Intervista di Walter Vecellio a Basilio Milio, autore del libro "Ho difeso la Repubblica. Come il processo trattativa non ha cambiato la storia d'Italia" (L'Ornitorinco)

Bentrovati agli ascoltatori di radio radicale l'ospite di oggi un avvocato l'avvocato Basilio Milio ma come dire si poteva dire una volta a Basiglio meglio figlio Di Pietro Miglio mi piace ricordare in questa trasmissione anche Pietro Milio perché è stato non solo un grande avvocato ma un grande amico un grande collaboratore e politico
E senatore per il partito radicale ma adesso si può anche dire Pietro il padre di Miglio perché insomma buon sangue non mente perché dico questo basterebbe spogliare se anche per chi non ha avuto modo di seguire attraverso Radio Radicale le udienze processuali
Elettiva di importanti processi basterebbe sfogliare un recentissimo volume che si intitola ho difeso la Repubblica e poi come il Processo trattativa non ha cambiato la storia d'Italia
Pubblicato dalle edizioni ornitorinco
E riguarda una questione su cui noi sarà bene tornare a parlare e di cui abbiamo già parlato il processo al generale Mario Mori
Fondatore Gary Ross Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri
Colonnello Giuseppe De Donno tutta la questione della cosiddetta trattativa
Come mai le indagini di mojito e di De Donno a un certo punto vengono fermate la questione appunto degli appalti
E come paradossalmente ma non tanto a ben vedere da investigatori che raccoglieva dopo dove
Questa inchiesta i due carabinieri
E altri si sono trovati nel banco delle accuse e non per un giorno non per una settimana non per un mese ma per tanti anni
E ne sono usciti fortunosamente fortunatamente anche per merito soprattutto per merito di Basiglio Miglio però Di Pietro migliora prima ne sono usciti immacolati puliti
Con le formule il fatto non sussiste per non aver fatto il fa non aver commesso il fatto il reato non è reato insomma queste formule tecniche
Che concreto significato che non c'era nulla
Come fondamento al tutto il castello accusatorio però io vorrei cominciare proprio dall'inizio allora Basiglio Miglio che abbiamo in collegamento telefonico e la ringrazio
Aveva accettato questo nostro invito come si come si è trovato quest'inchiesta tra le mani ereditata da suo padre
Sì buonasera intanto a lei buonasera a tutti gli ascoltatori chi niente chiuda addosso diciamo del due mila dieci quando mio padre improvvisamente
è scomparso a seguito di un dell'infarto
In un'estate appunto del dell'anno due mila dieci era il giugno due mila dieci
E quindi da lì son subentrato Luís nella difesa
Del
Generale Mori e del colonnello vino allora imputati nel secondo processo
A Palermo ricordo e il primo processo stato quello conosciuto come la mancata perquisizione
Del covo di Riina il secondo quello di cui stiamo parlando è noto come la mancata cattura di Provenzano
è poi che è stato seguire il processo sulla trattativa
Il generale era difetto da mio padre
Anche dal professore
Enzo Musco che che è scomparso invece nel nel due mila ventuno
Quindi io posso subentrato a mio padre
Per un certo periodo di tempo lo dico a tutti una professore Musco ma coi
è poi insomma è iniziato il processo sulla sulla trattativa che ha visto imputati questa volta sempre morì ma ha
E con il colonnello De Donno Sergio alle Subranni io ci tengo a ricordare anche suo padre perché è stato un galantuomo
Nel senso più bello più nobile e più ampio un vero signore come si dice ma come mai si è trovato a difendere
Questi due imputati che all'apparenza all'inizio sembravano indifendibili come mai ha pensato che era una causa su cui valeva la pena di di occuparsi
Guardi
Io avevo diciamo fino a quel momento fino al due mila dieci fatto
Per così dire il lavoro dietro le quinte c'è aiutavo in padella
Nella lettura dei verbali nel predisporre un po'le domande per per i testimoni alle udienze e quindi comunque
Insomma già
La materia la conoscevo ma no non è questo non non è questo che ha giocato offrono il ruolo bensì altre due due cose mio padre aveva accettato la difesa e quindi già era fuori discussione l'innocenza del genere del generale Mori in più io ho prestato servizio militare come ufficiale dei carabinieri
Sì il caso volle che lui era il comandante della scure ufficiali quando io ebbi a frequentarla per un breve periodo durante il il servizio militare per cui insomma non era un'epoca persone che ho conosciuto
All'improvviso nel due mila dieci
Ho capito senta lo ho fatto tutto questo
Lungo preambolo perché ci tenevo a ricordare anche la figura di suo padre lasciare almeno in questa trasmissione una traccia di questo di questo personaggio che andrebbe ricordato più di quanto non ci ricordiamo ma adesso entriamo nel vivo della questione del suo libro
Che racconta un po'cesso indubbiamente difficile quello anche sulla cosiddetta trattativa perché si parla di trattativa ma poi si si parla soprattutto di un di una questione che ancora oggi viene tenuta un po'ai margini la questione degli appalti ci torneremo ma in che cosa consiste questa possesso della trattativa a un certo punto addirittura morì
