03 NOV 2024
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La nuda verità - Grave mancanza di speranza, rischio di suicidio. L'applicazione del Piano nazionale per la prevenzione

RUBRICA | di Maria Antonietta Farina Coscioni - RADIO - 19:45 Durata: 32 min 14 sec
A cura di Fabio Arena e Stefano Chiarelli
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Il 31 ottobre 2024, a Roma è stato firmato il Protocollo di Prevenzione e Gestione del Rischio Autolesivo e Suicidario presso la Casa Circondariale Regina Coeli, per la promozione della salute mentale e del benessere dei detenuti nella Regione Lazio.

La casa circondariale di Regina Coeli è il primo carcere per numero di suicidi.

A firmare il protocollo la Direttrice della Casa Circondariale Regina Coeli Claudia Clementi e il Commissario Straordinario della ASL Roma 1 Giuseppe Quintavalle, alla presenza del Garante per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale
della Regione Lazio Stefano Anastasìa, del Direttore del DSM della ASL Roma1 Giuseppe Ducci, della Direttrice della UOSD Salute Mentale e Dipendenze in ambito penale della ASL Roma1 Adele Di Stefano, del Direttore della UOSD Assistenza Sanitaria Regina Coeli - Distretto 1 della ASL Roma1 Luigi Antonio Persico e del Comandante di Polizia Penitenziaria Francesco Salemi. L'adozione del Protocollo è un passaggio importante.

"Sappiamo quanto Regina Coeli sia la frontiera più esposta al rischio suicidario a Roma e nel Lazio, fino ad avere il tragico record di 14 suicidi, il maggior numero di suicidi registrati in Italia tra il 2020 e il 2024.

È questo l’effetto della sua funzione, di casa d’arresto della più grande area metropolitana nazionale, della sua utenza, particolarmente vulnerabile, della carenza del personale, della vetustà e inadeguatezza della struttura, cui si aggiunge un tasso di affollamento del 188 per cento, tra i più alti in regione e a livello nazionale".

Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasia.

Le Linee di indirizzo per la riduzione del rischio autolesivo e suicidario dei detenuti, degli internati e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale risalgono al 2012.

È del 2017 invece l’adozione del Piano nazionale per la prevenzione delle condotte suicidarie nel sistema penitenziario per adulti.

Quali iniziative da parte dei Provveditori regionali dell’Amministrazione Penitenziari per un intervento continuo e adeguato in materia di prevenzione delle condotte suicidarie delle persone detenute?.

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