Presentazione del libro di Filippo Sbrana "Nord contro Sud. La grande frattura dell'Italia repubblicana" (Carocci)

Ok ora sente perfetto
Si comincia
Allora nel mille novecentosettanta
Alcuni statuti delle neo istituite regioni in particolare quelli di Piemonte ed Emilia Romagna hanno al loro interno un riferimento alla questione del Mezzogiorno Piero Bassetti primo presidente della Regione Lombardia
Indica il Mezzogiorno come un problema di tutti i lombardi
Nel mille novecentosettantadue una oggi imponente manifestazione indetta a Reggio Calabria sullo sviluppo del Mezzogiorno vede la partecipazione di decine di migliaia di lavoratori
Delle zone settentrionali del Paese
Quindici anni dopo i muri di molte città del nord vedono la scritta Forza Etna
E comincia a a germogliare diciamo così
Un partito come la lega prima in Veneto e poi in tutto in tutta l'aria del nord del Paese come avvenuto come è potuto avvenire questa rottura tra le due parti del Paese come si è potuto rompere questo nesso diciamo così sentimentale che per tutto il periodo del dopoguerra sino agli anni Settanta aveva unito le due Italia questo è il tema di fondo del libro di Filippo sbrana Nord contro Sud che presentiamo oggi un libro importante un libro ben scritto un libro che ha avuto già delle ottime recensioni un libro che arriva al momento giusto e direi anche un libro
Pieno di futuro come debbono essere e qui mi correggeranno gli storici tutti i libri di storia
Tornerò su questo alla fine
Sbrana individua alcune ragioni la crisi economica che in qualche modo mette in contrapposizione il Nord con il Sud per e i finanziamenti pubblici a disposizione l'Irpinia gay che in qualche modo rompe il rapporto di fiducia
Il rispetto alla fatto sull'idealistico che c'era stato la cultura del riflusso che impone un una prospettiva individuale che cozza con quella solidaristica e poi un punto molto interessante la crisi dei partiti del sindacato della CRI del della Chiesa proprio degli anni degli anni Ottanta che in qualche modo contribuisce a rompere l'afflato solidaristico che era la base della
Diciamo di di di di questo rapporto nord-sud per come si era andato configurando ma dicevo anche un libro pieno di futuro perché in fondo la domanda di questo libro è convegni costruiamo questo rapporto come ricostruiamo questo nesso tra nord e sud
Del sulla base di un rapporto di fiducia
E quindi è un libro intimamente politico specialmente in un momento in cui il Mezzogiorno come dice il Piano Italia domani è una questione europea in cui la prospettiva deve essere proprio quella del Mezzogiorno d'Europa di cui scrivevano gli anni Cinquanta
Diciamo i nostri predecessori di nord e sud siamo molto contenti di presentare questo libro ne abbiamo chiamato a parlare
Oltre al presidente Adriano Giannola due
Storici uomini di cultura donne di cultura importanti come le andrà D'Antone
E come Giovanni fareste
Le essa è presente anche ovviamente l'autore che concluderà i lavori
Come sempre i nostri lavori durano un'ora un quarto al massimo quindi farò tassativo sui tempi l'obiettivo è finire alle
Diciannove e venti io ho rispettato i miei cinque minuti e quindi vi chiedo a voi di rispettare i tempi che vi abbiamo ho dato
Io darei la parola per primo a Giovanni Varese perfetto la parola Giovanni fareste
Ecco buonasera grazie per grazie per l'invito grazie alla Svimez grazie
Dottor Manzelli all'autore per questo invito
Intanto questo libro contiene tre novità la prima è questa lettura binaria della questione meridionale della questione settentrionale
Spesso vengono trattate come due parti distinte
E che qui invece vengono lette
In modo unitario
E la tenuta unitaria del Paese al centro delle preoccupazioni dell'autore
La seconda novità molto importante questa scelta di grande interesse che fa Filippo sbrana cioè di mettere al centro la categoria del consenso
Non è tanto un libro sui divario sulle politiche per ridurre i divari
Ma al centro c'è la categoria del del consenso che fin da subito mi ha fatto tornare in mente quell'idea di un grande giurista britannico di fine Ottocento
Dai sei il quale utilizzava questa espressione l'importanza della legge sulla terza pub le Coppini
Cioè del dell'opinione pubblica come
Qualcosa che indirizza
La formazione delle leggi l'opinione pubblica che attivamente dialoga con la costituzione economica e politica di un Paese e nel libro infatti
Oltre al vocabolo consenso ricorrono una serie di espressioni aspettative attenzione fiducia o crisi di fiducia imbarazzo linguaggio mentalità o cambio di mentalità perfino noi a simbolo segno
E tutto questo senza che venga meno un solido impianto
Storico economico attento gli andamenti di fondo dell'economia anche nei suoi legami i vincoli
Interni e internazionali
La terza novità
L'impiego delle fonti e lo scavo
Che l'autore ha condotto in particolare di fonti sindacali
Raccolte negli archivi storici della CISL e della CGIL e della UIL soprattutto negli anni settanta e ottanta
Una tipologia di fonti di grande interesse che anche qui spesso sono fatto oggetto di ricostruzioni parziali o settoriali e che invece in questo libro vengono ricondotte all'interno di una storia più ampio naturalmente ci sono anche altre fonti
Quella della democrazia cristiana della Svimez evidentemente e anche un'attenta lettura dei quotidiani che è fondamentale per quella legislativa Public opinion di cui parlavo prima il Corriere della Sera la Repubblica la Stampa
E naturalmente i periodici e le riviste dunque il libro
Per chi non l'ho ancora letto organizzato in cinque capitoli che seguono un ordine diacronico c'è una densa introduzione dell'autore c'è un utilissimo indice dei nomi sempre utile
Nel quale spicca il nome di Pasquale Saraceno la cui vicenda biografica fa in qualche modo da filo rosso del volume
Così come la Svimez costituisce un filo rosso del del volume giacché essa è stata ed è un attore della formazione di quel di quel consenso comunque di quel dibattito pubblico sul sul Mezzogiorno
Dunque io mi concentro principalmente sui capitoli due tre che a mio giudizio su solo il cuore del libro darò qualche rapido informazione sugli altri per seguire un po'il filo dello dello sviluppo del libro
Nel primo col nel primo capitolo come diceva dottor Manzella si dà conto della centralità della questione meridionale di nel secondo dopoguerra basti pensare non aggiungo altro lo schema Vanoni
O alla nota la Malfa il posto che il Mezzogiorno va in questi in questi documenti fino a ciò che ha ricordato il dottor Manzella quella quell'espressione di di Piero Bassetti quando dice che lo sviluppo del Mezzogiorno cito e preciso interesse dei lombardi
E qui siamo evidentemente all'inizio degli anni settanta
Dunque nel secondo capitolo l'autore si concentra sulla crisi degli anni settanta che sulla fine del ciclo espansivo post bellico che ha essenzialmente tre conseguenze genera una forte recessione nel Nord
Contribuisce all'incepparsi del meccanismo dell'intervento straordinario
E terzo mette in ginocchio il modello fordista dell'industria
E da qui deriva una minore attenzione per il Mezzogiorno
Peraltro vi era la necessità non più di espandere la capacità produttiva ma l'efficienza in una fase in cui il deterioramento dell'efficienza gestionale nelle partecipazioni pubbliche in particolare si manifestava palesemente e la ristrutturazione che ne seguiti Stones fondi ma anche di nuovo attenzione dal Mezzogiorno come nel caso della legge seicentosettantacinque del mille novecentosettantasette di cui l'autore ricorda le risorse andarono per l'ottantacinque per cento alle imprese settentrionale