Subranni e De Donno vengono accusati di aver come dire esercitato delle minacce nei confronti addirittura del governo quindi ci può illustrare per i profani in si parla molto trattativa ma che cos'era secondo l'accusa questa trattativa
Sì diciamo che il processo è noto volgarmente mediaticamente con il nome
Il processo sulla trattativa Stato-mafia ma in realtà
La trattativa che è viene individuata nei contratti avviati dal generale Mori dal colonnello De Donno nell'estate del novantadue con Vito Ciancimino l'ex sindaco di Palermo
Contatti che ora spiegano brevemente dicevo la trattativa non è un reato non è non è un illecito non non è punibile il il reato invece concretamente oggetto del processo anche se questo è passato in secondo piano nella narrazione mediatica
è la minaccia al governo cioè
Sostanzialmente lì si è accusati di aver fatto delle pressioni sul governo italiano dell'epoca negli anni novantadue novantatré per perché il governo adottasse provvedimenti favorevoli
Alla mafia gli appartenenti a Cosa Nostra in cambio dell'eccesso della cessazione delle Franci
Cioè c'erano state delle stragi stiamo parlando di capaci stiamo parlando di via D'Amelio stiamo parlando Firenze Georgofili di quali stragi stiamo parlando sì stiamo parlando della tragica ben
Ricordato lei delle stragi di Capaci e di via D'Amelio cui seguirono le fragili di Roma alle chiese di San Giovanni la terra le fragili gli attentati
Alle chiese di San Giovanni in laterano a San Giorgio al Velabro quell'alla Francia
A Milano è quella Firenze avvia dei giorni rigonfi quindi per far cessare questa offensiva diciamo mafiosa con il timbro con le ho detto se i mafiosi per intenderci di Totò Riina
E di Bernardo Provenzano a un certo punto
Modo di De Donno
Non si sa bene in concorso con chi
Accettano una sorta di patto con i mafiosi stessi e per attenuare che ne so il quarantuno bis la scarcerazione eccetera eccetera e fanno delle minacce al governo in carica
Sì dice diciamo che che questo che questa la costruzione proprio ad essere un po'più un un po'più specifico ma insomma per per anni forse la comprensione degli ascoltatori
Secondo l'accusa il il generale Mori il capitano De Donno sarebbero andati a parlare con Vito Ciancimino nell'estate novantadue dopo la strage di di capaci in cui morire il giudice Falcone la moglie e la scorta
Su un incarico di Calogero Mannino politico DC all'epoca ministro
Per gli interventi del nel Mezzogiorno il quale minacciato dalla mafia di morte avrebbe diciamo cercato di salvarsi la vita
Avviando diciamo inducendo sostanzialmente i carabinieri a un ad avviare questi questi contatti con Vito Ciancimino
Contatti che sempre secondo l'accusa
Ci sarebbero sostanziati gli una nel richiesta da parte dei carabinieri fatta
Agli esponenti mafiosi per il tramite di Vito Ciancimino relativa accorsa volessero per fermare quella violenza in atto
A questa richiesta sarebbe sempre secondo l'accusa seguita una risposta
Risposta scritta quella del famoso papello il papello ecco con un documento
Mai esistito mai ritrovato un documento redatto da esponenti mafiosi
Riina soci contenenti e contenente una serie di richieste
Alla al cui soddisfacimento la mafia subordinava l'accettazione di quella escalation di violenza siete meglio adesso mi perdoni un attimo io cerco di
Di dare un minimo di credito a questo castello accusatorio allora il generale Mori è quello che in con il capitano Ultimo eccetera i suoi uomini catturato Totò Riina poi per far cessare le stragi viene intavolato una sorta di trattativa con lo stesso originale per ottenere dei benefici
Su istigazione se così si può dire di un allora alto esponente del Governo nella fattispecie Calogero Mannino pestato minacciato di morte dai mafiosi medesimi
Sì
Vengono accusati i carabinieri di aver fatto delle minacce al governo medesimo e a parte che poi mi spiegasse su quali prove su quali elementi tutto questo castello accusatorio ma in che cosa sarebbero consistite queste minacce al governo
Sì ecco
Di continuo quindi il
Da risponde alla sua domanda continuo il Hillary conto della storia ricevuti ricevute da da Riina compagni queste richieste per il tramite di Vito Ciancimino
E i carabinieri
Gli avrebbero trasmesse al governo così avrebbero minacciato di governo in concreto cosa avrebbero trasmesso e a chi avrebbero trasmesso queste richieste
Della mafia
Secondo l'accusa e avrebbero trasmesso al ministro all'allora ministro di Grazia e Giustizia professore Giovanni Conso
La richiesta di eliminare il quarantuno bis a diversi mafiosi il quarantuno bis il carcere duro come come molti sanno e quindi di attenuare quel regime di rigore che ne era stato introdotto PRI mafiosi dopo la morte del del giudice Borsellino
In sostanza secondo l'accusa secondo
Peraltro anche la sentenza
Di primo e di secondo grado morì avrebbe rappresentato questa esigenza al ministro Conso e e cortili inducendolo a
Revocare trecentotrentaquattro quarantuno bis cosa che conto fece nel novembre novantatré aspetti un momento in cui noi stiamo parlando di Giovanni Conso
Un galantuomo un signor giurista
