Liberazione/Liberazioni. Il progetto e le forme di un cinema politico. IX edizione 2025

La rubrica per il Manifesto che oggi parola promotori scrivere quindi stamattina
Ho scritto
Speravo però che
Pregevole
Francesco Jazzy
Facesse un Nitro Ibo diciamo così
Mi togliesse da questo imbarazzo vi chiedo scusa
No io devo semplicemente fare come recita il programma un saluto anche perché poi seguirà quello
Del direttore della Fondazione Gramsci con la quale Fondazione la fondazione dell'archivio al divisi quanto fra democratico ha un rapporto ormai di unità intenti ideazione di prospettive
E poi avremo c'era Damiano Garofano avremo l'introduzione di Ermanno Taviani quindi adesso si entra nel vivo cui seguirà
La relazione di Paolo speranze poi quella di Maurizio Azzini e poi il tradizionale coffee break
Usanza dei convegni insomma
Che speriamo non significhi poi magari
La fuga dunque e io saluto devo semplicemente dire che quest'anno non era facilissimo individuare un tema
Per la tradizionale
Rassegna il progetto le forme vaccino apolitico che ormai alla nona edizione
Non era facilissimo perché quest'anno c'erano diverse opportunità su cui lavorare
Io credo saggiamente il gruppo di lavoro che coordina Paola Scarnati che saluto
E che ringrazio sempre insieme alle altre gli altri esponenti dell'archivio del suo consiglio d'amministrazione del coordinamento
Miliardi ore
Sempre sempre attivissimo è brava
L'opinione che è emersa dal lavoro del gruppo mi pare interessante perché coglie un intreccio un'ibridazione come dire e quasi una crasi liberazione liberazioni cioè la liberazione ovviamente la liberazione la resistenza l'Italia antifascista tuttavia proprio quest'anno
Tragicamente il mondo ci consegna il tema delle liberazioni
Come argomento di un
Evoluzione involuzione più che evoluzione ovviamente
Del del sistema mondiale dove le lotte di liberazione oggi sono un grande capitolo in primis la tragica
Vicenda palestinese
Il genocidio di Gaza quello che consegue
E accanto poi altre vicende di cui bancari si parla di meno penso al Sud Sudan lo Yemen ci sono nel mondo
Focolai infiniti quasi di guerra come diceva il Papa precedente Francesco quindi le liberazioni
Sono un pezzo fondamentale oggi per capire cosa si può fare liberandosi appunto contro quella democrat dura
Una brutta parola no democrazia
Dittatura che pare essere il panorama in corso quindi queste iniziativa di oggi e molto importante seguiranno poi due giornate al Teatro Palladium con film di grande interesse e oggi avremo diverse comunicazioni e poi questa sera al cinema Farnese dalle diciotto e trenta due fino a Liberazione in fin di famiglia le stagioni del nostro amore
Film
Florestano Vancini
Se vogliamo un film di formazione sono e in Generazione male che ricordo bene
Quando era assai più giovane
Spetta a me ringraziamento alla Fondazione Aamodt Fondazione Gramsci
Ho già citato Paola Scarnati il gruppo di lavoro Alessia Cervini Damiano Garofalo Alexander crebbe del Alma Mileto Luca Peretti dell'ISE Perniola Gabriele re con esiti Giacomo ora pesi Ermanno Taviani che poi tra breve
Farà l'introduzione l'organizzazione Matteo Angelici Giovanna de Freitas Ginori il progetto grafico Roberto Del Balzo l'interpretariato sarà Triulzi
L'ufficio stampa Elisabetta Castiglioni e la collaborazione con l'Archivio Nazionale Cinema d'impresa da cineteca nazionale la Fondazione formò vis partivano azionare definì famiglia molto interessante tra l'altro i cammelli e questa è la nostra
Nona edizione chissà come sarà la decima poi se alla fine turco Paola ci farai una sorta di
Prego quella diciamo ecco della prossima e quindi io ho salutato del Ciad saluto se posso permettermi perché organizza e anima queste belle giornate se posso permettermi un'errata corrige non usiamo più il termine saluto perché saluto
Va bene va bene se chi saluta che ne so viene da e la Mondial Lian ecco diciamo che saluta io sono
Un militante culturale che pro-tempore presiedo l'archivio con grande onore per me e grazie
No ma tanto finito e a questo punto non posso più cassare la parola al le allora
No
Auto auto ognuno fa una presentazione dei lavori oppure sta zitto il silenzio e dopo
E quindi a questo punto però con grande piacere darei la parola all'ottimo Francesco già sì
Francesco io è chiaro a tutti io io e Vincenzo vita siamo siamo coppia coppia fissa
Tutti gli anni ogni anno la rassegna si apre con il nostro saluto che Treves sobrio che alla fine si si riduce al ringraziamento
Però anche a servizio perché tu hai letto senza dimenticare nessuno perché è utilizzato la locandina tutti i nomi che ricorrono giusta questo dobbiamo fare
E io tutti gli anni tutti gli anni
Ho sottolineato il fatto che il contributo della Fondazione Gramsci è soltanto un supporto al faticoso lavoro dei collaboratore dei dipendenti dell'amore t'
Questa eco Estela de e questa è la verità quindi quindi ringraziamo io ringrazio ringraziamo i partner e Vincenzo ha ha ha citato
E Carofalo ci ha dato tre minuti a testa perché dobbiamo iniziare siamo in ritardo però ho io voglio ribadire che questo è un caso di cooperazione molto interessante
Dico la rassegna quindi una giornata di studi alla rassegna cinematografica ma direi che il rapporto che si è instaurato nel corso dell'ultimo decennio va bene nel corso dell'ultimo decennio il rapporto di collaborazione cooperazione
E divisione del lavoro e vero che noi abbiamo un vantaggio perché ci accomuna storia
La stessa matrice sono le origini non c'è medicamenti movimento per il Partito Comunista Italiano
E non non è vero che noi siamo ciò che resta di quella quella storia perché poi gli archivi le carte i documenti il patrimonio diciamo culturali l'all'asciutto del PC si trova anche negli istituti storici della Resistenza e dell'età contemporanea nelle fondazioni democratiche negli archivi di Stato eccetera eccetera
Però noi non siamo soltanto ciò che diciamo rimane rimane di quella di quella storia perché siamo stati dopo la fine di quella storia molto creativi siamo stati molto creativi nel senso che siamo stati in grado di interpretare la nostra missione di istituti culturali cioè luoghi di conservazione istituti di ricerca Lupi di studio
Di promozione culturale eccetera eccetera poi si è dato il caso che vi è stata una intensa tra la direzione dell'ammonta
E la Fondazione Gramsci caro Garofolo da me una un altro minuto così l'ottico del ragionamento
Un altro minuto
S'sono sono sono diciamo Moby molto importanti le le le le ragioni le ragioni della condivisione i compiti questo il punto io so che Vincenzo a sollecitato una discussione con interrogativi sul futuro dell'amo Dio faccio parte della del comitato dei garanti
E e parteciperò alla discussione proverò a dare il mio contributo che riguarda il il futuro
Nel nel nel frattempo noi non soltanto abbiamo diciamo da valutare la produzione
Il faticosissimo perché abbiamo grave siamo sempre permanentemente saremo sempre a corto di risorse perché l'ideazione e la progettazione ciò che ci passa per la testa purtroppo
Non sarà mai compatibile con le risorse che avremo a disposizione insomma
Non abbiamo diciamo difficoltà stiamo proprio con le pezze ero abbiamo i debiti andiamo avanti vent'veniamo valutati dal ministero della cultura partecipiamo ai bandi non ce la facciamo
Va bene ce la faccia
Le risorse non basteranno mai
Ma abbiamo intanto in cantiere Progetti che di certo realizzeremo e poi soprattutto perfezioneremo
Il nostro portale del delle fonti per la storia del Partito comunista italiano che implementi eremo che il ricco adesso di archivi di periodici che conterrà una parte audiovisiva proveniente dall'Aamodt
E la lacci e cooperazione con molti altri istituti di di conservazione il nostro progetto sugli archivi del cinema e del teatro e poi cento altre occasioni perché davvero riusciamo a lavorare insieme il primo dicembre
L'amo d'ospiterà la premiazione abbiamo un prete Ugolini il racconto del lavoro Vincenzo fa parte Vincenzo fa parte della della giuria
A ventuno
Lo scorso anno lo scorso anno un documentario sulla
Sui raid
Quest'anno invece sugli infortuni e morti sul sul lavoro quindi Leo le occasioni sono anche le piccole manifestazioni le occasioni per
Avrà ragionare
Su passato e presente
Stop finché innesco insomma tutto tiene tutti gli anni così è bello boh coppia fissa io osservo seguo le discussioni del gruppo di lavoro offrono il seguente restante perché ci sono dei scomposizioni e ricomposizioni
Chi sono gli attriti e bellissimo sta nella nella
Nella mailing list serbo dai mi permetto di raccogliere questo tu implicito invito chiedendo non è un rituale cosa che tocca le nostre coscienze di chiedervi vi chiedo un minuto di silenzio per lo scomparsa
E quel l'operaio che ha un'età non giovanissime rumeno è morto dopo
Molte ore sotto le macerie
Questo ci illumina su un dramma del periodo che stiamo vivendo che accorgimenti per la sicurezza sul lavoro e del lavoro sono assolutamente inadeguati
Vi chiedo un attimo di raccoglimento perché è una vicenda che c'ha scombussolato e non credo che siano cose che possano essere superati facilmente grazie
Grazie
Va bene
Grazie mille ringrazia Vincenzo vitale Francesco Giavazzi verrà
I loro la loro introduzione non non non dico salutista nove c'a s'arrabbia e dire di dare inizio ai lavori diciamo rapidamente dato che oppure magari ci auguriamo dato che come diciamo
Miglior convegno che si rispetti siamo già ampiamente in il ritardo senza indugi lascio la parola a Ermanno Taviani se Aversa di Catania per la sua introduzione che al titolo cinema liberazioni che hanno tutti coloro che interverranno stamattina il punto a favore di di di provare a rispettare i tempi che ci siamo dati vi segnalerò appunto magari quando manca tutto cuoco entrerà avviare
Grazie ma sì anche se l'introduzione non è una relazione come gli altri quindi ruberò il tempo a tutti no da parte gli scherzi già sono state dette
L'incenso da Francesco alcune cose sul senso dell'iniziativa
Che mi tolgono
Una cosa che era avere voluto dire incerto diciamo che
Rispetto l'abbiamo cercato poi per una serie di problemi non è stato possibile fino in fondo di allargare il discorso dalla celebrazione dalla comunque il non celebrazione che è un termine che nella sinistra non è mai piaciuto peraltro storicamente
Come si diceva
I comunisti non commemora una fanno vivere nelle lotte diceva Pietro Secchia
Ma
La il abbiamo cercato comunque di dare conto di appunto un tema che va oltre l'anniversario del dell'aprile del quarantacinque in Italia anche se il focus rimasto ampiamente su quello
E in questo senso credo che
è una rassegna un po'più piccola
Rispetto agli anni passati per una serie di problemi che non so spiegare
Però punto vorrei dire che avremmo voluto vedere molti altri film e non solo italiani
E avremmo voluto sentire molte altre voci però
Già la giornata di oggi
Punto dà conto di come dire un allargamento del tema in varie direzioni
Ovviamente
Anche qui
La dei contestualizzazione un continuo e la presenza di
Al governo di esponenti che vengono da un partito neofascista in un qualche modo a
Come dire ha spinto
A dedicare questa nona edizione acqua al tema della liberazione però anche qua permettetemi una rapida considerazione sulla del contesto di esazione dei discorsi quando è cominciato e discorsi anche da sinistra il governo di Giorgia Meloni
Sembrava che
Il riferimento fosse ancora la marcia su Roma come se poi dal ventidue ad oggi il tema fascismo antifascismo
Non abbia conosciuto diciamo un'articolazione è una storia e che parte poi abbiamo trattato anche nelle rassegne quelle nelle edizioni sul sessantotto e sul sessantanove
Siamo molto importanti in nella storia d'Italia e questo senza nulla togliere
Al fatto che il modello della marcia su Roma come dire in un qualche modo continua a vivere in fenomeni come in momenti come l'assalto al Campidoglio americano o la marcia dei borsoni ariani
Su Brasilia ecco quindi in qualche modo senza nulla togliere alle linee di continuità
Comunque detto questo la scelta è stata difficile abbiamo cercato di
Anche qui dare conto di film apparsi negli diversi decenni in stagioni diverse del cinema italiano
E nelle vari cicli di film resistenziali
Non solo quelli
Dell'immediato dopoguerra
Ovviamente abbiamo riproposto i classici del neorealismo ma dell'EPO che successiva cioè del periodo a cavallo del governo Tambroni degli anni settanta e poi una qualcosa che ci segnala sedi come questo tema è stato tratta
Venendo da alcune considerazioni in senso stretto le sull'Italia maggiorate di oggi altri interventi come dire appunto meglio di me allargheranno il campo
Come dire critico e metodologico in altre direzioni
Possiamo dire che il tema della liberazione in senso stretto è poco presente sia nella fiction sia nana non fiction e per problemi
Per tanti però problemi appunto
Diversi innanzitutto dal d'altronde
Anche il film del neorealismo che più ha raccontato quella storia la storia degli italiani in guerra pesa si conclude con l'episodio un episodio appunto
Nell'inverno del quarantaquattro il bellissimo episodio della nella laguna veneta che si conclude con l'esecuzione dei partigiani
Per quanto riguarda il repertorio tema su cui anche in archivio abbiamo lavorato in passato in realtà un repertorio molto scarso si tratta veramente di pochi minuti
Dico delle
Del momento della liberazione non delle parate successive delle come dire di quella anche resistenza che fu rimessa in scena dagli stessi partigiani quindi qua si può discutere sullo statuto di verità non verità come dire ma esso non c'è il tempo di
Discutere questi aspetti me metodologici ma in un qualche modo
Tutto questo non c'è pensiamo solo un esempio la più grande battaglia
Dei giorni della liberazione fu quella di Genova
Dove
Come dire
Il generale mai non comandante del presidio tedesco si arrese nelle mani di Scappini di presidente del CLN ligure comunista Scappini che hanno fatto più di dieci anni nelle carceri del fascismo
Su quell'abbiamo venti secondi
Beh ed è stata la battaglia molte cose le abbiamo potute recuperare ma vai Combat film ma gli alleati e quei documenti Combat film e poi anche le cose girate dall'esercito britannico peraltro ed altri operatori al seguito delle truppe alleate
E e lì però arrivano quando ormai la grande battaglia finita cioè il cecchino certi come dire sacche di resistenza come dire
Episodi finali di una battaglia che si è che era già stata combattuta
E molto e molto di più ci dicono le fotografie su su quelle giornate
Come esempio quella Milano della
Della fucilazione di Starace ad esempio che è una sequenza impressionante come tante altre ovviamente piazzale Loreto ma su questo tornerò
Che vittima certo non è stato un aspetto marginale ma di poi c'era un problema anche molto semplice che non c'era la pellicola
La pellicola scarseggiava pure visto i documenti recentemente negli studi cinematografici di Salò a Venezia come dire tutti erano a caccia della pellicola di cui hanno ricchi soprattutto gli alleati ma anche i tedeschi a certo punto cioè trovato un documento che richiedono quello da Venezia ci servono abbiamo a finire questo e quest'altro film non abbiamo più queste sostanze chimiche non abbiamo più pellicola come dire
C'era un fatto oggettivo
La e questa è una delle ragioni ma non vorrei entrare su dibattito sul realismo il rapporto tra Cina un documentario cinema neorealista per cui in qualche modo noi ripensiamo e nella memoria di questo Paese ripensiamo quel momento
O comunque
Se non proprio della liberazione in senso stretto però dell'Italia di allora attraverso il cinema neorealista che si sovrappone e si accompagna ai cinegiornali a a quel materiale che alla fine tutto sommato e scalzo
La in un qualche modo
La insomma le battaglie che accompagnarono l'insurrezione nazionale e la violenza
Anche
Che si sprigionano e che riguarda poi anche l'esecuzione di alcune migliaia di
Militi fascisti o ha persone accusate di essere spie
La rasatura delle con la collaborazioniste quel tipo di violenza e di una guerra che fu anche una guerra civile cosa che la sinistra coi nel suo complesso ha riconosciuto
Solo negli anni Novanta in senso pieno
E come tutte le guerre civili come tutte le guerre fratricide portava dentro di sé quel surplus di violenza tutto questo
Nel cinema
Nel cinema nei documenti coevi non c'è
La e questo affronto
Anche come reazione aderente a quello che era stato coi il
La violenza dell'occupazione tedesca e il far e
La violenza della fascismo salottino né che i tedeschi non volevano più al fronte che se dedico alla repressione come sappiamo Alestra per la caccia agli ebrei insomma tutto quello che accompagna
La
E tutto questo
Tra l'altro ci riporta anche sul dopo sempre restando a
Tema della memoria del dibattito pubblico un rapporto complesso che la Repubblica
Ha avuto con la memoria della Resistenza su questo fatti studi anche negli ultimi anni il rapporto complicato della gran parte date un grazie cristiana con quello che era stata la guerra partigiana con quello che era stata
Anche perché una parte della DC e della chiesa
Era l'erede del cosiddetto attendismo diciamo e di posizioni diverse espresse già al tempo della guerra d'altronde come dire
Anche quello di una magistratura che non diede poi corso ai processi pur avendo enormi e documenti scoperti riscoperti pochi anni fa a alle autorità e le stragi sia fascisti sia nazisti che insanguinarono l'Italia soprattutto
Nel quarantaquattro
La in tutto questo
La
Il cinema di fronte a una memoria pubblica che ancora oggi è piena di luoghi comuni o resistenza non fatto di pochi la resistenza la memoria cosa una cosa solo dei comunisti
E l'idea di loro che
Se pochi giorni fa di un'Italia priva tutta fascista e poi tutta antifascista il cinema invece nel suo complesso ha contestualizzato cioè
Che è un discorso veramente
Senza senso diciamo e che molti film hanno raccontato come in tre anni no di guerra fame privazioni e poi occupazione in un qualche modo gli italiani hanno Mato una parte degli italiani perché poi è proprio la stessa storiografia di sinistra che ha usato la categoria
Presa da Primo levi di zona grigia per raccontare tutto quel mondo che stava tra di cittadini comuni tra un'attiva o passiva resistenza all'occupante e alla Zip insomma al nazifascismo e invece la pura e semplice sopravvivenza il problema di superare
Quel terribile biennio quarantatré quarantacinque
Pensiamo a film ma come le state violenta di Zurlini o tutti a casa no dove i protagonisti maturano non qualche modo un atteggiamento un qualcosa come dire
La il cinema in generale è arrivato sempre prima della storiografia
Venendo diciamo la
Rapidamente fa alcuni film che proiettore ma che non proietteremo
Io credo che in questo senso i in un cinema dove ci sono solo due film in cui viene presa di petto la questione dei giorni del venticinque attorno al venticinque aprile
E sono Mussolini ultimo atto e novecento mosso riattivato di Blizzard del Novecento di Bertolucci anche se ovviamente
Primo su sulla figura del Duce
In questo senso io credo che Caccia tragica che domani potremmo rivedere in pellicola del nel circola una versione rovinati stima
Su internet e che si può vedere e che vedeva appunto alcuni e delle teste più importanti del cinema italiano tra gli sceneggiatori come Zavattini come
Antonioni come
Barbaro eccetera la e firme prodotto dall'ampi in un qualche modo in quel film in questa mobilitazione popolare perché se lo ricorda contro questi banditi che hanno rubato i soldi della cooperativa
Si rivede il venticinque aprile in qualche modo il film dove paghi interpreterà un quasi tutti c'erano alcuni attori che erano stati dei divi anche del cinema del Ventennio pensiamo Andrea che chi ha partecipato alcuni dei film anche alla come masserie come il re d'Inghilterra non paga o come L'assedio dell'Alcazar unico film ma di fatto
In cui si vedevano dei comunisti in azione quelli della guerra di Spagna
Sparare eccetera caso abbastanza raro nel cinema fascista del cinema del Ventennio
In tutto questo in quella mobilitazione popolare dei la maggior parte delle personaggi che vediamo in scena sono ex partigiani c'era l'idea di costruire questa nuovi Italia e
Quel gruppo di banditi comandati da quella feroce missiva capo banda in un qualche modo si potevano vedere i fascisti perché quelle stesse persone avevano partecipato all'insurrezione nazionale qual
Il mese prima allo stesso tempo Caccia tragica secondo me
è un film siamo in quel viene girato proprio nell'interregno tra due fasi diverse della storia d'Italia e d'Europa alle soglie della guerra fredda alle soglie di un passaggio drammatico che avviene proprio in quella in quella primavera in cui nel film esce prima quarantasette in cui il film esce nelle sale italiane in Caccia tragica in qualche modo si prefigura quello che succederà nel luglio del quarantotto secondo me in un qualche modo a quel punto in Caccia tragica c'è la speranza che la Resistenza eliminando le ultime sacche di ma l'arida di fascismo in un qualche modo
Possa costruire l'Italia nuova nel quarantotto però comunque la reazione e forte anche anticipa quello che succederà nel luglio del quarantotto dopo l'attentato a Togliatti dove a quel punto quelle speranze erano andate deluse molto rapidamente già preso troppo tempo la
Tra l'altro quelle speranze deluse nove le troviamo nel già in alcuni film e pensiamo cito solo un autore Zampa peraltro che era comunista e che in un qualche modo mette in scena quel dopoguerra dove molte pensiamo alla trilogia anni facile anni difficili e l'arte di arrangiarsi o un film come L'onorevole Angelina in un qualche modo coi citato dal film la Cortellesi
Di tre anni fa
C'è ancora domanda
La dove in un qualche modo c'è il senso di un'Italia questa cosa della continuità dello Stato
Della povertà della miseria dei rapporti di classe come si diceva allora rimasti tutto sommato non cambia
Nel secondo ciclo a un meglio se vogliamo il primo ciclo di film resistenziali seguiti agli anni del dopoguerra è quello appunto a cavallo del sessanta in realtà il cinema ad aver lanterne lunga quei film cominciano prima del del luglio del del governo Tambroni e in un qualche modo
Quindi i giovani che riscoprono l'antifascismo e la Resistenza tanti film generali la Rover un giorno da leoni Era notte a Roma una vita difficile anche a suo modo
E in questo senso le stagioni del nostro amore che proietteremo stasera è un film molto significativo intanto introduce un topos che poi bene anche a noi che a Flaviano caschetto S. Rosa del partigiano deluso personaggio tipico di un certo cinema degli anni sessanta settanta del partigiano disilluso ma c'è anche il c'è forte il senso tra l'altro uno dei pochi film in cui si vedono le cariche della Celere di Scelba
Come dire un film che ha tanti elementi importanti dove la crisi esistenziale sentimentale e politica no sono sono intrecciate ma c'è anche il senso di un'Italia che nel pieno del miracolo economico
Come dire un po'come la globalizzazione degli ultimi anni essa va minacciando le identità e quindi c'è il la volontà in qualche modo di ricordare anche se in maniera critica la stagione la stagione della Resistenza
Ninco dei film
In questi film come anche in tanti altri che non ha citato
Più che il tema azionista sociale della cultura azioniste socialista e poi di della nuova sinistra della Resistenza tradita dire che c'è un tema della Resistenza delusa ecco più che tradita
Delusa da quell'Italia democratica repubblicana che pure era stata fondata ma in cui per molti versi non ci si non ci si riconosceva quindi in questo senso anticipando quel discorso appunto sulla continuità dello Stato che la storiografia poi dei Pavone dei guazzo dell'una e tanti altri avrebbero approfondito negli anni negli anni settanta
In questi anni peraltro son dei film significatività certi poi la ragazza di Bube
Ad esempio evoca la la questione delle delle fucilazioni delle dei giorni della liberazione no il partigiano che deve scappare all'estero perché coinvolto nei processi eccetera e ci sono alcune liberazioni
Ma quella più significativa se non a quella di Napoli per Fini Nanni Loy ma siamo nel quarantatré peraltro si concludeva con quell'episodio anche tutti a casa di e di Comencini dove Sordi poi
La e ma anche qui si parlava spesso degli anni del fascismo della Resistenza per parlare dell'Italia democristiana veramente son neanche a metà invece quasi finito
Cinque minuti
Nella terza ondata nella seconda se vogliamo ondata di di firme resistenziali quella dopo il mille novecentosessantotto e quindi anche qua il nostro cinismo le stragi nere come dire
Tutta quella temperie degli anni settanta che qui son tantissimi film Agnese va a morire sette fratelli Cervi eccetera eccetera eccetera
Si segnala Corbari
Sia per le il lo strano incrocio tra quel genere e il genere western all'italiana
Non a caso il protagonista Giuliano Gemma diciamo del western italiano era stato uno degli interpreti più frequenti ma allo stesso tempo perché mette in scena come dire una critica fino a un certo punto di un regista comunista a a quella che era stata la politica forse troppo moderata devo comunisti questo giudizio perché poi nel discorso sulla vi senza tradita la resistenza per molti non era stata tradita solo dalle classi dirigenti
E Marsa tradita dalla moderazione di Togliatti la svolta di Salerno eccetera eccetera eccetera e quindi non qualche modo in questo film c'è c'è questo
La ripeto Mussolini ultimo atto è l'unico film sia pure sotto la chiave della della storia del Duce in cui si mette in scena al venticinque aprile però bisogna dire che la parte sui partigiani
Sembra un poco film Jugoslavo insomma i partigiani parlano con libri stampati quando voi di operaia spondale fabbriche con la musica esatto ma le parti più efficaci sono proprio quelle sul Doucet in con una interpretazione magistrale di Rod Steiger che in un qualche modo si mangia tutti con le contraddizioni
Del Duce e definitiva poi tradisce tutti ma il film di Lizzani per esser un regista iscritto al Pci è significativo perché anche qui si parla di guerra civile
Lo fa Franco Nero quando parla il capo partigiano in macchina con con Mussolini si vede anche un repertorio in un qualche modo che non era un fatto banale nel mille novecentosettantaquattro
Da dire perché il tema della guerra civile per molti versi fino agli anni Novanta era stato un tema del neofascismo
Dei Pisanò de come dire dell'IST
Di chi nella memoria nella storia della parte neo fascista aveva ripensato e Laguercia per concludere non parlerò degli ultimi anni due parole su l'altro film in cui la Liberazione invece viene messa in scena il Novecento di Bertolucci
Si tratta anche qua di un film
Non era possibile proprietario in tutte le tante ore diciamo che dura quel film anche qui è il momento in cui Bertolucci più fu vicino al Partito comunista e anche qui la liberazione
In un qualche modo del quarantacinque
Era c'è il parallelo con l'avanzata del partito comunista che si avvicina allo Zenit delle sue fortune elettorali quindi è la speranza di una nuova rigenerazione di una nuova palingenesi però Bertolucci al di là del giudizio diciamo critico estetico che si può dare di atto novecentootto secondi preferisco la prima parte diciamo di quel film ad esempio in qualche modo non trascura la violenza anche se in un qualche modo perché vengono linciati atti lei regina no Laura Betti e Donald Sutherland anche se poi
Mentre non viene viene processato peraltro
Sotto bandiera oneroso tenuto nascosto De Niro al proprietario terriero ma non viene viene ucciso simbolicamente
Ma non viene
Non viene assassinata il cui se vogliamo c'è un nesso questo legame tra fascismo nazismo e come dire sadismo violenza estrema con in quel film appunto che stavano girando a pochi chilometri e di cui si è riparlato anche troppo in questi giorni è sano le centoventi giornate di Sodoma e forse anche quello come dire
Funzionava il Novecento fino a un certo punto perché poi non c'era bisogno di surplus di sadismo di violenza per raccontare Lezza fascista ma il messaggio all'Italia degli anni settanta era forte la sequenza della chiesa in cui padroni delle terre arpa e che hanno e Armani fascisti in un qualche modo faceva era anche un discorso sull'Italia degli anni Settanta dove ancora una volta i i padroni come si diceva allora armato hanno e neo fascismo nelle strade che e stragista
Molte poche cose successivamente ma in in quasi nessun film in un qualche modo dove pure sono stati firme importanti sulla Resistenza la liberazione
è stata al centro con tutte nei suoi vari aspetti del racconto cinematografico di fiction perlomeno abbiamo avuto invece po'di documentari importanti che sono tornati su quello non c'è anche per mettere in ultrà citazione nella notte di San Lorenzo dove c'è la liberazione ma e siamo nella Toscana del quarantaquattro e non nel nord Italia del quarantacinque
Scusate
Grazie mille grazie Monno per questa utilissima dire anche difficilissimo sintesi
Chiamai che c'hai proposto
A questo punto dare i la parola al prossimo relatore che a Paolo speranza giornalista scrittore critico
Che ci porto intervento dal titolo la resistenza del cinema credo che abbia delle slide Bozzo sono
Gli stessi che
Posso
Buongiorno a tutti tanto una veloce ma sentito ringraziamento per per per me coinvolto e per la fiducia anche quasi temeraria nell'assegnarmi Pd grazie all'anno della fondazione Gramsci
E anche quindi la fiducia come dicevo quasi temeraria nell'asta nell'assegnargli come dire un tema così vasto
Come appunto la resistenza nel cinema che chiaramente potrò trattare in una maniera ecco una panoramica per forza di cose schematiche schematica che fortunatamente può come dire fare a meno di alcuni importanti riferimenti che ha fatto poco fa con maggiore competenza in maniera ampia Ermanno Taviani per concentrarci su un percorso cronologico
Ancorato sostanzialmente al contesto storico politico e alle fasi produttive dell'industria cinematografica italiana
Facendo alcuni riferimenti veloci in un percorso a rovescio che parte diciamo dei giorni nostri e vede come punto di approdo anziché di partenza Roma città aperta
E firma meno conosciuto come O sole mio che rappresenta anche un riferimento al tema già accennato anche da valutaria né della resistenza e delle quattro giornate di Napoli nella realtà nella realtà meridionale
E come si diceva prima la c'è anche una fase di declino quasi di di superi di stanchezza nel nel negli anni recenti negli ultimi decenni rispetta i film che trattano appunto la liberazione la resistenza e sì si avverte si avvertiva negli ultimi quarant'anni almeno anch'io come dire un contrasto tra le aspettative della critica rispetto ad alcuni titoli usciti in anni recenti e l'accoglienza del pubblico che generalmente è stata molto fredda per non dire per non dire di peggio e questo è avvenuto per due
Tipologie di di firma che accenna rapidamente è chiaro
Sia quelli che si proponevano di illuminare tra virgolette alcuni aspetti controversi oscuri della Resistenza penso porsi Us del sì novantasette di Martinelli
Oppure nel due mila otto Sangue pazzo di Marco Tullio Giordana
Sulla nota vicenda di Luisa Ferida e Osvaldo Valenti ma anche rispetta le trasposizioni letterarie da testi importante per far e penso ai piccoli maestri del novantasette di Daniele Luchetti
Da Luigi Meneghello e lo stesso il partigiano Johnny del due mila di Guido Chiesa tratto dal libro più importante di di Beppe Fenoglio che la critica generalmente giudicato inferiori ai modelli letterari nonostante quasi tutti i film che ho citato siano stati
Selezionati per il Festival più importanti come canna Venezia
Tuttavia non si può parlare credo di un come dire di un di un rifiuto di un'indifferenza generale e irreversibile da parte del pubblico se consideriamo che nel due mila nove invece un film ma il secondo lungometraggio di Giorgio diritti ha ottenuto riconoscimenti importanti anche un grande successo di pubblico quindi mi riferisco ovviamente all'uomo che verrà che si segnala soprattutto per uno stile particolare il regista sceglie di narrare una pagina tragica della una delle più note tragiche della Resistenza come decide di Monte Sole attraverso un punto di vista diverso nuovo quello di una bambina Martina che vede appunto svolgersi queste queste vicende attraverso il suo punto di vista infantile e innocente e al tempo stesso il regista narra questa vicenda con i ritmi lenti con i silenzi tipici della della vita di una comunità rurale della pena dell'Appennino in quegli anni
In un L'uomo che verrà si avverte non so quanto consapevolmente ovviamente lei con l'esempio di un di uno dei film più importante in assoluto sulla sulla guerra sulla liberazione la resistenza che appunto la notte di San Lorenzo sulla quale non vorrei di come dire soffermarmi con come dire con la mio opinione con diciamo il mio punto di vista che si tratta di un film non solo noto ma fondamentale uno di quelli che resterà allungo ma voglio solo citare due documenti forse meno conosciuti tratti dalle riviste internazionali dell'epoca un arrivare più di Siena ma in cui nel mille nove centottantatré i Paolo e Vittorio Taviani rilascia un'intervista a Gian Gilli
E dichiarano la frase più significativa nel film non abbiamo raccontato le cose così come sono accadute ma al contrario così come si sono trasformate nella coscienza dei sopravvissuti nell'immaginario collettivo
In tutti i racconti che Paolo e Vittorio Taviani erano raccolte nella fase di preparazione del film
La vicenda avvenuta nell'estate nel luglio del quarantaquattro a San Miniato viene e come dire rivissuta travisata
Immaginata in maniera in maniera diversa ma in comune i registi notano quella che loro stessi chiamano la morale della favola o ossia la necessità la consapevolezza che a un certo punto durante la tragedia della guerra il popolo di San Miniato della Toscana perché ebbe maturò di dover prendere in mano il proprio destino per come dire per superare quel momento terribile per costruire una nuova prospettive è una novità le e nello stesso anno nel luglio del dell'ottanta del due luglio dell'ottantatré il critico dim Music ricche nel pret nel recensire il film sosteneva italiani trovano sempre modi freschi per per narrare vecchie storie
Il loro film è una sorta di incanto rito collettivo che come l'antica epica orale e fatto per essere tramandato
Alle generazioni future quindi un film che unisce la memoria e la storia l'epica che la realtà che consente ai due registi di riprendere di corte diciamo di sviluppare con come dire con la giusta distanza come per citare un titolo di Carlo Mazzacurati un Progetto chiavi non realizzato nel mille novecentocinquantaquattro il loro uno dei loro primi cortometraggi che si intitola appunto San Miniato luglio quarantaquattro con la sceneggiatura con il collaborazione alla sceneggiatura di Cesare Zavattini
