Speciale Commissioni

Perciò le Commissioni
Ogni settimana il punto sui lavori delle Commissioni parlamentari
Bentornati agli ascoltatori studio Federico Punzi Roberta Iannuzzi intorno appuntato dello speciale Commissioni la rubrica di approfondimento
Che Radio Radicale dedica all'attività delle Commissioni parlamentari
Prima di iniziare vi ricordo che questa le precedenti puntate per la nostra rubrica così come l'audio integrale delle sedute che Radio Radicale registra ogni settimana sonori ascolta birichine MP tre dal sito internet www punto Radio Radicale punto it
Eccezionali flussi migratori seguiti alla crisi dei regimi arabi del Nord Africa e le fonti di energia rinnovabile e sono i due argomenti che tratteremo in questa puntata il primo
Con l'audizione lo scorso dodici aprile del Ministro degli Interni Roberto Maroni
Alle Commissioni Affari scosse nazionali affari esteri della Camera per riferire delle iniziative che sta assumendo il Governo
E degli ultimi sviluppi dopo i giorni di tensione che ci sono stati tra l'Italia e molti Paesi europei tra cui Francia e Germania
Sulla gestione dell'ondata migratoria che secondo
Questi Paesi non è così eccezionale da richiedere l'intervento europeo e della quale quindi si dovrebbe far carico interamente il nostro
Paese
Del secondo argomento le energie rinnovabili ci occuperemo con un'audizione dei responsabili del gruppo Sorgenia ma iniziamo dall'immigrazione dal Ministro Maroni nella sua lunga
Relazione ha illustrato tutti i dati degli sbarchi tenendo a distinguere tra i clandestini gli immigrati cosiddetti economici che non hanno
Come ha riconosciuto anche dalla commissaria europea Malmström ha spiegato il ministro i requisiti per la richiesta da sigla sono circa ventitré mila gli immigrati questo tipo dall'inizio delle più volte nordafricane
In prevalenza tunisini che per la stragrande maggioranza
Ha spiegato il ministro ha dichiarato di volersi ricongiungere con i loro familiari già in Francia in altri Paesi europei
Poiché ci sono i quasi cinque mila immigrati provenienti da altri Paesi dell'Africa tra cui Ciad e Sudan cui invece
Secondo il ministro secondo i casi è possibile riconosce lo status di i rifugiati
Maroni ha poi illustrato i termini dell'accordo con le regioni
Per la distribuzione degli immigrati in proporzione alle popolazioni i termini dell'accordo con la Tunisia sui rimpatri nonché del controverso permesso di soggiorno temporaneo concesso dal governo italiano agli immigrati sbarcati su questo tema
Cascate nato accese polemiche tra il nostro Governo da una parte e Parigi e Berlino dall'altra il ministro ha voluto ribadire che tutti i documenti forniti agli immigrati dal nostro Governo sono
Adatti a consentire la loro libera circolazione secondo le regole del patto di Schengen fermo restando che la residenza rimane nel Paese che ha emesso il permesso di soggiorno e che ciascuno Stato membro il diritto di verificare da sé
Il ministro quindi non ha mancato di tornare a sottolineare a mancanza di condivisione del problema da parte di molti Paesi europei definendo il loro atteggiamento mio paese non positive
Secondo il quale si tratta di una questione solo italiana per cui l'Italia s'ha da dire sbrigare da sola
Maroni ha invece più volte tenuto a precisare la correttezza e l'attenzione
Dimostrata dall'atteggiamento della Commissione europea in particolare del Presidente Barroso della commissaria Malmström
Ascoltiamo direttamente la voce del Ministro degli Interni Roberto Maroni dal maggio due mila nove a seguito dell'accordo stipulato tra l'Italia e la Libia il flusso di immigrati era quasi cessato
Passando da trentanove mila persone nel due mila otto a quattrocentocinquanta nel due mila nove
Questo accordo come è ovvio ed evidente oggi non è più applicato dalle autorità libiche
La guerra che si è scatenata impedito persino i trafficanti di riprendere la tratta tuttavia recenti informazioni ci dicono che purtroppo non osta delle operazioni militari in corso quel canale attraverso il quale vengono inviate persone provenienti dai Paesi dell'Africa subsahariana si sta riaprendo
Dall'inizio dell'anno ad oggi sono sbarcati sulle coste italiane ventotto mila immigrati extracomunitari di cui venticinque mila giunti nelle sole isole Pelagie
Nel complesso i tunisini sbarcati sono ventitré mila circa mentre gli immigrati provenienti da altri Paesi africani i così i profughi sono quattro mila seicento ottantuno ad oggi
è una distinzione importante questa perché come ha detto anche la commissaria europea ci ciglia Malmström quelli che vengono dalla Tunisia sono migranti economici e quindi senza i requisiti per essere considerati rifugiati o richiedenti asilo
Mentre quelli che vengono dalla Libia sono quasi tutti provenienti dai Paesi del centro Africa del Corno d'Africa di etnia principalmente somala o eritrea si tratta di famiglie minori donne
Che sono stati sistemati nei centri di accoglienza gestiti dal Ministero dell'interno
Alcuni di questi sono anche andati nel villaggio della solidarietà a Mineo una struttura che abbiamo allestito proprio per i richiedenti asilo
Perché dare un modello di accoglienza per coloro che molto probabilmente anzi quasi certamente avranno diritto poi a rimanere avendo i requisiti per la richiesta di asilo e lo status di rifugiato
Si intende infatti definire in quella sede un modello di intervento che contempli non solo l'accoglienza e l'assistenza che vengono garantite sempre a tutti
Ma quelle attività che possano rendere più facile agevole e rapido il successivo inserimento nella società
Di coloro che non possono essere rimpatriati nel Paese di origine in considerazione delle condizioni socio economiche e di guerra che la esistano
Abbiamo voluto quindi investire in questo modello perché riteniamo che l'assistenza per i rifugiati debba andare oltre la semplice accoglienza
Lì a Mineo verranno svolte e sono già in corso attività di formazione l'insegnamento della lingua e una serie di altre attività coinvolgendo anche le comunità locali
Vogliamo che questo villaggio possa essere un modello da portare in Europa
Abbiamo altresì investito sulla sicurezza di quei territori firmando un patto per la sicurezza a cui hanno diritto tutti i Sindaci dell'area anche se c'è stato un po'di
Effervescenza e di timore all'inizio alla fine tutti i sindaci hanno firmato il Patto per la sicurezza per Mineo
Come in tutti gli insediamenti che sono stati realizzati nonostante qualche tensione iniziale le preoccupazioni che si sono manifestate sono state superate da un investimento forte
In materia di sicurezza sia rafforzando la presenza delle forze dell'ordine che appunto attraverso i patti territoriali investendo in sistemi di controllo preventivo del territorio
Tutti questi sbarchi che ho citato
Hanno avuto una caratteristica quello di essere concentrati in pochissimi giorni
Questo è il motivo che ha causato grandi disagi alla piccola isola di Lampedusa
Qualcuno ha fatto riferimento e circa trentanove mila clandestini arrivati nel due mila otto
Prima che l'accordo con la Libia ponesse fine agli sbarchi dalla Libia stessa