Già presidente emerito della Corte costituzionale una quantità di titoli che adesso non sto a ripetere perché sono più di quelli che posso ricordare la cosa più naturale se io ipotizzo che abbia ricevuto questo tipo di minacce e di chiedere di scusi signor ministro lei è stato minacciato da generale Mori e dal colonnello De Donno e qualcuno gli ha rivolto questa domanda e che risposta dato
Non è stata rivolta direttamente al corso perché purtroppo è deceduto
Prima che potessimo interrogarlo ma il mito Giovanni Conso era stato già sentito varie volte nel corso degli anni aveva
è sempre stato sentito anche dalla commissione parlamentare antimafia ha detto di aver preso quella decisione in assoluta solitudine per usare le sue parole quindi quindi che però decenni hanno
Della presunta minaccia nei confronti di Conso
Nessuna la corte di cassazione nelle motivazioni che sono state depositate qualche settimana fa a
Certificato quello che
Nel ricorso che avevo presentato io il collega Francesco Romito che ha dice adesso De Donno
Certificato quello che noi avevamo ho scritto che tutta questa costruzione si basava su una ipotesi ecco ma per accettare l'ipotesi siamo dovuti arrivare alla Cassazione
Essi per cercare un'ipotesi noi avendo studiato migliaia e migliaia di gli atti avevamo capito sin dall'inizio del processo
Allora lei avvocato deve avere pazienza perché queste cose le conosce come con il pane però chi ci ascolta forse no diamo credito a una letterale ignoranza da parte di chi ci ascolta complice anche non tanto la radio radicale che ha il pregio di trasmettere almeno tutte le udienze integrali così come si sono svolte e so che Massimo Bordin
Quando c'era lui ha seguito con grande attenzione l'evolvere di tutta questa situazione che però è complicata ma gli altri mezzi di comunicazione
Dalla servizio pubblico ai giornali hanno fatto del loro meglio per intorbidare per inquinare le acque quindi mi scusi se io sono sempre molto elementare in questo da quando cominciate a questa storia fino alla Cassazione quanto tempo è trascorso
è son trascorsi i undici anni Lu l'udienza preliminare che poi si è tradotta nel rinvio a giudizio c'è nell'inizio del processo per il generale Mori e altri dieci o dodici imputati ora non ricordo più quanti fossero ma insomma una decina è iniziato nel due mila tredici è finito con
La sentenza della suprema corte nel due mila ventitré mi scusi se la interrompo ancora allora un'ipotesi per accettare ufficialmente che l'ipotesi ha impiegato undici anni
Ma quand'anche non fosse stato un ipotesi ma forse è stato un fatto reale
Cioè una minaccia al Governo da parte di un generale dei carabinieri e dei suoi sottoposti ci hanno messo undici anni
E anche perché questa è un'altra cosa che
La Cassazione nella nella nelle motivazioni della sentenza a evidenziato il fatto che il processo è iniziato da un'accusa che è quella di cui abbiamo parlato finora ad aver minacciato il governo
Però poi su questo accusa che tra l'altro era anche temporalmente ben circoscritta cioè si parlava degli anni novantadue novantaquattro di quel periodo lì ci sono andate ad inserire per il volere della del rappresentante la Procura dell'accusa tutta una serie i vicende eterogenei che poco o nulla avevano a che fare ma che servivano a
Puntellare quest'accusa immagini che noi abbiamo parlato in questo processo anche di della strage di piazza Fontana di Mino Pecorelli
Abbiamo l'ambito anche la fragilità alla stazione di Bologna c'era cederemo perché troviamo la Falange Armata russa attacca tutta ci arriveremo però
Per chi si fosse messo in ascolta adesso tutta questa non sto conversazione
Trae origine dalla pubblicazione di un libro ho difeso la Repubblica pubblicato dall'editore ornitorinco e scritto dall'avvocato Basiglio Miglio che è stato il ok
Insomma difeso il generale Mario Mori il colonnello Giuseppe De Donno altri ufficiali dei carabinieri
Stiamo parlando del minacce che avrebbero esercitato questi carabinieri nei confronti del governo
Morì De Donno e altri sono stati condannati in primo e secondo grado io adesso cito a pagina venticinque del suo libro quando c'è stata la condanna ecco Luigi De Maio la trattativa Stato-mafia c'è stata con le condanne di oggi muore definitivamente alla Seconda Repubblica Alessandro Di Battista che è una star l'opinionista adesso
De de La sette
Con la storica sentenza sulla trattativa Stato-mafia si dimostra una volta per tutte che pezzi delle istituzioni sono scesi a patto con Cosa Nostra
Tra i soggetti contraenti del patto c'è Marcello Dell'Utri eccetera eccetera
E potrei fare un alto lungo elenco di personaggi che si sono mossi su questa falsariga di dichiarazioni
Poi abbiamo detto che tutto è finito nel nulla
Da parte di questi come dire opinionisti o politici che si sono prodotti in questo tipo di valutazioni poi c'è stato una parola di scusa per quello che hanno detto
Non mi risulta quindi risulta quindi niente insomma
No non mi risulta che nessuno se non risulta a lei avvocato che così come dire accurato e così via così attento sicuramente non si sono scusati no
No
Io nel libro lo scrivo quello che è un mio
Il mio pensiero