E un film che perse per più di sette mesi venne bloccato dalla censura a causa della militanza comunista dei di di registi e dello sci e dei registi quindi questo è l'ennesima prova che della della necessità di dover approfondire meglio anche il decennio degli anni Cinquanta nel cinema italiano anche per quanto riguarda l'atteggiamento dei governi della censura rispetto alla resistenza su questo
Torre Nemo fra poco fra i film che verranno programmati un riferimento volevo farlo rapidamente a accorpare equivalgono aiuto civile Milena vediamo qualche immagine Corbari
Che Valentino Orsini che era iniziato appunto con i fratelli Taviani anche la sua carriera cinematografica presente nel mille novecentosettantuno film che a un discreto riscontro di pubblico anche per la popolarità
Degli interpreti prima Ermanno Taviani faceva riferimento al genere western e quindi così posso collegarmi gli faccio mostrò con l'aiuto degli di Mila era e notato la differenza i due articoli sul firmassero entrambi tratti da vie nuove settimanale che qui non ha bisogno di cure di presentazione questo è il primo che annuncia con con Enpa sì con con la forte spinta promozionale cono quasi con entusiasmo annuncia l'uscita di questo film ispirato come sapete alla storia vera appena veri protagonisti della lotta partigiana in Romagna guidata dalla dal gruppo di Silvio Corbari
E vediamo l'articolo successivo ecco qui c'è nel titolo
Posso così collega grazie al titolo posso collegarmi rapidamente a quello che diceva poco ferma Natalia la Resistenza non è stato una sparatoria queste nell'articolo e di Antonello Trombadori che era il uno dei critici cinematografici del settimanale ma come sapete era stata anche uno dei protagonisti della Resistenza a Roma e l'intervento di Trombadori che Pio avente nonna non approfondisco da ci ricorda l'idea che spesso un altro non c'è una parte della sinistra diciamo istituzionale arriva rispetto ai fini della Resistenza che insomma nel tentativo di mantenere sempre una certa sacralità intorno alla rappresentazione di questo momento fondamentale della storia d'Italia
E invece promossa al tempo stesso di non percepire la novità di questo film che appunto si cara si segnalava per uno stile particolare che era risultava molto avvincente per il grande pubblico e qui faccio riferimento
In breve alla alla stagione produttiva come molti di voi sanno meglio di me negli anni Sessanta del genere nella seconda metà degli anni Sessanta il genere western diventa uno dei più popolari in Italia e anche registi di provata fede progressista
Ricorreranno a questo genere per due ragioni la prima che i produttori garantivano Budget diciamo sufficiente a realizzare firme importanti che è sempre stato un problema soprattutto per i registi
Diciamo di sinistra e al tempo stesso consentiva di veicolare messaggi politici attraverso questa modalità questo linguaggio western presso un pubblico ancora più ampio e a parte Corbari
Voglio ricordare qui i film di Giulio questi anche i due film di Carlo Lizzani
Come è un fiume di dollari R. queste antiche appunto attraverso il western riprendono temi che Lizzani aveva trattate tratterà poi successivamente come abbiamo sentito in Mussolini ultimo atto
E Corbari si inserisce anche in un contesto appunto quello della rivoluzione tradito delusa che dopo il Sessantotto praticamente mette i diciamo in discussione da parte di dei militanti della nuova sinistra
In Italia mette in discussione appunto non solo il diciamo gli ostacoli che i d'apparato statale gran parte occupato ancora
Da da residui del fascismo continuava a gestire in Italia ma anche dall'appunto dalla debolezza tra virgolette dalla dal moderatismo che avrebbe assunto la sinistra diciamo parlamentare nei confronti della della resistenza di queste interventi della censura e quindi se rileggiamo quel quel documento fondamentale che sono gli atti del convegno alla Biennale di Venezia del mille novecentosettanta sulla Resistenza nel cimitero del dopoguerra ci rendiamo conto di quanto fosse Forte anche questo spirito critico fra fra il molti degli intervenuti e insieme alla Resistenza viene messa in discussione anche un altro caposaldo dell'identità storica italiana con il Risorgimento e la è il nette del settantadue
E il Bronte di Florestano Vancini dalla dalla novella Libertà di Verga che riapre un capitolo
Riapre tutto un dibattito che non si è ancora poi fermato sul sull'entità del Risorgimento sulla sulla partecipazione delle masse popolari sul Risorgimento in qualche modo anche qui tradito
E non è casuale che pochi anni prima nel sessantadue la Vancini se avesse come dire donato anche la lunga notte del quarantatré dove questo tema della resistenze che non si era del tutto compiuta della permanenza ancora dire sì residui e di diciamo di personalità del del mondo fascista del del anche anche dei criminali fascisti continuasse a essere come dire presente nella nella società italiana
Nel David rapidamente per l'andare poi verso il tema relativo all'ASP allo specifico del del delle quattro giornate
E il il perito più fertile più vitale più anche prolifico della del rapporto fra il cinema e la Resistenza come è stato ricordato poco fa da Ermanno Taviani è quello che si sviluppa a
Intorno alla appunto all'inizio degli anni sessanta
Generato
Da due fattori importanti della vicenda politica del momento da un lato i rigurgiti neofascisti che si concretizzeranno con il tentativo del governo Tambroni e contemporaneamente dalla dal processo di apertura a sinistra che si concretizzerà col primo governo di sinistra nel mille novecentosessantatré
Non e questo nuovo contesto storico si collega anche a una fase produttiva molto vivace dell'industria italiana che vive i suoi anni migliori forse nel nella diciamo nella sua parabola industriale e quindi possiamo un punto annoverare tantissimi film importanti molti sono stati i già citati
E c'è anche un altro contesto importante che dal punto di vista autoriale
Sì in questi anni darci nel quinquennio cinquantanove sessantadue assistiamo da un lato alla all'emergere di nuovi autori esordiente quindi ricito rapidamente Pasolini italiani Grancini Lorin Zuccolini
E al tempo stesso al ritorno di quelli che erano stati protagonisti del neorealismo e quindi il generale della Rovere diretto da Rossellini con Vittorio De Sica due film di Carlo Lizzani appunto il gobbo loro di Roma
Di quelli Xhani che con Achtung banditi c'era consegnato il primo film che affrontava nel contesto della vicenda resistenziale anche un tema spesso derubricato messe in secondo piano addirittura silenziato come era quello della lotta di classe all'interno di quella stagione di guerra e al tempo stesso vado rapidamente verso la fine
C'è anche un un album nuovo protagonismo
Un uomo richiamo anche alla letteratura la ragazza di Bube da Cassola
La lunga notte del quarantatré e dalle storie ferraresi di Giorgio Bassani e le stesse quattro giornate di Napoli sono influenzate dal dal libro la Molina di Vasco Pratolini scritto nei primi anni del dopoguerra lo stesso Franco Fortini sarà la voce narrante di allarmi siam fascisti un altro
File documentari importante di di Nadal Fra Cecilia Mangini Lino Miccichè che pure venne bloccato dalla censura negli anni Sessanta vado rapidamente verso la conclusione la censura è ancora presente nonostante questa vitalità questo ondata di firma sulla Resistenza
Viene la adesso vediamo fra poco e il film dirò viene contestato dalla dalla Repubblica federale tedesca
Il documentario della Mangini dal fra viene bloccato per alcuni mesi della censura e lo stesso giorno di gloria nel sessantaquattro verrà attenzionato dalla censura per l'esposto di un di un esponente neofascista che contestava al film di dare un'immagine negativa del del Paese
Rapidamente vediamo le quattro giornate per concludere questo film ma ha una storia no non importanza particolare
Nel film sia per il suo valore artistico come dire hanno amplificato dalla fotografia di Marcello Gatti che cercherà di riprodurre attraverso un bianco e nero molto elegante ma al tempo stesso anche molto documentaristico il diciamo la la la partecipazione popolare alla alla alla rivolta contro incontri nazisti nel settembre del quarantatré
Ma importante perché di questa vicenda delle quattro giornate di Napoli che avevano aperto in qualche modo la resistenza ricordiamo era la prima città liberata
Dai nazifascisti si era addirittura quasi persa la memoria vediamo rapidamente Graziadei mi Milena la andiamo avanti e quella successiva Napoli diciannove anni fa ecco quattro giorni da leoni questa intervista europeo riprende il film il titolo del film dell'anno precedente di inanellare un giorno da leoni e mi importa Antella didascalia
Adesso con l'aiuto di Milena prova legge perché magari importanti da didascalie praticamente che questa vicenda era stata completamente dimenticata c'è non si era mai più parlato delle quattro giornate in realtà e questo è l'ultimo l'ultima sezione del mio intervento che come dicevo è stato necessariamente veloce e poi documento su Roma città aperta che credo sia abbastanza raro
E quattro giorni da leoni per significare che la storia delle quattro giornate era stata completamente dimenticata non c'era mai stato scrivere europeo un film su questa vicenda invece se vediamo il grazie nella se vediamo qui
Tosto la manifesti successivo invece nel nell'immediato dopoguerra un film sulle quattro giornate c'era stato era stato presentato anche al Festival di Locarno O sole mio di Giacomo Gentilomo
Che viene definito da anche da studiosi importanti come Giuseppe Chigi melodramma resistenziale insieme a tanti altri film dell'epoca che uniscono così la tradizione del del film canoro con con i nuovi fatti intervenuti nell'Italia degli anni Quaranta però e poi vediamo anche più avanti o sole mio viene distribuita anche avesse un film che anche anche un certo successo desse stiamo vedendo alcune immagini recinzioni
Brochure stranieri è stato distribuito in quasi tutta Europa eppure di questo film c'è anche una scena diciamo leggendari in cui e la fucilazione dei iscritti marinai italiani sulle scale dell'università di Napoli sarebbe stato addirittura ripresa indiretta utilizzando una firmato di Roberto Mosè quindi ancora questo episodio misterioso
E leggendario sul film quindi O sole mio
Aveva già trattato praticamente negli stessi giorni poco dopo la la guerra il tema delle quattro giornate ma era avvenuta una rimozione
Favorita appunto dal nuovo contesto politico che si era aperta in Italia dopo l'aprile del quarantotto ma poi a Napoli in maniera particolarmente sentita particolarmente forte per l'avvento del no dell'Auris modi una restaurazione
Culturale per dir così da parte del del sindaco monarchiche del nuovo contesto ancora un riferimento per uso nel quarantotto esce anche un altro film al monastero di Santa Chiara che evoca vedete l'immagine precedente emigrazione evoca la presenza dei dell'occhio dei nazisti nella nella città e tratta per la prima volta anche il tema della deportazione degli ebrei in questo film nella scena iniziale c'è anche un cameo particolare di di Alberto Moravia e e concludiamo con il documento finale sul su Roma città aperta
Sulla qualcuno non non dovevo dire ecco qui presto questo articolo è tratto da una rivista statunitense Ringo italiana
Distribuita appunto tra diciamo nel nel nostro Paese tra le forze armate e non solo nel queste del primo marzo mille novecentoquarantacinque il primo numero della rivista si chiama nuovo mondo e contiene un servizio su Roma città aperta
Che è ancora in lavorazione nella seconda pagina dove vedete Fabrizio gli altri attori già delle antenne anteprima del film che viene presenta docu-film ancora e la in lavorazione forse e questo è l'inizio di una come dire di una grande valorizzazione che di questo film farà la critica statunitense faranno l'opinione pubblica americana e dà il senso di un film che segnava la rinascita dell'Italia cinema italiano alla voleste significare la forza di diciamo del popolo italiano di riuscire a riprendersi anche a livello cinematografico la prima frase di quest'articolo dice fare cinema in Italia oggi come cominciare a costruire una casa
Partendo dal tetto proprie tutte le difficoltà materiali
Economiche che questo comportava ma questo settimo questo periodico statunitense Linda italiana vuole incoraggiare vuole in qualche modo il diciamo illuminare anche questo aspetto nuovo dell'Italia che sta rinascendo e concludiamo come si giudizi che molti di voi già conoscono
Su Roma città aperta vedete
L'altra così andrebbe voi approfondire ulteriormente che non è del non è sconosciuto andrebbe probabilmente approfondite nei primi festival del dopoguerra Roma nel quarantacinque Cannes e Venezia nel quarantasei vengono presentati e premiati molti film della Resistenza non solo italiani ma anche soprattutto della Cecoslovacchia della Francia e in particolare il primo nel quarantacinque il primo Festival che si svolge in Italia e quello di Roma c'è un festival a Roma e c'è una recinzione di Roma città aperta
Scritte da Maurizio Barendson è che quelli della mia generazione ricordano come conduttore di novantesimo minuto ma è stato anche un un giovane
Attendo critico cinematografico che per la rivista Cine tempo
Dedicata un articolo ampio di cui ho preso un estratto ovviamente al a Roma città aperta e poi il giudizio di Rondolino in questa e in questi atti della Biennale di Venezia del settantenne film di Rossellini viene molto discusso e spesso contestato e alla fine il giudizio di questo storico francese
Roma città Vettel film che secondo la mia esperienza di testimone dell'epoca esprime meglio la tragedia della Resistenza in una città occupata io credo che sia il film naturalista più vero
Perché ha vissuto in quel perito chiudo con questo in occasione anche degli ottant'anni del film che è stato presentato di recente a Roma grazie
Grazie grazie a metà
Grazie mille Paolo Graziani dall'Anas porto non ti preoccupare
Passerei diciamo
Subito a un intervento l'ultimo intervento di questo qua nel di Maurizio Zinni che insegna Storia contemporanea dello all'università Sapienza di Roma il cui titolo solo un muro pieno di buche le visioni cinematografiche della liberazione
Che tu c'hai avevo anch'io il il Pitti Power Point
Per fare autogestire io me la cavo
Non rischioso e
Hai visto bravo e
Netto anche tutto schermo fra meraviglioso
Allora buongiorno a tutti grazie come al solito
All'ammontare a tutti i partner dell'amore per aver organizzato quest'incontro e per avermi anche invitato al come spesso capita chi interviene per ultimo all'interno di un panelle crosta otturato perché hanno già perso a tutto lei esposizioni di Ermanno e di Paolo hanno già detto praticamente quasi tutto quindi però c'è un vantaggio che Damiano non dovrà mettermi Foglietta perché finiamo finiamo un po'prima
Ha sì allora e il titolo vedevo nella brochure che è stata AN lanci pubblicitari su un titolo Pro provocatorio un
Sì in effetti in effetti sì un po'provocatorie devo dire che anche il suo anche il sottotitolo Nori visioni cinematografiche la liberazione un po'un titolo acchiappati ricca come si dice adesso
Per l'informazione perché secondo me come dire non ho il tempo ci sarebbe da fare tutta una serie di riflessioni anche sul concetto stesso di revisione chiuso qui in una accezione come dire
Comprensibile a tutti ma che in realtà diverse non è una valutazione negativa quando uno va a fare la revisione della macchina non è che la macchina peggiora teoricamente a macchina migliora quindi anche questo fatto che studio graficamente si utilizzi un concetto come revisioni per indicare qualcosa che apparentemente
E è peggio di quello che ci stava prima meriterebbe una riflessione che ovviamente qui non possiamo sviluppare e e anche un altro aspetto insomma interessante che impatta toccato Ermanno ma il tempo è poco
Proprio anche il concetto di di liberazione cioè il concetto di liberazione all'interno del cinema italiano
A li ha giustamente ha detto di fatto non c'è praticamente un film sulla liberazione di se intendiamo
Il venticinque aprile su quello che accade il venticinque aprile nel nord Italia in effetti è vero
C'è però tantissimo sulla liberazione come momento di passaggio come momento di transizione tra il prima e il dopo in questo senso dal punto di vista cinematografico il cinema sulla liberazione e fuori chiaramente parlando è una specie di Hun Sen e cioè una specie di di scena primaria in cui il cinema italiano da quel momento in poi si confronta riflette valuta il passato riflette sul presente si proietta sul futuro e quindi
In questo senso veramente diventa studiare il cinema delibere della liberazione un confronto quasi impari soprattutto in quindici venti minuti per questo io ho voluto fare un percorso completamente alternativo
C'è il cinema sulla resistenza e io ho fatto un e sul sulla liberazione e io invece ho voluto seguire un percorso più agevole di pochi film per e mette in evidenza invece l'altra faccia della luna cioè c'è un cinema che parla di liberazione c'è un cinema che parla di
Resistenza scaltrezza ogni Sabbac Carmine Schiavoni portato male il suo pensiero
C'è un cinema che parla di liberazione c'è un cinema che parla di resistenza ma lo fa utilizzando delle coordinate che vanno se non apertamente in antitesi poi successivamente adattamenti antitesi con quello che il paradigma cinematografico la narrazione ufficiale della liberazione nel cinema italiano
Io do per scontato che il paradigma ufficiali in parte è stato già illustrato da i film e dagli interventi di Ermanno e di Paolo quindi non ci tornerò e io era Taborre mette in evidenza la lente emersione del del di un paradigma alternativo
Rispetto al concetto di liberazione quindi in questo senso revisioni
Che ripeto vorrei non si leggesse con una valutazione di merito cioè cose peggiori rispetto alla narrazione classica ma come passaggi proprio alternativi modi di ripensare quel momento storico e già mi sono bruciato quanto dieci minuti
Posso così
Allora
Quindi come dire il paesaggio cinematografico post Seconda guerra mondiale
Lo dice la Brunetta non vorrei sbagliarmi il cinema italiano è un cinema antifascista sì è un cinema antifascista
è il cinema di Roma città aperta il cinema di Aldo Vergano è il cinema di Dial molte delle pellicole che sono stati menziona detta adesso qualcuna che vedremo anche appunto in queste sere di di retrospettiva è un cinema antifascista anche con diverse anime però come dire più l'elemento dell'antifascista proprio al fatto che anche le diverse anime che danno vita a a questo cinema antifascista del dopoguerra hanno però degli obiettivi che fondamentalmente sono degli obiettivi condivisi in questo senso riflette un po'
Quella temperie non solo cinematografica ma anche politica che guida la ricostruzione nell'immediato post quarantacinque
Ci sono i comunisti ci sono i democristiani certo gli atti cioè Degasperi ci sono tante anime però c'è anche una riflessione molto concreta sul che fare dopo ok e in questo senso il cinema Adriano sembra un po'capire questa temperie quindi ne abbiamo appunto
Il sole sorge ancora di Vergano abbiamo Roma città aperta di Rossellini uno prodotto da lampi l'altro fatto da un autore e profondamente cattolico però come dire al netto dei linguaggi differenti però c'è un orizzonte condiviso
Io qua ho messo due momenti no un orizzonte condiviso un cammino di costruzione di uno stato di una Repubblica lì c'è la fine di Roma città aperta ovviamente Rossellini mette come orizzonte nume tutelare il Vaticano noi abbiamo nella conclusione e questo è una è una conclusione di Achtung Banditi di qualche anno dopo però appunto parliamo di un cinema antifascista anche quando voi l'alta la la la storiografia sul cinema italiano ci tende a dire che in realtà questo antifascismo tende un po'a scemare Innocenzi incanala all'interno delle logiche della guerra fredda però c'è
E un Achtung banditi che Paolo appunto citava come un film che cerca di introdurre anche un discorso di classe all'interno di questa lettura di questo paradigma solidaristico accogliente che include
Le anime di un'Italia che si vuole ricostruire anche lì però c'è un cammino un cammino di costruzione un cammino che connotato politicamente però come dire l'orizzonte che non si discute
E la repubblica
E quello che si vuole raggiungere e sono i diritti che verranno acquisiti ok in questo immediato dopoguerra se c'è una voce dissonante è stata citata appunto prima da Ermanno Luigi Zampa un autore ora un po'dimenticato ma molto importante nella storia del cinema italiano che combina riflessioni anche politicamente anche abbastanza rischiose con una sensibilità per il pubblico e per il cinema fa nel quarantotto questo anni difficili in più in piena anche temperie antifascista ricostruttiva tutto quello che vogliamo è un film che non piace praticamente a nessuno
Non piace alla sinistra ovviamente ma non piace anche a tanti altri critici d'arte sensibilità perché di fatto appunto incomincia a riflettere sulla su cosa è stata la liberazione su quello che significa quel momento di passaggio
In una prospettiva che forse non è compiutamente politica e più personale e più individuale si basa sulla riflessione di vitaliano Brancati e il suo vissuto il padre in Sicilia
Che in ci sono dei cosa Autobiografia ma adesso non ci possiamo mettere affari filologicamente la ricostruzione però come dire inizia a porsi problematica mente rispetto a questo passaggio no
è veramente un passaggio teleologico
Il passato è passato il presente il futuro vanno in una strada completamente diversa all'orizzonte che ci attende è sicuramente quello un riconoscimento di diritti una conquiste effettiva di democrazia un riconoscimento delle diverse anime
Lui in questo senso pur non toccando lo politicamente incomincia a dire però forse dovremmo porci rispetto a questo passaggio che pensa di aver risolto tutti i problemi con il passato
In una maniera un po'diverso nominerà un po'più problematica
Il protagonista un vinto convinto della storia è una vittima
è un fascista no è un antifascista no è un italiano quella zona grigia che diceva Ermanno poc'anzi
Però a un italiano che viene mi se mi passate il termine è è un è un piccolo granello di sabbia nei grandi ingranaggi della storia e fa una brutta fine mi verrebbe da dire all'interno di questi ingranaggi subisce una tragedia personale perde tutto per sé la famiglia perde il lavoro perde la sua dignità
E quindi questo passaggio cosa è stata è stata effettivamente un successo storico senz'altro una grande conquista politicamente socialmente sensato ma individualmente
L'attenzione dal generale passa al particolare ed emergono dell'incrinature è una revisione della del del concetto di liberazione cinematografica
Forse Zampa non voleva questo Napoli va comunque introdurre un elemento di riflessione che in quella temperie in quel contesto come dicevo scontenta un po'tutti quanti
La seconda come dire questo processo però fondamentalmente fino agli anni Sessanta rimane sotto traccia cioè il paradigma antifascista del cinema italiano anche su un po'come dire
Svuotato di significati politici soprattutto se li guardiamo di sinistra significati politici a sinistra quindi rivoluzionari sociali e via dicendo però continua a resistere che traggono
Quand'è che si allarga appunto in quell'altro snodo importanti periodizzazione su qui non non rientro che quello del centrosinistra fondamentalmente un passaggio importante perché una grande parte insomma della della sinistra italiana anche se non quella più importante entra nel governo
Gronchi presidente de la Repubblica inizia a fare un discorso memoriale molto più aperto però che succede come se quel paradigma antifascista non è che si sgretola asse per la messi in discussione
E delle culture politiche costituenti
Che avevano guidato anche quel cinema antifascista ok però è come se il Hillary il ragionamento di Moro fondamentalmente di chi guida quel processo di integrazione delle masse all'interno dello Stato con il centrosinistra
In un certo senso all'anarchico le maglie di questa le di questo paradigma di questa narrazione ufficiale
Per raccogliere nuovi di entità per raccogliere quell'identità della zona grigia che scrivendo forse non erano fascisti non ha neanche antifascisti
Che però un po'questa lettura ufficiale della resistenza che ha montato tutto che tutti erano un po'colti all'interno tutti siamo stati però anche chi non l'ha fatto apertamente un po'resistenti nell'anima
Aveva un po'lasciato fuori e che di fatto la democrazia cristiana aveva colto attraverso una politica particolare di accoglienza svuotando il qualunquismo prendendo alcuni voti un po'dalla destra radicale
Limitando ruolo dei monarchici e dei neofascisti insomma che un discorso un po'compresso il cinema come diceva Ermanno forse ancora prima della storiografia senz'altro ma anche un po'prima degli equilibri politici si rende conto che è necessario fare un discorso un po'più ampio un po'più includente rispetto la liberazione chi ha fatto questa liberazione chi poi si è liberato meno quali ho riportato parola riconosciuto una sequenza
Di delle quattro giornate di Napoli che in realtà non certo senso sulle manifesta questo cioè di fatto la liberazione la resistenza da quel paradigma un po'più ingessato antifascista del diventa quasi un mito diventa un mito però accoglienti sotto al quale molti più identità molti più anime si possono riconoscere e quindi appunto noi abbiamo una serie di produzioni che parlano di liberazione che parlano di lotta al fascismo
Ma che ne parlano utilizzando una prospettiva che quella che un po'aveva iniziato ad usare Zampa
L'individuo letture che non sono politiche direttamente ma che portano e necessariamente con loro lì indirettamente degli elementi politici o cuori portato soltanto tre film
E io presso il mio sogno lavoro posto poi Paola me l'ha cassato detto ma facciamo anche una retrospettiva politici ma di uno non s'aspettano questi che di cui parlo qui ma ovviamente la moda mi accinsi suonato in maniera spietata in questo senso abbattuti doppiamente fra Roma invitano più e d'altronde voglio dire io c'ho provato a aprire ancora di più sta camicia della notte ma non ci sono riuscito non ci sono e quindi abbiamo Luciano Salce Luciano Salce il federale del sessantadue e non è semplicemente un recupero della lettura qualunquista ok non è semplicemente questo anche se apparentemente può sembrare questo però come dire di quella stagione vengono ripresi alcuni concetti chiave nella lettura
Del della liberazione sostanzialmente quindi no nel federale queste la scena conclusiva in cui il Tognazzi federale rischia di essere linciato
Dai per accudire deliberato rincasa cioè non dagli Stati Uniti che anzi fanno le Ford agli americani che fanno le foto e sembra che sono venuti in vacanza negli Stati Uniti ma addirittura dal Comitato di Liberazione Nazionale come si vede molto bene da questo da questo e come dire e la rilettura qual è
Non dobbiamo essere giudicanti e forse dobbiamo accogliere all'interno di questo nuovo Stato repubblicano dell'identità diverso cioè dell'identità di chi ad esempio come dire magari non era convintamente fascista però obbedito ed eccolo lì il federale di Tognazzi che rischia di essere linciato perché fino all'ultimo è stato fedele in un certo senso alla sua alla sua appartenenza la parola data quello che era stato per un per un ventenne che all'improvviso gli hanno detto non va più bene ma anzi è diventato criminale
Questo è un altro film interessante di Giorgio Bianchi che ha il cambio della guardia del sessantadue e anche qui no voi vedete c'è una riproposizione tutta di genere del Don Camillo negli anni del fascismo perché poi diventa un tema importante
Quello dell'antifascismo in questi anni diventa un vero e proprio genere cinematografico che attraverso i generi no e quindi anche il successo di di duri Viennot del Don Camillo Wiener trapiantato all'interno di una
Piccola città della costa laziale nei giorni della liberazione dell'arrivo degli americani e quindi qua vediamo appunto
Questo discorso c'è certi potestà della città c'è Fernandel sindaco non comunista ma ex sindaco diciamo non fascista in questo senso
Che si ritrovano proprio nei giorni della Liberazione quando arrivano gli americani facendo piazza pulita
Dei fascisti cattivi e riconducendo il confronto fra fascismo e antifascismo nostrano con una questione di famiglia una questione privata che viene ricomposta dal matrimonio fra
La figlia dell'uno e il figlio dell'altro vedete alla fin fine quello che e Fernandel rimprovera Gino Cervi al podestà è semplicemente voi fascisti avete fatto le case quadrate andavate sempre in piazza con la camicia nera null'altro ok
Terzo film che suggerisco gli eroi del doppio gioco di Camillo Mastrocinque in cui di fatto la liberazione degli italiani diventa anche una questione di prospettive e non credo di aver tempo per poterlo approfondire
Se son stancato pure loro giustamente deve accelerare e erogazione di prospettive non posso farmi vedere lo spezzone perché il tempo non c'è però c'è un confronto molto interessante anche in questo caso c'è una liberazione
E c'è anche un quanti segnerebbe approfondire la distinzione fra i fascisti del ventenne i fascisti di Salò perché poi nel cinema italiano c'è anche una gerarchizzazione di responsabilità fra gli uni e gli altri ok
E che non possiamo affrontare qui però anche in questo caso c'è un confronto fra un partigiano in parte deluso dalla militanza all'interno della
Delle forze partigiane e un milite di Salò un fu un ufficiale della Guardia nazionale repubblicana che si confrontano anche lì all'interno di un conti una discussione che chiama in causa una un rapporto sentimentale fra il partigiano e la figlia del
Dell'ufficiale della Guardia nazionale repubblicana però è interessante che in questo confronto il partigiano gli dice tu stai dalla parte sbagliata e quello da guardia nazionale repubblicana dice in realtà poter dire la stessa identica cosa dite cioè c'è la completa
La completa aggiramento della di la discriminante antifascista cioè in quegli anni tutti abbiamo combattuto tutti quanti abbiamo avuto degli ideali
è finita e all'interno di questo nuovo stato si può ricominciare possiamo ricominciare
Sostanzialmente seppellendo l'ascia di guerra passando sopra a quelli che erano queste
Dicotomia irriducibili dal punto di vista ideologico no vedete in realtà come viene fuori un paradigma che era un po'quello della zona dice che grigia del qualunquismo aveva provato a veicolare cioè alla fin fine che differenza c'è fra fascisti antifascisti l'uso della violenza agli accomunati questo passaggio fra un prima o dopo c'è stato effettivamente probabilmente no ragionano appunto questa zona grigia
Molte facce sono tornate a governare quindi alla fin fine questa discrimine che viene fatto nei confronti di questa identità di questa cultura del Ventennio probabilmente deve essere superato
C'è poi realtà una revisione di sinistra che su questa lavato proprio veloce veloce perché è stata citata lungamente che quella degli anni Settanta cioè se nel negli anni Sessanta c'è una rilettura diciamo più a centrodestra mettiamola così un po'più conservatrice un po'più populista un po'più qualunquista negli anni settanta la revisioni cinematografica della liberazione viene fatta invece a sinistra
Sulla sponda lunga del movimentismo dei divari Isma'del terzomondismo però di fatto Corbari è una perfetta rappresentazione di questo
Corbari finisce con una liberazione mancata tant'è che Corbari Silvio Corbari e tutti i suoi compagni catturati vengono impiccati
Chi vince nel film di Corbari vince il quello della Guardia nazionale repubblicana che poi quando bisognerebbe sarebbe interessante riportare l'intervistano che Valentino Orsini dice io l'ho voluto proprio fare
Ai mangimi e somiglianza dei mercenari di Junio Valerio Borghese che poco tempo prima insomma era già salito agli onori della cronaca quindi c'è un dialogo continuo fra presente e passato però il discorso qual è
Vogliamo chiamarla delusa vogliamo chiamarle tradita chiama incompiuta Amendola diceva incompiuta dal Codice atavica chiamatela come vi pare però è una liberazione
Che non ha liberato mettendola così cioè non ha funzionato punto è questo discorso che viene fatto ed è interessante notare che cosa che mentre tra virgolette la messa in discussione del paradigma Huntly come dire antifasciste della liberazione degli anni Sessanta viene fatta in un momento in cui di fatto la Repubblica di default suo dei suoi ma dei momenti di maggior solidità
A dopo Tambroni c'è stato un club chiaro discorso antifascista siamo negli anni del miracolo come economico i socialisti sono entrati al governo quindi è una Repubblica che sembra veramente diventare più forte in questo discorso negli anni settanta invece questo processo va di pari passo con una la nascita di un processo profondo di delegittimazione delle culture politiche costituenti
Che colpisce a destra e colpisce di governano colpisce come diceva Ermanno con i comunisti che sono responsabili del tradimento di questa liberazione e quindi quando dicevo no a un discorso che ci permette di ragionare sul presente e sul futuro si rimettono in discussione le identità
E la cosa che colpisce è che quell'identità che erano stato affondamento e cemento del discorso repubblicano di la religione politica repubblicana negli anni Settanta vengono messi in discussione a sinistra ok
Che qualcuno potrebbe riportare anche la villeggiatura scena conclusiva della villeggiatura è ancora più indicativa dico Barilla Marco Leto fa una sovra impressione dopo che il professore liberale se ne va a combattere e c'è scritto il professor Rossini a due date per morire duellare per morire
La prima e nella guerra civile spagnola la seconda è il diciotto aprile del quarantotto è completamente rimossa la guerra civile il venticinque aprile non è mai esistito e può morire due volte quando muore in Spagna con Franco perché vince il fascismo in Europa
O il diciotto aprile del quarantotto e qui le interpretazioni date le voi insomma ma mi sembrano abbastanza evidenti
Arriviamo così agli anni Ottanta soccorrendo ci sono i tempi due minuti è finita va be'peccato
Ah beh negli anni ottanta lo sorvolo proprio cioè Claretta di Pasquale Squitieri e gli anni ottanta sono un decennio in cui questo tema finisce un po'sottotraccia dopo la sovraesposizione anni sessanta settanta
Però è interessante perché perché dalla storia politicizzata si passa un po'l'assenza di storia cioè si ritorna ad una storia da buco della serratura in cui però mentre Luigi Zampa avevo un atteggiamento severo critico equa in realtà incomincia adesso è una lettura che
Non prendevano in considerazione quegli elementi culturali ideali che c'erano stati alla base di questo discorso politico ma sembra un po'all'inizio del rompete le righe cioè tutti cioè la liberazione è stato un momento una data però alla fin fine tutti hanno diritto di cittadinanza
