17 MAG 2009
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - RADIO - 17:01 Durata: 1 ora 55 min
A cura di Enrica Izzo e Pantheon
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 17 maggio 2009 , condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale), Marco Pannella (parlamentare europeo, Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa), Marco Pannella (parlamentare europeo, La Rosa nel Pugno laici socialisti liberali radicali), Furio Colombo (senatore, membro Commissione Affari Esteri del Senato, Partito Democratico).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 55
minuti.

La rubrica e' disponibile anche in versione audio.

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  • Introduzione

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    L’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella che ha iniziato venerdì uno sciopero della sete -, la situazione dei radicali e quella della democrazia nel nostro paese. Secondo un sondaggio Crespi Ricerche, solo il 3 per cento degli italiani sa di poter votare i radicali alle prossime elezioni europee, mentre il 97 per cento degli italiani non lo sa. Un caso emblematico dello stato della democrazia italiana. Le conferenze stampa radicali di questa settimana e il dossier sulla mancata soluzione pacifica del regime change in Iraq ed il ruolo del dittatore libico Gheddafi.
    17:01 Durata: 3 min 27 sec
  • Ricolfi, Rodotà e Giorello, il regime è negli insospettabili. Noi abbiamo trovato nella Prima repubblica, non in Berlusconi, lo scempio della Costituzione. E la ritrovata continuità più con lo stato fascista che con uno stato liberale. Se tutto questo è stato possibile, ciò è dovuto anche alle sgrammaticature grandi come una casa di Stefano Rodotà e degli altri che hanno sempre preferito il frontismo per sopravvivere. La storia di Rodotà nel PR.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Io vorrei subito citare qualche esempio, fra gli insospettabili, quelli 'per bene'. Ho spesso detto di condividere le analisi di Ricolfi. Quest'ultimo, intervistato il 17 maggio sul Riformista, spiega: ‘L’unica vera riforma che il governo avrebbe dovuto fare non è stata fatta e neppure sollecitata dall’opposizione: uno scambio tra l’aumento dell’età pensionabile e la concessione di ammortizzatori sociali seri, automatici e universalistici. E si poteva fare. Ma Franceschini non ha avuto il coraggio di sostenerla anche se ha avuto il suo unico momento felice proprio quando sfidò apertamente Berlusconi sulla questione degli ammortizzatori e del sostegno ai disoccupati’. Ecco dov’è il regime, negli insospettabili. Noi, dalla precedente legislatura ed ancora da prima, abbiamo posto il problema dell’aumento dell’età pensionabile in rapporto al problema degli ammortizzatori universalistici; abbiamo sottolineato come il nostro welfare costi più di quello degli altri stati europei ma raggiunga in misura minore di tutti gli altri l’obiettivo per cui è nato. Ma tutto questo lavoro, rintracciabile anche nel nostro lavoro parlamentare, è negato da questo atteggiamento, che nega ogni identità. Che fa il paio con quello di un altro nostro insospettabile compagno, come Stefano Rodotà che lo scorso 15 febbraio scriveva su Repubblica: Delle molte sgrammaticature giuridiche di quel testo si potrà parlare in un’altra occasione. Ma qui conviene concludere con una domanda francamente politica. Nonostante il terrorismo mediatico, con le sue accuse al partito della morte, una salda maggioranza di cittadini continua a dichiarare che debba essere solo la persona a dover decidere della sua vita. Chi li rappresenterà in Parlamento, vista la debolezza dimostrata finora dal Partito Democratico?’. Ci sono nove parlamentari ed altri che li seguono anche nel PD. Questo atteggiamento di Rodotà è quello che spiega il nostro Libro Giallo. Noi abbiamo trovato nella Prima repubblica, non in Berlusconi, lo scempio della costituzione. E la ritrovata continuità più con lo stato fascista che con uno stato liberale. Se tutto questo è stato possibile, ciò è dovuto anche alle sgrammaticature grandi come una casa di Stefano Rodotà e agli deltri che hanno sempre preferito il frontismo per sopravvivere. Infine Giulio Giorello, che sulla Stampa del 14 maggio 2009 scrive: 'Io mi asterrò, una scelta nient’affatto vergognosa. Voterei un partito che facesse una battaglia per la cultura scientifica, e per la laicità. Vi sembra il PD? Franceschini ho letto che va sui treni di Lourdes, il posto giusto per lui. Finché non ci liberiamo di questa classe dirigente, nulla di buono verrà a sinistra'. Vorrei dire a Giorello - che ha avuto un accenno al proposito - che se continuamente noi produciamo i Rutelli, i Capezzone, è perché nessun paese ha bisogno di eroi, né di martiri, né di persone che sappiano scegliere chiaramente tra il quieto vivere e l’essere militanti, come lui Giorello. Credo abbia una quieta e rispettabile vita che è un tesoro per tutti noi. Ma quando lui concorre a fare fuori, in questo modo, testardamente, coloro che battagliano da sempre e tutti i giorni, anche in Parlamento, lì dove lui è presente ogni tanto con quei libri, allora questo è il regime. Sono i continuatori di quella Prima Repubblica che doveva instaurare la repubblica democratica e liberale e che invece ha instaurato la continuità con quel regime precedente. Stefano Rodotà e le sue intersezioni con la storia radicale: Era il tempo della candidatura di Sciascia, quando avemmo anche quella scena della mia presenza al congresso del Pci, durante il quale - scrissero - apparivo come Nosferatu, era il 1979. Mentre, in tutto ciò, ero stato denunciato alla Procura della repubblica per vilipendio della resistenza da Amendola e Lama, quando sono arrivato stavo per dare di nuovo la conferma di Sciascia e Rodotà e c’era Stefano a dirmi: ‘Su questa linea non me la sento per nulla’. In realtà era la seconda volta di Rodotà, visto che al secondo congresso del Partito Radicale quello del 1961 al Brancaccio noi tratteggiammo lì, davvero, i referendum, i problemi di aborto, divorzio, etc. come strategia da realizzare. A questo punto un gruppetto formato da Lino Jannuzzi, Stefano Rodotà ed altri esperti di Ugi e Unuri suggerirono a Scalfari un comportamento per il quale loro furono ospitati dalla linea maggioritaria del congresso, quella che dopo un anno avrebbe ammazzato il Partito con le sue scissioni, mentre noi della Sinistra liberale rimanemmo orfani di Rodotà, Scalfari
    17:04 Durata: 10 min 28 sec
  • Radicali e informazione: Micromega, Tg2, il Foglio di Giuliano Ferrara

