Presentazione del libro di Giorgio Dell'Arti "La marcia su Roma" (La nave di Teseo)

Mo'in questo spazio perché quelle letture che magari per qualcuno hanno già rappresentato un pezzo di storia per qualcun altro possono essere delle nuove scoperte
Quindi è uno spazio che si anima di libri marziani ma soprattutto grazie alle persone che lo frequentano e che lo seguono e grazie le persone che ci vogliono bene quindi noi diciamo sempre che al di là del motivo per il quale vi trovate in questa libreria speriamo sempre di incontrarvi anche dopo l'evento quindi se vi fa piacere potete lasciare la vostra Milano e di contattiamo per informarvi di tutte quelle che sono queste iniziative dopo ci sarà modo per vedere per gustare anche di tutti gli altri spazi attraverso queste realtà culturali che dialogano tra loro
E quindi io vi ringrazio a nome di né i liberali i librai Vieri speriamo di incontrarvi presto e vi lascia la presentazione della marcia su Roma di Giorgio Dell'Arti con Luigi Zanda e Gianni Cuperlo grazie anche alla destra
Con la Siria
Per il suo profilo riproporre per ultimo riproporlo avventure due signori che investono su tutti gli offrirà Coggiola nel cupo orrore
Gigi jumper registrando io direi che già ricominciarono più in ordine a febbraio due mila otto proprio
Costo scuse Gigi Soldano fra il programma
Se siamo già ragionando luglio soprattutto Zingaretti è più possono ridotta dice
Ma intanto grazie grazie a Aelia Marcello per l'ospitalità di questo pomeriggio
Grazie può deve essere presenti qui e grazie a Giorgio Dell'Atti per avere scritto questo libro Luigi con cui che chiediamo
Insomma dunque io partirei così da un giudizio che non è di Dio critico quale io non sono né insomma di un lettore per quanto in alcuni casi come in questo caso appassionati e appassionato ci sono ci sono libri belli ci sono libri utili anche preziosi poi secondo me esistono dei libri che sono semplicemente necessari
E e se dovessi collocare il libro di Giorgio Dell'Arti
Il modo in cui è stato pensato per il modo in cui è stato scritto in una di queste categorie io lo con loro lo collocherei lì un libro necessario
Per la storia che racconta che ricostruisce con una gradevolezza della scrittura una scorrevolezza logica delle concatenazioni che propone degli aneddotiche infra Mezzano
La trama storica dei fatti che rende la lettura particolarmente gradevole
Ma anche per il momento in cui questo libro
Compare su i bancali della saggistica nei luoghi dove si vendono i libri
E dico che un libro necessario perché
Se potesse esprimere un desiderio di quelli che non vengono mai soddisfatti direi che dovrebbe essere una lettura obbligata per molti
Per molte persone che più o meno giovani non conoscono o hanno dimenticato rimosso un po'le radici di quella storia che ha caratterizzato la prima metà del secolo passato e la pagina buia
Scura del ventennio fascista in questo Paese il libro si chiama la marcia su Roma e racconta molto bene
Il percorso lo sviluppo di la marcia di avvicinamento non solo la capitale ma insomma anche all'insorgenza di quelle regime e però dovrebbe essere anche una lettura obbligata per molti che abitano frequentano il mondo nel quale io da tanti anni vivo e il passo il mio tempo insomma al la dimensione della politica la dimissione non tanto della politica nelle istituzioni ma la politica intesa come l'appartenenza ad una parte nel caso mio la crescita la formazione è stata grande partito della sinistra storica di questo Paese nelle sue successive trasformazioni e declinazioni temo che si sia smarrito invece in gran parte l'ancoraggio alla comunque alla conoscenza delle radici di quella storia
E e terre quella storia che ci fa essere in fondo un po'anche quello che siamo oggi quello che siamo diventati quindi la sua conoscenza in termini di analisi a me sembra una chiave necessaria soprattutto in un momento come questo è un passaggio come questo della storia del Paese dopo questo voto che ci siamo lasciati alle spalle da un paio di mesi con questo nuovo governo che rappresenta esprime una originalità una novità nel panorama della vicenda repubblicana l'analisi no c'era il mio maestro e permette di dire amico Alfredo Reichlin
Che l'UDC ha conosciuto bene
Che raccontava a volte come un aneddoto a cui era molto affezionato la la raccomandazione che ritiene Togliatti quando lo chiamo trentenne al freddo gli affidò la direzione dell'unità raccontato questo episodio Luigi
Che il giovane Reichlin con la soggezione dovuta al migliore come veniva definito si recò nell'ufficio di Togliatti e mi diceva sei cosa mi disse l'unica raccomandazione che mi fece ieri stima predatore ha dato delle indicazioni
Sulla linea editoriale delle che è la linea editoriale da vicino attorniati il direttore del giornale no l'unica cosa che mi disse fu l'analisi al freddo l'analisi perché se sbagli l'analisi non capisci più la realtà
E me lo raccontava ottuagenario e poi quasi anzi più che novantenne con una ricordo dell'importanza che aveva avuto questo insegnamento per lui e e libro di Giorgio Dell'Atti nella sua scansione nei suoi capitoli e questo no è un libro che nella sua leggerezza ripeto leggerezza di stile di linguaggio di facilità di accesso anche per chi magari la storia non l'ha frequentata con intensità e assiduità però ti propone ti restituisce
L'analisi la la comprensione delle delle ragioni che hanno condotto quell'esito
Da quella nota nelle prime pagine sulla fiducia al governo Mussolini sedici novembre del ventidue fiducia votata anche da personalità
Che fa riflettere no nella loro portata insomma la fiducia al primo governo Mussolini viene votata da dicasteri ideata da fonti da Croce
Dai cattolici di Sturzo anche se Sturzo e spendeva dei dubbi e viene messo in minoranza
Ecco son partito da qui per dire cosa che forse nelle scuole perché poi vedo cristiano nelle scuole questo questo pezzo della storia ci si arrivano però ci si arriva quasi a fine finché hanno quindi con un po'un po'di rincorsa forse nelle scuole la storia del Ventennio di quel ventennio
Non andrebbe raccontata partendo esclusivamente da cosa Acate e accadeva o delle cose enormi per la storia italiana tragedie lutti con una successione intendo dire di dati di avvenimenti tutte cose fondamentali ma mettendomi per un istante nei panni di un insegnante cosa che non sono forse la cosa importante raccontare sarebbe raccontare ai ragazzi guidare i ragazzi più giovani della comprensione di come in questo Paese
Sì è stato possibile arrivare lì cioè quali siano stati i passaggi che hanno reso praticabile una strada che soltanto qualche anno prima ma quando dico qualche anno prima non mi riferisco a qualche decennio prima ma mille novecentodiciannove
Poteva apparire come uno scenario alquanto intorno abile se non impossibile anche perché al fondo insomma l'Italia liberale aveva garantito una serie di conquiste di affermazioni
Sul terreno politico sul terreno della dell'accesso democratico dell'astensione del del suffragio e anche delle riforme in fondo
Il primo decennio del Novecento coincide con la primavera stagione di modernizzazione di questo Paese
E però sempre per rimanere in ambito scolastico ma vedo che stiano quindi spia questo richiamo e però in ambito scolastico noi non studiamo l'età giolittiana solamente in relazione a delle riforme pure significative importanti che in quel decennio
Si realizzarono no appunto l'allargamento del suffragio ovviamente rigorosamente solo maschile ancora o o l'abbassamento del numero di ore lavorative
Eravamo ben lontani dalle otto ore naturalmente Holt indietro ad impiegare i fanciulli il l'espressione linguistica era quella Dini fanciulli
I lavori ma non illudiamoci non è che non potevano lavorare erano esclusi da lavori particolarmente faticosi e com'era ancora un'Italia che stava muovendo i primi passi verso un percorso che sarebbe avanzato Mulligan
Più significativa molti anni dopo però quelle riforme pure importanti l'età giolittiana non la studiamo non lo ricordiamo per quelle riforme ma per la dimensione politica che rese possibile quel processo
Perché ad un certo punto Giolitti che aveva anche molti i difetti credo che Salvemini etichettò come ministro della malavita ad un certo punto
Anche se per pochi a pentirsene però Giolitti capisci che di fronte a un fatto storico enorme come l'irrompere sulla scena
Della politica e della storia del movimento operaio della classe operaia del movimento socialista la strada che l'Italia liberale doveva intraprendere non poteva essere quella di rinnovare le cannonate di Bava Beccaris
A agli scioperi di Mila no ma doveva essere quello di aprire un'interlocuzione con quel soggetto e con Turati quel dialogo si avvia in Italia conosce quella stagione di modernizzazione
E poi poi poi accadono fatti noti Porcella qual era la grande guerra c'è quella carneficina
Cela racconto dell'Avanti inteso come il quotidiano socialista antimilitarista guidato diretto da Mussolini
Che critica Giolitti per l'avventura in Libia poi c'è la svolta no pente scritta di di Mussolini espulso dal partito socialista
E che con adesso sarò un termine davvero antico arcaico e che con l'avvallo di fondi padronali
Apre un suo nuovo giornale
