Caccia in deroga, quanto ci costerà ?

Buongiorno io illustrerei velocemente proprio in quattro minuti di orologio il tema di oggi poi chi vuole fare delle battute a a margine
Ovviamente siamo a disposizione alla
Alla mia destra Gianluca Felicetti Presidente di larga
Rappresentiamo con i entrambi anche ovviamente tutte le altre associazioni che aderiscono alla Federazione italiana associazioni diritti animale e ambiente
Siamo noi due in rappresentanza di tutti
Io vi ho invitato per illustrare i contenuti di un interrogazione che rivolgo deposito questa mattina rivolgo quindi ai Ministri dell'economia e delle politiche agricole e dell'ambiente
Per richiamare l'attenzione del Governo sulle infrazioni al diritto europeo in materia venatoria che potrebbero costarci una somma notevolissima per sollecitare una valutazione di opportunità
In tempi come questi di grave crisi sui fondi pubblici destinati alle principali associazioni di cacciatori
Tenendo conto anche che di tutte le associazioni di
Tutela degli animali e dell'ambiente non percepiscono invece chiariamolo subito alcun contributo pubblico a differenza delle associazioni di carattere venatorio e vi annuncio sin d'ora
Che intendo trasformare i contenuti di questa interrogazione in emendamenti al decreto
Spending review quindi perché vi illustro oggi questa interrogazione parlamentare perché a proposito distesa anche noi avremmo qualcosa da dire
Ma andiamo con ordine primo appunto
L'Italia purtroppo è uno dei Paesi leader in quanto ai richiami infrazioni sulle direttive comunitarie abitate e uccelli
Se volete a riferimento normativo alla direttiva abitate la novantadue barra quarantatré ce la uccelli e la settantanove barra quattrocentonove CEE
Attualmente sono in corso quattro procedure
Di infrazione ai sensi dell'articolo seicentoventi del Trattato di funzionamento della
Unione europea quindi
Procedure di infrazione o di applicazione di sanzioni ad uno Stato membro che non si sia conformato ad una
Sentenza della Corte di giustizia nella quale viene constatato un inadempimento del predetto Stato
E quindi allo Stato in questo caso il nostro Paese viene contestato un inadempimento ulteriore ed autonomismo consistente nella mancata adozione dei provvedimenti necessari
All'esecuzione della sentenza che ha accertato la violazione del diritto dell'Unione europea questa è nei fatti la procedura di infrazione
Nello specifico cosa sono queste quattro pesanti procedure di infrazione che l'Italia a
Corso dei tagli è stata messa in mora secondo appunto il predetto articolo duecentosessanta
Per innanzitutto cattiva attuazione della direttiva uccelli questo è avvenuto nel due mila cinque il procedimento prende le mosse da una legge della Regione Liguria
Che autorizzata deroghe a regime di protezione degli uccelli selvatici ora sia la Regione Liguria che lo Stato sono intervenuti in seguito sulla stessa materia
La Regione con altre leggi dello Stato con un decreto-legge decaduto comunque prima della conversione
All'esito di questo contenzioso alla Corte di giustizia condannato l'Italia
Per essere venuta meno ai suoi obblighi la sentenza è del maggio del due mila otto ora dal maggio del due mila otto ad oggi sono trascorsi millecinquecento diciotto giorni
E questo non è un differimento priva di significato perché la distanza dell'infrazione
Ovviamente a anche un peso nella determinazione delle sanzioni che poi Paesi si trova a pagare
Poi abbiamo una seconda infrazione messa in mora sempre secondo l'articolo duecentosessanta per la normativa italiana in materia di caccia in deroga
La legge sulla caccia tuttora in vigore voi sapete la legge centocinquantasette del novantadue non costituisce recepimento completo e conforme della direttiva uccelli presente non sono recepiti
Il divieto di distruzione di danneggiamento deliberata dei media il divieto di caccia durante la indicazione e quando si tratta di migratori il divieto di caccia durante il periodo della riproduzione
E quindi nel mirino per gli stessi motivi sono anche la legge regionale della Lombardia la legge regionale ventiquattro due mila otto
La Corte di giustizia accertato che l'Italia è venuta meno ai suoi obblighi con una sentenza del luglio due mila dieci siamo anche qui
A settecento ventisette giorni dalla sentenza
Poi abbiamo la messa in mora secondo l'articolo duecentosessanta per normativa della Regione del Veneto
Sempre su caccia in deroga che non rispetta le condizioni indire indicata nella direttiva uccelli la sentenza della Corte di giustizia sfavorevole nel nostro Paese del novembre del due mila dieci qui siamo a seicento otto giorni
