Rassegna stampa estera

Quel giorno gli ascoltatori di radio radicale mercoledì venti aprile questo è l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta due i temi che cercheremo di approfondire questo oggi innanzitutto le elezioni presidenziali in Francia il test attesta tra Emmanuel Macrone Marine le pelli Presidente uscente
Nei sondaggi sembra aumentare anche se di poco il suo vantaggio questa sera ci sarà il dibattito tra i due candidati vi proporremo un editoriale dal Financial Times di ieri
Una settimana cruciale per la Francia e per l'Europa macro deve rispondere alle penne sulle reali conseguenze del su politiche poi un commento
Sempre dalla feroce Times uscito ieri a firma di neon Racman il titolo forse non è azzeccatissima patrioti contro un globali visti sostituisce il clivaggio dalla linea di divisione la frattura sinistra destra più che patrioti sono di nazionalistiche dettano l'agenda alla politica francese
Come avevano fatto negli Stati Uniti nel Regno Unito scrive tra l'altro fra bar poi ovviamente torneremo sulla Guerra di Vladimir Putin contro l'Ucraina è iniziata la seconda fase di questa guerra lunedì con l'avvio della offensiva sul sul Donbass non cambiano però le scelte che gli occidentali hanno di fronte lo vedremo con l'editoriale di oggi di le monde gli europei di fronte a decisioni importanti tra l'altro il quotidiano francese chiede di ascoltare Mario Draghi su sanzioni e fornitura di armi più pesanti all'Ucraina vedremo anche un commento di Tom Hanks Thomas Friedman dal New York Times
Su i i fallimenti della Russia nella prima fase di questa guerra ma non solo anche della Cina nell'affrontare il a una nuova ondata di dico vi diciannove con la politica zero copie d'Cina e Russia danno una cattiva fama all'autoritarismo secondo Friedman
Se avremo tempo leggeremo anche altri commenti sulla guerra ucraine in particolare
Il Washington post a proposito della portata delle atrocità russe in Ucraina che
Che meritano una risposta da parte occidentale cominciamo però dalla Francia dalle elezioni presidenziali
Con un editoriale uscito ieri sul ad affrontare in su una settimana cruciale per la Francia e per l'Europa scrive
Il quotidiano della City nel momento in cui la Francia rientra nell'ultima settimana della campagna presidenziale la posta in gioco non potrebbe essere più alta se ma nel macro vincerà sarà al primo Presidente francese
Ad assicurarsi la rielezione dei tempi di Jaques Chirac nel due mila e due con un nuovo mandato macro sarà in una posizione di forza per portare avanti i suoi ambiziosi piani per la Francia e per l'Unione europea
Ma se vincerà Marine le Pen ci sarà un terremoto politico in grado di far concorrenza alla Brandeis interne lezione di Donal Trump nel due mila sedici
La vittoria di una nazionalista dura euroscettica metterebbe in dubbio il futuro stesso dell'Unione Europea
L'agenda di le Pen su immigrazione Islam minaccerebbe anche la stabilità sociale in Francia Infantino Times ricorda che vent'anni fa aggio Marie le Pen
Padre di Marino fondatore del partito di estrema destra del fumo nazionali aveva ottenuto meno del diciotto per cento dei voti al secondo turno delle presidenziali una generazione dopo sua figlia Marine
è invece a breve distanza dalla presidenza gli ultimi sondaggi suggeriscono che otterrà il sostegno di almeno il quarantacinque per cento degli elettori
Il dibattito con macro oggi sarà cruciale
Potrebbe alterare le dinamiche della competizione il fatto che le penso sia così vicina all'Eliseo
Testimonia sia la polarizzazione dell'elettorato francese sia il successo del suo tentativo di ripulirsi l'immagine al primo turno dieci aprile circa il cinquantasette per cento degli elettori francesi a optato per candidati di estrema destra o di estrema sinistra ricorda il Financial Times oggi le penne rifiuta l'etichetta estrema destra come macro insiste sul fatto di non essere né di sinistra né di destra
Nella sua campagna se astutamente concentrata sull'economia e sul costo della vita
Presentandosi come la candidata dei lavoratori francesi in difficoltà e accusando Macron di essere il paladino di un'élite metropolitana fuori dal mondo distaccato dalla realtà