Questa fu una fase di crisi
Esistenziale oltre che di difficoltà finanziaria per per la Svimez come emerge dai verbali del consiglio di amministrazione e anche dalla corrispondenza di di Saraceno
Tra gli altri con con Gino Martinoli
Di cui più avanti l'autore riporta un Scar uno scambio molto significativo sulla centralità o meno della piena occupazione per la politica economica
Saraceni evidentemente riteneva che fosse centrale Martino lì era già scettico
E che sta nascendo riprende quasi letteralmente dal capitolo ventiquattro della Teoria generale
Dickens
Le do perché Izzo scrive che se ci sono nove milioni di occupati un milione di disoccupati non bisogna occuparsi impiegare in maniera efficiente i nove milioni ma bisogna occuparsi del milione restante di di disoccupati
Dunque la Svimez che nei primi anni non aveva goduto di contributi statali si trovano a dover contare sempre di più sui contributi privati e all'inizio degli anni ottanta con l'uscita di soci fortemente simbolici
Come credit
ENI FIAT faceva eccezione in questo in questo quadro sbranano riporta la Mediobanca di Enrico Cuccia
Cuccia che Saraceno ringraziamo nel mille novecentottantuno cito la pagina sessantasei riconoscendo in lui sono parole di Saraceno immutato il Cuccia degli anni Trenta che ho conosciuto nel lavoro comune del primo IRI
Dunque la crisi distolse lo soltanto fondi ma anche fiducia dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno nel suo insieme tanto che nel mille novecentosettantotto cioè quarantacinque anni fa
Saraceno registrava sono parole di Saraceno il risorgere di controversie che credevamo spente per sempre il risorgere di controversie che credevamo spente perse
Su questo incidevano anche altri due fattori internazionali
Il primo già da un quindicennio già dal mille novecentosessantacinque la Banca Mondiale avrebbe interrotto il proprio finanziamento al Mezzogiorno che significava anche interruzione di quel controllo sulla gestione dei prestiti
E lo aveva interrotto sulla base dell'argomentazione per cui l'Italia era oramai alla metà degli anni sessanta un Paese marchette legge Bondi che poteva finanziarsi sul mercato a tassi di mercato
Il secondo fattore internazionale e l'allargamento della Comunità economica europea all'inizio degli anni settanta con l'ingresso di paesi Irlanda la Repubblica d'Irlanda il Regno Unito segnati anche sita divari dualismi e anche questo distogliere la su un altro piano attenzione e in certa misura fondi dal Mezzogiorno
Che pure nel secondo dopoguerra era stato al centro dell'attenzione di istituzioni finanziarie europee e internazionali come la Bei come la banca mondiale
Nel terzo capitolo
Si parte dalla costituzione delle regioni
E anche dall'intuizione di alcuni rischi lasso di nuovo parlare l'autore quando cita Mariano Rumor
Che all'inizio degli anni Settanta scrive così del pericolo di organi locali autonomi e autarchici con piena indipendenza a guisa di satrapia e di clan
Il giudizio di sbrana sull'istituzione delle Regioni
E negativo molto negativo A pagina novantuno scrive ebbe conseguenze assai negative perché sono parole sue finì per raggiungere al sistema politico italiano una nuova stratificazione nella distribuzione della spesa pubblica
Ma con rendimenti come sappiamo assai differenziati tra le Regioni
E qui appoggiandosi a un classico Tottenham Filippo sbrana ricorda che l'efficienza delle regioni
Ieri come oggi ricalcava inevitabilmente i livelli di sviluppo già acquisiti in passato
Che a loro volta confezionavano quelli raggiungibili in futuro
Iniziava emergere una contrapposizione tra regioni del nord e regioni del sud lungo tutto lo spettro politico
Tanto che si parlava di Alleanza delle regioni Beckett
Insomma dieci anni di crisi
Tra l'inizio degli anni settanta e l'inizio degli anni Ottanta avevano spazzato via
In un tempo relativamente breve dal punto di vista storico la memoria dello sviluppo post bellico
Si manifestava allora forse anche un fenomeno generazionale
Nel senso che nel mille novecento sessantatré avevano compiuto diciotto anni nati nel mille novecentoquarantacinque
Nel mille novecentosettantotto avevano compiuto diciotto anni con i quali erano nati nel mille novecentosessantatré
Ben dopo
La guerra e la sua memoria
Vi era senza dubbio anche una forte perdita di efficienza della Cassa per il Mezzogiorno
Le Regioni giù subentrarono la cassa in diverse materie e furono cooptate nel suo consiglio di amministrazione con una pluralità di interessi e di voci che era esattamente ciò che la costituzione di un ente unitario aveva su consiglio degli americani fatto proprio dagli italiani inteso fare
Fino a quando nel mille novecentottantaquattro dopo una fase difficile la cassa fu sciolto
Emergevano anche nuove tendenze di fondo nella struttura dell'economia è una delle principali era la terziarizzazione
Che segnava la fine dell'ambiente di fabbrica con tutto ciò che esso aveva Rapp
Santato sotto il profilo materiale e simbolico
Aprendo la via cito ancora parole dell'autore aprendo la via al dispiegarsi di un individualismo competitivo essenzialmente antisociale
Iniziava il riflusso e del resto già nel mille novecentosettantotto nel nel rapporto Censis si trova un accento sull'individualismo e su questo riflusso
Sarò rapido sul quarto sul quinto capitolo del quinto capito il quarto capitolo segnalo solo un passaggio uno scambio tra tra Pasquale Saraceno e Antonio Maccanico
Saraceno lamentava il disinteresse verso il Mezzogiorno
E Maccanico gli rispondeva che se far valere le ragioni del Mezzogiorno in periodi di crescita e di espansione è difficile
In periodi di rallentamento di recessione è veramente un'impresa sovraumana così stridente
Si arriva alla costituzione delle varie leghe la Liga Veneta la Lega Lombarda la lega nord
C'è anche una nota molto interessante a pagina centocinquantanove magari l'autore ci dirà di più Siga starà by per italiani nessun ruolo essi svolto di ritorno in Italia nella loro collocazione politica
Comunque arretrano in quegli anni negli anni ottanta
La Democrazia Cristiana il Partito Comunista anche in aree tradizionalmente bianche rosse
Così come recava le industrie e sbrana nota acutamente che lì dove la grande industria reggeva alle trasformazioni teneva meglio anche l'idea di unità del Paese come per esempio in Piemonte diversamente dal Veneto
Invece era trainato dalle piccole e medie imprese
Quinto capitolo anche qui rapidamente e poi farò qualche brevissima considerazione conclusiva
Nel quinto capitolo si parte con pagine molto dense dal terremoto dell'Irpinia
Sbrana ricorda che alla fine
L'allargamento dell'area degli interventi coinvolse alla fine ben sei centottantasette comuni
Alcuni dei quali distanti oltre duecento chilometri dall'epicentro e quindi a un iniziale fase di solidarietà subentro la disillusione lo scetticismo e poi l'ha aperta
Diffidenza della contrapposizione ma qui il passaggio chiave
E intorno al mille novecentonovantadue
Non soltanto perché il governo fissava con decreto la cessazione dell'intervento straordinario ma perché l'alleanza
Tra la Forza Italia di Silvio Berlusconi e la Lega Nord di Umberto Bossi siamo al mille novecentonovantaquattro e quindi in generale l'incardinamento nelle coalizioni di centrodestra