Un conto però è avere trentanove mila cittadini extracomunitari nel corso dell'anno un conto è averne quasi ventotto mila nel corso di poche settimane come è avvenuto a Lampedusa
Tutto ciò anche per la natura di questi soggetti che come abbiamo preso dalle interviste che sono state fatte sono tutti giovani tunisini di età compresa fra i sedici e i trent'anni
Tutti ansiosi di andarsene per ricongiungersi con amici e parenti quasi tutti in Francia o in altri Paesi europei
Questi soggetti sono stati tutti identificati e fotosegnalati
A tutti sono state prese le generalità dichiarate e le impronte digitali sono state fatte anche le interviste per capire qual era il motivo e qual era la loro destinazione
Una la stragrande maggioranza ha detto che è venuta in Italia per andare in altri Paesi europei
Un'emergenza questa che abbiamo affrontato con la tempestività i mezzi necessari per far fronte a questa concentrazione di sbarchi in pochissimi giorni
Il Consiglio dei ministri come sapete ha incaricato il sottosegretario sono Sonia viale assieme ad altri di definire un piano di interventi compensativi per i disagi che Lampedusa in ampie Duse anni hanno avuto
Siamo dunque intervenuti per spostare queste persone e strutture di emergenza che si sono rese necessarie proprio per l'intensità e la concentrazione degli sbarchi in pochissimi giorni
Strutture di emergenza centri di prima accoglienza che abbiamo organizzato in alcune località proprio per tamponare la situazione è la situazione e dare un ricovero adeguato a queste persone
Cosa che avvenute e per procedere all'identificazione delle stesse
Tutto ciò per distinguere chi avesse diritto alla protezione e chi no chi fosse gravato da precedenti penali e chi no queste operazioni sono state tutte compiute all'interno di questi centri
Sono stati allestiti centri a Trapani nell'ex pista aeroportuale dell'Aeronautica militare a Caltanissetta nei pressi del CARA di Pian del lago a Mineo nel già citato Residence degli aranci
A Manduria in Puglia un centro di prima accoglienza a Potenza in località Piani di Palazzo San Gervasio a Santa Maria Capua Vetere presso la caserma Fornaci e Parisi
A Civitavecchia presso la caserma De Carolis in Molise a Campochiaro presso il centro funzionale del servizio regionale di Protezione civile
A Cagliari presso la caserma di via ENEL Massa a Ventimiglia come centro di prima accoglienza oltre tutti i CIE esistenti in Italia in Piemonte in a Milano e in altre regioni
In Toscana è stato definito d'intesa col Presidente della Regione un dispositivo diverso la Regione ha individuato in cooperazione con il Ministero dell'interno una decina di siti per una capienza complessiva di circa cinquecento persone
è un modello diverso dagli altri modello interessante che io riconosciuto che ho accettato in sostituzione della nostra proposta
Modello che può essere utilizzato terminata la fase acuta dell'emergenza che ci ha costretto realizzare questi siti temporanei
L'accordo con le regioni
Il Piano definito con le regioni finora non ha ancora avuto attuazione perché i rifugiati arrivati sono stati ospitati nelle strutture del Ministero dell'interno Carra e centri di prima accoglienza
Ma è pronto nel caso in cui questo flusso dalla Libia continui con grande intensità
Proprio in questo momento c'è in corso al Ministero dell'interno una riunione tra la Protezione civile gli esperti del Ministero dell'interno e le Regioni per discutere questo piano
Elaborato sulla base dell'intesa Stato-Regioni dalla Protezione civile
Infatti nell'accordo con le regioni del trenta marzo si parlava era di questo piano che oggi viene è stato elaborato e viene già discusso si parlava anche del problema dei minori stranieri non accompagnati
Abbiamo accolto con favore
La disponibilità di posti aggiuntivi messi a disposizione dallo SPRAR il sistema gestito dal Ministero dell'interno con i Comuni per i richiedenti asilo
E abbiamo individuato risorse stabili e pluriennali a sostegno della collocazione nelle case famiglia attraverso i Comuni di tutti i minori stranieri non accompagnati
C'è stata qualche polemica su questi minori nei giorni scorsi relativa al fatto che fossero rimasti troppo tempo a Lampedusa
Tutti i minori arrivati che do voglio sottolineare non saranno rimpatriati in quanto minori
Neanche se vengono dalla Tunisia naturalmente tutti i minori arrivati non accompagnati sono stati affidati alle case-famiglia attraverso i Comuni
Gli ultimi sono partiti tra ieri e oggi ma non c'è stato un ritardo
è la procedura che prevede l'individuazione delle strutture in cui metterli il coinvolgimento dei Comuni e il controllo come è giusto che sia dell'autorità giudiziaria
Senza nulla osta della quale non possono essere trasferiti da Lampedusa
Sono stati accelerati i tempi anche da parte dell'autorità giudiziaria e gli ultimi minori come ho detto sono stati trasferiti ieri
Nell'intesa raggiunta con le regioni il sei aprile successivamente quindi un secondo incontro rispetto al trenta di marzo
è stato previsto il coinvolgimento della Protezione civile nella definizione del piano e l'impegno del Governo ad avviare un in si attiva presso l'Unione Europea per attivare la direttiva cinquantacinque del due mila e uno sulla protezione internazionale
Questa richiesta lo avanzata ieri nel Consiglio Gai
Richiesta che è stata respinta dal Consiglio stesso
Sostenendo che non ci sono i presupposti per l'attuazione per l'applicazione della direttiva cinquantacinque del due mila uno
Io ritengo che ci siano i presupposti il Governo ritiene che ci siano i presupposti le regioni italiane ci hanno chiesto di attivare questa procedura l'abbiamo attivata ma come sapete la procedura prevede l'attivazione da parte di uno Stato membro
Il seguito ad opera della Commissione e la maggioranza della membri
Del Consiglio dei ministri dell'interno che deve esprimersi e ieri la maggioranza anzi la quasi totalità
Escluso Malta Grecia e altri Paesi del Mediterraneo si sono espressi nel senso che questa direttiva non è applicabile perché non ci sono i presupposti non ci sono le condizioni non c'è la fuga di massa
Non c'è un'emergenza umanitaria
è una valutazione che io non ho condiviso che ho fortemente contrastato
Che però inutilmente contrastato perché l'opinione degli Stati membri Francia Germania Inghilterra era contraria all'attuazione di questa direttiva
E mi pare davvero un'occasione persa per l'Europa perché c'è lo strumento giuridico per far fronte
Ad una ad una situazione
Di grave emergenza umanitaria quale quella che si sta si è verificata che si sta verificando e che io temo continuerà a verificarsi non più con la Tunisia perché come dirò gli strumenti adottati possono ragionevolmente
Portarci a pensare che questa crisi sarà risolta ma io temo che dalla Libia siamo solo all'inizio nessuno sa quanto può quanto durerà la situazione in Libia
Ma negli ultimi giorni si sono intensificati gli sbarchi provenienti proprio dalla Libia in particolare da Misurata di profughi che scappano dalla guerra
L'attivazione della direttiva cinquantacinque due mila uno un come tutte le cose europee una procedura molto lunga e Minniti mi sono davvero rammaricato ieri che la
