraziare
I promotori di questo convegno perché questa è sicuramente per noi tutti operatori un'occasione importante non solo per riflettere
Parola fin troppo abusata ma per superare direttamente nei modi che poi sono stati indicati variamente dalle relazioni prima di tutto ma dagli interventi numerosi e anche molto approfonditi che investe la radio
La radio oggi è al centro di un processo di banalizzazione ahimè anche di temi culturali
Si parla un po'troppo bene della radio oggi io devo dire che sono nello stesso tempo in un certo senso compiaciuto di tanta attenzione preoccupato di tanta attenzione a volte superficiale
Perché nello stesso tempo noi vediamo che la radio afflitta da una disattenzione strutturali alle strategie e ai modi non dirò del rilancio ma della sua stessa sopravvivenza
Come operatore della radio non appartengo ai teorici lo diceva ieri il Presidente del fortino assaltato
Danni
Non abbiamo esercitato la nostra pazienza il nostro lavoro continuo nel grido d'allarme nella necessità di stare tutti uniti quel equivoco senso di far quadrato attorno alla bandiera anzi vi dirò che molto spesso le testate della radio
Le reti della radio sono caratterizzate da grande e disinvolto senso pluralistico
Certo è importante questo convegno perché assolutamente indispensabile che si ponga ordinò al settore
Sì diamo certezze si lavori per evitare in questo senso ho accolto l'intervento di Bassanini come un fatto importante per evitare pericolosi fenomeni di concentrazione sull'onda degli interessi dell'industria delle grandi promozioni pubblicità
E quindi serenità per chi ha bisogno di affrontare il lavoro quotidiano il rischio quotidiano perché la questione della radio una grande questione culturale
Ho detto comunicazione prima e non solo informazione perché non lo strumento flessibile semplice diretto come questo di cui parliamo
Io considero indispensabile un'emissione continua coerente qualificata di segnali
Segnali precisi non di suoni troppo spesso qualche volta soprattutto per colpa di fenomeni tecnici che qui sono stati ben descritti prima della mia relazione confusi
In primo piano ovviamente le notizie tutte le notizie quelle che con un certo snobismo
Si chiamano nel nostro ambito le news ma inserite in un microcosmo di informazioni in un rapporto vivo con i soggetti sociali dalle grandi istituzioni alle comunità dei gruppi agli individui
Non è possibile pensare alle notizie appiattiti a un insieme di sentimenti ecco su questo io credo che sarà bene pronunciarsi da operatori in modo diretto con grande chiarezza
La grande svolta della riforma del settantasei che pare molto lontano cogliamo le almeno il valore emblematico è positivo pur con tutti i limiti che sappiamo è che ci siamo lasciati alle spalle fu quella di dare corpo alle attese di cambiamento
Risposte alla realtà Express i vari soggetti
La novità abitare insieme alle notizie strumenti elementi di approfondimento lo consideriamo della nostra testata ma nella radio in particolare per la sua caratteristica e per la sua specificità un punto di riferimento di base da cui si parte
Da quell'esperienza salvo il colpo di freno del mille novecentottanta l'anno della Controriforma ricorderete dobbiamo uscire in avanti valutando errori abbandonando incertezze e incomprensibili timidezza
Io lo inviterei a rileggere a ripensare un momento agli anni della radio anche più recenti quelli del terremoto quelli del tam-tam ahimè del terrorismo dieci anni fa ricorderei proprio con emozione dieci anni fa in questi stessi giorni
La vicenda Moro con i suoi alti e bassi da vicende come la radio accompagnava
Quei momenti
La radio per tornare a BPER recuperare questo ruolo centrale è stato detto in modo molto preciso nelle due relazioni
Introduttive ha bisogno di autonomia di risorse di capacità di attingere alla pubblicità di autonomia di formazione dei quadri del personale straordinariamente invecchiato consentiti
Nell'azienda pubblica e povero se non altro per inesperienza in quella privata
Guadagnare un'autonomia di prospettiva
è quanto si può fare in un settore aziendale oggi considerato ingiustamente ai margini dell'azienda che ha bisogno di nuove regole così com'è assomiglia molto a uno di quei rami secchi ferroviari che taluni pianificatori magari contro l'utilità pubblica decidono di abolire la radio ogni giorno credetemi non lo stato complessivo di dismissione gioca all'azzardo con se stessa per andare in onda lo sanno bene i tanti operatori i direttori di rete e testata presenti qui dentro
Il progetto che abbiamo sentito è ancora sulle linee generali ma prevede alcuni punti fermi un solo rischio sentito e vuole indicare qui a ai ai relatori ecco attenzione a non farci giocare
Vorrei dire genericamente in modo un po'movimentisti Go dall'azienda nel senso che non produciamo solo un elemento di ridistribuzione delle risorse a costo zero può darsi che si possa procedere si debba procedere a costo zero
Ma non è io credo indispensabile il problema centrale
Che è uscito fuori in modo alto da questo dibattito a che la radio deve acquisire caratteri e connotati di impresa e parlo della radio pubblica
Molti piani sono stati fatti in questi anni piano annesse il piano avverte il piano Motta e troverete certamente traccia nei cassetti di qualche funzionario addetto al consiglio di amministrazione
Ma piani che hanno tutti avuto un unico grande limite quello di non entrare a far parte di un di un discorso più generale di programmazione e pianificazione così come era stato richiesto dagli addetti a lavori dalle organizzazioni sindacali dall'organizzazione sindacale dei giornalisti
è mancato la messa appunto concreta del settore radio nel problema tecnico largamente insufficiente
Voglio dire per esempio nel modo e nella qualità delle assunzioni consentitemi con un'espressione molto generica dai praticanti si fino ai direttori
Sia perché e per quell'indispensabile caratterizzazione della comunicazione radiofonica la cui forza è data dalle idee dalle fantasia dalla capacità lavorativa
C'è dunque un grande problema dentro è quello della formazione professionale voi coglie Rete innanzitutto per tutte le cose che ci siamo detti il problema intanto del rapporto con il linguaggio la comunicazione con la gente
A meno che
Non ci si voglia abbandonare e quindi l'esigenza di una scuola per evitare proprio la stabilità appiattimento
A meno che non ci si voglia proprio abbandonare a quella pericolo dell'appiattimento delle informazioni ai mettevo dire qui autocriticamente che troppo spesso sentiamo GR uno GR due e GR tre e anche i TG perché no notiziari sempre uguali con le stesse notizie con poca fantasia con un senso di ripetitività ossessiva lasciando magari a caratterizzare l'informazione nella sua dimensione sono spettacolari non sempre di approfondimento a illustri vale di e talora discutibili personaggi di primo piano nel mondo dell'informazione
Alludo ovviamente ai numerosi mistificare ampi contenitori e qualche volta e presentatori predicatori impegnati nella contesa di dati di ascolto in una forma nuova di americanizzazione strisciante
