Critica e militanti

Buongiorno da critiche militanti l'editore Quodlibet ha ristampato un libro uscito dieci anni fa e subito sparito
Per Vittorio Sereni di Pier Vincenzo Mengaldo il volume compone un ritratto del poeta riunendo i saggi che gli ha dedicato Mengaldo lungo un quarantennio saggi amorevoli per un amico insieme penetranti puntigliosi come quasi sempre
Lo sono quelli di questo filologo e critico stilistico che ha saputo mappare meglio di tutti forse la polizia italiana
Del Piero novecento chiarendo nei rapporti interni e con la tradizione Vittorio Sereni nasce nel mille novecentotredici a Luino sul lago Maggiore
E muore settanta anni dopo nel mille novecentottantatré nel quarantatré in Sicilia viene catturato dagli alleati resta poi prigioniero tra Algeria e Marocco francese fino all'estate del mille novecentoquarantacinque nel cinquantadue
Entra l'ufficio stampa della Pirelli nel cinquantotto passa alla direzione editoriale Libri della Mondadori che lascerà aumenta anni settanta la sua vicenda di poeta e scandita in giovinezza dalle raccolte Frontiera e Diario d'Algeria
E nella maturità da gli strumenti umani la sua più nota e Stella variabile
Libri ai quali vanno aggiunte le traduzioni a in cui poli opposti che definiscono anche gli estremi dello spettro politico Sereni hanno troviamo in prosa Astico William Carlos Williams e logico René Char
Sereni si forma la scuola fenomenologica di Antonio banche in poesia
Aderisce presto a un ermetismo diciamo tenue frontiera è una galleria di brividi li novecenteschi su cui incombe un presagio di sfacelo l'esperienza della guerra nel Diario d'Algeria porta questo lirismo
Ha esiti più lapidari e più memorabili ma tutto cambia con le poesie che nel mille novecentosessantacinque confluiscono negli Strumenti umani
Qui sereni come Mario Luzi accoglie nel suo discorso anche riconoscibili porzioni della realtà sociale del dopoguerra e del miracolo economico il verso si stira mischiando impuntature liriche
E scorie di un farraginoso linguaggio aziendale alternando torsioni aulica e della sintassi e borbottii molto prosaici sereni non media tra questa pulizia e questa prosa per così dire ovvero Traversi alti e versi buttati via anche perché nel suo pudore non sa né vuole connettere i pezzi del discorso con l'eloquenza perciò si serve spesso tra l'altro dell'interpolazione di voci o canzoni per fare emergere il patto solo ironia schivando però un intervento diciamo così in prima persona Mengaldo a questo proposito scrive addirittura citiamo che non conosco nel nostro secolo nessun poeta che abbia saputo come Luigi
Conservare nella parola scritta il tono e le inflessioni della parola parlata anzi della voce che Parma
Sereni si tortura va un po'sull'avarizia della sua vena poco fluente ma commenta suo critico questa avarizia era l'altra faccia dell'apparenza di inevitabilità che hanno le sue poesie Sereni riesce a essere insieme reticente perentorio diceva Cesare Garboli e dunque azzarda ancora Mengaldo è un lirico puro metafisico verticale che si traveste però da poeta prosatore
La sua forma matura quella venti Strumenti umani serve a descrivere un mondo dove il benessere le chiacchiere
Cosmopolite si fondano sulla rimozione dei recenti massacri nazifascisti e denunciano quindi una vittoria se non storica antropologica dei massacratori a questo mondo
Appartengono anche di a settici inferni del molte fabbriche che letterato conosce solo da visitatore ma il cui sistema ora maglie come dice agganciato Mengaldo evidenziato in questo Sereni la figura della ripetizione che rivela
Una sorta di coazione dell'IVA insieme una sua incertezza una continua richiesta di conferme connesso a questo tratto
E poi procedere Sereni hanno per strati successivi i luoghi e paesaggi suoi più memorabili annota il critico non nascono da una vocazione all'i casti città ma al contrario dice per lente approssimazioni e stratificazione di tinte e in una pagina molto bella ricordando il rapporto quasi fisiologico di Sereni convittori diciamo di truppe come Morlotti destare e francese Mengaldo aggiunge che era un temperamento colloidale
E amava ciò che è stratificato Impastato
Questo tessuto stilistico si riduce all'osso nell'ultima raccolta Stella variabile qui
Il poeta attorno a volte alla compattezza di frontiera o nel Diario d'Algeria ma adesso la lirica e altra cosa è una sorta di a tu per tu col nulla con il colore del vuoto