Le penne anche ammorbidito il suo stile personale politico sorride molto parla con calma ha imparato l'arte di sembrare ragionevole
Ma in realtà sottolinea Fraktion Times l'agenda nazionalista di le Pen resta la stessa estremista pericolosa incoerente
Ed è compito di macro mostrare quanto dannoso sia al progetto le penne innanzitutto per il Financial Times Macron dovrebbe essere spietato nel mettere in mostra i legami tra le pene e Vladimir Putin
Le pene insiste sul fatto di aver incontrato il presidente russo solo una volta che il suo partito è stato costretto a prendere un prestito da una banca russa nel due mila e quattordici perché boicottato dalle banche francesi in realtà esistono legami ideologici di vecchia data tra le pene Putin nel due mila diciassette le Pen ha citato Putin come un esempio del suo approccio alla politica
Anche le politiche interne e internazionali di le pene sono piene di contraddizioni
In Francia le Pen propone un classico mix populista di maggiore spesa minore tasse prepensionamenti combinati con protezionismo e restrizioni per i lavoratori stranieri questo mix di politiche danneggerebbe gli stessi lavoratori francesi che le pendici di voler aiutare
Un elemento chiave per ripulire l'immagine di le Pen è stata l'adozione di un approccio più morbido nei confronti dell'Unione Europea
Oggi le pene non sostiene più la fretta scritte l'uscita dall'unione ma la sua esistenza sul fatto che la legge francese dovrebbe avere la primazia sul diritto comunitario equivale a una Fregosi con altro nome
Anche le politiche di preferenza nazionale per i lavoratori l'industria francesi se attuate sono chiaramente incompatibili con l'appartenenza al mercato unico dell'unione europea
Insomma le pene rifiuta di a mettere le logiche conseguenze delle sue promesse politiche
Tocca macro esporle in quest'ultima settimana commerciale così il Financial Times che ieri pubblicava anche un commento
Digilio raccomanda il titolo patriottiche contro globali visti sostituisce il clivaggio nella linea di divisione politica sinistra destra il titolo non è il massimo soprattutto perché l'espressione patriota viene un po'in realtà Lalla usale pende anzi il ne abusa le tende e viene ripresa
Per Cutigliano della siti che però precisa nel sommario il nazionalismo detta l'agenda la politica francese come aveva fatto negli Stati Uniti nel Regno Unito
Scriverà Hackman era stata la Francia dare al mondo i concetti di sinistra e di destra in politica ed ora e la Francia ad aprire la strada alla distruzione di questo clivaggio
E alla sua sostituzione con una nuova linea di divisione di frattura politica in cui i due campi dominanti sono i nazionalisti da un lato e gli internazionalisti dall'altro
La scissione sinistra destra alle sue origini la rivoluzione francese del mille settecentottantanove quando i sostenitori del vecchio regime stavano destra nell'Assemblea nazionale gli oppositori a sinistra
Nei due secoli successivi
Sinistra e destra sono diventate le linee di divisione filosofiche centrali nella politica occidentale
Ma al primo turno delle presidenziali in Francia il dieci aprile i tradizionali partiti di centrodestra e centrosinistra sono scomparsi la candidata dei socialisti ha avuto un un otto per cento dei voti quella dei repubblicani dei gollisti di centrodestra il quattro virgola otto
E al secondo turno di domenica saranno ma del Macro il Marine le Pen due candidati che insistono sul fatto che i giorni della politica a sinistra destra sono finiti a disputarsi l'Eliseo
Le pene ricorda Racman me generalmente etichettata come di estrema destra ma lei rifiuta questa etichetta spiegando che non ci sono più destra e sinistra la vera fratture tra i patrioti e ingloba listi dice
Anche mancherò affermato lungo di non essere né di destra né di sinistra come ha detto la sua biografa Sufi pende la nuova spaccatura politica e tra coloro che hanno paura della globalizzazione coloro che vedono la globalizzazione come un'opportunità
Le Pen USA blu balista come un insulto in una conferenza stampa a Parigi la scorsa settimana
Ha preso in giro macro che parla globi esce in un discorso ad Avignone il giorno successivo accusati globali rischi di trattare i francesi come consumatori senza Radice invece che come cittadini attaccati alla loro cultura lingua
Questo tipo di retorica
Ricorda Racman è un marchio di fabbrica dei nazionalisti di tutto il mondo influenti teorici politici nella Russia di Putin come Alexander dubbi né Costantino male Office
Hanno spesso denunciato l'hub localismo come complotto contro la nazione e la cultura russa
L'attuale discorso di le Pen ricorda fortemente anche Donald Trump che come presidente degli Stati Uniti davanti all'ONU ha detto il futuro non appartiene globali istinto puro è dei patrioti
Una politica strutturata attorno a una distinzione tra globali stilata Liotti rompe secondo Racman le tradizionali linee di demarcazione sinistra destra
Ma trovo adottato posizioni che sarebbero tradizionalmente considerate di sinistra su questioni sociali come i diritti dei gay
Ma i suoi tentativi di dialogo re dei regolamentare liberalizzare l'economia di tagliare le tasse ricordano i conservatori vegani anni
Le Pen al contrario assume posizioni di estrema destra su questioni come l'immigrazione e posizioni di estrema sinistra sull'economia
La linea di demarcazione più netta tra i due candidati insomma non è sinistra destra ma nazionalista internazionalista
La Croma appassionato sostenitore di una più profonda integrazione europea le penne vuole smantellare l'Unione Europea e trasformarla in un'Europa di Stati nazione una simile frattura delle tradizionali categorie destra sinistra si è già prodotta negli Stati Uniti nel Regno Unito
Prima di tanti repubblicani erano il partito del libero scambio della globalizzazione di una politica extra interventista ma l'America first
Ha portato i repubblicani verso protezionismo e isolazionismo lasciando Habay indenne una parte dei democratici il ruolo di guardiani delle tradizionali posizioni internazionalista e della politica estera americana
Anche la Breil visita ristrutturato la politica britannica attorno a un asse nazionalista internazionalista
Con controlli alle frontiere più severi e una riduzione del commercio internazionale
Molti Breguet Seat sono stati attratti dallo slogan global Brittan non perché siano internazionalisti
Ma perché l'affermazione di una grandezza nazionale perduta dal momento che la Gran Bretagna è troppo importante a livello globale per essere limitata dall'adesione all'Unione europea
Le penne una visione simile per la Francia nel suo grande discorso sulla politica estera Parigi la scorsa settimana ha insistito sul fatto che la Francia è una delle grandi potenze mondiali
Con un portata e un destino globali
Come per i prezzi Traverso la sua visione di una Francia globale in realtà è una forma di nazionalismo nostalgico
Le conclusioni di Gideon Racman uno dei principali pericoli per la diffusione di questo tipo di politica nel mondo e che aumenta le possibilità di conflitto internazionale
Il localistiche le penetrante amano deridere non sono persone senza radici o senza patriottismo semmai credono nel necessita della cooperazione internazionale per promuovere pace prosperità e per gestire i problemi globali
I nazionalisti teoricamente possono accettare una forma di cooperazione internazionali su questioni come il commercio un cambiamento climatico
In pratica però sono caratterialmente inclini a vedere gli accordi internazionali come un tradimento della nazione o il prodotto di una sorta di su di cospirazione Global lista
La politica di le Pen tram Putin
Propensa a portare a dei conflitti
Come mi disse una volta scherzando un esperto di Balcani il guaio con la nostra regione e che ci sono troppi grandi paesi la Grande Serbia a Grande Albania la Grande Croazia ma i risultati non sono stati così grandi l'ascesa della politica nazionalista in tutto il mondo rischia di ripetere quel triste modello su scala globale
Così diede non raccomanda sul fa la sciarpa INPS
Che ci porta all'Ucraina e a un editoriale di nel mondo di oggi che spiega come la seconda parte di questa guerra l'offensiva sul Donbass metta agli occidentali di fronte alle stesse scelte che hanno evitato di fare nella prima parte quella vinta dalla Resistenza Ucraina gli europei di fronte a decisioni importanti maggiori è il titolo di le monde che scrive l'offensiva militare nel Donbass iniziata lunedì ed è una missione di fallimento la prima fase della guerra russo in Ucraina che mirava a prendere chi ebbe a piazzare un regime amico con un'operazione lampo
Si è scontrata alla formidabile resistenza dell'esercito della popolazione della leadership Ucraina la vivir Putin ha dovuto rivedere i suoi piani ritirare le sue truppe dal nord concentrarsi sull'Est ma questa seconda fase
Non si svolgerà come vorrebbe il Cremlino gli oltre cinquanta giorni di resistenza di Mariù polle l'affondamento della Mosca mostrano che il potere russo è in difficoltà malgrado tutta la sua potenza di fuoco ma anche gli occidentali scrive nel mondo si trovano di fronte a decisioni in maggiori cinque pacchetti di sanzioni destinati a paralizzare l'economia russa hanno indebolito la Russia ma non hanno impedito a Mosca di proseguire l'offensiva
Se si ritiene davvero l'aggressione all'Ucraina come un attacco contro l'ordine mondiale che regge le relazioni tra Stati
Gli occidentali e in particolare gli europei cui continente tornato essere teatro di guerra non hanno altra scelta che intensificare le sanzioni contro la Russia e il sostegno all'Ucraina
Per farlo secondo le Monde hanno tre leve occorre sanzionare
La Russia con il sesto pacchetto di sanzioni che fare in modo che includa anche una delle più grandi banche finora messo da parte cioè Sberbank
La seconda leva è quella dell'embargo sul petrolio e gas la sua messa in opera avrà un impatto importante per diverse economie dell'Unione europea a partire dalla Germania ma continuare a finanziare la guerra di Putin con l'acquisto di gas contraddice i discorsi e gli sforzi che vengono fatti dagli occidentali la decisione di fermare queste importazioni deve essere presa immediatamente in modo coerente a livello europeo
La terza leva scrive le Monde e quella dell'assistenza militare all'Ucraina
La guerra si prolunga Kiev chiede armi più pesanti
Non fornirle non farlo significherebbe dire gli ucraini accettate la schiavitù Aulas sottomissione ha detto qualche giorno fa al presidente del Consiglio italiano Mario Draghi
Sarebbe un messaggio contrario ai nostri valori euro pay
è necessario ascoltare il signor Draghi conclude le monde
Il suo editoriale
Di oggi ci sarebbero altri commenti vi segnaliamo magari ci torniamo domani con con più calma il Financial Times a un un editoriale sulla guerra santa del Cremlino contro l'Ucraina ruolo dalla Chiesa ortodossa che dà sostegno ideologico all'invasione
Il Washington post ieri invece aveva un editoriale su le atrocità russe in Ucraina che devono trovare una risposta
Spiega bene il giornale americano il modo di fare la guerra della Russia include i crimini di guerra come arma questo particolarmente grave comportamento russo deve spingere i sostenitori dell'Ucraina in Occidente a fare tutto il possibile per impedire appunti di raggiungere i suoi scopi El Pais invece avevano editoriale su Svezia e Finlandia che potrebbero aderire
Alla NATO
Sostiene questa ipotesi infine vi segnaliamo perché lungo non abbiamo il tempo di leggerlo Thomas Friedman sul New York Times a proposito della Russia ma non solo anche della Cina
Credo che proiettano una cattiva fama per l'autoritarismo perché perché l'ultimo decennio sembrava essere quello della svolta per i regimi autoritari è svolta negativa per i regimi democratici i primi efficienti i secondi invece caotici traballanti e poi s'è successo una cosa del tutto inaspettata Russia e Cina hanno esagerato
Putin con l'invasione dell'Ucraina il fallimento della guerra lampo la Cina con la politica del Covi d'zero o zero Caulfield che oggi si rivolta contro di lei
E anche perché la Cina non ha vaccinato abbastanza la sua la sua popolazione
Il difetto secondo Friedman stanno la natura di dei regimi autoritari
Dove leader non possono essere né contestati né in qualche modo si può dire la verità
Le democrazie invece si adattano in un'era di rapidi cambiamenti e questo è il vantaggio competitivo più importante che oggi polvere un paese ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale