03 AGO 2014
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Valter Vecellio - RADIO - 19:17 Durata: 2 ore 12 min
A cura di Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 3 agosto 2014 , condotta da Valter Vecellio che in questa puntata ha ospitato Valter Vecellio (giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione, Radicali Italiani), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 2 ore e 12 minuti.

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  • Pannella: "Ho quindi questo tumore in alto a destra nel polmone, e molto probabilmente anche al fegato. E devo dire, mon Dieu, non mi dolgo di come il caso, l'eredità, il buon Dio, mi ha trattato e mi tratta. E infatti c'è qualche problema: intendo passare chiaramente allo sciopero della sete, sempre in dialettica rispetto al potere al quale la nonviolenza propone proposte e obiettivi. Siccome quel signore di Firenze di questo aiuto ha sicuramente bisogno delle nostre proposte…"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Valter Vecellio

    giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione (RADICALI ITALIANI)

    Lo stato di salute di Marco Pannella, raccontato da Marco Pannella, a partire da una foto di lui che mangia un piatto di pasta dopo la prima seduta di radioterapia: "Intanto vorrei dire che da parte di persone, non solo compagni, dei quali mi fido, e della cui onestà nemmeno discuto, viene fuori il fatto che sarebbero almeno 285mila coloro che sono entrati in quella pagina (di Facebook, dove la foto di Pannella è stata pubblicata, ndr). Rispetto alle migliaia di interventi, risposte e lettere che mi sono giunte, ce n'è anche una piccola parte di 'dritti'. Cioè dicono: 'Ah, magna la pastasciutta! Dice che fa lo sciopero della fame, e poi…'. Io credo che sia inutile per buona parte dei nostri ascoltatori, ma rispetto ai 'dritti' che ho evocato vorrei dire: le cose che ho fatto prime di quell'ora è, con padroni e gestori del ristorante di Via della Panetteria, vecchi amici, ho detto: preparatemi un bel piattone di spaghetti - che erano tre giorni che mi provavano a tentare - e una birra, però lo faccio se avete i telefonini per fotografarmi. In quel momento non li avevano e allora abbiamo beccato qualcuno lì davanti per rassicurarli. Alla fine ho detto: 'Dobbiamo mandarla e metterla in Rete questa foto'. Questo mi fa ricordare che qualche decennio fa accadeva qualcosa del genere. Ero da Giolitti, sotto il Parlamento, e a un certo punto ho detto ai camerieri e ai gestori che mi conoscevano da 15 anni: stamattina prenderò un cappuccino, però mettetemi anche sul tavolo cornetti, croissant, io mi metto lì e però state attenti perché voglio che tutto sia ripreso e messo in Rete. Voglio che si venga a chiedere a voi di fare i testimoni del fatto che io sono uno che, mentre fa lo sciopero della fame, magna e beve qui da voi. E voi direte la verità di quello che capita. Così succede, quindi. Ma un'ora prima di sedermi al tavolino chiamai l'Ansa, l'Agi e dissi: sono un cittadino qualsiasi, e guardate che c'è 'questa vergogna di quel cialtrone di Pannella che fa lo sciopero della fame e della sete e invece è da Giolitti a mangiare'. Questi, figurati, sono arrivati e io ero lì senza masticare nulla, ma la messinscena c'era. A questo punto la cosa andò sulle agenzie, ma non andarono le dichiarazioni di camerieri e gestori". Ma "questa volta la maggior parte delle frasi e dei commenti sono stati incoraggianti". "Detto questo, quella roba è venuta fuori con le notizie che venivano dai miei medici e dai problemi che mi ponevano. In quel momento avevo detto della 'radioterapia', che confesso non sapevo bene cosa fosse. Mi si è spiegato che sarebbe stata fatta dinnanzi a un nodulo, cioè un modo per dire un inizio di un tumore, in alto nel polmone destro, mentre però anche si segnalava che c'era un'altra cosa diciamo quantomeno sospetta al fegato. Allora mi avevano detto che bisognava fare un mese di indagini. Allora nei cinque