Il Consiglio dei ministri contrariamente la richiesta mia e anche della commissaria Malmström abbia deciso per ora di non attivare una
Voglio quindi ringraziare come ho fatto pubblicamente e privatamente il commissario Cecilia Malmström ma per l'impegno che ha profuso
Oggi il presidente Barroso in Tunisia per cercare di convincere le autorità tunisine a dare
Attuazione non solo all'accordo fatto tra l'Italia e la Tunisia ma accettare il piano elaborato che sta elaborando la Commissione europea di sostegno e di aiuti alla Tunisia per fermare
I le partenze
Voglio anche ringraziare il commissario straordinario il prefetto
Giuseppe Caruso
Per il grandissimo impegno che ha profuso nei giorni dell'emergenza drammatica emergenza
E assieme a lui tutti i prefetti e le forze dell'ordine Polizia Carabinieri Guardia di finanza e vigili del fuoco che hanno dimostrato un'eccezionale professionalità nella gestione di questo drammatico fenomeno
Abbiamo raccolto l'invito dei Presidenti delle Regioni
Per
Attuare applicare l'articolo venti della legge Bossi-Fini per quanto riguarda i permessi di soggiorno temporaneo i cinque prima il Presidente del Consiglio dei Ministri
Adottato questo provvedimento per la concessione di un permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari
Nei confronti dei cittadini tunisini presenti in Italia
A quella data con esclusione di quelli entrati nel territorio nazionale prima del primo gennaio con esclusione di chi
Appartiene a categorie socialmente pericolose con esclusione di chi è destinatario di provvedimenti di espulsione o di chi si è macchiato di gravi reati tra i quali associazione a delinquere estorsione traffico dite no ca e terrorismo a tutti costoro naturalmente non verrà concesso il permesso di soggiorno temporaneo ma mano che vengono identificati vengono trasportati nei centri di identificazione ed espulsione per la il rimpatrio in Tunisia
I destinatari sono i cittadini appartenenti ai Paesi del Nord Africa affluiti nel periodo nel territorio nazionale dal dodici febbraio il cinque aprile
Dal cinque aprile ricordo entrata in vigore l'accordo bilaterale tra Italia e Tunisia che prevede che tutti coloro che verrà rivelano in Italia dal cinque aprile in poi saranno rimpatriati in Tunisia i voli di rimpatrio sono già iniziati
Due voli al giorno per ora da direttamente da Lampedusa e proseguiremo con questa tempistica
La previsione
Che a consentito la emanazione di questo provvedimento
Che è stata provvedimento che è stato proprio oggi valutato positivamente dal Consiglio d'Europa
La attraverso il suo commissario il commissario per i diritti umani Hammarberg la previsione si fonda sulla disposizione dell'articolo venti del Testo Unico duecentottantasei del novantotto
Che prevede la possibilità
Di adottare con decreto
Del Presidente del Consiglio dei Ministri
Di intesa con altri ministri
In via straordinaria misure di protezione a carattere eccezionale derogatorio e temporaneo per rilevanti esigenze umanitarie
Il permesso di cui si prevede il rilascio riconducibile alla disciplina generale sui titoli di soggiorno previste dall'articolo cinque
Del già citato Testo Unico e a quella relativa al permesso di soggiorno per motivi umanitari
Disciplinata dall'articolo undici comma uno lettera c terra del D.P.R. trentuno agosto novantanove numero trecentonovantaquattro e in quanto tale assoggettato alla previsione della convenzione di Schengen
La stessa Convenzione prevede come è noto la possibilità per tutti i possessori di un titolo di soggiorno validamente ri lasciato da uno Stato membro come il caso di questi permessi di soggiorno di circolare negli altri Paesi dell'area Schengen
Fermo restando che la residenza rimane nello Stato che è messo il titolo di soggiorno
In questo senso si è espressa l'avvocatura dello Stato in questo senso si sono espressi ieri la Commissaria e anche i colleghi ministri dell'interno
Di altri Paesi che non hanno contestato la validità del titolo a consentire la libera circolazione hanno semplicemente detto come è giusto che sia che ciascuno Stato membro verificherà se le condizioni ci sono
Ed è ovvio questo naturalmente
Noi siamo certi che le condizioni ci siano
E per cui la polemica che è stata fatta non consentono questi titoli da lì lacci libera circolazione in Schengen
è una polemica sbagliata perché questi titoli consentono la libera circolazione in Schengen ieri è stato accertato sulla base di presupposti che fanno parte della Convenzione di Schengen
Il permesso di soggiorno il titolo di viaggio il riconoscimento tutti documenti che noi forniamo
Formiamo e forniamo perché come ho detto all'inizio per tutti costoro c'è il preventivo riconoscimento il foto segnalamento la raccolta delle impronte di tali l'inserimento di questi dati nel sistema europeo Eurodac tutto in piena conformità alle normative europee e alla Convenzione di Schengen
Da questo punto di vista quindi
Ciò che non abbiamo fatto assolutamente in regola
Io mi aspetto l'ho detto ieri mi aspetto che in questo periodo di tempo la Commissione europea l'Unione europea
Possa studiare le misure più adeguate per consentire che queste persone a cui è stato dato il permesso di soggiorno a cui sarà dato nei prossimi giorni
O vengano
Accolte inserite laddove vogliono andare o vengano rimpatriate e ci sono le condizioni
Tecnico-giuridiche quello che manca che finora è mancata è stata un'iniziativa comune dei Paesi europei per affrontare questo fenomeno ieri
La decisione dei Ministri dell'interno non della Commissione ma dei ministri il messaggio che è stato dato è è un problema italiano se ne deve occupare solo l'Italia non credo che sia stato una grande dimostrazione di solidarietà a livello europeo
Iniziative internazionali accordi bilaterali
Tra gli strumenti comunitari utilizzabili l'ho già detto per far fronte alla crisi della direttiva cinquantacinque del due mila uno
Che premino insisteremo su questo che prevede una condivisione tra tutti gli Stati membri dell'Unione europea nella gestione del fenomeno dell'immigrazione
è uno strumento straordinario anche innovativo rispetto alle competenze dei singoli Stati membri
Mi rendo conto della contrarietà di alcuni Stati membri ma è una visione miope quella di dire
Dalla Tunisia arrivano in Italia è un problema italiano perché potrebbe succedere in altri Paesi ma soprattutto non essendoci più le frontiere il controllo delle frontiere oggettivamente quello dei clandestini non è non può essere un problema solo italiano
Purtroppo invece il Consiglio dei Ministri dell'interno che si è tenuto a Lussemburgo nelle sue conclusioni non ha menzionato la possibilità di avvalersi della direttiva
Nonostante la richiesta congiunta d'Italia e di Malta e ciò perché la sua attivazione significa l'applicazione di quel principio
Che il Governo italiano sostiene da tempo in materia di profughi e non solo e cioè della condivisione degli oneri della redistribuzione di queste persone sull'intero territorio europeo
In base a criteri da definire ma criteri oggettivi
Il cosiddetto Bordano sharing principio al quale si oppongono molti Paesi europei il principio del Burden sharing la condivisione del peso dei suddivisione di profughi e clandestini è il principio che abbiamo applicato in Italia nell'accordo con le regioni