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    L’ultimo numero di Micromega e la presenza di una dichiarazione di voto a favore della Lista Emma Bonino-Marco Pannella. Quanto più sono vicini a noi nella considerazione oggettiva, tanto più sono quelli che in fondo non devono spiegare nemmeno perché mai, in fondo, sono con noi nei momenti della lotta. Il problema dell’informazione televisiva e la presenza di sabato di Pannella al TG2: Era un’eccezione, dovuta al fatto che il giorno prima era venuto fuori il sondaggio di Crespi quello per cui, senza sollecitazioni, solo il 3% dell’elettorato ci riconosce come in lizza per le elezioni europee -, c’era la notizia del mio sciopero ma soprattutto del fatto che il Quirinale, un’ora dopo aver ricevuto la mia lettera aperta, ha informato tutti di aver trasmesso questa lettera - e mi ha sorpreso - anche al Presidente della Rai, al Direttore Generale della Rai e al Presidente - perché esiste - della Commissione di Vigilanza della Rai. In occasione di questa iniziativa nonviolenta ho un momento di stanchezza maggiore, per cui ieri sono stato praticamente tutto il giorno a letto, perché lo ritenevo prudente. Ora peso 89 kg e sono partito da oltre 106 kg. Quindi 'la dieta' che mi viene attribuita ha i suoi risultati presunti. Poi fra poco accadrà anche un’altra cosa: Giuliano Ferrara, tempo fa, disse che si capiva lo scenario dei miei digiuni: ad un certo punto interverrebbero dei medici ansiosi per fare dei comunicati ansiosi. Complimenti Giuliano, se poi te hai un medico di fiducia, manda a vedere le decine di chili di analisi che accompagnano ogni mia iniziativa. L’altro giorno Ferrara citava il nonno nel titolo, dandomi del ‘matto’: eh vabbè, Giuliano ha avuto dimestichezza a lungo con un mondo nel quale i non graditi erano matti
    17:14 Durata: 8 min 47 sec
  • D'Alema si precipita ad avallare Berlusconi presso Gheddafi e così il Paese sembra avere sempre più le sue capitali di riferimento in Tripoli, Mosca e Pechino