Che si schiera risolutamente sulla linea dell'interventismo più spinto siamo al principio del mille novecentoquindici quindi mancano ancora sette anni
A all'ottobre del ventidue però siamo agli albori dei fasci interventisti che non saranno i fasci di combattimento sono un po'un Totano però di quella stagione
E e in un contesto in cui l'Italia si si scopre interventista per un verso
E pacifista per lato si distingue sulla fronte interventista l'oratoria eccitate ed eccitante o mi son fatto l'idea che fosse anche Haute citate auto eccitante
Del Vate D'Annunzio che a noi c'è Alessandra ancora qui si che hanno i di Trieste viene consegnato oggi
Nella modalità bronzea di una statua seduta su una panchina in piazza della Borsa con i turisti che si siedono e abbracciano il D'Annunzio intento nella lettura
L'ho notato perché così come da molti anni se non decenni ogni turista americano cinese giapponese che vive a Pisa
Si fa fotografare inclinato fingendo di reggere la Torre pendente così adesso a Trieste anche noi diamo la nostra torre di Pisa che il tal Nunzio in bronzo
Su cui ci si siede per
Poi ci sono dei triestini maldestri ma Ranaldi che vanno lì a metterli dei cappellini buffi delle cose che non si devono fare per il rispetto dovuto comunque la guerra la Grande Guerra e quella mattanza per noi e Caporetto per noi Vittorio Veneto
E e la grande politica quella dello scenario continentale poi finita quella mattanza si ritrova a a Versailles nella conferenza di pace
Che è una pagina molto molto importante di quella storia perché
E lì a Versailles mille novecentodiciannove che essi che si consumano
Le le radici vere no di quella che sarà la seconda guerra mondiale trentanove quarantacinque e che secondo alcune letture storiche in verità e la seconda parte del secondo tempo di un'unica guerra mondiale che ha riguardato l'Europa dal mille novecentoquattordici al mille novecento quarantacinque in quella conferenza di pace la storia d'Europa è bella e complessa
La Francia si schiera risolutamente a a a sostegno di riparazioni di guerra letteralmente insostenibili per la nazione tedesca mascella ricordo del mille ottocentosettanta settantuno che fa premio
è un giovane brillante economista un genio il più grande economista del Novecento
Lì i rappresentanti sia della delegazione di sua Maestà britannica
Comprende il dramma la tragedia che si va profilando si alza abbandona la conferenza tornato in patria Verga una pamphlet che credo Marcello abbia cui perché Adelphi ha pubblicato qualche anno fa
Si intitola le conseguenze economiche della pace e John Maynard Keynes quattordici anni prima della salita al potere del di Adolf Hitler
Spiega in quelle pagine perché avere inflitto quelle riparazioni di guerra così insostenibili alla nazione tedesca vela umiliata avrebbe determinato un sentimento di rivalsa
Di riscossa o di vendetta che poi abbiamo conosciuto nella sua in Italia cosa succede in Italia siamo al punto
In Italia cella vittoria mutilata il presidente americano Wilson denuncia le mire imperialistiche espansionistiche del dell'Italia e che Vittorio Emanuele Orlando credo alla guida del
E di fatto la vittoria mutilata diventa ancora D'Annunzio torna sull'argomento uno dei modi con i quali il pensiero reazionario in qualche modo trova una sponda anche nel consenso di fasce sociali
Mi di di esclusi o comunque di di di di diseredati di sofferenti per quello che era stato l'esito di quella guerra
E il brodo di coltura con arditi futuristi ex ufficiali seguaci dell'impresa fiumana
E e si arriva così alle elezioni del mille novecentodiciannove citavo diciannove perché si vota nel mille novecentodiciannove il debutto elettorale
Di Mussolini e del movimento fascista è una cocente delusione una pesantissima sconfitta pochissimi voti lo stesso
Mussolini non viene letto però però la rotta e definitivamente tracciata
E si aprono tre anni un triennio dal diciannove all'ottobre del ventidue che sono comma li Complessi anni
Impregnati di violenze ma è quello il passaggio de determinante che porterà poi al al ventotto ottobre alla marcia su Roma
Sono gli anni dei disordini del biennio rosso che porta anche una parte della delle Little liberale del paese a pensare di potere addirittura strizzata d'occhio no utilizzare diciamo la manovalanza fascista per impedire un pericoloso vediamo assi dell'Italia liberale verso una sponda di tipo insurrezionale il ventuno e l'anno della scissione di Livorno
In quella scissione peraltro la storia del PC non è oggetto di questo libro insomma se non con dei rimandi dei riferimenti quell'al congresso che anche anche spesso viene equivocato nella sua dinamica
Turati fa un discorso strepitoso per spiegare l'errore che stanno compiendo gli scissionisti assolutamente ma quel congresso che vede la scissione e la nascita del Partito comunista d'Italia
Vede la prevalenza dell'ala massimalista nella scissione
Del del piscina la scissione comunista dice Bordiga negli equilibri in Gramsci è minoranza nel ventuno a Livorno anche se diverrà maggioranza pochi anni dopo nel senso che già le tesi di rione del ventisei risentiranno molto dell'influenza del pensiero di Gramsci
E Bordiga invece è un comunista tutti gli affetti e lo rimarrà per tutta la sua vita che sarà lunga perché credo moglie il mito degli anni settanta dopo una di tiro
Durato decentrato mi ha raccontato Sergio Zavoli una cosa fantastica lui è stato l'unico che è riuscito a intervistare bottiglia e nel programma su la notte della Repubblica credo e il modo in cui la la la ha conquistato la fiducia di Bordiga che aveva rifiutato da dovevo comunista qualunque contatto con le iene dattilografe era fantastico perché aveva contattato la moglie
E bordi che aveva due enormi passioni che hanno segnato la sua vita ed erano il comunismo e il ciclismo
è un appassionato del processo alla tappa di Sergio Zavoli e quando la moglie si è rivolta politica dicendo guarda c'è quel giornalista che conduce il processo alla tappa domestica ha ceduto anche l'inossidabile Bordiga ceduto concedendo l'intervista Sergio Zavoli
Ma da lì ed è l'ultima cosa che voglio provare a dire
Da lì ci sono due filoni dall'in verità partire anche da prima data d'inizio secolo
Ci sono almeno due filoni della storia d'Italia che mi hanno sempre intrigato e che poi nel nella trama delle pagine di questo libro
Riemergono riaffiorano due filoni della storia d'Italia che hanno a che vedere con il racconto di questo tipo di Giorgio Dell'Arti e con l'attualità che ne stiamo vivendo oggi uno di questi due filoni e quello che ha definito l'Italia un Paese sostanzialmente ingovernabile
Perché perché viziato segnato da storture da patologie profondamente radicate
Nella matrice nella natura di questo popolo di questa l'azione arrivata tardi stimato una unità statuale in modo molto conflittuale in modo anche molto avanguardistico
E quindi stucco porzione pubbliche privata
Aggiramento delle regole violazione delle leggi corruzione diffusa familismo amorale l'idea che questo Paese non si potesse governare perché l'ha fatto male a la Storta uccello due Giolitti
Uso la metafora del Gobbo no governare l'Italia come cuscino con abito di sartoria per un gobbo c'è la coppa devi fare l'abito che contiene la gobba
E e l'unico modo secondo questo approccio per governare questo Paese era secondo interpreti di questa lettura di questa visione una élite illuminata
Che avesse la capacità di convivere in qualche modo limitando gli affetti di quelle storture ma sapendo che non avrebbe mai potuto
Eliminarle del tutto è in questo c'è anche un pezzo della riflessione di Salvemini di Croce di Einaudi
Monumenti dell'Italia repubblicana
Poi però c'è un secondo filone della storia di questo Paese
Che io penso sia molto più carico di bellezza di suggestione di passione
Di visionarietà se volete ed è un filone della storia di questo Paese che non venga quelle storture quelle patologie le riconosce le le oggettivizza
Ma non accetta l'idea che siano come dire oggetti di una politica impotente ritiene che invece soltanto un grande processo di partecipazione democratica di coinvolgimento avremmo detto un tempo di grandi masse popolari nella responsabilità
A correggere quelle strutture avrebbe avuto la forza il potere di introdurre degli elementi di riforma strutturali nella storia di questo Paese
E queste coppe
Questo è Gramsci questo Sturzo queste sono le culture fondative della storia della Repubblica del patto costituzionale del compromesso che ha dato vita alla nostra Costituzione
E allora se posso l'ultima battuta è un riferimento annoia l'attualità
Quello che oggi secondo me è in discussione e mi permetto solo questa digressione sull'oggi perché poi siamo qui a parlare del libro e quello che oggi entra in discussione e proprio quell'impianto e quello che mi colpisce io sono da qualche settimana rientrato in Parlamento
Al di là del Parlamento il dibattito anche nella sinistra italiana nel mio partito nel partito via di Luigi e una sorta di rimozione di questa tragedia politica settaria voliamo conti finire perché
Insomma il il Risorgimento abbiamo avuto due grandi pagine epiche della storia di questo Paese da quando l'Italia ha raggiunto la sua unità diciamo una è una capacità risorgimentale che è che ha colmato comunque la logica di avanguardia che dicevo prima lati sul milione orizzontale del Paese dati sornione territoriale tanti stati staterelli occupati spesso dal piede straniero è comunque divisi
E lascerà che per decenni per secoli e in parte solamente in parte Risorgimento ha colmato la Pisoni oneri verticale noi il carattere degli italiani fatta l'Italia bisogna fare gli italiani
Chi sono gli italiani da lì tutto un filone di di studi e di saggi bellissimi sulla riforma intellettuale e morale del Paese insomma appunto citato Gramsci ma si potrebbe dire De Santis caro OSCE e molti altri la resistenza non ebbe il compito principale precipuo di colmare i dati sugli oneri frontale territoriale anche se c'era ovviamente l'occupazione dello straniero del piede straniero e di che Pieve straniero anche in quella stagione
Ma la resistenza avuto la la forza la potenza nel nella commistione di culture politiche diverso insomma il comunismo socialismo al cattolicesimo
Democratico l'azionismo di porre il tema della dell'Adisu Unione Perticari esce dell'unità del Paese sotto il profilo di un nuovo modello istituzionale
Politico istituzionale lo Stato unitario i partiti di massa le culture fondatrici del patto costituzionale dei partiti di massa sono state questo e hanno cambiato radicalmente il corso storico dell'Italia
Repubblicana
E però quando quei partiti quando quelle culture politiche le fondamentali la Democrazia Cristiana il Partito comunista perché il socialista i partiti laici ente non è una crisi verticale vorticosa
Che ormai più di trent'anni vive fallì porta sulla soglia dell'estinzione o comunque l'obbligo di andare oltre se stessi senza ricostruire una identità altrettanto forte compensativa di quello che si era smarrito
Be'accade quello che oggi noi stiamo pagando cioè torna riaffiorare
La disponiamone persino orizzontale del paese che noi abbiamo drammaticamente sottovalutato anche dal punto di vista linguistico che cos'era la secessione leghista
Se non il ritorno la regressione additato nati sul mio le territoriale dell'Italia che cos'è oggi il confronto il conflitto tra Nord e Sud basta leggere l'ultimo Svimez ultimo Istat l'ultimo Censis due italie diverse che a volte non non non pagano nemmeno più la stessa lingua e si è affiorata ed è affiorata Ancona bisogno né
Verticale il populismo politico inteso come la risposta necessaria a fornire
Una reazione a quella che era la crisi di identità di questo paese del suo sistema politico istituzionale e così evitiamo all'attualità stretta
E alla vittoria elettorale di una destra che non è la destra liberista degli anni Novanta degli anni Zero
Non lo è nel linguaggio comune della cultura di governo nella prassi politica è una destra sociale che è un'altra storia un'altra matrice che però la cultura politica che è stata a lungo esclusa da quel patto costituzionale perché estranea a quel pezzo della storia
E allora la lettura di questo pamphlet di questa finta intervista di Giorgio Dell'Arti
Per dirla in sintesi un vuoto di guardare al nostro passato non direi quello più remoto ma discretamente remoto da Magnus eccole trascorso
Per fornirci degli strumenti di analisi e di comprensione non tanto del futuro chi lo sa che cosa sarà il prossimo futuro non certamente degli strumenti di comprensione del presente ho detto all'inizio insegnare nelle scuole oltre i fatti le date la successione degli eventi come si è potuti arrivare lì
Al ventotto ottobre del ventidue questo bellissimo libro di Giorgio Dell'Arti forse letto con uno sguardo sghembo presìdi che avrebbe detto Calamandrei aiuta un po'almeno un po'secondo me pertanto a a capire come è possibile che siano arrivati dove siamo adesso grazie
Io adesso critici che cosa potrai capire a questo punto caro già oggi gennaio senatore D'Alema rapidi la ringrazio ringrazio Gianni Cuperlo per che
Mi ha mi ha così
Diciamo veramente mirabilmente inquadrato il libro porti analizzato il suo senso ultimo che mi mi aiuta
A iniziare sta breve conversazione con voi
Da da un altro punto di vista dunque io vorrei iniziare parlandovi dell'autore del sapevo che finiamo sino
Perché perché l'avviso molto contento che Giorgio pensato di di chiedervi di venir qua a presentare il la sua ultima fatica siamo amici ho fatto un conto se amici da ma cinquantina d'anni o giù di lì
E e e ci siamo reciprocamente seguiti in tutte le fasi della della nostra vita
E io quindi ho conosciuto
Giorgio giornalista
Giorgio direttore Giorgio editore
Giorgio scrittore di libri
Ed anche Giorgio organizzatore culturale
Ma che è stato un grande Toro ingrandì organizzatore culturale
Debbo dire chiedo la sua cifra
Oltre le qualità professionali e il modo con cui lui attraversato
Tutti questi mestieri e veramente la capacità di tenere la virtù della sua indipendenza Lodi è stato sempre una non non sono un professionista indipendente ma una persona indipendente dipendente indipendente anche da grandi direttori dovuto dei grandissimi direttori le quali è stato però e di Pia a coi quali ha parlato quasi da pari a pari perché aveva le spalle professionali ed anche la forza d'animo per farlo che mi
Noi siamo davanti all'opera di una personaggio
Della dell'informazione italiana
Voi fatemi dire due parole su quello che io considero sempre il secondo autore dei libri che l'editore
Che anche l'editore in qualche modo e questo è un libro edito da dall'analisi Teseo
Che è una casa editrice relativamente giovani molti di voi sapranno che è stata fondata da Umberto Eco e da Elisabetta Sgarbi
Ma che in in tempo Breve per una casa editrice il tempo breve diventata
Molto autorevole
Con accertamenti volumi di vendita dei grandi Feltrinelli Mondadori ma a un'autorevolezza molto consistente credo che per un autore sia una un piacere lavorare con case dice che tra l'altro capace anche di volumi che hanno questa raffinatezza di presentazione perché questo è un volume veramente raffinato per la grafica
Nel formato nell'idea del prevedeva del formato c'è un bel libro che consiglio ti legge chi non l'ha avuto delle varie mi sembra che si
Che il titolo sia l'impronta o l'orma dell'editore un libro di di Roberto Calasso in cui racconta un po'la sua vocazione di editore racconta
Come nasce Adelphi ecco in che cosa consiste il mestiere editore come Lula inteso e qui ci sono delle godibilissime pagine molte pagine sulla cura con cui l'editore si occupa della copertina dei suoi libri del colore
Della copertina l'illustrazione della grafica dei caratteri ecco io osservando che sono liberi Giorgio o può visto ho visto il il che c'è insomma c'è l'impronta di un editore che tutto e la nave di Teseo
La terza
Diciamo la stessa terzo Campo che mi piace ricordare
è quello della libreria che ci ospita eredi per cello per Cerro Ciccaglioni
Da quella per le le librerie sono una luogo
Strepitoso
E lo sono in modo particolare le librerie dipendenti
E Marcello se io dovessi direi chi in Italia più di chiunque altro a impersonato del profilo hotel libraio indipendente questo e Marcello Ciccaglioni
E lo è stato allora è stato attraversando momenti per Ribéry edifici e voi sapete che ancora adesso mentre noi parliamo ci sono dei librai
Alcuni di questi ne hanno parlato mi hanno pregato di non non non non ripianare perché il loro nome perché hanno timore che se se si dovesse circolare la voce che il loro stanno pensando alla chiusura questo potrebbe provocare dei riflessi con gli editori quindi delle
Sui libri ed che librai ancora allorché pensano di chiudere e credo che questa sia una un segno molto ma molto negativo della nostra società per come è organizzata perché sappiamo tutti è questo che la crisi delle librerie e figlia anche della crisi economica
Ma è figlia anche molto del nuovo modo di commercializzazione dei libri di Amazon tutte queste figlia del insomma
Di fenomeni che passo sopra tessere di Bettini vuol dire molto onore a Marcello per la per la per la forza anche anche qui forza di carattere con quell'unica a regge questa
Veramente meravigliosa iniziativa
Va be il libro
Di Giorgio libero
Con tanto di boa
A questa formula
Editoriale strepitosa che l'intervista di se stesso cioè l'intervistatore l'intervistato sulla stessa persona ma se allora Giorgio avesse scritto Giorgio Dell'Arti sotto intervistato da Mario Rossi io avrei pensato che c'era un un intervistatore che si chiama Mario Rossi grave intervistato perché perché riesce a sdoppiarsi
In un modo perfetto non c'è nessuna c'è un'altra persona in Italia che ha fatto questa questo lavoro l'ha fatto molto bene che Sabino Cassese Pino Cassese per ok due o tre anni ha fatto delle belle interviste sul foglio delle lunghe interviste che non erano firmate
E io già non gli ha chiesto scusa ma Sabino ma chi è il giornalista che clienti farci interviste sono io i club lascio io mi faccio le domande su chi vuole risposte prima andò al giornale il il il prodotto e la stessa cosa ha fatto Giorgio ci ha fatto un
Una un lavoro se se le sopra se essere Sonate da sa essere cantata e il prodotto e e molto buono
Gianni ha detto molto per io posso di prima posso posso fare un'osservazione su questo libro possono osservazione