Cioè che quest'inchiesta su sulla trattativa Stato-mafia certa parka falcata politicamente sia stata la cavalcata dai da cinque stelle per per andare sostanzialmente cosa successa poi a governare il Paese andare al governo
Governò Conte uno Conte due o quindi sia stata affrontata da questi soggetti per fare per fare carriera politica soggetti che peraltro
Non non non è questa la cosa che dà veramente fastidio
Che non hanno mai saputo nulla di queste vicende che non hanno avuto mai la la cura o comunque la curiosità di di informarsi se non
Se non per quella che era la narrazione mediatica che veniva
Spacciato a sui giornali in televisione e quindi c'è una complicità quanto meno oggettiva
Non solo i Cinquestelle l'avranno sputata ma nessuno ha fatta mosso un dito perché loro potessero sputare come hanno sfruttato
Ottava cacciatore quindi quantomeno cede una complicità di indifferenza si può dire così
Sì perfettamente complici
E da parte di
Settori della politica che avrebbero dovuto reagire e non hanno avuto la forza o la capacità o l'intelligenza o l'interesse di reagire ma anche dei mezzi di comunicazione che ha criticamente si sono prestati a questo tipo di manovre
Esattamente io guardi posso dire che pochissimi
Tra i mezzi di comunicazione hanno avuto veramente
La la curiosità e anche si sono impegnati per seguire questo processo per cercare di capire cosa veramente ci fosse dietro
Mi viene in mente in termini proprio di attività di partecipazione
Massimo Bordin giusto ricordare mio padre come lei ha fatto giusto ricordare credo il direttore Bordin che è veramente
Ne ha offuscato quasi una questione personale si arrabbiava quando quando ascoltava le udienze vedeva
Bush fuori lo ascoltava insomma del delle cose che non stavano né in cielo né in terra faceva agli articoli anche sul foglio Haller ne parla durante le rassegne stampa ne parlava annulli speciali giustizia ma poi di pochi altri
Pochi altri
Così come
Dal punto di vista politico
Posso ricordare il il partito radicale posso ricordare Maurizio Turco
Possiamo ricordare anche il senatore Gasparri ma non mi vengono in mente stiamo stiamo citando diciamo sulla punta delle dita di una mano fosse continue selciati se siamo molto
Larga non credo che ci si arrivi ad ecco e poi comunque
Dopo aver dato il giusto ai politici che hanno assistito inerti e inermi e alla stampa che è stata quanto meno codina
Anche i magistrati non ci fanno una bella figura però
Ebbene
Questo questo sta
Nella nell'ordine delle cose però ecco da quel dal punto di vista della bella figura io non ho sentito nessuno magari fare
Fare ammenda o o dire semplicemente va be'la giustizia ha stabilito qua ecco la giustizia ha trionfato la Cassazione ha detto che avevamo sbagliato di gruppo
Che sono addetto detto nulla
Voglio dire
Mi pare già questo significativo ma dalla dalle minacce al governo che poi si sono rivelate
Un un teorema privo di fondamenta
Arriviamo poi a una cosa che anche altrettanto grave se non di più
Tutta la questione di un'inchiesta relativa agli appalti
Su cui indagavano appunto morì De Donno e altri e qui diventa una cosa paradossale chi indagava per fare giustizia viene in qualche modo non dico giustiziato ma deve pagare le conseguenze di quello che ha fatto
E non foss'altro le indagini vengono fermate bloccate
E qui è un altro bel capitolo
Bella la vicenda di quell'inchiesta relativa ai condizionamenti degli appalti pubblici da parte
Della mafia
E anche una vicenda in di attualità perché se ne sta occupando
A leggere le cronache nasce ad ascoltare proprio le audizioni anche la Commissione antimafia
Il generale Mori Ercole rotondo hanno scritto un libro sulla vicenda lei lei lo sa perché insomma sono stati anche suoi ospiti è una vicenda che risale al al mille novecentottantanove novanta novantuno quegli anni lì
E che nasce da un'intuizione del del rosso di mogli di De Donno i quali investigando proprio sugli appalti si rendono conto che era che quel sistema è chi si si fonda su su un accordo tra tre componenti la politica la
La mafia e l'imprenditoria
E quell'inchiesta
Era richieste stava molto a cuore al dottor Falcone quando il dottor Falcone viene trasferito al Ministero di Grazia e Giustizia per volere del ministro Martelli
Questa inchiesta non ha un grande respiro all'ala presso la Procura di Palermo arresta
Sei sette persone le cinque le persone insomma
E poi non
Non seguono altri sviluppi il procuratore capo di Palermo all'epoca chi è ci aiuti a ricordare era il il dottor Jamal quello Pietro Jona macro sì
E dopo la morte di di Falcone il dottor Borsellino intende Erma questo non risultano da da numerose fonti
Intende riprendere quel lavoro investigativo ne chiede la disponibilità a a Moria De Donno ma non farà in tempo perché viene verrà ucciso anche
Anche lui
L'inchiesta poi di
Con ecco conoscerà alterne vicende perché nel momento in cui il dottor Borsellino
Era ancora vivo
Vi erano indagate ventiquattro persone nei confronti delle quali viene chiesta l'archiviazione ed esercito giunto alla
L'azione a ridosso proprio della strage di via D'Amelio