E certo perché i dati sono importanti è stato detto qui non solo tutto non vorrei che fosse una forma consolatoria i dati d'ascolto sono certamente importanti ma su questa vorremmo essere anche legati a capirli io ho ascoltato con molta attenzione numerosissimi interventi che forse mi hanno fatto fare in questo senso qualche passava vogliamo sapere chi ci ascolta a casa in automobile è stato detto
Noi assistiamo nella distribuzione dell'analisi date dati francamente ancora di di Coly si parla di duecento mila persone trecento mila alle tredici alle quattordici è pensabile questo si tratta evidentemente è stato detto anche di sera
Di dati che ci danno la sensazione di essere truccati
E abbiamo bisogno di superare questo elemento equivoco perché dobbiamo sapere chi è il nostro interlocutore
Dunque una situazione difficile che va vista senza ottimismo le pessimismo per quello che la radio pubblica si colloca all'interno di uno straordinario universo oltre quattro mila tra tante tutte vivono hanno detto tutti più o meno con accenti per quasi meravigliando sì
Si dimentica che all'indomani della sentenza della Corte Costituzionale diffonde liberato e colpevole vuoto d'iniziativa legislativa in tecnica che ha portato a questa situazione e ciò nonostante la pazienza e l'umiltà e nonostante la povertà dei mezzi queste radio sono rimaste dalla proliferazione selvaggia
è nata una foresta e io penso con una certa preoccupazione a quanto dicevo ieri sera il sottosegretario Tempestini
E chi discosterà con quale filosofia con quella della radio bella della radio brutta che è stata introdotta ieri sera o sarà completo di uno di questi grandi assenti di queste eminenze burocrati del Comitato svolgere questo ruolo e con quali criteri
Molte cose chiare sono state dette da Bassanini avanzate nel progetto
Ma io non credo che una realtà così complessa e vasta al di là delle intuizioni giuridica al di là delle definizioni giuridiche non possa essere affrontata io credo questo rivolgendomi agli amici delle emittenti private con i quali tante volte ci siamo incontrati se non da un attento processo di riaccorpamento
Che sappia rispettare i dati della cultura e dell'economia l'identità dei soggetti fisici e giuridici la qualità delle tensioni ideali e culturali presenti in queste limite
La pianificazione delle frequenze può essere un momento di vera democrazia rischia di andare sprecato con un ulteriore momento di degradazione di autoritarismo di spreco delle risorse
L'obiettivo comune radio e privati la qualità tecnica certo per un ascolto radio sicuro per un segnale cento quindici mila persone è stato detto lavora nel settore privato si fanno ascoltare giornalmente mediamente è stato detto da tredici milioni di italiani
Detto di loro piccole collaudato aziende giovani non sappiamo sottratte al mercato della disoccupazione taluni di loro diciamocelo senza troppi ottimismi condannata ad una logica del lavoro nero il privato
Piace a tutti come una di quelle partite stantia amichevoli nella quale nessuno perde Pippo se contendenti si augurano entrambi lo zero a zero
Io credo che ciò sia stato possibile in passato fino adesso e si è stato possibile perché finora non c'è stato interesse commerciale e pubblicitario al fenomeno lati non vi è stata strategia d'assalto impulso concentrazionario è indispensabile è stato detto una preparazione diversa degli addetti alla pubblicità radio proprio di sì erano di questi interventi
Ma la guerra sarà io credo ove si scateneranno questi interessi selvaggia anche perché questo mezzo consentitemi allatta alle sue singolari capacità quella di fare opinione di parlare direttamente di lasciare il segno
Quindi l'ipotetico acquirente di circuito di catene se entrerà nell'affare considera questi vantaggi
Il servizio pubblico ha dei doveri precisi il dovere di dare ai cittadini gli strumenti di informazione e di culture certo nell'alveo della Costituzione bene hanno fatto a ricordare i compagni Zangari è Veltroni
E a far sentire la loro voce sull'accordo radiotelevisivo intatto nella spartizione rigida tra i due maggiori partiti di governo lasciando fuori tutti gli altri soggetti quelli pubblici gli operatori dell'informazione e della comunicazione del Montone economico e sociale
Ecco io vorrei che da questa maturazione a questo discorso che ci siamo fatti in queste ore in questi due giorni
Si scendesse finalmente a superare un'attenzione che per tanto tempo ha caratterizzato questi dibattiti parlare della radio cioè non fare la RAI
E quindi non sprecare un patrimonio straordinario realizzato pur nella pochezza dei mezzi e messo a segno da tutti noi dagli operatori della radio pubblici e privati
è un pericolo credetemi che corriamo e che si fa più reali ho fatto un'attenta riflessione soprattutto dopo le parole
E le omissioni vorrei dire soprattutto su a questo proposito del presidente del nostro presidente manca
Intanto quello che appunto ha omesso si è pronunciato sul fantomatico ma poi tanto progetto di ristrutturazione che vendono tutti di fare la propria parte e con un allusione
Di coinvolgimento un po'tutti presenti parlando di conservatorismo al di là delle etichette
Io credo che dobbiamo essere d'accordo proprio come giornalisti come professionisti che è tempo di superare queste definizioni per questo siamo qui
Perché vogliamo esaminare la volontà politica di cambiare vita dei mezzi Doni personale qualificato di capire ciò che la dirigenza dell'agenda pensa di fare o di non fare
Tant'è che per esempio ancora non ho sentito una parola precisa
E la dirigenza e vedremo nei prossimi giorni nei prossimi mesi che cosa accadrà e la richiesta di una radio che esca dal sottosistema così come è stato chiesto per diventare momento centrale di produzione vorrei dire
Nuova azienda non perché sul paziente non mi piace ma bene affatto ieri sera Marina tanta rilevare questo elemento in fondo di equivoco nuova azienda aggiunge altra azienda con i suoi caratteri d'autonomia
E in primo luogo la diretta la simultaneità elemento costitutivo della RAI se lo sia dimenticato in questi anni violando le regole del linguaggio cioè avvenuto per pressioni esterne
O per mancanza molto spesso di mezzi e qualche volta di capacità
Perché il programma disegnato nelle relazioni che abbiamo ascoltato possa divenire concreto e collegarsi a tutta questa mole di lavoro che dall'interno del nostro settore del settore privato eccetera è venuto in questi anni occorre liberare la radio dalle pastoie io credo consentite Monica intanto una linea assolutamente personale ma che trova collegamento tante i tanti colleghi eliminare un'artificiosa divisione articolazioni i vetri e testate più compatibili con altri mezzi
Per la radio occorre avere il coraggio di rompere questi schemi di uscire dalle strettoie partitiche di stabilire o credo un principio di coerenza con la professionalità con i doveri del servizio pubblico
Di rompere con il garantismo collare per il servizio pubblico di pianificare il rischio per il privato evitando pericoli di assistenzialismo
In una parola se mi è consentito la Colombo semplice un po'schematica liberale la radio e dalla radio coscienza di se stessa ed è la grande potenzialità di questo mezzo
