Speciale giustizia

Buona sera ebbene ritrovati all'ascolto dello speciale giustizia un cordiale saluto a Sergio Scandurra allora la nostra rubrica di cronaca giudiziaria che se sarà non può fare a meno che a mente di concedersi alle battute finali del processo sulla cosiddetta trattativa
Stato o mafia
Oggi si è conclusa la requisitoria del corposo Ufficio di pubblica accusa ben quattro i pubblici ministeri Di Matteo
Tartaglia del bene e Teresi e dunque a conclusione di requisitoria sono state formulate le richieste di pena per i diversi imputati che siedono sul banco degli imputati appunto di questo processo che sta celebrando davanti
La Corte d'Assise di Palermo presieduta dal dottor Alfredo Montalto
Affiancato dal giudice a latere Stefania tra mille e dai giurati popolari essendo un processo che appunto si tiene in Corte d'Assise
Nel suggestivo luogo che ha ospitato eventi di cronaca giudiziaria molto più significativi come il maxi processo di di Palermo
Che però venne liquidato molto meno tempo con centinaia di imputati rispetto a poco meno di una dozzina di imputati nel processo trattativa che invece durato quattro anni e otto mesi di dibattimento duecentodieci udienza
Tenute con un ritmo di due udienze a settimana in media in alcune volte anche tre e col record lo ricordiamo dell'escussione testimoniale di un capo di Stato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Questo processo sostanzialmente punta a riesumare a raccogliere tutta una serie di casi giudiziari che in alcuni casi hanno avuto archi decreti di archiviazione legacy
Sia per Caltanissetta e Palermo tutta al il filone mandanti occulti
Sistemi criminali e di andare la soluzione invece non appellata dunque definitiva che ha visto assolto il generale Mori e il capitano Ultimo per la mancata perquisizione del covo di Riina
La soluzione definitiva del processo clone trattativa dove tutti si fece entrare Ciancimino dentro al processo per la mancata cattura di Provenzano
Poi proseguito in appello dal punto dal procuratore generale Scarpinato che cinefilo diciamo una condotta criminale quasi dal Patto di Yalta ai giorni d'oggi a carico di morti
E poi la Cassazione invece a definitivamente assolto il generale Mori e il colonnello Mauro Urbino
E non abbiamo ancora tenuto conto dell'altro processo stralcio a carico di Calogero Mannino che già visto la prima soluzione inabile al rito abbreviato a carico dell'ex ministro democristiano questo processo trattativa dunque
Durato veramente tanto tanto tempo e però ripropone soprattutto sul processo Plone
Quello a carico di Mori un vino per cui già c'è una più che consolidata e definitiva soluzione davanti ai giudici della Corte Suprema di Cassazione il il cosiddetto ne bis in idem
Di cui peraltro di Matteo diciamo a vanta una certa esperienza qualcuno ricorderà come nel caso del processo Cuffaro ci fu uno scontro all'interno della procura
Il procuratore capo era l'attuale presidente del senato Pietro Grasso l'uomo-macchina di dottrina e il suo vice Giuseppe Pignatone
Si fece un processo che Pignatone Grasso vinsero con reato di favoreggiamento aggravato ex articolo sette ma Di Matteo si in punto e volle fare un processo ne bis in idem per concorso esterno in associazione mafiosa
Salvo poi perde l'appunto perché i giudici stessi e la sentenza non accoglieranno le richieste
Per un nuovo processo a carico di Cuffaro proprio perché era sostanzialmente la replica di un processo già tenuto e consumato a sentenza definitiva dunque diciamo Di Matteo a ha una certa esperienza di processi in punto di ne bis in idem non è da escludere che quando arriverà il giorno delle arringhe difensive gli imputati qualche avvocato questo punto pur sicuramente farà notare allora come procederemo noi nell'ascolto del documento odierno
Procederemo capovolgendo un po'le cose partendo dalla conclusione dell'udienza di oggi dice con la voce del procuratore del sostituto procuratore Vittorio Teresi che formula le richieste di condanna molto pesanti nella proposta della pubblica accusa
Quindici anni per il generale Mario Mori dodici per il generale Antonio Subranni e il colonnello Giuseppe De Donno dodici per Marcello Dell'Utri ma fra gli imputati c'è anche l'ex ministro agli Interni Nicola Mancino accusato di falsa testimonianza per lui
Nei suoi confronti la Procura chiede una condanna di sei anni
Poi un'altra condanna viene chiesta altre condanne intorno nella stessa per i mafiosi sedici anni per Leoluca Bagarella dodici per Gaetano Cinà non luogo a procedere per morte del reo a carico
Di Toto Rina perché nel frattempo gli anni passano e dunque atti gli imputati diciamo passano altrove in si direbbe a miglior vita
Però o appunto molto molto pesanti per un reato nonché magari voi l'opinione pubblica quella meno
Ferrata nelle questioni di giustizia penserà si tratti di stragi di no il trecentotrentotto minaccia violenza corpo politico dello Stato
Che può essere configurato anche per un antagonista squat R che piazza una bomba carta davanti a una porta di una prefettura della Repubblica o di una non sapremmo dire di un biennio una tenenza dell'arma dei carabinieri
Ma in realtà la misura pesante di questo reato che una volta of record scendere ci disse erogato da quattro soldi in effetti si è però poi nella pesantezza della proposta
Delle richieste penali formulate infatti solo si pensi il generale Mori ha un anno in meno di richiesta di condanna di un mafioso come Leoluca Bagarella maori che è quello che ha catturato Riina praticamente per intenderci
Appesantito dall'aggravamento ex articolo sette l'aggravamento a Cosa Nostra che è un aggravamento che a quanto pare può essere messo in ogni dove
Volendo se un contadino
Di Corleone
Ruba un galletto in una campagna può essere configurato ladro di polli ex articolo sette aggravante a Cosa Nostra
Questo spiega perché lei misure che sono state appunto chieste in punto di proposta dalla pubblica accusa di Palermo però attenzione c'è una sorpresa a proposito di trattativa
Anzitutto un altro imputato Brusca Brusca beneficia di una prescrizione coatta in quanto collaboratore di giustizia e quindi via il la qualificazione irato per Brusca ma a proposito di trattativa
Vi chiederete e Massimo Ciancimino
Massimo Ciancimino sì
Ha avuto anche lui diciamo i suoi benefici della durata di questo processo in barba all'articolo centoundici della Costituzione sulla ragionevole durata dei processi per cui voce abbiamo anche gli imputati che nel frattempo passare a miglior vita altri sono già abbastanza avanti con l'età
Ma i dati anagrafici purtroppo sono inoppugnabili non vorremmo essere in delicati facendo notare questa cosa però Massimo Ciancimino ha visto la chiedere da parte dei pubblici ministeri la prescrizione
Per il reato di centodieci quattrocentosedici bis concorso esterno in associazione mafiosa Ciancimino che apriva e chiudeva la porta a Bernardo Provenzano
In casa di don Vito evidentemente ha beneficiato di questa cosa ma ci torneremo su questo aspetto perché ci sono altre probabilità di Perth di prescrizione sull'accusa di calunnia per cui la procura di Palermo chiede soltanto cinque anni
Da Ciancimino già ricevuto delle condanne pesanti in punto di calunnia
Nel distretto di Caltanissetta ma soprattutto sta scontando una condanna per detenzione di esplosivo per intestazione fittizia di beni e riciclaggio nella vicenda delle società del gas sta rispondendo in diversi distretti di Corte d'Appello di Italia di vari reati per lo più di calunnia
E e dunque anche lì il principale testimone di questo Processo viene comunque salvato dalla lunghezza estenuante esasperante
Di questi procedimenti giudiziari dell'uranio palermitana
Allora noi questa sera per quanto riguarda la parte documentale partiamo dalla fine dell'udienza di oggi sentiamo la voce di Terence che prima di formulare le proposte di condanna a un momento diciamo autobiografico
Chiede ai giudici per un attimo di concedersi a un pistolotto un pistolotto finale
Di questo processo per quanto riguarda la pubblica accusa che ha condiviso con Nino Di Matteo Del Bene e Tartaglia che sono gli altri pubblici ministeri sentiamo Teresi cosa ha detto
Abbiamo finito vi chiedo soltanto pochi minuti di pazienza perché procederemo alle richieste di pena consentitemi ovviamente un pistolotto finale dopo cinque anni di processo
Noi
Noi soli noi soli quattro
Abbiamo messo insieme e messo in fila
Fatti
Che abbiamo cercato di raccogliere nel pieno rispetto
Delle norme di legge e di propormi nel rispetto delle norme di legge sui limiti della prova nel dibattimento
è come in un palazzo
Abbiamo presso queste tessere e li abbiamo messo insieme
Ma come in un puzzle la singola tessera non fa vedere il quadro generale
La singola tessera diventa rilevante è importante soltanto se si incastra perfettamente in quello che sarà il quadro generale noi siamo convinti
Che tutte le tessere che abbiamo ricostruito che vi abbiamo offerto a partire dagli anni settanta
Fino ai fatti che abbiamo ricostruito fino agli anni alla metà degli anni novanta
Siano tutte
Tessere
Che si incastrano perfettamente
E che disegnano un unico esclusivo direi univoco quadro di insieme
Che il quadro d'insieme
Che anche fare
Con l'atto di accusa che vi abbiamo proposto con i reati che abbiano contesto attuale tutti gli imputati
è un quadro d'insieme che ha tinte fosche
è un quadro d'insieme nel quale qualche tessera è sporca di sangue
Il sangue
Di quelle vittime
Dei dalle quali non voglio riproporre i nomi perché Cardarelli il pietismo
Le vittime delle stragi stragi che sono rimaste
In qualche modo i margini noi abbiamo sfiorato questi fatti che vi abbiamo proposto hanno avuto a che fare in qualche modo con le stragi
Per esempio possiamo dire che la strage di Capaci è una strage che è stata consumata
Per vendetta e per fermare quella grande evoluzione normativa che Giovanni Falcone aveva impresso all'interno del ministero quindi è una strage di conservazione perché non si voleva far continuare l'innovazione la strage di Giovanni Falcone alla strage di capaci è l'ultima strage della Prima Repubblica
I fatti poi si sono evoluti
Ma Paolo Borsellino probabilmente era adesso come un ostacolo al cambiamento che si voleva al cambiamento che si pensava
Al momento in cui è stata fatta l'ignobile trattativa la strage di via D'Amelio probabilmente è la prima strage della seconda
E poi ci sono state tutte le altre
Non spetta a noi
Direi capire sondare
Qual è il rapporto che è allegato i fatti che vi abbiamo prospettato con con le stragi io mi auguro che altre autorità giudiziaria
Preposte a questa certamente competenti a questi fatti se vorranno
O magari in ossequio al principio dell'obbligatorietà dell'azione penale
Potranno leggere in modo intelligente consequenziale questi fatti e metterli nella relazione eventualmente per loro penalmente rilevante
Noi ci limitiamo a guardare il quadro che vi abbiamo perso
Quel quadro ci dice che abbiamo raggiunto la prova piena della responsabilità
Degli imputati e quindi di chiediamo di affermare la responsabilità di tutti gli imputati in ordine
Ai reati loro contestati e in particolare
All'imputato Bagarella per il reato di cui al capo A anni sedici di reclusione
Per Cina Antonino sempre per il capo a anni dodici di reclusione
Per l'imputato Giovanni Brusca in ordine al capo a previa concessione della speciale diminuente dell'articolo otto della legge sui collaboratori di giustizia vorrà la corte dichiarare non doversi procedere per estinzione del reato per intervenuta prescrizione per l'imputato Marcello Dell'Utri in ordine allo stesso reato di cui al capo A la pena di anni dodici di reclusione per l'imputato Mario Mori per il reato di cui al capo A la pena di anni quindici di reclusione
Per l'imputato Subranni Antonio
La pena di anni dodici di reclusione
Per l'imputato De Donno Giuseppe la pena di anni dodici di reclusione
Per l'imputato mancino Nicola in ordine al reato di cui al capo cd la falsa testimonianza la pena di anni sei di reclusione
Per l'imputato Ciancimino Massimo in ordine al capo di l'ipotesi cioè di partecipazione ad associazione di tipo mafioso
Noi riteniamo per la sua condotta se sia vada ritenuta esaurita ai fini di questo processo quindi dal giudizio al quindici gennaio del novanta tre
E quindi chiediamo per questo capo dichiararsi non doversi procedere per estinzione del reato per intervenuta prescrizione
Sempre per Massimo Ciancimino in ordine al reato di cui al capo è e cioè per la calunnia condannato l'imputato alla pena di anni cinque anni di reclusione
Condannare tutti gli imputati alle pene accessorie di legge
E per Riina Salvatore dichiararsi non doversi procedere per morte del reo
Così avete sentito il pistolotto iniziale per stessa ammissione del pubblico ministero Vittorio Teresi le richieste di condanna che oggi al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia pubblici ministeri di Palermo
Chiedono alla Corte d'Assise presieduta dal dottor Gola Alfredo Montalto avete sentito appunto il particolare che vi facciamo subito notare la prescrizione intervenuta per concorso esterno in associazione mafiosa a carico di Massimo Ciancimino
Che fu diciamo autore di una profezia avveniristica in un'altra inchiesta curata dalla procura di Roma non solo dalla procura di Roma con quella procure diciamo del centro Italia su inchieste allora curate dal Capitano Ultimo
Si tratta della indagine sulla corretti o per la più grossa operazione di riciclaggio su una discarica la più grande discarica d'Europa
In Romania
Nelle intercettazioni Massimo Ciancimino parla con l'imprenditore Romano Tronci e dice ma tanto dopo vent'anni il mio reato a Palermo di concorso esterno è bello prescritto
Ma già gli avvocati fanno notare che anche entro giugno oppure reato di calunnia ai danni del prefetto De Gennaro
Andrà in prescrizione e quindi andrà in prescrizione e con ogni probabilità quando ancora forse non arriveranno neppure le motivazioni del di questo processo trattativa ma c'è di più