Anche senza anzi qua certo anche un discorso di criticata Herta a quella che è stata qui c'è ad esempio garitta che a un certo punto sogna di essere violentata più o meno violentata ai partigiani che è una scena impensabile soltanto vent'anni prima che Squitieri con il suo piglio di messa in discussione ci può piazzare in quegli anni Ottanta Macci tutto un discorso che non si può fare anche di confronto memoriale con il fascismo arriviamo quindi di fatto alle ultime divisioni che sono quelle appunto Finest Prima Repubblica metri da prima Repubblica diciamo storicamente un termine un po'libro diciamo poste fine era Tangentopoli gli attentati di mafia quel processo di delegittimazione della politica e della politica italiana è cominciato negli anni settanta è arrivato
Completamente a maturazione si sono messi in discussione totalmente le culture politiche che hanno fatto la Repubblica
Partiti storici scompaiono altri sopravvivono cambiando nome ne emergono di nuovi che a quel patrimonio storico non si richiamano assolutamente e nuove identità ritengono la storia e quindi occhio riportato cursus
Il film di Martinelli e il sangue dei vinti Celli culture politiche di insistenze agli sono messe all'angolo dall'anti partito di fatto che siano antipartito civile
E così arriviamo alla fine del mio discorso la storia solo un muro pieno di buchi questa una sequenza del Sangue dei vinti con
Michele Placido lei è chiaro che ogni firma deve essere contestualizzata alto interno del suo discorso ma quello che a me preme mettere in evidenza che realtà questo percorso alternativo che sta maturando e che ha maturato nel cinema fino sostanzialmente giorni nostri pur rimanendo minoritario
E questo ricordiamocelo però ci sembra che c'è stato adesso Necci ma un ribaltamento del paradigma antifascista esistenziale questo non c'è stato però che cosa ci dimostra ci dimostra che in realtà queste letture
Alternative queste revisioni del paradigma resistenziale libertario antifascista e via dicendo
Sono andate di pari passo e sono diventate sempre più incisive radicali in parallelo a una profonda delegittimazione del discorso politico delle identità politiche che avevano fatto sosta costituenti avevano fatto la Repubblica e in un certo senso mi verrebbe da dire di pari passo anche con un ruolo minore questo è un altro aspetto che non si può affrontare sostanzialmente di queste cose dovrebbe studiarli insegnare che quello degli storici
Di fatto in un contesto in cui è completamente marginalizzato il ruolo pubblico degli storici è chiaro che c'è la possibilità di rileggere il paradigma della storia passata con estrema libertà
Anche in funzione questo è un altro tema classico e l'uso politico della storia una cosa che non è che si è inventato adesso ma che adesso sta prendendo delle strade completamente diverse delle derive forse più pericolosa
Basta
Grazie Maurizio anche a te grazie per la Borsa
Io a questo punto da lei la parola alla nostra no ce l'aliscafo sarà la nostra Viscas fronte che chiamerei quale se Cervini
Che ci sia stato il Cimarosa di Palermo
Vi anticipo che diciamo non è prevista una replicata vola di scasso anzi perché siamo un po'in in ritardo ma al alla fine della della mattinata
Eventualmente possiamo poi riaprire la discussione in base alle sollecitazioni diciamo sia di Alessio adesso che divieti già come era lecito
Grazie Damiano allora ruolo del disco assente San Procolo piuttosto complicato di difficile definizione io lo declinerò questi anche dato i tempi strettissimi insomma tenterò di di intrecciare le volle relazioni ovviamente che a occhio appena ascoltato
Anche di dare un po'magari un bilancio alla prossima sessione anche perché insomma
Mi sembra vittima di vorrei ringraziare per queste tre prime relazioni considera anche quella di impegni di Ermanno una relazione vera e propria
Perché assenti ascoltandovi diciamo è sin da subito chiaro un po'qual è stato il Progetto di questa di questa giornata di studi no in che senso nel lavoro che abbiamo fatto e la la liberazione è stata piuttosto che diciamo il ricordo appunto di del a
Di questo anniversario è stato piuttosto che appunto abbia risposto piuttosto che intenti semplicemente celebrativi commemorativi diciamo non era assolutamente questa nostra intenzione quanto piuttosto l'idea di guardare a le liberazioni di oggi suo mai guardare a contemplare accostando di e mi sembra che già sia nelle cose no al il perché di questo di questo progetto
Perché tutte le questioni che sono state sollevate da esso magari le le le riassumo brevemente diciamo con isolando delle singole parole
Mi pare appunto che pongono proprio temi domande che a partire appunto dai film che hanno raccontato la liberazione del dell'Italia in effetti invece ci consentono di di guardare con strumenti nuovi anche a alle pratiche del cinema contemporaneo minaccia un cinema che invece in molti in molti casi si trova a dover raccontare altre liberazioni altri in altre altri lotte ecco che stanno accadendo che in questo momento partire ed è la questione di di Ermanno italiani cioè le l'idea che la liberazione che poi insomma il polo ritornata anche nelle altre relazioni che la liberazione sia stata in infetti propriamente per il cinema italiano un immancabile mancante cioè e e interrogarci come ha cominciato appunto fare Ermanno sul perché sia mancata quell'immagine ovviamente Ermanno lì
Ne parla esattamente diciamo dell'immagine
Documentaria cioè che che è mancata la documentazione di quella di quel momento CUP Occidente somma è stata
Limitata a qualche qualche frammento
Ecco ascoltandovi Fini parlava appunto della liberazione i commi di un cammino no
Ascoltando via è venuto chiarissimamente fuori che la liberazione piuttosto che un evento c'è qualcosa appunto negozia spetta che accade improvvisamente a cui il cinema per qualche ragione può anche fortunosamente trovarsi diciamo ad assistere la la liberazione sia stato invece un punto un processo e che quindi questo diciamo boh abbia posto a al cinema una domanda allora come adesso che cosa significa raccontare no appunto un processo qualcosa che accade che sta accadendo che non accade in un giorno in due giorni no
Che è un cammino compatto il punto ha detto Zini è un cammino di costruzione
Ancora ascoltando voi ovviamente le è la risposta sta lì e mi pare che sia assolutamente valida anche però oggi siamo mi sembra che e il compito del cinema quel punto sia proprio quel tentare di di di sopperire a quest'immagine mancante no
In che modo in molti casi facendo ricorso alla finzione tant'è vero che in gran parte dei film che avete citato anche diciamo quelli appunto come Novecento che appunto invece dell'aria della liberazione tentano di dare una rappresentazione sono film di di di finzione quindi una delle questioni che mi pare emerga e che forse appunto possiamo attentare già di spostare come dire al al contemporaneo alloggi immagino che i i prossimi interventi anche di questo parleranno
Pongono proprio il le il tema assolutamente cruciale di quale e il rapporto fra cinema documentario cinema del reale cinema di finzione
E in che modo questi due linguaggi si intersechino necessariamente credo ogni volta che si tratta appunto di raccontare una storia è una storia soprattutto mentre accade e questa è l'altra questione che emerge diciamo da posti tre interventi e cioè la domanda che mise mano domanda veramente urgente oggi e cosa significa raccontare
Un un evento traumatico come ancora liberazione può essere intendano dimettere il trauma come dire un un momento di passaggio per l'appunto nell'immediato
No oggi cosa significa raccontare Gaza oggi che cosa invece significa raccontare un evento storico May
A distanza di tempo questo mi sembra l'altra questione importantissima di cui forse dopo dobbiamo cominciare anche a a pensare a cui dobbiamo cominciare a pensare e oggi quando appunto CIPE
Ci poniamo la questione di cosa significa raccontare il genocidio no adesso mentre sta calando ma già abbiamo la necessità credo di doverci chiedere che cosa significherà raccontarlo fra dieci anni no
Che cosa significherà raccontarlo fra vent'anni perché o quello non sarà una firma una ferita chiusa no e e appunto i esempi di cui avete parlato dicono esattamente questo che è stata una necessità tornare a parlare nella liberazione dieci anni dopo vent'anni dopo trent'anni dopo ed ogni volta si è fatto in maniera diversa
Quindi diciamo ritornare all'esperienza della lì della della liberazione del modo in cui il cinema ha raccontato la liberazione mi pare punto
Che che sia da questo punto di vista assolutamente essenziale guardando no al al contemporaneo l'altra questione che è stata sollevata che mi pare diciamo una questione ugualmente importante e che fra l'altro come dire fa risuona con con il tema dell'immagine mancante quella della della rimozione appunto si parlava delle quattro giornate di Napoli come di un evento rimosso no e soprattutto della necessità ogni volta che si racconta
Una liberazione un trauma un passaggio un processo a distanza di anni significa questo elaborare appunto lo si diceva parlando di un'intervista
I fratelli ai fratelli Taviani elaborare no
A partire ed appurare una messa in scena a partire da un vissuto ma che non è più appunto ciò che realmente accaduto mi sembrano tutte tutti i temi davvero insomma
La fondamentali che dimostrano che avevamo ragione fin quando abbiamo pensato questa no questa questa giornata che la liberazione appunto e e il il il ruolo che il cinema si è assunto nel racconto della liberazione non sia per nulla una questione passata ma sia una questione assolutamente urgenti attuale
Io mi fermerei anche qui insomma spero di aver reso onore al merito ai ai vostri interventi a ruolo diedi scarsamente così diciamo declinato
Grazie
Grazie
Grazie mille Alessia per per raccolto un po'di di spunti VASP soprattutto anche per aver rilanciato perfettamente a quello che sarà il panel successivo e quindi penso che avrà ancora più senso eventualmente
Organizzare una discussione alla fine del secondo panel in cui tenere dentro diciamo i due i due approcci quindi abbiamo un quarto d'ora per una pausa caffè qui nella stanza accanto ci rivediamo
Proposto da diciamoli empaticamente verso le undici e cinquanta cinquantacinque
Grazie la brevità
Allora possiamo possiamo riprendere nel frattempo speriamo di riuscire a risolvere i problemi tecnici per la relazione
Successiva intanto punto procederei con il primo intervento di questo questo secondo panel diciamo l'antichi
Insegna diversa dalla Calabria il titolo del suo intervento a rovesciare la dominazione visuale la macchina da presa come arma e scudo la pratica documentare palestinese te la parola
Grazie Damiana grazie all'organizzazione organizzatrici dalla giornata di studi per avermi coinvolto appunto il focus dell'intervento associando Quintero palestinese nello specifico le produzioni di Bersani
Dicendo Quintero palestinese espressione culturale artistica che dà voce a una popolazione che storicamente sistematicamente è stata pressa rientra nella pratica radicale come viene definita U da Ozon per cui il tardo Cinéma
Aveva sentore certamente un punto di svolta ovvero pratiche che operano non semplicemente come rappresentazione della realtà ma come interventi catalizzatori e forze plasma attrici riportando inevitabilmente ripensare a ciò in documentario come spazio per mettere in discussioni per l'aziendina potere
Così come la pratica testimoniale
Nonostante non si possa riscontrare una eterogeneità nelle produzioni associabile a questa pratica sempre secondo Ozon per quanto concernono scelte stilistiche e formali e tematiche
Emergono e cito un insieme di impulsi desideri e inclinazioni ricorrenti
La macchina da presa la videocamera del proprio smartphone nell'era digitale diventano potenziale strumento per raccogliere immagini che acquisiscono valore forza nel momento in cui circolano e si richiamano in una costellazione di senso
Promuovendo forme di attivismo ed intervento contro regimi oppressivi e violenti
Il cielo palestinese propone e anche qua cito è del sei due l'alternativa visiva un'articolazione visiva
Un'incarnazione visibile dell'esistenza palestinese e gli anni successivi al mille novecentoquarantotto
Accendi riflette sulla macchina presa come arma come potere simbolico e politico così come mezzi di protezione e scudo era contro l'occupazione israeliana in Palestina
Prendere in esame la produzione audiovisiva di bestseller ma centro di formazione per i diritti umanitari nei territori occupati
E qui ho messo due slide che sono in realtà due scrive del sito in cui potete vedere uno e Camera progetto di cui parlerò adesso e l'altra è una mappa interattiva in cui sono segnata appunto i territori occupati e Gaza in cui sono appunto presenti vari video che tormento un utente pondera cliccare vedere singolarmente
Dal momento dalla sua fondazione nel mille novecentottantanove del Salmaso ha svolto un lavoro di documentazione e di ricerca pubblicando statistiche informazioni così come testimonianze filmati sulle violazioni dei diritti umani perpretati da Israele nei confronti della popolazione palestinese
Basile di Pezzella e non contiene più di sei mila ore di materiale video di cui una buona parte accessibile on line sul loro sito internet
E due mila sette e tre anni prima
Le primavere arabe siamo certamente reso evidente ruolo di digitale socialmente a nel trasmettere restituire conflitti politici così come denunciare la violazione di diritti umanitari Berselli avvia il Camera distribution progetto
Il progetto all'intento di armare i cittadini palestinesi fornendo loro una indicarla di modo da poter contrattaccare filmando le violenze subite progettate dall'esercito israeliano nel primo anno e mezzo vengono distribuite
Oltre un centinaio di videocamere a volontari coordinati da un fil dress Archer un collaboratore che si occupa di una specifica area nell'U.S. benché e a Gaza
Nel corso degli anni progetta andati incontro significativi cambiamenti dovuti all'alternanza di direttore del centro
Così come lo scenario politico
In un primo momento con un progetto coordinato da Jacopo vice dal due mila sette due mila nove prezzi alle mie realtà collaborando con l'esercito di Difesa israeliano
Che chiede all'organizzazione di fornire a Roma loro materiale per perseguire chi compie atti di violenza o azioni legali
Uno dei primi video e più importanti casi che vide l'accusa di un soldato israeliano a seguito di un video filmato da un volontario di bestseller è l'aggressione via Sfarra Borat ma avvenuta il sette luglio del due mila otto
L'uomo stava prendendo parte a una protesta la cittadini in quando viene fermato dall'Itf
Portato dietro una jeep dell'esercito come si vede appunto da un frame del del video ammanettato bendate colpito ad una gamba da un proiettile di gomma sparato da un fucile una volontaria dell'organizzazione di Berselli firma l'episodio dalla finestra la propria abitazione
I vitellini inviato all'esercito israeliano che decide dopo un'indagine interna di non punire soldati coinvolti
A quel punto dopo che il filmato venti fuse fatto circolare da bestseller con l'intento di mettere sotto pressione li DIEF ad affrontare il caso isolati vengono condannati solo per cattiva condotta e pressati integrati nera anche delle forze armate
In seguito Pezzera invece di fare appello alla Corte di giustizia israeliana militare ricevono condanne poco maggiore
In un primo momento inoltre i giudici mettono in discussione la credibilità del Vito stesso dal momento che il filmato viene registrato non su un supporto vergine ma su una cassetta che contiene altro materiale la celebrazione di un matrimonio
Nonostante non abbiano provato la criminalità degli atti dei soldati israeliani
Bezzi Allen diventa comunque ed ancora adesso un canale fondamentale per denunciare soprusi atti violenti nei confronti dei palestinesi che non avendo la possibilità di entrare in Israele non possono anche presentare un reclamo nei confronti dell'esercito difesa israeliana
Dal due mila sedici
Con un comunicato dal titolo di Occupy Cioffi griffes del Sele ma annuncia che smetterà di collaborare con l'Itf e gli organi che applicano alla legge militare denunciando le pubblicamente l'operato dall'analisi raccolte pubblicata sul sito organizzazione emerge che di settecentotrentanove casi deportati da pezze alle ma l'autorità in un quarto over centottantadue non è mai stata avviata alcuna indagine
In quasi la metà trecentoquarantatré l'indagine è stata chiusa senza ulteriori azioni e solo in rarissimi casi venticinque sono state mosse accuse contro i soldati coinvolti
Altri tredici casi sono stati deferiti per un'azione disciplinare
Organizzazione chiusa inoltre il sistema di essere esclusivamente orientato riprendere provvedimenti sono nei confronti di soldati di basso rango
Mentre gli altri funzionari militari e governativi sono assolti in anticipo da queste del resto da qualsiasi responsabilità
Collaborando con Websella M
E con altre in giro le stesse difese israeliane governi saranno vogliono semplicemente il poker eticamente esibire una parvenza di giustizia mantenendo i promovendi invece procedure di oppressione dominio nei confronti dei cittadini palestinesi
Il progetto di pezze Allen tuttavia così come lavoro del Citizen Camera Witness facendo riferimento al concetto formulato dando in Papadopoulos in Palestina cercano di controbilanciare il regime scopi Ko egemonico imposto dall'occupazione israeliana
Che come prima cosa cerca di controllare il terreno della rappresentabili ITA
Di appropriarsi del campo di percezione limitando lo spettro visivo con schermi difensivi alzando muri e torre di controllo
Inoltre come sottolinea Yalu Heitzmann architetto e direttore dell'agenzia di ricerca Frassica Architecture insediamenti israeliani sono costruiti molto spesso su zone collinari in modo da poter adottare una separazione verticale dall'alto verso il basso
Calore villaggi palestinesi a valle impiegando una One Way lire al chilo vision
Allagamenti e le strade sono direzionati così come le finestre delle abitazioni orientate verso i villaggi palestinesi
Questo permette anche i coloni israeliani di indirizzare lo sguardo costantemente verso il nemico in una forma di controllo e sorveglianza
Mirare senza sosta non perdersi più di vista significa vincere affermava Paul Virilio la sera delle battaglie secondo quanto affermato ancora teorico francese è innanzitutto quella della metamorfosi dei loro campi di percezione in altri termini lavora consiste meno nel riportare vittorie materiali territoriali economiche che nell'appropriarsi dell'immaterialità dei campi di percezione in una sorta di contrattacco al contrattacco palestinese
Verso un'ulteriore armamento dello sguardo anche l'esercito difesi israeliano a partire dal due mila undici inizia a fornire videocamere ai soldati che operano in territori occupati attraverso una iniziativa denominata documenti imporre il progetto
In aggiunta l'anno successivo l'esercito israeliano forma un'unità speciale di camera combattenti
Addestrati in campo militare cinematografico percentualmente hanno tre incoraggiati militari stessi ad utilizzare i propri smartphone
Per raccogliere materiale Vito a pubblicare dopo un'attenta analisi andando ad arricchire ulteriormente i canali ufficiali delli Dias
A partire dall'operazione ai margini di protezione campagna militare delle forze armate israeliane nella Striscia nell'estate del due mila quattordici
Gli operatori video seguono costantemente l'esercito di difesa producendo quella che potremmo definire parafrasando il pensiero Judith Butler compianti Magis over immagini che aderiscono alla prospettiva visuale dello Stato Collins autore
Dove e cito lo sguardo di Mani limitato ai parametri stabiliti di una determinata azione
Oltre soldati muniti di videocamera e operatore embedded troviamo anche un corpo speciale composto da sole donne & lamentato tazze titani otto osservatrice che controlla andare in moto di filmati
Di più di mille settecento camere di sicurezza posizionati in punti strategici a Gaza e in Cisgiordania Verdugo si sofferma sul ruolo di queste donne generalmente bistrattato delle giovani soldatesse israeliane perché meno dinamico e non operativo sul terreno di guerra
Ma centrale la dinamica di appropriazione del campo di percezione e dello spazio visibile promosso dall'esercito israeliano e strutture di video sorveglianza si estendono con l'utilizzo di droni de la fotografia era per la mappatura il controllo del territorio
Camera progetti esponendo le ingiustizie le violenze e gli abusi subiti da cittadini palestinesi in regime di occupazione mettendo in discussione la legittimità dei comportamenti dei coloni israeliani rivale internazionale
Di costruisce lo stesso apparato di potere che questi assieme regolarizza
Ridotti a corpi da osservare controllare ispezionare soggetti ad un regime scoprì Co di occupazione
La pratica documentaria come forma di attivismo rende visibile l'invisibilità acque confinata la popolazione palestinese quello che occupa chiama Visible invisibili
Lo chiede la macchina da presa coincide con l'occhio dei volontari che riprendono come si evince da un cartello di protesta mostrato abili in che recita i loro occhi non smetteranno di mostrare i crimini dei soldati israeliani
Sopra lo slogan si attuano un occhio umano ma una macchina fotografica l'atto di osservare di testimoniare oculare mente sono azioni di cui l'occhio capace mentre l'atto di filmare riprodurre mostrare sono prove del mezzo cinematografico
Le videocamere nelle mani dei volontari di Citizen Camera Witness tentano di rovesciare la dominazione visuale
Imposta dei colonizzatori rivendicando il proprio RAI trucco un'autonomia basata su uno dei suoi principi primi il diritto all'esistenza
Quest'aspetto chiamino tre caratteri di precarietà delle vite perse in guerra Espresso anche qua da Judith Butler che sottolinea come all'interno delle dinamiche di potere dominio e prevaricazioni esercitati da un regime oppressivo
Alcune vite non vengono considerati da compiangere in quanto e cito non si possono percepire vite specifiche come ferito perse se prima non sono percepite come viventi
Molti volontari dichiarano come la videocamera possa essere oltre allo strumento per documentare la violazione dei diritti umani
E quindi arma per contrattaccare l'esercito israeliano facendo emergere la condotta di coloni anche un mezzo di difesa
Cadrà a alcalina ad esempio una donna che collabora con l'organizzazione del due mila otto e vive in un villaggio vicino a Nablus dichiara che la videocamera dato forza se prima aveva paura quando vedeva i soldati
Adesso esce di casa e firma quello che accade come l'uccisione di miniera
Colpito da un proiettile sparato i militari israeliani all'interno dell'archivio del visivo di bersagliano è contenuta un'altra testimonianza
Un'altra ragazza che ha preso parte al Camera Project Shook Kassem Salemme diciannove di diciannove anni che collabora con l'organizzazione da sette come sostiene appunto conferma nel video
Prima evitava la madre anche è volontaria prendendola volte la videocamera per lasciare riposare dopo ore passate a riprendere scontro sotto il sole
Alla fine la giovane ha preso il suo posto e in maniera analoga racconto precedente sostiene come si sente più sicura con la videocamera in mano
Sicura consapevole del proprio ruolo dell'attivismo politico nel mostrare come gli aggressori se Nicola Missere anni non i cittadini palestinesi
Un elemento su cui focalizzare l'attenzione infatti la presenza maggioritaria di donne piuttosto che vuole mini come operatori volontari per l'organizzazione
Quest'aspetto emerge anche nel documentario quaestor del giorno arriva ridiamo scritta in in cui la regista in un viaggio all'interno del territorio occupato e della memoria storica del popolo palestinese
Incontrasse di persone attivisti giornalisti coloniche rifugiati tra cui un gruppo di volontari di Beth Sellam
Durante un workshop con una più interessato cioè la presenza esclusiva delle donne spiegata
Anche dalle delle stessi dello stesso
Del Sella dal fatto che sono meno bersaglio dei soldati israeliani rispetto agli uomini e che tendono a farsi coinvolgere meno negli scontri si emotivamente che fisicamente in modo da mantenere la giusta distanza nel riprendere gli eventi
Riprendete sempre dalla posizione sicura pensate prima di tutto la vostra sicurezza vendetta le volontarie dalla donna che si occupa del workshop ad esempio
E qui vi ho messo anche un'immagine appunto sempre no dal da distante di un gruppo di coloni che stava attaccando popolazione palestinese
Come sottolinea Ginsborg nelle pratiche di attivismo delle donne palestinesi è interessante notare come la propria abitazione diventi un luogo per una resistenza anticoloniale
Molte volontari infatti come si evince dai filmati stessi
Documentano dall'interno delle mura della propria casa col socio
Al di fuori una delle finestre
Lo spazio digitale abitativo che nei territori occupati non hanno spazio privato ma soggetto a continue perquisizioni attacchi introduzioni demolizioni
La prospettiva qui dalla videocamera permettere dolenti guardare dall'alto verso il basso cosa succede nelle strade e quindi anche di riappropriarsi no di uno spazio che appunto non è privato chi svolga socio spazio Della Casa d'una camera oscura e cito una camera scura in cui la donna vede non è vista osservando le invento senza farne parte
La Matra ex media Universe che ha preso vita parte delle filmati realizzati dei volontari Tibet Sellam piuttosto che focalizzare l'attenzione esclusivamente sulla rappresentazione grafica dalla violenza perpetrata dall'esercito israeliano
Attraverso immagini che potrebbero rischia di diventerà punto sensazionali stecche intende mostrare le pratiche di controllo di coloni esponendo azioni ormai iscrivibili alla routine quotidiana
Molti dividere Rizzati dei volontari cerca infatti dimostrare il meccanismo strutturale dell'occupazione che consiste prima di tutto nell'invasione nella propria azione dello spazio privato
Quindi perquisizioni nelle case durante la notte abbattimenti di abitazioni espropriazione dei terreni blocco dell'accesso le cisterne dell'acqua azioni legali permesse che diventano parte di un vero e proprio piano regolatore prematuramente Betlemme
Avendo raccolto questi filmati nel corso degli anni i decenni mostra effettivamente questo meccanismo strutturale
L'intenzione più che fornire allo spettatore un'esperienza soggettiva incarnata
In mare immerge l'all'interno della natura del conflitto è quella di carattere se testimoniare che informativo
Per mostrare in maniera più chiara possibile il ferimento di un manifestante da parte di un soldato abili in il quindici marzo del due mila otto un video realizzato da un volontario di pezza Helen viene lavorato in post produzione dell'organizzazione
Dinamo sarà inizialmente stimato vicinale di dieci secondi
Mentre i due soggetti manifestante sudato coinvolti in mezzo ad altri uomini sono evidenziati da un cerchio rosso
Successivamente il filmato viene ripetuto una prima volta lo zoom permette di vedere più dettagliatamente l'accaduto
Mentre la seconda volta la velocità della Crips essa viene rallentata questi interventi imposta servono naturalmente a rendere maggiormente chiara e comprensibile la dinamica lo spettatore oltre l'apparato video come abbiamo detto in precedenza Betz Salem esso intenti educativi informativo allega anche una sintesi del piccolo riepilogativa riguardante l'accaduto che è stato ripreso così come una traccia del suo iter giudiziario
L'organizzazione sottopone nel due mila otto il filmato alle autorità chiedendo che venga fatta chiarezza tuttavia il primo agosto del due mila undici viene chiuso il caso senza alcun tipo di provvedimento sanzione nei confronti del soldato che ha sparato il colpo
I volontari di Vezza D'Alema nello specifico
Una volta che insieme a collaborare al progetto
Prendono parte ad una serie di workshop appunto in cui finì per essere certi e membri dell'organizzazione insegnano loro alcune tecniche di ripresa da utilizzare in determinati contesti
Il campo totale per esempio si utilizza quando c'è interazione tra un soldato incivile mezza figura quando vengono riprese persone che parlano dove non necessario mostra la figura intera lasciando poca aria sopra la testa del soggetto
Oltre a queste istruzioni di base un punto su cui si sofferma nel workshop ci ci si sofferma nel workshop è l'importanza di tenere per esempio la videocamera stabile
Perché troppi movimenti rischiano di rendere il tutto estremamente confuso e di confondere appunto lo spettatore iniziata
Ed è volontari la cosiddetta posizione del T Rex in cui i gomiti sono attaccati e la videocamera posizionata all'altezza del petto diciamo per stabilizzarlo
Per evitare di Aversa costare troppo l'azione emettere mancare rischia la propria vita uno strumento per avvicinare lo sguardo della Camera impiegato spesso mi vide di bestseller lo zoom
Il Consiglio rimane comunque quello di fare un Suma ad allargare il campo e quindi inserire contesto piuttosto che uno zoom in dove l'inquadratura rischia di diventare meno stabile
Come detto in precedenza l'intento
Diverse le micro dimostra le pratiche di controllo e di violazione dei diritti umani perpetrate da Israele sottolineando in maniera più chiara possibile azione ormai scrivi della routine quotidiana piuttosto che la ricerca di una Visible evidenza
Atta a scioccare lo spettatore che rischia però di avere un apporto prevalentemente affettivo sensazionalista
Quest'aspetto si evince
Anche dal fatto che negli ultimi anni è incrementata quella che viene chiamata digital suspicione
Da parte del governo israeliano ovvero mettere in discussione l'affidabilità delle forme di testimonianza palestinese
Esempio celebre è stato il caso della morte dei ragazzi di dodici anni mamme altura il tre di il trenta settembre del due mila vicino al villaggio di Netzarim poco distante da Striscia di Gaza
Diventato poi simbolo della rivolta della seconda intifada
Il video dell'uccisione del giovane realizzato da un giornalista freelance che viene trasmesso poi sul cast
Ed è moltissimi altri network internazionali che denunciano l'operato dell'esercito difese Striano nonostante in un primo momento governi sereno si assuma la responsabilità di quanto accaduto chiedendo pubblicamente scusa
Nel corso degli ultimi venticinque anni venuta a crearsi una teoria concepita dei partiti ultra conservatori di destra secondo cui Mohammed Al dura sarebbe stato ucciso non dei soldati del israeliani ma dal fuoco palestinese
Il video che non vi mostro dimostrato una asserì di freme fatti comunque Line mostra ragazzo proprio dal padre riparati dietro un muro sentiamo rumore degli spari si alza per una nuvola di polvere che copre completamente l'inquadratura e una volta tornata la visibilità vediamo il corpo senza vita di momento
Assistiamo quindi direttamente alla sua uccisione tredici anni dopo l'episodio il governo tornando sull'accaduto rigetta qualunque accusa che era stata fatta nei confronti dell'esercito spostando la teoria che tutto fosse la macchinazione una messinscena de la popolazione palestinese
Per trasformare il giovane un martire muovere la comunità internazionale contro Israele
L'atteggiamento non sorprende in quanto come sottolineano anche Kunz ma ne Stein il governo israeliano ha ricorso lungamente al sospetto come mezzo per rifiutare varie rivendicazioni politiche
E storiche palestinese undici unità la proprietà della terra le storie di violenze israeliana eccetera
Con l'intento di raccogliere materiale per mostrare il meccanismo strutturale sistemico dell'occupazione e della violenza dei diritti deve il sei diritti umanitari
Bestseller porre l'attenzione su quella che Zac ha definito obici attivo violence un'aderenza molto spesso invisibile perché insita all'interno di determinati dinamiche di potere coloniale
Contrariamente la violenza soggettiva mostra cito una perturbazione dello stato normale e pacifico delle cose recezione per questo motivo è visibile ed esercitata da un soggetto chiaramente identificabile
Come una persona armata contro la vittima chiaramente identificabile
La persona ferita dal corpo dell'arma
Se da una parte l'aderenza soggettiva richiama particolare attenzione perché squarcia il velo di normalità un non Violent zero level la violenza oggettiva mostra la violenza inerente a questo normale stato delle cose
E dinamiche di violenza e soprusi che reggono sistematicamente i meccanismi di un regime oppressivo e di occupazione
Piuttosto quindi che collezionare esclusivamente immagini di violenza grafica di morte che potrebbero avere un apporto prevalentemente affettivo sensazionalista dico andando a costituire singoli frammenti di violenza soggettiva
Detto selle messo raccogliere materiali d'archivio digitale vengono mostrati i meccanismi che regolano le dinamiche di occupazione e come queste per durino nel tempo cerca di rendere visibile la violenza oggettiva provando a raggiungere l'impatto maggiore
La Camera diventa strumento per insegnare alle persone a vedere anche senza riprenda la citazione idolatria lancia che apre un video realizzato dei volontari di bestseller
Usando la macchina da presa come arma di comunicazioni di massa tentano di rovesciare la dominazione visuale imposta dai colonizzatori mettendo in mostra le dinamiche di potere che regolarizzano la violazione perpetuata perpetua dei diritti umanitari nei territori occupati grazie
Grazie mille Graziella stavolta per questa diciamo ulteriore prospettiva misura sul presente parlava prima Alessio di questa cioè ortodosso di ragionare
Sette più sulla registrazione diciamo del nell'immediato e quindi anche su su su qual è il il ruolo non soltanto della della cioè come dire del del repertorio ma anche insomma del iniziare a ragionare già da adesso su su che cosa ne faremo in qualche modo di queste immagini
Riflettevo sul fatto che appunto la politica la dimensione politica di queste immagini non sta soltanto nella nello sguardo e nel punto di vista ma spesso anche voi nelle modalità di circolazione
Che è un elemento che sicuramente chi studiava le in Play Mancini come noi deve deve tener presente
Amm a maggior ragione diciamo rispetto alle possibili implicazioni politiche
Di un e a e anche giudiziari insomma Landry immagini questo tipo si è S sia tutto pronto dire possiamo passare
Sì la parola a Donatella Della Ratta che è un'accademica per formare e curatrice in particolare attualmente insegna alla John Cabot University
Il titolo del suo intervento relata sarà una lectio performances violenza speculativa lacci performances Asquini folto Usain Bolt non esista lei sino alla chiusura Tani International le lascerei diciamo la la parola se se tutto