Qualche anno dopo quando scusi scusi benché poi i nomi hanno la loro importanza il procuratore capo dell'epoca e sempre Giammanco e chi chiede l'archiviazione
La richiesta sottoscritta dal dottore Scarpinato il dottore Lo Forte il dottor Scarpinato mi ricordo bene tu fa parte adesso dalla commissione parlamentare antimafia letto dal movimento dei Cinque Stelle
è attualmente senatore dei Cinque Stelle lui andato in pensione dall'alla magistratura copie quindi per un gioco del destino Luís sarà quello
Che in Commissione antimafia ha già ha udito l'avvocato suo collega Fabio Trizzino su questa storia degli appalti Lucia Borsellino forse sentiva anche Mario Mori Passion dal conflitto d'interesse insomma
Mettiamola così
Credo in questo ma anch'io ho letto sui giornali perché nel per essere stata sollevata da qualcuno delle degli auditi
Ritornando però ecco alla
Allora quella
A quell'inchiesta le le dicevo che nel nel luglio novantadue viene chiesta l'archiviazione nei confronti di questi ventiquattro nominativi Albione indagati
Viene chiesta e ottenuta l'archiviazione nei confronti di queste per ventiquattro persone
Successivamente nell'inchiesta o meglio dei dei dei filoni connessa all'inchiesta che intanto aveva presso diversi al Rivoli vengono riaperti però ecco la sostanza di cui i siti si sono sempre lamentati il il generale Mori e De Donno
è che questa inchiesta via venne per così dire smembrata accento non venne mantenute non venne data un'impostazione per così dire unitaria in grado di fare emergere che quello che governava il il funzionamento degli appalti era un sistema che non ammetteva per così dire defezioni era un sistema collaudato che funzionava così in tutta Italia questa è la doglianza che hanno espresso sempre i carabinieri
Poi
Vi furono
Anche dei delle misure cautelari nel nel novantatré degli arresti vi furono anche
Dei processi a carico di alcuni mafiosi alcuni imprenditori ecco perché ho parlato di alterne vicende in merito a questa inchiesta adesso ce li diamo però voglio un attimo circoscrive
Perché solo dalle coincidenze però come diceva qualcuno che era esperto di libri polizieschi
Una coincidenza è una coincidenza due coincidenze cominciano a a costituire tre sono una prova allora a Palermo il procuratore capo non dà molta importanza a questa inchiesta sugli appalti
Poi lui voto finisce a Catania ma anche lì si arena e poi il pomo e chi conduce questa inchiesta viene messo sotto inchiesta a sua volta e in qualche modo viene bloccata e poi dopo le faccio la domanda che ci aiuta a capire
Il dottor Giovanni Falcone
Durante un convegno se ne esce con la frase significativa sapete che c'è la mafia è entrata in Borsa
Un manager
Legato Raul Gardini Ferruzzi questa holding che da Ravenna ha poi conquistato mezzo mondo quando viene interrogato dice tutto quello che c'è sopra il Rubicone Luisa romagnolo
Ve ne posso parlare perché ho paura della Galleria tutto quello che succede al di sotto del Rubicone non ve ne parlo perché preferisco la galera
Scavando nella maxi tangenti Enimont si viene a scoprire che un testo di tangente finito nelle tasche di Ciancimino se non mi ricordo male insomma ci sono delle stranissima e connessioni
Quest'inchiesta dava fastidi apparecchi dava fastidio a tanti
L'entità di questi appalti perché quando si parla di appalti lo stiamo parlando di un grattacielo o di un centro commerciale lei può quantificare appalti quanto
Ma centinaia di di migliaia di miliardi di lire vende è una bella torta insomma quella che che andava tutelata che giustifica un po'tutto insomma si si
Sì perché
Come come aveva capito il dottor Falcone quando diceva segui i soldi troverai la mafia la mafia o uccidere anche quando
Sì ci si toccano questi questi interessi e lì come anche emerso dalla testimonianza del del dottore Di Pietro del Pubblico ministero di Mani pulite uomo simbolo di Mani pulite diciamo così
Quella quell'inchiesta
Di cui parlò con il dottor Borsellino davanti
Al al feretro del dottor Falcone proprio il giorno della dei funerali
Era un'inchiesta che intanto si collegava a quella banca all'inchiesta Mani pulite e che era più avanti rispetto all'inchiesta Mani pulite che che era nata qualche mese prima del del maggio novantadue nel febbraio novantadue e che quindi che
Portata avanti approfondita perché ricordiamo che i carabinieri consegnano al dottor Falcone una prima informativa certamente l'indagine andava sviluppata c'erano anche dei degli spunti per per continuarla ed estenderla ecco se questo se queste indagini fossero stati portata avanti è diciamo legate a quelle di Milano com'era intendimento peraltro del dottor Borsellino al dottor Di Pietro si sarebbe giunti probabilmente a scoperchiare tutto un sistema che non solo governava il funzionamento degli appalti pubblici ma influiva anche sulla sulla politica in termini di finanziamento di dei partiti
Ecco
Ci rendiamo conto
Quanto devastante sarebbe Fava la portata ecco però se mi consente avvocato vota
Al di là della vulgata
Falcone viene eliminato per una sorta di vendetta c'era il nemico numero uno detto Torino che non lo può vedere che gli dà fastidio va bene accettiamo anche questa versione con Borsellino diventa più difficile
