Rassegna delle riviste di politica e storia

Parliamo anche oggi di storia in questo spazio della programmazione di radio radicale anche oggi cercheremo di legare in qualche modo gli articoli e le segnalazioni che vi facciamo ma cercheremo di spiegarlo però tra poco iniziamo subito invece con le citazioni partiamo da una segnalazione dalla pagina della cultura del Corriere della Sera di lunedì scorso pro e di due ottobre esce per Rizzoli in vita mia
L'ultimo libro di Dacia Maraini il titolo di questa recensione di Roberta Scorranese che ci spiega l'importanza
Di questo libro anche per l'angolazione e che cerchiamo di mantenere in questa rubrica sono stata prigioniera nell'arresto del mille novecento quarantatré
Il campo la famiglia Dacia Maraini torna bambina in Giappone scrive
Scrive Scorranese come ci ha insegnato Primo Levi raccontare la propria sopravvivenza
è un esercizio estremo qualche volta a certi odori non basta una vita intera per essere per essere pronti e
Scorranese torna ancora una volta sul tema che abbiamo cercato spesso di affrontare in con questa trasmissione cioè la difficoltà dal punto di vista individuale anche psicologico diciamo
Del racconto la difficoltà della manifestazione della memoria anche un tema che abbiamo affrontato da altri punti di vista per esempio anche la consapevolezza dell'incredulità al trovi questo è stato un tema per esempio anche per Levi da affrontare ma scrive appunto Scorranese
Da questo punto di vista forse anche per questo motivo che ha Dacia Maraini sono stati necessari decenni di gestazione prima di scrivere questo bellissimo scrive scorre mese
Vita mia in e Liberia per Vezzoli è o non è un romanzo ma del romanzo all'andamento lineare aggraziato che si ritrova in tanti libri della scrittrice oggi ottantasei enne
Non è un vero e proprio diario perché come lei stessa premette sin dall'inizio molto si basa sul racconto sui racconti di Fusco e Topa sia gli amati genitori
E non è nemmeno un saggio anche se numerosi sono gli innesti di riflessione sulla storia e sul presente quindi questa l'importanza di questo libro
Dal punto di vista della nostra rubrica si giunti alla seconda rilettura e Vitamia sembra Polibio vestire l'abito giusto una cronaca asciutta dove l'autrice recupera il suo sguardo di bambina aveva appena sei anni quando tutto comincio
E racconta la sua prigionia in un campo di concentramento giapponese insieme alla famiglia la formula
Letteraria più adatta per questo racconto in quell'ottobre di ottanta anni fa quando gli ufficiali giapponesi si presentarono nella sua casa di famiglia chi otto
Dasha era troppo giovane per poter fare oggi un resoconto minuzioso ma troppo grande per altri per affidarsi unicamente al racconto dei genitori
Ma lei mi cuce così ricordi lontani antiche suggestioni episodi tramandati in famiglia ricostruzioni accuratezza per regalarci finalmente dice Scorranese
Diranno molti dei suoi lettori che aspettavano da tempo questo libro
Il romanzo della prigionia la testimonianza di un grande intellettuale del nostro tempo che sceglie di mettersi a nudo proprio adesso e non a caso adesso scrive perché da una parte si vorrebbe dimenticare ciò che non si può dimenticare soprattutto quando si sente che circola e si diffonde un sentimento di irritazione di stanchezza verso la memoria un sentimento
Che sentiamo come offensivo umiliante ma un'altra voce meno persuasiva più insistente invece sprona parlare a dire a rammentare a testimoniare
Il racconto scrive ancora Scorranese il racconto di cui gli ultimi giorni dell'estate del mille novecentoquarantatré quando la famiglia Maraini viveva già da tempo in Giappone Fosco era uno stimato antropologo lavorava all'Università di Kyoto
La madre tu pazzia Alliata era ben inserito nella comunità culturale Dacia parlava il dialetto della citare due sorelle minori Toni gli occhi trascorrevano un'infanzia serena tra filastrocche ispirate alla saggezza giapponese
