Critica e militanti

Buongiorno da critica militante quarant'anni fa a fine novembre del mille novecentottantacinque moriva ed Elsa Morante
Un caso davvero singolare nella nostra letteratura dove si direbbe il vocalismo si trasforma in arte quasi pericolosi o autoipnosi un arte imperfetta ma comunque straordinaria
Il fatto che la narrativa fiabesca luminosa il Cuba
Della Morante nasce dai sogni di rivalsa soprattutto e dalle ambizioni irrealistiche dell'odiata piccola borghesia da cui l'autrice proviene
è dal suo bisogno di identificarsi con uno scenario romanzesco opulento che scaturisce la sua ispirazione più autentica
I risultati sono libri simili enormi barocchi specchi magici enfatici vezzosi che incantano prima di tutto chi li fabbrica il primo romanzo del mille novecentoquarantotto e menzogna e sortilegio di cui nel settantaquattro la storia sarà una sorta di rovescio sfregio
Così come era cieli pubblicato nell'ottantadue avrà lo stesso rapporto con la storia dell'Isola di Arturo rimarranno la formazione divine illusoria di un ex ragazzino esista sulla Morante una produzione critica Interpreti complice intelligentissima e con cui la scrittrice amoreggiare bisticciava in particolare Cesare Cases Cesare Garboli esistono anche si sa moltissimi detrattori specie dopo la storia in particolare i neo avanguardisti nemici del romanzo
Ci sono poi gli amici antagonisti in parte lo stesso case se il gemello diverso Pasolini ma forse a capire pregi e difetti costitutivi dell'arte morattiana ci aiutano soprattutto alcuni critici penetranti che mantengono una giusta distanza un'ambivalenza tranquilla e rispettosa ad esempio Geno Pampaloni e Luigi Baldacci
Ascoltiamo il primo il mondo poetico di Elsa Morante ha detto Pampaloni può paragonarsi ad un prezioso veliero dentro la bottiglia
I suggerimenti da dare al tasso dei messo perfettamente individuati raccolti ripresi con acuta attenzione puntiglio d'affetti
In materiali sono scelti con cura vividi e delicati e niente tralasciato di ciò che può essere allusivo e pregnante
Le proporzioni le tonalità dei colori la polvere della salsedine e direi quasi il battito di una vita meravigliosa navigazione se si accosta l'opzione la curva del vetro
In particolare l'Italia sotto lo sguardo di una percezione illuminante appare come la battuta di un discorso infinito
Ma se ci si ritrae per un attimo a considerare l'insieme ecco che l'iridescenza tra luce ovunque i dettagli si annebbiano il tutto viene trasferito sulla scala diversa di valori
Si rivela metaforico favoloso ciò che sembrava Miniato direttamente sulla realtà e in cui il baraccone con un veliero in bottiglia
E ora a proposito dello sforzo Moranti hanno di riassumere tutta la storia del romanzo classico proprio nell'epoca della sua probabile morte ascoltiamo invece Baldacci
C'è chi non si dimentica di Assad nato dopo Joyce ha scritto il critico fiorentino lavorante ha fatto invece una sua rivoluzione culturale ed è tornato a zero se non che la storia anche quella letteraria tale che se ne esce solo per i caderci
E chi per sottrarsi alla fatale catena di eventi che ha portato alla morte della musica decidesse di ripristinare il sistema tonale
Mostrando finezze ardimento nell'armonia e nell'uso dell'orchestra appassionate invenzione nella melodia geniale fantasia nella costruzione teatrale costruì anziché uscire dalla storia di scrivere semplicemente lavorando da parte nostra quindi usura vogliamo ricordare più di tutti i libri della Morante il già citato Aracoeli
Ciò che cene la narratrice di fantastica mente spagnoli esco nell'ultimo romanzo incontra la bella Spagna Pietrosa prosaica cosparsa come di festoni fradici e di spettri volgare in Aracoeli convergono con l'incubo della maternità e due grandi temi della Morante la crudeltà della storia del mondo di Narciso narratore Emanuele finita l'infanzia dorata è divenuto un uomo il cui aspetto fisico e culturale ripugna e nausea
Cerca la mitica madre morta la ragazzina meravigliose macabra della sua infanzia in Andalusia e lo fa inizio novembre del settantacinque giorni di agonia di Franco e dell'assassinio di Pasolini
Accuso autoritratto in cui terribilmente sembra specchiarsi l'autrice fra i vari possibili bene di quella gente ghiotta io per tutto il mio tempo domandavo quest'unico d'essere amato ma presto mi fu chiaro che io non posso piacere a nessuno come non piaccia a me stesso eppure non sapevo rinunciare alla mia ostinata illusione o pretesa mentre la mia domanda assillante ormai si legava inesorabilmente per me al tema della colpa e della vergogna
Ho rinunciato alla fine ogni domanda ma la colpa e la vergogna perdurano addirittura anzi io direi che formano la sostanza stessa del mio protoplasma disegno la mia forma visibile Rimini annuncia al mondo così
Quando mi succede di trovarne fra una folla io mi sento l'oggetto designato per un linciaggio risentirci venerdì prossimo