Perché le cose che sulle cose che mi hanno colpito di questo racconto non
E come di come la racconta Giorgio perché questo marcia di Roma sappiamo tutti tante cose non è non è un fatto per noi vedo anche qua dalla
Dalla media dell'età che insomma
Che scrive gli abbiamo molti ma c'abbiamo pensato in tanti alla marcia su Roma
Ma che cosa che cosa mi ha colpito quella quadrate
Io non ho paura
Del ritorno del fascismo in Italia io non non non lo temo
E dico meglio io non temo che il fascismo e tornino nelle forme del fascismo che negli anni del Ventennio
Cioè non temo che tornino le camicie nere corporea Camera dei fasci e delle corporazioni ecco che non in questa roba qua non credo non credo che ci sarà più un'alleanza con un Hitler magari
Ne faremo di peggio ma quella di non ci sarà più che cosa temo invece temo
Una
Usciti scivolamento
Non ci vuole mento inconsapevole
Verso forme di affievolimento della democrazia questo questo lo temo e questo libero un po'nel modo con cui Giorgio lo racconta questo il bollo me ne metà insomma ha reso viva questa preoccupazione lo diceva un pochino anche Gianni anche già di prima
Cioè quando
Leggiamo Giorgio ci ricorda che inaudito
Ventidue non disse nulla quando
Azioni squadriste molto molto più lento molto violento
Quando leggiamo che
Crochet
Il e non solo Croce
Sì e Giustino Fortunato
Però parole
Di grande comprensione
Nei confronti del fascismo nascente sempre alle stesse date De Gasperi Croce Gronchi votare o no
A favore della
L'intervento di Croce Parlamento
E anche i cattolici di stormi di cattolici interramento misero in minoranza don Sturzo che era contrario e lo misero in minoranza
E lo stesso Giovanni Amendola ebbe parole di comprensione
E l'unico che capito
Subito di che cosa si trattava
Fu Matteotti Giacomazzi Matteotti allora
Che cosa voglio dire noi io ho fatto dei nomi di arci sicuri antifascisti e
Però
Ecco
Il fatto che non ci sia stata una immediata
E dura presa di distanza ci dice che insomma che il pericolo Check pericolo un pericolo sempre presente è presente tra noi
Seconda osservazione
Durante
Insomma ebbe pericolo del facevo sempre
Ventidue avanzava qual era il tema che
Diciamo che
Qual era
Diciamo la speranza fra chi parlerà la ciambella di salvataggio a cui sì si sarebbe voluti aggrappare era quella di fare una nuova legge elettorale
E ci e dai ci risiamo
E ci risiamo
La speranza di fare sempre allora quando si toccano delle buone leggi elettorali cosa che noi da imitare è successa
Bisogna sapere che ci si infila in un tunnel dal quale poi è molto difficile uscire
E ed anche ed anche questo aspetto della di della fase che ha preceduto la al Roma che non è non latte direttamente determinata ma ha creato le condizioni per cui la si potesse determinare è un altro elemento di
Meglio così con molto molto molto importanti
Come considero molto importante il dibattito
Tra laici e cattolici
Che allora un dibattito un dibattito promosso
E quindi sì Gianni AA ha citato
Ed anche da molta ragione la come del
La differenza tra Nord e Sud ritardi accelerano se spaccature sono tante ecco anche le spaccature culturali
Contano quando diventano
Io lotte irriducibili tra fazioni con hanno appeso nel Spal dare diciamo i lombi del della nazione per Petrini anche anche queste
Talvolta artificiose o eccessive contrapposizioni sono elementi che contribuiscono a destabilizzare il
Il il campo politico
E per ultimo e per ultimo voglio citare
Anche qua un altro parallelo che non si tempi allora
Risponde Giorgio Dell'Arti al giornalista che lo interpella
E mettendo ben in evidenza quanto abbia pesato la mancata firmare del re
Alla alla lo stato di emergenza
Stato d'assedio che era stato richiesto da un un governo peraltro debole come come Governo Facta che e cosa sarebbe
A detta di tutti gli osservatori etiche tutti i visori ci sarebbe potuto accadere come si sarebbe potuto fermare il fascismo con una firma de un provvedimento la firma che che noi oggi dovremmo considerare obbligatorio nell'ordinamento costituzionale italiana che proprio oggi noi l'abbiamo lo statuto la usa sì ma insomma le olive il CNEL come sappiamo il il presidente Repubblica
Ma ha poco spazio per negare la sua firma però cosa ci dice
Questo fatto certo non insignificante c'è fascismo che nasce o viene agevolato non viene chiuso viene impedito dalla mancata firma del ci dice quanto a quanto ben un strutturata sia la Costituzione italiana
E quanto pesi il ruolo che la Costituzione italiana ha dato il Presidente della Repubblica
Essendo il facciamola rifacciamo la storia di settant'anni della Repubblica possiamo dire che siamo sa di molto fortunati
Perché in settant'anni noi abbiamo avuto residenti da Repubblica che
Ai quali possiamo fare
Osservazioni sui quali possiamo considerare intanto ma nessuno di loro ha mai mollato sulla difesa della Costituzione sulla difesa del della democrazia quindi quindi la la la sintesi
Politica che faccio anch'io chiudendo come come ha fatto Gianni la lettura di questo libro è attenzione alici con lamenti
Attenzione a episodi a cedimenti che ci sembrano non non importanti lasciamo perdere non facciamo non non va bene ente dai pensiamo ad alto e e poi pensiamo Shikari quei presidi che ci hanno difeso finora e che noi vorremmo ci continuasse a difendere che per il futuro complimenti Giorgio va
Per grazie grazie a tutti e due fantastici troppo anche troppo io sono un giornalista e non solo non sono uno storico sono un giornalista
No è importante questo è importante ho detto questo anche l'altro giorno abbiamo fatto una piccola presentazione anche l'altro giorno
E io sottolineato questo punto che io sono un giornalista
Significa che quando lavoro penso a un pubblico che sa poco o niente della cosa che sto che sto scrivendo che quindi
Mi muovo sempre
Con l'idea di far capire possibile di quello che ho capito io naturalmente nessuno possiede la verità
Certamente un altro giornalista con un altro storico potrebbe ricostruire la marcia cioè la presa del potere da parte dei fascisti in un altro modo
Che e quindi
Che è vero che e spero di esserci riuscito il libro all'intento di raccontare una vicenda
Raccontato tantissime volte non è certamente non ce ne
E lo scoop in questo libro
Forse uno solo qua adesso vi dico quale poi lo scoop
Ma diciamo l'obiettivo l'obiettivo forse è un obiettivo che viene perseguito poco in Italia in Italia la divulgazione si chiama così non gode di grande reputazione quelli che potrebbero fare davvero divulgazione cioè i professori universitari gli studiosi
Quelli che hanno davvero tutti gli strumenti in mano per per spiegare quello che è successo
Si ritraggono di solito considerano la divulgazione una diminuzione è un fenomeno tutto italiano questo la cultura italiana all'estero non è per niente così
I professori parlano i professori sempre anche quando fingono di scrivere un libro per il grande pubblico parlano e parlano i professori che diciamo rifuggo nota una lingua troppo semplice da una da un vocabolario troppo
Troppo alla portata di tutti ecco
è tutto il contrario per me la forma dialogica non lo adoperata per la prima volta in questo libro scrivo ho scritto dialoghi colpito libri col sistema del dialogo un sacco di volte ho fatto una biografia di Cavour
Di seicento pagine molto corposa nel due mila e undici in occasione dei centocinquanta anni
Fatta col dialogo anche quella
Lì a differenza di qua dove Ringo che quello che non sa niente non sappia veramente niente qua
Lui invece il giunte procuratore era un pochino più avvertito e quindi aveva più l'aria di una discussione fra due che ne sappiamo qualche cosa qua invece che la formula che io preferisco il secondo che quasi come se fosse un bambino
Sapete le domande che fanno i bambini i bambini fanno delle domande e tremende che ci lasciano sempre spiazzati perché vanno sempre a mettere il dito in un punto che noi davamo per scontato ma come non sa manco questo
E invece il bambino
In genere ci mette in difficoltà proprio perché chiede che vi sia spiegata la cosa dall'inizio all'inizio degli inizi da quello che noi ormai diamo per scontato il super scontato
è una regola della professione che io ho imparato da grandissimi maestri dovuto tra cui appunto Scalfari Eugenio eccetera
Poco non è Mauro bene che ha lavorato come Repubblica tanti anni che può dire che maestro è stato scampati per noi anche lui stavamo seduti uno di fronte all'altro ottavo
Non bisogna dare niente per scontato
Per undici anni sulla Gazzetta dello Sport io ho tenuto una rubrica che si chiamava il fatto del giorno perché la Gazzetta dello Sport e quando diventato direttore Verzelli della Gazzetta dello Sport
Carlo ha pensato ma questo è il giornale più letto dai giovani facciamo tre pagine che non parlano di sport che però di tutt'altro
Caro lui sempre quando ha da una parte mi chiama
Che fine tuning queste tre pagine pezzo principale sull'argomento più importante di tutti fallo tu
Però deve essere fatto cinque domande e cinque risposte ma proprio cinque sì cinque solo una volta le abbiamo fatte sette al terzo alla terza uscita
Quando circa terza uscita ci fu la storia di Veronica Berlusconi
Che scrisse scrisse a Repubblica eccetera e quel giorno facemmo sette domande invece di cinque sbagliato dovevano essere a giusto fare cinque non abbiamo mai più fatto questo