Se tutto pronto no sono scomparsi
Tutti però in intanto magari settimo accumulare stesse
Non ho ancora
Sta arrivando credo
Ok
Certo certo
Sì sì no no
Al mattatoio
Comincia lavorare presenta più assegni diciamo informativa
Stiamo lavorando assieme a una sborsati ecco funzionari
Della Italian council che del ministero della cultura che ha ogni anno finanziati progetti anche di ricerca oltre che artistici
Ventiquattro venticinque o ho vinto uno di queste borse con mio Progetto che si intitola appunto violenza speculativa
è un lavoro che si interroga sulla violenza implicita dentro l'intelligenza artificiale in particolare
Quello che riguarda Gaza non voglio spiegare molto perché lo vedrete
O anche un lavoro più accademico sta uscirà l'anno prossimo libro che si chiama violenza speculativa però questo è un formato più diciamo narrativa o ma attenzione è tutto ecco è un documentario questo credo sia uno dei motivi per cui magari sono sono qui in questo momento questo è cinema del reale tutti i video che voi vedete settembre insieme al collettivo di Amsterdam ma devo i dell'abbiamo rielaborato in maniera estetica
Ma sono migliori social media feed li riconoscerete molti quindi sono tutto documentaristico nonché il testo che gli episodi a cui fa riferimento sono tutti reali quindi ahimè questo è un documentario real-time
La prima volta che abbiamo per formato a Lubiana la Xion ma era febbraio venticinque il giorno prima della diffusione del video di Trump su Gaza Riviera
Purtroppo è stato un lavoro profetico perché come vedrete parla anche della questione di Gaza Riviera l'abbiamo aggiornato perché appunto come un documentario real-time quindi siccome purtroppo la situazione per la Palestina è in divenire sempre più tragico
Questa la versione quattro
Fra due settimane Adam serra ma faremo la versione cinque quindi con una Giunta ulteriore
La la storia va avanti quindi aggiungiamo dei pezzi quindi questo pezzo è stato aggiunto diciamo ultimo aggiornamento è stato verso settembre due mila venticinque adesso ne faremo un altro alla fine di questo mese
Esso si è vediamo se parte
Ok
Eh non lo so io posso parlare all'infinito però poi a un certo punto che cos'altro posso dire ripeto l'abbiamo lavorato c'è naturalmente un flemma
Accademico insomma lettura critica di questo argomento che già deriva dal fatto che di formazione sono
Un'esperta tra virgolette una una una persona che si interessa di nicchia lingua locale quindi ho iniziato a studiare l'arabo dei dei media all'epoca c'era Al Jazeera e poi mi sono spostata sui nuovi media ho fatto il la mia ricerca etnografica del mio Piacenza Siria durante la rivoluzione siriana infatti molte delle cose che ho studiato risuonano molto con quello di cui ha parlato Samuel precedentemente perché il mio libro
Precedente che siano Shooting Revolution è in realtà non è tradotto in italiano però in inglese Shooting a questa rende questa benissimo ahimè questa doppio senso di filmare sparare e quindi durante la rivoluzione siriana mi sono interessata a forme di visibilità nessuno anche forme di violenza
E questo è un poi culminare nella nella mia ricerca perché devo dire che
Non mi aspettavo una cosa come quella a cui stiamo assistendo oggi però è andato ben oltre
Il tipo di violenza del due mila undici
Quindi dentro questo frame teorico che è la mia ricerca su viola
I servizi bili da poi ai è intervenuto
Appunto lì l'idea di chiedersi come l'intelligenza artificiale
Genera violenza in maniera non esplicita quindi io non pensavo quando ha fatto quelle la domanda e questa borsa il ministero non pensavo a forse avete letto i report i nove sette due sui l'intelligenza artificiale che uccide a Gaza Lavender gospel ecco io non pensavo a quello che pensavo come succede attraverso l'immagine
Credo che l'idea di Gaza rivierasca quella più che riflette l'idea cioè se mia figlia che che oggi
Quattro anni vede questa immagine fra quindici anni senza sapere quello che è successo forse non sa che è una immagine innocente di un Beach Resort di lusso e non capisce che dietro quella cosa c'è una pulizia etnica e un genocidio
Ecco è quella cosa che mi ha fatto scattare perché non l'abbiamo vista febbraio venticinque le diffusa da Taranto ma noi diciamo Esperti dell'area mediorientale ahimè l'abbiamo già vista prima perché l'ha fatta in realtà pensa che Netanyahu l'ha fatta in realtà altri attori israeliani vi fa spara della della pr israeliane
Tempo prima cioè l'idea di Gaza Riviera ecco questo è un punto importante
Di cui non si parla qui perché solo segue con attenzione o pochini e poi c'è questo mea culpa di tutti noi accademici che parliamo fra di noi invece di parlare con la gente anche perché è diventato difficile riuscire a parlare con le persone con i media
Comunque purtroppo le queste scene le abbiamo già viste ne abbiamo viste prima che Trump facesse il video che poi non ha fatto non l'hanno fatto due registi italiani quella semplicemente diffuso quindi il progetto di pulizia etnica il progetto genocida rincorso da parecchio tempo soltanto che ovviamente adesso ha raggiunto una apici di visibilità
E anche appunto di violenza senza precedenti
Adesso se qualcuno
Poco fa
L'ultimo tentativo altrimenti niente
Altrimenti
Preferirei che qualcuno mi facesse delle domande mestamente non Energia per o l'energia per leggere questo adesso e basta e rispondo che se ci sono delle non proprio raccontato come la mia ricerca ma
Diciamo che questo lavoro che andrebbe dato giustizia anche a siccome c'è un lavoro audio video Complesso
Andrebbe dato giustizia ecco per questo non ha cioè siccome non sono venuta a fare una parlata accademica ma invece a leggere un testo che letto reale mamma riso informa narrativa e con un lavoro estetico anche se se non funziona e niente però vorrei rendere giustizia alle persone anche che che come hanno fatto questo lavoro
Ci diamo
Sì
Rating novanta fine bonus come dentro Snakes sette dei eventualmente piano guasto aggeggi Babyface indio no
Non sanno dire capeggiò quindi Dehaene conti che non sa preciso né per è aspra fu i pro e i probabili Money non sto Piccinni destò il casting no puliscono indietro is no Long Lance is no se operista a.s. dall'ex Texas in tante schegge sesto insomma stupro nei casi nei è una udienza Nesciens tale sei il prudente su il producer Kevin giuriste Raffaele degno è scritto da Usain Bolt fanno strazio per il Veneto dopo il Pakistan Fontana
Moglie
Nel settembre del due mila ventidue cinque straordinari passeggere salirono a bordo del volo sette sette sette e l'americano Airlines
Un viaggio come nessun altro
Cinque giovenca e rosse perfette senza macchia furono trasportati nella loro città natale il Kansas fino alla report Ben-Gurion in Israele
Una mucca è un bovino che ha partorito
Una giovenca no
Una distinzione cruciale nella nostra storia
Ancora più essenziale ma
Che dei cinque passeggeri di prima classe fossero interamente se prive di difetti mai saputo Sergio
All'arrivo
Leggermente furono condotte nella loro nuova dimora del capanno di metallo a Shiloh
Un piccolo villaggio in Cisgiordania circa quarantacinque chilometri al nord Gerusalemme
Organizzato insegnamento dignitario religioso Shiloh costruito su terra palestinese violazione del diritto internazionale
Solo quattro anni prima dell'arrivo delle gioventù che nel due mila diciannove
Benjamín Netanyahu di aveva piantato Ulivo
Simbolo della rivendicazione israeliana sulla terra un atto commemorato da una targa proclama con orgoglio la nostra presenza sul campo nel nostro paese
Nell'antichità biblica Cino fu la prima capitale d'Israele
Oggi è al centro del conflitto israelo palestinese
Ora ulteriormente complicato dalla presenza delle cinque giorni
La giovenca rossa ho parato umano e citata nel libro dei numeri il quarto dei cinque libri della Torah
Parla ai figli d'Israele e coordinati conducano una giovenca rossa senza difetto su cui non si è mai stato un posto alcuni giorni
Per Byron estinzione imprenditori texano di autoproclamato giudeo cristiano
Questi versetti antichi hanno un significato profondo
Stinson
Che ricorda il suo primo incontro divino avvenuto nell'adolescenza quando dico gli preannuncia un destino legato al popolo ebraico
è diventato un fervente sostenitore del compimento della profezia
I numerosi indizi univoci pubblico spiega il ruolo della giovenca rossa nei rituali di purificazione
Le sue ceneri mescolate con acqua di sorgente sarebbero indispensabili unificare e chiunque sia entrato in contatto con i morti
Chi ha perso una persona cara
La visitatrice condizione inevitabile in una terra di guerra permanente
Pinzone
Fundraiser è consigliere presso costruire Israele un'organizzazione impegnata a lavorare per dare vita alla Bibbia
E per
Avvicinare attivamente la ritenzione
è la mente dietro il viaggio delle giovani che forse
Verso la terrazza
In un modo del due mila ventiquattro appare sorridente collegio benché pascolo sulle spalle
La sua maglietta decorata da una grande bandiera israeliana lui bianca
Dichiara senza mezzi termini
Dal fiume al mare questa è la sola bandiera che vedrete in un altro video Larry portrait Angela agricoltore dell'Indiana Settentrione tale accudisce legione anche nella loro nuova casa Ticino
è una grande gioia far quarto parte di qualcosa di riduttivo realizzare dietro le quinte
Dei testano diventando realtà dichiara soddisfatto mentre nutre gli animali nell'attesa di
Turisti inglesi delusi di assistere indiretta la profezia
Il sacrificio della giovenca rossa è al centro di una convinzione profondamente radicata
La costruzione del terzo garantito a Gerusalemme
Dell'ebraismo in particolare delle tradizioni ortodosse il Terzo Tempio rappresenta il luogo di culto più sacro
Dopo il Tempio di Salomone secondo tempo entrambi distrutti
Per molti credenti la sua ricostruzione in vista mentre il WTO un segno dell'avvento nell'era messianica
Senza legge venti rituali di purificazione necessaria la costruzione del Terzo Tempio non possono avere luogo il sacrificio della giovenca rossa e l'ultimo segno il momento atteso che non c'era l'inizio della costruzione nel terzo ma c'è un dettaglio inquietante un luogo da oltre mille trecento anni
Due dei siti sacri dell'Islam la Moschea al-Aqsa e la cupola della Roccia
Sorgono sul Monte del Tempio immedesimo sito dove dovrebbe essere costruito il terzo tanti
Da decenni questo spazio Sarkozy uno dei focolai più esclusivi del conflitto israelo palestinese
Ricostruire il Tempio significherebbe cancellare ciò che già esiste spostare o distruggere i luoghi santi islamici fondamentali per la fede di miliardi di musulmani
Eppure
Organizzazioni come nel mondo Institutes che promuove attivamente la costruzione del terzo presenta il progetto come una necessità di
Piuttosto che come una provocazione politica o religiosa
Costruire il santo tempio una casa di preghiera per tutte le nazioni
è l'unico piano di pace che potrà
Riuscirà proclama una bilancia dissi
Un tempo considerato un movimento marginale la sua visione ha guadagnato credibilità ora che il governo israeliano
E molti altri governi nel mondo scivolano sempre di più verso una destra estrema
Nel mille due nel due mila dodici otto vite ex ante allora conduttore di Fox News il futuro segretario alla Guerra degli Stati Uniti d'America dichiarò al Times Israele non c'è ragione per cui il miracolo della ricostruzione del tempio sul Monte del Tempio non possa avverrà quello stesso anno Israele coniò la moneta del tram
Per commemorare il riconoscimento ufficiale di Gerusalemme come capitale di Israele da parte del presidente americano
Ciò che un tempo sembravano stremo irraggiungibile ora si avvicina alla realtà
Sostenuto da un movimento politico ideologico sempre più potente
Capace di plasmare la storia sia a livello locale che mio padre tutti sembrano prendere molto sul serio il Terzo Tempio il ruolo svolto dalle gioventù provocarne la ricostruzione e il destino implicito dei luoghi islamici che attualmente occupa nel sito
Tutti inclusa Hamas
Locale dei fatti allora comandante in capo dell'ala militare Massa le Brigate Al Qassam menziono esplicitamente regione anche rosse della dichiarazione con cui rivendicata l'operazione
Diluvio all'Axa sette ottobre
Due mila ventitré
Quest'ultimo geloso
Sul viso impulsivo presenta il suo nuovo condizioni notevoli
Su ad oggi la sua figlia cambia il sondino
Dopo il compito certo
Milazzo attenzione formulazione no
Kosovo
Il dubbio di all'Axa ha provocato la morte di circa mille duecento persone in Israele il rapimento di duecentocinquanta ostaggi innesca
Un'altra guerra catastrofe una un genocidio piazza dell'allora marca un salto oltre settanta mila vittime palestinesi il conteggio continua
Leggere anche Rossella Terzo Tempio sono riemerse le dichiarazioni di Hamas nel due mila ventiquattro quando il portavoce del gruppo Abu avvenga lecito o in un discorso che segnava i primi cento giorni della guerra che Israele su Gaza
Denunciava il simbolismo delle giumente russo come detestabili MitoFringe sul sostenendo che fosse progettato per aggredire i
Sentimenti di un'intera nazione colpendo al cuore la sua identità avranno
Perché poi Hamas
Avrebbe chiamato un attacco militare contro le
Il dubbio all'Axa se non per difendere Gerusalemme molti di noi termina il significato
Ed è stato in gran parte
Ignorati
Ma i musulmani devoti lo hanno compreso come un grido di battaglia un invito a ingombrare Gerusalemme
Dal loro canto
Anche credenti ebrei lo hanno capito
La guerra che stiamo combattendo è una guerra per il mondo
Ha dichiarato la madre di un soldato israeliano
Caduto
Nel frattempo legge benché Rossi e nascono pacificamente esce ignare che il loro destino sia stato scritto tanto delle antiche scritture quanto moderni piani di guerra
Per alcuni
Il loro sacrificio segnerà l'inizio di una nuova era l'ascesa del Terzo Tempio
Quanto a ciò che già occupa il suolo sacro i luoghi santi islamici
L'idea di trasferirli nel bellissima Museo d'acqua
Conservando di come reliquia del passato
Un sentimento sinistramente fa eco in un'altra
E cioè anche la popolazione di Gaza venga ricollocata in un luogo indefinito
Dove passa finalmente imprimere immagini mentre il loro Paese viene trasformato
Nella nuova nera pennacchio
Credo
Non sono esperta di gioventù i sacrifici biblici di profezie sul ritorno del
Sia non segue dibattiti sulla ricostruzione di templi nei visioni escatologico e di movimenti giudeo-cristiani
Quello che studio suono immagine
Ed è attraverso le immagini che sono caduta in questo buco nero
Un giorno mi sono imbattuta in un'immagine completamente per caso o forse no
Forse è stato l'algoritmo a metterla nel mio sito introitata dall'amica di un amico meridionali
Poi è arrivata un'altra poi un'altra ancora
Prima che me ne rendessi conto
Travolta da un diluvio ad uccidere centinaia di immagini a prima vista sembrano inoltre
Così dozzinali nella loro facile genitale troppo nitide Troccoli Di Gati troppo chiaramente generate alcun
Ma la loro innocenza ingannevole
Queste immagini non si limitano a rappresentare un mondo che non esiste lo stanno invocando
Non documentano la violenza la anticipare
Etica nello sguardo ad accettare un futuro che non è ancora accaduto
Ma che l'intelligenza artificiale ha già reso inevitabile
Intelligenza IST artificiali generativa dipinto quel futuro attratti in ma se mando edizioni che finora esistevano sono i sussurri delle profezie in un'immaginazione definibile
Questo paesaggio qualcun ritmico peggio benché Rossi sono già stati sacrificati le loro ceneri sparse in un rituale del tempo rinuncia
Anche in costruzione
Si erge pietra dopo pietra
E all'Axa già brucia
Ho visto le fiamme
Ardere sulla mia Timeline
Alimentando
Esaltazione
Tra
L'ispirazione sono testimone del coro digitale voci che si levano il sostegno
Il lutto
Conversazioni che si srotola Musotto immagini generate dall'intelligenza artificiale tinteggiatura degli alloggi una standing ovation può risalire una cascata di rapine e poi
La fu il simbolo silenzioso di una nazione
Analisti
Stessa esistenza viene messa l'accesso alle sezioni dei commenti dibattuta da utenti senza molto sparsi per il pianeta nell'assoluta indifferenza di ciò che il suo popolo vuole o necessità
Anche per loro intelligenza artificiale ha già preparato un posto questa volta un futuro non concepito da utenti anonimi ha progettato
Ai più alti livelli del potere
Nel maggio due mila ventiquattro l'ufficio del primo ministro israeliano ha diffuso piazza due mila trentacinque
Visualizzando la Riviera del Medioriente ben prima che l'amministrazione tra deve essere
Le immagini scintillano di promesse
Turrini eleganti che si stagliano su un cielo cobalto acque cristalline scorrono tra il verde filiali
Multietnica consumo e tecnologia
Persone che si aggirano sirene in un mondo costruito per loro avvolte nelle bianche vesti dell'aristocrazia del golf
Questa non è più la Palestina
è un prolungamento di neo
La città cognitiva dell'Arabia Saudita che si estende per centosettanta chilometri dal deserto al Mar Rosso
Una visione talmente perfetta da non sembrare tv una possibilità non destino inevitabile
Come neo
Gaza due mila trentacinque non è un piano è una matrice di cancellazione un modello per un nuovo Medio Oriente che non prende forma nelle mani della storia ma piuttosto nella fredda e silenziosa logica delle macchine
E mentre il mondo civilizzato alza la voce indignato condannando la cruda realtà di una pulizia etnica travestita da proprietà di lusso sul mare nuovi posti di lavoro promesse di pace e stabilità noi l'abbiamo già vista
Il futuro è già stato indirizzato
Le immagini Cinti Blanc generate dall'intelligenza artificiale così perfetti così innocue nella loro limitatezza digitale hanno già trasformato nel presente
Guardando le gli abbiamo naturalizzati
Visualizzando le in qualche modo abbiamo accettare
Ciò che non è ancora accaduto nel mondo materiale e già avvenuto nel campo del visivo per il semplice fatto
Di essere stato preso non c'è
L'intelligenza artificiale ha fatto molto più immaginare ha confezionato per noi una realtà come se fosse una conclusione definitiva
Ciò che era solo un'idea
Ora esistenti in versione di prova fotografica
Una possibile visione del futuro già avvolta nel presente in silenzio attraverso i nostri occhi
L'inconscio ottico lo chiamava Walter Benjamin
Immagini che scavalcava il pensiero razionale scivolando nelle profondità della percezione Bezze visse emotivamente l'undici troppo problematiche per essere riconosciute concernente eppure impossibili né dimenticare
Ciò che è già stato visto anche se flebile prepara la mente al suo arrivo
Di dirigenza artificiali la complicità spetta cui che trasforma il maggior condivisibili previsioni del tempo troppo audaci troppo pericolose per essere nominati ad alta voce
Nel regno del realismo sintetico plasmato dall'intelligenza artificiale ogni Senario anche violento
Può essere messo in mezzo
Lunga inserirne di nuovi mondi immagini zampilla in cui i clienti della nostra esistenza arrivino ce l'aspettavamo
Scriveva Benjamin
Egli vedeva nella fotografia non solo uno strumento di documentazione ma una porta nessuna fantasia collettiva
Un varco distruzioni dello psicotico il sognatore potevano assumere forma visiva e venire assorbiti dalle masse
Un modo di scolpire il mostro di una società le sue paure le sue ossessioni sui desideri più audaci inespressi in visioni tangibili
L'intelligenza artificiale la quintessenza dell'inconscio
Grazie ad essa
La profezia della giovenca rossa la visione del terzo tempo
La distruzione di all'Axa non restano delegate nei sussurri dei credenti o ai margini dei forum sotterfugi
L'intelligenza artificiale le rende visibili
Nutre dello sguardo quelli
Trasformando ciò che era un'oscura fantasia in un progetto Condivi probabilmente
La violenza che scatena il silenzio
Non di
Quasi invisibile
E violenza speculativa
Una violenza che non esplode non sanguina nulla eppure penetra nel subconscio preparando la mente a un futuro pur non essendo ancora arrivato
E già però è stato visto
Benjamin pensava che la fotografia permettesse al passato di tornare a perseguitare il presente
L'intelligenza
Alle rovescia il processo ora è il futuro mi perseguita presente
Condivisibile a livello microscopico intuibili ma nascosti abbastanza d'aver trovato rifugio nei sogni ad occhi aperti
Ora però non si nascondono più
Sonore indirizzati ricercati condivisi
Fatti circolare
Gaza due mila trentacinque
Terzo Tempio la Riviera del Medioriente
La violenza speculativa aggira censori dei soci
Non attiva allarmi perché non mostra alcun rumori sedici
Presenta la distruzione prima che accada avvolta in una serenità ad alta definizione un futuro di Torino cioè strade immacolate canali artificiali
Ma quale assenza
Rende questi spazi
Possibili
Credo che
La mattina dopo aver letto per la prima volta questo testo in pubblico un bel saggio mi sveglia nel mio raggio di albergo
Un'amica mi scrive
La Riviera del Medioriente diventata virale ha interrotto il sonno invaso le strade e le ferrovie la colazione si è infilata nelle routine della palestra e davanti agli specchi dove sul sito
Disturbato lo sprone serale non dando milioni e milioni di schermi
Un coro si leva
Sconcerto indignazione disgusto
Si diffondono parole come inconcepibile
Grottesco
Vergognoso in meme esplodono
Alcuni definiscono il video della Riviera la fantasia orientalista generata dall'intelligenza artificiale
Palme danzatrici e spiagge curati dalla mia moglie
Poi il rumore smentisce
Io continuo a guardare
Controllo quotidianamente la situazione del tempio
Aggiorno il mio figlio per vedere se all'Axa ancora resiste sfidando allo stesso tempo la forza di gravità
La produzione
Segua anche le giovenca rossa
Mentre pascolano pacifica segnalare
Intanto il presidente del Paese
Sorride dal tunnel sotto Palazzo
Parla di investimenti del turismo
Ma qualcosa di più oscuro si insinua acque niente perché
I video di auguri della Pasqua ebraica programmano solenni
L'anno prossimo a Gerusalemme
Qualcuno aggiungere commenti diciamo la
Se Dio vuole in area
La moschea di nuovo appostamenti Céline fiammanti
Contatto l'autore del Terzo Tempio un romanzo israeliano campo collocato tra i libri difficili speculativa
Lui scrive
Nel due mila quindici quando il libro uscì in Israele
Alcuni lettori e critici lo interpretarono come fantascienza una distopia immaginaria
Non potevano credere che diceva l moderno la nazione delle start up potesse mai trasformarsi in un regno così estremista isolato
E nel frattempo
Gaza muore di fame
Mi dico
Ronchi chi riesce a sopravvivere lì
Lo fa grazie alla rete
E anche lei se poi connettersi si può inviare briciole digitali Farina benissimo latte
Attraverso vitali
Peter ti
L'uomo che ha messo su questo collegamento tra fame pagamenti digitali questa sopravvivenza in codice controlla calorie bibite palestinesi
Ha scritto
Il destino del mondo postmoderno
Sarà una violenza senza limiti una pace del rinvio
Il credo che abbiamo smesso di progredire
Che da qualche parte tra lo sbarco sulla Luna il touch screen l'Occidente ha abbandonato il suo futuro promettendo per lui non è un caso
è la conseguenza di un illuminismo bullismo cito un progetto attivo liberale definisce che ha messo da parte tutte le questioni fondamentali
Che cos'è l'uomo
Che cos'è la mia lenza
Clienti
Poi è arrivato l'undici settembre improvvisamente risale autonomamente Simone
Quando ti sbarazzina e la fede avvertiti
Finisce in un mondo senza ragione
Nel due mila ventitré il ha co-fondato Palanti per applicare gli algoritmi antifrode di Pay pal alla guerra al terrore
Alla TIR e la pietra vigente il signore degli anelli il globo di cristallo fervente trasparente tutto ciò che si nasconde nella mente
Individua l'anomalia prevedi la minaccia
Tutto avviene nel nome nella difesa delle libertà civili oggi Alan TIR è una delle Società di dati più potenti al mondo
Dal ritorno al potere di Donald Trump
L'azienda ha ottenuto milioni e milioni di dollari nuovi contratti federali accordi con il Dipartimento per la Sicurezza Interna
Il Pentagono e un contratto con l'esercito israeliano per assisterlo con intelligenza artificiale nella sua missione a Gaza
Il definisce l'intelligenza artificiale la più grande eccezione rispetta la stagnazione in cui ci troviamo
Un antidoto contro stabilita inerzia
Se tutto ciò che abbiamo l'intelligenza artificiale allora prendiamocela
Non dobbiamo evitare il pericolo di Citi dopo tutto peggio di così non può andare
Usciamo dalla saggezza come da uno rigettiamo
Dipinta d'orgoglio dentro la bocca immensa
Abbiamo fatto usata ristorazione soltanto col Bari profondi pozzi dell'assurdo
John somministrano Chung insistano chi io scopo di
Alla alla con non possiamo
Dei fanno
Sta scomparendo dalla faccia della terra
Dice un giornalista israeliano commentando in diretta la missione della finanza
Dall'altra parte
Le fa eco un poeta palestinese
La mia città natale e fanno
Il luogo dove sono nato
Diventato
Ed è conosciuto il dolore la gioia
Testo con accanto soltanto la mia penna
Solo come Gaza sui bambini non avrei mai immaginato quando iniziai a fare cui sia
Che un giorno
è iscritto nella stessa no
La morte di tutta la mia città
Natale
Gli ultrà fra i vecchi maestri mente umana mai allora
Aveva
Mi
Ora
Grazie grazie grazie ce l'abbiamo fatta grazie ai tecnici anche
Grazie mille grazie non saranno personalmente molto felice ce l'abbiamo fatta
Penso che
Sia stata diciamo un'esperienza immersivo a tutti veramente diciamo degli accusati di questa mattinata
A chiamerei Giacomo ravvisi che nostro di scavo Santo di questo secondo panel che insegnano Ursa di Roma Tre
Per cui lascerei la parola
Sicuri poi magari Sestri Mino no no non si può più loquace o da un po'di tempo di realtà appunto se riusciamo magari dedichiamo anche un altre momento conclusivo a delle
Eventuali osservazioni domande tuttora scorrazza già allora grazie Damiano grazie a tutti a tutti va be è molto difficile per me no dopo questo momento così
Emotivamente coinvolgente però appunto farò delle osservazioni anche soprattutto collegando questa sezione che che volevamo e che in qualche modo anch'io aiutato molto a realizzare sia perché un po'chiaramente tutti volevamo che fosse presente in questa pluralità dei la liberazione l'esperienza alla situazione appunto della Palestina che venisse fuori in qualche modo e poi però nello stesso tempo che venisse fuori uno degli elementi che a nostro giudizio è sempre rimasto quello più importante di questo Progetto cioè l'interesse delle forme di un cinema politico cioè a ragionare sulle forme e credo che questi interventi che sono appunto confinati diciamo appunto alla situazione
Della situazione palestinese cinema diciamo e non più e oltre
Palestinese raccontino hanno raccontato perfettamente questa dimensione mettendo in in luce questioni che per noi diciamo io penso non lo studioso di quei territori di quelle cinematografie
Nazionali neanche in qualche modo anche di di un di un'idea di un cinema militante etc
Però l'approccio che perché avevo già visto chiaramente la le sue performance di Donatella i gli studi i di Samuela antichi hanno messo Terrence perfettamente in luce perché sono dentro appunto alle questioni che oggi noi definiamo di DIGOS ADIS di cultura visuale il ragionamento appunto mi sembra molto evidente questa questo passaggio quasi di testimone no tornando appunto a richiamare l'intervento di Samo e l'antichi questo lavoro che dedicato appunto al cinema come arma e al cinema come scudo come forma di difesa queste due metafore no
Che ai utilizzato e che ragionato su concetti appunto lo ricordati anche te in precedenza al del punto di vista dello sguardo e della circolazione delle immagini
Ma ritornano nuovamente a ragionare anche sulla costruzione di immaginari chiaramente su come in qualche modo armare con la macchina da presa possa essere sia la continuità con delle esperienze che hanno nonché sono legate appunto anche al terzo cinema ad un'idea di militanza propriamente detta
E quindi l'idea di lavorare sui terreni della rappresentabili ITA molto interessante il pirata al mio dalla mia prospettiva disse mi sono occupato anche di architettura
Per esempio quel collegamento con gli insediamenti coloniali israeliani su come vengono costruiti proprio in virtù di dinamiche di sguardo che diventano come abbiamo capito delle dinamiche di potere ecco per me
E credo che anche questa diciamo questa parenti si diciamo all'interno della chiaramente il famoso maggiore che deriva dalla liberazione italiana
Rappresenta proprio questo cioè cercare di operare criticamente sulle immagini come adesso partivo chiaramente anche al lavoro
Di Donatella e e che riporta però in circuito tutte questioni che hanno apprezzato appunto tutto il Novecento l'idea di testimonianza dell'atto di osservare nei confronti di regimi alternativi a quelli egemonici che sono stati costruiti appunto secondo delle dinamiche coloniali o di gli invasi soldi invasioni
Degli spazi in qualche modo e poi un altro elemento che credo che sicuramente stimolata anch'che la riflessione Donatella è il ruolo delle donne come marzo il loro ruolo non più soltanto ora ossia dentro l'esercito israeliano
E che che dentro all'utilizzo appunto delle donne invece in Palestina che utilizzano la la macchina da presa come forma di difesa no che si sentono sicure Ria riabilitando pure tutte questioni che riguardano appunto la cultura di somali il rapporto tra interno ed esterno tra pubblico e privato tutto questo questo lavorare su cui appunto sono ritornate multe di queste di queste considerazioni e poi ancora un ultimo passaggio
Che anche qui trasversale che quello in qualche modo di un'educazione all'immagine alla fine questi no che ci ha fatto vedere in manuali di ripresa che vengono fatti e anche qui nuovamente delle
Delle come dire delle complessità nei confronti proprio di modelli rappresentativi alla fine quello che viene anche ricercate un classicissimo no in qualche modo quest'idea del dell'utilizzare lo zoom auto invece che lo zoom mi un appunto affine di creare delle inquadrature stabili no anche qui su questo cioè sono delle diarie di potere di di potere delle logiche delle delle immagini che vengono introiettate che non abbiamo dentro no in qualche modo per degli stereotipi se è più forte fatto riferimento a due Abdelli sensi di al senso diciamo al concetto di orientali ISMU o di credibilità nuovamente delle immagini
Nell'idea appunto che ricordati del sospetto che è stato creato nei confronti delle immagini per esempio
Dal dall'esercito israeliano dei confronti di alcuni anche qui quindi nuovamente questo progetto
Di invasione di di colonialismo che però appunto secondo me lavora
Soprattutto sugli immaginari e da qui appunto secondo me questo poteva essere veramente incarnato
Anche da da questa esperienza per questo io ringrazio comunque molto tutti tecnici perché abbia avuto veramente degli problemini non soccorrere che preme molto semplice da realizzare però ci tenevo che ci fosse questa esperienza diversa Donatella chiaramente poteva fare una lezione un intervento più tradizionale ma volevo che fosse incarnato anche perché qui si è visto con un lavoro che le sta portando avanti già da tempo
Che possiamo che più semplicemente oltre a questa dimensione più scene mica per formativa però della video saggistica adesso non possiamo entrare però il linguaggio visivo che è stato utilizzato il di intervento grafico l'intarsio l'uso di una certa grafica informatica eccetera storici Zambianchi è fondamentale per capire questo processo che però secondo me e mi limito a questo perché poi chiaramente le questioni sarebbero veramente
Numerose vado bene Renzi si scusa non so che Roberto documenti mi tutto comunque
Ed è come queste questioni schemi in qualche modo hanno orientato tutta la nostra i nostri studi cinematografici diciamo comunque legate al sistema mediale Contemporary agli audiovisivi
I con la tradizione
Tardo ottocentesca primo novecentesca bellissima riferimento alle tarantella Fanny confronti per esempio dell'inconscio ottico
Di Walter Benjamin fondamentale
E con con già delle terminologie che parlavano di contemporaneità in qualche modo però ecco secondo me molto importante vedo che si sapeva ancora appunto un po'dei miei studenti come queste questioni sono state naturalizzati
Dentro le logiche delle intelligenze artificiali generative ecco questo è un pro questa è una questione che va veramente
Va ancora tagliato l'occhio senza secondo per me che vengono ansia d'avanguardia sperimentale c'è va evidenziato questi processi di costruzione delle immagini
Il il lavoro che Donatella fattivamente che fa un percorso molto
Ampio che però ritorna appunto a a delle questioni non lo so come dire quasi archetipiche il sacrificio biblico e come Stato riutilizzato
Nei confronti appunto delle giovenca del terzo tema del Terzo Tempio eccetera eccetera
Per creare un immaginario che è quello che però appunto noi oggi consideriamolo normalizzato in qualche modo limpido intelligenza artificiale Effi sia dei nostri immaginari qualche modo corrotti che trasudano una bellezza una compostezza un una serenità in alta definizione in qualche modo dove non ci sono dove non c'è la violenza dove non c'è come è stato bene Espresso chiaramente un un una di menzione esplicita no non c'è il sangue non c'è tutto litigato diverrebbe Duccio landa dove tutto viene in qualche modo o manieristica niente ecco rimesso pure una questione secondo me interessante insomma quanti si sono occupati di questo di quanto l'ideologia manierista no proprio il monte un come periodo storico a interessato o sul da un punto di vista più con cento alle la definizione appunto di realismo sintetico e qui appunto questa dimensione che a che fare con questa sentivo le con la violenza speculativa ribalta completamente i nostri non cioè in teoria dovremmo veramente come però ha ribaltato già in alcuni assiomi Donatella nel suo intervento le consuetudini o quale noi abbiamo lavorato sui modelli regimi scolpisce i modelli rappresentativi a questo futuro che perseguita il presente per me è una cosa veramente straordinaria che ribalta punto la questione proposta da Walter Benjamin e soprattutto la dimensione io uso questo pezzo mi son formando acque la dimensione morale delle immagini cioè ricordarsi che dentro anche una creazione di un'immagine di realismo sintetico indi prodotta
Da una da un sistema informatico da una macchina c'è una matrice anche qui chiaramente rifacendoci anche a grandi pensatori anche occidentali l'immagine ha una matrice ma una matrice non solo perché formalmente si rimanda appunto alla al dispositivo ottico o chimico eccetera ma perché è la matrice di un'ideologia e questo e e invece l'intelligenza artificiale a verso magari anche per gli studenti ribadisco questa cosa cecità un mondo che sembra già idealizzato il mondo che e che già autosufficiente mentre invece nasconde occulta tutta questa dimensione quelle dinamiche di potere da cui era partito lo stesso