Affermando il principio che ogni Regione nel piano che vi era l'ha definito dalla Protezione civile si prenderà carico di un numero di profughi in proporzione agli abitanti
Con la sola eccezione dell'Abruzzo questo principio deve essere applicato a livello europeo se davvero però si vuole dimostrare una condivisione nella gestione del tema dell'immigrazione
Ieri ho anche insistito per inserire nelle conclusioni un esplicito riferimento appunto al principio del Burden sharing
Fra i Paesi membri è ancora una volta molti Paesi hanno espresso a parole la solidarietà ma nei fatti la loro contrarietà impedendo di fatto ogni sua possibile attuazione
Pensate che nel programma di Stoccolma che riguarda la sicurezza dell'Unione europea è previsto il sistema europeo comune di asilo da realizzarsi entro il due mila e dodici è un impegno che tutti hanno preso
Siamo purtroppo lontanissimi da questi
Perché c'è il veto di alcuni Paesi europei
Paesi che non mancano di ricordare all'Italia i doveri di attuazione e applicazione dei principi generali dei criteri di assistenza di umanità e così via
Ma che poi quando si tratta di condividerne gli oneri e le responsabilità dicono sempre sono solo problemi vostri
Quindi onestamente credo che l'attuazione della direttiva cinquantacinque due mila e uno che anche ieri abbiamo sollecitato con forza non sarà attuata
Non potrà essere attuata
La commissaria Malmström è d'accordo come ho detto il Parlamento europeo è d'accordo su questo punto rilevo positivamente che vi è stato una condivisione delle forze politiche italiane rappresentate nel Parlamento europeo
La difficoltà deriva solo dall'ostilità che al principio della condivisione degli oneri derivanti dall'immigrazione nei Paesi di confine viene opposta dai Paesi europei e di confine non sono
è un brutto esempio di ciò che l'Europa dovrebbe essere e non è
Penso che la scelta di lasciare la competenza sul tema dell'immigrazione agli Stati membri
Finora ha avuto il significato un residuo di sovranità che consente agli Stati di decidere le politiche sull'immigrazione all'interno del proprio confine
Tuttavia
Questo contraddice il principio della libera circolazione nei Paesi almeno di area Schengen
E quindi è opportuno che a partire proprio da questa crisi umanitaria che ripeto non è solo come sempre detto e ribadisco una questione di immigrazione clandestina non è solo una questione di immigrazione clandestina
Ma è una crisi geopolitica che coinvolge movimenti di massa che ancora non si sono manifestati nella loro complessità
Ecco io credo che è opportuno che a partire da questa crisi
L'Europa prenda l'occasione
Per trasformare un sistema di ventisette politiche sull'immigrazione di ventisette sistemi diversi sull'asilo di ventisette sistemi diversi
Di contrasto all'immigrazione clandestina in un unico grande sistema europeo basato sul modello sociale europeo di cui tanto si parla
Ma che poi concretamente quando c'è bisogno non viene mai attuato
Non solo quindi un sistema europeo di asilo
Ma un sistema europeo per gestire i rapporti con i Paesi extracomunitari extra europei in particolare con quelli del Nord Africa per prevenire questi fenomeni e non solo per contrastarli
Abbiamo
Attuato una forte politica
L'Italia è solo l'Italia finora nei confronti della Tunisia muovendoci da subito dall'inizio del mese di febbraio
Con una serie di incontri bilaterali da parte del Ministero degli esteri da parte del Presidente del Consiglio e del sottoscritto
Questo intenso rapporto con un Governo provvisorio
Con un Governo che ha cambiato numerosi ministri tra cui due volte il Ministro dell'interno
Con un Governo che ha deciso di norme candidarsi alle prossime elezioni politiche di luglio con un Governo che quindi è oggettivamente in una posizione di debolezza al di là della buona volontà
Di chi ne fa parte ecco siamo riusciti nonostante questa enorme difficoltà a stipulare con il Governo tunisino un accordo il cinque di aprile
Per il contrasto all'immigrazione clandestina che prevede una serie di iniziative che illustrerò
Ma è ovvio che non basta questo non basta contrastare le partenze o rimpatriare tunisini
Occorre intervenire sulle cause
Attraverso politiche di cooperazione internazionale
Che impediscono a una intera generazione di giovani tunisini perché di questo che parliamo di abbandonare il proprio Paese per l'impossibilità di crearsi lì una vita come si deve
L'accordo con la Tunisia firmato il cinque aprile fa seguito a quello del mille novecentonovantotto quando Ministro dell'interno era il Presidente Giorgio Napolitano
Si è trattato allora del primo accordo stipulato con la Tunisia che si è rivelato molto utile anche se rispetto agli accordi bilaterali stipulati con altri Paesi come ad esempio l'Egitto non ha funzionato
La differenza è molto semplice e consiste nel fatto che l'accordo con l'Egitto ci consente di rimpatriare immediatamente
Tutti gli cittadini egiziani che arrivano in Italia nel giro di ventiquattro ore con formule ITA burocratiche e consolari rapidissime
L'accordo con la Tunisia che da parte tunisina è sempre stato interpretato in modo molto restrittivo
Prevede quello del novantotto prevede la possibilità di rimpatriare non più di tre quattro cittadini tunisini al giorno anche se i numeri sono molto elevati
Questa differenza non ha creato problemi fino all'inizio di quest'anno
Pensate che nello stesso periodo in cui quest'anno sono arrivati circa ventimila cittadini tunisini l'anno scorso ne erano arrivati in tre mesi venticinque
Quindi anche il rimpatrio di tre quattro cittadini al giorno si poteva gestire bene
Quest'anno c'è anche qualche problema in più
E per questo che oltre l'accordo del novantotto e all'accordo di cooperazione in materia di lotta alla criminalità del dicembre due mila e tre
Che ho rinnovato e aggiornato nel gennaio del due mila e nove abbiamo negoziato un nuovo accordo
Il sottoscritto appunto il cinque di aprile
Che prevede rimpatri
Voli di rimpatrio direttamente da Lampedusa che sono già iniziati
Quattro giorni fa sono proseguiti ieri proseguiranno oggi e da qui in avanti e prevede il rimpatrio di tutti coloro che arriveranno a Lampedusa a partire dalla stipula di questo accordo
Prevede anche altre iniziative
Mirate in particolare alla prevenzione dei flussi oltre che rimpatrio
L'oggetto della cooperazione quello di rafforzare la collaborazione tra le forze di sicurezza italiane e quelle tunisine al fine di prevenire gli sbarchi di clandestini verso le coste italiane
E ciò che è scritto nell'accordo intensificare la lotta all'immigrazione irregolare e alla tratta di esseri umani
Assicurare la protezione e la salvaguardia delle vite in mare questo è il testo dell'accordo prevede poi l'accordo procedure semplificate per i rimpatri
L'Italia e la Tunisia concordano sul rimpatrio di tutti i cittadini tunisini che arriveranno in Italia
Dopo che l'autorità consolare tunisina ne avrà accertato la cittadinanza sulla base appunto di procedure rapide e semplificate
Ancora più importante la cooperazione operativa
Definite nell'accordo per prevenire i fenomeni di fuga dalla Tunisia
