Il fascismo nell'interpretazione degli antifascisti

Andrà perché noi non vediamo
Sì siamo e ho visto che ci siamo
Giordano benvenute Benvenuti
Siamo collegati
Dal centro studi Piero Gobetti
Sono con me Marco Rennie Marco scalino
E inizia alla l'appuntamento culturale dell'assemblea dei soci del centro studi Piero Gobetti che riaperto a a un pubblico a chi desidera partecipare investiamo molto lieti
Che che confidiamo che insieme ai nostri soci di ci sia ci siano molte amiche molti amici che che ci stanno seguendo
Il tema
Di questo incontro scelto non a caso dettato non solo al dal calendario ma anche da da alcune tendenze diciamo così alcuni fenomeni alcune
Espressioni diciamo così che si sono venute manifestando
Da da alcuni anni a questa parte iniziale non solo in Italia che hanno portato studiosi importanti a parlare di per esempio di fascismo eterno perduranza vivo della mentalità fascista di un passato che che in un passato non vuole passare quindi il tema ricorrendo dice anche i cento anni della della marcia su Roma e il fascismo
Che affronteremo dal punto di vista e gli antifascisti nella nell'interpretazione di anzi decise di alcuni antifascisti quindi soffermandoci sulla su alcune interpretazione coeve al fenomeno
Abbiamo scelto tre autori
Di cui ci occuperemo in questa successione Antonio Gramsci Giacomo Matteotti Piero Gobetti e li abbiamo scelti
Certamente per l'esemplarità della loro
Vita e del loro impegno
Ma anche per una circostanza in coincidenza felice nel senso che su questi tre autori o hanno lavorato treni tre studiosi ci sono Marco Revelli io io stesso e Marco scalino nel corso in questi ultimi tempi predisponendo tre strumenti
Tre tre antologie che possono consentire anche ai più giovani di avvicinarsi al loro pensiero dicendo meglio la gli strumenti di cui a partire dai quali parleremo di questi tre autori
Sono quello per quanto riguarda Gramsci un'antologia
Che ha come titolo il popolo delle scimmie accurati ma con livelli che sarà in libreria Daina avuti nel prossime prossime settimane
Poi ci sarà un di di cui si occuperà abbiamo qui curatore Marco Revelli e poi abbiamo un'altra antologia già con Matteotti il vero volto del fascismo
Di cui mi sono occupato io e che ha nelle prossime settimane uscirà presso le edizioni ero e poi Marco scalino si occuperà di Gobetti a partire da una da un'antologia di di di degli scritti sul fascismo
Di Piero la intitolata l'autobiografia della nazione
Curata da Cesare panissa uscita qualche anno fa nella collana come chiave del nostro successo su questo è in nostro
Pacchetto diciamo così di di di pensieri di di flessioni
Che vogliamo mettere
Cocco condividere questo pomeriggio cominciamo ringraziando Linden la loro partecipazione
Con Marco Revelli a cui loro parola su Gramsci
Grazie grazie Pietro sì diciamo il il libro che sta per uscire un'antologia
Con scritti di Gramsci sul fascismo
Compresi tra il
Periodo della della prima guerra mondiale inorganici prodotto sul Protopapa cinismo e sulla sul totale fascismo prima di questi saggi del due mila e sedici quindi prima prima ancora che pesci ma in quanto tale nascesse arriva fino ai Quaderni del carcere fino alla alla metà degli anni degli anni un ente il titolo il titolo di un
Importante a mio avviso centrale saggio di Gramsci popolo delle scimmie su cui mi soffermerò in modo particolare e in questa nostra conversazione
So Gramsci come interprete del fascismo
Viene spesso considerato diciamo il fascismo nell'interpretazione di Gramsci viene spesso considerata come un un tema relativamente marginale o relativamente sullo sfondo
Sì si citano più più spesso le le lezioni di Togliatti sul fascismo tanto per intenderci
Come se nella riflessione nella lunga riflessione gramsciana il fascismo non fosse stato un argomento centrale niente di più di più sbagliato secondo me una un un classico
Una classica illusione ottica contesta del del del del carattere secondario del fascismo nella riflessione gramsciana anzi
Potremmo dire che e il fascismo e tanto centrale nella riflessione di Gramsci che è presente anche quando non è esplicitamente richiamato esplicitamente evocato Gramsci non è
Un
Un accademico l'interesse di Gramsci per il fascismo e ogni avesse militante
Il fascismo era il contesto nel quale si svolgeva la lotta di Gramsci in qualche misura e quindi qua tutti gli aspetti di questa di questo corpo a corpo che Gramsci con lui i suoi compagni di di di lotta conducono
Rivela in qualche misura le loro posizioni nei confronti del regime anche le oscillazioni cambiamenti cambiamenti info influenzati dalla tattica i cambiamenti influenzati dal contesto internazionale sono anni di ferro e di fuoco
La caratteristica direi dell'interpretazione del precipua di Gramsci la sua specificità sta nel fatto che si colloca con sullo sfondo due punti baricentri vicini che qualificano la sua lettura del del fascismo due due punti due due scenari per per così dire di di ampio respiro
Il primo e la nostra capacità straordinariamente precoce
Nel cogliere la portata cosmico storica
Per
Così dire Dini quello che era avvenuto tra il mille novecentoquattordici e il mille novecentodiciassette
Quella quella rottura nel tempo nella struttura del tempo e nella struttura dello spazio che lì si era consumata che segnava una differenza con tutto quello che era avvenuto prima compreso
Il il socialismo delle delle origini Gramsci scriveva già nel novembre del diciassette praticamente in tempo reale rispetto agli avvenimenti russi sono scriveva sul Grido del popolo che tre anni di guerra hanno ben portato delle modifiche del mondo
Anzi precisava
Cioè hanno reso sensibile il mondo sottolineato sensibile nel mondo cosicché aggiungeva noi sentivamo il mondo prima lo pensavamo solamente ora lo sentiamo e aggiungeva si salta saldavano alla collettività più vasta solo con uno sforzo di pensiero prima con uno sforzo enorme di astrazione
Ora vediamo uomini moltitudini di uomini dove ieri non vedevamo che sta i o singoli uomini rappresenta in sostanza la guerra aveva plasmato concorso dal punto di vista militare
Due ottobre Russo aveva plasmato dal punto di vista socia le
Un nuovo spazio della storia che è uno spazio che travalica i confini nazionali è uno spazio mondo per molti versi già allora