giorni di questa settimana ho fatto ogni giorno una seduta di radioterapia alle sei e mezza di sera, più qualche altro incontro con medici a Villa Margherita e altri. Adesso quello che viene fuori è che intanto bisogna mettere nel conto, e questa credo che sia una cosa importante: io, come noto, fumavo 100 Celtique al giorno, senza filtro, e non fumavo le Gitanes perché erano un po' leggerine. Già allora mi ricordo Ennio Boglino, un affermato medico e già mio compagno di banco, e altri medici che dicevano: guarda che alla tua età, dopo quattro o cinque anni dovrai tornare qui e ci dovremo occupare di te, smettila. Adesso, dopo 64 anni di cento Celtique, 70 Toscanelli alla grappa, viene fuori che ho degli inizi di tumore alla mia età, quando si sa che il tumore non è fulminante come ritmo. Allora seriamente dico: la scienza fa l'ipotesi, anche, che io per 65 anni non ho avuto nessun segnale di tumore grazie al fatto che non ho smesso un giorno di fumarne una. Faccio una valutazione e sarei contento di poterne rispondere". Poi Pannella cita una pubblicazione di Ulisse Franciosa sul legame tra digiuno, autogamia e longevità. "Adesso mi trovo a dovere, domani, passare a una seconda sessione, perché ho detto che c'è il fegato, dopo che questi cinque pomeriggi fatti dalle suore a Via Tagliamento, seguito come al solito dal professor Santini e da un collegio medico, lì diciamo che mi hanno sorvegliato nella cura che loro stesso avevano proposto. Loro mi avevano proposto una cura che durasse un mese. Però siccome mi hanno accennato che c'era la possibilità di fare tutto in una settimana invece che una volta e mezza a settimana, ho accettato. Loro mi avevano detto che mi avrebbe potuto dare senso di stanchezza e stress: devo dire che tranne avanti ieri sera, uscendo dal partito per andarmi a prendere 3 etti di ciliegie, perché non avevo preso i tre cappuccini… Ho continuato il Satyagraha in forme diverse". "Sono dovuto andare fino a Campo dei Fiori e allora mi sono accorto che faticavo a camminare. Però, camminando, siccome sono attento e ho una conoscenza del mio corpo… Facevo fatica per cui la tentazione era di prendere la prima sedia e sedermi, ma il respiro era assolutamente normale, non era affannato e l'ho raccontato ai medici che erano interessati ma non stupiti. Adesso da domani passiamo al fegato". "La sintesi è: persiste qualcosa, un fastidio che, a livello di tutte le analisi che hanno fatto, mi preoccupa. Siccome nessuno dei medici sa dirmi perché ho questo fastidio costante alla zona renale - altri lo chiamerebbero un dolore - Per il resto queste cose a 85 anni, dopo 64 anni che fumo, c'è chi dice che la media delle persone ha un alta percentuale di tumori anche in età appena matura. C'è dunque un rapporto, anche di scienziati che possono dire: questa cosa a Pannella è venuta fuori solo adesso, e vedremo quanto, anche grazie alle dosi che ha fumato". "Quello che è proprio della ricerca scientifica è che quando trova qualcosa di nuovo, questo qualcosa stupisce e rende scettici". "Ho quindi questo tumore in alto a destra nel polmone, e molto probabilmente anche al fegato. E devo dire, mon Dieu, non mi dolgo di come il caso, l'eredità, il buon Dio, mi ha trattato e mi tratta. E infatti c'è qualche problema: intendo passare chiaramente allo sciopero della sete, sempre in dialettica rispetto al potere al quale la nonviolenza propone proposte e obiettivi. Siccome quel signore di Firenze ha sicuramente bisogno di questo aiuto…"
    19:17 Durata: 20 min 57 sec
  • La questione giustizia nel nostro Paese: dalle condanne dell'Onu e della Cedu, passando per il richiamo istituzionale del Presidente della Repubblica e i contraccolpi per gli investimenti in Italia