Aumentare i controlli rafforzare la sorveglianza l'intervento il soccorso in mare sia in mare che sulla terra ferma dove oggi i controlli di polizia soprattutto nel sud della Tunisia sono praticamente svaniti
Questa cooperazione operativa avviene attraverso lo scambio in tempo reale di ogni informazione utile attraverso la fornitura di strumenti necessari
Previsti nell'accordo stesso mezzi di terra mezzi Marini quattro motovedette sono pronte a partire
Già nei prossimi giorni
Sono una autoveicoli fuoristrada che mettiamo a disposizione per un valore complessivo di circa trenta milioni e milioni di euro
Cooperazione e attività di formazione delle forze di sicurezza tunisina
Il personale delle forze di sicurezza dell'Italia e della Tunisia parteciperà alle attività di formazione in materia di sorveglianza marittima ed aerea
Di contrasto all'immigrazione irregolare e di utilizzo di sistemi elettronici di navigazione per contrastare meglio questo fenomeno
Procederemo poi è scritto nell'accordo
Alla realizzazione di un centro di formazione nautico con sede in Tunisia e allo scambio di personale di coordinamento gli ufficiali di collegamento tanto utili utilizzati
Nell'attuazione degli accordi bilaterali e che con la Tunisia non c'erano
Ufficiale di collegamento appunto per rafforzare il sistema di cooperazione
Questo accordo è molto importante perché definisce le procedure le modalità e gli strumenti per contrastare efficacemente l'immigrazione clandestina da quel Paese
E nostro compito naturalmente adesso dare piena e rapida attuazione che abbiamo già cominciato a farlo con i voli di rimpatrio
Per questo motivo abbiamo istituito un gruppo ministeriale di contatto sotto il coordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Con la presenza del Ministro dell'indennizzo per i dell'interno degli affari esteri della difesa e degli altri Ministeri interessati per seguire passo passo giorno dopo giorno l'attuazione di questo accordo
Ho parlato del Ministero della difesa perché nell'accordo si fa riferimento anche alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare di Montego Bay
Lei è fondamentale nella sua attuazione anche per la prevenzione
Del di questi fenomeni attraverso il salvataggio di chi è in difficoltà questa convenzione prevede il soccorso in mare di natanti in difficoltà da parte di unità dei vari Stati
E che prevede che questo sarà questo soccorso segua il trasferimento delle persone di in difficoltà nel porto più vicino
Che
Se le navi stanno
Fuori dalle acque territoriali della Tunisia non è certamente Lampedusa
In queste condizioni
Noi riteniamo
Che l'accordo nella sua piena attuazione possa risolvere la questione
Non basta questo come ho detto serve anche un accordo di cooperazione per lo sviluppo
Ed è il l'oggetto della visita oggi del Presidente Barroso a Tunisi l'Italia per parte sua ha fatto molto anche su questo fronte
Abbiamo aperto una linea di credito di centocinquanta milioni di euro nei confronti del Governo tunisino per sviluppare una serie di attività di sostegno alle iniziative economiche di quel Paese ricordo che in Tunisia ci sono centinaia di aziende italiane che danno peraltro lavoro anche
A molti moltissimi lavoratori tunisini
è interesse del Governo italiano rafforzare i rapporti di cooperazione con la Tunisia e non il contrario abbiamo quindi evitato ogni azione di forza
Nei confronti di questo fenomeno per cercare una soluzione concordata e negoziata
Non è stato facile non è ancora finita del tutto ma abbiamo fatto in tempi difficili e molto rapidi una serie di iniziative che nessun altro Paese né l'Europa a saputo prendere nonostante gli impegni e le parole
Espresse di solidarietà
In merito poi infine la questione del rapporto con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo come ho già ricordato funzionano bene gli accordi con l'Egitto con l'Algeria e con il Marocco
Con la Tunisia questo nuovo accordo apre prospettive molto interessanti ma il fronte europeo e quello che abbiamo aperto e che merita un'attenzione è un'azione più intensa
Su questo contiamo sull'alleanza con gli altri Paesi rivieraschi
Anche se fino ad oggi devo dire che l'attenzione la questione che ho illustrato è stata piuttosto tiepida per usare un eufemismo se non addirittura ostile da parte di Paesi a noi molto vicini
Si tratta di una visione miope come ho detto prima
I nuovi assetti dell'area del Maghreb atti di quella del Medio Oriente sono tuttora in corso di definizione
Può succedere e ce lo auguriamo che tutto si stabilizzi in tempi rapidi ma nessuno può garantire questa prospettiva
Credo che questa visione mio penso finora proposta è tenuta da alcuni Paesi europei
Ripeto non dalla Commissione ma dai singoli Paesi europee secondo cui si tratta solo di una questione italiana per cui se la deve sbrigare l'Italia da sola
Questa visione è frutto di una concezione sbagliata del ruolo che l'Europa deve avvenire
In questo contesto e su questo argomento abbiamo pertanto sollecitato la Commissione europea
Non solo a prestare assistenza immediata alle strutture di Frontex nel Mediterraneo ma anche a definire con una visione di più ampia e lungimirante politiche di intervento proattivo nei confronti dei Paesi in questione
Nelle conclusioni del Consiglio Gai di ieri abbiamo fatto inserire un esplicito riferimento alla necessità di avviare pattuglia menti congiunti al largo delle coste tunisine nello spirito e in attuazione della citata Convenzione di Montego Bay
Oggi come ho ricordato il Presidente Barroso a Tunisi
Il Presidente del Consiglio in un colloquio avvenuto ieri sera con il Presidente Barroso ha sollecitato un intervento del Presidente stesso nome dell'UE
Affinché le autorità tunisine intraprendano un'azione credibile di contrasto dei flussi migratori e rispettino gli impegni presi anche per quanto riguarda i rimpatri
Sul fronte della cooperazione internazionale come ho già detto
è questo il sistema per prevenire i flussi migratori irregolari
Di questo si è fatto carico il Presidente del Consiglio che al Consiglio europeo ha sottoposto la questione
Di questo ci faremo carico nell'incontro tra la delegazione italiana e quella francese fissato ai massimi livelli il ventisei aprile prossimo con la presenza dei Presidenti Berlusconi e Sarkozy e di numerosi ministri
Questa è la dimensione europea che finora è mancata e che noi abbiamo chiesto inutilmente finora oltre a quella dell'accoglienza e del principio del Burden sharing una politica attiva che superi il sistema degli accordi bilaterali
Gli accordi bilaterali tra Italia e Tunisia tra Italia ed Egitto tra Italia e Libia tra Italia e Marocco si sovrappongono a i denti che iniziative che hanno fatto Spagna Francia Grecia con contenuti e modalità spesso molto diversi
Che creano oltre che confusione alcun sistema diversificato di cui i trafficanti di esseri umani approfittano mandando di qui piuttosto che dirà cittadini di quelle nazionalità
Sapendo che sulla base degli accordi bilaterali possono o non possono essere rimpatriati
è una situazione nata per ragioni storiche
Indubitabile ma che oggi non è più attuale e non è più sostenibile deve essere immediatamente rapidamente modificata