Nel quale tutti i fenomeni si presentano con una carica di energia incomparabile con quella con con quella c'è la responsabilità per la rivoluzione globale così come il ruolo del del fascismo come contrasto rispetto a questo gigantesco sommovimento contrasto anche nazionalistico stanno dentro quella core ci il secondo punto baricentrico
A cui facevo riferimento prima e la consapevolezza della crisi generale del capitale
Tutta l'attività di Gramsci si svolge entro la cornice di una consapevolezza che il capitalismo vive una crisi generale
Di egemonia crisi non solo economica non solo finanziaria
Per favore tutte le componenti della galassia solo socialista mettevano
In evidenza ma anche crisi verticale organica di comando e di controllo
Tale da coinvolgere tutti i livelli dell'ordine sociale e politico crisi egemonia nel senso più proprio gramsciano del del termine crisi crescente difficoltà da parte della borghesia di mantenere la massa del proletariato all'interno dei propri parametri all'interno della della propria della propria cornice no per cui o questa crisi si sarebbe evoluta in una rivoluzione mondiale
O sarebbe ripreso invitata su se stessa questo Gramsci lo dice fin da subito fin dal dal diciassette fino al diciotto fin dal diciannove sarebbe riprecipitare tra su se stessa con conseguenze Castro
E il fascismo è preconizzato prima e poi considerato come la forma di questa ricaduta catastrofica della crisi su se stessa di cui il fascismo non era la soluzione ma di cui fascismo era un'espressione era una forma di di espressione
E in questo come dire starà differenza di Gramsci da molte altre analisi del fascismo dei suoi contemporanei persino nei nei confronti dell'analisi di Gobetti per cui con cui molti altri aspetti Gramsci era fortemente consonante
E tuttavia come dire questa questa
Dimensione quadro
Lo differenziava
La diversa da da da tutte e tre le le interpretazioni carsica del fascismo al fascismo come parentesi il fascismo come rivelazione il fascismo come reazione di classe
Sertoli fascismo come reazione di case molto presente nell'analisi gramsciana ma non sicuramente in modo assolutizzato e non schema schematico e schematizzato
Anzi potremmo dire che nella sua analisi tutti tre questi elementi per padella crociana carenti sì quello della nuove piana rivelazione è quello della togliattiana reazione di tasse tutti e tre convivono in l'incontro nella nel nell'analisi nell'analisi gramsciana
E così la veramente il fascismo come forma organica della crisi mi di di di controllo capitalistico e della sua temporanea soluzione forzata e e violento
Che annuncia un saggio dicevo lo dicevo prima crea
Una sua centralità nel
Nel nel percorso interpretativo gramsciano ed è un saggio testo un articolo pubblicato senza firma
Però a lui giustamente attribuito sull'Ordine Nuovo immediatamente alla vigilia del congresso di Livorno il due gennaio del ventuno intitolato il popolo delle città ed è è come dire in saggio Carmine nel quale Gramsci analizza il ruolo della piccola e media borghesia
Del del della componente piccolo borghese nella genesi nello sviluppo del Pacini poi torno al ruolo della della piccola e media borghesia si svilupperà molta parte del la riflessione
Gramsciana il popolo delle scimmie il popolo delle scimmie
Che è l'equivalente del del del protagonista dell'autobiografia della nazione Gobetti a è tanto per intenderci e quell'assegno inequivocabile della malattia storica italiana della della fragilità della sua dimensione popolare della
La fragilità della del del del della politica italiana della della coscienza politica italiana
I il popolo delle scimmie è è un un fil rouge anzi un primario che attraversa la vicenda italiana dal dalla conclusione del Risorgimento in poi forse all'interno del dello stesso dello stesso vi Risorgimento
Questa piccola borghesia conglomerato sociale riscontrabile accerto in tutte le società tardo ottocentesche primo nemici del pesca ma presente in Italia in una dimensione pletorica e del cedente coinvolte in tutte le successive forme corruttive della vita politica dal trasformismo inaugurato dice Gramsci con l'avvento della sinistra al potere a Giolitti Isma'alla contaminazione di cornista del nascente movimento operaio e alla successiva svolta in chiave nazionaliste antiparlamentare nelle giornate del manzo radioso
Fino appunto al fascismo che dice il grano scimmie rappresenta l'ultima rappresentazione nel teatro della vita politica nazionale è un po'sembra lei insieme Gobetti quando quando parla della di questa palingenesi deteriore reazionaria e studentesca mente superficiale che questo questo questo questa massa pletorica e parassitaria ha portato una novità politiche case
La metafora interessanti e il popolo delle scimmie e di origine arriva da Kipling che che poi popolari cime uno dei protagonisti della del del del secondo
La seconda novella del Libro della giungla carta la caccia dica
Il il più grande sia spente il vecchio pitone nemico giurato del branco di scimmie che infesta la giungla
Con i propri insopportabile chiacchiericcio fatture vanaglorioso esibizionisti aggressive servili incapaci di serietà e di progetto
Ma ambiziosa e fino al grottesco
Abitano
La cosa non è senza rilievo nel contesto gramsciano in particolare in rapporto alla percezione del degrado e del disfacimento epocale che che che Gramsci aveva messo al centro della sua analisi abitano la città perduta
Che cito da Kipling qualche Rea aveva costruito a molto tempo prima sopra una collinetta di cui si poteva ancora distinguere le strade sensate conducevano alle porte rovinate mentre alberi erano cresciuti dentro e fuori le mura
Ecco sono lei banda Koch l'unico gruppo della giungla che dice che qui non una legge non a Castano una una lingua sua ma si serve di parole rubate che coglie al volo quando ascolta e spia stando in agguato fa in alto tra i grandi
Come spiegherà al giovane figlio dell'uomo spiegherà l'orso Baloo le sue usanze
Non sono le nostre usanze non sono quelle dei nobili abitanti del della giungla non ha ricordi questo popolo e ha la pretesa di essere un gran popolo destinato a fare grandi cose nella giungla ma una noce che cade fa volgere alle loro mente alle risa
E tutto è dimenticato
Sono pericolose perché si muovono