Samuel le dinamiche di in potere l'intervento sulla realtà il principio dell'attivissimo ogni ansa che oggi chiaramente deve essere deve essere ritenerli lavorata riconsiderata creando appunto una nuova morale anche nell'utilizzo delle intelligenze artificiali siamo quindi appunto in una questione molto problematica perché appunto poi il un po'negli la conclusione dell'interventi Donatella c'è però questa anche cerci io sento ancora per esempio il dissidio tra una iconoclastia dell'immagine c'è questa idea della tabula rasa dell'immagine della distruzione di un luogo per creare un nuovo immaginario è questa
Una questione molto potente sono perché che chiaramente per me per la mia generazione
Non è soltanto l'immaginario una questione concreta molto molto reale anche se creata in una pratica di realismo sintetico
Ecco queste erano un po'alcune delle considerazioni serene niente volevo
Riprende un po'quello che dici sembra quasi la una specie di manifestazione tutte le ansie cyberpunk assolutamente inquisitore accanto a passo dobbiamo anche mi sembra che mare calmo molto
Molto forte anche da un punto di vista etico morale cioè di questa vicinanza come dire tradizione politica etica tecnologica Rockers assoluta nei dipinti intrecciano ma che si manifestano dire proprio perfettamente in questo in questo lavoro che che abbiamo visto
Alla in realtà se volete abbiamo
Un po'di tempo una decina di minuti per se ci sono degli eventuali interventi commenti domande anche sul sul panel
Della della prima macchina se ci sono delle cose che volete voglio dire
Ecco
Grazie a questa seconda parte è stata veramente anche molto e
Intensa grazie a Samo alle Donatella
Io volevo soltanto fare diciamo una domanda
A entrambi diciamo partendo dall'il dall'intervento di dito di Donatella perché in effetti io e ti ringrazio moltissimo perché io non avevo
Pensato fino abbandonante ascoltato all'intelligenza artificiale alla produzione di immagine famiglia intelligenza artificiale
Nel modo in cui Tushi suggerisci di fare sia come anticipazione in un certo senso non del del futuro
Prefigurazione del futuro e quindi mentre vedevo le immagini che Tushi ci proponevi ho pensato alle immagini ugualmente virali negli ultimi giorni no
è ugualmente prodotte dalla crisi intelligenza artificiale delle imbarcazioni della flottiglia no
Sono state centinaia le immagini appunto di di tutte le le le imbarcazioni che chiaramente e anche in quel caso
L'appunto io mi sa un po'interrogata quando li vedevo io ma che falso hanno queste immagini ora diciamo in contrapposizione a quello che tu ci hai dimostrato però forse effettivamente rispondono alla stessa lo stesso utilizzo dell'intelligenza artificiale diciamo prefigura prefigurazione del futuro tutte però
Ciò mi piace pensare infatti che quelle immagini siano state anche abbiano fatto
Siano state l'elemento scatenante di poi di tutto quello che poi è accaduto nonché al fatto che in Italia soprattutto ma non soltanto cioè dopo che abbiamo visto quelle immagini
Credendo in qualche in un momento c'è tutto si è creduto addirittura che una dell'imbarcazione fosse arrivata davvero va avesse attaccato con cui sulla base di queste immagini noi ci siamo mossi no
In un certo senso lo sapevamo anche quelle immagini cioè non immediatamente fossero immagini dell'intelligenza pro prodotte dall'intelligenza artificiale allora mi chiedo
Se diciamo non c'è un modo per diciamo pensare a un un uso non Mosca esclusivamente violento della intelligenza artificiale e si quell'esempio che era socio portato della di flottiglia non sia diciamo un modo o più in generale e così Mango anca Samuel già quale diciamo come possiamo attribuire continuare ad attribuire alle immagini
Prodotte intelligenza artificiale o no un gradiente diciamo di di resistenza perché poi in fondo punto e di quello cioè è quello di cui ci stiamo interrogando notturna cioè come posso le immagini continuare ad essere per noi uno strumento di resistenza è chiaro che nell'intervento diciamo il questo appare con più evidenza
E poi li appunto già una prima diceva Nolli l'educazione all'audiovisivo
Risponde non certo a sansa delle logiche di potere ma le quello mi sembra dopo tecnicamente una cosa di contropotere assumo la logica del potere ampiamente anche nel nel tipo di inquadratura però per pensare ad un altro
Potere scusate mi vanto e non s'incontrano una vera e propria domandava al sommo
Caldo raccogliamo altre domande
Sì volevo fare un paio di riflessioni anch'io a partire da da da questi due diciamo dall'ultimo panel
Beh la più prima domanda volevo farla Donatella tamponare collegarsi a lavoro che fa lei non solo come
Diciamo artista ma divulga Trichet quindi lavoro che ha fatto portando in giro abbiamo fatto anche da noi una un panel con ammirata gouaches e quindi
Sollecitando lampo a dirci come appunto in parte anche
Venendo incontro all'intervento che mi ha preceduto come è possibile utilizzare l'intelligenza artificiale come uno strumento di contropotere di rovesciamento rispetto a queste retoriche che invece sono maggioritarie che sono quelli appunto utilizzate da Israele
E da i da Trump
E
E no il commento rispetto a all'intervento di di di Samuel che che ho apprezzato molto però diciamo di natura legata i diciannove epistemologica Sasso per me molto importante
Cioè come dire
Capire molto bene da quale essere in meno inquadriamo i discorsi perché io francamente leggendo il titolo della tua relazione
La macchina da presa come arma come scudo nella pratica documentarie palestinese
Mi aspettavo di vedere mi aspettavo che si parlasse di Cima palestinese invece si parla di di Salerno che ha un importante diciamo ogni Gisella indiana
E ed è un importante ONG israeliana punto si parla di cinema palestinese
Quindi in qualche modo oggi qui abbiamo visto una doppia narrazione per così dire la dico maledicendo dell'Israele buona ed Israele cattiva quello che manca e lo sguardo palestinese
E e e forse dobbiamo tu parlavi anche di assenza rende le ultime domande che venivano fuori dal tuo video dobbiamo anche ragionarci ragionare sul fatto che un certo tipo di sguardo un certo tipo di narrazione
Anche attraverso le immagini non ci arriva e purtroppo non c'è arrivato neanche oggi
Grazie
Grazie Nardo ed dato che abbiamo pochissimo tempo darei la parola non domata all'ensemble per una rapire legato ai se volete possiamo continuare a parlarne
Grazie delle delle domande va allora io in questo libro avevo finito adesso che appunto si chiama violenza speculativa non parla solo del sentimento che avete visto qui ma anche ahimè delle dell'utilizzo del dell'intelligenza artificiale generativa da parte delle destre
Delle destre in America ma anche in Europa per esempio c'è tutto un formato che si chiama sono video di piombini insomma che familiare con tic toc sai che io vi punto di vista immagina di svegliarsi in Europa due mila cinquanta forse qualcuno avrà visto questi video
Perché mo'forse a maggio una deputata della lega
Lo lo condivise uno di questi video in cui si vede Milano nel due mila cinquanta preso dai musulmani insomma
Tutto sporco tutto il male insomma un'invaginazione ecco purtroppo facendo questo libro potuto vedere veramente delle cose estremamente razziste e violente
E che hanno l'immaginazione del futuro la domanda che avete fatto è assolutamente pertinente cioè a parte le le le l'esempio della flottiglia dove essa l'immaginazione del futuro progressista e questa è la domanda che ci dobbiamo fare tutti
Io ci tengo a dire che io non sono una come si dice in gergo tecnico deterministica cioè io non penso che l'intelligenza artificiale la quintessenza del fascismo ok
Anche se ha degli elementi per come viene trainato addestrata
Che sono problematici perché sono basati su un non consenso sul furto della conoscenza che condivisa su internet a banda su non abbiamo tempo di approfondire con cui ci sono dei problemi strutturali alla base l'intelligenza artificiale
Però quello che voglio dire che per usare l'intelligenza artificiale in maniera propositiva rispetto al futuro e oppure l'acquisisce i futuri Gino citare che vediamo non solo in Israele e non solo in America ma a casa nostra
Purtroppo io l'ho visti tantissimi anche in Europa
E si sono sanno salendo tantissimo nell'immagine ai giovani tantissimi giovani stanno dietro a queste cose
Purtroppo dobbiamo avere un'immaginazione del futuro se non abbiamo un'immaginazione furono un progetto per il futuro
Non è possibile usarla perché che cosa generiamo intelligenza artificiale funziona ancora sul pronto nel suo e sull'istruzione se uno non istruisce su cosa vuole visualizzare rimane una scatola vuota quindi il problema più grave in questo momento secondo me la mancanza l'idea di futuro nella nelle forze progressisti anche liberali perché per me questa destra non è nemmeno una destra di governo una destra
Con la quale si può parlare questi sono forse illiberale nazi fasciste secondo me quindi stiamo parlando di di un mostro vero o di un pericolo reale non a caso Walter Benjamin perché non solo per l'idea dell'inconscio voti
Oh ma voi sapete meglio di me che Walter Benjamin è un teorico che scrive a cavallo fra due guerre ahimè ci troviamo in una situazione quando avevamo detto mai più che necessari succedendo però con una potenziale di amplificazione molto peggio di prima perché ci sono appunto nel mio pezzo c'è Peter til che non so quanti di voi conoscono ma oltre a essere uno dei fondatori Pay pal adesso è il capo appunto di Pallante il cioè l'azienda più pericolosa del mondo che unisce data mining con l'intelligenza artificiale quindi e ed è un altro che va in giro a fare le lezioni sull'Anticristo quindi per dire c'è anche questa componente di cui adesso non abbiamo tempo di parlare però c'è una componente messianica che non sta solo nelle forze israeliane dei coloni Massa anche nella May tecnologie tecnocrati americani che noi dobbiamo con cui dobbiamo aver a che fare non si può fare finta mettendo la testa solo sotto la sabbia che non esista perché esiste
Quindi ahimè io credo che ci troviamo di fronte a un momento in cui una serie di ideologia anche di destra che hanno lavorato negli ultimi anni stiamo parlando di comunque trent'anni di di testi scritti che adesso stanno portando i loro frutti
Dove stavano lavorando sull'immaginazione il futuro adesso se non si lavora sull'immaginazione del futuro che non può essere solo una in negativo cioè loro crescono noi decresce ammoscia bisogna dare la flottiglia
è un potente stato un potente con la catalizzatore perché dà un'idea positiva andiamo li prendiamo la la la data siamo tutti giovani disarmati belli e vogliamo andare là in questo modo però c'è un'idea di futuro luminosa
Se se non troviamo l'idea di futura sarà difficile credo che
Che poter contrastare questa roba
No io anch'io ma rapidamente no rispondo ad Alessia dicendo che effettivamente è interessante nota pire l'immagine qualche volo posso aver ancora adesso a livello di magiche resistenza soprattutto
Anche quello che c'ha fatto vedere Donatella no e che ho cercato un po'di dire anche io di quella sorta di sospetto no che c'è nell'immagine che sempre
Questa è una cosa che anche la guerra russo Cry non aveva mostrato il fatto di non credere alla legittimità dell'immagine no come se tutte quante immagini che vedessimo fossero frutto della ricostruzione di messinscena o dell'intelligenza artificiale
E lo stesso vale appunto per le immagini che scorrono sui social no tanto che moltissimi magari Dinoi o nuove generazioni si interrogano su quell'immagine si sono reali o meno no
Quindi secondo me è un discorso come quello di Benzema
Di questa raccolta di immagini un po'effettivamente cercare di restituire un valore testimoniale dall'immagine prima come vi dicevo nel sito oltre al falla filmato c'è anche tutto quanto un reporter faccia hacking su efficiente volo che viene mostrato e documentato quindi appunto dal punto di vista informativo e testimonial si cerca di in qualche modo creare una sorta di
Anche organizzazione già questo enorme
Apparato di immagini che poi Posse sette ottobre in poi soprattutto gli ultimi due anni sono venute dal da Gaza e non solo per quanto riguarda la Nardo capisco il tuo quell'atto questioni non sono propriamente d'accordo
Ovvero che comunque sono filmati realizzati da Volonté le presenze quindi sì che versa da me
Un'agenzia israeliana punto essendo volontà repressiva SICAV leggendo come i documenti e rimandano a loro nel senso io vedo la loro il loro sguardo non vedo quello di è una incisione israeliana che comunque gestita anche da persone europea non sinistramente israeliane
Quello appunto ci può essere una una discussione tra punto
Lo vedo più così queste somme non sono così intransigente diciamo
Capisco il tuo punto di vista
Di quest'anno io ringrazio insomma per essere stato invitato a
A moderare questo questo incontro punto pomeridiano e comincerei subito presentando il primo il primo relatore di di oggi che Matteo Cavalleri che presenta una una relazione dal titolo L'uomo avviene e viene l'antropologia etica della Resistenza dopo qualche breve cenno biografico su uno Matteo Cavalleri che ricercatori Filosofia morale presso il Dipartimento di Scienze filosofiche pedagogiche sociali dell'Università di Chieti Pescara i suoi interessi di ricerca si sviluppano
Nell'intersezione tra analisi teoretica e indagine etico politica con particolare riferimento all'opera di Hegel e al tema della libertà
Alla relazione tra antropologia filosofica e dimensione storica all'estetica e alla politica della memoria al dialogo tra filosofia etica e letteratura e al pensiero filosofico italiano contemporaneo
è un attore di la resistenza al nazifascismo un'antropologia etica del due mila quindici e la libertà nella necessità saggio sullo spirito
Oggettivo hegeliano del due mila diciannove accurato il volume il due in questione prospettive interdisciplinari sul riconoscimento del due mila venti curato la raccolta Mario Tronti il demone della politica antologia di scritti del due mila diciassette in corso di pubblicazione anche l'inglese per l'aut aut Lecce
E il volume la battaglia delle idee il Partito comunista italiano e la filosofia nel secondo dopoguerra del due mila ventiquattro quindi cedo subito la parola ricordando a tutti i relatori nel mi è stato detto che hanno a disposizione venti minuti prego il signor
Grazie mille per sta presentazione Graziana molto per l'invito e per l'estrema cura dello Spi Tarita
Quello che cercherò di fare oggi
Questi venti minuti che mi sono concessi eh da una riflessione su appunto il l'antropologia filosofica sottesa l'esperienza resistenziale
Cercando di vedere come i nella bibite di irripetibilità storica congiunturale di quell'esperienza si possa trovare in qualche modo in filigrana una possibile antropologia filosofica quindi qualcosa che ci parli dell'umano in quanto umano
Mettendo in evidenza alcune caratteristiche del rapporto d'esempio tra soggetto e storia tra soggetto che rappresentazione tra soggetto e violenza che le condizioni di normalità
Spesso c'erano
E cercherò di stoffe il contesto in cui siamo io non mi occupo di cinema
Però cercherò di fare alcune riflessioni su i la relazione che sussiste tra presenza il rappresentazione sperando che possono essere utili anche per il dibattito
Diciamo in ambito più specialistico rispetto a alle arti visive
Vorrei partire da una ricerca che la rivista il paradosso fa tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni sessanta che confluirà poi un volume la generazione degli anni difficili
Dove vengono intervistati alcuni alcune dei protagonisti della della Resistenza e che sono poi diventati protagonisti della della vita culturale italiana
Italo Calvino Franco Fortini Rossana Rossanda per citarne solo tre
C'è un tratto comune a Rossana Rossanda dice non siamo una generazione che ha una cinesi o una storia comune ciò che ci accomuna è fatto di essersi esserci resi conto e rese conto che il nostro impegno
Nella lotta armata il nostro impegno nella lotta attiva anche quando non armata ma attiva nei confronti del nazifascismo e qualcosa che stimolato dall'esterno
Italo Calvino dice
è stata la guerra che mi ha impegnato non mi sono impegnato in quella guerra Rossana Rossanda scrive la storia girava sui suoi cardini e noi con loro
Quindi sembrerebbe che ci sia in qualche modo una etero direzione che che porta
Il futuro partigiano la futura partigiana a superare quella che caldi o siamo una diastasi la diastasi che cos'è è è una separazione che non può essere che non può essere riempita
Attraverso una sommatoria di momenti discreti ma queste riempito attraverso un salto ed caldeo dice c'è una diastasi tra un precedente odio nei confronti del fascismo
E
La lotta antifascista cosa accade in mezzo accade qualcosa che già a all'inizio degli anni sessanta si faceva fatica a vedere
Roberto Battaglia a te scrive a mio avviso una dei più belli
Libri su che cosa il partigiano
Parti nuovo un partigiano per l'appunto lo dice chiaramente io prima ero il protagonista di un antifascismo per stile vedevo nel fascismo la volgarità
Ma questo non bastava a diventare un partigiano
Rossana Rossanda dice il problema più grave che la mia generazione si è posta non era tanto quello di diventare fascista ma quello di salvarsi nell'aristocrazia degli studi
Salvarsi l'anima le aristocrazie degli studi quindi cosa accade
Carlo Dionisotti nel mille novecentoquarantatré
Prima di diventare il film famosissimo studioso di letteratura italiana scrive che
In questa guerra
L'uomo può attendersi col dire che l'uomo può attendersi debbo attendere
Comporta due specificità semantiche
C'è un'attesa quindi qualcosa deve avvenire del tempo deve passare ma tende sia un compito anche quindi c'è un impegno
Pur ricca allora dice la coscienza è un compito non è qualcosa che dato come facoltà sussidio di per sé sussistente
Italo Calvino ancora dice in fin dei conti noi come generazione siamo accomunati dal fatto che abbiamo sviluppato una specifica sensibilità della stopper la storia come esperienza personale
Quindi siamo di fronte ad un soggettivismo no assolutamente no cosa significa che la storia è un'esperienza personale
Significa non tanto che appunto facciamo da fare qualcosa di personale ma l'esatto opposto
Vediamo come la storia si muove all'interno del soggetto non tanto come soggetto si muova all'interno della storia Pastore non è più il palcoscenico all'interno del quale i soggetti esperisce la propria capacità d'azione
Ma la storia è qualcosa che innerva il soggetto stesso lo spinge lo spinge a trasformarsi quindi c'è una dinamica oggettiva
Che sta alla base della futura Antropologia resistente
Jean Starobinski nel mille novecentoquarantatré scrive un meraviglioso saggio che si intitola introduzione la pulizia delle venti
Nel quale punto si si pone il problema non sanno più come Ugo
Non si hanno più poetiche guardiamo la storia dall'esterno guardiamo le vie di Parigi dall'esterno ma dobbiamo essere in grado di vedere appunto la storia come agente in noi stessi
Perché ed a raggiungere l'esistenza ancora una volta ci sono tutte queste rimandiamo
Qualcosa che deve essere raggiunto qualcosa che deve essere compiuto qualcosa che deve essere
Acquisito
Attuali diamo noi o c'è un parlato di casa c'è stato punto restiamo umani
Fondamentale ecco se noi invece lo portiamo in quel in quell'ambito storico potremmo dire diventiamo umani
Cosa che ci manca per diventare umani
Il bellissimo di voti dal bocca dentro mi è nato l'uomo
La rivista clandestina antifascista che veniva stampata nella corsia dei Servi di Milano alla quale corrobora collaboravano Eugenio Curiel la e Davide Maria Turoldo che si intitola l'uomo
Quindi c'è questa attenzione al fatto che lì c'è un momento generativo
Dell'umano ma come si sviluppa
Dionisotti nel quarantaquattro e Jean Starobinski
Nel quarantatré utilizzano il concetto di evento
Questa guerra è un evento
E che rapporto c'è quindi tra il vento e futura soggettività partigiana perché è questo che voglio cercare di problema rizzare con voi oggi
Il partigiano non presi vista la resistenza la partigiana non pare esista la resistenza già questa diastasi che pace che va colta dice Calvino c'è questo salto
Ma cosa deve accadere perché venga questa diastasi questo spazio vuoto venga in qualche modo colmato
Deve accadere appunto un evento
E dobbiamo porci il problema di che cos'è l'evento
L'evento è possiamo cercare di coglierlo attraverso la riflessione di un filosofo francese contemporaneo che all'alba di Hu che ha dedicato a l'ontologia infine menzionare quindi l'ontologia dell'evento due opere fondamentali
Ma possiamo fare riferimento anche Cianca paia
Grandissimo epistemologo epistemologo francese che era professore di logica alla Sorbona
Che già ultraquarantenne decide di impegnarsi del mattino e la resistenza francese
E verrà poi ucciso dei nazisti e in carcere scrive non un trattato di morale come uno potrebbe pensare una persona sta vivendo gli ultimi giorni della propria esistenza e magari si lascia ad una riflessione morale no in un trattato di logica matematica
Ma nelle pagine tre fattorie di quella
Di quel volume si pone questa domanda di Ostuni uno spin-off vista
E quindi Momo od ho deciso di combattere per la stessa Uggetti vita
Per la quale
Io mi rendo conto che nel concetto della vita del concetto
La somma interno degli anni di un triangolo è di centottanta gradi
Sembra che non ci sia spazio per la libertà sembra che tutto venga necessitato di titolo diretto
Ma veramente così liberamente stanno così le cose
Camillo de piazze amico fraterno di Davide Maria Turoldo anche lui servita
Predicatore nel Duomo di Milano e poi cacciato in quanto antifascista
In un'intervista negli anni Settanta riprende il tema dice la resistenza nulla si poteva non fare
Fu una necessità
Storica che assunse la dimensione della scelta e per questo pienamente libera siamo sempre di fronte a questo apparente paradosso cerchiamo di scioglierle insieme
Che cos'è l'evento quindi qual è la logica dell'evento anima giudice che
Non è che tutto ciò che accade è un evento
Ne possiamo benissimo vivere una vita senza mai incontrare un evento e pareva o prima la mia generazione difficilmente incontra degli eventi
L'evento che cos'è l'evento dice Badiu un trans essere quindi qualcosa che ha che fare con la dimensione dell'essere ma un trans essere quindi qualcosa che modifica una situazione data
Modifica una situazione data e l'evento non può essere colto con le categorie scientifica filosofica del pensiero che dove a Milano la situazione
Quindi io sono in una situazione persiste in una situazione di tutti persi stiamo in situazioni
Ma necessariamente possiamo non incontra un evento quando accade un evento e l'evento accade non si può predeterminare
L'evento avviene da qui la parola che tento ledendo accade l'evento avviene e nel momento in cui avviene comporta una modificazione radicale della situazione
Ecco perché la situazione precedente all'evento non può capire l'evento
E come accade l'evento nella situazione introducendo
Una significante soprannumerario dice va giù va giù matematico allievo di Cagliari allievo di cavalieri
Cosa insignificante soprannumerario è una parola in più detto impegno in termini molto più diciamo del linguaggio comune è una parola in più quindi l'evento quando accade
Introduce una parola che nomina un vuoto
Quindi
Forse allora
La resistenza l'otto settembre lo possiamo leggere come
L'introduzione nella situazione storica di un evento
Quello che spesso l'otto settembre e definito comunemente o di grande dolore Nuto Revelli che diventerà poi un grandissimo capo partigiano lo dice chiaramente capire l'otto settembre era difficile
Capire l'otto settembre edificio ci vogliono annulla per andare dall'altra parte si capisce che vi sta avvenendo qualcosa perché c'è uno stravolgimento radicale dalla situazione ma si poteva benissimo finire con i Barabba dice Nuto Revelli
O di capire che che sta per accadere un evento che staccare che sta accadendo un evento qualcosa di estremamente difficile
Lo si capisce quando si coglie che l'evento sta introducendo questa parola
Che prima non c'era
Che la situazione di prima non ho
Possedeva come sua categoria di verità
E qual è la parola che introduce l'otto nove la nell'otto settembre chiedo scusa
è una parola che al al profumo pulito e asciutto dice Primo levi nel racconto il ferro
Primo levi appunto che
Non tutti sanno che viene catturato in quanto partigiana non in quanto ebreo
E dedicata alla sua esperienza partigiana poche righe perché mista è un'esperienza come per tanti casi poco eroica assolutamente poco eroica ma come è stata la resistenza poco eroica
In questo grandissima
Punto per rompere interrompere la la retorica resistenziale Primo levi lo dice chiaramente
Il fascismo non ci avete educato ad una parola
E la parola era Scelta
E e infatti dice la prima volta che io ho sentito parlare di scelte è stata nel laboratorio di fidi chimica dove il professore ci ha messo di fronte i reagenti e ci ha detto scegliete
Che dice per la prima volta abbiamo sentito il profumo pulito e asciutto di una parola alla quale non eravamo stati educati certo perché nella situazione precedente la situazione fascista
Il paradigma educativo il paradigma scientifico è costruito su che cosa credere obbedire combattere non c'è spazio per la Scelta
Ecco che allora
L'otto settembre è l'introduzione di un evento
Perché introduce nella situazione
Una parola prima inconcepibile la Scelta
E quindi questo cosa a che fare con il diventare partigiano diventare partigiana quel problema che si pone Calvino
Come passo da avere fastidio per il fascismo per una questione di stile perché volgare
A diventare partigiano e non a diventare professore universitario la dannazione nell'aristocrazia degli studi che tanto preoccupava Rossanda
Che sarebbe stata l'evoluzione dell'antifascismo per stile
Mi salvo approfondendo il mio sapere tutt'altro
Lo dice chiaramente Rossanda il problema non era tanto capire il nostro il la nostra epoca la nostra situazione era viverla
Quindi il soggetto il partigiano
Non è qualcuno o qualcuna che preesiste all'evento
Ma è qualcuno qualcuna che è suscitato dall'evento
E che cos'attraverso che cosa attraverso un percorso di fedeltà dice Patti LuPone alla verità che l'evento introduce
La Resistenza donne il prodotto di verità pari esistenti
La stragrande maggioranza dei futuri partigiani delle future partigiane erano persone con nessuna formazione politica con nessuna formazione sociologica con nessuna formazione filosofica
Non voglio negare il ruolo delle avanguardie
Ma non capiremmo la storicità dell'esperienza resistenziale se noi immaginassimo il futuro palpitano la futura partigiana come il prodotto di una scelta che parte da una consapevolezza che parte quindi da verità pregresse
No la ferita
In questa diciamo ricostruzione filosofia che vi sto proponendo che potete benissimo non condividere
La verità è qualcosa che è introdotto dall'evento e la verità e la Scelta
Ovvero
Capire
Che la scelta scio offre la possibilità di non di scegliere per qualcosa
Come se le opzioni fossero già date ma di scegliere di scegliere ovvero di assumere la responsabilità di quella che pubblicherò chiama la scelte in situazione
Non c'era un paradigma al quale aderire
C'era
La difficoltà di accettare di scegliere di scegliere ovvero ogni volta di porsi il problema di cosa devo fare
Perché perché la situazione del soggetto è proprio questa animativo dice che le sfere della vita all'interno della quale si può incontrare l'evento sono tante l'amore quando mi innamoro c'è un evento scelgo di vivere la mia vita dalla prospettiva del due non più dell'uno
La politica e lo stiamo sperimentando la scienza
La rivoluzione copernicana
Scegliere di sceglie di leggere il mondo compiuto la prospettiva
Dicevo Centrica meglio Centrica l'arte la prospettiva scegliere di leggere la realtà attraverso gli occhi della prospettiva e non più dalla bidimensionalità
Quindi se la verità introdotta dall'evento Resistenza è scegliere di scegliere il futuro partigiano la pittura partigiana sarà colui con lei
Che
Smetti di vivere il persistere nella situazione noi tutti per sì stiamo in una situazione il conato un sospiro chiaro Peppers sì stiamo una situazione
E accetta di supportare il peso della scelte in situazione di scegliere di scegliere
Ne possiamo vedere il futuro partigiano come un soggetto
Frapposto tra due specchi
Ne siamo un soggetto abbiamo uno specchio nostra verso lo specchio la nostra sinistra
Lo specchio non sapessero specchi del diritto nel quale noi ci rispettiamo lo specchio la nostra sinistra è lo specchio dell'etica nella quale noi vi diamo educati senza queste due specchi non c'è soggettività
Il partigiano gli rompe entrambi
Il partigiano è un bandito Pietro Chiodi meraviglioso diario di Pietro Chiodi perché è un bandito perché il partigiano è un fuorilegge ma che si pone fuorilegge perché non accetta lo specchio del diritto fascista irrompe
Ma partigiano rompe anche lo specchio dell'etica con il quale è stato educato già MP intorno alla famosissima lettera che scrive lo dice chiaramente siamo la generazione di coloro che debbono diventare padri dei propri padri noi oggi diremmo madri delle no proprie madri
Perché perché non ci riconosciamo nell'educazione e nell'etica che abbiamo ricevuto perché quell'etica con l'educazione non aveva gli anticorpi nei confronti del fascismo
E quindi rompe anche lo specchio dell'etica
Il futuro partigiana la futura partigiana si pone il problema di ricostruirli come scegliendo di scegliere
Ecco perché ogni volta scegliendo dice ecco perché come dice Andrea Zanzotto il partigiano avviene ritiene in una bellissima poesia che si chiama
Sbandamento
Il principio resistenza
Il partigiano avvicini piene non è né la presenza non è ancorato nella presenza
Nel trentaquattro Emanuelle Vinassa scrive meraviglioso Di Bello alcune riflessioni sulla filosofia dell'idealismo nel quale legge i nascenti turismo nel trentaquattro lo scrive
E definisce la filosofia dell'Hitler Isma'come una filosofia delle vive dell'essere inchiodati nella presenza
La mia presenza esaurisce un'idea di uomo esaurisce un'idea di patria pari nazifascista per il partigiano tutto questo è dissolto è rotto ma deve essere ricostruito
Ma deve essere ricostruito
Doloroso scrivo una bellissima Teoria del partigiano che andrebbe letta Guido dorso che andrebbe letta in
Antitesi in antifrasi con la Teoria del partigiano di Carl Schmitt che guarda caso non citare l'esperienza del della Resistenza al nazifascismo
Quindi dove sta la grandezza ittica
Del soggetto resistente non sta in una superiorità ontologica
Il partigiano la partita non sono fatti di una natura umana diverso la qualità del fascista diverso la quale fascista sono fatti della medesima fibra umana della medesima ontologia
Ma
In forza di qualcosa che accade e che viene riconosciuto e del quale non riconosciamo la verità e ci assumiamo il peso di quella verità
Il partigiano agisce in modo diverso dal fascista dalla fascista
Possiamo utilizzare la stato di Michelangelo il prigioni del PIL prigione lo schiavo che si desta
Una Stato non finito di Michelangelo in cui sembra che corposi strappi fuori dal marmo del quale
è realizzato non possiamo lasciare il marmo non possiamo lasciare la nostra ontologia che condividiamo con il fascista
A possiamo agire in modo diverso
In un meraviglioso a mio avviso estremamente centrato comunicazione compare anche un capo partigiano bergamasco dirama i suoi uomini nei violentissimi giorni dell'aprile del quarantacinque conosce la resa dei conti gli eccidi
Lo dice chiaramente
Catturi chiamo i nemici
Facciamo un processo in caso di acclarata responsabilità passiamo per le armi
Ma che non ci sia nessun gesto di violenza inutile nessuna gesto di tortura perché altrimenti saremmo ancora fascisti non saremo come i fascisti
Ma saremo ancora fascisti
E dove sta questo non essere più fascista sta proprio in una dimensione ittica chi azione non Gerontologia parte non è un superuomo non è una super donna
E dove sta proprio nella gestione la violenza
La violenza che c'è
Carlino Kim i nostri colpi sono uguali e quelli della brigata
Uccidiamo quanto uccidono loro
è la stessa cosa eppure tutt'altro eppure tutt'altro perché perché di là dice
Clima i colpi ribadiscono la catena la violenza è un valore la Firenze qualcosa che costituisce un'identità
Per il partigiano la partigiana la violenza è
Una dura necessità
Possiamo leggere questa cosa questa evoluzione da
La violenza e la politica Calandre ragione nella banda partigiana ce l'ha in cura voluto la futura Costituzione ma come
Papa in questa gestione della dite la violenza la violenza qualcosa che inizia la nuova forma di politica non c'è un inizio di una nuova forma di politica senza la gestione della violenza per quanto riguarda la resistenza
Non possiamo negarlo
Ma quella violenza è l'inizio non è l'origine
Questa distinzione ai dei che Rihanna che riprende Walter Benjamin che riprende Hannah Arendt
Un conto è l'inizio cronologico di un'azione io inizio un conto Deakin un conto è l'origine di un'azione la uno strong
L'origine
Della futura politica inaugurato la resistenza
Non è la violenza l'emancipazione dalla violenza alla violenza all'inizio l'origine dice Walter Benjamin è come un mulinello buttato nel tempo che tirasse il proprio inizio modificandolo quindi
Perché il fascista smette di agire perché il partigiano smette di agire come un fascista perché si rende conto che la politica che sta inaugurando è ha una genesi per contrasto dalla violenza che l'ha iniziata
Quindi c'è una cinesi per contrasto
E assumersi la responsabilità di questa genesi per contrasto e poche lo specifico dell'antropologia resistenziale ed è ciò che dovrebbe fondare anche la rappresentazione
Della resistenza stessa perché la rappresentazione che cos'è è la presenza presentata di un senso che è assente
La rappresentazione
Se noi non cogliamo questa distanza ancora una volta questa
Sospensione della rappresentazione costitutivo dalla presentazione stessa cadiamo in quella che
Già critica sia definito una iper rappresentazione il fascista e nazista con il proprio corpo vuole rappresentare senza resti un'idea idea dell'uomo
Del supporto verso
Lì voi era pronta a rappresentare senza resti un'idea di uomo perfetto
Che per resistere
Non deve riconoscere un vuoto
Ma deve riconosce un po'più pieno ecco che attacca risolti distruggere l'altro il partigiano invece e la partigiana è colui che avviene viene e colui che si sospende e colui che appunto anche per essere rappresentato occorre partire proprio dalla dalla dimensione di di sospensione di resistere in fin dei conti è re stare è stare un passo indietro dal esteriori Tzara ciò che costitutivamente ci porterebbe ad essere fascisti grazie