è la richiesta che abbiamo fatto anche qui ahimè finora inutilmente all'Europa
L'Europa deve assumere se vuole essere un'Europa solidale un ruolo come Unione europea per definire anche quindi accordi bilaterali
Da una parte l'Europa dall'altra i vari Paesi extra-europei extra comunitari in particolare quelli del Maghreb
è una sollecitazione forte che abbiamo fatto
Qualcosa forse si sta muovendo il Presidente Barroso è in contatto con il Presidente Berlusconi su questo punto specifico
Mi auguro davvero che anche grazie all'esperienza che l'Italia maturata in tutti questi anni
E che abbiamo sempre messo e continuiamo a mettere a disposizione dell'Unione europea si possa aumentare la velocità di reazione dell'Unione europea che finora è stata assolutamente troppo lenta
Lasciando all'Italia il solo all'Italia il carico esclusivo della gestione di un'emergenza umanitaria complessa difficile complicata
Voglio concludere ringraziando ancora una volta tutti coloro che hanno collaborato con me nella gestione di questa emergenza che purtroppo non è ancora finita
Con l'accordo con la Tunisia possiamo dire che si è conclusa la fase acuta rimane l'emergenza umanitaria ma possiamo dire che si apre una fase nuova
Che potrà portare anche a risultati di contrasto efficace l'immigrazione clandestina come tutti ci auguriamo che avvenga
Proprio in attuazione dell'accordo con la Tunisia
E soprattutto attraverso una maggiore responsabilizzazione di tutti i Paesi europei grazie
Il tema pagina ci occupiamo di energia con la Commissione ambiente territorio e lavori pubblici della fame che sta svolgendo un'indagine conoscitiva sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia
Da fonti rinnovabili il quadro di questa indagine ha svolto una serie di audizioni noi questa sera ascolteremo l'audizione di rappresentanti di Sorgenia Massimo Orlandi ed Alberto BG
Ascoltati in due seduta la prima è quella del sei aprile scorso la seconda è quella del quattordici a pene questa settimana a ascolteremo ascolteremo soltanto
Le relazioni iniziali a seguire una dopo l'altra per il resto
Viene andiamo al nostro sito internet a Radio Radicale punto it dove trovate lì si dovute per intero entravate in generale tutte le sedute delle Commissioni parlamentari Radio Radicale ogni giorno registra non ascoltano
Prego ingegnere
Abbiamo oltre all'ingegner Orlandi che l'amministratore delegato la dottoressa Roberta Romiti responsabile delle relazioni istituzionali
Roberta
Sì
Andrei pagina quattro
Allora
Grazie dell'opportunità innanzitutto valenza al salto ovviamente alcune slide la preservazione comunque al rilascio
Velocissimamente Sorgenia un impegno robusto al mondo delle rinnovabili lo dico perché poi le considerazioni che farò
Ovviamente muovono non solo da convinzioni personali e non
Ma anche da
Vado delle scelte industriali che abbiamo fatto e che vogliamo fare in particolare
Da qui al due mila e sedici abbiamo vista sperando che prevede investire mezzo miliardo di euro nel mondo le rinnovabili quindi per un'azienda nostra direzione
Sia solare che Orio soprattutto sulla teorico
Andare a pagina sei dunque questo è una certa importanza in qualche maniera diciamo riassume il così detto piano nazionale
E evidenzia una cosa che per vostra comodità abbiamo messo la quadra nel rettangolo che sta in mezzo alla slide con Oliver esatto
Non è anche essendo ottimisti e francamente non lo sono circa la possibilità che il Paese riuscirà a ridurre i consumi di energia primaria anche sul nel settore del calore e dei trasporti cosa che francamente non mi sembra
Molto facile ma se anche assumiamo che sia farà centro su quel
Su quei due settori al mondo elettrico rimarrebbe da a sviluppare addirittura circa quaranta miliardi di chilowattora di
Rinnovabili aggiuntive rispetto a quelle che sono state disponibile
Fino all'anno scorso
Quindi
Un obiettivo di quaranta miliardi in più è un numero importante di ricordo che è importante che sia tra l'altro aggiuntiva cioè sia energia rinnovabile nuova e non da impianti esistenti
Quindi vedremo poi quando parleremo un po'più gli Euro di quattrini quanto sia rilevante sottolineare anche questo aspetto
Andrea pagina successiva qui c'è un
Concetto fondamentale purtroppo è un po'
Passa un po'sotto così ci si dimentica spesso lasciatemi dire questi obiettivi che ci alla Comunità europea finiranno per avere un costo per
Per chi consuma elettricità quindi per i clienti finali questo elemento fondamentale non ci possiamo illudere che così non sarà
è giusto e sacrosanto e credo che il lavoro che state facendo anche voi in questo momento va in questa direzione fare in modo che questo costo sia il più basso possibile però non possiamo immaginare che questo implichi vi si raggiungano senza
Pesare sulle tasche degli italiani
Ora qui faccio il un esempio roba importante questi sono i dati relativa alla Germania lezione la Germania che
Sta molto avanti in questo settore si si vedeva queste questo è un grafico ripreso dall'Associazione diciamo dei produttori degenerativa tedesca sorta di
Assoelettrica tedesca ecco tenete conto che al due mila dieci di Guido sulla tabella che riassume due dati significativi di quel grafico
Sinergia rinnovabile che in Germania viene incentivata su base annua sono novanta miliardi di chilowattora
Vent'ricordate che noi abbiamo l'obiettivo di quaranta da aggiungere agli attuali bene oggi ma ieri l'anno scorso che nel due mila dieci la Germania a spesso non solo per questi incentivi tredici miliardi di euro
Tredici miliardi di euro in una all'anno e questo per quanto incentivato ad hoc al novanta al due mila dieci
Se
Spalmiamo questi in tredici miliardi di euro sulla domanda tedesca ci pervenne quanto costano quanto pesano sulla bolletta dei tedeschi questi tredici miliardi di euro
Ci scopriamo che oggi i tedeschi anzi all'anno scorso per cui è stato sarà più alto
Paghiamo ventidue euro a megawattora in più sotto varie forme tipicamente con delle cose che vanno in tariffa
Elettrica ventidue euro a megawattora tenete conto che oggi Dini
In più questo
No no nascono no no ventidue sono
Cioè un tedesco un tedesco l'anno scorso appagato venticinque eticamente ben mediamente ventidue oramai otto ore in più
Per il sostegno alle rinnovabili poi la Germania rappresenta un caso particolare con l'industria molto signorilità in questo settore ma ne verranno raccontato non
Non vado oltre la fotografia al due mila quindici ancora più interessante in questo mondo due mila quindici a domattina perché
Se si inizia a fare degli investimenti e di politica industriale oggi
Si fa fatica a vederne i risultati già quella data con nelle gli obiettivi che si sono dati arriverebbero a spendere ventuno miliardi per incentivare più di centodieci miliardi di chilowattora all'anno quindi loro hanno
Un target
Incrementale da due mila dieci del due mila e quindici di venticinque miliardi di chilowattora
Ecco avrebbe un'incidenza
Sui consumi di trentaquattro euro a megawattora
Per darvi un riferimento sappiate che oggi in Borsa la borsa elettrica un chilowattora viene scambiato mediamente come ben esploda a sessantacinque euro a megawattora quindi il prezzo aggiuntivo sulla parte diciamo di produzione