Quando si muovono possono fare molto male al nemico di turno ma son vetusto prive di serietà e le loro infatuazioni durano poco come i progetti che sono incapaci di perseguire Stati
Ecco questi sono il materiale umano su cui si poggia alle origini e che poi costituiva un un filo conduttore dell'esperienza dell'esperienza fascista mai determinante mai decisivo perché decisivi sono i poteri veri sono sul potere industriale esce lo cioè degli agrari e così via
è tuttavia importante perché Massa adulto perché serve a destabilizzare a distruggere le organizzazioni dei lavoratori perché riesce a occupare per molti ma si lo stato Kipling è molto presente nella riflessione gramsciana addirittura la
Alaska perché il Domaine della della Lupa madre di immobili nome che usa come c'è un Doni mo'Gramsci in alcuni scritti del dell'Ordine Nuovo pubblica if in questa straordinaria poesia
Che alcuni sostengono sia stata tradotta da Gramsci spesso che stava frequentando in quegli anni il corso di direi anche anni visti caprese nell'università di Torino
Che i PRIN offre a a a Gramsci un modello ossia Current imperiale imperialistico ma un modello antropologico i disciplinari di di etica di morale rispetto al quale appunto la questo questo questo ceto piccolo borghese si colloca al alla crisi in questo in questo Gramsci
Percorre gli stessi passi di Gobetti da cui però poi si distanze perché in tre introduce e sempre più spesso la cornice dei rapporti sociali di produzione che poi coglie nel nel nella trasformazione capitalistica che Gobetti non potrà vedere
Perché muore precocemente ma e alla fine degli anni venti e l'inizio degli anni Trenta la grande trasformazione
Americanismo e fordismo Gramsci
Coglie questa questa trasformazione
E riesce collocare il fascismo con in pancia pur con in pancia quella composizione democrat demografica
Irrazionale che caratterizzava l'Italia in parte un pezzo d'Europa ma lo coglie dance lo colloca dentro quella grande trasformazione
Come veicolo di alcuni elementi duri di di di di fordismo autoritario eh però c'è che costituiranno poi la la la la la lettura tarda di diritti Gramsci interrotta riflessioni interrotta dalla morte
Mi fermo qui grazie
Bene grazie grazie allora procediamo
Mi do la parola e
Brevemente volevo illustrare questa iniziativa editoriale
E che ha come titolo il vero volto del fascismo ha un titolo che e e dico freddo Fofi
E inizierei editoriale che vuole essere un omaggio Matteotti a Giacomo Matteotti
Egli ha raccolto nella Piccola Biblioteca morale collana di pensiero radicale pubblicata fondati diretto dallo stesso Fofi
Ci pubblicata dalle edizioni ero
L'iniziativa
Ma ovviamente condotta con rigore storiografico a un preciso intento etico-politico
Richiamarsi a Matteotti a cento anni esatti dalla marcia su Roma e dall'avvento nel nostro Paese
Di uno dei più più infantili vicini alla storia ricordi significa segnare una differenza
Una differenza insuperabile
E ribadire nel presente le ragioni di coloro che scelsero di combattere una certa parte per la formazione dei principi di libertà giustizia e parcelle negati dal fascismo
Il giudizio storico e morale su quella pagina appare fascismo è stato dato una volta per sempre
Questo libro
Come è stato costruito
Fin dall'inizio si voleva nel costruire questo omaggio a Giacomo Matteotti in un qualche modo con gli occhi di Piero Gobetti o a o con lo sguardo di Piero Gobetti
Infatti libro comprende i discorsi
I due più celebri discorsi di di Matteotti pronunciati
Il primo entrare alla Camera dei deputati primo il trentuno gennaio il ventuno
E il secondo alcuni anni dopo rispetto al maggio mille novecentoventiquattro questi due discorsi
Per così dire fotografano il fascismo il primo alle sue origini e secondo me è il passaggio decisivo da movimento ha origine a questa testimonianza diretta di Matteo sia
Si rivela una lucida analisi e assuma il valore di una sentenza
Che ripeto e sia morale sia Stonerook
Il fascismo si afferma con la violenza e attraverso la negazione della democrazia
Questi due discorsi sono preceduti da una pagina di del giovane liberale Piero Gobetti meno nota meno nota quella del famoso distratto
Di Matteotti
Che
E stato curato per le per unire i nostri di sonico nel pianeta da da Marco scalino questa pagina meno nota
Esce sulla rivoluzione liberale il diciassette giugno del ventiquattro
Tra l'altro
In questa pagina Gobetti
Significa che significativamente il Consiglio Ramazzotti da un lato lo definisce l'oppositore più intelligente e irriducibile tra i socialisti unitari
E dall'altro lato ne parla come uno dei due o tre spiriti superiori del Parlamento
Vediamo brevemente il contenuto dei due discorsi
Quanto al discorso del trentuno gennaio mille novecentoventuno
Anzitutto
Occorre sottolineare che Matteotti ci dà una prova magistrale del suo modo di svolgere il ruolo di parlamentare
Che andrebbe additata come modello il come monito alla classe politica attuale
Con un'accurata e documentata analisi dei fatti
Egli contrasta la manipolazione comunicativa dello scontro politico e sociale operata dai grandi fondi dai grandi giornali filo governativi del tempo e c'è questa frase
Estremamente significativa di di di di di di Matteotti io non accuso Racco racconto su ciò che sta accadendo
Venendo al nostro tema al tema dell'interpretazione del fascismo
Matteotti propone una delle prime analisi del fascismo come fenomeno di Class
Mi riferisco in particolare a questo discorso del ventuno
Ma questi temi poi ricorrono in altri scritti di di di Giacomo Matteotti come ha mostrato
Mirko Grasso in una importante lavoro
Pubblicato come introduzione a un a un a un volumetti di Matteotti e il fascismo tra demagogia consenso
E Merisio imprimono luogo la natura di classe del fascismo
Dal profondo radicamento nel territorio del Polesine di Matteo qui sotto i suoi occhi sì contrapponevano senza esclusione di colpi da un lato l'alleanza dei ceti medi con gli agrari Mazziotti definisce
In questa questa questo patto questo patto non è tale immortale
Come un patto di ferro tra classe capitalistica e questi son parole di Matteotti una organizzazione armata extragiudiziale
Messa al servizio di questa classe quindi da un lato c'è dello scontro c'è questo dall'altro lato
Matteotti vede
In azione il braccio amputato organizzato in lotta per la tutela dei diritti civili
