Presentazione del libro "Vendetta pubblica. Il carcere in Italia" di Marcello Bortolato e Edoardo Vigna

Va bene allora iniziamo buonasera a tutti
Siamo qui in questo incontro per la presentazione di questo volume vendetta pubblica di Marcello Bortolato ed Edoardo vigna un incontro organizzato dall'associazione Antigone dava questione giustizia
Abbiamo quattro relatori affronteranno il tema del libero e poi concluderanno i lavori i due autori abbiamo pensato nell'organizzazione che lei eventuali interventi che possono essere prenotati tramite c'ha sì terranno alla fine degli interventi dei quattro relatori
In modo tale da consentire agli autovalori eventualmente anche delle delle risposte libero è una bellissima riflessione sulla pena sul carcere
E ed è un libro che si segnala proprio perché si rivolge al ai cittadini all'opinione pubblica
Parte proprio da alcuni luoghi comuni no come da espressioni che conosciamo tutti lasciamoli morire in carcere buttiamo la chiave si vive meglio dentro che fuori che diciamo luoghi comuni di questo tipo e affronta in questi luoghi comuni che sono quasi anche Tito letti dei singoli capitoli degli autori provano a seguire un ragionamento una strada che riesce a far comprendere a tutti che la vendetta pubblica che poi è il titolo del volume non è qualcosa che patria io direi che iniziamo subito con i relatori per primo seguendo l'ordine della locandina
Darei la parola e Ignazio Patrone magistrato ora intenzione
Che nella sua vita è stato ha svolto quasi tutte le funzioni all'interno della magistratura grande esperienza nel settore internazionale è stato presidente di me del magistrato da ultimo di collegamento in Francia e da quando è in tensione collabora con Antigone ed è stato uno dei protagonisti di questo incontro prego
A te la parola
Grazie grazie a tutti mi sentite avvenimento sì benissimo ma sì io quando ho visto sulla situazione del libro di Marcello e di Edoardo vigna
Ho visto subito ho notato due cose da Premafin ha pubblicato da un editore non giuridico non professionale la terza
E che è una cosa importante perché vuol dire che si rivolge alla platea di lettori che non sono stati non solo ed esclusivamente gli specialisti del settore avvocati magistrati o comunque operatori del settore
La seconda titolo vent'fonti alcunché intenzione forte
Ed è un titolo completamente controcorrente rispetto a quelle che sono le tendenze culturali e forse non solo culturali in atto mi spiego meglio
Il problema il libro si segnala innanzitutto nella sua chiarezza espositiva perché fornisce dei dati in questo nominativo ideologico cioè parte da un'idea che sviluppa e tende poi a dimostrare la altro caso un discorso logico ma dà un'idea di partenza parte invece da dati reali
Che sono
Il numero dei detenuti
La tendenza all'aumento di questo numero nel corso degli anni nonostante una diminuzione del numero dei reati che anche quelli molto gravi
E fa una serie di comparazione con le situazioni straniere
E
Ovviamente io come ricordava il sesso passato passato quale trovare in Francia al ministero della giustizia come magistrato italiano di coordinamento
E ancora che non mi sia occupato che lentamente le questioni penitenziaria il francese imprese ma è stato il collegamento
Non si occupa dell'esecuzione della pena in Francia si occupa eventualmente che riportare degli italiani condannati in Italia eseguì non appena gli italiani
Comunque l'attracco alle notizie su eventuali detenzioni subite da condannati in Italia
In Francia per gli stessi fatti fatti analoghi insomma con una serie di notizie
E dato il francese che viene riportato
Comparato pure italiano e quello tedesco è molto significativo si dice che infranti in Italia c'è un persone in esecuzione di pena
Su ottantanove persone in Francia su sono ottantanove persone ogni cento mila abitanti
In Francia sono cento tre ogni cento mila in Germania settantasette ogni cento mila
Di questa contrazione della Francia quella che ovviamente era il dato più più significativo sulle chiamate io ricordo benissimo durante la mia
Domani se in Francia le polemiche continue sulla situazione del penitenziario in Francia tra l'altro una situazione dalla quale
La la decisione francese a una quantità a un numero la possibilità di accedere a misure alternative molto inferiore alla nostra molto inferiore al nostro
E sono ricordato
Di una polemica che risale agli anni due mila quattro due mila cinque volete sapere che in quegli anni in Francia vi fu una datati securitaria dispositivi poi politica securitaria
Il ministro dell'Interno e rossa così Colombo eletto Presidente della Repubblica e il ministro alla Giustizia Natale ne seppero Berna
Il quale fece approvare due leggi una del due mila due mila quattro che erano di una fortissima impostazione punitiva
Avevano sì una serie di riforme anche del processo penale
Indagini papere tutto questo però la quello che era segno che si voleva dare all'opinione pubblica
Era quello di
Un numero maggiore di commissioni una maggior severità della legislazione nell'estate come venne discussa la legge prevede dure
Quel mondo e mi dispiace che non ha tenuto al guinzaglio se ne è uscito un unico articolo tutte le sante perché attestava che in realtà le condanne stavano aumentando
Nel senso che i giudici francesi
Le attese dell'approvazione di questa legge c'erano già in qualche modo terremotati è un clima di maggiore severità
E e portando una serie di statistiche terminavano avevano prelevato come le fondate a se stesso decisamente allungando
La stessa cosa ingresso che sta avvenendo adesso in Italia
Avevo anche scritto come Antigone nel l'amico scuderia abbiamo presentato alla Corte Costituzionale sulla questione di legittimità della liberazione condizionale che verrà discussa ventiquattro marzo dalla corte
Spesso non è una netta sensazione anche se l'Italia a fare questa statistica molto difficile perché i colleghi presenti sanno benissimo che calcolare esattamente i numeri nel ministero delle stesse non è mai stato tanto facile
Però se noi vediamo le statistiche del ministero dell'Interno riguarda la criminalità in Italia
E vediamo un netto calo dei reati anche molto grandi segnatamente l'omicidio illecita comprende ultradecennale di Carlo
E vediamo invece che la popolazione carceraria sta continuando ad aumentare e inevitabile trarne la conseguenza che è molto probabile che si sia faccia più ricorso le misure cautelari
Detentive e che si le condanne siano assai probabilmente più severe
Niente da fare la
Il clima culturale clima politico culturale si crea è ovviamente un un clima come quello in Francia con la legge prebenda
Chiudendo rilevatore mondo noto è stato già condannando come se la legge fosse già entrata in vigore il Salone intanto le quantità di prendevano i voti
Condizione sicuramente subissero delle corti dei tribunali e questo è un fattore
Che preoccupa
In quanto la ovviamente
Non tiene conto di quella che l'accentuata pericolosità sociale del del crimine in Italia ma che nel molto conto degli allarmi che vengono ingiustificatamente levatrici momenti
Basti dire che ancora in questi giorni sui giornali
Qualunque scarcerazione
In qualunque scarcerazione qualunque beneficio dell'indagato secondo la legge a persone che sono di condannato per delitti anche molto gravi ma anche ovviamente hanno tutto il diritto di usufruire dei benefici penitenziari da quanto è stato quasi vengono salutate conto scarcerato Tizio Caio voterà Gaia dice naturalmente la sorella vittima proteste dice non è giusto che dice che la loro il loro congiunto morto e non può più fare nulla riguardo imputato nella che stare con un clima nel quale questo libro si pone in una posizione nettamente diverso tanto diversa da estensore tutte impopolare cioè un libro molto bello molto stressante ma che sicuramente non lisciare il pelo a quello che l'opinione globale non riesce appieno teorico la ricorda resa nella sua introduzione addirittura il titolo detti dei vari capitoli sono la reintroduzione fra virgolette di quelli che sono alcune delle parole d'ordine diffusissime e non soltanto a destra non soltanto tra Kinder delle politiche essendo securitaria fa una prendi dei baluardi della propria posizione politica richiesta ma sono diffuse
Moltissimo la situazione che è andata negli anni sempre peggiorando
Dalla riforma penitenziaria stanza cinque siamo passati alla leggi perché è stata la prima tra l'altro che ci pensavo da un'amica della Repubblica siamo passati poi la legge Simeone Saraceni nessuna Ricci suscitò all'epoca che molte polemiche ma venne approvata in Parlamento
Ma dando l'aggressione né che si sia andati veramente
A sempre più verso una china contraria quelli che sono i principi costituzionali tessere opportunamente botola vigna mettono al centro della loro riflessione
E altra cose qui vado a chiudere perché io non sono specialista comunque di più seguiranno nell'esposizione quindi Rocco lavoro continuano da quando sono in pensione ma ha detto benissimo ho svolto in Montedison sono una delle poche che non ho mai svolto quel sorveglianza quindi in qualche modo sono un uditore giudiziario sia pure un po'attempato in questa materia
Allora ho pensato che non molto discussa io conservazione magistrato nell'ottanta
Io allora mi sono preso tratto
Allora isolamento lettura all'epoca e qua cominciato applicando la mistica
Del settantotto poi applicato quella perché c'era ancora la coda
Pubblicato quando l'ottantuno in pieno ho applicato successivamente come dell'ottantasei mentre poi quando è uscita quella del novantuno e avevo cambiato funzioni e non lo non lo è più efficace
Poiché qualcosa sei anni ottica su tre forse quattro provvedimenti di amnistia
Ve ne fu una concentrazione particolare in quel periodo però non è una cosa tanto diverso di due o tre anni sono guarda il calendario dell'amnistia concessa dal quarantacinque ad oggi vede che da quattro cinque novanta scusate c'era stata una
All'incirca ogni ogni due anni sulle
Non a meno che siano piaceva non piace lo sto facendo l'elogio cronisti a una sistema penali per quanto riguarda l'affollamento nelle carceri
E il carico di pena che veniva in concreto come attività articolato l'ammissione di revocato anche l'indulto quindi una riduzione generalizzata delle pene già erogate in corso di esecuzione
Questo carico veniva
Periodicamente diminuito e di molto perché se moltiplicato l'esperto sulla popolazione non soltanto quella già in carcere inutilmente l'occupazione che ancora deve essere processato salteranno pacchi di reati che che derivano letteralmente spazzati via
Noi vediamo che c'era una sorta di depenalizzazione parziale tutta una serie di micro reati che però andava tutto sommato a mantenere più in basso il bizzarro delle persone
Che ok entrarono nel circuito carcerario che de dovevano restare molto tempo
Io non esclusione delle civile grazie ambasciatore Thomas esclusione polemizzato erano tutti uguali mi ricordo erano proprio fotocopia quindi ormai sistema anche Mario Gatti sarebbe nata nelle prossime alla suggestiva un mestiere in qualche modo già previsto e prevedibile
Ripeto non è che mi piacesse come sistema e non esiste era un esperto
Perplesso però altrettanto per adesso è stato il referto che equivale sostanzialmente al Parlamento con la riforma del novantadue di qualsiasi possibilità di fare l'amnistia percentualmente difficile poter approvare l'amnistia con la maggioranza politica ben qualificato la maggioranza più alla ministeri quella che legge il presidente tra le poche cioè se intorno scrutinio siamo a livelli non ha il tempo di Formica
E in un sistema che poi non riesce a vedere complessivamente la la la la funzionamento delle quote carcere il funzionamento della del delle misure alternative o lo fa accomodare intese con molta fatica
Quindi diciamo che quello che era l'esperto di queste misure ripete erano misure pagati nominano misure di struttura ma quella comunque va nel senso di tensione adesso non si verifica più per cui l'impressione mia si batte in in carcere
Non lo sta se non sia alla prima esperienza e quindi si possono soffrire brandelli Simonsen accenti
Sodalitas anche due delle stupidaggini o delle o delle o delle condanne che fino agli anni novanta non non avevano in realtà un effetto di cancellazione delle a questo punto io mi fermerei perché ho dato soltanto un paio di spunti al dibattito solo motivazione l'atteso sentire dato che l'autore che sono più esperte di me su alcuni passaggi rilevo ed è l'ultimissima notizia che l'ultimissima osservazione di faccia