Che genera questa a questi obiettivi sono ventidue su sessantacinque
Al due mila dieci
E trentaquattro quasi trentacinque nel due mila quindici se le cose vanno come loro sperano andranno
Allora non c'è da spaventarsi socio sono da prendere atto che
Se si vuole una ambiente di un certo tipo con delle missioni in un certo tipo è purtroppo la produzione
E ambientalmente più nobile costa di più poi la giusto riveda sacrosanto cerca di minimizzare né i costi alla qui il primo messaggio che lancio
Prego
Oggi all'anno scorso se parliamo di rinnovabili mi lasci dire nuovi settori ambientali chiosco saranno un paio di miliardi qui però lei sa che
Due lire quindici al ventidue
Due mila otto nove euro a megawattora
Così l'ho fatto
A memoria quindi non prenda secondo ciclo
Comprende la seconda cifra decimale
Investimenti bene del caso e rinnovabile grossolano di grosso sì materia prima tipicamente sì
è evidente che
Mi lasci dire gli incentivi possono essere pure sbagliati o se come ci siamo accorti recentemente labiale troppo generosi
Il costo aumenta inutilmente ma aumenta però il concetto fondamentale questa cosa costerà costante annoio i tedeschi agli inglesi e francesi
Non non se ne scappa perché comunque i costi degli impianti per in fonti rinnovabili eolico fotovoltaico per carità può darsi e dare corso anche un po'di più ma più o meno
Son paragonati
A lo dico perché
Preso atto che costano il consiglio che do è eliminiamo tutti i costi indiretti non abbiamo fatto una campagna fortissima che era passata anche
In Parlamento per un'imposizione diversa del cosiddetto sistema i certificati verdi che avrebbe fatto risparmiare da un miliardo all'anno in solo
Era passata poi purtroppo è stata abbattuta in una serata oggi l'autorità di cito i dati diciamo
Pubblica da Ortis poco prima che lasciasse la Presidenza
Il per la prima volta finalmente l'Autorità ha scritto con la formula ha chiamati i costi indiretti il sistema certificato verde settecento milioni al due mila nove
Settore destinati aumentare con la cosiddetta quando doppio quindi una prima cosa da fare evitare sprechi il riso che costerà
Dedichiamo le risorse solo agli impianti che permette di raggiungere l'obiettivo
Quindi il discorso il sistema certi periodi che adesso in via di modifica e comunque
Diciamo il nuovo decreto prevede
Che questa quest'questi costi indiretti andranno a zero entro il due mila quindici però abbiamo accettato che per qualche anno rimarranno sui
Sulle tasche degli italiani però diciamo almeno si è scelto si è capito che son costi inutili
Lui si fa spegne lasciatemi dire
Entro il due mila quindici
Altro elemento essenziale che ah coperta affondi ridotti perché purtroppo i soldi valgono tutti in questi momenti di crisi a me sembra veramente sbagliato non dedicarlo solo alle produzioni rinnovabili aggiuntive
Per noi secondo noi ha sbagliato diciamo dedicare risorse per impianti che si pagano già da soli erano già incentivo
Ultimo tema Abbasi importante qui scusate lo ve lo lascio in archivio nove
Però tenete conto che
Io sono
Barrot se è convinta che
Tra i sondaggi non servo ascia farla scelte però è utile saperlo cioè alla fine anche gli italiani e questo lo dico questo pare i sondaggi
Faccio questo sondaggio hanno dicono espressamente che sono disposti a sacrificare anche dei soldi per
Avere diciamo l'attività più fare più importante al mondo ed è rinnovabile qui sono due casi eclatante il settanta per cento degli italiani
Dice che è necessario puntare sulle fonti rinnovabili per ridurre la dipendenza energetica e il settantacinque per cento dice che
Accetterebbe anche un aumento della bolletta a questo scopo
Quindi il messaggio vero che volevamo dargli è questo l'obiezione rinnovabili
è un obiettivo comunitario esausto europeo guardano
è perseguibile costerà dobbiamo far di tutto per lui limitarne i costi ma costerà evitiamo di sprecare risorse in mille rivoli
Sul fotovoltaico in particolare so che è nelle vi ha dato
Posizione che è più o meno
Abbiamo è mutuata dalla fusione di A solerzia e quindi
E sono non ve la recito tutta ridò i concetti importanti sul fotovoltaico abbiamo ingegnere anche perché dobbiamo purtroppo lungo chiudo con questo supportare abbiamo assistito indubbiamente a a un fenomeno che è stato larga parte
Diciamo inatteso
Che però diciamo su cui bisogna porre qualche rimedio allora la realtà è che
Non ci si può affermare fermarsi è un vero sarebbe un errore adesso in qualche modo sta cercando di evitare uno stop definitivo
Però secondo noi visto che comunque soldi bisognerà spenderne
A nostro avviso è utile spenderli in una maniera che permetta di massimizzare l'indotto in modo che i soldi che il Paese in qualche era investe per obietterà giungere si obiettivi rimangano il più possibile imitare e e diano un contributo come pare sia capitato l'anno scorso alla al PIL nazionale funzioni un po'da stimolo
Allora per far questo non abbiamo avuto una scelta molto forte
Che tende a
Una riduzione ride non alta già un moderata
Delle incentivazioni al fotovoltaico per gli impianti piccoli soprattutto su tetti e piccoli a terra e in generale con incentivi più alti sul tetto su edifici che sulla terra
E invece una riduzione molto forte che potete vedere anche nei grafici per gli impianti che invece sono grandi grandi intendiamo da venti kW insomma
Questo perché in questo modo innanzitutto si corre meno il rischio di dover inseguire affollamenti con degli investimenti molto robusti
Secondo perché in qualche maniera diciamo l'indotto e vero italiano davvero perché non è
Non è pensabile che se
Paese investe qualche miliardo al mondo il fotovoltaico per tutti per impianti molto piccoli
Ci sia qualcuno la Cina Scilla cioè dire che si arricchisce con questi soldi stando oltre frontiera
Se lei vuol fare come noi vogliamo fare degli impianti per i nostri clienti sui tetti o sulle coperture i nostri clienti dobbiamo organizzarci con degli stava autorità gli anni anzi locali nel mettere a locali attinenti non parte Progetto
Quindi la logica vero dietro nostra posizione che e quella di Assoelettrica fra l'altro sulla tariffa nuova di Quarto Conto Energia e raccordo fra l'esistente è quella è
Impianti piccoli sui tetti favo favoriti insomma la seduta è ripresa chiedo scusa ingegnere dobbiamo chiudere necessariamente la commissione io direi che non c'è tempo appunto per le domande se necessario valuteremo nel caso ingegnere se ci sono
Domande le chiederemo di ritornare le ferie non parlare del decreto rinnovabili anche perché entrambe di queste ore a discussioni ci interessa cadono a sto punto di vista il tema caldo sia in tema caldo diciamo anche a un Ministro che prima le chiedevamo sì
Sì c'è una delle novità epoca io comunque ero presente grande dove il dottor Orlandi che c'era prima parte della presentazione neanche le colleghe quindi perfetto
Allora decreti e quindi le nostre indicazioni su questo tema riguardano in particolare tre punti uno
Diciamo più relativo credo il tema al quale vi stavate riferendo che concernente il tema del quarto conto energia