E politici acquisiti e e i due grandi diritti politici e civili che la che la che il movimento contadino aveva aveva acquisito che venivano messi in discussione diciamo così
In quello scontro di classe erano da un lato l'imponibile rimane mano d'opera e l'altra la la la formazione delle leghe dimessi
Le violenze fasciste questo ipertesi
Non sono una ritorsione o una risposta alle violenze proletarie
Come pur in anni successivi
Revisionisti chiaramente è stato sostenuto la verità scrivi Matteotti e che la violenza e lei e l'illegalità in cui si pone quella organizzazione armata corrisponde in questo momento ad un supposto interesse della classe capitalistica
Tra le grandi interpretazioni nel fascismo cui alludeva Marco Revelli poc'anzi parentesi rivelazione classe
Matteotti
Ma questo vale sia per Mazziotti ma anche quelle cubetti anche per Gramsci
Rigettano preventivamente si potrebbe dire
La la tesi della della parentesi
Le sei anni tre persone sono l'apparecchio apparente si incrocia l'azione evoluzione
E Gobetti e riflessioni classe tra gli altri anche Gramsci e e in un certo senso Mazziotti come stiamo
Ricostruendo rigetta la teoria della parentesi impartì accoglie la la seconda quindi quelle di di
Di classe e fa propria la testa quella di classe che fa propria quella Gobetti Anna quella rivoluzione
Il fascismo non è un accidente ma la sostanza della storia d'Italia
Quanto al
Manco con un passaggio sul sul sul sul sul Matteo chiaro sulla natura di classe
Del fascismo tratto da questo questo discorso è una frase che che abbiamo utilizzato con una casa diciamo così promuovere questo incontro
Dice dicevano partito ci siamo i primi a riconoscere le origini storiche e le necessità del fascismo
Siamo prima interpretare la giustificazione economica a riconoscerne l'esistenza quasi direi come necessario necessità sociale di questo nome
Fin qui il discorso del ventuno
Al centro del discorso
Del trenta maggio mille novecentoventiquattro
Quello che che gli costò la vita
E quindi produciamo un tema su cui lavoreremo nella come centro studi quest'anno all'interno del nostro seminario
Sulla politica
Più che prima ancora che la contrapposizione tra fascismo e antifascismo sta il contrasto tra antidemocrazia e democrazia
La democrazia
Si intende la democrazia ai primi passi in Italia
Che Mazziotti considera un bene prezioso
Una democrazia prima insidiata poi stroncata dal fascismo
La tesi di Matteotti la tesi centrale del discorso quando chi prenderà in mano questa questa
Questo libretto come ci auguriamo legga il discorso anche dal punto di vista della bene del contesto in cui il discorso viene viene svolto e un continuo corpo a corpo con l'intera Aula del del Parlamento fascista e continuamente interrotto continuamente confessato
E Mattiotti non perde mai il filo di un ragionamento di rigoroso
Dai quali emerge questa tesi
Sacrosanta
Le elezioni politiche del sei aprile mille novecentoventiquattro
Sono state iniettate nella loro regolarità da brogli elettorali
E da un sistematico clima di intimidazione e di violenza questo il punto
Infatti
Matteo che ma Mussolini scusate si garantiti preventivamente una vittoria schiacciante con la legge al fermo che assegnava al vincitore un larghissimo premio di maggioranza
Non pago
Trasformo l'intera tornata delle votazioni in un gigantesco broglio
La denuncia incalzante Di Mazziotti riguarda sia imbroglio generale sia i brogli locali Iglesias Melfi Genova-Milano Badia Polesine ma c'è di più
Quelle elezioni diciamo così si svolsero
Con la consapevolezza che la conoscenza da entrambe le parti
Dello dello del del del del del degli schieramenti politici che il Governo non si sentiva soggetto al responso elettorale
Non e in caso di sconfitta avrebbe mantenuto il potere con la forza
Lo sapevano i fascisti e lo sapevano anche
Aggiunge Matteotti nessuno si è trovato libero
Perché ciascun cittadino sapeva riunioni che si anche a rischio osato affermare a maggioranza del contrario
C'era una forza a disposizione del governo l'organizzazione armata extra legale
Che avrebbe annullato il suo voto sullo sfondo
Dal resoconto stenografico del discorso merita rilievi essere isolato permetterlo
E in grande rilievo
Uno scambio tra il presidente di quell'Assemblea che era il giurista uno unità a suo modo era quello del favo quello famoso del Codice Rocco il giurista Alfredo Rocco presidente della ad dell'Assemblea e e il deputato d'opposizione Giacomo Matteotti sul diritto di parola
Al al al giurista al giurista al presidente il giurista Alfredo Rocco
Che al deputato socialista ripetutamente interrotto fascisti in Parlamento inopinatamente dice
Udite udite onorevole Matteotti sei lavori parlare ha facoltà di continua ma prudentemente
Prudenza
Mattotti replica chiedo di parlare non prudenzialmente mentre lentamente ma parlamentare aumenta si potrebbe rappresentare in modo più esemplare la distanza incolmabile zona una mentalità democratica è una antidemocratica
Mi avvio alla conclusione proviamo a far dialogare i due discorsi i discorsi del
E e apportare nel in questa questa rivisitazione di Matteotti lo sguardo di Piero Gobetti
Da entrambi i discorsi emerge che il grande problema di Matteotti
E stato la diseguaglianza sociale
Che io affronto preoccupandosi degli analfabeti invisibile diseredati del suo Polesine questo questo interesse primario di Gobetti di Matteotti
è stato ben colto
Da Gobetti in quella pagina che troverete in questo libro dice Gobetti
In certi casi ed era il caso in cui Matteotti era impegnato diciamo così come socialista come dice mista come dirigente politico attento all'allora ai problemi concreti dalla sua gente
La giustizia diventa il problema di due civiltà
Di due principi invio
A Gobetti poi dobbiamo anche un'altra definizione
Di molto significativa che ci restituisce la lo spirito diciamo così delle opere pensioni Matteo
L'intransigenza dell'antiretorica
L'antifascismo
Qui ancora Gobetti e questa frase vale per sia per Gobetti sia per Matteotti con il fascismo c'era e c'è c'era e aggiungo io cioè una questione più fondamentali di incompatibilità etica
Egli antitesi istintiva
Poi proseguendo nell'elencazione dei tratti del pensiero di di di di Matteotti
Il riformismo concreto a partire dalla realtà quotidiana della classe lavoratrice
Il socialismo inteso come umanissimo al di là delle dispute dottrinali ideologiche che gli Mazziotti non amava