E le loro si segnala perché anche perché team di diritto spesso sono scritti in italiano
Non posso favoloso
Che tendono un pochino ad annoiare la persona che non ne ha immediatamente bisogno anche se è un giurista che se o dalla giurisprudenza era sì questo sconcio descrive uno stile molte piazze molto leggibile lo si vivono davvero e non so se coloro che consolante vi sono delle persone che non l'hanno ancora acquistato elettorali Maffei con la affatto l'invito fortemente a farlo perché una è una lettura oltretutto anche molto grave e molto piacere vi ringrazio
Grazie al tenue mito del dell'intervento io credo che non ci sia ancora il mio Fassone che dovremmo fare intervenire
Quindi darei la parola eventualmente poi il con Elvio sincerità successivamente a Patrizio Gonnella che tutti conosciamo giurista professore di Sociologia del diritto all'università
Di Roma Tre presidente di Antigone associazione che organizza questo incontro che si occupa ovviamente di giustizia penale di carcere di diritti umani e quindi cominciamo a entrare nel vivo anche della diciamo la le nella lettura del libro con la lente del tecnico prego
Grazie grazie grazie prima di tutto anche la questione giustizia con cui non è la prima volta che organizziamo cose insieme onesto cerone allori negli Antigone speriamo in una collaborazione che continui poderosa
C'è bisogno di contamina c'è c'è bisogno di contaminare anche i disabili a seconda delle origini sempre gli stessi ma diciamo un'associazione io per caso lista ma potevo essere all'Italtel misto pesce il mio predecessore primo alla presidenza di Antigone che oggi garante nazionale ma non almeno a inveendo diciamo non necessariamente veniamo con diciamo abbiamo quelli il Po di formazione ecco ed è importante perché ovviamente o lista Polo della società civile Simmel scuola con proficuamente ogni volta che veniamo a discutere anche con chi invece dentro il sistema in qualità di operato ecco e quindi ovviamente
Un grande grazie a Marcello Bortolato Bortolato che qui diciamo mai sono anni anni e anni qui dialoghiamo ci conosciamo molto
Di cui apprezziamo questo lo possiamo dire perché non è che poi bisogna diciamo adesso è solo scrittore in cui aspartame lavoro di magistrato
Perché altrimenti simile confinati a un a un ruolo invece il ruolo che ha avuto origine i suoi lavori torna ed Edoardo vigna giornalista perché su questo è importante il core conosciamo quello che l'impegno di chiedo al doping sulla questione della tela che si peso molto bene nelle pagine di questo libro di cui adesso iniziamo a parlare
E e ma e lì anche qui con antico Lecce inizia e tutti ci l'ordine del sistema e non è un binomio che funziona sempre non è un mero errore c'era sempre pensate a quanto abbiamo sofferto tutti che Silenzio Chinon in silenzio
Quel binomio durante lo scorso maggio tutte le domeniche sera il per tre quattro cinque domenica intorno alle ventuno e trenta quel binomio Bush a costruito quella è probabilmente la più grande bolla
Populista degli ultimi sette otto mesi che hanno riguardato la questione della diciamo di quel giudizio molto così buttato lì sui provvedimenti che erano stati presi in quel momento storico per cercare di contenere io dei contagi all'interno delle acre mi riferisco esplicitamente alla trasmissione de la sette Nella domenica sera che era proprio un perfetto Milo fra giornalisti il giudice questa è invece questo libro nell'impatto implicato qui è una stele diciamo e prodotto che va nella direzione opposta binomio funzione diciamo in opposizione il binomio urlati su un binomio non urlato sono parole non urlate poggia presto e il primo elemento per comune Bardo dei famosi pone faccio avviene copioni prima partire
Dalla questione una casa editrice nuova di giuristi quindi libero un a diciamo vada a rimanere all'interno di un militare giroconto ristretto di persone che già hanno un sapere tecnico una militanza su quelle stesse su quegli stessi contenuti ma punta ha ovviamente ad una opinione pubblica più più la grazie
Ecco però dire che il libro ci riesce e diamo chiedere usciti non so come non è sempre facile perché a volte o si danno per scontate i gol ce lo racconta di concetti moltissime volte soprattutto non ci siamo
Dentro purtroppo da troppi anni con su questi temi davo per scontati con cioè e oppure lui poi pensiamo che matto complessità sia una specie di sia virtuosa
Ma questa volta scritto da nessuna parte che uno descrivere complesso lo deve scrivere Zambon questi nel complesso io ricordo quando iniziai a scrivere
Ormai venticinque anni fa alla manifesto ricordo che lì in quel contesto tutti quanti ricordava l'oppio insegnava Pinto cioè soggetto predica comprendente per rendere la scrittura ottomana chiara lineare ma anche cita c'è il rispetto e l'interlocutore
Anche efficace rispetto ai ombra unicamente e e un libro tempo alla chiarezza e non non perde
La fu quella chiarezza non fa perdere di vista e la semplicità del linguaggio l'immediatezza del linguaggio lungo numero una vera reprimende o e la precisione e tutto è ovviamente molto preciso come non poteva non essere conoscendo uscivano Scopello Edoardo lo scoppio di Marcello che glielo consente molti complimenti che fatto Marcello poi si possono estendere di Chuck
Invece facilmente alla all'altro che ho avuto però è tutto molto chiaro Pippo molto chiaro ed ho dovuto ne aveva già vinto molto preciso non solo perché deve essere preciso e veniamo al cuore del libro perché è un libro on quegli stereotipi
è un libro contro il proprio mi ricordo che c'era una collana di Laterza
Un mondo che non è questa è un'altra collari Laterza è una collana proprio di Minin Paolo sole contro gli stereotipi ecco questo secolo questo libro si secondo me sì lega perfettamente perché quella intuizione editoriale di costruzione di un libro che si muove dalle frasi amiamo le frasi taccuino alla fine in carcere non ci va nessuno manco si viva meglio cazzuole bella vitalità all'oppio gratis tutto il giorno davanti alla tv ci vorrebbero i lavori forzati condannato per un cenno e addirittura verso la Lukoil addirittura ore di permessi premio in realtà è vero perché è da lì che bisogna partire per una operazioni igiene culturale di tenere in Titanic pene anche tecnico-giuridiche spiegare usati
Cosa dovrebbe essere la pena e il Qusay la Pina ora vengo però a questo punto quindi a in ognuno di questi diciamo a Hippolyte attorno al tentativo di per costruire uno stadio alcuni giorni dopo
Ribadisco quello che dicevo prima manca compriamo comprata insomma è importante ed evitiamo chi dovrebbe chi dovrebbe essere eletto perché in modo molto diretto molto chiaro con il sacco di riferimenti anche a al statistici certi per costruire di stereotipi ancora noi lo sappiamo che sono stereotipi tavolo perché importo antiche siano costruiti no mettendoci nello sullo stesso piano di G di gli urla ma mettendosi su un altro piano socio in un cambio di piano in cambio di a lungo essere quello della rigore statistico non può essere quello del rigore normativo non può essere quello del rigore argomentativo per esistere OP si fondano su assenza di argomentazione logica si fondano intorno a pre giudizi invece noi siamo finalmente Nibelungo Hooks pervenuta attività impegno sappiamo perfettamente che dobbiamo liberarci
Dal pregiudizio ecco quei riferimenti o Quintilio elenco a tutti i motivi per cui un libro che fa Igina chiamiamolo così igiene
Ed è un libro che per uno un ci porta di ragionare a diciamo ogni cinque elementi adesso voglio i prossimi cinque dieci minuti
Il primo elemento questo libro in realtà nel momento in cui Ariodante i titoli dei capitoli quindi anzi quindi più o meno sappiamo Dick di cosa stiamo parlando cioè in ogni capitolo di cioè come boh buttare via la chiave spiegava o perché la Costituzione e così via oppure in plenum si dice che diciamo tutto compreso a Televideo ai polmoni Joy dove si vive dentro e che cosa è la vita pro oppure i lavori forzati e poi libro finisce comunque riferimento al al comune di Roma alla quella grande incrocio abbandonata operazione di lavori socialmente utili come se fossero una sorta di grande esempio di giustizia riparativa lì non so se avete avuto qualche un giorno critiche da parte di chi è stato sostenitore di ma io sono totalmente in sintonia con il vostro argomentare intorno ai rischi di un'operazione del genere se pur fatta in a assoluta buona fede ma volevo dire in realtà isteria obbedisce ci raccontano Marcello ed Eduardo vini e non solo stereotipi minori a una realtà e non sono neanche solo stereotipi
Maggioritari solo in realtà come posso dire il dato di realtà
Quegli stereotipi non appartengono solamente al generico ascoltatore della vigile in della domenica sì
Una realtà diventato un po'il cuore per renziana
Cioè non da poco tempo Pessoa a altrimenti non c'era bisogno di scrivere un libro di questo genere nel senso che non stiamo costruendo per con gli stereotipi che loro hanno diciamo che ad Omnibus umide non sono solamente l'argomentare di una opinione pubblica e sociale e invece in curva una forte opposizione a chi al decisore politico al gestore delle racconta debba dal gestore dell'amministrazione pubblica noi è andato a un certo punto si è nel progressivamente volevo una questione degli ultimi mentre la pressione degli ultimi intende si è progressivamente possono andare con il grado di rimonta
Fondere con il dato di realtà
Perché interni all'impatto di real a a indovino unità diamo qui siamo mi immagino fra gli ospiti ci saranno i turisti enorme
Che ascoltano questo seminario quest'incombenza presentazione del libro ma in realtà noi dobbiamo interrogarci su come o a bere che ci sia un così profondo UTAP normati esposto corrector spero vaste
E faccio io una domanda i nostri autori sull'esempio degli indagati
Come perché quando fino a quando potrà cadere senza che alla fine non perda la legge stessa la sua dignità di legge che ci sia una così profonde
Fra per esempio funzione della pena dichiarata incostituzionale fuggevolmente stavolta effettivamente la brina
Non esiste una lira perché la funzione ispettiva della pena querelante il contante o Massimo Pavarini aveva riassunto Rino quattro attributi stanziali cioè una funzione doveva essere assentiva credo a fornire per ridurre i diritti ridurre mostrando di soddisfacimento di bisogni programma e ci doveva essere chiaro
E in realtà c'era una riprovazione generale nei confronti del condannato oltre il detenuto scelse espressiva cioè dovrà essere simbolica pretende diciamo attraverso la precisa gli odori ci punisce e strategica diceva palmari utile per alcuni a cos'era la piena in nel alle sue origini dovremo un'Olanda e nel Regno Unito ha fatto un'operazione molto utile undici del di ricordo alle origini della penalità primo Bernabei palestra estatica perché giocava nella lista la quali la tipologia di persone che sono dentro quindi la foto e collocazione di subalternità sociali e cioè in molti
Due terzi abbonda
Di conservazione del di Bolgheri esistenti quindi diciamo di un tornio consentire una sorta di
Diciamo di appena veramente e fino in fondo
Uguale uguale per tutti quindi questo ci dobbiamo imporlo cinque ci dobbiamo interrogare e e come può accadere
Porgiamo uscirne anche al ad un piano di gruppo intorno ad un in bagno in cui ormai siamo scontato
Funzioni normativa della e la funzione normativo costituzionale dobbiamo interrogarci sulle funzioni della era in realtà la funzione che svolge effettivamente la pena Re Sorcio padre quella strategica di cui possiamo più difficilmente trovarle i di Lele ritrovo ritrovare dei Jin ritrovare i figli
Ma in quella suite IVA possiamo essere prende il palo sentendo la fuggevole Impregilo di cui voi parlate e naturalmente ma in realtà quello della società chiede attingere quello che voi scrivete idolo è una è la vendetta fuggevole sente dolore perché altre dighe vendetta la vendetta funziona se c'è dolore ora questo è il punto che questo ha tracimato rispetto alle richieste ed è iniziato un piano piano ad essere somma bizzarra così cominciamo dal dagli stessi attori
Pubblicità pubblici politici culturali c'è un culturali agli stessi era ori
Del diritto perché ovviamente anche questo ci dobbiamo derogare perché ai favolosi dialoghi fra il giornalista non quello buono e il giudice e non collabora