Gli altri due due temi un po'più generali che riguardano settore rinnovabile quindi
Pizzi temi grossi son quelli del quarto conto energia la garanzia di una continuità rispetto al sistema di incentivazione per il fotovoltaico
Il tema della connessione elettrica degli impianti da fonte rinnovabile i problemi a ore autorizzatorio
Relativamente al conto energia al quarto conto energia il l'idea nostra quella che
Sia necessario garantire una continuità al fine di non disperdere comunque
L'interesse che si era creato intorno al settore del fotovoltaico nel mondo imprenditoriale e nel mondo finanziario
Ci sta a cuore che sia garantita peraltro la sostenibilità di questo sistema essendo noi operativi che siamo operatori che siamo
Nel settore energetico con l'obiettivo di restarci per le prossime cinquant'anni
E quindi portiamo l'attenzione sul fatto che riteniamo che una maggiore attenzione verso gli impianti di piccole dimensioni
Possa costituire una un elemento di stabilizzazione di tutto il sistema
Quindi nelle pagine poiché seguono le due pagine che seguono e che vedremo
Daremo un'indicazione di come riteniamo che la riduzione dovuta degli incentivi secondo noi dovrebbe esser concentrata soprattutto su gli impianti di dimensioni più grande
Mentre la riduzione dovrebbe essere minore per gli impianti di dimensione piccola e piccolissima questo a nostro parere porta almeno quattro vantaggi che riportiamo a pagina undici
Ovvero gli impianti piccoli tipicamente hanno un indotto occupazionale più interessante anche più interessante dal punto di vista del dell'occupazione dell'occupazione locale
In quanto le attività da svolgere per l'installazione di impianti di piccole dimensioni sono soprattutto locali ed anche
La le le attività
Più a valle necessarie per l'approvvigionamento dei materiali sono attività
Che gestite su piccole dimensioni favoriscono la localizzazione
Diciamo vicina di tutti gli impianti che sono necessari inclusi quelli manifatturieri
Effettivi crediamo che il consumatore a fronte dell'incentivo che paga in bolletta
Potrebbe a quel punto vedere un effettivo risparmio anche dal punto di vista dell'energia elettrica ci sono diversi schemi che vengono attualmente utilizzati
Al fine di offrire impianti e dimensione piccoli fotovoltaici
In particolare noi ne abbiamo uno che prevede degli importanti delle importanti economie per il consumatore finale
Crediamo che sì con questo con con l'incentivo sui piccoli impianti la tematica relativa
Alla alle alle qua alla quantità di Mw esorbitante che abbiamo sentito essere entrata in esercizio che entrerà in esercizio a breve
Dovrebbe essere ridimensionato impianti piccoli quando dico piccoli intendo
Da tre cinque sette dieci venti chilowatt ovviamente hanno una dimensione tale per cui come dire se prima di arrivare a parlare del milione migliaia di megawatt di cui abbiamo sentito parlare in queste settimane
La strada da fare sarà parecchia
E ultimo
Secondo me altrettanto rilevante pur con tutto quello
Mercato parallelo di autorizzazioni
Che che si è sviluppato intorno gli impianti di grosse dimensioni ovviamente non avrebbe di che esistere nel momento in cui si vanno a installare impianti di piccole e piccolissime dimensioni
Quindi come questi principi poi secondo noi dovrebbero essere dettagliati in proposte più precisa l'abbiamo riportato
A pagina dodici e tredici non passo attraverso tutte le proposte che sono peraltro in linea con quelle che forse avrete già sentito dalla l'associazione di settore da sole tre che la nostra associazione di settore
Ma che comunque
Portano a un indicazione di riduzione
Di significativa perché a partire dal due mila dodici arriviamo fino al sessanta per cento di riduzione degli attuali incentivi per gli impianti di dimensioni più grosse
Laddove invece in in sulla base del principio ho prima esposto di attenzione agli impianti piccoli abbiamo una riduzione amo una riduzione del venti per cento per gli impianti di taglia piccola sugli edifici quindi sui tetti
La
Riteniamo sia comunque opportuno prevedere un tetto massimo di potenza incentivabile che abbiamo indicato in circa due mila megawatt all'anno pagina tredici trovate
Un
Un'indicazione la stessa indicazione un po'più dettagliata con l'indicazione della riduzione degli incentivi
E con questo che senza non entro in tutti i dettagli a meno che non non non fanno abbiate un interesse specifico ma con questo direi che le nostre principali indicazioni riguardo al conto energia sono sarebbero esaurite
In generale invece per quanto riguarda il decreto agli incentivi senso più lato per le fonti rinnovabili riteniamo da una parte
Che sia
Comunque indispensabile continuare come si è fatto in questi periodi un'attività di sensibilizzazione nei confronti di Terna degli operatori di
Reti di distribuzione
Affinché gli impianti necessari per il trasporto dell'energia elettrica e quindi la connessione in rete degli impianti siano sviluppati nei tempi più rapidi possibili
E nel modo diciamo più coerente possibile con lo sviluppo degli impianti da fonte rinnovabile vi ricordo che
Purtroppo tuttora rimane una situazione
Non ottimale per cui
Impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile purtroppo non possono essere
In termini tecnici si dice di spacciati cioè non possono produrre
Tutte le volte che cioè o vento sole a causa di limitazione di limitazioni sulla rete di trasporto
Sul gli iter autorizzativi le linee guida sono state
Se volete finalmente un contributo positivo nei confronti di una con Moggi omogeneizzazione del
Del processo autorizzativo degli impianti da fonti rinnovabili
Anche qui secondo anno voi necessario non abbassare la guardia i tempi sono ancora veramente lunghi a fronte dei centottanta giorni previsti dalla normativa
Difficilmente nostra esperienza è stata di avere avuto autorizzazione prima di quattrocento cinquecento giorni e abbiamo ancora nelle regioni che ho citato che non sono
No non le ho citate sull'intera per evidenziarle ma sono più quelle dove noi abbiamo gli impianti in sviluppo abbiamo
Più di mille giorni di attesa nell'iter autorizzativo
Da ultimo
Direi una sintesi su quella su quelle sui sui sui tre elementi secondo il sistema incentivante dovrà perseguire un principio di stabilità del quadro normativo
La connessione le connessioni alla rete in generale dovranno perseguire un obiettivo di riduzione dei tempi di risposta e ai fini del
Procedure autorizzative riteniamo che è un contributo la all'accelerazione possa venire da una semplificazione delle procedure
Da un contributo al potenziamento degli uffici regionali locali che si occupano delle procedure stesse
Ed anche non da ultimo l'ipotesi di introdurre un costo di apertura dell'istruttoria come avviene già a livello nazionale al fine di limitare i fenomeni speculativi di
Inizio di processi autorizzativi da parte di operatori che poi non sono interessati al a concludere lo stesso lo stesso lo stesso percorso allora noi queste sono questi sono i contributi in sintesi ritenevamo di
Di darvi se avete qualsiasi domanda siamo ma disposizione
Avete ASP dato atto speciale Commissione approfondimento settimanale sui lavori delle Commissioni parlamentari