E non solo quelli delle ragioni esclusivista da dare della questione settentrionale avrebbe segnato i successivi trent'anni fino ai giorni nostri fino alla cosiddetta autonomia differenziate
E il risultato fu un acuirsi dei divari specie in termini di occupazione specie dopo la lunga grande recessione
Non ancora pienamente superata dall'Italia al momento dello scoppio della della pandemia dal due mila uno oggi oltre un milione di persone ha lasciato il Mezzogiorno
Sia pure un mezzogiorno molto più avanzata diversificato di quello uscito dalla Seconda guerra mondiale certamente
Dunque e finisco
Nei miei quindici minuti di quindici minuti che mi sono stati assegnati
Il ci sono tre immessi fondamentale che questo libro
Che è molto ricco la cui ricchezza difficile restituire in quindici minuti ci sono tre messi fondamentali che questo libro individuo
Il primo
E la sovrapposizione tra il passaggio dalla cosiddetta prima alla cosiddetta secondo Repubblica come il passaggio dalla centralità o dominanza della questione meridionale alla centralità o dominanza della questione settentrionale
La grande frattura del titolo di questo titolo non è tanto la grande frattura geografica economico-sociale è una frattura politica e storica e il passaggio la frattura tra due epoca storia
Il secondo nesso che l'autore in qualche modo riprende da Paolo fra Scanni se capisco bene e quello tra crisi economica e crisi politica cioè l'incidenza nella storia d'Italia delle crisi economiche su un tessuto politico e sociale
E il loro riverberarsi anche con un ritardo temporale consistente a volte un aspetto che non è sempre stato
Valorizzato adeguatamente dalla storiografia
Il terzo messo consiste nella individuazione come ho detto di una relazione tra industrializzazione e questione meridionale e tra de industrializzazione e questione settentrionale
In cui l'autore inserisce anche una riflessione finale sul populismo sono tre messi collegati che si influenzano a vicenda forse il terzo per il suo impatto economico sociale sul piano collettivo e individuale
E il più forte il più duraturo
Finisco ancora una volta facendogli ascoltare le parole dell'autore o di chi l'autore
Chiama in causa
Profeti che restano le parole di saraceno nel rapporto Svimez del mille novecentonovanta
Le leggo ritornare a una politica per il Mezzogiorno ispirata dallo sviluppo e non all'assistenza ad una visione strategica di medio-lungo periodo e non soltanto la risposta precipitoso ai bisogni emergenti
Alla netta separazione anziché alla confusione fra potere politico e responsabilità gestionale tutto questo significherebbe battere il blocco sociale
Che blocca la questione meridionale
Grazie
Allora
Dato capitolo
Finito davvero i comprimari Filippo per per la chiusura che ha messo e anche la passione che ha messo nella costruzione di questo libro questo è un libro che giustamente Giovanni ha definito
Politico prettamente morto politico ma anche molto sentimentale dominato da un'idea forse
Un'idea che quella secondo me da approfondire davvero cioè dall'idea di un filo conduttore segnato
Dal da lì dal concetto di solidarietà
Questa solidarietà si sarebbe espressa sino a una certa fase della nostra storia con una frattura indicata negli anni settanta
Riassunta soprattutto nella formarsi nella nel in quella fase sorta di disgregazione delle politiche pubbliche delle politiche intervento straordinario
è il caso di quella interferenza del delle regioni sulla linearità dell'intervento straordinario della politica della Cassa per il Mezzogiorno e ci tornerò e dalla crisi quindi dal dalla necessità di attrarre risorse verso le capitali dell'industria fordista dove si vive una crisi operaia che metteva in discussione anche il controllo sindacale tu qui hai fatto
Anche arricchito di cose veramente molto molto significative quando
Giampaolo diceva questo non è un libro nella nella nota cioè il cortesemente mandato ma sono più libri dice una cosa vero perché ci sono tante di quelle cose che tuttavia meriterebbero anche uno sviluppo un approfondimento gli anni Settanta secondo me sono orribili
Belli solo perché si afferma una sorta di Uefa perché era mancato unitaria
E e nonostante le il le le le grandi fratture dei capi avvenga uno si consolidano dei diritti sindacali dei diritti sulla comodo
E e anche la formazione di un sistema sanitario sono orribili perché sono rivela rivelatori di tante fratture anche fra nord e sud che non sono segnati soltanto dalla dal problema della della riconversione dell'industria fordista e dall'interruzione degli investimenti
Delli industriale nel Mezzogiorno dal passaggio ad una politica di trasferimenti di spesa corrente ma sono segnati da una divisione del Paese in due un Nord
Con fenomeni terroristici che travolgono le fabbriche quello diventa davvero un problema
Per la guida e l'egemonia dei partiti della sinistra e anche del sindacato sul movimento operaio e un Sud che viene completamente conquistato dalla mafia e dove dagli anni settanta e poi negli anni ottanta si svolgono i più grandi crimini mafiosi che raggiungono un livello di violenza
Sul sul sistema politico locale poi anche nazionale
Molto significativo e dal contrasto che la magistratura di altissima professionalità
Effetti esercite svolge nei confronti di quella mafia di cui per la prima volta veniva intercettata la fattispecie di reato prima con la legge La Torre poi con l'istituzione del premio di Falcone e Borsellino la mafia vince il processo ma poi perde la sua per la propria presenza noi non avremo più nella battaglia contro la mafia quel livello di professionalità e di competenza
Che aveva fatto sì che si istituissero Sisto mistero procedessi soltanto nella consapevolezza di potere arrivare a dei risultati cosa succede quindi quando noi ci ritroviamo cioè praticamente in questi la Israele nel sequestro Moro cioè c'è una grande tragedia anche nella politica nazionale cioè si arriva su un'ipotesi di formula politica nuova fatta dalla sinistra tra l'altro con molta timidezza ancora c'è un un episodio gravissimo di interferenza di i conti di come dire di legame fra terrorismo di sinistra eh servizi segreti sicuramente comunque queste sono tutti farà farà paradigmi che non interessano no in particolare se non per dire che diciamo ridusse perché riferirsi solo al lo sgretolamento dello Stato attraverso la fonte e quindi delle politiche pubbliche attraverso la formazione delle regioni e la difficoltà che vive l'economia italiana è l'economia meridionale perché cioè la cosa del fordismo ma che nella crisi riusciamo a vista
Riduttivo tanto è vero che tutti giustamente
Parli anche della economia oltre che de della delle politiche leghiste che si prostituiscono intorno in fondo alla alla formazione della terza italiano in particolare il vento leghiste ovvero territorialista
Che c'è
Un consolidarsi di disordine pubblico che Carlo Trigilia che è stato peraltro ministro
Per la coesione territoriale a riassunto in un saggio che non è molto conosciuto che si intitola dinamismo privato il disordine pubblico cioè negli anni o oltre a agli scandali meridionali del l'Irpinia Gaeta che tu giustamente i fedelissimi e cicli si consolida un un un uno stile digestione delle politiche pubbliche io adesso con precisione
Ma e di diciamo di affermazione dell'arte di arrangiarsi nelle politiche pubbliche dove salta completamente l'idea di una programmazione delle politiche pubbliche che era stata forte
Con la Cassa per il Mezzogiorno con la programmazione