Infine abbiamo l'infrazione due mila quattro quarantadue quarantadue che la sentenza secondo l'articolo duecentocinquantotto per norma della Regione Sardegna su caccia in deroga e quindi con la legge
Numero due del due mila e quattro è stata violata la direttiva uccelli
Quindi atti di deroga carenti dal punto di vista delle motivazioni della giustificazione la sentenza di condanna dell'Italia e del tre marzo del due mila undici quindi qui siamo a quattrocento novantasei giorni
Ora il principio che queste sentenze di condanna metterne in rilievo è che la caccia in deroga per usare
Le parole della Corte di giustizia deve essere eccezionale nella sua applicazione
Non dare vita ad un sistema permanente
Di caccia sempre in vigore stagione venatoria dopo stagione venatoria
E quindi come si vede si tratta secondo i dati che vi ho elencato di violazioni prolungate ripetute e sistematiche della stessa direttiva
Ed è opinione comune tra gli esperti di diritto comunitario che possano comportare una punizione quindi esemplare per il nostro Paese
Ora quanto questo ci costerà
Non è facile stabilirlo nel senso che la decisione finale sulle sanzioni spetta sempre la Corte di giustizia la Commissione ha il compito di fare ricorso avendo a disposizione due strumenti sanzionatori che posare anche cumulativamente
Il primo è la somma forfettaria cioè una multa che punisce la lesione al principio di legalità per l'Italia il minimo eh
E quindi questo è già andato certe o di otto milioni ottocentocinquantaquattro mila euro
Ma la cifra può salire di decine di milioni relazione anche poi come abbiamo detto alla lunghezza e alla gravità dell'inflazione e ciò che fa ancora più paura chiaramente e la penalità di mora che punisce l'ulteriore ritardo
Nell'ottemperare alla prima sentenza e che scatterà certamente se arriverà per ogni frazione una seconda sentenza dico condanna
La somma dei giorni già ve l'ho detta il calcolo e molto veloce perché in questo caso si va per l'Italia fino a un massimo di considerate seicentocinquantadue mila e ottocento euro al giorno
Secondo ovviamente la gravità e la durata dell'infrazione a decorrere dalla data della seconda sentenza
Ora a seguito di questa seconda sentenza l'Italia potrebbe essere a costretta quindi a pagare una notevole somma per forfettaria una pesantissima penalità di mora
Ora in sostanza
Che cosa che cosa vogliamo evidenziare oggi che qui stiamo parlando di decine di milioni di euro o quanto meno e quindi io
Come cittadina insieme come parlamentare e Tutino in rappresentanza delle associazioni
Di tutela animali e ambiente penso ma riteniamo inaccettabile anche solo il rischio che ciò accada
Perché mentre si carica sugli italiani la somma degli
Mentre si tagliano le pensioni mentre si mandano a spasso gli ESU davanti bensì al saliva si taglia la pubblica amministrazione enti locali e sanità soffrono da noi dovremmo corre il pericolo
Di pagare cash all'Unione europea anche la più piccola somma per consentire
Ad una risicatissima minoranza di cacciatori
Ovviamente di sparare qualche giorno in più e a qualche specie in più ora la risposta è ovviamente
A questa possibilità che ciò non è possibile quindi io chiedo nell'interrogazione la garanzia che qualsiasi iniziativa riguardante le specie protette si autorizzata solo in base
A decisioni contenenti una motivazione precisa e adeguata
Riferendosi quindi ai motivi alle condizioni e le prescrizioni di cui all'articolo nove numero uno e due della direttiva uccelli altrimenti la deroga come abbiamo detto si trasforma in un sistema permanente di caccia ora
Che cosa c'è bisogno noi proponiamo innanzitutto di imporre alle regioni di adottare deroghe solo con provvedimenti amministrativi per consentire al Governo di intervenire con tempestività ed efficacia se riscontra difformità rispetto alle norme europee perché l'ultima trovata delle lodi
Dei cacciatori e delle Regioni che le assecondano è proprio quella di approvare i calendari venatori con leggi regionali
In modo così da sfuggire al controllo diretta del Governo
Fortunatamente la Corte Costituzionale ha censurato questa pratica però tante e un secondo punto di essenziale importanza e al rafforzamento non l'indebolimento del ruolo dell'Istituto superiore per la protezione
E la ricerca ambientale l'Ispra
Perché oggi le deroghe possono essere applicate sentito preventivamente lista misura gli Istituti riconosciuti a livello regionale ora questo dice la legge però è chiaro che al nostro avviso