Che errore quindi cinque domande e cinque risposte su qualunque argomento
Quindi economia finanza Putin la Russia la cronaca nera
Il dieci saldi di Natale che erano gli argomenti argomento io detestavano chiamava dice beh oggi facciamo Natale fai salva il pezzo sui saldi cinque domande e cinque risposte sui saldi
Meglio la marcia su Roma ecco le domande cinque domande e cinque risposte sui saldi Natale mi raccomando
Io sono dico sempre questo è non meno è una medaglia che mi aprire a me metto al bavero della giacca molto volentieri sono il primo giornalista avrei scritto sulla Gazzetta dello Sport non disprezzata alla Gazzetta dello Sport Angela secolare niente
La prima uscita era un settimanale che e ottocentesca
Sono il primo giornalista nella storia curiosissima della Gazzetta dello Sport ad aver depositato su quelle righe la parola deflazione
Perché certamente parlando del Milan dell'Inter e Juventus la parola deflazione non può non poteva non può la Juventus forse oggi con la Juventus e va be'farò di colazione cecoslovacca Checca
Quindi il dialogo è una vecchia è una vecchia faccenda che
Il giornalista al dovere di fare secondo me quello che appunto io cerco di fare cioè di spiegarmi e di spiegare che di far capire quello che io ho capito quello che credo di aver capito quindi l'analisi che così generosamente
Giannini ha ha sottolineato che è semplicemente lo sforzo pondera questa domanda fondamentale ma com'è che questi nel mille novecentodiciannove hanno preso una sberla che e che di oltre te Sama cosa l'aver con una un esito elettorale vergognoso avanti fece un un li prendeva in giro c'è un cadavere nella migliore ed è Benito Mussolini questa era la situazione
Al San Sepolcro era
Erano neanche un centinaio
Con nove dove c'è un fallimento totale ma dovranno cioè la la quando uno riguardava in quel momento
Diceva chiaramente mantovano del sito hanno ma che fanno e tre anni dopo dico tre anni ragazzi tre anni
Questo prende il potere e se si fosse votato
Poi hanno votato con la legge Acerbo e quindi non vale perché il appunto rivela riforma elettorale ma se avessero votato con il proporzionale del diciannove
Quello che era stato voluto da Nitti che col quale si votò per la prima volta nel diciannove Mapai fascisti avrebbero preso un sacco di voti nel ventidue se avessero votato senza fare la riforma chiedevano andiamo al voto andiamo al voto
Allora Philly il
Il punto secondo me e questo
Il illo Scurati ha scritto
Tre bit per il terzo non l'ho ancora letto i primi due soprattutto il primo veramente fantastici
Veramente fantastici
Però
Lui comincia con diciannove comincia con San Sepolcro
Il primo volume si apre con questa riunione di disgraziati dove Mussolini fa un discorso senza capo né coda
Perché non sa bene che diavolo vuole fare manco lui lo sa ancora cosa vuole fare
E da lì parte questo racconto fantastico Scurati in grande scrittore quindi nessuna discussione però non lo spiega come siamo arrivati a quel punto non lo dice
Lo dal diciamo
Per per saputo
Ma invece non è così saputo francamente e in questo librettino
Che io ho scritto in un mese e mezzo su incarico dell'editore perché ma non è chiamato detto fai la marcia su Roma e quindi hanno tutto agosto se ne è andato a fare questo lavoro un vantaggio perché per i giornalisti va bene avere poco tempo
Mauroy potrebbe spiegare quanto sputavano sangue quando Guzzanti avendo in mano tutto quello che serviva per fare il pezzo alle undici di mattina s'aggirava perdere tempo tutta la giornata in redazione fino alle otto di sera nasce dal prezzo
Guai a lasciare il tempo ai giornalisti è necessario che i giornalisti abbiano poco tempo allora viene bene
Questa è la regola e quindi avevo un mese e mezzo di tempo per consegnare e quindi è venuto forse abbastanza bene libres messo l'ho dato tre anni chissà che porcheria usciva fuori
Allora io la prendo da lontano la storia
Comincia nel mille ottocentosessantuno perché secondo me se non si ricostruisce bene tutto il jazz tutti i sei decenni precedenti perché guardate noi la storia d'Italia
Dal mille ottocentosessantuno al sole dell'Italia unità perché attratti dall'esisterà sempre una casa Italia unità prima c'erano sette Stati poi piemontesi in vari modi si sono presi
Tra il mille ottocentosessantuno che il mille ottocentosettanta completando poi con la prima guerra mondiale si sono presi tutto quanto
Ed è diventata l'Italia unita alla storia dell'Italia unita dal mille ottocentosessantuno al due mila ventidue quindi alla Esso stasera
Sono cento sessantun anni mi pare più o meno se fate su di questi cento sessantun anni il fascismo ne occupa venti
Cioè non li abbiamo sessanta anni prima
Poi vent'anni e poi un'altra settantina danni troppo
Ma nei sessant'anni prima chiediamo come è successo
Perché non si capisce il ventennio se non si capiscono i sessanta anni prima questo penso io e credo che sia abbastanza indiscutibile questo fastidio anche il fascismo la mattina si son svegliati che hanno messo il fascismo
è stato un processo
Che comincia nel mille ottocentosessantuno era inevitabile qui tra gli storici io lo accenno a un certo punto c'è una grande discussione presepio Max mite che uno storico pessimo pessimo aiutatemi a dire pessimo
Sostiene che già nel Risorgimento da Cavour ammesso le il sei mila e fascismo cassata scusa delle spese
Giustamente gentile dice no se lei avesse firmato probabilmente non avremmo avuto proprio il ventennio se avesse firmato lo sto sto assedio quella notte perché il ventitré si presentava come un anno
Dal punto di vista della ripresa economica abbastanza favorevole uscivamo finalmente forse dalla crisi almeno in quel momento quindi in qualche modo avrebbero arrabattata ho sì se il re avesse firmato lo stato d'assedio
Probabilmente avrebbero fatto un Governo Salandra con un po'di ministri fascisti sapeva insomma
Per andare a vedere era la vedere me l'ha detto ma insomma non probabilmente
L'avremmo sfangata ventenni Orion la prima vita Cetto collassare consegni sei non
Non si può fare però voglio dire e quella notte decisiva la non firma dello strano se decisivo ma comunque si è arrivati a una situazione di grande crisi grande crisi
Della seconda parte del mille novecentoventidue come si è arrivati a questo punto di crisi come si è diciamo deteriorato lo Stato liberale nei sessanta anni precedenti è giusto quello che ha detto Cuperlo prima
Ma non solo relativamente a Giolitti perché Giolitti diciamo l'età giolittiana
Coincide grosso modo con la Belle Époque cioè siamo nel primo quindicennio novecento più o meno l'età giolittiana giallo giudiziario ha fatto il ministro dell'Interno che aveva avuto una presidenza del Consiglio anche prima ma diciamo l'età giolittiana più o meno è quella
Ma bisogna vedere bene tutto il processo vedere bene rapidamente Libre veloce almeno questo pregio sicuramente cella è un libro rapido
Bisogna vedere bene tutto il processo che comincia con L'Unità e con i pericoli con Messi all'unità perché non si capisce la politica italiana del primo trentennio diciamo fino fino alla metà degli anni ottanta se non si tiene conto che l'unità era in pericolo
In pericolo costante vero pericolo vero
Gli austriaci avendo perso la Lombardia
Con la seconda guerra d'indipendenza soprattutto con la seconda guerra d'indipendenza avendo perso Lombardia avevano penso una redditività notevolissima era la provincia più ricca dell'impero
Dice il Romeo giustamente nella sua biografia Cavour che ricomincia la crisi dell'impero austro-ungarico comincia con la sconfitta nella seconda guerra di indipendenza perché la perdita della Lombardia
Era risulta stacca risultava costosissima non a caso Cesare correnti ha scritto tutta la serie di libri sulla fiscalità austriaca e sulla pressione fiscale tremenda che Vienna esercitava
Sulla su Milano quindi per tutto un Periodo poi andare in bancarotta addirittura gli austriaci ma per tutto un periodo che è quello che basta dal sessantuno finché più o meno l'ottantacinque
Novantotto attratti anni ottanta e novanta
Quelli ogni giorno discutevano come facciamo a riprenderci la Lombardia ma che questi figurati se stanno in piedi ma sono sono dei degli stracci Arcuri ridicoli non non non c'è non c'è discorso cioè mentre la l'opinione inglese ci sosteneva fortemente il più fortemente possibile il resto dell'Europa ci guardava si divertenti Carini hanno fatto
Che bella sta cosa gli inglesi impazziva fissi bravi pago sessantasei passata un po'alla sbornia per la per l'Italia ma però lanciano le strade non c'erano le ferrovie non c'hanno i ponti e incendi ente non c'hanno l'industria fanno un po'di fanno un po'di testi devono insomma rispetto al tessile francese o al tessile inglese
I numeri Pescosolido ha messo in fila i numeri
Sai dice il sud e il nord
Erano uguali
E poi il nord avanzato si erano uguali ma erano quali in serie Z tutti e due cioè non è che c'era non è che la Lombardia era l'Inghilterra e il Sud era l'Africa no erano Aprica tutte e due cioè fino a che non è cominciata l'indù una un minimo di indù
E a Rizzo azione e questo succede appunto a partire dalla metà degli anni ottanta
L'Italia era un Paese improbabile
Nella sua esistenza improbabile quindi un quarto di tutta la spesa pubblica e qui abbiamo politici sanno cosa vuol dire una percentuale di questo genere quando in certi anni non il trenta trentacinque per cento se ne andava in spese militari
Naturalmente la sinistra dell'epoca non c'erano i comunisti nemmeno i socialisti fino agli anni Novanta ma diciamo i radicali quel tanto di liberali e facevano in Puglia si opponevano acquisto troppi soldi però obiettivamente guardando Rita tutta questa distanza
E con uno spirito di indipendenza perché io non parteggia per nessuno di questi
Era difficile fare diversamente era difficile non temere ottanta mila soldati sul Mincio
Che era un costo era difficile non spostarli al Sud quando al sud hanno cominciato a fare il brigantaggio perché la finanza internazionale che vi garantisco esisteva pure minore non era soltanto oggi la finanza c'è sempre stata
Oggi ne siamo più coscienza
Ma all'epoca c'è la Rothschild che prestava i soldi in gara con i portieri è una storia meravigliosa quella della guerra dei finanzieri tra di loro che l'Italia era terra di conquista per la finanza mondiale
E quindi quando ci davano i soldi per darci i soldi perché quando al momento dell'Unità noi abbiamo fatto l'unità con un debito di due miliardi e mezzo perché abbiamo preso l'indebitamento di tutti gli stati precedenti i piemontesi si dovettero far carico perché se no non avevano più credibilità all'estero no che la prima cosa dopo l'Unità la prima cosa è stata calma ma il debito del del del del Parma e Piacenza lo pagate sì
Sì sì certo Europa chiama evidente se no se non è finita dopo un giorno che avevano fatto l'unità sono andati a Parigi a chiedere i soldi perché non sapevano come andare avanti
Non sapevano né come pagare i debiti né come andare avanti sapevano che dovevano costruire ferrovie e strade i punti che c'era un investimento enorme da fare sul Paese per farlo diventare minimamente credibile che non c'era una lira quindi la finanza mondiale
Che erano i francesi sostanzialmente sostanzialmente i francesi
Ma in questa fase sono i francesi che danno i soldi
I soldi allo Stato poi tutti hanno sono venuti a investire gli svizzeri qualcuna figuriamoci in I tre D si sono comprati pure canzoni napoletane a un certo punto
Quindi non c'è questo quesito privati son venuti a in fare investimenti in Italia per per sempre da subito ma il prestito allo Stato perché il finanziamento pubblico era molto importante passava per i Rothschild
E per i banchieri che stavano intorno all'Occidente eravamo cd che diceva sì diamogli soldi oppure no non glieli diamo
Che il primo prestito di cinquecento milioni
Ci fu concesso
Perché noi ci impegnammo
A dimostrare che assiste cose al sud però sì ma quella di giravamo sembra diverso no va bene ma ci pensiamo noi quindi dico una cosa terribile dico una cosa terribile
Al sud è stato tremendo quello che hanno fatto e tremenda al sud quello che hanno fatto i piemontesi al sud è stato tremendo
Però non potevano fare diversamente
Perché se no
Che hanno ammazzato un sacco di gente
E certo ci son cento mila morti al Sud è stata una vera guerra civile cioè quello che scrive prima aprire è vero poi lui è fazioso le quindi la butta in un certo modo io ti dico che tecnica eccetera opinione neo propone famoso opinione o borbonica no stavamo meglio prima non è vero affatto questo purtroppo però i massacri
Fatti dai piemontesi nel Mezzogiorno erano la lo scotto da pagare per continuare ad avere credito sulla finanza internazionale sui mercati internazionali
Per la dico così brutalmente penso che sia abbastanza indiscutibile
Allora in questo Paese miserabile nasce Partito Socialista a un certo punto a mano che ci si industria Lizza che la la situazione diventa la situazione della società di massa
Allora ha detto giustamente Gigi ha parlato della riforma elettorale noi
Abbiamo votato in un solo modo
Fino al mille novecentodiciannove
Sistema elettorale maggioritario Hardwick a due turni sempre che era quello che si adoperava nel Regno di Sardegna
Tu sei Sardo eri poteri piemontese a quell'epoca feriti eri il Regno di Sardegna cioè ti presentarvi al collegio si votava un nome
Se uno di questi nomi aveva preso il cinquanta per cento più uno era eletto andare il Parlamento se no so anzi andava al ballottaggio la domenica dopo una settimana di tempo solo a me
Con questo sistema siamo arrivati fino al diciannove si votava così
Era un sistema che corrispondeva al Paese naturalmente votava votavano pochissimi
All'inizio il due per cento che si presentarono la metà addirittura votare alla prima elezione diciassette gennaio del mille ottocentosessantuno
Venti e scusate ventisette gennaio del mille ottocento R. Plicato al tre febbraio la domenica dopo due domeniche
Notava il due per cento
Quelli che pagavano almeno quaranta lire di tasse la tenera papà di quaranta lire di tasse vanno sì caro votare
Oppure sono un professore universitario suo scritto i libri allora c'era una lista di capacità che chi ha mettevano al voto anche in questo caso quindi il due per cento andava a votare lametta quindi il primo Parlamento giustamente Petruccelli Della gattina li ha presi in giro Massimo D'Azeglio scrisse
Questi rappresentano l'Italia come io rappresento il granturco
Il grande turco questo Massimo grandi Turano ha citato Massimo D'Azeglio manda e andrebbe citato Sempre
E e questo era all'inizio la base elettorale venne progressivamente allargata nel cinquantennio successivo
Ma il sistema non venne cambiato
è un sistema che corrispondeva a un paese di
Possidenti di terreni agricoli
Che si conoscevano tra di loro
Signorotti richiamo io nel libro
E quindi era facile votare
Non era una società non c'erano le masse
Le masse cominciano ad avere una presenza con la nascita del Partito socialista e l'industrializzazione che i primi segni di industria cos'è l'industria e quando una serie di invece di lavorare casa perché il tessile si faceva andando casa per casa
Cioè la la donna e l'uomo teneva nel baco da seta in camera da letto una puzza tremenda
E poi passava al padrone di questi
Che sfilavano si pigliava a la roba e la cura e la vendeva in giro per il mondo una cosa da da poveracci una cosa da poveracci
Comunque sviluppata un po'di sviluppo però se guardate i numeri siamo proprio lontanissimi da quello che era l'industria tessile in Francia in Inghilterra o in Germania che in Germania non c'era la Germania ma sono in prussiane dei paesi tedeschi
Ma no che invece comincia ad esistere un minimo di industrie poi c'era la con la concezione che noi non potevamo avere l'industria pesante questa era già un'idea di Cavour no ma non siamo fatti per i cantieri
Perché non siamo fatti per i cantieri non è roba per noi presso l'abbiamo fatta dobbiamo coltivare i campi quella della nostra vocazione non dobbiamo costruire le navi poi invece pian piano l'Ansaldo
Qualche altra fabbriche qualche altra acciaieria pacchi in Calabria poi l'hanno portata terzo un po'
A metà anni ottanta si vedeva ex intravedeva un minimo di industria quindi quindi Closer industria è tanti operai concentrati in un unico posto questo egli è il passaggio anche fisico dell'industria
Quando invece di avere tante case dove delle famiglie lavorano per conto di qualcuno di chissà chi stessa sta chissà attore stanno tutti quanti lo stesso posto che stanno alle macchine le famose macchine
Con l'industria Partito Socialista comincia a spuntare la società di massa
Quindi discorso di Giolitti del quattro febbraio famoso in cui dice ma amici possiamo continuare così questi vogliono guadagnare di più noi come governo non possiamo tirarci col padrone che non vuole dare gli aumenti salariali hanno che ce ne importa noi dobbiamo stare dalla parte della del nuovo di quello che avanza non possiamo opporci a quello che a quello che succede nel mondo
Giolitti questo che voleva portare i socialisti addirittura al governo socialisti non volevano ce insomma per farla breve Man mano che la società da da da da una società fatta da un piccolo gruppo di possidenti diventava una società con una classe me con un minimo di classe ma è minimo e ragazzi tutta roba minima non pensate che si è un po'come oggi ma comunque un minimo di classe media un minimo di redditività
Che si sparpagliata un po'di ricchezza poca sempre morti di fame eravamo ma insomma un po'
Un po'di ricchezza si passa a una riforma che miti giustamente ha voluto
Io sono d'accordo con quella riforma limiti è passato al proporzionale
Nel diciannove perché fino a quel momento si votava solo con questo maggioritario che vi ho descritto prima quello è un passaggio chiave perché col proporzionale non c'è più la figura singola del del signor rotto che poi va in parlamento con poche centinaia di voti si vota per i partiti c'erano i partiti i partiti per la prima volta si votano i partiti non più degli esseri delle delle figure diciamo
E quindi il partito socialista prende più voti di tutti è più votato di tutti e diciannove
Al secondo posto che i cattolici
Come mai non si fa un governo perché i socialisti non vogliono governare
I socialisti vincono le elezioni e non vogliono governare perché perché noi con questo Stato borghese non vogliamo avere niente a che fare