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    La campagna 'Iraq Libero' e la ricostruzione radicale delle vicende del conflitto iracheno. Vorrei notare che non appena Berlusconi fa accordi solenni, già anticipati dall’Ulivo, adesso quel che mi sembra divertente è che D’Alema dica che ‘la Libia è strategica’ e si precipiti ad avallare Berlusconi presso Gheddafi. Nella lettera al Presidente della Repubblica, mi è venuto di dire parlando dell’assenza di democrazia in questa Italia che il Paese sembra avere sempre più le sue capitali di riferimento in Tripoli, Mosca e Pechino
    17:23 Durata: 3 min 55 sec
  • Qui in Italia oggi non c’è il rischio fascista, ma un rischio che non ha ancora nome. Adesso è toccato ai radicali, poi verrà un momento anche per gli altri. Noi a questi e all’intero popolo italiano cerchiamo di evitare quella sorte. L'iniziativa radicale in Umbria

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Le elezioni europee. Quando noi proponiamo cose come la stella gialla, noi non parliamo di noi, ma del 97 per cento dei cittadini. Quando scrivo: Presidente, come la mettiamo? Qui a 25 giorni dalle elezioni, se si fa eccezione del 3 per cento degli italiani, nessuno è conoscenza della nostra presenza. La riflessione sulla stella gialla non vuol dire che noi siamo vittime come gli ebrei. Perché, se mai, allora Hannah Arendt sottolineava che la classe dirigente ebraica-tedesca si era illusa fino all'ultimo di poter evitare il peggio con il nazismo. L’accordo di Monaco e le sue conseguenze nefaste. Qui in Italia oggi non c’è il rischio fascista, ma un rischio che non ha ancora nome. Adesso è per i radicali, poi verrà un momento anche per gli altri. Noi a questi e all’intero popolo italiano ed europeo cerchiamo di evitare quella sorte. La manifestazione radicale a Terni e l'inizio della campagna elettorale di Pannella. Era una conferenza stampa e inoltre in contemporanea con un evento di Franceschini e Vendola. Tg3 ha dato notizia. L’iniziativa di Francesco Pullia, che è il nostro candidato umbro alle elezioni europee, vedeva la presenza anche di Amato, Tommaso Ciacca, che hanno una lista per le amministrative a Perugia. Erano presenti anche vecchi radicali nel pubblico, qualcuno che non era radicale da tempo, magari era passato all’IDV e che si è ripresentato. L’Umbria è una regione profondamente corrotta e l’ho sentito dire solo da Pullia e Ciacca. Anche il problema ambientale è al centro della corruzione. C’è stato un accenno interessante dei nostri compagni sulla magistratura, ricordando che lì da anni e anni c’è un processo nei confronti di Don Pierino (Gelmini, ndr) e con grandi spostamenti, soprattutto di matrice massonico-clericale, non solo a mo' di difesa ufficiale dell’imputato - che è sempre lodevole ma come difesa di regime
    17:27 Durata: 11 min 24 sec
  • Iraq Libero, unica alternativa alla guerra: Abbiamo ancora un problema: non riusciamo in fondo a far venire fuori questa che è ricerca storica, ma che a mio avviso appartiene anche al diritto internazionale e penale