Vogliamo ringraziare tutti gli intervenuti nel dibattito chi ha presentato comunicazioni scritte chi ha collaborato organizzare questo incontro e soprattutto chi è venuto ad ascoltare le nostre proposte per la radio
Conclude il responsabile del dipartimento informazione propaganda Walter Veltroni
Noi comunisti siamo per la radio
Questo convegno
La sua riuscita
Il consenso che abbiamo registrato attorno alle posizioni che qui abbiamo indicato
Ci confermano nella fiducia
Se non siamo soli ad essere per la radio
D'altra parte lo voglio dire subito non siamo stati soli in questi anni
Nel cercare di proporre costantemente all'attenzione di coloro i quali si occupano dei problemi dell'informazione analisi idee e proposte concrete e abbiamo cercato di farlo per tempo
Come abbiamo tentato di fare lo ha detto poco fa il direttore di Radio uno Ceccarini anche con questo convegno cercando di anticipare i processi e non di seguirli per
Il Presidente ma anche ha voluto dare atto di questo nostro lavoro del lavoro di una forza come noi siamo
Della dinamicità e anche della continuità di questa iniziativa e io di questo non posso che ringraziare il presidente Mario
Se ripenso agli anni che abbiamo dietro le spalle agli anni di lavoro duro difficile
Mi tornano alla mente le occasioni di dibattito che insieme anche molti coloro di quali i quali sono in questa sala hanno vissuto con nuovi penso ai due convegni dell'Hotel Jolly sulla RAI il primo e sui telegiornali secondo penso ai due convegni nazionali del Partito comunista sulla pubblicità
Penso alla convegno nazionale del PC sulla vittoria
All'occasione che trovammo con degni prende l'autore del rapporto che doveva servire come base per la formulazione del progetto di legge sulla televisione del governo socialista francese penso al fatto che prima ancora che si parlasse e voglio dirlo si parlasse non sempre in termini convincenti di pax televisiva tra servizio pubblico e privato noi abbiamo offerto al presidente della RAI di allora Sergio Zavoli e a Berlusconi diverse occasioni di incontro di scambio di idee di confronto delle rispettive posizioni penso
All'iniziativa di riformulazione di aggiornamento dell'articolo ventuno della Costituzione in materia di libertà di informazione penso alla Convenzione nazionale che ritenemmo l'anno scorso
Chiede ormai ricordata con il suo titolo il villaggio di vetro e al convegno che abbiamo tenuto nel novembre scorso sull'Antitrust sull'Authority come basi delle due proposte di legge nel quale prima ha fatto riferimento Bassanini che saranno da noi presentate
Nel corso delle prossime settimane per arrivare a questo convegno sulla ratio
Io credo che in queste occasioni noi abbiamo lavorato per noi
Per noi comunisti
Per la nostra cultura di forza di governo
Per la nostra cultura di forza di governo nel cuore dell'innovazione nel cuore di problemi inediti che si pongono anche a tutta la sinistra
Ma io credo che noi possiamo anche avere la presunzione di dire
Che abbiamo lavorato per tutti
Anche per coloro che nel corso di questi anni gli anni nei quali noi abbiamo dato vita queste occasioni di dibattito e di confronto
Non hanno predisposto nessun iniziativa nessun confronto pubblico nessun momento impegnativo nel quale le parole fossero in qualche modo condizionanti dei comportamenti e dei visti gli atteggiamenti politici successivi
Anzi si è fatto strada in maniera inquietante nel corso di questi anni nel campo dell'informazione forse più che altrove
La tentazione di piegare linee politiche posizioni spesso a convenienze tattiche e di potere
Il che ha costretto in questo decennio questo Paese dal punto di vista legislativo e per effetto di questo dal punto di vista degli assetti culturali
Del sistema in una condizione di anomalia rispetto ad altri Paesi
Molte delle idee che noi abbiamo cercato di definire in questi convegni hanno percorso molta strada hanno trovato anche per strada padri diversi
Quando sento parlare l'istituzione di un'autorità
Dei tre livelli per l'affollamento pubblicitario il basso per l'emittenza pubblica quello intermedio per l'emittenza commerciale quello più alto per l'emittenza locale
Quando sento tornare finalmente a discutere del rilancio della produzione nazionale io ritrovo temi argomenti sui quali nel corso di questi anni né ci siamo
Seriamente impegni
Di ciò non solo non ci lamentiamo
Anzi
Speriamo che quello che è accaduto su queste materie Possa a cadere anche per la radio ed è l'augurio che credo possiamo formulare al materiale elaborazioni ai contenuti di questo convegno la radio è stata nel corso di questi anni Cenerentola
Cenerentola nella gerarchia delle preoccupazioni di coloro i quali si dovevano preoccupare di disegnare il sistema radiofonico e televisivo dell'Italia degli anni ottanta e della fine del secolo
Molti anni fa hanno fatto come quel brillante autore di una sorta di predizione del futuro dalla radio loro Kelvin che nel nel mille ottocentonovantasette disse solennemente la radio non avvenire
Ritenuta a torto dal sistema politico uno strumento di persuasione è uno strumento di potere meno efficace di altri la si è progressivamente dimenticato la dimenticate il legislatore l'hanno dimenticata e i grandi gruppi la dimenticata la pubblicità lo ha detto il dottor Iori con accenti e argomenti che personalmente pienamente condivido la dimenticata la ma Cenerentola avuto voglia di vivere in questi né ora e qui con una forte possibilità di espansione quella della quale ha parlato nella sua relazione introduttiva questo convegno la sua felice relazione introduttiva questo convegno compagno Vincenzo vita
Una forte possibilità di espansione legata anche al fatto che qui nel settore radiofonico non è accaduto ancora ciò che successe in televisione
Qui si può sperimentare modellare cercare di disegnare un piano regolatore
Del sistema radiofonico coerente con quelle esigenze di un Paese maturo alle quali ha fatto riferimento il professor Santaniello nell'intervento del quale non posso che ringraziare per questo le nostre idee in questo convegno le nostre proposte per il sistema radiofonico hanno mi pare incontrato
Un consenso che forse può produrre politica e cioè può produrre condizioni per le quali alcuni dei problemi strutturali a partire da quello della legge sulla radiofonia possono avere qualche soluzione
Noi pensiamo ad un sistema articolato
Ma nel sistema articolato nel campo radiofonico fortemente segnato dal locale
E questo in anni in cui proprio la dimensione locale ma non solo la dimensione locale dell'informazione ma anche quella dell'economia
Ha costituito uno dei punti di riferimento dell'espansione progressiva sia del mercato dell'informazione sia dell'economia del nostro Paese
Un sistema articolato e un sistema forte
Con una struttura pluralistica di network capaci di offrire ciascuno alle emittenti locali una possibilità di scelta
Un sistema articolato forte e con diversi protagonisti
E cioè non solo i piccoli e medi gruppi ma anche i grandi gruppi più grandi gruppi