Degli del dell'inizio degli anni sessanta e che aveva avuto una sorta di strascico e di sopravvivenza ma lì davvero si rompe qualcosa Jorge assumere tutto questo nella formula della disgregazione del fatto che lo Stato
Perde la sua capacità di governo lo peggiora la qualità dello Stato mi ricordo una citazione di Francesco Saverio Nitti
Che nell'introduzione di a un libro di Vincenzo Giuffrida
Ricordava addirittura lui sosteneva che il il la pubblica amministrazione italiana non era mai stata di cattiva qualità nemmeno durante il fascismo dove nonostante alcune forme di del diciamo di peggioramento della qualità della pubblica amministrazione però era era sopravvissuta una pubblica amministrazione capaci di programmare di gestire alcune pensate alla bonifica integrale Serpieri
O di alla nascita di ieri durante il fascismo e al modo con cui Beneduce condusse un'operazione che non era per niente fascista ma è stata la più grande riforma che ha consegnato finanziaria industriale che ha consegnato alla politica italiana
Allora mi è venuto di pensare a a a a me e a come ho io ricostruito la scusa se faccio la protagonista ma non vorrei proprio fare ma come mi è sembrata a me che cosa mi è sembrato ammette
Cosa mi è sembrato di quella fase originaria dell'intervento straordinario della politica di ricostruzione e di sviluppo intorno a un'idea di politica monetaria e di politica industriale
Qual è era riassunta nelle strategie bancarie di Donato Menichella già presidente dell'IRI
Direttore del Lirico Beneduce e nell'attività che conduce presso la Banca mondiale per la attrazione di finanziamenti esteri cioè di dollari che dovevano servire
A tenere in equilibrio la Lina e la bilancia dei pagamenti qui c'è una visione
Una visione sinergica tra internazionale nazionale fondata sull'atlantismo ed europeismo una capacità di programmazione per cui la Svimez
Predispone i piani per la realizzazione degli interventi degli investimenti industriali della cassa che non sono solo infrastrutturali anche nella prima fase
Sì ci sono sono infrastrutture energetiche e fra queste infrastrutture energetiche ci sono gli impianti irrigui enucleare
E si realizza la centrale nucleare nel sessantaquattro
Le stesse
Cosa c'era lo Stato
Che funziona i partiti politici una sinergia il sindacato
Di Vittorio non ostacolò
Nella nascita della Cassa per il Mezzogiorno nel piano Marcelo c'era un sindacato profondamente consapevole della necessità di realizzare certe riforme poi c'era stata anche la cioè il Partito comunista era un partito innovatore in quegli anni come lo era sindacato oggi il Partito Comunista i suoi residua i suoi eredi non sono affatto il non lontano dice non non non guardano con favore gli investimenti innovativi in particolare
Materia infrastrutturale di infrastrutture soprattutto delle comunicazioni secondo me e c'era una sinergia fra Stato ordinario è stato straordinario
La cassa si appoggiò ad un comitato per i ministri del Mezzogiorno significa che tutte
Le politiche dovevano convergere verso l'obiettivo di raggiunto di realizzare la convergenza e Investimenti
Tutto questo fu fatto per un certo periodo senza avere né il ministero delle partecipazioni statali
Ne il ministero per il mezzogiorno e las quando nel mille novecentocinquantasei si fece la legge e qui io dico una cosa che so che non è molto
Gradita nel senso ma io ci credo molto e ci credo proprio perché le imprese pubbliche di oggi sono molto migliorate fuori da certe come dire doveri politici doveri dettati dal dalla politica e dalle politiche speciali affidati a ministeri ad hoc nel cinquantasei cinquantasette si trovava all'intervento straordinario e si fa nasce il ministero delle Partecipazioni statali qualche cosa che non funzioni
Funzione anche cambia che anche qui si rompe qualcosa nello Stato perché si rompe qualcosa nelle politiche industriali le politiche industriali private quelle pubbliche vengono separate le rappresentanze industriali pubbliche e private vengono separate e soprattutto la politica della cassa risente belle linea che vengono date dal ministero delle Partecipazioni statali cioè gli occhi indirizzi di investimento che per molto tempo sono ottimi e poi i i rischi i risultati di queste di questi investimenti
Sono stati anche buoni però non poteva durare tanto perché dietro c'era un utopia ed era un'utopia di numeri di tonalismo quantitativo cioè che bisognava realizzare una certa quantità di investimenti nel Sud
A prescindere completamente dall'individuazione
Delle interesse e delle politiche di incentivazione che furono fortissime
C'era all'inizio questa enorme sinergia fra industria pubblica industria privata quella che ha reso l'Italia estremamente competitiva e per cui si realizzano gli investimenti nell'industria McKee realmente l'Italia entrò nel mercato internazionale con produzione di qualitative di massa e entrò nell'energia avevo un'industria chimica molto potente è si affacciò sulla frontiera tecnologica
Poi c'è da capire perché tutto questo
Sì questo processo si è rallentato certo per le cose che hai scritto tu però forse c'erano pure dei segnali precedenti e perché la spinta autonomistica Filippo c'era stata anche prima
Prima ancora delle belle Piemonte del negozio stato un Melis un esercito volontario per l'indipendenza siciliana che ha fatto una guerra
Per arrivare alla separazione della Sicilia era un'idea riservazione razione sorretta dagli agrari forse un po'dalla mafia ma vi assicuro per avere un posto odiata
Che aveva un forte consenso anche tra gli intellettuali siciliani e nelle università
A questa cosa quella politica di questa
Trova la soluzione la trova Degasperi per l'Alto Adige la trova Sturzo con lo Statuto regionale che ahimè poi ha avuto una sorte che insomma io proprio lo dico se addio ormai carissimo amico Ercole Incalza penso dei siciliani si sono fregati anche con questa cosa però i primi anni di statuto regionale sono stati anni anche di forte sviluppo industriale della Sicilia
Intorno all'idea di uno sviluppo delle energie
C'era questo in fenomeni di disgregazione si erano manifestati anche prima io posso ricordare soltanto una cosa
E cioè mi ricordo che ha ho conosciuto bene Gabriele Pescatore Gabriele Pescatore estremamente attento ai fattori amministrativi
Ai fattori di governo dei processi e degli allestimenti e dell'utilizzazione della pubblica amministrazione in chiave corretta e quando a un certo punto la programmazione istituì il CIPE si cominciano a fare i piani
Chimici e era dalla Cassa per il Mezzogiorno arriva arrivò un piano chimico frazionato il mille piccoli piani perché potessero passare la casta di allora la programmazione di allora differenze
Quella roba lì non e non Gabriele Pescatore avvenivano poi c'erano investimenti già strani sette diciamo ridondanti e che riflettevano poi in fondo un'idea che l'industrializzazione che era la la strada giusta non c'è dubbio che comunque l'industrializzazione
Incentivata potesse risolvere il problema dell'occupazione nel Mezzogiorno qui mi ricordo il caso dell'Alfa Romeo cioè il primo investimento e poi il nuraghi torna a fare il manager per portare l'Alfa Romeo a Pomigliano d'Arco siamo negli anni Sessanta quindi ancora non c'è
Non ce ne non ci sono né le Regioni né la cosa e e a un certo punto si vede imporre dalla Democrazia cristiana di De Mita che ora rimpiange amore parliamoci chiaro cioè magari ex post
Un investimento a ad Avellino
E che invece l'impianto di Arese rivendicava un po'assente la distribuzione delle strategie industriali di questo gruppo che mirava peraltro a creare competizione nell'industria turistica e lunedì se ne va
C'è Taranto il raddoppio ma c'è anche il centro siderurgico di Taranto il quinto centro siderurgico di Taranto che poi per ragioni del tutto casuali
Non viene realizzato che faceva parte di un pacchetto Colombo che costituiva la risposta a che cosa la scannati anche un suddito che aveva anche espresso un voto fascista Movimento Sociale Italiano
In parecchi posti in cui montarono un po'anche la la 'ndrangheta chi chiedeva per la distribuzione delle sedi della del della regione perché vanno poi in parte a Reggio Calabria pur Catanzaro quell'eccetera
Questo due anni prima che ci fosse quella meravigliosa lotta sindacale
Che tu hai ricordato
E però prima della quale c'era questa roba l'altra cosa che ricorda Rossi Doria
Che è stato un grande meridionalista che ha sempre cercato di puntare l'attenzione sulla sull'equilibrio fra investimenti industriali investimenti in altri settori perché il Mezzogiorno intanto cambiava
è stata la quel quel famoso me Mezzogiorno di fuoco c'è la disgregazione sociale
E e la la difficoltà di controllo da parte del sindacato che si rivela anche nel corpo nelle lotte braccianti la rivolta di amore di Battipaglia con dei morti e che rivelava un'assenza di controllo per il sud della strategia nelle aree interne che si andavano spopolando
E che riversavano una popolazione sprovveduta ma comunque senza un'organizzazione prova nello nei borghi o nelle città quindi non è che c'era solo il disagio del Nord rispetto agli immigrati
C'era anche tutta questa roba per cui c'è un istituto grande borghi rurali che gonfiavano lecita meridionali che gonfiare uno è una legge sullo che nel sessantadue no tassa
Non passa perché la mafia cominciano a controllare gli appalti non perché gliene fregasse particolarmente degli appalti a Telecom cominciano a fare quei traffici illeciti che volevano Richey club Baggio e quindi lì nasce anche un'economia dei servizi
Apertura sportelli bancari ma poi la diffusione di centri commerciali eccetera
Quindi non è listini anche Rete la manifestazione finale che cosa può giustificare che quelli del Nord si erano arrabbiati perché c'era tutto sto trasferimento di risorse verso il Sud
Sicuramente un buon motivo tra l'altro gli immigrati quelli della lega molti erano ex indicherà gli originali in Veneto e Lombardia e il Piemonte che non avevano nessuna voglia
Di fare queste cose però quello e di da fare ancora dei trasferimenti però quello che succede che rivela il fatto che lo Stato non c'era più e non c'erano più i partiti
Esattamente il fatto che nel novantadue il sistema politico italiano viene distrutto dalla magistratura Tangentopoli è un altro vulnus nella capacità dello Stato italiano
Di riuscire a dimostrare
Che ha possibilità di governare sì sto finendo di governare nei processi politici
E di guidare questo Paese
Io credo che in quella fase tra l'altro so scandalosi rivela Milano però tutte le cose avvengono riguardo buttate Suzuki uccelli si cominciano ad essere dopodiché appare la corruzione dei partiti eccetera erano tutti al Sud benissimo c'è un trasferimento di voti dalla lega al sappiamo la fine che hanno fatto anche questi quindi e sappiamo anche la fine che hanno fatto
I partiti i leghisti un punto però un punto fondamentale nel novantadue non si poteva più parlare di su
E quindi non è che quella è stato il precipitare di una si ci sono state proprio davvero le responsabilità del Mezzogiorno
E ieri c'è stato una fortuna che ci è caduta dal cielo come ci sono cadute che non è stata saputa gestire comici sono sempre cadute dal cielo
Gli stimoli esterni e e ci va bene Maastricht la preparazione dell'Euro e quindi la nascita di diverse politiche per lo sviluppo regionali
Per fondate sui fondi di coesione e sulla programmazione la politica di programmazione aveva un obiettivo quindi abbiamo spesso discusso con Adriano cioè l'idea di beh io ho fatto parte della esperienza della rivista Meridiana dell'istituto meridionale i sensori centri sociali quando io che mi sono sempre battuta per le infrastrutture
Per la la qualità della politica di intervento straordinario quando Viesti o altri dicevano abolire il Mezzogiorno pendio professore già Rizzo
Voleva dire finiamola di parlare del Sud come di un luogo di perdizione solo malati eccetera ritorniamo a fare delle politiche di investimento
Questa cosa è stata dedicata devo dire che Fabrizio appuntato moltissimo sulla
Programmazione con Ciampi come
Occasione per riformare la pubblica amministrazione nazionale e locale ovviamente tutto questo è stato fatto orientando le politiche soltanto verso soprattutto verso le regioni ma questa è la politica dell'Unione europea è investimenti locali però quei pochi investimenti infrastrutturali che sono stati fatti ad un portico sullo si va a guardare open collisione è vero che sono stati fatti
Benissimo
E quello che io voglio dire e che l'altra occasione
Per cui ci siamo ritrovati oggi ci ritroviamo senza capacità programmatoria senza Stato senza partiti essenza una qualità della politica adeguata cioè senza quelle sinergie cioè si sono sostituite dalle sinergie viziose
Con le sinergie viziosa ci siamo arrabattata i ora ci ritroviamo con una politica che non ha funzionato uno
Per le ragioni che abbiamo detto l'attrazione di investimenti solo sul territorio su soprattutto sul territorio settentrionale basta guardare la causa dell'alta velocità che si ferma a Napoli o altri investimenti sulla portualità che non sono stati fatti
E poi
Perché sono stati utilizzati anche gli stessi fondi strutturali a questi fini e e e poi svolto è stato che anche l'industria settentrionale c'è anche anche il modello nazionale andrà rivista ciò tu fai una cosa generale con una visione ma questa visione generale che stiamo cercando di riprendere abbiamo cercato di riprendere finora avuto un limite devo dare veramente adatto alla Svimez e di essere stata l'unica istituzione per cercare questo Rubicone nella dizione nazionale dei rapporti fra le aree le le aree territoriali
Perché non è più così perché è cambiata la già dopo
Mi dica con con
E dobbiamo chiudere e quindi anche il PM R R secondo me secondo secondo molti ha avuto il difetto nel momento in cui è stato possibile riproporre un discorso Moretta sviluppo investimenti innovativi e di qualità che ha avuto la capacità di riproporre una visione nazionale fondata sulla quantità ancora la ministra come si chiama Carfagna
Diceva che aveva raggiunto il quaranta per cento del no e poi non c'era l'alta velocità non c'era
Le scuole
Non so e lei che cosa si è rivelato però che per quanti difetti tu possa indicare nei soggetti che indicano queste politiche quando poi si devono realizzare non c'è lo Stato non c'è la pubblica amministrazione e non c'è la buona non c'è la visione
Oggi con ferro nel braccio di cui è protagonista mercoledì io amo infinitamente messaggi come Adriano
E si sta anche tentando e non a caso ci siamo ritrovati ultimamente insieme anche in queste battaglie a ribaltare completamente il paradigma e a far capire che o si ricostituisce una visione alta anche della nostra collocazione internazionale
E dei rapporti con lui l'esterno a noi oppure quella visione dei rapporti e asfittiche siccome qua c'è Giorgio Benvenuto gli voglio sognare un piccolo omaggio ricordando fa sapere Emanuele Macaluso