Bene grazie grazie mille tantissime insomma tantissimi stimoli già già sul tavolo che poi verranno raccolti successivamente immagino anche dal nostro di scarsa anta
Mimi mi interessava proprio questo questo questa dialettica tra storia che che si muove all'interno del soggetto e e viceversa
Perché mi ha fatto pensare a proposito di cinema anche alla questione è proprio del del delle circa dell'impossibile epica però della rappresentazione della perché insomma che che il cinema italiano non ha non abbiamo un'epica fondamentalmente lo sappiamo lo ha spiegato bene
Roberto De Gaetano attraverso un po'tutto anche il lavoro che che è stato fatto con il lessico del cinema italiano eccetera
E però ci sono dei momenti in cui il cinema Adriano cerca di trovarla questa dimensione epica sicuramente quelle occasioni sono il Risorgimento e la resistenza
E allora mi viene da pensare appunto a questa appunto proprio questa dialettica cioè la dimensione della soggettività e a quella della della storia come queste si possano relazionare alla luce di quello che dicevi te nel cinema italiano in relazione appunto anche al tema poco dell'etica ma come dire un problema che mi pongo e pongo ma lasciandolo appunto aperto e poi l'altra questione quella della scelta ovviamente centrale in tutto il tuo intervento che mi ha fatto poi pensare al posto e quindi anche a come di Nuovo cinema italiano ha raccontato
Il problema del soggetto italiano di fronte alla alla democrazia e alla necessità di diventare adulto di non essere più uno come dire
Obbediente forma anche facilmente obbediente a un capo a qualcuno quindi la necessità di diventare un essere maturo
Di diventare adulto e quindi tutta la ma la serie delle maschere cinema italiano da Sordi imponenti come diceva felino Volker li
Fondamentalmente non sono come dire non sono riuscite quasi a sopravvivere al trauma
Della della democrazia perché abituate a cresciute in un mondo in cui non non c'era questa possibilità di scelta allora sono rimaste bambine fondamento uno bambino no verrebbe da dire va be'comunque insomma sono di disordinati disordinate riflessioni che però mi hanno come dire ci sono accesi alla luce del delle tue riflessioni Vanzo molto interessanti ecco là davanti però perché se no spaccio io tardi grazie quindi chiamo Micaela Veronesi
Geraci
Intanto la la la presento il suo intervento intitolato le donne nei documentari sulla Resistenza studio Micaela Nietzsche storica e critica del cinema si occupa di didattica e progettazione
Per l'Archivio Nazionale cinematografico della Resistenza e cultrice della materia presso l'università di Torino le sue ricerche sono sviluppate negli ambiti del cinema muto della storia delle donne e della produzione cinematografica femminile
Del linguaggio cinematografico e di rapporti fra cinema e storia
Per quanto riguarda le sue pubblicazioni ricordiamo le soglie del film ma inizio fine nel cinema del due mila cinque il cinema arte dei corpi con Francesca Brignoli del due mila diciannove
Poi ha curato con Daniela Ricci incolume visioni del rimosso lo sguardo cinematografico sul colonialismo italiano del ventiquattro e ha scritto lei e biografie di Elvira
Già la nella ed Elio per il Women in film Pioneers project quindi cedo subito la parola prego
Grazie a questo di qua non per non starti vicina ma perché così vedo perché devo comandare slide dalla dalla buon pomeriggio a tutti a tutti grazie
Alla moda Panda scaldati a tutti voi per aver organizzato questa bellissima giornata di studi e per avermi anche voluta qui insieme a voi
Allora io leggo per cercare di stare un po'nei tempi il presente intervento nasce da un lavoro di analisi che ho svolto a quattro mani con idee di saper Miola per i convegni alla desistenza delle immagini ottanta anni di cinema resistenza organizzato l'hanno scosso Torino proprio dall'Archivio Nazionale cinematografico della Resistenza
Per questa ragione mi scuso con chi per caso era già lì in quella occasione e quindi risentirà alcune di queste informazioni ma a differenza del lavoro fatto in quella occasione
Non mi soffermerò tanto sui film e su le loro degli uffici gli autori che li hanno prodotti quanto piuttosto come già annunciato del titolo sulla presenza delle donne in questi finto commentari
Allora il tema io non so se sono capace di cambiare queste cose ok il tema donne resistenza in Italia solleva immediatamente due questioni quella della memoria che tramite i cambiamenti le riletture le variazioni operate sugli archivi
La morte la scomparsa delle fonti primarie passate del tempo ci chiama all'urgenza di fissare gli eventi anche con la macchina da presa
E quella più specificatamente di genere
Che si collega a problemi legati alla storia delle donne come soggetti attivi nel mondo e della presenza femminile in ogni campo del sapere della storia presenze e agenti vita che come sappiamo sono state spesso rimosse
Affrontare il tema donne cinema esistenza dunque ci invita a riflettere sulle modalità di conservazione della memoria
Ed è la memoria storica e sul modo in cui il linguaggio del cinema del reale può sopperire alle progressive mancanze alterazioni più o meno volontario che il passare del tempo ci pone davanti
Per dare forma racconto per immagini di una resistenza al femminile si tende ad attingere da quelli che sono i modelli estetici e retorici sia nell'ambito della produzione cinematografica
E in particolare dei documentati sia nell'ambito di una ricerca storica
La fama più immediata e pertanto quella dell'intervista della raccolta della testimonianza diretta prima che sia troppo tardi e l'occasione e quasi sempre data dagli anniversari
Le donne della Resistenza sono state spesso trascurate ridotte a diciamo nella narrazione prevalente a comprimarie anche se indispensabili compiti comunque comprimarie a scapito del ruolo di reali protagoniste
Ma i movimenti femministi degli anni settanta la rinnovata centralità del tema sull'azione femminile che Ring insomma che immersa in tempi recenti
Hanno riportato la presenza delle donne al centro dei discorsi evidenziando neanche ruolo attivo
Il cinema documentario ha intercettato bene o male questa marginalità allargando lo spazio delle donne ma mano che discorsi sociali andavano includere la donna come soggetto agente di storia
Ma detto inoltre ti racconto della presenza femminile nei venti mesi della desistenza è stato per molti anni un discorso occultato perché scomodo
Da un lato sedici si è verificato quel fenomeno che Anna Bravo ad definito dal tunisino di genere le donne ci sono ma non vengono viste perché chi guarda da altro agli uomini agli uomini partigiani ma soprattutto perché si guarda con un'ottica preconcetta per cui si vede solo quello che ci si aspetta di vedere
La presenza delle donne nelle bande partigiane ha rappresentato un elemento di rottura inoltre nella cultura patriarcale
Accettano in ingresso delle compagne nelle formazioni aveva creato tra gli uomini preoccupazioni fastidi timoni
Poi con la fine del conflitto nonostante Pedone avesse ottenuto il diritto di voto sono state costrette a tornare ai voli previsti dalla società patriarcale
Parlate di loro nella Resistenza come soggetti attivi non era più concesso poteva creare imbarazzi e per le stesse protagoniste il pericolo di incorrere nell'accusa di immoralità
Le donne così finiscono per tacere per molto tempo sono rimaste nell'ombra venendo identificate nel più rassicurante voluti staffette
A fatica e nani piuttosto recenti anche grazie ad alcuni documentari sulle donne nella Resistenza hanno ottenuto una certa visibilità
Qui vi presento il corpus che abbiamo analizzato anche se non riuscivo a parlare nello specifico di tutte le protagoniste di questi film
Ma veniamo appunto ai film allora realizzato nel mille novecentosessantacinque vent'anni dalla guerra di liberazione e la donna nella resistenza di Liliana Cavani primo documentario dedicato coraggiosamente al tema
Inserito all'interno di un rotocalco d'informazione televisivo prima pagina e andato in onda sul secondo canale della Rai il nove maggio del mille duecentosessantacinque scritto con la collaborazione di Rina ma credimi giornalista scrittrice e storica del movimento femminista
Carani raccoglie le testimonianze di varie protagoniste taccuini cito solo alcune
Germana Boldrini che il sette novembre del mille novecentoquarantaquattro ad appena diciassette anni diede il segnale dell'attacco partigiano in quella che venne poi ricordata come la battaglia di porteranno a Bologna
Marcella ficca moglie del medico di Regina Coeli che organizzò l'evasione dal carcere romano di alcuni antifascisti già condannati a morte fra cui i futuri presidenti della Repubblica Giuseppe Saragat e Sandro Pertini
E quella toccante di Maria Clotilde Agnoletti Fusco ogni che ricostruisce gli ultimi momenti della vita della figlia Anna Maria Enriques Agnoletti interista
Nel carcere di Firenze dove entrambe le donne sono detenute prima che la giovane figlia venga fucilata
Totalmente privo di retorica Cindy Cavani mette in primo piano lo sguardo con lo sguardo totalmente obiettivo le varie forme di coinvolgimento femminile nella quella di liberazione compresa la diffidenza politica e la deportazione degli ebrei italiani
Opera stratificata dal punto di vista sociale nel recuperare le testimonianze delle resistenti Cavani compie anche un atto politico
Come ha rimarcato Francesca Vignoli le intervistate sono donne del popolo intellettuali borghesi e tutte per scelta precisa della regista non note uniche eccezioni l'ex combattenti Tina Merlin e Ada Gobetti
Cavani riesce in questo modo a restituire simbolicamente corpo e voce a quelle migliaia di donne che hanno partecipato attivamente alla Resistenza portando in primo piano le loro Paure le sofferenze il coraggio le scelte il punto di vista rigorosamente personale la registrato un faccia a faccia con la macchina da presa messa frontalmente davanti all'Inter distaccata niente deve distogliere l'attenzione dallo sguardo forte piena di dignità e compostezza di ognuna delle protagoniste
Le loro risposte ci colpiscono per la lampante concretezza la lotta e in definitiva una reazione inevitabile al senso di ingiustizia
Questa costruzione di una storia orale e corale realizzata da Liliana Cavani diventa modello imprescindibile per tutti coloro che si avvicineranno al tema negli anni successivi
Fondamentale è stato il lavoro di Paolo Gobetti con le prime tandem uscito nella mille duecentottantaquattro i fin dedica spazio al ruolo di due donne in particolare Bianca Guidetti Serra e Lucia Boetto Testori
Che con i loro racconti restituiscono in prima persona esempi del contributo femminile alla guerra partigiana
Non è però un caso che le prime bande sia un lavoro collettivo pensato e voluto da un uomo che era stato figlio di una partigiana da Gobetti e realizzato con una tutto composta da numerose giovani donne a cui viene lasciato l'uso della macchina da presa della videocamera anzi in questo caso nemmeno le centonovantotto ed un quindi dobbiamo fare un po'un salto esce invece la combattente di Adonella Malena
Realizzato in chiave meta cinematografica il film innesta nella forma documentaria un lieve plotter una giovane ragazza raccoglie video interviste per una ricerca giornalistica
Incontra la partigiana Frida Malan
La combattente del titolo appunto e altre figure che le danno informazioni sul loro passaporto
Il film si apre all'interno dell'abitazione della partigiana Malan connotato come un album dei ricordi in cui spiccano piccoli oggetti le molte foto su quella macchina da presa scorre in carrellata e poi si sofferma sulla foto di Frida giovane
Alla casa della donna anziana si conta un po'nello studio dove la ragazza rivede girato e dialoga con un amico
Emerge il dubbio che il tempo presente sia indifferente al racconto della Resistenza un fin sulla guerra le dice l'amico non so se interessa tanto
Questo quesito rappresenta il tema chiave della firma e la stessa Malena chiedersi se ha senso fare un fin sulla desistenza inserendo nei dialoghi dei suoi personaggi battute interlocutorie tipo interessa qualcuno al passato e poi un altro i giovani non possono crederlo
Nodo non hanno trovato né la fame né il pericolo allora io smetto di dirlo dice un'asta personaggio
Il tema del passaggio di testimone tra generazioni
Che mi ha già in molti di questi documentari divenne la base propositiva delle opere realizzate a partire dalla metà degli anni Duemila in cui si innesca in modo sistematico il fenomeno della ricerca di raccolta di testimonianze
Di donne appunto che hanno partecipato alla Resistenza per esempio i giorni veri la regista e montatrice Manuela Pellerin intervista alcune ragazze della Resistenza veneta tra le quali Tina Anselmi Rina nono vi faccio vedere la slide
Franca Trentin a fare il tempo e le interviste fanno emergere personalità diverso e che a diverso titolo hanno affrontato la vita partigiana
Sono testimoni di una grande pluralità di esperienze con stati socialisti in situazioni sociali differenti
Poi Ghezzi operaie contadine in alcuni in alcuni casi hanno vissuto delle esperienze molto drammatiche hanno ideali motivazioni diverse sia religiose che politiche ma hanno tutte maturato una coscienza antifascista
Da sottolineare che il documentario prende il titolo da un libro autobiografico di Giovanna Zangrandi punto i giorni veri Durante la volevo citare perché è un altra partigiana dimenticata di cui vale la pena riscoprire di consiglio di leggerla
Il lavoro di Ambra Gaston del due mila sette esce come DVD allegato a un libro dal titolo omonimo la guerra la guerra raccoglie numerosi video interviste registrate con una videocamera amatoriale della stessa gas con la fine degli anni ottanta nell'ambito della ricerca donne e guerra temo e memoria promosso dal visto letto all'Istituto storico di Torino per la resistenza di tattica che si svolse sotto la guida di Anna Bravo e Anna Maria Bruzzone
Ampliata grazie al supporto dell'Archivio Nazionale cinematografico della desistenza tra il mille novecentonovanta e novantaquattro in occasione del cinquantesimo con un montaggio realizzato da Daniele Gaglianone
Documentario compone in interviste di ventuno donne piemontesi molte delle quali appunto partigiane tra cui Lucia Boetti Testori Anna che io Camp e Bianca Guidetti Serra Frida Malan alcune insomma che Violante già nominato e altre che vi sentirete
Ne emerge una sorta di Kodò
Di donne che prende le mosse dall'annuncio della dichiarazione di guerra il dieci giugno del quaranta si snoda tra mille vicende drammatiche piccoli grandi eroismi fino a concludersi con la liberazione che unisse che sia festa ma anche ultimo spargimento di sangue
Sì era in guerra e bisognava combattere dichiara Anna Cherchi che pagherà la sua scelta con la deportazione nella Hagere dove sarà sottoposto alla violenza gli un esperimento scientifico che le coste da quindici denti sani Anna Cherchi testimone anche di un alto documentario del due mila sei staffette di Paola Sangiovanni
Qui le intervistate sono quattro oltre a Cherchi abbiamo Claudia valgo Marisa Ombra Nicoletta somma va bene
Ifi nasce anche dall'esigenza della regista di recuperare un ricco una cos'è un dato familiare anche sua mamma era stata partigiana chiede coccole a cui la regista dedica il film San Giovanni crea una pronto intenso con le testimoni
Lasciando creano dopo c'è sì di panico naturalezza senza pressioni psicologiche
Le voci delle testimoni simboleggiano
Quelle delle decine di miliardi Donini di donne che con vari ruoli e mansioni sono state vittime di ingiustizie di soprusi ma si sono ribellate hanno trovato nella lotta partigiana la prima pericolosa forma di una possibile emancipazione
Successivo film che vi presento bandite
Parimente conoscete bene di ad essa Proietti Giuditta Pellegrini presenta la struttura classica dei documentari del periodo intervistati si alternano secondo una sequenza cronologico tematica
Che qui però si sofferma parecchio sul prima della resistenza c'è un primo quarto d'ora di fine dedicato all'educazione fascista
All'entrata in guerra
La fame
Le bombe fino alla presa di coscienza l'otto settembre e il tema della scelta
è questo della scelta interessante che ne abbiamo parlato poco fa
è un tema che ricoveri in tantissime di questa intervista
Bandite presenta racconti fatti da voci di donne diverso e che rappresentano differenti territori ed fosse il documentario più femminista fra quelli che parlano delle donne nella resistenza perché introduce il tema della sorellanza
L'ex partigiano e parlano molto della loro attività nei Gruppi di difesa della donna citano giornali come noi donne alla difesa della lavoratrice
Raccontano della lotta per la parità salariale e per il diritto di voto
La narrazione si dipana tra il combattere anche con le armi il coraggio la forza la violenza subita la paura la libertà alla vittoria e la liberazione
Che lascia uno strascico di tristezza perché non c'è più
E poi si conclude come quasi tutti questi film con il tema della delusione del dopo qui valorizzato grazie al gioco di parole per cui l'ultima battuta di una delle testimoni e bandite dalla storia che rima con il titolo
Alla ricerca di un linguaggio innovativo di sperimentazione ed interessante bimba col pugno con il pugno chiuso del collettivo romano tutto modo ovvero Claudio Di Mambro Umberto Migliaccio Preluca ma inutile
Che danni persegue una politica produttiva totalmente indipendente
E documentario racconta la stradina che evita di Giovanna Marturano cento un anni nel due mila tredici quando il film è stato girato ma anche l'anno in cui poi lei è morta trotto
Partigiano antifascista e femminista
Il racconto di questa lunga appassionata vita non si avvale di filmati di archivio uno dei rari casi in cui questo accade
Ma alterna l'intervista maturando con disegni animazioni realizzati da modiste di bikini che vanno a colmare attraverso illustrazioni evocative quello che il filmato del tiglio non è più in grado di esaudire e sofà molti sopra ponendo così l'immaginazione prodotta dal racconto della testimone conferendo un valore universale
Daniele Segre di cui vedete firma du fa due giorni
In ad assegnarne iniziata davamo d'realizza nome di battaglia donna lo fa rispondendo al momento un invito dell'allora presidente dell'Anpi provinciale di Torino Maria Grazia Sestero
Segre dà forma a un film duro fin dal suo incipit che apre con un racconto drammatico disturbante di violenza nazista sul corpo di una partigiana
In linea con lo stile del regista si fa un uso potente del suono e del paesaggio
La qualità delle delle interviste e alta denota una forte relazione con le intervistate e un lungo lavoro preparatorio il tempo passato insieme Colle intervistati appunto prima di andare in Play
La macchina da presa sta molto vicino alle protagoniste alcune sono più note
Qua c'è l'elenco altre meno
Il regista sceglie narrazioni forti come vi dicevo con dettagli geografici e storici ma anche personali specifici fa emergere storie che non sono scontate utilizza poche foto soprattutto quelle delle partigiane protagoniste da giovani
Ogni tanto fa leggere trovato qualcosa di significativo Marisa Ombra per esempio leggete qualche Modica adesso di aglio
G del Gisella jumbo né raccoglie J. la lettera del padre condannato a morte
Veniamo a libere di Rossella Schillaci
Prodotto dall'Archivio Nazionale cinematografica Jing cinematografico della Resistenza anche finalizzato a valorizzare l'enorme patrimonio audiovisivo che conserviamo qui la scelta della regista è stata precisa
Schillaci voleva che i volti dell'ex partigiane
Intervistati da anziane non mettessero in secondo piano le loro esperienze di giovanissime donne traccia scelto di montare solo le voci su un ampio repertorio di filmati d'archivio di foto e documenti di varia provenienza
I fin quindi Civo ci dona moltissime voci di di partigiane il filo rosso che lega questo racconto polifonico e l'idea che la lotta di liberazione abbia rappresentato per la donna italiana la prima possibilità di emancipazione
Si affronta con forza anche il tema della rimozione dopo la liberazione delle donne che avevano contribuito a vario titolo alla lotta impedendo loro la partecipazione alla vita politica della nuova Italia
Il primo atto di questa restaurazione fu il divieto alle partigiane di stilare insieme i maschi nelle parate nei giorni più affari dopo l'insurrezione
In ordine di tempo uno dei dati gli ultimi lavori dedicati al tema delle donne partigiane e Stella nelle mie stanze
Diretto nel due mila ventuno da Nadia Pizzuti che abbiamo qui con noi
Il film centrato sulla figura di Alda melò Meloni partigiana domanda a nome di battaglia Stella attivista politica e anima del PC lungo tutto il dopoguerra
E fino alla sua morte che avvenuta appunto nel due mila dodici nella casa di Alda nel quartiere di Testaccio si ritrova a vivere a distanza di anni la regista che inizia la sua indagine proprio da questo elemento autobiografico il documentario alterna immagini foto d'archivio interviste a che conosciuto Alda anche nella quotidianità a un'intervista radiofonica ritrovate in cassetta
In cui ascoltiamo la voce di Alba che ripercorre alcuni eventi drammatici della sua vita ma sempre con un'auto di famiglia molto pacata
Per ricapitolare
Ricordo cosa per ricapitolare questi Finci offrono pur nella grande varietà di stili in e contenuti alcuni dati ricorrenti
Si tratta di un racconto corale quello che emerge dalla voce di quest'delle delle donne che non è mai vittimistica hanno ricordi vivi e ci restituiscono un passato di coraggio e di eroismo per questo ho scelto di farvi vedere due esempi tra i tanti che potevo scegliere che senza il mondo molto significativi quindi chiedo anch'
Milana se ce li può far partire
Sono punto due due
Esempi tratti da due finti versi vi faccio sentire prima Lucia Poletto Testori in dalle prime bande e poi a seguire differenti insomma di fila Nicoletta assolate da staffette poi concluderò insomma secco
Da Torino partiva un sacco di di di materiale verso la Germania e allora
E ma tramite il Comitato aveva deciso che questi treni dovremmo essere bloccati quindi si dovranno bloccare con sabotando le linee ferroviarie allora io venivo su ciascuna in bicicletta magari c'era la neve alta mezzo metro arrivavo fino a a San Bartolomeo e poi magari fino alla Certosa
Con la bicicletta ma hanno poi di lì a piedi fino al Pian delle gonne oppure trovavo dall'istruttore a San Bartolomeo il quale mi mi mi spiegava come funzionava questo plastico perché è una cosa che i si manipolava sub stufano al caldo al calore
La metteva sulla stufa che andava a legna
E poi come una pasta come la pasta del del pane la manipolava in faccia prende tutte le forme che che che occorreva quindi era dato per Tahrir Inari delle linee ferroviarie
E poi mi davano anche le mi chiede le micce e poi detonatori e questi temi aperti vanno sono sensibilissimi stai attenta nell'andare il tuo va bene il plastico quattro cinque chili per volta dentro le borse quindi attaccata al manubrio della bicicletta
Il le micce intorno alla vita così parecchi metri girati intorno voi detrattori stai attenta quindi più di dieci per volta io non potevo carne perché li mettevo ogni invito con i guanti ogni Vito sopra
Alla mamma un un detonatore poi imponiamo la bicicletta ed Cuneo Oliviero cadere con la neve proibito cade ricevo stamattina perché saldi tutti ci diede tutto quello che ci sta intorno con quel plastico che anche sempre ad Atene da Torino partiva un sacco di idee di materiale verso la Germania e allora
Ma tramite l'imputato aveva deciso
Dobbiamo far partire l'altra
Sì grazie
Staffetta
Primo incarico illustrato da riportare una pistola indicarmeli anelli in quel periodo era occupato dai repubblicani e c'era un posto di blocco e ricerca dei ragazzi di guardia quando appassiti ferma
Tant'è che a me han fermato mi hanno fermato così per scherza perché ragione loro tutti ragazzini e allora
Dalla bicicletta in stava un po'inclinata no e buttando l'occhio che questa questa pistola me l'hanno messa sotto riuscendo a sommesso sotto il seno
E con la canna ci porta all'insù eliche era un pochino scollato mentre stavo intendenza così la DDR dico addio quindici sono grinta invece chiesto niente hanno detto due tre frasi galanti
E sondata presto superato il primo impatto di produrrà ebbene iniziato poi tutto un susseguirsi biglietti allarmi tutto quello che era necessario e mi son messa a fare la staffetta chiedendo che servizio
Allora quello che quei tanto ricompare anche mio a questo momento
Dicevo quello che emerge no da questi anche sulla questi due brevissime testimonianze e qui vedete per esempio i messaggi nei capelli partigiani stanno togliendo messaggi né capelli quindi ma il seno di cui ci parla Nicoletta soave
Le mani dove la la luci alla testolina seconde con i guanti i detonatori pericolosissimi i capelli alla dalle donne combattono con i loro corpo
Ma da questi documentali emergono appunto oltre a questo tema ma un bel colpo
Messa in gioco anche emergono le Paure le sa sofferenze anche le incredibili violenze che che che hanno subito in alcuni casi
I discorsi portano
Spesso a ragionamenti sull'uso delle armi e sull'esercizio della forza come un atto necessario ma mai compiaciuto
Infine ricorre come se viste il dato triste della disillusi della disillusione e del silenzio coatto nel dopoguerra
L'ultima domanda che sorge e a questo punto a distanza di ottant'anni come continuare a raccontare la storia delle donne durante la Resistenza
Nel momento in cui si è dato fondo agli archivi nel momento in cui tutte le testimoni dirette sono scomparse nel momento in cui la storiografia ufficiale ha colmato almeno in parte i numerosi vuoti editoriali sull'argomento
Pur non avendo risposta
Mi piace concluderà cenando un progetto in fieri scritto da Chiara Cremaschi è in fase di ricerca fondi in fase di pre sviluppo intitolato istruzioni per il sabotaggio
E dedicato al periodo partigiano della scrittrice Albate feste da essa nome di battaglia Clorinda
Che ogni giorno dalla trasmissione radiofonica intitolata L'Italia combatte da Radio Bari
Rivolgendosi soprattutto alle donne teneva appunto dei discorsi una vicenda poco nota interessante capace di raccontare
La resistenza dal punto di vista anche delle donne e di riaccendere i riflettori sulle azioni appunto delle donne durante la Resistenza che mi auguro ci auguriamo possa diventare un film grazie
Grazie
Per questa ricognizione così così ampia nutrita insomma di gli esempi anche molto otto eterogenei interessante anche l'aspetto tecnico che che tu hai sottolineato di volta in volta a me personalmente interessa molto
Vi interessa di casi in cui si ricorre non alle forme tradizionali del cinema su pellicola o anche a passo ridotto ma col video quindi il caso di cubetti quindi quel collettivo che utilizza ancora i sistemi di varia fu supporta pacca dirittura quindi una una tecnologia che spesso poi collettivi femministi utilizzavano già precedentemente in quegli anni penso uno per tutti al caso di processo per stupro che insomma era realizzato in quel modo e e e poi e poi anche la questione della dell'animazione che a un certo punto entra dentro alla al lavoro del collettivo Todo modo mi ha fatto pensare a un cortometraggio di di qualche anno fa realizzato da un'autrice si chiama Cinzia Angelini intitolato mie
Perché tutto in animazione computerizzata foto realistica stile Pixar per dirla che racconta un episodio
Di diciamo avvenuto il bombardamento avvenuto a Trento e richiama anche un po'tutto diciamo lo sfondo della della resistenza molto al femminile perché mila una bambina
Ci sono una serie di simbolismi tinche giocano fremente sul colore del rosso eccetera ma è tutto in animazione ed è l'autrice Madonna quindi a coloro certo possiamo aggiungere diciamo così anche se non è certo un un un documentario grazie e allora proseguiamo senz'altro chiamando Valerio Romitelli
Che
Presento l'intervento dal titolo il il campo giusto di Elio Cicchetti un film partigiano che mancante lo presento Valerio Romitelli insegnate fatto ricerche soprattutto presso le università di Trento Bologna Parise endemiche Miss Sophia Antipolis suoi ambiti disciplinari sono la Storia delle dottrine politiche metodologia delle scienze
Sociali neutrali riviste on line con cui collabora macchina derive abbia Prodi punto com e poi Magazine
E tale sul che pubblicazioni la felicità dei partigiani è la nostra organizzarsi in bande del due mila diciassette L'enigma dell'ottobre diciassette perché ripensare la rivoluzione russa tempio del diciassette l'emancipazione avvenire dopo la fine della storia del ventuno prego
Sono anni questo sul
Ovvio
Il ringraziamento Damodred tutti quelli che collaborano a questa bell'incontro anche Alessia
Un grande amica insomma dell'occasione fornendo alle sezioni ritmiche ha contribuito a questa presenza devo dire posso rivendicare una competenza in ambito cinematografico ne siamo molto limitata mi esercito in alcune così recensioni di tanto in tanto però avevo colto quest'occasione anche per tirare fuori qualche cosa che mi mi mi scusi mi stimolava da tempo e che era proprio
Proporre fare una specie di proprio proposta così pubblica di questo di questo libro il campo giusto dirglielo Cecchetti che in un qualche modo Cicchetti che
Insomma Rumi libro non non sconosciuto ma adesso tornerò sull'argomento ben presto
E quindi e che è scritto come una osceno con un soggetto cinematografico appunto c'era addirittura pare ritornerò per precisare la cosa che addirittura Lizzani fosse interessato a questa questa cosa perché lo si legge proprio come come un film allora in questo senso volevo mi esercito a a proporre questa cosa sicuramente ma il l'intervento di Matteo cavalieri che non conosco ma fatto scuotere perché
Posso rivendicare che non è un title sponsor
è un titolo di vecchiaia di esse il più vecchio allievo di Allen Badiu d'Italia che ho tradotto insieme al mio amico Alessandro Russo il primo libro di Badiu in Italia che è sparito subito perché
Allora non era conosciuto quindi è il mio brodo staff trattare i miei questi questo libro scusate parlo un po'ma insomma senza
Senza rivendicare troppo troppa roba ma insomma questi due libri sono proprio sui partigiani anzi se ne quindi abbiamo citato uno sono esattamente un tentativo di ripensare
Proprio la la scelta partigiano diciamo come
E su un evento quindi due sole considerazione così riflessione su quanto ascoltato con grande interesse poiché vedo che e della mentono dell'Università dovevamo militato per metà somma
Come dire inferte ho sgobbato no neanche per per un po'di anni insomma no a Bologna quindi avremo modo magari di ridiscuterla ecco
Però la questione ecco l'otto settembre evento io direi più che altro che proprio alla il formarsi delle bande
No in
In Meneghello in piccoli maestri cioè esattamente questa cosa che no dall'otto settembre in poi dice allora abbiamo perso la rivoluzione
Dovevamo scendere in piazza con la Madonna egli Jenin tutti insieme perché c'era un'eccitazione straordinaria di
No alla storia d'Italia ricomincia ma è in questo grande slancio
Che che così si crea l'evento a seguito delle otto settembre perché l'otto settembre di per sé
Un'altra categoria di Badiu usato di tanto in tanto ma secondo me anche da valorizzare disastro cioè l'otto settembre un disastro no cioè voglio dire l'Italia
Tocca la situazione peggiore per un Paese senza più governo senza più nulla
E quindi io direi che
Il passaggio il pass dall'otto settembre al formarsi delle prime bande Meneghello che uno dei miei autori preferiti da un punto di vista della letteratura no dice che in un qualche modo
Dice è stato per il rimpianto di non aver saputo utilizzare quei quaranta giorni successivi
All'otto settembre che siamo andati in montagna perché comunque qualche cosa bisognava fare però già con l'idea di aver perso l'occasione perché dopo l'otto settembre
Da a ad ascoltare Meneghello ma insomma vedere c'era tutto il materiale per poter fare la Presa del palazzo eccetera eccetera va quindi insomma tenevo a sottolineare questo passaggio l'altro passaggio
Nel nell'io scusate l'autocitazione sonora nel mio libro metto proprio a seguito così della diciamo così dell'impostazione in termini di evento della storia di quei partigiani non son figli di nessuno
Lo dovevo presentare all'ampia anni fa
Qualcuno detto questo libere da brucia pare
Perché diciamo c'è tutta questa tradizione molto lunga che dice che in fondo la resistenza e adesso arrivo sul termine no altro non è se non un risollevarsi del popolo italiano che covava sempre un dissenso rispetto a al Duce no che
Quindi i partiti sono i veicoli di questa tradizione che da no da dal ventidue al al quarantatré poi risorgono ecco io
Uno dei temi dei dei dei miei libri è contestare questa cosa cioè discontinuità assoluta tra i partiti del dopo il il quarantatré quarantacinque e i partiti del ventidue cioè
Non c'è cioè c'è pochissimo di comune sono due entità completamente diverso e
E quindi questo è anche un tema poi altra altra questione molto blasfema molto che so insomma mi mi incaricò di
Mi fa la qualche resistenza non era una parola partigiana
Qua oltre a far fronte una
Scandalo cioè lo dice anche Pavone lo dicono in tanti insomma era dei partigiani quando parlava con gli alleati perché gli alleati voleva che facesse dalla Resistenza ma i partigiani no perché perché resistenza era la parola d'ordine lanciata da De Gaulle no molto prima del quarantatré dopo l'invasione nazista perché resistenza perché de Gaulle sì e noi no perché dei gol c'aveva un esercito è uno Stato sconfitti dai nazisti
No la la nostra presunta resistenza cosa aveva dietro niente perché lo Stato e l'esercito erano alleati dei nazisti
Quindi voglio dire non c'era nulla su cui resistere per quelli partigiane non la do pagavano senza neanche averci riflettuto
Ma si sa che loro si volevano ribelli si volevano insomma avevan tanti modi di chiamarsi e soprattutto partigiani e lì partigiane io sono assolutamente con Fenoglio quando dice una parola assoluta come poeta partigiano una parola assoluta come poeta sì che non vuol dire romanticismo vuol dire
Io la l'intendo appunto poi esiste cioè creazione cioè i partigiani sono inventati da soli come il partigiano Johnny che sta in casa Lino salse andare mandare quella fine quasi per caso no quasi per caso però poi cresce l'esperienza no quindi
Insomma ecco queste considerazioni che che mi venivano evocando evocando Badiu ma non voglio uscire insomma
Ne avremo posso dirvi ridiscutere ecco
Volevo volevo tornare su su questo tema che il il la promozione del campo giusto di di Cicchetti che è un libro che ha avuto un certo successo no perché
è uscito
Ha avuto varie varie edizione
L'ultima addirittura nel
Nel due mila e quattordici questa qui
Però nel mille novecentosettanta la prima settantasei due mila quattordici però secondo me non ma nona diciamo così non ha il rilievo che