Il
Per il radicale rifiuto della guerra la visione
Della politica al servizio dell'interesse pubblico
Dice Gobetti questi soloni chiamarsi che hanno pregiudiziali sono pregiudiziali
Della disperata utopia di una società pacifica di liberi eguali
Dispiace spessore risparmi utopia fosse un possiamo
Utilizzarla
Certamente per per Matteotti certamente per Gobetti forse anche a Brera
Questa espressione
Ho già detto si trova nel distratto utopia nel ritratto generale di Piero Gobetti Matteotti che esce il primo luglio del ventiquattro concludo
Nell'accostarsi a Matteotti lo sguardo Igor venti rimane un contributo da cui non si può prescindere
Perché entrambi avevano capito
Che si trattava di mettere sotto processo tutto un regime che il problema non è la Mussolini ma era tutto un regime che andava messo sotto processo process vale per entrambi ciò che Gobetti scrisse gli uomini come Matteotti Giovanni Amendola
E concludo con questa frase di fronte a uomini come come il dica tempra il fascismo sente chi non riuscirà più avvenire appalti che deve usare la violenza
Si vuole uniformare uomini costumi eliminare chi non si arrende al semplice intimidazione
Ecco io mi fermo qui e do la parola a a Marco scalino per parlare che ci parlerà di Gobetti il fascismo
A partire dal terzo libro l'autobiografia della nazione cura sono sceso il pranzo grazie Marco Serino
Grazie grazie Pietro grazie anche a tutte tutti coloro che sono collegati perseguire questo incontro io Olmi devo occupare dell'interpretazione del fascismo di Piero Gobetti a partire lo ha già scritto
Ha già detto Pietro nella presentazione da una volumetto
Molto interessante
Che già uscito da alcuni anni è del due mila e sedici pubblicato dalle Edizioni arrosti fanno e intitolato l'autobiografia della nazione
E curato da Cesare Panizza
Che purtroppo oggi non poteva essere presente con noi se no ne avrebbe parlato con lui più autorevolmente time essendo il curatore Cesare Panizza dottore di ricerca l'Università di Torino
Che nei suoi studi si occupa in particolar modo del rapporto tra intellettuali e antifascismo
E questo volumetto dedicato giustappunto all'interpretazione dissidi Gobetti
Sul fascismo se devo dire che volume
Consta di un saggio corposo una introduzione che non è una presentazione sbrigativa in faggio corposo di quasi cinquanta pagine
E quasi metà del del libro dopodiché c'è un'antologia di articoli che il curatore ha selezionato che sono ventisette e sono tutti compresi pubblicati
Tra
Sulla rivista la rivoluzione liberale fra nel mille novecentoventidue e il mille novecentoventisei che come sappiamo ed hanno della dell'esilio poi della morte di Gobetti Steps
Panizza ha scelto di dare a questo volume come titolo
Quella espressione che viene fa tutto uno direi con l'interpretazione
Gobetti Anna del fascismo l'autobiografia della nazione
Che una espressione comparsa nella novembre del mille novecentoventidue sulla rivoluzione liberale era proprio non era il titolo Lara non è il titolo della
Dell'articolo niente gli articolo si intitolava il loggione della ghigliottina
E un articolo scritto sta così è stato interpretato per lo più dagli studiosi con un articolo carico di indignazione
Per quello che era accaduto nella politica ma non tanto la marcia su Roma quanto il comportamento parla mi pare e degli intellettuali
Nei confronti della formazione del governo Mussolini l'articolo esce il ventitré il novembre la data della del giornale del ventitré di novembre e Panizza anche lo sottolinea
L'articolo può essere visto come su questo scatto di indignazione sembra la parola giusta nei confronti di quanto era avvenuto nell'aula parlamentare il
Sedici di
Novembre una settimana prima quando Mussolini presentato si davanti a alla Camera
Chiedendo il voto di fiducia aveva pronunciato quei famosissimo discorso che però secondo me è sempre bene poveri a ricitare per capire
Come come possono morire Poli i sistemi parlamentari liberali
Mussolini aveva detto potevo sono famosissime a queste parole discusso però secondo me ricordando che la sempre la sua importanza
Potevo fare di quest'aula sorda e grigia un dibattito di manipoli
Potevo sprangate il Parlamento e costituire un governo esclusivamente di fascisti potevo malgrado almeno in questo primo tempo frutto
La Camera Ilia dotato con una maggioranza larghissima la fiducia e gli affiderà poco dopo anche i pieni molti punti ieri in materia economica e amministrativa e come viene sempre sottolineato a parte il voto contrario del del delle sinistre delle sinistra socialiste comuniste
Votarono a favore del Governo
Liberali e democratici come Bonomi De Gasperi Giolitti merita per impopolari Partito popolare entro anch'ora quello è il contesto che anche secondo panissa
Spiega di i toni indignati veramente per
L'atteggiamento delle della classe politica
E anche lì tanti intellettuali lì c'era anche un
è come dire un forte risentimento in Gobetti nei confronti di persone che aveva stimato in parte continuava a stimare
Tutti coloro che erano disposti a discutere del fascismo come di un fenomeno certo nuovo ed eccezionale è sconvolgente ma comunque meritevole di attenzione e di rispetto
L'articolo elogio della ghigliottina era format di risposta a un giustissimo Pisani di cui Gobetti aveva pubblicato un articolo in cui appunto era compresa questa valorizzazione del fascicolo laddove invece Gobetti maniera anche qui veniamo la formulazione nella tesi l'autobiografia della nazione
Diceva scriveva il fascismo in Italia è una catastrofe e un'indicazione di infanzia decisiva
Perché segna il trionfo della facilità della fiducia dell'ottimismo dell'entusiasmo
Sì giornale del ministero Mussolini come di un fatto d'ordinaria amministrazione ma il fascismo è stato qualcosa di più è stato l'autobiografia della nazione
Una nazione che crede alla collaborazione delle classi che rinuncia per pigrizia la lotta politica è un'operazione che vale poco Elia
Disegni dopo il nell'indicare le ragioni di questa mancanza di di serietà della della classe politica eccetto degli intellettuali ora
Questa l'interpretazione di Gobetti questi giudizi segnato subito che poi la scelta degli articoli che ha che ha fatto Panizza
E funzionale a a sorreggere ad argomentare questa rafforza la vitalità di questa tesi Gobetti Anna che è sicuramente è ascrivibile a quella Thibaud interpretazioni del fascismo che secondo l'annotazione di partizione fatta poi da Renzo De Felice
Nel mille novecentosessantanove sulle interpretazioni del fascismo sta dentro quel filone indicato come cicoria della rivelazione e ciò era la nascita e l'affermazione del fascismo in Italia avrebbero rivelato alcuni
Alcuni limiti strutturali ventisei colli anche secondo Gobetti della storia italiana ora in realtà ha detto che nel suo saggio introduttivo
Panizza scrive anche che al rigore quella di Gobetti a sfuggirgli il signor Longo era una virgolette compiuta interpretazione del fascismo
Secondo valenza di una vera e propria interpretazione complessiva del fascismo in Gobetti non poteva esserci
Dal momento che Gobetti non ebbe molto TAR la morte prematura di vedere gli sviluppi del fascismo a partire dal mille novecento al ventisei e ventisette quindi le leggi fascistissime eccetera eccetera
E vero sottolinea sempre valenza la forza
Allora la forza di suggestione di questa tesi è enorme
Ora
Va segnalato anche l'ho fatta menzione nella sua introduzione che in uno degli ultimi articoli di Gobetti
Scritto
Nel nell'ottobre del venticinque molto famosa lettera Parigi anch'essa pubblicato sulla rivoluzione liberale il numero che venne sequestrato però siamo nel già nel periodo
Finale della rivista Gobetti scriveva rivendicava la propria coerenza di antifascista intransigente
E diceva antifascista dal mille novecentodiciannove ad oggi e finché vivono antifascista che non ha creduto si potesse spezzare il movimento di Mussolini con un problema di polizia
Ma l'ha giudicato un sin dal principio il segno distintivo ad una crisi secolare dello spirito italiano antifascista come alti giolittiano
Quando gli uomini dei vari ministeri Giolitti Bonomi falsa Scalfaro col fascismo però occorrono un banco ottico rompersi
L'uomo è umano cercarono di utilizzarlo ai loro confini perfino nel settembre del mille novecentoventidue ora
Noi sappiamo che in realtà al di là del pallore di questa affermazione di Gobetti
Qui Gobetti fino all'estate del mille novecentoventidue non vedi comprati ugualmente al un'attenzione al fenomeno fascista giudicandolo
Verosimilmente come uno dei tanti movimenti nati sull'onda della prima guerra mondiale il segno di mancanza di di desideri Teoria mancanza di sorrisi a un fenomeno forse abbastanza effimero
Tanto è vero che la rivoluzione in energie Novella prima rivista non c'è praticamente nulla qualche accenno polemico il Popolo d'Italia ma niente di più
E nel primo periodo della rivoluzione liberale anche e dall'estate del ventidue invece che sull'onda di quanto sta accadendo allora sì
Gobetti stimola anche i suoi collaboratori a intervenire a ragionare su questo fenomeno che ebbene precisarlo cioè perché questo ci dice anche il mondo della cultura politica di Gobetti Gobetti scrive più volte che
è un non senso oppure e anche quello un sintomo
Della immaturità italiana rimproverare al fascismo l'uso della violenza o l'attitudine dittatoriale
Perché non è quello il problema per Gobetti il problema Bergomi venti e la mancanza di profondità disse dieta di senso storico lo scrive più volte
Noi saremmo anche disposti a capire la reazione quella profonda
Nomine questo semplicismo infantilismo tutti i termini che obiettivi USA sempre
Segnalo a questo proposito una cosa interessante cioè che proprio nell'articolo uno lettera a Parigi Gobetti faceva parallelo
Tra la dittatura fascista chiamiamolo pure così e il ventennio che la Francia aveva vissuto sotto Napoleone Napoleone terzo
E e
Incombenti inglesi diceva addirittura che sicuramente Napoleone terzo aveva un'altra statura come il capo di Stato rispetto a Mussolini
Però dice la Francia politicante intellettuale Donald Gordon il colpo di stato di Napoleone adesso
Non valeva molto di più dell'Italia di oggi
Eppure scriveva la Francia ha avuto un ventennio analogo a quello che da noi si è iniziato
Gobetti non lo poteva sapere maturo esattamente il ventennio o poco più inglesi uscita nazione moderna Persei resta
Perché è perché c'era qualcuno in Francia sostiene Gobetti disposto a non transigere
E disposto a occorre delle pregiudiziali pregiudiziali proprio al al colpo di Stato pregiudiziali che dovevano essere quelle di si è vietare rigore intransigenza
Non disponibilità ancora un po'sì ora
La cosa panissa nella sua introduzione ora io cerco di di stringere
Sviluppa un argomento abbastanza interessante cioè
Panis Fra sottolinea che quella di Gobetti
Era una lettura della storia italiana che inizialmente e per molti versi sì è rifaceva una trasmissione culturale radicata in Italia da tempo quella per intenderci che denunciava
Un calati eredi degli italiani
Storicamente sedimentato si all'insegna della diffidenza per la lotta politica alla cortigianeria nei confronti del ponte in via dicendo
E viene sottolineato che c'era
Alcuni diciamo dei riferimenti culturali importanti di Gobetti erano in quel filone
Cito semplicemente Prezzolini che nel mille novecento ventuno aveva ripreso quel tema del carattere degli italiani nella nella sua opera il Codice della vita italiana
Poi ci possono essere anche tanti altri riferimenti ad esempio l'atteggiamento di Gobetti nei confronti dell'opera ivoriani
Entrando mi sembra un tema che negli studi Gobetti anni finora Pietro mi correggerà se sbaglio
Non è forse stato profondi cito cioè qual è l'atteggiamento che critico sicuramente nei confronti di Oriani per certi aspetti ma è anche in considerazione del ruolo soprattutto per la sua opera
Il saggio sulla politica Italia sono
Che nel mille ottocento novantadue ora argomenti aveva questi riferimenti
E vero di fronte al fascismo
Auguri elabora un'interpretazione che originale perché intende rifiutare le conseguenze
Che da quella tradizione di pensiero da quell'insieme di figure retoriche di argomentazioni
Molti intendevano tranne e anche qui il riferimento a Prezzolini è d'obbligo
E cioè sostanzialmente l'Italia è fatta così gli italiani sono faticosi
Quindi c'è scarsa serietà Angel superficialità eccetera eccetera come dire ogni paese ha poi i governanti che si merita in qualche
Ecco è questa cosa che
Direi fa imbestialire
Completi che si rifiuta di accettare e quindi lo sforzo di Gobetti e quello di sostanziale attraverso questa categoria di
