La rassegna della stampa estera

Buongiorno agli scrutatori di Radio Radicale venerdì trenta gennaio questo l'appuntamento con la rassegnata stampa internazionale a cura di dare il carrettino apertura quest'oggi torneremo ad occuparci della crisi
Economica e del
Urda Economic Forum che è in corso a Davos i lavori di questo appuntamento sono stati
Aperti da due nuovi protagonisti globali il primo ministro russo Vladimir Putin al premier
Cinese Gwen Giampaolo su questo si è concentrata ieri la stampa internazionale noi vedremo due letture diverse che vengono date
Da dai giornali una delle altri più il che sottolinea lo spirito cooperativo di Putin e l'ottimismo di When già Baudo
Mentre altri quotidiani come wall street journal Europe evidenziava l'anno la gli attacchi l'Occidente e più in particolare agli Stati Uniti
A proposito di Davos leggeremo dall'Herald Tribune di oggi anche
Un'analisi di Freud Norris sul rischio di il nuovo protezionismo sul Guardian ieri c'era invece un commenta un intervento di Timothy Garton a Jacques
Secondo cui il più grave pericolo non è un eccesso di globalizzazione
Eccesso di globalizzazione che viene incarnato dal Forum di Davos ma il rafforzamento del nazionalismo economico sempre sulla crisi leggeremo anche un commento di è nato le carenze che secondo cui
Gli esperti a Davos non ne sanno nulla di come in realtà andrà al mondo tra pochi mesi
Cioè come voi anche di un altro tema la politica estera di Barack Obama ci sono novità apparentemente sull'Iran il Guardian Nieri
Facevano scrupolo parlando di una
Lettera che il team Obama a preparato per ricucire le spaccature conta eran
Ci sono almeno un però soprattutto su un'altra questione cioè l'Afghanistan si è parlato dell'aumento delle truppe americane ma Obama sembra voler diminuire lo sforzo civile
E poi ci sono voci di un possibile abbandono dell'attuale presidente Hamid Karzai leggeremo editoriale dal Washington post la sfida afgana
I democratici hanno a lungo detto che l'Afghanistan era al fronte centrale la domanda è se sì ritireranno
Se partiamo però dalla crisi economica e finanziaria e dal Forum di Davos
Per altri bionda ieri apriva con l'intervento di Vladimir Putin il primo ministro russo
In chiede all'Occidente di cooperare toni conciliatori in piena crisi finanziaria del titolo
Nella sua prima apparizione come leader russo davanti al Forum economico mondiale di Davos
Vladimir Putin ha usato toni conciliatori verso l'Occidente auspicando un successo l'Amministrazione Obama
E chiedendo cooperazione sulla sicurezza energetica sull'economia perfino sui sul disarmo
Putin ha usato un discorso di trenta minuti davanti a una lattea gremita per dipingere la Russia come un partner affidabile
Sull'energia sul commercio sulla politica anche in questa crisi economica globale sempre più grave non possiamo permetterci di esseri sull'azionisti ha detto Putin
Riscrivendo la crisi finanziaria come una tempesta perfetta al premier Russo aggiunto siamo tutti sulla stessa barca la crisi finanziarie ricorda altri bionda dato un colpo la spavalderia russa degli ultimi anni quando il prezzo del petrolio era i massimi
Riempie intolleranza forti di Stato il Cremlino poteva permettersi un tono anti occidentale enfatizzare il suo nuovo potere la sua nuova forza dopo un decennio di debolezza economica seguita al collasso sovietico
Con il sprezzo del petrolio che è crollato il Cremlino non può più permettersi
Appunto una una politica anti occidentale così delle cose l'Herald Tribune che sempre ieri
Dedicava un altro articolo in prima pagina l'intervento di un altro protagonista di questo Forum economico mondiale cioè il premier cinese Weng già Baudo
La disperazione arriva a Davos ma leader cinese offre una prospettiva positiva perché
Disperazione perché
A Davos quest'anno sono in pochi
A voler fare previsioni per l'economia globale il pessimismo rafforzato dai dati che sono stati pubblicati in questi giorni da alcune istituzioni internazionali il Fondo monetario internazionale ha raddoppiato le perdite stimate per le banche
L'Organizzazione internazionale del lavoro avvertito che cinquanta milioni di persone potrebbero
Perdere il loro posto di lavoro quest'anno l'unico raggio di luce è arrivato invece dal premier cinese quelli già barocca detto in sostanza che in Cina non ci sarà la recessione
Che ci avanzi una crescita dell'otto per cento nel due mila e nove l'obiettivo raggiungibile attraverso un duro lavoro quella mostrato una lista di statistiche
Secondo cui i prestiti bancari gli investimenti dopo aver rallentato pesantemente in autunno sono rimbalzati in dicembre e gennaio insomma
Per ora Gwen Giampaoli duro inverno se ne andrà e la primavera è dietro l'angolo insomma per altri bionda una lettura positiva di questi due interventi in qualche modo straordinari e due
Regimi poco liberali che hanno
I cui leader hanno partecipato quest'anno al forum di Davos ci sono però altre interpretazioni per esempio
Il Wall Street Journal Europe ieri apriva con questo titolo Russia e Cina attaccano il ruolo del dollaro Putin e UE non
Chiedono cooperazione globale reclamizza non le loro economie e i Primi Ministri di Russia e Cina hanno attaccato il sistema economico americano ritenendolo responsabile della crisi economica globale entrambi si sono concentrati sul ruolo del dollaro che UE già Bao
Con quelli già Bao che ha chiesto una migliore regolamentazione delle maggiori monete Vladimir Putin che ha definito l'eccessiva dipendenza dal dollaro come pericolosa
Parlando a Davos entrambi hanno chiesto più cooperazione internazionale per sfuggire alla crisi hanno parlato della capacità delle loro economie di più evitare la recessione
Putin aspettato al suo solito Brusco sottolinea in Wall Street Journal contraddicendo in qualche modo né da altri
Il leader russo ha preso in giro gli imprenditori americani dello scorso anno avevano detto che i fondamentali dell'economia
Statunitense erano buoni oggi le banche di investimento l'orgoglio di Wall Street hanno virtualmente cessato di esistere ha spiegato Putin le critiche di guancia Bao sono stato altrettanto dure
Pur non citando mai gli Stati Uniti Gwen l'ha detto che la crisi finanziaria è attribuibile a politiche macroeconomiche inappropriate di alcune economie
E allora insostenibile modello di sviluppo caratterizzato da bassi risparmi e alti consumi così
Quelli già Paolo citato dal Wall Street Journal salvo il fatto che a questo
L'aggiungiamo noi che quel modello economico alimentato la straordinaria crescita cinese dell'ultimo decennio nonché indirettamente anche la crescita economica russa
Come dire che se non ci fossero stato da l'America Putin e guancia Bao non sarebbero andati a Davos
Quest'anno la lettura e analoga a quella del Wall Street Journal l'abbiamo trovata anche sul Fraktion sta inseguendo i punti Dante dando una lezione leader
Occidentali il premier cinese attaccato la cieca ricerca del profitto la mancanza di disciplina delle istituzioni finanziarie occidentali per i due leader
I di
L'Occidente ha fallito e a ed è colpa sua se c'è questa crisi finanziaria
Lo vale in sostanza quello già avevamo Bladimir Putin hanno usato il Forum di Davos per
Dire che le due potenze emergenti devono giocare un ruolo maggiore in un nuovo ordine economico però però va detto che
Pur chiedendo cooperazione questi due leader non hanno dimostrato in questi due Paesi queste due potenze non hanno dimostrato molta cooperazione
Sul piano internazionale per affrontare la crisi la Cina adottato si un piano di rilancio ma tutto volto all'interno la Russia addirittura
Ammesso delle tariffe commerciali all'importazione
Per proteggere la sua economia violenti violando la promessa fatta al vertice del G venti lo scorso novembre di non introdurre
Barriere commerciali per le altre grandi oggi il rischio è quello di un nuovo protezionismo questo il titolo di un'analisi di Freud Norris
Che scrive il disaccoppiamento la teoria secondo cui l'economia asiatica quell'europea non avrebbero subìto le conseguenze di un rallentamento economico americano
è una teoria ormai screditata latteria screditata dello scorso anno quella che di cui si parlava a Davos ma potrebbe presto diventare la realtà di domani gli sforzi globali per far ripartire l'economia potrebbero trasformarsi in un tentativo
Di ciascun Paese di fare per conto suo chiamate lo protezionismo del capitale perché del capitale perché cessi il protezionismo diciamo commerciale ma anche dei soldi che circolano in sostanza
I Governi delle grandi potenze economiche gli Stati Uniti d'Europa occidentale la Cina nei loro piani di salvataggio delle banche in parte anche nei nei pacchetti di stimoli all'economia impongono delle condizioni come
Prestare il denaro ma solamente all'impresa e consumatori nazionali del Paese in cui viene adottato questo piano in questo modo non c'è più quel mercato del credito globale che ha inventato la crescita mondiale negli ultimi anni
E a rimetterci anche