Che che ci si può riconoscere
Ecco
Adesso saltando tante altre considerazioni
Io penso che ecco
Insomma una un'altra questione che l'approccio così imporla Badiu aiuta a a raccogliere
E che
Sia nella letteratura sia nel cinema
La
Ivi i venti mesi tra il
L'otto settembre quaranta tre e il venticinque aprile diciamo quel quei venti mesi questi sentimenti sono stati fonte di ispirazione
Del di arte
Cioè dell'arte Sir nutre dell'arte sia cinematografica sia letterarie si sono ispirati a questo periodo questo per per per per contrastare il negazionismo i vari
Neo Parra ultra
No post fascisti notti
Con cui abbiamo a che fare che tendono a svalutare questa esperienza secondo me è uno dei certificati maggiore della qualità esistenziale e storica no delle
Del di quello che continuiamo a chiamare resistenza per comodità insomma
Però appunto sempre sapendo che cosa cosa ecco questo vuol dire che la la l'arte attesta che sono stati i denti mese di grande ispirazione vuol dire di un'esperienza unica di un'esperienza folgorante di un'esperienza di cui ancora stiamo parlando
Che ancora stimola
No ante cioè creazione intellettuale questa è la prova no
Per evitare anche quel politicismo che dice
Appunto che che papà sotto sotto il segno della Resistenza che la famosa mamma della Costituzione repubblicana no
La mai e quindi si si deve valutare la qualità dell'esperienza partigiana sulla costruzione istituzionale che ne è seguita
No secondo una certa idea politicista storicista
No che l'arte attesti che come ieri gli indigeni si muovono si sentono stimolati da questo mistero poi di questi venti mese no perché sono comunque l'esperienza partigiana resta sempre qualche cosa di misterioso sta il solito Meneghello diceva in fondo noi sapevamo che stavamo ci stavamo sui citando ma in fondo l'importante era esserci finché potevamo esserci in mezzo alle montagne no esserci esserci come partigiani cioè come frammento d'Italia nuova che che si stava ricostituente ma che l'arte
Continui ad avere ispirazione da questo ne abbia avuta tanta come stiamo dimostra questa è la
E la prova maggiore che è stato un un grande momento appunto dico in polemica con tutti i Nas negazionismo i che dicano ma poi i partigiani no
Anche loro han fatto delle brutte cose no cioè come sesso è una delle esperienze arrivare nella storia d'Italia che ispira tanto no
E quindi e quindi sia il cinema sia la letteratura a
Ha costruito a partire da questa esperienza partigiana un tornante cioè possiamo dire che esiste una letteratura e una gigantografia partigiana
Che si tutti attratto da lei e la sua ispirazione non da altro
E quindi ecco
Il il dubbio che viene è un po'quando si guarda il rapporto tra questi due generi cioè il dialogo tra tradizione
Diciamo letteraria partigiana e tradizione cinematografica partigiana ecco il dialogo che c'è stato secondo me è da discutere sesta
Do proficuo no perché io ho preso come esempio
Queste quattro cinque opere fondamentali da cui sono nati altrettanti film ecco
Secondo me il film non sono tra i migliori tanto per dirla così in modo brutale la riflessione queste cioè
Due grandi momenti del della nostra storia sia letteraria si accede fotografica
Ma che tra di loro non hanno tanto bella
Comunicato perché perché
Lanese va a morire
Viganò mille novecentoquarantanove grande romanzo grande che fa epoca nel tratto ora no
Giuliano Montaldo mille novecentosettantasei il film no poi I piccoli maestri che sto continuando a citare perché è un po'il mio romanzo preferito no di Meneghello uscito nel sessantaquattro quindi un po'tardivo
E il film di Daniele Luchetti del novantasette
Insomma
Che che il romanzo sia una delle cose più interessanti doma normando contemporaneo per me è straordinario al di là del contenuto proprio propriamente politico proprio
è è un è un romanzo che fa epoca nella nella letteratura italiana ecco
Dire che il finché è stato tratto dallo voi faccia epoca della cinematografia secondo me è difficile ma per aprire diciamo la discussione sul posso cambiare idea però ecco a me
No mai non mai mai dire non è fedele fedele non è fedele per carità uno deve trarre studia ispirazione però dico la qualità intrinseca come dire sicuro che
No I piccoli maestri romanzo scandisce un tempo nella letteratura perché è un grande romanzo il film che ne è stato tratto che scandisca un tempo nella cinematografia per me è un po'dura
Ma ma ne parliamo così pure il partigiano Johnny postumo mille novecento di Beppe Fenoglio postumo sessantotto è uscito no Guido Chiesa l'ha fatto nel due mila ecco anche lì tra il partigiano Johnny romanzo il partigiano Johnny film la qualità come ma insomma per me se ne può discutere
Poi una questione privata Beppe Fenoglio postumo minacce al Santa tre
E me Paolo e Vittorio Taviani due mila diciassette che è l'ultimo praticamente di questi grandi diciamo
Rapporti no tra ecco anche questo di Taviani a parte che c'è va bene non so se se l'avete visto così cioè cioè queste Dulko orazione
In cui
Milto né il protagonista invece di morire in quel mondo in cui racconta Fenoglio te no
Ma insomma piatti sul fumo colto tra e in più in più anche la la l'omicidio dei ragazzi spioni no viene attribuito ai fascisti mentre dei partigiani nello comando creme sabato né ad un'equazione che non ho capito perché
E quindi va be'ma a parte queste escluso impatti miele ma diciamo così ecco la qualità anche qui delle tra tra la questione privata che anche questo per me è un grandissimo
A una grandissima operate lettere teatrale
Dovrà diramando insomma no e il film anche qui è un po'così
Poi la luna e i falò di Cesare Pavese
Ho scoperto e me lo sono anche guardato io a a me piacciono Giammarini Strobel e la gli che sono quelli quei cineasti molto così soffice cioè giusta
Si fa sempre all'aria usava ed ora però la seconda parte del film invece che si chiama dalla nebbia alla resistenza
E proprio dedicata alla luna e i falò di Pavese
E incomincia però ecco su cui qui magari la discussione più complicata perché questi son degli autori insomma però insomma nell'insieme sicuramente diciamo che
Ecco per cui insomma in questo panorama dicevo secondo me
Forse erano molto diffuso molto difficili queste domande proprio per la loro qualità a essere trasposti no
Ecco rispetto a questo panorama dico
Il mio Cicchetti di cambio precetti lo tiro fuori così lo lo lo sta vendendo con un prodotto do not sull'intera estroverso l'amico del figlio ma appunto il figlio è sparito il ma anche tirato un bidone per cui io volevo raccontare gli volevo fare un'intervista sono stava la promessa era faraone interista al figlio perché il figlio aveva accennato che
Suo padre grande quadro comunista è rimasto tale somma che ha avuto ti ha fatto tutto una a tutto una biografia di grande impegno anche pedagogico anche insomma
è vissuto come un militante comunista fino agli anni ottanta quando è morta eccetera facendo opera di divulgazione
Se volete alla fine leggo proprio anche alcune sue considerazioni fatte in una in un liceo sulla situazione dei film sul sul sui partigiane che mi sembra Carino ecco come conclusione quando devo concludere su tre minuti per leggere questa cosa
Diciamo ecco
Permesso ma Cicchetti è particolarmente insomma sono alla ricerca ma dire volevo intitolarlo alla ricerca ma come come perché andare nello non sarà alla ricerca di un autore ecco perché veramente scritto come un soggetto cinematografico e a una serie di cose che adesso volevo segnalarvi molto rapidamente che lo rendono molto filmico edito settore uno che ci si impegnasse veramente caverebbe fuori
Quindi
La ecco da un lato a delle cose proprio esteticamente molto folgoranti significative semplici delle scene
Bellissime diciamo dall'altra parte c'è anche una dimensione possiamo dire
Scusate il termine giallo politico no perché tocca due due gangli della storia anche
Del dell'esperienza partigiana particolarmente sensibili particolarmente
Anzi
Va be'comincia andare perché dopo non magari meno tempo e mi sembra due cose più importanti
è già adesso ah ok va bene allora no voglio solo dire i due ministeri sono i due ministeri che tocca perché comunque pur essendo un quadro comunista convinto eccetera eccetera è molto critico su tante cose
Emblema uno controcorrente per quello poi è rimasto anche nel margine due cose il titolo stesso campo giusto tocca una questione fondamentale in questo in questa rassegna del
Duecento e mille quattordici luglio del due mila quattordici sì
è riportato anche una serie di
Di di recessione che ha avuto questo libro tra cui Amendolara insomma anche altolocata ma anche bocca no bocca che dice
Comunque almeno ha tirato fuori
Questa questione che io Giorgio Bocca sto sempre ponendo al Partito comunista e non mi si vuole rispondere questo mistero del grande sonno
Il grande sonno di che cosa il grande sono dei partigiani emiliani
Perché dice bocca
Insomma si sa no che i partigiani fino alla primavera Tosi del del del quarantaquattro no se la primavera
Venivano i partigiani emiliani
Pur avendo dice Bocca questa lunga tradizione antifascista e di lotta contadina
Nell'Emilia no
Venivano impacchettati e spedito e spediti nel Bellunese dove non conoscevano niente non sapevo niente perché perché c'era il dopo ma molto conosciuto di un documento vi Barontini mi sembra che avesse scritto che era la linea ufficiale del Partito comunista cioè in Emilia non si fa la resistenza non si fa il partigiano perché
Perché gli alberi perdono le foglie
Gli altri perdono le foglie in primavera non ci sono dei sempreverdi
Cioè in compagnia si può fare il partigiano perché ci sono le montagne dove ci si nasconde ma anche gli alberi nascondono nascondono i partigiani perché ci sono sempre le foglie
Mentre in Emilia cioè la pianura no quindi in Emilia il in Emilia Romagna cioè prevalentemente pianura e e ci sono gli alberi che perdono le foglie per cui ti vedono questo era un documento ufficiale materialista come dire materialista d'una volta quello no cioè qui non si fa e si manda poi in realtà via scappate mezzo e si vede anche nella storia il Cicchetti che viene fuori
Un po'casualmente insomma un po'un po'
Pertanto come dire dei quadri non non dirigenti insomma nasce dal basso la la resistenza nelle media nasce dal basso perché dall'alto c'era andate a nel Bellunese
Dove appunto la bocca per esempio che era partita nel Bellunese c'è arrivato in questi che non sapeva neanche vive spiegar tutto quindi non non servivano e quindi questo grande sonno della Resistenza diciamo
Il campo giusto lui dice questa cosa molto per dire perché campo giusto perché lui dice non è
Cicchetti dice a un certo punto non è importante che sia in salita o in piano l'importante è che sia il campo giusto permane un verso insomma poesia cioè lui dice
C'era tutta questa discussione Sada fa non s'ha da fare andar
Andate su nelle montagne dove ci son trave compagna e alla fine era era il giusto quello che non era se era se la montagna ossia la pianura cioè non era la determinazione
Notte l'hurricane non era la terra che decideva era
Il senso di la giustizia no che che spinge quindi questa prima cosa e quindi non è che ci sia la soluzione di questa cosa non è che si spieghi perché è successo questo
Questo progetto ma come mai si è arrivati a a a a una teorizzazione che ha bloccato e insomma il grande sonno non viene spiegato da resistenza fino alla primavera l'altra grande questione nella battaglia di Porta lame
Battaglia di portarla Nixon quattrocento la più grande riunione armata nel centro della città
Di quattrocento partigiani di varie brigate che arrivano lì
Con ottocento tra repubblichini pure quindi è una vera battaglia no coi carri armati cioè
E che viene vinta dai dai partigiani sì vittoria sì tattica però perché da un punto di vista strategico un disastro anche le un disastro
Cicchetti tira fuori le ragioni
Cioè ci son dei ritardi dei comandi che non arrivano delle delle cose per cui alla fine
Per rimediare a un disastro totale i parchi nell'arco di una giornata il sette novembre
Quarantaquattro dice la stessa data della Rivoluzione d'ottobre perché per per i calendari Diversi no diceva la la stesso giorno della Rivoluzione d'ottobre abbiamo avuto la più grande vittoria
Vittorie che si trasforma poi in una in un disastro perché
Perché una volta che
Sono stati cacciati diciamo da da da Porta lame
Repubblichini nazisti non sanno dove andare alla fine si trasforma tutto nel contrario dove Luís
Sostiene Cicchetti che invece esse venivano dati gli ordini tempestivi al momento giusto si poteva si potrà prendere il potere a Bologna
Che avrebbe
Significato secondo lo voi un possibile non ti si poteva tenere si poteva simbolicamente tenere per tre quattro giorni a venti chilometri c'era gli alleati che non avanzavano e lui dice a venti chilometri agli alleati
Avevo detto che avanzavano avanzato ma noi abbiamo preso se prendevamo il potere a Bologna e lo tenevamo tre quattro giorni
Era una bomba decisa era sebbene era era una grande una grande
Insomma avrebbe cambiato i destini di tutta la la all'esperienza partigiana a partire dalla conquista di questo centro nevralgico da sempre considerata il centro militare no dell'Italia cioè la strategia vuole Bologna no che se hai Bologna
Già decidi molto e quindi lui dice e qui e lo diciamo ecco in questo libro c'è una dettagliatissima devono evoluto la resa dei passanti una dettagliatissima descrizione di come va questa battaglia
E e come e come vanno le conseguenze di questa battaglia che invece sì ci sono questi questi partigiani che devono partire fame sete per sopravvivere in una Bologna completamente rastrellato a da capo a piedi da
Dai repubblichini vanto ma pilastro la curiosità senza
Grazie
L'acqua
Grazie grazie anche per questo intervento che accende ulteriori
Riflessioni ovviamente sia partire proprio da questo rapporto problematico tra cinema e letteratura B in generale spesso problematico ma nella fattispecie concordo abbastanza con quanto è stato detto e impormi di porta poi a quello che dicevo prima rispetto alla procura proprio al problema dico anche di costruire sopra a al tema della Resistenza cinematograficamente
Una possibile mica si è parlato di questa notte la data della battaglia di Porta Lame quello poteva essere uno degli eventi
Che il cinema avrebbe potuto raccontare in modo diverso invece di farne necessariamente come è stato detto una questione privata no spesso presenza di altra questione privata non non una una questione soggettiva che lascia troppo forse al di fuori il contesto la la visione collettiva di insieme allora metterebbero in mente altri modi in cui la Resistenza è stata raccontata
Filtrata persino attraverso il genere penso Giulio questi per esempio che ha scritto dall'ex che ha scritto tra l'altro delle cose molto belle
E che e che ha fatto anche dei cortometraggi Dada anziano su sul come visitors per esempio proprio sulla sul tema della Resistenza ma questo non su questo non c'è tempo invece andiamo all'ultimo intervento quello di Alma Mileto che ecco si può accomodare intitolato liberazione come eredità Vianini resistenti del nostro cinema contemporaneo Alma michette assegnista
Di ricerca nel vecchio l arte zero sei che adesso è la penna zero uno così
Se presso il dipartimento di lettere culture moderne alla Sapienza Università di Roma scritto saggi articoli su riviste scientifiche di fascia tra cui Fata Morgana arabeschi Biblioteca teatrale Cinema e storia
E volumi collettanee e autrice del volume la voce del reale rapporto voce immagine nel cinema documentario del due mila ventitré ed è capo redattrice di Fatah Morgana WEP a te la parola
Grazie esterna grazie a tutti e diciamo io introduco questo mio intervento dicendo che con non poco imbarazzo diciamo sono veramente non sarà una storica non farò discorsi e minimamente credo neanche vicini a quelli che sono stati fatti almeno nel panel di questo pomeriggio
E sono stata occultata dentro poche spirito di squadra perché fatto Walter ma da tanti anni del Progetto e le forme del sistema politico provò a portare il mio contributo che è un contributo esalta che molto cinematografico molto poco storico e che semplicemente almeno della nell'ottica un po'di questo progetto forse un po'a una cosa serve a riconnettersi un poco nell'origine di quello che era stato effettivamente nostro Progetto cioè il progetto e le forme di un cinema politico siccome delle forme forse oggi si è parlato un po'meno che della storia
Il rinvio ecco un po'da quasi niente da dire da profana diciamo vorrei porre l'attenzione su un alcuni fenomeni del nostro cinema contemperare italiano
Che raccolgono diciamo l'invidia di liberazione di resistenza sia dei contenuti e diciamo di dei lavori che presentano ma che in realtà i i cui contenuti condiziona anche molto la forma attraverso questa qui queste voi si presentano al pubblico
Quindi questa sorta di circolo virtuoso che si crea mi verrebbe da dire tra forma e contenuto in alcuni autori che appunto io qui con un gioco di parole che l'alta eredito a mia volta da Simone Massi che intitolò un suo cortometraggio animo esistente chiamo appunto animi resistenti non solo perché sembrerebbe che appunto accorgano in il concetto di liberazione di Resistenza Liberazione come eredità e come filo rosso in qualche modo sentimento stato d'animo della loro intera opera ma perché in realtà la prima resistenza e quella delle loro forme espressive adesso
Appunto con in poche battute per il tempo appunto anche circoscritto che abbiamo prova a tracciare un percorso che fondamentalmente vuole un po'constatare alcune cose metterle sul tavolo del discuterne insieme ecco
E allora vedo se riesco anch'io a far muovere questi tre autori che ho scelto come forse qualcuno di voi ha già visto anche dalle immagini che c'era nella prima slide sono Samele Chiarelli Stefano sapone Simone Massi che sono diciamo accomunati credo di una stessa generazione
Sono accomunati appunto da un rintracciare
Nel nell'appunto nella liberazione del movimento di liberazione storico un'eredità diciamo che porta come peso specifico nella propria opera mi in prima istanza secondo uno sentimento che si stima presso le forme che però in realtà arriva ad essere anche contenuto o arriva ad essere come nel caso i sogni Chiarelli che latino Trichet
Di quell'asso di volevo parlare oppure in generale diciamo più in generale come un filo rosso come le case di Simone Massi oppure anche come un interesse per
Altri diciamo spostamenti geografici ma ne hanno parlato molto meglio di me sapori antichi e Donatella Della Ratta prima
Il fatto appunto che chiaramente la liberazione non è unicamente la nostra liberazione ma ci sono molti movimenti in questo momento di liberazione ahimè anche ancora falliti che che viviamo tutti noi diciamo dall'esterno a distanza
E quindi ecco questo questa liberazione minerebbe da dire si potrebbe anche e riportando a suo discorso puramente formali che vanno fatte di liberazione dello sguardo
In un passaggio diciamo da un vecchio statuto nuovo statuto che esistente si insegna diciamo in può riguardare qualcosa di molto concreto come un passaggio diciamo a
Al comunismo con la punta del vecchio e nuovo come la linea generale ma che in realtà è un passaggio anche da una vecchia formano forma di espressione delle cose si condizionano sempre molto profondamente e e qui appunto la sarta di inveramento di questo spirito formale di questa rivelazione dello sguardo sul contenuto viceversa come dicevo in un circolo virtuoso
Ora Susanna Nicchiarelli
No
E tutta sopra diciamo e si basa su due assiomi fondamentali a su uno forse ancor di più prima che su questi due cioè su un racconto che viene sempre dal margine c'è in generale
Sodale Chiarelli sceglie penso che quasi tutti insomma conoscano almeno uno dei suoi film
E
D a contare la storia
Io posizione marginale diciamo che delle seguenti direbbero definita minore perché dalla minorità Della marginalità che si costruisce un ponte un secondo sguardo anche della regista quello che ti porta sullo schermo una diciamo un un passo nel gesto rivoluzionario una comunità potenziale dice una delle segua tagli e spesso questo questo ma questo marginale questa marginalità
Si basa diciamo ha incarnato o d'un personaggio femminile oppure dallo sguardo bambino per dirla con Ballas diciamo quindi un stragi infantile
Tutte e due queste figure a seconda appunto del film portano sul mondo sulla storia uno sguardo da immagini che però spesso ne rivela a volte delle delle sfumature diciamo ecco più inedite
E il primo film è cosmonauta che appunto firma del due mila nove che
Non so chi di quella visto però racconta di questa bambina che diciamo quaranta un po'ancora diciamo battezzata da grande il giorno del battesimo dice che non vuole batte darsi ma vuole essere comunista che tutta la sua infanzia è un sogno diciamo ad hoc ad occhi aperti carta la segue però anche attraverso i ritagli di giornali attraverso la radio la costa lo spazio quindi la la guerra diciamo nello spazio tra
Unione Sovietica Stati Uniti e e a diciamo questo è e e comincia pativa rimarrà militante nel partire di Garbatella a questa atecnica appunto il a sezione del partito comunista del quartiere Garbatella di cui tratto Saldi chiari stessa in carta diciamo una delle figure militanti e quindi aleggia chiaramente già in questo film a un certo tipo di pensiero politico per e però anche diciamo una sorta di movimento di delatori o rivoluzionario
Che la bambina in quanto bambino appunto portavano sguardi inedito su anche su quanto sente accadere intorno a lei
Si traduce in una liberazione anche delle forme perché Susani Chiarelli è una delle prime autrici nel nostro cinema italiano che utilizza in un certo modo di semplici fan Futa già l'immagine d'archivio irrompe a un certo punto in questo racconto in maniera molto interessante
Molto inaspettata anche e fate appunto la storia fa da contrappunto all'immagine di finzione e quindi anche la forma in qualche modo sembra trasformarsi sembra rivoluziona sì
Iñigo mila centottantotto del due mila diciassette c'è tutto un altro tipo di racconto in racconto appunto di Nicola cantante dell'età underground però ancora volti realtà il passaggio di Nicoli sedili a contare stamani Chiarelli è un passaggio che si ricollega un evento storico importantissimo che dalla diciamo
Al al al di qua di pochi giorni dalla caduta del un muro di Berlino quindi salta el sono e topo il lo sbuccia di gravità di Nico
Prima di cambiamento storico diciamo che chiaramente chiama in si anche un un inizio o se vogliamo di liberazione è un po'momenti di difficoltà che esalta le dive d'artista anche discende sue le sue canzoni di che che punto su qui su sanità e lì insiste molto quindi un'arte che cerca di liberarsi in qualche modo dalla storia e che ne rimane anche un po'complessa e e una continua una costante elaborazione de la memoria che anche qui a volte sì traduce diciamo in innesti d'archivio ma che soprattutto in Alta qui
Gioca una parte formali portante della musica propone la scelta del dei brani musicali esamini Chiarelli sceglie di far vivere nelle immagini anche qui all'insegna spesso di una di un recupero diciamo di a memoria infantile tant'è che tutto parte diciamo tra questa di Wall suo scade cosa poi che ispira l'album di Nico cade ma brinda ex e e lei stessa appunto in particolare
In uno di brani musicali recupera queste opere d'infanzia c'è questo continua andare indietro per andare avanti quindi c'è un movimento Sante transitorio tra il passato il presente e il futuro verso questa anche agognata in qualche modo apertura diciamo crollo nuova storia nove inizio della storia
E Timis Marx diciamo se vogliamo radicalizza ancora di più l'origine di questo pensiero anche dopo Christa più astratto più filosofi nel due mila venti e è un passaggio di consegne la morte di Marx il passaggio di consegne in qualche modo anche devo dire dita materiale alla figlia anche una volta quindi la figura femminile
Mai raccontata tre meno dal nostro cinema ma in generale diciamo
La cui storia era abbastanza sconosciuta fino alla luce di questo film che
Anche qui la Micelli lavora però con la liberazione qui davvero definitiva
Lavorando molto con il sonoro facendo quello che fa socia Coppola perché Ricci dall'internazionale ci ha contrappuntato sempre se le immagini del passato musiche del presente c'è una scena da questo punto di vista da più di liberazioni fisiche corporea
Molto eloquente che magari va se diamo tempo posso anche mostrare ma forse molti di voi anche gialla ricordano che è un po'il culmine del film ma in cui
Miss Max appunto alla fine di marzo era normale se che non riesce in realtà scartare mai davvero da dal condizionamento alla figura paterna e della figura anche del marito che le sta accanto
Cerca appunto la liberazione in questo caso anche individuale che però è sempre anche una liberazione che molto a che fare anche con il peso specifico della storia in questo caso anche Rudel nostra del pensiero non solo nella storia con la stima in un Scola e che ha un in un momento diciamo quasi di di di rischio
In cui vediamo appunto alla il personaggio che si volevo liberali in qualche modo io e quasi cadere nell'oblio attraverso gli oppiacei che si lancia in questa in questo ballo Rocca quindi rompe diciamo una musica chiaramente nulla a che fare con il tempo ed è raccontato ed è veramente la liberazione del corpo quindi qui la forma più che liberarsi attraverso éscamotage diciamo di carattere narrativi su un piano di aggettivo raccontarono la liberazione di un corpus di Siva mente anzi mostra dispone la liberazione di un corpo
E chiara a è molto simile in questo due mila ventidue è un fine più complesso probabilmente anche più coraggiosa anche meglio riuscito a dispetto
Amis Max ma anche qui la Santa Chiara uno sguardo femminile che su un mondo diciamo ingenue raccontato al maschile chiaramente
Mette in questioni paradigmi mette in ceramisti queste del dopo ma se è un una tentazione del collettivo femminile di un movimento anche politico direi
Propriamente femminile e anche qui c'è la grande liberazione del corpo in danze e musiche collettive che diciamo quasi a musical e l'alta per banda l'intero film è una sorta di musical in volgare proprio Chiara quindici alla scelta linguistica anche da questo punto di vista molto
Coraggiosa direi
E e però tutto questo perché perché effettivamente re sono arrivata a a a leggerlo anche un po'come appunto la sarta di concetto ereditato il filo rosso che lega l'opera perché poi l'ultimo lavoro di Susani Chiarelli effettivamente è
Un lavoro che racconta la resistenza partigiana ora
è chiaro che sicuramente i temi ricorrenti sono questo sguardo bambino appunto che ho già nominato il fatto che la maggior parte di questi film raccontino una biografia di un personaggio e lei stessa in contestazioni anche che ho avuto io direttamente con lei o in generale invece Fini che ha rilasciato spesso dice di aver certo la biografia come un già Green qui si possono
A cui si deve in qualche modo resistettero diverse in qualche modo il racconto del sì dell'individuo
Cerca di resistere all'intimità che cerca di mantenere un distacco diciamo riserbo in maniera che non si avvicini mai troppo mai eccessivamente l'invio del personaggio Maratta questa resistenza diciamo quest'atto di resistenza spesso non può fare a meno di dischiudere in maniera ineluttabile ed i luoghi più intimi Lodi appunto anche inaspettati che spesso sulla brano appunto la forma quindi il fatto che non ci sia tanto spazio per drammatizzare gli eventi ma che ci sia spazio soprattutto nel genere biografico per squarciare misura ne ho parlato anche molto di evento adesso in questo pomeriggio ecco
Questa discontinuità della forma è questa e veniva inserita anche della forma che Clemente deriva da una discontinuità
Pregressa
In forme che appunto attraverso il far Foote già tre su un certo uso del sonoro della musica attraverso Statuto Della corpo Rita dell'attore
Slabbrato anche un genere cinematografico come quello del biopic effettivamente a che fare con la ringrazio delle forme che trae strettamente connessa ai personaggi che si racconta questo sentimento di resistenze liberazione che appunto dicevo tuo saggio dal punto di vista se vogliamo contenutistico o più che sfocia in un certo senso corrisponde in maniera coerente con questa serie che non so chi di voi ha visto che fuori artificio nel dominare
I cinque che racconta la resistenza partigiana in piccolo spese di montagna del Nord vicino Torino I da tanta resistenza che vivono i bambini
E e che tratta da un romanzo e che chiaramente e in quanto anche serie molto più narrativa e la forma si permette meno di liberarsi da questo punto di vista tra questi anche interessante notare come alcuni di questi autori e questo vale non solo Bersani Chiarelli cult anche per per altri tre dello signora contemporaneo che prima o stavano molto rispetto a questa resistenza e liberazione potremmo dire dello sguardo e della forma
Trova una corrispondenza in in ultimi lavori più recenti più sul piano del contenuto e quindi come se in qualche modo con la vitalità della forma che aveva vissuto anche tutti i presidenti Dini Chiarelli
Arrivasse a corrispondere semplicemente al racconto di una liberazione cioè fosse la liberazione che di più ha condizionato in qualche modo il suo pensiero la sua formazione che ha portato anche in maniera sottesa diciamo come anche solo come stato d'animo come sentimento e si firma anche prima di questa serie
Dove anche qui chiaramente sono sguardo bambino ce lo sguardo marginale la l'avevo visto altro bambina e anche finirà quindi ammessa anche all'inizio i margini del gruppo di questi bambini invece maschi che appunto voglio aiutare i partigiani che si mettono un po'sulle tracce di questi partigiani che quasi vengono raccontati magra un po'fiabesca se vogliamo come una sorta di miele da dire Folletti shakespeariane che compaiono Tricom scompaiono che aiutano ma non sa chi ama aiutato quando che la sua di messaggi chiaramente tutto raccontato in maniera costruendo una sorta di ecco sguardi infantili che riconsegnato probabilmente anche ad un pubblico anche infantile ma che è interessante diciamo alla luce credo di quanto detto finora cioè di come questo sentimento appunto ha attraversato la sua opera anche lì dove era sicuramente meno esplicito dove questa eredità ecco era meno esplicita l'altro autore esterno sapone che non si è mai direttamente e non ha mai direttamente interagito diciamo con a la storia d'Italia quindi la nostra esistenza la nostra liberazione ma che in realtà da sempre diciamo dice documentali racconta o comunque in due fondamentali che sono Tahrir Liberation Square per l'appunto lo dice il titolo piazza thriller la primavera araba insomma senza chiaramente dire il già noto nel due mila undici e pago la strada disarmonie du mila diciotto racconta effettivamente due
Movimenti resistenziali due movimenti di liberazione ed è chiaramente anche qui evidente come questi movimenti resistenziali che vengono raccontati sul piano del contenuto in maniera tra l'altro Cocco non un'azione documentaria nel caso di Stefano Savona differenza che i dati documentaristi molto diretta cessano Savona passa dei ministri spesso dove dove poi gira il film anni nel caso la strada risa munisce è una convivialità diciamo di soggetti rappresentati che condiziona anche molte le riprese c'è un po'una partecipazione diretta anche qui corporea come in piazza Tahrir in cui va a firmare dopo durante i movimenti e la cinepresa cade di mano durante alcune riprese perché aiuta
I ragazzi che sta filmando quindi da questo utilizza per un corpo a corpo potremmo dire con l'immagine nel vero senso della parola
Lì chiaramente la forma già si gridava e quindi c'era da quest'ultimi Santa diverse dello sguardo la ringrazio della forma tra chiaramente tutta la comunicazione tramite da cui la primavera araba sappiamo è nata e basata diverse poetica anche della parola si manifesti che vediamo apparire durante tutti gli scioperi di piazza Tahrir e tutte le tutti ragazzi diciamo che portano oltre i colti anche le parole in piazza e pare mila diciotto qui riporto anche le parole dell'autore chiaro le la perché ha visto la strada diciamo un insomma si ricorderà si tratta di un acquisiamo un arrivo che a cura di Stefano Savona quando già l'evento un tragico è accaduto c'era pronta ad esagoni stata distrutta
Involontariamente come diciamo sarta di purtroppo sulla striscia di Gaza di territorio di passaggio che ovviamente dei missili
Di cioè vedersi strano che voleva colpire i missili di Hamas che appunto in qualche modo intercetta semplicemente come vittime totalmente involontario e la voglia di saponi che dire sulla striscia di Gaza una famiglia intera che viene distrutta e all'arrivo di Stefano Savona per arriva diciamo sul atto appena stati gli attacchi quindi tramite sulle macerie di quanto appena accaduto e comincia a raccogliere testimonianze chiaramente anche a fatica e e passano nove anni prima che questo film venga effettivamente prodotto quindi si tratta di un percorso anche molto lento
E lui stesso definisce questa questo atto diciamo di filmare in quel momento questa comunità un atto di resistenza
Al fatto che ricco la comunità di siamo ogni rischiava di essere un simbolo muto c'è un simbolo di una guerra che però in sé non parla perché completamente condizionato da ciò che è avvenuto suo malgrado quindi non non è minimamente protagonista dell'accaduto idee e ed è stato tirato diciamo in ballo a qualcosa di enorme senza effettivamente avere una voce quindi in qualche modo forse potremmo definirla una sorta di fanno no nessun'altra scusate no no e scusate di resistenza quasi semantica nel senso che c'è una sorta di voler ridare voce qui di voler ridare la parola volli dare significato ad un simbolo che rischi appunto di essere un simbolo muto mutato se vogliamo anche e e liberare le voci inutili una liberazione delle voci dei testimoni che le voci di chi c'era a partire anche questa sotto altra una bambina male che la prima che si racconta e chiaramente qui questa liberazione delle voci questa liberazione dello sguardo questa liberazione delle forme che effettivamente anche liberare un movimento lì dove è rimasta una stasi appunto muta quindi il cinema come movimento come dinamica in qualche modo a suo stesso dire che rimette in circolo un discorso che rimette in circolo racconto
Avviene attraverso la formati qui davvero possibile ma era decisamente articolata anche molto più articolato di quanto abbiamo detto finora perché in primo luogo diciamo c'è il grandissimo contributo che da Simone Massi come animatore che rimette in forma diciamo i ricordi racconti diamanti non solo aiuti per agonisti di questa comunità che chiaramente non hanno delle immagini
Ma il lavoro è molto più articolati da Stati così perché tutto questo deriva tra l'altro come stavano Savona racconta da una ricerca
