Guido Maria Brera racconta il libro scritto col collettivo "I Diavoli", "Dimmi cosa vedi tu da li’" (Solferino)

Radio radicale ancora da la trentaquattresima edizione del Salone del libro di Torino dal Lingotto siamo nello stende la postazione della Solferino per tornare a parlare con Guido Maria Brera che intanto ritrovo molto volentieri qui a radio radicale
Quel giorno anzi buonasera ciao dipende poi dal Po di cassa che lo sentiranno tu che seguono di tante tecnologie
E allora Connor dovevamo chiacchierato in studio di un altro suo volume precedente da cui sono poi tratto una fortunatissima serie che ai diavoli
Qui c'è però un lavoro più personale oltre che del oltre che del tuo collettivo
In qualche modo ha immerso questa vicenda a Roma c'è ricerca di un fantasma in qualche modo c'è un futuro simili stop rigo possiamo dire
E c'è una figura preponderante è quella di Federico Caffè partiamo un po'dalla scintilla che ti ha indotto a costruire l'architettura di questa storia in questo modo
Ma guarda Federico Caffè mi ha sempre incuriosito tanto mi per incuriosisce un uomo che decide di sparire no
Un poco era Majorana e aveva visto qualcosa aveva perso aveva perso la l'università Ale ha perso i suoi migliori allievi le sue idee avevano perso quindi già raccontare una cosa su qualcuno che ha perso tutto
è eccezionale anch'io mi son trovato ha portato il perde tutto non sembrava invece ogni tanto mi penso ancora in quei momenti Ranieri dato veramente senza aver perso veramente tutti
E sono parte passati e quindi Eur deriva fare siamo tutti noi quando ci sentiamo Baliano degli eventi
E lui lo Lillo era parecchio è un lavoro anche di trasposizione in qualche modo io ho omesso di ricordare che Sturzo ma ventotto ventinove anni se è stato uno dei fondatori del gruppo Kairos no questo sentirlo spieghiamo per l'avrà segreto adesso perché significa che ti sei assunto rischi importanti e particolari e qualche volta forse avrei pensato di sparire anche tu quindi tanti mi dai anche invece l'aggancio a questa Roma stranissima che tu dipingi pie piena di di di riferimenti
Di Roma è anche temporali indietro nel tempo penso agli anni Ottanta tutti gli agganci che fai c'è un'alchimia con dentro anche summit elementi Mondiali ottantadue piuttosto che
Che la figura di Cassino Di Bartolomei è un'alchimia complicata la costruzione del libro
Quale in quel momento la la la sensazione che ha voluto trasmettere in questa in questa ricerca del fantasma in questo recupero anche del passato in questa Roma immaginata
Ma se io corro ma un rapporto particolare nel senso che l'amo che veda la follia la furbizia comprende la Libre e l'amore e odio no come quando anni una squadra di calcio ma lau o diverse vorrei giuristi vederla diversa
è un amante Vermeer Roma è un amante che ti tradisce e quindi c'è un amore sviscerato
L'ho lasciata nel novantadue ci sono tornato un anno fa e quindi ho avuto la lo Stato o no è la capacità di vedere tutto quello che che non c'è stato che ci poteva essere
Sono andato a trovare i luoghi romani della mia infanzia
E per me è stato un'autoanalisi molto molto importante io voglio dire solo una cosa a Roma io me la ricordo cosa fare i campioni con lo scudetto dell'ottantatré non l'altro l'altro angolo via Harar Londra in quell'anno
E quindi quella era la mia Roma
E di quella roba lì però ancora poco qualche bambino che gioca a pallone c'è ancora per strada sai piazza Testaccio strappa però dire da cercare mentre prima erano stivaloni e qui accennare viene cambiato e alle station se allora c'era il Subbuteo è anche il gioco di strada
è scritto Roma nascita di illusione di inganni e miraggi vane promesse che beffando l'orgoglio e perfide apparenze che beffa non lo sguardo
Ritratto feroce amaro e che però è appunto ha dettato da quella cosa che dicevi prima
Guarda secondo non non prendermi per però esproprio gli avrei voluto scrivere che si fa sempre sentire inadeguato no perché è un Bobo si cioè non ti trovi mai
E lo dico da Romano mai di attuò Angelo la tua città c'è sempre un borbottio di fondo che prima era qui l'ironico avesse più arrabbiato e quella è la cosa che più fa male oggi esattamente quello Roma ha smarrito la sua ironia
L'ultima cosa per chiudere poi sicuramente dovremo tornerai con calma regredire a raccontarlo mare voglio tornare approvato
Noi ne siamo onorati
Omesso ridere un romanzo keynesiano non sbagliamo perché perché leggendo comprenderete bene è anche un warning questo libro però
Bene assolutamente sì dice che l'estinzione
Come la salvezza è un esercizio collettivo e ci stiamo arrivando molto molto velocemente no all'estinzione alla salvezza e sarà un esercizio collettivo il primo esercizio collettivo e dovremo tutti quanti prendere in mano speriamo di riuscirci
Grazie Guido Maria Brera ci ritroviamo presto a radio radicale intanto provate dimmi cosa vedi tu da lì un romanzo che iniziano per Solferino edizioni cartacee ovviamente anche su tutte le conserve piattaforme di riferimento anche in versione digitale
Grazie presto grazie Graziani fino io vengo