A causa dei pacchetti di stimoli all'economia saranno i paesi con meno risorse come
L'Europa dell'est il mondo meno sviluppato scrive tra l'altro l'Herald Tribune citando poi
Diversi analisti sulla protezionismo e sul nazionalismo economico
I giardinieri pubblicava un intervento di Timothy Garton Ash tutti contro l'uomo di Davos ma l'alternativa è molto più allarmante il più grave pericolo
Non è un eccesso di globalizzazione cesso incarnato dal Forum economico ma rafforzamento del nazionalismo economico scrive Garton Ash l'uomo di Davos è un termine coniato da Samuel Huntington né per descrivere
Un membro di una nuova di globale di Baratta dalle dalle lealtà nazionali dalle costrizioni delle barriere nazionali una sorta di cosmopolita spietato
L'uomo di Davos è sempre stato quello che gli scienziati sociali definiscono un tipo ideale in pratica davo se un luogo di riunione per le lite del business la politica dei media
Molte delle imprese multinazionali delle banche rappresentate hanno strategie globali anche se spesso rimangono ancorate a un business nazionale la si nel per
In più globale ma anche molto americana di Bice globale ma anche abbastanza britannica veste globale ma rimane in Svizzera per Garton Ash
Non sono tanto le multinazionali rappresentare un pericolo ma semmai di politici
I leader politici che vengono a Davos in gran parte sono ancora fermamente ancorati alla loro politica nazionale su questa montagna magica presentano i loro punti di vista un'audience internazionale in modo cosmopolita ma sono pur sempre punti di vista nazionali e interessi nazionali come hanno fatto
L'altro giorno il premier cinese Gwen già Baù e quello russo Vladimir Putin insomma rimangono sempre radicati al nazione per Garton Ash il più grave pericolo non è un eccesso
Di globalizzazione l'eccesso incarnato da Davos ma rafforzamento del nazionalismo economico
E su questo siamo una svolta un crocevia una strada porta per l'appunto al protezionismo al nazionalismo economico l'altra porta più cooperazione internazionale incluse
Maggiore
Regolazione e trasparenza senza uno sforzo serio le dinamiche politiche dei Paesi democratici e di quelli non democratici
Ci porteranno sulla prima strada quelle del nazionalismo nell'uomo di Davos c'è il suo predecessore possibile successore che continua a lottare per venir fuori
E se non ci piace l'uomo di Davos sarebbe bene vedere cosa succede con l'uomo nazionalista al lavoro questo l'avvertimento di Timothy Garton Ash sul Guardian
Di ieri sempre a proposito di Davos
E di dati economici di cui abbiamo accennato con
Collera altri più in in apertura cioè il Fondo monetario internazionale che dice che questa sarà
La crisi peggiore da sessanta anni Lillo che prevede cinquanta milioni di posti di lavoro per simili il Times ieri pubblicava un il commento di anatolica Lezza chi credetemi gli esperti a Davos non ne sanno nulla
Secondo un sondaggio tra i duemila capitani d'industria economisti con magari un premio Nobel e Capi di Governo presenti a Davos
La loro fiducia crollate le speranze di una ripresa economica sono evaporate negli ultimi quattro mesi solo il ventuno per cento dei leader del business si aspettano miglioramento significativo per le loro imprese contro il cinquanta per cento un anno fa
La maggior parte di loro spera in una lenta e debole ripresa nei prossimi tre anni
La buona notizia che i capitani d'industria gli economisti magari con un premio Nobel lei Capi di Governo generalmente si sbagliano sul futuro
Le previsioni che vengono da Davos in realtà sono due sono uno degli indicatori al contrario più affidabili
Rispetto a ciò che accadrà in futuro nonché tutti questi diversi uno stupido responsabile al contrario sono persone sufficientemente intelligenti responsabili per non esprimere opinioni forte
Fino a quando non sono sicuri e con le opinioni siano giuste il problema è che nel lasso di tempo che ci vuole affinché questa gente si convenga
Creando un consenso quasi unanime nell'élite è probabile che il resto del mondo abbia riconosciuto il trend e si sia messo in giro e che quindi il trend si stia ormai
Esaurendo
Oggi queste liti ci dicono che questa
Recessione e la peggiore del ventinove dalla grande depressione
Certo su una cosa i pessimisti hanno ragione ogni recessione ogni crisi finanziaria è diversa dalle altre
Questa volta la forza che traina verso il basso è una crisi del credito senza precedenti negli anni Novanta la crisi era stata provocata dalla riunificazione tedesca dall'espulsione di Regno Unito Italia Svezia dal sistema monetario europeo
Negli anni ottanta la crisi era stata determinata dei tassi di interessi al venti per cento da un crollo delle Borse in un solo giorno che secondo i modelli statistici
Ci sarebbe potuto produrre solo una volta in miliardi di anni negli anni settanta la crisi fu dovuta ALLES all'implosione di Bretton Woods seguito da uno shock petrolifero
E da un'inflazione che nessuno pensava possibile il problema scrive che l'eskimo e che
Dopo ciascuno di questi disastri impensabili i profeti dell'Apocalisse avevano dichiarato che il capitalismo sarebbe finito che i mercati non si sarebbero mai ripresi
E che quella era la più grave crisi dalla grande depressione in realtà ogni volta l'economia mondiale si è ripresa il capitalismo eh sopravvissuto così
Così il Times di ieri wall street journal Europe Pieri invece pubblicava un intervento di Giampaolo Galli Alberto Mingardi due studiosi
Liberali italiani
Che va in controtendenza rispetto al trend attuale politico non solo al mainstream il titolo la mancanza di regolamentazione non ha causato questa crisi
Scrivono i dottori Governi europei si stanno giustamente chiedendo quali lezioni dovrebbero trarre dall'attuale crisi finanziaria recentemente Commissario europeo al Mercato Interno Charlie McCreevy ha detto che il nostro sistema di supervisione e non è non è aggiornato
In altre parole secondo lui necessaria maggiore regolamentazione
Di certo se i politici europei vogliono prendere le giuste decisioni devono resistere
All'attuale mitologia politica secondo cui la crisi esplosa causa di una folle deregulation dei mercati finanziari in realtà scrivono Galia Mingardi mercati finanziari non sono mai stati
Così regolati come oggi de questo davvero spinto le banche gli operatori e investitori ad assumersi
Rischi rischi eccessivi per il bene
Della Finanza può ingenerare grazie dell'economia
E meglio mantenere un basso
Livello di regolamentazione così Giampaolo Galli Alberto Mingardi sul Wall Street Journal Europe di ieri per chiudere ci vogliamo occupare anche della politica estera di Barack Obama
Diversi temi di d'attualità l'Iran innanzitutto il Guardian ieri
Facevano scoop o la lettera che il timo Bam spera possa ricucire la spaccatura con l'Iran era il titolo in apertura del quotidiano
Sostanza la la squadra di Obama avrebbe preparato una lettera a regime
I ragni hanno per favorire l'apertura di negoziati questo gesto simbolico da assicurazioni sul fatto che gli Stati Uniti non vogliono rovesciare il regime islamico si tratterebbe dell'ennesima rottura rispetto
Alla politica perseguita da Bushehr
Lo affidiamo sempre ieri
Dava invece la notizia che l'Iran a dettare
Le condizioni per riprendere il dialogo quali sono le condizioni
O Ahmadinejad il presidente iraniano ha chiesto il ritiro di tutte le truppe statunitensi dispiegati nel mondo le scuse della Casa Bianca per i crimini come si contro l'Iran e la fine del sostegno americano a Israele roba da poco l'Afghanistan altro tema d'attualità
Perché perché il New York Times ha scritto che Obama vorrebbe aumentare lo sforzo militare ma ridurre quello civile di ricostruzione poi ci sono voci
Sulla possibilità che il Presidente americano molli in qualche modo quello afgano Hamid Karzai allora Washington post fieri scriveva un editoriale sulla sfida afgana per anni democratici hanno attaccato l'Amministrazione Bush per non aver
Consacrato sufficienti risorse l'Afghanistan ma ora che il Presidente Obama in carica alcuni sembrano ripensarci come il senatore John Kerry che
Dice del
In sostanza fa fa capire che vuole un ritiro quasi dall'Afghanistan
Il problema il problema è che per
Realizzare gli obiettivi americani
Occorre stabilizzare il Pakistan occidentale sradicare il commercio di oppio amplificare significa mente ampliare significa mentre l'esercito afgano e costruire un sistema legale che funzioni in Afghanistan per questo ci vogliono più soldi più truppe molti più anni di impegno
Invece l'impressione che l'Amministrazione Obama stia riducendo le ambizioni americane
Forse si tratta di una mossa politica per rassicurare la sinistra antiguerra ma la nuova Amministrazione farebbe bene
A riconoscere un'altra necessità politica cioè dire chiaramente al Paese che la guerra al terrorismo o come diavolo si chiama ora non è finita il venti gennaio che l'Afghanistan in particolare
Richiederà anni di pazienza e sacrifici così Washington poste non ci fermiamo una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale