Solo due giorni prima il Presidente Joe Biden aveva ricordato l'irruzione del 6 gennaio di due anni fa a Capitol Hill da parte dei militanti trumpisti che contestavano il risultato delle elezioni.
E nel farlo, il Presidente aveva ancora una volta lanciato l'allarme sui pericoli cui sono esposte le nostre democrazie.
Echi di quello spirito distruttivo e anti-sistema si sono uditi anche nel braccio di ferro che gli oltranzisti del Gop hanno ingaggiato in occasione dell'elezione dello … speaker della Camera dei Rappresentanti: solo dopo 15 votazioni il repubblicano Kevin Mc Carthy è riuscito a farsi eleggere, peraltro al prezzo di numerose concessioni al fronte dei conservatori del Freedom Caucus.
Tra le promesse strappate in cambio del via libera a Mc Carthy, l'impegno ad andare ad un voto di revoca dello Speaker anche in caso di richiesta da parte di un solo deputato.
Incombe da parte di questo gruppo composto di una ventina di deputati Gop la minaccia del voto per il taglio del debito federale.
Trumpisti all'attacco di Biden per il ritrovamento di alcuni documenti governativi in un ufficio in cui si era trasferito al termine del suo mandato da vicepresidente all'epoca di Obama.
Biden al confine con il Messico per affrontare l'emergenza immigrazione.
In visita a El Paso, città texana al confine, il Presidente ha lanciato la sua proposta: espulsione per chi tenta di attraversare illegalmente il confine, ma garanzia di ingresso per 30mila immigrati al mese da Haiti, Cuba, Nigaragua e Venezuela.
Il diritto all'aborto dopo la sentenza della Corte Suprema: con la Camera sotto controllo repubblicano, Biden non potrà permettersi di legiferare, ma punterà sugli strumenti del governo federale.
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