Connessioni - Banche centrali ed economia di guerra

Con esso gli spunti per una economia della conoscenza abbiamo in collegamento Fabio Pammolli professore economista Cerda del comitato per di Investimenti riveste umore Presidente Fondazione Cerba Buongiorno ben trovato qui su Radio Radicale
Buongiorno buongiorno agli ascoltatori
Cerchiamo di approfittare in questi minuti insieme permettere appunto in connessione alcuni temi importanti che hanno a che fare on l'economia il clima di economia di guerra che ormai si respira un po'in tutto il mondo occidentale ma anche ovviamente
Nei Paesi direttamente coinvolti quindi l'Ucraina in primis ma poi finì conseguenza per le sanzioni non solo anche la Russia mettiamo un po'di ordine a partire da quelle che sono le mosse o le contromosse delle banche centrali e anche rispetto a quella che è la notizia delle ultime ore di di di ieri per la verità quando Putin ha ha chiesto a Gazprom di convertire in rubli i contratti con i Paesi cosiddetti ostili appunto ha ordinato Putin alla monopolista russo del gas Gazprom di convertire i contratti per la fornitura di petrolio e gas in rubli in modo da sostenere la valuta Bruce ha questo è quanto propulsore da due parti partiamo perché molto più lenta a livello economico di mercati anche sul fronte energetico si sta muovendo un po'da tutte le parti cerchiamo di fare ordine
Sì
Intanto è chiaro che siamo di fronte a una prova di forza
Siamo di fronte a una prova di forza fa che riguarda anche nell'opinione pubblica e quindi riguarda anche la nostra presa di coscienza della della partita che stiamo giocando
Perché nel momento in cui
L'Europa italiano peso opposizione in modo netto
Rispetto quella che è stata un'aggressione unilaterale
Di un paese che aveva un ordinamento democratico con un governo eletto democraticamente
Che aveva con mille difficoltà e con mille
Contraddizioni intrapreso un percorso graduale e via dicendo di avvicinamento Anna
è un'OPA ebbene di fronte a questa sfida la risposta è stata quella delle sanzioni da parte del dei Paesi europei
Il rispetto a queste sanzioni adesso siamo appunto di fronte a una prova di forza sono due gli obiettivi il primo obiettivo è quello di rafforzare la valuta
E il secondo obiettivo è quello di dimostrare che l'Europa e dipendente dalle forniture di gas
Che passano dalla Russia
E quindi io credo che sia necessaria una risposta
Corale
Forte che risponda con la forza della capacità negoziale e della capacità di tenuta dell'Europa
A questa immensi ma provocazione
Questo è un punto fondamentale perché se invece dovessimo avere e come si può fare nel concreto
Nel concreto si può fare innanzitutto ribadendo la politica comune di acquisto del gas da parte dei Paesi dell'Unione europea con un price-cap concordato con delle condizioni negoziate senza defezioni si può chiedere un consenso internazionale attorno a questo principio
E sicuramente l'Europa lo deve fare con una sola voce chi lo deve fare con un coordinamento forte
Questo vuol dire che ci si coordino che è uno li ha l'acquista per tutti in qualche modo come questo vuol dire che c'è un acquisto centralizzato ci sono condizioni definite centralmente per tutti i Paesi così è una considerazione
La seconda considerazione è quella di una lavoro sulla diciamo rappresentazione collettiva della posta in gioco
Perché distinguo o il benaltrismo o il richiamo di errori compiuti in altre fasi storiche per giustificare posizioni ambigue in questa fase storica di fronte a questo
Crimine che stiamo osservando credo che siano risposte ipocrite che come tali debbono essere derubricate trattate è chiaro che pagheremo un prezzo ed è chiaro anche che dal punto di vista delle politiche di stimolo e delle politiche in questo caso dire Coveri è necessario probabilmente un intervento straordinario anch'esso definito a livello europeo
Per consentire di fronteggiare questo picco di consumi energetici nel breve periodo questo è un altro tema poi naturalmente ci sono problematiche più complesse relative alle anomalie della tariffazione d'Italia ma questo lo trattiamo magari un altro conto
Quindi per dare una risposta alla tua domanda credo una politica fortemente centralizzata sul lato dell'acquisto
Una risposta forte con anche la capacità di rinunciare per un periodo di tempo alle forniture russe
E vedere poi chi la dura e chi la vince viene una capacità di persuasione e di azione nei confronti dell'opinione pubblica
Perché è chiaro che non vogliamo la guerra ma è anche chiaro che dobbiamo essere pronti a fare dei sacrifici se vogliamo sostenere la democrazia se vogliamo essere parte attiva
Di una difesa dell'ordinamento democratico e della civiltà in Europa ricordiamoci che chi avesse una città al cuore dell'Europa nel cuore della storia e della cultura europea e che rimanere indifferenti rispetto a quello che stiamo osservando è un atto criminale attenzione
Grazie professore ovviamente anche un momento storico per l'Europa s'sotto tanti punti di vista non solo ovviamente economico e geopolitico ma anche perché potrebbe cambiare il ruolo dell'Europa anche nei confronti di altri paesi non solo la Russia ma a Pechino ma anche
Per la verità anche nei confronti Washington autonomamente sicurezza ecco se possono avere a su questo una considerazione o l'Europa è
In questa fase
E si scopre come un'entità federale tu sai tutti i distinguo che nel corso del tempo fatto rispetto all'architettura europea
Questa vicenda impone una transizione veloce forte verso l'Europa federale perché l'Europa deve prendere coscienza di essere un insieme di vasi di coccio
In tra interi perché in questo momento noi abbiamo degli imperi che si stanno rapportando all'Europa l Europa veramente come dire
Non vorrei dire ridicola ma rischia di essere ridicolizzata se rimane un'Europa frammentata assolutamente diventa poi ininfluente sotto tutti i punti di vista e
Grazie davvero professor Pammolli per queste connessioni stamane qui su Radio Radicale buon lavoro buon proseguimento grazie