Sereni si distingue dai suoi cui più noti coetanei per diverse ragioni intanto a differenza di Caproni ad esempio virtuosistica mente postmoderno lui si esaurisce fino in fondo nell'imbuto della modernità
A differenza di Luzi non conosce una dimensione superiore in cui conciliare di nuovo anche stilisticamente i contrasti che a differenza di Attilio Bertolucci
è macerato dalle inquietudini dell'attualità storica da quella sorta di vergogna della poesia come separatezza colpevole davanti
Alle responsabilità civili e umane che insieme all'evocazione di un futuro capace di redimere utopistica mente il passato a costo di cancellare il suo presente avvicina sereni ai più giovani Fortini e Pasolini tra i poeti che hanno avuto un ruolo pubblico rilevante dal dopoguerra agli anni Settanta si potrebbe anzi dire che Fortini rappresenta super-io
Pasolini lesse e sereni Livio super-io adesso appaiono certo imponenti ma non provocano la partecipazione emotiva che lettore dimostrano davanti al Frangi elettivo Sereni hanno il cui fascino sta nella scelta di descrivere i Rovelli esistenziali senza sublimare lì teoricamente cioè senza porsi come gli altri al di sopra dell'esperienza scontata in prima persona come osservato Umberto Fiori sereni non liquida il movente reale dei suoi versi ma continua
Sembra ad arrovellarsi intorno alle circostanze che li hanno ispirati circoscrivendo con la polizia un'evidenza vitale che però la polizia non può mai esaurire e si torna sempre a quel dato
Fenomenologico inesauribile perché avverte una ricorrente fitta di rimorso ecco
La poesia di Sereni espressione di un rimorso che viene da uno stallo obbligato il quale si confonde con una Commissione colpevole da ermetico il poeta messo la storia tra parentesi poi ironicamente durante la guerra è stata la storia mettere tra parentesi lui impedendogli di partecipare alla lotta partigiana
Dopodiché la grande industria neo capitalista gli ha reso impossibile concretizzare le utopie trascinato nel gorgo novecentesco privato dell'orizzonte del suo vecchio umanesimo sereni
Rappresenta bene quella schiera di intellettuali borghesi che come nota Mengaldo rimangono sospesi tra lo stracci o per ciò che cambia e il desiderio impotente di provocare ben altri mutamenti di qui
Tra l'altro l'alternanza in rosa e Tenera tra stagnazione improvvisi scatti il piglio positivo di borghese lombardo l'apparente presa sugli oggetti e di continuo contraddetta da una sorta mi sono a Molise moda un incubo kafkiano il viaggio in cui spesso il poeta si inquadra si rovescia in un pietire surclassa in uno scacco che lo chiude tra largo e spettri e resine animisti cd un culto laico dei morti e di un modo i collocarsi nella storia che si sta esaurendo ma di cui non si vede l'alternativa
Attratti però il cruccio Sereni hanno si libera in una sorta di calda impazienza giovanile limiti dell'amicizia e dell'onore sportivo chiudiamo allora
Leggendo un brano da una poesia degli strumenti umani nel sonno così si intitola che è tipica per lo stile composito a cui si accennata e anche per i temi che sono il ricordo assediante della Resistenza tradita le promesse vane delle delle elezioni i brandelli di noi e feroce cittadina del boom all'amore effimero tre nuovi quartieri e il rifugio
In un'oasi di interiorità elegiaca che può permettersi solo chi ha socialmente forte da vivere al riparo dalla forza brutale della società
Nel sonno
Abu Ghraib demente all'esca dei ragazzi del bar certo che abbocca e per un niente nella sua nebbia si ritroverà dalla parte del torto
Lo picchiano dopo più di gusto c'era altro da fare delle domeniche
I giornali attorno ai chioschi Garboli al vento primaverile viene un tale canaglia in panni venti su titoli e immagini addenta un suo cagnaccio la sporca politica i nomi sempre pronti a rifondere il danno Pantalone che paga
E getta soldi alla corsa edicolante approvazioni intorno precisa
L'Italia una sterminata domenica
Le motorette portano l'estate
Il malumore della festa finita sfrecciavano nel poco l'ultimo pallone e si perse mangia sta a villa la ruota vittoriosa e dopo che fare delle domeniche rizzare il cane provocare il matto
Non lo amo il mio tempo non lo amo
L'Italia dormirà con me
Ecco su questa Italia come una sterminata domenica
Si chiude questa puntata il consiglio Pier Vincenzo Mengaldo per Vittorio Sereni edizione Quodlibet a risentirci venerdì prossimo