Noi stiamo sostenendo forse che più per che per quello che aveva fatto Borsellino viene eliminato per quello che poteva fare che ancora ed è una chiave di lettura diversa rispetto a quella che è stata data in maniera tradizionale finora
Sì
Esattamente dottor Borsellino albero ma questo è un mio convincimento tra l'altro io non ho seguito per esempio come ha fatto l'ottimo avvocato Trizzino i processi
Relativi alla strage di via D'Amelio che si sono tenute a Caltanissetta non solo ho letto sui giornali ma ho letto anche le sentenze materiale
Facente parte dei processi
Per quella che è la mia idea il dottor Borsellino viene ucciso ossia
Perché insieme al dottor Falcone lo Stato l'artefice del maxiprocesso quindi comunque perché era un nemico di dagli minare
E sia per quello che avrebbe potuto fare cioè perché e avrebbe potuto indagare su questo su questo sistema tra l'altro da testimonianze convergenti di suoi colleghi peraltro emerge come dopo la strage di Capaci il dottor Borsellino fosse interessato a questa tematica degli appalti perché la ricollegava alla alla morte del dottor Falcone
E quando Borsellino dice
Io avevo messo il piede di aver pestato un covo di vipere e questo covo di vipere della Procura di Palermo
Quei non c'è più Torino Non c'è più Provenzano non ci sono più col corleonesi ci sono i suoi colleghi
Sì riferito evidentemente alla Procura di Palermo
Questo è uno sfogo che il dottor Borsellino
A condurre ai suoi colleghi giovani provenienti da Mark vale anche un giorno della della fine di giugno della metà di giugno lo vanno a trovare in ufficio e lui si accascia sul divano piange dice qui è un nido di vipere un covo di vipere
Evidentemente riferito all'ambiente di di procura ne abbiamo un'ulteriore conferma perché lui a fine giugno decide di incontrare Mori e De Donno per chiedere loro se erano se fossero disponibili a continuare
Quel quell'indagine su sulla mappa su mafia appalti e lo fa non in procura ma in una caserma dei carabinieri
Riferisce il suo collaboratore il colonnello canale che lo accompagnava
Che lui vuole un incontro blindato e cioè che non potesse essere udito da nessuno visto da nessuno proprio perché evidentemente non si fidava dice Colletti
Poi non è dato sapere di chi
è perché sicuramente non aveva un un buon rapporto con il procuratore capo Giammanco ma questo ormai emerso da considerazioni dato un dato pacifico
Mi spiega se se ha una spiegazione perché può darsi che non ci sia una spiegazione
Ma Giammanco
Voi cotti in ogni modo Falcone
Bolt cotta anche Borsellino
E nessuno chiede conto a Giammanco né prima né durante né dopo del comportamento che ha assunto che assume
E chi questo ecco la spiegazione andrebbe chiesta Akili ha ha condotto le indagini io faccio un altro lavoro e quindi non ho la diciamo della preparazione nell'impostazione per
Perché indicare o per censurare determinate scelte di chi ha fatto le indagini non le chiedo una critica però è un fatto che nessuno gli ha chiesto conto
Si è infatti
Le stavo le sto dicendo che prescindendo ecco
Dal fatto che
Che le che che che le scelte di chi è indagato son state queste però certamente è un fatto oggettivo che il procuratore Giammanco non c'è stato mai sentito su su questi fatti neanche dopo la morte del del dottor Borsellino ma aggiungo un'altra cosa che mi lascia un po'perplesso soprattutto alla luce di quello che è ultimamente negli ultimi ecco settimane sta venendo fuori
Non sono stati sentiti tanti altri miei colleghi del dottor Borsellino
Per esempio tutti quelli che erano in procura e facevano parte della direzione distrettuale antimafia
Anche i per quei verbali del CSM perché dobbiamo ricordare
Che dopo la morte del dottor Borsellino il
Il dottor Giammanco diede le dimissioni in quanto fu attaccato da esibiti in Cassazione
è peccato trascrive stop in Cassazione è a però lasciato la la Procura di Palermo al seguito della contestazione di alcuni suoi sostituti
Evidentemente avevano da ad aprire anche sul suo operato e ne nacque un un'inchiesta da parte del Consiglio superiore della magistratura con delle audizioni Arrest a distanza di quindici giorni dalla strage di via D'Amelio e quel materiale
è venuto fuori grazie
Al sottoscritto che è insieme all'avvocato di Londra l'avvocato Romito ha chiesto e ottenuto di dopo alcuni dinieghi
Di di poter visionare un certo processo e le ha trovate
E la trovate in cui ha detto agli atti di questo di questo processo ma son passati trent'anni
Ma adesso sempre per tornare non è una novità non è uno scoop già se ne era parlato però rileggerlo ugualmente mi ha fatto impressione credo che faccia impressione anche agli ascoltatori a pagina centoventidue del suo libro
Il giorno prima di morire Paolo Borsellino quindi Borsellino muove la domenica quindi sabato
A rivelare la moglie
Aperte virgolette che non sarebbe stata la mafia ad ucciderlo della quale non aveva paura ma serve erano stati i suoi colleghi ed altri a permettere che ciò potesse accadere
Eppure citando genericamente i suoi colleghi ed altri non fa alcun riferimento a carabinieri infedeli quel riferimento è chiaro