Per i quali però ossia vincolato un legame d'un rapporto con l'emittenza locale al tempo stesso consentendo ripeto all'emittenza locale di scegliere tra diverse Offerte possibili anche di diversa grandezza voglio dire cioè che il piano regolatore che noi pensiamo di disegnare non prevede come accaduto e come sta accadendo
Per la televisione l'esproprio dei terreni più piccoli
Pensiamo ad uno Stato che sia nel settore della radiofonia promotore parlammo alla Convenzione sul villaggio di vetro dello stato sociale dell'informazione cioè di uno Stato che attraverso
Un patto con l'imprenditoria privata sia capace di suscitare come deve fare un moderno tale stato sociale in una società che vive prevalentemente sotto il segno dell'informazione della comunicazione debba sapere promuovere opportunità
E credo che questo sia il segno che deve avere la presenza dello Stato nel campo delle di opponibile
Un sistema di sgravi di servizi ne hanno parlato diversi intervenuti così come abbiamo fatto io penso anche di poter rivendicare in questo un merito
Della battaglia che in Parlamento il gruppo parlamentare comunista il gruppo della Sinistra indipendente hanno condotto in occasione della legge sull'editoria
Un sistema quello radiofonico che abbia una forte innovazione che sappia sposare radio tecnologie le tecnologie del satellite le tecnologie dei computer
Un sistema quello radiofonico le quali ci sia un servizio pubblico forte ma non monopolistico
Nel guidato da logiche o da retaggi monopolistici
Per la radio significa questo per noi
Significa non solo l'assunzione del valore del mezzo in quanto tale vita lo ha chiamato il medium io penso sempre che dobbiamo diffidare dal l'attribuzione di significa che la parola che ne possono avere più di uno a me personalmente
è capitato in una sezione del nostro partito di essere presentato
Da un compagno che voleva dire ch'io ero quello che si occupava dei mass media nel Partito Comunista dicendo il compagno Veltroni che l'esperto dei mediomassimi quindi penso che si debba sempre avere grande attenzione
Però ecco e non vogliamo solo assumere il valore del mezzo ma vogliamo discutere le condizioni della sua esistenza e del suo sviluppo
Pensando a un sistema pluralistico integrato competitivo e io penso che i radiofonia si possa e d'altra parte proprio qui che è cominciata la lunga storia di questi anni
è cominciata dalla voglia di parlare dalla voglia di comunicare dalla voglia di sapere che la vecchia RAI non riusciva a soddisfare la radio è stata la voce
Dei tempi del mutamento della società che non abbiamo vissuto così è stato in quasi tutte le lotte di liberazione
Così è stato nei movimenti sociali e studenteschi
Così è stato in occasioni di solidarietà lo ha detto adesso severi parlando del caso del terremoto così fu ai tempi del cambiamento profondo che si realizzò negli Stati Uniti dopo la grande crisi così è stato in Italia con la liberazione lo ha ricordato ieri
Un compagno credo di Radio Popolare
Tanto che mi è capitato di ritrovare in un vecchio libro di Franco Monteleone una singolare citazione dell'organo della democrazia cristiana il popolo nel mille novecentoquarantacinque
Diceva il popolo noi abbiamo già deplorato l'assenza di obiettività della RAI credo che fu il primo dell'ultimo rimprovero di questa natura che la DC cresce al servizio pubblico
C'erano a metà degli anni Settanta
Più cose fra il cielo e la terra e la seconda citazione e di questa frase di fatto in questo convegno una già fatta Menduni
Di quante non ne contemplasse realtà all'informazione ufficiale del servizio pubblico
C'era una gran voglia di spezzare il circuito chiuso l'informazione
Io non so se sia la Maremma la memoria tra dirci perché la memoria può tradire mostrandoci del passato solo il meglio o solo il peggio
Ma voglio dire che se non ho nostalgica e non per il contenuto di quelle telefonate concitate con i gettoni di quella informazione ideologica di quella sorta di intolleranza rabbiosa
Devo dire invece che ne ho molta per quella straordinaria disperata vitalità per la voglia di dire e di capire
Chi è animato i primi anni dell'esperienza della radiofonia privata italiana
Io ho la sensazione ancora che per capire ad esempio gli anni di piombo ci può forse aiutare di ascoltare quelle telefonate quelle informazioni biologica e quella intolleranza rabbiosa più di quanto lo possano fare certi telegiornali un po'irrigiditi
Non sarebbe il tempo penso che dovremo presentare gli solamente ci sto lavorando una proposta di legge in questo senso che l'Italia abbia come hanno tanti altri paesi nel mondo come erano gli Stati Uniti
Un grande museo grande una grande biblioteca diciamo così della radio e della televisione dove chi vuole fare la storia di questo secolo possa rintracciare non solo sui libri le tracce frammenti di questa storia
Anche attraverso il modo in cui è stata raccontata dei mezzi di comunicazione
Ma se si ripensa
A questi dieci anni di emittenza radiofonica privata
Appare incredibile oggi che proprio in questo periodo prima i gettoni
Poi le dediche
E poi però la crescita qualitativa e professionale del settore una imprenditoria piccola ma che ha avuto la forza e la capacità di promuovere uno sviluppo del settore nel quale operava che questo universo abbia colto in radio lo stesso risultato che il gigante Berlusconi
Ha ottenuto nel confronto col gigante era in televisione in televisione
Metà dell'ascolto della radio così come metà dell'ascolto della televisione è ripartito tra pubblico e privato con la differenza che qui quando si parla di privato si parla di privati e la differenza non è una differenza da poco
Non so dire se sia un bene o un male la metà d'ascolto sia ripartito so che è così ed è un fatto ed è un fatto che ha introdotto anche nel rapporto tra emittenza private emittenza pubblica dei porti elementi di dinamismo ed è anche acquisti che pensiamo
Quando lavoriamo lo ha detto ora il direttore Giuseppe Caldarola
Alla luce di questa nostra radio del partito a Italia Radio
E pensiamo non solo alla opportunità di dotare il partito di un moderno strumento di comunicazione
Ma pensiamo anche a al tentativo di inventare tentativo faticoso per il quale siamo per ora animati più dalle nostre speranze che da consapevoli certezze di animare un modello di informazione radiofonica che abbia due caratteristiche il primo di essere un network che intreccia produzione nazionale e produzione locale il secondo è di essere una rete che chiunque ascoltando la polvere la possibilità di percepire l'evoluzione dei fatti mentre avvengono è un'ambizione
Alta alla quale però noi ci stiamo preparando con particolare attenzione perché ci sembra di avvertire che questa è un'opportunità un'occasione di particolare rilievo non solo per il partito ma forse in genere per l'informazione democratica di questo Paese
Per questo allora lo ha detto De Chiara sua comunicazione noi pensiamo a un sistema misto
Nel quale si consolidi e se si si consolidino si estendano il mercato il mercato
Un sistema nel quale sia garantito uno spazio forte ai emittenti locali collegate con syndication nazionali e per questo pensiamo anche che sia però necessario rinnovare la presenza pubblica nel settore della telefonia
Il sottosegretario Tempestini ha detto ieri qui che la radio RAI e pessima
Io voglio usare un giudizio forse un po'meno come dire un po'meno trash è un po'meno propagandistico che rischia poi alla fine di travolgere anche chi ci lavora se non si distingue con la necessaria forza e posso dire sicuramente d'accordo con Tempestini che pessimo e l'ascolto
Il trentadue per cento il pessimo nullo questo vale anche per le emittenti locali non solo per la RAI la RAI spende poco e lentamente il governo non conosce e non pianifica da molti anni
E quando lo fa viene preso da una sorta di sindrome da Settimo sigillo
Come accadde dopo il piano di ripartizione delle frequenze di Ginevra in cui si voleva tagliare
Molto emittenza locale privata senza avere in testa un piano una visione strategica di insieme
Io penso che per quanto riguarda la RAI sbagliata è la duplicazione
Sbagliate la duplicazione di reti che sostanzialmente si guardano allo specchio e fanno più o meno
Tutte la stessa cosa
Soprattutto ora di uno e due soprattutto stelle uno e due c'è una diversità della terza rete della quale ha parlato qui Gonnelli e mi si consenta di dire a proposito di una battuta polemica che è stata usata ieri
Che io ritengo che coloro i quali sono sceso in campo nei mesi passati a difesa della Terza Rete
E del suo ruolo non fossero mossi da interessi poco nobili come è stato detto ma da interessi nobilissimi e cioè quelli di difendere uno spazio per la produzione culturale in questo Paese
è giustificata questa divisione delle reti radiofoniche dico anche delle testate
Ci tornerò tra un attimo produce ascolto consente di acquisire pubblici nuovi agevola la doppia finalità che deve coesistere contemporaneamente nell'azione del servizio pubblico cioè la competitività e il rispetto dei suoi compiti d'istituto la risposta per noi è negativa
E nonostante gli sforzi imponenti realizzati da i quadri nonostante il successo di singole trasmissioni o anche di singole reti a noi pare che si possa fare di più
La radio è infatti Cenerentola anche in RAI ieri consigliere amministrazione troppo ha detto
Che viene messa nella categoria degli oneri
Marina Tartara ha parlato delle difficoltà e delle diversità dei meccanismi che disciplinano le cariche aziendali in radio e in televisione ha parlato di questo assurdo
Questo assurdo cavallo di Frisia che si frappone tra radio e televisioni invece della sua integrazione
Compagno Enrico Menduni nella sua introduzione Kyo pienamente condivido a insistito sulla necessità di una forte unitarietà di superare una logica di divisione di separazione soprattutto per una radiofonia
Per la quale c'è anche bisogno di una politica di spesa diversa io vorrei ricordare che nel mille novecentottantasette la radiofonia prodotto cinquantanove mila cinquecentoventi ore di trasmissione a fronte di ventidue mila quattrocentocinquantatré ore della televisione
Qui cioè sul radicale rinnovamento della radiofonia nel servizio pubblico e uno dei punti qualificanti della nostra proposta
Noi pensiamo ad una struttura aziendale autonoma
A canali che abbiano una forte differenziazione interno una differenziazione in primo luogo di si dice di targhette di obiettivi una Rete che abbia una prevalenza una prevalente attenzione nei confronti di un universo familiare popolare
Una rete che curi che guardi ad un altro universo che quello che si potrebbe definire così vita l'ha definito nell'introduzione giovanile metropolitano e d'altra parte per larga parte settori giovanili che hanno nei confronti del mezzo radiofonico come qui è stato testimoniato un'attenzione nuova io penso che una tensione che dovrebbe far riflettere chi fa televisione
Anche alla luce della modificazione del gusto che si sta determinando sotto i nostri occhi e che a me pare una modificazione importante e positiva che privilegia che premia
Quelle rotture dei linguaggi standardizzati che hanno caratterizzato gli anni che abbiamo dietro le spalle dell'affermazione della televisione privata e dell'omologazione della televisione pubblica i modelli dominanti delle televisioni private
Una terza un terzo canale una terza rete che abbia la forza di essere al tempo stesso di approfondimento e di cultura
E un nastro di informazione che scorra
Ventiquattro ore su ventiquattro mi rendo conto che qui ci facciamo male da soli perché facciamo venir meno una prerogativa che avremmo voluto riservare a Italia Radio ma si parva licet diciamo noi lo proponiamo per il servizio pubblico cioè pensiamo che sia giusto che il servizio pubblico abbia egli ascoltato il servizio pubblico abbiano in ogni momento della giornata la possibilità di essere informati su ciò che accade
Un'azienda radio sostanzialmente unitaria e differenziate
Questo a me pare rispetto alla situazione della radiofonia RAI vorrei dire alla situazione dalla RAI un radicale cambiamento
Non so se questo nasconda questa proposta di radicale cambiamento una volontà di conservare
Parlo al compagno manca
Che a un certo punto nel suo intervento di ieri nel quale sono contenute molte cose condivisibili molte cose delle quali non si può che apprezzare lo sforzo anche lo sforzo di concretezza
A un certo punto del suo intervento ha parlato mi pare non solo da presidente della RAI ma anche da appassionato dirigente politico
Ed appassionato dirigente socialista
Penso perciò di rivolgermi polemizzando non al presidente della RAI ma l'uomo politico al dirigente socialista impegnato e quindi anche al Partito socialista
Ciò che non è accettabile non tanto nell'intervento di manca ma quanto piuttosto incerte posizioni anche negli argomenti che spesso sorreggono certe posizioni è una sorta di l'integralismo di ritorno
E cioè la pretesa di costituire Totò avrebbe detto a prescindere
La modernità e rinnovamento a denominazione di origine controllata
Devo dire me lo consentirà manca che soppressivi ascolterà la registrazione di questo intervento come ieri e annunciato che avrebbe fatto va concepita manca di dirglielo con affetto che mentre manca parlava
Io pensavo a un libro un libro scritto da un neurologo che si chiama Oliver Sacks il quale era già racconta una serie di casi
Di pazienti ai quali in particolare ad uno simpaticissimo diviene difficile percepire le cose per quello che sono che scambia per esempio i piedi per le scarpe viceversa
Questo paziente aveva tre caratteristiche che a me
Ripeto affettuosamente sembrato di rintracciare tutte e tre in questa piccola parte dell'intervento mi manca come spesso in altre in altre analisi il paziente di cui stiamo parlando ripeto persona colta simpatica apparentemente assolutamente non segnata da nessun elemento di anormalità
Questo paziente vedeva in qualche caso di più di ciò che c'era il dottor Sacks dimostrava le d'una fotografia della distesa delle dune del Sahara il paziente diceva vedo un fiume è un piccolo albergo con la terrazza sull'acqua sulla terrazza c'è gente qua e là vedo ombrelloni colore
Il paziente al tempo stesso a un'altra strana sindrome se volete opposta
