Critica e militanti

Buongiorno da critica militanti Luca Doninelli ha praticato diversi generi letterari ma negli ultimi trent'anni sia segnalato soprattutto per una notevole produzione narrativa
Doninelli ha scritto alcuni libri molto belli e altri brutti ma con lui capita una cosa rara non solo anche dei libri brutti sia rispetto ma non ci si pente di averli letti
Questo perché cosa altrettanto rara quando scrive Doninelli lo fa sempre dopo aver intuito un nocciolo utenti comunque io
Esistenziale da cui si irradia un po'di luce che va a chiarire almeno un certo aspetto della condizione umana
Così anche quando non si riesce proprio a digerire questo nocciolo anche quando ci sembra che non riesca a delineare nei contorni modi adeguati ci convince della sua consistenza gli si crede mezzo mai si crede
Al coraggio con il quale tratta frontalmente i temi in un modo nel senso migliore schematico morali hanno che non permette di varare mentre oggi molti narratori stanno semplicemente al di qua di questa intuizione scoperta che non è solo estetica la morale e perciò i loro libri scorrono via come acqua fresca anche là dove si tratta di degni
Affabulatori manieristi che però propongono visioni del mondo desunte di riporto
In questa rubrica però voglio parlare di un libro Doninelli hanno assai bello e speciale non è un romanzo né una serie di racconti si intitola panico ed è uscito di recente dalla Editoriale Scientifica Napoli nella preziosa collana diretta da Fabrizio coscia collana
I testi che mescolano con libertà la prosa narrativa il saggio il diario un esperimento Montagnana potremmo dire e ce ne davvero un gran bisogno tra l'altro coscia
Ha coraggiosamente rifiutato per farsi identificare diciamo come centro d'essai un marchio stilistico unificante di quelli che finiscono per diventare stilizzazione cioè gabbie
A priori il panorama che ci offre sul serio vario ogni autore uno scrittore differente che risponde di se senza nascondersi dietro una garanzia di gruppo
Se mai c'è un tratto comune sta nel fatto che i volumi sono appunto vogliono essere libri di saggezza
E Doninelli ha scelto perse è un'autobiografia
Per Nordio parabole morali che è una buona maniera efficacemente divagante per creare rimandi non troppo insistiti oppure per permettersi
Viceversa di riflettere liberamente su coincidenze troppo clamorose per stare nella trama di un romanzo ad esempio quell'incontro in treno con Josef Boy si in incognito il momento in cui l'autore scopre di aver assistito giovane Desenzano scema
Descritta nel volume diseguale che sta leggendo cioè di essere stato per un attimo accanto lo scrittore che avrebbe poi molto amato vedendosi restituito da lui un giorno della propria vita
Secondo un caso particolare diciamo così miracolosamente positivisti condicio che sempre accade con la letteratura
In panico l'io narrante ragione ante passeggia libero su e giù per la propria vita senza la sovrapposizione di costruzioni estrinseche
I capitoli sono dedicati agli attacchi di panico alle citate coincidenza la vita studentesca rapporto tra padri e figli al valore dei gesti automatici della musica al suicidio alla critica la vecchiaia e al rapporto tra l'arte e la fede
Doninelli affabile quanto preciso e come al solito altra caratteristica oggi rarissima
Non vuole a tutti costi fare il simpatico nemmeno fingendosi antipatico segue la cosa da dire De Santisi analmente calibrando il rapporto tra espressione ed esperienza
Le sue pagine vengono da un luogo in cui le cose sono state vissute scontate si sono stratificate e trasmettono quindi la serenità non stilistica
Di chi può praticare il dubbio proprio perché ha qualche certezza che gli permette di orientarsi nella realtà di non perdersi nell'informe e nell'illimitato
Mi sembrano ad esempio molto giuste e lo dico da cavia le parole con cui descrive l'attacco di panico come impossibilità di star fermo
A proposito di coincidenze descrive il primo attacco che ha avuto poche ore del prima dell'attentato dell'undici settembre due mila e uno e chi VP attivi parla è capitato di pubblicare molti anni fa un raccontino con la stessa sequenza di eventi in un paragrafo convincente altrettanto convincente sottolinea poiché il panico appartiene a ciò che del corpo celeste enigmatico che non può essere letto quindi in chiave troppo psicologi Istica
Chissà se nomina li conosce un saggio in cui Elio Facchineri imbocca proprio questa strada prolungando un'osservazione di Freud
Al tempo stesso provando a spiegarsi con riferimento a una serie metri Netflix l'autore si avvicina quasi direi
A una parafrasi della nausea di Sartre o della noia di Moravia nel panico dice la realtà e la stessa di sempre in apparenza nulla è cambiato ma tutto si rivela distante quindi onorifico come se non fosse più avviluppato dell'umana coperta del senso nelle categorie del tempo e dello spazio il panico in sintesi