Mogli De Donno agli altri
E insomma fa una certa impressione ripeto legge questa cosa che lei ha citato tra le tante cose nel suo libro I
Insomma inquietante
Sì lei dice di quel clima che c'era nel novantadue alla Procura di Palermo ecco il clima che verrà presentato sia da queste parole che fanno anche venire i brividi soprattutto se consideriamo che sono state dette il giorno prima di morire
E anche da quelle audizioni che sono state
Scoperte dopo scoperte mantenute insomma
Riservata non divulgate diciamo così fino a a qualche anno fa raccoglie nel merito
Le cito sempre dal suo libro A pagina novantacinque questa volta quando dice che il generale Subranni dei carabinieri è il primo a percepire la pericolosità dei corleonesi e a delineare nelle attività
Poi move De Donno ne inquadrano le operazioni criminali in campo economico e ne catturano il capo segnando l'inizio della fine dell'organizzazione
Dopo un quarto di secolo tutti e tre si sono trovati imputati insieme peraltro a Salvatore Riina per aver favorito Cosa Nostra minacciando il governo
Beh insomma da una parte uno dice Tito che i corleonesi muore consono vuole diciamo
Ci si prova a rovinargli distruggere gli l'esistenza e dall'altra viene spontaneo dire ma
Chi li proteggeva perché voi prima all'inizio di questa conversazione
Ha tirato fuori anche delle entità si è dovuto occupare di una quantità di altre vicende che hanno insanguinato e hanno segnato la storia di questo Paese con la mafia centouno poco o nulla
Quindi Giammanco ha fatto tutto da solo evidentemente
Aveva forse un potere di ricatto di condizionamento ma aveva anche delle protezioni e tanti altri come Luís quindi
Questo difficile Pirlo è difficile dire
Quanto vi sia stato
Diciamo dopo in cui in determinate scelte in determinate decisioni nel è quanto vi sia stata una una forma di negligenza di di sottovalutazione di determinate circostanze di determinate dinamiche eccetera certo più corse
Vengono fuori anche a distanza di tanti anni
è più il quadro si fa veramente drammatico lei si chiede se ci sia stato dono lei conosce quella storiella vice bisogna nominare il capo di una procura in un territorio mafioso
E ci sono tre candidati une cretino uno intelligente e un altro è sottoposto al al il potere politico secondo lei la mafia che sceglie e viene fuori il cretino allora in questo caso diamo per scontato che una quantità di attori
Nella giustizia nella politica nell'imprenditoria dove vuole lei ci siano dei cretini ma questi cretini sono stati prescelti da qualcuno comunque
Ebbene
I
Possiamo possiamo dire che
Che
Le scelte magari fatte in quel in quel momento storico quando mi riferisco solo a Quetta e mi riferisco anche per esempio quando venne il dottor Falcone venne bocciato dal CSM quale capo del dell'ufficio istruzione di Palermo gli venne preferito un'altra un'altra persona ecco le scelte magari in quel periodo
Venivano fatte furono non non troppo felici parla per quanto riguarda invece
Problema delle delle protezioni io più che protezioni forse le definirei ieri cointeressenze lei ma ma questo credo
Sia sia stato scritto nel libro del generale Mori e del colonnello De Donno di c'era un sistema ma a Palermo c'era un sistema che è
Crollando comunque implodendo scendemmo comunque
Essendo interessato da determinate indagini avrebbe diciamo compromesso alterato determinati rapporti fondati ecco
Diciamo sul su relazioni personali
Parlando di tavolino
Sì d'accordo con il cosiddetto accordo del tavolino
Sì che era il era il sistema che reggeva gli appalti pubblici me che vedeva appunto seduti attorno a quelli a quel tavolino gli imprenditori politici e mafiosi
Ecco
Chiaramente
Ognuno aveva del relazioni relazioni che cioè quell'inchiesta
Fosse stata approfondita magari dal dal dottor Borsellino prima prima di morire sarebbe stata diciamo
Fatale o comunque avrebbe alterato ecco gli equilibri di quel tavolino oltre che a scoprire quel tavolino
Poi le le dico
Quanto io io non non credo che Giammanco sia stato ecco per dirla con le sue parole il il solo di questo il solo protagonista il solo attore di questo isolamento patito da da dal dottor Falcone prima il dottor Borsellino dopo
Tant'è che disperso nella frase che lei ha citato parla de i miei colleghi
Probabilmente non non sapremo mai ecco surplus sotto sto
Questo profilo quella cosa cos'altro c'è infatti a me colpisce molto quando
Leggo le interviste del dell'avvocato Trizzino oppure quando ho ascoltato la posizione all'Antimafia lui ripete sempre una frase dice
Ma non si è mai guardato dentro un determinato ambiente l'ambiente del lavoro divieto di lavoro del dottor Borsellino si sono cercare si è sempre cercato umori l'autore la causale del di questo di questa di questa strage
Questa una forte molto molto cruda molto molto violenta se vogliamo e che che mi colpisce
Senta lei ha come base Palermo come studio immagino la la curiosità che mi viene anche dopo il delitto
Di di Borsellino la strage di via D'Amelio che ha comportato anche la morte di tutti gli uomini della donna
Della sua scorta