E io mo'chi i docenti preparati dalla balia Mickey l'otto settembre
Cambio la sorte di tanti italiani anche quelli residenti all'estero Imana i missili rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò divennero così nemici del paese dove abitavano opponendosi a patto che il Giappone aveva concluso
Con la Germania nazista e l'Italia fascista
Dopo un paio di settimane ci fu la deportazione che assomiglia a tante di quelle che abbiamo imparato a conoscere dai romanzi ed è firma sulla Shoah
L'arroganza sbrigativa dei militari l'assenza di pietà di fronte a tre bambine piccole che la madre scelse di portare con sé per rifiutando di affidarle a uno fa a un orfanotrofio
E come come proposto le dai soldati e il primo di tanti presagi che costellano questo libro l'orfanotrofio quale erano destinate Dacia e le sue sorelle verrà bombardato tutti i bambini presenti in quel luogo moriranno è un presagio anche l'idea
Dito pazze di portare con sé
Delle lenzuola self sacrificando vestiti come se avessi intuito la futura utilità di cucire abiti per i carcerieri per i carcerieri
In cambio di una manciata di riso in più e chissà come nella misera valigia che li accompagnerà nel campo di Nagoya
Sto pazzi ebbe l'idea di mettere anche uno scialle rosso alla fine della guerra quando ormai erano segregati in un altro campo senza più carceri anima isolati
Dal resto del mondo Lucus Cira un altro pezzo di lenzuolo ben bianco e una vestaglia verde
Per comporre una bandiera italiana da issare alla al al suolo e chiedere così aiuto agli aerei alleati che stendevano il Cello questo ricordo anche di questa bandiera messo in evidenza anche da Scorranese il racconto della prigionia non al nulla di enfatico né tanto meno di retorico Maraini sa perfettamente che il semplice resoconto delle giornate sufficiente a restituire la tragedia della guerra delle sue vittime i guardiani piccole macchiette più sciocche che malvagia che sottragga noto che sottraggono il cibo destinato ai prigionieri per arricchirsi sul mercato nero le formiche ingoiata e di nascosto nonostante l'inevitabile maldipancia da intensificazione
Lo scorbuto il beriberi che poco per volta erodono anche il corpo sano delle bambine la spossatezza crescente dito Plazzi Agliata che denuncia
Ma chi agli occhi caduta di capelli la magrezza di Fosco uomo un tempo atletico e sportivo ma Lara natura raffinata di questo libro risiede anche nella capacità dell'autrice di innestare le vicende le peculiarità della sua famiglia dentro
Il più ampio terreno della storia la parola era diventata inutile troppo faticosa superflua annota
è una piccola morte in una famiglia che viveva di vivaci dibattiti filosofici tra i genitori ai cui imparati a memoria dalle bambine
E di un in e di un in in in esausto esercizio della discussione come strumento di libertà e di autonomia senza enfasi ma con precisione Maraini tesse un continuo confronto tra la qualità umana e intellettuale di Fosco otto pazzie che l'assurdità
Della guerra del razzismo
Della violenza
Ecco questo
Questo articolo questa recensione di Roberta Scorranese lo abbiamo utilizzato per aprire la trasmissione di oggi sentito i temi sono molti quelli della memoria anche quello dell'identità ecco questa bandiera
Sventolata per capire un po'anche un tema di cui si discute molto
Di cui si è tornato discuterà il tema dell'identità che pure altre volte abbiamo cercato in qualche modo di affrontare in questa
Trasmissione quale identità quale Italia ecco passiamo un'altra segnalazione questa volta al quotidiano la Repubblica ancora del due ottobre perché anche qui si dà notizia di un'altra pubblicazione
E che è la pubblicazione del carteggio carteggio mille novecento ventiquattro il carteggio di Piero Gobetti personalità
Di cui forse sì comincia a a rivalutare l'importanza seppure naturalmente non mancano