Fascismo come autobiografia della nazione un'analisi della Società italiana nella storia italiana che come sappiamo tutti
Verte principalmente sull'interpretazione del Risorgimento su dieci giorni fa un cimento e ogni sulla storia dell'Italia post-unitaria
Segnata come un'esperienza segnata dalla debolezza per un verso da vitalismo di tipo moderno e dall'altra parte di una classe politica
Perché non mia classe sempre il solo al giudizio di Gobetti a
Sopite nei contrasti ma anzi li affrontasse apertamente in questo giudizio ora non mi
Dilungo su questo perché sono le cose più note
Di di Gobetti qui ci sono valgono tutti pregiudizi di Gobetti per cui le figure più negative della storia italiana di carte espressamente in quest'articolo
Sono Agostino Depretis il trasformismo e poi Giovanni Giolitti lardo un essiccatore nel socialismo italiana
Ora a tutto questo Gobetti oppone sostanzialmente
Il pallone del conflitto ma non in quanto tale
Il conflitto al quale si possano riconoscere serenità di propositi egli Progetti
E non quindi il ribellismo anarcoide la violenza per la violenza anche la violenza per Gobetti non non vi è un problema la violenza nella lotta politica
Quando persegue un ideale
Ed è questa la chiave di lettura di cure e questo spiega anche qui passi che ci sono sia nell'articolo L'elogio della ghigliottina sia in molti altri articoli
Ricordarti
Alta avvisai raccolti da Panizza laddove come indice dopo la guerra noi intendendo lui i suoi collaboratori i collaboratori delle sue riviste
Avevamo sperato Kennedy lo scontro tra le classi dirigenti il movimento operaio torinese quello dell'Ordine Nuovo
Dall'indagine S un rinnovamento generale della della politica italiana
Perché lì c'era intransigenza scrive commenti perché lì gli operai armi in pugno
Si battevano per un'idea si battevano per un ordine nuovo
Ma voi
Questo è il ragionamento
E giunsero i compromessi ancora una volta Giolitti no chi ha risolto la crisi dell'occupazione delle fabbriche di fronte al giudice
E allora mi avvio a concludere questo spiega anche
Da un lato il titolo
Quasi paradossale dell'articolo l'elogio della ghigliottina
Laddove Gobetti sono dice anche poi in altri articoli cioè
Che i tiranni siano tiranni perché riferiamo del fatto che show rosse
I tiranni sapranno fare i tiranni le classi lavoratrici certi intellettuali la stessa borghesia imprenditoriale
Sarà disposta a adottare a dare la vita eccetera eccetera eccetera
Ora non mi soffermo io avevo intenzione di dire anche alcune cose
A proposito di quell'analisi delle classi ma ne ha parlato Marco Revelli Gioè nel Gobetti non va approfondito molti temi era in un attivismo i enorme no approfondii un'analisi chiamiamola sociologica del fascismo
Però non c'è dubbio che
Fosse molto consentano io come le tesi di Luigi Salvatorelli di cui nel mille novecentoventitré pubblicò il volume Nacional fascismo
Dove era espressa continua questa tesi in cui la radice del successo del fascismo era l'atteggiamento i timori la reazione
Di della piccola borghesia di matrice umanistica dice soprattutto di matrice umanistica legata o alle professioni liberali o al pubblico impiego
Che temeva gli effettivi quella modernizzazione capitalistica che poteva essere invece il frutto di uno scontro aperto tra il padronato
E i lavoratori organizzati Adriana Parlato Remedy quindi
Non non tornano TAR concludere direi che sicuramente questa
Tesi
Anche all'epoca
Suscitò alcune obiezioni un eccesso di moralismo donchisciottesco mo'
E a tutti Gobetti replicò sempre però con questa con un atteggiamento che rivendicava il valore della intransigenza
Chi nasceva proprio dal dal rifiuto di riconoscere al fascismo qualunque tipo di dignità
Una manifestazione infantilismo di superficialità di demagogia
Secondo venti tra l'altro era convinto che il fascismo
Forse una all'inizio e poi i giudizi nel ventiquattro venticinque cambieranno un po'ma ci sono alcune affermazioni che colpiscono cioè Mussolini come Giolitti i in fondo
E finirà col fare le stesse cose di Giolitti gli accordi con i sindacati eccetera eccetera eccetera
Naturalmente Gobetti
Dopo la crisi Matteotti a mutato in parte l'atteggiamento ma tenuto per fermo questa idea e anche nel Periodo del
Seguenti al delitto Matteotti parlava poco prima Pietro ecco che lì per alcuni mesi almeno
è abbastanza evidente che Gobetti coltivi la speranza di una di una ripresa nella della lotta politica aperta radicale intransigente
Argomenti io credo che vada riconosciuto tra l'altro il fatto di aver non introdotto lui dal primo ma sì immeritato un concetto di antifascismo
Il termine che che moventi e fra i primi a usare non in senso generico come il campo di coloro che non condividono il fascismo ma come il campo di coloro che col fascismo non sono disposti
A ne discuteremo nel confrontarsi Bertelli negano qualsiasi dignità
E
Gobetti di ovviamente rimase anche deluso e non solo lui ovviamente
Dall'esito della crisi legata Mazziotti davvero congrui e non mi fermerei qui però facendo un accenno ancora e qui riprendo una parte io non l'avevo segnalato prima che
Su questi temi l'autobiografia della nazione
Il tema è già stato trattato più volte
Tra agli articoli tra i saggi diciamo che se ne sono occupati molto interessante c'è quello che scrisse proprio
Marco Revelli
Alcuni anni fa dedicato proprio all'autobiografia della nazione si intitolava Piero Gobetti e il fascismo la teoria della riveli rivelazione
Ed è compreso il volumetto pubblicato dall'editore la carità
Intitolato perché convinti a cura di Cesare piangevano la il Di Pietro pulito
Quella saggio di Marco Revelli si chiudeva con una osservazione molto acuta
E cioè che Gobetti nella sua diciamo fiducia nelle potenzialità anche di modernizzazione culturale
Dello sviluppo del del capitalismo
Se ne provo anche in un certo momento sperare compensare
Che se era giù tutto cito da un articolo di Gobetti riportare il problema dell'Italia moderna ai suoi fondamenti di maturità economica il politica
Però si lanciava anche qui siamo nel ventitré nell'ottobre del ventitré a una previsione
Che si è rivelata errata nei più vicino a venire scriveva cubetti
I primi ad accorgersi della loro incompatibilità con la demagogia la del futurista governo Medioevale di Mussolini saranno ingenti capitalisti