Quell'inchiesta appalti che fine ha fatto
E l'inchiesta sugli appalti dopo la morte di Borsellino venne intanto
Venne ci ci fu diciamo così una
Una parentesi a Catania perché e intanto ivi fu un magistrato di Catania il dottor Felice Lima che è
Sentendo uno di questi imprenditori
Perché facevano parte del sistema del sistema degli appalti del re il geometra l'intera iniziò a indagare su su determinate vicende
E quindi abbiamo questo quest'inchiesta che confermato anche lui però
E chi conosce ecco una parentesi catanese
Però poi quelli ci sono dei contrasti anche tra tra questo dottor Lima i suoi capi lui sì sì
Esattamente con l'inchiesta viene viene parte errori mandata a Palermo in parte a Caltanissetta e quindi anche quella insomma e viene finisce un po'un po'così insomma nel nulla ma a a seguito poi del pentimento di di questo geometra Li Pera nell'anno novantatré con l'avvento del procuratore Caselli
E negli ultimi mesi del novantadue con la ripresa ecco di alcuni filoni in cui e questa indagine insomma
Sì sì sì sì sì sì sì sì prendeva
Il mio nel novantatré abbiamo un'ordinanza di custodia cautelare sostanzialmente la Procura chiede l'arresto per terrina per altre persone c'erano ricordo altri degli imprenditori c'erano anche il Brusca Giovanni Brusca il padre e insomma
Per
L'arresto venne chiesto per discende con diciamo riguardanti appunto il il condizionamento degli appalti pubblici
Quindi comunque dopo quell'archiviazione fatta nel novantadue nei confronti di quelle ventiquattro persone
Alcuni filoni di di di quell'inchiesta vennero comunque riaperti conobbero una un qualche tipo di ANCI un qualche tipo dieci dosi diciamo diciamo così però ecco
Sì sempre in maniera diciamo molto discreta
Senta avvocato abbiamo cinque minuti e le faccio la domanda finale abbia pazienza poi torneremo del caso
La trattativa si è rivelata una bufala
Allora perché tanto tempo e ha chiesto vita davvero questa bufala
Ecco il
Che sia che sia chi si è rivelata una Buffon fuori discussione ormai è stato certificato anche dalla Corte di Cassazione
E perché tanto tempo il tanto tempo
Lo abbiamo ricordato all'inizio della nostra conversazione
E il frutto di una serie di vicende collaterali che si sono andate ad innestare su questa tematica
E che quindi hanno dilatato i tempi del processo perché per ogni vicenda nuova che si presentava occorreva sentire testimoni acquisire documenti così via
Perché relative servita
Certamente non è servita agli imputati caso ricavato solo dei danni in termini di perché questo ci tengo a dirlo perché è una cosa che spesso si sottovaluta
Va be va bene che dopo undici anni sono stati assolti ma bisognerebbe anche pensare a quello che hanno vissuto in questo undici anni in termini di di ansie di preoccupazioni di tensione e di e di frustrazione anche per perché ricordiamo che si è passati da una condannato a dodici anni a un'assoluzione per non aver commesso il fatto che sono come il giorno e la notte
E ecco quindi questi queste sofferenze
Non vengono restituita e non sono risarcibili in questo Paese
Per cui serve qualcuno sbaglia e mette sotto processo gente che viene assolta con con formula piena se qualcuno sbaglia condanna a dodici anni qualcuno che viene assolto con formula piena in questo Paese non paga nulla non risarcisce nulla non risponde di nulla
Quindi fuori questo è fuori discussione a chi è servita penso al tutti coloro genericamente e generalmente in parecchi i quali hanno lucrato forme di vantaggi
Che siano vantaggi economici che siano vantaggi di carriera
Siamo stati vantaggi politici
Sembrava lampadine anche in termini di di audience pensiamo a tutte le trasmissioni i libri i film le fiction c'hanno fatto attorno alla la trattativa gli spettacoli spettacoli teatrali
E poi soprattutto hanno bloccato quell'inchiesta sugli appalti
Che come abbiamo detto riguardava centinaia e centinaia e centinaia di denaro tra l'altro denaro pubblico quindi anche denaro suo e mio se e come lo conosce ecco detto questo io la ringrazio avvocato Basiglio meglio autore
Di una raccomandata vivissimo volume piuttosto corposo ma di facile lettura non è non è facile incontrare un giurista che sappia scrivere un in indi un italiano comprensibile anche da chi non è andato all'università e non ha studiato legge qui invece abbiamo un corposo libro che sa sa farsi leggere evidentemente ha fatto un non solo un lavoro certosino di raccolta di documentazione inoppugnabile
Ma è riuscito anche a tale Abdullah in termini accessibili come direbbe Manzoni è andato in autunno a sciacquare i panni il libro si chiama ho difeso la Repubblica come il processo trattativa
Non ha cambiato la storia d'Italia Basilio Miglio
Editore l'ornitorinco l'editore milanese credo che insomma è un piccolo editore ma su Amazon sicuramente si trova o comunque libreria ci mettono poco tempo a ordinarlo e a far ve l'avevo
Agli ascoltatori e quindi grazie per questa conversazione grazie per aver scritto questa pubblicazione e speriamo di averla ospite in altre occasioni grazie a lei e grazie agli ascoltatori
Buonasera buonasera e grazie restituisco la linea alla regia