Critiche nei confronti della sua figura carteggio mille novecentoventiquattro stampato da Einaudi lo trovate in libreria a cura di Alessandro
Di Alessandro Perona
Di Piero Gobetti e appunto vi leggiamo cosa scrive Bruno Quaranta
Di questa pubblicazione e l'italiano vero e Matteotti questa è la conclusione diciamo così che si può trarre da questa recensione in mare
Una indicazione di Piero Gobetti chi era l'italiano vero per Gobetti era Matteo
Leggiamo qualche passaggio di questa recensione un anno in mille settecentosessantacinque lettere aspettando che si descriva la biografia definitiva
Piero Gobetti mille novecentouno mille novecentoventisei morto a venticinque anni continua a a raccontarsi attraverso la corrispondenza dopo carteggi mille novecentodiciotto mille novecentoventidue mila duecentoventitré sempre a cura egregiamente i filologica Jerzy sia alle Sandrone Perona
Ecco dispiegarsi il carteggio mille novecentoventiquattro Einaudi così Coluccia Letter l'arcangelo della rivoluzione liberale
Proto avversario di Mussolini e del Mussolini Nismo
Sarà dal Duce ufficialmente riconosciuto come antagonista telegramma al prefetto di Torino il primo giugno e l'epigrafe idealmente tragica
E di questo momento epistolare ecco la citazione prego informarmi e vigilare per rendere nuovamente difficile vita questo insulso oppositore governo eh fascismo chiusa la citazione telegramma di Mussolini il resistente numero uno dice quaranta secondo Guglielmo Alberti non nasconderà la delusione fin dalla marcia su Roma aveva auspicato che i tiranni
Fossero tirannie ora nella società a contrastarlo al nome del Governo si stagliava il prefetto un manichino
Subita una perquisizione scrisse Accursio Malaparte Curzio su carta
Preferirei mo'scriveva dal fascismo una condotta più intelligente perché è sempre meglio trovarsi con degli avversari sul serio brevetto di Dorino guardi fa mando con le sue gaffe l'opera del governo che in fin dei conti è un Governo italiano e se il fascismo a Torino a far ridere
Eccetto questo si deve in gran parte all'opera suo alla prova del prefetto
Gobetti riconobbe ma la parte tra l'altro la più forte penna del fascismo la più forte vena del fascismo apprezzandolo
Lo volle fra i collaboratori della rivista della rivoluzione di liberale ne pubblicò Italia barbara non esitò ad ammonirlo
Per e ritardo della consegna del romanzo
Sono assai sdegnato Conte e appunto qui un citazione dalla dall'epistolario sinora il fascismo rovinato tutti gli uomini che ha reclutato non sono più riusciti a scrivere nulla di buono citazione che ci racconta di Gobetti
Dieci giugno il delitto Matteotti
A Filippo Turati a cui ventiquattro giugno chiederà un consiglio per un volume di scritti del parlamentare assassinato Gobetti inumana manifesterà la sua risolutezza aperte virgolette necessario agire
Battere in blocco i Mussolini ISMU e maggioranza io credo che Mussolini non cadrà dice Gobetti ma bisogna se case che siano le minoranze a farlo cadere a succedergli
Guai se dovesse tornare Giolitti bisogna formare un governo di partiti non di false concentrazioni
Fine della citazione l'azione sarà morale l'Aventino la secessione parlamentare capitanata da Giovanni Amendola Gobetti nere ne rivendicherà la primogenitura rivoluzione liberale scriveva
Proclamo all'Aventino nel novembre del ventidue nel giugno ventiquattro
Anche i parlamentari accettavano la nostra impostazione integrale l'Aventino ha avuto almeno per questo un gran una grande ripercussione morale è una vittoria del carattere degli italiani e che qui oggi sottolineammo questi passaggi Gobetti dedicherà poi amate notti
Un numero della rivoluzione liberale mi poi edito in volume per i tipi della sua casa casa editrice la Piero Gobetti Editore nata nel mille novecentoventitré renderà omaggio
Al deputato
Socialista definendolo nemico delle sagre e per le per le sagre si riferiva al Mussolini Isma'renderà appunto Maggio in questi termini un segno distintivo
