Intervista a David Gerbi sul suo spettacolo dal titolo "I love Libia"

Un saluto
Agli ascoltatori di Radio Radicale
In occasione della giornata mondiale del rifugiato ed il quarantasettesimo riversarli o della cacciata degli ebrei dalla Libia
Pesce ENAV promosso dalla Comunità ebraica di Roma uno spettacolo al Teatro Sala Umberto di Roma dal ventidue al venticinque giugno si intitola hai la of Libia
Ed è scritto e interpretato da darvi Gerbi lo spettacolo diretto da Tonino posto
Abbiamo con noi dare i germi che ci ha concesso un'intervista lo salutiamo buonasera buonasera
Ecco è uno spettacolo del tutto singolare perché cervi qui non interpretare un personaggio o altro da lui come abitualmente fa un attore ma sia pure in uno spettacolo teatrale a tutti gli affetti racconta la sua propria storia
è una storia segnata da un evento drammatico forse traumatico lui è ebreo libico di Tripoli e nel mille novecentosessantasette a dodici anni in seguito alla guerra dei Sei giorni in Israele
è stato costretto dei mussulmani libici insieme a tanti altri ebrei ad abbandonare la Libia è stato accolto come profugo insieme ad altri rifugiati Bray dalla comunità Banca di Roma a Roma è cresciuto è diventato uno psicanalista all'indiano
Ed è inseguito tornato col più volte in Libia durante e dopo il regime di Gheddafi andando incontro a traversie
Pragmatiche molto complicate
Anche allo scopo di ricostruire
La sinagoga di Tripoli che Gheddafi aveva trasformato in una discarica e dopo la caduta del regime di Gheddafi si è impegnato per una nuova Libia democratica rispettosa dei diritti umani riaperta ogni forma di diversità
Vorrei chiedere subito David leggervi
Perché per raccontare questa storia ha scelto questa forma così singolare che non è quella di una conferenza e nemmeno quella di un documentario
Ma quell'appunto molto efficace di uno spettacolo teatrale con una scenografia degli effetti scenici insomma davvero teatrale tutti di da tutti gli assunto giunti vista
Buonasera e grazie di essere stato invitato innanzitutto beh la scelta di raccontare
In un modo teatrale è nata dopo che ho fatto tante presentazione del primo libro costruttori di pace ho fatto presentazioni all'università e alle scuole
E mi sono reso conto che poi parlare di una vicenda di un dramma e portare una testimonianza
Attraverso il libro la scrittura o la parola dopo un po'risultava pesante per quanto appassionante possa esser però si tratta sempre di interagire Teti traumi
E anche di sopravvivenza sono reso conto che il teatro largamente è uno strumento molto forte molto efficace come si dice in un proverbio Braico che dice macigno Selmi alle armi su una strada le che significa ciò che esce dal cuore entra nel cuore
Quindi atti avesse alterato ci si mette in contatto con tutte le mozioni degli spettatori dato che le mozioni sono universali
E molto più facile poiché aree un contatto umano una solidarietà da questo punto di vista
E cosa che non succede nelle conferenze o con un libro dove viene usate come funzione diciamo del
Quello della psiche quella del pensiero
Qua nel teatro e attivata l'immaginazione ci sono i suoni ci sono le musiche ci sono i video storici del movimento e ce le mozioni fondamentalmente raccontare tutto poi
Senza screditare la sofferenza del passato cercare dimostrare che è possibile
Trasformare una tragedia come dice Young
In
Che sarebbe poi una nevrosi trasformarlo come se fosse letta me in qualcosa di prezioso questa opera alchemica può essere mostrata livello teatrale
Mio cugino Sydney giugno
Mi ha scritto un bellissimo messaggio dicendomi che per lui che ha vissuto la stessa tragedia
E stata come una sorta di Kacaj sì l'ha vissuta come
Uno spettacolo sì di teatro civile ma quale quasi tra virgolette sciamani co dove le persone che hanno vissuto e vissuto tutto questo trauma altre persone che hanno vissuto i traumi della guerra
La persecuzione dell'ingiustizia dell'indifferenza di tutti
Dell'impotenza davanti all'indifferenza
L'ha sentito che durante lo spettacolo hanno pianto sia hanno visto si sono commossi però sono
Toccate delle corde profonde e in questo modo hanno avuto una catarsi nuova perché ha permesso di lo spettacolo hanno vissuto
Quello che loro hanno dentro quindi si ritorna all'antica forma utilità dell'aspetto teatrale che non è un
Più il teatro civile non è mi esibisco condivido con voi qualche cosa che ci appaia tiene quindi questo il motivo del teatro perché unisce
Sì io posso testimoniare difetti uno spettacolo in cui ci si immedesima molto facilmente nelle emozioni che via via vengono evocate dalla storia che siano le più drammaticamente una donna
Il momento consigli avvilente Milana cacciata della Libia ma poi di anche subito dopo c'è il momento esaltante della scoperta di Roma della bellezza di Roma
Quindi c'è questa immedesimazione lo stesso tempo un altro aspetto che viene fuori dalle parole cari Gerbi c'è anche una analisi dei sentimenti perché insomma non a caso lo spettacolo di uno psicanalista egli un piano
Tutti penso due momenti ecco c'è
Un momento in cui viene revocata una ingiustizia partita
In libiamo ingiustizia contro la quale non ci si può ribellare per ragioni contingenti ed ecco che questa rabbia si trasforma in crudeltà per esempio contro gli animali
Questa momenti in cui si ragiona sulle emozioni che si trovano né un altro caso invece che da riferisce all'Italia si riferisce all'età adulta
Il protagonista
Ecco invece c'è un momento in cui non può parlare non può denunciare un'altra ingiustizia forse ancora più gravi subita subita in Libia in Libia e questo silenzio si trasforma in malattia
Ecco vuole so dirci qualcosa questo su questi
Momenti per esempio mi fa molto piacere Gianfranco certe circoli Cercone perché
Ha collegato veramente ad un momento importante perché quando ero bambino è questa ingiustizia di costruire un muro progresso in maniera abusiva dal vicino di casa togliendo mila visuale del mondo esterno che alla mia veneranda vedevo il mondo
Improvvisamente in maniera
Totalmente legittima si è portata via metà della Veneranda io non vedevo più niente
C'è da immaginare uno esce dalla cucina dove mia mamma cucinava io ci ho tutti i giorni la giocare improvvisamente c'è un muro
E questo questo modo mi ha provocato talmente tanta rabbia che son diventato aggressivo son diventato violente prendevo le
Le formiche le ammazzavo e prendevo le lei
Le mosche liste APPA con le ali era diventato poco Cooder nella la gabbia perché qui lo vivere ed unitaria ad accennarli dovrà sorbirsi da mio padre a volte capito che le a lui
Subiva questa ingiustizia per amore non per paura perché sapeva che sarebbe un vendicati poi con qualcuno della comunità o della famiglia quindi bisognava stare zitti essendo una minoranza perché altrimenti qualcun altro avrebbe pagato invece
Nell'altro caso quando
Coi potevo parlare però mi hanno minacciato di morte che Gheddafi avrebbe mandato qualcuno ad ammazzarmi io mi sono trovato tra la scelta
Pagarlo muoio in silenzio con la bocca tappata o per mano di Gheddafi ella è stata la mia prima rivoluzione la prima veramente veramente evoluzione ho parlato
Spaventato detto chissà adesso che cosa succederà e invece poi nel parlare e mi sono reso conto che dato che è uscito nei media
Allora questa cosa qua
Ha depotenziato loro ecco quello che hanno pagato Signa tutelato quello che è un pagato fondamentale e che poiché lei anche come
Facciamo come giornalista anche reati o cronista
Sicuramente lo sapete però quando viene tolta la parola alla persona quando gli si tiene messo un bavaglio non gli si dà la possibilità di esprimere e la persona certa questo si indebolisce
E l'altro si rafforza quindi è come se fosse un vampirismo psichico
Se uno non si esprime poi sta male perché l'altro si nutre di questo potere che toglie la libertà di parola la libertà di espressione
Quindi mi sono reso conto di queste per questo motivo ho detto va bene almeno assieme muoio muoio che almeno mi sono sfogato ma e mi sono liberato troppo e mi sentivo alti sicuro qua in Italia per un lungo braccio di Gheddafi poteva arrivare ovunque
E quindi me ne sono andato prima applicare al muro del pianto e poi mi è venuta la forza ancora maggiore ho detto che parlavo dopo che ho parlato invece mi ha detto va bene ti diamo tutto quello che sta abbiamo tolto nel viaggio che avevo fatto
Per fare ma che il diciamo in Libia per potervi all'ultima barriera
E quindi la cosa visto che diventavano possibili che quindi quando ci si che bella
Al potere all'abuso alla dittatura ragazzi ISMU all'antisemitismo
Se ci si ribella con integrità almeno nel mio caso con fondamentalmente con la fede in Dio perché io degli uomini non ho paura solo paura di Dio ormai dopo quello che ha attraversato e questo
Insomma succedono miracoli e io ne ho nove che racconta in scena appetibile
Sì è una fase che ricorre dicendo se non ricordo male non è realista di non crede nei miracoli sì dice ma sì più o meno diceva David Ben-Gurion il fondatore dello Stato di Israele diceva chi non crede nei miracoli non è realista
Senta si saranno fra gli scultori e l'hanno compreso che è una storia
Fondata sull'intolleranza e sulla invece contro faceva l'accettazione tutte come psicanalista come spiega l'origine dell'isola faccio una domanda enorme l'origine dell'intolleranza perché
Perché i mussulmani perseguitano gli ebrei io
Perché non ci sia certa di un'intesa che è così facile alla fine riconoscersi identificarsi gli uni e gli atti qui faccio una domanda proprio mostruosa che discuta e scrissi perché invece ci si perseguita avvicendate convalidato psichicamente da dove nasce questa
Questa reazione
Io guardi le racconto un sogno che ho fatto che quando è iniziata fare analisi con il professor Lucio PIN CUS
Prefetto un sogno che c'è un nazista che con un cucchiaio pieno delle ceneri di Auschwitz mi costringeva mangiare queste ceneri e io non la inginocchiato davanti Asti stivaloni
Rifiutavo rifiuta o presenti o poco quando mi sono svegliato ci troppo poco una sete
E e ho lavorato anni e anni su questo sogni e mi sono reso conto che proprio esistente entro di noi perché io non hanno niente a che fare la in Libia con questo sono nato dopo
O mi sono reso conto che è vero quello che dice Young dentro di noi c'abbiamo una che tipo della vittima perché tipo del persecutorie
E l'archetipo del combattente l'archetipo del Salvatore l'archetipo del testimone quello che succede nella storia e nel mio caso detto ma come mai io che c'entro io so stato più che altro vittima
E quindi
Mi sono reso conto che in realtà quel persecutore ero io
E quell'atto di me stesso che mi costringeva a comportarmi da vittima dopo che ho capito questo
Ho o l'unico modo per uscire da questo modello vittima carnefice è stato quello di assumermi la responsabilità e di dire va bene ho bisogno di essere non più che attiva la mia storia non identificare mi con la mia storia
Ma utilizzare la mia storia per farne qualche cosa
è stato quel momento in cui si è rotto il modello e anche
Come mi ha detto prima che la storia la Ca'conto è una tragedia però c'è anche questo senso
Credo che il collega Farina che raccontata con leggerezza sì sì dunque senza la gravità essenza
Come dire con quel senso di speranza che
Tre volte nella tragedia non sempre c'è ecco non sempre nel racconto tra tragedia si percepisce il respiro della speranza invece questo dello spettacolo anche pure costa elementi molto drammatici lo si avverte sempre
Sarebbe molto interessante parlare a lungo con David Giardina in questo mento non non possiamo io vi ricordo che lo spettacolo in scena fino al venticinque giugno a teatro Sala Umberto se volete a ingresso libero
Se volete avere delle informazioni e c'è anche alla fine della serata questo va detto c'è un buonissimo
In fresco libico si mangia il couscous se e anche il tackle le noccioline e quindi poi c'è anche uno scambio ci sono stati anche dei personaggi son venuti
Anche venuta la Chienti il Rabbino Capo e anche l'Imam Pallavicini sono tante personalità però
Non soltanto le personalità che magari possono dare importanza all'evento ma poco e lo spirito comunitario con cui è avvenuto che poi alla fine
Si mangia insieme si fanno le domande c'è questione innanzi
Do a dopo lo spettacolo c'è
C'è un'unione tra diciamo il il palcoscenico e il pubblico non c'è separazione c'è Unione quindi questo è e anche la
Conviviale fatto che alla fine poi si mangia qualche cosa insieme si condivide si pagava ecco si sta insieme
Bene dunque vi invito andare a vedere mercoledì venticinque giugno alla Sala Umberto c'è una pomeridiane ma serale
Se volete delle informazioni zero sei sei sette nove quattro sette cinque tre possono prenotare direttamente a dare il nome di tipo non ha il biglietto benissimo grazie allora dall'ingegner vi grazie ringrazia Gianfranco Cercone