Questa è la posizione dei socialisti in cui ha vinto l'ala massimalista perché al tempo di Turati
Sì un pochino lo spiego molto rapidamente tu mi perdoni per la rapidità con cui io spiego il dibattito ma dall'interno alla sinistra
In due battute
Insomma il grande dibattito all'interno della sinistra si può riassumere che io colpevolmente faccio questa operazione anche nel libretto
In questo modo ci sono quelli che dicono
No no e con questi non vogliamo averci niente a che fare
Solo la rivoluzione è la soluzione
Quindi
Stiamo fuori
Quando Costa è stato eletto
Deputato in Parlamento è successo un casino come chissà non sono ti sei presentato alle elezioni che già non va bene ma vai pure a fare il deputato in Parlamento cioè
L'illegittimità c'è riconosce che questi hanno diritto di ma non esiste proprio noi vogliamo la rivoluzione questi sono i massimalisti
L'altra l'altro aspetto della sinistra
Ben vivo in quel momento visto dicendo un dibattito che in corso in quel momento l'altro aspetto è a sinistra no
Noi intanto entriamo
Intanto miglioriamo
Miglioriamo miglioriamo l'orario di lavoro miglioriamo i salari miglioriamo le condizioni generali avanziamo pian piano a un certo punto
Rovescerei può la situazione avremo uno Stato come deve come deve essere questa è la posizione dei riformisti accettiamo di sporcarsi le mani
Ci dobbiamo sporcare le mani o non ce le dobbiamo sporcare questo il dibattito all'interno della sinistra che nel partito socialista giovane
Tenete conto che alla prima internazionale c'è ancora Mark seguivo della Prima Internazionale
Tanto per dire quindi siamo proprio alla maglia all'alba
Il capitale del sessantasette la fondazione del passeggero il primo libro solo il primo libro la fondazione del Partito socialista col nome di partito socialista italiano se no il Melani mi picchia del novantacinque
Ottocentonovantacinque quindi siamo sono già trent'anni dopo il capitale
E dentro c'è subito questa discussione
Come emerge un Mussolini emerge Mussolini un massimalista cioè uno di quelli che dice all'interno del partito socialista non ci dobbiamo sporcare le mani
Emerge che entra nella direzione del partito e gli danno addirittura la direzione dell'Avanti perché in un congresso a Bologna e qui c'è il mio piccolo scoop che ora ve lo dico
In congresso a Bologna lui chiede l'espulsione dal partito e lauti N
Di Bissolati Cabrini e Bonomi
Li fa espellere dal partito perché perché i tre dopo un attentato allarmi fallito allora all'arresto fallito sono andati a Palazzo Reale a congratularsi col sovrano
Come vi siete permessi di fare e la regina aveva pure dato una lezione dice Mussolini in questo discorso memorabile via pure quando ha detto quello che ha fatto l'attentato
è un povero disgraziato pure lui via pure dato una lezione fuori da qui
Maledetti compromessi col nemico
Che ottiene l'espulsione con un grande discorso dov'è il mio piccolo scoop che io ho fatto la cronaca di questa riunione dovesse che sui libri di storia non trovate che come ho fatto con l'ho fatta agronomica con Franco assai
Ho letto il Corriere della Sera
Cosa che gli storici non fanno gli storici
Io ho un grande rispetto anche un affetto per gli storici fanno una fatica tremenda
Ma c'hanno una posizione sui giornali molto strana
Una volta ho incontrato Romanelli Romanelli un grande storico
Quello che si occupa del dizionario biografico degli italiani e non so se sapete che esiste questa opera immensa e non è ancora finita stalla ai Tres credo
Ciconte chiama la Treccani per caso io avevo fatto avevo scritto un Catalogo dei viventi io sono autore assieme a Perrini di un volumone
Uscito nel due mila nove non ha dialogo è un un dizionario accade che sia Catano degli enti sono sette mila cinquecento biografie di viventi
Importanti in quel momento stanno pure Cuperlo Zanda
Dentro con le loro vite e
Quello a Roma nello sapeva quindi ci siamo presentati all'Aja come le fa come fa 'ste cose fa Luís a me perché lui curava il dizionario biografico degli italiani quindi era curioso
Di sapere come noi facce come io e il mio amico Massimo Baldini
Avevamo fatto questa un repertorio
E io gli dissi basta leggiamo i giornali perché viventi niente meglio medio dei giornali chili racconta la vita di Zanda di Cuperlo meglio dei giornalisti che li vedono tutti i giorni Alessandra Longo eccetera
E
Eclissi chiesi di Koeman voi giornalisti sulle con no
Per carità solo solo i documenti i quali poi sono falsi pure quelli tra l'altro
E facemmo la piccola discussione e io penso che sia un errore perché è vero che i giornali scrivono Cazzato e questo è ovvio è sempre stato così
E anche inevitabile nella fretta sai quello che ti hanno detto dieci minuti prima cioè è impossibile non sbagliare
Ma non completamente però perché poi il giorno dopo i contemporanei
Per esempio loro due ti vengono quindi se tu scrivi che Cuperlo è una femmina Luigi telefona che dice no guarda sbagliato sono un maschio come dimostra la lunga vita
Che quindi quello che si è giornali non è totalmente sbagliato ma soprattutto i giornali hanno due cose che gli storici non c'hanno primo c'erano
I giornalisti c'erano
Secondo ti restituiscono comunque
Sapore un una cosa di epoca anche nelle parole che adoperano un
Un mood come direbbero quelli colti che
Nessuno storico tipo restituire nemmeno io col libro per quanti sforzi faccia conto la posso ridare il ma certo è inevitabile ma inevitabile i giornalisti stanno scappo vedono vedono c'erano ci sono ci sono quindi tu capisci questo magari cinquant'anni dopo leggere il Corriere della Sera del mille novecentodieci io c'ho fatto romanzo intero su su degli articoli del Corriere la sfida del
è
Vi garantisco abbonate qui alla alla edizione storica ecco assira è un piacere dell'anima
Perché improvvisamente intanto vedi un giornale fatto in un modo inconcepibile per noi se volete una volta con Marcello facciamo una discussione sui giornali antichi di cui sono un esperto
E
Patrizia visto una volta l'abbiamo fatta
E allora vedi Corriere a questo congresso di Bologna che si annunciava del dodici questo è del dodici
Che si annunciava tempestosi sino al Partito socialista l'importante Corriere se ne occupava eccome per mandò l'inviato
E quindi inviato
Molto molto diligentemente ascritto alla cronaca di questa Assemblea
E io
Ho letto sta cronaca che naturalmente sintetizzandola corri assunto lui descrive Mussolini come era in quel momento
Ecco non sapendo che porti cantava il capo del fascismo quindi lo descrive con un punto di vista straordinario insomma allora
Un poker gettano acqua è un po'andatelo a vedere succo sera perché appunto era lì l'ha visto l'ha visto mentre si alzava e
Con quella grande eloquenza che arriva perché Mussolini era un grande eloquente in gran parlatore quando era in Svizzera addirittura i compagni era in Svizzera morto di fame Mussolini all'inizio
I compagni di lavoro gli davano dei soldi perché parla
Per farlo parlare
Gli davano deciso
E qui parlava
E fece il famoso discorso Dio se esisti fulmina mi entro cinque minuti
Tiro fuori il cronometro
E se tutti zitti cinque minuti ad aspettare
E quando i cinque minuti erano una più i socialisti però quindi erano tutti atei tutti i miscredenti
Quando i cinque è scoppiato un grande applauso perché Abbondio non l'aveva incenerito perché Dio cialtrona fare diciamo no e perdere tempo io tra un chiacchierone
E comunque
Lui lui fece il massimalista chiese l'espulsione di questi tre quindi quando i massimalisti poi hanno preso il partito
Si è creata una situazione di estremismo nel Paese sono sono passato già al dopoguerra qui siamo già nella fase successiva e
Travolti anche dal fenomeno del diciassette in Russia cioè un elemento fondamentale per capire quello che è successo in Italia e tenere presente che il Partito socialista vincente alle elezioni
Cioè qui c'è la lettura dei due dei due dei due eventi come i fascisti hanno letto la loro sconfitta del diciannove
Come i socialisti hanno detto la loro vittoria del diciannove
E diciamo nell'interpretazione di questi due esiti elettorali sta tutta la spiegazione di quello che è successo nel triennio successivo i socialisti hanno pensato è fatta
Ragazzi è fatta quelli hanno fatto il comunismo in in a Pietroburgo
Qua perdiamo abbiamo un milione e mezzo di iscritti e abbiamo preso uno sfascio di deputati siamo il Parlamento è fatta Schio chiamo le dita e fatta rivoluzione sono che la rivoluzione bisogna farla
Bisogna farla materialmente non basta a vedere le condizioni per farla
La scissione dei ma la scena era già finito tutto Attardi ventuno è tardi e tardi per fare la rivoluzione era passato il treno
è certo è incerto
Leni non è che era una mente
Agitazioni a dire una mente io l'ho messo in esergo questo questa frase concerto punto dice
Sì sì fate la scissione dopo però mettetevi d'accordo cottura atti
La politica la politica
E invece i socialisti
Spaventare o no il Paese
Con richieste
Improbabili Issime per non dire assurde
Sostituivano il tricolore con la bandiera rossa
Malmenava no quelli che avevo già pensate che il quattro novembre del mille novecentodiciannove a un anno dalla vittoria