Del suo italiano ideale colui che non se la intende con il vincitore
Che combatte alla luce del sole che conosce il disprezzo delle sagre e dei gesti che non
Si arrende alle allucinazioni collettive che non ha bisogno di chiamare i eroismo la sua ferma coscienza morale chiuse virgolette queste ancora un passaggio
Di gli scritti di Gobetti che vengono pubblicati tra politica e cultura scorrerà il mille novecentoventiquattro di Gobetti in nuce gli Ossi di seppia
Che l'editore raccoglierà nel catalogo della sua casa nel mille novecento venticinque Sergio Solmi a presentati il valore di Montale il tre luglio alle tre il tre luglio
E che te ne vale del libro a me sembra che esista diceva Solmi a albo BT in settembre
Gobetti verrà aggredito e picchiato in seguito all'articolo contro del Cuoa invalido
Di guerra eletto nel listone definito una Bortot morale Montale non mancherà di manifestargli la sua solidarietà non voglio che le manchi in questura il saluto di un uomo che si sente più strame che guerrigliero
è la confessione di una pavidità riscattata da Montale dice quaranta poi sul carattere e di Montale sì e tante volte discusso cioè versi importanti antifascismo può etico di Montale citato anche qui codesto solo oggi possiamo dirti ciò che non siamo ciò che non vogliamo quando si tratterà di mandare in stampa Ossi di seppia
Inutilmente chiederà infatti al Gobetti
Di escludere dalla copertina il motto che ho a che fare io con gli schiavi presenti in tutte le copertine della sua casa editrice
Montale
Di salterà fra i collaboratori del Baretti la terza rivista di Gobetti dove energie nove e la rivoluzione liberale varata nel mille novecentoventiquattro il primo numero apparve il
Ventitré dicembre illuminismo l'editoriale del direttore un passaggio invece di levare grida di allarme voci di raccolta incominciamo a lavorare con semplicità per trovare anche per noi uno stile europeo l'ultima lettera del ventiquattro di Marcello Soleri col col quale Gobetti aveva polemizzato sul sistema elettorale al mittente liberale giolittiano sindaco di Cuneo come ministro della guerra nell'ottobre del ventidue stese il decreto sullo stato d'assedio non ha colto
Darvi che avrebbe impedito l'ascesa al potere delle camicie nere ancorché
Come Piero sapeva Mussolini non fosse nulla di nuovo
Ancorché nel fascismo leggesse l'Autobiografia della nazione ancora una segnalazione di Piero o Gobetti con importanti passaggi
Sulla lettura della storia
E della cultura del del nostro paese quale quale Italia quali italiani l'italiano vero Matteotti Bruno quaranta
Sulla repubblica del del due ottobre andiamo avanti erano due segnalazioni queste dai quotidiani ora passiamo alle riviste come sempre vi segnaliamo Mondoperaio uscito il numero di settembre e ancora una volta vi ricordiamo
Davvero la ricchezza di questa importante pubblicazione che vi segnaliamo appunto sempre e oggi partiamo dal numero di settembre da un testo di Giorgio Panizzi che ha questo titolo titolo provocatorio naturalmente la Cassa del Mezzogiorno cent'anni dopo
Scrive Panizzi è un titolo provocatorio questura la cassa fu istituita nel mille novecentocinquanta serve anche come giustificazione dice l'autore per alcune imprecisioni e di sono contenuti si tratta di imprecisioni dovute alla fallace dei ricordi e che qui torniamo sui ricordi però sono altri ricordi che ci racconta un altro pezzo del nostro Paese quello della cassa
Del Mezzogiorno nostra Italia
Che vengono trascurate
Nell'elaborazione di una memoria che fa capo esperienze svolte e ha conoscenze maturate in un periodo connotato da un desiderio di ricostruzione che permaneva negli anni successivi al secondo dopoguerra ed era legato alla conoscenza diretta di un territorio di una società che mal si collegava strutture più aggiornate quali quelle dell'Italia centro-settentrionali dice l'autore
Qui si parla di quanto la cassa trovò i determino
Al suo sorgere di quanto si sviluppò nel ventennio successivo si tratta di un intervento straordinario e aggiuntivo secondo l'Autore straordinario per superare dei dj difficoltà burocratiche
Cioè organizzative che impedivano la celere realizzazione di opere necessarie per i cui parare le regioni meridionali alle altre regioni italiane
Aggiuntivo poi che non venivano interrotti o sostituiti progetti ivi precedenti le politiche le opere deliberate con gli altri interventi dello Stato
La cassa gli enti collegati in primis il Formez
Non trovarono un deserto culturale permanevano tradizioni costumi riferiti a culture superate piuttosto che arretrate ci tiene a precisare
I soldi e le esperienze di Ernesto De Martino ci hanno dato numerose documentazioni e testimonianze di questo scenario cosiddetta civiltà contadina presenti diffusa
Sollecitava romantiche celebrazioni ma di fatto i suoi cultori rallentavano la propensione allo sviluppo ancorché saltano mente presenti la civiltà contadina rilevarla alla presenza di forze autoctone che ispiravano un nuovo meridionalismo tuttavia ad essere ad essa si legavano anche coloro che vedevano prevalentemente nella riforma agraria anche con atteggiamenti ambivalenti lo sviluppo del Mezzogiorno neanche qui questa idea
Quanto meno di avere un approccio critico verso questo sguardo alla civiltà contadina che tante volte riemerso riemerso anche in termini abbastanza contraddizioni nell'ultimo decennio Mezzogiorno scrive Panizzi
Veniva descritto in termini appunto contraddittori generalizzando condizioni sociali economiche naturali fu descritto
Erroneamente come un affaire Asha'terra una regione di briganti una diffusa povertà simboleggiata spesso dai sassi di Matera allora sì riguardava così ai Sassi di Matera oggi
Tutt'altro fortunatamente una straordinaria risorsa culturale e turistica al Mezzogiorno
Aveva dato alla storia alla cultura un'infinità di esempi di sostegni sia nell'esperienza risorgimentale sia nella letteratura sia scienze legata agli studi agli interventi a che spesso conseguenti ad eventi naturali tragici vale per questo
Il terremoto di Messina del mille novecentootto fermenti culturali propensione allo sviluppo erano diffusi
Nel Mezzogiorno legati alle indicazioni politiche culturali di autori i protagonisti del Guido dorso a Carlo levi per citare due massimi riferimenti nel Mezzogiorno si trovavano e si elaboravano forme di cultura significative c'erano fermenti culturali importanti ancorché scollegati tra di loro
Anche prima che l'azione pubblica straordinaria sviluppasse il suo impegno la cassa
Operava dal mille novecento cinquanta ma solo con la legge Colombo del cinquantasette cinquantotto tesa a coinvolge il sistema produttivo italiano nella crescita del Mezzogiorno inizio una politica di industrializzazione che tuttavia trovava già i suoi insegnamenti significativi la Olivetti Seat la Olivetti di Pozzuoli fu inaugurata nel cinquantacinque l'Italsider e di Taranto era funzionante dal sessantacinque e naturalmente lo sguardo poi e da questo punto di vista e scrive più avanti
Mamma l'autore dell'Università di Portici diretta da Manlio Rossi Doria
Era all'avanguardia negli studi e nella ricerca sull'agricoltura Rocco Mazzarrone Gilberto Marcel incontrando oggi i giovani funzionari della cassa
E del formazioni mettevano a contatto materiale con la cultura di Rocco Scotellaro conosciuta solo sui suoi romanzi poesie di racconti pieni di pathos di denunce anche anarco anarcoidi sull'assenza
Dello Stato dice
Panizzi la Fiera del levante di Bari mostrava la visione di una colonia protesa alla crescita ma anche una fucina con i suoi uffici stampa gli studi di culture professionalità intelligenti preparate
Le case editrici la terza ma anche Lacaita e altre erano all'avanguardia nella produzione di opere e testi di rilievo internazionale a Napoli Francesco Compagna spronava la politica nazionale con la rivista nord e sud
Sottolineando la necessità di una visione europea
Per qualunque intervento teso allo sviluppo in Sicilia Danilo Dolci con le sue proteste dice Panizzi
Ma anche con le sue con la sua capacità costruttiva consentiva la realizzazione di opere importanti di affiancamento
Delle popolazioni
Locali ce ne parlava al c'è classe ricorda
E di Guido Calogero Renzo Barbera Goffredo Fofi in Sicilia l'industria petrolifera nazionale con di insediamenti Gelain Ragusa guidava protezione autoctona
Al loro sviluppo in Abruzzo dopo la tragedia di dopo la tragedia di Marcinelle Paolo Volponi Angela Zucconi Italo Insolera erano impegnati
Con un progetto dell'OCSE nello sviluppo della zona e né coincidente la carta geografica con la congiunzione tra Abruzzo e Molise ancora
Considerati un'unica regione Sardegna all'l'ex Fassa aveva iniziato un'opera
Di modernizzazione insomma si elencano tutte queste iniziative per ricordare da un altro punto di vista il ruolo della Cassa del Mezzogiorno cassa scrive l'autore fortemente voluta da
De Gasperi insieme alla legge stralcio per la riforma della rete viticoltura non nacque d'incanto con la sua istituzione si metteva Q un punto a un dibattito intenso che si era sviluppato
Ne nel dopoguerra poi ricorda il piano Vanoni con alcuni distinguo cui rimandiamo
I corsi Svimez di Claudio Napoleoni noi giovani ricorda l'Autore noi giovani economisti approda apre davamo
In modi e gli effetti dell'industrializzazione Francesco indovina svolgeva prima ricerche sull'imprenditorialità che poca che poi furono ripresi al Censis se in particolare con l'approccio olistico
Giuseppe De Rita insieme a Dada con Lida Manin Carabba indie
Indicava dubbioso la fine del Medioevo meridionalismo mentre sì inventava i gli accessi sette il Censis chiedo scusa e questo insomma un quadro che ci parla della storia della cassa del Mezzogiorno questo titolo provocatorio lo trovate sul mondo operaio di settembre queste storie sono importanti storie per ripercorrere la vicenda dello sviluppo la vicenda economica del nostro paese ci avviamo alla chiusura e torniamo a segnalarvi
La rivista di studi politici internazionali diretta da me aria Grazia Vecchioni al
Numero di aprile-giugno due mila e ventitré che facciamo riferimento il fascicolo trecentocinquantotto come sempre anche questa rivista
Ricca di approfondimenti contiene punti di vista Diversity e noi vi vogliamo segnalare oggi un un articolata realtà un'approfondita ricerca
E di cui possiamo darvi conto solo solo sommariamente in termini indicativi
E divulgativi ma vi rimandiamo alla al testo integrale che trovati appunto sul numero di aprile giugno due mila ventitré della Rivista di studi politici internazionali un lavoro di Andrea Giannotti
Sussurri Slobo è un personaggio particolare il Camerlengo del PCUS perché ci riporta
A Cuni aspetti della storia sovietica che ci aiutano anche a capire la tragedia
Dell'oggi che da radio radicale vi raccontiamo relativa alla aggressione della Russia alla Ucraina questo profilo di Suso lo fa è tracciato nei particolari solo qualche accettano da Andrea Giannotti
Mica il andrei Ricci Susy lo fa nacque nel mille novecento due in un villaggio nel governatorato di Sarah Toaff
In una famiglia di contadini poveri una credente Corriere sarebbe stato oggetto di grande attenzione da parte della propaganda bolscevica
Che indicava sia i braccianti in servizio presso altre famiglie in quelli privi di armenti al limite di sussistenza punto questa propaganda il padre non aveva particolare interesse per la vita agreste
Cercò fortuna Bauru dove si impegnò nel settore petrolifero e poi in altre zone si trova nella città sul Mar Bianco quando scoppio la la rivoluzione di febbraio
Michele crebbe dunque con la madre il fratello praticamente senza quasi mai vedere il padre
Mentre frequentava la scuola del villaggio aiutava con il lavoro nei campi sul lodo nell'estate del mille duecentodiciotto Point o a far parte