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    L’iniziativa, lo dico per i nuovi ascoltatori che ci fossero, era ‘Iraq libero, unica alternativa alla guerra’. Raccogliemmo qualcosa che era già in giro il 20 gennaio e da quel momento accaddero molte cose in relazione a questo. Abbiamo ancora un problema: non riusciamo in fondo a far venire fuori questa che è ricerca storica, ma che a mio avviso appartiene anche al diritto internazionale e penale.
    17:39 Durata: 1 min 17 sec
  • La campagna elettorale sarà proseguita a colpi di 5 milioni di telespettatori dei talk show, mentre noi tutt’al più con la collocazione che è stata fatta delle tribune elettorali raggiungeremo un milione di cittadini. Ancora sull'iniziativa nonviolenta di Pannella

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    La presenza ad Annozero di Emma Bonino due settimane fa. Io, tre minuti prima della fine della trasmissione, ho mandato un paio di sms ad Emma, dicendo che, sia nella difesa che nel tentativo di attacco, era stata bravissima, pur nel contesto in cui ha dovuto parlare. Santoro fa parte da lunga data di quelli che ritengono i radicali come da eliminare. Santoro aveva il terrore di veder parlare Emma e quindi ogni volta che lei iniziava a parlare della questione politica più generale, lui la riportava alle vicende di letto o di pelo - come diceva Sciascia - del premier. E guai invece ad inquadrare il tutto in un modo di vedere la politica che può essere letteralmente diverso. Ma grazie al fatto che a lei è stata tappata la bocca ogni volta, nei sondaggi eravamo prima all’uno per cento e siamo restati all’uno per cento. Marco Travaglio, la presentazione del libro di Michele De Lucia e la stima verso i radicali. Il contesto è tale per cui noi avremmo al massimo un altro milione di ascoltatori con le frattaglie che ci danno. La campagna elettorale sarà proseguita a colpi di 5 milioni di telespettatori dei talk show, mentre noi tutt’al più con la collocazione che è stata fatta delle tribune elettorali raggiungeremo un milione di cittadini. Ma il regime è tanto regime, soprattutto grazie alla buona coscienza del fascismo degli antifascisti, che si esprimeva nella prima repubblica su tutto: non solo il fascismo contro i fascisti, ma il modo in cui hanno sottratto due schede elettorali su tre ai cittadini, etc.. Si deve fare attenzione a non fare come fanno gli altri, cioè citare lo sciopero della sete e della fame e poi non si sa per che cosa. Io valuto in 15 giorni lo sciopero della fame fatto, anche se è da un mese che ho iniziato. Ho infatti fatto due interruzioni: mezza giornata per delle analisi e poi quando il Presidente grazie al libro di Adriano Sofri ha immaginato quella scena della stretta di mano tra la vedova Pinelli e la vedova Calabresi, lì ho detto che per un giorno avrei mangiato. Per cui adesso dico che certamente ho fatto 14 giorni di sciopero della fame e due della sete. Questa mattina ero a 89,4 kg partendo da 106,8 kg. Questa volta sono particolarmente stanco e siccome dobbiamo passare la notte a fare un paio di volantoni; spero di poterlo fare, ma so che per prudenza devo restare a lungo steso.
    17:40 Durata: 15 min 57 sec
  • La laicità e l'alternativa radicale: la lista Bonino-Pannella può essere una risposta per gli insoddisfatti del PD che non trovano soddisfazione in Di Pietro? Per quelli che sono insoddisfatti perché hanno degli obiettivi e delle speranze. E' la chiesa ad aver scelto lo scandalo del difendere questo corpo di donna che da 17 anni era in quelle condizioni, andando contro il padre e la famiglia. La stessa chiesa che trova normale di riempire di sé la televisione dello stato italiano