Implicherebbe una provvisoria abolizione dello spirito vinto momentaneamente dal corpo di morte di cui scrive il più volte evocato Paolo di Tarso valutato che qui altrove l'analogia religiosa non diminuisce ma se mai accresce la comprensione di Doninelli altra cosa rara la coscienza creaturale del fatto che l'uomo non è padrone del mondo lo rendesse vero in superficie a volte quasi senza pietà ma proprio perché aderente ha un vero intimamente creduto
L'ansia colpisce gli egocentrici e specialmente quelli che non si presentano come tali dice ad esempio e più avanti osserva che certi suicidi a suo giudizio maligni che vogliono sopraffare chi resta toccano spesso persone con problemi sessuali o alimentari che sono frasi davanti alle quali se ha di colpo la strana sensazione direi di essere di fronte a un gran moralista francese del Seicento ma la stessa relativizzazione religiosa delle possibilità dell'essere umano libera anche la comicità il comico si vendano
Gli aneddoti sulla vita anonima di tutti gli studenti fuori sede particolarmente felice nel trapasso tra il tono drammatico diciamo umoristico è poi il capitolo sul rapporto col figlio diventato padre quel padre che si dice citando Teki da almeno un secolo il vero eroe
Delle nostre società in questo capitolo è chiaro sottotesto evangelico che fa corpo senza stridori con un quadro accennato per sommi capi della recente storia d'Italia e al centro come leit motiv fra resta uno scambio di qua sguardi originario
Una specie di mito rimasto a garantire tra i due una comprensione reciproca
Data dalla pura presenza al di là o al di qua degli scontri verbali famigliari nel frattempo però qui un altro motivo che si svolgerà lungo la seconda parte del libro comincia a emergere
Doninelli riflette sull'intimità che oggi oggi che tutto viene reso pubblico in tempo reale va acquistata faticosamente più in generale rifletta sul fatto che quando non sia più un rifugio sicuro dalla pubblicità dalla burocrazia da una corsa al confronto mediato Ytzhak in cui ognuno impiccato a un gesto una parola
Non c'è più spazio per l'errore secondo e neppure per meditare discorsi con più strati di senso
Cosa vuol dire vogliono sapere subito brutalmente univocamente oggi i suoi studenti ma le pagine da segnalare sarebbero tante quelle sul corpo sfregato uniformemente sotto la doccia ad esempio che lì nella doccia anche se è brutto sente la sua originaria bellezza in quanto unità
Unità unica e lascia salire da ogni Poro un canto pagine che ricordano certe posizioni Umberto Fiori le pagine ancora sull'impulso erotico quasi irrefrenabile davanti alla morte e quelle sui sintomi dell'invecchiamento ma soprattutto quelle sul tema accennato
Dove le cose vanno automaticamente per conto loro per l'inerzia dell'età per la burocrazia o la tecnologia
E ci dice Doninelli riuscirà a essere liberi attimi diventa una scelta impegnativa e quasi uno strappo doloroso da ricordare anche le parti sul suicidio come ultima possibilità di rivalsa teatrale menzognera scritte così sottotesto delle analisi di René Girard qui però per la stima che ho di Doninelli voglio indicare anche i punti deboli
Nel capitolo in cui sempre sulla scorta di girare racconta una sua vecchia polemica letteraria ivi vede un fatto di non libertà di ipnosi sociale
Dimentica secondo me che questo vale per tutti gli aspetti della vita in cui bisogna imparare a non reagire automaticamente ai fantasmi desideri mimetici
Invece dicendo che ora sia ritirato dall'agone polemico per scrivere letteratura eleggere soprattutto saggistica l'Autore cade mi pare in una strana contraddizione la buona critica anche polemiche infatti saggistica ed è letteratura e come tutta la letteratura deve descrivere il suo oggetto come se lo si vedesse per la prima volta dunque il conflitto non è affatto l'opposto dell'amicizia secondo il finale del capitolo che fa scendere di un gradino la profondità della diagnosi
E che a me suggerisce che se non nel suo ritiro certo nell'orgoglio con cui lo rivendica l'autore abbia ceduto a una società nemica della critica e stia facendo l'apologia romantica
Di se stesso molto di più che criticando come gli capitò giustamente Antonio Tabucchi così nelle ultime pagine non ci fa più vedere l'esperienza ci impone piuttosto delle definizioni con un linguaggio unilaterale perfino burocratico troppo facile svelto dopo la descrizione di ciò che umilia l'uomo
E ad esempio cui la risalita religiosa Doninelli dichiara ma non ci mostra davvero come altrove la radice del conforto religioso ha visto l'ambiente descritto verrebbe da dire pigra magicamente che qui incontro si traduce Aime meeting la sua vita diventa in chiusura quasi un articolo su una figura pubblica tra le tante che si avverte un po'una mancanza d'essere ma il Complesso del libro libro
Nel suo corpo diciamo don immediatamente uni convinto rimane davvero un piccolo gioiello Panico di Luca Doninelli editoriale Scientifica Napoli comprate lo a risentirci venerdì prossimo