Emanuele Macaluso che si era molto distaccato cercherà anche grande amico di alcuni che era molto distaccato dal dal danni dalle politiche elettrici soprattutto quando c'è stata l'alleanza coi cinque se quella cosa lì ha fatto regredire
Il le politiche per il Mezzogiorno Celebre cittadinanza tratti in quel modo quota cento il Sud è ritornata ad essere un Sud assistito e via ha rilanciato l'idea perché la le diciamo l'istituzione più credibile a oggi è rimasto il sindacato
Di un sindacato europeo quindi vedo ma
Questo come ricordava parte grandi stimoli
Io ero dimenticato un po'
Richiedono più era il primo libro nella questione settentrionale la questione secondo il cross la storia economica
Sessantasei
Particolare
è ingordi
Non rendeva la conosciamo caratteristiche ridurre sì alcuni passaggi della vita dell'astinenza anche il trauma e duro utilizzino respirare il disinteresse verso Suzzani difficoltà della Svimez aveva con l'abbandono di alcuni per cui a questo punto preparò la variante inutile ricavare foto Bormio fallimentare insomma pertanto però diciamo io meno
Ma l'ok
Vecchi caccia coordinati diciassette e cinquanta
Ho guardato e assicura
Allora dispiace
No io cerco di
Dire alcune cose forse abbastanza non coordinate ma anche dando in Consiglio diciamo lavoro futuro perché questo apre un discorso apre molti discorsi
Discorsi ancora molto in aria
E che sono molto scomodi
Da sostenere
Anzitutto dagli offrire
Un Consigliere non parlare poi di solidarietà
Parliamo di convergenza di interessi perché solidarietà il federalismo solidale è un'idiozia
Cioè offre un serio un federalismo e uno e razionale
Ed è l'applicazione della Costituzione
Anzi secondo l'evento l'elemento critico che oggi tutte somma
Che non è all'attenzione del dibattito ma che oggettivamente lì il disegno di legge Calderoli le implicazioni le interpretazioni che io però in un certo modo
Quello non è un disegno di legge per l'autonomia rafforzata è un disegno di legge per costruire quello che fanno tutti nel mille novecentosettantacinque aveva già proposto con la Commissione Prodi tra l'altro
Quindi quelli è una è e lì sono interessi perché fattibili che era un tono antimeridionalista quindi c'è un filo conduttore che andrebbe attentamente eh
Sviluppato
All'insegna della convergenza degli interessi che poi il discorso che ha fatto con che ora lei ha e e questo cioè into può avere un piano il piano deve essere la composizione degli interessi e va be'se è un Piano nazionale c'è poco da fare l'Europa dice voi siete fatti di nord e sud
Olio e sui citate
Ho cercate di realizzare qualcosa che sia una convergenza nord-sud e oggi è talmente evidente la convergenza che il Sud decreta vere una spinta enorme per risollevare il Nord
E questa non c'è nessuna parte degli spot cioè il fatto che il Nord eh
Declinato in modo per certi versi più drammatico del Sud negli ultimi trent'anni è il vero problema
E perché è declinato per le grandi illusioni che hanno governato dal nord perché hanno distrutto lo Stato eccetera eccetera eccetera
Allora secondo me va rovesciata prove la crisi è il Nord nessuna subito ovviamente come sempre schiaffi
Calci e così via e non ha saputo nere agire nel Conte nei argomentare questo fatto
Allora allora qui secondo me in un turno in un prossimo lavoro
Occorre andare alla ricerca delle grandi illusioni non abbiamo commentato qua un libro che si chiamava la grande illusione ci sono state due guerre mondiali
Sulla base di quello Eura Cerci ci avviamo a qualcosa
Di drammaticamente che non sappiamo neanche che cose ma le grandi illusioni del Nord
Che hanno distrutto
Quel poco di buono
Che la Svimez la Cassa del Mezzogiorno gli americani avevano consentito anche di fare un certo punto si son fermati
E e noi avevamo anche intrapreso una strada autonome io penso a quando Bassetti dice
Che il Sud ma perché c'è una convenienza qual è il mercato interno che mette in moto il miracolo sud con gli emigrati da una parte le rimesse degli emigrati
E lo sviluppo economico del successivo con la riforma agraria che consente di fare cassa lari costanti enormi progressi di produttività che praticamente sono i beni salario per quelli che vanno al Nord tutta questa coerenza fortissima che c'è fino agli anni Settanta quando arrivano le regioni
E arriva Fanti
Allora e ma qua nell'illusione di fanti tanto per capirci e di Prodi Prodi poi ce lo diceva lui aveva studiato il mercato delle piastrelle ci diceva va fatto e come facciamo noi
Quando si inventa il mito del distretto industriale
E occorre vedere cosa c'è dietro quel vinto
La specializzazione flessibile di Priore San Bello che diventa il modello italiano esportato nel mondo
E ma è basato sul nulla
Purtroppo sostenuto dai migliori cervelli della nostra almeno tra gli economisti
Penso a Becattini penso a Brusco
E
No va be'Carlo cioè io non lo considero un economista e quindi lo perdono aeroporto ecco no no no no no però lui certamente anche è una delle scale anche anche barche a remi superò diciamo l'ideologia del distretto industriale
Che quando Becattini dice noi nel bene la nel mondo globale siamo forti proprio perché abbiamo questo modello è la grande impresa non serve più
Beh facciamo le privatizzazioni non perché ce lo dice Becattini perché il ce l'ha detto qualche d'un altro dal fatto che per però le facciamo
E con gli osanna di tutti quanti
Distruggiamo la Elettronica distruggiamo la chimica cioè buttiamo a mare e basta Lettieri
Purtroppo nessuno mi viene ma il nome del sociologo che ci dice la distruzione dell'Italia giuste anche io è Gallina c'è una luce al all'opulenta ma insomma sapevamo già
E però importante allora questi miti vanno esplicitati vanno criticati e da lì si capisce perché la divergenza nord-sud diventa conflitto
Perché quando questi non Rhiannon nessun risultato
E si trova ritagli Sala che le uniche in modo indiretto della concorrenza sono le svalutazioni interni perché siamo nell'Euro non abbiamo più la di come dire alla sovranità
Valutare gli anni e noi siamo un'aria valutaria mente non ottimale ogni sua annotazione penalizza più il sud e il nord guadagna con le esportazioni
Andiamo incontro a una discrasia che è una conflitto latente che non viene molto nessun perché nessun del paziente
Perché crede che di essere appunto amministrata in quel modo e con tutto l'assistenzialismo e ciò comporta che arrivava al reddito di cittadinanza Massucci a quarantun per cento e colorita individuale di essere povero
Il North celate sul venti per cento nel rivali dieci
Queste la dinamiche allora queste e
Il termine della
Specializzazione flessibile che ancora in a ungere per esempio
Foie ed un grande economista che parla del né con tanto di corna ludici ma questo mica il modello giusto poi dobbiamo fare con quello che abbiamo ma non è certo questa la la strada cioè e non a caso lui scompare queste cioè
Dominante e quindi il Veneto parte e così via e anche lì
Ricostruiamo un po'negli anni la politica valutaria del Paese dovrà capiamo anche le conseguenze che abbiamo anche alla sei sette cinque capiamo Carli che si oppone come dici te sei sette cinque perché dice questa non è politica industriale
Ed è spiazzare totalmente del sud
Quindi secondo me l'analisi prima molto fredda deve essere appunto meno solidarietà perché non c'è nulla
In un Paese che possa vivere sulla solidarietà può esserci l'afflato giorno Harold questo radicamento no no diceva messo
E è la convergenza ed è e occorre avere una visione che in cui si converge è oggi certamente questa visione come diceva anche lei a che cosa dovrebbe essere verso il pick and RR e l'ultima ciambella quelle un intervento straordinario sull'Italia
Esattamente come la cassa era l'intervento straordinario
Italiano per il Mezzogiorno per
E Italia il metanolo economico venuto fuori allora oggi ci dovremmo chiederci come facciamo fare un nuovo miracolo economico nella complicatissima situazione
è vero ma consente se arrivo marziani ci va a voi siete siete il Mediterraneo oggi il Mediterraneo
è praticamente la nuova globalizzazione deve fare i conti con questa cosa e voi dovreste essere la Rotterdam su sul punto se non fate questo siete spacciati
Questo però Mino mi sembra che sia in discussione
Sia nella transizione energetica altre gallerie a fare il piano Mattei chiamate va bene per lei va benissimo non certo per la transizione energetica
E così via quindi a mio avviso
è il momento di fare chiamiamola un'operazione verità ma nel senso così di mettere sul piatto cosa pensavate quali sono i risultati di risultati sono che la Lombardia
Che aveva il centocinquantotto per cento del reddito pro-capite rispetto alla media europea oggi c'è il venti per cento venti per cento ancore ricca infatti se continua così la la Toscana è sotto la media europea il Piemonte ampiamente sotto la media europea tutto il Nord a regredito figlio del sud non perché al Sud stia meglio ma perché sul peggio di così non può stare
E allora questa disc questa apparente contrapposizione in realtà dovrebbe essere un motivo per dire beh mettiamoci assieme cerchiamo di capire come se se cioè se rimane partiamo cui ripartite anche voi
Cioè quello che manca in tutto il dibattito e qual è la reazione a catena che deve partire
Non è fare il quaranta per cento puoi farlo anche col venti per cento però devi scegliere il cavallo bene allora adesso si aprirebbero il discorso cos'è la zona economica USA
Sud che cosa cosa sono le otto zone col nome che fine fanno le zeta MS perché c'è l'autorizza
Sì ho né unica dal Sud e allora nordica ma scusa autorizzazioni per la vogliamo anche noi giustamente
Alla sera le questi sono è un è una cosa che provoca nata diversi che dovrebbe provocare reazioni in questa direzione io ritengo uno strumento a parte il discorso chiamiamolo proprio accademico diciamo di messa messi i puntini sulle i russi tante cose ma poi per dire abbellita e qui si deve ripartire questa è la situazione quindi io anticipo la forte e ti ringrazio
C'è qualche domanda ora
Diamo parola
Diciamo
Sì quali oppure
Coatto
Dice
Benissimo bene
Prevedendo non ha visto che adesso intorno a lui si è fatto un'opportuna
Del presidente figlia anticipiamo in questa cosa del genere
Comune grande occasione per ricomporre quel discorso
Allora segno anche questo dalle domanda ciò che già era un foglio diciamo che nel novembre sembrava accusa era stato povertà cavalcavia gli agricoltori in questa la la presentazione del libro iniziamo molto venerdì con le storie auguriamo la miglior fortuna al volume patenti convergente
Grazie
In quanto quanto sono una decina di metri quarto bene
Allora grazie innanzitutto grazie grazie ai relatori che si sono sobbarcati l'onere di di presentare questo libro grazie a tutti voi che siete qui un grazie speciale a Gian Paolo Manzella che ha ha voluto e pensato questo incontro la prima cosa che voglio dire che sono molto contento di essere qui alla Svimez
Perché dal mille novecentoquarantasei questa la casa del Mezzogiorno
In fondo nel nostro Paese
Quando c'è da ragionare di da discutere ma anche da proporre da costruire politiche alla fine si viene qua diciamo quindi questo luogo che magari non tanti conoscono perché si fa un lavoro tecnico ma è un luogo importante quindi sono Contento e direi anche onorato di fare qui la prima presentazione mi fa molto piacere
Tra l'altro io diciamo sono arrivato a a questo libro studiando Pasquale Saraceno
Perché era intorno al due mila dieci due mila undici da una parte mi ricorda ero molto deluso dalle celebrazioni per i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia molto scariche non c'era un senso comune si discusse se doveva essere e festa nazionale addirittura cioè come uno compie cent'anni disse ma non lo so se festeggiare insomma voglio dire ma e mi ricordo che studia il saraceno per un progetto di ricerca con un gruppo di Milano
E sugli aiutini vent'anni dal settanta al novantadue più o meno che sono anni poco studiati perché sono anni difficili non solo negli anni trionfali diciamo al dopoguerra
Però
Come dire con Ciccanti intuizione cioè sarà Sharon capisce molte cose chiaramente occupandosi di questo da sempre ma capisce che negli anni settanta tra i primi è tra i primi a capire
Che c'è questa nuova crisi tra Nord e Sud lui dice riascoltiamo parole che credevamo dimenticate per sempre
Allora da quello anche venne l'idea di studiare questi temi e come diceva giustamente Giovanni fareste un po'quello che ho provato a fare è stato leggere Nord e Sud insieme perché ne abbiamo direi tanti libri sulla storia del Mezzogiorno pochi ma alcuni studi sul Nord e ce l'abbiamo ma mi sembra che degli studi che proviene da leggere insieme Martino quindi il tentativo che ho fatto
E di leggere insieme queste due vicende naturalmente con una domanda di fondo perché poi gli storici studiano passato ma partono sempre al presente quindi le domande sono quelle dell'oggi la grande domanda era
Perché dopo tanti decenni in cui il Sud era stato centrale ma per tutto nasce un big bang l'economia qualsiasi sfida perché esce dall'agenda politica senza naturalmente che i suoi problemi siano stati risolti allora
Son partito da queste domande
E le cose che voi avete detto mi danno così l'occasione di diversi spunti eccetera innanzitutto punto vi ripeto ringraziamento ringrazio Giovanni fare serie
Ha fatto una lettura molto attenta io son d'accordo con lui sul fatto che il tema del consenso è decisivo questo secondo me se volete è è un una una cosa che voglio sostenere con questo libro ce ne possiamo avere le politiche economiche più giuste
Perfette che sicuramente ci porteranno all'obiettivo ma se non c'è consenso queste politiche pubbliche non verranno mai approvati
Quindi c'è un problema serio di chi di consenso quindi credo che una sfida che non abbiamo sul Mezzogiorno e pensare politiche pubbliche efficienti ma anche ricostruire un consenso le due cose sono andati insieme cioè c'è un lavoro culturale
Che non bisogna sottovalutare
Poi Giovanni Emile sottolineare a cenare quella cosa dei dei gas serba interno a quello crea uno spunto che ho preso da una ricerca di di uno sì dunque un temporanei Stendhal Paolo Barcella che insegna a Bergamo perché lui ha studiato la storia della Lega
E ha visto che diciamo ai i leghisti tanti leghisti erano stati a lavorare in Svizzera come lavoratori
Diciamo transfrontalieri e non avevano nessun diritto erano trattati molto male eccetera e quindi tornati a casa l'idea riceve adesso ha visto che noi siamo stati trattati così diciamo possiamo utilizzare lo stesso modello diciamo forse il tentativo come dice D'Alema di fare un po'un passo in avanti così quel fare diritti per tutti perché altrimenti questa catena non finisce mai diciamo
Per quanto riguarda il tema della solidarietà io sono molto d'accordo sul fatto che il problema costruire coesione
Ma perché non solo per un problema di equità va bene l'equità una sua importanza ma soprattutto perché quello è un po'la chiave del nostro paese cioè non forse sforzi uscito Luca Bianchi ma non sono sicuro che diceva l'Italia c'ha due motori uno un po'più grosso è uno un po'più piccolo ma se noi non siamo uno solo la macchina Italia chiaramente va più piano quindi e mi sembra che questo sia anche come dire l'orientamento delle politiche europee Gian Paolo Manzella conosce bene cioè da una parte c'è il tema della questione ma dall'altra c'è quella dello sviluppo in termini più complessivi quindi e guardate
Nei documenti gli è uscito adesso non non voglio prendere troppo tempo ma abbiamo detto più volte il fatto che non è un problema di solidarietà
Cioè lo dice per esempio l'Ama lo dice molto chiaramente nei documenti sindacali si dice cioè si dice lo sviluppo economico italiano a molti squilibri il superamento di questi squilibri non è un problema di solidarietà ma di efficienza semplicemente quindi e in questo senso anche i lavoratori del Nord appoggiavano questa visione diciamo ecco quindi questo
Mi sembra significativo
Effettuando cade
Cioè se ne
Una speranza di liberarsi di tutta quella zona perché c'era tanta gente che operava contro
L'amministrazione deve cercare
Anche c'era una speranza questa cosa qui è interessante
Va be'l'autonomismo governata iniziale
Secondo della prima anzi
Ma diciamo certo perché l'abolizione del mille novecentottantaquattro ma diciamo anche però chi arriva dopo quindici anni di in cui la Cassa del Mezzogiorno aveva subito in particolare
E e qui voglio tale da consentire reti arrivati qualcosa
Che si
O meno
Storia
Marzo
Sì
Adesso
Poi degli
Idem ma Montiel venne
Due anni
Il
Eppure sappiamo
Andrea
I
Visti
Comunità Luca cosa devo compreso
No
Tanto
Non può
Anzi
Che impone gli anni
Io mi
Non vivono parte
Chiedo però al moderatore tre quattro minuti in più ad Anna naturalmente scherza no allora no grazie mi fa piacere come dire ecco che ci sia io anche una passione credo da tutti noi che siamo qui naturalmente
Va allora
No scusa io volevo volevo tornare a una cosa si diceva il filo conduttore non questo filo conduttore allora io questo lo vedo molto
E allora faccio una premessa secondo me nella nostra società di oggi manca alla storia e il senso storico
Perché perché noi viviamo sempre nel presente sembra che si propongano sempre cose nuove va bene allora
Vi è così una piccola nota autonomia differenziata una delle proposte principali era la scuola regionale no lo sappiamo le leggi alla sanità alla scuola il manifesto politico della lega Lombarda mille novecentottantatré che trovate qui nel libro
Propone la scuola regionalizzata lombarda con docenti lombardi a decisioni locali diciamo quindi in quarant'anni prima c'era la stessa proposta questo solamente per sottolinearlo e sono poi molto d'accordo sul discorso diciamo così delle grandi illusioni questo io credo che sia un discorso
Da affermare da affermare di più che però è importante cioè per dirla molto in sintesi noi dal novantadue novantaquattro abbiamo affermato la questione settentrionale come idea la centralità del Nord per lo sviluppo economico
E poi abbiamo per molti anni abbiamo avuto al governo partiti che incarnavano quest'idea diciamo no l'imprenditore lombardo il movimento leghista e cioè ma quello che secondo me va detto perché dobbiamo ragionare anche come dire in termini molto semplici di efficienza uscito a giugno uno studio Istat molto interessante le politiche di coesione e le regioni italiane
Dove è scritto con grande chiarezza che da vent'anni
Non solo il sud incontra tante difficoltà ma che le regioni del Nord hanno una performances pessima cioè se non le confrontiamo con un benchmark europeo stanno facendo molto male e perdono tra diciamo Veneto Lombardia Piemonte perdono tra quindici e posso sbagliare qualcosa quarantacinque posizioni
Tra le regioni europee che è impressionante questo che sta a dire che questo modello nel quale si è tanto creduto almeno alcuni hanno tanto creduto
Esatto esatto allora
E allora però
Le e qui guardate secondo me possiamo fare un doppio binario efficienza da una parte storia dall'altra se noi pensiamo ancora l'autonomia differenziata c'è un punto che hanno sollevato degli osservatori diciamo così neutri per esempio la Banca d'Italia
La Banca d'Italia ha detto
Non è stata fatta nessuna verifica sull'efficienza cioè noi diciamo regionali iniziamo una serie di attività politiche di grande importanza ma nessuno ha verificato l'efficienza né a livello regionale né a livello nazionale
Sì allora la vicenda delle radici delle regioni che poi se qualcuna avrà la pazienza di leggere libri io ne parlo molto perché mi sembra cruciale ma
In termini di efficienza le regioni hanno portato dei danni enormi
In Ormi cioè da quando
Entra questo nuovo livello di discussione ma il motivo alle e anche abbastanza semplice se tu hai una politica nazionale
Tu fai gli investimenti e nel Sud di cui parliamo oggi in una prospettiva nazionale quindi sceglie i luoghi migliori e le produzioni migliori in un'ottica il più possibile di efficienza ma come dire collettiva
Se tu se è un ente locale il tuo primo problema è portare qualcosa nel tuo territorio allora lì e si capisce che il
C'è questo conflitto oramai che noi abbiamo la scusa che finiscono regalata
Sicuramente però noi abbiamo questa situazione vorrà mai risolta da troppo tempo tra stato centrale Regioni enti locali che oggi vediamo tutti i problemi che porta con sé
Mi avvio a concludere dicendo una cosa su quello che diceva lei ha prima la spinta autonomista no tu dicevi questa spinta autonomista c'è da sempre e io sono molto d'accordo con te tanto che come dire ho ricostruito la storia di un movimento piemontese no questo marchio Movimento per l'autonomia regionale piemontese che per me è stato una sorpresa totale anche per motivi generazionali non l'ho mai sentito nominare diciamolo solo studiato
E che però è interessante perché nella Torino degli anni Cinquanta arrivano al sei per cento con l'idea vogliamo la Regione e vogliamo che i nostri soldi rimangano qui esattamente le stesse parole d'ordine di un movimento e poi negli anni ottanta si afferma negli anni Novanta va al governo
Allora questa spinta autonomista c'è sempre
Però non passa
Questo è il problema questo è il problema
Perché c'è buona politica e poi però io torno a dire questo c'è una visione condivisa guarda del problema della visione condivisa io penso che sia fondamentale cioè una sfida che noi abbiamo oggi è quella di e ricostruire questo rapporto diceva Gian Paolo Manzella sono indeboliti i partiti i sindacati la Chiesa cioè tutte le grandi forze collettive noi abbiamo fatto il passaggio dal noi alle io che però poi in politica tante conseguenze
Allora però io credo e con questo mi avvio alcune no non mi avvio ma concludo proprio noi abbiamo il pm RR che è una grandissima opportunità e con un nuovo intervento straordinario almeno in parte diciamo
Peraltro se noi lo usiamo male cosa ci aspetteremo dall'Europa per i prossimi venti trent'anni difficile immaginarlo no
Allora però non abbiamo visto le regioni del Nord sono andate anche se tanto male questi ultimi trent'anni hanno dato una performances economica al Paese pessima perché siamo sempre al di sotto della soglia europea
Speriamo che si riesca a costruire un consenso per come dire una visione condivisa su un Paese che punta insieme sulle aree più sviluppate ma anche sulle altre perché il problema andare avanti insieme grazie
Frana ringraziamo D'Antoni no
Come dirige la rivista giuridica
Grazie a tutti quelli che sono venuti se lasciate paradossalmente sarebbe informati di quelle che sono le prossime iniziative grazie a voi