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (LA ROSA NEL PUGNO)

    La vicenda di Eluana Englaro, il dibattito sulla laicità e l'incontro organizzato alla Luiss Guido Carli dagli studenti Coscioni. La lista radicale può essere una risposta per gli insoddisfatti del PD che non trovano soddisfazione in Di Pietro? Diciamo, per quelli che sono insoddisfatti perché hanno degli obiettivi e delle speranze. E' importante. Questo vale anche per i grillini, persone che a ragione 'sono contro' ma che se non sanno cosa vogliono, non hanno obiettivi, allora anche questo è un problema. La chiesa ha scelto lo scandalo del difendere questo corpo di donna che da 17 anni era in quelle condizioni, andando contro il padre e la famiglia. La stessa chiesa che trova normale di riempire di sé la televisione dello stato italiano al posto delle decine di migliaia di Englaro che ci sono. Questa chiesa che non ha pudore e che, come diceva Monsignor Fisichella, non ha 'bisogno di fare il digiuno per andare in televisione’. Noi continuiamo a dire che vogliamo uno spazio, un format, e lo vorremmo da radicali, per i diritti umani. Lo slogan ma anche l’obiettivo è ‘dal corpo dei malati al cuore della politica’ e vale per tutto il terzo mondo, per miliardi di persone.
    17:56 Durata: 6 min 54 sec
  • La Libia e l'atteggiamento del PD, Furio Colombo: L’approvazione del trattato con la Libia è stata un fatto molto grave e, dal punto di vista del Partito Democratico, totalmente inspiegabile. Si è fatto un trattato di partenariato ed integrazione militare, mettendoci dalla parte di un paese dal pedigree spaventoso. Sul PD: Quello che mi pareva come un pregiudizio che da parte dei radicali era troppo radicato nel passato, si rivela sempre più come una premonizione

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Furio Colombo

    senatore, membro Commissione Affari Esteri del Senato (PD)