Ma quelli che abbiamo visto in alcuni contesti televisivi in una realtà e della funzione della in non c'era traccia della funzione normativo costituzionale della pena
Quasi era del tutto ignorata naturalmente pensava nessuno è quello che interessa è che la pena a essere afflizione debba essere nella migliore delle ipotesi neutralizzazione
L'organizzazione poi al limite
Diciamo
Proprio lo stesso in un seno più influente può anche non a friggere non creare un dolore ma almeno deve neutralizzare potesse vendere alcuni a condannato socio più pezzi persone dei tecnici non interessa
In realtà è il depositario dei pompieri sicurezza
Ecco quindi su spesso Abbado in chiusura
Ci dobbiamo interrogato su questo ci dobbiamo interrogare ci dobbiamo interrogare in profondità il punto di vista cenoni ovviamente dobbiamo in questo momento tener presente e quindi sia quello di parlava all'inizio nella nell'intervento precedente
Si legge un libro di questo genere che può essere diciamo così un generico frequentatore delle librerie che compra questo libro
Mandami al da utile sarebbe a descrivere in modo così cicliche legga questi possono dichiarò posta decostruzione sospende gli esteriori arte arriverà fondi qualificate
Tende ad esempio non è sarà sì è vero qualche importante lo leggo l'opinione pubblica ma lo devo leggere anche ori quelli che ormai sono fanno tardivamente costruì in costume diventati vittime di quell'attenzione
Altre cose periodo Boy la funzione ispettiva della pena che hanno legittimato questo divario dalla origine costituzionale degli allo dai dibattiti intorno all'articolo ventisei e diciamo sono stati compone legati a o fuori
Questo libro scritto da un magistrato oltre che da giornalista magistrato e noi dobbiamo rinnovare i quella storia nobile della magistratura di sorveglianza Degeri a oppure Fraioli che mi seguirà fra i relatori che il nolo Romolo Marcello questo libro Riccardo solo nel solco di Sorgo che è stato nobile della storia italiana e cuore consegna Coppa Sandro Martana quello segnato da un libro che per me però trovare studente e hanno assegnato il cambio di passo l'idea di occuparmi di a Cerete avanzi di giustizia di Gino Cappello
Mi ricordo io fui quando constata una vasta Sicilia
Lui onorato essere chiamato dalla moglie il divino capelli però conosce Luigi Locatelli
Nuovi nuovo letto quel libro mi rapinoso di un racconto stupendo di con il suo lavoro inventori somiglianza per il cibo alla Libreria brivido di del
La sua biblioteca quel libro che abbiamo cercato di rilevino invece valutare di riportare alla a chiuso un impegno che ci dobbiamo prendere Compass la giustizia ridare diffusione e quindi in prospettiva Giancarlo Zappa Enzo purché al primissimo Giancarlo De Cataldo conveniva criminale
Pongo una criminale ancor Borg questo libro seppur con un profilo diverso meno biografico meno di acconto ma più di riflessione ci muove
Prendiamo il prezzo con per noi è importante attraverso Edoardo Camurri Cornelius
Credulone Gallo che noi come censiscano come un qualsiasi bel libro di contesa da parte sia un libro un loro stessi per poi gli stereotipi e Edoardo allorché degli stereotipi larghezza Eritrea da soli nel trenino un po'sono creati da chi da chi li ha diciamo ogni condizione da chi manipola
Attraverso un informazione guardaroba e solventi trent'anni e non se ne può più su questo tema si diceva si diceva per il singolo si perdono le elezioni con le bolle informazione adeguata
E poi ho a me e lo dico infine questo libro importanti penali nuove elezioni
Anzi
In questi giorni io sono stato chiamato in eravamo con Susanna in vari posti in giro agli studenti organizzano momenti di incontro e di riflessione in attesa di tornare nella stimolare la scuola inglese in quella generazioni dobbiamo andare ad incontrare spiegare questo libro sette al Comune manualetto per nuova dal manuale quello deve essere le vibrazioni cinque e poi purtroppo invece per quello che ho capito grazie fingevano in questi giorni in questo periodo la prima cosa che hanno sacrificato a scuola e l'educazione circa che in realtà dovrebbe essere educazione alla costituzione con la questione della Elena e l'educazione
Adrenalina all'educazione alla costituzione con le nuove generazioni e io spero poveramente punizione possiamo fare anche in questa questa operazione di lavoro culturale come una parola nobile perché o o o degli con viene viene fatto scusate se ho preso troppo
Grazie Patrizio Gonnella mentre parlava i il la mia mente andava proprio il momento in cui io ho letto il libro io sono stata magistrato di sorveglianza
All'inizio della della professione ho fatto più di dieci anni ed è poi sono passata alla cognizione e mentre lo leggevo esteticamente anch'io notavo che il libero oltre a o interessare l'opinione pubblica probabilmente poi ce lo diranno gli autori proprio diretto all'opinione pubblica ma invero dovrebbe essere il letto dai colleghi magistrati e soprattutto d'artista in condizione perché ancora centri una grande difficoltà Hassan capire nel momento diciamo dell'accertamento della nella determinazione della pena che a secondo la pena che si eroga diversa e la via dell'esecuzione cioè purtroppo i magistrati della cognizione sono attentissimi all'accertamento e la responsabilità ed è giusto ovviamente che sia così
Non è che lo sono tutti un po'di meno probabilmente non hanno quella cultura che dovrebbero avere nel momento in cui passano alla determina né della pena nel libro c'è un passaggio anche solo se è un piccolo passaggio su questo è sia ringhiava come si è molto discusso della possibilità che al giudice della cognizione venga data la possibilità di determinare già al momento della condanna a una pena diversa
Da quella carceraria sono tutte situazioni che restano sempre sullo sfondo e che la politica di fatto non ha mai la capacità invece di far diventare materia prima
Vorrei adesso la parola Riccardo De Vito aspettando sempre sempre meglio che credo abbia ancora problemi di connessione Riccardo il magistrato di sorveglianza
Presidente di Magistratura Democratica componente del comitato di redazione di questione giustizia forse proprio come magistrato di sorveglianza
Ci può dire con che l'ente a letto lui questo volume di Marcello Bortolato e di Edoardo vigna prego Riccardo
Grazie sia e grazie per questa occasione di parlare di questo libro importante
Come ha detto Patrizio è un libro punto contro gli stereotipi mi dispiace che ancora non sia collegato Fassone perché tutto sommato questo incontro nasce anche oltre che dal libro dalla recensione questo libro che l'ho fatto per questione giustizia
Dove appunto evidenziato quando questo libro sia importante contro i luoghi comuni che diceva appunto citando a sua volta Ennio Flaiano come sappiamo sono quelli più frequentati
E arrivano ad essere frequentati e neanche anche dei giudici anche nel dibattito qualificato della magistratura ne abbiamo avuto un esempio durante la pandemia nel dibattito sul carcere come luogo più sicuro
Dell'esterno più sicuro del mondo libero
E e anche tredici ricognizione che tutto sommato noi stessi prima di aver fatto la sorveglianza e ormai sono tredici anni che faccio la sorveglianza da giudici condizione mi rendo conto che non conoscevo bene il carcere gli ha facciamolo più dal giudice per le indagini preliminari alle aule Colloqui quindi non conoscevo bene la merce che pendeva per usare l'espressione di Ascanio Celestini in provati appunto che Ascanio Celestini mette in bocca ai giudici provati
E quindi un libro importante un libro importante anche perché la premessa da cui parte quello che Fassone della decenza negata
Chiama Capitalia sociologico di questo libro balle inedita della Costituzione la scommessa della costruzione che nessun uomo al pesto ci deve essere una pena conforme alla dignità umanità e una pena tesa all'educazione alla integrazione al risocializzazione è una premessa che ha molti nemici
E dunque ben venga un libro che
Uscendo dai Circuiti della tecnicalità parte affrontare questi nemici sul del Reno dei luoghi comuni appunto sfidando i luoghi comuni
Franco Basaglia nel cui pensieri sono nuovamente immerso il due mila venti erano anche i quarant'anni dalla morte ahimè troppo prematura di quest'uomo
Nel conferenza del brasiliano poneva questo problema a chi a tutte le latitudini geografiche e di competenze si confrontava con il problema della riforma delle istituzioni
Dell'abolizione delle istituzioni G20 ma l'icona della riforma delle istituzioni totali inserimento al carcere e diceva chiaramente
Il problema è che giorno per giorno dobbiamo trovare argomenti per convince nella relazione
Io credo che di fronte una persona totalmente estranea al problema
Se davvero vogliamo cambiare la cultura non non dobbiamo vincere bensì convincere ecco io credo che questa sia la traiettoria che questo libro ha scelto che invece avevano scelto con questo libro e questa traiettoria trasuda da ogni pagina del libro
Ed è giunto dalla passione civile che si legge anche in quel libro piscina l'intero una grande battaglia culturale che poi è stata anche diciamo il terreno nel quale gli stati generali dell'esecuzione penale hanno perso la loro sfida la necessità di convincere di cambiare la cultura prima di riformare l'istituzione meglio per rendere possibile una riforma delle istituzioni
Quindi questa necessità di convincere è la premessa di una trasformazione che altrettanto necessaria
Nel porsi questi problemi Elvio Fassone nel recensire
Il libro in questione giustizia dicono presentiamo
Nel porsi questi problemi di trasformazione del carcere più generale della penalità penitenziaria ed era appena Anita propongo citava dei volumi importanti nella storia del pensiero penitenziario della storia del pensiero sul penitenziario
Qualcuno l'ha citato prima Patrizio anche un monito se non erro
Ebbe recitava uno nel mille novecentosettantuno lo famoso libro sul carcere Litani indagine sul carcere d'Italia di Licci e salire no
E con grande eleganza proprio della statuetta diciamo morale della persona però più metteva recitare anche un libro importantissimo che io Maneggio qui tra le mani
Un libricino importante che si chiama in carcere criminalità il cittadino interroga le prigioni è un libro fondamentale del mille novecentosettantasei e quindi un libro che anticipato sommato mezza perché anche i grandi libri della fenomenologia critica come carcere fatica di Paperinik meno filoni del mille novecentosettantasette
è un libro che coeva alla nascita della studi sulla questione criminale quindi uno sguardo esterno sul carcere rivista libri come parata che nascerà nel settantacinque
è un libro che è stato scritto proprio da Elvio Fassone
Ed è nella relazione di di questo libro
Si legge una frase che può essere anche la premessa del libro di Marcello Eduardo altrui libro importante questo libricino perché quando dello scrittore un giudice un giudice che ha avuto il coraggio punto immettersi fuori
Dal mondo del tecnicismo di guardare alle funzioni del carcere non solo con le normative che noi leggiamo quelle strategiche prevista dalla Costituzione ma anche le funzioni effettive c'è un capitolo memorabile che distingue tra le funzioni dichiarato della pena le funzioni occulte
Della rapina
Ecco a distanza di tanto tempo troviamo un libro di nuovo che ancora loro di riuscire dallo sguardo diciamo del tecnicismo e lo fanno un magistrato che ha il coraggio unto di adottare lo sguardo esterno e un giornalista che non si rassegna al giornalismo apertesi ma che va appunto a cercare i dati a cercare confrontarli
Con con la legge
Il libro di Elio cominciava con questa domanda perché ancora libro sul carcere
La domanda e il principio di insofferenza che esso si nascondano però una giustificazione diceva
Perché sul carcere quasi tutto è stato detto di quello che si poteva aprire e quasi nulla è stato fatto di quel che si poteva fare
Cito l'introduzione di arriverà ora collegato a questo prezioso libro che appunto in carcere e criminalità ecco quella premessa del settantasei istanza di
Quarantacinque anni è ancora una premessa valida per questo libro
E ancora nell'ottica che invitava ad approcciare quella del magistrato di sorveglianza una conclusione amara una constatazione del fondo
Dell'immobilismo dell'istituzione carcere e della penalità penitenziaria
Cioè è frutto anche portato di un impermeabilità dell'istituzione totale calchi la di ogni sollecitazione esterna tende sempre a rimanere impermeabile ad auto normali sia Baudo conservati sempre uguale a se stessa ma comunque con questo immobilismo dobbiamo farci i conti