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sull'operato del governo Renzi. Pannella: "Ancora oggi, ieri, il suo ministro della Giustizia… Continua a dimostrare che quelle condanne ultimative che vengono fatte da due decenni delle scelte del Governo italiano in materia di giustizia, con le conseguenze che comportano… In effetti questo presidente del Consiglio che vediamo in televisione a tutte le ore, e se non lo vedi lo senti, e se fai la pupù a un certo punto sicuramente ti parla, perché non c'è nemmeno un senso del pudore. Probabilmente io da ragazzo non vedevo Mussolini così presente come oggi vedo il nostro presidente del Consiglio". "Mussolini aveva solo la radio, e la gente che aveva i soldi per avere la radio e per ascoltarla erano sì e no decine di migliaia di persone fino al 1939-40. Quindi la sua comunicazione era tale da essere ossessiva ma nemmeno troppo, con poca gente. Adesso invece: tu non vuoi vederlo? Ma lo senti in Rete allora. A qualsiasi momento e ora ti danno questa straordinaria importanza, dunque c'è la saturazione del nulla. Perché si tratta del nulla. Perché tutte le peggiori cose per cui siamo imputati a livello internazionale, lui sceglie di essere questo! Prima nei Governi c'erano contraddizioni, qui no. Il ministro della Giustizia, ancora ieri, viene fuori e dice: 'Niente indulto, niente amnistia'". "Dopo aborto, divorzio e altro, il regime ha imparato: tutti fuorché i Radicali, perché non si sa che ti combinano". "Abbiamo avuto la Cedu. Abbiamo avuto perfino, un mese fa, l'Onu che con una specifica commissione ha ripetuto le cose dette dalla Cedu e dal Presidente della Repubblica. Perché ripetiamo: noi per anni avevamo invocato un intervento istituzionale del Presidente della Repubblica. In realtà sottovalutavamo questo fatto perché dal Secondo Dopoguerra, da quando è stata approvata la Costituzione, solo 15 messaggi sono stati inviati dai Presidenti alle Camere da allora ad adesso. Fatto sta che il Presidente l'ha fatto dopo un anno o due che lo auspicavamo, e lo ha fatto in modo tecnicamente e culturalmente ineccepibile e serio". "Adesso abbiamo che cosa? Che anche l'Onu è arrivata, sempre trattando gli obiettivi che noi suggeriamo da molti decenni: quello per la giustizia, non tanto per le carceri. L'amnistia perché ci siano ragionevoli durate dei processi penali, ma anche civili. A questo punto abbiamo il presidente del Consiglio che fa fuori la Bonino; di lui si sa tutto quello che fa, come è vestito e cosa fa, ma che lui abbia fatto fuori la Bonino per metterci l'attuale ministra degli Esteri, e che lui pensi di ottenere per questa ministra un 'altissimo incarico' a livello europeo" nessuno lo approfondisce. Le critiche di Pierluigi Bersani a Renzi, passate perlopiù sotto silenzio. La popolarità della Bonino: "Lui non voleva avere una ministra radicale solo per questo motivo: non voleva, avendo lui la sua popolarità in corso di formazione, la Bonino perché popolare". "Qualche difficoltà oggettiva" incontrata ora da Renzi per promuovere Mogherini a ministro degli Esteri dell'Ue: "Il nostro presidente del Consiglio sta andando in Egitto e dappertutto, e coglie l'occasione per ribadire che noi proponiamo l'attuale ministra degli Esteri come ministra degli Esteri dell'Ue". Alla luce di alcuni episodi riportati dalla stampa nazionale sugli effetti economici negativi della malagiustizia italiana, Pannella ricorda la sua interlocuzione sul punto con il governatore della Banca d'Italia Visco e con il ministro Giovannini. "Provvedimenti del Governo rispetto a questo problema economico e sociale… Se noi non abbiamo investimenti internazionali, ma anche nazionali… Perché se quelli internazionali non vengono per questa causa, è evidente che ci sono anche delocalizzazioni all'estero di imprenditori italiani". In passato "dicevo che il problema era quello di collegarsi con chi? Con il 90 per cento degli imprenditori italiani, piccoli e medi, e li chiamavo 'Terzo Stato'. A questo punto erano l'oggetto della nostra campagna. Purtroppo questo Terzo Stato non ha avuto rappresentanti sindacali e corporativi che hanno difeso le ragioni del 90 per cento degli imprenditori italiani rispetto ai diversi interessi del residuo 10 per cento degli imprenditori che fanno parte, come Einaudi ed Ernesto Rossi avevano sempre indicato, e sono complici di una politica corporativista e non democratica, che connotava poi la confluenza dei ceti sindacalizzati a difesa degli stessi interessi presunti"
    19:38 Durata: 21 min 53 sec
  • Pannella: "Io sto cercando di ottenere un po' di attenzione e di credito da parte del mondo giuridico, degli operatori giuridici, perché ritengo giunto il momento in cui, dopo tante puntuali deplorazioni e condanne – Cedu, Onu e Presidente della Repubblica", il governo continua a escludere "misure strutturali". Il problema di fondo della "non ragionevole durata dei processi": "Io continuo a dire che il problema centrale è questo e che l'amnistia riguarda questa cosa. Poi certo ci sono i reati contro i diritti umani e lo Stato di diritto. Ma su questo a nessun radicale è stato permesso di parlare"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L'intervista del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a Repubblica. La sua contrarietà ai provvedimenti di clemenza. Pannella: "Io sto cercando di ottenere un po' di attenzione e di credito da parte del mondo giuridico, degli operatori giuridici, perché ritengo giunto il momento in cui, dopo tante puntuali deplorazioni e condanne – Cedu, Onu e Presidente della Repubblica", il governo continua a escludere "misure strutturali". Il problema di fondo della "non ragionevole durata dei processi": "Io continuo a dire che il problema centrale è questo e che l'amnistia riguarda questa cosa. Poi certo ci sono i reati contro i diritti umani e lo Stato di diritto. Ma su questo io non riesco a superare, per nessuno di noi - non so se Emma stia tentando senza riuscire - A nessun radicale è stato permesso di parlare, e quindi a nessuna parte degli ascoltatori italiani è stato consentito di conoscere e giudicare le posizioni radicali sulla giustizia". Pannella ricorda la sua denuncia in Parlamento, con Nilde Jotti presidente della Camera (lo fu dal 1979 al 1992), contro "l'infamia comunista di scegliere la prescrizione invece che l'amnistia"
    20:00 Durata: 11 min 52 sec
  • Il dibattito interno al mondo radicale

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Rita Bernardini ha superato i 35 giorni di sciopero della fame. Le adesioni di tanti Radicali e cittadini. Il dibattito interno ai Radicali. Sul gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline) in Puglia: "Prima di questa operazione sull'Adriatico, anche in Abruzzo e Marche dove i No Triv sono pochi e sono Radicali… Vorrei ringraziare quindi i Radicali teramani ma anche quelli che fanno questa lotta in condizioni più difficili dalla Puglia, ma anche Bolognetti dalla Basilicata". "Devo dire che il direttore di Radio Radicale sta superando una cosa che da anni io ritenevo dovesse essere superata e mi diceva che era impossibile: quella di avere palinsesti noti di RadioRadicale. E si è trovato in queste settimane il fatto che tutti i notiziari, tre o quattro mi pare che siano, dalla mattina presto fino alla sera, preannunciano e ricordano quale è il palinsesto della giornata e non solo. Così è già da ieri sera che i notiziari di Radio Radicale ricordavano che oggi alle 17 ci sarebbe stato il nostro dibattito"
    20:12 Durata: 12 min 46 sec
  • Pannella: "Adesso a me sionista sta accadendo il processo per cui la politica ufficiale di Israele" ignora le proposte radicali e i consensi israeliani favorevoli all'adesione all'Ue. "La cosa è grave perché proprio in occasione delle nostre proposte, non due Stati ma magari uno Stato con costituzione democratica membro dell'Ue", allo stesso tempo il Dalai Lama ha detto di voler "lottare perché la popolazione degli Han, cioè la popolazione dominante, abbia più diritti" e non più a favore dell'indipendenza del Tibet. "Una posizione nata, come noto, all'interno del Partito radicale"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La situazione mediorientale e le storiche proposte radicali, come quella di far aderire Israele all'Unione europea: "E' un argomento proibito in Italia, dal regime, da 20 anni". "Israele? Io recentemente ho fatto anche un intervento su invito della Comunità ebraica romana a Piazza del Pantheon, e lì ho avuto già l'occasione di anticipare questo che sto per puntualizzare. Io ho dichiarato quella sera, e nessuno mi ha potuto criticare, che ero l'unico in quella piazza a professarsi 'sionista' da tempo. C'erano ovviamente moltissimi amici ebraici e israeliani in quella piazza. Poi ho detto: se qualcuno vuole correggermi e dirmi che c'è un politico che rivendica di essere sionista… Non è che mi è andata male, mi è andata come mi va col mio Israele. Perché così come accadeva con i socialisti alla Jean-Jaurès prima degli accordi Ribentropp-Molotov, prima che il Pcf proclamasse il dovere della disobbedienza civile per rafforzare la Linea Maginot, cioè una difesa contro i nazisti…", quindi "i socialisti si trovavano di fronte al fatto che il nazionalsocialismo stava diventando un attore del mondo contemporaneo": "Adesso a me sionista sta accadendo il processo per cui la politica ufficiale di Israele… La cosa è grave perché proprio in occasione delle nostre proposte, non due Stati ma magari uno Stato con costituzione democratica membro dell'Ue", allo stesso tempo il Dalai Lama ha detto di voler "lottare perché la popolazione degli Han, cioè la popolazione dominante, abbia più diritti" e non più a favore dell'indipendenza del Tibet. "Una posizione nata, come noto, all'interno del Partito radicale". Sul problema degli esuli palestinesi: "Ma col cavolo, per quelli che saranno nel frattempo andati nei Paesi democratici, che torneranno se anche in questo Stato palestinese non ci sarà una Costituzione democratica, come per gli ebrei e per gli israeliani. Quindi vorrei sottolineare come la posizione del Partito nonviolento transnazionale, attraverso atti coraggiosi - era successo anche in Sud Africa per un periodo - e ascolti coraggiosi di personalità provvisoriamente dirigenti di altri Stati sia stata accettata e fatta propria, mentre in Italia è vietato parlare di questo. Per aiutarli, devo dire alla classe dirigente di Israele: guardate, avete commesso un errore. Per tre volte l'Istituto Adenauer ha sondato il popolo israeliano per sapere cosa pensava della nostra proposta 'Israele membro dell'Ue'. Allora io dico: vedete, voi anche in Israele avevate un aiuto come in Italia coi referendum radicali quando abbiamo potuto ottenerli, come accaduto con il referendum Tortora e quello sul finanziamento pubblico, ma poi oggi il regime non vuole che noi siamo giudicati dal popolo italiano, perché noi siamo popolo italiano. Sono andato in Israele per dire: non incorrete nell'errore in cui si è incorsi in Italia". Pannella compie un excursus sul ruolo del Gran Consiglio del fascismo, con l'ordine del giorno Grandi del 24 luglio 1943, nella deposizione di Mussolini. Poi su Benedetto Croce – presidente del Partito liberale italiano "di cui io ero membro", ricorda Pannella – e la sua posizione sul referendum tra monarchia e repubblica. Infine sulla trasferta dello stesso leader radicale in Spagna a favore dell'obiezione di coscienza
    20:24 Durata: 22 min 26 sec
  • Dall'Ansa di oggi, con la "presenza", secondo il leader radicale, di "uno storico giornalista democratico impegnato" dell'agenzia di stampa ("non ne faccio il nome") all'eredità di Montanelli tra Travaglio e Feltri

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L'Ansa ha ripreso le frasi di Pannella sul suo stato di salute. La "presenza", secondo il leader radicale, di "uno storico giornalista democratico impegnato" dell'agenzia di stampa, "non ne faccio il nome". Il precedente con la missione di Pannella e Matteo Angioli a Londra, ospitati dalla sede londinese dell'Ansa. Pannella poi si rivolge a Marco Travaglio: "Al giovane Travaglio vorrei ricordare che Indro Montanelli aveva, negli ultimi due anni della sua vita, un criterio che guidava le sue scelte politiche. Ricorderò che lui si era pronunciato per l'eutanasia, per esempio. Ma parlava di me e di noi dicendo che c'era 'un odore di bucato'. E incidentalmente aveva scritto: se io dovessi decidere del mio risposo definitivo, vorrei farlo accanto a questo odore di bucato". "Vorrei ricordare che il criterio di apprezzare l'odore di bucato di una vita, di una vita del Partito e non personale, era un criterio che credo Travaglio abbia totalmente perso. A questo punto è troppo reattivo e reazionario nelle congiunture nelle quali si trova". Quindi il leader radicale parla "della famiglia Feltri che ne segue l'eredità" e anche di Federico Orlando: "Federico, voglio ringraziarti moltissimo. In quelle quattro righe, io ho sentito, dentro di me, e dentro e fuori di te, la parte più viva, più dura e più dolce di Indro Montanelli, quindi grazie". "Vorrei poi ringraziare pubblicamente il fatto che tra le migliaia che mi hanno scritto c'era una dichiarazione pubblica di Masi, il direttore del Tg2, che ha preso posizione in questa occasione con una dichiarazione anche di affetto e ha deciso di farla pubblicamente. Allora voglio ringraziarlo, perché anche lì riconosco Indro e ti sono grato perché so che in notevole misura c'è questa sua attenzione"
    20:47 Durata: 11 min 8 sec
  • Un excursus sulla storia radicale, quasi sessantennale

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Tra poco ricorreranno i 60 anni del Partito radicale. Vecellio cita la rivista "Sinistra radicale" del 1961. Pannella compie un excursus su alcuni militanti e personalità dell'epoca. Il contributo di Domenico Modugno. I rapporti con Vito Guarrasi (1914-1999). L'incontro con il fascista Filippo Anfuso (1901-1963) e il suo elogio dell'"antifascista" Pannella. Baget Bozzo e il suo dichiarare che Pannella "ci incalza sui nostri valori". In conclusione su Eugenio Scalfari: "Arrigo Benedetti una cosa che ci aveva raccomandato era: quando me ne vado, non fatelo venire ai miei funerali. Non dico di chi lo dicesse, ma forse si capisce. Ed era lui che aveva inventato il giovane Scalfari". Pannella infine ricorda: "Nel mio primo discorso parlamentare, quello in cui mi sono presentato nell'estate del 1976, ho citato, tra i referenti della mia storia, la storia libertaria, la storia laica, una sinistra libertaria - non comunista quindi - e la Destra storica"
    20:58 Durata: 20 min 46 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Appuntamenti della settimana. Pannella: "Giovedì devo andare a un altro appuntamento, tipo radioterapia, per il fegato. E devo riprendere da domani e dopodomani la preparazione per quel giorno in cui sarò però a Pio Undicesimo. Mi sento molto sereno, ma i medici non riescono a capire l'unico fastidio vero: perché continuo ad avere da un mese e mezzo un fastidio, a volte crescente, corrispondente alla zona renale. Quindi io che mi occupo delle cose serie, quando una cosa non la conosco mi preoccupo anche. Torno a dire che sono molto sereno con le mie condizioni di salute". L'appello alle iscrizioni al Partito radicale e a tutta la galassia radicale. "Noi siamo letteralmente, ed è un risultato di quello che Gianni Betto dimostra con i suoi studi, da più di 20 anni, in modo straordinario e matematico, e più che mai negli ultimi 2 o 3 anni, vietati agli italiani. Agli italiani è vietato giudicarci. Allora, una volta vi furono 40mila persone che si iscrissero al Partito per accorrere a difenderci. Io oggi torno a dire che ne abbiamo bisogno almeno di 50mila, perché non abbiamo voti e non facciamo parte delle cosche partitocratiche". "Rischiamo davvero di non farcela più. E' un problema di settimane. Iscriversi è dare un obolo serio. Non avete i quattrini? E mendicateli! Perché io oggi vedo tanti pensionati chiedere elemosina, e ho ammirazione e compassione per loro. Quindi io aspetto anche che vi siano persone che per un Partito della regola" possano fare molto
    21:19 Durata: 10 min 53 sec