Candela stanze no ecco da una ricerca che parte delle Simone astrali ma che passa in realtà poi anche per una ricostruzione quasi di un videogioco in tre D
A partire da tutte le ricostruzioni diciamo anche dei processi e tutti tutti gli atti diciamo che rimangono e quindi tutti i testi scritti vengono tradotti in qualche modo in movimenti di quanto accaduto effettivamente Ivan veritate ammassi
A Simone Massi come fotografie vere e proprie diciamo di quanto avvenuto e che danno poi riportate in animazione da Simone Massi e dalla sua incredibile kit di animatori che anche qui per un tempo molto lungo perché animazioni Simone Massi ora ci arriviamo appunto come terzo passaggio
E nani Mazzei anche questa che ha una sua grande
Sono
Quindi cattivismo specifico
E e che crea quindi la narrazione incostante inciampo diciamo in costante interferenza da diversi registri espressivi a certo punto c'è anche una ricostruzione in cui attraverso dei droni si ricostruisce l'attacco effettivo a questa comunità sente semplicemente riuscendo diciamo dei dettagli degli atti cioè dai dati appunto dei testi rimasti e documenti rimasti agli atti così fetente fosse avvenute quindi tra videogioco tre di e animazione di massi si riesce a ricostruire un'immagine mancante diciamo
E
Diciamo ecco arrivo al all'ultimo passaggio che è quello di Simone massima in realtà
Siamo già arrivati in qualche modo al punto sette capire in che senso anche l'animazione di massi fosse in qualche modo essere considerato l'animazione resistente appunto così come lui stesso dice
Chiaramente in questo senso c'è ancora resistenza umana diciamo del disegno a la tecnica perché la tecnica diciamo di Simone Massi anche qui probabilmente quasi tutti noi lo sappiamo pratica specifica che lavora
Con a annerendo diciamo il il foglio incidendo poi quindi chiaramente tutte le figure emergono dal nero in qualche modo ed è un lavoro su ogni singola figura su ogni singolo movimento su ogni singolo gesto che richiede anche giornate intere di lavoro perciò chiaramente un lungometraggio e cortometraggio per il lavoro che fa era stata disarmonia lavora molto lento che si adegua al tempo della vita in qualche modo quindi che si coniuga al tempo della vita
E questa apologia del tempo lento per apologia anche la dimensione collettiva di lavoro
Effettivamente già di per sé conserva un sentimento di resistenza che poi però si traduce in effetti in Simone Massi in un filo rosso che da sempre proporrà i primi cortometraggi Tanza tengo la posizione del due mila uno animo esistenti che citavo prima del due mila tredici attesa del maggio due mila quattordici
Fino ad arrivare al lungometraggio che il primo lungometraggio di Simone Massi du mila ventitré che imbelle
A come nucleo portante diciamo narrativo proprio il racconto Della distanza partigiana nel caso di imbelle solito alta è un racconto storico che si diciamo a Bari di tre diversi spostamenti temporali però si parte Roda resistenza partigiana
E ecco anche in questo caso questa liberazione delle forme di massi che tra l'altro in sé sono molto libere perché sono costantemente metamorfiche perché ogni forma diventa sempre qualcosa d'altro perché ogni singola disegna sembra resistere al tutte lo si tempo tendere verso il tutto quindi c'è
Anche qua ad elementi magra metaforica una resistenze liberazione costante della figura verso l'intero e viceversa
Lui stesso dice appunto che la distanza lo dite più con uno stato mentale come movimento politico e in effetti nel suo disegno si avverte che
Forse a Monti anch'del contenuto formalmente si tratta di uno stato d'animo resistenziale polo del suo disegno concludo semplicemente anche con un interrogativo e l'alta perché vedendo imbelle non non so poi appunto gente cosa va cosa ne pensa Christian cosa
Mi tessere da punti trattati discuterne insieme a voi è chiaro che forse volti si si si rischia anche un po'forse ma su un po'lo fa con questo fine ma con imbelle
Perché in effetti appunto c'è un un confronto con la storia molto più serrato molto meno metaforico e c'è un racconto effettivamente sempre tutto di animazione
Che però pesante lastra come un po'i corsi e ricorsi della storia no per quel punto sette la primavera mondiale la seconda guerra mondiale gli anni di piombo però presentati da un punto di vista anche qui marginale del del suo territorio del del dell'insomma mi spia campagna marchigiana di contadini quindi chiaramente sempre visto un punto di vista molto specifico anche molto locale
Una mancanza fosse di contatto con il presente che rischia a volte di chiudere un po'questa questo movimento di riforma coriste di non tanto più liberarle queste forme ma li doveva a innestarsi su un racconto delle capo della liberazione come appunto nel caso imbelle
Rischia un po'di in Volver invece da un punto di vista formale perché non c'è un'ibridazione ad esempio con altre forme non c'è un contatto con il presente
Né di carattere formale diciamo né di carattere narrativo se non fosse nel sonoro in cui anziché nonché depositari di partigiani Quincy grano di contrappunti interessanti anche qui tra diversi registri espressivi quindi interrogativo diciamo essi dentro questo movimento resistenziale liberatorio che vive le forme prima ancora che i contenuti
Non c'è rischio diciamo di arrestare ecco questo movimento quando appunto manca quella che Gadamer definì una fusione di orizzonti tra la memoria e il presente sì la forma non abbia costantemente i bisogni effettivi sporcarsi di gridasse di aprirsi all'alterità per far sì che continui appunto anche a liberarsi e non sulla contare liberazioni grazie
Grazie anche ad Arma naturalmente ormai avremo modo di di di riprendere il discorso non c'è il tempo adesso però hai messo sul tavolo una questione ovviamente fondamentale che è quella delle forme
Mi fa piacere che che questo arrivi attraverso proprio poi l'animazione insomma se arriva dall'animazione in Simone ma massime mi sembra un dato interessante
Messo d'accordo sul fatto che certamente il suo lavoro non non trovi in lei i migliori risultati nell'uno e la dimensione del lungo ma molto più in quella del dei dei cortometraggi e però anche con quante detto rispetta la strada di Sammuri
Sì con ferma il fatto che Link che l'animazione poiché arriva nel momento in cui c'è la necessità di una dimensione soggettiva che ricostruisce sì d'accordo prendendo come riferimento quello che è accaduto ma inevitabilmente l'animazione che poi fa a a raccontare vissuto storico
O addirittura innestarsi nel documentario e i documentari animato oggi è uno dei generi dei generi tra virgolette più diffusi più praticati
E inevitabilmente va incarnare fondamentalmente una dimensione fortemente sì soggettiva memoriale che poi è quella che lo stesso massimi sembrano interpreti
Al meglio
Comunque io lascerà invece subito la parola alla nostro di scarsa che inviterei appunto a raggiungermi Alexander dovrebbero quindi prego te la paranza
Grazie è un po'complicato da Piotta cercare di tirare fare qualche considerazione su queste
Relazione tutte molto dense molto molto complesse ma credo che questa relazione abbiamo comunque un filo conduttore filo conduttore a me è sembrato la centralità della soggettività centralità del soggetto nelle ricostruzioni audiovisive ma non solo perché abbiamo parlato anche di romanzi abbiamo parlato anche di altre opere d'ingegno attraverso comunque prevalentemente documentari film di finzioni
Il ruolo del di finzione ruolo della soggettività su per quanto riguarda la storia di una resistenza e più in generale i processi di liberazione
Ogni lotta di liberazione ogni lotta per l'emancipazione scriveva Domenico Losurdo un filosofo italiano scomparso da pochi anni infatti in primo luogo una lotta per il riconoscimento per il riconoscimento quindi la propria soggettività e la propria parte politica della propria classe del proprio popolo
E proprio per questo lo penso
La centralità del soggetto non è un elemento secondario né tantomeno contrasta con la dimensione collettiva dei processi liberazione mi pare che questo sia emerso con molta chiarezza un po'da tutte le relazioni
E quindi diciamo per noi andare essere troppo lungo andò un po'per punti su proprio sui quattro interventi a partire appunto da da Matteo cavalieri che apposto al centro proprio il tema il rapporto tra soggetto storia no c'ha ha parlato del testimonianze di Calvino di Rossana Rossanda di Roberto Battaglia poi fatto un cenno a quella splendida lettera Reggiane Pintor l'ultima lettera che scrive al fratello Luigi prima di morire saltando su una mina dove dice quelle parole famose senza la guerra
Ed è rimasto un intellettuale no con interessi prevalentemente letterari sarebbero interessate più altre cose un romanzo d'amore di una ragazza più che la politica che l'attività l'impegno diciamo civile quindi diciamo
Matteo Calleri ci ha parlato dell'importanza dell'evento l'otto settembre ma potremmo pensare
Anche al venticinque luglio alla caduta del fascismo l'abbiamo quelle immagini celeberrime dei Testoni di Mussolini che cadono da dagli edifici e direi anche come poi sembrato di capire dicesse dopo Valeria Romitelli il posto otto settembre cioè la formazione delle bande
Perché non è detto poiché da quella catastrofe dell'otto settembre ci uscisse necessariamente in quel modo cioè c'è stata poi ecco un elemento soggettivo c'è stata un'iniziativa organizzata che ha consentito di avere anche quella via d'uscita oltre a quella del tutti a casa insomma il tema della scelta
Questo mi mi è sembrato il tema veramente comune a tutte le relazioni l'antifascismo come scelta la decisione di impegnarsi
Come scelta anziché rimanere alla finestra quindi appunto Matteo cavalieri da definita antropologia etica della Resistenza
Quindi un'etica della responsabilità che presuppone anche se ho capito bene
Quello che voleva dirci una particolare concezione dell'essere umano come essere storico come essere immesso nella storia vivente che agisce nella storia contribuisce NN influenzato enormemente ma cerca anche di dare un piccolo contributo per orientarne la trasformarla
Evitare o contrastare esiti catastrofici in questo secondo me c'è una grande attualità delle cose di cui stiamo parlando perché oggi siamo di nuovo appunto come emerso anche dalla dal lezione performances Donatella Della Ratta
Proprio sul sull'orlo
Del baratto e quindi da questa scelta da questa assunzione di responsabilità di tipo soggettivo al passato alla politica all'organizzazione quindi all'azione collettiva
Possiamo dire che il passo e Breve
Naturalmente anche la scelta uscita quindi dalla zona grigia al superamento dell'attendismo dell'indifferenza nove Gramsci diceva odio indifferenti sul peso morto della storia anche questo possiamo dire un processo
Nel senso che la generazione che compie no quello che dai grandi chiama il lungo viaggio attraverso il fascismo
Sì si arriva poi a un momento effettivamente di svolta ma che intanto matura attraverso tante cose no la l'invasione dell'Etiopia la guerra di Spagna
L'alleanza organica con Hitler le leggi razziali e poi il peso dei tre anni dei tre anni di guerra
E certamente è qualcosa che determina questa scelta una profonda trasformazione
Del soggetto che poi appunto trasformato dalla realtà circa sua volta di incidere quindi è una sorta di circolarità quella se ho capito bene che c'ha descritto appunto Matteo Matteo che ha da dire e in effetti in questi percorsi
Questi percorsi ritroviamo molte ricostruzioni molte opere d'arte appunto non soltanto firma ma anche romanzi e poi per quanto riguarda i film in molti documentari e Michela Veronesi sci parlava a proposito della del tema della scelta in particolare di bandite
Dove dice lui questo tema emerge con forza a me è venuto in mente anche un altro documentario sempre incentrato sul ruolo delle donne senza rossetto di Silvana profeta con montato da da mille affiora una produzione al mondo più reggenza che ricostruisce attraverso una serie di interviste il percorso credo di una ventina di donne anche in questo caso soltanto un due o tre famose note
A Cettina costa c'è Marisa Rodano dalla dagli anni infantili vissuti appunto con la formazione fascista le scuole fascista e la divisa fascista poi al al alla guerra e all'otto settembre dove alcune di loro scelgono non tutte fanno la scelta alcune poi diciamo cominciano a prendere coscienza ancora dopo no quando Polibio Junior quarantasei sono chiamate a votare però appunto c'è un percorso
E e li vediamo bella differenza tra quelle che durante il fascismo si erano impegnati comunque abbiamo fatto qualcosa appunto Tina costa Marisa Rodano eccetera e le donne che invece diciamo hanno un approccio alla politica soltanto in seguito a questi sconvolgimenti che in qualche modo le obbligano a prendere posizione e giustamente mi creda veronese ha sottolineato come l'affermarsi il riconoscimento del ruolo delle donne e la resistenza sia stato esso stesso un processo
Esso stesso una conquista
Lunga faticosa che ha riguardato la memorialistica la storiografia
Ma anche appunto e qui dicevamo già stamattina non ricordo in quale relazione si diceva il cinema in molti casi viene prima arriva prima delle acquisizioni storiografiche
E in effetti se vediamo che su questi temi il punto storiografico è stato fatto solo in anni recenti e invece il lavoro pionieristico di Liliana Cavani che tu citabile del sessantacinque vediamo che in effetti in questo caso anche il il cinema riesce
Ad anticipare anche la ricerca storica e poi mi ha colpito nella nella tua relazione dove appunto torna fortemente questo tema della soggettività
Anche l'aspetto formale il modo in cui le testimonianze sono rese no potremmo dire sono donne che guardano in macchina quindi che si esprimono con molta franchezza un molta chiarezza un po'come le donne di senza rossetto che con grande naturalezza e autenticità raccontano anche tanti aspetti proprio del del loro percorso
I vita e poi ancora questo elemento che emergeva
Dalla dalla relazione di di Michela
Quello per cui la soggettività delle singole si intreccia con questa dimensione corale con questo percorso con questo racconto polifonico
è un altro punto secondo me interessante di come le due cose non siano in contraddizione ma in qualche modo siano anzi complementari poi appunto Quinziato abbiamo Nadia Pizzuti che autrice di uno il documentario citati quindi magari spero che nella discussione potrà aggiungere aggiungere qualche qualcosa e l'altro elemento che veniva sottolineato che mi sembra importante anche quello della lunga preparazione di questi lavori dunque la costruzione di una relazione di un'empatia tra le autrici gli autori di questi lavori
E le persone intervistate
Questo è frutto di un lavoro che naturalmente non si improvvisa che però poi emerge chiaramente da dal modo in cui questi questi documentari alla fine vengono vengono fuori
La soggettività la scelta sono tornate nella relazione di Valerio Romitelli sul campo giusto di Elio Cicchetti giustamente Romitelli ha sottolineato come la ricchezza stessa della produzione artistica e culturale sulla Resistenza o sulla lotta di liberazione no chiamiamola se se ti piace io Condi concordo con te lotta di liberazione
Appunto la la ricchezza stessa di questa di queste procedurali testimone conferma
Della profondità il senso profondo di quelle intimisti di lotta in cui poi emersero anche tante cose che poi hanno come dire segnato rispetto futuro fa hai fatto un passaggio la Costituzione
In effetti se vediamo le repubbliche partigiane che sorsero in quei mesi le le carte fondative che si diedero erano non è stato scritto da Nunzia ugelli in qualche modo i semi della della successiva Repubblica poi ha posto un tema su cui io non saprei diciamo che che posizione prendere quindi lo lo delego agli storici del cinema e della letteratura che però mi sembra un tema importante cioè romanzi e film sulla Resistenza hanno dialogato bene o male questo è un tema di discussione diciamo io credo che un po'dipende dai casi
Dagli autori dalle autrici anche forse da un momento in cui questi film sono stati realizzati che naturalmente ha molto influenzato le immagini delle le opere degli autori che che tu citavi
Certo questo tema sulla res della resistenza di Milano ma io ti confesso non ho letto il libro
Quindi lo lo leggerò con molto interesse questa resistenza Emilia-Romagna che forse è stata effettivamente più un po'più tardiva rispetto altre zone d'Italia
Però soprattutto dopo il proclama Alexander che dice di sospendere le operazioni partigiane su larga scala Longo credo interpreta a modo suo diciamo rovesciando il significato
Comincia quella piano utilizzazione particolare Arrigo Boldrini Bulow sarà il l'artefice di questa altra strategia partigiano in cui l'Emilia Romagna sarà proprio lo scenario principale però insomma è da leggere questo libro quindi le la sollecitazione secondo me è e preziosa infine chiudo
Dicendo qualcosa sulla relazione di Alma Mileto anche qui torna la soggettività però in questo caso Alma ci ha parlato soprattutto della soggettività delle
Degli autori e delle autrici soprattutto poi delle generazioni più giovani che si sono occupati non solo di resistenza ma anche più in generale appunto del tema al centro del nostro convegno cioè delle liberazioni dei processi di emancipazione no
Se andiamo a vedere i titoli della Nicchiarelli sono tutti in un modo o nell'altro dei processi di emancipazione quello di cui quelli di cui lei parla dunque c'è un ritorno di interesse su questi temi
Con approcci nuovi e quindi nell'aria Nicchiarelli tu hai detto la ribellione del margine lo sguardo bambino un tono favolistico la scelta del genere biografico che serve però anche qui a raccontare storie collettive quindi la microstoria poi e il veicolo attraverso il quale noi più facilmente
Con la creazione di un'empatia più immediata entriamo nella cosiddetta grande storia poi citato di lavori Stefano Savona sulle primavere arabe infine Simone Massi con imbelle anche qui con questa forte innovazione nell'approccio e nelle forme espressive e poi hai detto per la resistenza più lo stato mentale che un e prima ancora uno stato mentale che un movimento politico e forse questo è proprio l'approccio di molti Autori forse anche di molti attivisti delle generazioni più giovani che forse operano prima una trasformazione
Interiore diciamo nel nella propria proprio modo di di guardare il mondo e poi dopo diciamo dei passaggi politici
Politici che e organizzativi insomma credo che da Tanda questa sessione insomma si possiamo trarre la sessione precedente Ciaccia detto delle cose anche molto allarmanti no anche e quindi sicuramente c'è c'è da rifletterci e cioè da da discutere però c'è anche qualche elemento invece incoraggiante proprio nel fatto che appunto questi temi
L'impegno l'assunzione di responsabilità la scelta di fronte alla alla catastrofe il presente
Insomma sono tornati al centro e l'attenzione sia pure con forme nuove con approcci nuovi creativi originali
Però questo ci dà una grande speranza perché significa che questo tema delle liberazioni non è solo ancorato ha passato al quarantacinque a quello di cui
Ricordiamo appunto l'ottantesimo anniversario ma anche alle liberazioni da fare oggi e quindi appunto come come diceva Alessia prima forse abbiamo fatto il gruppo di lavoro affatto bene io mi sono inserito tardivamente
Lei ha fatto bene a parlare di liberazione plurale e anche a dedicare ampio spazio a Gaza la Palestina proprio perché diciamo questo tema
è ancora al centro attenzione per fortuna autori e autrici giovani lo affrontiamo approcciano senza paura e in modo originale
Ok allora da dalla regia mi dicono che abbiamo dieci minuti quindi approfittiamo se ci sono interventi dalla da voi da parte vostra da parte della platea
Diamo punto
Prego come
Grazie grazie mille terra anche l'attività del di scarsa ante sì alcune alcune suggestioni che mi vengono punto reagendo sicuramente questa centralità della soggettività verrà copro io credo che
Qualsiasi riflessione sulla lotta partigiana
Chiamarla resistenza mi rendo conto che non è la stessa cosa
Ma bisogna anche lavorare come esempio fare Nash Ara come fa Santo peli sur l'elemento anche attivo nella Resistenza risalto non è solo una dimensione passiva anche creativa ma non voglio aprire quel dibattito sopra parlare di soggettività secondo me fondamentale farlo sempre sotto suo dire l'attenzione posta da Adorno quando si parla di soggettività
Si parla di soggettività a mio avviso in relazione alla storia sempre partendo da sottolineare lo sforzo soggettivo atto a liberarci dall'abbaglio oggi una soggettività costituita
Il problema è questo il Polo né che quando si parla di soggettività partigiana non occorre qua non si può partire dall'idea di un soggetto già predisposto a è questo occorre guardare la dimensione di difficoltà del diventare partigiane
Più che di mistero io parlai della difficoltà della Resistenza dalla lotta partigiana e in questa difficoltà sì c'era la sua grande valenza anche ittica
Nel sottolineare la difficoltà perché se no si lascia il campo coi alle accuse facili il porti USA la violenza esagera no se invece voi l'assumiamo cioè so dire e sempre jaime Pintor dice la nostra generazione non aveva il tempo di crearsi drammi interiori
Perché il dramma che era già in sterili ore davanti a noi il prima e quindi e che cos'è questo dramma esteriore e l'ingiustizia Pietro Chiodi di
Io perché io stavo studiando fa Hildegard e poi un certo punto vedo dei corpi massacrati lasciati sul terreno lì
Lì insorgono pieno di rabbia e di serenità
Quindi tenere insieme questa rabbia questa difficoltà Eating serenità la sanità di aver fatto la scelta giusta
Però ecco le dico di stare insieme
Luca Zaia insieme e secondo me un film non si è citato oggi che secondo me è uno dei più grandi trepidanti trasfigurazione cinematografiche che il terrorista di De Bosio
Di Gianfranco De Bosio e lì questa dimensione si vede pienamente il terrorista il turista non è accettato nemmeno dal CLN
C'è questa scena del tavolo del CLN che è meraviglioso con il rappresentate comunista re presentante democristiano dal Partito popolare e il terrorista quindi il partigiano è colui che non time non può nemmeno essere venire allo scoperto ecco lista la dimissione a mio avviso centrale dell'etica partigiana Latimer proprio la sua difficoltà intrinseca
Dove effettivamente che differenza c'è tra coglie con gli altri
Se poteva utilizzare come un un in pagine quella del quadrato bianco su sfondo bianco di male dice c'è una differenza minima ma che assoluta ecco secondo me questa era da lì occorre partire preparati soggettività grazie
Volevo nel fatto che l'elemento raccolte quindi ti ti ringrazio di questo perché volevo già ricollegarmi sul discorso di Liliana Cavani perché appunto è stato è stato di evidenziato lei lo Cavani
Lavora prima pagina lavora per RAI e le viene l'esigenza di intervistare le donne Kanno vissuto la cosa attuato la resistenza
Perché si rende conto che ci copre un vuoto di memoria ma non è soltanto per il rapporto tra donna donna ma i più in generale perché lei aveva fatto precedentemente non me lo spiego un po'male nel senso che non sono con esperti stima di Di Carlo dello della Cordigliera Cavani ma questa cosa l'ho sentita appunto raccontare
Da da una grande studiosa di questa regista che appunto Francesca Vignali cercavate aveva intervistato sempre per RAI una dei giovani tedeschi
In quegli anni negli anni Sessanta ed apre ed era emerso delle interviste che le aveva fatto che non c'era nessuna memoria già negli anni Sessanta di quello che era stato il periodo nazista ce l'ha fatta una sorta di rimozione allora lei comincia a capire che necessario tornare su questi temi fatti lei appunto la nel se se avete visto dalla Resistenza comunque cioè la Voce di Rimini
Dello se ne una voce off che riprende tutta una serie di di di questioni anche più ampia non c'è soltanto il discorso delle protagoniste
E e adesso quello che probabilmente per quello che ha detto Matteo Liliana Cavani era come dire colpita dalla Resistenza e che lei va visto da bambina daranno la la violenza nazista che lei aveva visto da bambina a campi perché si ricordava di questi corpi dei partigiani
Un cd giustiziati e poi lasciati abbandonati
Sulla piazza principale dedicati e dialitiche fuori nascerà la sua idea per i cannibali che è un film totalmente diciamo se vogliamo distopia costruiamo usare questo termine ma che a come matrice è proprio quella visione di la dizione dall'ISAE di un massacro nazifascista nei confronti dei corpi dei partigiani quindi mi sembrava interessante poterlo dire perché ha sicuramente diciamo è stato al ha sollevato nel mondo e le viene voglia grazie
Non non senza fare i capi Caprilli però diciamo ecco molto bene cioè il problema della soggetta della soggettività con un problema davanti a noi particolarmente attuale
Ma che richiede proprio così un inventiva cioè a me diciamo una certa enfasi proprio sulla categorie di Scelta che è un po'come una categoria di Presa di posizione
Sembra che abbiano già fatto sentire intatti Soggetti disse scegliamo prendiamo posizione
Il problema secondo me in questa situazione ma anche nella situazione tipo otto settembre
E quando c'è il nulla davanti non ci sono opposizioni e parti da prendere perché non ci sono parti c'è la decomposizione del del reale
Gaza ci insegna a questo cioè Gaza quando si dice Palestina libera
Sì ok cioè prendiamo posizione per la Palestina così come
No cioè nel senso che come messa adesso cioè non non non possiamo prender posizione per la Palestina libera
Cioè bisogna prendere atto di un processo di decomposizione del della realtà in cui c'è chiaramente la parte genocida aria crudele eccetera dall'altra parte però non è che vediamo cioè ecco io per esempio
Ore siamo siamo infine insomma la la la identificare Hamas come resistenza proprio a partire dalla Resistenza italiana tutti sono resistenti eccetera ma insomma c'è c'è una situazione voglio dire di vuoto cioè il vero problema della soggettività e che deve saltare nel vuoto deve fare una capriola Badiu insiste molto su questo sul vuoto cioè anche diciamo nei nei disastri nei momenti cruciali della storia il vero problema che non puoi prendere posizione perché la posizione non c'è non puoi resistere su qualche cosa che non c'è ci sono dei brandelli ci sono
No cioè c'è una una realtà completamente decomposto che devi avere
La forza di ricostruire come soggetto che non può essere evidentemente un individuo cioè deve essere un soggetto che assolutamente Roma quasi nulla dipinti individuo
è un'aggregazione alla quale devi devi lavorare per costruire un campo giusto un campo su cui lavorare che non c'è ecco questo dico per quello prima anche insistevo sull'otto settembre otto settembre c'è come dire io volessi nel cielo sta la dimissioni dello Stato che io vedo sempre così come dire aleggiare nelle nei casi delle della cosa pubblica in Italia c'è sempre un po'un'idea che possa da un giorno all'altro no dimissionare perché così friabile no però ecco succede i momenti in cui non c'è neanche la controparte questo ti devi inventare un campo di esperienza
Di cui hai soltanto dei brandelli non lo non lo trovi già costituito mentre Scelta nobile scelta come Presa di posizione sembra chiari come dire come dire il proletariato e la borghesia il capitale no e tu ti devi schierare dalla parte proiettare
E a capire se quando quando non appunto chi è che ha detto una volta c'erano i proletari ma non c'era la classe operaia no ecco versiamo in quella condizione
Allora c'era lei sia Cervini
Ah se puoi andare prima dal no umana
No io voglio dire
Velocissimo
Devo dire pomeriggio molto interessante però scusate e con uno non deve togliere diciamo la forza all'evento venticinque luglio alle ventotto settembre e
Sulla scelta credo che alla fine Claudio Pavone capitolo della guerra civile abbia scritto
Ma tutto a tutt'oggi diciamo le cose più interessanti sulla complessità sul fatto che qualcuno ha combattuto per l'onore delle con le motivazioni simili da una parte e dall'altra in quella che è stata anche una guerra civile
Però non è che sia dedita all'Italia si è svegliata l'otto settembre odio che succede
Che cosa devo fare già da tre anni di guerra le guerre perse in Russia in Grecia in Nordafrica gli Alleati sbarcati in Sicilia la fame la borsa nera i bombardamenti Gore Marinaro sulle grandi città in un qualche modo invece
Quella scelta era anche contestualizzata poi ciò non toglie che fosse fascite
Perché il governo fascista si programma come erede il governo legittimo e perché e perché tante ragioni perché tra gente teneva famiglia perché doveva sopravvivere
Tante diciamo tante variabili però appunto non è che l'Italia si sveglia l'otto settembre e non ha riferimenti e un antifascismo era andato maturando per queste cose oltre a quello che esisteva se vogliamo venticinque luglio l'antifascismo non a parte in quello che succede che lo sappiamo la congiura del re ma contro i fascisti
Ma dopo l'otto settembre in qualche modo in quei quaranta giorni qualcosa era sorto erano usciti allo scoperto
Quindi insomma io non vedo diciamo e tutto sommato
Venendo al tema del convegno il cinema questa cosa l'ha detta anche bene in tanti film diversi
Che non vi è non vi proietteremo stasera Marche fanno parte diciamo non solo dalla sua cella gamma passo Rachel mondiale solo questa
Sì io in effetti lo storico netto medio perché c'è stato il l'intervento di Ermanno che pensano apre un po'la strada quello che volevo dire
Che appunto il cinema in tutto questo processo che stiamo abbiamo raccontato in effetti ha avuto un ruolo fondamentale proprio diciamo nel tentativo di inventare non c'è se volete diciamo dopo questo pomeriggio in effetti Forze di liberazione se siamo tutti d'accordo potremo parlare come di un atto di creazione lì dove però cioè l'atto di creazione diciamo si fonda su un dato reale in effetti mi viene da pensare che già prima appunto della liberazione in un intervento importantissimo che tutti ricorderete Alicata e De Santis
Immaginano no proprio una nuova forma filmica a partire però appunto da un'umanità che già c'era che loro definivano appunto uno all'umanità che soffre e e spera e forse effettivamente proprio diciamo in questo passano aggiorno cioè di di una di un atto di creazione che però appunto non si fonda sul nulla fra mondo si fonda su un dato che già c'era
E che però forse diciamo da valutata la difficoltà forse e qui sta va valutato proprio nel processo dell'atto di creazione piuttosto che dalla dalla no dal risultato questo mi sembra et che tra l'altro non è un un risultato per nulla garantito ecco cioè cioè c'è una scommessa come dire di immaginare un un nuovo uomo fra l'altro punto su un altro volume importante che ha scelto cinquanta a firma di Umberto Barbaro dove di nuovo si si si Cisi
Interroga proprio sul sul ruolo che il il cinema avrebbe dovuto avere ancora dopo diciamo a Liberazione accaduta nella invenzione di una nuova forma di umanità no quel quel libro si chiamava il cinema e l'uomo moderno ed era ancora una riflessione su su quello che che ci stiamo che ci stiamo dicendo
Pensare cioè la la liberazione come appunto come un processo
Il cui esito nel momento non è in nessun modo garantito per questo il cinema avuto un ruolo fondamentale mi pare di poter dire grazie allora c'è un ultimo intervento prego diciamo
Solo come testimonianza per me non è facile dire questa cosa anche in riferimento a quello che diceva Alessia stamattina
Parlare del presente un po'di
Diverso rispetto a parlare degli eventi storici ieri al Festival dei Popoli c'è stato c'è stata una premiazione premiazione premio su Mood
Dedicato a un festival che si è svolto a casa dal ventisei al trentuno ottobre casa International Festival for Queen insegnano
L'archivio ha fatto parte di una rete internazionale che ha sostenuto questo Festival
Che cosa è stato questo ieri mi hanno chiesto alla a Firenze che sono in intervenuta in rappresentanza del della Rete internazionale del Festival perché chiaramente
Non era possibile Tereza dice alla che il presidente del Festival quindi a Firenze
Mi hanno chiesto di dire che che consente questo Festival
E e e era è stato un stato una la mia dichiarazione un po'qualcosa di un come posso dire una di getto qualcosa che ho sentito senza neanche pensare che danza il festival di Gaza i palestinesi di Gaza sono una nuova forma una nuova forma di racconto
Loro
I palestinesi come anche il film di Kamal
Kamal Al Jaafari scusa
Loro non non raccontano niente DDT
Di di come posso dire di speciale fatto con gli effetti speciali come ne siamo abituati a vedere al cinema
La loro intenzione Quaglia contare la loro vita la loro vita in quanto esserci loro ci sono la raccontano in fin di Kamal raccontavano
Una un momento della sua vita vissuta a Gaza vissuta sotto l'oppressione ma Nan
è quella che in un certo senso ha spinto poi tutti noi fuori da Gaza anche Orio sismici a dire ma come possibile
Che
Il racconto di una vita come diceva la rabbia
Racconta della giornata come
Actor
A cui era molto affezionato Zavattini stesso raccontare una giornata ragionata di un operaio come
Diciamo salti abbiamo fatto il momento di silenzio per la morte di un operaio
Il racconto di una giornata per un per il un palestinese un regista palestinese e è importantissimo
La forma la forma la nuova umanità la normalità non so mio punto di vista ecco cosa e noi stiamo vivendo stiamo facendo esperienza
E ed effettivamente
Ciao qualche anno sarà storia lui
Capiremo effettivamente quello che ha significato
La Palestina
Tutto quello che ne ha che sta avvenendo nel mondo comunque
Semplicemente questo volevo dire che c'è stato questo festival
Questa nuova forma di cinema che sta prendendo vita di alta forse
Già ce è sempre stato così c'è Monica madre Maurer che può testimoniare testimoniare questa lo farà giovedì come i palestinesi hanno sempre
Lottato per un per una il racconto di un acconto differente che non fosse il racconto umanitario o
Quello che fa Israele dei palestinesi ma che sia un racconto che parte da da se stessi in nel genocidio e nella propria resistenza
Qualsiasi fosse la Resistenza
Grazie come sapete dobbiamo a questo punto dobbiamo andar via da questa meravigliosa sarà volevo ringraziare a nome anche dell'archivio assolutamente tutti quanti tutte le relazione tutti gli interventi
Adesso naturalmente si sono cioè il cinema che ci aspetta il cinema qui vicino
A piazza Farnese
Di questa mattina ne ha parlato già
Pensiamo al rinvio perché a capo divisioni forse perché piazza Farnese mi piace troppo difficile troppo bella mi viene sempre in mente va bene allora grazie noi continueremo a lavorare a proporvi anche nel futuro
Nel super iniziative super riflessioni non mi pare di dover dire nient'altro se non di nuovo un grande ringraziamento anche a io Anna e a tutti