Il passaggio che nel pistolotto stessa ammissione il termine appunto scomodato dal Pubblico ministero Teresi viene dedicato al contesto delle stragi drammatiche nel novantadue
Quella di Capaci e via D'Amelio
C'è un passaggio in cui avete sentito Teresi dice riteniamo di aver raggiunto la prova Piera della responsabilità degli imputati alcune tessere di questa storia sono sporche di sangue il sangue delle vittime delle stragi e confidiamo a un certo punto dice che altre autorità giudiziarie facciamo luce il riferimento è alla Procura di Caltanissetta
Che però col processo Borsellino quater non ha solo smontato permesso al chiodo le responsabilità dei falsi collaboratore di giustizia da Scarantino in giù
Ma si è dovuta anche occupare di testimoni e argomenti dibattimentali che pure abitano hanno abitato in questo processo trattativa non foss'altro che Lapo procura di Palermo sono inchieste puntavano a dimostrare che
L'omicidio di Paolo Borsellino con la strage di via D'Amelio diciannove luglio del mille novecentonovantadue fosse dovuto alla trattativa
Peccato però che la pubblica accusa di Caltanissetta va contro le argomentazioni della Procura di Palermo
Avendo sostenuto nella requisitoria Borsellino quater di cui si attendono le motivazioni che non c'era alcuna producibilità giudiziarie processuale di questo assunto
Sulla strage di via D'Amelio soprattutto sull'eliminazione o di Paolo Borsellino avendo operato smontato in punto di requisitoria alcuni assunti che pure abitano nell'impianto accusatorio dei pubblici ministeri in questo in questo processo
E dunque non resta a questo punto che sentire una parte per ragioni spazio diceva ascoltarla tutta l'inizio dell'ultima giornata di requisitoria curata dal Pubblico Ministero del bene e poi dal pubblico ministero Di Matteo che appunto interverrà prima che tenessi formuli le richieste di pena che abbiamo appena sentito però con un passaggio incredibile surreale in cui critica i giudici di aver assolto il generale Mori nel processo clone fino in Cassazione
Cosa che poi tour vera la stessa corte ma insomma Di Matteo sono ancora contestare sentenze passate in giudicato della corte suprema di Cassazione
Davanti appunto un processo in punto di ne bis in idem ma sentiamo questa parte di documentazione finale con Del Bene che parlerà ancora di Dell'Utri Berlusconi via e via andare
E allora possiamo iniziare l'udienza di oggi per il Senato ancora alla requisitoria del pubblico ministero al quale quindi diamo la parola grazie buongiorno a tutti innanzitutto mi scuso ancora veritieri delle difficoltà ma imposto fin influenza adesso mi hanno tolto la parola ebbene riprendiamo
Intervento
Rappresentando come
Considerando le dichiarazioni di Brusca che ha riferito di contatti avviati da Mangano condivide Luca nell'autunno del mille novecentonovantatré così come conferma dalle due notazioni nelle agende dell'imputato alle date del due trenta novembre del novantatré e proseguiti certamente sino alla primavera del novantaquattro ricorderete la data degli articoli del settimanale L'Espresso di marzo aprile del novantaquattro nonché
Quelle convergenti di Cucuzza Gagliano Di Natale che estendono l'arco temporale sino al Natale del novantaquattro risulta provato che gli incontri fra esponenti mafiosi e Marcello Dell'Utri siano stati plurimi e ripetuti nel tempo
Dal collocare stia prima delle elezioni e tra questi anche l'incontro nel gennaio del novantaquattro al bar Donen con Giuseppe Graviano raccontato da da Spatuzza
Che
Dopo le elezioni politiche del marzo del novantaquattro nel corso di questi incontri sia Graviano che mancano hanno sollecitato Dell'Utri a intervenire nell'interesse di Cosa Nostra al fine di dare esecuzione all'accordo raggiunto pena la prosecuzione della stagione stragista
E l'attentato all'olimpico come più volte ho sottolineato ieri
Costituiva un monito estremamente preoccupante
In tale momento storico-politico è ovviamente il linguaggio della violenza quello predilette utilizzato dai mafiosi che sulla cultura della violenza
E sull'organizzazione della violenza hanno costruito un sistema di potere la loro carriera criminale personale
Proprio perciò e soltanto con l'uso di questo linguaggio per i capi di Cosa Nostra ed in particolare uomini violenti e sanguinari come Bagarella e Brusca concepiscono il loro relazionarsi con la politica
Soltanto con l'uso della violenza pensano di poter realizzare i loro propositi e Dell'Utri non sia affatto sottratto a questo compito si è fatto in tempo a tre portatore di tale linguaggio della violenza nell'interesse dell'organizzazione mafiosa
Dell'Utri esplicitata efficacemente all'onorevole Berlusconi la matrice la natura mafiosa dell'intimidazione l'entità della gravità della minaccia con conseguente necessità di dare il sì attuazione alle garanzie date
Al punto che l'interlocutore nel frattempo divenuto presidente del Consiglio dei ministri dopo aver percepito la concretezza
Del pericolo paventato il pur di evitarlo si è piegato è stato costretto a dare assicurazioni di intervenire nella direzione auspicata e voluttà
Dagli esponenti mafiosi come confermato dalle espressioni pronunciate con tono soddisfatto da Graviano secondo il racconto di Spatuzza
Ebbene il linguaggio della violenza ha sortito l'effetto sperato le ultime nel tempo pressioni minacciose del novantaquattro finalizzata ad aprire benefici e garanzie hanno ottenuto le risposte attese
Ma quali sono le tanto attese risposte
Si tratta di alcuni provvedimenti legislativi come riferito dal collaboratore Cocuzza
Che il governo Berlusconi nella sua pur breve vita dal maggio al dicembre novantaquattro
E stato costretto ad adottare o si preparava a varare per venire incontro alla pressione di Cosa Nostra veicolata tramite Dell'Utri
Cucuzza
Ha riferito che i miei due incontri a Como Dell'Utri
Siamo nel
Nel periodo prossima Natale novantaquattro
Aveva riferito a Mangano leggo testualmente le parole di Cucuzza di una correzione del decreto Biondi dopo che l'aveva firmato Moroni Maroni esima
L'UDC Moroni perché Milan trascrizione indicato Moro che riguardava il quattrocentosedici bis
Per quanto riguarda l'arresto sul quattrocentosedici bis c'era stata una piccola modifica che non venne mai approvata perché i morosi Silibello e non so forse anche il capo dello Stato
Pagine cinquantaquattro cinquantacinque duecentoquarantasette della trascrizione del quattordici aprile del novantotto
Il collaboratore parla in particolare di una piccola modifica apportata al decreto Biondi dopo la firma del ministro Maroni afferente l'arresto per quattrocentosedici bis
Che non era stata approvata a causa dell'opposizione di Maroni del partito della lega che riteneva di essere stato imbrogliato finisce il collaboratore
Cucuzza si riferisce
Al decreto legge numero quattrocentoquaranta del novantaquattro e ma nato il tredici luglio novantaquattro su iniziativa di Alfredo Biondi all'epoca ministro della Giustizia del governo Berlusconi mai convertito in legge effettivamente per l'opposizione della lega
Che faceva parte della quali azione che sosteneva quell'esecutivo si tratta del decreto legge dominato salva ladri
Perché consentiva per la maggior parte dei reati di corruzione
Gli arresti domiciliari invece della custodia in carcere in attesa del processo
Un attento esame del predetto provvedimento legislativo consenti di rinvenire più di una disposizione normativa decisamente favorevole a Cosa Nostra
L'articolo duecentosettantacinque del codice di procedura penale nel testo
Vigente al momento dell'entrata in vigore delle nuove norme disponeva al terzo comma testualmente all'epoca la custodia cautelare in carcere può essere disposta soltanto quando ogni altra misura risulti inadeguata quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine di diritti di cui all'articolo quattrocentosedici bis
Ai delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto quattrocentosedici bis o al fine di agevolare l'attività delle associazioni previste dello stesso articolo e applicata la custodia cautelare in carcere salvo che siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistano esigenze cambierà la legge dunque in presenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato qua di cui all'articolo quattrocentosedici gli agli altri viaggi anzi di presumeva preso un Michela sino a prova contraria la sussistenza di esigenze cautelari e imponeva la custodia in carcere
Tanto è vero che in virtù di quel disposto normativo si era formato un orientamento consolidato
Direi granitico delle sezioni unite della Cassazione lo ricorderete con nella sentenza del cinque settembre del novantaquattro Demitri che cosa stabiliva testualmente che cosa diceva la cassazione
Per effetto di quella norma in vigore all'epoca
In materia di esigenze cautelari in base all'articolo duecentosettantacinque terzo comma in presenza di gravi indizi di colpevolezza per uno dei reati indicati in tale disposizione deve essere senz'altro applicata la misura della custodia cautelare in carcere senza necessità di accertare l'esistenza di esigenze cautelari che sono presunte dalla legge ne consegue che al giudice di merito incombe il solo luogo
Dico di dare atto dell'inesistenza di elementi idonea a vincere tale presunzione cioè c'era quella disposizione all'epoca e su quella disposizione si era formato questo orientamento addirittura delle sezioni unite della Cassazione che diceva esiste solo esclusivamente la presunzione assoluta e quindi il carcere
Per i reati di quattrocentosedici bis
L'articolo due del decreto Biondi aveva per la parte che qui interessa modificato il terzo comma stabilendo
Che la custodia cautelare in carcere può essere disposta soltanto quando ogni altra misura risulti inadeguata
Fermo quanto previsto dagli articoli duecentosettantatré e duecentosettantaquattro e applicata la custodia cautelare in carcere quando si procede in ordine a quei diritti quattrocentosedici bis
Seicentotrenta settantaquattro in materia di stupefacenti
L'inciso che tiene ferme le previsioni dell'articolo duecentosettantaquattro norma che codifica i casi in cui sono ravvisabili le esigenze e possono essere disposte le misure cautelari aveva dunque abolito la presunzione anzidetta con la conseguenza che il giudice prima di applicare la custodia in carcere avrebbe dovuto ricercare e disporre quali fossero nel caso specifico le esigenze cautelari ravvisate
L'articolo duecentosettantaquattro il Codice procedura penale
Che nell'originaria formulazione stabiliva l'applicazione di misure cautelari quando sussiste concreto pericolo che l'imputato si dia alla fuga era stato a sua volta modificato dal secondo comma dell'articolo uno del decreto Biondi con la sostituzione delle parole Silvia la fuga con le parole stia per darsi alla fuga
Restringendo così pesantemente la polizia la possibilità di applicazione della custodia cautelare
Perché in pratica il pericolo di fuga avrebbe potuto rapire farsi solo quando il mafioso veniva colto mentre si stava fisicamente allontanando magari in procinto di imbarcarsi su un aereo
Appare di tutta evidenza quanto riferito da Mangano accusa è risultato pienamente riscontrato ma c'è di più
Cioè di che poi comunque mi domando abbiamo avuto lesta raggi nel novantadue nel novantatré sappiamo che sono le stragi di Cosa Nostra è che facciamo approviamo delle norme sono d'accordo l'impianto garantista per i reati di corruzione perché così era la vulgata tant'è vero lo ricorderete
I giudici del i magistrati della Procura del pool di Milano andarono in televisione parlando parlando di corruzione
Ma dico io sono d'accordo su questo ma era proprio necessario con i morti a terra applicare delle leggi che favorivano i mafiosi io questo dico in tutto questo contesto è possibile ma avevamo ancora i morti a terra
Vogliamo favorire tutti esiste il doppio binario per cui si applicano certe norme a tutti e si applicano altre norme mafiosi no quasi dovuta andare oltre è è perché ci è voluto andare oltre e e questa è la questione
L'inciso a proposito della sostituzione operata dal decreto Biondi del terzo comma dell'articolo duecentosettantacinque fermo da piccola modificato poche parole fermo quanto previsto dall'articolo duecentosettantatré duecentosettantaquattro così c'è scritto nella norma rievoca
Perché sono sei parole la piccola modifica di cui ha parlato Cucuzza per come ha preso da mandano
Cardona
Fascismo ho ucciso a sapere queste cose così nel dettaglio la piccola modifica che ha riscontrato perché sono esattamente U duri tre quattro parole in due hanno
Si tratta di una piccola modifica che faceva scomparire la presunzione delle esigenze di custodia cautelare
Una piccola correzione che come abbiamo visto sarebbe stata in grado di modificare palesemente a vantaggio dell'organizzazione mafiosa la disciplina della custodia cautelare in carcere
Per il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa e per i reati di mafia in genere la perfetta corrispondenza fra quanto affermato Cucuzza e quanto il governo Berlusconi all'epoca ha realizzato con il decreto Biondi appare lampante
Ma cosa più inquietante e che si tratta proprio uno dei punti del papello in particolare il punto undici in cui brina chiedeva l'arresto Ottone in casi di flagranza di reato
C'era impazzire
Le parole di Cucuzza
Che racconta quelle iniziativa riguardare quarant'altro cento sedici bis
Sono state riscontrate dal testo legislativo così come un'ulteriore conferma ricevano dalla posizione assunta nel mille novecentonovantaquattro dal ministro Maroni in merito all'approvazione di tale decreto legge
Effettivamente in data sedici luglio novantaquattro Roberto Maroni
All'epoca il ministro degli Interni nel corso di un'intervista televisiva al TG tre delle ore diciannove peraltro ascoltata in sede dibattimentale quindici dicembre Luca due mila sedici manifesta
Avati le durissime critiche al provvedimento legislativo non solo con riferimento al contenuto delle disposizioni normative ma soprattutto al metodo con cui lo stesso era stato approvato
Infatti l'allora ministro in quell'occasione aveva sostenuto di Avvenire riprendo l'intervista
Parlato con alcuni magistrati in prima linea contro la mafia io scoperta o per esempio che questo diritto decreto è diverso da quello che c'era stato prospettato la sera
In cui l'abbiamo approvato ci sono parti del decreto che complessivamente depotenziano l'azione dello Stato contro la criminalità organizza
Queste sono le parole nell'intervista lei è unica perché ci ritorneremo
Che io voto un'istanza mancano avrei sentito in televisione non una di più perché l'intervista finisce
Importante
Durante l'esame dibattimentale del quindici dicembre due mila sedici Maroni ha confermato il contenuto dell'intervista televisiva del luglio novantaquattro
Rievocando la sua ferma contrarietà all'approvazione del decreto legge Biondi per la presenza di alcune norme che indoor pulivano la lotta alla mafia
Uto questa sensibilità
Il teste ha ricostruito le fasi di approvazione del decreto
Allorquando aveva dato il suo concerto all'adozione del provvedimento legislativo sulla base di un testo normativo trasmesso alcuni giorni prima al ministero degli interni diverso da quello che era stato approvato nel Consiglio dei ministri il tredici luglio novantaquattro
Maroni ha precisato che nel corso del
Il Consiglio dei ministri aveva dato lettura di una relazione in cui si segnalava notevoli conseguenze negative per l'ordine e la sicurezza pubblica
A causa della scarcerazione di molti detenuti ragione per cui il Presidente Berlusconi il sottosegretario Gianni letta
Lo avevano interrotto per evitare il rischio di influenzare gli altri e non ministri che avrebbero dovuto esprimere il loro voto sull'approvazione del decreto
Il teste ha aggiunto che l'ufficio legislativo del ministero degli Interni non avete evidenziato Crisci criticità in merito al contrasto la lotta alla mafia per cui si era fidato i aveva votato a favore dell'adozione
Il giorno dopo l'intervento dei magistrati del pool di Milano
Raccontato in udienza Maroni
Ha chiamato il dottor Caselli all'epoca procuratore della Repubblica di Palermo che aveva conosciuto nel mese di maggio del mille novecentonovantaquattro
Quando si era recato di sua iniziativa sebbene sconsigliato dal capo della polizia Parisi in Sicilia per manifestare il vicinanza e sostegno ad un sindaco che aveva subito un'intimidazione mafiosa
Addirittura non partecipando in Senato alla votazione per la fiducia al Governo presieduto da Silvio Berlusconi dove la lega partecipava per la prima volta alla compagine governativa
Il dottor case in quel colloquio telefonico
Aveva manifestato la sua preoccupazione in caso di conversione del decreto legge perché vi erano contenute disposizioni che rendevano più difficile il contrasto al fenomeno mafioso in particolare gli aveva segnalato la norma che prevedeva l'obbligo di comunicare all'indagato di essere sottoposto alle indagini
è vero o no questa circostanza
Ebbene
Circostanza effettivamente avere in quanto l'articolo nove del provvedimento legislativo recitava ve lo leggo
Articolo nove dalla nell'articolo trecentotrentacinque che l'articolo che disciplina l'iscrizione dei soggetti e dei reati nel registro degli indagati
Il comma tre è sostituito dal seguente
Le iscrizioni previsti dai commi uno e dunque sono comunicate alla persona alla quale il reato attribuito al suo difensore i alla persona offesa che ne facciano richiesta
Nell'articolo trecentotrentacinque
Dopo il comma tre è aggiunto il seguente se sussistano specifiche esigenze attinenti all'attività di indagine
Il pubblico ministero può disporre con decreto motivato il segreto sulle iscrizioni per un periodo non superiore complessivamente a tre leggi a tre mesi
Perché ve lo leggo
Perché la norma attualmente in vigore stabilisce che e il Pubblico ministero a stabilire se comunicare un meno le iscrizioni in generale
E per i reati di mafia mai e cioè perché se noi dobbiamo procedere attività di indagine a qualsiasi attività tu avvisi il mafioso che stiamo facendo un'attività vi rendete conto che azione di contrasto va in fumo non esiste più è invece con quella norma sulla quale Caselli ma soprattutto il ministro Maroni si erano soffermati ebbe appena cominciamo l'attività di siamo i mafiosi so che i che cosa significa perché qui siamo in Sicilia non siamo Cobo a Bari se oppure voglio dire dall'altra parte d Italia quindi l'omertà l'intimidazione pensate all'omicidio noi avvisiamo questi dobbiamo procedere al sequestro voglio dire di alcuni oggetti attinenti a quell'omicidio
Avvisiamo il mafioso il quale benissimo
Facendo parte di un gruppo associativo
Piuttosto forte come Cosa Nostra allenta i vari sodali dice intimi diamo la persona offesa non facciamo la pala parlare facciamo scomparire delle prove anzi di più inquiniamo le proprio nel mese successivo processo quando hanno ricostruito l'omicidio
Voglio dire troppo forte e che successe successe che abbiamo recuperato
Un un album fotografico dove c'erano gli sposi con in realtà delle cravatte poi quando avevamo fatto la perquisizione quell'album era Scomparin per era stato rifatto avevano rifatto le foto del del matrimonio però c'era un problema poiché avevano tagliato la la la cravatta come era solito nell'album nuovo nella foto loro c'era quella cravatta che invece erano agli altri per dirvi voi no voi dopo con i morti per terra dopo le stragi andiamo in televisione a a riempirci la bocca allattava affidata lotta alla mafia è invece è invece poi concretamente approviamo proviamo ad approvare delle norme in cui o un minuto dopo le l'apertura dell'indagine avvisiamo
Il mafioso venti scritto ti dopo tre mesi di riservatezza unità agire di mafia in tre mesi
Ma fondò
Ma quale questi viviamo per ritenere una cosa del genere
Voglio dire queste critiche non le ho mosse io e
A parte che nel novantaquattro un contiamo nulla non ero nulla mi gli ha mosso il ministro dell'interno deputato all'attività di prevenzione e comprato
Altre no alla
Fenomeno mafioso
Per non dire per non dire abbiamo un governo in cui i vari ministri si siedono per approvare una legge è uno dei ministri principali dice mi avete imbrogliato
Sì sì succede una cosa del genere gli altri ministri mi mandate un testo attualmente approvare un altro
Ripeto questo l'ha raccontato il Ministro Maroni e allora raccontato anche in televisione
Per tale ragione
Maroni aveva deciso di sollevare la questione politica mediante l'intervista televisiva nella quale comunicava le dimissioni alla segreteria federale della lega dall'incarico ricoperto al ministero perché non voleva chi fra i primi provvedimenti legislativi approvati dal nuovo governo con il sostegno della lega che fosse ancora vi fosse anche quello che poteva costituire un depotenziamento della lotta alla mafia
Lei sito di alcuni incontri del gruppo parlamentare della lega aveva deciso che non bastava una mera correzione ma era necessaria la mancata conversione in legge tant'è vero che il gruppo parlamentare della lega
Non aveva votato la fiducia
E il governo del Garda il ventitré luglio del decreto
Decade il ventitré luglio novantaquattro in assenza dei requisiti di necessità e urgenza
Le gravi affermazioni di un teste autorevole e affidabile come l'allora Ministro Maroni impongono alcune considerazioni innanzitutto
La circostanza che il decreto legge effettivamente conteneva come abbiamo evidenziato misure legislative oggettivamente favorevoli alla criminalità organizzata
Tanto da suscitare la ferma opposizione ed è uno dei ministri di maggiore peso politico laddove erano ancora fumanti le bombe nel novantatré a Roma Firenze e Milano lì ancora a Roma
Così avallando la convinzione che l'adozione del provvedimento legislativo era avvenuta soppressione dell'organizzazione mafiosa ancora una di queste disposizioni l'articolo nove che violento era stata approvata secondo il racconto di Maroni con un metodo per in acqua il ministro si era sentito addirittura raggirato
A dimostrazione che erano conosciuti gli effetti negativi dirompenti per il contrasto alla criminalità organizzata e ciò suscita spontaneo l'interrogativo
Ma perché in quel particolare momento storico bisognava per forza a favorire la mafia e lanciarle una ciambella di salvataggio
Infine occorsi porsi il problema di come mancano secondo il racconto di Cucuzza sia venuto a conoscenza
Parole testuali che Moroni si era ribellato ripeto la trascrizione Moroni si era ribellato
Certamente
è possibile che Mangano
Abbia preso del abbia preso della contrarietà di Maroni dai mezzi di informazione ma la conoscenza di Mangano sul salva ladri la piccola modifica sull'arresto del quattrocentosedici bis
Presento un tecnicismo e una specificità estranea all'intervista del ministro del nel novantaquattro un invito a risentirla
Vedete se Maroni parla di esigenze cautelari di quattrocentosedici bis
Nulla di questo infatti Maroni in tale intervento televisivo parlava genericamente di tattica
Del decreto legge che depotenziano l'azione dello Stato contro la criminalità organizzata riferendosi evidentemente all'impianto complessivo del decreto
Non richiamando alcun articolo del codice penale o piccole modifiche quelle cinque parole che vi ho letto così come aveva fatto Mangano Cucuzza
Pertanto appare illogico sostenere che Mangano avesse una diversa fonte di conoscenza di tali dettagli così tecnici
Gli acquisizioni dibattimentali provano senza alcun dubbio
Che la fonte è stata Marcello Dell'Utri con il quale in quel periodo il mafioso aveva molteplici contatti ingiustificati per il ruolo politico che stava acquisendo e che era persona vicina al presidente del Consiglio
Oltre che esperto in diritto essendo laureato in giurisprudenza presso l'Università Statale di Milano ore aveva conosciuto proprio Silvio Berlusconi attenzione
Nei confronti di Dell'Utri sussiste un ulteriore argomento ovvero il suo interesse personale all'approvazione del decreto Biondi in quanto in quel periodo
Era sottoposto a procedimento penale a Torino per le false foto razione di Publitalia l'approvazione del decreto avrebbe evitato l'arresto per tale reato che invece avvenne nel maggio del mille novecentonovantacinque
Invero
Le disposizioni normative a favore dell'organizzazione mafiosa
A fronte della pressione intimidatoria
Non finiscono con il salva ladri mai documentalmente provato
Che vi fu un ulteriore tentativo da parte del governo Berlusconi di approvare una riforma legislativa
Guarda caso ancora una volta una modifica degli articoli duecentosettantaquattro duecentosettantacinque del Codice di procedura penale in materia di esigenze cautelari in caso di arresto
Ebbene si tratta di un progetto di legge promosso come vedremo nel settembre del mille novecentonovantaquattro dalla commissione Giustizia della Camera
Presieduta dall'onorevole Tiziana Maiolo approvato in sede deliberante dal comitato ristretto e divenuta poi legge
Numero trecentotrentadue l'otto agosto del novantacinque recante modifiche al Codice di procedura penale in tema di semplificazione dei procedimenti di misure cautelari e di diritto di difesa
L'iter dei lavori della predetta Commissione ricostruito mediante vari comunicati dell'agenzia Ansa acquisiti al fascicolo del dibattimento all'udienza del quattordici dicembre due mila diciassette
Dall'otto settembre novantaquattro al venti dicembre novantaquattro i comunicati stampa ora vedremo prevedeva attraverso tappe forzate promosse dall'onorevole Tiziana Maiolo presidente della Commissione giustizia un'approvazione dopo la pausa natalizia
Del novantaquattro dunque nel gennaio novantacinque
E vi ricordate che cosa aveva raccontato Cucuzza
Per aver appreso da Mangano
Dell'Utri gli aveva assicurato che sarebbero intervenuti a gennaio novanta
Che cosa
Presidente dal sito
Prego
L'imputato Brusca Giovanni vorrebbe rinunziare al prosegue va bene prendiamo atto diamo atto a verbale quindi possiamo disattivare collegamento perché il difensore mobili nulla
Grazie
Ebbene vediamo
I comunicati perché è importante quello che ha raccontato il collaboratore
C'era stato promesso che tra la fine del novantaquattro ma molto più probabilmente nel gennaio del novantacinque sarebbero state approvate delle norme che
Rendevano sempre più difficoltoso l'arresto per quattrocentosedici bis
La norma non è stata mai approvata e perché il governo è caduto però seguiamo
Quello che è accaduto l'otto settembre novantaquattro il ministro della Giustizia leggo it di comunicati stampa
Alfredo Biondi di Forza Italia invia al Governo e al Parlamento una lettera aperta in cui riassume i problemi della giustizia e sollecitava un vertice della maggioranza sul tema
Otto settembre il sedici settembre nel l'onorevole Maiolo di Forza Italia presidente dalla commissione della Camera io leggo gli comunicare sollecito al Presidente del Consiglio a convocare il vertice già richiesto da Biondi informo che la commissione stava esaminando una legge di riforma della custodia cautelare
E ribadisce che la questione giustizia pesa l'asserita e urgenza doveva essere trattata nell'auspicato vertice invece di affrontare il generici dibattiti parlamentari
Il diciannove settembre nell'ambito di un'indagine sullo stato delle carceri però il italiane una delegazione della Commissione fece una visita San Vittore a Milano in esito alla quale il presidente Maiolo dichiara che ormai non c'è più nessuno che lamenti tanto le condizioni di detenzione per questioni di salute igiene ma solo per questioni di giustizia si lamentano per la custodia cautelare il pessimo uso che a me ha fatto sinora gran parte della magistratura
Ventisette settembre ancora Lanza informa che domani quindi il ventotto settembre il comitato ristretto della commissione
Approverà la riforma della custodia cautelare che dovrà poi essere approvata dalla commissione stessa
Chiederò la sede legislativa ha spiegato la Maiolo in modo da evitare l'auto tra e approvare il testo entro la prossima settimana
Il diciotto ottobre ancora Lanza la Commissione giustizia di Montecitorio
Ha deliberato oggi all'unanimità di chiedere alla Presidenza della Camera l'assegnazione in sede legislativa del provvedimento di riforma della custodia cautelare in una dichiarazione la presidente della Commissione Tiziana Maiolo
Osserva che se arriverà a tale autorizzazione l'esame del provvedimento potrà concludersi entro brevissimo tempo diciotto ottobre diciannove ottobre la Maiolo annuncia il Parlamento sarà in grado nelle prossime settimane di approvare una legge che renderà più rigoroso il ricorso alla custodia cautelare e salvaguardare la le garanzie dei cittadini
Ventisette ottobre la riforma della custodia cautelare per la quale la commissione Giustizia di Montecitorio aveva chiesto la presidenza della Camera la sede legislativa sarà esaminata in sede redigente
è questa l'indicazione del presidente della Camera Irene Pivetti in risposta alla richiesta avanzata dal presidente della commissione Giustizia Tiziana Maiolo
Ciò perché appariva necessario coinvolgere l'Assemblea nella deliberazione di un testo di così grande significato lo so leggendo parola per parola i comunicati ventinove novembre ci stiamo avvicinando al dicembre novantaquattro al gennaio novantacinque
è iniziato nel pomeriggio alla Commissione cultura della Camera l'esame del teste che modifica il codice di procedura penale in materia di custodia cautelare approvato dal comitato ristretto e che andrà in Aula a metà dicembre
Mamma mia
Sette dicembre per la custodia cautelare in carcere sono in arrivo nuovi limiti la commissione riunitasi stanotte e stamattina ha varato due articoli del testo unificato predisposto dal relatore Raffaele Della Valle
La commissione è stata aggiornata a martedì i ventidue articoli del testo unificato dovrebbero giungere in Aula il venti dicembre il venti dicembre Lanza la Commissione giustizia della Camera ha definito in sede redigente il testo della riforma della custodia cautelare
Che dovrà essere approvato dall'aula alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa natalizia ovvero quando gennaio del novantacinque
Ebbe quando in realtà questo progetto di legge procedeva spedito perché insomma trovare una legge in Italia in tre mesi
è molto difficile ebbe era successo che il ventidue dicembre il governo Berlusconi era caduto in Parlamento per la sfiducia della lega nord e nel novantacinque era subentrato un altro governo
E insomma
La tempistica dei comunicati Anza del ventinove novembre del sette dicembre del venti dicembre
Riscontra
Integralmente le parole di Cucuzza secondo il quale Mangano gli aveva raccontato leggo testualmente dalla trascrizione di quel verbale d'udienza
Dell'Utri gli aveva promesso di presentare nel gennaio novantacinque delle proposte molto favorevoli per la giustizia in particolare uno sbarramento per gli arresti per quanto riguarda il quattrocentosedici bis
è stato una strana coincidenza la corrispondenza fra il racconto di Mangano ettari iniziativa legislativa che non arrivò mai a destinazione
Dobbiamo domanda
Come auspicato da Mangano
Tale riforma normativa
Nel suo contenuto originario quello elaborato dalla Commissione giustizia che si evince dal testo pubblicato sul Bollettino numero tre quattro della rivista alla magistratura acquisito al fascicolo del dibattimento all'udienza del quattordici dicembre due mila diciassette
Previ Neva delle modifiche favorevoli alla criminalità organizzata in materia di arresti come Dell'Utri aveva preannunziato hanno Mangano che lo aveva riferito a Cucuzza e Cucuzza tutta Cosa Nostra
Diamo la Binetti
Prendiamo il teste
Innanzitutto rileva il secondo comma dell'articolo quattro di tale
Testo di legge che avrebbe sostituito il fatidico terzo comma dell'articolo duecentosettantacinque del codice di procedura penale sulle esigenze cautelari
E cosa diceva questo secondo comma
La custodia cautelare in carcere può essere disposta soltanto ove sussistano particolari esigenze cautelari per le quali risulta assolutamente inadeguata ogni misura
Fermo quanto previsto dagli articoli duecentosettantatré e duecentosettantaquattro
Quasi uguale al salva ladri e applicata la custodia cautelare in carcere in ordine ai diritti di cui articolo quattrocentosedici bis degli altri salvo che siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistano esigenze cautelari o che le stesse possono essere soddisfatte con altre misure meno gravi
Ancora una volta annullata la presunzione assoluta di
Pericolosità per i reati di cui all'articolo quattrocentosedici bis la norma prevedeva che per quattrocentosedici bis l'arresto era obbligatorio e l'unica misura è nel carcere
Dopo il salva ladri le stesse parole fermo quanto stabilito dal Duecento si terrà piccola modifica ripetuta di nuovo anche questa volta dopo quattro mesi dopo quattro mesi anzi no quella di settembre dopo due mesi da rispetto all'Unione
Ci si riprova ci si riprova
Ancora una volta come nel decreto Biondi si prevedeva l'abolizione della presunzione delle esigenze di esigenze cautelari relazione all'articolo quattrocentosedici bis
In quanto la presunzione poteva essere vinta da elementi di segno opposto imponendo al giudice di esporre le esigenze cautelari ravvisate in concreto
L'ulteriore depotenziamento derivava dalla presi presso previsione che le esigenze cautelari ravvisate
Potessero essere soddisfatte con misure meno gravi della custodia in carcere così di fatto svuotando la perentoria affermazione qualche rigo prima formulata secondo la quale per i reati di criminalità organizzata gli applicata la custodia cautelare in carcere ma non è finita perché
Cosa Nostra andava combattuta in tutti i mezzi
In tutti i mezzi no e che cosa come si combatte Cosa Nostra con tutti i mezzi l'articolo tredici del testo di riforma aboliva il secondo comma dell'articolo trecento quatto che prevede la sospensione dei termini di durata della custodia cautelare
Ora vi spiego perché questi proprio
Si è approvato
Avrebbe determinato la scarcerazione di numerosi detenuti tra cui certamente anche quelli per reati di mafia a causa dei tempi lunghi per non dire lunghissimi dice lebbra Tione dei processi soprattutto con un numero considerevole di imputati come solitamente avviene nei processi di mafia
Ve lo spiego
Se fosse stata approvata questa norma
E per esempio in questo processo
Gli imputati
Erano giudicati in custodia cautelare in carcere che cosa succedeva siamo al quinto anno
Poiché i termini massimi del quattrocentosedici bis all'epoca non con le riforme e le modifiche di oggi era una no vuol dire vuol dire noi abbiamo cominciato il dibattimento decreto che dispone il giudizio me lo ricordo qual era la data precisa ma dopo un anno dalla data del decreto che dispone il giudizio salutavamo tutti i salutavamo tutti ce li vedevamo passare e andavano via se fossero stati a arrestati no
E questa è la regola
Queste assolutamente la regola non c'è Processo per quattrocentosedici bis e a reati commessi che non si procede alla sospensione dei termini di custodia perché numero di imputati numero d'imputazione complessità del dibattimento
è assolutamente la rete avremmo visto i nostri imputati salutarci e andare via perché bisognava combattere la mafia ferocemente ma non è finito l'articolo ventidue sempre di quel decreto aboliva il reato di false informazioni al pubblico ministero introdotto in via d'urgenza con un decreto legge del novantadue misura che di certo non avrebbe aiutato a contrastare adeguatamente l'omertà
Vera forza delle organizzazioni mafiose
Pertanto da un attento esame di quel Progetto di legge che riprendeva la falsariga del decreto Biondi
Si può affermare con certezza che lo stesso prevedeva mediante l'abolizione della presunzione delle esigenze cautelari la riduzione dei termini di durata massima della custodia
Una nuova disciplina della custodia cautelare per i reati di criminalità organizzata
Più favorevole di quello vigente al momento degli asseriti colloqui incontri in quel di Como tra Vittorio Mangano e Marcello Dell'Utri a riscontro del racconto di Cucuzza
La stessa indicazione del luogo d'incontro a Como ove l'imputato come abbiamo visto abita in quel periodo numerose proprietà immobiliari
E dove poco dopo ebbe a fissare la propria residenza non deve essere sottovalutata a fronte del fatto che era a Milano la sede degli affari degli interessi di Dell'Utri
Io ho sempre pensato che vivesse a Mila sempre
Lo scoperto da quegli accertamenti
Anche per questo progetto di riforma non si comprenderebbe in qual modo Mangano abbia potuto conoscere che presso la Commissione giustizia era in gestazione quella legge con quel contenuto
Se non fosse stato informato da Marcello Dell'Utri com'era stato informato sul Salvalaggio e salvo che ridere che ogni giorno Mangano con insultava regolarmente i comunicati Ansa mafiose sono noti per questo stare lì al computer a stiamo parlando del novantaquattro no no c'è oggi molto più semplice a controllare se c'è qualche Progetto di legge a favore di Cosa Nostra per poi
Racconta
Dunque risulta provato che con i due interventi legislativi analizzati il decreto legge di un luglio novantaquattro e la riforma proposta dalla Commissione giustizia della Camera ventinove novembre novantaquattro Marcello Dell'Utri ha ottemperato alle sollecitazioni di Mangano
Incaricato da Bagarella e Brusca dando così attuazione
Agendo nell'interesse di Cosa Nostra all'accordo Deneuve finisce in garanzia in cambio dell'interruzione stragista che poi ci sta
Di cui ha parlato Spatuzza in merito alle confidenze di Giuseppe Graviano
Sì fatta condotta rafforzava Cosa Nostra ingenerando il convincimento di raggiungere obiettivi fondamentali
Nella sua strategia criminale addirittura contando sui massimi vertici della politica nazionale dell'epoca
Ancora proprio l'aver adottato e tentato di adottare tali provvedimenti palesemente favorevoli alla mafia costituisce la prova più evidente direi documentale
Che il messaggio intimidatorio dei vertici di Cosa Nostra
Sia stato trasmesso dalle soprattutto la sua carica ricattatoria sia stata recepita dal capo del governo di allora l'onorevole Berlusconi così condizionando l'esercizio dei poteri pubblici inviati dal loro fine istituzionale dal bene pubblico
Va ovviamente sempre tenuto conto che ai fini della consumazione del reato contestato
è del tutto irrilevante
E i benefici richiesti siano stati effettivamente ottenuti essendo del tutto indifferente per un mero reato di pericolo come nel caso di specie che la vittima sia stata concretamente intimità e quindi costretta a compiere gli atti richiesti
Con conseguente turbamento dell'attività di governo invece noi abbiamo anche superato questa soglia
La soglia dell'anticipazione della punibilità perché c'è stata questa trasmissione è il messaggio è stato ampiamente recepito
Dell'Utri è riuscito ad indurre il presidente del consiglio Berlusconi il più immediato destinatario della minaccia carattere intimidatorio nella duplice veste di capo del governo e di esponente politico ad assumere tali iniziative del legislative per effetto dell'enorme potere di influenza che godeva nei confronti di Berlusconi
In considerazione dello stress
Strettissimo legame risalente nel tempo fra i due così come ampiamente esaustivamente ricostruito nelle sentenze irrevocabili di condanna nei confronti del di Marcello Dell'Utri acquisiti al fascicolo del dibattimento
Prova di tale potere d'influenza di dell'Utri su Berlusconi si era già avuto quando Dell'Utri aveva convinto Berlusconi all'impegno personale in politica
Nonostante la contrarietà e l'autorevolezza degli oppositori quale Gianni Letta e Fedele Confalonieri che dei rapporti con la politica si erano sempre occupati in prima persona
A differenza di Dell'Utri che mai se nero
Nel novantaquattro assunta da Berlusconi la Presidenza del Consiglio Dell'Utri esercitato nuovamente questo potere di persuasione stavolta affini ricattatori nell'interesse di Cosa Nostra
Come mai quali furono gli argomenti decisivi che ha utilizzato a tal proposito risultano pesanti come macigni alcune affermazioni di Cartotto
Non un collaboratore di giustizia Cartotto persona vicinissima Berlusconi nel corso della sua deposizione dibattimentale a partire dal pagina ottantacinque del verbale di diciotto febbraio due mila sedici
Il teste è infatti ricco riferito che Dell'Utri nello smog arsi per una sorta di presa di distanza di Berlusconi nei suoi confronti in un periodo di clamori giornalistici intorno alla sua vicenda giudiziaria e i suoi rapporti imbarazzanti
Al punto da decidere di non candidarlo alle elezioni del marzo novantaquattro così come effettivamente era avvenuto perché Dell'Utri non fu candidato si vantava il Dell'Utri di essere a conoscenza leggo testualmente le parole di Cartotto di tante cose
Se pensa di farmi fuori a Rolle di Dell'Utri sbaglia perché se parlo io per Silvio sono grossi guai
Passi che hanno un evidente contenuto minaccioso nei confronti dello stesso Berlusconi
Lo stesso concetto lo ricorderete è stato espresso da Rina il venti settembre due mila tredici quando parlando di Dell'Utri e dei rapporti di dell'Utri con Berlusconi ripete per quattro volte che Dell'Utri su Berlusconi non sa cantare non sa canta non salga
Cioè
Prina eccetto dal carcere che Dell'Utri continua a essere omertoso su quanto a sua conoscenza
Sui rapporti di Berlusconi
Ebbene
Dell'Utri sfruttando il suo stretto rapporto personale ha esercitato tale potere il ricattatorio minacciando di distruggere l'immagine pubblica del presidente del consiglio e la nascente carriera politica di Berlusconi se non avesse dato attuazione ai desiderata di Cosa Nostra
E le due iniziative legislative che abbiamo analizzato ne sono la prova concreta così come sono la prova che Berlusconi ha avvertito tutta la carica ricattatoria
Che ad essa si è piegato preoccupato dalla prosecuzione della stagione stragista
In realtà la tecnica è sempre la stessa il linguaggio della violenza è sempre lo stesso la storia è sempre la stessa cambia solo la scala delle proporzioni
I mafiosi danno qualche colpetto di avvertimento per essere più persuasivi per ottenere ciò che vogliono leggete la motivazione della sentenza della Cassazione processo Dell'Utri dall'attentato di via romani del novembre romani del novembre ottantasei agli attentati della Standa nei primi anni novanta
Fino ed è la stessa identica condotta alla minaccia del mille novecentonovantaquattro il messaggio è sempre lo stesso e ancora una volta e Marcello Dell'Utri e veicolarla
E Marcello Dell'Utri che ancora una volta interverrà per la sopravvivenza di Cosa Nostra per individuare un modo per consentirle di superare indenne quel momento di profonda crisi
Dell'Utri e decisivo nel garantire l'adempimento degli accordi presi garante della controprestazione in termini di allentamento della stretta repressiva
E contestualmente rafforza interamente il peso del suo ruolo all'interno del mondo di cui egli fa parte gli all'interno delle istituzioni ove recentemente era approdato
La molla della condotta di Dell'Utri e anch'è stata ancora una volta anche questa volta la necessità di soddisfare un'esigenza di Cosa Nostra
Dell'Utri ancora una volta indispensabile per Cosa Nostra gli ancora una volta si ad opera con un contributo cosciente e volontario
Per Cosa Nostra per favorire non una qualsiasi minute esigenza dell'organizzazione mafiosa ma un'esigenza essenziale per la stessa sopravvivenza dell'associazione in quel torno di tempo delicatissimo in cui la politica nazionale
Stava veramente cambiando e l'organizzazione mafiosa era alle corde senza referenti politici
Il messaggio intimidatorio recapitato da Brusca e Bagarella attraverso il canale Mangano Dell'Utri al Governo presieduto dall'onorevole Berlusconi costituisce un ulteriore momento esecutivo della condotta tipica completando il lungo iter di una travagliata trattativa che aveva trovato il suo approdo nella figura di Dell'Utri in linea di perfetta continuità negli obiettivi e nei metodi per raggiungerli
All'esito della quale Cosa Nostra ha interrotto
Le stracci
Grazie
Proseguiamo in arresto doveva
Presidente e signori della Corte
Riprendo la parola
Ricordo subito che così come avevamo annunciato all'inizio di questa nostra lunga requisitoria quattordici dicembre stiamo continuando a seguire
Nell'esposizione
Delle nostre tesi delle nostre conclusioni un criterio legato essenzialmente alla cronologia dei fatti che riteniamo significativi
Allora dobbiamo affrontare
Sia pure per sintesi
L'importante vicenda legata alla collaborazione confidenziale Vilardo con il colonnello Riccio e alla possibilità intenzionalmente non sfruttata
La parte del rosso dei carabinieri del comandante operativo morì in particolare di catturare Bernardo Provenza
E di farlo facilmente attraverso le specifiche analitiche preziosissimi indicazioni che Ilardo prima di essere ucciso il dieci maggio del mille novecentonovantasei aveva fornito
Allora
A beneficio soprattutto dei giudici non togati dobbiamo ricordare che è vero che sulla vicenda e in particolare sulla imputazione di favoreggiamento aggravato per questo ufficio mosse a Mori al colonnello Gobineau Del Rosso si è formato un giudicato assoluto
La sentenza della Corte d'appello che poi è divenuta definitiva è stata acquisita con la successiva sentenza della Cassazione che ha dichiarato la inammissibilità del ricorso proposto al procuratore generale però mi rivolgo i giudici popolari dobbiamo tenere presente dovete tenere presente prima di affrontare ogni valutazione sulla vicenda in fatto che quella sentenza assolutoria venne pronunciata con una formula bene precisa
No perché il fatto infatti la concatenazione dei fatti contestati è stata ritenuta insussistente non provata
Il fatto
Non costituisce reale
Secondo cui
Quindi una soluzione legata esclusivamente signori giudici alla valutazione di quei magistrati circa la non compiuta dimostrazione dell'elemento soggettivo del dolo necessario di integrare il reato di favoreggiamento
Mentre partiamo da questa base fondamentale che non dobbiamo mai dimenticare quella sentenza anzi quelle sentenze quella di primo grado quella di secondo grado riconoscono che da un punto di vista meramente oggettivo
Da un punto di vista fattuale il Pubblico ministero era riuscito a dimostrare la sussistenza di tutti quei fatti che oggettivamente erano idonei a integrare il reato di favoreggiamento aggravato nei confronti dell'associazione mafiosa
Quelle condotte ascritte in quel processo ammoniti e un minimo oggettivamente anche per quei giudici avevano tutti i requisiti formali e sostanziali per integrare il perito di favoreggiamento in favore altra sottolineatura iniziale di Provenzano ma è dell'ala di Cosa Nostra direttamente riconducibile a Bernardo Provenzano quella era la contestazione del pubblico ministero e su quella contestazione si sono confrontati
I giudici
Quello che è assolutamente importante sottolineare in questa fase preliminare
è legato anche allo sviluppo della giurisprudenza sul disposto già in verità molto chiaro dell'articolo duecentotrentotto bis del Codice di rito che riguarda l'acquisizione di sentenze irrevocabili con particolare riferimento
Per favore i giudici popolari sul luogo rivolgo
La mia richiesta di attenzione
Al principio consolidato per cui l'acquisizione della sentenza irrevocabile di assoluzione non vincola
Il giudice
Che fermo restando ovviamente rispetto
Del principio del ne bis in idem
Ho di valutare anche il comportamento della sotto al fine di accertare la sussistenza di gravi responsabilità dell'imputato da giudicare per un'altra fattispecie di reato così come oggi voi siete chiamati a giudicare
Il generale Mori per un'altra fattispecie
Altrettanto utile ricordare come le sentenze divenute irrevocabili acquisiti ai sensi dell'articolo duecentotrentotto bis costituiscono prova dei fatti considerati come eventi storici e
Assolutamente imprescindibile sottolineare l'ulteriore arresto giurisprudenziale ormai consolidato per cui l'acquisizione agli atti del procedimento di sentenze divenute irrevocabili non comporta per il giudice del procedimento
In cui queste sentenze sono state acquisite non comporta quindi per voi signori della corte alcun automatismo nel recepimento e nella utilizzazione alpine decisioni dei giudizi contenuti nei passaggi argomentativi della motivazione della sentenza passata
Deve essere chiaro a voi
Signori giudici popolari
Che
La corte di cui parte parte conserva inglese l'autonomia nella libertà delle operazioni logiche di accertamento è formula d'azione di giudizio a voi istituzionalmente riserve non esiste nel nostro ordinamento processuale penale nessuna disciplina in ordine all'efficacia del giudicato nell'ambito di un altro procedimento penale a differenza di quanto avviene per i rapporti tra giudizio civile amministrativo e disciplinare l'articolo duecentotrentotto bis del codice di procedura penale consente sì l'acquisizione in dibattimento di sentenza divenuta irrevocabile ma dispone che siano valutate a norma degli articoli centonovantasette centonovantadue comma tre
Del codice di procedura
Ecco perché non solo siamo legittimati ma abbiamo in dove di ripercorrendo
Lo faremo per sintesi signori della Corte
Per non appesantire troppo la discussione il percorso fattuale
I punti salienti della vicenda Ilardo Provenzano Riccio modi mancata cattura di Provenzano
Quella vicenda che così come è stata definita fin dall'inizio
Chiameremo vicenda Grande Oriente
Ricorderete il nome Oriente attribuito in codice al confidente anzi all'infiltrato Gino Ilardo
Un soggetto che nello stesso momento in cui ricopriva all'interno di Cosa Nostra cariche apicali
La reggenza delle Province mafioso di Caltanissetta ed Enna svelava indiretta
Al colonnello Riccio riassetti i segreti antichi
Le dinamiche in divenire
Di cosa nostra
è per favore non dimenticatelo mai non soltanto con riferimento alle vicende di ordinaria criminalità mafiosa
Ma anche il riferimento e rapporti più alti e più inconfessabili di Cosa Nostra con la politica con la Massoneria
Con soggetti deviati e devianti dei servizi di sicurezza
Non esito a definire perché ne sono
Dopo tanti anni
In cui ho seguito
In dalla fase dell'indagine anche questa vicenda non esito a definire
Perché ne sono convinto quella di lardo come una storia unica
Più unica che rara certamente
Nel panorama delle vicende di mafia e l'Antimafia nel nostro Paese
Una vicenda in incredibile
Una vicenda eccezionale
Una vicenda vergognosa
Una vicenda tragica nelle piroga che ha avuto intanto nei confronti non dimentichiamolo mai del suo protagonista principale Gino Ilardo
Ucciso a Catania il dieci maggio del mille novecentonovantasei
Otto giorni dopo avere incontrato tre magistrati delle procure distrettuali di Palermo e Caltanissetta
Il colonnello Mori e altri ufficiali del ROS presso la sede centrale del rossa a Roma
E cinque giorni prima
Rispetto al momento in cui la data era già stata
Fissata Ilardo con il suo primo interrogatorio formale innanzi all'autorità giudiziaria fissato per il quindici maggio
Avrebbe assunto formalmente la veste di collaboratore di giustizia e sarebbe stato sottoposto al programma di protezione riservato ai collaboratori di giustizia
Quella Grande Oriente è una vicenda che certamente ha prodotto l'effetto immediato più tragico nei confronti del suo protagonista principale ginnica nel petto tremendo
Nel momento in cui in Cosa Nostra
Sostanzialmente
Uccidendo Ilardo ha dimostrato i potere stoppare sul nascere una collaborazione al di altissimo livello che sarebbe stata devastante per l'organizzazione e per tutti coloro i quali con luterano
Con l'organizzazione mafiosa
Quindi l'aspetto tragico più immediato nei confronti del suo protagonista principale Gino Ilardo ma è una vicenda che ha continuato a produrre i suoi effetti
Perversi anche successivamente all'omicidio di
E questi effetti si sono prodotti mi piace sottolinearlo fin dall'inizio anche in danno di quel colonnello Michele Riccio che è stato l'artefice e il motore di quelle investigazioni
E che pur con tutti i suoi limiti le sue iniziali incertezze
Nella comprensione di quello che stava accadendo
E nel coraggio di denunciarlo
Ha finito per scontrarsi anch'egli con la volontà di quella parte dello Stato che evidentemente non voleva c'è la collaborazione di lardo portasse frutti perché quei frutti erano all'ora ritenuti troppo pericolosi e destabilizzanti
E quindi score si scorge la grande importanza del collegamento di questa vicenda con quella di cui ci stiamo occupando in questo processo con le specifiche imputazioni mossegli ieri imputa
Signori della Corte la vicenda I largo è il frutto avvelenato della trattativa
è il frutto avvelenato
Della condotta in particolare
Del comandante operativo del rosso di allora morì
Del comandante del ROS di allora Subranni
In quel momento storico
In cui si sviluppo
La collaborazione informale dirà
Dall'inizio del novantaquattro fino a tutto il novantacinque e i primi mesi del novantasei Rita è una sola
Provenzano non poteva essere catturato
Non poteva essere catturato perché era il garante la parte mafiosa di quei accordi che erano scaturiti dalla trattativa
Di quegli accordi che erano il frutto di quel percorso che i carabinieri del Ros avevano iniziato contattando Vito Ciancimino
Per capire cosa Cosa Nostra volessimo pretendesse in cambio della cessazione della sua strategia di attacco frontale alle istituzioni
Provenzano non poteva essere catturato perché
Come abbiamo visto
Nelle scorse udienze dopo la fase prettamente iniziale della trattativa in cui l'interlocutore mafioso era Rina egli stesso aveva assunto quella veste ed aveva abilmente indirizzato verso una soluzione tra virgolette più ragionevole quei contatti inizialmente viziati dalla eccessività e dalla esosità delle pretese di Riina
Provenzano non poteva essere catturato perché rappresentava la garanzia dell'adempimento da parte dei mafiosi degli accordi e quindi la garanzia di una direzione di Cosa Nostra verso più verso prospettive più moderate
Verso la prospettiva di abbandono definitiva di quella strategia stragista chi è ancora aveva prodotto i suoi e le sue conseguenze tragiche con gli attentati del novantatré e fino al fallito attentato dell'olimpico nel gennaio del novanta
C'è un altro motivo signori della Corte Provenzano non poteva essere catturato
Perché un'eventuale suo arresto
L'eventualità
Anche teorica di una sua collaborazione con la giustizia
Avrebbe scoperto le carte
Avrebbe sparigliato gli accordi
Avrebbe comportato per soprattutto per i carabinieri del ROS la possibilità che il loro comportamento sciagurato illecito che era iniziato già nel giugno del novantadue venisse definitivamente alla evidenze dell'autorità giudiziaria e dell'opinione fu
Questo
Era il motivo per cui Subranni e morì non potevano non dovevano e non hanno voluto catturare Provenzano
Non perché questo ebbene dirlo subito
Non perché potenzialmente corrotti non perché potenzialmente intimiditi non perché potenzialmente o pregiudizialmente collusi con la mafia
Ma per i motivi e vi ho detto perché preoccupati di rispettare il patto con l'ala moderata di Cosa Nostra e di garantire la perpetrazione la perpetuazione della segretezza di quell'accordo
Ecco perché anche oggi anche in questa sede opportuno esaminare stante l'evidenza di questi profili di collegamento con le imputazioni oggi mosse
Alcuni dei nostri imputati la vicenda Ilario
Con una precisazione ed uno Mustich prima di passare ad una sintetica ricostruzione dei fatti
Una precisazione un auspicio che mi sento di formulare fin d'ora e che nelle conclusioni rappresenterò ulteriore
L'auspicio signori della Corte
E quello che finalmente anche questa tragica vicenda
Venga letta in un quadro insieme e di sistema con altre vicende
Delle quali abbiamo a lungo discusso in queste otto udienze dedicate
Dobbiamo uscire
E lo dico innanzitutto
Dal Pubblico ministero
Con riferimento
Alle prospettazioni alla valutazione dell'ufficio inquirente
Dobbiamo uscire ma dovete uscire anche voi signori della Corte
Da quel percorso che ha portato a conseguenze sostanza di sostanziale ingiustizia e di sostanziale mancata comprensione dei fatti
Da quel percorso caratterizzato dalla atomizzazione
Di vicende che vengono sempre lette separatamente
Sempre lette separatamente
Questo è stato il vizio di fondo di tutto il percorso
Che
Per decenni magistrati inquirenti e giudicanti a nostro parere hanno scontato
Vicende che vengono lette sempre separatamente ma che invece devono possono e devono trovare una valutazione unitaria
La trattativa rosso Cianci
La cattura di Riina la mancata perquisizione del covo di Riina
L'episodio di Terme Vigliatore finalizzato ad evitare che venisse catturato Benedetto Santapaola
La mancata cattura di Provenzano il trentuno ottobre del novantacinque Mezzoiuso ma soprattutto il mancato sviluppo di ogni possibilità di progressioni investigativa
Che partendo dai favore già tori di Provenzano dopo il trentuno ottobre del novantacinque dalla sera del trentuno ottobre del novantacinque avrebbe inevitabilmente facilmente condotto già in quel periodo all'arresto della vita
Vi dicevo la parte dello Stato che aveva condotto la trattativa e che riteneva di avere indirizzato finalmente la trattativa nella direzione auspicata non poteva permettersi la cattura di Provenzano
Non poteva permettere che venendo meno la leadership appena faticosamente acquisite dal Provenzano
Rispetto all'altra la cosiddetta stragista di Cosa Nostra venisse nuovamente messi in discussione la strategia di sommersione che latitante aveva faticosamente imposto all'organizzazione mafiosa
Quella parte di Stato che aveva trattato
Non poteva permettersi che giudiziariamente
Emergesse
Attraverso le parole di Gilardino
Attraverso la Val valorizzazione del suo apporto collaborativo che con la cattura di Provenzano sarebbe stata massima
Venissero fuori vicende troppo imbarazzanti
Di stretta attualità in quel momento quali quelle ben note allo stesso in a Ilardo che ne aveva già anticipato seppure per cenni contenuto Arrigucci
Ed erano le vicende legate agli accordi mafiosi
Che con l'intermediazione di Marcello Dell'Utri la mafia aveva stipulato con il nascente partito Forza Italia
Già prima delle elezioni del marzo novantaquattro
E che avevano avuto sbocco nell'affermazione di quel partito sulla base degli accordi con la marcia
Valorizzare Ilardo
Indagare sulle sue confidenze arricchisce
Portarlo ad un percorso di collaborazione con la giustizia valorizzato anche dalla cattura di Provenzano avrebbe creato questo problema
Ilardo già nel novantaquattro
Aveva detto a riccio
Sostanzialmente le stesse cose che hanno costituito poi ovviamente con gli approfondimenti
Dopo il oggetto dell'ultima parte del della nostra requisito
Gli accordi con Forza Italia
Intermediati da Dell'Utri
L'invito a a dire state calmi noi faremo qualcosa nel giro bisognerebbe leggerlo sempre quel rapporto nel giro di cinque sette anni noi quelle cose che voi volete beh cercheremo di farle
Sul carcerario sul sequestro dei beni su quattrocentosedici bis
Altro che mancata cattura di Provenzano altroché Ilardo confidente
Indiretta la vicenda Ilardo rappresentava in pericolo
Numero uno che la trattativa venisse svelata
Giudiziariamente
Mentre ancora era
In corso
Questi quegli stessi carabinieri che avevano avuto un ruolo così decisivo
Mi riferisco morì soprattutto
Nella fase iniziale della trattativa non potevano permettere valorizzando il contributo conoscitivo di lardo che si desse credito a chi per primo stava riferendo della conclusione della trattativa tra Provenzano e Forza Italia per il tramite i del
Quella parte che aveva condotto la trattativa e mi riferisco in particolare
Sempre all'imputato morì non si poteva nemmeno permettere che attraverso le parole di lardo
Eventualmente consacrati in un verbale di interrogatorio emergessero altre verità scabrose
Legate a ciò che lardo sapeva ed aveva intenzione di riferire a verbale sulla commistione di interessi mafiosi ed interessi politico istituzionali in molti
Dei delitti eccellenti e con ogni probabilità anche nelle stragi del novantadue del novantatré
La vicenda Ilardo signori giudici popolari non può essere letta come pure soprattutto mediaticamente si è tentato per anni di fare
Esclusivamente nel senso di stabilire la tecnica è sempre la stessa
Minimizzare parcellizzare
Ridicolizzare
Vicende lardo non può essere letta come si è tentato per anni
Come la vicenda deputata stabilire esclusivamente chi e per quali ragioni decise di non intervenire i trentuno ottobre del novantacinque Mezzoiuso
Quello è un passaggio
Signori della Corte probabilmente questo passaggio stretto il meno importante
Di un percorso molto più complesso che ci deve portare a capire perché i carabinieri del ROS teoricamente la punta dell'arma più avanzata nel contrasto investigativo antimafia
Non sviluppano
Neppure successivamente al trentuno ottobre e all'incontro che quel giorno Ilardo ebbe con Provenzano
Le immediate preziose precise articolate dettagliate informazioni che Ilardo attraverso Riccio riverso immediatamente ai carabinieri del ROS
Questo
E il ruolo
Informazioni sui luoghi dove si svolgeva la latitanza di Provenzano
Informazioni sui luoghi dove Provenzano e sulle casolari dove Provenzano incontrava gli altri uomini d'onore
Sui soggetti che materialmente in quel momento e poi vedremo capiremo per quale incredibile lasso di tempo gestivano la latitanza del Provenza
Tutto questo
Ho messo approfondimento di queste informazioni
Mentre quegli stessi carabinieri l'odierno imputato morì in prima persona
Parallelamente a questa gravissima omissione cooperativa ometteva di informare di quel preziosissimo apporto conoscitivo che Ilardo aveva loro riversato l'autorità giudiziaria
Perfino gli altri colleghi
Perfino le articolazioni territoriali interessate dello stesso rosse perfino la Sezione anticrimine Rossi di Palermo
Lo schema è sempre quello
Non fare e non comunicare
Ripercorriamo allora necessariamente i passaggi principali di questa qui
Dopo aver chiesto un colloquio con il dottor De Gennaro già nell'ottobre del novantatré mentre era detenuto presso la casa circondariale di Lecce
Ilardo iniziò ad offrire una collaborazione di natura confidenziale alla via è in particolare al colonnello Riccio che venne delegato dopo il primo colloquio che si svolse con De Gennaro
Petrillo dallo stesso De Gennaro
La collaborazione si intensificò nel momento della scarcerazione dell'Ilardo nel gennaio del novantaquattro e si protrasse con risultati sempre più significativi fino al dieci maggio novantasei
Fin dall'inizio questo importante
Allora testimoniato anche De Gennaro Di Petrillo fin dal primo contatto con De Gennaro Di Petrillo Ilardo prospetto la sua disponibilità una volta uscito dal carcere ad infiltrarsi a reinserirsi in Cosa Nostra alla quale apparteneva da tempo fornire indirette notizie sull'organizzazione fin dall'inizio Ilardo preciso ai suoi interlocutori che le finalità essenziali della sua collaborazione sarebbero state due
Da una parte ottenere il contatto diretto e personale con Bernardo Provenzano per poterlo fare arrestare
E dall'altra a fornire un contributo informativo importante sulle stragi del novantadue e del novantatré con particolare riferimento al ai momenti ai mandanti esterni a Cosa Nostra
E ciò anche sfruttando le pregresse conoscenze ed esperienze dirette
Che aveva avuto anche per le sue origini familiari per il suo inserimento anche da un punto di vista del vincolo familiare di sangue antico ed importante in Cosa Nostra nel Gotha dell'organizzazione mafiosa per i suoi contatti con la 'ndrangheta ed esponenti non soltanto siciliani e calabresi appartenenti all'aria dell'eversione di destra
Signori giudici popolari sapete che Ilardo Nardo figlio di un vecchio mafioso
Massone
Il quale aveva grazie alla solito schema dell'appartenenza alla alla Massoneria dei rapporti talmente importanti con persone importanti che per anni per decenni forniva attraverso egli esito con regolare contratto stipulato con la pubblica amministrazione all'esercito dei carabinieri immuni
Allevava i muri nella sua azienda di Lentini
è gli forniva per anni per decenni forniva aveva l'esclusiva della fornitura degli animali per i reparti
Dei carabinieri e dell'esercito che avevano necessità
Di questi
Siamo a un livello
Veramente
Notevole anche da un punto di vista delle conoscenze anche da un punto di vista della famiglia disagi
Il disco chi erano questi due effettivamente questo scopo dichiarato venne nel periodo della collaborazione informale con il colonnello Riccio accompagnato dal conseguimento del raggiungimento dei risultati eccezionali mai mai veramente non temo i poco di poter essere smentiti meno su questa affermazione mai erano stati conseguiti risultati
Qualitativamente e quantitativamente di tale importanza con un'unica attività investigativa
Mai
Attraverso un rapporto confidenziale tra un mafioso è un ufficiale delle forze dell'ordine un esponente delle forze dell'ordine erano stati conseguiti risultati di questo tipo specifici
Numerosi importanti
Mai nemmeno ai tempi della collaborazione del del boss di Cristina con il colonnello Pettinato
Perché lì era una collaborazione confidenziali importante
Ma di scenario di certamente non di individuazione dei covi dei latitanti
Qualcuno di questi risultati non vi tedierò
Dodici aprile del mille novecentonovantaquattro Ilardo aveva incontrato assieme a ci provare un soggetto che in quel momento egli si fa adesso come Simone
Io aveva mostrato alcune buste contenenti delle lettere che disse di avere ricevuto da Bernardo Provenzano precisando che stava andando in Calabria per spedirle farle pervenire destinatario commentando quell'incarico con l'espressione appena riceveranno queste lettere ne vedremo delle belle
Nella stessa data della comunicazione
Come si comporta la ricerca nella diga cominciamo a vedere
Riccio informava i suoi superiori della via della via che il giorno successivo con nota del quindici aprile del novantaquattro informavano ufficialmente la Procura della Repubblica di Palermo alcuni giorni dopo la segnalazione si apprendeva che Bernardo Provenzano con una lettera spedita da Reggio Calabria aveva sottoscritto
Indirizzando la i giudici delle misure di prevenzione di Palermo una nomina dei suoi difensori
Indiretta all'epoca
Molti sostenevano che Provenzano fosse morto ricordo anche il clamore mediatico di quella
La nomina difensore d'ufficio con la
Sottoscrizione
Di Bernardo Provenzano
Indiretta sostanzialmente si accertava anche attraverso l'esame dei tabulati telefonici che il tredici aprile del novantaquattro Giò giorno in cui da Reggio Calabria era stata spedita la lettera pervenuta tribunale misure di prevenzione Simone Castello si trovava effettivamente a Reggio Calabria Calabria da dove sta dove era giunto proveniente da Bagheria e
Dopo aver esperito le lettere intraprese un percorso di ritorno Inpgi
Ancora ma soltanto per limitarci ai risultati più evidenti il due agosto del novantaquattro dopo un breve personale sviluppo delle notizie che gli aveva fornito Ilardo il colonnello Riccio individuale rifugio del latitante di mafia Vincenzo Aiello
Che lo abbiamo visto incidentalmente in vari passaggi dell'istruzione dibattimentale in questo processo in quel momento era il vice capo provinciale di Cosa Nostra
L'venivano arrestati scassata chiare non venivano arrestati
Mafiosi di basso rango
Il cinque agosto con personale della DIA di Catania venivano catturati lo stesso Aiello e altri importanti mafiosi e poi condannati per favoreggiamento ieri il ventuno dicembre del novantaquattro con personale della DIA di Caltanissetta seguendo le indicazioni specifiche di Gino Ilardo
Si procedeva all'arresto del latitante Domenico Vaccaro
In quel momento capo bella provincia mafiosa di Caltanissetta e
Indicazioni specifiche non diceva no
Ilardo a riccio e Riccio alla via Etta alla procura non dicevano vedete forse potreste seguire questa persona o questo clan dicevano
Sta lì
Vedete se sta lì seguite queste persone lo facevano e li catturano
Il tredici gennaio del novantacinque sempre con le stesse modalità sempre seguendo indicazioni specifiche di lardo sempre attraverso la comunicazione tempestiva di ricciola dia veniva individuata individuato il rifugio del latitante Lucio Tusa
Che veniva arrestato a Catania
La cui importanza mafiosa si coglie non soltanto con riferimento al suo grado di parentela e il nipote con Giuseppe piglio Madonia ma anche come uomo essenziale nelle dinamiche del potere Provenzani hanno in quel momento ancora Gino Elardo
Era stato in grado di mettersi nella nelle condizioni di avere notizie specifiche per catturare un altro capo Province
Un altro rappresentante provinciale Salvatore Fragapane e il venticinque maggio del novantacinque all'alba dopo una serie di appostamenti personale della via treno in arresti Fragapane che era già latitante
Signori della Corte ce ne sono ce ne sarebbero altri risultati clamorosi comunque importante
Questi erano
I risultati i frutti che immediatamente l'asse della collaborazione Ilardo Riccio organi inquirenti magistratura aveva prodotto
L'arresto di questi latitanti le modalità esecutive lo spessore criminale di primo livello di ognuno di loro nel panorama mafioso dell'epoca il numero di queste operazioni dimostrano un dato che non si può mettere seriamente in discussione la professionalità
E l'abilità con le quali Riccio però è brindò la segretezza del rapporto pur in un contesto in cui non fece mai mancare il flusso informativo nei confronti dei suoi superiori e dell'autorità giudiziaria
Ma non gli ho ancora parlato del risultato che da un certo punto di vista è ancora più importante
Comunque altrettanto importante rispetto alla cattura di dei latitanti per la prima volta attraverso l'opera di infiltrazione di collaborazione di largo venne acquisito quel materiale documentale i famosi pizzini provenienti da Provenzano
Quei manoscritti la cui riconducibilità Provenzano è stata definitivamente consacrata in più sentenze passate in giudicato tra le quali quella Grande Oriente quella Grande mandamento quei pizzini che avete acquisito anche in questo processo
Sono stati acquisiti nel corso delle indagini per valutare comparare altri pizzini asseritamente provenienti dall'utenza
Mai e poi mai
Io apparati investigativi avevano avuto a disposizione un'arma viva
Ed efficace come Gino Ilardo un mafioso di elevatissimo spessore che riusciva a trasmettere in presa diretta dallo Stato tutte le informazioni più nascoste strategiche della consorteria mafiosa
Quando i carabinieri del ROS
Dall'estero in mano l'indagine orienti
Con l'aggregazione di riccio rosso
Già sostanzialmente a partire dal giugno del novantacinque o i formalizzata col provvedimento del trenta ottobre novantacinque
Quando i carabinieri del ROS su quando il generale Mori prese in mano quelle indagine avevano in mano non solo
La chiave per arrestare Provenzano
Avevano in mano
La chiave utile per aprire quella porta che avrebbe loro consentito se solo avessero voluto di individuare e scardinare tutto quel sistema Provenza Miano che ancora invece per lunghi anni e almeno fino alla cattura di Provenzano nell'aprile del due mila sei a Montagna dei Cavalli domino incontrastato i meccanismi del potere mafioso in Sicilia
Morì che cosa fece
Morti fico gli sforzi terriccio e quella chiave quella facile chiave di accesso
Al potere Provenzani anni Cosa Nostra venne apprezza e volutamente gettata via allo scopo di salvaguardare con il mantenimento della latitanza di Provenzano il difficile equilibrio faticosamente raggiunto dopo anni di intermediazione nella trattativa Stato-mafia con il prevalere la fazione Provenza
Lette anche in questo processo anche con le dichiarazioni spontanee anche con quelle rese in altro processo che oppure potete conoscere attraverso la lettura dal della sentenza
Nella prospettazione difensiva di modi è stato molto valorizzato l'assunto relativo alla asserita
Riluttanza del Riccio a riferire ai suoi colleghi e superiori ai magistrati le risultanze del progredire del suo rapporto con il Domori
Evidentemente per allontanare da sé stesso le gravi responsabilità nella conduzione dell'indagine vorrebbe scaricare esclusivamente sulle spalle il riccio
La paternità delle scelte delle sciagurato e scelte investigative e l'esclusiva responsabilità del rapporto con l'autorità giudiziaria
Morì che cosa vuole fare
Subranni che cosa vuole fare
Vogliono strumentalmente dipingere un quadro nel quale il riccio risulti essere ufficiale che in preda ad una sorta di furore possessivo e gelosia investigativa impediva ad altri ed impedì
A loro stessi di conoscere sviluppare le informazioni acquisite fiduciaria
è una rappresentazione che viene inconfutabilmente smentita da numerosi e significativi elementi di segno espressamente contrario che ricordano soltanto per sintesi
Il primo è proprio quello che viene fuori semplicemente leggendo il rapporto Grande Oriente comunque attraverso l'elencazione dei vari risultati ottenuti la cattura dei vari latitanti in cui vennero coinvolte addirittura forze dell'ordine diverse dalla DIA una volta i carabinieri una volta la Polizia di Stato
Una volta se
Sì s'sentimenti territoriali
Della stessa direzione investigativa antico
Uno un ufficiale geloso
Non avrebbe messo a disposizione è anzi sappiamo che suggeriva egli stesso
Di
Far partecipare altre forze di polizia in maniera da cercare di non far nascere il sospetto che qualcuno stava collaborando proprio con l'addio
Ancora
La ripetuta attivazione delle procure competenti prima a Genova con la Procura di Palermo
Nella persona dell'allora sostituto procuratore dottor Pignatone per l'autorizzazione ad effettuare intercettazioni telefoniche o per acquisire i tabulati di dati di traffico telefonico più ricordato poc'anzi tabulati Simone casca
è un dato che è consacrato nelle carte prima ancora che ce lo venissero a ripetere anche in questo dibattimento altri testimoni che stride con la tesi dell'ufficiale geloso della sua fonte
è importante ricordare come si svolse questa attività di riversaggio del flusso informativo da parte dei Riccio i suoi colleghi e superiori e all'autorità giudiziaria quando riceve dalla dia
Come non si svolse più quando risciò transito a rosso dei carabinieri o meglio più che non si svolse più si fermò al sentimento di Ricciotti avvisa monito
A questo proposito è bene ricordare che sebbene consacrato formalmente con un atto di aggregazione al rosso a firma di Subranni al trenta ottobre novantacinque Riccio abbia ricordato che almeno dal giugno precedente fino al mese di ottobre aveva progressivamente ma compiutamente informato in prima persona il colonnello Mori di tutte le indagini che aveva svolto ragguagli Iandolo di tutta l'attività che aveva posto in essere fino al allora è signori della corte questo è importante perché non lo dice soltanto
Ma risulta
Dalla dalle annotazioni
Non soltanto nelle agende di Ricci
Le abbiamo soltanto quella del novantacinque del novantasei ma perfino nelle annotazioni altrettanto importanti che risalgono addirittura al novantaquattro nelle agende del colonnello Mori
Noi abbiamo le le agende di Mori fino al novantaquattro quelle di Riccio sono novantacinque novantasei mentre non abbiamo quella di Mori già dal novantaquattro risultava come morì anche attraverso contatti che aveva con Riccio perché Riccio aveva contatti con il rosso con l'ultimo comma onori per la cattura di Provenzano anche quando era alla DIA risulta che era era compiutamente informato non è al trenta ottobre del novantacinque per il ROS dei carabinieri una situazione non conosciute
La verità è che Riccio ha fornito e ha continuato a tenere lo stesso comportamento che attenuto alla di anche quando è transitato a Ross
Quello che è cambiato è il passaggio successivo cioè il comportamento di coloro dei superiori ai quali il riccio riferiva l'evoluzione delle inchieste che avevano l'obbligo il compito di approfondire gli spunti investigativi
Obbliga compito che alla via hanno sempre ottemperato e che quando Ricci ha passato arrosto
Non è stato più tenuto in considerazione è stato messo un coperchio è stato messo il silenziatore è stato impedito lo sviluppo delle importantissime indicazioni che avrebbero portato la cattura di Provenzano
Non è il caso di ripercorre tutti gli esiti dell'istruzione dibattimentale
Di di questo processo è dell'altro processo sul punto voglio richiamare solo alcune dichiarazioni
Per dimostrare quanto strumentale falsa sia la rappresentazione di Mori di un riccio che teneva tutto per sé basta ricordare la testimonianza resa in questo processo dal dottore Cuffaro
Già componente poi dirigente del Centro Operativo DIA di Palermo che ha riferito come in più circostanze egli stesso si mia Riccio per andare a riferire al sostituto procuratore Pignatone
I contenuti delle confidenze che man mano Riccio riceveva da Linate
Sostanzialmente Cuffaro ma non è stato il solo ha ripercorso la catena del flusso informativo risciò riferiva al secondo reparto centrale a Roma della mia
Il secondo reparto al Centro operativo di e di Palermo ha detto il noi trasmettevamo la nota immediatamente alla Procura della Repubblica di Palermo
Ecco quello che avveniva nella normalità signori giudici ecco perché e tra l'altro anche ho farò lo ha ricordato quando gli abbiamo esibito i documenti
Ecco perché
Le indicazioni venivano sviluppate anche con richieste di intercettazioni ecco perché partendo dalle segnalazioni di Riccio la dia
Chiese e ottenne le intercettazioni di utenze intestate anni coro greco ha paura e con ictus allorché parenti vinicolo Eucalyptus nell'ambito dell'indagine Scacco al re non serva a niente
Sottolineare come fa la difesa che quelle indagini in quel momento si concluse con l'archiviazione perché non pochi furono raggiunti gli elementi di prova che potevano Pascoli in quel momento il rinvio a giudizio fatto sta che come da codice
Le acquisizioni investigative venivano immediatamente messi a conoscenza del magistrato perché e signori della Corte Cieszyn muoveva nell'ambito
Di un procedimento penale gli atti diabete avete la copertina
Assegnato ad un magistrato le acquisizioni venivano messe immediatamente a conoscenza del magistrato e venivano effettuati gli opportuni approfondimenti cosa che quando Riccio è passato a Ross non si è mai più verifica
E a questo proposito utile richiamare un'affermazione del perché il dottor Pignatone arreso
In maniera ancora più precisa rispetto a quanto fatto in questo dibattimento il venticinque settembre del due mila e nove innanzi alla quarta sezione penale del tribunale ma il verbale utilizzabile perché è stato prodotto dalla dalla difesa di morì all'inizio del processo
Ad una domanda del pubblico ministero il dottor Pignatone fornire una risposta molto netta
Si rivolse al presidente disse testualmente signor Presidente per me
è tutto un indagine dirà
Nel senso che tutto quello che di rilevante avvenuto tutto quello che è stato oggetto anche semplicemente di discussione di potersi di articolazione di pensiero e tutto relativo al Periodo dia
Del Periodo cosiddetto Ross io nono alcun i colpi
E dire
Che nel periodo cosiddetto Ross
Che Ilardo era finalmente riuscito ad incontrare Provenzano e aveva dato tutte le indicazioni ossidi e immagina antichi immaginabili sul dove fosse Provenzano dove si riunisse con gli altri uomini d'onore e chi ne curasse sta latitanza
E ancora ricordando il periodo di al dottor Pignatone non leggo testualmente dobbiamo andare per sintesi ricorda di quando
Riccio i Pesce vedere gli consegnò materialmente i manoscritti dicendo che quelli erano i manoscritti di Provenzano ricorda il dottor Pignatone la battuta che fece a Caselli guarda che se trovano poi le impronte in queste
In questi manoscritti perché poi questi manoscritti furono riconsegnati al colonnello Riccio che li aveva esibiti all'autorità giudiziaria della Falchi legge all'autorità giudiziaria
E perché io ho visto maneggiando
Ancora
C'è una circostanza sulla quale dobbiamo tutti riflettere per capire
Il grado assai limitato sostanzialmente nullo di autonomia di cui godeva il riccio nei confronti del Comando Rosso nel momento in cui venne aggregato Ross
Il dato è crudo nel suo significato
Al colonnello Riccio non venne nemmeno consentito di sottoscrivere quel rapporto datato trenta luglio novantasei quindi dopo l'uccisione di lardo
Quell'indagine alla quale aveva dedicato gli ultimi anni della sua vita pur riconoscendosi in calce lo stesso rapporto che era stato stesso Riccio curarne la materiale stesura
Riccio non poté sottoscrivere quel rapporto e della sofferenza del Riccio per questa situazione per cui pesante ed umiliante tra gli altri ha parlato anche il dottor Pignatone nell'udienza che ho poc'anzi
E allora in questo contesto che ho cercato di delineare che deve essere collocato l'episodio della mancata cattura del Provenzano il trentuno ottobre novantacinque a me Giggs
Un contesto temporale nel quale l'odierno imputato morì aveva la piena consapevolezza della pregressa attività di indagine sull'asse Ilardo Riccio degli eccezionali risultati conseguiti con la cattura di latitanti di spicco di Cosa Nostra
Non si può nemmeno ipotizzare
La decisione del mancato intervento Mezzoiuso come frutto di una cautela o diffidenza nei confronti di una fonte di cui si dovrà verificare l'attendibilità ma qua quale verifica di attendibilità aveva fatto catturare già sei latitanti di spicco di Cosa Nostra mai
Mai nella storia
Io a proposito della scelta ieri
Non intervenire trentuno ottobre
Non voglio riportare tutto quello che è venuto fuori dalle dichiarazioni di vicino alle dichiarazioni di Mori dalle dichiarazioni di Urbino dalle dichiarazioni di Ganzer
Circa quella fase convulsa quel momento tra il ventisette e ventotto ottobre in cui Ilardo alla conferma dell'appuntamento Mezzoiuso coprono con Provenzano al momento dell'incontro del trentuno
Voglio però evidenziarvi un argomento tranciante
Che porta al di là delle dichiarazioni di Riccio di individuare l'assunzione di responsabilità di quella scelta di non intervenire
In capo al comandante operativo cioè moglie
E non certamente Ricci
E per fare questo è necessario partire da una consapevolezza della importanza l'effettività del vincolo gerarchico che caratterizza le strutture militari
L'arma dei carabinieri in particolare io rossa ancora più in particolare
Ancora più in particolare non dovete dimenticare l'eccezionale carisma e decisionismo i modi
Il punto di riferimento ovvero per ogni decisione operativa sono tutti elementi che riconducono ad un'ovvia conclusione al di là di quello che dicono al di là di quella che è stata la strategia intossicazione ma ormai l'abbiamo capito presidente
Che certi ufficiali soprattutto gli odierni imputati di intossicazione del tessuto probatorio
Volta a creare confusione per disorientare il pubblico ministero vi vi spiego che cosa faccio riferimento coi ne avremo anche altri esempi
Quando Riccio dice quella volta io volevo intervenire mi è stato detto no non intervenire non ci sono i mezzi
Ci sono stati altri ufficiali del ROS che sarebbero stati presenti a quella discussione che hanno detto Norris ciò non disse che voleva intervenire anzi disse è meglio non intervenire per non bruciare la fonte
Ricordo che la prima volta che sentì morì su questa cosa morì disse io volevo intervenire volevo dotare il il
Confidente di una cintura
Ma fu risciò ad opporsi
Questa strategia i servizi
Ai quali apparteneva morì
E quel tipo di servizi segreti la chiamassero se intossicazione informativa se ci sono tre persone che hanno assistito allo stesso fatto
Uno dice a se uno dice ancora gli altri non dicono tutte e due b uno dice be uno dice ci
E se ce n'è un altro discenti
Ora al di là di quello che hanno dichiarato sulla scelta su chi
Presse la decisione di non intervenire
Quella decisione signori della Corte non poteva che competere esclusivamente al comandante operativo e quindi ammonì
Abbiamo visto che riceverà semplicemente un aggregato
Riccio non era nemmeno idoneo a sottoscrivere un rapporto all'autorità giudiziaria quando già il cadavere di lardo era stato sepolto figuriamoci se possiamo credere che ad imporre
La decisione a morì di non intervenire trentuno ottobre possa essere stato Ricci
La Corte è perfettamente in grado di ricostruire quel che avvenne quel che non avvenne
Quel trentuno ottobre del novantacinque
La mancata sostanziale predisposizione di ogni dispositivo che potesse anche semplicemente consentire
Intervento nel casolare
Lo scarno del tutto inadeguato dispositivo comunque organizzato all'ultimo momento approssimativamente dal reparto anticrimine di Caltanissetta chissà perché
Dovevano furono avvisati poche ore prima i componenti di una struttura già all'ora di fedelissimi di Mori del Polo hanno seguito sempre no Molise le porta di tutti nel servizio gesticola
Questi ufficiali
Un non viene avvertito il rosse di Palermo che conosce il territorio ma poche ore prima soltanto alcuni uomini del rosse di Caltanissetta che non sapevano nemmeno dove si trovasse Mezzoiuso il
Il bivio di Mezzoiuso
Dispositivo che si limitò a fotografare il momento in cui al bivio di Mezzoiuso fu prelevata Ilardo fu prelevato da chi lo porto al cospetto di tolleranza
Io non voglio nemmeno riapprofondire tutta la questione relativa alla stesura della relazione di servizio alla presenza o assenza o i motivi dell'assenza di Riccio la luogo in cui carabinieri di Caltanissetta fotografare uno fotografare uno
L'appuntamento di di lardo con Giovanni Napoli Cerro e Vaccaro
Io non voglio appesantire la discussione
E voi io però rispetto a quanto già anticipato subito passare ad una valutazione successiva
Ancora più grave
Ancora più unicamente univocamente indicativo di una vera e propria volontà di proteggere il Provenza nella sua latitanza
Ancora più spregiudicato nella violazione sistematica di ogni regola di ogni anche elementare generale obbligo di lealtà nei confronti dell'autorità giudiziaria fu il comportamento di Mori nella fase successiva su su
è inutile che si continuano a dire il processo per il mancato intervento del trentuno ottobre
è un sentimento per noi è significativo
Alleghiamo cosa successe e sintesi dalla sera della copia sarà veramente per sintesi perché io non voglio limitare oscuramento la requisitoria in questa fase però entrare così dettagliatamente su fatti che sono stati oggetto di un'altra che sono oggetto di sentenze che abbiamo già agli atti vengono veramente poco utile ebbe più utile semmai alluvioni sono i collegamenti con i fatti che sono oggetto di questo processo certo Presidente ma questo arriverà non sono soltanto però ci siano stati esami particolarmente dettagliate sinora gli episodi
Cioè non sono oggetto di questo processo in termini così dirette visto che sono stati oggetto vicende
Ancora più per sintesi
Il comportamento successivo
Omissione di qualsiasi approfondimento
Omissione di qualsiasi comunicazione all'autorità giudiziaria
Entro immediatamente
Il bagaglio di conoscenze di Mori indicazione di Giovanni Napoli come responsabile gestore della latitanza di Provenzano in quei territori
Entro immediatamente nel bagaglio di conoscenze di Mori
Che è un soggetto indicato come coro positiva ieri di Provenzano con tutto quello che che riguardava anche le caratteristiche la macchina utilizzata da questo soggetto
Entro immediatamente nella conoscenza di
Morì
Il fatto che quel casolare dove si era tenuto
L'incontro sarebbe stato utilizzato altre volte
Così come o il le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia
Ci ricordano se ci confermano
Per incontri di questo tipo
E allora
Io colgo appieno l'invito della corte
E proprio per dimostrarvi
Quello che
è il punto di partenza per la del mio intervento di stamattina
Cioè la necessità di collegare i fatti così come dimostrati nella sentenza con altri fatti abbiamo trattato in questo processo
Tra pochissimo passero ad un'analisi di alcuni passaggi della sentenza
Delle sentenze
Mi permetto soltanto di ricordare
In pochi minuti
Ai signori soprattutto
Giudici popolare
Risulta dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che Provenzano continuo
A rimanere indisturbato in quel ritornò
Almeno fino al trenta gennaio anzi ci prova fino al trenta gennaio due mila uno
Quando venne catturato Provenzano in un casolare posto a poche centinaia di metri di distanza da quello dove Ilardo rincontrato Provenza
Ricordate che soltanto le dichiarazioni di varare dichiarazioni di Giuffrè sui fratelli sui nucleo dei la Barbera quanta
Risulta da i fatti
E non è mai stato messo in discussione questo neppure
Degli imputati di quel processo Mori e Obinu
Che già la sera del trentuno ottobre
Le fotografie della macchina
I mostravano
I giovani Napoli attraverso la ricostruzione del numero dei di carta che il soggetto era Giovanni Napoli curava la latitanza
Risulta da tutto il carteggio che è stato acquisito signor Presidente e signori della Corte
Cioè per mesi
Per almeno nove mesi anche dopo l'uccisione di lardo
Anche quindi dopo che era assolutamente chiaro che lardo non avrebbe potuto rincontrare Provenzano in quella in quel casolare nessuno informo il rosso e non informò la procura di quello che era stato acquisito nei confronti di Napoli nei confronti della Barbera nei confronti del nel casolare Scelta attendista
A cosa dovevi attendere
Sì largo ramo
Perché non fasce di nulla
Perché non dicevi nulla perché ai nove mesi dopo quando chiarire intercettazione prendi in giro pure la la Procura della Repubblica e dice che l'intercettazione deriva dalla necessità di
Catturare un altro con la un altro latitante all'epoca un concerto Francescon Anna
Non fai nulla
Fai credere a riccio che stai facendo
Non dici nulla
Perché sai anche se c'è il procedimento giudiziario che come ha ricordato il dottor Pignatone
Con queste parole se io avessi saputo
Anche qualcosa
Sulla su quelle persone Napoli la Barbera su quei luoghi fino al diciotto marzo del novantasei perché cita questo questa data perché era il giorno precedente rispetto al suo trasferimento d'ufficio
Io avrei subito ordinato di fare qualche cosa
E allora
Un ultimo dato dicono
Certo attendiste non è vero che non è comunicato nulla nemmeno quando incontro non si poteva più verificare
Un profluvio di dichiarazioni assolutamente imbarazzante
Un solo episodio il ventitré maggio del novantasei l'abbiamo vissuto in quest'aula il anche lo stesso presidente a dato corso ad un ammonimento nei confronti del teste ore
Per dire la verità il ventitré maggio del novantasei i carabinieri ventitré maggio del novantasei
Passano dalla corda dalla stessa masseria dove c'era dove c'era stato l'incontro Ilardo Provenzano
Fanno una relazione di servizio perché vedono la piatte Campagnolo colore verde quella stessa che si si cercavo si fingeva di cercare fin dall'inizio
Due testi e chi scrive nella relazione di servizio due testi dicono noi eravamo lì per caso dovevano seguire uno che era lavorava in banca Mezzoiuso
Almeno cinque chilometri di distanza
Ci siamo allargati siano passati villa io il phone che era il loro capo dice no io li avevo mandati la per verificare un dato poi qua si rimangia tutto
Presidente i fatti
Sono
Talmente numerosi e veramente
Basta leggere le sentenze inerzia totale sui luoghi sulle persone
Omessa comunicazione
All'autorità giudiziaria e perfino
A ai territori e allora
Io voi io vorrei
Passare adesso proprio all'analisi di sistema che ho invocato grazie collegamenti
Con questo
E
In questi mesi
In questi anni
Tante volte
Ci siamo sentiti ripetere
Anche in quest'aula dei difensori degli imputati
E questo era un processo che non si doveva fare che costituivano inutile doppione i quelli già celebrate sì per la mancata perquisizione del covo di Riina per la vicenda Ilardo provenzale
Tante volte ci siamo sentiti ripetere tante volte abbiamo letto del processo riguardava una pseudo trattativa questo volutamente maliziosamente ignorando quelle che erano le conclusioni anche dei processi celebrati sapienza
Tante volte abbiamo sentiti in questa Aule lette sui giornali ho ascoltato in radio e televisione che processi già celebrati se avevano sancito definitivamente la correttezza dell'operato del ROS dei carabinieri in particolare del colonnello morì
Del quale era stata riconosciuta in maniera John Campbell estraneità rispetto ai fatti che la Procura di Palermo
Aveva
Contesto allora
Su questo qualche riflessione sulla sentenza sono sentenze definitive
Prendo lo spunto dalle sentenze che sono state prodotte e che intanto riguardano due pronunce assolutorie nei confronti dell'odierni imputati modi
Entrambe le sentenze riguardano la soluzione
Perché il fatto non costituisce reato quindi per asserita mancata dimostrazione
Del Doro
Le due vicende
La vicenda la mancata perquisizione del covo di Riina la vicenda al favoreggiamento di Provenzano oggi alla luce degli elementi cioè in in questo processo sono venuti fuori devono essere finalmente collocate
Come sentimenti e passaggi di una vicenda più ampia
Che trae origine ragione proprio nella trattativa instaurata nel mille novecentonovantadue
E dalla necessità
Nel novantatré per la vicenda Riina novantacinque novantasei per la vicenda Provenzano di rispettare gli esiti di quella trattativa
Che gli odierni imputati certamente temevano che potesse emerge
Oggi noi possiamo correttamente rivalutare
E siamo sicuri che voi lo farete
Di fatti che sono già stati oggetti sentenza passata oggi indicato in un'ottica più ampia
Non incorrerebbe nel difetto di prospettiva
Nell'errore
In parte anche causato dalla diluizione
In più processi dell'iniziativa della Procura che ha finito per viziare il percorso valutativo dei giudici che si sono già pronunciarci
Non incorrere te nel
Nell'errore di non collegare i sentimenti attuativi dell'accordo
La mancata perquisizione del covo la mancata cattura di Provenzano
La mancata cattura di Santapaola
L'errore dell'atomizzazione l'errore della parcellizzazione l'errore della considerazione dei singoli fatti come sganciati gli uni dagli altri nella valutazione coi dell'elemento soggettivo che ha caratterizzato in chi è stato protagonista ce n'è uno solo protagonista di tutti questi fatti
Ed è imputato moglie
E in questo non potete non considerare non potete incorrere nell'errore di non considerare la grande è indiscutibile capacità intelligenza di questo ufficiale
Andiamo a vedere
Alcuni passaggi delle sentenze
Partiamo da quella del covo di Riina
Il tribunale di Palermo dopo avere ricordato quello che è patrimonio comune giurisprudenziale cioè che ai fini della sussistenza del diritto di favoreggiamento non occorre il dolo specifico ma è sufficiente quello generico
Ricorda il rilievo che l'istruzione dibattimentale non abbia consentito di provare l'esistenza dei documenti in casa del Rina
Abbia addirittura escluso che si sia recato
In via Bernini suddetto Bagarella non vale per negare che gli esiti sopra prospettati fossero pienamente possibili ma non voglio dimorare presto
Ma su un altro punto leggo testualmente
L'omissione della comunicazione all'autorità giudiziaria
Della decisione adottata dal capitano De Caprio nel tardo pomeriggio del quindici gennaio stesso Dino riattivare il servizio il giorno seguente e poi tutti i giorni che seguirono
è stata spiegata dal colonnello Mario Mori nella nota del diciotto febbraio novantatré con lo spazio di autonomia decisionale consentito nell'ambito del quale il De Caprio credeva di potersi muovere
Andiamo a vedere che cosa dicono i giudici nella sentenza passata in giudicato rispetto a questa prospettazione difensiva di Mori allora dobbiamo fermarci qua questa la la giornata ultima della del
Dalla pubblica accusa che aveva formulato poi con la voce del procuratore dal sostituto procuratore Vittorio Teresi le richieste di pena ricordiamo quindici anni per il generale Mario Mori dodici per su brani il con bello Giuseppe De Donno dodici anni per Marcello Dell'Utri
Per falsa testimonianza nei confronti dell'ex ministro Mancino Nicola Mancino chiedono sei anni i pubblici ministeri
Poi sedici anni per Bagarella dodici per Gaetano Cinà non luogo a procedere per intervenuta morte del reo per quanto riguarda Totò Riina ma soprattutto la prescrizione intervenuta
Per Massimo Ciancimino a proposito di trattativa in pubblicista di Palermo hanno chiesto il non luogo a procedere per questa qualificazioni dato rimane quello di calunnia a cinque anni chiesti sempre dalla pubblica accusa cappero rischiano già
Entro giugno di andare in in prescrizione
Ora una volta concluse le requisitorie dalla pubblica accusa sarà poi il turno alla prossima settimana inaugurato chiara alle parti civili che Sensi sono costituite in questo processo il Centro Studi Pio la Torre il Comune di Palermo l'associazione Libera di don Ciotti Associazione familiari delle vittime la strage dei dei Georgofili
La la Presidenza del Consiglio dei ministri di in quella della regione siciliana e l'ex capo della polizia il prefetto Gianni De Gennaro che appunto si costituirà parte civile è parte lesa contro Massimo Ciancimino per per calunnie e poi sarà il momento delle difese dall'avvocato Basilio mille poiché la sala avvocato ormai storico che ha ereditato l'assistenza legale dal manico ormai dimenticato Pietro Milio
Poi gli altri avvocati il l'avvocato di Terim difensore di Dell'Utri la Nicoletta Piergentili difensore di Nicola Mancino la lista ancora lunga delle arringhe e dove appunto gli avvocati difensori sì giocheranno le loro argomentazioni a difesa dei propri imputati dei propri assistiti che sono imputati in questo processo
Ci torneremo però per quanto riguarda la cronaca giudiziaria tutto grazie per l'ascolto che avete avuto sin qui buon proseguimento di serata indiretta con i programmi di radio radicale