E qui parare il parere dell'Ispra a quello di istituti legati al territorio sia pure di livello universitario
E non è forse corretto perché gli istituti sul territorio potrebbero essere più facilmente
Condizionati dalla politica locale quindi bisogna
Potenziare i controlli sulle presunte attività in deroga per avere certezza
Del numero poi effettivo di esemplari abbattuti allora solo in questo modo sarà possibile di limitare i danni del contenzioso con la Commissione che comunque ci costerà
Ed evitare per il futuro che le istituzioni italiane soprattutto le Regioni possano liberamente discostarsi dalla direttiva europea sulle protezione degli animali e ora il secondo ed ultimo punto
Che è il seguente sempre in materia di caccia e di come vengono spesi soldi pubblici
La nostra interrogazione affronta anche un altro argomento i contributi statali alle associazioni venatorie riconosciute sui quali a nostro avviso è necessario innanzitutto fare chiarezza
L'articolo ventiquattro della legge centocinquantasette del novantadue istituisce un fondo alimentato da un'addizionale alla tassa sulla licenza di porto di fucile anche Peluso di caccia
Da vent'anni quindi il novantacinque per cento di questo fondo
è suddiviso tra le associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale quindi Federcaccia Arcicaccia libera caccia pena il Kazakistan il caccia e auto blu
In proporzione questo dice la legge alla rispettiva documentata consistenza associativa bene
Noi chiediamo di sapere a quanto ammontino le risorse affluite del fondo di cui stiamo parlando delle cinque ultima annualità per cui sono disponibili i dati
E vi dico che secondo le informazioni raccolte si sembra che si tratti di quattro milioni di euro all'anno che vengono destinati di contributi pubblici alle associazioni venatoria
E quindi poi chiediamo a quanto ammontino nello stesso periodo di tempo le risorse ripartite tra
Le associazioni venatorie riconosciute e che sono quelle che ho citato
A vario titolo anche tra altre associazioni venatorie forse non riconosciuto comunque a tutti coloro che abbiano percepito
Parte ora tutto questo perché dovete sapere che i ministeri interessati nonostante l'esplicita previsione degli articoli
Del DPR centodiciotto del due mila sui beneficiari di provvidenze di natura economica non rendono pubblici informa facilmente accessibile e cittadini i dati sui versamenti alle associazioni venatorie
Aggiungo che risulterebbe che parte di questi fondi sia poi utilizzata dalle associazioni per pagare cospicui apparati burocratici e non trascurabili emolumenti dei vertici
Chiediamo dunque di sapere se siano stati effettuati periodici controlli sulla consistenza associativa
Delle associazioni beneficiarie o se le risorse siano state erogate sulla base di una semplice autocertificazione da parte delle associazioni venatorie
E poi come siamo stati effettuati questi controlli e se siano mai emersa irregolarità o difformità rispetto alle dichiarazioni presentate
Dalia associazioni stesse ora
Come ho detto in questo caso non è sono un problema di
Trasparenza ma anche e soprattutto di opportunità ora io non so se questo tipo di erogazioni abbia avuto un senso in passato se non come impegno del patto tra partiti associazioni venatorie
Mi sembrano oggi completamente ingiustificabili
In tempi di profonda crisi per finanziare indirettamente un'attività che incide negativamente sul patrimonio faunistico che è di tutti
Un'attività che crea una grave ferita all'ambiente riempie di piombo le nostre campagne peraltro le svolta di turisti e comunque
è inaccettabile anche la sostanziale assenza di controlli sulla fine che fanno questi soldi pubblici
E naturalmente non si dica che gli incontri questi fondi provengono dalle da una parte delle licenze di porto d'armi anche per uso di casa e che quindi alla fine arrivano dei cacciatori perché sulla base di questa logica per esempio dovremmo restituire ai fumatori una parte delle imposte
Sulle sigarette no e poi lo sanno i cacciatori come vengono gestite da associazioni venatorie a noi non lo sappiamo siccome ci piacerebbe saperlo visto che in questo calderone finiscono soldi pubblici
Riteniamo che sia giusto che qualcuno controlli e quindi riteniamo che di tutto questo devono essere messe a conoscenza anche i cittadini quindi
Questo è il contenuto dell'interrogazione parlamentare che deposito questa mattina credo che
Abbiate comunque il testo completo e se qualcuno di voi hanno bisogno di dichiarazione ma ce ne qualcos'altro o c'è qualche domanda siamo a disposizione Gianluca vuole aggiungere altro