è un immobilismo che viene registrato dal libro
Nello smontare punto perso per perso i luoghi comuni penso per esempio alle cifre riportate sulla vitto alloggio all'interno del carcere ne siamo abituati allo guidata carcere come Cinquestelle nel costoro aggiornato di un detenuto per lo Stato che può arrivare circa centottanta euro al giorno
In realtà il costo del biglietto del detenuto è poco meno di tre stiamo parlando di ventisette centesimi per la colazione di poco più di un euro per il pranzo
Per
A fronte di una popolazione di larga parte e anche il giovane questo solo per dare qualche ma con questo immobilismo della penalità penitenziaria nonostante le grandi aperture della giurisprudenza penso per esempio alla sentenza della Corte costituzionale
Duecentocinquanta degli otto mila diciannove sulla possibilità che Castro amministrativi cioè quelli che sono un po'l'altro non possono avere nessun beneficio
Nell'accesso è trasmissibile penso alla sentenza viola della corte europea con questo immobilismo pronunci dobbiamo fare i conti da un immobilismo che tutto sommato viene registrato anche dalle sentenze
E anche da quelle che riteniamo ingiustamente lo riteniamo che le conquiste penso soprattutto che si partono su un tema che toccato dal libro a un'ordinanza del tribunale nel giro ma del tribunale di sorveglianza di Roma del sette ottobre due mila venti che ha concesso un detenuto ristretto in quarantuno bis mi sottoscrivere un abbonamento ad una rivista hard in libera vendita
Ora come direbbe il mio amico Carlo Renoldi questo potrebbe apparire un argomento per amatori ma al secondo invece rivela molto molto di più
Voglio citare una frase di quell'ordinanza perché i giudici dunque fare i conti con l'esistente in qualche modo devono cercare anche a volte indorare con le parole queste esistente
Si parla in particolar modo del diritto del detenuto di ricevere entra attenere stampati pornografici per l'esercizio sublimato del diritto alla sessualità
Ecco questa è una sentenza del due mila venti che riguarda tenuto quarantuno bis ma ce ne sono sentenze sentendomi ordinanza sempre del due mila venti che riguardano detenuti comuni
La cosa che mi colpisce è che quando la corte costituzionale si occupa dei diritti dei detenuti e ha detto che i rimedi che c'erano nell'ordinamento giuridico appigli anziana tutto sommato non erano ancora funzionale all'effettività questa tutela perché l'ordine del giudice non era tale non era tale da avere un'esecuzione forzata la vicenda scaturiva proprio Dana ricezione di una rivista pornografica che veniva non veniva concessa perché considerata di contenuto osceno
Ora
A distanza di ventun'anni da quella pronuncia della Corte costituzionale noi ancora continuiamo devono tutelare l'affettività dei detenuti attraverso il ricorso a una cosa che nel mondo dei liberi è totalmente desueto è totalmente fuori del mondo uno stampato pornografico
Quindi questa nella quale dilaga la sacrosanta tutela l'individuo detenuto è una cosa che ci spiazza per perché mi da plasticamente l'idea di colore il mondo fuori abbiamo un orologio mancarci dentro abbia una flessibilità e questa cosa non vale soltanto naturalmente con riferimento alla sessualità ti consiglio di leggere pelle pagine sul diritto all'affettività e alla sessualità del libro di Eduardo e di Marcello
O pagine che riguardano anche degli esperimenti penso alla casa degli affetti è a redigere esperimenti di di un quello che Margaret chiamava il carcere che resiste il carcere che tenta di essere conforme alla legge
Ma questa arretratezza del carcere è presente in ogni in ogni singolo comparto della vita
Per cui strumenti come le tecniche digitali manuale Marcello descrivono come stai come interne come il computer sono strumenti che ancora non si danno delle possibilità di ritenuti e si trovano fine nel due mila venti con degli strumenti che potevano essere buoni per affrontare la vita nel mille novecento novanta mille novecentottanta mille novecentonovantanove vince la grande domanda che si poneva anche all'Abruzzo come possibile rieducare tre imparare insegnare ammontare fuori dal mare in cui Simonetta
Con lungaggini che ancora funziona tutto come la scultura di Michelangelo per via di levare invece che per restituire soggetti vitale persone ecco questa è la grande sfida anche per il magistrato di sorveglianza perché altrimenti ce n'è una grande contraddizione tra quelle che sono le aperture della giurisprudenza il diritto alla speranza che viene restituito
In mano i detenuti e quello è in realtà si può fare
E allora appena tornare
A poter lavorare caccia rendono più vicino ad avvicinare il carcere alla alla norma e non la norma abbassare la norma carcere è necessario un concambio di paradigma
L'aver accolto molto bene Massimo Pavarini che nel settantasette aveva scritto un libro carcere fabbrica e dove ardono riscrivere aggiornarlo negli anni due mila poco prima che anche lui scomparisse purtroppo di sé probabilmente adesso non sarebbe chiamare carcere e fabbrica ma sarebbe da chiamare carcere guerra
Perché il carcere tutta la penalità penitenziari si è per così dire rifunzionalizzato in una sorta di ho ostilità nei confronti dei detenuti sempre più vissuti come una come come altro come altro dall'umanità la criminalità non è più indagata
Va bene pronta per così dire sulla base esclusivamente neanche indagarne le cause e quindi anche la criminologia
Tende a scomparire nei saperi delle politiche penali nome invece di scienze utilitaristica attacca attuariali statistiche per cui si prende atto che c'è un nemico e questo nemico qual gestito ma gestito con quella che si chiamava la criminalità nel quotidiano però visto che possiamo correre da soli come società
E quindi difenderci da soli con i nostri mezzi pensiamo alla riforma sulla legittima difesa
Con un vivere sempre più armati da soli isolati recintati
Per i detenuti più pericolosi con lo strumento della mela neutralizzazione
Anche in questo senso la recidiva non è più diciamo il grande nemico della politica penale l'obiettivo da parte del malato cd Vanzi l'indice del successo delle politiche penali
Un indice del fatto che il bersaglio colpito era il target giusto perché recidivante rientrato in carcere e questa strategia attuariale purtroppo è diventata anche parte del lavoro degli educatori all'interno del carcere
Certo le ricordi ci dicono che possiamo lavorare subito la speranza e vivaddio non avendo partizione dei magistrati di sorveglianza
Possono farlo devono coltivare quella grande storia della sorveglianza in Italia ma anche qui si manifesta un carcere che sempre privo di risorse
Certo il carcere di continuo per togliere pensate che il numero di educatori in Italia perdente in undicesima in rapporto tra l'uno un educatore per circa ottanta detenuti quando va bene
Quando va bene e allora quello che si constata nell'ultimo periodo che anche l'utopia della pratica quella che Basaglia
Tema valuto chiede la pratica che anche i magistrati di sorveglianza da loro lavorano sempre sperimentate diventa sempre più difficile perché non ci sono risorse per capire le storie delle persone le soggettività nelle delle persone per mettere tra parentesi il reato capire il film della vita di queste persone
Quindi è necessario un cambio di paradigma che questo libro aiuta perché a per così dire promuovere perché ma appunto a combattere con i luoghi comuni un cambiamento di paradigma che secondo me deve andare verso una direzione che è quella di riportare il discorso sul carcere all'interno di un discorso pubblico e questa è la grande sfida che questo libro secondo me lancia e che un importante anche per la cultura giuridica progressista diciamo e anche per la cultura politica progressista perché in carcere grande scomparso per così dire in questa comunità per promuovere un cambiamento di paradigma che è necessario riportare la pena nel territorio con le misure di comunità
Immaginando forse anche nuovi modelli di penitenziario penso all'ultimo marcare nel riscrivere una borsa di ordinamento penitenziario pensava avere case comunali come l'uomo in meno allenati
Non abbiamo più dittatori facciamo in modo che i detenuti meno pericolosi siano presi in carico dalla stessa
Società
Ecco quindi questo libro è importante per questo perché senza un cambiamento culturale vado a concludere non ci sarà la possibilità ieri praticare una penalità penitenziaria diversa e non ci potremmo appunto non potremmo senza un cambiamento di paradigma culturale cambiare quel dinosauri immobile che ancora il carcere sto pertanto di poterci svegliare un giorno o con belle parole diverse da quelle che l'autore del racconto più bravi del mondo guatemalteco Augusto Monte Rosa metteva volta al protagonista del suo romanzo
Quando si svegliò il dinosauro era ancora lì ecco io vorrei svegliarmi non vedere più quel dinosauro davanti a me in questo senso
Libri come quello di Eduardo Marcello sono dei mattoni importanti grazie
Grazie mille Riccardo hai perfettamente ragione l'obiettivo di tutti dovrebbe essere proprio quello di fare in modo che il carcere riparta da un discorso pubblico e credo che anche la presentazione che abbiamo organizzato oggi vada in questo senso
C'hai dato una lettura proprio di sfida dei magistrati di sorveglianza in questo immobilismo normativo che probabilmente il vero punto da provare a superare vedo che si è collegato Elio Fazzone che saluto con affetto magistrato componente del Consiglio superiore il senatore e scrittore
Devo dire che credo che tutti quelli che siamo qui abbiamo letto fine pena ora una libero
Senza nulla togliere al a quello che presentiamo ma che forse non proprio in linea con quello che presentiamo perché esce quella corrispondenza tra l'ergastolano il suo giudice che poi era appunto è il mio e proprio il tentativo di conciliare quella che era i che ancora oggi le do la domanda di sicurezza sociale con il valore riabilitativo della pena quel valore riabilitativo della pena
Che libero di vendetta pubblica cerca di porre al centro dell'attenzione per superare gli stereotipi che loro stessi citerò quindi con piacere io se vuoi prendere la parola grazie
Buongiorno saluto tutte mi scuso ventotto Ippolito dato causa forse colpevoli ma comunque fastidiosi
Al centro senza avere ascoltato i precedenti qui perdonare cercherò di non ripeto non non so che cosa è stato detto qua
Mi auguro che le le riflessioni che propongono siano già state svolte dagli amici
Il libri in questione si inserisce a pieno titolo nei ibridi inchiesta suo carcere ed è particolarmente apprezzato intanto per la dovizia di dati e di informazioni che fornisce credo sia stato già detto non lo ripeto ma estremamente importante parlare conoscendo conoscendo i dati i numeri le cifre le persone
Le informazioni sostanza
E lì in questo caso non soltanto ci sono le informazione ma c'è di come dire una pista di lancio per molte altre cose
Torna la memoria quell'osservazione di Calvino il libro dovrebbe essere la controparte scritta del mondo non scritto non vale per qualunque comunica ma vale anche per
Quello che fa intuire
E Bortolato linea offrono molti darci informazioni che mandano suggeriscono degli spunti e io credo che siccome ci troviamo credo tutti o quasi tutti come addetti ai lavori sia utile dire
Che cosa ed a fare tra le mille cose ma alcune che possono essere fatte senza grosse difficoltà
Una per esempio il dato che ci offrono gli autori
Quanti sono i definitivi su un totale no e siccome il totale oscilla ma è intorno ai cinquantaquattro mila individui no i definitivi sì dicono gli autori sono circa trentasette mila ce ne sono due terzi e io perché ho parecchi anni ricordo
Anni lontani nei quali si lamentava che i due terzi erano invece sottile persone non ancora giudicate definitivamente se non altro sotto questo aspetto un certo un certo progresso c'è stato
No
Però però c'è ancora un punto sul quale
Siamo convinti e cioè il fatto che ci giudicabili coloro che magari hanno già avuto anche la sentenza di condanna in secondo grado ma non ancora quella definitiva sono pur sempre un terzo e allora siccome questi non è possibile il trattamento rieducativo
Ma davvero è proprio un tabù il potere affermare che con il loro consenso questo anche questi sono soggetti al trattamento per non dovere aspettare