Nella sezione nuovi comitati della povertà si trattava di organi istituiti nelle campagne dal comitato esecutivo centrale Paolo Russo
I in quelle iniziative nell'ambito del comunismo di guerra con lo scoppio con lo scopo di favorire la mobilitazione dei contadini loro arruolamento nell'Armata Rossa
Nonché per gestire la redistribuzione del pane e gli strumenti agricoli cui si alcuni tratti Suso fa poi viene ammesso alla Università di Economia
Popolare disegno ventinove trentanove fu il drammatico periodo riunioni se sovietica ricorda Giannotti
Cui si abbatte il Maglio staliniano della collettivizzazione dell'agricoltura dell'industrializzazione forzata che poi lo scenario delle persecuzioni
Sul blog diventa protagonista proprio in questi ambiti un indefesso
Un indefesso protagonismo attivismo che non passò inosservato a Mosca attraverso alcune fasi e che appunto gli consentì di agire in quella parte del Partito Comunista sempre e più e egemone
Destinata alla nel all'azione nell'ambito della circa la pulizia del partito quella che appunto e l'attività per epurare gli elementi estranei per classi ostile che erano infiltrati il partito queste sono parole appunto
Nel documento che decisero la cui stazione l'inganno al fine di scompaginare le file del partito e doppiogiochisti presenti al partito intenti a nascondere i loro veri obiettivi
Coattivi violava apertamente o segretamente la ferrea disciplina del partito il voltagabbana
Influenzati dalle venti borghesi carrieristi gli opportunisti burocratizzati in moralmente dei prati erano queste le categorie del persecuzione sul flop fu un protagonista di questa vicenda fu inviato nella regione di cerchi in gobba e nel nord della Ucraina e qui si distinse per il rigore l'atteggiamento puritano
Appena trentaquattrenne inizio questa sua attività che appunto viene ricostruita nei particolari anche nella efferatezza nella feroce appunto che questo personaggio
Fu in grado di di
Esprimere un personaggio che rimane ai vertici ma in seconda fila del PCUS fino alla fine fino al mille e novecento ottantadue non abbiamo il tempo qui per legge di alcuni importanti passaggi ma vi leggiamo solo un passaggio della conclusione
Sullo
Rimase all'apice del con sé fino alla sua morte del venticinque gennaio dell'ottantadue una notevole longevità dovuta innanzitutto su esplicita volontà di non ambire alla massima carica consapevole non a torto che il ruolo di burattinaio in seconda fila
Fosse più sicuro e non meno influente suo fu il primo della serie di decessi che nel svolti nel volgere di tre anni avrebbe stravolto il quadro politico sovietico con il senno di poi dice l'autore
Avviato il processo della disgregazione del Paese nel medesimo ottantadue morì Breznev nell'ottantaquattro anthropos
Quindi Cernenko
Il gruppo dirigente che aveva guidato le sorti dell'URSS dei precedenti tre decenni solo comico
Sopravvisse ancora sette anni ma fu pensionato da Gorbaciov fu con la nomina onorifica del presidi presidente del Presidium del Soviet Supremo per certi versi così emette simbolico il primo ad andarsene
Sì è stato proprio sul trovi il regista dell'ascesa al vertice di Breznev colui che aveva rappresentato uno dei più marcati elementi di continuità con il passava con la fase più intensa e cruenta di edificazione socialista tra gli anni Venti e Trenta e tra l'altro autore
Racconta anche il passaggio aprile disuso dal periodo
Della cosiddetta desta Rizzi destalinizzazione come le sue tecniche anche rispetto al mondo della cultura si racconta il caso di Pasternak del Dottor Zivago ma anche quello di Grossman
Con Vita e destino come abilmente Suso rimase sempre e il regista del regime sovietico con questa sì segnalazione ci rendiamo anche per oggi perché il tempo è finito segnalazione dalla rivista di studi politici e internazionale vediamo appuntamento alla settimana prossima