Vedendo un'immagine complessa la tentazione anzi è portato a riconoscere solamente i singoli punti a non vedere lo scenario della foto che gli viene proposta nel suo insieme
Il paziente ha poi una terza sindrome quella di scambiare
Questo paziente alla fine di ogni visita cercava disperatamente uscendo di mettersi la moglie per cappello dal che il titolo del libro che appunto si chiama L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello così ho l'impressione che ogni tanto si scambi nella polemica politica e culturale che so uno stilista uno yuppie per la modernità
E la pura divisione dei poteri nel potere che esiste per un travolgente rinnovamento
Ed è singolare che mentre qui si propone come si è proposto una radicale trasformazione della radiofonia nel servizio pubblico al tempo stesso ci si debba sentire fare una sorta di velato seppure affettuoso rimprovero di non voler cambiare
Io penso che questo rimprovero andrebbe in primo luogo rivolto alla democrazia cristiana in questi anni ha avuto nei confronti tra la in una posizione di pura conservazione la quale c'erano anche molte cose giuste e io vorrei ricordare a tutti noi
Che la RAI è stata sottoposta anche nel corso di questi anni ad un'offensiva di una pressione che ha circa ha cercato in qualche modo di minarne le ragioni stesse dell'esistenza
Se c'è una cosa che noi sentiamo qui sì davvero di dover conservare e la RAI in quanto servizio pubblico conservarla per rinnovarlo
Ma in realtà ed è qui il punto della risposta che vorrei dare ripeto con schiettezza e con sincerità con la stessa sincerità e franchezza che manca usato
E che i compagni socialisti in generale usano c'è realtà un punto politico che ritorna sul quale bisogna che ci accordiamo
Ciò che la democrazia cristiana
Il partito socialista e anche il presidente manca o il direttore generale Agnes
Non possono chiederci e non devono chiederci e di partecipare da tifosi al match tra democrazia cristiana e il Partito socialista per la spartizione del potere nell'informazione e in rari questo non lo abbiamo fatto non lo facciamo e non lo faremo nella democrazia cristiana nel PSI nel compagno ma anche nel direttore generale della RAI Agnes possono prescindere dalla necessità di fare il Conti nel settore dell'informazione come altrove con l'autonomia dei comunisti
Che è la condizione il riconoscimento di questa per il dialogo per il confronto
Ed è per noi la condizione dell'apertura politica e culturale che ha caratterizzato nel corso di questi anni anche di forte rinnovamento della nostra impostazione politica teorica nei confronti dei problemi delle comunicazioni
Ma con questo bisogna fare i conti chiunque pensasse di poter fare come si fa spesso nelle risse tra bambini che si pensa a richiamare il fratello più grande ecco noi non siamo disposti ad accorrere in soccorso di nessuno se seppure questo qualcuno si trova in condizioni di momentanea difficoltà se non forse non sono chiare le condizioni di contenuto l'accordo programmatico e voglio fare un esempio concreto che riguarda il problema dei poteri del direttore generale
Per noi questa è una del direttore generale della RAI per noi questa è un'anomalia
Ci sono cinquantasei linee dispensa che arrivano fino al terminale della direzione generale della RAI quando in un'azienda normale si ritiene che sopra le dieci si incominci a entrare in una sorta di zona di difficile attuazione gestione questo comporta una riduzione di informazione e di controllo di collegialità e di efficienza della RAI anche di efficienza vorrei anche dire però che questa anomalia voluta dalla Democrazia cristiana è stata votata dal Partito socialista
Essa fu prodotta due anni fa sull'altare dello scambio politico al tempo in cui il Parlamento voto una legge mi sembra che sia un caso unico
Per fortuna che porta il nome
Del beneficiato tant'è vero che lo stesso sosta sottosegretario delle ministero delle Poste da Repubblica qui parlato di decreto Berlusconi
Come si ricompone questa anomalia che si è creata io credo che si ricompone non ritornando alla vecchia situazione la quale il consiglio d'amministrazione della RAI aveva una funzione di direzione
Non spetta al consiglio di amministrazione spetta ad un articolato ed efficace rapporto tra management aziendale e organo sovrano che naturalmente il Crocione stazione stessi
Ma neanche però affiancando alla firma del direttore generale un'altra firma
Quella del presidente il che non risolve nessuno dei problemi non entra nel cuore di queste cinquantasei linee di spesa delle riduzioni informazione di contro di controllo di collegialità di efficienza è solamente l'idea che c'è un potere quel potere lo lasciamo così come solamente aggiungiamo a quello che c'è un altro in più
Per questo non abbiamo sostenuto quella richiesta
Perché ci sembrava essere figlia di quella concezione non ci si deve meravigliare che noi non l'abbiamo sostenuta perché noi partiamo dal presupposto dell'autonomia della battaglia dei comunisti nell'informazione fuori dall'informazione
E semmai oggi ci si dovrebbe porre un problema diverso
Non quello di chiedere a ripeto il sostegno per battaglie condotte in nome e per conto di altri
Quanti compagni socialisti avrebbero io credo bisogno di ragionare anche se su questi vent'anni di coabitazione ormai dentro la RAI al termine della quale si deve riconoscere e io non posso che sostenere incoraggiare questa riflessione che dentro il servizio pubblico vi è ancora uno strapotere la democrazia cristiana
Il che vuol dire che a forza di procedere per logiche di apparentamento dentro la stessa logica di potere si finisce col confermare il potere di chi ce l'ha
Per noi il problema dei poteri del direttore generale e appena otto anche se altri lo hanno dimenticato
Si studino le possibilità di soluzione
Un esecutivo del consiglio di amministrazione che trovi un corretto rapporto con una direzione generale che non sia solo il direttore ma si è anche uno sta si trovi partendo dalle esigenze della azienda io qui non posso che essere d'accordo con manca quando dice non facciamo la discussione sul ristrutturazione una pantomima degli schieramenti politici non posso che essere d'accordo
Vorrei anche dire però che uno dei punti fondamentali di questa ristrutturazione è stato portato su un tavolo in proprio che è quello delle trattative di governo dove si è discusso di quali poteri dovesse avere direttore generale della RAI e lì che si è politicizzato
Ma i problemi che noi poniamo e anche la sfida che mi lanciamo è quella di ritrovarsi su questo terreno
Vi è una questione che è un vulnus che viene avvertito come tale ed è un problema per l'azienda della iniqua ripartizione dei poteri affrontiamolo affrontiamolo senza l'idea di doverne punire nessuno né premiare nessuno mettendo al centro
Gli interessi dell'azienda il principio della sua efficienza la trasparenza del suo controllo della partecipazione alla sua gestione
Ma i problemi sono più radicali
E anche per la ristrutturazione voglio dire anche da questo punto di vista che dobbiamo metterci d'accordo su che cosa intendiamo dire quando parliamo di pluralismo
Io non condivido una posizione che è stata espressa sempre da ma anche in consiglio di amministrazione sull'articolazione aziendale una posizione che sostiene che in sostanza il pluralismo altro non è che la somma delle parzialità
E questo prossimi lo si riferiva ai telegiornali
Sbaglierebbe chi pensasse secondo me sbaglia chi chi propone come una ratifica di una missione di rappresentanza da parte dei telegiornali e delle reti di interessi di parte o peggio di parti
Voglio essere molto chiaro così non è per noi
L'azienda deve essere un'azienda unitaria anche nel campo della l'informazione
Vi devono essere funzioni di coordinamento e per quanto riguarda la struttura delle reti e degli apparati produttivi si devono spostare in una zona di unità agenda le funzioni che oggi sono frantumate e disperse e concorrenziali tra loro all'interno dalla stessa azienda la RAI ha bisogno di ripensare la politica di controllo sulla spesa lo ha detto Menduni la sua introduzione la politica di Baget la politica finanziaria la RAI ha bisogno di moralizzare
Le regole per le assunzioni ad esempio io non riesco ancora a riprendermi dalla vicenda della selezione per gli assistenti alla regia e la quale prima si è scoperto che come del programma di Arbore più volte citato nelle tre buste del concorso chi era in tutte e tre lo stesso tema
Poi a un certo punto si è dato alla seconda successiva un tema che è stato giudicato valutato non pienamente
Diciamo coincidenti ecco io penso che la RAI debba darsi delle regole
PRI
Delle regole che valgono per le assunzioni in primo luogo per l'assunzione dei giornalisti
E da questo punto di vista noi continuiamo a sollecitare l'attuazione di quel concorso che è stato un risultato strappato dalla battaglia del Sindacato giornalisti RAI dei nostri consiglieri d'amministrazione per l'assunzione di giovani
Che altro non abbiano delle proprie capacità e il proprio talento da far giudicare magari in condizioni di trasparenza e di obiettività di coloro i quali giudicano ci vogliono regole chiare e certe per gli appalti ci vuole trasparenza e comunicazione nell'azienda
La RAI ha poi bisogno di autonomia e qui c'è un problema che noi poniamo al direttore generale al presidente al consiglio di amministrazione
Che riguarda la ricaduta sull'azienda degli accordi di governo sarebbe grave
Lo ripeto sarebbe grave
Se dentro il consiglio d'amministrazione nella direzione generale nella presidenza prevale disse una logica di pura e semplice ratifica o adeguamento
Agli accordi di governo e se cioè il consiglio d'amministrazione cessasse la propria sovranità in una sfera che direttamente inerente ai propri compiti perché è così quando si discute su che cosa deve essere il tetto pubblicitario della RAI e si definisce che nel sistema come vorrebbe l'accordo di governo c'è un soggetto alla RAI che al cinquanta per cento
E poi si introduce una norma contraddittoria per la quale quando siamo incaricano né si aumenta anche la pubblicità
Con una spirale che non può che portare danni all'azienda e agli utenti così è quando si discute della questione dello scorporo degli impianti e della progressiva trasformazione della RAI solamente in una azienda di produzione
Così è quando si ritarda inopinatamente il bar della convenzione tra Stato e RAI che potrà essere perfettibile allora detonato uccelli o per quella parte sono d'accordo ma la cui ispirazione è un'ispirazione che a me pare che si debba condividere via tutti per ciò che noi rivolgiamo un appello a liberarsi da una logica di potere
A tutelare l'autonomia della RAI nel nuovo scenario a por mano ad una ristrutturazione finalizzata agli interessi del servizio pubblico
Di ciò si ci sarà bisogno perché l'accordo di governo sulla materia delle comunicazioni raccordo sbagliato
Sbagliato nella sostanza
Sbagliato anche formalmente il che ci si consenta di dire perché da un po'di anni segue queste questioni dimostra anche come chi si è avvicinato a questa discussione lo affatto portandosi dietro retaggi di Deakin consapevolezze tanto è vero che su molte questioni vi sono state già da parte di uomini di governo delle correzioni rispetto all'accordo stilato tra i partiti
E vorrei dire che questo accordo si fonda sostanzialmente su un pilastro il pilastro il riconoscimento del fatto che a Berlusconi spettano tre vecchi questo è la sostanza dell'accordo la tendenza segue e tutto il resto è conseguenza di queste anzi per raggiungere questo obiettivo probabilmente si sono sparati dei mortaretti dei fuochi d'artificio più alti di quanto poteva apparire proprio perché si voleva raggiungere questo obiettivo l'Italia sarà l'unico paese al mondo in cui a un singolo imprenditore privato è consentito di avere tre vinti
Io non so se anche questo sia spirito di conservazione se lo è noi comunisti siamo in buona compagnia
Perché sono andato a rivedermi per pignoleria le dichiarazioni programmatiche non del primo governo Craxi mille novecentottantatré ma del secondo governo Craxi agosto del mille novecentottantasei in cui il governo Craxi propone che a nessun imprenditore privato sia dato più di due reti
E abbiamo una fittissima documentazione delle interviste del ministro ma mi il quale aveva predisposto l'abbiamo detto allora e lo ripetiamo adesso un progetto di legge che poteva costituire una buona base di discussione
Per la realizzazione di una legge di sistema nel campo dell'informazione ministro ma mi a più riprese
Vi sono titoli dice non si potranno mai dare più di due leggi più di due reti a Berlusconi e si stabiliscono anche i tempi in cui Berlusconi dovrà cedere una terza rete c'è un'intervista su Repubblica in cui ma mi dichiara che sarà lo sceriffo dell'etere
Ecco senza bisogno di andare così lontano si può andare più vicino si può andare in Spagna dove il governo socialista spagnolo ha stabilito per legge che nessun imprenditore privato può avere più del venticinque per cento di proprietà di una lì
E si può andare alle altre legislazioni che ci sono intorno a noi ma qui l'Italia non diventa più europea
L'Italia coltiva una sua condizione che non è a mio avviso a mio parere una condizione adeguata ai compiti e i doveri di un Paese moderno qui invece secondo me è la prova del riformismo e della modernità non demonizzare ciò che è accaduto nel corso di questi anni anzi ritenerlo un'opportunità ritenere un'opportunità e la salutare innovazione che anche Berlusconi ha prodotto nel mercato televisivo nel mercato pubblicitario Massa per non abdicare ai compiti che sono propri io dico di forze di governo ma aggiungo anche di forze riformatrici e di progresso non ci possiamo limitare noi la sinistra
Non si può limitare solamente a registrare quello che c'è
E quello che c'è in un campo così delicato noi abbiamo un compito mi pare più ambizioso al quale dobbiamo sapere
Corrispondere che è quello di armonizzare lo sviluppo di rendere compatibile innovazione tecnologica mercato con le esigenze di pluralismo di saper dare finalmente a questo Paese un assetto moderno io voglio ricambiare si è operato così in altri casi è stato così con la legge sull'editoria quando Rizzoli fu costretto ad alienare alcune quotidiani che disponeva perché non deve essere possibile fare altri
Per sulla base di una pura e semplice ratifica di una soluzione di un accordo di potere perché non vi deve essere una pluralità di soggetti dell'emittenza privata
Perché non si deve fare come si è fatto negli Stati Uniti quando uno dei protagonisti del new deal
Il presidente dell'allora comunicati commissione penale per le comunicazioni costrinse la NBC accedere una delle sue reti radiofoniche e stabilì che nessun network poteva avere più di sei stazioni in sei città diverse
Leggi del tempo noi oggi proponiamo un punto di equilibrio invece maturo ragionevole pragmatico
Rispetto al quale ci aspetteremmo sensibilità e comunque l'apertura alla discussione per verificare se più utile per la dimensione competitiva europea per le esigenze di pluralismo una strada di pura e semplice fotografia di quello che c'è
Di quello che c'è con tutte le sue diseguaglianze o se invece non sia opportuno fare un'operazione di trasformazione trovare un punto di equilibrio
Per questo proprio per questi obiettivi nel continuiamo a dire che l'opzione zero è un errore
è un errore grave primo perché siamo ormai in un sistema delle comunicazioni e questo sistema è segnato dal gli intrecci e dai punti di confine tra carta stampata televisione nel mille novecentonovantadue data diventata mitica
Si arriverà alla liberalizzazione al superamento delle frontiere noi ci arriveremo con quali imprenditori dell'informazione con imprenditori che diversamente da tutto quel da quello che succede in tutti gli altri Paesi europei saranno imprenditori solo di carta stampata e solo di televisione
E questo accordo corrisponde peraltro nome ad una logica che abbia una ragion politica gramo
Ma ad una logica di pura e semplice ratifica dei Monopoli così come come sono
Perché se si dovesse trovare un punto di equilibrio per aziende che siano aziende multimediali probabilmente chi ha tre reti nel settore pubblico chi ha più del venti per cento come il garante per Italia più volte col nostro diciamo consenso a a ha denunciato che ha più del venti per cento nel campo la carta stampata avrebbe dovuto magari non di molto ma scende di un gradino
Per poter magari entrare in un altro comparto dei mezzi di comunicazione invece si esce se scelta questa strada la strada di questa opzione zero sbagliata questa sì compagne Tempestini
Figlia di una visione di una cultura pallido industriale
Per questo però i nostri obiettivi nella discussione sulla
Sulla scadenza di raccordo legislativo sono in primo luogo quello di riaffermare che questo dell'informazione è una grande questione istituzionale il senso della lettera che abbiamo inviato al al ministro per i problemi della riforma istituzionale Maccanico sapendo che non è in discussione per il diritto alla maggioranza di mettersi d'accordo anzi
Noi riteniamo che questa sia un'opportunità che il Parlamento deve sfruttare per molti anni non abbiamo trovato un ministro che avesse la voglia di venire in Parlamento con un progetto di legge impegnativa la maggioranza ciò che vogliamo dire però è che questa è materia che attiene a un confronto istituzionale perché è materia che riguarda i diritti dei cittadini
E allora i punti sono per noi punti che condizionano l'iter della discussione sul piano parlamentare io recito molto rapidamente uno e la normativa anti Tres che non è la disciplina limitativa delle frequenze dire nessuno può avere più del venticinque per cento delle frequenze significa non aver detto nulla
Perché le frequenze sono lo si è ripetuto tante volte come un esercizio commerciale averlo a via del Corso o averlo al dodicesimo chilometro della Casilina obiettivamente una cosa diversa
Tant'è vero che il ministro ma mi ha subito fatto interviste in cui diciamo non si sono sbagliati non si riferivano a frequenze ma si riferivano Allegri
Comunque normativa antistress che consenta l'intreccio ma trova
Età l'affollamento pubblicitario per ora di trasmissione e possibilmente si impedisca chi raccoglie pubblicità per la RAI e per i privati su reti che sono in suo possesso di non raccogliere pubblicità per altre reti perché questo impedisce la formazione di al per i gruppi che possano operare nel campo della raccolta tra concessioni pubblicità
Produzione terzo punto un limite al numero di Tim che vengono trasmessi c'è il jet usciti o dell'industria cinematografica italiane in termini di quantità e anche in termini di qualità in nove Oscar concessi al bel pendio Bernardo Bertolucci non sono una contraddizione rispetto a questa situazione anzi ne sono la comprova perché Bertolucci per fare quel film è dovuto andare
A cercare capitali in Inghilterra perché noi siamo pieni di pompieri numero uno due tre quattro e dodici di Rimini Rimini di non so che cos'altro ma ormai la struttura dell'industria cederà perché italiana non consente di riaprire canali di produzione che abbiano dentro anche principi di qualità quindi limiti al film alla prova trasmissioni fin impegno di Baggio e per la produzione di prodotti italiani ed euro quarto l'istituzione di un'Authority che non è una figura monocratica magari non c'è scritto ma si può intuire Bisin disegnata anche dal governo ma un organismo che abbia dentro di sé un'autorità una pluralità che raccolga le spedì già positiva espresse nel corso di questi anni da garante sull'editoria perché quel tipo quella cifra di personalità vengano inserite in un organismo di questa natura attribuendo all'Authority una funzione è un compito di regolazione perché non tu dopo tra e dovrà essere scritto per legge ci vorrà un organismo che abbia la possibilità e la capacità di guidare questo sviluppo infine la questione della Radio Four della radiofonia la sanzione del modello che è stato proprio Toni ha parlato Natucci lo ha detto illustrando i principi di questa legge che ne presenteremo Bassanini per voi questa dell'informazione una scadenza importante in cui si decide una parte rilevante del potere tale di questo Paese è qui che si qualifica alla fase di transizione ed è qui anche che noi rivolgiamo
Come dire una richiesta di confronto libero da pregiudiziali e di ricerca possibile di un'unità in primo luogo tra le forze di sinistra tra le forze di progresso e poi con uno schieramento più ampio perché si possa su questo punto non andare ad un scontro in Parlamento e nel Paese che sarebbe obiettivamente qualcosa che il Paese può e deve evitare è qui che la politica e chi ha
Nata a dimostrare la sua sovranità la sua autonomia la sua modernità la sua capacità di governare i processi in corso manca poco alla fine di questo secolo
La radio che segnò il passaggio del Novecento è stata anche la colonna sonora di questi cento anni aiutato la gente a non sentirsi sola dialogare
A capire a imparare a comunicare
La radio ha resistito
All'assalto dalla civiltà dell'in
Pagine ora credo che possa conoscere una nuova strano
Aria stagione di sviluppo la responsabilità che questo avvenga spetta anche a tutti noi
Ed è di questo che noi abbiamo discusso in questi due giorni è qui e di questo che abbiamo discusso per la radio