Che avvertono pair loro stessi interessi le misure in una politica equivoca
Ovviamente concludeva Ali Revelli il giudizio era troppo ottimistico perché in realtà fascismo con licei gruppi industriali ha trovato un modus vivendi
Ottimo anche per il regime almeno fino a che non è scoppiata la la guerra
E in Italia è stato un Paese che ha vissuto così
Negli anni Venti e negli anni Trenta processi di modernizzazione Agnelli poco fa diceva soprattutto negli anni Trenta
Ma li ha vissuti in un regime particolare tra i grandi Paesi tra i paesi diciamo più avanzati d'Europa
E li ha vissuti negli anni Venti e negli anni trenta
In assenza di lotta politica regolata
In assenza di un Parlamento degno di questo nome in assenza di libertà di stampa in assenza di i sindacati di lavoratori di partiti politici
E questo ha segnato la storia d'Italia da ore poi chissà cosa ne direbbe cosa ne avrebbe detto forse poi Gobetti
Al momento del crollo del fascismo la nascita poi dell'Italia repubblicana
Grazie
Bene
Quindi direi che questo momento culturale
Dell'Assemblea del del Centro Gobetti
Ci stiamo avviando la conclusione
Aggiungerei alcune
Non considerazioni ma qualche ancora qualche parola
Per salutare i soci che ci hanno seguito
I nostri consiglieri che che sono collocati in un lungo pomeriggio e come centro completi ci ha visti impegnati più nel nel direttivo poi l'Assemblea messe in questo
Momento pubblico a e chi si è aggiunto poi nella nella
In seguito
Direi questo per qualche qualche ricorderei di
Fischi sei libri
Che sono tre strumenti che
Di per chi vuole approfondire
Vi consigliamo diciamo così il primo in ordine Solito cronologico e Piero Gobetti l'autobiografia della nazione
A cura di Cesare panissa illustrato da Marco scalino
Pubblicato da Alassio edizioni nel due mila sedici che l'editore della nostra collana convergeranno poi secondo Antonio Gramsci il popolo delle scimmie a cura di Marco Revelli pubblicato da Einaudi sarà presto in libreria e il terzo
Giacomo Matteotti il vero volto del fascismo presso le Edizioni euro ma anche presto in libreria
Per chi vuole approfondire poiché
Di il blog graficamente io dal punto di vista
Storiografico
Suggerirei il libro a cui ha accennato
L'arco scalino prima perché Gobetti che un libro più scene nel novantuno presso creditore la carta che nacque da una da una giornata di studi fatta presso diciotto euro come Phil Torino ha una bella introduzione di Bobbio c'è il testo di di di rally sul fascismo
E poi ci sono ci lucenti sardo sull'allusione liberale di Piero Gobetti
Ce n'è un altro su Gramsci Gobetti altrove sulla questione meridionale quindi un piccolo libro che forse
London lo dico al al
Arco curatore con me di allora varrebbe la pena riproporrà poi c'è anche un altro libro importante che il libro che uscito per
I cento anni dalla nascita di Piero Gobetti nel due mila uno
è univoca nasceva da da un convegno storica internazionale su Piero e all'interno di quel libro c'è un'altra l'indicizzazione del tema dell'autobiografia dalla seconda
è stato fatto da Barbera
Da
Bruno Bongiovanni siccome e mi avvio alla conclusione siccome la la
La
Dalla Rete arrivano apprezzamenti ma non domando controllato siccome più il libero su Matteotti
Di Mazziotti per Matteotti un libro
Promosso dal Centro studi Piero Gobetti anche dalla Fondazione Giacomo Matteotti vorrei ricordare e con chi abbiamo avviato una collaborazione
Per chi per gli studenti per per per proprio come sussidio rivolto alle scuole rivolto anche a agli studenti universitari questo libro si chiamò preludio alla Costituente
Uscito da Castelvecchi è un è un librone ma ceppo quest'consultato qui io nelle biblioteche dove sono illustrati i ventidue personaggi dell'antifascismo della cultura repubblicana con brevi saggi con bibliografie
Antologie e in questo libro risolviamo i nostri tre personaggi di questo pomeriggio in questo caso Piero Gobetti fatto da pila Impagliazzo e Pietro Polito può e abbiamo Antonio Gramsci a cura di Francesco Jazzy
E Giacomo Matteotti alcune avversarie
Concluderei con una con una breve considerazione riprendendo una citazione di Piero che abbiamo fatto
Il tema è l'intransigenza cioè qual è la ragione
Fondamentale dell'intera linea perché cubetti così intransigente Gobetti ancora
Rintracci senza Piero ha scritto se non solo a loro incrollabile al mondo e noi saremo i disperati sacerdoti l'intransigenza
L'intransigenza di Kobe Gobetti non colpisce solo il fascismo
Colpisce diverse manifestazioni che aveva vita pubblica di cui fascismo in qualche modo
Nella rappresentazione volessero conseguenza ma io direi che
L'intransigenza verso il fascismo e che verso il fascismo e io li Que diciamo GB
E questa almeno la divisa dei cubisti anni di allora e di oggi diciamo verso il fascismo non si può a vere
Lo stesso atteggiamento che anche l'intransigenza anche di distanza anche di di lotta politica
Aspra che si può avere nei confronti di altre manifestazioni della altre correnti politiche
Linda a anche il nazionalismo il liberalismo
Il socialismo il cattolicesimo popolare il repubblicanesimo la democrazia e sto richiamando le diverse correnti politiche degli anni di Gobetti che Gobetti racconta nel suo libro
La rivoluzione liberale
Il giudizio sul fascismo ci porta su un altro piano su un piano diverso
E prima di di dire veramente qual è questo piano ricordare come questo piano ha ragione Marco scalino quando quando si riferiva il rapporto con Oriali
Il rapporto tra Oriani e Gobetti un rapporto profondo tanto che Gobetti nello scrivere il suo l'inglorioso e liberale
Utilizza lo stesso titolo di del del del libro in più volumi di Oriani la lotta politica in Italia sale protocolli di legalità
Rispetto al fascismo secondo me e concludo con questo nome Paolo di Piero Gobetti scena e c'è
Una e ci sarà una questione più fondamentale di incompatibilità etica India antitesi istintiva
Perché il fascismo si impone al di fuori della civiltà politique io con questa frase
Concludiamo questo questo in questo momento pubblico che che è stato il
La parte culturale dell'assemblea non c'è nessun impero Gobetti
Dedicata a Gobetti Gramsci e Matteotti e saluto
Invito anche a seguirci tutti le amiche e gli amici che ci hanno sono stati con noi questo pomeriggio grazie e arrivederci
Ciao tutte