    Intervento di Furio Colombo, senatore del PD e già direttore de l’Unità, in diretta telefonica. F.C.: La prima cosa cui dedicherei una frase è questa: l’approvazione del trattato con la Libia è stata un fatto molto grave e, dal punto di vista del Partito Democratico, totalmente inspiegabile. Si è fatto un trattato di partenariato ed integrazione militare, mettendoci dalla parte di un paese dal pedigree spaventoso, sia per quello che ha fatto nel passato, sia per il suo atteggiamento attuale nei confronti dei migranti. Siamo divenuti partner di un personaggio assolutamente inaffidabile, affidandoci per giunta a lui per il controllo del mare mediterraneo, quel mare di cui l’allora ministro Giuseppe Pisanu diceva: ‘Vi galleggiano i cadaveri, da una costa all’altra’. Le ulteriori responsabilità di Gheddafi per lo scoppio della guerra in Iraq. Il fatto che lui sia presidente dell’unione Africana, rende la cosa ancora più tragica. Nel momento in cui l'Europa ha scelto di essere una associazione di stati nazione, ha perso il suo senso originale. M.P.: Il problema è complesso perché Berlusconi non dice tanto che il suo amico Gheddafi è ‘re dell’Africa’, ma dice ‘è presidente della Commissione diritti umani dell’ONU’. Ed è vero. C'è un'altra cosa: appena Berlusconi fece quell’accordo, D’Alema e gli altri si precipitarono a vedere Gheddafi. E ancora ieri D’Alema ha detto: ‘La Libia è un Paese strategico’. Mentre Fassino ha sostenuto apertamente, con qualche ragione, i ragionamenti italiani sui ‘respingimenti’. Alla fine del 2003, inizio 2004, si compie quel revirement dell’ONU, per cui si toglie dagli stati canaglia la Libia. Questo grazie alle sue azioni, con il governo Berlusconi, sul conflitto in Iraq. Ma il vero problema è che su questo c’è una profonda ed intima coincidenza di obiettivi e tattiche fra tutta la politica di sinistra e quella di Berlusconi. Questo spiega anche l'isolamento nel quale tu e noi facciamo queste battaglie. Con una caratteristica: le tue posizioni, le nostre, non vengono mai discusse. Sono da nascondere, da non essere oggetto di dibattito, come in parte accade un po' anche a Ignazio Marino. Ancora sul sondaggio di Crespi: il 3% dei cittadini-elettori è informato della presenza radicale alle europee, un altro 15% sotto sollecitazione. La mia iniziativa nonviolenta è anche per cambiare questo. Io vorrei che almeno per un paio di settimane, al posto dei talk show, ci siano le tribune politiche per informare i telespettatori. F.C.: Esistono delle coincidenze e dei riscontri che allarmano e rattristano, soprattutto per quelli come me che credevano si potesse creare un territorio politico nuovo, utile a dare un po' di ossigeno al Paese. Quello che mi pareva come un pregiudizio che da parte dei radicali era troppo radicato nel passato, si rivela sempre più come una premonizione. La politica pro-Gheddafi precede Berlusconi: Io posso dire di rivendicare a me stesso, e all’ascolto che allora avevo presso l’avvocato Agnelli, di averlo persuaso a fare uscire Ghieddafi della Fiat, perché la sua presenza avrebbe reso impossibile garantire la credibilità dell’azienda italiana negli Stati Uniti di quel tempo. Ricordo ancora il giorno in cui volammo con l’Avvocato Agnelli per dire al Presidente degli USA che Gheddafi non era più nella società. L’essere minoranza in aula proprio sulla vicenda Gheddafi.
    18:03 Durata: 13 min 57 sec
  • Furio Colombo: Il momento politico che stiamo attraversando è tra i più drammatici; l'iniziativa di Marco in questi giorni è drammatica di per sé ma di un'importanza enorme. Si deve fare in modo che questo cono d'ombra si diradi il più presto possibile

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Furio Colombo

    senatore, membro Commissione Affari Esteri del Senato (PD)

    M.P.: La vicenda del referendum sulla legge 40, con Furio Colombo allora direttore dell’Unità e su posizioni coincidenti con quelle radicali. Senza di te non avremmo raccolto le firme nemmeno sull’unico quesito importante, quello che la Corte Costituzionale fece fuori F.C.: Mi piacerebbe riflettere con Marco in modo dettagliato, perché il momento politico che stiamo attraversando è tra i più drammatici; l'iniziativa di Marco in questi giorni è drammatica di per sé ma di un'importanza enorme. Si deve fare in modo che questo cono d'ombra si diradi il più presto possibile. M.P.: Io ti manderò adesso per e-mail, se possibile, alcune citazioni sulle quali ho aperto il dialogo di oggi. Il riferimento a Rodotà, Giorello e Ricolfi. Perché quel tre per cento di persone che sanno che siamo presenti come lista Bonino-Pannella hanno da ringraziare Radio radicale e poc’altro. Mentre il 97 per cento degli italiani devono ringraziare soprattutto ‘i democratici’. Come emerge infatti dal nostro libro giallo, a distruggere la costituzione firmata da Umberto Terracini è stata la prima repubblica e non altro. In quelle citazioni si parla di iniziative s toriche radicali, si rimprovera a governo e opposizione di non tenere conto di queste prospettive obbligate, ma in tutti e tre i casi - Stefano, Giorello e Ricolfi - non si accenna nemmeno che queste siano battaglie impostate e condotte tuttora dai radicali. Spero tu possa venire nei nostri studi a fare questo dibattito su aspetti del presente e non solo sul passato. F.C.: Possiamo farlo in qualunque momento, perché è troppo importante. Cerchiamo di farlo al più presto, anche perché bisogna sostenere in tutti i modi quelle che tu stai facendo in questo momento
    18:17 Durata: 6 min 20 sec
  • Immigrazione, la battaglia radicale sulla fame nel mondo e lo stato del continente africano: L’intuizione era: dobbiamo organizzare noi di nuovo una emigrazione qualificata, di imprenditori che facessero ‘fiorire il deserto’. La proponevamo come politica tesa ad evitare le migrazioni di massa per fame e miseria: la necessità di creare condizioni di sviluppo nel terzo mondo. Non ci sono alternative

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    La vicenda della Libia in campo internazionale: il depennamento della Libia dagli Stati canaglia, la faccenda dell’uranio del Niger, la cooperazione Libia-Usa nel Mediterraneo Penso che sia urgentissimo, per noi radicali, produrre un secondo libro giallo che sia quello – a partire dai problemi istituzionali che abbiamo individuato parli anche delle lotte specifiche che abbiamo fatto. Nel volantone che sta arrivando a Bologna, ho ricordato ancora il colpo di stato del 1978 ad opera della corte costituzionale. Ma c’è un’altra cosa che va ricordata: è stato Berlusconi a impedire che ci fosse un Presidente della Repubblica donna e che quello fosse la Bonino. Pannella ritorna poi sulla questione opportunismo e opportunità, sollevata domenica scorsa parlando con Pasquino, a proposito dell’atteggiamento dei leader del PD, Veltroni e D’Alema.“Il trasformista ritiene di poter presentare le cose le più assurde ed incredibili come fedele svolgimento delle posizioni di partenza. Il trasformismo di questa sinistra, di cui la destra vuota si riempie. C’è un netto discrimine tra destra e sinistra sulla questione dell’immigrazione? La Chiesa si sta muovendo su questo e io ne sono felicissimo. Si mosse, anche se a mio avviso era diverso, a favore della nostra battaglia contro lo sterminio per fame nel mondo. La battaglia radicale sulla fame nel mondo e lo stato del continente africano. L’intuizione era: dobbiamo organizzare noi di nuovo una emigrazione qualificata, di imprenditori che facessero ‘fiorire il deserto’. La proponevamo come politica tesa ad evitare le migrazioni di massa per fame e miseria, la necessità di creare condizioni di sviluppo nel terzo mondo. Non ci sono alternative. Adesso si dice che in Libia ci siano due milioni di immigrati. Cosa ne sarà? L’articolo di Barbara Spinelli, secondo la quale la storia dell’immigrazione è connessa alla mancanza di legalità. Lei è lieta sempre di poter riempire di alti riferimenti culturali ed umanistici le cose che noi facciamo e che per lei sono robetta politica. La questione demografica
    18:23 Durata: 13 min 31 sec
  • L'informazione e il ruolo del Presidente della Repubblica: Proprio per l'eredità istituzionale che si trova alle spalle, ma anche per storia personale, il Presidente della Repubblica è arbitro delle difficoltà tra i due grandi partiti di regime, quelli che hanno il monopolio dei diritti civili e politici

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Il tema dell’informazione e l'atteggiamento dell'attuale Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il caso dell'ex presidente Oscar Luigi Scalfaro che, di fronte ad una maggioranza assoluta di parlamentari che affermava fosse 'in atto un attentato ai diritti civili e politici dei cittadini’, convocò il Presidente della Rai, credo anche i Presidenti delle Camere e poi non fece nulla, disse che non era sua competenza. Il fatto che la maggioranza dei parlamentari si rivolgesse a lui per interrompere l'attentato ai diritti civili, sottintendeva che non si potessero rispettare i tempi parlamentari. Per questo il Parlamento si rivolgeva quindi al garante della Costituzione. Adesso, proprio per questa eredità, ma anche per storia personale, il Presidente della Repubblica è arbitro delle difficoltà tra i due grandi partiti di regime, quelli che hanno il monopolio dei diritti civili e politici. E’ avvenuto sulla questione degli otto senatori, che lui ha ritenuto che non lo riguardasse. Ancora, in quest’anno di illegalità parlamentare sulla commissione di vigilanza, ha continuato a ritenere che non lo riguardava, mentre si sottraevano al paese tribune politiche, accessi ed altre cose. Ho apprezzato dunque il significato del suo atto, ma quello di cui mi ha informato è un atto a mio avviso sintomatico di sensibilità. Queste sono tutte cose che, se non lo riguardano, mi parrebbe molto grave. Di Pietro, Travaglio ed altri ora lo attaccano, seppure per delle stronzate. Noi che poniamo dei problemi, rispettosi ma anche con grande dignità teorica, nessuno se ne occupa. Ancora su Napolitano come arbitro e non come garante della Costituzione: Diventa arbitro politico, cosa che non lo dovrebbe riguardare. Mentre i partiti sono già fuori regola, quindi se interviene perché dialoghino tra loro, è un intervento politico. In realtà dovrebbe essere arbitro delle vicende costituzionali, esterne al monopartitismo imperfetto. Ma la sua storia è anche napoletana, oltre che italiana ed europea. Raramente si riesce ad andare oltre questo fatto. Si è il portato del dna e delle storie che si vivono. Allora dinnanzi agli sfasci napoletani, da Lauro a tutta la sinistra, lui li ha vissuti e dovuti comprendere, nel senso di essere comprensivo nei loro confronti. Napolitano ha sempre tenuto ad avere una immagine nazionale: Il problema non è l’immagine ma l’identità qualche volta. La giunta Valenzi e la rappresentanza al suo interno della corrente migliorista del Pci. Ma non perdiamo di vista: riguardo a Sofri, anche qui tutto nasce da una storia di origine del Pci, e questo può spiegare perché venga graziato subito Bompressi e invece non si risponda al problema che io pongo: non quello della grazia a Sofri, ma se la detenzione di una persona come Sofri - con i suoi comportamenti - sia ammissibile secondo la costituzione e l'ordinamento di questa Repubblica. Adesso, non a caso, assistiamo al linciaggio per opera delle dichiarazioni di Giampiero Mughini. La Russa, Gasparri e il paleo fascismo. Io sono felice che ci sia qualche rilancio del futurismo, perché ho sempre avuto affetto per quei periodi che sono anche di origine molto parigina. Ho sempre ritenuto quella del futurismo una pagina culturale importante
    18:36 Durata: 14 min 19 sec
  • Se venissero conosciuti le nostre posizioni e i nostri obiettivi, credo che potrebbero trovare lo stesso tipo di ascolto e di riconoscimento anche tra votanti berlusconiani, come avviene con quelli franceschiani

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Abbiamo evocato l'elettorato di centro-sinistra, ma io sono assolutamente sicuro che se venisse conosciuti la nostra posizione e i nostri obiettivi, vi sarebbe un sostegno negli elettori di centro-destra, dei quali un buon 20 per cento proviene da sinistra, oltre a quelli che nel 1994 hanno ritenuto in buona fede di poter spingere Berlusconi a un diverso sviluppo che fino al 1996 in qualche misura c'era. Credo che la nostra posizione può trovare lo stesso tipo di ascolto e di riconoscimento anche tra votanti berlusconiani, come avviene con quelli franceschiani
    18:51 Durata: 1 min 18 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Sono contento, visto che non ero sicuro di farcela per le due ore intere”. La riunione dei radicali di domenica sera e la preparazione di volantoni. L’intenzione di Pannella di recarsi a Treviso e in Veneto, ma anche in Basilicata. Il Mattino ha parlato, per quanto lo ha fatto, delle Liste Bonino-Pannella, ma senza mai citare Aldo Loris Rossi. Quel giornale ha una componente letteralmente Schifosa. Ho sentito riparlare del caso Siani e non ci ho voluto mettere bocca
    18:52 Durata: 3 min 47 sec