Per anni eventualmente le poche ma non pochissime cose buone che il carcere può offrire sotto il profilo del trattamento ma soltanto coloro che sono definitivamente condannati e io credo che se la costituzione non lieta di tenerli in prigioni giudicati dovrebbe a maggior ragione no vietare di trattare ripeto con loro consenso ma non non è opportuno non è giustificato non è apprezzabile che un terzo dei detenuti non siano passibili trattamento rieducativo
Ecco quindi una riformate il libro suggerisce a chi vuole andare
Attiva quello che dicevamo prima il mondo non s'è visto che ogni libro contiene no
Questo è un punto l'altro punto una doglianza che gli autori tratto non molto di scorcio Roma
E mi coinvolge particolarmente perché ho avuto una qualche parte in quella riforma ed era l'diciamo la riforma dell'articolo seicentocinquantasei del Codice di procedura penale quello e ha stabilito
La sospensione della pena anche per i definitivi quando l'aveva non è superiore a un certo livello che io vi è stato elevato oggi addirittura dei quattr'anni no e quindi abbastanza consistente
Non questi soggetti non c'entra in carcere
Perché l'articolo seicentocinquantasei stabilisce appunto che c'è la sospensiva della esecuzione no questo è un diciamo era un criterio dovuto al senso comune dovuto alla considerazione dell'individuo cioè e inutile metterlo in carcere e poi magari poco dopo farlo uscire perché giudice di sorveglianza
Lo ritenuto meritevole di una di una misura alternativa ma allora
Decidiamoci che buttare giù quel muro contro il quale c'è sempre stata una notevole secondo me non giustificata resistenza e il condannato in stato di libertà
Quando viene giudicato colpevole dal giudice del merito sia anche giudicato
Sulla base degli atti che sono previste Scipione caro avrà il magistrato di sorveglianza
Idoneo oppure no ad una misura alternativa cioè evitiamo questo vi fascicolo almeno limitatamente a questa scelta no è una scelta estremamente provvidenziale ai fini della brevità
E contrasta quello che il punto più più dolente belli però non ed è cioè quel populismo penale espressione vi è piaciuta ed è proprio all'inizio del libro non avrà una seconda pagina
Gli autori già parlano di questo populismo verbale che è un po'la cifra dell'Idropark
Basta leggere l'indice e vedere su nove capitoli sette sono intestati agli cosiddetti il luogo comune del pensare poco vista in materia di carcere no no
Stanno benissimo allora e sono Cutino fanno niente ma va a casa paga no il populismo penale ecco la mia riflessione vorrebbe incentrarsi soltanto su questo punto non so se sia già stato toccato ma
è veramente una domanda di fondo cioè
Giustissimo dire gli autori
Hanno come bersaglio come antagonista polemico il pensare comune della virgolette gente no su carcere nel carcere non ci va nessuno e sono tutti stanno da papà no
Come mai
è così cambiato il sentire comune nel volgere qualche lustro perché alle nostre spalle abbiamo un sentire comune fatto dal leader mi son permesso di citare ove
Poco di come esempio provano primario del libro inchiesta il carcere in Italia dirige Salierno del settantuno dopo che ha dato vita a tutta una letteratura che potremmo chiamare
Di solidarietà verso il detenuto di attenzione speciali erano appunto ma tutta la tutte le
E Papalini è stato ricordato di Guzzini a non soltanto scritto ma fatto delle cose estremamente importanti
Quando sentire comune avuto credo larga parte ad esempio nella sentenza dalla Corte costituzionale ora ricordata sul la Castoro statico pensiamo ancora nel due mila tre la Corte costituzionale avevo detto picche
Ma c'è stato un movimento di opinione pubblica c'è stato addirittura con l'intervento del Pontefice c'è stato un una diciamo levata di scudi di tutta l'Accademia di grandissima parte della magistratura di sorveglianza
Effettivamente il sentire comune conta molto e pesa molto e allora come mai questo sentire comune è invece di un di un atteggiamento di un'impronta così negativa così così ostile a tre no io credo che questo venga essenzialmente da una insofferenza diffusa verso una devianza di massa a livello non più di marginalità sociale
Ma di devianza programmatica come scelta di vita
E come illegalità consapevole evoluta del cittadino medio non è più soltanto il marginale che delinque è il cittadino medio che si infila tra le pieghe di una legislazione penale sempre più articolata sempre più complessa e difficile
E
Questo sentire di tanto tutti sono diventati dei figli dei filibustieri
E quindi almeno quelli che prendono bene della paghino come devono pagare una il le illegalità consapevole non soltanto dei colletti bianchi ai quali gli autori investirono
Notazioni di scorcio a proposito della rieducazione nei confronti di soggetti dovrebbero presumersi già ricavati
Ma c'è un ulteriore fascia dei colletti che non sono né bianchi né blu sono i cittadini fare ai cittadini dovuta i cittadini qualsiasi dopo polemiche danno vita a tutte quelle quella congerie di illegalità nella quale viviamo immersi no
Pensiamo ai processi sulle malattie professionali dovute all'inosservanza di regole di sicurezza
Che emergono anni dopo e fanno delle vittime Chirico il congiuntivo hanno inutilmente davanti ai tribunali a chiedere una giustizia cui la giustizia a Riscone abbiate pazienza
Penso alle turbative degli incanti alle frodi alimentari e le carne con ormoni con fitofarmaci con antibiotici non perché gli animali non siano malati ma perché non si ammalino e quindi non cinque siano gli antibiotici per queste frodi
Penso all'inquinamento agli spostamenti abusivi in acqua interprete
Ai reati urbanistici alla deturpazione del paesaggio alle lottizzazioni abusive tutte cose che emergono dopo anni o decenni e quindi la giustizia proclama la sua impotenza perché il reato è prescritto
Penso all'aggiotaggio al caporalato questo per ogni tanto emerge qualche vittima particolarmente massacrata da questa questa prassi senza tutele
Penso il falso in bilancio e vengono quasi sempre neutralizzati per non sono rilevanti le ieri le discrepanze di valutazione ma occorrono i fatti materiali e quindi siccome la maggior parte dei bilanci somma incardinati su valutazione sfide esistono nell'impunità penso all'abuso di ufficio anche qui mi ha visto
Soffre compartecipe quando è stata varata una riforma nel novantasette
Che ha praticamente sterilizzato il il vero falso d'ufficio
Penso a tutta l'area
Ormai avvelenata da una quotidianità compiacente le assegnazioni di cattedre le le assegnazioni dei primariati gli appalti alle imprese di partito
Le consulenze inutili pagate profumatamente no
Cioè penso alla sterilizzazione di gran parte della giustizia penale e si vorrebbe intervenisse il meno possibile ma pesci sollecitata invece in una dimensione terrificante e produce appunto quella sensazione di insofferenza non se ne può più di vedere gli assolti
Che la giustizia è costretta a pronunciare noi ci dispiace passa il tempo no e la bontà del libero nel proprio anche oltre le le virtù che sono già state indicate anche a questi questo non detto vince
Il libro inteso come corrispondenza non soltanto fra la pagina è un'idea ma fa il mondo da un detto e quel che è la pagina suggerisce
Ebbene veramente per avere conto proprio dell'integrazione dei fenomeni cioè questa chiamiamola non dico indulgenza ma benevolenza di fondo e ha sorretto la letteratura il sentire penitenziario per decenni si è capovolta in una malevolenza di fondo e questa
Durante la misura frena anche le le corse positive che si verrebbero a fare
Diciamo non è una Ammaniti al quale siamo qui presenti no la stessa duecentocinquantatré del del diciannove diciannove sul sul D'Astolfo ostativo
Avremo tutti notato almeno io l'ho portato con un ponte personale disagio come nella motivazione
Va be'oltre a quella il compito della corte costituzionale e dichiarare l'illegittimità
L'incostituzionalità di una norma qui ci dichiarava anche la no plausibilità di una motivazione
Cioè sto si spinge a dire cosa come deve motivare il magistrato è perché lo fa questo non sono così sprovveduti così il giudice costituzionale
Lo fa perché c'è una forte Area di resistenza che il dissenso rispetto a questo intervento e Rossi esprimerò incanala quali per dare un senso della sua buona volontà di mediare tra questi due impulsi ma l'altro impulso lo dobbiamo devitalizzati noi ricostituenti dove ricostituendo una una non dico una fiducia nella giustizia nessuno chieda una benevolenza migliori ma una fiducia verso l'apparato nel suo insieme attraverso la sua
Opposizione all'impotenza ecco per andata e ritorno su un cavallo di battaglia che ormai è un asilo ma il tema della prescrizione ma ci vuol tanto
Ad accogliere quella proposta che è stata facciata per cui la prescrizione tenere scambio diversi in due grandi tronconi il primo trombone e il tempo dell'oblio
Cioè il tempo fa la commissione del reato e il momento in cui lui il reato emerge di questo la responsabile all'amministrazione della giustizia non ha alcuna responsabilità e ha una colpa e quindi va neutralizzato e individuiamo un tempo oltre il quale non si parte neppure ecco questo certamente non si può intervenire su fatti di trenta o cinquanta anni fa ma una volta convenuto quale sia il tempo dell'oblio
Subentra il secondo frammento ed è il tempo del processo e di questo l'amministrazione della giustizia è chiamata a rispondere ma solo di questo e quando i reati di cui ho dato un primo elenco sommario
Hanno una fase di occultamento magari decennale e quando vengono alla luce e la avidità degli autori a fate in modo che non venissero alla luce ormai è tardi
La mia l'amministrazione della giustizia corre ed il sentire comune fa il tifo di usa un'espressione impropria ma ci capiamo no
E però ormai i il tempo in gran parte il passato non si possono fare tre gradi di giudizio voteranno i non quindi questa è uno degli elementi sui quali si dovrebbe intervenire credo senza opposizione non Silvio ma certamente il diritto dell'imputato ad avere una soggezione processuale circoscritto nel tempo anzi e questo è l'unico vero
Giù l'unica vera giustificazione della prescrizione no
Anche il processo ha bisogno di sto svilupparsi secondo cadenze sollecita ma se ci si trova ad avere già il inutilmente consumati due terzi o anche più
Nel tempo l'amministrazione non è colpevole se approda ad uno riguarda e fa male a tutti
No più altre altre forme di intervento sulle quali non mi soffermo a non mi soffermo ma mi pare utile riflettere su un concetto di fondo il nostro processo è un po'l'antefatto il genitore di qual è la situazione della quale ci occupiamo e alla situazione del condannato dal processo il processo sterile impotente
In udienza involontariamente selettivo nel senso che la fanno franca quelli hanno le risorse per farla franca queste pensare comune
Questo pensare comune realizza una sorta di aberrazioni Tours perché se la prende con i pochi
O non pochissimi detenuti che sono dentro il nome dei tanti e tantissimi che dovrebbero esserci ma non ci sono e allora occorre che approfittiamo di questo un momento nel quale vedo che è stata di nuovo posta in una posizione centrale la riforma della giustizia quante volte abbiamo ha ospitato una riforma radicale della giustizia
Per dei il processo
A questo questo questo carattere pieno espone quel populismo penale della quale del quale si fanno carico gli autori e io mi permetto di rilanciare con particolare sottolineatura il processo una sua sacralità
Che lo rende impossibile ogni problema di efficienza non c'è nessuna considerazione di ordine economico sociale
E ossa contrappeso contrapporsi alla sua etica perché l'etica del processo è un'etica dei principi
E nulla può valere quanto l'esigenza di rendere giustizia attraverso l'accertamento della verità col minimo possibile gli errori in mano patacca
Vero sacrosanto
Ma questo è un modo d'intendere il processo
All'etica dei principi sostituisce oggi l'etica della responsabilità
Il processo deve continuare a meno immobilizzare il terrore Marche minimali zero nelle esternalità negative cioè i costi che la società sopporta per la sua disfunzione
Quando un processo dura anni e anni non rende giustizia anche cedendo una giustizia
Formale gli esempi sono innumerevoli e ci mio imbarcadero in un terreno che non mi compete ma davvero è proprio indispensabile mantenere i tre gradi di giudizio per tutti i reati
Davvero è proprio indispensabile mantenere l'udienza penale davvero è proprio indispensabile
