Intervista a Carlo Vizzini sulla nascita del nuovo Popolo della Libertà con la confluenza di Alleanza Nazionale

Radio Radicale abbiamo qui con noi Carlo Vizzini del PdL Presidente la prima Commissione e il senatore e Vizzini dunque questo fine settimana nasce ufficialmente il cosiddetto popolo delle libertà interverrebbe se il partito di maggioranza degli italiani o sbaglio
Credo proprio in pratica più che in teoria perché lo dicono i numeri lo dicono i consensi
E lo dice la saldezza dei rapporti tra forze politiche che ormai al di là delle denominazioni e delle aggregazioni partecipano
Insieme alla battaglia politica di di questo Paese o al o dal Governo dall'opposizione Sindaco
Da quindici anni
La nascita del Partito e un modo di
Semplificare il sistema politico cambiando di fatto con la costituzione del nostro Paese perché questo processo che porta due grandi schieramenti a confrontarsi
Supera tutta una serie di previsioni costituzionali ci mette in una forma di
Democrazia governante moderna molto più diretta
Che attraverso il voto sceglie direttamente un leader un programma un partito
E quindi rende l'Italia è diverso ovviamente in questo partito ci saranno molte anime molte sensibilità e così via per esempio quelle espressa l'altro giorno dal Presidente della Camera Gianfranco Fini nell'intervento alla congresso di scioglimento di Alleanza Nazionale qual è la sua opinione su quell'intervento lo condivido
Bardi uno che non condivide l'intervento di Fini farebbe bene a non aderire alla PDA
Poiché le cose che ha detto Fini col percorso che Fini a
Alle spalle rappresentano uno dei pilastri costituenti della PdL non è roba da scherzare discutere di quello che ha detto Fini va da sé lo ha detto lei nella domanda che vi sono culture diverse all'interno di questo grande partito di cui Fini
Espressione di una parte certamente non secondario poi vie
L'insieme di quel lavoro che è stato fatto da Berlusconi che quando
Fece nascere Forza Italia sostanzialmente
Si rivolse alle culture che avevano determinato la crescita della democrazia italiana in un Paese che è uscito a pezzi dalla guerra con quelle culture governanti diventò la settima potenza industriale del mondo
La capacità di Berlusconi è stata quello di non avere creato correnti o modi di essere all'interno del partito
Co se posso rappresentarla quasi fisicamente Berlusconi ha aperto finestre all'interno di un grande salone dove entrata aria
Culture diverse che si sono mescolate tra di loro
Che sono dentro l'operazione politica ma che non si dividono in correnti come avveniva nel passato è ovvio che questo avviene anche in virtù della fortissima personalità dell'idea perché è un uomo che gode di grande consenso
Popolare e intorno acqua e che e la sintesi il collante della vita stessa della tv si potrà nelle la PdL per la scelta dei modi diversi per la definizione delle linee
Guardi
Berlusconi è un uomo che è abituata a farsi votare non dai propri militanti ma dalla gente
E quindi non credo che questo sia un problema assolutamente secondario se si fosse votato a scrutinio segreto la ma non sarebbe mai diventato segretario della CGIL Berlusconi è uno che il consenso c'è la
Perché raccoglie milioni di voti quando espone il proprio nome dentro un simbolo
O addirittura si candida alle elezioni per il Parlamento europeo e bisogna dargli la preferenza
Quindi i casi sono due o questi milioni di italiani che lo votano sono aderenti al suo partito o non si capisce perché Berlusconi dovrebbe essere il nome di Berlusconi dovrebbe essere messo in discussione dai delegati al congresso del suo partito
Si può votare si può votare per alzata di mano si può votare per acclamazione si può votare come si vuole una cosa mi parrebbe comunque un esercizio difficile dire che Berlusconi non è il leader naturale di questo partito
Ringraziamo Carlo Vizzini del PD Repo l'ascolto da Radio Radicale