Nitti proibiti le celebrazioni evitò di fare celebrazione della vittoria perché temeva che questo sarebbe stato visto come una provocazione
Il ministero consiglio
E quasi impose di non uscire in divisa ai militari perché le divise avrebbero provocato disordini sì solamente che sei milioni di italiani era andato in guerra ed erano tornati avendola vinta
E si vedevano insultati
Cioè quando D'Annunzio dice vittoria mutilata certo noi che abbiamo tutto un altro sensibilità fascista no Ban cerchiamo di capire cioè questi avevano combattuto in trincea e quindi erano rimasti H molto i di quelli che diciamo lì
Li malmenava non li insultava non lirica erano rimasti a casa mentre quelli stanno in guerra
Non è mica uno scherzo e non è mica uno scherzo essere stati tre anni con Cadorna e poi tornare a casa sito variato Díaz ma insomma occorrerà ed essere trattati in questo modo cioè il contesto culturale della violenza che ha caratterizzato quel triennio va capito perché se no non capiamo niente se pensiamo che i fascisti erano cattivi e tutti gli altri erano buoni non capiamo niente
Cioè c'è un contesto l'adesione che ci desta Cosint
Scandalo e rammarico dei grandi uomini dell'epoca poi sottoutilizzazione antifascisti cominciando da Toscanini non è citato Toscanini Toscanini se candidata con i fascisti al diciannove era in lista
E l'uomo che poi fu fu preso a schiaffi perché si rifiutò di suonare giovinezza tutti ce lo ricordiamo per questo nessuno si ricorda
è certo eccetera certo
Eccetto cioè
A un certo punto i fascisti erano diventati la speranza perché finisca triennio di violenza
Di cui voi non potete avere non potete immaginarvi c'erano due ogni giorno c'erano dei morti ogni giorno
Le elezioni erano state nel sono una cinquantina di morti durante i gel durante la la giornata elettorale
Va capito questo perché se no
Non abbiamo lo strumento per per renderci conto di come siamo arrivati a quel punto che questo dice anche che oggi è completamente diverso non estremamente paragonabile
Anzi vi dirò di più
Che le ossa di Mussolini all'idea che una donna sta addio a governare si rivoltano la tromba perché il libro che il loro concetto Caradonna non vi dico quale eravamo però potete immaginare benissimo
Però roba proprio per toglierci pie cioè
Per sta zitta cucire quando c'ho voglia mettiti imposizione questa è la donna per i fascisti cioè quindi l'idea che c'è una donna che fa il capo del governo
è inconcepibile è in concerto
Io
Io Roma
E quell'altro perché cioè perché c'era e c'è nato ecco qua
E allora che altro vi devo dire vi devo dire soltanto che sono molto contento che siete venuti che avete ascoltato anch'persino quello che dico io scontrare quello che dicono i due maestri qui al mio fianco
Se avete qualche domanda naturalmente
Siamo qua per rispondere che comprato in libero perché poi alla fine questa è la cosa grazie
Dico soltanto dello perché allora noi caro Giorgio avremmo potuto continuare ascoltarti e ad ascoltarvi ancora per per ore perché tutte le cose che sono state dette solo talmente così interessanti
Comunque le domande invece magari adesso andiamo di là facciamo un brindisi e quindi possiamo appunto così parlare con Giorgio no io però voglio soltanto prendervi due minuti perché è importante perché per me che sono serata una serata estremamente piacevole e tra l'altro da una consistenza
Il mio lavoro di febbraio perché
Vi spiego come nasce questo incontro che per me estremamente gratificante perché non so se molti di voi sanno ma questo era un magazzino quattro anni fa no rimovibile dei delle librerie Arion
E la cosa nasce in questo modo
Giorgio Dell'Arti
Un mese e mezzo fa un mese fa mi chiama
E mi dice che vuole appunto insomma se ci contiamo perché a piacere di presentare il suo libro qui in questa in questa libreria io ho già comincia a essere gratificato che Giorgio Dell'Arti chiaramente e vuol fare a viale Somalia in questa questa libreria la sua presentazione
E quindi va bene ci incontriamo e ci incontriamo e e cominciamo a parlare come organizzarla
E io mi dice che l'ha chiamato appunto Gianni Cuperlo che non conta vent'non vi conoscevate non vi conoscevate e che Gianicolo gli dice che fra i tanti libri che sono usciti sulla sulla sulla marcia di Roma il libro appunto che ha scritto Giorgio è più interessante no
Allora io il privilegio grazie
A professo Scagliarini che di conoscere Gianni che più volte è venuto qui appunto a gratificare ac e a dare appunto con le sue conversazioni così incontri dedicate veramente grande grande esempi di cultura e e allora io dico ma Giorgio tu lo conosci Gianni Cuperlo io invece conosco cellulare lo lo chiamiamo e quindi mi metto in contatto
Mette in contatto e vi date
Del tuo
E
E tra l'altro appunto io dico suggerisca Giorgio ma perché allora noi invitiamo
Gianni a presentare il libro no e quindi nasce Gianni vede che ne so agenda che oggi era possibile e
E quindi accetta questi invito no ma nel momento in cui loro due si sentono io avendo una enorme stima di Gianni Cuperlo allora
Andando via pena che lui andasse via prendo il libero e poi la sera mi vado a leggere comincia a divorare però prima di andare via appunto Giorgio mi dice che domani incontra un senatore
Io dico così Corea Cisco e dico ma chi è questo senatore e lui dice Luigi Zanda redigo qua domani quando seconde era il senatore Luigi Zanda dirgli che appunto perché non gli suggerisci se la facciamo la presentazione qui da me perché voi dovete sapere che uno dei giorni più felici della mia vita come libraio di grandissima soddisfazione fu un maggio del due mila
Che appunto mi arriva una telefonata dalla segreta dalla segreteria delle Scuderie del Quirinale la segretaria dei che il presidente Luigi Zanda tedesco il Quirinale che mi chiede di dei contrario di incontrarmi
E allora appunto dico ma certo la e ci incontriamo
Mi ricordo Luigi no dato nei io non mi conosceva pensate appunto che tipo di gratificazione io stasera avevo e che ho avuto perché nel nel momento in cui non mi conosceva
Era diventato presidente di scuderie e mi e mi chiede di gestire la libreria delle Scuderie del Quirinale no non mi conosceva conosceva le libreria insomma quelli Montecitorio quella di via Veneto
E quindi sostituisce
Questa è una cosa molto importante
La Mondadori con Marcello Ciccaglioni con i libri arrivano insomma fu una cosa per me no degni di grandissima enorme soddisfazione e per sedici anni io ho gestito grazie al mio Presidente con ripete le Scuderie del Quirinale quindi e questa sera nell'ascoltarvi che loro sono venuti qui e poi tu leggere venuto una volta mi sembrano e quindi adesso il piacere che appunto faremo questo percorso vendeva a a brindare con Giorgio ecco tutti quanti voi
E e quindi permessa da una cosa di enorme gratificazione di consacrazione e anche voi ancora una volta ringrazio
Luigi delle belle parole che ha speso nei miei confronti perché insomma fare il mestiere in essere del libraio
Crea le condizioni che insomma di conosce persone come come come i signori ecco perché come voi
E che quindi è una cosa veramente straordinaria veramente è un un è una fortuna insomma no quindi e e poi il discorso proprio finisco perché è tardi ma il discorso della divulgazione intero Giorgio tu ha detto il tuo libro allora io poi prese il suo libro e ho cominciato a leggerlo lo e ha detto che stasera tantissime cose
Però se voi adesso acquisterebbe questo libro per indispensabili perché veramente
Per come libraio ma se c'è un minimo di professione abbiano consiglio perché permette sul però io comincio a leggere questo libro no e quindi che così è scritto che mi dice dell'anno mille novecentoventidue
E il la persona che non sa niente e si rivolge appunto
Alla persona che sa molto no e qui c'è scritto e quello in cui nacquero per lingue Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman e io che temi l'anno in cui morirono Proust e Giovanni Verga a Parigi uscì l'Ulisse via discendono allora questo è un modo veramente di divulgare e che li ondeggiando questo la mattina vado a fare colazione in un caffè
E quindi c'è il mio barista in quello che
Allora già detto ma turca perché sa che la marcia su Roma le dice
Non so niente però so che si è
E avvenute tutte 'ste robe qui alla idrico caro del DR domani ti regalo un libro e comincia a leggere questo libro
E quel bar che poi il cigno di viale Parioli insomma no alla glielo messo lei abbiamo venduto dieci copie perché Daniele nel leggere il tuo libro che non serve sapeva che la marcia su Roma si era verificata
Non sapeva niente a cominciare leggere questo libro partendo da questo presupposto
E sono abbiamo venduto al caffè il cigno se andate invece ancora e quindi senza il signor B. di quella zona
Sì quel quartiere andate ma no no andate perché ho comprate stasera e quindi Giorgio ammesso ve lo dedica Mazzola per dire quant'è importante la divulgazione grazie molte
Ma posso posso dire solo una una cosa a sulla divulgazione poi andiamo che tardissimo che libero e pieno di aneddoti
Uno io giuro non avevo mai immaginato potesse se vero invece così
Però aver riscoperto che Carlo Collodi per disegnare la Fata Turchina si è ispirato ad Anna Kuliscioff vista al Tribunale di Firenze mi fa pensare che anche per il Pd c'è speranza