Mantenere un regime delle novità assolute permettono interne riso accorciati tirarle fuori all'occorrenza nel giudizio di Cassazione
Davvero questa sacralità dei principi non deve misurarsi con la sacralità dell'esigenza di avere una giustizia in tempo
Ragionevole davvero non teniamo conto ad esempio del soggetto che chiamato a scontare una pena detentiva otto anni dopo la commissione del reato quand'è un'altra persona si è fatta una famiglia vada è un lavoro che i figli no
Ecco
Diciamolo pure loro il merito del del libro in questione accanto a quelli espliciti che sono stati ricordati lo saranno ancora è proprio questa capacità di suscitare anche un ingresso nel mondo delle nostre riflessioni nel nostro ritornare non verso ma profondamente presente in quel malessere e il libro-denuncia come populismo ospedale
Un saluto cordiale ai colleghi edotti
Grazie mille il mio abbiamo inserito con la tua riflessione ulteriori elementi per chi ci ascolta e anche per gli stessi relatori molto interessante questo sentire comune ostile
Questa analisi che hai fatto sull'insofferenza diffusa per la devianza programmata del cittadino medio una cosa su cui
Probabilmente dovremmo riflettere ulteriormente
Anche questo rinnovare in modo cercare di rinnovare la fiducia verso l'apparato della giustizia nel suo insieme lo diciamo in tantissimi incontri poi si fa sempre molta ma molta fatica
A trovare diciamo la strada la strada corretta e siano arrivati all'apertura delle domande o dei commenti se ce ne sono prima di dare la parola al ai relatori se volete iscrivervi nella Cia se ci sono interventi abbiamo Song qualche minuto per poter soddisfare richieste o dubbi
Allora abbiamo già Francesca Gioieni che vuole intervenire prego
Sì grazie salve buonasera punti io sono Francesca Gioieni sono direttore d'istituto penitenziario
Quindi sono sono mi sono riconosciuta purtroppo in in tante delle cose che avete detto
Ringrazio puntini veramente per gli interventi e le suggestioni le riflessioni insomma prete dato questo pomeriggio non ho ancora letto il libro devo dire che insomma sì in questo momento ho la fortuna di poter dedicare le mie giornate Allo studio e sto facendo insomma sono impegnato in un dottorato di ricerca dopo ventiquattro anni di sana galera
Ho deciso che era il momento di cercare di mettere un po'di fermare
Quel tempo che è vero all'interno del carcere la ragione prima il dottor De Vito sembra che il tempo all'interno del carcere viaggi con una flessibile sia dice ma che se ne può essere anche molto veloce come tra anche molto anziano no no non sempre così è così lenta però sembra che nel carcere ci sia un tempo diverso lealtà il tempo all'interno del carcere gli assicurò che viaggia molto velocemente c'è sicuramente a due dimensioni la dimensione del dell'autorganizzazione di come il carcere viene viene gestito e di come le attività loro portata avanti poi giustamente anche il tempo visto dalla parte dei detenuti che accettò un'altra
C'è un'altra percezione mi sto dedicando ad un dottorato di ricerca ho deciso appunto che volevo insomma cominciare a studiare riflettere
Su questo modo del carcere però da un punto di vista poco usuale ho fatto insomma tutta l'indagine sulla letteratura scientifica esistente in Italia e purtroppo mi sono fermata
A quelle che sono le le pubblicazioni di cui avete poi parlato con voi perché il carcere si è stato indagato tantissimo nel corso degli anni ma dal mio punto di vista proprio come direttore e soprattutto guardate che tornando la consegna degli stereotipi
E e e vero come dite voi significa c'è un mondo finto dagli stereotipi
E che viviamo anche noi dall'interno chi vive anche un direttore del anche i direttori dello stereotipo uno la la frase più comune che mi è stata letta
Darci insomma arrivava nel mio ufficio per presentare la questione era che non è vero come si aspettava dovessi essere tendenzialmente una vostro dodici braccia conviventi avulsi e sì sì preferibilmente anche con un rivolo di sangue da qualche parte
E difficile allora in quello che così non gli volevo rappresentare questo che davvero condivido ogni parola che ognuno degli interventi insomma che sono che sono stati fatti
è vero c'è un problema di cultura di cultura generale insomma nel Paese e che si riverbera anche all'interno delle carceri c'è questa volontà di affiggere fra rizzare come diceva prima Patrizio Gonnella quindi inondata di Tivoli allegare al carcere tutto quello che non vogliamo vedere fuori quello che non vogliamo vedere sotto i ponti quello che non vogliamo vedere
Delle vieni piccoli paesi dove ci sono magari persone che sono afflitte da ben altri problemi quello giudiziario diventa proprio non ultimo il marginale sicuramente non non faccio fatica a comprendere come appariamo un'istituzione assolutamente immobile
C'ha definito il primo istituzione totale impermeabile e credo che uno dei problemi più grandi con i quali don forse abbiamo imparato poco a convivere nella consapevolezza è proprio il concetto dell'istituzione totale
Che per quanto insomma sia stato studiato analizzato indagato dato per scontato
Crea veramente secondo me seri danni a tutti ai detenuti agli operatori e i direttori degli educatori e qualcosa di difficile da spiegare se non lo si vide anche quando si vive spesso non si riesce a percepire quanto questo sistema vincoli e condizioni le scelte e le decisioni lo stereotipo del direttore del carcere sicuramente insomma
Credo che possa essere tratteggiato in diversi modi
Davvero credo che sia difficile immaginare per chiunque che cosa pensa
E quanta fatica fanno i direttori di carcere ne siamo pochissimi in Italia Patrizio Gonnella lo sa benissimo siamo duecentonovanta quanti siamo duecentonovantadue
Siamo torchi sparpagliati sul territorio e siamo una categoria che in un'amministrazione così grande così complessa organizzazione pensare a norme hanno da abbiamo davvero una diciamo capacità di un potere organizzativo pare annullò al annichilite
Abbiamo sì con altrettanto potere all'interno degli istituti penitenziari abbiamo una grande un grande potere discrezionale
E io mi permetto di dire anche che è vero l'ordinamento penitenziario che una legge del settantacinque per io avevo cinque anni quando o quella legge è venuta fuori leggendola oggi assi dei contenuti un portato di valori ancora di grande attualità
No purtroppo questi quarantacinque anni sono passati
E gli interventi legislativi sistema ordinamentale diventato molto complesso dal punto di vista amministrativo contabile le stesse misure alternative
Cioè oggi come oggi se guardiamo quali sono le misure alternative che possibile applicare a favore della popolazione detenuta e poi guardi
L'articolo tredici dell'ordinamento penitenziario l'articolo ventisette del Regolamento di esecuzione ti accorgi che c'è una sfasatura
E allora lì
Cominci a capire di come probabilmente anche l'ordinamento penitenziario andrebbe rimaneggiato
Nella misura in cui quello quella quella legge dipinge rappresentava un sistema organizzativo additivi istituto penitenziario dove fosse il direttore bastava costava ispettore a fare da comandante gli educatori doveva ancora arrivare
E il volontariato era ben lontano dall'essere immaginato come una parte attiva e fondamentale della della gestione del del della pena
Niente all'istituto penitenziario sicuramente oggi si sente sì detentore di quella flessibilità ma vi assicuro che è veramente molto molto molto complicato e
E quello che vi dicevo prima secondo me elementi l'elemento fondamentale sui vivere nell'istituzione totale noi gestiamo organizzazioni dalle quali le persone sono l'elemento fondamentale
Il purtroppo queste per a a lo Stato che cosa ci chiede come servizio
Contemporaneamente di fare due cose in antitesi
Applicare le regole ed è sicuro che l'apparato burocratico e diciamo quello insomma ordinamentale ma anche quello regolamentare e complicatissimo se uno volesse applicare alla lettera puntigliosamente credo che insomma non riuscivamo neanche a fare arrivare appunto la colazione
Ai presenti la mattina alle otto ma soprattutto ci chiede Intini applicare le regole e di ascoltare le persone contemporaneamente
E questo dilemma e innanzitutto in ogni decisione la più piccola è la più grande all'interno di un carcere la vive il poliziotto penitenziario che anche insomma anche loro sono no circondati spesso da tanti stereotipi però vorrei dire che all'interno delle carceri
Con tutti io con tutte le ombre e con tutti i i dubbi che insomma legittimamente possono essere sollevati c'è una quantità di gli operatori chiaramente si sta semplicemente anima animato da quella che la public service molti Nation davvero insomma si spende ma è difficilissimo e difficilissimo tutto qua adesso io credo che questo cambio di cultura non lo so se si arriverà non lo so se si se se riusciremo a vederlo io dico che il cambio di cultura forse lo stiamo già percependo all'interno delle carceri con una rimodulazione dell'assetto organizzativo che insomma un po'fa pensare per il futuro
Una rimodulazione che ci doveva essere che ci doveva assolutamente toccare Jechel però se non viene accompagnata da una ridefinizione anche a livello proprio normativo di chi fa che cosa e come quale ed è ancora il nostro mandato
Non sono potrà essere abbastanza complicato da gestire una cosa sola volevo
Diciamo ancora puntualizzare sulle sugli educatori allora il concetto che si dice Sabrina educatori sono pochi gli educatori sono pochi uno che sta ottanta detenuti e ma è la stessa distanza che fanno e fa la polizia penitenziaria dice no ci sono pochissimi imitatori in questo carcere non ce ne sono abbastanza
Ma la persona detenuta
Ha bisogno fondamentalmente di essere ascoltati di trovare qualcuno che rappresenti per lui un punto di riferimento
E non si può non può in inevitabilmente essere nella figura dell'educatore che poi come funzionario giuridico pedagogico tutta una serie di attività dal profilo o proprio contrattuale da da svolgerà da portare avanti una fra queste l'attività trattamentale la relazione di sintesi ma fondamentalmente non è il coordinatore di tutte le attività trattamentali il che significa che all'interno del carcere
Cercando un po'di lavorare dove è ancora necessario scuola scudi insomma impermeabilità
Quanti più o figure entrano quante più uno alternative di sommo di contatto con i detenuti
E allora lì che simili realizza il trattamento perché anche sul concetto di trattamento e dico oggi come oggi no che cosa significa rieducare perché l'avete detto anche voi insomma i tempi sono cambiati e il concetto della rieducazione per una persona che oggi ha venticinque anni giovani adulti no all'interno del carcere che cosa significa quegli strumenti dobbiamo immaginare e perché il mondo
Chiede e da sollecitazioni diverse quindi è ovvio che va benissimo quello che gli viene a fare il corso per diventare un rapper raccolti spiega come si fa a scrivere una canzone Ratto così come quello che viene a spiegare semplicemente come si fa a immaginare un fumetto a ragionare sulla costruzione di un fumetto
Perché è il concetto dovrebbe essere non quello di immaginare questa rieducazione il carcere che prende le persone e li trasformo dall'oggi al domani quale adulto può essere trasformato l'adulto può essere indagato come avete visto uomini ascoltato e poi accompagnato a l'altro vale quattro volte quelle che sono le sue capacità le sue capacità di funzionamento quelle che magari non ha mai conosciuto nella sua vita per potersene
Fare tesoro
E poi laddove possibile in maniera fortunosa riuscire una volta ritornato sul territorio a vedere questi strumenti
Per legge nei
Alla vita alle difficoltà della vita perché quando sono entrato in questa Amministrazione insomma venticinque anni fa il il pastello diciamo che la popolazione detenuta molto diverso adesso vi assicuro che e e qualcosa che lascia allibiti e soprattutto bilanci insomma con questo concludo il carcere a un a un vantaggio è un enorme lente d'ingrandimento sul territorio
Perché ci sta in carcere come come noi come noi che ci lavoriamo le mura di cinta non li vediamo però riusciamo a vedere tutto quello che sul territorio
Accade il puntualmente arriva da minori grazie
Grazie per questa testimonianza adesso abbiamo anche la richiesta di colletta Gandus di un un breve intervento prego
Grazie mille sarò brevissima dalla mia lettura punto comunque una sommaria del libro come da bossolo ascolto mi sembra che non sia stato accennato il tema degli stereotipi
No
Purtroppo foto pochissimi sulla diciamo per sintesi carcere delle donne la detenzione delle donne che sono ci sono poche numericamente e quindi non non vale come grande problema
Però caratterizzata come più volte è stata suddetto iscritto cito solo Susanna Ronconi Grazia zuffa
Dalla infantili stazione deresponsabilizzazione minorazione eccetera eccetera il fatto che le donne
Per a causa della particolare situazione concreta in cui si trovano in carcere
Molto spesso in una sezione specializzata all'interno dei carceri maschili possono pertanto correre molto meno dei detenuti maschi di dei trattamenti
Le donne comunque che subiscono questa doppia pena
E cito scusate mi un ricorda mescolato
Subiscono lo stereotipo la buona madre essenzialmente della brava madre di famiglia della donna educata star bene in famiglia e assolvere i suoi compiti
Il tema è grossissimo lo volevo soltanto lanciare qui molto brevemente aggiungendo però una parola e cioè che in questi giorni si stanno riavviando il dibattito sulle case famiglia per le detenute madri con figli questione vergognosi dissi ma quella dei bambini che stanno in carcere che risorta aveva il coronavirus che fatto scoperti due bambini a Torino
E che ovviamente è una soluzione come dire populista un po'di pulizia esterna e non di sostanza
Però insomma le case famiglia che dovrebbe resistere danni invece ce ne sono due in Italia
Sono senz'altro un inizio di soluzione ma il tema che io foglio particolarmente additare
è quello degli stereotipi fortissimi vigenti nella concezione delle donne all'interno del carcere e nei trattamenti educativi infantili Santini
Che ringrazio e mi scuso perché fra poco o lasciarli
Grazie mille tutti anche per anche un torneo per il libro e agli intervenuti Crest di cui saluto alcuni con grande affetto
Per le vostre parole
Grazie Nicoletta allora nel dare la parola agli autori
Ricordo anche che nel sulla cialde ci sono una serie di osservazioni che se si vogliono leggere gli autori che vogliono raccogliere anche in vista delle loro risposte allora potremmo iniziare da Edoardo vigna giornalista del Corriere della Sera capo del redattore della redazione del magazzino sette alcuni ovviamente chiederei oltre che darci le sue valutazioni anche alla luce del del dibattito di oggi anche in India circa qual è stata forse la spinta per una giornalista Esterno
A questo tema via approcciarlo e approcciarlo con questa metodica quella che risulta dal dalla lettura del libro la prego
Ecco mi ecco che per intanto permettetemi di ringraziarvi tutti questa ingiustizia Antigone ma tutti i relatori che hanno hanno messo a fuoco anzi erano in realtà individuato tanti un'infinità di temi che sono si sono incrociati anche
Producendo più di quello forse che Marcello il mio volevamo abbiamo ovunque abbiamo cominciato a fare in realtà l'intenso il libro appunto
Ha voluto mantenere una dimensione piuttosto ma aggiunge che vuole
Proprio perché come si diceva prima
Volevamo fare in modo che chiunque civili potesse leggere quindi andare in un volume più più grande entrare fa fare carotaggi su alcuni dei temi
Che abbiamo trattato non saprebbero probabilmente reso più difficoltoso e più più pesante la vettura
Io la ragione per la quale anch'io con Marcello abbiamo linciato a scrivere poi abbiamo realizzato questo libro sta nel fatto che io Marcello ci conosciamo da molto tempo
Segnò sono laureata in giurisprudenza che si è poi entrando al Corriere della Sera mi sono occupato di di tante cose e non soltanto ditemi giuridici anzi nel corso del tempo
Io vi era sempre di meno ma io non ce l'abbiamo continuato ad avere una frequentazione una confronto sul sui temi che riguardavano la sua professione
E che negli ultimi c'erano dozzinali e più anni appunto presentato soprattutto una recessione sul carcere
E amano che ne abbiamo ne parlavamo anche ci confrontavamo e soprattutto io cercavo un po'di di e di capire più riavere
Daloui riflessioni sempre più in profondità su eredi risultava evidente che la conoscenza del tema anche di una persona come me insomma che ragioni professione esposto a molte queste considerazioni
Non era così approfondita io per primo devo mettere il fatto che quella impermeabilità
Per cui alcuni dei relatori hanno appunto ha fatto riferimento impermeabilità del carcere
Funzionava in parte anche per quello che riguardano me ma a mia volta osservando poi i tre colleghi e non solo tra i colleghi antitrago per gli operatori giuridici di vario genere non sempre il carcere la realtà del carcere è una realtà conosciuta per quella che faccio un esempio banale ma molto banale però per rendere l'idea
A furia di vedere i film americani siamo convinti anche noi che nelle carceri italiane si mangi mensilmente l'ultima regina immensa
E così non è e quindi gestito da questo questo che stravolge completamente la socializzazione l'organizzazione non si a nessuna consci conoscenza di quello che il carcere poi in considerazione del fatto che mi di per gli equilibri nei luoghi comuni sono fondato basica mentre ciò che osta
A una riflessione a una evoluzione della società ci siamo resi conto che i nuovi comuni che riguarda il carcere sono luoghi comuni che come dicevo io passo negli ultimi lustri
Sono diventati drammaticamente radicati nella società
Lei che negli ultimi anni invece vorrei dire sono stati proprio per questa loro anche grazie al fatto che identiche ci sia questa grande diffusione all'interno della società
Sono stati utilizzati come leve della di una propaganda
Politica che ha trovato terreno fertili Shimon per poter diffondere utilizzarli per propugnare politiche pari sulla in termini di sicurezza
E allora ed Alice abbiamo cercato di muovere e osservando per esempio come i medesimi stereotipi pensano così così superficiali dal fatto che possano convivere sennò in tempi tra loro profondamente contraddittori
Perché lasciamoli morire in carcere e dentro si sta meglio che fuori non vanno d'accordo cioè o si sta male e allora li lasciamo morire in carcere
Oppure si sta bene e allora dentro hanno la televisione eccetera eccetera come fare una lunga vacanza dalla dalle difficoltà della società estere e quindi noi abbiamo ci cercato di muoverci proprio da questi da questi stereotipi i quali peraltro noi li abbiamo utilizzati come Tito riunione dei capitoli ma incredibilmente da soli senza che ci sia stato nessuna forzatura da parte nostra
Questi i titoli riguardavano ogni singolo aspetto della vita del del del del del carcere e quindi riguardavano poi il numero di detenuti l'organizzazione della vita quotidiana
Il quello che il il per esempio o quando si parla di lavori forzati come lo stereotipo sui lavori forzati riguardi invece per quelle che sono le strade che devono essere utilizzate
Per cercare di di recuperare alla società appunto ritentare di recuperare Alonso certo nessuno
Personalmente se posso dire io sono venuto contento di come sia evidente che in tutto il nostro lavoro cerchi di rimanere radicato costantemente sul dato di fatto sul dato di realtà
Che siano appunto i numeri o che sia nel racconto semplice
Pura e semplice della vita all'interno del del carcere perché sul dal dal mio punto di vista poi credo di poter parlare di Marcello dei ricordi Marcello il e proprio raccontando
Semplicemente la realtà per quella che senza bisogno di dover appunto fare anche della retorica intorno
Che si può nel cercare di partire da di ragionare in un nuovo pensiero i filoni che sono stati evidenziati
Da tutti i relatori da quattro le gonnelle debutterà Fassone sono veramente sono tutti quelli in queste sono le direzioni su cui si dovrà muovere nella nella riflessione del dei prossimi dei prossimi anni ma prima di tutto bisogna cercare di capire che in carcere il nome innanzi tutto quello che dovrebbe essere in Unione non svolge la funzione la pena non svolge una funzione che quella stabilita dalla Costituzione
La quale Costituzione nel documento che deve concordi parecchi anni che non è un documento come dire rivoluzionario degli ultimi anni come cercherò sottolineavano inizia magari è stato la scritta
Sull'onda di del pensiero di papa Francesco
Ma è un documento che ormai dovremmo avere digerito e metabolizzato e quando si parla di funzioni vicine DTT
Dire inserimento sociale di rieducazione o è declinata in un anno l'inserimento sociale una cosa strana
E in questo non vuol dire che in realtà ancora non riusciamo a arriva ad approdare a questa concezione
E questo invece dovrebbe esserlo quando adesso non ricordo chi gliel'ho compreso male dal punto ma ci indicava il fatto che il libro lo ringrazio andrebbe rivolto ai ai ai giudici
Calma anche ai giornalisti e io ne sono convinta perché i anche dei giornalisti che sono convinto come me prima di scrivere il libro non volendo confesso di viene una visione molto parziale e quindi di non avere una conoscenza reale di un tema così portare ma che vada rivolto anche ai ragazzi per esempio cioè io credo veramente che andrebbe letto come uno degli strumenti perché forse due se non ricordo bene adesso
Allora doveroso generato il io penso non vorrei tanto lo vorrei tanto ma perché in questo modo i ragazzi possano potrebbero cominciare a capire tanto per cominciare
Che c'è il carcere deve avere una funzione che non è quella della vendetta pubblica che i nomi provocatoriamente ma nemmeno troppo mettiamo nella nel titolo
Il deve avere una funzione dovrebbe avere la funzione di di aprire gli occhi di far vedere che cos'è il carcere da lì si può cominciare a dire allora ci sta bene non ci sta ma ci non ci sta bene che cosa vogliamo farne da lì e dal principio per il quale tutti sono recuperabili poi non lo saranno tutti quei fatti
Ma tutti possono esserlo e noi dobbiamo partire dal principio che devono poterlo essere e che dobbiamo fare possibile perché se così ma anche per una ragione che io continuo a non capire perché la società civile non sembra l'opinione pubblica anzi non se ne renda conto cioè ma molto un dato diffuso talmente sin qui seguita da dare essere sempre per me
Incredibile e cioè i detenuti dopo un anno cinque anni tre anni e sette nove dieci undici quindici anni comunque diciamo fatta eccezione per i mille settecento ergastolani
Escono
E una volta che escono il noi abbiamo la responsabilità Noris lo Stato insomma noi cittadini abbiamo la responsabilità di dire coloro che escono
Poi devono chi sono
Che cosa faranno sarà persone che noi abbiamo aiutato nel tentativo di comportarsi poi diversamente usano persone che abbiamo incattivito serizzo
Distrutto ulteriormente ancora il contagio criminale all'interno del carcere e facciamo in modo cosa succederà faremo in modo che queste persone commenteranno degli altri reati quindi coloro che saranno vittime nei nuovi reati dovrebbero prendersela con quelli che non hanno fatto niente per poter recuperare almeno una parte di loro allora
Io credo che il il il tentativo uno dei tentativi del nostro nostro di Libero appunto quello cioè di cercare di dare gli strumenti per riflettere come è stato fatto oggi
Già a un livello molto alto per riflettere su quello che un aspetto dello Stato e del nostro vivere convivere civile che noi vogliamo rimuovere come è stato detto molto meglio me prima noi vogliamo rimuoverlo perché lo penso pensiamo come un capro espiatorio come appunto con la funzione del capro espiatorio mettiamo al Dosso conosciamo tutto quanto lo buttiamo fuori dalla Società fuori dalle città
Fuori lontano dagli occhi lontano dal cuore in modo tale che tutto il male schiava l'aereo ma non è così proprio per per cui ciò che diceva prima le fa solo perché invece la percezione anche del dell'opinione pubblica il ricevente
I dati dimostrano che chi ci lavora
No ricade nella come un crimine molto di più di chi invece non lavora durante il periodo di carcere chi chi sconta fuori una parte della pena o in parte con le varie misure cautelari
Il tempo avere una una percentuale di nonna recidiva enormemente
Superiore a chi invece strada dentro non possiamo chiudere gli occhi obiettivamente purtroppo per i giornali
Monti giornalai non tutti vorrei sottolinearlo perché bisogna anche il tempo per distinguere perché sono facciamo cultura anche qui distrutto tutto nero con fascio il molti giornali usano diciamo l'antico adagio giornalistico del padrone che morde il cane allora dicono siccome non solo solo questo fa notizia
In realtà bisognerebbe avere il coraggio di riportare questo tema al centro non al centro magari perché poi il popolo o esecuzione Fornasa generazione ma insomma
Fra i temi forti fra i temi caldi del dibattito ma invece appunto così non è io mi sono convinto ma per esperienza questa che va al di fuori del Tibet
Il tema del carcere mi sono convinto che soltanto un continuare a rimpolpare i cercare di riportare la palla dentro il campo
Fassi chiede il piano piano si riuscirà a a smantellare questo visioni distorte e a rimettere le condizioni perché si possono poi appunto individuare le strade si discute
Io mi fermo qua lascio a Marcello a voglio dire solo una cosa
Marcello de con Marcello come ha fatto un lavoro ma c'è una persona estremamente lineare chiara e devo dire che lavorare con lui è stato veramente un piacere se potevo se posso permettermi perché mettere a fuoco con lui la sua esperienza personale e professionale molti anni è stata un per me è una ricchezza enorme e non mi è capitato mai di ringraziarlo pubblicamente vorrei farlo qui questa circostanza
Grazie credo che ricordo riportare la palla dentro il campo l'espressione molto
Efficace e il libero immagino che posso avere anche questo compito perché si racconta per far conoscere ai si conosce per superare gli stereotipi
Quindi anche questo diciamo una via e una strada maestra ecco chiudere questa questo pomeriggio Marcello Bortolato
Magistrato di dal novanta ultimamente a presiedere il tribunale di sorveglianza di Firenze peraltro avuto anche due esperienze importante nelle Commissioni riforma dell'ordinamento penitenziario e quindi dopo le inchieste i la la parola segnalando Ancona che sulla Shoah proseguono
I conventi e le riflessioni prego Marcello
Dinanzi evidenzia allora innanzitutto anche da parte mia una ringraziamento sincero questione giustizia Antigone questa importante occasione sono anche contento che qualche modo questo piccolo libro sia stata l'occasione per vedere sulla scena persone come guarnito Elvio Fassone penalmente io mi sento onorato di avere loro oggi come relatori che parlano insomma Nicola cosa che abbiamo fatto insieme io Edoardo e quindi e vi ringrazio ringrazio dei vostri interventi ringrazio anche e gli apprezzamenti che avete
Perché avete fatto al nostro lavoro allora io dirò brevemente qualche cosa gli spunti sono stati ovviamente moltissimi e Edoardo ovviamente che ringrazio a mia volta per questi pubblici
Riconoscimenti che che ignorato in realtà mi ha spiegato bene come è nata l'idea di questo rito
Ovviamente il libro nasce dal mio ruolo di magistrato nel senso che non l'avrei scritto mai se non avessi avuto l'esperienza diventa i periodi in cui allora lo in cui si racconta può ma non solo e la mia esperienza di magistrato di sorveglianza faccio ormai da quasi tredici anni ma anche l'esperienza che ho avuto come giudice della condizione quindi giudice del Processo quello che toccava la pena
Comunque devo subito dire lasciatemi questa considerazione di carattere personale ho sentito che è stato apprezzato molto il linguaggio come dire la faccia la fragilità di lettura ma ecco non è stato facile ridurre la complessità dei temi che abbiamo affrontato ovviamente di questo devo dare atto che la capacità di Edoardo come dire di tradurre osservazioni di natura giuridica in termini comprensibili da donne
C'è un drammaturgo spagnolo del ventesimo secolo visita Merrick con Sella che dice
Quando qualcosa può essere letto senza abdicare grande fatica è stata fatta per screditarlo
Non c'abbiamo messo poco a scrivere questo libro però devo dire agli stimoli anche in relazione ai tempi che abbiamo vissuto soprattutto in questi problemi tre anni abbiamo avuto una populismo più giudiziario nel due mila diciotto lo ricorderete bene appena è fallito il Progetto della riforma penitenziaria ed è stato il cambio di legislatura e tutto è stato affossato abbiamo come dire assistito con il fiorire dei luoghi comuni che noi cerchiamo anche da parte di autorevoli più o meno autorevoli esponenti politici d'altronde il carcere un micidiale strumento di propaganda politica l'avete detto anche voi
Comunque diciamo che la finalità del libro ho sentito dire la necessità di convincere mi sembra un fine troppo ambizioso quello che attribuite a questo a questo libretto
Non non andiamo non c'è non cerchiamo di convincere sappiamo benissimo e ciò che si diceva in direzione contraria al pensare corrente
Però quello di spiegare essi e riprendo qui è una espressione che mi è piacciono Darwin Patrizio Gonnella cioè non dare per scontato nulla non dare per scontati i concetti e quindi noi abbiamo tentato attraverso questo linguaggio di uscire
Dal mondo degli addetti ai lavori però è anche vero che anche al mondo degli addetti ai lavori noi
Ci rivolgiamo o con i nostri mezzi cercando di dire non c'è nulla di scontato quindi rigore normativo del rigore statistico ligure
Argomenta attivo che avete attribuito è volto credo soprattutto Capristo
Un'altra cosa che che vorrei subito dire nessuno di voi l'ha detto però secondo me deve essere molto chiaro questo libro non ha nessuna vocazione buonista noi partiamo da una descrizione
Potrei dire disincantata per il carcere che questo deriva ovviamente dalla conoscenza diretta e io ne ho appunto in questi lunghi anni di magistratura di sorveglianza
Però prevista descrizione disincantata non si accompagna mai a un sentimento di benevolenza come dire o di vicinanza assoluta
A un mondo di sofferenza ovviamente lo vedo che scriviamo con occhio critico
E oggettivamente ma nessuno di noi vuole dire guardate cioè vogliamo anche un po'lasciare quel tipo di letteratura sul carcere che possono indurre come dire un sentimento conta no
Oh bej si fa si fa presto a ad averli ad avere compassione nei confronti di chi soffre ecco io credo che in realtà bene però ha detto
Come era è solito fare lo Fassone cioè la benevolenza che pure assistito un certo atteggiamento nei confronti del mondo carcerario per molti anni dai tempi immediatamente seguente alla riforma
è si è dato un po'
Da in malevolenza e allora noi diciamo ma se proprio non vogliamo essere benevoli non vogliamo essere solidali nei confronti di chi comunque a
Anche la sfortuna di incappare nella commissione di un delitto e quindi subire le conseguenze
Perché è uno dei
Poi dall'agente
Esiste un altruismo utilitaristico prendo altruismo che serve a tutti che serve all'origine a essere altruisti nei confronti di chi esprime la pena
è nel nostro interesse questo che noi cerchiamo di dire quando parliamo della recidiva di quelle statistiche per cui s'ispira
In carcere sino all'ultimo giorno della pena
Rischia di ritornare a delinquere quasi nel settanta per cento dei casi e poi questo nient'altro significa quindi non oggi da noi questo tipo di
A e Gianni
Vorrei non vuol dire che qualcosa su prendendo spunto dalle interessanti di posizioni di di Elio
Sia sul processo mi è piaciuto il fatto che eh gli abbiamo detto che siamo molto del non detto d'altronde in un in un libro di centoquaranta pagine appunto
Non si poteva dire tutto ma certamente in quel dato di fondo che lui ha così ben evidenziato il fatto che il vero problema
Per la giustizia italiana forse non è il carcere è il Processo
è è il fatto che come dire la sua lunghezza la sua la mancanza di dare risposte soddisfacenti anche alle vittime
Il Boeing per avere soddisfazione in qualche caso si rivolgono alla fase esecutiva perché sono rimaste mi soddisfa pelle durante il processo per il ruolo che hanno ha vinto
è e sia sia proprio sia proprio questo
E ovviamente questo rimane sullo sfondo un problema che dovrebbe essere affrontato e ovviamente condivido quanto ha detto Elio sul tema della prescrizione che mi ha visto sempre d'accordo su questa però ciò che è l'unica descritti
Però c'è anche da dire un'altra cosa noi balliamo muratore nel nel nel libro del modello riabilitativo
E perché cerchiamo di valorizzare anche quello che di buono c'è
Nel modello gli altri educativo e riabilitativo che poi il fondamento culturale dell'ordinamento penitenziario l'ordinamento del petardo e settantacinque della legge Gozzini dell'ottantasei
Si circondano proprio su questo modello noi in qualche modo cerchiamo di porre in evidenza che è vero il modello riabilitativo è in crisi
Però in tempi come questi
Dobbiamo ribadire il concetto che il modello riabilitativo è l'unico arginare il comunismo penale
E in qualche modo una garanzia così come come dire il processo e le garanzie del giusto processo sono l'unico argine all'arbitrio processuale credo che il la rieducazione con tutti i suoi limiti
Possa essere veramente l'unico argine attuale al populismo penale e
Volevo poi aggiungere una riflessione ha ragione il direttore del carcere quando dice che vi sono anche molti luoghi comuni sui direttori e sul personale penitenziario
Che lo vediamo per esempio che quando c'è qualcosa di buono in un carcere no
Abbiamo qualche direttore il illuminato non sono moltissimi per il vero però voglio dire ci sono ecco subito vengono come dire banalizzati vengono visti con quella benevolenza e in cui cercavo parlare prima e cioè come dire è facile in carcere dove c'è un direttore avvertono che c'era un direttore che magari viene etichettato tra virgolette
Egli sinistra è è troppo facile pensarlo ma senza invece ragionare sul fatto che tutto ciò che fa un direttore tra virgolette illuminato e nient'altro
Per quello che prevede la Costituzione e cioè il fine della rieducazione Gionfalo dell'articolo ventisette non è solo il faro della del giudice del magistrato mai farlo dovrebbe essere
Il faro infine intenda un'amministrazione penitenziaria intelligente purtroppo oggi bisogna dire che così non è
Non so se questa è l'occasione ma ho letto le linee programmatiche del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria
Devo dire
Poco si dice sul sul trattamento si cerca di coniugare la certezza della pena che ancora risorge come tolte e non e incancellabile e lo si vede tra le linee programmatiche dell'amministrazione penitenziaria e si dei Verdi
Concettuale in questo questo mito della certezza della pena non c'è il tempo di spiegare è un mondo che non può essere intesa nel senso che ordinariamente viene e attribuito con la dignità della persona
L'ultimo
Riferimento perché non voglio ovviamente sottrarmi anche alle domande che ha posto Nicoletta Gandus sono assolutamente d'accordo con lei spesso le donne subiscono in carcere una doppia pena soprattutto quando sono malati ovviamente noi non potevamo affrontare
Punto materiale che la situazione nel mondo del penitenziario offre a agli osservatori
Però certamente come dire credo che anche qui le risposte che si lo che si cercano di dare alla detenzione femminile soprattutto al problema delle dei bambini in carcere sia ancora una
Ipotesi una visione totalmente custodiali Istica cioè Indicam
Per chi non lo sa che sono gli istituti a custodia a attenuata per le detenute madri che sono pochissimi in Italia
In realtà non non vengono ben viste dalle dalle detenute madri perché sono totalmente escludenti spesso stanno in territori molto lontani dal resto della famiglia spesso significa che quando c'è una donna in carcere con un bambino
A casa ci sono altri bambini che hanno un'età superiore ai tre anni e ora anche
E dieci e che hanno bisogno di avere comunque una Cino
Quindi credo che questo sia uno un problema una complessità rilevante che dovrebbe essere affrontata anche qui con razionalità senza farsi trasportare da i sensi comuni che purtroppo
Un erano spesso il mondo del evidenziato
Io penso di dovermi figli infernale in cui quindi rinnovo ringraziamento a tutti un saluto caloroso in particolare Elvio Fassone
Grazie Marcello dei abbiamo trascorso un pomeriggio intenso credo che siano stati toccati tantissimi temi probabilmente uno dei temi che meriterebbe però di per sé un incontro parte diciamo la la riflessione finale del libro Inc in qualche state entrambi sulla giustizia riparativa altro tema enorme ma che come vi dicevo avrebbe bisogno di ore e ore delle indagini doma che probabilmente ha una prospettiva Micucci dovremmo impadronite seriamente io ringrazio tutti per per i nostri interventi per la partecipazione soprattutto agli ascoltatori che fino diciamo a questo orario sono stati collegati con noi buona serata
Sì grazie un saluto a tutti grazie contraddirlo grazie
Placido ovvero cioè ed eventualmente regalato e lo coloro che non credono a quello di cui poi abbiamo con le forbici grazie oggi